...

DIRITTI E ROVESCI

by user

on
Category: Documents
16

views

Report

Comments

Transcript

DIRITTI E ROVESCI
Lavoro svolto dalla classe 1°A liceo
Insegnante: Concetta Nicolosi
Esperta esterna: Francesca Senesi
I DIRITTI DEI
BAMBINI
DI ARIANNA ROSOLA, MARCO MURINO, ELISABETTA FORNI.
I macroconcetti
La prima volta che ci siamo incontrati ci siamo messi
tutti in cerchio con le sedie e abbiamo preso un
cartellone.
Ognuno di noi ha ricevuto tre post-it dove doveva
scrivere quali secondo lui erano i diritti più importanti
per un bambino.
Uno a uno abbiamo attaccato sul cartellone i post-it
con scritti i diritti e ci siamo resi conto che per la
maggior parte di noi i diritti fondamentali erano
raggruppati in quattro gruppi:
Libertà, istruzione, sopravvivenza e affetto
(famiglia).
1-LA LIBERTÀ
La libertà indica l'essere libero, la condizione di chi non
è prigioniero e non ha restrizioni, non è confinato o
impedito. La libertà in senso più ampio è anche la
facoltà dell'uomo di agire e di pensare in piena
autonomia, è la condizione di chi può agire secondo le
proprie scelte, in certi casi grazie ad un potere specifico
riconosciutogli dalla legge.
Secondo la maggior parte di noi la libertà è il diritto
più importante che ci sia, per grandi e piccoli.
È importante potersi esprimere come si vuole, è
importante che tutti possano decidere quello che
devono fare, dire, pensare, professare.
2-LA SCUOLA
La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio,
l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.
Con il termine scuola s'intende un'istituzione che persegue finalità educative,
formative e selettive attraverso un programma di studi o di attività
metodicamente ordinate.Più comunemente, con il termine scuola si fa
riferimento all'insieme di istituzioni che forniscono l'istruzione e la formazione
ai bambini e ai ragazzi. Le università, che sono tecnicamente anch'esse
scuole, sia pure di alto livello, vengono escluse dal termine scuola nell'uso
normale.
Molti bambini non possono andare a scuola, anche se vorrebbero, per
mancanza di denaro, o perché sono costretti a lavorare.
Studiare è un diritto che tutti devono avere perché studiare ti permette di
andare avanti nella vita.
Senza la cultura e l’educazione non si va più da nessuna parte e loro anche
se vorrebbero studiare non possono anche se tutti dovrebbero poter
studiare.
3-LA SOPRAVVIVENZA
La sopravvivenza è il diritto di avere una vita, il diritto di
potersi nutrire, di potersi curare. Non tutti hanno questi
diritti o se li possono permettere. Molti bambini muoiono
di fame o di malattie perché non hanno i soldi o le
possibilità di comprare medicine o alimenti per vivere una
vita normale. Molti genitori mandano i bambini a lavorare
per poterli sfamare e per cercare di donargli un domani un
futuro migliore, ma la maggior parte delle volte i lavori che
sono costretti a svolgere i bambini peggiorano la
situazione rendendo ancora più difficile la loro vita e la
loro sopravvivenza.
Secondo noi la sopravvivenza non deve essere sottratta a
nessuno perché tutti hanno il diritto di vivere la vita
mangiando e in salute.
4-L’affetto
Per affetto noi intendevamo avere il diritto di
avere una famiglia che ti curi e ti stia accanto, avere
degli amici a cui confidare le tue cose e con cui
passare tutti i momenti sia belli che brutti della tua
vita, insomma secondo noi per poter crescere bene
è importante avere una famiglia al tuo fianco che ti
aiuti a capire cosa è giusto e cosa non lo è, che ti
insegnino l’educazione e che ti insegnino come
superare gli ostacoli della vita.
Nessuno può crescere bene da solo.
OFRIA CALI’ SALVI
Abbiamo visto dei filmati sui diritti umani, che molto spesso non
sono rispettati.
L’esperta ci ha fatto scegliere quelli che ci hanno colpito
maggiormente, e, su questi, ci siamo confrontati tra di noi .
Noi abbiamo scelto i seguenti :
ARTICOLO 2 :
In questo filmato si vedono due ragazzi che
stanno scegliendo i componenti della squadra con
cui giocheranno. Un bambino piccolo si presenta
alla partita, ma nessuna delle due squadre lo
vuole al suo interno.
Alla fine il bambino tutto arrabbiato prende il
pallone e fa gol.
Allora i componenti delle squadre fanno a gara a
chi lo fa entrare nella propria.
ARTICOLO 11:
In questa scenetta si vede una ragazza che
accusa un suo compagno, forse per la
differenza del colore della pelle,
ingiustamente di averle rubato il cellulare.
Poco dopo però si scopre che, in realtà, la
ragazza lo aveva dimenticato in bagno.
ARTICOLO 12 :
In questo filmato c’è una ragazza che
scrive una lettera personale al suo amato
Nick. Alcuni amici di quest’ultimo le
rubano la lettera, la danno a Nick e lo
incitano a leggerla.
Lui però, se ne frega degli amici, e riporta
alla sua ragazza la lettera chiusa.
CARLONI,GHIGLIOTTI & LORIA
23/03/09
Carloni / Ghigliotti / Loria
Tratta e
traffico
Prostituzione
INFANZIA INCATENATA
Domestica
Schiavitù
Lavoro
Per ripagare i
debiti
23/03/09
Carloni / Ghigliotti / Loria
13
Tratta
1.200.000 bambini ed adolescenti ogni anno sono vittime di tratta verso paesi
dell’Europa Occidentale, dell’America e dei Carabi e il numero sta aumentando
vertiginosamente. Si stima che le bande di trafficanti di bambini generino un
profitto di 32 miliardi di dollari all’anno.
Traffico di schiavi
Le Nazioni Unite stimano che ogni anno circa 4 milioni di individui siano trasportati e venduti, con la
forza o con l’inganno, per essere impiegati
come schiavi in diverse forme di lavoro forzato, nel lavoro domestico, nell’accattonaggio o nella
prostituzione
23/03/09
Carloni / Ghigliotti / Loria
14
Prostituzione
Sono circa 1.800.000 i bambini di tutto il mondo che subiscono abusi a causa di
prostituzione, pornografia infantile e turismo sessuale.
Le vittime sono sia maschi che femmine che provengono principalmente dai paesi in
cui c’è povertà e guerre.
La prostituzione infantile organizzata esiste e prospera in molti paesi ed è in
costante aumento e il traffico non è solo a scopo pornografico ma anche per
schiavitù e lavoro. Molte ragazze vivono sotto schiavitù e subiscono stupri da parte
dei padroni, ed è per questo che muoiono per malattia. Spesso le ragazze vengono
rapite o adescate con false promesse.
I bambini non hanno colpa di questo fatto ma sono i trafficanti i responsabili.
Esiste anche il turismo sessuale che consiste nel far prostituire i bambini e le
bambine per ricavare soldi dai turisti.
I piccoli schiavi del
sesso
• Brasile 2.000.000
• Thailandia 800.000
• India 500.000
• Perù 500.000
• Usa 300.000
• Cina 200.000
• Filippine 100.000
• Taiwan 100.000
• Pakistan 40.000
23/03/09
• Rep.Dominicana 40.000
• Sri Lanka 40.000
• Vietnam 40.000
• Nepal 30.000
• Cambogia 20.000
• Polonia 20.000
• Bangladesh 10.000
• Paesi Baltici 10.000
Carloni / Ghigliotti / Loria
15
Schiavitù domestica
Milioni di bambini al mondo, alcuni dei quali hanno solo 6 anni, sono obbligati a
lavorare fino a 15 ore al giorno come domestici. Molti di loro sono picchiati, lasciati
morire di fame e freddo e abusati sessualmente.
Ci sono 200.000 domestici bambini in Kenya,
550.000 in Brasile e 264.000 in Pakistan.
Schiavitù per ripagare debiti
Milioni di bambini sono costretti a lavorare per ripagare un debito spesso
contratto dalla famiglia.
Si stima che nella sola India ben 15 milioni di bambini debbano lavorare per
pagare un debito contratto da qualcun altro e che molti di essi siano
coinvolti in lavori illegali, pericolosi e ad alto rischio.
23/03/09
Carloni / Ghigliotti / Loria
16
Schiavitù per lavoro
Lavoro in miniera
Un milione di bambini rischiano quotidianamente la propria vita nelle miniere e
nelle cave di oltre 50 paesi dell’Africa, Asia e Sud America. Nell’Africa sub
sahariana sono 200.000 i bambini che mettono a repentaglio la propria vita nelle
miniere d’oro e altri minerali.
Lavoro nei campi
Sono 132 milioni i minori di 15 anni che spendono tutto il tempo lavorando nei
campi, spesso esposti ai pericoli che derivano dai pesticidi, dall’utilizzo di
macchinari pesanti, maceti e scuri. In Kazakistan, i bambini vengono impiegati nei
campi di cotone e tabacco, arrivando a lavorare fino a 12 ore tutti i giorni.
23/03/09
Carloni / Ghigliotti / Loria
17
Le nostre fonti
23/03/09
Carloni / Ghigliotti / Loria
18
Viganò, Maini,
Galarza
Più di 300.000 ragazzi sotto i 18 anni stanno
attualmente combattendo nel mondo. Altre
centinaia di migliaia sono soggetti a reclutamento
sia negli eserciti regolari che in quelli di
opposizione armata. Il problema e' piu' diffuso in
Africa e Asia, tuttavia molti paesi anche in
America ed Europa reclutano minori nelle loro
forze armate. La maggior parte di loro ha fra i 15
e i 18 anni, molti sono reclutati sin da i 10 anni.
Essendo soldati, questi ragazzi diventano
legittimamente obiettivi di attacco durante i
conflitti armati. Sono trattati con brutalità e puniti
severamente anche negli eserciti regolari. La
tentata diserzione porta alla prigione e, qualche
volta, alla morte. Anche le ragazze vengono
reclutate, spesso forzatamente, sebbene in
numero minore che i maschi, e sono soggette a
stupri o violenze sessuali. Sono frequenti fra i
giovani soldati malattie da malnutrizione, infezioni
dell'apparato respiratorio e della pelle, malattie
sessuali, come l'AIDS. Più sono lunghi i conflitti,
piu' aumenta la probabilità che i ragazzi vengano
reclutati.
James è un giovane uomo che ha alle spalle
un’infanzia distrutta dalla violenza, subita e fatta.
Infatti da piccolo era un bambino soldato,
arruolatosi per salvare il padre dall’uccisione. Fu
addestrato per tre mesi in un bosco in cui
imparavano le arti della guerra e la disciplina. Nei
cinque anni successivi andò in guerra e divenne
vice comandante.
Partecipava a missioni di natura varia, ma con un
unico scopo: la distruzione. Le missioni erano
sempre pericolose.
Per potere sfruttare meglio lui e gli altri bambini
come lui, li drogavano: in questo modo erano più
coraggiosi e più forti.
A Dicembre 1996, quando aveva undici anni, la
pace si avvicinava e James smise di essere un
bambino soldato.
Secondo noi tutto questo è orribile, perché anche se noi
ci lamentiamo sempre dei nostri problemi ed ogni volta
pensiamo che siano i più gravi, se si guarda la vita nel
mondo, si scoprono bambini privati della loro libertà e
dei loro diritti, e al quel punto dovremmo capire che i
nostri dubbi e problemi non sono nulla in confronto
all’oppressione che questi ragazzi subiscono ogni giorno
ARNES, GHEZZI E ZHOU
IL VIAGGIO DI GRACE
•
Il film parla di una bambina di nome Grace e della sua famiglia che
sono stati costretti ha fuggire dal proprio villaggio perché era
presente una guerra e si sono rifugiati in un campo profughi. Un giorno
il padre di Grace e Grace decidono di andare nel loro villaggio natale
per vedere se la guerra era finita e se la loro casa che avevano
abbandonato era ancora intatta. Così iniziano il loro viaggio dal campo
profughi al villaggio natale. Dopo una decina di giorni Grace e suo
padre, dopo molta fatica e sofferenze, riescono ad arrivare al loro
villaggio e trovano la casa semi distrutta e il villaggio deserto. Il padre
spiega a Grace la sistemazione della casa semi distrutta dove erano le
camere, dove il salotto e dove la cucina. Dopo suona una campana e
Grace e il padre vedono la gente che va in una nuova costruzione e loro
scoprono che è una scuola, allora Grace e suo padre decidono di
tornare a casa dalla madre e dai fratelli. Tornati al villaggio profughi
tutti insieme decidono di tornare nel villaggio natale e finalmente
Grace può frequentare la scuola: il suo più grande sogno si è
realizzato.
LA POESIA:
La guerra che arriva all’ improvviso, che rende tutti uguali.
La guerra che tutti sanno come andrà a finire.
La guerra che fa paura, che passa sopra le case, che distrugge, che fa silenzio.
“Tienimi dove non c’ è paura: sotto la
casa di una città mai inventata, nel
cortile spaventato dei bambini tolti al
chiaro per niente, per poche cose
sporche. Tienimi fino a quando saranno
spariti tutti e le loro facce d’ aguzzini
siano sperma seccato sopra un muro
inutile, appoggiato a niente, come
un’ altra memoria, un’ altra storia: una
sorte raccontata per fare paura”
Non sono bastati trenta denari.
Non sono bastati gli anni
per cantare tutte le città
come fossero campisanti,
cartoline stampate male,
bocce senza più neve da voltare.
Non sono bastate le facce
strappate dalle trincee
per cantare tutta la loro rabbia,
i sogni dei bambinicaroarmato,
gli abbracci che si tolgono
a uno a uno come ustioni.
Poesia tratta da “facciamo vedere bene le torture”, di Stefano Raimondi
IL NOSTRO COMMENTO
•
•
Nella poesia “facciamo vedere bene le torture”, il poeta Stefano Raimondi
denuncia la crudeltà della guerra nei confronti delle persone, ma soprattutto
nei confronti dei bambini che durante la guerra vengono sfruttati(bambini
soldato) che non hanno libertà di istruzione e a cui vengono negati anche i
diritti che a noi sembrano ovvi.
Raimondi, in questa poesia ci fa capire che i bambini hanno paura della guerra
e quelli che ne vengono coinvolti, hanno nei loro occhi la crudeltà e la
sofferenza di una guerra che ha portato solo distruzione e morte.
Di
In un video si mostrava
la vita di alcuni bambini
e ragazzi che
passavano la maggior
parte della loro
giornata lavorando con i
loro genitori in un
mercato chiamato
“Arriba in Perù ”.
La loro vita è
abbastanza difficile e
molto pesante perché si
devono alzare presto
alla mattina per andare
a lavorare, poi in tarda
mattinata vanno a
scuola ( solo quelli che
se lo possono
permettere).
I bambini che lavorano al mercato aiutano i propri genitori
o parenti a vendere le merci prodotte da loro, inoltre in
questo mercato i bambini girano molto spesso da soli per
propagandare i prodotti in vendita e sono facile preda di
abusi.
Per fortuna questi bambini hanno uno svago che li distrae
dal duro lavoro al mercato: la televisione; infatti durante
la giornata i bambini guardano molti programmi televisivi
ma soprattutto i cartoni animati uguali a quelli che sono
trasmessi anche nei nostri paesi. Un altro divertimento per
loro è la musica e i balli: la “cumbia” che è la musica del
popolo e il “reggeton” che è una musica per i giovani
interpretata da artisti che sono conosciuti anche da noi
Il Gioco di ruolo ci ha
mostrato una
dura realtà
Gioco di ruolo:
• I giochi di ruolo e le
simulazioni aiutano
molto a
immedesimarsi nelle
persone e nelle
situazioni. Simulando
certe circostanze si
riescono a
comprendere meglio
alcuni aspetti e
particolari che ad una
buona lettura non
salterebbero all’occhio
Gioco dei palloni:
Il nostro gioco si svolge in due ore
e l’obbiettivo è quello di
simulare le modalità di
sopravvivenza per un intero
anno in un paese povero. Per
mantenersi bisogna lavorare
per una multinazionale che
compra palloni disegnati e
colorati.
Per avere il materiale si deve però
comprarlo dalle stesse
multinazionali e per questo
nessuna famiglia è riuscita a
sopravvivere.
Molti hanno provato a corrompere
la multinazionale (riuscendoci)
Però il gioco ci ha mostrato la dura realtà
•
Sfortunatamente però non tutto è un
gioco infatti molte grandi aziende
occidentali che hanno spostato la
loro produzione nei Paesi in via di
sviluppo hanno spesso contribuito,
purtroppo, a incrementare il
fenomeno del lavoro minorile. Negli
ultimi anni alcune delle più famose
case produttrici di abbigliamento e di
articoli sportivi, dai marchi noti in
tutto il mondo, sono state
smascherate e costrette a modificare
la propria scandalosa condotta. Sono
state denunciate, ad opera di
associazioni per la difesa dei diritti
dei minori, situazioni di sfruttamento
dei bambini, costretti, per pochi
centesimi di dollaro a sopportare
orari massacranti di lavoro, in
condizioni igieniche e di sicurezza
insostenibili, privati della possibilità
di andare a scuola e di sperare in un
futuro migliore. Ma soprattutto
derubati della propria
infanzia.
COSA SI E’ FATTO
Per porre un freno a questa drammatica
situazione sono state promosse, da parte di
alcune associazioni per la difesa dei diritti
umani, delle campagne di boicottaggio, con
cui si invitano i consumatori a non
acquistare i prodotti provenienti dalle
aziende che usano manodopera infantile.
Queste campagne di sensibilizzazione
dell’opinione pubblica hanno negli ultimi
anni cominciato a sortire i primi effetti e
alcuni grossi gruppi hanno iniziato a
modificare i propri comportamenti.
Sono ancora molte, però, le aziende che,
approfittando dell’assenza di leggi per la
tutela dell’infanzia o contro lo sfruttamento
dei lavoratori nei paesi in cui hanno
trasferito la loro produzione, continuano a
speculare sulla pelle dei bambini. Anche noi
consumatori possiamo fare molto, evitando
di acquistare i loro prodotti.
Abbiamo visto diverse città del mondo, dove
i bambini fanno di tutto per poter
sopravvivere. Alcuni vengono sfruttati e non
si rendono conto che quello che fanno può essere un reato.
Adesso questi bambini ricevono l’aiuto di associazioni che si
preoccupano per loro e vogliono il loro bene, portandoli via
dalle strade e danno loro l’opportunità di ricominciare da
capo.
Dopo i terribili momenti che questi
Ragazzi e bambini hanno vissuto nelle
guerre, possono vivere tranquilli e
liberi e migliorare il loro futuro.
In Brasile, molti bambini vivono nelle
strade e per sopravvivere fanno qualsiasi
lavoro, ma grazie ad una associazione di
educatori di strada, questi ragazzi sono
felici e sorridono, mentre ballano a ritmo
dei tamburi e trasformano la strada in un palcoscenico.
La Capoeira è tipica di questo paese e tutti la sanno ballare,
anche la Breakdance è molto conosciuta e praticata, questi
bambini trovano qui momenti di allegria
e dimenticano le loro sofferenze.
Anche la costruzione di scuole in questi
quartieri sarebbe di aiuto per l’istruzione
e per migliorare la loro vita e anche per
dare consigli a questi giovani che rimangono
genitori tropo presto.
1. E’ una radio gestita da ragazzi ed esiste per
raccontare a bambini e giovani le esperienze
vissute da loro e per informare ed aiutare gli adolescenti sui
problemi del sesso e dare loro consigli per avere una vita felice.
2. È stata una buona idea creare la radio perché
molti bambini la ascoltano e anche i loro genitori, e i
bambini che fanno questo programma sono felici
perchè a loro piace intervistare la gente. Così si
sentono persone migliori.
3. Una delle difficoltà che incontrano questi bambini
è il riuscire ad esprimersi in modo adeguato da far capire anche
ai più piccoli quello che hanno vissuto loro.
4. La radio aiuta per promuovere la pace in questi posti perché è
uno strumento che fa pubblicità e tante persone la ascoltano.
Dopo avere discusso ed esserci documentati sull’argomento ci è venuto spontaneo fare delle
riflessioni.
Sicuramente le nostre conoscenze si sono ampliate e abbiamo toccato con mano cosa accade
fuori dal mondo che ci circonda.
Abbiamo conosciuto delle realtà troppo diverse dalle nostre e spesso ci è stato difficile
comprendere fino in fondo situazioni che a noi sembravano impossibili.
Abbiamo pensato che i paesi ricchi potrebbero fare tanto per i bambini e i ragazzi meno
fortunati di noi.
Ci siamo accorti, infatti, della fortuna che abbiamo avuto a vivere in un paese dove non
esistono quei problemi e ci siamo ripromessi che,quando saremo più grandi, cercheremo di
fare qualcosa per migliorare quelle realtà, in modo che i bambini poveri abbiano la nostra
stessa libertà e vivano una vita da ‘bambini’….
Fly UP