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Diapositiva 1 - Home Page FTTR
INTERCULTURALITA’,
INTERRELIGIOSITA’
E IRC (p. Matteo Giuliani)
Il primo sentimento,
quando ci avviciniamo ad un altro popolo
ad un'altra cultura
ad un'altra religione
si deve manifestare nel fatto
che ci leviamo le scarpe;
perché il luogo a cui ci avviciniamo
è santo.
Altrimenti potrebbe accadere
che noi disturbiamo i sogni delicati
di altri uomini,
o - peggio ancora che noi dimentichiamo,
che Dio lì ci ha preceduti (J. V. Taylor)
I FATTI INTERPELLANO
La società è diventata multiculturale e plurale
Politiche di integrazione culturale e sociale
Progetti di educazione interculturale
L’attenzione all’interculturalità nella scuola italiana
- Da una pedagogia di tipo compensativo o difettologico
- A principi innovativi (nella CM 205/1990), a indicazioni per
l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri ma anche alla
proposta dell’educazione interculturale per tutti.
- La CM 73/1994 dal titolo “Dialogo interculturale e convivenza
democratica: l’impegno progettuale della scuola”.
- Cfr. anche DPR 394/1999; Regolamento 275/1999.
- Si veda anche il Consiglio nazionale della pubblica istruzione
su Problematiche interculturali, 2005, e MIUR, Linee guida per
l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, 2006.
- Cfr anche MIUR, Osservatorio nazionale per l’integrazione
degli alunni stranieri e l’educazione interculturale, La via
italiana alla scuola interculturale, 2007.
L’attenzione all’interculturalità nella scuola italiana
“Dialogo interculturale e convivenza democratica:
l’impegno progettuale della scuola” (CM 73/1994):
“L’educazione interculturale si basa sulla consapevolezza
che i valori che danno senso alla vita non sono tutti nella
nostra cultura, ma neppure tutti nelle culture degli altri;
non tutti nel passato, ma neppure tutti nel presente o nel
futuro. Educare all’interculturalità significa costruire la
disponibilità a conoscere e a farsi conoscere nel rispetto
dell’identità di ciascuno in un clima di dialogo e di
solidarietà”.
Il compito della scuola nella società multiculturale
 un quadro di obiettivi, idee forti come l’orizzonte dell’azione
educativa:
• riconoscere e valorizzare le diversità come fattore di arricchimento;
• favorire la conoscenza dell'altro per eliminare la paura e il
pregiudizio;
• esprimere la propria identità attraverso la comunicazione senza
timore di essere diverso;
• favorire la formazione di un'identità personale e culturale chiara e
consapevole in una prospettiva di comprensione e di interazione con
quella degli altri, fino ad arricchirsi dei dati degli altri …
 il superamento di pregiudizi e stereotipi e una corretta concezione
dell’identità e della cultura come processo aperto
 agire su due livelli: quello cognitivo e quello affettivo, delle
rappresentazioni reciproche e delle emozioni.
Tipi di intervento o i passi dell’incontro (D. Demetrio):
• Sapere l'altro e dell'altro. E' la conoscenza dell'altro, e la curiosità
a caratterizzare questo primo tipo di attività.
• Fare con l'altro. Avere la possibilità di cooperare, di stare insieme,
di rimescolarsi, di toccarsi, di non avere paura delle reciproche
corporeità.
• Fare e sapere per l'altro. L'attenzione in questo caso è rivolta,
all'interno di prospettive di solidarietà, alla conoscenza di ciò che
significa immigrazione
• Imparare a conoscersi di più grazie all'altro. Gli altri mettono in
discussione il nostro modo abituale di conoscere.
• Imparare a riconoscere emozioni e rappresentazioni comuni. E'
una didattica non basata sulle differenze, ma sulle comunanze, che
possiamo svolgere usando gli strumenti che appartengono al lavoro
didattico più tradizionale.
• Trasmettere messaggi simbolici ai bambini italiani e non, con
contenuti augurali di accoglienza, con la creazione del clima e
disponibilità all'incontro.
Gli insegnanti e l’educazione interculturale
Quattro diverse interpretazioni:
- L'educazione interculturale come conoscenza e valorizzazione delle
altre culture e, soprattutto, di quelle di appartenenza degli alunni
stranieri.
- L'educazione interculturale è un progetto di scambio e di rielaborazione
interculturale.
- L'interculturale viene inteso come un valore-attitudine, che deve
promuovere e facilitare l'interazione, l'ideale della convivenza
democratica e dell'antirazzismo.
- In ultima posizione si collocano le risposte che danno dell'educazione
interculturale una definizione legata ai saperi, alle discipline, al
cambiamento nell'impostazione didattica.
G. Favaro, L’educazione interculturale in Italia. Una scelta possibile e
necessaria, in G. Favaro - L. Luatti (a cura di), L’interculturalità dall’A alla
Z, Franco Angeli, Milano 2004, 28.
Gli insegnanti e l’educazione interculturale
Quattro strategie operative unitarie:
- attenzione alla relazione attivando un clima di apertura e di
dialogo;
- attenzione ai saperi attraverso l’accostamento alle culture e
ai loro documenti;
- attenzione all’interazione e allo scambio per costruire sintesi
originali;
- attenzione all’integrazione per quanto riguarda lingua,
conoscenza dell’ambiente, valori costituzionali e leggi.
Educazione interculturale e IRC
“L’educazione interculturale non può non
fare i conti con le religioni” (A. Canevaro).
"Una forte domanda e insieme un richiamo vengono al
continente europeo dall'immigrazione di genti di altri
continenti, bisognose di accoglienza e solidarietà, ma
anche portatrici di valori culturali e spirituali che
l'insegnamento della religione non può trascurare“
(Giovanni Paolo II)
Competenze, conoscenze e abilità nell’IRC
e dimensione interreligiosa
SCUOLA DELL’INFANZIA
Il sé e l'altro
Relativamente alla religione cattolica: Scopre nei racconti del Vangelo
la persona e l'insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è
Padre di tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel
suo nome, per sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare
relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni
culturali e religiose.
[…]
La conoscenza del mondo
Relativamente alla religione cattolica: Osserva con meraviglia ed
esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti
uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti
di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e
speranza.
SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
[…]
- Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento
fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi,
tra cui quelli di altre religioni; […].
- Si confronta con l'esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta
di salvezza del cristianesimo; […].
Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola
primaria
Dio e l'uomo
[…]
- Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa
cattolica sin dalle origini e metterli a confronto con quelli delle altre
confessioni cristiane evidenziando le prospettive del cammino
ecumenico.
- Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi
religioni individuando gli aspetti più importanti del dialogo interreligioso.
SCUOLA PRIMARIA
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
[…]
- Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento
fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi,
tra cui quelli di altre religioni; […].
- Si confronta con l'esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta
di salvezza del cristianesimo; […].
Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola
primaria
La Bibbia e le altre fonti
[…]
- Confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni.
[…]
I valori etici e religiosi
- Scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell'uomo e
confrontarla con quella delle principali religioni non cristiane.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola
secondaria di
primo grado
- […] A partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione
differente, sviluppando un'identità capace di accoglienza, confronto e dialogo.
[…]
- Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne
individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo
imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale.
Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola
secondaria di primo grado
Dio e l'uomo
- Cogliere nelle domande dell'uomo e in tante sue esperienze tracce di una
ricerca religiosa
- Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraicocristiana (rivelazione, promessa, alleanza, messia, risurrezione, grazia,
Regno di Dio, salvezza...) e confrontarle con quelle di altre maggiori
religioni.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria
di primo grado
- […] A partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione
differente, sviluppando un'identità capace di accoglienza, confronto e dialogo.
[…]
- Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne
individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo
imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale.
Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola
secondaria di primo grado
Il linguaggio religioso
[…]
Individuare gli elementi specifici della preghiera cristiana e farne anche un
confronto con quelli di altre religioni
Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall'antichità ai nostri giorni.
I valori etici e religiosi
Cogliere nelle domande dell'uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca
religiosa.
Saper esporre le principali motivazioni che sostengono le scelte etiche dei cattolici
rispetto alle relazioni affettive e al valore della vita dal suo inizio al suo termine, in un
contesto di pluralismo culturale e religioso.
LINEE DI DIDATTICA INERCULTURALE
• metodo narrativo,
• comparativo,
• de-costruttivo,
• del decentramento,
• della restituzione (o riconoscimento del debito culturale),
• del gioco (o della via ludica)
• dell’azione (o pedagogia dei gesti).
Cfr. A. Nanni – S. Curci, Buone pratiche
per fare intercultura, EMI, Bologna
2005, 59ss:
OBIETTIVI DI DIDATTICA INTERRELIGIOSA NELL’IRC
• Imparare a riconoscere testimonianze e documenti di altre
religioni
• Comprendere il significato dei fenomeni religiosi
• Essere capaci di decentramento, vedere una religione
anche dal punto di vista dell’altra con cui si entra in contatto;
• Essere capaci di interazione all’insegna della reciproca
comprensione, rispetto e disponibilità ad imparare dall’altro;
• Essere capaci di consapevolezza della diversità e di
comparazione tra elementi delle religioni.
• Rispettare l’estraneità rimanente nella considerazione delle
altre religioni(strutture di pensiero e di espressione, segni e
simboli).
TRE APPROCCI PER UNA DIDATTICA DELLE RELIGIONI
MONORELIGIOSA
Erziehung in Religion
Learning in Religion
Education à la religion
MULTIRELIGIOSA
Erziehung über Religion
Learning about Religion
Apprendre a propos o autour de religions
INTERRELIGIOSA
Erziehung von Religion aus
Learning from Religion
Apprendre à partir de religions
CATECHESI
Approccio monocorrelativo
ESPERIENZA
UMANA
Ermeneutica del soggetto
TRADIZIONE
CRISTIANA
Ermeneutica del testo
Vita quotidiana dell’uomo
Il messaggio cristiano
- Problemi
- Apertura
- Domande
- Risposta
- Valori
- Allargamento
- Aspirazioni
- Soddisfazione
Cfr. RdC, n. 52, 77
INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE
Approccio multicorrelativo
TRADIZIONI
FILOSOFICHE E CULTURALI
TRADIZIONI RELIGIOSE
TRADIZIONE CRISTIANA
ESPERIENZA
UMANA
Ermeneutica del soggetto
TRADIZIONE CRISTIANA
IMPLICITA
Ermeneutica del contesto
sociale
Ermeneutica del testo
LINEE DI UNA DIDATTICA INTERRELIGIOSA
1) FERITE STORICHE E PREGIUDIZI DA SUPERARE
2) APERTURA IN ISRAELE, IN GESÙ CRISTO E NELLA
COMUNITÀ CRISTIANA
3) LA PRESENTAZIONE PARZIALE O GLOBALE DELLE
RELIGIONI
4) LA VIA DELLA COMPARAZIONE (di oggetti, usanze,
testi, …)
5) IL CONCETTO DI DIALOGO INTERRELIGIOSO
6) I MODELLI INTERPRETATIVI DEL RAPPORTO CON LE
ALTRE RELIGIONI
7) BIOGRAFIE DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO
FERITE STORICHE E PREGIUDIZI DA SUPERARE
In ogni contributo al dialogo interreligioso è evidente la
necessità di riprendere eventi, istituzioni, periodi storici,
per farne una lettura il più possibile documentata e tale da
fare emergere le ragioni degli uni e degli altri, le letture
incrociate dei fenomeni e i valori in gioco. Spesso gli
eventi diventano occasione di “mea culpa”; sempre sono
stimolo alla riflessione su errori da evitare e atteggiamenti
positivi verso l’altro da rinforzare; sono occasioni della
riconciliazione della memoria e della mentalità.
FERITE STORICHE E PREGIUDIZI DA SUPERARE
“Ci sono periodi della storia del cattolicesimo che riguardano il mio
popolo e che per il mio popolo non furono particolarmente felici.
L’Inquisizione in Spagna: non la posso capire, ancora oggi non riesco a
capirla. Pensi a Dostoevskij, lì c’è un passaggio impressionante a
proposito del Grande Inquisitore. Questi crede che tutto ciò che fa sia per
Cristo. Alla fine Cristo va da lui. Ma egli lo caccia via e dice: «Mi disturbi.
Vattene!». Non riesco a capire come in nome dell’amore, in nome
dell’amore per Dio possano essere perseguitati e bruciati vivi degli
uomini. Non lo riesco a capire.
Altrettanto poco capisco le crociate. Forse all’inizio l’idea era buona …
Ma sul cammino uccidevano ebrei. Sempre. Non avevano niente a che
fare con gli ebrei, ma uccidevano ebrei. Non lo posso capire. …
Questo vuol dire che ne sono responsabili i cristiani di oggi? Dio non
voglia!” (E. Wiesel, in Dove si arrende la notte. Un ebreo e un cristiano in
dialogo dopo Auschwitz, Rubbettino, Soveria Mannelli 2011, 67-68).
FERITE STORICHE E PREGIUDIZI DA SUPERARE
Le Crociate
Inquisizione spagnola
la shoah
la battaglia di Lepanto
APERTURA IN ISRAELE, IN GESÙ CRISTO E NELLA
COMUNITÀ CRISTIANA
Considerando Israele:
• La creazione, l'alleanza cosmica con l'umanità, (prima
dell'alleanza con Abramo e Mosè): con Adamo e con Noè;
• Individui vissuti nella fede e "santamente" fuori dal popolo
ebraico: Abele, Enoch, Noè, Giobbe, Melchisedek, Lot, la
regina di Saba, …
• Testimonianze dell'universalità dell'amore e perdono di Dio:
il libro di Giona, l'universalismo del profeta Isaia, del
Tritoisaia, del profeta Daniele, del Deuterozaccaria, …;
• I temi teologici della Parola, della Sapienza, dello Spirito,
espressioni del manifestarsi di Dio nella storia umana
universale.
APERTURA IN ISRAELE, IN GESÙ CRISTO E NELLA
COMUNITÀ CRISTIANA
Aperture e scelte nel NT:
• Pietro che scopre che Dio non fa preferenze di persone;
• Paolo che passa da un pessimismo profondo riguardo alla
salvezza dei pagani e degli ebrei alla concezione che la
salvezza è proporzionale ai doni ricevuti;
• Paolo che ha un atteggiamento di apertura verso la
religiosità dei greci;
• Giovanni che vede nel Logos il realizzatore di una storia di
salvezza che abbraccia tutta la storia dell'umanità (Prologo)
e in Gesù Cristo il culmine della manifestazione universale
di Dio.
PRESENTAZIONE PARZIALE DELLE RELIGIONI
Concezioni di fede
fondatore
preghiere
manufatti
RELIGIONE
Libro sacro
spazio sacro
etica
Vita quotidiana
persone
feste /
celebrazioni
sviluppo storico
VISITA ALLA SEDE UFFICIALE E AL LUOGO DI CULTO DI
UN’ALTRA RELIGIONE: SINAGOGA, CHIESA E MOSCHEA
- Gli alunni diventano facilmente osservatori
attenti e si lasciano interrogare da questo
arriva ai loro sensi; si diventa valutativi a
partire dal proprio modo di concepire la
religione
- L’altra religione si mostra nel suo complesso
di segni, riti, e persone
L’EDIFICIO SACRO
ALLA
SCOPERTA
DELLO SPAZIO
DI DIO
E DEI CREDENTI
INTERNO DELLA SINAGOGA
ARMADIO DELLA TORAH
BIMA E
PULPITO
PER CHI
GUIDA
LA PREGHIERA
INTERNO DELLA MOSCHEA
BALDACCHINO
MIHRAB
MINBAR
SCALA
LA PRESENTAZIONE GLOBALE DELLE RELIGIONI
• La TRADIZIONE (e le FONTI) in cui si trova l'identità originaria;
• Il FONDATORE, vita, esperienza religiosa, ecc.
• Le CREDENZE, la dottrina specifica (Dio, l’uomo e rapporto);
• Le FORME COMUNITARIE vissute e le ISTITUZIONI fondate;
• I RITI, le feste, i LUOGHI DI CULTO, il CALENDARIO religioso;
• L'ETICA che esprime le credenze in termini di comportamento;
• La soluzione del PROBLEMA DELLA SALVEZZA;
• La storia dei RAPPORTI CON ALTRE RELIGIONI
LA VIA DELLA COMPARAZIONE
• Porta ad evidenziare differenze
• Non può essere neutrale ma rapportata alle
proprie concezioni
• Rende attivi i filtri affettivi
• Si propone la tematizzazione delle differenze
assieme all’individuazione delle analogie
LA VIA DELLA COMPARAZIONE
BIBBIA
TEMA
CORANO (SURE)
Gen 1,1-4,2a; 2,4b-25
S 8; 104; Mt 6,26
Creazione del mondo
Lode al Creatore
7:54-56; 24:41-45;
30:17-25; 32:4-7; 43:914; 78:6-16; 79:27-33
Gen 1, 26-27; 2,7;
2,21-23
Creazione dell’uomo
7: 189; 23:12-14; 32:79; 38:71-77
Gen 2,25-3,24
Peccato originale
2: 34-38; 7:11-27;
20:115-124
Gen 4,1-16
Caino ed Abele
5:27-32
Gen 6,1-9,29
Noè e l’arca
11:25-48; 36:41-44
IL CONCETTO DI DIALOGO INTERRELIGIOSO
"In primo luogo, a livello propriamente umano, significa comunicazione
reciproca, per raggiungere un fine comune o, a un livello più profondo,
una comunione interpersonale. In secondo luogo, il dialogo può essere
considerato come un atteggiamento di rispetto e di amicizia, che penetra
o dovrebbe penetrare in tutte le attività che costituiscono la missione
evangelizzatrice della Chiesa. Ciò può essere chiamato - a ragione - «lo
spirito del dialogo». In terzo luogo, in un contesto di pluralismo
religioso, il dialogo significa l'insieme dei rapporti interreligiosi, positivi e
costruttivi, con persone e comunità di altre fedi per una mutua
conoscenza e un reciproco arricchimento, nell'obbedienza alla verità e
nel rispetto della libertà. Ciò include sia la testimonianza che la scoperta
delle rispettive convinzioni religiose. E' in quest'ultima accezione che il
presente documento utilizza il termine dialogo come uno degli elementi
integranti della missione evangelizzatrice della Chiesa" (Dialogo e
annuncio. Riflessioni e orientamenti sul dialogo interreligioso e
l'annuncio del Vangelo di Gesù Cristo (1991), n. 9).
I MODELLI INTERPRETATIVI DEL RAPPORTO DEL
CRISTIANESIMO CON LE ALTRE RELIGIONI
a) Esclusivismo
b) Scetticismo
c) Relativismo
d) Inclusivismo
e) Pluralismo (G. Lagenhorst)
I MODELLI INTERPRETATIVI DEL RAPPORTO DEL
CRISTIANESIMO CON LE ALTRE RELIGIONI
Esclusivismo: in una
sola religione salvezza
Inclusivismo: la
salvezza e la verità in
una religione; nelle altre
riverberi
Pluralismo:
Buddisti
Indù
Musulmani
Cristiani
Ebrei
BIOGRAFIE DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO
Pionieri del dialogo ebraico-cristiano:
- Marc Chagall (1887-1985)
- Schalom Ben Chorin (1913-1999)
- Elie Wiesel (1928) ecc. ecc.
Pionieri del dialogo cristiano-islamico:
- Raimondo Lullo
- San Francesco d’Assisi (1191-1226)
- Nicolò Cusano (1401-1464)
- Charles de Foucauld (1858-1916)
- Giovanni Paolo II
- Don Andrea Santoro
- Chiara Lubich ecc. ecc.
Pionieri del dialogo con le religioni orientali:
- Mahatma Gandhi (1869-1948)
- Henry le Saux benedettino (1910-1973)
- Dalai Lama XIV (1935) ecc. ecc.
L’INCONTRO CON RAPPRESENTANTE
DI ALTRA RELIGIONE
• Presentazione
• Esposizione
• Intervista
• Visita a luoghi significativi
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Cristianesimo e giudaismo
Unità di apprendimento: I salmi. Cristiani ed ebrei pregano lo stesso Dio
Obiettivo formativo: Scoprono la preghiera dei salmi e fanno proprio un
nuovo accesso alla Bibbia; riconoscono che cristiani ed ebrei pregano gli
stessi salmi e pregano lo stesso Dio.
Unità di apprendimento: Gesù da parte dei cristiani e degli ebrei
Obiettivo formativo: riconoscono la diversa concezione di Gesù da parte di
ebrei e cristiani.
Unità di apprendimento: Il calendario liturgico cristiano e le feste
nell’ebraismo
Obiettivo formativo: Conoscono feste ebraiche e cristiane.
Unità di apprendimento: Sinagoga e chiesa a confronto
Unità di apprendimento: Il Sabato e la domenica
Unità di apprendimento: Pasqua ebraica e Pasqua cristiana
Unità di apprendimento: Pregiudizi ed errori nei confronti degli ebrei
Unità di apprendimento: Pionieri del dialogo ebraico-cristiano, ecc. ecc.
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Cristianesimo e islam
Unità di apprendimento: Bibbia e Corano a confronto
Obiettivo formativo: Sono capaci di accedere ai libri sacri; riconoscono
analogie e differenza tra Bibbia e Corano; confrontano e interpretano testi dei
due libri sacri che si riferiscono agli stessi personaggi.
Unità di apprendimento: I cinque pilastri dell’Islam – Elementi
comparabili del Cristianesimo
Obiettivo formativo: evidenziano nella prassi della vita cristiana somiglianze
con i cinque pilastri dell’Islam.
Unità di apprendimento: Gesù nella Bibbia e nel Corano
Obiettivo formativo: Conoscono il significato di Gesù nel Corano e lo
confrontano con la concezione dei cristiani al riguardo.
Unità di apprendimento: Moschea e chiesa a confronto
Unità di apprendimento: Differenti indicazioni etiche tra Islam e Cristianesimo
Unità di apprendimento: L’educazione etico-religiosa in Islam e Cristianesimo
Unità di apprendimento: Cosa possono a vicenda imparare islamici e cristiani
Unità di apprendimento: Pionieri del dialogo islamo-cristiano.
Unità di apprendimento: Abramo patriarca per ebrei, cristiani e islamici.
Unità di apprendimento: Sabato, domenica, venerdi i giorni santi, ecc. ecc.
UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Cristianesimo e induismo
Unità di apprendimento: Introduzione nei concetti fondamentali dell’induismo in
confronto con il cristianesimo
Unità di apprendimento: L’immagine di un unico Dio e di varie Divinità
Unità di apprendimento: Libri sacri dell’induismo e del cristianesimo
Unità di apprendimento: Il problema del sistema delle caste e altre strutture
sociali
Unità di apprendimento: Pionieri del dialogo indù-cristiano
Unità di apprendimento: Pratica religiosa di indù e cristiani, ecc. ecc.
BIBLIOGRAFIA
GOLSER K. (a cura di), Religioni ed ecologia. La responsabilità verso il creato nelle
grandi religioni, Dehoniane, Bologna 1995.
CAMBI F., Intercultura: fondamenti pedagogici, Carocci, Roma 2001.
CONSIGLIO D’EUROPA - DIVISIONE DELLA DIMENSIONE EUROPEA
DELL’EDUCAZIONE, La dimensione religiosa nell’educazione interculturale, Sapere
2000, Roma 2005.
DAMIANO E. (a cura di), Homo migrans. Discipline e concetti per un curricolo di
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DEMETRIO D., G. FAVARO, Didattica interculturale. Nuovi sguardi, competenze,
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FAVARO G. – L. LUATTI (a cura di), L’interculturalità dall’A alla Z, Franco Angeli,
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MAZZARA B. M., Stereotipi e pregiudizi, Il Mulino, Bologna 1997.
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LEIMGRUBER S., Interreligiöses Lernen, Kösel, München 2007.
Numero monografico Interreligiöses Lernen, in Katechetische Blätter, 127 (2002) 6.
ZIEBERTZ H.-G., S. LEIMGRUBER, Interreligiöses Lernen in AA.VV.,
Religionsdidaktik, Kösel, München 2001.
Se io potessi darei ad ogni bambino
Una carta geografica del mondo …
E se possibile un mappamondo
che si possa illuminare,
nella speranza, di allargare lo sguardo
del bambino sulle parti più lontane
e risvegliare in lui interesse e simpatia
per tutti i popoli, per tutte le razze,
per tutte le lingue e religioni
(Helder Camara)
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