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In Brief Soilless farming: il futuro è fuori suolo

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In Brief Soilless farming: il futuro è fuori suolo
Soilless farming:
il futuro è fuori suolo
Pictet Asset Management I Per investitori qualificati
In Brief
Il terreno fertile sta scomparendo velocemente a causa del cambiamento climatico, dell’agricoltura intensiva e del crescente fabbisogno
alimentare mondiale. L’agricoltura fuori suolo può rappresentare
un’alternativa sostenibile e produttiva alle coltivazioni tradizionali.
Thematic Advisory
Lim Chu Kang, a nord-ovest di Singapore, sembra non avere alcuna caratteristica
tipica delle città-stato dinamiche. Non ha splendidi parchi tecnologici o enormi
grattacieli ad alta efficienza energetica. Non è nemmeno collegata dalla rete metropolitana del Paese.
Aprile 2016
Le apparenze però ingannano. L’avamposto rurale rientra nella rivoluzione tecnologica di Singapore; solo in quest’area ci si concentra sullo sviluppo delle fattorie
del futuro (e non sulle città).
Board Update
Lim Chu Kang è di fatto diventata leader mondiale nel settore dell’idroponica,
una tecnica di coltivazione fuori suolo. In una delle fattorie si trova una serra
contenente centinaia di torri di alluminio, di circa 9 metri di altezza. All’interno
di queste strutture di metallo a forma di A ci sono decine di scaffali con vasche
piene di lattuga, spinaci e altri vegetali a foglia verde alimentati esclusivamente
da liquidi ricchi di sostanze nutritive.
Sky Greens, la società che gestisce le fattorie, sostiene che in tal modo le verdure
crescono fino a 10 volte tanto che con i metodi tradizionali, offrendo una fonte di
approvvigionamento alimentare sostenibile. La struttura verticale produce una
tonnellata di verdure ogni due giorni!
COMITATO DI CONSULENZA
PICTET-AGRICULTURE
I Comitati di Consulenza rappresentano
un’importante fonte di informazioni sui trend
di lungo periodo che definiscono le prospettive
delle aziende attive in campo agricolo e
sono composti da professionisti del settore,
riconosciuti come massimi esperti nei rispettivi
ambiti.
Le riunioni del Comitato si tengono due
volte l’anno e offrono ai gestori l’opportunità
di discutere dei rischi e delle opportunità
riguardanti il settore e mettere in discussione la
visione di consensus.
Gli incontri, inoltre, forniscono ai professionisti
dell’investimento di PAM una prospettiva più
ampia, integrando il loro approccio bottom-up
basato sull’analisi delle singole società.
Non sorprende che una tecnologia simile abbia preso piede a Singapore, un
Paese densamente popolato che produce localmente solo il 7% delle verdure. Ma
l’idroponica ha un’attrattiva più ampia in quanto alternativa sostenibile ed efficiente alle coltivazioni tradizionali che sfruttano il terreno.
Niente suolo, niente terra? Nessun problema
Il suolo ricco di elementi nutritivi è la risorsa più sfruttata in campo agricolo e
produce circa il 95% degli alimenti che consumiamo.
Tuttavia, il suolo agrario, lo strato superficiale che consente alle piante di crescere,
sta scomparendo rapidamente (tema di cui hanno discusso i membri del Comitato di Consulenza di Pictet-Agriculture). Un terzo dei terreni mondiali viene già
impiegato per la produzione alimentare e un maggiore sfruttamento potrebbe
danneggiare biodiversità ed ecosistemi.1 Ogni minuto che passa il pianeta
perde l’equivalente di 30 campi da calcio2 a causa del cambiamento climatico e
dell’agricoltura intensiva.
Secondo la FAO quindi, se non adotteremo nuovi approcci, nel 2050 la quantità di
terra arabile e produttiva disponibile per persona si ridurrà a un quarto dei livelli
registrati nel 1960.
1 Convenzione sulla diversità biologica
2 Controlled Environment Agriculture Center, Università dell’Arizona
2 | SOILLESS FARMING: IL FUTURO È FUORI SUOLO | APRILE 2016
Aumentare lo strato superficiale, però, non è semplice: secondo la FAO ci vogliono 1.000 anni solo per ottenere tre centimetri.
Sono tante le ragioni per cui passare alle coltivazioni fuori
suolo: hanno una resa maggiore, riducono il consumo di
acqua e consentono un controllo migliore delle potenziali
malattie del suolo rispetto alle colture tradizionali, in cui i
batteri si moltiplicano facilmente.
FIG. 1 – LE COLTIVAZIONI FUORI SUOLO IN CIFRE
10
16,8
Crescita annuale
prevista (%) del settore
dell’idroponica nei prossimi
cinque anni (al 2020)
L’idroponica riduce di
10 volte il consumo idrico
rispetto alle tecniche
tradizionali
1.000
Per produrre solo tre
centimetri di strato di
terreno superficiale
occorrono 1.000 anni
Idroponica
Hydro (acqua) – ponos (lavoro)
10-20¢
30
I consumatori a Singapore sono disposti a
pagare 10-20 centesimi in più per verdure
prodotte nelle fattorie senza suolo di Sky Greens
Il pianeta perde l’equivalente di 30 campi
da calcio al minuto a causa del cambiamento
climatico e dell’agricoltura intensiva
Fonte: Federazione Internazionale dei Movimenti per l’Agricoltura Biologica,
Research & Markets, Università dell’Arizona, FAO
Come dimostrato dalla fattoria di Sky Greens, l’agricoltura
fuori suolo sfrutta gli spazi in modo efficiente, consentendo
ai produttori di costruire su più piani piuttosto che in orizzontale. L’agricoltura verticale, come viene definita, si adatta
in particolare alle aree urbane, dove si prevede che si concentrerà il 90% della popolazione mondiale nei prossimi decenni.
La coltivazione idroponica è sostenibile anche per altri motivi:
diminuisce il consumo idrico di circa 10 volte rispetto alle tecniche tradizionali, poiché le colture non devono contendersi
le risorse di acqua con erba e terreno. Inoltre, riduce ulteriormente il consumo utilizzando acqua riciclata. Il vapore che
traspira dalle piante e l’acqua in eccesso che fuoriesce dalle
vasche possono essere riutilizzati. (Sky Greens usa un nuovo
sistema idraulico, alimentato dell’acqua piovana, per ruotare
le vasche in modo tale che tutte le verdure ricevano la stessa
esposizione alla luce).
I membri del Comitato di Consulenza ritengono che i sistemi idroponici controllino meglio anche parassiti ed erbe
infestanti, diminuendo significativamente l’utilizzo dei pesticidi e di altri prodotti chimici e aumentando la resa.
Inoltre, affermano, il clima in serra può essere facilmente programmato per accorciare gli intervalli di tempo tra un raccolto
e l’altro, migliorando ulteriormente la resa. La mancanza di
terra abbatte i costi di pulizia (piuttosto consistenti per gli
agricoltori) e ridimensiona quelli dei trasporti e taglia le emissioni di carbonio, poiché riduce la distanza percorsa dal cibo
per arrivare sulle nostre tavole.
Secondo alcuni studi, gli alimenti prodotti localmente hanno
una qualità nutrizionale migliore e una vita commerciale
più lunga.3 I nostri consulenti credono che in questo modo
3 Gareth Edwards-Jones, School of the Environment, Natural Resources and Geography at Bangor
University, at the Nutrition Society, 10.08.2010
PRECISIONE, PRECISIONE, E ANCORA PRECISIONE...
Al mondo esistono più di 50.000 piante commestibili, ma solo tre di esse (riso, mais e frumento) forniscono il 60% del fabbisogno energetico alimentare
totale. Se da un lato l’idroponica permette di coltivare in modo efficiente prodotti ad alto valore aggiunto, dall’altro non risolve l’impellente questione della
produzione sostenibile delle colture di base.
Non esiste la formula magica per risolvere la sfida alimentare globale. Tuttavia, l’agricoltura di precisione è un metodo sempre più diffuso per far fronte
al problema. Gli agricoltori possono utilizzare le moderne tecnologie digitali per applicare acqua e fertilizzanti su coltivazioni specifiche, in modo preciso,
analizzando le variazioni del terreno e delle condizioni climatiche e controllando la crescita delle colture.
L’agricoltura di precisione ha guadagnato costantemente terreno, inizialmente attraverso lo sviluppo del sistema di navigazione satellitare Global Positioning
System (GPS) e attualmente grazie al progresso della tecnologia dei droni.
I droni stanno rivoluzionando la gestione delle fattorie, riducendo drasticamente il costo della raccolta di informazioni relative ad ampie zone di terreno.
Questi robot volanti possono anche scattare fotografie e analizzare le singole foglie di una pianta di semi di soia da quasi 122 metri di altezza. Secondo
una stima, il settore agricolo rappresenterà l’80% del mercato dei droni.*
Durante un esperimento nel sud della Spagna, i droni hanno sorvolato un agrumeto di 70 ettari per ottenere immagini termiche ad alta risoluzione. Elaborate
in meno di 24 ore, queste mappe hanno mostrato stress idrico negli alberi, un’informazione essenziale soprattutto durante il periodo estivo, in cui la fornitura
idrica scarseggia. La fattoria ha risparmiato acqua fino al 25% e la resa si è mantenuta invariata.
L’agricoltura di precisione è un mercato promettente: si prevede che entro il 2022 raggiungerà i 6,4 miliardi di dollari e crescerà a un tasso annuo composto
superiore al 13% dai livelli 2015.** Crediamo che i fornitori di tecnologie legate all’agricoltura di precisione rappresentino quindi opportunità allettanti
per gli investitori.
Grazie a droni, satelliti e sensori elettronici, l’agricoltura di precisione riduce i costi dei fertilizzanti e di altri prodotti chimici; di conseguenza, aiuta gli
agricoltori a gestire le risorse in modo efficiente e ad aumentare la resa delle colture. E dato che l’agricoltura è il settore che sfrutta maggiormente le risorse
chiave, quali acqua, suolo ed energia, le tecnologie di precisione dovrebbero contribuire ad alimentare la crescente popolazione in modo più sostenibile
senza minacciare l’ambiente e il clima.
* Association for Unmanned Vehicle Systems International via Globe and Mail, Settembre 2015
** Research and Markets, Novembre 2014
SOILLESS FARMING: IL FUTURO È FUORI SUOLO | APRILE 2016 | 3
si ridurrà lo spreco alimentare, un problema crescente per
l’ambientale e le risorse, che interessa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo (un terzo della produzione mondiale annuale).
dell’idroponica, si vendono meglio nei supermercati rispetto
ai vegetali a foglia ottenuti con metodi tradizionali, malgrado
costino 10-20 centesimi in più.
La diffusione dell’agricoltura fuori suolo potrebbe creare
nuove opportunità per gli investitori. Le aziende che producono le tecnologie e le attrezzature necessarie per creare un
ambiente controllato adatto alla coltivazione idroponica (sistemi di illuminazione, irrigazione e ventilazione) potrebbero
essere in ascesa. Per il settore si prevede un tasso di crescita
annuo composto del 16,8% entro il 2020.4 Il valore in dollari
delle colture idroponiche dovrebbe raggiungere USD27 miliardi entro il 2020 (da USD 18,8 miliardi nel 2014).5
Per il fondatore dell’azienda Jack Ng il futuro delle coltivazioni fuori suolo non si limita alle torri ad A. Jack Ng sta infatti
lavorando a un’iniziativa per creare un’agropoli, una struttura
di ricerca high tech con ampie zone destinate all’agricoltura
verticale. In grado di produrre 30.000 tonnellate di vegetali a
foglia all’anno (cifra che soddisferebbe più del 30% del fabbisogno di Singapore), il progetto punta a massimizzare il potenziale agricolo degli spazi urbani e a raggiungere l’obiettivo
nazionale della sicurezza alimentare.
Un’agropoli sostenibile
Ciononostante, la tecnologia è ancora alle prime fasi del processo di sviluppo. Uno degli ostacoli all’espansione è rappresentato dai costi. Secondo i nostri consulenti la spesa di
avviamento dell’attività, un investimento iniziale una tantum
per costruire le infrastrutture necessarie, potrebbe raggiungere decine di migliaia di dollari. Questo è il motivo per cui
attualmente l’idroponica è realizzabile, dal punto di vista
economico, solo per prodotti ad alto margine come vegetali a
foglia verde, pomodori e fragole.
PICTET-AGRICULTURE
E ancora, la maggiore resa implica che gli agricoltori possono
ottenere piuttosto velocemente un rendimento sul capitale
investito. Alcuni dei costi della fase di start-up inoltre possono essere assorbiti dai consumatori, disposti a pagare di più
per prodotti freschi, locali e coltivati con metodi sostenibili.
Secondo Sky Greens i propri prodotti, coltivati con la tecnica
Investe in società i cui prodotti e servizi contribuiscono a ridurre gli
squilibri tra domanda e offerta nel settore alimentare; non investe in
prodotti o aziende che danneggiano l’ambiente.
Il Comparto investe in società che beneficeranno della trasformazione
dell’agricoltura in un settore globale altamente produttivo e
tecnologicamente avanzato.
Si concentra su aziende di tutta la filiera agricola che forniscono servizi
specializzati, in settori quali macchinari, sementi, prodotti chimici,
fertilizzanti, trasformazione e distribuzione degli alimenti.
4 Gareth Edwards-Jones, School of the Environment, Natural Resources and Geography at Bangor
University, at the Nutrition Society, 10.08.2010
5 Research & Markets, Marzo 2015
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© Copyright 2016 Pictet - Emesso a Aprile 2016.
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