...

Presentazione di PowerPoint

by user

on
Category: Documents
28

views

Report

Comments

Transcript

Presentazione di PowerPoint
DIDATTICA GENERALE:
Gli studenti conoscono che cosa sia la
didattica sulla loro pelle. Forse non sanno
esprimerlo con le parole, ma hanno
imparato a conoscere i loro insegnanti, non
si sbagliano quando li giudicano.
In-segnare significa ‘lasciare un segno’.
Ognuno di noi ricorda insegnanti che sono
stati significativi, hanno lasciato un segno
nella nostra vita.
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
1
CHE COSA SI INTENDE PER
DIDATTICA?
Spunti narrativi per una
definizione
scientifica
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
2
La relazione autoritaria
• “Ai bambini comandano tutti e quindi lui si sente a
posto; i genitori a casa, il prete in chiesa, il maestro a
scuola; poi comanderà il dirigente al partito o al
sindacato, il sergente al soldato e infine il padrone in
fabbrica. Cresciuto uomo così si rifarà comandando alla
moglie e ai figli e allungherà la catena, che nessuno osa
spezzare perché ognuno di noi tende a diventare un
secondino. Dirai che sono esagerato, ma non c’è nulla
come le istituzioni che rivelino come è tenuto in
considerazione l’uomo. Per me, chi ha inventato le
scuole simili alle prigioni non pensava certo alla libertà
del suo prossimo.” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
3
L’AULA
“Una sedia per me. La dovrò usare per
adeguarmi alla statura dei bambini. Ma
forse sarà meglio una panchetta o una
angolo della predella, vedrò. Ho disposto
provvisoriamente il mobiletto guardaroba e
il tavolino e ho lasciato l’aula disadorna.
Un po’ per giorno la adatteremo a noi con
l’impronta del nostro gusto” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
4
I contenuti
“ Se uscirà il sole, mi sono detto, domani
andremo in campagna ad aprire
contemporaneamente due libri di
avventure: quello della vita dei bambini
che è tutta da sentire, e quello della
natura”. (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
5
La scelta educativa
“ Ricevere dai genitori i figli in consegna per educarli
mi ha sempre dato un senso di sgomento. Anche
stamane mi chiedevo: se questi genitori fossero
liberi di scegliersi il medico, il sarto, il
parrucchiere, l’assicuratore, verrebbero da me? In
una scuola che avesse come fine la formazione
integrale e senza traumi del fanciullo, la scelta del
maestro, o meglio dell’indirizzo pedagogico
dovrebbe essere il primo argomento da discutere
fra genitori e insegnanti all’atto dell’iscrizione.
Invece non se ne parla nemmeno, come se la
scuola fosse proprietaria dei bambini.” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
6
LA VALUTAZIONE
“ Da noi il sistema è fondato sul principio
considerato sacro della proprietà e
dell’iniziativa privata, la quale ha come
unica motivazione il profitto e come
conseguenza la competizione. Chi
comanda ha modellato la scuola a
immagine e somiglianza del sistema: il
profitto lo troviamo sulla pagella, espresso
in voti.” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
7
LA MOTIVAZIONE
• “ Lo scolaro, in una scuola autoritaria fondata sui
voti, studia perché ci sono i voti. Se strappi il
voto dalle mani dell’insegnante tutto il castello
crolla….
• Nell’aula lo schema entro cui si forma lo scolaro
è semplice, funzionale, rigido e terribile:
spiegazione, ripetizione, voto; dettato, tema,
problema e voto. E tutto, dentro e fuori la scuola,
è predisposto per neutralizzare il bambino come
essere pensante…” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
8
LA SCUOLA E LA VITA
“…la libertà, la democrazia, il
cristianesimo non s’imparano se
non si vivono subito fra i banchi
della scuola.
Ma questo è pericoloso per il
sistema.” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
9
IL LIBRO DI LETTURA
“ Nella scuola uno strumento di asservimento è
anche il libro. C’è n’è una quantità, noi siamo
liberi di scegliere quello che vogliamo, ma non di
rifiutarlo: ma, salvo qualche eccezion, è come se
tutti quei volumi fossero un unico libro. Questa
estate hai provato a leggerne qualcuno: vi
abbiamo trovato cose incredibili, come la
spiegazione in chiave magica di fenomeni
naturali, il falso moralismo, il linguaggio lezioso
e bamboleggiante che certe vecchie zitelle
usano con le cagnette.” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
10
IL MANUALE
“ La funzione stessa del manuale è in
contraddizione con l’enunciazione dei
programmi di cui ti dicevo prima. Infatti nel
sussidiario troviamo il concetto di ‘cultura’
come cosa già organizzata, che esiste al di
fuori e che l’alunno riceve giorno per
giorno. Vi trovi tutto come in un grande
magazzino, il programma è diviso a fette e
bocconcini, ben confezionato in capitolipacchetti nei reparti chiamati ‘materie’.”
(Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
11
IL COMPITO DELL’INSEGNANTE
“ Distruggere la prigione, mettere al centro
della scuola il bambino, liberarlo da ogni
paura, dare motivazione e felicità al suo
lavoro, creare intorno a lui una comunità di
compagni che non gli siano antagonisti,
dare importanza alla sua vita e ai
sentimenti più alti che dentro gli si
svilupperanno , questo è il dovere di un
maestro, della scuola, di una buona
società.” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
12
L’INSEGNANTE
“ Ciò che siamo si rivela subito il primo giorno,
quando di fronte ai bambini devi decidere come
impostare il tuo lavoro: per asservire o per
liberare. Da questa scelta dipende tutto il resto,
anche la tua dimensione umana. Se scegli il
metodo della liberazione senti nascere dentro di
te una grande forza che è l’amore per i ragazzi,
lo stesso amore che non può non trasferirsi sul
piano sociale con l’impegno civile.” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
13
… E GLI ALUNNI?
“Se non sei per la liberazione
dell’uomo…predisponi il lavoro secondo il tuo
fine, pieghi i ragazzi a poco a poco al tuo
volere… Automi del tuo programma, sempre
quel gesto, domande-risposte-voto, capaci di
abilità tecniche magari in anticipo sulla norma
ma meccanicamente apprese, i ragazzi ti
muoiono davanti agli occhi un poco ogni giorno
nella compressione della fantasia e
dell’intelligenza, nel distacco sempre più netto
fra la scuola e la vita…” (Mario Lodi)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
14
LA SCUOLA A MISURA DI BAMBINO
“Un giorno, osservando dalla finestra della mia aula, giù in cortile, i ragazzi
che vivevano liberi, felici, feci un confronto con loro stessi,
qui nei banchi in cui erano obbedienti, rassegnati, senza idee,
mentre laggiù erano vivi e ricchi di fantasia.
Da quel giorno io dissi basta a un vecchio tipo di scuola,
la scuola autoritaria dove io comandavo e loro obbedivano,
per incominciare un nuovo tipo di scuola in cui, liberando i ragazzi
liberavo anche me, davo un senso alla mia vita,
cessavo di farne, in un certo senso, dei piccoli schiavi…
E poi la bellezza di non comandare, specialmente ai bambini
ai quali comandano tutti. Ecco, mi pare che tutto sia nato in quel giorno
che guardai dalla finestra quei bambini liberi giocare“.
(M. LODI, IL PAESE SBAGLIATO)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
15
DON LORENZO
“Devo tutto quello che so ai giovani operai e contadini
cui ho fatto scuola. Quello che loro credevano di stare imparando
da me, sono io che l’ho imparato da loro. Io ho insegnato loro
soltanto ad esprimersi mentre loro mi hanno insegnato a vivere…
Sono loro che hanno fatto di me quel prete da quale vanno
volentieri a scuola, del quale si fidano più che dei loro capi politici.
Io non ero così e perciò non potrò mai dimenticare quel che ho avuto
da loro…Ed ecco toccato il tasto più dolente: vibrare noi per cose alte.
Tutto il problema si riduce qui, perché non si può dare che quel che si
ha…Ho badato ad edificare me stesso, a essere io come avrei voluto
diventassero loro. Aver io un pensiero impregnato di religione…
Spesso gli amici (…) insistono perché io scriva per loro un metodo,
che io precisi i programmi, le materie, la tecnica didattica. Sbagliano
la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare
per fare scuola, ma solo di come bisogna essere per fare scuola.” (don Milani)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
16
A cosa serve la scuola?
Un insegnante può essere molto competente, una scuola
può esprimere un’alta qualità professionale, senza che
questo significhi prendersi cura delle esigenze di
significato presenti negli alunni. Inoltre, si può insegnare
bene, ma al tempo stesso rinforzare l’individualismo
competitivo. Si può, perfino, padroneggiare strategie
inclusive, senza per questo provare empatia, essere
esperti in tecniche di accoglienza, senza accogliere
veramente.
Si può essere insegnanti di qualità, senza queste qualità?
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
17
"I nostri studenti che vanno male (studenti ritenuti senza avvenire)
non vengono mai soli a scuola.
In classe entra una cipolla: svariati strati di magone,
paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti,
rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole,
di presente minaccioso, di futuro precluso.
Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino.
La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla.
Difficile spiegarlo, ma spesso basta uno sguardo,
una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata
per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi,
collocarli in un presente rigorosamente indicativo.
Naturalmente il beneficio sarà provvisorio,
la cipolla si ricomporrà all'uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo.
Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori”
(D. Pennac, Diario di
scuola)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
18
R. Cousinet
“L’alunno non va a scuola per essere istruito, cioè
sottomesso all’attività didattica di un adulto, ma va a
scuola per apprendere cioè per esercitare la propria
attività personale, per imparare a lavorare per cogliere i
problemi nella loro complessità, quindi cercare di
risolverli.”
R.Cousinet
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
19
<< La conoscenza umana, tutta la
conoscenza umana,
è nata da uno stupore iniziale (…)
che prima ha incatenato l’attenzione
e poi ha messo in moto le energie
intellettuali:
dall’emozione, alla curiosità, alla
problematizzazione,
all’indagine
Sarebbe una scuola impossibile quella
che si servisse dello stupore degli alunni
per avviarli a pensare, che facesse
nascere le discipline dal processo
naturale di una curiosità che spinge ad
ulteriori approfondimenti? >>
(A. Giunti)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
20
Una pro-vocazione
“Il carattere funzionale dell’insegnamento porta a ridurre
l’insegnante a semplice impiegato. Il carattere
professionale dell’insegnamento porta a ridurre
l’insegnante all’esperto. L’insegnamento deve ridiventare
non più solamente una funzione, una specializzazione,
una professione, ma un compito di salute pubblica, una
missione”
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
21
DIDATTICA:
DI CHE SI TRATTA?
Si può parlare della didattica come di una
‘scienza’? E se sì, di che cosa si occupa?
Che tipo di ‘sapere’ è il suo? A che cosa
serve, a quali problemi risponde?
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
22
Caratteristiche del sapere
scientifico
Metodi di indagine
Disciplina scientifica
Oggetto formale
Patrimonio di conoscenze
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
23
Oggetto della didattica
e’
la relazione
insegnamento - apprendimento
all’interno di un
contesto
• Ma come intendere tale
relazione?
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
24
La relazione
LINEARE:
EMITTENTE
DESTINATARIO
• Esistono due principali
versioni:
Idealistico-gentiliana
( se so, so insegnare)
Tecnologico-funzionalista
(se so fare, so insegnare)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
25
La relazione
CIRCOLARE
EMITTENTE
DESTINATARIO
DESTINATARIO
EMITTENTE
“Trasmettere
non è
Comunicare”
(Danilo Dolci)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
26
Conoscenza
Mediazione
Organicità
studente
insegnante
Ascolto
Accoglienza
Empatia
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
27
INSEGNARE A PARTIRE
DALLA
• AUTOREALIZZAZIONE
(stare bene con se stessi)
• SOCIALIZZAZIONE
(stare bene con gli altri)
• RESPONSABILITA’
(fare qualcosa per gli altri)
• RICERCA
(il desiderio di scoprire)
G. Petter
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
28
Maslow
Bisogni di
autorealizzazioane:
essere soddisfatti di se
stessi e
sviluppare le proprie
potenzialità
Bisogni estetici: simmetria, ordine e
bellezza
Bisogni cognitivi: conoscere, capire ed
esplorare
Bisogni di stima: raggiungere le mete,
essere competente e ottenere
approvazione e riconoscimento
Bisogni di appartenenza e di amore: aggregarsi in gruppi, venire
accettati e sentirsi di appartenere al gruppo
Bisogni di sicurezza: sentirsi sicuri e salvi, fuori da ogni pericolo
Bisogni fisiologici: fame, sete e così via
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
29
Discrepanza ottimale
Incoraggiare esperienze
di successo
Diversificazione dei
compiti
Apprendimento
collaborativo
Sviluppare interesse
e motivazione intrinseca
Bisogni dell’allievo
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
30
“Ricordo che una mia insegnante –si chiamava miss Orcutt- in
classe fece questa affermazione:”Quel che riesce veramente
difficile capire è, non che l’acqua si trasformi in ghiaccio a
32 gradi Fahrenheit, ma perché debba passare dallo stato liquido
a quello solido”. Poi proseguì, fornendo una spiegazione
e lo fece manifestando un senso di stupore che assecondava e,
anzi, migliorava quello che io a quell’età già avvertivo.
In sostanza, quell’insegnante mi
invitava ad ampliare il mondo dei miei stupori fino a
comprendere il suo. Non si limitava ad informarmi, ma
al contrario, cercava di concordare con me, di negoziare
quale fosse il mondo della meraviglia e della possibilità.
Molecole, solidi, liquidi e movimento non erano per lei dei
fatti, bensì strumenti per sollecitare la riflessione e
l’immaginazione.
Miss Orcutt era una persona rara; non era un mezzo
di trasmissione delle conoscenze, ma un evento umano.”
(J. Bruner)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
31
TRAVASARE
APPRENDIMENTO
INSEGNAMENTO
L’incontro tra “insegnante”
e “studente”
è pensato come tra
un “tutto pieno” e un
“tutto vuoto”.
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
32
IL PATTO DIDATTICO
INSEGNANTE
ALUNNO
Che cosa porta nella relazione l’insegnante? E che cosa porta l’alunno?
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
33
IL PATTO DIDATTICO
INSEGNANTE
ALUNNO
Apprendimento
Conoscenze
Emozioni
Curiosità
Motivazione
Rispetto
Fiducia
Esperienza
Ascolto
Impegno
Che cosa porta nella relazione l’insegnante? E che cosa porta l’alunno?
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
34
La buona relazione didattica non è unidirezionale
(da un ‘tutto pieno’ ad un ‘tutto vuoto’),
ma circolare, non si basa sulla trasmissione, ma sulla comunicazione.
-Il proprio
background
-La propria
capacità di
apprendere e la
propria
esperienza di
apprendimento
-le proprie
conoscenze
passate ed
attuali, le abilità
e l’attuale
modalità di
comprensione
-le proprie
preferenze
-l’attuale
sviluppo della
propria
intelligenza
- --la- la
comprensione
comprensione
-la consapevolezza di
essere in apprendimento
-La volontà di continuare
ad apprendere attraverso
l’apprendimento
- motivazione
-reciproco rispetto ed altre
aspettative
- un’attiva partecipazione
al processo di
apprendimento ed
insegnamento
-La condivisione
dell’impegno per i risultati
dell’apprendimento
-la volontà di apprendere
gli uni dagli altri
-la riflessività e l’utilizzo
dei feedback
deldel
processo
processo
di di
apprendimento
apprendimento
e di
e di
insegnamento
insegnamento
-La
-La
conoscenza,
conoscenza,
l’entusiasmo,
l’entusiasmo,
la la
comprensione
comprensione
di di
ciòciò
che
che
deve
deve
essere
essere
sviluppato
sviluppato
eded
di di
come
come
farlo
farlo
-L’abilità
-L’abilità
di di
selezionare
selezionare
contenuti
contenuti
currcolari
currcolari
appropriati
appropriati
e di
e di
valorizzare
valorizzare
le le
risorse
risorse
-Un
-Un
disegno
disegno
di di
insegnamento
insegnamento
finalizzato
finalizzato
all’apprendimento
all’apprendimento
e e
coerente
coerente
con
con
le le
proprie
proprie
finalità
finalità
-l’abilità
-l’abilità
di di
creare
creare
unun
ricco
ricco
contesto
contesto
di di
apprendimento
apprendimento
Italo Fiorinanthroposeducazione.it
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
35
La piramide didattica più diffusa
ascoltare
Suggerirefornire consulenza
Fare-dimostrare
Esporre
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
36
La piramide didattica
‘rovesciata’
esporre
Fare-dimostrare
Suggerire-fornire consulenza
ascoltare
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
37
Che cosa vogliono gli studenti?
• Non tollerano più lezioni cattedratiche;
• Vogliono essere rispettati, vogliono che si abbia fiducia in loro,
che si tenga conto delle loro opinioni e che li si apprezzi;
• Vogliono coltivare le proprie passioni e i propri interessi;
• Vogliono creare, utilizzando gli strumenti del loro tempo;
• Vogliono lavorare con i loro coetanei, in gruppi di lavoro, per
realizzare progetti,
• Vogliono prendere decisioni ed essere coinvolti nel controllo
dell’esecuzione;
• Vogliono essere collegati con i loro coetanei per esprimere e
condividere le loro opinioni, in classe ed al di fuori della scuola;
• Vogliono cooperare e competere con gli altri;
• Vogliono che l’educazione sia anche legata alla realtà.
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
38
Accettare le domande
E’ possibile, logicamente, considerare
questa lista sia come narcisistica sia come
un insieme irrealistico di aspettative degli
studenti.
Ma se lo facessimo commetteremmo un
grave errore.
( Mark Prensky)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
39
Flower School
CERCASI INSEGNANTE SUPER EROE
Contratto: permanente
inizio: Settembre 2019
• Sei forse tu la docente veramente speciale che stanno cercando i
nostri alunni, il nostro staff e il nostro governing body?
• Stiamo cercando una persona motivata, capace di ispirare, che
possa aiutarci a migliorare standard e opportunità di successo qui
nella nostra comunità multi-linguistica e multi-culturale.
• Devi essere pronta a un’esperienza piena di sfide ma anche di
soddisfazioni.
… una persona attenta e rispettosa
… piena di grandi idee
… che non si arrende mai
… che sa organizzare e sostenere
… che ha meno di 100 anni
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
40
I METODI DIDATTICI
Non esiste “il” metodo perfetto.
Un metodo è buono
quando favorisce
l’apprendimento significativo
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
41
AFFETTIVA
COGNITIVA
SIGNIFICATIVITA’
CULTURALE
EPISTEMOLOGICA
Italo Fiorin
www.anthroposeducazione.it
42
APPRENDIMENTO
SIGNIFICATIVO
L’apprendimento significativo consiste
non nella semplice ricezione
o riproduzione di automatismi,
ma nella ristrutturazione della ‘matrice cognitiva’.
Italo Fiorin
www.anthroposeducazione.it
43
APPRENDIMENTO
Meccanico
Significativo
• Sollecita la
memorizzazione, la
ripetizione,
l’esecuzione di
automatismi, prevede
la sedimentazione
delle nuove
informazioni su quelle
preesistenti.
• Sollecita l’attività di
rielaborazione delle
conoscenze
possedute, la loro
messa in discussione,
la ristrutturazione
della matrice
cognitiva
Significatività disciplinare
Discipline, non ‘materie’
Criterio di selezione:
FONDATIVITA’
Struttura sostanziale:
nuclei fondanti
Struttura sintattica:
metodi specifici
Italo Fiorin
www.anthroposeducazione.it
45
Significatività culturale
Localizzazione
Criterio di selezione:
rilevanza
attualità
valori
Italo Fiorin
www.anthroposeducazione.it
46
INSEGNAMENTO E APPRENDIMENTO
TEORIA
CLASSICA
TEORIA
ROMANTICA
Centrata sulle materie
di studio
Centrata sul discente
Privilegia
l’insegnamento
Privilegia l’esperienza
Fornisce informazioni
Favorisce la scoperta
Persegue acquisizioni
Sviluppa la creatività
Richiede esecutività
Richiede autonomia
(D. Lawton)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
47
Orientamenti Metodologici
ESPOSITIVO
• Centrato sul
contenuto da
trasmettere
• Preoccupazione nei
confronti del
programma da
svolgere
EURISTICO
• Centrato sui processi
di apprendimento da
favorire
• Preoccupazione nei
confronti delle
competenze da
promuovere
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
48
ESPOSIZIONE
Lezione
‘tradizionale’
Lezione
‘strutturata’
SCOPERTA
Lezione
Didattica
‘euristica’ per concetti
Didattica
per problemi
Ricerca
attivistica
Problem
solving
dalla scuola dell’insegnamento alla scuola dell’apprendimento
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
49
Dalla scuola della lezione
a ….
“Le trasmissioni standardizzate e normative
delle conoscenze, che comunicano contenuti
invarianti pensati per individui medi, non sono
più adeguate.” (Indicazioni nazionali per il
curricolo)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
50
ORIENTAMENTO ESPOSITIVO
•
•
•
•
•
•
LEZIONE ‘VERBALE’
LEZIONE STRUTTURATA (v. Gagnè)
LEZIONE DEDUTTIVA
LEZIONE INDUTTIVA
LEZIONE PER PROBLEMI
DIDATTICA PER CONCETTI
Italo Fiorin
www.anthroposeducazione.it
51
La lezione tradizionale
Esposizione
Ascolto
Memorizzazione
Esercizi
Interrogazione
Ripetizione di
quanto studiato
Voto
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
52
Lezione strutturata
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Ottenere l’attenzione
Comunicare gli obiettivi dell’unità didattica
Favorire l’emergere del ricordo
Fornire gli stimoli per l’apprendimento
Fornire una guida all’apprendimento (domande
stimolo…)
Stimolare la dimostrazione dell’avvenuto
apprendimento
Fornire feedback durante lo svolgimento della
lezione
Verificare l’apprendimento al termine dell’unità
didattica
Facilitare la memorizzazione, la generalizzazione, il
transfer
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
53
Approcci
• Deduttivo (anticipazione)
• Induttivo (situazione, caso)
• Per problemi (analisi, discussione)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
54
Lezione ‘partecipata’
Modello
deduttivo
Modello
induttivo
Modello
per problemi
Sguardo d’insieme
Analisi di un caso
Situazione
problemica
Concetti
organizzatori
anticipati
Dal particolare al
generale
Discussione
Soluzione e
generalizzazione
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
55
Lezione
frontale
Lezione Lezione
deduttiva induttiva
Lezione
per prob.
1 fase
Esposizione
sistematica
Sguardo
d’insieme o
anticipazione
Presentazione
di un caso
Presentazione
del problema
2 fase
Esposizione
Sistematica
Domande
brainstorming
Discussione in
gruppi
Discussione
(anche in
piccolo
gruppo)
3 fase
Esposizione
sistematica
Ricapitolazione
e esposizione
Relazione in
assemblea
e commento
Produzione di
ipotesi
e discussione
in assemblea
4 fase
Indicazioni per
lo studio o
esercizi
Indicazioni per
lo studio o
esercizi
Generalizzazioni
e indicazioni per
lo studio
Esposizione e
indicazioni per
lo studio
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
56
DIRDIRETTIVITA’
ATTIVITA’
ATTIVITA’
COSTRUTTIVITA’
Ricerca
a partire da
problemi
Sperimentazione
Ascolto
Azione
per
messa alla prova di
Memorizzazione
Azione su consegna
iniziativa personale
ipotesi
Riproduzione
Esecuzione
Tentativi ed errori
Negoziazione
Esercitazione
Applicazione
Osservazione
significati
Imitazione
diretta
Metacognizione
….
….
…
….
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
e
dei
57
Dalle nozioni ai concetti
• Nozioni (un po’ di tutto, disordinatamente)
• Informazioni (nozioni selezionate, focalizzate su aspetti
specifici, su un oggetto di studio)
• Concetti (organizzazione di informazioni, che ricevono
un senso più generale)
• Reti di concetti (organizzazione di concetti tra loro in
relazione, che fornisce un sistema di comprensione più
complesso
• Teorie, Leggi … (modelli di spiegazione di carattere
generale)
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
58
DIDATTICA PER CONCETTI
•
•
•
•
•
•
•
Mappa concettuale
Conversazione clinica
Matrice cognitiva
Compito di apprendimento
Rete concettuale
Blocchi (I-II-III ecc.)
Valutazione finale
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
59
MAPPA CONCETTUALE
• SERVE PER RAPPRESENTARE CONTENUTI,
IN ANALOGIA CON LA MAPPA
CARTOGRAFICA
• SI CONFIGURA COME UNA “CARTA
GEOGRAFICA MENTALE”
CONFIGURAZIONE GERARCHICA
• LE CONOSCENZE NON HANNO
TUTTE LO STESSO VALORE
• SONO A LIVELLI DIVERSI
LIVELLI DI CONOSCENZE
VEICOLI
AUTOMOBILI
Berlina Fuoristrada
BICICLETTE
corsa
mountain bike
LA CIVILTA’ DEI FENICI
ECONOMIA
COMMERCIO
Legno,
minerali,
gioielli,
stoffe,
vetro …
AMBIENTE
ARTIGIANATO
Imbarcazioni,
armi,
vetro,
tinture,
gioielli
P. MONTANO
P. MARINO
……
……
……
……
……
……
MAPPA: VANTAGGI
• EVIDENZIA LA STRUTTURA LOGICA DI UN
ARGOMENTO
• VISIONE IMMEDIATA DELLE PAROLE – CHIAVE
• DA’ FORMA ALLE CONOSCENZE
• FACILITA L’ESPRESSIONE VERBALE
interazione
contemporaneità
sincronia
Concetto di tempo storico
successione
lineare
durata
ciclica
breve
media
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
lunga
lunghissima
65
prima
Una volta
adesso
dopo
ieri
TEMPO
Tanto tempo fa
oggi
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
domani
66
ATTIVI
ICONICI
ANALOGICI
Osservazioni
spontanee
Disegno spontaneo Drammatizzazio
ni, role play
Discussione
finalizzata
Esplorazioni
secondo piani di
osservazione
Disegno secondo
un piano
Narrazione
Ricostruzioni di
una esperienza
Codificazione
Esecuzione di
grafico figurativa di copioni
eventi a partire da
(canovaccio)
linguaggi verbali e
non
Definizione di
concetti
Esperimenti
Schematizzazioni
di concetti, mappe
Riflessione sul
linguaggio
Esercitazioni
Schematizzazione
di esperienze
Giochi di
simulazione
Analisi di un
gioco per
identificare le
regole
Simulazioni per
controllare
conoscenze
ITALO FIORIN LUMSA ROMA
SIMBOLICI
Applicazione e
controllo di
regole
67
Fly UP