Scarica il Libretto di Sala - Giovanni Battista Polledro
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Scarica il Libretto di Sala - Giovanni Battista Polledro
17 marzo 2016 organico orchestra VIOLINI PRIMI Tommaso Belli* Tommaso Angelini Francesco Bagnasco Paolo Chiesa Davide Greco Claudia La Carrubba Valerio Quaranta Elisa Scanziani Dinara Segizbayeva VIOLINI SECONDI Anna Nenasheva* Roberta Bua Simone Castiglia Enrico Catale Michela D’Amico Mina Jakovljevic Giuseppe Locatto Diana Pellegrini Martina Ricciardo VIOLE Francesco Vernero* Martina Anselmo Fulvio Bellino Giulia Ermirio Simone Laghi Sophia Quarello VIOLONCELLI Giuseppe Massaria* Luigi Colasanto Arianna Di Martino Barbara Misiewicz Antonino Saladino Cecilia Salmè CONTRABBASSI Kaveh Daneshmand* Fortunato D’Ascola Klaudia Maria Karbowiak Fabio Musitano ore 21.00 FLAUTI Danilo Putrino* Rebecca Viora OBOI Fabio Rizzi* Francesco Tocci CLARINETTI Alessandro Lamperti* Andrea Albano FAGOTTI Angela Gravina* Gianmarco Canato CORNI Stefano Fracchia* Antonino Amico Tiziano La Face Irene Masullo TROMBE Lorenzo Bonaudo* Luca Martinacci TROMBONI Mattia San Lorenzo* Giovanni Capelli Andrea Testa PERCUSSIONI Gabriele Bullita* * prime parti Seguici su orchestra polledro quarto concerto stagione 2015-2016 Conservatorio G. Verdi di Torino Quarto concerto Programma del 17 marzo 2016 Franz Schubert (1797-1828) Die Zauberharfe (L’arpa magica) - Ouverture D.644 1. Andante - Allegro vivace Franz Schubert Sinfonia n.2 in si bemolle maggiore D.125 1. 2. 3. 4. Largo – Allegro vivace Andante Menuetto. Allegro vivace – Trio Presto vivace Robert Schumann (1810-1856) Sinfonia n.4 in re minore op.120 1. 2. 3. 4. Moderatamente lento – Vivace Romanza (Moderatamente lento) Scherzo (Vivace) – Trio Lento – Vivace – Più presto Direttore: Federico BISIO L’arpa magica è un’opera-melologo (1820), con parti recitate su sfondo orchestrale, composta per il Theater an der Wien. Fu un insuccesso poiché a quel tempo l’opera magica era percepita come antiquata. La gemma di questo Melodram è proprio l’Ouverture, talvolta associata alle musiche di scena di Rosamunde, anche se per motivi non chiari. L’Andante si apre in ‘forzando’ nella cupa tonalità di do minore, ma segue presto un tema cantabile (affidato agli archi e ai fiati gravi) e poi un’esplosione di gioia di vivere cui danno corpo i registri acuti dell’orchestra. La giovialità s’afferma anche nel secondo soggetto in sol introdotto da clarinetti e fagotti. Non c’è un vero e proprio sviluppo e l’Ouverture si chiude con una ‘stretta’ in stile operistico. Uno Schubert diciassettenne componeva la sua II Sinfonia avendo in mente l’orchestra del convitto nel quale aveva appena completato gli studi. L’avvio solenne disvela un primo tema memore dell’Ouverture del balletto beethoveniano Le creature di Prometeo. All’eroico primo tema ne segue un secondo, malinconico e cantabile. L’Andante è un tema con cinque variazioni, una forma poco usata da Schubert. Qui il modello dichiarato è Haydn. Nel Minuetto, in do minore (come l’Andante de L’arpa magica), il primo tema ricorda la V Sinfonia di Beethoven, mentre il Trio non si discosta dai modelli settecenteschi. Nel Presto vivace (2/4) Schubert sembra trovare la dimensione più caratteristica della sua personalità artistica, passionale e piena di slancio, quelle peculiarità già apprezzate nella prima Ouverture ascoltata. Nel 1841 Schumann scrisse la sua IV Sinfonia in re minore, sottoponendola a completa revisione nel 1853 (la versione oggi eseguita). Durante gli abbozzi egli si riferì alla composizione chiamandola ‘Fantasia’ e ‘Fantasia sinfonica’ per lo strettissimo legame interno fra i movimenti. La grave Introduzione (moderatamente lento) conduce a un Vivace ancora più sinistro e concitato, tutto giocato su tonalità scure. Lo spleen non ci abbandona neppure nella delicata Romanza, nella quale l’oboe dà corpo alla melodia principale. Il senso di oppressione torna nello Scherzo, con il riutilizzo di frammenti tematici del primo movimento. Come in una trasfigurazione, o in un dipinto di Turner, il Lento “atmosferico” ci guida in un mondo tutto diverso, ma anche questo è squarciato all’improvviso da un Finale travolgente e liberatorio. Benedetta Saglietti