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Rosarno, lacrime di coccodrillo
Direzione: via Rossini 2/A - 87040 Castrolibero (CS) Telefono 0984 4550100 - 852828 • Fax (0984) 853893 Amministrazione: via Rossini 2, Castrolibero (Cs) Redazione di Reggio: via Cavour, 30 - Tel. 0965 818768 - Fax 0965 817687 - Poste Italiane spedizione in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/B legge 662/96 - DCO/DC-CS/167/2003 Valida dal 07/04/2003 Mercoledì 13 gennaio 2010 www.ilquotidianodellacalabria.it L’ex sindaco: «Ferrero era venuto ma non ha fatto nulla». Il commissario: «Dalla Regione solo 15.000 euro» Rosarno, lacrime di coccodrillo Immigrati, l’Egitto protesta con l’Italia. La Cei: «Ha perso il più povero» Protesta a Roma Distribuite arance insanguinate Lotta alla ’ndrangheta Colpo ai Bellocco re di Rosarno Diciassette arresti ANTONIO ANASTASI FRANCESCO CONDULUCI ANTONIO MORCAVALLO e GIOVANNA TUTINO da pagina 4 a pagina 9 Sequestrati beni per milioni Un ex assessore prestanome della consorteria UNA COMPONENTE DELLA SOCIETÀ di GIUSEPPE DE BARTOLO QUELLO che è accaduto a Rosarno qualche giorno fa è un fatto di una gravità estrema continua a pagina 20 ALBANESE BALDESSARRO TIZIANO e VERDUCI alle pagine 10, 11 e 37 MA A CHI SERVE TUTTO QUESTO? L’arresto di Antonella Mirenda (Foto Adriana Sapone) di ENZO ARCURI Casini a Bersani: «In Calabria si può aprire una fase nuova» ORA che la mattanza è finita, ora che a Rosarno di neri non c'è neppure l'ombra, ora che Giochi riaperti: Cesa stoppa le trattative tra Udc e Pdl continua a pagina 19 Guccione: «Le primarie saltano se vengono con noi» UNA STAGIONE ALL’INFERNO DOPO le parole di Bondi e Bonaiuti, il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa ha inviato una circolare a tutti i segretari regionali per bloccare ogni eventuale accordo a sostegno di un candidato di centrodestra, in attesa delle deliberazioni del Pdl. di EVA CATIZONE ROSARNO: uno degli ultimi lembi di Calabria, nella Piana di Gioia Tauro, dove ci sono continua a pagina 20 Una delle arance insanguinate distribuite ieri per protesta a Piazza Navona ADRIANO MOLLO a pagina 14 PD, NO ALLE CARTE TRUCCATE di FRANCO CRISPINI NELLE precedenti elezioni regionali ci si era illusi (ma non tutti, tra noi) che una immissione di energie intellettuali nuove continua a pagina 19 «Terroni, tornate a casa»: brutta esperienza per due fratelli vibonesi che frequentano la facoltà d’Ingegneria Sombrero Down IN una pizzeria di Treviso un signore ha portato la sua bambina down, che si è messa a giocare; quando le è cascata una pallina di carta sul tavolo a fianco, si è sentito dire “Chi ha bambini mongoli dovrebbe starsene a casa!” È la Treviso che ha dato la caccia all'immigrato clandestino, e ha tolto le panchine per non far coricare i barboni. Quello a cui non si pensa è che, quando si accetta la discriminazione di una categoria di persone, poi nessuno è al sicuro: anche se siete dei biondi maschi ariani, non potete non invecchiare. Quindi prima o poi capiterà a voi. Pisa, sentono il dialetto calabrese e li riempiono di botte «TERRONI, tornate a casa». Il diverbio e poi le botte. Brutta avventura per due fratelli vibonesi che studiano all’università di Pisa. DOMENICO MOBILIO a pagina 16 Gli sviluppi delle indagini Bomba a Reggio c’è una pista concreta ALOI e ILLIANO a pagina 17 E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro ANNO 16 - N. 12 - € 1,00 Brevi dal mondo Dubai, fanno sesso, incriminati DUBAI – Una coppia di britannici è stata fermata dalla polizia di Dubai dopo aver ammesso di fare sesso al di fuori del matrimonio. L’imprudente confessione è stata fatta dopo che la donna ha denunciato di essere stata violentata da un cameriere siriano nel bagno del bar di un hotel. «La polizia non ha trovato alcun elemento che provi che sia successo qualcosa in quel bagno», ha riferito il vicecomandante della polizia di Dubai, Khamis al Muzinah. Davanti agli agenti, il giorno dopo, la donna ha raccontato di dividere la stanza d’albergo con il fidanzato, un 44enne, anch’egli britannico, e di fare sesso regolarmente. In Cile il museo della Memoria Mercoledì 13 gennaio 2010 L’attentato con una bomba telecomandata mentre usciva di casa, nel quartiere di Qeitarieh Iran, ucciso lo scienziato Massud Ali-Mohammadi TEHERAN–Un fisico iraniano docente all’Università di Teheran, Massud Ali-Mohammadi, è stato ucciso ieri in un attentato dinamitardo che ha scosso di primo mattino i quartieri residenziali nel nord della capitale. Il governo iraniano ha affermato che si trattava di uno scienziato nucleare ed ha accusato della sua uccisione gli Usa, Israele e «mercenari» all’interno del Paese. Mentre altre fonti hanno smentito che la vittima avesse un ruolo nel programma nucleare iraniano. Anche sulle tendenze politiche della vittima ci sono varie versioni. La televisione di Stato ha affermato che AliMohammadi era «un fervente sostenitore della Repubblica islamica», lasciando intendere che si trattava di un fedelissimo del regime. Ma siti riformisti hanno detto che egli era un sostenitore del leader dell’opposizione Mir Hossein Mussavi. Ali-Mohammadi è rimasto ucciso mentre usciva a bordo della sua auto dal parcheggio di casa, nel quartiere di Qeitarieh, da una bomba sistemata su una moto parcheggiata accanto, che è stata fatta esplodere a distanza. La televisione ha mostrato immagini del suo corpo senza vita, steso in strada, coperto da un lenzuolo bianco, delle finestre degli edifici andati in frantumi e di detriti sparsi ovunque. Non si ha notizia di altri morti nell’esplosione. L’attentato è avvenuto mentre perdura un teso confronto fra il governo del presidente Mahmud Ahmadinejad e l’opposizio- ne, sette mesi dopo le elezioni di giugno, e mentre gli Usa e i Paesi europei parlano insistentemente della possibilità di adottare nuove sanzioni contro Teheran per il suo programma nucleare. L’agenzia filogovernativa Fars ha scritto che l’attentato è stato rivendicato dauna 'Associazionemonarchica iraniana'. Mentre il portavoce del ministero degli Esteri, Ramin MehmanParast, ha accusato dell’attentato «gli Usa, il regime sionista (Israele, ndr) e i loro mercenari» in Iran, che ha definito come i vertici di «un triangolo malefico». Il movente sarebbe stato quello di ostacolare il programma nucleare della Repubblica islamica. L’organizzazione dei miliziani islamici (Basiji) dell’Università di Teheran ha afferma- to anche che il fisicofigurava in una lista di personaggi iraniani penalizzati da sanzioni internazionali. Ma il suo nome non figura nelle 'liste nere' delle Nazioni Unite. Gli Usa hanno definito «assurde» le accuse e Israele non le ha nemmeno ritenute degne di risposta. Mentre il portavoce dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, Ali Shirzadian, citato dall’agenzia Reuters, ha smentito che Ali-Mohammadi avesse «alcun ruolo» nel programma nucleare del Paese. Anche secondo accademici britannici citati dalla Bbc la vittima dell’attentato «era un esperto di un’altra branca dellafisica, la teoria quantistica, e non faceva ricerca nel campo nucleare». Alberto Zanconato Crollano case e molti edifici franano nei burroni: si temono molte vittime Haiti, terremoto catastrofico Tre scosse fino a magnitudo 7,3 sconvolgono il paradiso caraibico SANTIAGO – Il Cile dall’economia rampante guarda al futuro, ma molte delle ferite del passato rimangono aperte: la presidente uscente Michelle Bachelet (nella foto) ha inaugurato a Santiago un Museo della Memoria dedicato alle vittime del regime di Augusto Pinochet, la cui figura è d’altro lato al centro dei dibattiti di queste ore in vista delle presidenziali di domenica. Il Ps per il voto agli stranieri PARIGI – Riesplode in Francia il dibattito sul diritto di voto agli immigrati nelle elezioni locali. Questa volta, a lanciare a sorpresa il sasso nello stagno, è stata la segretaria del Partito socialista (Ps), Martine Aubry (nella foto), che durante una conferenza stampa alla Rue Solferino, storica sede dei socialisti a Parigi, ha annunciato l’intenzione di depositare già da oggi all’Assemblea nazionale una proposta di legge per il voto agli stranieri. Diventa donna a 16 anni MADRID – Per la prima volta in Spagna una operazione di cambiamento di sesso è stata realizzata su un minore, nelle scorse settimane a Barcellona. Un adolescente di 16 anni, nato con organi sessuali maschili, ma che si sentiva una ragazza, è stato operato su richiesta dei genitori, con parere medico favorevole, e dopo una decisione giudiziaria, come previsto dalla legge spagnola. TRE forti scosse di terremoto hanno colpito ieri Haiti. "Un'enorme catastrofe". Così l'ambasciatore di Haiti negli Stati Uniti ha definito le tre potenti scosse di terremoto - la prima alle 16.53 locali (22.53 italiane) di magnitudo 7,3, la seconda di 5,9, la terza di 5,5 - che ieri hanno fatto tremare nel giro di un'ora l'isola caraibica. Secondo l'Usgs (l'Istituto Geologico statunitense) che monitora i terremoti, il sisma ha avuto epicentro sulla terraferma, a 15 chilometri a sudovest della capitale Port-au-Prince e ad una profondità di 10 chilometri. La scossa ha provocato il crollo di diversi edifici nella capitale haitiano. Tra questi anche un ospedale. Diverse case o capanne della città sarebbero finite in un burrone. Si temono molte vittime, una vera e propria strage. Le comunicazioni cellulari sono fuori uso su buona parte dell'isola. "Tutto ha cominciato a tremare, la gente urla, le case hanno cominciato a crollare. Il caos è totale", ha detto un giornalista dell'agenzia Reuters. Secondo la testimonianza ci sono dozzine di persone apparentemente morte o ferite sotto le macerie che bloccano le strade della capitale. Gli abitanti stanno scavando con le mani tra i detriti per cercare di salvare chi è intrappolato. L'ambasciatore negli Usa Raymond Alcide Joseph ha detto: "Credo che si tratti davvero di un'enorme catastrofe". Port au Prince. A destra l’epicentro del sisma Forniva droga a personaggi eccellenti. Il suo nome alla ribalta per il caso Marrazzo Cafasso, per i pm il pusher fu assassinato ROMA – La conferma è giunta dall’esito dell’analisi chimico-tossicologica ed ora non è più soltanto un sospetto ma una ipotesi di lavoro concreta: per la morte del pusher delle trans di Roma che procurava droga e clienti ecellenti ai viados di via Gradoli e via Due Ponti si indaga per lo stesso reato ipotizzato per la morte di Brenda, omicidio volontario. Laformalizzazionedel fascicoloèstata fatta dalla procura di Roma sulle indagini avviate dopo la morte dello spacciatore , deceduto il 12 settembre dello scorso anno in un albergo sulla Salaria. Il fascicolo, che continua ad essere contro ignoti, ma è ora ufficialmente rubricato in tal modo dopo l’esito delle consulenze tossicologiche, chimiche e biolo- giche, svolte su incarico del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del sostituto Rodolfo Sabelli, titolari anche dell’inchiesta sul presunto ricatto all’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Cafasso, cocainomane abituale, come è stato accertato da ulteriori indagini eseguite dopo la vicenda Marrazzo, morì per una dose di droga tagliata con eroina. Al suo fianco c'era Jennifer, una trans fidanzata con il pusher che in quella occasione non consumò la sostanza stupefacente. «Quella droga spiegò Jennifer sentita dai magistrati – aveva uno strano sapore e non la presi». Probabilmente si trattava di eroina a cui fu aggiunto un anestetico, tipo lidocai- Milano, tentato A 2 anni segregato suicidio: è viva da ragazzo di 8 anni MILANO – Una tranquilla mattinata scolastica in una grigia e gelida Milano ha rischiato di essere tragica per una studentessa nata in cittàda genitori del Bangladesh: la ragazza ha tentato di uccidersi lanciandosi dal terzo piano del liceo scientifico Alberto Einstein, nella via omonima nella residenziale zona Monforte. Maper fortuna,pur cadendo sul selciato di cubetti di porfido, la sedicenne è rimasta solo ferita, anche se in maniera grave, tanto da essere operata d’urgenza. Una morte sfiorata quindi, anchese ilgestoha scioccatocompagni di scuola, insegnanti, amici e conoscenti e posto seri interrogativi sulle motivazioni. Tra gli studenti qualcuno ha parlato di una «ragazza isolata e introversa», di «problemi familiari», altri hanno detto che «era presa in giro su Facebook». Una insegnante di educazione fisica, Annalisa Portioli, che ha scambiato qualche parola con i cronisti, ha invece smentito: «E' una giovane normale». ROMA – Strappato dalle braccia della madre in Romania, affidato prima ad una nonna che non lo accudiva, poi portato in Italia e segregato in un appartamento nei pressi di Latina, dove il custode-carceriere, un bambino di soli due anni più grande di lui, figlio della convivente del padre, donna violenta e assetata di denaro, lo picchiava con le cinghie dei pantaloni o gli sbatteva la testa al muro. Ha vissuto così i suoi primi sei anni, protagonista involontario di una storia agghiacciante, il figlio di una donna romena di 32 anni, costretta a venire in Italia sulle orme del figlio rapito, e a pagare tra gli 800 e i mille euro per vederlo. Fino al 28 aprile scorso, quando gliagenti dellapolizia municipale di Roma hanno suonato alla porta della sua abitazione-prigione, a Sonnino, in provincia di Latina, rintracciata grazie alla collaborazione della preside della scuola elementare che il bambino frequentava insieme al suo aguzzino. Marche forte sciame sismico ANCONA – Due forti scosse di terremoto, una di magnitudo 4.1 alle 13:35, dopo la prima di magnitudo 4.0 delle 9:25, registrate a cavallo fra le province di Macerata e Fermo, precedute e seguite da repliche minori, hanno fatto tremare le Marche. Non si registrano danni seri, ma lo sciame sismico (cominciato l'8 gennaio, con una decina di scosse avvertite distintamente e altre solo strumentali) riporta la paura in una regione che con il terremoto ha dovuto fare i conti anche nel recente passato: nel 1972 ad Ancona, e nel 1997 con il sisma che squassò Umbria e Marche. na o novocaina, che servì a mascherare la sostanza stupefacente dando la sensazione, a chi la assumeva - in quel caso Cafasso, obeso e diabetico e morto «ufficialmente» per una crisi cardiaca – di prendere una dose di coca. Secondo la procura ci fu dolo quindi, ci fu evidentemente qualcuno che conoscendo le abitudini di Cafasso, gli fornì la droga 'tagliata' o meglio mascherata e confezionata con una sostanza letale. Il nome di Cafasso era entrato a pieno titolo nella indagine sul presunto ricatto fatto da quattro carabinieri infedeli, della stazione Trionfale, a Piero Marrazzo. A lui i militari tentarono di addossare le responsabilità del video. Pasquale Faiella ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale estrazione del 13 gennaio 2010 5 8 35 65 35 36 67 47 3 6 67 42 67 58 63 25 35 7 77 58 84 90 20 30 61 50 71 8 73 44 21 73 13 16 87 31 87 33 20 89 84 47 57 19 71 11 75 73 79 64 50 43 52 23 58 I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO" 3 - 5 - 6 - 7 - 8 - 20 - 25 - 30 - 35 - 36 42 - 47 - 50 - 58 - 61 - 63 - 65 - 67 - 77 - 84 ilSuperEnalotto Conc. n° 5 Montepremi 5.375.662,67 euro jolly 26 - 27 - 39 - 55 - 59 - 63 71 punti 6jackpot 119.382.314,87 punti 4 343,85 18,15 punti 5+1 - punti 3 punti 5 62.026,88 Num. Superstar 57 E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 2 In Italia e nel Mondo VERSO LE REGIONALI Ingarbugliata la situazione in Puglia con Vendola che insiste sulle primarie Pd, via libera a Emma Bonino Bersani alle prese con decisioni complicate in molte regioni. Accordo largo difficile ROMA – Archiviata la pratica Lazio, con l'appoggio alla candidatura di Emma Bonino, che sarà formalizzata sabato prossimo, il Pd si accinge ad affrontare nelle prossime ore le candidature delle altre regioni ancora aperte, a partire dalla Puglia, dove Nichi Vendola non ha intenzione di fare passi indietro, per passare per l’Umbria, il Veneto ela Campania.InCalabria poi,dove si dovrebbero tenere le primarie il 17 gennaio, si è riaperto il confronto con l'Udc. Ma in tutte è in bilico la costruzione di un accordo largo, che vada dalla sinistra ai centristi, che è stata l'istanza forte della mozione Bersani al Congresso, mentre la minoranza del partito insisiste sulle primarie. Ieri lo ha ribadito anche Rosy Bindi. LAZIO: ieri mattina Pierluigi Bersani ha incontrato Emma Bonino, ribadendo il proprio appoggio; cosa che ha fatto anche il segretario regionale del Pd, Roberto Mazzoli, incontrando l'esponente radicale. PUGLIA: ieri il governatore Nichi Vendola ha confermato che non farà passi indietro, a meno di essere sconfitto alle eventuali primarie. Sabato l’assemblea regionale del Pd dovrà pronunciarsi sulla proposta del segretario regionale, Sergio Blasi, cioè di non tenere le primarie e di presentare come candidato Francesco Boccia, appoggiato dall’Udc. Ma lo statuto del partito prevede che per evitare le primarie occorrano tre quinti dei membri dell’assemblea, cioè 82 dei 123 che oggi la compongono. CAMPANIA: Non meno confusa è la situazione in Campania, dopo una riunione fiume tenutasi lunedì sera nella sede nazionale del partito, alla presenza del coordinatore della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca, e terminata all’una di notte. Il segretario regionale Enzo Amendola ha spiegato che ancora non si è arrivati all’accordo con l’Udc e quindi non si è nemmeno giunti al nome del candidato. All’incontro, con i parlamentari campani e i consiglieri regionali, ci si è spaccati tra quanti, come i 'bassolinani', sostengono la necessità di offrire all’Udc la candidatura a Governatore (nella persona del rettore di Salerno, Raimondo Pasquino) e quanti affermano che i centristi non sono interessati corso, ma i boatos parlano della convocazione dell’Assemblea regionale il 18 gennaio. La presidente uscente, Rita Lorenzetti, per ottenere la deroga al limite dei due mandati, dovrebbe ottenere l’appoggio dei due terzi dell’Assemblea. Ma la «zarina», presentando la sua candidatura, ha portato l’appoggio di sole 130 firme su 250, con l'area Franceschini fortemente contraria e decisa a sostenere Mauro Agostini alle primarie. VENETO: tramontata la candidatura di Laura Puppato, il partito è diviso tra l’appoggio al candidato dell’Udc, Antonio De Poli, e il lancio di un proprio nome, nella persona del segretario della Confartigianato di Mestre, Giuseppe Bortolussi. Interpellato a Montecitorio, De Poli ha detto che venerdì ufficializzerà la propria candidatura, mentre la direzione regionale del Pd si svolgerà solo sabato. Su De Poli non ci sta però l’Idv Giovanni Innamorati Umbria, Veneto e Calabria ancora in stallo Pierluigi Bersani e, a sinistra, Emma Bonino Ancora tensioni fra i co-fondatori Pdl. In Campania lo scoglio Cosentino Fini-Berlusconi incontro in dubbio La matassa nomine nelle mani del Cavaliere ROMA – Ad un mese di distanza dall’abbraccio al San Raffaele di Milano, dove il premier eraricoverato dopol'aggressione in piazza Duomo, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini dovrebbero incontrarsi di nuovo domani a colazione, negli appartamenti del Presidente della Camera al piano nobile di Montecitorio. Il condizionale è d’obbligo, perchè se il chiarimento tra di due co-fondatori del Pdl pare ormai ai finiani ineludibile, ancora lunedì il Cavaliere ha provato a gettare acqua sul fuoco dicendo che con Fini non c'è nulla da dover chiarire. Invece, le tensioni tra i due sono state innumerevoli, dal congresso fondativo del Pdl nel marzo scorso. L’ultimissima è di ieri, sul delicatissimo tema della giustizia e delle leggi che il premier definisce «non ad personam, ma ad libertatem». Al mattino, il presidente della Camera era di nuovo sul piede di guerra, la tensione tornava altissima e il rendez-vous tra i due co-fondatori improbabile per la decisione del premier di presentare oggi in cdm un decreto ad hoc 'sospendiprocessi'. Fini era informato della possibilità di arrivare ad una norma per fermare i procedimenti per tre mesi, recependo la sentenza numero 333 della Consulta in cui si riconosce una lesione del diritto alla difesa (e quindi l’obbligo di riaprire i termini). Una norma che riguarderebbe il premier, tanto nel processo Mills che nel processo Mediaset. Ma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta – è il racconto di chi è vicino al Presidente della Camera – sarebbe salito al Colle in tarda mattinata con un testo diverso da quello di cui l’inquilino di Montecitorio era stato messo a conoscenza. Altelefono colQuirinale, Finiaveva dovutoregistrare un forte disappunto, manifestando a sua volta stupore e irritazione. Al punto da mettere in discussione l’opportunità di incontrarsi con il premier nei prossimi giorni. Milena Di Mauro Auto robotizzate saranno più sicure UN guidatore responsabile fa sempre tutto il possibile per prevenire possibili colpi di sonno. Non tutti, d'altra parte, sono responsabili, e questo fenomeno continua a causare molti incidenti ogni anno. E anche se si fa attenzione, è purtroppo sempre possibile che un malore alla guida abbia conseguenze tragiche. BMW, insieme al governo tedesco, sta sviluppando un dispositivo capace di capire se il guidatore non è fisicamente in grado di guidare, tramite un braccialetto. Se il sistema si rende conto che il guidatore non è in buone condizioni fisiche, per qualsiasi all’intesa e occorre quindi puntare subito sul sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. CALABRIA: le voci insistenti sulla riapertura del confronto con l’Udc, che sembrava ormai accasato con il candidato del Pdl, Giuseppe Scopelliti, hanno trovato conferma nelle dichiarazioni di Bruno Censore, uomo vicino a Enrico Letta, e candidato alle primarie del 17 gennaio in cui dovrà essere scelto il candidato Governatore. Censore ha proposto di cedere la candidatura all’Udc in caso di accordo. «Attonito» di fronte a queste parole si è dichiarato Luigi Meduri, ex presidente della Regione e schierato con Bersani alle primarie. Ma effettivamente il confronto si è riaperto dopo che Sandro Bondi ha detto lunedì a Pierferdinando Casini di pretendere accordi politici e non l’appoggio dell’Udc ai singoli candidati del Pdl. «Dobbiamo capire cosa pretende da noi il Pdl» ha detto l’Udc Mario Tassone. UMBRIA: lo stallo è tuttora in ragione, prende il controllo dell'auto e la ferma in modo sicuro, sulla corsia di emergenza. Allo stesso tempo lancia un allarme e chiama un'ambulanza e la polizia stradale, per comunicare le condizioni fisiche del guidatore e la posizione del veicolo. ROMA – Toccherà con ogni probabilità a Silvio Berlusconi dire la parola definitiva per chiudere la lista di candidature alle elezioni regionali. La questione sarà affrontata nel corso del prossimo ufficio di presidenza del Pdl fissato per domani. Due i nodi che il premier dovrà sciogliere: la scelta del candidato in Campania ed in Puglia. In attesa di giovedì la trattativa va avanti con i tre coordinatori del partito impegnati a trovare una soluzione. Per quanto riguarda la regione partenopea infatti ci sarebbe il via libera ufficiale alla corsa dell’ex ministro Stefano Caldoro. Una candidatura che incontrerebbe anche il favore dell’Udc. A complicare la situazione però è al momento l’indisponibilità di Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia e candidato in pectore per la maggioranza, a fare passi indietro nonostante una parte del Pdl, a iniziare dal presidente della Camera Gianfranco Fini, abbia più volte espresso perplessità su una sua eventuale corsa in Campania. Situazione complicata anche in Puglia dove la rosa dei candidati è ancora più ampia. Resta la candidatura dell’ex magistrato Stefano D’Ambruoso, ma nel caso il Pdl dovesse fare una scelta 'più politica' i nomi che circolano sono due: Antonio di Stasio, vice coordinatore regionale del Pdl oppure Rocco Palese, capogruppo in regione. L’obiettivo del partito è quello di chiudere la partità giovedì all’ufficio di presidenza (che affronterà tra le altre cose alche il capitolo Sicilia) e con ogni probabilità i due nomi che saranno ufficializzati sono quelli di D’Ambruoso e Caldoro anche se, spiegano dal partito, per il momento la situazione è tutt'altro che chiara. Con ogni probabilità, è la convinzione di molti nel Pdl, a mettere la parola fine sarà Silvio Berlusconi. Yasmin Inangiray Smartphone, ogni giorno Teenager, ecco come parla trenta milioni di applicazioni la nuova generazione ARRIVANO fin dove neanche la fantasia oserebbe spingersi e viaggiano alla velocità di 350 download al secondo. Un mondo, quello delle applicazioni per iPhone e gli altri smartphone, la cui crescita sembra essere inarrestabile. Le ultime statistiche, diffuse pochi giorni fa dalla Apple, parlano di 3 miliardi di applicazioni vendute per iPhone e iPod Touch, tramite l'AppStore. Un dato che, se confrontato con i due miliardi di applicazioni del 28 settembre dello scorso anno, si traduce in un miliardo di download in appena tre mesi ed una media di 30 milioni di applicazioni al giorno. Soltanto nel negozio virtuale della Apple, le applicazioni disponibili sono più di 100mila. Quelle offerte dal concorrente Google, tramite il suo sistema operativo per dispositivi mobili Android, sono più di 20mila; il catalogo della Palm, invece, ne offre più di mille. SI PUÒ comunicare con 20 parole? Sì, stando a una ricerca inglese che analizza il linguaggio dei ragazzi sul web e che ha fatto inorridire il governo di sua maestà: anche se i teenager hanno un vocabolario di 40 mila termini, quando parlano con i coetanei tramite Internet o il telefonino ne usano solo 800. Ma non basta: in un terzo delle conversazioni le parole ricorrenti sarebbero appena venti. Applicando gli stessi criteri alle comunicazioni elettroniche tra ragazzi italiani emergerebbero verosimilmente gli ormai proverbiali "xke" al posto di "perché", "tvb" per "ti voglio bene" o "cmq" invece di "co- munque". Ma anche nuove forme di saluto, come "bella", rivisitazione del vecchio "ciao". O slittamenti del significato, come nel caso di "pisciare", ormai usato come sinonimo di "lasciare", "abbandonare". Oppure "accollarsi", sostituto di "mettersi in mezzo", "dare fastidio". E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro In Italia e nel Mondo 3 Mercoledì 13 gennaio 2010 4 Primo piano Mercoledì 13 gennaio 2010 Primo piano 5 Mercoledì 13 gennaio 2010 | La rivolta di Rosarno L’Egitto protesta con l’Italia Scoppia il caso diplomatico: «Arabi aggrediti» Frattini replica: Nessun razzismo, chiariremo tutto» Bossi «Guardate come trattano i cristiani» che rispettano le leggi e che non danno nessun problema all’Italia». Insomma, ha smorzato le polemiche il ministro, con l’Egitto non c'è nessuna tensione. E il 16 gennaio, quando al loro incontro al Cairo il collega Aboul Gheit – come anticipato dalla nota di oggi - «solleverà la questione», il titolare della Farnesina spiegherà che «in Italia vogliamo che le leggi siano rispettate e che nessun tipo di violenza, come quelle che tutta Europa ha visto nelle strade di Rosarno, può essere accettata. Questo, con le motivazioni religiose, non c'entra assolutamente niente». Una parziale smentita all’attacco del ministro egiziano, del resto, è arrivata anche dal Movimento dei musulmani moderati. «Per quanto riguarda le pesantissime dichiarazioni del ministro degli Affari Esteri egiziano, Ahmed Abdoul Gheit - è scritto in una nota diffusa ieri - vogliamo replicare che in Italia non vi è alcuna discriminazione contro le minoranze arabe musulmane». «Vorremmo ringraziarlo per l’interesse dimostrato intorno alla comunità islamica che vive in Italia afferma il Movimento dei musulmani moderati - e sottolineare che abbiamo ottimi rapporti con la comunità egiziana, ma vorremmo al tempo stesso affermare con forza che non siamo mai stati discriminati per la nostra origine o per la nostra cultura, né tantomeno abbiamo mai subito episodi di xenofobia. Forse il ministro non è informato sul fatto che in Italia ci siano oltre 800 moschee e forse non sa che gli articoli 3 e 8 della Costituzione Italiana affermano e garantiscono non solo la pari dignità sociale dei cittadini di fronte alla legge senza distinzioni di sesso,di razza , di religione, di opinione, ma anche la libera professione del proprio culto». Agenti di polizia durante l’intervento di venerdì per sedare la rivolta di Rosarno Nel 2007 scoperta una truffa da 44 milioni di 49 aziende LE BACCHETTATE DELL’ONU Stop alla xenofobia contro i migranti L'ONU reagisce alle violenze di Rosarno: per due esperti del Consiglio dell’Onu sui diritti umani la violenza scoppiata a Rosarno è «estremamente preoccupante» ed indica «seri e ben radicati problemi di razzismo contro questi lavoratori immigrati». Gli esperti esortano le autorità italiane a «placare il crescente atteggiamento xenofobo nei confronti dei lavoratori migranti». La «violenza, commessa da Italiani o da lavoratori immigrati, deve essere affrontata nel modo più vigoroso tramite lo stato di diritto». Inoltre, i «diritti umani devono essere sempre protetti, qualunque sia lo status dell’imigrato», affermano il relatore speciale sui diritti umani dei migranti Jorge Bustamante ed il relatore speciale sul razzismo Githu Muigai. SACCONI: «TOLLERANZA ZERO» Intensificati i servizi ispettivi nelle aziende agricole TOLLERANZA zero nel Meridione d'Italia contro «tutte quelle situazioni nelle quali sono emerse o dovessero emergere casi e contesti di illegalità totale e di sfruttamento della manodopera, con pericoli per la stessa salute e sicurezza delle persone». Dopo i fatti di Rosarno il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha riunito i presidenti dell'Inps e dell'Inail, i direttori generali dei Servizi ispettivi e della Tutela delle condizioni di lavoro del ministero e il comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del lavoro «per intensificare - si legge in una nota - una specifica, coordinata e capillare attività di contrasto dei fenomeni di illegalità e di sfruttamento del lavoro irregolare in agricoltura. LA Cei: «No alle tentazioni xenofobe» «Una lotta in cui i più poveri sono stati sconfitti» sconfitto è stato il più povero: l'immigrato», ha osservato stamane mons. Bruno Schettino, presidente della Fondazione Migrantes e responsabile dell’episcopato italiano per l’Immigrazione in una conferenza stampa di presentazione della Giornata mondiale del migrante promossa per domenica 17 gennaio. A differenza dell’Osservatore Romano, che lunedì ha puntato il dito contro un razzismo insito nella società italiana, sollecitando l’Italia intera ad interrogarsi su «una piaga tutta da superare», i vescovi preferiscono parlare di forme di xenofobia. Le aggressioni agli immigrati «sono – ad avviso di monsignor Schettino – episodi determinati dall’esplosione di tipici problemi sociali». Secondo la Cei è ur- gente però la revisione della legge Fini-Bossi sull'immigrazione. Ciò in in parte è già avvenuto con il pacchetto sicurezza, «il quale però ha migliorato alcuni elementi e rischia di peggiorarne altri», ha spiegato mons. Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes. In particolare, sta a cuore alla Cei «la possibilità di incontro tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, che è un modo per sconfiggere l’irregolarità, e la questione dei ricongiungimenti familiari e dei tempi del permesso di soggiorno, per ottenere il quale si rischia anche un anno di attesa». Sulla questione della cittadinanza agli immigrati, e in particolare ai bambini, i vescovi sostengono senza esitazione la Ius Soli (il diritto di cittadinanza acquisito dalla nascita su un determinato territorio) piuttosto che la Ius Sanguinis (derivata dalla cittadinanza dei genitori). I minori stranieri in Italia sono passati dai 284 mila del 2001 agli 862 mila del 2008, e rappresentano il 22,2 per cento della popolazione straniera regolarmente residente. Annualmente arrivano in Italia oltre 100 mila minori. 65 mila sono i nuovi nati nel nostro Paese da famiglie straniere e rappresentano l’11 per cento dei nati complessivamente in Italia. Proprio alla situazione dei bambini immigrati sarà dedicata in particolare la prossima giornata del migrante, a cui è arrivata anche la solidarietà del presidente della Camera Giancarlo Fini. Finita l’era degli aiuti d’oro Alti costi e pochi proventi e le arance restano a terra di FRANCESCO CONDOLUCI ROSARNO - Fatturati milionari, frodi per un decennio alla Comunità Europea, e un intero comparto un tempo motore dell'economia del territorio - ridotto oggi allo stato di pura sussistenza per via delle continue penalizzazioni comunitarie. Se la 'ndrangheta ha ingrassato le sue tasche con l'agrumicoltura in cui da 20 anni vengono fatti lavorare in nero gli immigrati africani, di certo lo ha fatto molto più con la truffa delle “arance di carta” più che sfruttando e chiedendo il pizzo ai lavoratori impiegati dai produttori nelle campagne della Piana di Rosarno, come si sostiene da più parti. Basta dare un'occhiata al mercato degli agrumi, dove un chilo di arance da trasformazione (cioè destinate a diventare succo) vale qualcosa come 6 centesimi di euro. La recente riforma Ue del regime di pagamento unico sull'ortofrutta ha fatto il resto, assegnando agli agrumicoltori una quota sulla superficie coltivata e non più sul prodotto conferito. Ecco perché oggi molti agrumicoltori di Rosarno scelgono di non raccogliere gli agrumi, visti gli alti costi e i proventi risibili. L'epoca d'oro delle “compensazioni” comunitarie, cioè le integrazioni finanziarie Gli agrumeti della Piana concesse a livello europeo per la trasformazione del prodotto, è insomma finita e con essa il sistema delle “arance di carta” che solo nel 2007 (dati dell'operazione giudiziaria “Whitdrawl” portata a compimento dalla Procura di Palmi) ha scoperto 44 milioni di euro di contributi indebitamente percepiti dalle 49 tra aziende agricole e organizzazioni di produttori finite sotto la lente dei magistrati. Un affare colossale che ovviamente non poteva far gola alle cosche locali ma che richiedeva un complesso sistema di raggiri in cui venivano coinvolti produttori e cooperative agrumicole ma anche funzionari della Regione Calabria. Il meccanismo consisteva nell'utilizzazione di falsi documenti fiscali ed amministrativi che venivano presentati all'Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) al fine di ottenere indebitamente contributi comunitari per il ritiro dal mercato e per le compensazioni ai produttori. Di fronte ad esuberi di produzione, l'Ue ritirava infatti delle quote di prodotto dal mercato per evitare il crollo dei prezzi. Gonfiando sistematicamente ogni anno, attraverso artifizi documentali (da qui le “arance di carta”) e la connivenza dei funzionari regionali, le produzioni di agrumi e di succhi di frutta, e aumentando quindi le quote di prodotti da ritirare dal mercato, si riuscivano a ottenere illecitamente decine e decine di milioni di euro che venivano gestite dalle organizzazioni produttori. Un giro che però finiva per arricchire sempre e solo i “collettori” del sistema e i clan a cui rispondevano, lasciando invece solo le briciole ai produttori agrumicoli. Sistema criminoso spazzato via dalla riforma Ue che però non ha saputo, per altro verso, risollevare le sorti dell'agrumicoltura rimasta stritolata dal meccanismo dalle truffe. Loiero «Il ministro dovrebbe dimettersi» Sit-in a Piazza Navona per gli immigrati Pd, proposte contro la ’ndrangheta arance insanguinate contro il razzismo Domani il segretario in Calabria «I fatti di Rosarno hanno evidenziato la debolezza del sistema di accoglienza e integrazione» ROSARNO spaventa e i vescovi italiani hanno esortato a superare in Italia ogni tentazione di xenofobia ed anzi ad impegnarsi per creare «un clima di maggiore e migliore accoglienza», sulla scia - spiegano – dell’appello alla legalità fatto dal presidente Giorgio Napolitano. Gli scontri avvenuti tra popolazione locale e immigrati nella cittadina calabrese hanno proprio evidenziato – ad avviso della Chiesa – «la debolezza del sistema di accoglienza e integrazione». «E' stata una lotta fra poveri e chi maggiormente è stato Un momento della demolizione della fabbrica Rognetta in cui avevano trovato rifugio gli extracomunitari della Piana LO STATO in Calabria c'è, l'in- di soggiorno, ha aggiunto, tervento delle forze dell’ordine a «non sono invece in regola con il Rosarno è stato tempestivo ed contratto di lavoro» e ci saranno ha evitato fatti più gravi; ora si capillari controlli ispettivi per monitorano situazione analo- contrastare l'illegalità in agrighe in Campania e Puglia per coltura. Il titolare del Viminale ha poi evitare che degenerino. Il ministro dell’Interno, Roberto Maro- criticato Regione ed enti locali ni, ha difeso - in un’informativa che hanno tollerato una situaal Senato - l’azione del Governo zione di grave degrado. «Il monegli scontri della cittadina ca- dello di integrazione dei lavoratori stranieri stagionali – ha labrese. Critica l’opposizione. Il ministro ha ricostruito i di- spiegato – funziona bene al sordini scoppiati venerdì scorso Nord con il diretto controllo deldopo il ferimento di un cittadino le Regioni e delle associazioni di del Togo con un proiettile spara- categoria, in Calabria no e ci sono gravi responsato da un’arma ad aria bilità perché poi il compressa. La magidegrado si trasforstratura sta valutanma in problema di do il ruolo della 'nordine pubblico e drangheta, mentre tocca al ministero non sembrano esserci dell’Interno intercollegamenti con la venire». Ed ora, ha bomba alla procura di annunciato, «moReggio Calabria. «C'è nitoriamo situaziochi ha parlato di diverni analoghe in sivo in riferimento a Campania e Puglia Rosarno, ma - ha spieper intervenire prigato Maroni - se la 'nma che che si verifidrangheta avesse vochi ciò che è accaluto far scoppiare duto in Calabria. Si qualcosa lo avrebbe tratta di situazioni fatto magari in Friuli, Maroni ieri al Senato note, che si conoperchè ciò che è sucscono da decenni». cesso intensifica i conImmediata la retrolli nell'area e non plica del presidencredo la 'ndrangheta te della Regione Caabbia interesse a ritrolabria, Agazio varsi 120 investigatoLoiero: «Sulla viri in più sul territocenda di Rosarno il rio». «Le 'ndrine più ministro Maroni importanti - ha aginsiste nell’affergiunto - hanno perso i mare cose non veloro capi, c'è fermento re, scaricando pronella 'ndrangheta e la prie negligenze su bomba di Reggio Calabria può essere frutto non di un Regione ed enti locali». «Capisco anche le sue difficoldisegno di tutte le cosche, ma di tà – ha aggiunto Loiero – e avrei qualcuno che vuole imporsi». Le forze dell’ordine, ha sotto- evitato di infierire. Ma in un lineato Maroni, «sono interve- Paese normale, dopo avere rinute tempestivamente fin mediato una vergogna internadall’inizio dei disordini e questo zionale di tale portata, un miniha permesso di porre fine alle stro forse si sarebbe anche diviolenze prima che degeneras- messo invece che arrampicarsi sero in fatti più gravi». Circa sugli specchi per giustificarsi. 740 extracomunitari sono stati In ogni caso Maroni non può trasferiti «su base volontaria», pensare di addebitare ad altri reha precisato, nei Centri di prima sponsabilità che sono esclusivaaccoglienza di Crotone e Bari, mente del suo Ministero, anche mentre circa 330, con regolare perchè sapeva cosa ci fosse a Ropermesso di soggiorno, si sono sarno perchè io stesso più volte allontanati in treno o con mezzi gliene ho parlato, lo sapeva bepropri. Dieci gli arresti tra i pro- ne, e non è mai intervenuto in altagonisti dei disordini: 7 extra- cun modo». «Le Regioni, checcomunitari e 3 di Rosarno. Ciò chè ne dica il Ministro, in tema di che è avvenuto, ha osservato il immigrazione non hanno comministro, evidenzia «le conse- petenza alcuna – ha detto ancoguenze negative dell’immigra- ra Loiero –e gli enti locali che, sezione clandestina, che il Gover- condo Maroni avrebbero dovuto no continuerà a combattere sen- intervenire, non si sa come, soza tentennamenti». Pur essen- no amministrati da commissari do la maggioranza dei lavorato- antimafia di sua nomina. Se la ri stagionali stranieri di Rosar- prenda dunque con se stesso per no muniti di regolare permesso quello che è accaduto». Un immigrato mentre lascia Rosarno ARANCE insanguinate e un cartellone “Troppa intolleranza, nessun diritto, Maroni dimettiti» sono i simboli del sit-in che si è svolto in piazza Navona a sostegno degli immigrati di Rosarno.«E' un gesto simbolico – spiegano le associazioni antirazziste che hanno organizzato la manifestazione -. Quello che è accaduto a Rosarno è incredibile; troppa intolleranza, troppo lassismo hanno creato questa situazione». «Sosteniamo gli immigrati – continuano i manifestanti – la rivolta è giusta, Maroni è il primo responsabile di quanto sta succedendo. Gli immigrati vivono in condizioni di degrado testimoniate anche da Medici senza frontiere e Amnesty International». «Questa – concludono le associazioni –vuole essere una manifestazione pacifica, purtroppo ci hanno accolti con una piazza blindata da oltre cento poliziotti». «Lavoreremo insieme a tanti altri per una mobilitazione nazionale - concludono le associazioni - che attraversi il Sud e che abbia una sua forte caratterizzazione in Calabria, che sia più larga possibile e che coinvolga associazioni e partiti, sindacati e organizzazioni di massa, chiesa e movimenti, cittadini e cittadine che dicono no al razzismo e che si basi sulla consapevolezza che la tutela dallo sfruttamento sul lavoro e le politiche dell'accoglienza sono la vera garanzia della sicurezza sociale». Le arance insanguinate a Roma PIER Luigi Bersani ha affrontato il tema dei clandestini e degli immigrati in una conferenza stampa dedicata ad illustrare le iniziative del Pd in materia di criminalità organizzata. Affiancato, tra gli altri, da Felice Casson e da Andrea Orlando, il segretario del Pd ha enumerato i punti cardine della strategia del suo partito, che prevedono il riconoscimento della 'ndrangheta all’interno della 416 bis, il problema degli organici della giustizia, e soprattutto il tema delle intercettazioni. Su questo ultimo punto Orlando ha chiesto al governo un «ripensamento» sul ddl presentato in Senato che, se approvato, sarebbe «un segnale politico sbaglia- to mandato alla criminalità organizzata». Il Pd chiede insomma il ritiro del provvedimento, che «è uno strumento fondamentale per le indagini».Altri puntinelprogramma sono la rapida approvazione delle norme contro l’auto riciclaggio, l'immediata istituzione dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati e un giro di vite sul fenomeno del caporalato. Oggi, presso la sede di largo del Nazareno, i fatti di Rosarno saranno al centro di una riunione ad hoc organizzata dal Pd nel corso della quale verranno analizzati tutti gli aspetti del fenomeno, dalla criminalità al mercato del lavoro, alla produzione e al reddito agricoli. Scopo dell’incontro sarà quello di elaborare e promuovere iniziative sul territorio e proposte legislative. All’incontro saranno presenti i presidenti dei Forum Agricoltura Enzo Lavarra, Giustizia Andrea Orlando, Immigrazione Livia Turco e Progetto Mezzogiorno Umberto Ranieri, insieme al responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale Stefano Fassina. L'incontro di oggi si inserisce nel quadro di iniziative organizzate dalPda seguitodeidrammatici accadimenti in Calabria e che culmineranno domani, nella Giornata nazionale di solidarietà, che vedrà la presenza di Bersani a Rosarno, Palmi e Lamezia Terme. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro na. Mentre ad alzare i toni dello scontro è stato in serata il leader della Lega Umberto Bossi: le proteste egiziane? «Guardate come trattano i cristiani loro. Li fanno fuori tutti», ha detto il ministro delle Riforme, riferendosi alla strage di copti in Egitto del 6 gennaio scorso. Al di là delle espressioni colorite come d’abitudine, Bossi evoca però una possibile chiave di lettura per la nota irritualmente dura fatta diramare in mattinata dalla moderatissima diplomazia egiziana. I rapporti tra Roma e Il Cairo –grazie anche all’amicizia personale tra i due leader, Silvio Berlusconi e Hosni Mubarak - segnano infatti da tempo “sereno stabile”. E nel gruppo di immigrati di Rosarno – come ribadirà ancora nel pomeriggio laquestura di Reggio Calabria – non c'era nessun egiziano. Perchè dunque una presa di posizione così forte? Qualcuno ha voluto leggere nella protesta del Cairo una sorta di “reazione” (in diplomazia la chiamano “reciprocità”) alla condanna arrivata da più parti in Occidente –Italia compresa - proprio dell’eccidio di otto cristiani copti a Nagaa Hamadi nella notte del Natale ortodosso. Lettura tuttavia respinta dal titolare della Farnesina, secondo cui non c'è nessun legame tra le due cose. E se nella nota egiziana si stigmatizza anche il crescendo di episodi «razzisti» e la condizione di disagio in cui versano gli immigrati in Italia, Frattini ha cercato di gettare acqua sul fuoco: «Nessuno –ha sottolineato il ministro – può accusarci di razzismo, anzitutto gli egiziani che sono quelli che hanno un numero di quote di immigrazione regolare, | Maroni «Lo Stato c’è ora attenzione a Puglia e Campania» Il Cairo chiede al Governo italiano misure per rispettare i diritti ROMA – Tracimano sul terreno diplomatico le polemiche sulla guerriglia di Rosarno, con il ministero degli Esteri egiziano Ahmed Abdoul Gheit che ha usato ieri parole insolitamente ruvide contro l’Italia, per condannare «le violenze» e «la campagna di aggressione» contro «le minoranze arabe e musulmane» e chiedere al governo di Roma di tutelare gli immigrati. Le violenze, si legge nella nota del Governo egiziano, «hanno portato alla diffusione del panico tra i migranti a seguito della vasta campagna di abuso» che «in altre città italiane hanno portato a episodi simili». Ma Il Cairo denuncia anche «le condizioni di detenzione dure, e quelle economiche e sociali» in cui gli immigrati vivono, oltre alla «pratica della deportazione forzata, sempre condannata da tutti gli organismi internazionali che si occupano della tutela dei diritti umani». Il portavoce del ministero degli Esteri egiziano auspica che «il governo italiano prenda iniziative e misure necessarie per la tutela delle minoranze e dei migranti» e ha chiesto alla comunità internazionale «di affrontare il problema della discriminazione sulla base della religione, razza e l’odio contro gli stranieri alla radice per impedire il verificarsi di tali eventi in futuro». Accuse alle quali il ministro degli Esteri Franco Frattini, in missione in Africa, ha scelto di replicare in maniera molto soft, ricordando che nel paesino calabrese ci si è limitati a far rispettare le leggi di fronte a «violenze inaccettabili», che nulla hanno a che fare con «motivazioni religiose» o etniche. Nessun razzismo quindi, ha assicurato il titolare della Farnesi- AL SENATO 6 Primo piano Mercoledì 13 gennaio 2010 Il prefetto smentisce la Regione «Sono arrivati solo 15.000 euro» «Ferrero e Musolino hanno visto e si sono voltati dall’altra parte» «La cartiera? Sapevano tutti» L’ex sindaco Martelli difende Rosarno e i concittadini «È facile cadere nella trappola delle cosche» ganizzata è invasiva e ci sono focolai di aggressività sociale da cui possono scaturire comportamenti come “la caccia al nero” dei giorni scorsi. Ma la percentualedi mafiosi, affiliati e collusi è minoritaria rispetto alla popolazione di Rosarno, la cui parte sana però non viene tutelata dallo Stato. La città subisce questo stato di cose perché nessuno interviene. Chi di competenza sa quali sono i mafiosi: perché non li perseguita? E' facile poi scaricare le colpe sui cittadini definendoli “omertosi”, ma come fanno i cittadini ad avere fiducia nelle istituzioni?». È per questo allora che si fanno anche giustizia da soli scatenando rappresaglie contro gli africani “infedeli”? «Suquesti ultimifatti, ritengosia necessaria un'analisi più profonda. Che parte dalla mia esperienza di sindaco, quando a più riprese sollecitai le istituzioni a darci una mano ad affrontare la questione migranti. Due anni fa, feci venire l'allora ministro Ferrero alla cartiera perché si rendesse conto dellasituazione. C'era anche il prefetto di Reggio Musolino. Entrambi videro il degrado e la disperazione di centinaia di africani clandestini che vivevano in condizioni disumane. Ma cos'hanno fatto poi? Glielo dico io: nulla. Si sono voltati dall'altra parte così come ha sempre fatto la Regione Calabria. La rivolta della settimana scorsa è frutto di troppi anni di indifferenza e sottovalutazione del fenomeno che unitamente alla crisi agricola che ha fatto mancare il lavoro nelle campagne, hanno provocato la reazione degli africani. Le violenze commesse da loro e dai rosarnesi, che li hanno voluti punire, sono da condannare, ma qui il vero responsabile di tutto resta comunque lo Stato». Ancora fuoco in città. Il bracciante aveva partecipato al corteo di lunedì In fiamme l’auto di un ghanese ROSARNO - La pista più probabile era quella legata agli scontri degli ultimi giorni, ma, con molta probabilità, non dovrebbe essere così, vista l'estraneità del soggetto in questione alle rappresaglie scaturite dall'attentato a due extracomunitari. Erano passate da poco le tre di notte quando alcuni cittadini rosarnesi avvertivano una strana puzza di bruciato. Si trattava di una Volkswagen Passat station wagon data alle fiamme poco prima. Il mezzo era in uso a D. R., 34 anni, bracciante agricolo, immigrato proveniente dal Ghana, con regolare permesso di soggiorno. Il giovane aveva preso parte al corteo organizzato dal comitato spontaneo di Rosarno dopo le violenze dello scorso fine settimana. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale tenenza insieme agli uomini del Reparto Radiomobile di Gioia Tauro. I militari dell'Arma hanno subito provve- L’autovettura Passat di proprietà di un immigrato del Ghana, distrutta da un incendio divampato ieri a Rosarno duto ad avvertire i Vigili del Fuoco. Purtroppo, però, il loro intervento è risultato essere vano, visto che la vettura risulta essere inutilizzabile, divorata dalle fiamme che l'hanno resa un vero e proprio ammasso di lamiere. L'incendio alla Passat dell'immigrato ghanese, comunque, secondo gli inquirenti, non è, appunto, da ritenersi collegato ai recenti fatti di Rosarno, anche se, visto quanto accaduto negli ultimi giorni, potrebbe far pensare che questa rappresenti la pista più ovvia e percorribile. f. p. ROSARNO - I fondi c'erano. E anche in quanti- nell'accampamento che i clandestini di colore tàtali dapoter mettereilavoratori africaninel- avevano messo su in contrada “Collina”a Rizzile condizioni di poter vivere in maniera decente coni. «I 35 mila euro che il comune di Rosarno ha e fronteggiare così al meglio la questione immigrati, che invece è esplosa come un bubbone anticipato per quelle spese, non sono mai stati attraverso i “fatti di Rosarno” della scorsa set- rimborsati dalla Regione», ha precisato Batimana. A raccontare una verità diversa da gnato. Il quale ha smentito il presidente della quella che finora è stata tirata fuori dalla classe giunta regionale, anche per quel che riguarda politica regionale, ci sono i freddi ed impietosi le sovvenzioni che dovevano arrivare da Roma. Secondo quanto Loiero - scaridati numerici che ieri sono stati cando la responsabilità sul goconfermati dal prefetto Domeverno centrale - ha dichiarato nico Bagnato, a capo della comnei giorni della scorsa settimamissione prefettizia che dall'otna, i 200 mila euro promessi oltobre 2008 regge il comune di tre un anno fa dal ministro delRosarno, dopo lo scioglimento l'interno, Roberto Maroni, per mafia del consiglio comu«non sarebbero mai stati liquinale. dati». Niente di più falso. Senti«Dei 50 mila euro di fondi rete cosa dice infatti il commissagionali di cui ha parlato il gorio prefettizio di Rosarno: «i vernatore Agazio Loiero, in 200 mila euro dal Ministero sorealtà a Rosarno ne sono arrivano arrivati eccome, alla fine di ti solo 15 mila - ha spiegato Baaprile dell'anno scorso. Il prognato - il resto lo ha anticipato il blema è stato che in quel perioComune che, all'inizio dello do, i flussi di immigrati andavascorso anno, dopo la prima rino scemando, dal momento che volta degli africani, ha investi- Il prefetto Domenico Bagnato la campagna agrumaria stava to questi soldi in strutture e at- commissario prefettizio finendo. Pertanto abbiamo detività finalizzate a migliorare la ciso di investirli per la stagione situazione dei migranti». successiva, e cioè per l'inverno Nei primi mesi del 2009, in eftuttora incorso. Abbiamoprovfetti, dopo l'ondata emotiva di L’interno di veduto in effetti ad impegnarli sdegno nazionale seguita al fealcune a dicembre scorso, nell'acquirimento di due ragazzi ivoriani baracche sto di 15 container attrezzati ospiti della vecchia cartiera suloccupate da dove avremmo collocato gli imextracomunitari la strada per San Ferdinando, le migrati senzatetto, nonché alamministrazioni locali si sono prodigate per intervenire tra i vari siti dislocati cuni serbatoi per l'acqua potabile. Stavamo nella Piana di Rosarno dove vivevano ammas- giusto aspettando che ci consegnassero i consati migliaia di sans-papier. Mentre Loiero tainerquandoèscoppiato quellocheèscoppiaIL PREFETTO VARRATTA RASSICURA proponeva l'improbabile soluzione di una ten- to». Più Roma che Catanzaro insomma, avrebbe dopoli da insediare nell'area industriale di San Ferdinando per togliere via gli immigrati dal- destinato agli enti locali, attenzione e liquidità La task force istituita dal Governo sarà potenziata l'inferno-cartiera, la triade commissariale di per porre un argine al dramma all'ignobile Rosarno presieduta da Bagnato, assieme agli condizione di degrado degli immigrati africaROSARNO - «Il ministro Maroni ha approntato il potenziamento della task force istituzionale, costituita da amministratori deicomuni diSan Ferdinando ni stanziati a Rosarno. Tanto più che lo stesso Ministeri dell’Interno e del Welfare e dalla Regione Calabria, aprendo anche alla partecipazione delle forze e Rizziconi, ha messo in moto la macchina dei comune si era attivato con successo per progetsociali, del volontariato, per ricostruire una fase nuova di fiducia tra lavoratori immigrati e popolazione locale soccorsi per affrontare la contingenza, utiliz- tare strutture e iniziative di supporto. «Abbiadella Piana di Gioia Tauro». Lo ha detto il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, parlando con i giorzando le casse municipali per finanziare l'ac- mo partecipato ai bandi nazionali del Pon con il nalisti. Una decisione presa, ha proseguito il responsabile dell’Ufficio territoriale di governo reggino, «tequisto di bagni chimici, container, fornelletti progetto di un centro di aggregazione per imnendo conto che in quelle baraccopoli c'è l’uomo, la persona». «Voglio anche ribadire – ha sostenuto il preda campo e serbatoi di acqua che in seguito so- migrati da realizzare in un'area confiscata alla fetto Luigi Varratta – che a Rosarno lo Stato si è dimostrato all’altezza del compito, evitando l’inasprimento di no stati installati nel vecchio capannone (poi mafia e ci è stato finanziato a fine dicembre in pericolose spirali di violenza, e che nel prossimo futuro saranno assunte iniziative utili a contrastare il lavoro chiuso e murato con un colata di cemento, in più attraverso la Legge Maroni, il comune di nero a garanzia di corretti rapporti sociali». La task force era stata istituita dal governo nelle ore immediaconseguenza dell'incendio che lo aveva disa- Rosarno ha ottenuto 930 mila euro per bonifitamente successive alla rivolta degli immigrati dei ghetti di Rosarno. strato completamente nel luglio scorso) così care entro febbraio la Rognetta». come anche nell'area “Rognetta” a Rosarno e fra.con. Acquistati bagni container e fornelletti | IL CASO | Il Comitato replica «Nessuna censura» di GIOVANNA TUTINO ROSARNO - "Siamo profondamente amareggiati perché sono ormai 4 giorni che siamo costretti a subire passivamente un'inaccettabile strumentalizzazione mediatica da parte della stampa nazionale". Il gruppo spontaneo di liberi cittadini costituitosi durante i terribili giorni della rivolta respinge sdegnosamente "le accuse che ci sono state riversate addosso riguardo l'atteggiamento razzista e xenofobo verso gli immigrati con i quali in realtà conviviamo pacificamente da 20 anni". "L'ultimo di questi che possiamo definire veri e propri “attentati terroristici” dell'informazione verso la città di Rosarno - continua il gruppo - è arrivato proprio nel bel mezzo della manifestazione attraverso la quale volevamo semplicemente dimostrare al mondo che non tutti i rosarnesi sono mafiosi e violenti. Un semplice equivoco riguardante l'esposizione degli striscioni durante il corteo è stato amplificato e distorto dai media”. “La verità - si legge nella nota emanata dal gruppo di cittadini è che per evitare di dare alla manifestazione connotazioni politiche o di altra natura, avevamo scelto di non far esporre nessun altro striscione a parte quello che era stato utilizzato appositamente per l'occasione. I ragazzi del Liceo Piria lo sapevano perché avevamo avvertitotutti diquesta decisione, ma hanno voluto comunque portare alla manifestazione un altro striscione che a quel punto abbiamo chiesto di rimuovere a prescindere dal contenuto e di mettere ai lati del corteo e non dentro. Nessuno voleva censurare uno striscione contro la mafia”. “Annunciamo inoltre - concludono - che se da parte della stam- pa continuerà l'atteggiamento pervenuto e subdolo, i cittadini di Rosarno che ci sentiamo di rappresentare si trincereranno dietro uno sdegnato silenzio e non rilasceranno più alcuna comunicazione a nessun organo dell'informazione". Ma intanto il Pdci, con Michelangelo Tripodi, soffia sul fuoco delle polemiche. Anche Federica Pisani, la studentessa del Piria che la sera della manifestazione ha letto il comunicato con le istanze dei cittadini, ha voluto precisare che: "Si è trattato solo di un equivoco ingigantito e strumentalizzato dai mass media che ha avuto l'effetto di oscurare agli occhi dell'opinione pubblica il vero senso della manifestazione. Nessuno ci ha minacciato per togliere lo striscione antimafia che avevamo preparato in occasione di una precedente manifestazione, l'abbiamo messo da parte semplicemente perché abbiamo pensato che non era attinente alla manifestazione e perchè il gruppo di cittadini aveva deciso di sfilare con un solo striscione. La mafia a Rosarno esiste ma in questo caso non c'entra niente". Anche la dirigente Mariarosaria Russo ha commentato l'accaduto: "Noi non siamo stati avvertiti che c'era già uno striscione e avevamo preparato quelli che già avevamo. Siamo stati invitati ad esprimere liberamente una valutazione senza alcun atteggiamento provocatorio e lo striscione antimafia non era in antitesi con lo spirito della manifestazione, lo abbiamo portato per supportare la parte sana e l'immagine positiva di Rosarno". Acqua sul fuocodelle polemiche, dunque, ma il video con l’intervista della giornalista di Sky, che chiede spiegazioni sul cambio di striscione e le repliche di una studentessa, spopola su You tube, Facebook e altri social network. Durante il corteo era stato levato striscione antimafia E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro ha chiesto di fare un'analisi su quanto successo, ma solo dello scioROSARNO - «In questa terra la 'n- glimento per mafia. Mi hanno detto: drangheta è l'unica tenutaria del po- “Vabbé lei è stato prosciolto ma nella tere economico e lo Stato continua a sua amministrazione c'erano persotapparsi gliocchi su tutto».Detto da ne colluse”. Io gli rispondo di farmi uno che è stato arrestato per asso- vedere un solo atto che dimostri inciazione di stampo mafioso, sembra confutabilmente la collusione tra le quantomeno anomalo. Ma a pro- cosche e i miei consiglieri e assessonunciare la frase in questione è Car- ri con i quali abbiamo amministrato lo Martelli, l'ex sindaco di Rosarno, in maniera trasparente e corretta. protagonista della vicenda giudi- Mi ricordano a quel punto che l'ex ziaria che nell'ottobre 2008, con il consigliere Cusato è suocero di un suo arresto, portò allo scioglimento Bellocco o che l'ex presidente del consiglio Rositano «per infiltrazioni viene da una famimafiose» del consiglia di pregiudicaglio comunale. Una ti, ma è colpa loro se vicenda che per in un paese di Martelli si è conclu15mila abitanti è sa l'estate scorsa, quasi inevitabile con il prosciogliessere imparentati mento più ampio da con mafiosi? Sono parte dei giudici e le storie personali a «una dignità restimostrare ciò che tuita solo dopo essesiamo e non le pare stata offesa e calrentele». pestata» come punSì,ma poisuccetualizza egli stesso. de anche che un ex Una “macchia” che L’ex sindaco Carlo Martelli consigliere comumalgrado sia stata lavata, non può cancellare comun- nale dell'amministrazione preceque i cinque mesi di carcere subiti e dente alla sua, venga arrestato l'infamante etichetta appioppata al (ieri) per essere un prestanome suo nome e alla sua gestione ammi- dei Bellocco. «Non entro nel merito delle accunistrativa nei mesi terribili della sua se. Mi limito a ribadire che in un podetenzione. Oggi lei è lontano dalla politica, sto dove lo Stato è assente e la 'ndranma non dai problemi della sua cit- gheta è l'unica tenutaria del potere tà, tanto che è tornato per sfilare economico, anche per le persone alla manifestazione organizzata perbene è facile cadere nella trappoper respingere le accuse di razzi- la delle cosche, quando si vuole insmo e mafiosità piovute su Rosar- traprendere un'attività economica». no dopo la “rivolta nera”. Che fa, continua a giustificare i «Sentivo di doverlo fare. Ormai basta essere di Rosarno per essere suoi concittadini che sbagliano? «Non si tratta di giustificazioni, considerati mafiosi a prescindere. La stampa nazionale, che mi ha in- ma dianalisi realistiche.Viviamo in tervistato in questi giorni, non mi un ambiente dove la criminalità or- Primo piano 7 Il Comune ha anticipato il resto dei 50.000 euro La rivolta di Rosarno di FRANCESCO CONDOLUCI Mercoledì 13 gennaio 2010 E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Mercoledì 13 gennaio 2010 8 La rivolta di Rosarno Talarico: «Bova convochi il consiglio regionale» Solidarietà antirazzista La Rete di Cosenza e l’Arci manifestano davanti al Cpa di Isola Capo Rizzuto | IN TRIBUNALE | di ANTONIO MORCAVALLO CROTONE - «Il nostro mondo non ha confini, siamo tutti clandestini» urlano davanti ai cancelli d’ingresso del Centro di prima accoglienza di Isola Capo Rizzuto, gli esponenti della Rete Antirazzista di Cosenza. Vogliono far sapere ai migranti, quelli trasferiti qui da Rosarno e rimasti solo in sette, e a chi nel Campo sta da tempo, che in Calabria c’è chi, come Einstein, di razza ne conosce una sola. Quella umana. E che i calabresi sanno dire no al razzismo e all’intolleranza. Lo fanno con un sit in rumoroso, ma pacifico, e bloccando per qualche minuto la Ss 106. Un blocco simbolico, come simbolica è la loro presenza al Sant’Anna. Nel Centro, infatti, sono rimasti solo sette migranti provenienti da Rosarno (quattro hanno chiesto asilo politico). Il resto dei 428 hanno preferito scappare dalla Calabria, con ancora negli occhi le violenze del centro reggino. Una processione continua lungo la statale jonica fino alla stazione per affollarsi sui treni per Napoli. «Siamo qui proprio per testimoniare la nostra vicinanza ai migranti. La Calabria, del resto, èterra di emigrati. Anche se qualcuno sembra averlo dimenticato», dicono i ragazzi dietro lo striscione che sfilano insieme a curdi, africani, iracheni giunti con loro da Cosenza. Insieme alla Rete anche alcuni rappresentanti dell’Arci di Crotone, guidati dal segretario provinciale Filippo Sestito. Espongono uno striscione: “Basta schiavi, bastamalaffare, senzadiritti nessuna pace”, e urlano slogan di protesta e solidarietà. «Fuori gli immigrati dai Cpt, dentro razzisti e ‘ndranghetisti», e ancora «Con gli immigrati solidarietà, fuori i razzisti dalle città». Sono un centinaio. E sono guardati a distanza da decine di migranti “locali”. Quelli che escono ed entrano dal Centro. La diffidenza piano piano cade e la vicinanza diventa anche fisica. Mentre al gruppo si unisce il consigliere regionale di Sinistra democratica (Gruppo misto) Mimmo Talarico. Al suo arrivo una rappresentanza chiede di entrare nel Cpa. L’ok arriva dal viceprefetto che accorre sul posto. Il gruppo entra, con tanto di interprete, visita il campo e parla con cinque dei reduci di Rosarno. «Sono del Ghana - spiega Talarico all’uscita- stannotuttibene meno uno per il quale ora sono stati disposti accertamenti medici. Un altro gruppo(8, ndr)verranno espulsi (in venti sono stati trasferiti ieri mattina a Lamezia e Bari). La situazione del campo, per quello che abbiamo visto, è sembrata buona. Solo nei containernon vabene:cistanno inottoe Arrestati in sei «Ci sfruttano» di ANTONIO ANASTASI Alcuni momenti della manifestazione di ieri al Cpa di Isola Capo Rizzuto. Sotto, Talarico mentre entra nel campo (foto Agostino d’Urso) gli spazi sono divisi con coperte appese. Ci hanno detto che nessuno vuole tornare a Rosarno. Hanno paura, ma allo stesso tempo sanno che i calabresi non sono razzisti. “La dimostrazione - mi hanno detto - è che qui fuori c’è tanta gente solidale con noi”». Ai cinque che hanno incontrato la delegazioni, inoltre, è stato offerto sostegno legale. «Hanno firmato per agire contro sfruttamento del lavoro nero e riduzione in schiavitù - dice Talarico - un fatto senza precedenti». «Adesso la Calabria deve impegnarsi affinché non si ripeta un altro Rosarno. Se prima delle forze dell’ordine, fossero intervenuti i sanitari o i politici, forse si sarebbe evitata quella “cartolina” della Calabria. Ho chiesto a Bova di convocare con urgenza il Consiglio regionale, al posto di giocare “alle Primarie”. Perché se non ci si occupa di emergenze sanitarie, sociali e lavorative di cosa ci si deve occupare?». Ementrei migrantidiRosarnohanno lasciato la Calabria e Isola, gli esponenti di Forza Nuova di Crotone, con manifestini affissi in città, ne chiedono “l’espulsione immediata ”. Mentre Maria Madeo, candidatasi alle Provinciali con la Lega Calabria federalista spiega che «la nuova immissione di ulteriori oltre 300 persone provenienti dalla violenta situazione creatasi a Rosarno, con tutti i suoi effetti di trascinamento, non certo aiuta una normale convivenza del vivere in clima di tranquillità sociale». E’la razza umana. L’unica. bilità, non saranno più a Crotone, meta di passaggio e croceCROTONE -«Mi devono 1500 via dell'immigrazione clandeeuro i caporali di Rosarno». stina. Soltanto in quattro, dei 420 Prima che inizi l'udienza di convalida dell'arresto di sei im- trasferiti da Rosarno, sono rimigrati provenienti da Rosar- masti al Centro d'accoglienza no e risultati, al vaglio della nella località Sant'Anna, il più Squadra Mobile di Crotone, grande d’Europa, per chiedere inottemperanti agli ordini di asilo politico. Tutti gli altri, in vari questori d'Italia di abban- possesso di regolare permesso donare il territorio dello Stato, di soggiorno, sono partiti alla uno degli imputati ha voglia di ricerca di lavoro e amici nelle principali città itaparlare. liane. Soltanto in 20 Mentre il comsono stati trasferiti missario Rosario ieri nei Centri d'iAiello, capo della dentificazione ed Sezione della Mobiespulsione di Lamele che si occupa di zia Terme e Bari. Socriminalità strano attualmente 682 niera, offre caffè e - rende noto la Misecappuccino a tutti, ricordia di Isola Cauno degli arrestati po Rizzuto, che gesi alza dallo scranstisce la struttura no dell'aula giudigli ospiti presenti ziaria e con l'ausilio nel Centro di S.Andi un interprete di na, in prevalenza di lingua francese nazionalità iracheracconta in due pana, afgana e turca. role il suo calvario. Intanto, al CenSubito dopo tutti tro, ieri meta dello seduti, arriva il staff di medici sengiudice Olga Ma- Gli stranieri arrestati za frontiere e della nuel, che, accogliendo la richiesta del pm Al- Rete antirazzista, è arrivata do Marullo, convalida gli arre- anche una cellula della Squasti dei sei - vengono dal Ghana, dra Mobile di Rosarno. Queldalla Mauritania, dalla Liberia l'affermazione sullo sfrutta- e ne ordina l'immediata libera- mento dei caporali non è sfugzione e l'accompagnamento al- gita al commissario Aiello. E i la frontiera. Scontato il respon- suoi colleghi reggini indagano so del giudice, nonostante l'av- proprio sui caporali. Sullo vocato Viviana Iuliano si sia sfruttamento nei campi di Roopposta alla convalida dell'ar- sarno e su storie di giornate di resto riservandosi di controde- lavoro di 12 ore pagate a 20 eudurre le ragioni degli immi- ro. Forse i poliziotti sono anche grati alla prossima udienza, alla ricerca di un video che refissata per il 12 ottobre, quan- gistra scene di minacce a mano do si dovrà celebrare il proces- armata nei confronti degli stranieri. Massimo il riserbo so per direttissima. Alcuni di loro hanno, infatti, degli investigatori. Che non indagano soltanto, dichiarato di non aver compreso che nei loro confronti era ma si occupano anche degli stato spiccato un ordine di aspetti umanitari. Negli uffici espulsione. Ma per quella data i della Questura i sei arrestati sei immigrati, con ogni proba- sono stati rifocillati e assistiti. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Primo piano 9 Mercoledì 13 gennaio 2010 10 Primo piano Mercoledì 13 gennaio 2010 Primo piano 11 Mercoledì 13 gennaio 2010 Alessandro Mercuri viene accompagnato in carcere, sotto inquirenti e investigatori in conferenza (ph Sapone) Bellocco sotto scacco Un’operazione della Dda in sinergia con Squadra mobile di Reggio e Bologna Colpo mortale al clan Bellocco | OMBRE SULLA GIUSTIZIA | Giudici da evitare e toghe “amiche” per i boss del clan Diciassette arresti, sequestro beni per milioni di euro Azzerata l’espansione delle ’ndrine di Rosarno in Emilia di FRANCESCO TIZIANO Per gli inquirenti nessun collegamento con la rivolta gente Renato Cortese, con al suo fianco il vice Diego Trotta: «C'era Rocco Bellocco che oltre a fare da referente in Calabria per il fratello Carmelo forniva un costante contributo per la vita dell'associazione, anche mediante il reperimento di risorse umane, appoggi e protezioni». Il figlio di Carmelo, Umberto Bellocco, era invece «il punto di riferimento del padre in Emilia, procurando armi, pianificando delitti contro la vita e l'incolumità personale e contro il patrimonio». Altro punto di riferimento è Rocco Gaetano Gallo «dichiarando la propria disponibilità ad assumere Bellocco presso la srl “Veneta Frutta” di cui era amministratore e a fornirgli alloggio, circostanze che permettevano di beneficiare dell'affidamento in prova ai servizi sociali». Infine Maria Teresa D'Agostino «altro punto di riferimento del marito Carmelo Bellocco in Emilia-Romagna, fornendo un costante contributo alla vita dell'associazione,in particolareattivandosi per occultare le armi, partecipando alla tenuta della contabilità relativa alle illecite attività della cosca». Sequestro beni. Ammonta ad alcune decine di milioni di euro il valore dei beni sequestrati dalla Squadra mobile a Rosarno. I beni sequestrati consistono nel supermercato “Essere srl”, nell'impresa individuale “Daag di D'Agostino Angelo”, il supermercato discount “Dico”, l'impresa individuale “Spasaro Giuseppe”, tre automobili di grossa cilindrata - una Due Audi A4, una Bmw serie 3 - ed una minicar. Tra gli arrestati figurano anche le persone cui i capi della cosca Bellocco avevano intestato fittiziamente i beni. Agli esponenti della cosca arrestati viene contestato il reato di associazione mafiosa, mentre le persone che risultavano proprietarie delle imprese e degli esercizi commerciali sono accusate di intestazione fittizia di beni. I RUOLI NELLA FAMIGLIA Domenico la mente economica e “Micu u longu” il reggente ROSARNO - Domenico Bellocco, figlio 30enne del boss Carmelo (nella foto), era la mente imprenditoriale della cosca. A lui il padre, in prova ai servizi sociali in Emilia Romagna prima di essere arrestato, aveva affidato il compito di gestire la “cassaforte” di famiglia. Dalle sue mani, secondo gli inquirenti, passavano i conti dei supermercati della cosca, dalla sua mente scaturivano i nuovi investimenti nei quali “lavare il denaro sporco”. Se Domenico era la mente il fratello Francesco, appena ventenne, era il “braccio della cosca”. La faccia violenta dei Bellocco. Al figlio Domenico, “Micu u longu”, invece, era stato assegnato il compito di plenipotenziario nei rapporti con la cosca rosarnese dei Pesce. LA SCISSIONE DAI PESCE Uno sgarbo “indiretto” e il sodalizio si è sciolto ROSARNO - I magistrati della Dda reggina non hanno più dubbi, fra la cosca Bellocco (nella foto Giuseppe Spasaro) e quella dei Pesce si è consumata un’insanabile frattura. Dopo quello dei Piromalli-Molè, quindi, un altro storico casato della mafia reggina ha rotto i ponti che lo univano. I rapporti con i Pesce si erano incrinati perché Carmelo Belloco e comapany sospettavano che la cosca consorziata avesse sospinto i desideri di vendetta di Francesco Amato. Quest’ultimo, infatti, si sarebbe recato dai Bellocco per chiedere giustizia per un torto subito, sostenendo che se la cosca non avesse fatto quanto dovuto se la sarebbe sbrigata da solo. Uno “sgarbo” che per i Bellocco risiedeva nelle nuove mire della famiglia Pesce. Il rampollo dei Bellocco venne arrestato durante gli scontri di Rosarno di GIUSEPPE BALDESSARRO Antonio, boss a 30 anni REGGIO CALABRIA - I boss, avevano aggancitra imagistrati. Sapevano come muoversi e in passato, molto probabilmente, si sono attivati per avvicinare qualche toga. Un elemento inquietante, che affiora dalle carte dell’inchiesta “Rosarno è nostra 2”. Intercettati in carcere, parlavano di giudici “scomodi” e di magistrati da “amici”. Secondo l’inchiesta dalla Dda Reggina, erano in grado di «ostacolare o condizionare le indagini in corso». I Bellocco potevano mettere in atto «veri e propri tentativi di incidere sulle decisioni dell’Autorità Giudiziaria». I clan della ‘ndrangheta sapevano quali magistrati evitare, secondo loro era pericoloso finire nelle mani del collegio del Tribunale della Libertà presieduto da Silvana Grasso, ritenuta «troppo rigida». Il boss Rocco Bellocco, parlando in carcere con i propri, dava indicazioni precise: «Un’altra cosa ancora, chi va dagli avvocati qua…di dire che ci sono due collegi … c’è il collegio della Grasso e il collegio …di un altro collegio… ci sono due collegi … anche che lei … si trova in ferie … di non presentarlo in questo collegio qua … di presentarlo nell’altro, che al 99% lo rigettano, di dirlo all’avvocato…anche lei …si trova in ferie … ma che ci sono le direttive …». Ese alcunigiudicierano daevi- L’investitura in carcere dalle mani del fratello Domenico ROSARNO - L'ordinanza di custodia cautelare gli è stata notificata in carcere. Antonio Bellocco 30 anni, fratello di Domenico detto “Micu u longu” di 33 anni entrambi figli di Giuseppe di 61 anni, agli onori della cronaca era assurto pochi giorni prima, quando venne arrestato dai Carabinieri con l'accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale durante i disordini avvenuto a Rosarno che hanno visto protagonisti prima gli immigrati di colore e poi i rosarnesi. Il suo arresto in quelle giornate caldissime, consentì di ipotizzare che dietro la “caccia al nego”ci fosse la ndrangheta. Antonio Bellocco, che secondo gli inquirenti era divenuto il reggente della cosca dopo l'arresto del fratello Domenico, e di tutti gli altri componenti della grande famiglia della ndrangheta, nella giornata di venerdì a bordo di un auto, transitò vicino ad un immigrato che aveva in mano un bastone, al quale i carabinieri stavano dicendo di abbandonarlo. L'inchiesta di ieri lo descrive come principale “punto di riferimento del fratello” durante il periodo di detenzione di quest'ultimo. Era Antonio che forniva secondo gli inquirenti un costante contributo per la vita dell'associazione mafiosa, recandosi regolarmente ai col- Antonio Bellocco loqui con il fratello, aggiornandolo sugli avvenimenti più recenti e ricevendo da questi direttive, da eseguire direttamente e/o da comunicare ai soggetti fuori dal carcere; più in generale mettendosi a completa disposizione degli interessi della cosca, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo. “Antonio…fatti solo…hai capito… solo tu ci sei libero … basta che non ti arrestano pure a te …io di te ho bisogno adesso…tu ci sei tu“gli disse durante un colloquio in carcere il 25 luglio dello scorso anno”. Frasi che per i magistrati costituiscono un importante elemento indiziariodell'appartenenza diAntonio alla 'ndrina di famiglia: il giovane avrebbe ricoperto anche un ruolo di “postino” comunicando poi ad altri sodali gli ordini che arrivavano dal carcere o, in alcuni casi, dandovi direttamente esecuzione. “Non è revocabile in dubbio - scrive il Gip nell'ordinanza - che anche la condotta in questione integri gli elementi costitutivi della partecipazione al reato associativo, in quanto costituisce contributo consapevole e volontario, con effettiva rilevanza causale, ai fini del rafforzamento e/o della conservazione dell'associazione”. Per gli inquirenti Antonio Bellocco non era certo estraneo ad attività illecite riconducibili alla cosca, tanto è vero che anche lui di fatto titolare del supermercato “Dico”, fittiziamente intestato all'ex assessore di Rosarno Alfredo Romeo che fungeva insieme alla moglie da prestanome al fine di permettere ai Bellocco di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniale. m.a. tare altri, secondo gli inquirenti erano, per i boss, da “avvicinare”. La dimostrazione potrebbe essere nelle parole tra un detenuto vicino alle ‘ndrine e suo figlio, e uno spiega all’altro che «il legale avrebbe parlato con un suo amico». Dal labiale gli investigatori capiscono che si tratta dell’avvocato Veneto: «deveparlare con un suo amico per spiegargli la situazione in cui si è venuto a trovare Rocco». Il picciotto abbassa la voce e voce e dice al padre che «l’amico in questione è un giudice». nelle carte si ritrova anche la storia giudiziaria dei Bellocco tra arresti e scarcerazioni continue, per decisioni di Tdl, formalmente contestate dalla Procura. E capita pure che collegi diversi esprimano decisioni diametralmente opposte. Due casi saltano all’occhio. Rocco Bellocco, condannato per associazione mafiosa, viene affidato dal Tdl di Bologna ai servizi sociali. Domenico Bellocco si da alla latitanza dopo la condannato in cassazione, prima che la Corte d'Appello di Reggio gli notifichi l’ordine di arresto. Per i Pm della Dda «è l’ennesima riprova del fatto che gli indagati possono fruire di una rete di supporti capaci di consentire loro di sottrarsi agli effetti di provvedimenti restrittivi. Circostanza, già emersa quando si erano resi latitanti elementidi spiccodelclan comeGregorio e Giuseppe Bellocco». Domenico latitante dopo la condanna Il ruolo di Alfredo Romeo nella gestione dei supermercati di fatto controllati dalla cosca Il prestanome della consorteria era un ex assessore di MICHELE ALBANESE Carmelo Bellocco Domenico Bellocco Francesco Bellocco Antonella Mirenda Luigi Amante Elisabetta Maiolo ROSARNO - C'è anche un passato da politico eda amministratore nella vita di Alfredo Romeo, il 36enne imprenditore arrestato nell'ambito dell'operazione che ieri a Rosarno ha portato in carcere 17 persone affiliate al clan Bellocco. L'uomo è anche il fratello di Domenico Romeo, uno dei promotori del Comitato civico che in questi giorni ha guidato la controprotesta dei cittadini rosarnesi scattata a seguito della rivolta degli africani di giovedì scorso. Nell'ordinanza con cui i magistrati hanno scoperchia- Il fratello Domenico promotore del Comitato civico Annunziato Barrese Maria Stella Zungri Antonio Scordino Angelo D’Agostino Filippo Scordino Uno degli arrestati in Questura to le attività economiche gestite dalla cosca Bellocco nel settore degli ingrossi alimentari, comunque non c'è nulla a carico di Domenico. Per quanto riguarda Alfredo Romeo, che è stato consigliere comunale di Forza Italia e assessore alla Viabilità nella giunta guidata dal sindaco Gianfranco Saccomanno tra il 2003 e il 2005, invece l'inchiesta lo inchioda come prestanome dei Bellocco. Saccomanno venne licenziato da sindaco dalla sua setssa maggioranza. Le prove raccolte dalla Polizia che descrivono l'ex amministratore come vicino al clan di Rosarno si trovano in alcune intercettazioni ambientali registrate ,tra esponenti della potente ‘ndrina rosarnese. In questa registrazione gli investigatori ascoltano un dialogo tra esponenenti della famiglia nel quale,siapprende, che“Micu u longu”, soprannome di Domenico Bellocco 37 anni figlio del boss Giuseppe Bellocco di 61 anni , fratello di Carmelo: “Micu di zio Peppe”è proprietario di un esercizio commerciale, poi individuato, in base al contenuto della intercettazione, nel discount “Dico”, sito in Rosarno, in Contrada Alimastro. Il riscontro successivo effettuato attraverso una visura camerale consentiva alla Polizia di accertare che il discount Dico risultava avere una partita Iva intestata alla ditta attiva dal 18marzo 1998, denominata “Romeo Assicura di Romeo Alfredo”,con sede legalein Rosarno in via Regina Elena s.n.c. ed un capitale sociale di 10.000,00. Il titolare risultava essere proprio Alfredo Romeo nato a Vibo Valentia ma residente a Rosarno in via Regina Elena. L'attività esercitata, certificata dalla visura camerale, era quella di “subagente di assicurazione per conto della Milano Assicurazioni S.p.a.”. Gli investigatori non si limitavano ad effettuare solo la misura catastale, ma si recavano all'archivio Inps dal quale apprendevano che la stessa impresa individuale, iscritta con la ragione sociale “Romeo Alfredo Ditta”, con la medesima partita Iva e con data di costituzione 12 marzo 2008, risultava esercitare attività economica “Discount Alimentari”con indirizzo in Rosarno, in contrada Alimastro. Sempre dalla visura camerale, emergeva che Alfredo Romeo era, anche socio-amministratore unico della società Duea S.r.l., con sede in Rosarno in contrada Alimastro s.n.c. praticamente lo stesso medesimo indirizzo del Dico e della Ditta Individuale iscritta il 14 luglio 2008. Alfredo Romeo E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro REGGIO CALABRIA - In fermento perlascalata alpotere.Infibrillazione per la conquista della leadership di Rosarno. Le 'ndrine dei Bellocco, da sempre considerate“i soldati”del clan Pesce, puntavano alla leadership. Per questo avevano allargato gli orizzonti imprenditoriali, puntando all'Emilia Romagna e mettendo in cassaforte i proventi dei business realizzati tra Bologna e Granarolo. Una strategia criminale azzerata dal colpo inferto dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e dalle Squadre mobile reggina e di Bologna che hanno operato in sinergia. Nome in codice “Rosarno è nostra 2”, appendice e colpo finale rispetto alla prima tranche investigativa nella retata del luglio 2009. Diciassette le persone finite nel mirino del gip di Reggio Calabria, sette dei quali già in carcere. Tre i latitanti. Per nove degli indagati l'accusa è di «associazione per delinquere di stampo mafioso». Perché erano boss o picciotti della cosca Bellocco, i padroni di Rosarno. «Nessun collegamento tra gli arresti di oggi con la Rivolta di Rosarno» hanno subito evidenziato il questore di Reggio Calabria Carmelo Casabona e il procuratore Giuseppe Pignatone. Il coinvolgimento di Antonio Bellocco, figlio del boss Carmelo Bellocco, è solo la conferma «dell'atteggiamento criminale della famiglia». Il capo. Il “deus” era lui, Carmelo Bellocco, 54 anni, già in carcere a Nuoro. Ed a chi osava contraddirlo, o intralciare i suoi affari, urlava: «Rosarno è nostra, noi siamo i Bellocco: si fa quello che diciamo noi». E la sua parola era legge. Il procuratore aggiunto Michele Prestipino, che ha diretto le indagini con i pm Rober- to Di Palma, Beatrice Ronchi e Giovanni Musarò,snocciola leaccuse al boss: «dirigeva l'associazione con compiti di decisione, pianificazione e individuazione delle azioni da compiere. Degli obiettivi da centrare e delle vittime da colpire, impartendo direttive a tutti». Compresi i due giovani figli, quando ordinò: «Quel terreno non lo devono vendere, diteglielo che serve a noi. Che c'è l'interesse dei Bellocco». Ed i figli eseguivano, ubbidendo ai voleri del padre in carcere. Antonio Bellocco.Tra gli arrestati spicca la figura di Antonio Bellocco, figlio del boss Carmelo Bellocco, lo stesso giovane coinvolto nei giorni scorsi negli incidenti scoppiati a Rosarno. Antonio Bellocco era stato arrestato venerdì scorso con l'accusa di avere aggredito un immigrato ed alcuni carabinieri. Proprio lunedì il gipdi Palmi aveva convalidato l'arresto di Bellocco, accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. A Bellocco il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere. Gli affari a Bologna. Per ampliare il raggio d'azione economico il clan Bellocco sposta boss e picciotti in Emilia, tra Bologna e Granarolo. Il vice capo della Squadra mobile bolognese, Lorenzo Bucossi, presente alla conferenza stampa in Questura a Reggio Calabria, spiega come «appena un mese dopo l'arrivo di Carmelo Bellocco a Bologna è stata avviata un'inchiesta per comprendere le ragioni della loro presenza». Era evidente che le 'ndrine di Rosarno non agivano in Emilia per turismo: ecco subito acceso un faro di attenzione della polizia. Dopo l'arresto di Carmelo Bellocco, la scorsa estate, nonsispengono iriflettoridellaMobile reggina, come rimarca il diri- Italia / Mondo Mercoledì 13 gennaio 2010 La Campania la più giovane. Calabria record: irregolari al 27,3% Domanda molto sostenuta Istat, l’Italia è più vecchia e al Sud dilaga il lavoro nero Tesoro, l’asta Bot sottozero, scatta la rete di sicurezza di TITO GIABARRI di BEPPE COLONNA ROMA – Un’Italia sempre più vecchia con una crescita a due velocità tra Nord e Sud e un Mezzogiorno dove il lavoro irregolare ancora dilaga e dove tutte le regioni sono costrette ad importare perchè non producono abbastanza. Un’Italia dove più di una donna su due non lavora e dove la metà degli adulti ha solo la licenza media. Un’Italia, ancora, dove la criminalità è per la maggior parte dei cittadini il problema prioritario. È la fotografia scatta dall’Istat nel dossier «Noi Italia, cento statistiche per capire il Paese in cui viviamo», presentato ieri alla stampa. Ne esce dunque un Paese che come «un calabrone vola sfidando ogni teoria ingegneristica – ha detto il presidente dell’istituto di statistica Enrico Giovannini –ma che alla lunga, non investendo, potrebbe avere problemi di sostenibilità». E allora le statistiche sono elemento di conoscenza «ma anche di democrazia», come sottolinea Giovannini che coglie l’occasione per fare un appello: «Mancano 500 dei 600 milioni per fare il censimento generale nel 2011. Spero che governo e Parlamento non vogliano bucare l’evoluzione dell’Italia negli ultimi dieci anni». Ecco in sintesi l’Italia delle cento statistiche. – SUD, ALLARME LAVORO NERO. I lavoratori irregolari in Italia sono in calo ma al Sud uno su cinque resta in nero. Il record è in Calabria dove la quota di irregolari è al 27,3%. – DONNE, PIU' DELLA META' A CASA. Nel mercato del lavoro “permangono notevoli differenze di genere: le donne occupate sono il 47,2% della popolazione di riferimento, gli uomini il 70,3%». – VECCHIAIA, SECONDI IN UE. 143 anziani ogni 100 giovani: è l'indice di vecchiaia in Italia, che colloca il nostro Paese al secondo posto in Europa, preceduto solo dalla Germania. La regione più anziana è la Liguria, la più giovane la Campania. – TUTTE REGIONI SUD COSTRETTE AD IMPORTARE. Resta il divario tra Sud e Centro-Nord nella produzione di ricchezza ed emerge soprattutto «l'insufficienza della produzione del Mezzogiorno, dove tutte le regioni sono costrette ad im- ROMA – I rendimenti netti dei Bot trimestrali finiscono ancora una volta sotto zero e scatta la rete di sicurezza decisa dal Tesoro lo scorso ottobre con un tetto alle commissioni bancarie per evitare almeno che i sottoscrittori incassino meno di quanto investito a causa di tasse e commissioni. L’asta di ieri del Tesoro ha riscosso ancora una volta un boom di domanda (9,1 miliardi richiesti contro 3,5 offerti per il trimestrale e 12,06 miliardi contro 7,5 per l’annuale con un rendimento netto di 0,397%) specie da parte di banche e istituzioni finanziarie che preferiscono parcheggiare lì la liquidità visto che l’economia stenta a ripartire. Per i piccoli risparmiatori, tolte le tasse al 12,5% e le commissioni massime dello 0,1%, il rendimento lordo dello 0,37% si riduce, secondo i calcoli dell’Assiom, a 0,08% ma grazie al meccanismo varato a ottobre dal Tesoro, dopo che in un’asta a settembre si era già verificato il rendimento netto sotto zero, si andranno a comprimere le commissioni bancarie in modo da avere un rendimento almeno pari. Per ogni 100 euro di capitale investito, recita il decreto del Tesoro, il risparmiatore dovrà vedersi restituiti almeno 100 euro, dedotte le varie voci. Per i piccoli risparmiatori che non si fidano della Borsa, ancora molto volatile, l’alternativa sono i conti risparmio offerti dalle banche che rendono circa l’1,5% lordo a tre mesi e il 3% a 12 mesi. Gli analisti avvertono comunque che per i governi, fortemente in- debitatisi per finanziare i piani anti crisi nel 2009, la pacchia è finita e nel 2010 dovranno fare i conti con un rialzo dei tassi e emettere titoli a scadenza più lunga e con rendimenti maggiori per attrarre gli investitori. Solo questo mese sul mercato si riverseranno bond governativi europei per 100 miliardi di euro su un totale per 1000 miliardi di euro stimati nell’interno anno. Ora comunque il ministro dell’economia Giulio Tremonti, che a ogni occasione sottolinea la delicata situazione italiana di rifinanziare un forte debito pubblico con concorrenti quali Germania e Francia, può dirsi soddisfatto. Anche gli analisti sottolineano come il 2010 non si avranno grandi criticità per il debito italiano e le difficoltà della Grecia (che ieri ha dovuto alzare i suoi rendimenti per l’asta di titoli da 1,6 miliardi) hanno penalizzato i titoli di Stato di Spagna e Portogallo ma rafforzato quelli dell’Italia. Secondo Gianluca Garbi, ex ad di Mts e ora in forza a Commerzbank, che parla a titolo personale, «fa bene il ministro Tremonti a tenere la situazione dei conti sotto controllo perchè dopo un 2010 'anemico' per crescita e inflazione non si sa cosa succederà nel prossimo anno e il rischio è quello di un rialzo dei tassi e quindi una maggiore spesa in interessi. Inoltre l’Italia, per il suo alto debito, ha meno margine di manovra sulla spesa rispetto a Francia o Germania» e quest’anno ha volutamente evitato tagli ai capitoli di spesa più sensibili come sanità e pensioni agevolata dai bassi tassi di interesse. Offerti 3 miliardi ma ne sono stati chiesti oltre dodici portare beni e servizi a sostegno di consumi ed investimenti per una quota del Pil spesso superiore a 20 punti percentuali». – IMPRESE SUD MENO SOLVIBILI, TASSI PIU' ALTI. La solvibilità delle imprese italiane che ricorrono a finanziamenti bancari «è sistematicamente inferiore nelle regioni del Mezzogiorno rispetto al CentroNord» e «la maggiore rischiosità si riflette sui livelli dei tassi d’interesse, mediamente superiori di circa un punto percentuale indipendentemente dalla durata del prestito». – IMPRESA RESTA MICRO, 4 ADDETTI AD AZIENDA. La dimensione media delle imprese italiane resta molto piccola: circa 4 addetti per impresa e in Europa «superiore nel 2007 soltanto a quella di Portogallo e Grecia». Una peculiarità, questa, che non aiuta lo sviluppo. – META' ADULTI ITALIANI HA SOLO LICENZA MEDIA. Per metà della popolazione adulta italiana il titolo di studio più alto è il diploma di scuola media, la quarta peggiore performance in Europa. – PER 60% ITALIANI CRIMINALITA' È PROBLEMA PRIORITARIO. Il dato è riferito al 2008 e si tratta di una percezione in aumento, visto che la quota di intervistati preoccupati per la criminalità nel 2005 era del 56,5%. In Campania preoccupati sono quasi 7 cittadini su 10. In molte regioni del Nord, inoltre, rileva l’Istat, la segnalazione del tema della criminalità si accompagna a un’elevata incidenza delle preoccupazioni legate all’immigrazione extracomunitaria. Protestano i sindacati e la Regione Sicilia Fiat, Marchionne rigido su Termini: «È da chiudere» di AMALIA ANGOTTI TORINO–«La Fiatèunamultinazionale e i sindacati devono rendersi conto dell’equilibrio necessario fra domanda e offerta. Siamo disposti al confronto, ma nessuno può ignorare la realtà». Da Detroit Sergio Marchionne manda un messaggio chiaro alle organizzazioni sindacali. E subito a Termini Imerese scatta la protesta, mentre il sindaco Salvatore Burrafato sollecita l’apertura del tavolo da parte del ministro Claudio Scajola. Oggi la fabbrica siciliana si fermerà per lo sciopero di otto ore proclamato da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e dalla Ugl. Gli operai andranno a Palermo a manifestare sotto la sede del consiglio regionale, dove sarà convocato un consiglio straordinario sul caso Fiat. La Uilm propone due ore di sciopero generale dei lavoratori del gruppo, ma su questo si discuterà giovedì nella riunione unitaria dei sindacati nazionali. Sul futuro di Termini Imerese l’amministratore delegato delegato della Fiat non lascia adito a speranze. «In questo mercato – afferma – parlare di riabilitare lo stabilimento di Termini Imerese è da pazzi. Non lo farebbe nessuno. L’ho detto il 18 giugno, l’ho ripetuto a Palazzo Chigi prima di Natale, l'ho ripetuto lunedì: non è cambiato niente nel messaggio, zero». Marchionne ribadisce che «il posto fisico è sbagliato, niente a che vedere con la qualità dei lavoratori». Contro di lui tuona il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo: «Adesso basta. Dica la verità sul perchè del suo accanimento contro lo stabilimento di Termini Imerese. Vogliamo una Sicilia produttiva e non vogliamo nessun aiuto dalla Fiat, ma, al contrario, vogliamo noi aiutare la Fiat». Attaccano anche i sindacati. «Se in Italia si producesse il 60% delle auto che si comprano, la Fiat dovrebbe assumere operai e non licenziare», afferma il segretario della Uil, Luigi Angeletti, mentre il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, parla di «rigidità ingiustificata» e la Cisl siciliana invita a rispondere in modo compatto «all’insensibilità e all’arroc- camento della Fiat». Il manager del Lingotto, però, va avanti sulla sua strada. E, mentre è rigido su Termini apre su Pomigliano: l’impegno a spostare in Campania la Panda «dalla Poloniache funziona come un orologio svizzero è un atto di fiducia nel Paese. Non lo farebbe nessuno, è una cosa straordinaria che viene totalmente sottovalutata». Marchionne ribadisce anche, parlando a Detroit, l’interesse per il mercato cinese, dove la Fiat è ancora molto indietro e dove ha intenzione diprodurre lefuture Jeep.Ricorda che nel 2004, al suo arrivo a Torino, «era come Don Chisciotte contro i mulini al vento» e che oggi il suo impegno per Chrysler «è un pò più facile. Sono molto più fiducioso». E per dimostrarlo dice che la casa di Detroit restituirà al governo americano, con gli interessi, le risorse pubbliche ottenute.In attesadel rinnovo degli incentivi riparte la cassa integrazione per 290 lavoratori delle presse di Mirafiori, dall’8 al 21 febbraio, mentre a Pomigliano, dal 16 novembre, si tornerà al lavoro dal 16 al 21 gennaio. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 12 Economia Quattro linee d’azione che hanno come protagoniste le Università calabresi Lo sviluppo punta sulla ricerca Presentati i Pirs approvati dalla Regione: in campo 530 milioni di GIULIA FRESCA COSENZA - Partire dalle Università per incrementare ricerca e sviluppo, creare la rete regionale dei poli di innovazione e sostenere i giovani talenti, sembra essere la formula per il rilancio che la Regione Calabria tenterà di perseguire nei prossimi anni grazie ad un cospicuo pacchetto di finanziamenti che, opportunamente vagliati, potranno portare 530 milioni di euro solo sul tavolo della ricerca. La notizia è stata data ieri mattina dal vicepresidente della giunta regionale Domenico Cersosimo nel corso di una conferenza stampa tenutasi all'Unical alla presenza del rettore Giovanni Latorre, al dirigente regionale Giuseppe Rossi, al delegato del rettore al trasferimento tecnologico Riccardo Barberi ed ai rappresentanti del Tavolo di Partenariato sociale, indetta per presentare i progetti Progetti integrati Domenico Cersosimo e Giovanni Latorre ieri all’Unical di sviluppo regionale (Pisr), approvati con un incentivo per la creazio- primario è colmare il ritardo dalla giunta regio- ne di spin-off e micro imprese storico attraverso l'attuazione nale, finalizzati al- innovative per 5,5 milioni a cui di progettualità che possano l'innovazione tecno- si aggiungono 1,4 milioni quali portare sviluppo vero». Per la creazione della rete dei logica e alla compe- risorse per l'attuazione della titività delle impre- sovvenzione globale ed infine i poli di innovazione, la Regione se, per i quali sono progetti di “alta formazione” punta su nove aggregazioni di in fase di definizio- che utilizzerà l'obiettivo opera- enti, privati ed organismi di rine i bandi pubblici entro feb- tivo apposito del Por Calabria cerca nei diversi settori a cui si braio. «Si tratta di una realistica con 5,5 milioni di euro per l'in- affiancherà la rete regionale opportunità per far sì che il tes- ternazionalizzazione dei corsi dell'innovazione con la definisuto calabrese possa giusta- di dottorato ed 8 milioni per le zione di Liason Office e uffici mente elevarsi consentendogli borse post-doc e le scuole di spe- presso gli Enti camerali e l'Assindustria. Una novità consiste di assorbire le ricchezze interne cializzazione. «Il tutto sarà organizzato sul- nella incentivazione delle idee che abbiamo in termini di ricercatori e talenti - ha detto Giovan- la base delle risorse nell'ambito imprenditoriali nate dai docenti ni Latorre - La nostra Università dei fondi Fers 2007-2013 - ha o ricercatori universitari che è stata da esempio e la stessa Re- detto Domenico Cersosimo - possono agire sulla diseconogione, dalla nostra esperienza, Non dobbiamo dimenticare che mia che oggi è dovuta allo scolha tratto questa programma- stiamo provando a forzare tutta lamento tra mondo teorico e zione che porterà beneficio a tut- la filiera cognitiva nel suo conti- pratico. «Provvederemo ad indito il sistema produttivo calabre- nuum facendo attenzione che viduare un gestore dell'azione se». I progetti Pirs prevedono lo una singola frattura può creare tecnico-amministrativa dei fisviluppo in quattro distinte ripercussioni su tutto l'intero nanziamenti e per fare ciò- ha azioni: “la rete regionale dei poli percorso del sistema. In Cala- sottolineato Cersosimo- ci terredi innovazione” con un impe- bria siamo fermi ed i nostri inve- mo lontani da logiche politiche. gno pubblico complessivo di stimenti in ricerca e sviluppo so- Sarà pubblicato un bando inter112,5 milioni di euro, “la rete re- no solo lo 0,4% del Pil, pratica- nazionale e la valutazione avgionale dell'innovazione” per mente la metà delle regioni più verrà solo per meriti e compe14 milioni, i “giovani talenti” indietro, pertanto l'obiettivo tenze». Cersosimo Colmare il gap della formazione Phonemedia la Cisl sollecita il rientro al lavoro Laganà: «Zone franche messe a rischio dal Milleproroghe» di DANIELA CRITELLI «L'ENNESIMA retromarcia da parte del governo nazionale: il decretoMilleproroghe harimodulato la disciplina delle zone franche fiscali, sopprimendo, inspiegabilmente, le esenzioni e le agevolazioni fiscali e contributive e rischiano di fatto di eliminare le Zone franche urbane dal nostro ordinamento. Una beffa che va a colpire come sempre le aree più disagiate che, per quanto tali, sono state riconosciute tra le Zfu». Lo dichiara la parlamentare Maria Grazia Laganà Fortugno (Pd). «In sostanza – spiega – le modifiche apportate dal decreto legge, riguardano la soppressione dell’esonero dai versamenti sulle imposte dei redditi e dal versamento dell’Irap, contrariamente a quanto previsto nel contratto di Zfu, precedente stipulato dai sindaci dei comuni interessati (in Calabria, Rossano, Lamezia e Crotone), e nell’autorizzazione comunitaria. Amministratori e imprenditori sono ora fortemente preoccupati per una decisione che, nei fatti, limita l’efficaciaattuativa delleZonefranche urbane e ne pregiudica il carattere di intervento pilota di defiscalizzatore per circoscritte aree a forte marginalità socio-economica. Ora – continua – bisogna cercare di garantire l’originaria impostazione legislativa. In sede parlamentare,mibatterò perimpedirechequesto passaggio del decreto Milleproroghe venga convertito in legge». HA convocato i lavoratori di Phonemedia presso la sede catanzarese dell'Udc di Via San Nicola il segretario provinciale della FistelCisl di Catanzaro, Francesco Canino. Alla convocazione hanno risposto molti degli iscritti alla Fistel ma anche lavoratori non appartenenti a questa sigla sindacale. Insieme ad altri esponenti della segreteria provinciale e ai rappresentanti sindacali operanti in azienda, Canino ha esposto ai lavoratori alcune importanti novità. Innanzitutto ha specificato ai lavoratori l'importanza di rientrare al lavoro, elemento fondamentale per non perdere le restanti commesse e per permettere a chi subentrerà dopo Omega di trovare una realtà produttiva attiva. In secondo luogo ha reso noto che si sta lavorando per una riorganizzazione dell'assetto societario e che prossimamente potrebbero essere resi noti i nomi di coloro che comporranno il nuovo organigramma aziendale, nomi che tra i lavoratori sono già conosciuti e che sono vicini al sindacato di cui Canino è il massimo esponente provinciale. Durante la mattinata di ieri le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Uilcom e Fistel Cisl si sono incontrate ieri a Roma e durante l'incontro hanno fatto il punto della situazione per quanto riguarda l'iter legale della vertenza. Sandro Principe rivendica gli indirizzi del suo mandato «IN QUESTI giorni si discute molto di ricerca ed innovazione tecnologica. Avendo ricoperto il ruolo di assessore regionale al ramo da maggio 2005 a novembre 2007, è doveroso da parte mia produrre, in estrema sintesi, un consuntivo di quanto realizzato in poco più di due anni e mezzo». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Sandro Principe. «In quel periodo – aggiunge – sono stati attuati interventi, assistiti da finanziamenti per 21 milioni di euro, per15 spin off,12 progetti di ricerca cooperativa, 11 laboratori pubblici di ricerca, dieci centri di trasferimento tecnologico e dieci progetti di cooperazione internazionale. Sono stati inoltre progettati ed avviati interventi per 40 milioni di euro. Tra questi è utile segnalare i Distretti tecnologici dei Beni culturali a Crotone e della logistica a Gioia Tauro, oggetto dell’Accordo di programma quadro ricerca tra Stato e Regione; ed, inoltre, il programma di voucher tecnologici che ha visto coinvolte 53 imprese calabresi insieme ad organismi di ricerca regionali e nazionali». «Il 6 ottobre del 2006 – si afferma ancora nella nota di Principe – è stato stipulato il primo atto aggiuntivo all’Apq Ricerca per l’innovazione del settore Agroalimentare, che prevede un investimento di 20 milioni di euro, del quale a conclusione del mandato era disponibile lo studio preliminare da cui sono scaturiti i bandi, poi emanati nel 2009. Non va sottaciuta la promozione del Centro Attuati interventi per 21 milioni Pizzini su Arssa e Afor «Servono nuove progettualità» APPROVO senza appendici personali il documento redatto qualche giorno fa dal direttivo aziendale Arssa della Federazione regionale della Cisl Fp Calabria. E' ormai troppo tempo che da consigliere dell’opposizione evidenzio l’impraticabilità della legge regionale n. 9 del 2007 voluta dalla compagnia Loiero, in particolare negli articoli che prevedono la soppressione degli enti Aessa e Afor. Così come è impensabile che si continuino a sparpagliare le competenze in materia di agricoltura e forestazione a più strutture istituzionali». Ad intervenire sul documento della Cisl Funzione Pubblica, che vede prioritario l’avvio di un nuovo progetto politico riformatore da parte della Regione per Arssa e Afor, è il consigliere regionale Antonio Pizzini del PdL. «Non è solo necessario attribuire nuove funzioni e compiti, ma anche assicurare ai principali organismi del comparto agricolo e forestale calabrese nuove competenze e nuove progettualità, soprattutto in materia di Piano di sviluppo rurale «I lavoratori vivono situazioni precarie da tre anni» 2007/2013 e di certificazione della qualità nei comparti agroalimentare e forestale». La ricetta resta quella di mantenere in capo alla Regione e agli enti strumentali i compiti dei Servizi di sviluppo agricolo (Ssa), compiti e servizi che lo Stato ha affidato alle Regioni con la modifica del Titolo V della Costituzione. «Anche io, come la gran parte della dirigenza dell’Arssa, denuncio la precarietà in cui versano da tre anni i lavoratori agricoli e forestali calabresi. Inoltre, è stato stabilito un Commissariamento che non è in grado, non avendone i compiti, di rilanciare le attività del settore e di utilizzare al meglio le tante professionalità tecnico-scientifiche cresciute all’interno di Arssa e Afor». «La Calabria –conclude la nota del Consigliere Pizzini – ha bisogno di un vero progetto di rilancio della forestazione e della agricoltura in termini industriali, turistici, artigianali e di servizio anche per rilanciare l’occupazione in questo comparto. Comunque, sempre dopo aver affidato le sue funzioni ad un unico gestore sia esso privato, pubblico o pubblico-privato. Occorre, però, fare in fretta perchè ogni giorno si sprecano le risorse ed i calabresi non se lo possono permettere, specialmente in questo periodo di crisi». di competenza per l'informatica e le telecomunicazioni con sede in Rende, alla cui realizzazione il Pon nazionale ricerca ha contribuito con un finanziamento di 8,5 milioni di euro. Occorre precisare che l’attuale impianto strategico del Por 2007/2013, per quanto riguarda l’innovazione e la ricerca, deriva dagli indirizzi forniti dall’assessorato, da me guidato, nel corso del 2007. Indirizzi che prevedevano la realizzazione di otto poli di innovazione: Trasporti e logistica, Beni culturali, Agroalimentare, Salute dell’uomo, Energia rinnovabile e risparmio energetico, Tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse ambientali, Materiali avanzati e sistemi avanzati di manifattura e Ambiente marino. Il Por 2007/2013 è stato successivamente approvato dalla Giunta regionale, di cui ho fatto parte, nel luglio 2007». «Nell’alta formazione – dice ancora Principe –l'assessorato aveva provveduto ad avviare un programma da 15 milioni di euro, basato tutto sul sostegno economico ai singoli soggetti meritevoli e vocati a migliorare la propria capacità professionale. Il piano prevedeva tre azioni: Tirocini di ricerca per giovani ricercatori di talento della durata di 18 mesi, Borse di studio per master per la formazione post-universitaria nei settori prioritari dell’economia calabrese e tirocini di eccellenza da svolgersi presso imprese e pubblica amministrazione. Quest’ultimo intervento non fu realizzato perchè nel momento in cui proposto si oppose la indisponibilità di risorse del Fondo sociale europeo, successivamente reperiti per finanziare altre iniziative, sulla cui utilità ci asteniamo dal pronunciarci». Tessili, gli impegni della Regione per San Gregorio SI È SVOLTO ieri a Catanzaro, nella sede del dipartimento regionale delle Politiche del Lavoro, un incontro sulle problematiche dei lavoratori dell’ex polo tessile reggino di San Gregorio che sono attualmente percettori del sussidio della mobilità in deroga. Alla riunione hanno partecipato gli assessori Mario Maiolo e Michelangelo Tripodi, il direttore generale del dipartimento Lavoro Marinella Marino, e una delegazione della Uil. I rappresentanti dei lavoratori, che per il 2010 percepiranno un sussidio minimo di 400 euro mensili, hanno sollecitato un’integrazione al reddito e misure di reinserimento occupazionale.Maiolo eTripodihanno rassicurato i lavoratori circa la possibilità di integrare il loro reddito mensile attraverso misure di politica attiva, quali corsi di riqualificazione e riconversione che sono obbligatori per legge. Inoltre, hanno fatto presente che sono in atto bandi della Regione che prevedono bonus riguardanti la possibilità di assunzione a favore di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga, bonus che in alcuni casi coprono il 75% del costo del lavoro per un periodo di tre anni. Gli assessori Maiolo e Tripodi, inoltre, si sono impegnati a individuare, tra i partecipanti al bando, quelle aziendeche hannopresentato richieste per l’area di Reggio e, tramite le organizzazioni sindacali, a illustrare i benefici regionali e nazionali di cui potrebbero godere. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Economia 13 Calabria Mercoledì 13 gennaio 2010 Mercoledì 13 gennaio 2010 24 ore in Calabria Dopo l’attacco del ministro al leader dell’Udc il quadro delle alleanze pronto a cambiare Appello a Sel «In Calabria fase nuova» «Evitare azzeramento esperienza Vendola» Casini chiama Bersani e prepara la risposta a Bondi di ADRIANO MOLLO CATANZARO - I colpi bassi di Sandro Bondi a Periferdinando Casini proiettano l’Udc verso la verso il centrosinistra. Dopo la puntata di “Porta a Porta”, ieri a Sky Tg 24 il sottosegretario alla presidenza e portavoce del premier, Paolo Bonaiuti,ha ribadito che «nelle fila del Pdl c’è perplessità per la politica che un tempo si chiamava dei due forni praticata dall’Udc». In ogni caso ha spiegato Bonaiuti «se ne parlerà nell’ufficio di presidenza del Pdl». La sera prima a Porta a Porta Sandro Bondi aveva fortemente polemizzato con Casini chiedendo chiarezza perché è «una politica vecchia» quella delle alleanze a “macchia di leopardo”. Casini, durante il dibattito, ha spiegato che in Calabria, «l’Udc dialoga con Scopelliti perché non condivide l’azione del governo regionale uscente». E in ogni caso, ha precisato, gli interlocutori non sono i partiti ma i candidati alla presidenza». La pozione critica di Bondi e Bonaiuti ha suscitato le ire del vertice dell’Udc con Casini che pretende che si faccia subito chiarezza. «L'Udc non accetta diktat», avverte il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa che aggiunge: «Se i candidati governatori del centrodestra non vogliono il nostro appoggio, ce ne faremo una ragione». Cesa, ha inviato una circolare a tutti i segretari regionali per bloccare ogni eventuale accordo a sostegno di un candidato di centrodestra, in attesa, appunto, di deliberazioni dell’ufficio di pre- sidenza del Popolo della libertà di giovedì prossimo. Ieri una telefona di Casini a Bersani: «In Calabria si può aprire una fase nuova». Parole che non lasciano spazio a dubbi. Lo stallo chi si è creato a Roma, quindi, investe in pieno il quadro delle alleanze calabresi. Intanto anche l’Udc riscopre la questione morale, rilanciando il documento dei coordinatori del Pdl Antonio Gentile e Giuseppe Scopelliti. L’Udc, che in questi ultimi cinque anni è stato investito da alcune pesanti inchieste giudiziarie come accadute di recente nel reggino. «Credo che l’esigenza di selezionare Pierferdiando Casini e Occhiuto con rigore le candidature per garantire “liste pulite” agli elettori calabresi per le prossime elezioni regionali sia non solo un’esigenza largamente avvertita dalla nostra società civile ma anche un doveroso atto di responsabilità che valga, tra l’altro, a restituire credibilità ai partiti e alla stessa politica regionale», scrive in un comunicato il segretario regionale Francesco Talarico. «E' per questo motivo –aggiunge –che l’Udc calabrese, appena avrà definitivamente stabilito il quadro delle alleanzeper laprossimacompetizione elettorale, ritiene indispensabile un incontro che fissi collettivamente re- gole rigorose e chiare per concordare la messa al bando di tutte le candidature che, per il carico di precedenti e pendenze penali e giudiziarie, possano essere incompatibili con la necessità di scongiurare infiltrazioni mafiose e criminali e con le esigenze di sana e limpida amministrazione». Talarico chiede regole trasparenti anche per le nomine della Regione, però, non fa cenno alla parte del documento firmato da Scopelliti e Gentile in cui impegna la coalizione a non candidare i «transfughi» provenienti dalle fila del centrodestra. Un punto delicato per l’Udc e non solo. Botta e risposta tra il segretario del Pd e i coordinatori del Pdl Gentile e Scopelliti Guccione: «Nessuna lezione dal Pdl» CATANZARO – Il coordinamento del Pdl rilancia e chiede al Partito democratico di impegnarsi sui «prerequisiti per le candidature nelle liste regionali risponde ai criteri di rinnovamento e di moralità». Il coordinatore regionale e il vice coordinatore vicario del Pdl, Giuseppe Scopelliti e Antonio Gentile affermano che «pur nel rispetto assoluto del garantismo e della presunzione d’innocenza e riservando alla politica il diritto di scelta abbiamo deciso che nelle nostre liste non ci sarà spazio per Nel Pd in vigore un rigido codice etico quanti hanno problemi giudiziari». Gentile e Scopelliti si dichiarano disponibili ad un incontro con con Guccione per sottoscrivere un documento fra i due più importanti partiti regionali e nazionali che sia vincolante e rappresenti l’impegno comune della classe dirigente calabrese a seguire un nuovo percorso di scelte». Scopelliti e Gentile, «sfondano una porta aperta», replica Guccione, che fano notare come i coordinatori del Pdl «per affrontare problemi sollevati all’interno del loro stesso schieramento circa probabili candidature assai discutibili sul piano etico e morale attualmente in gestazione, per ricorrere ai ripari indossano i panni dei moralizzatori e ci invitano ad assu- mere criteri di rinnovamento e di moralità». «A Scopelliti e Gentile, che finalmente cominciano a pronunziarsi su così rilevante portata per una regione come la nostra – prosegue – mi premurerò di inviare copia del Codice Etico del Partito Democratico, che è parte costitutiva delle regole che sono alla base della stessa nascita del Pd e che, al punto 5, denominato “condizioni ostative alla candidatura ed obbligo di dimissioni”, prevedono criteri molto rigidi sulla candidature, più di quanto previsto dalle stesse dichiarazioni dei vertici del Pdl calabrese. «E' chiaro – afferma Guccione – che queste sono condizioni necessarie ma non sufficienti per selezionare, una classe dirigente credibile e capace.» IL CASO CATANZARO – «Sinistra e Libertà in Calabria segue con la massima attenzione l’evoluzione della situazione politica in Puglia. Il tentativo del Pd di cancellare l'esperienza Vendola può far nascere una riflessione seria e unitaria». È quanto afferma, in una nota, Pino Tassi, di Sinistra ecologia e libertà. «Le conseguenze di questa scelta – prosegue Tassi – sono state per il momento la spaccatura del Pd, un dialogo ritrovato tra le forze della sinistra, un inizio di confronto anche con Idv. In Calabria, in questi mesi, all’interno di Sinistra e Libertà, così come anche delle forze di sinistra, si sono avuti giudizi diversi sull'esperienza del governo Loiero e sull'azione del centro-sinistra. Il dialogo è stato difficile, spesso impossibile, ma oggi potrebbe esserci uno sforzo da parte di tutti per cercare un terreno comune di azione considerando anche l’evoluzione politica regionale e nazionale». «I fatti drammatici di Rosarno – sostiene ancora l’esponente di Sel – sono la riprova che la Calabria non può essere governata con una politica di galleggiamento e di sopravvivenza, ma che serve una politica di rottura di interessi stratificati e consolidati. È facile dire che la Calabria è la regione della solidarietà portando come esempio l’esperienza della comunità di Riace, e poi per un cattivo senso di “realpolitik” non intervenire in realtà come Rosarno.» Bruno coordinatore Trasformisti, Scopelliti Rutelli lancia si smentisce in 24 ore la squadra della Balena bianca, di una nomina di ALESSIA BURDINO esterna nell’attuale giunta Olivo, CATANZARO - C’è chi dice «no ai da cui si è dimesso lunedì sera, in transfughi», ma “battezza” i tran- quota alla Margherita, e di un impesfughi con un cerimoniale che se- gno elettorale, alle ultime elezioni gue i “sacri” crismi della campagna politiche, nelle liste del Partito deelettorale. Quanto accaduto, ieri mocratico. Da ieri, Francesco Gramattina in un noto hotel del capo- nato scrive un nuovo capitolo della sua storia politica ed luogo, contraddice amministrativa. Queciò che era stato dista volta accanto chiarato, 24 ore, priall’uomo di punta del ma dagli stati genePdl che, da Catanzaro, rali del Pdl. A salutaha lanciato un appello re l’adesione dell’asal segretario regionasessore al Personale le del Pd, Carlo Gucdel Comune di Catancione: «Incontriamoci zaro, Francesco Grae facciamo insieme un nato - nominato, nel documento, in cui an2006, dal sindaco Roche voi possiate dire di sario Olivo in quota essere pronti ad impealla “Margherita”, dire la candidatura di per poi passare nel Pd soggetti portatori di - è stato proprio il can- Francesco Granato interessi». Ma l’aspididato alla presidenza della Regione per il Pdl, Giusep- rante governatore è andato oltre. pe Scopelliti. Lui, che insieme ad Ha contestato l’operato del centroAntonio Gentile, il giorno prima, sinistra e, allo stesso tempo, dichiaaveva rispolverato la “questione rato che il suo “competitor” preferimorale”, chiudendo le porte della to resta Loiero «perchè gli sta simcoalizione agli habitué del trasfor- patico». Ad Angela Napoli ha, invemismo. Eppure, la parabola politi- ce, replicato che «se avesse partecica di Francesco Granato racconta pato ai lavori del coordinamento redi un passato da democristiano, gionale, avrebbe appreso la posizioeletto al Comune per la prima volta ne del partito sulla questione moranelle elezioni del 1985 nelle liste le». CATANZARO –E' stato insediato, alla presenza di Francesco Rutelli, Bruno Tabacci e Lorenzo Dellai, il coordinamento calabrese dell’Alleanza per l’Italia. Coordinatore è stato nominato Franco Bruno. Portavoce è Federico Criscuolo e responsabile organizzativo ed elettorale Serafino Conforti. Dell’organismo regionale fanno parte anche Antonio Bevacqua, Elio Bozzo, Floriana Chiappetta, Luigi Marcianò, Pietro Romeo Maria Stella Fabiani e l’ex deputato Udc Michele Ranieli che ricoprirà il ruolo di vicecoordinatore regionale. «Nella prima riunione dell’organismo regionale, prevista per la prossima settimana – è scritto in una nota – si provvederà ad integrare l’esecutivo regionale di intesa con l’esecutivo nazionalee nel rispetto dellanatura federale del movimento. Inoltre sarà insediato il primo nucleo dei comitati promotori provinciali e dei comuni più significativi che a quella data fossero già definiti». «Durante la stessa riunione – prosegue la nota – si inizieranno a coniugare nella realtà calabrese i contenuti che Alleanza per l’Italia ha messo al centro della propria proposta politica per le prossime elezioni regionali. In particolare sul lavoro, sulla piccola impresa, sulla trasparenza e l’efficienza della sanità, sulla famiglia, sui servizi a partire dai rifiuti e sull'occupazione non delocalizzabile. Alleanza per l’Italia ricercherà in Calabria le sinergie necessarie per uscire da una sterile discussione fondata sui personalismi e ad affrontare e a risolvere i problemi concreti della società e del territorio calabrese». E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 14 BREVI IN COMMISSIONE REGIONALE LA MAPPA NAZIONALE GIORNATA DI INSEDIAMENTI Slittano Sibari e Porto Santa Venere Carceri, in Calabria sono sature Nuovi prefetti in tre province LA Prima Commissione regionale ha avviato l’esame delle proposte di costituzione dei comuni di Porto Santa Venere in provincia di Vibo e Sibari, proposte da Censore e Feraudo. Dopo lungo dibattito, il presidente Serra, mancando il numero legale, ha dichiarato sciolta la seduta. LA Calabria è tra le regioni al limite nella mappa del sovraffollamento carcerario. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento amministrazione penitenziaria, a fronte di una capienza di 1778 posti e di una tolleranza di 2996, al 4 gennaio scorso c’erano 2857 detenuti. NUOVI prefetti in Calabria. A Catanzaro arriva da Modena Giuseppina Di Rosa, 66 anni. A Crotone Vincenzo Panico è subentrato a Luigi Varratta, destinato a Reggio Calabria. A Cosenza, infine, arriva Antonio Reppucci. Censore: «Bene se il candidato è dell’Udc». Meduri avverte: «Rischio sindrome del 2000» «Pronti a bloccare le primarie» Il segretario del Pd Guccione ribadisce la linea votata dall’assemblea screzioni di oggi lasciano intendedi ADRIANO MOLLO re, un presidente della Regione dei CATANZARO –Laprimarie del Pd centristi». A Censore ha replicato l’ex parprogrammate per il 17 gennaio potrebbero saltare se nelle prossime lamentare Gigi Meduri, vicino a 48 ore l’Udc dovesse annunciare Loiero. «C’è da rimanere attoniti un accordo con il Pd e il centrosini- davanti a una dichiarazione come stra. Il segretario regionale del Pd quella di Censore» che «pur essenCarlo Guccione lo ha ribadito ieri do candidato alle primarie del Pd durante una riunione organizza- nelle quali si dovrà scegliere il cantiva. «La realizzazione di una nuo- didato a presidente, accetta subito va alleanza di governo in Calabria - una presidenza della Regione dei ha spiegato - è prioritaria rispetto centristi dell’Udc che, lo dico a allo svolgimento delle stesse pri- scanso di equivoci, sono i benvenumarie. Su questo vi è stato un pro- ti nel centrosinistra dove da tempo li aspettiamo. Le riflesnunciamento dell’Assioni di Censore, dunsemblea regionale del que, poco politiche, mi Pd che, accogliendo sembrano fatte sull'onuna mia proposta, ha da dello scontro tra Cadato un mandato amsini e Bondi in tv». «Ma pio e chiaro: sospendesi è chiesto il consigliere le primarie qualora re Censore – si domansi dovesse realizzare in da Meduri – se anche queste ore l'obiettivo aritmeticamente la sua prioritario di una nuoscelta sia vantaggiosa va alleanza». «La linea e quali contraccolpi che stiamo perseguenpuò provocare nella do con pazienza e deterstessa Udc? E sopratminazione – ha agtutto si è chiesto quale giunto Guccione – è sarebbe la possibile dettata da un unico reazione di Loiero?». obiettivo, quello di far Carlo Guccione «A me sembra profilarrivincere il centrosinisi nel centrosinistra stra in Calabria». «Non avverte l’ex presidente ci possono essere - ha della Regione – la sinpuntualizzato - ragiodrome del 2000 quanni edostacoli dinessun do si perse con Fava tipo al dispiegarsi candidato per lo sfilacdell’iniziativa in atto ciamento della compaper costruire una nuogine. Meglio non divava coalizione di govergare, dunque, e conno». «D’altronde - ha aggiunto - tale indicazione è emer- centrarsi sulla primarie perchè è sa con nettezza dall’Assemblea re- un dovere del Pd, partito di maggionale del Pd svoltasi il 2 gennaio gioranza relativa nel centrosinia Lamezia Terme e rafforzata stra, scegliere il candidato, senza nell’incontro che abbiamo avuto a interferenze di alcun tipo». E invece Mario Muzzi, fedelisRoma giovedì scorso, insieme al presidente della Regione, Loiero, smo di Loiero, ribadisce che «non serve lavorare per vincere le pricon Bersani e Migliavacca». E a sorpresa ieri uno dei candi- marie se l’obiettivo è quello di perdati alle primarie, Bruno Censore, dere le elezioni regionali». Muzzì ha dichiarato che «Se l’evoluzione contesta, senza citarlo, le parole di della interlocuzione tra Udc e Pd Bova che il giorno prima a Catandovesse trovare conferma, non zaro ha contestato la gestione della possiamo non esprimere piena sanità calabrese e bolla come «desoddisfazione anche nel caso che, a magogico» lo slogan “Cinque proguidare la nuova e larga coalizio- vince, una sola Regione”in una rene, dovesse essere, come le indi- gione che ha ben altri problemi. L’imprenditore De Tommaso auspica una rete di testimonianza civile Due interrogazioni sulle minacce Otto senatori Pdl chiedono sicurezza per le elezioni Laratta paventa l’ipotesi di un piano intimidatorio di ANDREA GUALTIERI L’ELENCO di intimidazioni che si allunga comincia a suscitare qualche interrogativo in Calabria, ma anche alcune interrogazioni in Parlamento. Otto senatori del Pdl hanno presentato, con la prima firma di Antonio Gentile, una mozione al presidente del Consiglio e ai mini- «Nessun ostacolo alla linea di Bersani» Sentito l’ex pm di Paola francesco Greco In commissione parlamentare audizioni per le navi dei veleni stri dell’Interno e della Giustizia in cui si chiede il rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine in Calabria in vista delle prossime elezioni regionali. Gentile e Giovan Battista Caligiuri, Vincenzo Speziali, Franco Bevilacqua, Guido Viceconte, Pasquale Nessa, Cosimo Izzo e Salvatore Mazzaracchio sottolineano «il verificarsi di episodi di intimidazione a esponenti del Pdl e al sindaco di San Lorenzo del Vallo». I parlamentari denunciano pure «avventati se non strumentali interventi riportati dai media» che «hanno adombrato che il Pdl starebbe preparando, in Calabria, liste di candidati inquinate da presenze di indagati per mafia: cosa assolutamente falsa quanto gravemente nociva dell’immagine del partito oltre che di singole persone al punto che chi si è ritenuto leso è già dovuto ricorrere alle vie legali così come le intimidazioni agli aderenti al partito sono state immediatamente denunciate». La “polveriera Ca- Il senatore Antonio Gentile, primo firmatario del documento Pdl Tribunale di Castrovillari Esec. Imm. n. 28/01 R.G.E. G.E. Dr.ssa Teresa Reggio Professionista Delegato Avv. Mimmo Pugliese Lotto 1: appartamento sito in Rocca Imperiale; Lotto 2: garage sito in Rocca Imperiale – per maggiori informazioni sui beni si rinvia alla perizia di stima in atti. La nave Jolly Rosso LA COMMISSIONE parlamentare sulle ecomafie, presieduta dal senatore Gaetano Pecorella, ha sentito ieri mattina l’ex sostituto procuratore della Repubblica di Paola, Francesco Greco, attuale reggente della Procura di Lagonegro (Potenza). L’audizione ha riguardato le inchieste condotte dal pm negli ultimi 20 anni su presunti casi di smaltimento illecito di rifiuti tossici e radioattivi: dalla motonave Jolly Rosso, spiaggiata ad Amantea, agli scarichi nel fiume Oliva, dalla nave dei veleni di Cetraro al traffico internazionale di scorie radioattive. Greco, nel corso dell’audizione, ha detto di ritenere inattendibile il pentito di 'ndrangheta Francesco Fonti, che ha parlato del relitto al largo di Cetraro indicandolo come una delle «navi dei veleni» ma che invece è risultato essere della nave Catania. Per oggi, la Commissione ha in programma l’audizione dell’operatore della ditta Arena Sub che ai giornalisti ha riferito di avere visto la nave dei fondali cetraresi carica di fusti. labria”, però, desta allarme anche a prescindere dall’etichetta politica. E così sulla scrivania di Maroni è arrivata anche un’interrogazione del deputato Pd Franco Laratta, che chiede: «Cosa e chi c'è dietro le minacce ai sindaci Gerbasi, Marranghello e all’imprenditore De Tommaso?». L’ipotesi che Laratta vorrebbe fosse analizzata è che «dietro alle minacce e agli attentati non vi sia un vero e proprio “piano intimidatorio” tendente a creare un clima di paura in tutta la provincia di Cosenza». L’ultimo avvertimento malavitoso registrato nel territorio provinciale risale a 48 ore fa quando l’imprenditore del settore calzaturiero Cosimo De Tommaso ha trovato una tanica di liquido infiammabile, un accendino e alcuni proiettili davanti al suo nuovo show room nel capoluogo bruzio. Il deputato Udc Roberto Occhiuto ha parlato ieri di «atto vile». «E' vergognoso che queste cose accadano ancora» hanno commentato i due leader del Pdl calabrese Giuseppe Scopelliti e Antonio Gentile. Solidarietà è stata espressa dalla Cisl cosentina, mentre diversi imprenditori hanno contattato direttamente il loro collega per far sentire la loro vicinanza. E De Tommaso, insieme a loro, ha formulato l’auspicio che si possa far germogliare da questa esperienza una rete della «Calabria operosa» che, con l’aiuto delle istituzioni, possa portare nelle scuole e nelle università la propria testimonianza di resistenza alla criminalità. 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Mimmo Pugliese tel. 0981/35471 – 329/3307477; siti www.asteannunci.it e www.tribunaledicastrovillari.it E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Calabria 15 24 ore Mercoledì 13 gennaio 2010 24 ore Mercoledì 13 gennaio 2010 Rito abbreviato per i due imputati del massacro di Capodanno 2009, con il giovane arso vivo a Curinga Delitto Galati, chiesti 54 anni Il pm: 30 anni per Emanuele Caruso e 24 anni per Pietro Mazzotta LAMEZIA TERME- Oltre mezzo secolo di carcere sono stati invocati dal pm Alessandra Ruberto per due dei tre imputati del massacro di Curinga della notte di Capodanno 2009 quando il giovane di Filadelfia, Cristian Galati, fu picchiato e bruciato vivo. Sono stati chiesti 30 anni per Emanuele Caruso e 24 anni per Pietro Mazzotta, entrambi di Filadelfia, i quali hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato. Mentre un terzo imputato, Santino Accetta, anch'egli di Filadelfia, dichiaratosi sempre innocente, il processo davanti la corte d'Assise di Catanzaro inizierà il prossimo 19 gennaio. Tutti e tre accusati di omicidio volontario con l'aggravante di aver agito con premeditazione e crudeltà. Il massimodella penache sipuò chiedere con il rito abbreviato è stato chiesto per Caruso, mentre il pubblico ministero ha avanzato una richiesta inferiore di sei anni per Mazzotta poiché il pm ha escluso l'aggravante della premeditazione. Dopo le richieste del pm, l'udienza è stata rinviata al 16 gennaio prossimo quando sarà la volta dei legali di fiducia degli imputati e delle parti civili. Probabile che al termine delle arringhe difensive, se non si saranno repliche, arriverà la sentenza del gup di Lamezia, Barbara Borelli, chiamata a pronunciarsi sugli autori del massacro di Curinga della notte di Capodanno quando il giovane di Filadelfia, Cristian Galati, fu legato e massacrato anche a colpi di martello in testa e bruciato vivo con mezzo litro di benzina in una zona isolata di località Corda di Curinga, nel Lameti- Emanuele Caruso Pietro Mazzotta no. Il giovane, dopo atroci sofferenze enonostante gliinterventi chirurgici, morì il 15 marzo 2009 all'ospedale di Bari. Poche ore dopo il massacro, i tre imputati furono fermati dai carabinieri della compagnia di Girifalco che svolsero le indagini coordinate dal pm Ruberto della procura di Lamezia. PietroMazzotta, Santino Accetta ed Emanuele Caru- so, sono in carcere da quel giorno. Nella ricostruzione, sarebbe emerso che prima di salire sull'auto, la vittima avrebbe avuto una lite all'interno di un locale di Filadelfia con i tre, compreso Santino Accetta, ritenuto vicino al clan Anello, dominante nella zona dell'Angitola. Lite che la vittima avrebbe avuto in particolare con Caruso al quale Cristian Galati avrebbe detto: «A Operazione Maestro, scarcerato Spanò Il gip lo ritiene estraneo dai fatti E' STATA revocata dal Gip del Tribunale di Reggio, Domenico Santoro, l'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Francesco Spanò di San Ferdinando. L'uomo era stato arrestato poco prima di Natale nell'ambito dell'operazione denominata “Maestro” effettuata dai carabinieri del Ros e coordinata dalla Dda reggina, insieme ad altre 27 persone con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata all'introduzione di notevoli quantitativi di merce contraffatta . Il Pm Roberto Di Palma aveva ordinato un supplemento di indagini delegando il Ros dei Carabinieri. Gli ulteriori accertamenti hanno portato il Gip anche con il consenso del Pm ad ordinare l'immediata liberazione di Francesco Spanò. I suoi legali Marco Virgillito e Giuseppe Bellocco hanno commentato positivamente ilprovvedimento del Gip. Spanò è stato in carcere oltre venti giorni. m. a. Capodanno ci sarà un botto anche per te». Una frase che avrebbe scatenato la reazione di Caruso (il quale avrebbe subito minacce anche via e-mail dallo stesso Galati). Insieme agli altri due avrebbe atteso la vittima all'uscita di un locale, alle due di notte dell'1 gennaio 2009, invitandolo a salire nell'auto per un chiarimento anche per un episodio di fine settembre 2008 quando a Santino Accetta era stata incendiata la sua Golf.Gesto che sarebbe stato commesso da Galati come lo stessoavrebbe confermato in una linea chat ad Accetta che, fingendosi una donna, lo avrebbe alla fine fatto confessare. Da quel giorno sarebbero poi iniziati i dissapori. Una delle ipotesi riconducibile al movente del massacro, potrebbe essere legata anche alla sparizione di Valentino Galati, fratello di Cristian, di cui nonsi hanno avutopiù notizie (forse per lupara bianca) dal 27 dicembre del 2006. Caruso e Mazzotta confessarono mentre Accetta dichiarò la sua estraneità. Mazzotta e Caruso riferirono che Accetta non era con loro quella notte. Avrebbe fornito il suo alibi sostenendo di esserestato con la sua ragazza. E per fare luce sui presunti autori del massacro, erano state decisive le dichiarazioni della vittima che ai carabinieri, prima di andare in coma, riferì i nomi di chi lo avrebbe portato in quel posto. La famiglia della vittima si è costituita parte civile, rappresentata dagli avvocati Leopoldo Marchese e Luca Scaramuzzino, mentre la difesa degli imputati è stata affidata a Franco Giampà e Arturo Bova per Mazzotta, Francesco Gambardella per Caruso, Davide Dell'Aquila e Francesco Galati per Accetta. Un impiegato provinciale di Bovalino Tenta di annegarsi poi rientra a casa e si spara in testa ri mattina s'è svegliato come di DOMENICO AGOSTINI sempre di buon'ora. Niente BOVALINO - Tenta di suici- faceva supporre la tragedia. darsi a mare, ma perde co- E' uscito, ha preso la macchiraggio. Poi inzuppato torna na e con ogni probabilità si è a casa e si spara. Alfonsino diretto in ufficio, a Bianco. Zinghinì, 55 anni di Bovali- Verso le 10.30 la sua macchino era dipendente dell'Am- na è stata vista ad un centinaio di metri ministrazione dalla propria provinciale di abitazione ed a Reggio Calacento metri dalbria elavorava a la ferrovia. Si è Bianco preso avviato a piedi l'Ufficio Agricoseguendo la lo Territoriale. stessa strada Aveva chiesto di che sua cugina essere trasferiRita Cutugno to in quell'Uffinel 2008 aveva, cio dopo aver laraccapricciante vorato a Bovalicoincidenza, no fino alla ripercorso prima strutturazione Il corpo portato via di buttarsi sotto delle Uffici ed al passaggio delle competenze il treno. Alfonsino ha ragdalla Regione alla Provin- giunto la spiaggia e senza cia. Non era sposato e viveva neanche spogliarsi si è buttato in acqua. Voleva suicicon gli anziani genitori. Alfonsino, così lo chiama- darsi per annegamento ma vano, era conosciuto da tutta da buon nuotatore quale era la popolazione bovalinese non ha avuto la forza mentama egli preferiva intratte- le di portare a compimento il nersi con pochi. Buono, di- suo proposito. E' tornato insponibile, amava le cose an- dietro tuttoinzuppato, haritiche. Era un collezionista preso la macchina e si è avsui generis, un appassiona- viato a casa. Erano le 11.30. to di mille oggettini che tro- Forse un raptus perché ha vava nelle bancarelle. Face- lasciato il motore acceso e la vaincettadi filmedocumen- portiera aperta. Aveva frettari. Nella sua stanza la poli- ta. I genitori non si sono aczia di Bovalino, ha trovato corti nemmeno che il figlio scaffali pieni. Era anche un fosse rientrato. Si è chiuso si appassionato di erboristeria èsparato con la pistola pose si curava solo con le erbe. Ie- seduta per uso sportivo. A.M.C. S.p.A. La disavventura di due studenti vibonesi a Pisa AZIENDA PER LA MOBILITA’ DELLA CITTA’ DI CATANZARO ESTRATTO BANDO DI GARA Sentono dialetto calabrese e li riempiono di botte Gara Europea – con Procedura Aperta – ai sensi del Decreto Legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, per le forniture litri 2.400.000 di gasolio desolforato per autotrazione. Codice identificativo gare CIG : 0418418972 L’A.M.C. S.p.A. – Azienda per la Mobilità della Città di Catanzaro – con sede in Viale Magna Grecia s.n.c. - 88100 S. Maria di Catanzaro (telef. 0961/781467 – fax 0961/781478) indice gara europea con procedura aperta, ai sensi del Decreto Legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, per le forniture di litri 2.400.000 di gasolio desolforato per autotrazione per un importo presumibile – per il periodo di anni due - di Euro 2.280.000,00 oltre IVA come per legge. L’Aggiudicazione delle forniture verrà eseguita con il criterio del prezzo più basso di cui all’art. 82 del D.lgs. n. 163/06 (sconto più elevato sul prezzo SIF/SIVA vigente alla data di ciascuna consegna parziale e risultante dalla Staffetta Quotidiana Petrolifera “Prezzi Italia” – carburanti rete – gasolio – prezzo medio praticato). Le offerte dovranno pervenire all’A.M.C. S.p.A. – Azienda per la Mobilità della Città di Catanzaro – Viale Magna Grecia – 88100 S. Maria di Catanzaro entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 09.02.2010. La gara verrà esperita in pubblica seduta il giorno 10.02.2010 alle ore 10,30. Il Bando integrale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE) in data 29.12.2009 e pubblicato il 30.12.2009 al numero 2009/S – 251 - 361970; spedito in data 4 gennaio 2010 per la pubblicazione sulla (GURI) - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – V serie speciale. Il disciplinare di gara, il capitolato speciale di oneri, la documentazione occorrente per la valida partecipazione alla gara, sono consultabili e scaricabili sul sito aziendale www.amcspa.it. Per eventuali informazioni concernenti gli aspetti amministrativi, sulle norme di gara, è possibile rivolgersi al responsabile del procedimento Dott. Gianfranco Muleo – Capo Servizio Contratti – Affari Generali; Tel. 0961/ 781467- fax 0961/781478, tutti i giorni feriali - escluso il sabato – dalle ore 9,00 alle ore 13,00. Il Presidente del C.d.A. (Dott. Francesco Romeo) di DOMENICO MOBILIO VIBO VALENTIA - Il razzismo è un fenomeno che alligna nell'animo di molti italiani. Silente, esso ogni tanto esplode. Emblematicamente triste quanto accaduto nella notte di sabato a Pisa ad un gruppetto di studenti calabresi, tra cui due fratelli vibonesi, B.e S. C., che frequentano la facoltà d'ingegneria della città toscana. Con gli amici stavano rientrando a casa quando hanno incrociato un altro gruppetto, costituito da giovani e meno giovani. Resisi conto dal modo di parlare che si trattava di studenti meridionali, immediate scattavano offese ed epiteti ingiuriosi: "Terroni, bastardi tornate a casa". Sorpresi per questa ingiustificata aggressione verbale, da parte degli offesi c'è stata una legittima richiesta di spiegazioni. Non l'avessero mai fatto, perché gli aggressori si sono scagliati loro addosso subissandoli di pugni, calci, sputi, il tutto accompagnato da un corollario di ingiurie e offese irripetibili. Si distingueva nel pestaggio il meno giovane del gruppo che aveva atteggiamenti di pugile di chi ha praticato la boxe, per come hanno riferito gli aggrediti. Sanguinanti e doloranti gli studenti rientravano a casa, ma domenica mattina Saverio Calabretta,20 anni, non resistendo più ai forti dolori accusati per l'intera notte, si faceva accompagnare dal fratello all'ospedale Santa Chiara. Seria la diagnosi (trauma cranico, con versamento nella regione orbitale destra e varie microfratture) con prognosi di una trentina di giorni. Il ragazzo è tutt'ora in ospedale, dove nella serata di domenica è stato raggiunto dai genitori partiti in mattinata da Vibo. Un altro studente, Giovanni Gullì, si è fatto medicare al pronto soccorso per una contusione al ginocchio, guaribile in una settimana. In ragazzo è già rientrato a casa, a Chiaravalle. La Squadra Mobile di Pisa, avuto il referto, ha avviato automaticamente le indagini. Hanno urlato loro «Terroni tornate a casa» Auto contro un toro a Cittanova Una donna finisce all’ospedale di FRANCESCO PAPASIDERO CITTANOVA - Un impatto devastante ha distrutto la Fiat Panda su cui viaggiava R.P., 62 anni, diretto con la sua utilitaria verso Polistena. Non si è trattato, però, di uno scontro con un'altra vettura, ma contro un toro che gli è sbucato davanti, sulla Strada Provinciale 4 che collega Polistena a Taurianova. Insieme all'uomo viaggiava anche la moglie P.F. di 52 anni. L'impatto ha sbattuto l'animale sul tettuccio e sul parabrezza dell'auto, rendendola quasi inutilizzabile. Il guidatore ha sbattuto la testa, procurandosi una contusione, mentre per la moglie si è reso necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco di Polistena che, agli ordini del caposquadra Giuseppe Vilasi, hanno dovuto ricorrere alle cesoie idrauliche per liberarla. La donna è stata estratta grazie ai sanitari del 118 di Polistena. Per lei traumi alla regione toracica e dolori alla testa. Il toro si è rialzato ed è fuggito. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 16 Calabria Calabria 17 24 ore Vertice in Procura. E Lombardo assicura: «Presto si farà piena luce su ciò che è accaduto» Bomba a Reggio, pista concreta A Catanzaro aria di ottimismo tra i magistrati che hanno acquisito il fascicolo di TERESA ALOI CATANZARO - Si respira aria di ottimismo negli uffici della Procura catanzarese. A meno di ventiquattro ore dall'arrivo del fascicolo relativo allo scoppio dell'ordigno depositato davanti alla sede della Procura generale di Reggio Calabria, i magistrati seguono una pista concreta per risalire agli autori dell'attentato compiuto all'alba del 3 gennaio scorso. Perché, pur non tralasciando nulla, gli investigatori pare abbiano al momento individuato una pista che più di altre pare concreta per arrivare a mandanti ed esecutori dell'intimidazione. Così concreta da non escludere che presto potrebbero esserci novità “importanti” nella svolta delle indagini. Dunque, il primo vertice, o meglio, come lo definiscono gli investigatori, l'incontro “info-investigativo” che si è tenuto negli uffici catanzaresi e a cui hanno preso parte il procuratore Vincenzo Antonio Lombardo, l'aggiunto Salvatore Murone, il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri di Reggio Calabria, il colonnello Pasquale Angelosanto accompagnato dai suoi ufficiali, tra i quali il maggiore Gianluca Vitagliano, del Reparto operativo, ed il capitano Valerio Palmieri - ed il maggiore Giovanni Sozzo, del Ros di Catanzaro, avrebbe già dato i suoi frutti. «Saremo in continuo contatto e ci muoveremo in perfetta continuità con quanto già avviato dai carabinieri di Reggio Calabria», ha spiegato il capo della procura catanzarese, Vincenzo Antonio Lombardo, dopo l'incontro durato circa Salvatore Murone due ore, aggiungendo che i militari sanno lavorando alacremente e significativamente, con le idee ben chiare. «Sono fiducioso che presto si possa fare piena luce su quanto è accaduto», ha aggiunto Lombardo, che tuttavia si è trincerato dietro il massimo riserbo rispetto al prosieguo delle indagini. Confermato tuttavia che di volta in volta confluiranno negli uffici catanzaresi i risultati dei rilievi effettuati, senza predisporre alcuna calendarizzazione di incontri. Che ci sia un'attenzione “illecita” per gli Uffici inquirenti della città dello Stretto, ne è convinto il procuratore aggiunto Salvatore Murone, titolare delle indagini trasferite nel capoluogo, considerato che i magistrati reggini figurano parti offese in quello che è stato inquadrato senza ombra di dubbio come un gesto intimidatorio per quell'Ufficio. «Attentato a corpo giudiziario» è infatti l’ipotesi di reato per la quale si procede, allo stato, a carico di ignoti e non a caso i magistrati reggini saranno presto sentiti Il procuratore aggiunto «Abbiamo di fronte dei professionisti» dai colleghi dell'Ufficio di Catanzaro, anche se già tra la documentazione giunta alla Procura del capoluogo calabrese figura la relazione del procuratore generale di Reggio, Salvatore Di Landro, che ha sottolineato il “cambio di indirizzo” adottato nella lotta alla criminalità organizzata - soprattutto in materia di sequestri e confische - indicando anche le attività dell'Ufficio cui la grave intimidazione potrebbe essere in qualche modo connessa. «Abbiamo ricostruito il quadro generale dei fatti - ha spiegato Murone ed analizzato tutti gli elementi già acquisiti, che consentono di fare le ipotesi da vagliare e provare». Ciò che per il procuratore aggiunto risulta certa è la matrice di 'ndrangheta dell'intimidazione e poca importa se il numero di serie della bombola sia stato cancellato prima o dopo l'averla caricata con il gas con il rischio di farla esplodere durante la punzonatura con il trapano. Perché sia nell'uno che nell'altro caso chi ha agito «è un professionista». Resta il fatto che la cancellazione rende più difficoltoso risalire al rivenditore, ma gli investigatori sperano di avere ulteriori indizi da eventuali impronte digitali rimaste sulla bombola collegata al tritolo, peraltro non esplosa. Per il resto le indagini proseguono soprattutto con l'attenta analisi dei diversi filmati registrati sul luogo dell'attentato e non solo su quel video, già allegato all’intero fascicolo, che ritrae i due attentatori, la cui presenza di una donna non è stata al momento confermata perché sarà necessario eseguire ulteriori accertamenti per capire se si tratta effettivamente di una donna - per via di quel tacco femminile - o di un tentativo di depistaggio delle indagini. I rilievi davanti alla Procura reggina REGGIO CALABRIA La legalità infiamma l’assise comunale di ANDREANA ILLIANO REGGIO CALABRIA. Consiglio comunale infuocato, anche quando il tema è la legalità. Guerra aperta tra centro-sinistra e centro-destra, a Reggio Calabria. Il sindaco Peppe Scopelliti parla per un’ora e mezza e fa l’elenco di tutti gli interventi del Comune: «Abbiamo ereditato decine di beni confiscati che noi abbiamo messo a disposizione della comunità. La commissione antimafia regionale, quando il governatore era Chiaravalloti, è riuscita a fare avere a Reggio due milioni e mezzo di euro. Voi del centro-sinistra avete firmato i decreti per sgombrare i beni confiscati alla mafia, ma io e la mia giunta li abbiamo liberati dalle cosche». Alle parole del sindaco c’è una sorta di insurrezione da parte del centro-sinistra. E volano accuse. Ma Scopelliti punta più in alto e un segnale lo lancia a Guccione: «Ho chiamato il segretario del Pd, la mia non è una provocazione, lavoriamo in entrambi gli schieramenti per stilare liste che siano pulite per davvero». In disparte il sindaco di Reggio e candidato del Pdl alla Regione dice pure di aver già detto no a politici condannati che volevano candidarsi per le prossime elezioni». Il dirigente della Procura generale scrive una lettera aperta «Grazie al popolo degli invisibili che fa andare avanti la Giustizia» LUI si definisce «un servitore dei Servitori dello Stato» e a una settimana dall’esplosione della bomba di Reggio ha deciso di scrivere una lettera aperta. Sandro Mari Velardi è primo dirigente alla Procura generale di Reggio. Sente di dover dire «grazie»: «Grazie - scrive - alle persone di buona volontà, alle brave persone che dopo tanto tempo di silenzio hanno trovato l’occasione per abbracciare fisicamente un Ufficio Giudiziario, la Procura Generale, un “Palazzo” che, per un momento, è diventato “Casa” delle persone civili di questa Terra Calabra. E’ stato un momento che ho condiviso con i miei figli che ho voluto portare con me alla fiaccolata di solidarietà per respirare insieme con loro una boccata di “aria pulita”». Velardi dice di rivedere davanti agli occhi «il Popolo degli Invisibili»: «Vedo il volto dell’impiegato della Procura Generale che la mattina del 3 gennaio nonsolo èfisicamentepresente, nonsolo non chiede “straordinari” o gratifiche ma aiuta materialmente gli operai intervenuti a rialzare il portale della Procura Generale perché: “non volevo dare alle ‘ndrine la soddisfazione di vedere le immagini del portone dell’Ufficio atterrato”. Vedo il volto pallido e teso di altri impiegati dell’ufficio che,muti, sulmarciapiede di fronte assistono attoniti ai movimenti degli inquirenti e alle riunioni operative che si svolgono all’interno della Procura Generale». Aggiunge Velardi: «So che, probabilmente, verranno promessi più investigatori e più aumenti degli organici magistratuali. Infatti il Ministro dell’Internoassicura ilprossimo inviodi 120investigatori e il Ministro della Giustizia implementerà il numero dei magistrati. Ma, io mi chiedo, chiguiderà le auto blindate di questi magistrati doverosamente soggetti a tutela? Chi assisterà le loro indagini, chi pagherà le “spese di giusti- zia” per le intercettazioni e le altre incombenze investigative? E sì. Perché la “Pianta Organica”del mio, come degli altri Uffici del Distretto, ha subito dei tagli draconiani. Perché il “Patto Calabria Sicura” che ha consentito con l’utilizzo di personale interinale di “tamponare” le esigenze delle Procure della Repubblica di Locri, Palmi e Reggio al momento non si ha notizia che sia stato rifinanziato. Il mio Ufficio, quello “ferito”, ha dovuto sinora fare ricorso a numerose e reiterate applicazioni come extrema ratio per consentire almeno il lavoro quotidiano, con un organico falcidiato da assenze per morte, patologie lunghe e pensionamenti non sostituiti. Spero che il Ministro della Giustizia tenga conto che questi ”invisibili”servono». Due carabinieri osservano i danni causati dall’ordigno alla Procura di Reggio E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Mercoledì 13 gennaio 2010 Mercoledì 13 gennaio 2010 “Due Calabrie” e la discriminante della legalità Risponde Potete inviare la vostra posta all’indirizzo: Via Rossini 2, - 87040 Castrolibero (Cs) fax 0984 853893 • [email protected] Pietro De Luca entile De Luca, mi sembra che in Calabria ci siano due Calabrie. La prima, quella che ha deciso di ripristinare quei valori che ormai da tempo si erano persi, puntando su un valore assoluto che è quello dell'accoglienza dei migranti. Una Calabria che vuole riscattarsi da anni di soprusi e angherie, mettendo in campo tutte quelle politiche che sono sinonimo di sviluppo-solidarietà-libertà e uguaglianza. Di questa Calabria fa parte, insieme a tanti altri, un piccolo comune che ricade nel comprensorio dove vivo e che mi fa piacere citare. E' Riace. E' stato il primo comune, circa dieci anni fa, a capire l'importanza dell'accoglienza e dell'integrazione e a praticarla, costituendo l'associazione "città futura" che incominciò ad impegnarsi in questo progetto facendo rete con altre realtà solidali della Penisola italiana. Oggi Riace, amministrato con diligenza e saggezza da una giunta guidata dall'ormai famoso sindaco Domenico Lucano, è un modello di integrazione anche per altri paesi vicini, vedi Caulonia e Stignano che cominciano a muovere i primi passi in tale direzione, ed ha ispirato addirittura una legge regionale a supporto di questi progetti. L'altra Calabria invece, è quella che abbiamo visto in questi giorni in tele- G Caro Aiello, a mio personale parere, la discriminante forte tra le “due Calabrie” è il valore della legalità. Quando esso difetta o è assente, lo stesso animo calabrese subisce una triste mortificazione. L'immigrato chi è? E' una persona. Ha lei devo cuore, e il calabrese il cuore glielo dà. Devo anche tutela e Le feste passate e i desideri di una bimba Sono, oramai, trascorse da due settimane le festività natalizie ma, rileggendo un piccolo foglietto rosa vergato da bambina, il pensiero “....quest'anno vorrei imparare a... cucinare....” permane fermamente ancorato nella mia mente. E' proprio vero l'antico andante che recita “chi semina....raccoglie” quando ripenso, con manifesto orgoglio paterno, alla letterina aperta indirizzata dalla mia tenera infante al “Caro Babbo Natale....” desiderosa di emulare la mamma nell'apprendere la misteriosa alchimia dell'arte dei “fornelli”. E chi, della mia generazione, non ricorda il “Dolce Forno” gioco didattico con cui si cimentavano – tra farine e burro - le bimbette “aspiranti cuoche”. E già.... mi rivedevo al vespro sull'uscio di casa al rientro da una lunga, dura giornata di lavoro, allietato da rumori di mestoli, pentole, piatti e posate, risuonanti come intonate crome di un quotidiano spartito, pervaso da profumi stuzzicanti che, pur nella confusione degli odori - costretti da odierni angusti locali di cucina – si prospettavano allineati e ….numerosi, in un susseguirsi di calde portate di luculliana memoria, pronti a colmare il più piccolo vuoto di ogni commensale. E già...., di tutto ciò....stranamente.... nulla....; nessuna nota si udiva, l'aria fresca e....pulita, la tavola perfettamente ordinata come ….la sera prima; solo i primi insistenti borbottii del mio stomaco appena celati da una melodica e ….snervante.... musichetta, in lontananza, e d'improvviso, si completava il quadro. A sostituire unte vettovaglie e polverosi ingredienti una minuscola asettica pennina di plastica, agitata vorticosamente dalla dolce manina della mia bimba, sul video di un piccolo palmare su cui – misteriosamente - apparivano grandi fuochi, immensi calderoni e ….ricette! Alla mia domanda - io che pecco di ingenuità - “sarà forse nouvelle cousine ?” Nessuna risposta seguì da parte della figlia e …. della mamma.... tutte prese in uno scambio di “consigli gastronomici”. E ripensando allo scritto della mia bambina forse, caro tecnologico Babbo Natale, quest'anno dovrei imparare a cucinare ….anch'io ! Befana, cara vecchia Befana, seppur lentamente arrivi, sempre tardi e con le pezze rammendate sulla gonna, non mutar vestito ma preserva tu, almeno quella, l'arte del ….cucito. Antonio Palaja di Tocco Catanzaro Le due aliquote fisse un provvedimento ingiusto Caro direttore, Berlusconi ha detto che entro l'anno almeno due riforme devono essere approvate: quella della giustizia e quella fiscale. Sulla riforma della giustizia speriamo che vi sia anche una parte consistente dell'opposizione a sostenerla e vararla. Soprattutto alla luce di quanto si è detto e scritto in questi giorni sul caso Ottaviano Del Turco. A proposito: perché la sinistra calabrese non candida l'ex segretario del Psi, e l'ex sindacalista alla guida della regione Calabria visto che in Abruzzo, da quanto si è appreso dai rapporti della Guardia di Finanza, Del Turco stava facendo una sanificante azione di bonifica nella gestione allegra della sanità privata. In Calabria ci vorrebbe un governatore come Del Turco. Il Pd calabrese è avvertito. Una strada che il governo Berlusconi non dovrebbe mai seguire, a proposito della riforma fiscale, è quella delle due aliquote fisse. Sarebbe questo il più ingiusto dei provvedimento mai adottato da qualsiasi governo. L'aliquota Irpef a soli due scaglioni: 23 % e 33 %, sarebbe un ul- visione con la rivolta degli immigrati di Rosarno. Una Calabria dove a farla da padrona è la ‘ndrangheta. Una Calabria dove i migranti sono solo braccia da sfruttare in agricoltura, senza diritti né dignità, nelle terre controllate dai boss locali con l'aiuto dei loro "caporali". Come in alcune zone del ricco Nord-Est, anche in Calabria affiorano le due facce dell'immigrazione: da un lato sviluppo e sostegno dell'economia (produzione a catena nelle fabbriche del Nord e raccolta di arance, pomodori e olive nel sud), dall'altro gente da perseguitare e su cui far ricadere tutte le colpe per i problemi irrisolti della nostra società. Ma a Rosarno, come in molte altre parti d'Italia si sono ribellati contro le loro condizioni di vita da schiavi, contro la’ndrangheta che li tiene sotto un giogo pesante. Hanno fatto con le azioni quello che noi facciamo solo con le parole. E per questo dovremmo esserne solidali. La violenza va condannata sempre. Ma quando esplode la rabbia non c'è più spazio per le buone maniere. Caro De Luca, credi che occorrerà prevenire e pensarci prima. Altrimenti, fino a quando non riusciremo ad estirpare la "malapianta" avremo sempre due Calabrie. Pasquale Aiello rispetto, devo credere che è anche titolare di diritti e di doveri. Ma se ignoro o calpesto questi due valori, finanche la persona dell'altro soccombe. Dai racconti di Rosarno, mi pare, emergano questi due filoni: agli immigrati si offriva anche cibo, vestiario, schede telefoniche, conforto umano, insomma: cuore. E come è andata, che è finita per teriore favore fatto a chi ha la fortuna di star bene. Oggi un contribuente ligio al dovere che guadagna 1 milione di euro l'anno versa allo Stato il 43 %, vale a dire 430mila euro. Lo stesso soggetto, se dovesse essere varata una legge, come anticipata dal premier, ne pagherebbe solo 330 mila, il 33 %. Il suo guadagno annuo sarebbe di 100 mila euro tondi. Quei poveri lavoratori a reddito fisso che guadagnano intorno ai 20 mila euro l'anno e che tanto auspicano che si faccia una riforma fiscale seria verrebbero a risparmiare circa 800 euro all'anno. Non sarebbe una delle ingiustizie più colossali e grossolane compiute da un governo della Repubblica e assecondato da un Parlamento sciocco? Rosa D'Addosio Non affossiamo le poche buone realtà che ci restano Sembra una maledizione, o un destino che si perpetua da decenni, ma tutto quello che in Calabria, ma in particolar modo in provincia di Reggio Calabria si cerca di costruire, tutte le attività produttive che in questa provincia avrebbero potuto portare ricchezza, lavoro, benessere e crescita sociale, via via muoiono in pochi anni. Potremmo partire dalla fabbrica di moto e auto di Locri, di cui quasi nessuno sa che è esistita, dalle filande di Villa San Giovanni e via nel tempo alla fabbrica di pipe di San Lorenzo di cui anche il presidente La tiratura di martedì 12 gennaio è stata di 20.405 copie essere tollerata una condizione al limite dell'inumanità? Il cuore andrebbe sempre supportato dalla ragione, perché non si può elargire sorriso e decurtare la paga, godere buona compagnia e non accorgersi che l'altro sta crepando in una condizione miserevole. E' questo cortocircuito che mi rende perplesso. Pertini ne faceva uso, alle famose Ogr di Saline Ioniche, alla Coca Cola di Pellaio, alle Omeca ed infine al porto di Gioia Tauro, che anche se non ha caratteristiche prettamente industriali è diventato però il più grande centro che dà lavoro ai calabresi tutti. Allora qui qualcosa non quadra, è vero che i governi passati e questo in modo particolare, guardano al Sud come ad una colonia, ma è pur vero che forse dall'altra parte in Calabria manca una vera classe politica capace di programmare dei progetti per fare si che questa terra decolli. Ma indubbiamente in provincia di Reggio Calabria c'è il disastro completo. Una delle gravi carenze di cui il sottoscritto scrive da anni, senza che nessuno ne prenda atto, su tutti i giornali, sono le vie di trasporto che sono da terzo mondo. Senza ombra di dubbio la crisi mondiale ha inciso in modo grave sui traffici e anche sui traffici marittimi, ma è abbastanza intuibile che se alla crisi, si aggiungono altri fattori di rischio, il crollo è totale. E' mai possibile che la politica, non riesce a capire che in questo disastro in cui piano piano sta cadendo la nostra terra, un giorno pagheranno anche i loro figli. O qualcuno pensa di essere al sicuro e al di sopra di tutto. Io credo di no, credo che bisogna incominciare magari dalle piccole cose, ma fatte per migliorare la nostra terra, non perché devono servire a pochi, ma servire alla Calabria intera. Il sistema dei trasporti è di vitale importanza, per ogni comunità, non ci sarà mai sviluppo se non ci sarà una volontà enorme per creare una rete di trasporti efficienti in tutta la regione è un trasporto compatibile con l'orografia della nostra terra e nel rispetto di questa meravigliosa natura che Dio ci ha regalato. E se è possibile cari calabresi, non affossiamo più le poche realtà produttive che ci restano. Roberto Logiacco Strisce blu, le leggi non sempre vengono applicate alla lettera In Italia le leggi abbondano. Ma, si sa, non sempre vengono applicate alla lettera, né dai cittadini, e né dalle pubbliche amministrazioni. Prendiamo i parcheggi a pagamento, le famigerate strisce blu. Codice della strada alla mano, dopo un esame a campione fra le aree di sosta cittadine mi sono imbattuto in una serie di interpretazione un po’ troppo elastiche, se non irregolari, di alcune disposizioni di parking disegnati dal Comune. L’asino casca all’articolo 158, comma 1, lettera f del codice, dove è scritto: «Il parcheggio è vietato nei centri abitati, sulla corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse a meno di 5 metri dal prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale, salvo diversa segnalazione». Tradotto nella lingua parlata, significa che è vietato parcheggiare a meno di 5 metri di distanza da un incrocio. Pena per gli automobilisti trasgressori: una multa compresa tra i 38 e i 155 euro. Perché in piazza IV Novembre gli automobilisti possono parcheggiare in pieno l'incrocio, Tutti i santi giorni dell'anno, estate e inverno? Sia autorizzati dalla strisce blu che tollerati dalla benevolenza dei vigili......... fischiettanti?. C'é un'altra anomalia che non ho riscontrato in altri paesi della regione: gli automobilisti parcheggiano dove vogliono e come vogliono incuranti del disagio che apportano agli altri utentI: in doppia fila, in prossimità di curve, fuori dagli appositi parcheggi, sulle strisce, in pieno incrocio eccetera, e nessuno viene multato. Ma se ti dimenichi la monetina nella zona blu: zagg........ multa. Perché? Dott. Giuseppe Mazzei Cosenza E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 18 La Posta LA MIGLIORE DI IERI Ma a chi serve tutto questo? Il cuore dei calabresi, virtù andata in fumo RUGGERO PEGNA segue dalla prima di eutanasia economica, la rinuncia al frutto di un anno di anche gli edifici abbandonati, lavoro, ma per potere domani divenuti rifugi indecenti degli chiedere e pretendere dallo extracomunitari, sono stati Stato o dalla regione il risarcidemoliti, c'è da chiedersi, ac- mento dei danni. Insomma canto a molte altre cose, anche per creare le condizioni obiete soprattutto cui prodest. In tive per tentare magari una soldoni dalla guerriglia del grossa truffa. A Rosarno, pedopo Epifania, dalla follia che raltro, le truffe degli agrumi ha segnato le notti ed i giorni sono state, negli anni passati, della “rivolta” di Rosarno, chi oggetto di indagini e di processi con la manipolazione delci ha guadagnato. Non ci ha guadagnato certa- le quantità di agrumi conferiti mente la cittadina della Piana, ai centri dell'Aima. Lo stesso omicidio di Giunota prima d'ora per i suoi agrumeti ed adesso additata seppe Valarioti, giovane diricome razzista, un'accusa infa- gente di una cooperativa mante e probabilmente ingiu- agrumicola, era maturato in sta ed ingenerosa che per ri- questo clima del malaffare. E dunque anche baltarla non baquesta appare sta evidenteipotesi da non mente una marscartare e da apcia silenziosa e profondire. corale, non baGli sviluppi sta la testimodelle inchieste nianza di una o in corso chiaricento mamma ranno probabilLucia, non basta mente chi ci ha la buona fede di guadagnato o tanta brava gententato di guate. dagnare e chi Ormai lo dunque ha dato strappo c'è stail via ed ha favoto, la ferita è sta- La manifestazione di Crotone rito la mattanza ta lacerante e per ricostruire un'immagine di Rosarno. Adesso si può più vera ed autentica occorre piuttosto dire che a non guadagnarci, a farci una pessima molto altro. Non ci hanno guadagnato le figura, a fallire clamorosacentinaia di braccianti neri mente è stato lo Stato nelle sue che, nonostante fossero co- diverse articolazioni, organi stretti ad accettare condizioni periferici dell'amministraziodi vita e di lavoro assoluta- ne statale, strutture territomente inconcepibili, forme riali, regionali, provinciali e nuove, nell'era della globaliz- comunali, gli enti sub-regiozazione, dello schiavismo dei nali istituzionalmente delegasecoli passati, hanno perso il ti ad operare per combattere il lavoro (per loro importante lavoro nero e porre fine a sianche se in nero e pagato po- tuazioni di palese ed inaccettachi euro a giornata ) ed adesso bile sfruttamento. Ed accanto hanno fallito i vanno raminghi in Italia e chissà dove alla ricerca di un partiti, i sindacati, le istituzioaltro lavoro o magari tentano ni culturali e religiose, locali, di ritornare nei loro paesi d'o- provinciali, regionali. E' la Calabria complessivarigine, senza neanche avere mente ad essere stata ferita, a percepito l'ultimo salario. Non ci hanno guadagnato i subire sgomenta uno schiaffo caporali che li schiavizzavano bruciante, ad interrogarsi con e che hanno perso una fonte rabbia sui molti aspetti che la certa di guadagno e neppure i vicenda di Rosarno ripropone produttori di agrumi o i gros- alla sua coscienza civile. Da anni i neri popolavano le sisti che li sfruttavano. Non ci ha guadagnato la ‘ndranghe- stamberghe della Piana per la ta che a Rosarno ha radici ben campagna agrumicola, vivesalde e storicamente esercita lì vano nelle condizioni aberrane nei dintorni il suo potere di ti che abbiamo visto in televisopraffazione, come testimo- sione, ricevevano il salario da nia il blitz di magistratura e fame che è stato denunciato, polizia che all'indomani della lavoravano come schiavi fino mattanza ha portato in carce- a sedici ore al giorno. Nessuno può adesso dire re gli esponenti di una delle ’ndrine più potenti della città. che non sapeva, tutti sapevano Ed allora chi ci guadagna- ed abbozzavano, complici di to? Si è detto che sotto sotto è un sistema che purtroppo è stata la ’ndrangheta a soffiare stato tollerato non soltanto a sul fuoco, dopo avere acceso la Rosarno ma è diffuso in altre miccia della rivolta dei neri aree della campagna calabrecon il ferimento non casuale se, la dove le esigenze stagioné accidentale dei due brac- nali richiamano non più le cianti neri e lo ha fatto per di- masse bracciantili di un temstogliere l'attenzione delle au- po ma i dannati dell'inferno torità e dell'opinione pubblica africano. Che, come hanno sottolineadal grave attentato di Reggio contro la magistratura della to voci autorevoli, dal Pontefiprocura generale. O magari ce al capo dello Stato, non posper alzare il tiro della sfida allo sono essere mortificati nella stato dopo quanto qualche loro dignità di uomini sopratgiorno prima era accaduto a tutto quando tentano di sottrarsi alle condizioni dramReggio. Un'ipotesi verosimile, pro- matiche dei loro paesi d'origibabilmente, che gli inquirenti ne. Un dramma, peraltro, che i stanno comunque valutando e calabresi hanno vissuto sulla propria pelle e nessuno meverificando. Si è detto anche che si è volu- glio di loro può comprenderne to mandare via questi dannati le ferite laceranti. Anche per del nuovo millennio per bloc- questo è tempo di aprire gli occare la raccolta degli agrumi e chi, di aprire le finestre di casa fare marcire le arance sugli al- e dire basta ad alta voce e senza timori. beri. E questo non per una specie Enzo Arcuri n poche ore è andata in fumo la nostra principalevirtù. Delfatto chei calabresi avessero un cuore grande abbiamo riempito tuttoil mondo anche a suondi spot costati milionidi euro. La faccia convincente di Gattuso con la mano sul petto, le foto dei ragazzi di Reggio con gli slogan geniali di Toscani, la cura maniacale per i muscoli dei Bronzi di Riace, ci hanno fatto conoscere come la razzapiù generosa, accogliente e ospitale della specie umana. Veri maniaci della cordialità e dell'espansività, nonrisparmiate neanchea statue, pescie sculture. No alPonte per evitare l'esaurimento nervoso a tonni e delfini, sìai lavoridell'autostrada aritmi ecosostenibili. Ambiente, paesaggio, cinema e musica, fiction e superfiction. Da Mino Reitano a Tony Vilar, cantando amore e passione da Fiumara a Buenos Aires. Icalabresihannouncuoregrande! Lo avevano capito perfino gli Obama, dopo aver ricevuto quintali di olive carolee a Natale. E poi, in uno stretto lembo di terra baciato da Dio, tutt'insieme: mare, montagna, laghi, cascate, fiumi e ruscelli, terme e zampilli,Miss Italia,lamogliedi Briatore,la fidanzata di Carlo Conti e le donne più belle! Un vero paradiso terrestre. Neppure le offese di Venditti e le invenzioni delle navi dei veleni erano riuscite a scalfire l'immagine nobile di questa terra, forte e vigorosa, ma allo stesso tempoprodiga, disponibile e calorosa. “Venite in Calabria, venite, venite… Qui si sta meglio che nel regno dei cieli…Venite nella perla del Mediterraneo!”Loabbiamo gridatointutti i modi e sono arrivati davvero, soprattutto africani. Sono arrivati in migliaia dal Ghana, dal Congo, dalla Somalia. Che la pubblicità sortisse questo effetto soprattutto in Africa, non lo aveva previsto nessuno. “Eora doveli mettiamo?”Si èchiesto preoccupato l'assessore Guagliardi, ancora alle prese con quelli arrivati cinquecento anni fa dall'Albania. “Non ci aspettavamo questo clamorososuccessodellenostrecampagne promozionali!” Ha commentato soddisfatto Agazio. Integrazione e tolleranza, civiltà e convivenza,accoglienza, parolechei calabresi conoscono bene, spesso ragione di vita. Gli africani ci hanno creduto e non si sono persi d'animo, adattandosi in baracche, tuguri, catapecchie, stagnie acquitrini,ricompensatida affettoe calore,le duecose che qui non mancano mai. Una storia bella, unica, commovente, quasi una favola moderna che, però, alla fine si è rottatra sparie feriti.Per laCalabria, un vero colpo al cuore! “Saremo la perla del Mediterraneo, ma a malapena riusciamo a camparci noi!”Ha commentatoqualcuno a Rosarno. Tutta colpa dei calabresi? A sentire fior di intellettuali e buonisti, sembrerebbe di sì. Eppure basterebbero i numeri per smentirli. Tremila immigrati su di una popolazione di quindicimila abitanti. I redditi più bassidel Paese.Unastoriadi cuinessuno si è mai accorto, come se tutto ciò non accadesse davvero, non a Bergamoo Brescia,ma inuna cittàpoveradellaregionepiùpovera.Genteche ha dato ciò che ha potuto, senza badare alla provenienza o al colore della pelle. Povertà e miseria, tra miseri di pelle diversa. Una miscela esplosiva che alla prima scintilla è saltata. Improvvisamente Gattuso eil suo popolo hanno perso fama e cuore da spot, ma non la consapevolezza di essere oltrelaperiferia,inunangolod'inferno buono per la solita cronaca riservataai demoni.Persino Feltriaccusa i calabresi di razzismo, invitandoli a sparare alla 'ndrangheta e non agli immigrati. Ha ragione nell'indicare ilbersaglio,maforseconfondeiruoli, la differenza tra cittadini e Stato. Chi ha sparato agli immigrati, avrebbe potuto sparare a se stesso? I Staino su “L’Unità” Pd, no alle carte truccate segue dalla prima tratte dalla società civile (la quale così avrebbe però finito per costituire piuttosto unascialuppa disalvataggio) bastasse a rianimare una scena politica anemica dove recitavano da decenni disastrosamente gli stessi attori. Con la loro scaltrezza furono le stesse forze politiche del centro sinistra calabrese ad aprire i canali (che sapevano si sarebbero chiusi subito) all'ingresso di teste d'uovo con buone esperienze e capacità; avvertivano che bisognava dare alla opinione pubblica segnali di disponibilità verso esperti in grado di rinsanguaresquadre di politici logorate dalle lotte interne ai partiti e da un potere usato a rischio, senza benefici per i calabresi. Si videro tutti insieme tanti di quelli che poi per un quinquennio, tranne pause di allacci, concertazioni e intrighi con rovine a catena soprattutto per il nascente Pd, hanno preso a litigare, più che a governare la povera regione che ripete purtroppo sempre gli stessi errori: ora sono di nuovo gli stessi che intanto nel tempo hanno cooptato qualche buon elemento per dare un po’ di lustro ad un governo regionalesempre piùspento edinguaiato, ma soprattutto per mostrare come la politica sappia apprezzare i portatori di competenze, intellettuali seri quanto disarmati (si ricordi il cap. VI, par. 6 del “Principe”di Machiavelli : “tutti è' profeti armati vinsono, e li disarmati ruinorono”). Ed appunto, allettati, titillati, coccolati, portati fin ad annusare il potere, quegli esperti costruttori di progetti vennero messida parte, osi allontanarono loro stessi, oppure usati come pivot a calamitarequalchealtro pezzodisocietà civile utile a far da copertura anche questa volta. Non sappiamo se i calabresi ricordano ancora quella commedia delle primarie (cosiddette!) che si tennero festosamente a S. Eufemia Lametia con le quali venne incoronato un politico stagionato come l'attuale governatore della Calabria: ebbene, in quella occasione, e poi dopo con una lista di candidati il fior fiore della intellettualità politica, e col famoso Listino, si vide bene che ruolo si voleva assegnare alle generose avanguardie intellettuali calabresi. La storia si ripete ma la memoria di quel che accade nel passato non va cancellata : non si può non considerare che il presente, aggiungendo le sue nuove illusioni, o raffinando le sue furberie, può aggravare un quadro politico già di per sé molto traballante. Con una area frammentata della Sinistra alternativa, pronta solo ad una guerriglia a Sinistra, e con la spada di DamoclediunaIdv chetentadichiudere spazi al Pd, queste prossime elezioni regionali nelle quali non viene proposto quasi nulla di serio ai calabresi i quali hanno non pochi motivi di essere insoddisfatti per come ha operato nei cinque anni la giunta di centrosinistra, non bisognerebbe disperdere energie ed allettare la gente con progetti vaghi e con qualche merito acquisito da un governo regionale che per lo più è andato avanti senza una idea della crescita complessiva della Calabria. La classe politica ha finito per costituire un cappio al collo per la nostra regione: per scioglierlo occorre molto di più che iniziative di collateralismo che ricordano molto le vecchie strategie del Pci o della Dc con le quali venivano create liste di appoggio o chiamati a raccolta i cosiddetti “esterni indipendenti”. Non si può rendere difficile la vita al maggior partito dell'opposizione il quale non ha ancora superato la lunga fase dell'incompiutezza e, confuso e frastornato, deve affrontare un momento elettorale decisivo, incalzandolo su tutto quello su cui è scoperto e inventandosi una specie di ruolodi sinistra interna digoverno: la Destra berlusconiana è corposa e questa volta sa che si gioca in alcune regioni meridionali, Campania, Puglia, Calabria, una partita dalla quale può uscire un leader “eternizzato” ed invincibile, (ed una classe politica che gli fa corona, lo glorifica in ginocchio), o viceversa può interrompersi il suo ciclo vittorioso. Non ha senso preparare altri mazzi di carte truccate con cui indebolire fondamentalmente l'azione di un Pd che deve trovare subito le energie per arrestare l'onda nera, senza d'altra parte riuscire a togliere poi dall'isolamento l'area della sinistra radicale indomabile e non facile a piegarsi a progetti dell'ultima ora sospettabili di essere delle trovate strumentali. Nel Mezzogiorno in particolare, dove c'è il rischio di un voto “nordista”vincente, dove il berlusconismo ha trovato modo di essere rafforzato dal tradizionale trasformismo che alligna da queste parti, e si appresta a mietere altro successo perrestare piùforte insella, sipeggiorerebbe molto la situazione a disunire e diversificare i fronti di lotta, interferendo negativamente con la linea che almeno a partire da febbraio dovrebbe rendersi chiara nel Pd: liste pulite con un buon numero di candidati provenienti anche dal popolo esterno delle primarie, qualche progetto solido per il futuro della Calabria. Sarebbero intralci ed interferenze le retoriche dell'innovazione e l'avanguardismo meridionalista: va lasciato alla Destra il vanitoso ed ambiguo elogio del “fare” cui essa tornerà nel corso della campagna elettorale ad ispirarsi, e non importa se quel “fare” non è stato altro che annunci e scarabocchiati provvedimenti. Franco Crispini E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro La Tribuna 19 Mercoledì 13 gennaio 2010 Mercoledì 13 gennaio 2010 Gli immigrati, componente La rivolta di Rosarno strutturale della nostra società una stagione all’inferno dalla prima pagina che richiede una profonda riflessione sia per coglierne le cause sia per proporre i necessari rimedi. Innanzi- tutto partiamo da una breve analisi del fenomeno dell'immigrazione straniera in Italia. Come'è noto, dopo la conclusione della parabola migratoria italiana, che ha visto dal 1861 al 1971 ben 26 milioni di italiani migrare nelle Americhe e nei paesi del Nord Europa, dall'inizio degli anni '80 i flussi si sono invertiti e l'Italia è divenuto un paese di immigrazione. Alla fine del 2008, se si considerano anche gli immigrati irregolari, in Italia vivono stabilmente quattro milioni e mezzo di stranieri, ovvero quasi il 7% della popolazione. Se si tiene conto che la popolazione straniera si concentra in larga parte nel Nord e nel Centro, segue che la percentuale di immigrati in queste zone è ancora molto più elevata, 13-15 %. L'immigrazione ha contribuito a invertire la tendenza demografica dell'Italia, tanto che oggi la popolazione italiana è in crescita grazie soprattutto agli stranieri (in media negli ultimi anni si è avuto un saldo attivo di 300 mila immigrati). Nei prossimi anni i flussi immigratori saranno ancora consistenti e forse in ulteriore crescita per tutta una serie di cause, alcune delle quali vengono qui succintamente esaminate. La pressione demografica diventerà più forte quando usciranno dal mercato del lavoro i figli del baby boom degli anni '60 del secolo scorso, sostituiti dalle generazioni anemiche del baby bust degli anni '80. Nel prossimo futuro, grazie all'aumento del livello di istruzione secondaria e universitaria, molti più italiani rifiuteranno certi lavori. L'invecchiamento della popolazione nei prossimi decenni raggiungerà livelliancora maggioridi quelli che si osservano oggi e di conseguenza aumenterà la richiesta di manodopera a basso costo nel settore dei servizi domestici alle famiglie, anche sulla spinta di un probabile aumento dell'occupazione femminile; la medesima esigenza si avrà anche in altri settori come l'edilizia, l'agricoltura, i servizi turistici. Sarà pertanto veramente difficile per i futuri governi sottrarsi alla pressione di sanatorie dei lavoratori irregolari. Né è pensabile prevedere un'attenuazione dei flussi per effetto della crisi economica in quanto i settori indicati in precedenza sono proprio quelli meno sensibili all'effetto di una crisi. Di conseguenza se le immigrazioni si manterranno sui ritmi di crescita dell'ultimo decennio nel 2020 la popolazione straniera in Italia raddoppierà. Il nostro paese si è trovato impreparato a gestire questa massa sempre crescente dipersone, percuiallagovernance delfenomeno si è scelto di fronteggiare l'emergenza con varie sanatorie, ultima in ordine di tempo quella che ha trasformato l'immigrazione irregolare in reato penale, caso unico nella giurisprudenza di reato amministrativo che ha valenza penale. Bisogna prendere atto che gli immigrati oggi costituiscono un elemento strutturaledellanostra societàechecontribuiscono in maniera non banale alla crescita economica. Si registra una crescitacontinuae sostenutadeglistranieri regolarmente occupati e altrettanto può dirsi dei titolari di imprese, soprattutto extracomunitari. Le cifre fanno considerare gli immigrati imprenditori come i nuovi protagonisti dello sviluppo italiano basato sulla piccola impresa e le piccole imprese gestite da stranieri contribuiscono al benessere economico generale, fornendo beni e servizi a prezzi competitivi, in settori a minore valore aggiunto. Le imprese immigrate mettono in comunicazione tra loro sistemi economici, politici e socio culturali differenti, coinvolgendoli nel processo di produzione, distribuzione e consumo finale, offrendo vantaggi sia per le comunità immigrate sia per la società locale e la sua economia I governi che si sono succeduti in quest'ultimi decenni non si sono mai veramente posti il problema dell'inserimento in modo armonico nella società di questa crescente massa di nuovi cittadini. Secondo le esperienze di altri paesi è possibile individuare tre modelli di integrazione: l'assimilazione, ovvero la perdita delle caratteristiche culturali del luogo di origine; l'integrazione multiculturale, ovvero il mantenimento di tratti culturalmente ben distinti e lo sviluppo di società parallele di solito concentrate dal punto di vista territoriale; l'integrazione interculturale, cioè la contaminazione culturale tra nuovi e vecchi cittadini. In Italia, per le caratteristiche con cui si sta evolvendo il fenomeno e grazie alla mancanza di forti concentrazioni di immigrati in determinati territori, il modello più idoneo sarebbe quello dell'integrazione interculturale che eviterebbe l'assimilazione verso gli strati bassi della società dei giovani figli degli immigrati, caratteristica che in altri contesti (per esempio Francia e Inghilterra) ha prodotto gravi tensioni sociali. Ma, come si diceva, i vari governi non hanno seguito nessuna politica di integrazione, né si sono mai adoperati al varo di norme per attenuare i disagi delle fasce più emarginate degli immigrati regolari, come per esempio predisporre un piano casa, né per realizzare una accoglienza decente degli irregolari, né per offrire alloggi temporanei ai lavoratori immigrati impiegati nei lavori stagionali in agricoltura. La crisi economica ha poi ancora di più acuito i problemi: molti immigrati espulsi dalle fabbriche del Nord vagano per l'Italia per trovare impiego stagionale in agricoltura, in Calabria in inverno per la raccolta delle arance, in primavera in Puglia per la raccolta delle olive, in estate in Campania per quella dei pomodori, determinando in certe aree di queste regioni insediamenti dormitori, veri e propri ghetti, come quelli che abbiamo potuto vedere in questi giorni dai servizi televisivi. Migliaia di persone sfruttate a 20 euro al giorno, alla mercè dei caporali con lo Stato assente, le Regioni e le amministrazioni locali indifferenti. A Rosarno, in una realtà già di per sé difficile per degrado e povertà, la presenza in questa piccola comunità di una forte concentrazione di immigrati, non tutti in verità irregolari e clandestini, ha nel corso di questi anni alimentato tensioni xenofobe, che sono sfuggite di mano alla stessa 'ndrangheta che su di essi si arricchisce, con reazioni a catena che hanno portato al disastro di cui siamo stati testimoni. Quello che è accaduto a Rosarno si verificherà con certezza in altri posti e forse con conseguenze ancora più devastanti se non si affronterà in modo tempestivo e serio il problema dell'accoglienza dell'immigrazione e di quella irregolare in particolare, per quest'ultimarifuggendo dall'ideache possaessere risolta accentuando le espulsioni di massa. Giuseppe De Bartolo dalla prima pagina gli oliveti basiliani tra i più antichi d'Italia, a due passi dal più grande porto per transhipment del Mediterraneo. Rosarno, un luogo segnato dalla 'ndrangheta e un Comune sciolto per mafia. Rosarno, dove come in un girone dantesco trova(va) abitualmente asilo una moltitudine d'invisibili, di migranti stagionali. Giovani, uomini per lo più, solo poche le donne; giovani, tra i 20 e i 30 anni, non tutti e non solo irregolari, clandestini da respingimenti, come vorrebbe l'onorevole ministro Maroni, verso i quali- a suo dire - si sarebbe manifestata sinora eccessiva tolleranza.... Arrivano dai Sud del mondo, ogni anno, lavorano qualche mese alla raccolta degli agrumi e delle olive, poi vanno via, a metà febbraio, per spostarsi in Puglia per la raccolta del pomodoro. Vivono in un melting pot di condizioni precarie: in quei non-luoghi che sono le ex fabbriche, senza luce, acqua, riscaldamento, finanche senza un tetto, con bagni chimici che non vengono svuotati per giorni e interi giorni... Sono africani: ivoriani, ghanesi, marocchini, nigeriani... Vivono in un territorio segnato da famiglie il cui cognome è impresso in rossoenero nella storia della Calabria, dove oggi nel ridisegno strategico delle 'ndrine, sono anche e soprattutto le donne a comandare… Lavorano per 25 euro al giorno (trasporto ai campi escluso, escluso l'acquisto di stivali e guanti necessari alla raccolta, ovviamente escluso quello che devono ai caporali…). Malgrado questo, nel corso di questi anni, questi invisibili hanno avuto il coraggio di diventare simbolo di battaglie di libertà e dignità; quello stesso coraggio che troppo spesso è mancato a chi quei territori abita da sempre. E così hanno denunciato abusi, aggressioni, ritorsioni, episodi di violenze solo apparentemente gratuite. Una umanità ferita e umiliata dagli interessi della criminalità organizzata e non… Esseri umani, paradossalmente schiavizzati e criminalizzati. A volerla dire con Rimbaud, una Stagione all'Inferno, da dissoluzione del mondo del lavoro nero. Si è come rotta, a Rosarno, la sentimentalità dei luoghi tra neri e popolazioni locali, in una Regione - la Calabria - dove pure - come a Riace - s'è fatta società locale da politiche virtuose d'accoglienza dell'Altro. A Riace, dove la forma meticciata e l'interculturalità si sono trasformate in ricchezza. Si è come infranto l'equilibrio, in verità in quel luogo spesso assai precario, lo stato di convivenza tra popolazioni locali e migranti. E si sono vedute scene d'una guerriglia urbana, che ha superato in concorrenza le bidonvilles parigine di qualche tempo fa. Sono più di dieci anni che i migranti lavorano nella Piana, anche e soprattutto per la cri- minalità organizzata…E sono tollerati finché provvedono alla raccolta delle arance o delle olive, gestita per lo più dalle organizzazioni criminali. Pare strano che i problemi si siano verificati solo alla fine del periodo della raccolta, quando magari chi, tra i più fragili, ha protestato per avere la propria paga è stato aggredito… Pare strano, anche considerato che forse sta cambiando, e sicuramente cambierà a partire dai fatti di Rosarno, la geografia della manodopera da lavoro nero. E in Calabria i caporali iniziano a prediligere manovalanza d'altra etnia, magari rumena… Certo, questa vicenda di clandestinità, d'illegalità diffusa, di mancanza di diritti è anche e soprattutto il risultato d'una legge razzista, la Bossi-Fini, che sinora ha creato solo barbarie. Ma dovremmo interrogarci anche su quella parte di noi che la barbarie l'ha praticata, girando armata per le strade di Rosarno, dando la caccia sfrenata all'Altro…. Ben sapendo che fortunatamente c'è una Calabria differente, come quella dei compagni di Cosenza, che in visita ai migranti feriti, in ospedale, portando abiti e dolci s'accompagnavano con un cartello: “L'altra Calabria vi abbraccia”. Oggi a Rosarno di neri quasi non ce ne sono più….Li hanno deportati, per una nuova forma d'esodo, nei Cpa a Crotone, Bari, Foggia, chissà…. Li ho visti passare stipati negli autobus. Dai vetri filtravano sguardi impauriti e umidi, e non per la pioggia che correva forte… Erano scortati dalle auto della polizia, a Cosenza, che pure è città aperta e tollerante, che sin dalle sue origini ha praticato l'accoglienza dell'Altro, come fu per quel re barbaro d'Alarico. Che, a volerla dire tutta, qui si sarebbe potuto mandare qualche segnale reale in più: che qui è soprattutto mancata la sensibilità e la generosità istituzionale, da prossimità sociale e solidale… Sono andati via….Sperando che con loro non s'involi la speranza di costruzione di un'Altra Calabria possibile, che pure i neri di Rosarno hanno rappresentato. Nella consapevolezza che molto dipenderà da noi: dalla nostra volontà di non dimenticare quello che in sole 48 ore è successo, in quel lembo di Calabria. E molto dipenderà dalla nostra capacità di farne una questione nazionale, di Rosarno. Iniziando a porci delle domande, tante. A partire da quelle arance, che spesso sono sulle nostre tavole, che arrivano sui mercati da comunità globale. Su chi, e come le raccoglie quelle nostre arance… Arance amare! Che per Coldiretti nel passaggio dai campi alle nostre tavole il prezzo s'impenna e aumenta del 474%.... Spendendosi, collettivamente, per altre forme di percezione e simpatia dell'Altro. Eva Catizone *coordinamento nazionale Sel Un dramma umano e sociale: il manifesto dei docenti fruttamento degli extracomunitari, responsabilità delle autorità locali, ruolo della criminalità organizzata e lezione dell’Olocausto. Sono questi i quattro punti cardine su cui si snoda la riflessione di un gruppo di docenti universitari, all’indomani del dramma umano e sociale consumatosi a Rosarno, che ha portato la Piana di Gioia Tauro alla ribalta delle cronache nazionali. Il documento è firmato da Mario Alcaro (docente Università della Calabria); Franco Altimari (docente Università della Calabria); Piero Bevilacqua (docente Università di Roma La Sapienza); Guerino D’Ignazio (docente Università della Calabria); Silvio Gambino (docente Università della Calabria); Francesco Garritano (docente Università della Calabria); Peppino Lavorato (già sindaco di Rosarno); Fulvio Librandi (docente Università della Calabria); Guido Liguori (docente Università della Calabria); Luigi Lombardi Satriani (docente Università di Roma La Sapienza); Amelia Paparazzo (docente Università della Calabria); Tonino Perna (docente Università di Messina); Raffaele Perrelli (docente Università della Calabria); Giuseppe Pierino (già deputato Pci); Domenico Rizzuti (Cgil); Giuseppe Roma (docente Università della Calabria); Armando Taliano Grasso (docente Università della Calabria); Vito Teti (docente Università della Calabria). «La ricostruzione cronachistica dei fatti di S Rosarno è oggi nota a tutti -scrivono i docenti-. Da questo episodio scaturiscono almeno quattro riflessioni: Esistono in Calabria condizioni di sfruttamento della mano d’opera bracciantile extracomunitaria incompatibili con la permanenza dentro i confini dello stato di diritto. A essere fuori da questa cornice non sono però, come crede qualcuno, soltanto i protagonisti della vicenda in atto, cioè le vittime dello sfruttamento e i loro carnefici, ma l’intera porzione di territorio nazionale che trasforma in denaro per gli occidentali lo sfruttamento degli immigrati extracomunitari. Mai come in questo momento diviene chiaro il legame tra la rottura del “diritto”e la crisi dei “diritti”». Il ripristino della “legalità”, secondo l’interpretazione dei firmatari,non consiste «nell’allontanamento degli immigrati africani o nella loro espulsione, ma nella critica politica e socialedella praticadellorosfruttamento enella conseguente abolizione dello stesso attraverso gli strumenti della legalità repubblicana. La condizione originaria di ogni conflitto e di ogni illegalità è nella riduzione in schiavitù di esseri umani nella Calabria del XXI secolo, non nella loro ribellione». «Le responsabilità della situazione determinatasi riposano sugli apparati dello Stato preposti alla tutela della legalità, sugli apparati di governo degli enti locali - prosegue il documento -. L’impegno di alcuni sindaci, come quelli di Badolato, Riace e Caulonia, proprio sui temi dell’accoglienza, ha mostrato che le amministrazioni locali possono intervenire su queste pratiche e generare forme di imprenditoria etica e solidale, non imperniate sulla massimizzazione del profitto». Analizzando il conflitto odierno, e la pratica dello sfruttamento della manodopera africana, i docenti non possono che soffermarsi sul «ruolo di coordinamento da parte della criminalità organizzata, messa sotto accusa, circa un annofa, propriodalla comunitàafricana di Rosarno. In quella circostanza, tuttavia, la protesta degli immigrati raccolse la solidarietà della cittadinanza onesta e laboriosa». Infine, l’ultima riflessione: «Non è peregrino, ma sicuramente degno di nota, che a molti in questi giorni sia venuto in mente il precedente dell’Olocausto e dei lager nazisti (Adriano Sofri sulla Repubblica e Barbara Spinelli sulla Stampa citano entrambi Primo Levi). La condizione di servitù e di annullamento di ogni dignità umana su cui si regge la produzione di ricchezza di gran parte del capitalismo occidentale è la scatola grande che contiene la piccola scatola di Rosarno, dei suoi immigrati e della vergognosa caccia all’uomo di colore. La questione del lavoro e della sua dignità torna ad essere una questione vitale per la tutela della democrazia di tutto il mondo occidentale e del nostro paese». E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 20 La Tribuna 21 Mercoledì 13 gennaio 2010 REDAZIONE: via Cavour, 30 - 89100 Reggio Calabria - Tel. 0965.818768 - Fax 0965.817687 E-mail: [email protected] San Luca Villa San Giovanni Ex Vottari, ombre bis sul verbale Il sogno chiamato “Porto pesce” a pagina 31 Rosarno Dopo la Rivolta c’è discordanza a pagina 35 a pagina 36 Il nuovo prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, delinea i programmi del suo operato «Sinergia e rispetto delle regole» «Per lo sviluppo del territorio è necessaria un’azione condivisa da istituzioni e società» di FRANCESCO TIZIANO Il tema della legalità LUIGI Varratta è il nuovo prefetto di Reggio Calabria da una settimana, ma non ha avuto il tempo nemmeno di avviare il giro di incontri istituzionali. Prima la bomba collocata all'ingresso degli uffici della Procura generale e del giudice di Pace, poi la guerriglia urbana di Rosarno, passando dalla riunione del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica alla presenza dei ministri Roberto Maroni ed Angelino Alfano, ed in attesa dell'arrivo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: tutto in una manciata di giorni. Il prefetto Luigi Varratta non si smarrisce: «Direi un esordio impegnativo, il classico battesimo di fuoco: ma preferisco la vivacità sociale nei posti dove opero. E' chiaro, ma lo sapevo benissimo, che Reggio sia una città piena di criticità ma anche di risorse umane e paesaggistiche di primissimo ordine». Raccoglie una duplice, pesante eredità:«Chi hapreceduto sichiama Luigi De Sena e Francesco Musolino. Due grandi prefetti: è chiaro che devo cercare di fare almeno quanto loro. Questo è il mio impegno ed anche il mio auspicio». Tante le emergenze da affrontare, partendo da una strategia ben precisa: «Sinergia, ci vuole un'azione condivisa tra tutte le componenti le Istituzioni. Ma anche della società civile, delmondo economico, della scuola, della Chiesa, dei sindacati e del cittadino. Ogni segmento della società dovrà cooperare verso la medesima direzione. Tutti dobbiamo condividere un unico obiettivo, nell'ambito dei propri, distinti, ruoli. Percorrendo questa strada si assicura la legalità, lo sviluppo e la crescita economica e sociale di un territorio». Luigi Varratta è un pugliese doc, origini baresi e tanti anni vissuti nel Leccese. Della Calabria conosce bene la realtà di Crotone dadove provienee dove ha diretto la prefettura per un anno e mezzo. Ai reggini si presenta lanciando un messaggio di responsabilità: «Bisogna avere maggiore fiducia nelle Istituzioni, la gente deve comprendere che le regole ci sono e sono anche tante. Ma è fondamentale avere il rispetto delle regole. So che c'è distanza tra il cittadino e le Istituzioni e noi dobbiamo rispondere garantendo efficienza e tempestività di intervento. Noi ci sforziamo, e lo faremo ancora di più, per garantire questo. Ma dal cittadino ci aspettiamo non solo la pretesa dei dritti ma anche il rispetto delle regole. Non lo invento io il detto che “i diritti camminano sulle gambe dei doveri”. Ma i diritti non devono essere pretese. Miglioriamo i comportamenti e tuitta la società ne beneficerà. Partendo dalla convinzione che a Reggio e nella sua provincia ci sono tantissime, la stragrande maggioranza di gente per bene». Impossibile non trascinare la conversazione sulla guerriglia urbana di Rosarno, «dove lo Stato è intervenuto con prontezza per una esigenza di ordine pubblico dove nessuno è stato cacciato e dove chi tra gli immigrati è in regola con il permesso si soggiorno e un contratto di lavoro regolare potrà ritornarci quando vorrà e lo riterrà come coloro che hanno deciso di restare a Rosarno». Uno Stato che non intende spegnere i riflettori: «Il ministro Maroni ha approntato il potenziamento della task force istituzionale, costituita da Ministeri dell'Interno e del Welfare e Regione, aprendo anche alla forze sociali, volontariato, per ricostruire una fase nuova di fiducia tra lavoratori immigrati e popolazione locale. E tenendo conto che in quelle baraccopoli c'è l'uomo, la persona». Consiglio comunale di fuoco L’impegno di tutti per aumentare la fiducia della gente Il nuovo prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta (photo Adriana Sapone) Camere di Commercio Il progetto Tutti a Roma dopo lo strappo Realtà Cardiochirurgia LUCIO Dattola, questa mattina, sarà a Roma nell’ultimo tentativo che UnionCamere farà per ricucire lo strappo fra gli enti camerali calabresi. Reggio, infatti, insieme a Cosenza ha rotto con Vibo, Cosenza e Crotone per dar vita all’Unione “Nord-sud”. Il presidente reggino sarà più determinato che mai. ACCESI di nuovo i motori per una cardiochirurgia il cui progetto a Reggio Calabria languiva da circa due anni nei cassetti dell’ex commissario all’emergenza sanitaria della Regione Calabria, Vincenzo Spaziante, adesso si cerca di recuperare il tempo perduto. a pag. 26 Lucio Dattola a pag. 22 Mario Santagati CONSIGLIO comunale infuocato ieri il tema è la legalità. Guerra aperta tra centro-sinistra e centro-destra, a Reggio Calabria. Ilsindaco PeppeScopelliti parla per un’ora e mezza e fa l’elenco di tutti gli interventi del Comune: «Abbiamo ereditato decine di beni confiscati che noi abbiamo messo a disposizione della comunità. La commissione antimafia regionale, quando il governatore era Chiaravalloti, è riuscita a fare avere a Reggio due milioni e mezzo di euro. Voi del centro-sinistra avete firmato i decreti per sgombrare i beni confiscati alla mafia, ma io e la mia giunta li abbiamo liberati dalle cosche». Alle parole del sindaco c’è una sorta di insurrezione da parte del centro-sinistra. E volano accuse. Ma Scopelliti punta più in alto e un segnale lo lancia a Guccione: «Ho chiamato il segretario del Pd, la mia non è una provocazione, lavoriamo in entrambi gli schieramenti per stilare liste che siano pulite per davvero». servzio a pagina 23 LA SOLIDARIETÀ Pari Opportunità accanto ai magistrati LA Commissione Pari Opportunità del Comune, in seguito al gravissimo atto intimidatorio, ha votato all'unanimità un documento di solidarietà alla Magistratura reggina «da sempre impegnata nella lotta alla criminalità organizzata divenuta, negli anni, una piaga per il nostro territorio». E proprio in occasione di questi deprecabili atti che lo spirito che anima il lavoro della Commssione si rafforza, spingendosi sempre di più verso gli obiettivi prefissati: promozione della cultura della non violenza e della integrazione sociale, lotta a tutte le forme di violenza, lotta alla criminalità organizata. In una nota si evidenzia: «In quest'ottica si ritiene che tutte le istituzioni debbano essere vicine e fare quadrato intorno ai Magistrati, coadiuvando la loro azione repressiva, con azioni mirate alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica attraverso politiche di prevenzione già avviata nellescuole. Ed,infatti, èproprio nel- le scuole che deve iniziare la cultura della non violenza e del rispetto delle leggi e di tutte le istituzioni». La Commissione, di concerto con l'Amministrazione comunale, tante cose le ha già fatte (Osservatorio contro la violenza; sostegno alla Casa della Donna; organizzazione di una marcia contro tutte le forme di violenza nel marzo 2009; partecipazione alla marcia per la pace tenutasi di Capodanno), ma ritiene di doverne fare ancora tante «perché fin quando ci sarà qualcuno che penserà di potere commettere impunemente un gesto come quello dei giorni scorsi, significa che ogni cittadino onesto ha fallito! Pertanto l'augurio è che la Magistratura diventi sempre più forte e che ogni Magistrato si senta sostenuto da un esercito di personeoneste che, condividendo il sentimento di legalità, facciano fronte comune e lo coadiuvinonella non facile lotta alla criminalità». L’attentato in Procura generale E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Reggio Mercoledì 13 gennaio 2010 Avviate le procedure per la realizzazione della struttura ospedaliera del “Centro Cuore” Cardiochirurgia, adesso è realtà Si aspetta soltanto il parere del direttore generale dell’assessorato alla Sanità di DOMENICO GRILLONE ACCESI di nuovo i motori per una cardiochirurgia il cui progetto languiva da circa due anni nei cassetti dell’ex commissario all’emergenza sanitaria Vincenzo Spaziante, adesso si cerca di recuperare il tempo perduto. Come già pubblicato ieri da questo giornale, il presidente Agazio Loiero, nelle vesti del nuovo commissario al posto di Spaziante, ha firmato l’ordinanza 26. Quella che in base all’ex articolo20 sull’edilizia sanitaria, prevedeva una serie di interventi a favore dell’azienda ospedaliera Bianchi - |Melacrino – Morelli”, compresa la nuova struttura di cardiochirurgia per la quale si era già provveduto all’appalto con l’associazione temporanea d’impresa formata dalla ditta EdilMinniti e Ge. Adesso il direttore generale dell’azienda ospedaliera reggina, Mario Santagati, aspetta il parere del dirigente generale dell’assessorato regionale alla sanità riguardo la programmazione e che sarà rilasciato a breve. Intanto sono stati predisposti tutti i documenti, peraltro già inviati all’ex commissario Spaziante ma che adesso dovranno essere riattualizzati ed arricchiti da altri adempimenti burocratico-amministrativi. L’ottimismo in queste ultime ore sembra essere il sentimento predominante in una storia che aveva suscitato in questo ultimo periodo polemiche spesso aspre per episodi, dal presidente della Provincia Giuseppe Morabito fino a quello recente che ha coinvolto il consigliere regionale Alberto Sarra, legati proprio alla difficoltà di accedere a cure adeguate per l’assenza in città di strutture sanitarie cardiochirurgiche. “I nostri cardiologi adesso opereranno con più Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Mario Santagati serenità – dice il direttore sanitario Mimmo Mannino - e la realizzazione del Centro cuore rappresenterà un implicito riconoscimento a tutto l’impegno che hanno profuso in tutti questi anni, dando tutto quello che potevano dal punto di vista strutturale”. Intanto c’è da dire che da tempo la Regione ha dato l’autorizzazione per espletare il concorso per il cardiochirurgo e tutte le altre figure professionali necessarie per fare funzionare al meglio il Centro Cuore quando la struttura sarà realizzata. Per quanto riguarda le imprese che dovranno costruire la struttura, il direttore generale Santagati prenderà contatti al più presto per regolarizzare tutte quelle formalità che alla fine consentiranno di consegnare i lavori. Un paziente ospite di un reparto di cardiochirurgia I lavoratori chiedono un sussidio oltre la mobilità e il reinserimento occupazionale Ex polo tessile, ecco l’integrazione Summit sulla struttura di San Gregorio tra gli assessori regionali Tripodi e Maiolo SI È SVOLTO ieri pomeriggio, nella sede del dipartimentoregionale delle Politiche delLavoro, unincontro sulle problematiche dei lavoratori dell’ex polo tessile reggino di San Gregorio che sono, attualmente, percettori del sussidio della mobilità in deroga. Alla riunione – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale –hanno partecipato gli assessori Mario Maiolo (in foto) e Michelangelo Tripodi, il direttore generale del dipartimento Lavoro Marinella Marino, e una delegazione della Uil. I rappresentanti dei lavoratori, che per il 2010 percepiranno un sussidio minimo di 400 euro mensili, hanno sollecitato un’integrazione al reddito e misure di reinserimento occupazionale. Maiolo e Tripodi hanno rassicurato i lavoratori circa la possibilità di integrare il loro reddito mensile attraverso misure di politica attiva, quali corsi di riqualificazione e riconversione che sono obbligatori per legge. Inoltre, hanno fatto presente che sono in atto bandi della Regione che prevedono bonus riguardanti la possibilità di assunzione afavore di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga, bonus che in alcuni casi coprono il 75% del costo del lavo- ro per un periodo di tre anni. Gli assessori Maiolo e Tripodi, inoltre, si sono impegnati a individuare, tra i partecipanti al bando, quelle aziende che hanno presentato richieste per l’area di Reggio Calabria e, tramite le organizzazioni sindacali, a illustrare i benefici regionali e nazionali di cui potrebbero godere. Il dipartimento, infine, si è impegnato adare prioritàalla valutazione della condizione dei lavoratori dell’ex polo tessile in modo da consentire loro, al più presto e in ogni caso, di beneficiare di tutti gli strumenti previsti dalla legge e dal Fondo sociale europeo. A sostegno dei cittadini nelle pratiche legali Per le squadre antincendio Un “Avvocato per amico” sbarca nella I circoscrizione Afor, la Fenalf-Cub «I forestali non sono pagati» di FRANCESCO RUSSO PROBLEMATICHE familiari, ma non solo. Dopo Tremulini, Pellaro, Catona, l' “Avvocato amico” sbarca anche alla prima circoscrizione per prestare assistenza legale gratuita ai meno abbienti. Un progetto importante, quello nato per volontà dell'Unione Sindacale Forense di Reggio Calabria, e realizzato grazie al supporto dell'amministrazione comunale, dal reperimento delle sedi allo stesso collegamento con le Politiche Sociali per captare la domanda dei cittadini bisognosi. Ieri, appunto, la presentazione della nuova “cellula” presso i locali della circoscrizione “Centro Storico” in via Filippini, alla presenza del presidente Giuseppe Altobruno. «Il servizio sarà attivo due volte a settimana dalle 15 e 30 alle 17 e 30- hanno spiegato i promotori- abbracciando qualunque problematica di tipo legale come stiamo già facendo nelle altre sedi periferiche fin dal mese di ottobre». Vista l'assenza dell'ultima ora dell'as- sessore alle Politiche Sociali Tilde Minasi, tocca quindi al presidente Giuseppe Altobruno fare gli “onori di casa” sottolineando l'importanza dell'iniziativa. «Riteniamo un nostro dovere istituzionale- ha spiegato Altobruno- accogliere questo progetto dandogli una sede presso i nostri uffici. Un impegno non nuovo, nel nostro caso, visto che presso questa circoscrizione esiste già un servizio di assistenza sociale nonché una sede dell'associazione “Auser” dedicata agli anziani». Anche nel caso dell'Avvocato amico, «è chiaro che una sede così centrale- ha proseguito Altobrunosi presta ad accogliere le istanze non solo dei residenti, ma anche di una buona fetta di città che ogni giorno gravita intorno a questa zona per vari interessi». Spazio, quindi, ai veri protagonisti, ovvero alle giovani “toghe” ( al Centro Storico ve ne saranno altre quindici, per una sessantina in tutto nelle quattro sedi ) che andranno a rendere concreto il servizio. Servizio attivo due volte a settimana per due ore A spiegare la particolare “filosofia” sottesa al progetto, è il presidente dell'Unione Sindacale Forense, Michele Miccoli. «Trattandosi di liberi professionistiprecisa- il nostro non è un vero e proprio sindacato, bensì un soggetto che vuole tutelare e diffondere un'immagine sociale dell'avvocato. In questo senso, i Il presidente della I circoscrizione Altobruno benefici di un'iniziativa come questa sono molte- ti, violenze, ma anche casi anplici, e riguardano sia i giovani cora più controversi come i riavvocati che in questo modo conoscimenti di paternità». Il presidente Miccoli espone hanno la possibilità di farsi le ossa praticando concretamen- con orgoglio il percorso avviate la professione, sia le istitu- to, annunciando a breve anche zioni che tornano a far sentire uno sportello in carcere per i la propria presenza concreta detenuti, bloccatosi solo all'ulsul territorio». Senza dimenti- timo momento per carenze di care, ovviamente, i destinata- personale dell'istituzione peri, spesso indirizzati agli spor- nitenziaria. Infine, il bilancio telli legali dalle Politiche So- tracciato sui primi mesi di serciali del Comune e dei quali, do- vizio dal vicepresidente dell'Upo la partenza nei mesi scorsi, nione Sindacale Forense, Dosi può già tracciare un primo menico Callea. «Stiamo ottenendo un buon riscontro in “identikit”. «Gli ambiti per cui si chiede tutte le sedi- spiega- tranne forassistenza legale sono i più se in una realtà difficile come svariati- spiega Miccoli- ma Arghillà, che pure avrebbe forse il principale è quello fa- particolare bisogno di assimiliare. Litigi, maltrattamen- stenza». LA FENALF-CLUB sollecita il commissario dell’Aforper lacorresponsionedelleindennità di spegnimento e di pronto intervento agli operai forestali impegnati nelle squadre Aib (antincendio) da giugno a ottobre. Il sindacato constata da parte del gruppo dell’Afor e del dipartimento di forestazione un’insensibilità particolare a non discutere e affrontare i problemi salariali e rivendicativi dei lavoratori dovuti essenzialmente al pagamento di quanto deve essere corrisposto in busta paga ogni mese. Secondo il sindacato i lavoratori e le spettanze maturate subiscono ritardi ingiustificati ogni mese , a differenza di quanto accade per i dirigenti che invece si ritrovano ad essere pagati puntualmente. Il sindacato denuncia: «È grave il comportamento di tale gruppo dirigenziale, considerato che a tutt’oggi i lavoratori dell’Aib attendono il pagamento delle indennità di reperibilità per lo spegnimento nei giorni feriali e festivi degli interventi». Inoltre il segretario regionale della Fenalf-cub, Carmelo Nucera lancia un appello ai lavoratori interessati per organizzare alcune iniziative di autoconvocazione all’Afor e all’assessorato se non ci saranno risposte adeguate per chiedere da subito il pagamento delle somme riconosciute non inserite nelle busta paga di novembre e dicembre così some già assicurato e garantito precedentemente dall’Afor e dall’assessorato alla Forestazione. La Fenalf- Cub si farò promotrice di inviare un telegramma per una richiesta di incontro con l’Afor insieme ad una delegazione di lavoratori interessati. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 22 Reggio Il consesso cittadino si riunisce per un solo ordine del giorno. Dibattito aperto sul dopo bomba La legalità infiamma il Consiglio Scontro frontale col centrosinistra. Scopelliti parla per più di un’ora di ANDREANA ILLIANO LA CRONACA Due ordini del giorno ognuno si vota il suo Seby Romeo DUEsono gli ordini del giorno sulla legalità presentati ieri in consiglio comunale. Uno arriva dal Pdl che condanna appunto il grave gesto della bomba davanti alla sede della Procura e un altro arriva dal Pd (tanti i firmatari, tra cui il consigliere Romeo, in foto) che invece dichiara apertamente che non si può dichiarare di essere solidali con la magistratura se poida partedel centro-destra sono arrivati, in momenti diversi vari attacchi agli stessi magistrati. Il clima in consiglio è stato quanto mai teso. E ogni gruppo politico si è votato il proprio ordine del giorno, tra improperi vari che hanno portato più volte il presidente del consiglio comunale a riprendere i consiglieri di entrambi le parti che in aula più che intervenire si bacchettavano tra loro. Il presidente Chizzoniti lascia l’aula per protesta CON grazia dopo il lungo intervento del sindaco richiama i consiglieri comunali, se ne sono iscritti a parlare ben undici e data l’ora tarda, il presidente Aurelio Chizzoniti chiede collaborazione. Ma il clima è teso. Scopelliti sa che non è stato trovato un accordo neanche sull’ordine del giorno da presentare in consiglio e confessa di essersi preparato un altro discorso, ma che alla fine ha deciso di fare la differenza con quelli dell’opposizione. Chizzoniti dopo aver tentato la mediazione, capisce che deve fare un gesto eclatante, così abbandona il consiglio proprio per il clima di tensione che c’è in aula perchè gli interventi si accavallano e i consiglieri si azzuffano. Neanche questo però serve a sedare gli animi e il dibattito con un clima di grande nervosismo continua tra chi ha fatto e chi ha detto. L’idea del Pd è chiara, anche se alla manifestazione dei sindacati sono andati tutti, dai consiglieri di centro-sinistra a quelli di centro - destra e assessori regionali e amministratori locali, il punto è che il Pd non si trova e non è d’accordo con la linea tracciata dalla maggioranza. Il sindaco lo viene a sapere quando sta per arrivare in aula e lì decide di fare la differenza tra la sua amministrazione e le altre. «Credevo che cercate il dialogo, almeno tra consiglieri che sono nella stessa commissione, certo bisogna vedere chi ci va». Il centro-sinistra controbatte a tono. E Chizzoniti lascia l’aula. Le sedie destinate Un autobus al pubblico contro l’omertà restano vuote l’idea del Comune SEDIE vuote. Tutti i posti dove doveva esserci il pubblico restano vuoti. L’unica poltrona occupata è quella dove siede il segretario cittadino del Pd, Nava. la città a questo consiglio comunale, iniziato anche con un’ora e più di ritardo decide di non esserci. Considerato che l’intera seduta è terminata oltre la mezzanotte, è chiaro che poca cosa resta degli interventi dei consiglieri comunali. In tanti hanno voluto partecipare al dibattito sulla legalità, forse anche perchè erano due gli ordini del giorno al vaglio del consiglio. E naturalmente quello che è passato è stato quello della maggioranza. Ma di certo va registrato (ed è una nota stonata per Reggio) che la città non c’era. UN AUTOBUScon su scritto il no alal ‘ndrangheta girerà per la città. Lo ha annunciato il sindaco in consiglio comunale. Sarà un autobus dell’Atam, dove si fa chiaro appello al no all’omertà. È un modo per gridare il proprio sdegno contro la criminalità organizzata. E ad annunciare e spiegare meglio l’iniziativa, oggi, proprio a Palazzo San Giorgio, sarà il sindaco Scopelliti a spiegare l’iniziativa, messa in piedi in pochi giorni, dopo la bomba scoppiata davanti alla Procura generale di Reggio Calabria. Una bomba di chiara matrice mafiosa. Una bomba che ha fatto tornare Reggio alle cronache nazionali, ma in senso negativo. Ecco il no della città ad avere un marchio, quello mafioso. IL CONSIGLIO comunale si infiamma anche sulla legalità. Centro-destra contro centro-sinistra. Il sindaco Giuseppe Scopelliti parla per circa un’ora e mezza. E fa i nomi. Sì fa i nomi delle cosche che attanagliano il territorio. Fa i nomi e dice di essere contro i De Stefano, i Lo Giudice, Labate, i Condello. Il clima all’inizio sembra disteso in realtà invece la sala si infiamma. E lo scontro con l’opposizione diventa aperto. Forse su un tema così ci si aspettava di essere uniti, invece non accade. Scopelliti dice di essere solidale con il procuratore Di Landro. «Mi sono piaciute le parole di Pignatone che dice di essere contro anche la ‘borghesia mafiosa’ e anche questa va combattuta. Bisogna intervenire sull’area grigia, quella che viene aggredita e può diventare complice della criminalità organizzata. Io credo inoltre che la bomba davanti alla Procura, atto di certo terribile, sia anche diventato una sorta di provocazione così grande da fa reagire la città. Reggio è sana. Ed è contro la ‘ndrangheta». Il sindaco però non riesce a trattenere una vena di polemica. Abbiamo avuto dalla giunta regionale presieduta da Chiaravalloti, da quella commissione antimafia ben due milioni e mezzo di euro. Noi abbiamo presentato la richiesta, a differenza di altri Comuni e abbiamo ottenuto quei soldi. Non è facile neanche fare in modo che i beni confiscati diventino poi patrimonio della comunità. Noi ci siamo riusciti, voi (rivolgendosi al centro-sinistra) invece avete firmato i decreti, ma non avete portato avanti poi il provvedimento». Scopelliti accusa: «Sapete quanto ha lavorato l’attuale commissione regionale antimafia? Sette ore Il sindaco Scopelliti (durante il suo discorso) - foto Sapone in un anno». Il sindaco viene interrotto più volte da qualche consigliere di centro-sinistra. È chiaramente in disaccordo il consigliere del Pdci, Massimo Canale e pure si sente tirato in ballo, come centrosinistra Nuccio Fava: «Sin- daco noi la lotta alla criminalità l’abbiamo fatta eccome, i decreti li abbiamo firmati per le confische di beni». Scopelliti risponde: «Sì ma non avete poi mandato via la gente che nelle case dei beni confiscati ci viveva dentro». Dai banchi del Pdl è Antonino Nicolò a prendere le parti del sindaco e con il centro-sinistra diventa un battibecco frontale. Insomma chi si aspettava un consiglio comunale bipartisan con una decisione che mettesse d’accordo tutti resta deluso. Non c’è pale nella sala consiliare di Palazzo San Giorgio. L’intervento di Scopelliti è un sottolineare tutto ciò che l’amministrazione ha fatto e il primo cittadino, con abilità, risponde anche a qualche attacco che ha ricevuto in questi giorni. Uno per esempio dai commercianti che, in una nota, hanno denunciato l’occupazione di suolo pubblico abusiva. «Noi abbiamo dato regole certe. E abbiamo anche multato». L’assessore Candeloro Imbalzano parla delle norme sui centimetri degli stand della frutta. Vola qualche risata. La legalità, di certo, si misura anche dalle azioni quotidiane. E il primo cittadino dice quante ne sono state già fatte dal suo governo cittadino. In consiglio c’è quasi tutta la sua giunta. E i consiglieri del Pdl stavolta sono arrivati numerosi. Anche quelli dell’opposizione. Da casa abitata da pregiudicati a sede dell’associazione antimafia Il bene dai Lo Giudice a Riferimenti IL SINDACO ricorda la sua azione su un bene confiscato. Anche qui in consiglio fa nome e cognome: parla dei Lo Giudice che nel giorno in cui era stato deciso di dare una casa confiscata al clan ad una famiglia nomade, qualcuno arrivò con una ruspa e demolì quell’edificio. In quel caso si andò avanti. E oggi quella struttura è a disposizione dell’associazione Riferimenti. Il sindaco però dichiara pure che la legge sulle confische è talvolta troppo complessa. E la colpa non è delle amministrazioni che (a tutti i livelli) che non riescono a portare avanti i progetti. Insomma il discorso è ampio. Articolato. Solo che il consiglio si ferma ancora una volta sulle polemiche. E diventa uno scontro tra parti politiche a chi ha fatto di più e chi di meno. Scopelliti saluta ancora una volta il prefetto Musolino. Il consigliere Gatto del Pdl ironizza dai banchi della maggioranza: «Certo De Sena ha fatto di più». E il primo cittadino promette pure una sede più adeguata per la magistratura. Certo in questo caso bisognerà vigilare sui lavori da portare avanti e su chi li farà. Il centrosinistra si azzuffa con il Pdl. La denuncia anche per la sanità Azzarà: «La mafia è anche qui» L’opposizione attacca: «Attenti a chi mettete in lista alle regionali» SONO undici i consiglieri che si scrivono a parlare in consiglio comunale per discutere di legalità. Dopo il lungo intervento del sindaco e i battibecchi continui che ci sono in aula, il primo intervento dell’opposizione è quello del consigliere Nuccio Azzarà del Pd che spara a zero: «Sindaco mi rendo conto che lei è nervoso, visto quello che si sente a livello nazionale». Il riferimento è al possibile mancato accordo con l’Udc. Azzarà continua: «In questa stanza c’è un gelo enorme. Non credevamo che in quest’aula si dovesse parlare delle azioni della giunta Scopelliti contro la mafia, ma di che cosa insieme potevamo fare e io oggi sindaco a parlare in quest’aula ho paura. Ma veramente credete che la mafia non ci sia nel consiglio comunale di Reggio?. Lei sindaco è venuto qui solo per lanciare fendenti alla sinistra». A interrompere Azzarà è il consigliere del Pdl, Monica Falcomatà: «Ma avete visto che cosa ha scritto il vostro coordinatore cittadino?». Il riferimento è alla Nava, segretario cittadino del partito democratico che nei giorni scorsi ha inviato una nota in cui ha chiaramente affermato che non bastano le manifestazioni spontanee e i sit-in di protesta per dire no alla mafia. Servono azioni. Azzarà però continua senza peli sulla lingua: «Sindaco intervenga su Nuccio Azzarà in consiglio comunale azioni concrete. Lavori allo scandalo sulla sanità. Prenda atto sulle condizioni in cui versa per esempio la sala operatoria dei Riuniti. In città questa bomba ha buttato via il disincanto. Bisogna che ci sia una preoccupazione reale, non bastano le sue parole a ‘Indignato speciale’,» il riferimento è alla trasmissione radiofonica in onda su Rtl, alla quale ha partecipato il sindaco Peppe Scopelliti, affermando che a parer suo sui fatti di Rosarno la ‘ndrangheta non è intervenuta. Dichiarazione che ha scatenato non poche polemiche. Azzarà fa dichiarazioni forti, fortis- sime. E ancora si scatenano le polemiche, il centrodestra insorge. Quelli dei consiglieri del Pdl che alla fine del lungo discorso di Scopelliti hanno applaudito. Convinti. Azzarà dice chiaramente che si aspettava dal primo cittadino un seganle di unità. A dire il vero però quello non c’era neanche prima, perchè quello che viene portato in aula sono due ordini del giorno, distinti. Entrambi parlano di legalità. E nei corridoi c’è chi afferma che è questo che ha innervosito Scopelliti tanto da lanciare fendenti in aula contro il centro- sinistra. Azzarà ricorda anche l’intervento della deputata Angela Napoli: «Sindaco stia attento, lei che fa pure le liste del Pdl a chi mette in lista. La Napoli lo ha detto: la ‘ndrangheta non vuole abbandonare il consiglio regionale». Scopelliti interviene: «Sono i vostri consiglieri» Azzarà risponde: «E lei non se li prenda tutti». Insomma il tema non è solo la legalità, ma anche tutto ciò che è accaduto in questi giorni e il clima è da campagna elettorale. La tensione è nell’aria. Da parte di tutti. and.ill. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Reggio 23 Mercoledì 13 gennaio 2010 Agenda Mercoledì 13 gennaio 2010 Reggio 25 Agenda Mercoledì 13 gennaio 2010 No al razzismo incontro in Provincia Museo del presepe orari e iniziative “I miei cantanti” alla De Nava Filosofi in mostra alla Pinacoteca Museo dello strumento Oggi tammorre e ballo In autobus per dire “No alla ’ndrangheta” OGGI alle ore 11 presso la sala Biblioteca del palazzo della Provincia di piazza Italia si terrà una conferenza stampa dei rappresentanti della Federazione della Sinistra alla provincia sui gravi fatti di Rosarno e le misure di contrasto al razzismo, la xenofobia e la mentalità ‘ndranghetistica. Alla conferenza parteciperanno gli assessori Santo Gioffrè e Michele Tripodi. HA RIAPERTO le sue porte il Museo del presepe di via Filippini. Tante le novità: locali più ampi e tante nuove opere giunte dalla Calabria, dalla Campania, e anche dal Nuovo Continente. Questa settimana tante iniziative nel nome dell’anima del Museo, Ninì Sapone, scomparso l’anno scorso. Sono in corso tante iniziative in memoria del maestro del Presepe Ninì Sapone. SI TERRA’ lunedì prossimo alle ore 16.45 alla Biblioteca comunale villetta “De Nava” di Reggio a cura del centro internazionale scrittori della Calabria un incontro con videoproiezione a cura del maestro compositore e direttore d’orchestra Nicola Sgrò intitolato a “I miei cantanti”. Tra i grandi di cui si parlerà anche il tenore Giuseppe Di Stefano. NELLA Pinacoteca Civica di Reggio Calabria è ancora possibile ammirare alcune opere dei Musei Capitolini di Roma. Sono concessi in prestito dalle collezioni Capitoline un dipinto, Diogene e Platone, opera di Mattia Preti, insieme a due busti, Omero e Pitagora, provenienti dalla Sala dei Filosofi in Palazzo Nuovo. Il prestito dei due busti rende omaggio alle origini greche della città di Reggio Calabria. PROSEGUE IL PROGETTO Kordax al Museo dello strumento musicale di pineta Zerbi. Gennaio sarà il mese della tammuriata. Si parte oggi con il primo incontro e si prosegue il 20, il 27 per poi arrivare alla data del 3 febbraio quando dalle 19,30 alle 21 si terrà l’incontro con il seminario. Come sempre in riva allo Stretto i suonatori autoctoni della musica tradizionale. OGGI alle ore 11 nel salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, il sindaco Giuseppe Scopelliti e l’amministratore unico dell’Atam, Demetrio Arena presenteranno l’allestimento di un autobus molto particolare. Si tratta di un autobus con la scritta eloquente “Vedo, sento e parlo. Insieme per dire no alla ‘ndrangheta”. Un simbolo mobile per dire che la città si ribella al giogo mafioso. MUSEI Reggio Calabria Bagnara MUSEO "A. VERSACE" Piazza del Carmine - Tel. 0966 376007 Bova MUSEO PALEONTOGR. ARTE CONTADINA (c/o Municipio) Piazza Roma, 2 - Tel. 0965 762013 Bova Marina MUSEO AGRO-PAST. AREA ELLENOFONA (c/o Ist. Ellenofono) P. Municipio - Tel. 0965 760811 Cittanova MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE Via Nazionale - Tel. 0966 656111 Gerace MUSEO DIOCESANO Via Duomo - Tel. 0964 356323 Gioiosa Jonica MUSEO D'ARTE NATURALE PERM. IN LEGNO c/o Palazzo Amaduri - Tel. 0964 51536 Locri MUSEO NAZIONALE DI LOCRI EPIZEFIRI SS 106 Jonica, C.da Marasà - Tel. 0964 390023 RACCOLTA PRIVATA SCAGLIONE Tel. 0964 20207 - 0964 20344 Mammola MUSEO D'ARTE MOD. "SANTA BARBARA" Via S. Barbara - Tel. 0964 414220 Monasterace ANTIQUARIUM Contrada Campo Marzo - Tel. 0964 735154 Oppido Mamertina MUSEO DIOCESANO Piazza Duomo - Tel. 0966 879222 Palmi MUSEO CIVICO "F. CILEA" SEZIONE ARCHEOLOGICA "N. DE ROSA" GIPSOTECA "M. GUERRISI" PINACOTECA "L. REPACI" SEZ. ARTE CONTEMPORANEA INTERN. MUSEO DI ARCHEOLOGIA, ETNOLOGIA E FOLKLORE "R. CORSO" (c/o Casa della Cultura) Via F. Battaglia - Tel. 0966 262250 - 0966 411080 Polistena MUSEO CIVICO (c/o Bibl. com.) V. Montegrappa - Tel. 0966 932184 Rosarno ANTIQUARIUM ANTICA MEDMA Via Umberto I - Tel. 0966 774218 MUSEO DELLA CIVILTA' CONTADINA, DELLE TRADIZIONI POPOLARI E DELL'EMIGRAZIONE c/o Auditorium - Via Umberto I - Tel. 0966 713272 Sant'Eufemia d'Aspromonte PICCOLO MUSEO CIVILTA' CONTADINA Via Nucarabella - Tel. 0966 961003 San Ferdinando MUSEO DELLA CIVILTA' CONTADINA Lungomare - Tel. 0966 765118 Scido MUSEO CULTURA CALABR. "PAOLO GRECO" Via XXVIII Ottobre - Tel. 0966 964324 Stilo PINACOTECA D'ARTE MOD. "F. COZZA" MUSEO CIVICO DI ARCHEOLOGIA IND. Piazza S. Giovanni Theresti - Tel. 0964 775034 L’EVENTO “Maria”,cresce l’attesa Oggi la presentazione del musical con Alma Manera TORNA nella sua città Alma Manera e sarà un grande rientro all’insegna della più intensa spiritualità in un’opera fortemente voluta dalla stessa artista. Manera sarà infatti “Maria di Nazareth - una storia che continua” in cartellone giovedì, venerdì e sabato prossimo al Teatro Cilea. Un gran ritorno per Alma Manera ma anche una grande attesa per la città che desidera assistere ad uno dei musical più apprezzati degli ultimi anni. Proprio per questo motivo stamani alle ore 12 presso il salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, l’assessore comunale al turismo e spettacolo, Vincenzo Sidari presenterà alla città tutti i particolari dell’allestimento scenico. Si tratta infatti di un musical molto spettacolare che vedrà in scena ben quaranta attori, tredici ballerini e sessanta elementi di orchestra per uno spettacolo la cui anteprima è stata allestita alla sala Nervi in Vaticano il 17 giugno 2008 davanti ad una platea di oltre ottomila spettatori. Un successo incredibile quindi. Adesso finalmente la tappa reggina dell’allestimento prodotto dalla “Airam cultura e comunicazione” ideata e diretta da Maria Pia Liotta (che tra l’altro è anche autrice del libretto insieme con Adele Dorothy Ciampa). Tra le curiosità le musiche di Stelvio Cipriani che dirige dal vivo l’orchestra del teatro “Francesco Cilea”. Un evento artistico, quindi di tutto rilievo che promette di essere tra i “piatti forti” della stagione teatrale del “Francesco Cilea”. Si alzi il sipario dunque su un evento che mescola preziosità interpretative ed intense suggestioni mistiche di altissimoo livello Il teatro Cilea gremito come si preannuncia per “Maria di Nazareth” e l’artista Alma Manera IL LIBRO “Una piccola storia” di Notaro E’ la quinta pubblicazione per lo scrittore reggino Giuseppe Notaro BIBLIOTECHE BIBLIOTECA COMUNALE "PIETRO DE NAVA" Reggio Calabria Biblioteche decentrate E' DI RECENTE pubblicazione il quinto volume dello scrittore reggino Giuseppe Notaro. Il libro, dal titolo "Una piccola storia" ed edito da Calabria Letteraria Editrice del Gruppo Rubbettino, si aggiunge ai precedenti “C'era una volta”, “Il temporale e altri racconti”, “La casa di Annie” e “L'altro Vangelo” (quest'ultimo ha ottenuto recentemente un premio della critica dalla giuria del concorso letterario Hypnos di Taranto). Il nuovo racconto è un viaggio nell'interiorità dell'anima e narra, come riportato nel retro copertina, della vicenda di Francesco Liberti che, inviato per un reportage a Santa Maria degli Angeli, incontra Marie Louise, una giovane consacrata, con la quale instaura un'intensa amicizia. Marie Louise è presa da tanti dubbi... Per ulteriori particolari è possibile visitare il sito dell'autore: www.giuseppenotaro.it PRONTO SOCCORSO Via D. Tripepi, 9/c - Tel. 0965 23005 Gallina Tel. 0965 682231 Gebbione Tel. 0965 590810 Sbarre Tel. 0965 594624 BIBLIOTECA A.P.T. Via Roma, 3 - Tel. 0965 21171 BIBLIOTECA ARCIVESCOVILE "MONS. LANZA" Via Campanella, 63 Tel. 0965 21824 BIBLIOTECA C.M.R. Via G. Pepe, 46 (Ex Dist. Militare) BIBLIOTECA CENTRO DI DOCUMENTAZIONE EUROPEA Via Torrione, 101/f - Tel. 0965 331479 BIBLIOTECA CONSIGLIO REGIONALE Via Cardinale Portanova - Tel. 0965 880165 - 0965 811887 BIBLIOTECA DELL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI Via XXV Luglio, 10 - Tel. 0965 20030 BIBLIOTECA DELLA FACOLTÀ DI AGRARIA Plesso Feo di Vito - Tel. 0965 801300 BIBLIOTECA DELLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA Contrada Feo di Vito - Tel. 0965 800205 BIBLIOTECA MUSEO NAZIONALE Corso Garibaldi - Tel. 0965 812255 BIBLIOTECA SCUOLA SUP. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Via Nazionale Pentimele - Tel. 0965 43213 BIBLIOTECA SEMINARIO PONTIFICIO "PIO XI" Via Pio XI, 236 - Tel. 0965 51049 BIBLIOTECA STAZIONE SPERIMENTALE PER LE INDUSTRIE DELLE ESSENZE Via Gen. Tommasini, 2 - Tel. 0965 330751 MEDIATECA REGIONALE DELLA CALABRIA Via Al Foro Boario, 2 - Tel. 0965 591039 Ambulanza Ospedali Riuniti 0965 397104/20010/397105 Croce Rossa Italiana 0965 24444/ 29993 Pronto Soccorso Ospedali Riuniti 0965 39111/397117 Pronto Soccorso Ospedale di Cittanova 0966 661822 Pronto Soccorso Ospedale di Gioia Tauro 0966 52203 Pronto Soccorso Ospedale di Locri 0964 399456 Pronto Soccorso Ospedale di Melito Porto Salvo 0965 783007 Pronto Soccorso Ospedale di Oppido Mamertina 0966 613805 Pronto Soccorso Ospedale di Palmi 0966 418234 Ambulanza Ospedali Riuniti 0965 397104/20010/397105 Croce Rossa Italiana 0965 24444 Croce Italiana - Pronto Intervento Gratuito 0965 29993 Pronto Soccorso Ospedali Riuniti 0965 39111/397117 Pronto Soccorso Ospedale di Cittanova 0966 661822 Pronto Soccorso Ospedale di Gioia Tauro 0966 52203 Pronto Soccorso Ospedale di Locri 0964 399456 Pronto Soccorso Ospedale di Melito Porto Salvo 0965 783007 Pronto Soccorso Ospedale di Oppido Mamertina 0966 613805 Pronto Soccorso Ospedale di Palmi 0966 418234 Pronto Soccorso Ospedale di Polistena 0966931084 Pronto Soccorso Ospedale di Scilla 0965700971 Pronto Soccorso Ospedale di Taurianova 0966-611699 Immigrati e letteratura Le telecamere Rai arrivano in città UNA TROUPEtelevisiva della Rai sarà a Reggio Calabria venerdì prossimo per registrare un servizio su una iniziativa cittadina unica nel suo genere. La Rai porterà nelle case degli italiani la biblioteca Migrant Writers: la prima biblioteca italiana che raccoglie tutta la letteratura di scrittori stranieri immigrati che vivono nel nostro Paese e che hanno deciso di scrivere in italiano. L'iniziativa dell'Associazione Immigrati Senza Frontiere, unica in Italia, e di cui va fiero il presidente Giuseppe Tedesco che nella nostra città ha avviato, partendo dai dati contenuti su un server dell'Università La Sapienza, la prima biblioteca che ospiterà tutta la letteratura di scrittori stranieri. Partner dell'iniziativa è l'Università per stranieri Dante Alighieri che intende da un lato diffondere tra gli studenti l'integrazione tra AL CINEMA TANTI AUGURI le culture, e dall'altro consentire l'accesso alle culture diverseattraverso quegli scrittori che, vivendo nel nostro paese e utilizzando la nostra lingua, hanno apportato alla cultura uno speciale contributo, proveniente da chi ci guarda con occhi diversi. Giuseppe Carrisi, giornalista di Rai International, affascinato dal progetto Migrant Writers, ha cominciato il suo viaggio all'interno della biblioteca da Roma, ove ha intervistato il professore Armando Gnisci, professore dell'Università "La Sapienza" di Roma, ideatore della Banca dati Basili, dedicata agli scrittori immigrati in Italia che scrivono in italiano. Il servizio proseguirà a Reggio Calabria, ove ha sede la biblioteca. Qui incontrerà il rettore dell'Università per Stranieri Salvatore Berlingò (nella foto) e Giuseppe Tedesco, presidente dell'Aisf efondatore della biblioteca. Cara sorella, oggi che compi 37 anni, voglio approfittare dello spazio degli auguri del Quotidiano non solo per dirti “Buon compleanno!” ma anche per scriverti quello che da troppo tempo mi tengo in gola. Ti voglio bene, sei una persona speciale per me, la mia colonna, il mio sostegno, le mie radici. Se non fosse stato per te troppo spesso sarei affondata nelle mie preoccupazioni quotidiane, nei miei pensieri vorticosi, nei miei assilli, nei miei cavilli, in quelle che chiami, forse fin troppo gentilmente, i miei vortici mentali. Grazie per essere la mia ancora in quei momenti, per tenermi aggrappata alla realtà, per non farmi andare dietro le mie paure, i miei timori, i miei turbamenti. Grazie per essere ed essere rimasta la mia sola famiglia, la mia sola “casa”. Ti voglio bene da morire Daniela e grazie anche per avere aspettato per così tanto tempo le mie parole. Un bacio, Tiziana. Nuova Pergola tel. 0965 21515 Sherlok Holmes ore 17,00-20,00-23,00 Odeon tel. 0965 898168 Io e Marilyn ore 18.00- 20,00-22,00 Cinema Teatro Aurora Tel. 0965 45373 Natale a Beverly Hills Se avete da segnalare un lieto evento (ricorrenze, lauree, nozze, nascite) da pubblicare in questa rubrica, inviate un fax al numero 0965/818768 oppure una mail all’indirizzo [email protected] Ore 16,00-18,10--20,20-22,30 Multisala Lumieretel. 0965 51036 Io, loro e Lara L’APPUNTAMENTO Ore 16,00-18,15-20,30-22,45 Hachiko una storia d’amore Torna il campionato di Tennistavolo DOPO la pausa per le festività natalizie, riprendono sabato e domenica per tutti gli appassionati prossimi i Campionati a squadre di tennistavolo. In B2 maschile, il Dmt Petroli Vibo affronta in casa i pugliesi del Casamassima “B” con il chiaro intento di ottenere una vittoria per proseguire la corsa verso la promozione. In C1 maschile turno di riposo per il Conflenti,mentre le squadre reggine degli Amatori e del Casper sono attese da un doppio confronto interno rispettivamente contro le squadre siciliane del Barcello- 16,30-18,30-20,30-22,30 La principessa e il ranocchio ore 17,00-18,45 Rec 2 ore 20,30-22,15 Natale Beverly Hills ore 16,30-18,30-20,30-22,30 na Pozzo di Gotto e Cus Catania. Nella C2 maschile - Girone Sud - la capolista Polisportiva Galaxy Reggio affronta in casa l'Atlantide Vibo con l'obiettivo di riscattare la sconfitta subita all'andata,mentre il Tennistavolo Falcomatà ed il Tennistavolo Casper s'incontrano in un derby reggino molto sentito. A completare il programma della giornata ci penserà il match Amatori RegginiLinea Verde Cinquefrondi. Insomma per tutti gli appassionati di tennistavolo appuntamenti da non perdere. Don Bosco - Bova M. 0965 766208 New Moon Ore 18,15-21,15 Gentile - Cittanova 0966 661894 Nessun film in programmazione Politeama - Gioia Tauro 0966 51498 Mostri contro alieni Ore 18,00-22,00 FARMACIE SERV. DIURNO dalle 8.30 alle 20.00 LabateVia De Nava, 123 - Tel. 0965 21053 SorgonàVia Sbarre Centrali, 308/a - Tel. 0965 52114 SERV. NOTTURNO dalle 20.00 alle 8.30 Corso Garibaldi, 455 - Tel. 0965 332332 Corso Garibaldi, 327 - Tel. 0965 24013 Centrale Caridi Zona centro Arcudi Aschenez Branca Calarco S. Brunello Castello Romeo Catalano Centrale Marrari Costa Fata Morgana Caridi Corso Garibaldi, 372 - Tel. 0965 24471 Via Aschenez, 137 - Tel. 0965 899194 Via S. Caterina, 144 - Tel. 0965 46077 Piazza S. Marco, 15 - Tel. 0965 896188 Via Manfroce, 39 - Tel. 0965 47581 Piazza Castello - Tel. 0965 27551 Via Reggio Modena, 39 - Tel. 0965 51128 Corso Garibaldi, 455 - Tel. 0965 332332 Via Spirito Santo - Tel. 0965 27811 Corso Garibaldi, 327 - Tel. 0965 24013 GUARDIA MEDICA 0965 347052 REGGIO/EX VIGILI 0965 347432 ARCHI 0965 48483 ARGHILLA' 0965 600773 CALANNA 0965 742336 CAMPO CALABRO 0965 751560 CARDETO 0965 343771 CATAFORIO 0965 341300 CATONA 0965 600940 GALLICO 0965 370804 LAZZARO 0965 713355 MODENA 0965 347432 ORTI’ 0965 336436 PELLARO 0965 358385 RAVAGNESE 0965 644379 New Moon Gioffrè Via Cardinale Portanova, 90965 25041 Igea Berti Via Sbarre Inferiori, 371 - Tel. 0965 55977 Labate Via De Nava, 123 - Tel. 0965 21053 Laganà Corso Garibaldi, 573 - Tel. 0965 28032 Lazzaro Via Nazionale, 11Archi - Tel. 0965 42368 Liotta Via Demetrio Tripepi, 30 - Tel. 0965 22991 Monteduro Viale Aldo Moro, 4 - Tel. 0965 54552 Pellicanò Viale Calabria, 78 - Tel. 0965 52022 Postorino Via De Nava, 116 - Tel. 0965 891753 Sant'Agata Bova Via Ravagnese, 2 - Tel. 0965 643174 San Pietro Battaglia Via Sbarre C.li, 28 - Tel. 0965 56045 Scerra Via Reggio Campi, 113 - Tel. 0965 811587 Sorgonà Via Sbarre Centrali, 308/a - Tel. 0965 52114 Staropoli Via Demetrio Tripepi, 64 - Tel. 0965 27982 Periferia Abenavoli Barilla Borruto Via Riparo, 77 - Cannavò - Tel. 0965 673777 Via Sabuada, 67/A - Salice - Tel. 0965 600060 Via Carlo Alberto - Gallina - Tel. 0965 682818 Bova Brescia Caridi Catalano Catalano Crea Cuzzocrea Infantino Marra Megale Pardeo Pellicanò Pugliatti Ragusa Romeo Salus Neri Stilo Zema Via Nazionale, 163 - San Leo - Tel. 0965 675180 Via Reggio Campi, 67 - Terreti - Tel. 0965 681028 Via Provinciale - Ortì - Tel. 0965 336098 Via Nazionale, 110 - Gallico - Tel. 0965 370043 Via Cozzupoli - Mosorrofa - Tel. 0965 341095 Tr. Fascì, 1 - Saracinello - Tel. 0965 643980 Via Provinciale - Mosorrofa - Tel. 0965 341019 Villa San Giuseppe - Tel. 0965 679010 Via De Marco, 9 - Podargoni - Tel. 0965 740302 Trunca C.da S.Anna - Tel. 0965 346727 Via Cagliostro, 1 - Sambatello - Tel. 0965 344048 Via Nazionale, 695 - Bocale - Tel. 0965 677420 Via Minniti,1 - Serro Valanidi - Tel. 0965 346043 Via Nazionale, 301 - Catona - Tel. 0965 302531 Via Anita Garibaldi, 73 - Gallico - Tel. 0965 370132 Via Nazionale, 28 - Pellaro - Tel. 0965 359468 Via Statale, 181 - Catona - Tel. 0965 302641 P.zza Chiesa Nuova - Rosalì - Tel. 0965 679037 Ore 17,00-19.30-22,00 Garibaldi - Polistena 0966 932622 Natale a Beverly Hills ore 16,00-19,00-21,30 Nuovo Cinema - Siderno 0964 342776 Cado dalle nubi ore 16,00-18,00-20,00-22,00 Golden - Roccella 0964 85409 “La principessa e il ranocchio” ore 16 - 18 - 20 Dorian Gray or 22,00 NUMERI UTILI REGGIO/EX ECA Vittoria - Locri 339 7153696 Accad. dei Micenei 0965 621189 A.C.I. soccorso stradale 116 Acqua - Segn. guasti 0965 892944 Acquedotto 0965 21313 A.D.M.O. 0965 397465 Aeroporto 0965 642232 AGAPE 0965 894706 A.GE.DI. 0965 894545 AIDS Linea Verde 167 017319 A.I.D.O. 0965 813250 A.I.L. 0965 24341 A.I.S.M. 0965 643520 Alcolisti Anonimi 0965 811348 A.T.A.M. 0965 620121 A.N.F.F.A.S. Onlus 0965 590519 A.N.O.L.F. 0965 891200 A.P.T. 0965 21171 A.P.T. 0965 898496 A.P.T. 0965 24996 A.R.C.I. 0965 330518 A.S.L. 11 0965 347654/5 A.S.L. 11 167 281518 Ass. Servizi Sociali 0965 362602 Assotur - Gambarie 0965 743061 A.V.I.S. 0965 813250 Capitaneria di Porto 0965 656111 C.A.I. - Club Alpino It. 0965 898295 Carabinieri 112 Casa di riposo "Dimora degli Ulivi" 0965 677813 CE.RE.SO. 0965 357110 Centro Antiveleni 0965 811624 C. Cons. Tossicodip. 0965 42523 C. Prevenz. Tumori 0965 331864 C. di Salute Mentale 0965 347724 C. Orientamento Fam. 0965 312301 Centro Studi Bosio 0965 813012 Centro Tutela Minori 0965 25423 CODACONS Comunità Emmanuel Cons. Tur. Gambarie Consult. familiare Croce Italiana Croce Rossa Italiana Drogatel Droga - Linea Verde Elettricità serv. guasti E.N.P.A.S. ENELTEL ESSOS Ferrovie dello Stato Ferrovie dello Stato Fisco in Linea Guardia di Finanza InformaGiovani InformAffido I.N.P.S. 0965 331017 0965 23240 0965 744002 0965 890004 0965 29993 0965 24444 167 011222 167 019899 800 538833 0965 811820 16444 0965 24353 0965 898123 147 888088 164.74 117 0965 21865 0965 894706 167 551717 Kronos 1991 LegAmbiente L. It. Lotta ai Tumori Motorizzazione Civile Municipio Museo Magna Grecia Numero Blu Num. Verde Sanitario Opera Nomadi Poste Italiane Polizia - Emergenza Prefettura Premio Nosside Pronto Soccorso Polizia Municipale Polizia Stradale Provincia RC Questura S.A.D.M.A.T. 0965 650700 0965 811142 0965 331864 0965 43696 0965 362111 0965 812255 167 090090 167 434211 0965 51010 0965 24606 113 0965 3881 0965 813012 118 0965 53004 0965 812666 167 299000 0965 4111 0965 397292 SER.T. 0965 397354 Soccorso in Mare 0965 650090 Soccorso in Mare 0965 42530 Sportello Alzheimer 0965 682579 Sportello Donna 0965 811010 Telecom 197 Telecom segn. guasti 182 Telefono Amico 0965 813284 Telefono Amico 0965 812000 Telefono Antiusura 0965 331637 Telefono Azzurro 19696 Telegrammi - Dettatura 186 T.I.M. Servizio Clienti 119 Trib. Diritti Malato 0965 397113 UPPI 0965 20501 Unione Italiana Ciechi 0965 27505 Università Mediterr. 0965 332202 Vigili del Fuoco 115 Vigili Urbani 0965 53991 E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro MUSEO ARCHEOLOGICO MAGNA GRECIA Piazza De Nava, 26 - Tel. 0965 812255 / 812256 PINACOTECA CIVICA c/o Teatro Cilea Corso Garibaldi - Tel. 0965 324822 / 324262 MUSEO DIOCESANO c/o Cattedrale Piazza Duomo - Tel. 0965 27873 MUSEO S. PAOLO Via E. Cuzzocrea - Tel. 0965 892426 MUSEO DEL PRESEPE Via Filippini, 46 - Tel. 0965 817021 MUSEO DELLO STRUMENTO MUSICALE Viale D. Genoese-Zerbi - Tel. 0965 893233 MUSEO SETA, MODA E DEL COSTUME Via Re Ruggiero, 9 - Tel. 0965 23129 MUSEO DI BIOLOGIA MARINA E PALEONT. Via S. Giuffrè I°, n. 32 - S. Brunello - Tel. 0965 45117 MUSEO ETNOGRAFICO Via Quattronari n° 36 - Pellaro - Tel. 349 6193813 PICCOLO MUSEO CIVILTA' CONTADINA Via S. Angelo, 9 - ORTI' - Tel. 0965 891032 MUSEO AGRUMARIO Via Generale Tommasini, 2 - Tel. 0965 24315 DA NON PERDERE APPUNTAMENTI APPUNTAMENTI 24 Reggio Mercoledì 13 gennaio 2010 Lucio Dattola invitato da UnionCamere a ricucire dopo lo strappo e la nascita dell’Unione “Nord-Sud” Tutti a Roma dopo la rottura Ma il presidente dell’ente di via Campanella non arretra: «Si cambi lo statuto» di FRANCESCO PAOLILLO LUCIO Dattola è a Roma. Oggi, insieme ai quattro colleghi presidenti delle Camere di commercio delle provincie calabresi, incontrerà il presidente di UnionCamere, Ferruccio Dardanello, ed il segretario generale, Claudio Gagliardi, nel tentativo di ricucire lo strappo che ha portato alla nascita di “NordSud”, l’unione fra gli enti camerali di Reggio e Cosenza. Dattola, determinato come mai, ribadisce che «la Camera di Commercio di Reggio non si fa mettere i piedi in testa da nessuno». Poco importa, quindi, se non si riuscirà a trovare una sintesi fra i soggetti invitati al tavolo capitolino. Reggio, insieme a Cosenza, gli enti che associano il 60% delle aziende calabresi, ovvero i 2/3 dell’intero territorio produttivo regionale, parteciperanno sapendo di non rischiare nulla: «Il problema nasce da una serie di situazioni che hanno visto gli iscritti delle Camere più grosse manifestare le loro oggettive esigenze rispetto alle difficoltà di rimanere con enti più piccoli che, a maggioranza, occupano ogni spazio di rappresentanza». «Fosse una maggioranza anche economica oltre che numerica - spiega Lucio Dattola - nulla questio ed uno potrebbe anche accettarle. Ma da questo punto di vista, giusto per fare un esempio, ci troviamo di frontealla Camera di Reggio che versa, ogni anno, 200 mila euro nelle casse dell’UnionCamere regionale al cospetto degli enti più piccoli che partecipano con 20/30 mila euro. Quello che si chiede è di avere la giusta misura e valutare, con attenzione e con pari rispetto, le necessità di realtà completamente diverse da Vibo o Crotone. Senza nulla togliere agli altri, ma penso a Reggio che sta affrontando discorsi in prospettiva a largo respiro considerando le aspettative di una città che s’appresta a diventare Metropolitana a tutti gli effetti e che sta affrontando una delicatissima fase “pre-Ponte”». Ecco perché diventa «indispensabile» modificare lo Statuto sesi vuol«davvero risolvere la questione». Infatti, «non è mica detto che non ci possano essere due organizzazioni diverse che riuniscano le Camere di commercio». Insomma, Lucio Dattola non è intenzionato a far alcun passo indietro: «Mi auguro, sinceramente, che si arrivi ad una conclusione soddisfacente per tutti. Non nutro l’idea di andare sempre in guerra, ma se ci si trova davanti ad un muro si deve necessariamente provare a scavalcare». Il presidente dell’ente camerale di via Tommaso Campanella fa un esempio ancora più efficace per disegnare al meglio la situazione: «Col dovuto rispetto, la forza di rappresentanza della Camera di Commercio di Milano non è sicuramente uguale a quella di Pavia». Ecco, dunque, che in Calabria «bisogna mettere mano allo Statuto regionale per offrire una divisione di tipo proporzionale nelle scelte». «Non è più ammissibile spiega - che le minoranze economiche diventino maggioranza assoluta. Questo non vuol dire che vogliamo essere prevaricatori, ma ogni casella deve avere il giusto controbilanciamento. Se non si è d’accordo su questo poco male. Vorrebbe dire che l’Unione Nord-Sud avrà ragion d’esistere». «Con Cosenza si ha il 60% delle aziende» Secondo Nino Nicolò «Scopelliti sarà presto governatore più amato» Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio di Reggio LA DISPUTA Gli agricoltori scelgono Reggio e Cosenza I PRESIDENTI provinciali della Confederazione italiana agricoltori di Cosenza, Francesco Barbarossa, e di Reggio, Antonio Inuso, confermano, in una nota congiunta, ai presidenti delle Camere di Commercio delle rispettive province, Giuseppe Gaglioti (Cosenza) e Lucio Dattola (Reggio) «la totale condivisione delle ragioni che hanno portato, nelle scorse settimane, ad intraprendere l’azione di dare vita alla costituzione dell’Unione regionale Nord-Sud’'». «Le Cia di Reggio e di Cosenza - prosegue la nota congiunta - ritengono non fosse più possibile proseguire nel disconoscere le giuste esigenze e prerogative che provengono dal 64% del tessuto imprenditoriale della Calabria, rappresentato dalle due province, in un momento di crisi come quello attuale, che vede la nostra regione segnare il passo, in tutti i comparti produttivi e occupazionali e riconfermare gli ultimi posti nelle graduatorie dell’esportazioni a livello na- zionale, con ulteriori perdita di posizioni». «In particolare - prosegue la nota dei presidenti della Confederazione italiana agricoltori - la Camera di Commercio di Cosenza da molti anni andava ricercando un diverso rapporto di rappresentatività all’interno di Unioncamere Calabria e già, l’uscita dalla stessa del 2000, era sintomo di un malessere che, il rientro nel 2005 non ha potuto far esprimere a causa del commissariamento. Successivamente, non si è voluto tenere in nessuna considerazione il precedente voto, all’unanimità, di recesso dall’Unione regionale, che i consigli camerali delle due Camera di Commercio calabresi avevano espresso». Dunque, gli agricoltori, almeno quelli cosentini e reggini, hanno scelto da che parte stare nella guerra fra le Camere di commercio calabresi. Ecco, quindi, che il tavolo che si aprirà questa mattina a Roma, si arricchisce di un ulteriore spunto di valutazione. Il protocollo firmato da Provincia, facoltà di Giurisprudenza e associazione “Antigone” Borsa di studio alle tesi sulla mafia L’iniziativa legata al progetto “Arcipelago della memoria - Museo della ’ndrangheta” di DOMENICO GRILLONE AMMINISTRAZIONE provinciale, Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e Associazione culturale Antigone, insieme per un accordo finalizzato all'assegnazione di tre borse di studio, 2000 euro ciascuna, ad altrettante migliori tesi di laurea che, entro luglio 2010, abbiano sviluppato tematiche legate al fenomeno della ‘ndrangheta. Un accordo che rientra nell'ambito del progetto “Arcipelago della memoria - Museo della ndrangheta” per una iniziativa finanziata dall'Upi e dal Ministero della Gioventù nel quadro dell'avviso pubblico Azione provincEgiovani di cui la Provincia di Reggio Calabria è capofila in partenariato con la Provincia di Messina e quella di Vibo Valentia. Ieri, nella biblioteca di Palazzo Foti, la firma del protocollo tra l'assessore provinciale alle Politiche sociali e giovanili Attilio Tucci e il preside della facoltà di Giurisprudenza Attilio Gorassini, alla presenza di Claudio La Camera, presidente dell'associazione Antigone, ente attuatore del progetto “Arcipelago della Memoria”. Tre “premi” dal valore di 2000 euro ciascuno La presentazione delle Borse di studio Tentare di parlare di ndrangheta in termini diversi era l'obiettivo che si era proposto l'assessore Attilio Tucci, “affinché i giovani potessero capirla per quella che è realmente e non per come viene descritta”. Ecco quindi la necessità di un rapporto con il mondo scientifico della Regione, punto basilare del progetto. E le borse di studio rappresentano per Tucci “un primo passo che apre orizzonti diversi per nuovi rapporti di collaborazione per dare sempre più un taglio scientifico alla ricerca, nucleo fondamentale del progetto sul Museo della ndrangheta che, dopo qualche iniziale perplessità, sta dimostrando attraverso uno specifico percorso quanto sia importante il lavoro che si sta svolgendo, soprattutto nel momento in cui la città sta vivendo un momento tragico e la magistratura ritenga sempre più pressante la necessità di accompagnare il momento repressivo con quello della cultura della legalità e contro l'oppressione mafiosa ”. Tocca poi ad Anna Cappuccio, coordinatrice di alcune attività che si svolgeranno durante il progetto e che riguardano i rapporti con le scuole e l'Università, spiegare l'aspetto tecnico dell'iniziativa, come per esempio l'istituzione di una commissione giudicatrice che valuterà le tesi tenendo conto della congruità dell'argomento, del voto della stessa tesi e, a parità di punteggio, anche dei voti conseguiti nelle singole materie. Tutte le informazioni per partecipare all'iniziativa saranno affisse all'albo dell'Università e pubblicate sul sito internet del museo della ndrangheta e della Provincia. Per il preside Attilio Gorassini si tratta di un'ottima iniziativa “per una terra che ha una tradizione di cultura giuridica molto alta: dai grandi maestri della nostra città si sono formate generazioni di giuristi che combattono la mafia e che hanno costituito il fronte vero nei confronti di questa realtà”. “Le borse di studio - ha proseguito il Preside - servono da stimolo realeaffinché ci siimpegni in una dimensione su cui purtroppo i giovani ci credono poco. Giovani che non credono più che semplicemente con il proprio merito possono arrivare dove vogliono. Pensano sia necessaria qualche altra cosa. Ma questa è una mentalità mafiosa. Ed ecco quindi il nostro impegno, anche attraverso questa iniziativa, per cambiare le cose”. «A VOLTE ritornano: questo era lo slogan di un manifesto della sinistra, apparso poco tempo fa in citta, con la speranza di insinuare, negli onesti cittadini di Reggio, il tarlo del dubbio sulla bontà del Sindaco Scopelliti». L’esempio che cita Nino Nicolò, capogruppo del Pdl a PAlazzo San Giorgio, riguarda le affissioni di “P4C”, la corrente del Pd che si ispira all’assessore regionale al Bilancio Demetrio Naccari. E l’esponente del centrodestra, trova spunto da quei cartelloni, per attaccare il centrosinistra dopo la classifica, pubblicata dal Sole 24 ore, che colloca il primo cittadino in testa al gradimento dei cittadini: «Questa volta, con mio sommo stupore, debbo dire che hanno centrato il bersaglio: Scopelliti è ritornato. E’ ritornato (confermato per essere più precisi), in questo caso, ad essere il sindaco più amato del Paese. Potrebbe non essere questa una notizia rilevante, ma lo diventa (a mio giudizio), ed assume un valore importante, in un momento delicato per la Calabria». «Quando ormai il degrado della Calabria ha travalicato i confini nazionali - dice Nicolò - un così tale riconoscimento, importante e significativo per il nostro primo cittadino, ci lascia ben sperare che tutto non è perduto: la parte sana della nostra città vuole essere rappresentata da gente concreta, fattiva ed onesta». «E non ho difficoltà continua - ad immaginare che, fra non molto tempo, Scopelliti sarà il Governatore più amato d’Italia. Non lo dico per voler incensare o per capacità di “agilità dorsale” (che non mi appartengono), come qualche sciocco e malpensante potrebbe supporre. Ma, ritengo, sia giusto sottolineare e valorizzare le capacità umane e politiche di un giovane che riesce ad entusiasmare, coinvolgere, guidare ed essere promotore di un cambiamento che è iniziato da Reggio e che interesserà tutta la Calabria». Ed ancora: «In un momento particolare, come è quello che la Calabria sta vivendo, bisogna concretamente scegliere da che parte stare, senza tentennamenti o dubbi: il 70% dei reggini ha scelto di condividere ed apprezzare l’operato del Sindaco. E’ arrivato anche il momento per i calabresi tutti di scegliere: conosciamo il “vecchio” che vuole, ancora una volta, ribaltando il tavolo sparigliare le carte e sappiamo bene qual è il sindaco più amato del Paese. E se lo è un motivo ci sarà. Per noi, oggi, è motivo di riflessione ma anche opportunità di scelta se è vero che “dobbiamo” cambiare». E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 26 Reggio La mostra fotografica del National Geographic riscuote unanimi consensi tra i politici reggini “Madre terra” rende tutti amici D’accordo sulla qualità dell’iniziativa: «Potrebbe essere riproposta» E’ UN’ARTE quella ammirata nelle ultime settimane sul corso Garibaldi che mette d’accordo proprio tutti. “Madre Terra”la mostra fotografica all’aperto ideata e prodotta dalla Bluocean con la partnership di National Geographic Italia ed in esposizione sul Corso Garibaldi sino a lunedì, ha “unito” politici di destra e sinistra, concordi nella «grandezza di un allestimento innovativo che, nel mettere in luce il centro storico cittadino, propone un nuovo modo di presentare l'arte alla comunità catapultata nella sconfinata natura tra le bellezze del nostro pianeta». La rassegna fotografica caratterizzata da 80 pannelli di foto realizzati dalle più prestigiose firme di National Geographic, riscuote unanimi consensi. Una delle fotografie esposte e la mostra del National Geographic sul corso Garibaldi «Grazie alle eccellenti fotografie dei photoreporter di National Geo- chiesta di altri operatori commercia- reggino - afferma l’assessore Imbalgraphic - afferma l’assessore comu- li, i cui negozi sono allocati dall'altra zano - ed è stato bello vedere i turisti nale ai Grandi Eventi Antonella parte della via non coinvolta nella fermarsi dopo lo shopping per amFreno - abbiamo presentato conte- mostra, di esporre in futuro, le foto- mirare le opere. Se ci sarà l’occasione nuti culturali di alto valore e ricollo- grafie sul restante tratto pedonale in di riproporre una nuova rassegna cato Reggio Calabria in uno scenario modo da dare visibilità a tutto il cen- fotografica, cercheremo comunque, di esporre i pannelli nell’area sud del nazionale valorizzando al tempo tro storico». Concorde l’assessore alla Attività Corso Garibaldi in modo da omagstesso, le nostre ricchezze urbane». Secondo l’assessore al Tursismo e produttive del Comune Candeloro giare anche gli altri operatori comallo Spettacolo Enzo Sidari: «Non Imbalzano che nel mettere in evi- merciali». Ma gli apprezzamenti giungono abbiamo solo abbellito una delle vie denza «il grande prestigio, la qualità principali del nostro centro storico, delle opere esposte e scelte dalla anche dalla sinistra con il consiglieil Corso Garibaldi, con la mostra Ma- Bluocean per la città dello Stretto, e il re comunale di Rifondazione comudre Terra, ma portato avanti quel minuzioso lavoro dei fotografi capa- nista Demetrio Delfino che «con progetto di città turistica aperta alle ci di immortalare con i loro obiettivi questa mostra fotografica, Reggio innovazioni e al cambiamento realiz- scene e momentiirripetibili», rimar- Calabria si conferma sede privilegiazando per le festività natalizie, una ca «l’azzeccata scelta dell’Ammini- ta, dopo Milano, di eventi d'arte debella scenografia di colore e di gran- strazione di sfruttare una location gni dei più significativi circuiti nade qualità artistico-culturale. In all’aperto che consente l’esposizione zionali ed internazionali». «E’ condivisa e condivisibile la queste settimane, abbiamo registra- di straordinarie fotografie che, in un to la soddisfazione dei negozianti posto chiuso, non avrebbero avuto lo scelta di ripetere l’evento nel periodo dell'area nord del corso che si sono stesso impatto visivo offerto invece, natalizio sul nostro corso Garibaldi. Il successo della scorsa estate - agfregiatidi opered’arteche hannoca- dall’area pedonale». «L’esposizione Madre Terra ha fa- giunge il consigliere del Prc - dimotalizzato l’attenzione di un’utenza eterogenea, e anche l’insistente ri- vorito la promozione del commercio stra che la cultura, l’arte, l’innova- zione, quando vengono proposte alla fruizione di tutti nei luoghi simbolo della città, non solo danno visibilità alle nostre ricchezze ma coinvolgono tutta la comunità. Da qui in avanti, si dovrebbero moltiplicare eventi di questo spessore sino a realizzare il grande sogno, che da sempre ho nel cassetto, di utilizzare una strada del centro cittadino come una vera e propria via dell’arte dove oltre i negozi, ogni artista può esporre le sue opere, le sue capacità tra i passanti, un pò come avviene nelle grandi capitali europee. La città metropolitana dovrà essere anche questo». Tornando alla mostra «è uno straordinario mix di fotografie ambientali di altissima qualità realizzate da fotografi naturalisti di riconosciuto valore e propone brandelli di paesaggi straordinari molti dei quali ancora non contaminati, che riguardano vari luoghi del pianeta aggiunge il consigliere comunale e rappresentante del Direttivo nazionale Legambiente, Nuccio Barillà Madre Terra ha un valore fortemente evocativo ed emulativo perché è un invito al richiamo e al rispetto della natura ma anche, incentiva la cultura della salvaguardia ed impone una presa di coscienza collettiva che sprona a tutelare i nostri scenari naturali come lo Stretto di Messina». «Il successo della mostra si registra dai consensi unanimi dei visitatori e dei commercianti - conclude il Presidente della Camera di Commercio, Lucio Dattola - e non nascondo, che cisono stateanche sollecitazioni di negozianti le cui attività non sono allocate nel tratto scelto per l’esposizione. Spero quindi, che per il futuro, visto la forte attrattiva che hanno le spettacolari fotografie, sia coinvolta tutta l'area pedonale del Corso Garibaldi e che gli organizzatori si adoperino per fare un'esposizione itinerante». E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Reggio 27 Mercoledì 13 gennaio 2010 Mercoledì 13 gennaio 2010 Alla Provincia una giornata di confronto sui risultati ottenuti grazie a un progetto dell’Agedi L’handicap si combatte assieme Gangeri: «Con gli enti locali è possibile andare oltre le misure tampone» di FABIANO POLIMENI ANALIZZARE i bisogni di ognuno e dare una risposta, è quel che si propone dalla sua fondazione l’Agedi Onlus (associazione genitori di bambini e adulti disabili). L’esperienza, intrapresa nel lontano 1986, ha visto la presidente Mirella Gangeri attiva con tutti i soci - circa un centinaio - per creare anzitutto un’aggregazione tra le famiglie dei disabili, portando ad un confronto ed analisi delle priorità. «La collaborazione con gli enti vuole portare ad avere misure efficaci ed efficienti, non soluzioni tampone. Non chiediamo assistenzialismo, ma realizzazione di servizi. L’esperienza dello sportello informativo intende fornire l’informazione primaria su come muoversi nelle dinamiche dei bisogni primari, dalla riabilitazione dei ragazzi, passando per l’inserimento nella scuola, fino all’inserimento lavorativo». L’appello dell’associazione è per un’assunzione di responsabilità condivisa. Degli strumenti a difesa del diritto al lavoro per il disabile si è discusso, tra gli altri, con gli assessori provinciali L’iniziativa alla Provincia Tucci e Tripodi - con l’Ente che è stato protagonista a fianco dello Sportello Informativo sostenendolo economicamente nell’ultimo anno - oltre che con esperti che hanno illustrato le problematiche e criticità della legge n° 68/1999, norma che disciplina il diritto al lavoro dei disabili. La ricetta di quella che dev’essere la presenza della pubblica ammi- nistrazione in tema di sostegno sociale è venuta da Tucci, «non serve uno sciocco pietismo, il comparto pubblico deve farsi carico, insieme alle famiglie, dei problemi dei portatori di disabilità. Questo significa mettere a disposizione le somme necessarie per portare in fondo un servizio». Quanto alle lacune della legge 68/99, che disciplina il colloca- mento lavorativo del disabile, interessano in particolar modo l’effettività nel settore privato. Davanti alla previsione di principi che sono conquiste di civiltà - anteponendo la persona all’handicap, le capacità residue alle disabilità - esiste un punto oscuro sull’obbligatoria, spesso disattesa, assunzione di soggetti disabili a seconda delle unità lavorative impiegate. Oltre 712 mila disabili iscritti alle liste di collocamento, attendono una chiamata da oltre 10 anni. Troppo spesso, all’obbligo di assunzione l’impresa risponde pagando le sanzioni previste che, sebbene recentemente inasprite, risultano ancora inadeguate per rendere effettivo il diritto all’inserimento lavorativo del disabile: un colpevole ostruzionismo ad un legittimo diritto. Una soluzione interessante, è stata proposta dal vicepresidente del consiglio comunale Bruno Ferraro, presente nella duplice veste di genitore associato Agedi e uomo politico: «si potrebbe deliberare nel senso di porre, come requisito assoluto per chi concorre e si aggiudica le gare d’appalto, la regolarità della posizione con la certificazione del centro dell'impiego; inoltre, dobbiamo attivarci per un monitoraggio di tutti gli enti pubblici: quanto alle partecipate dal Comune di Reggio Calabria, su sette società ad oggi solo una ha presentato la certificazione attestante i soggetti disabili alle loro dipendenze. Infine, è necessario un inasprimento delle sanzioni amministrative». Venerdì il dibattito a cui parteciperanno Signorini e Alvaro A “Fare Verde” si discute dei pro e dei contro del Ponte di GIUSEPPE BALDESSARRO SARÀ un’occasione per un confronto serrato sui pro e i contro del Ponte sullo stretto. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Fare Verde Onlus, sezione Reggio Calabria, Associazione di Protezione Ambientale, che ha ideato un dibattito “Question time… sul Ponte dello Stretto” che si terrà venerdì prossimo alle ore 17.30 presso i locali della propria sede - in via Filippini n°71 (in condivisione con l’associazione Chronos). Un pomeriggio interamente dedicato alla “questione ponte”, durante il quale si confronteranno le tesi favorevoli e contrarie alla realizzazione dell’attraversamento stabile dello Stretto. E come in ogni confronto che si rispetti ci saranno due relazioni iniziali. Una del professore Guido Signorino - docente di economia presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Messina (contrario alla realizzazione del Ponte). E l’altra del dottor Giovanni Alvaro - cofondatore del comitato “Ponte Subito” (evidentemente favorevole). I due ospiti di “Fare verde” esporranno le loro ragioni ed a conclusione degli interventi, secondo quanto previsto dall’associazione, i relatori saranno a disposizione dei partecipanti per rispondere alle loro domande. Si tratta di un’iniziativa per molti aspetti inedita. In questo senso infatti, non è mai accaduto che un’associazione cittadina riuscisse a mettere assieme un confronto al quale partecipassero i due punti di vista. In questo senso sostenitori e contrari all’opera, fino ad oggi, si sono dati battaglia a Due immagini del progetto del Ponte “distanza”. Sono state tante le occasione nelle quali si è parlato di Ponte sullo Stretto, ma sempre organizzata da una o dall’altra parte. Venerdì l’argomento sarà discusso nel dettaglio. A partire dall’impatto ambientale dell’opera, per fini- re alle ricadute occupazionali. Tami di economia e di lavoro. Ampio spazio avranno anche i ragionamenti sull’eventuale contributo che il Ponte potrebbe dare al sistema dei trasporti e se questo contributo sarà davvero significati- vo. E poi, ancora, le ricadute sulla popolazione, su come potrebbero cambiare stili di vita. Se in bene o in peggio sarà oggetto della discussione, a partire dal punto fermo che nulla sarà più come prima. E infine il rischio sismico e le ripercussioni sull’ambiente circostante. Insomma il Ponte visto a trecentosessanta gradi. Nella speranza che la gente abbia l’occasione poi per farsi un’idea propria alla luce delle domande e delle riposte che potrà ottenere. Volontariato Nucera (Pdl) sollecita la legge sui donatori IL CONSIGLIERE regionale di centrodestra Gianni Nucera ha proposto alla regione un’interrogazione sulla legge del 2005 relativa alla “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati”. In particolare Nucera guarda alle questioni inerenti la stipula di convenzioni con Associazioni e federazioni di donatori di sangue, per permettere la partecipazione delle stesse alle attività trasfusionali, che allo stato «risulta essere inadempiente». L’esponente dei centristi del Popolo delle Libertà ha chiesto a Loiero di sapere, «quali siano gli stati previsionali in ordine ai provvedimenti da adottare al fine di dare piena attuazione alla legge», per poter così definire la stipula di convenzioni, come stabilito dalla stessa norma per le associazioni e federazioni». Nucera chiede inoltre «quali ulteriori misure si intendano adottare al fine di fare obbligo alle Aziende sanitarie ed ospedaliere di ottemperare ai contenuti di ciascuna materia dei singoli accordi recepiti con delibera di Giunta Regionale del 25 maggio 2009» E se in ordine alla norma stabilita dal Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sanitarie, la regione «abbia effettivamente emanato apposite direttive ai fini esplicativi ed attuativi delle disposizioni di cui agli Accordi recepiti con l’atto deliberativo su citato». Gianni Nucera chiede insomma che la legge regionale venga applicata in tutte le sue parti e completata negli adempimenti mancanti» Il personale delle strutture private chiede il nuovo contratto Stato d’agitazione in sanità LE FEDERAZIONI regionali della Funzione Pubblica Calabrese di Cgil, Cis e Uil, hanno lanciato la mobilitazione della sanità privata nei confronti delle parti datoriali sul rinnovo dei contratti ormai fermo da quattro anni. In una nota diffusa dai tre sindacati più rappresentativi presenti sul territorio, si scrive che «non è più tollerabile infatti che l’imprenditoria privata della sanità convenzionata dreni ingenti risorse regionali e non si pone problemi sul rinnovo del contratto di migliaia di lavoratori». I sindacati lanciano l’allarme per quanto riguarda infermieri, oss, terapisti della riabilitazione e altri professionisti del comparto della sanità, che per i loro rappresentanti di categoria sarebbero «ormai privati di questo diritto fondamentale». «Nel resto d’Italia - si legge ancora nella nota in Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Puglia si stanno sottoscrivendo pre-contratti regionali mentre in Calabria, allo stato, non esiste alcun tavolo per avviare le trattative». Per queto ag- giungono «chiediamo un intervento della Regione Calabria che metta le parti di fronte alle proprie responsabilità». E non si tratta del solo problema all’ordine del giorno. «Si registrano inoltre forti ritardi nel pagamento delle spettanze dei lavoratori, mediamente in regione si registrano ritardi per quattro mensilità, e tutto nonostante la legge regionale prevede in caso di inadempienze contrattuali specifiche sanzioni». Una sala operatoria Da qui per passare all’attacco: «A tal proposito chiediamo un intervento incisi- sulle negoziazione e i tetti di spesa». Da qui per dire che Fp-Cgil, - Fp- Cisl e Uil-Fpl, vo delle regione che vada in direzione del rispetto delle regole». Infatti, per i sindacalisti «le spet- hanno deciso di proclamare «lo stato di agitaziotanze dei lavoratori si pagano senza che questi ne del settore» e allo stesso tempo di impegnare ritardi e i diritti dei lavoratori stessi diventino «tutte le strutture a una forte mobilitazione a salstrumento di ricatto verso il sindacato e le Azien- vaguardia dei diritti dei lavoratori e delle loro fade sanitarie provinciali per dettare condizioni miglie». E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 28 Reggio Calcio Prima categoria. Il presidente Mallamaci su tutte le furie dopo la beffa di Gioia Tauro Motta, la rabbia è alle stelle «Un altro episodio simile e ritirerò la squadra dal campionato» di PAOLO VACALEBRE MOTTA SAN GIOVANNI - I meno giovani ricorderanno, quando, ai Mondiali in Spagna, nel 1982, durante Francia-Kuwait, lo sceicco Fahd Ahmed El Sabah, per niente convinto di una decisione arbitrale, lasciò la tribuna, entrò in campo e ordinò ai suoi di uscire. Anche se la partita poi riprese normalmente. Una situazione analoga si è verificata domenica scorsa su un campo polveroso della Prima categoria. La partita in questione è Real Gioia-Motta, e lo “sceicco”di turno si è materializzato nella figura di Totò Mallamaci, presidente della società biancorossa. I motivi che hanno fatto perdere le staffe al massimo dirigente del Motta sono racchiuse proprio allo scadere dell'incontro, al 95', quando l'arbitro Zangara concede un calcio di rigore ai padroni di casa. Massima punizione, a parere di Mallamaci (e non solo), assolutamente inesistente. “Il direttore di gara - sottolinea ha preso un grosso abbaglio. Gli estremi per concedere il rigore al Real non c'erano per niente. Una decisione, tra l'altro, che halasciato 'increduli', non solo noi del Motta, ma anche gli stessi giocatori locali e i tanti addetti ai lavori che hanno seguito la partita dalla tribuna. E, oltre aldanno, c'è stataanche labeffa, perché,nella stessa occasione, il nostro difensore Api veniva espulso”. Da qui, la decisione (plateale) Il presidente Totò Mallamaci di Mallamaci (che in precedenza era stato espulso dalla panchina) di piombare dentro il campo e ordinare ai suoi ragazzi il ritiro. A farlo desistere da questa volontà, comunque, ci hanno pensato i suoi collaboratori, così la gara si è potuta avviare al termine in modo regolare, anche se ha registrato una sconfitta immeritata da parte della formazione biancorossa. “La squadra - a parlare è sempre il presidente Mallamaci - ha disputato una grossa prestazione, mettendo alle strette un avversario forte, in La squadra del Motta serie utile da diverse partite. Il pari l'avremmo meritato senza alcun dubbio. Ci restano i complimenti degli avversari, tutti a chiedersi perché il Motta occupi una posizione in classifica così deficitaria. La mia espulsione? Stavo solo richiamando i miei giocatori ad una maggiore attenzione in campo. Anche in questo caso, però, Zangara ha preso lucciole per lanterne” . Ma anche sul gol del primo vantaggio locale, Totò Mallamaci ha qualcosa da ridire: “L'azione era viziata da un evidente fuorigioco, ma l'arbitro ha fatto conti- nuare: si è trattato di un altro evidente errore. Insomma, l'arbitro ha penalizzato fortemente il Motta e ha inciso in maniera determinante sul risultato finale. E, purtroppo, non è la prima volta, in questo campionato, che la mia squadra deve soccombere per delle sviste arbitrali”. E, contro il trattamento riservato dagli arbitri, specie dopo la l'ultima direzione arbitrale di Gioia Tauro, Totò Mallamaci ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente. Una scelta, questa, tra l'altro, comunicata domenica sera, durante una trasmissione radiofonica. “E' un mio modo civile di protestare nei confronti della Lega calcioper dei danni che si continuano ad arrecare alla mia squadra dalle censurabili direzioni arbitrali. Il Motta non vuole favori, ma certo una maggiore equità da parte dei direttori di gara, questo si”. Mallamaci fa anche una considerazione: “Mi spiego, adesso, perché nell'hinterland reggino, quest'anno, nel campionato di Prima categoria, si siano iscritte solamente due squadre: oltre al Motta, la Campese. Evidentemente, le altre realtà calcistiche presenti sul territorio erano stanche di subire ingiustizie”. Totò Mallamaci,per chiudere,vuole ringraziare la società del Real Gioia, per l'accoglienza ricevutain occasionedellagara di domenica scorsa. “Il presidente Ritrovato e i vari dirigenti si sono dimostrate persone serie e squisite. Peccato che, di mezzo, si sia messo, poi, il fischietto catanzarese a rovinare una bella giornata di sport”. Le dimissioni del presidente Mallamaci dovrebbero, comunque, rientrare nelle prossime ore. MOLLO/AGF AVVISO A PAGAMENTO PER LA LEGALITÀ. GIORNATA NAZIONALE DI SOLIDARIETÀ PIER LUIGI BERSANI www.partitodemocratico.it www.youdem.tv A ROSARNO, PALMI, LAMEZIA TERME GIOVEDI 14 GENNAIO 2010 E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Reggio 29 Sport Mercoledì 13 gennaio 2010 30 - e area grecanica REDAZIONE: via Cavour, 30 - 89100 Reggio Calabria - Tel. 0965.818768 - Fax 0965.817687 E-mail: [email protected] Natino Aloi ripropone le proteste di Msi-Dn che, nel ’70, si opposero al carbone «I nostri no erano fondati» L’accusa alla destra: «Dovrebbe prendere posizione su Saline» «SI continua a parla di Centrale a carbone a Saline Joniche. Sembrava che il discorso fosse chiuso, invece si ripropone il progetto della “Sei”, la società interessata alla realizzazione dell’insediamento. E pare con determinazione e, certo, col supporto di forze politiche, associazioni e settori che hanno sposato la causa del “carbone”». E’ Natino Aloi, ex sottosegretario alla Pubblica istruzione, presidente dell’Osservatorio politico meridionale, a fare il punto della situazione su una delle vicende che stanno più smuovendo coscienze e dibattiti nell’intero basso jonio reggino e non solo nel comune di Monte- bello dove, materialmente, dovrebbe sorgere l’impianto. Scrive Aloi in un comunicato stampa: «Ovviamente ciò viene a “sintonizzarsi” con la tematica dei discutibili posti di lavoro e dell’esigenza di produrre energia. Un vecchio, questo, discorso che si faceva negli anni ‘70 quando, a tutti i costi, sivolevarealizzare laCentraleacarbone a Gioia Tauro con il risultato di trasformare, tra l’altro, il porto di Gioia in un terminale carbonifero». «Ci fu allora - racconta Natino Aloi un ministro socialista che minacciò, ove non si fosse accolto il progetto della centrale, di non indirizzare verso la provincia di Reggio alcuna provvidenza finanziaria o investimento in ordine occupazionale. Questi precedenti vanno richiamati, così come la questione della “Liquichimica di Saline” che si voleva, da parte delle forze di governo del tempo di qualche partito di opposizione, a tutti i costi, realizzare nonostante i reali pericoli che le “bioproteine” rappresentassero per la nostra gente». Continua Aloi: «Fu in quella circostanza che una delegazione della Destra (Msi-Destra nazionale) espresse, tra le contestazioni dei presenti, le proprie riserve sulla fattibilità della Liquichimica, motivando così le ragioni dell’opposizione dei Tripodi, Valensise, Franco, Aloi, rappresentanti dell Calabria al parla- Natino Aloi mento. I fatti chi hanno poi dato ragione. Sono passati oltre 35anni da allora edoggi si ripropone, a proposito del carbone, lo stesso tema di allora. Con gli stessi argomenti: il carbone utilizzato dallo stabilimento non offre alcun rischio di inquinamento, c’è un grosso ritorno in termini di posti di lavo- ro e poi tanto sviluppo. Ma non siamo proprio di fronte ad una favola cui nemmeno i bambini darebbero credito? Come non deve, di fronte a queste promesse, reagire decisamente la politica che, ieri, si è opposta alla centrale a carbone di Gioia e, in particolare, quella di destra?» L’intervista al primo cittadino di Motta San Giovanni Montebello. Presente pure Tassone Il sindaco Laganà a tutto tondo «Ecco quali sono i miei sogni» Dorina Bianchi taglia il nastro del circolo Udc di PAOLO VACALEBRE MOTTA SAN GIOVANNI Sono trascorsi poco più di due anni e mezzo dal suo insediamento a Palazzo Alecce. Una vittoria, quella nel 2007, ottenuta con un largo consenso. Paolo Laganà, sindaco del Comune di Motta San Giovanni, in questa intervista parla di tutto: dal rapporto con i suoi cittadini a quello con l’opposizione, dagli interventi finora realizzati dalla sua amministrazione a quelli già in cantiere e che vedranno la luce nei prossimi mesi. Sindaco Laganà, si è mai chiesto perché i cittadini mottesi abbiano pensato a lei per guidare il paese? “In più occasioni ho analizzato tanto le motivazioni che portaronoa quellasceltaelettorale, quanto la determinazione con cui la nuova amministrazione rispose ad una domanda di cambiamento”. Oggi, rifarebbe la scelta di candidarsi? “Le difficoltà in cui si dibatte la nostra società, oltre che molteplici, sono sotto gli occhi di tutti; il nostro paese è chiaramente dentro un sistema che ne condiziona tanto la vita del singolo cittadino quanto quella della città nel suo complesso. Il continuo ta- Il sindaco Laganà glio delle risorse statali, unitamente alla mancata erogazione, nei termini, delle risorse regionali assegnate, a sua volta conseguenza del mancato patto di stabilità da parte della Regione Calabria oltre che di una struttura regionale elefantiaca, creano talvolta sconforto e difficoltà. Tuttavia, la voglia di partecipazione attiva, unitamente alla volontà di dimostrare che anche dalle nostre parti è possibile fare buona amministrazione, mi danno la forza di confermare la bontà di quella scelta”. Com'è il suo rapporto con la gente? “Certamente corretto, improntato alla massima chiarezza, al consueto impegno istituzionale e sociale”. La verità: le è mai capitato di dover cambiare strada per non incontrare un cittadino al quale non aveva potuto dare la risposta che egli si aspettava? “No, decisamente no! Se ciò dovesse accadere ne trarrei le dovute conseguenze”. I rapporti tra lei e l'opposizione? “Corretti, almeno quelli ufficiali. Non posso tuttavia non sottolineare la scarsa partecipazione tanto ai consigli comunali quanto alle diverse fasi della vita dell'ente. Credo che l'opposizione, anche in ragione della ultradecennale attività amministrativa di alcuni dei suoi componenti, ha maturato l'idea che le difficoltà dell'ente hanno un'origine da cui, evidentemente, chi ha operato per tanti anni non può ritenersi estraneo”. C'è un messaggio che vuole trasmettere ai componenti della minoranza? “Si. Condividere con noi lo sforzo di ammodernamento messo in atto, sostenere negli enti sovra comunali i progetti e le idee del territorio: un esempio su tutti”. E' soddisfatto dell'operato dei suoi assessori? “L'esecutivo messo in campo ha dato prova di serietà ed impegno, siamo andati oltre il tradizionale schema di Giunta, cercando di coinvolgere tutte le componenti elettive in uno sforzo di ricostruzione, certificato recentemente dalla Corte dei Conti”. Il suo mandato scadrà nel 2012: due o tre cose che vorrebbe realizzare? “Nei prossimi mesi daremo corso ai lavori in località Surici, negli spogliatoi comunali del campo sportivo di Motta, a Riace Capo e sul lungomare di Lazzaro dove sono in appalto i lavori del terzo lotto dei lavori di protezione costiera per 2milioni di euro. Un recente finanziamento per 200mila euro ci consentirà di iniziare la riqualificazione del centro storico di Motta, mentre stiamo completando l'iter del nuovo impianto di depurazione di Lazzaro. Mi piacerebbe poter spendere le risorse programmate per Serro Valanidi, 350mila euro per ammodernare via Cubba e riqualificazione il centro storico”. Condofuri. Dopo le dimissioni il segretario Mafrici entra nel comitato direttivo Nel Pd è la quiete dopo la tempesta di GIUSEPPE CILIONE CONDOFURI - Ci sarà un comitato direttivo a guidare il Pd di Condofuri sino alle regionali, ma la cosa che più si evidenzia all'interno del movimento è una ritrovata serenità all'interno del gruppo. Il segretario dimissionario, Salvatore Mafrici, infatti, sarà uno dei componenti del comitato direttivo insieme ad altri giovani. E proprio i giovani rappresentano il trait d'union ed il punto di partenza per il rilancio dell'azione politica del Pd a Condofuri. Il comitato è, infatti, composto, oltre che da Salvatore Mafrici, da Rocco Ermidio, Giuseppe Borgheggiano, Lucio Parisi, già delegato all'assemblea nazionale giovanile del partito, Antonino Rodà ed Antonella Scaramozzino, e ne fanno parte di diritto il primo cittadino condofurese, Nino Caccamo, già componente dell'assemblea regiona- le del partito e Giulia Naimo, componente della segreteria regionale. Il comitato è presieduto da Aldo Sottile. Momento fondamentale di questa fase di schiaritasono state dueriunioni interne del circolo “Pio La Torre”, alla seconda delle quali ha preso parte anche il segretario provinciale, Giuseppe Strangio. “Dopo le vicissitudini che avevano portato alle mie dimissioni all'indomani delle elezioni comunali - spiega Salvatore Mafrici - si è tenuto, seppur con notevole ritardo, il chiarimento necessario per il rilancio dell'iniziativa politica del partito a Condofuri, anche con il contributo dello stesso segretario provinciale, il quale ha confermato pieno sostegno alle scelte del Circolo, purché si riprenda a fare politica attiva nel Comune, utilizzando al meglio anche l'occasione attuale di avere un sindaco, iscritto al Pd, con cui dialogare, nel ri- Linea giovane nel rinnovo delle cariche spetto reciproco dei ruoli e senza pregiudizio alcuno, per far fronte ai grossi problemi politico-amministrativi in cui versa il paese”. Il partitoriparte con ilgruppo dirigente totalmente rinnovato al fianco del segretario locale Salvatore Mafrici, il quale riprende a svolgere il proprio ruolo forte della rinnovata fiducia della maggioranza degli iscritti, fondata proprio su una linea politica di rinnovamento della classe dirigente del partito e di piena autonomia dai livelli superiori dello stesso partito e dall'amministrazione comunale di Condofuri. Chiusa, quindi, in tal modo la difficile fase di frammentazioni interne e conseguente immobilismo politico, il Pd di Condofuriguarda al futurovolendo riprendersi il ruolo di protagonista sulla scena politica condofurese, ricostruendosi intorno quel clima positivo di opinione e consenso che l'aveva visto al centro del dibattito nell'intera Area Grecanica fino ad un mese prima delle elezioni. MONTEBELLO JONICO - che di partito. Pasquale “La politica come militanza Tripodi, dopo aver condote servizio”, questo il tema to un interessante analisi del convegno inaugurale sui problemi politico-terriper la nuova sede della se- toriali dell'area, ha rimarzione Udc di Montebello Jo- cato il concetto «di una reanico. Gremito fino all'inve- le necessità di cambiamenrosimile il salone della se- to della politica». «Regione e provincia - ha zione ha visto alternarsi al tavolo dei relatori il segre- tuonato il consigliere retario provinciale del parti- gionale - non assolvono al to, Paolo Mallamaci, il com- loro ruolo. I fondi europei missario provinciale gio- non vengono utilizzati e vani, Samantha Verduci, il l'intera Calabria versa in vice segretario regionale uno stato di emergenza enMario Versaci, il consiglie- demica». E' stata poi la volre regionale Pasquale Tri- ta di Mario Tassone che, podi, il vice segretario na- complimentandosi per la nascita della sezionale Mario zione, definita Tassone e la sena«strumento di trice Dorina Biancrescita demochi. A quest'ulticratica», ha voluma, che ha fatto to evidenziare i da madrina alla concetti dell'etica manifestazione è politica e, portantoccato il rituale do ad esempio la taglio del nastro. centrale a carboPresenti tra le alne, proposta daltre personalità di la Sei a Saline Jopartito, il candiniche, ha spiegadato alle europee Dorina Bianchi to chiaramente Pino Bova, il precome servizio e sidente provinmilitanza significiale Franco Canchi anche «coindia, il commissavolgimento della rio di sezione Dopopolazione nelle menico Romeo, i scelte che si anconsiglieri comudranno a fare». nali Benedetto e Le conclusioni, Spizzica, la resono toccate ad sponsabile prouna emozionata vinciale pari opDorina Bianchi, portunità Lucia alla sua prima Mangeruca. Mouscita pubblica derati da Fabio da Udc. La senaMacheda, i lavori hanno avuto inizio con l'in- trice, che si è detta felice di tervento di Mallamaci che essere «più presente nelle ha evidenziato come gli ot- sezioni e meno in Tv», ha timi risultati ottenuti in concluso il suo discorso provincia dall'Udc siano chiedendosi «come mai frutto di un attivo e costan- mentre all'estero primegte impegno al servizio del giano i calabresi, in Calacittadino. Soddisfazione bria primeggi la malaviper l'apertura della sezione ta». «Nella risposta - ha contiè stata espressa da Candia e nuato l'esponente centrista Versaci. A questi si è aggiunto - sta il fallimento della poliAntonino Guarna, sindaco tica che, se vorrà mettersi di Montebello, che ha sotto- veramente al servizio di lineato come «l'apertura di tutti, dovrà necessariauna sede di partito, favo- mente voltare pagina e recirendo lo sviluppo della dia- dere certi legami opprilettica politica, debba sem- menti». Insomma, l’Udc, anche a pre essere valutata positivamente». Verduci, invece, Montebello Jonico, ha una ha auspicato che la nuova nuova base operativa dove sezione , definita da Romeo operare ed agire in funzio«la casa degli iscritti», pos- ne delle prossime elezioni sa presto divenire «un vi- regionali di primavera. vaio per giovani politici». Aspettando sciolga il nodo Al tavolo dei relatori si sono sull’alleanza. poi succedute le alte carif.m. Tripodi «E’ forte l’esigenza di un vero cambiamento» E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Melito Mercoledì 13 gennaio 2010 31 Ufficio di Corrispondenza: via D. Correale, 13 - 89048 Siderno (Rc) - Tel/Fax 0964.342451 - E-mail: [email protected] Processo Fehida, le dichiarazioni rese da Maria Giorgi al centro dell’udienza sulle cosche di San Luca Ex Vottari, ombre bis sul verbale Secondo gli avvocati Bartolo e Staiano la testimone non avrebbe subito pressioni di PASQUALE VIOLI SAN LUCA - “Le dichiarazioni di Giorgi Maria Gabriella, rese ai carabinieri in fase di indagine, non aggiungono elementi di novità, che già non fossero a conoscenza degli inquirenti, a carico degli imputati. Vanno invece approfondite le modalità con le quali la ragazza ha reso le sue dichiarazioni di fronte agli uomini dell’arma, modalità che, stando anche a quanto sostenuto dalla Giorgi più volte, potrebbero contravvenire all’articolo 188 del Codice di Procedura Penale”. Sono state queste, in sintesi, le parole dell’avvocato della difesa Salvatore Staiano di fronte alla richiesta del pubblico ministero di acquisire agli atti del processo “Fehida” il verbale delle dichiarazioni rese dall’ex fidanzata di Sebastiano Vottari in sede di interrogatorio, e non in sede di esame in aula. Staiano è tornato sull’anomalia temporale che ha visto la giovane sostenere per più di sette ore un faccia a faccia con i carabinieri che poi, in poco meno di otto ore, hanno redatto un verbale di sole 17 pagine. Sempre l’avvocato Staiano ha chiesto poi alla Corte di esprimersi sull’eventualità che si possa essere contravvenuti all’articolo 188 del Codice di procedura civile che afferma la garanzia e la tutela della persona in fase di acquisizione della prova, impendendo La corte del processo Fehida. A destra difesa e accusa tra i banchi strumentalizzazioni per il raggiungimento di riscontri ad ogni costo ai fini degli scopi del processo. Tutto ruota dunque sul giorno in cui la testimone fu sentita dai carabinieri su presunte informazioni e circostanze di cui poteva essere a conoscenza visto la frequentazione di uno degli imputati, Sebastiano Vottari. Nel verbale redatto dagli uomini dell’arma, e firmato dalla ragazza, ci sono dettagli e situazioni ben precise che la Giorgi avrebbe riferito agli investigatori. Ma è stata la stessa giovane, in aula il mese scorso, a sostenere di essere stata sottoposta a pressioni per rendere quelle dichiarazioni, pressioni che l’avrebbero portata a non reggere più il faccia a faccia con gli investigatori e a firmare un verbale senza leggerlo. Secondo i pubblici ministeri Adriana Fimiani e Federico Perrone Capano invece, il dietro front della giovane sarebbe da imputarsi LA TESTIMONIANZA Davanti alla Corte è il turno del pentito Rocco Mammoliti LOCRI - Sarà sentito venerdì il pentito Rocco Mammoliti nell’ambito del processo “Fehida”. La sua testimonianza è considerata importante, e fino a questo momento è slittata per motivi legati alla salute del collaboratore di giustizia. Mammoliti è figlio del mammasantissima della ’ndrangheta di San Luca “don Peppe” Mammoliti. Secondo gli inquirenti il colla- boratore di giustizia sarebbe attendibile nella ricostruzione dei fatti legati al famoso scherzo di carnevale, il fattaccio che diede il là alla faida. Secondo Mammoliti quell’azione sarebbe stata preceduta da altri episodi che sono al vaglio degli organi inquirenti e sarebbe culminata con il lancio di uova marce contro una macchina e un locale. Mammoliti non avrebbe partecipato direttamente a molti fatti ed eventi di San Luca, ma, visto le parentele e il grado di importanza rivestito dalla sua famiglia nell’organigramma criminale del paese, sarebbe a conoscenza di molti particolari. Con tutta probabilità l’escussione del pentito non si esaurirà in una sola udienza. p.v. ad una serie di condizionamenti perpetrati ai danni della Giorgi e della sua famiglia da parte di alcune persone vicine alla famiglia Vottari. E la tesi dei pubblici ministeri troverebbe conferma sia da alcune intercettazioni telefoniche a casa Giorgi, che da alcuni colloqui in carcere, e sia da nuove intercettazioni ambientali nell’autovettura del padre della ragazza disposte dall’ufficio di procura lo scorso ottobre. Anche queste ultime prove secondo l’avvocato Staiano sarebbero da non accogliere al processo, perché frutto di una acquisizione probatoria fatta ad indagine già chiusa. Prima dell’avvocato Salvatore Staiano, anche l’avvocato Adriana Bartolo, aveva chiesto alla Corte di rigettare la richiesta della pubblica accusa di acquisire il verbale della Giorgi reso ai carabinieri, e dunque ammettere come prova le dichiarazioni della ragazza rilasciate in aula. L’avvocato Bartolo ha presentato ieri una memoria difensiva in cui, a suo modo di vedere, emergerebbe chiara l’infondatezza probatoria che vorrebbe la ragazza sottoposta a pressioni da parte di qualcuno, inoltre, si legge nella memoria, “la pubblica accusa non ha fornito alcuna prova concreta di intimidazioni ai danni della teste, che è venuta in aula sottoponendosi a esame e contro esame facendo emergere fatti fino allora sconosciuti”. Ardore. Sul corso principale del paese autovetture sui marciapiedi Marina di G. Comune in campo Parcheggio selvaggio in paese Pulizia-ambiente Il passaggio di pedoni e carrozzine intralciato dai veicoli in sosta di NATALINO SPATOLISANO ARDORE - Il corso principale della ridente cittadina del comprensorio della Locride continua ad essere il simbolo dell'anarchia quando si parla del problema dei parcheggi. E' un dato inopinabile, infatti, spiacevole da rilevare, ma lungo la strada segnalata la violazione del codice della strada è diventata l'unica legge vigente. Le automobili parcate sui marciapiedi si contano a iosa, anzi, oramai è prassi abituale seguire tale condotta nei punti più strategici, anche durante gli orari più insoliti, quando il tratto viario è di per sé sgombro. E'evidente pertanto come, in paese, non esiste più differenza tra la parte della strada riservata alle auto e quella destinata ai pedoni. Ne sono convinti le mamme che, quotidianamente, si ritrovano col passeggino costrette a slalom spericolati, ma anche gli anziani che, nonostante gli acciacchi senili, sono obbligati ad evoluzioni acrobatiche, così come i passanti carichi di buste della spesa che, continuamente, devono pressarsi rasente i muri o camminare in mezzo alla strada. Di fronte a tale situazione alcuni residenti si chie- dono: “ma dove sono i vigili urbani ?”. Sicuramente tra le mura comunali. Quel che è certo, in ogni caso, riguardo ai caschi bianchi ardoresi è l'esistenza di un organico incompleto destinato, tra l'altro, l'anno prossimo, a ridursi ancor di più, nonché di un teorico concorso che non viene bandito da anni. Frattanto, il fenomeno del parcheggio selvaggio, non di rado con le quattro frecce accese come se il lampeggiare dei dispositivi luminosi possa estinguere miracolosamente l'infrazione, sta degenerando a vista d'occhio. La prassi invalsa in paese, probabilmente, è anche l'effetto sintomatico di altri comportamenti automobilistici piuttosto libertari che, oramai, hanno attecchito nell'indifferenza assoluta di chi non ci fa caso, ad esempio, alle quotidiane violazioni del divieto di accesso lungo le strade e le piazze del centro. Così, giorno dopo giorno, l'inerzia istituzionale e l'apatia delle autorità locali rappresentano il solo dato certo che non si presta a smentite. La speranza è che il vento cambi nella direzione giusta e gli organi preposti facciano quanto di dovere. binomio vincente di ANNAMARIA IMPLATINI Una veduta aerea di Ardore Marina Monasterace. Interventi per la sistemazione delle strade Il Comune punta sul decoro per rilanciare il territorio MONASTERACE - Decoro urbano in primo piano a Monasterace. Infatti è stato posto un bando di gara con scadenza al 22 gennaio che avrà il compito di reperire la ditta che cui verrà affidata l'appalto per i lavori a strade dissestate e marciapiedi. Lavori per cui il comune può disporre di un finanziamento di quasi 23mila euro cui vanno aggiunti altri 700 euro perquanto concerne gli oneri di sicurezza. Le offerte dovranno essere consegnate in busta chiusa presso gli uffici comunali. Il bando di gara è curato dal responsabile area tecnica del comune Vito Micelotta. La ditta vincitrice comincerà poi i lavori nel lasso di tempo previsto dal contratto. Con questo finanziamento verrano quindi sistemate parte delle arterie stradali del centro ionico, per lo meno le più fatiscenti e verrà ripristinata una situazione di normalità nei marciapiedi. O fondi sono stati ottenuti dalla cassa depositi e prestiti. v.r. MARINA DI GIOIOSA - e di Marina di Gioiosa ha deciso di rafforzare ilbinomio vincente “pulizia-immagine”, convinto soprattutto che per dare una buona impressione del luogo esso debba essere prima di tutto in ordine. L’amministrazione fatto di questo proposito una costante ed ora l’assessore Vincenzo Ieraci è pronto a ripetere il ciclo. Si riparte dalla via Nazionale Nord, una delle estremità del paese e per il cui tratto è in programma una vera e propria rivisitazione. Inquesto disegno non verranno escluse le palme, caratteristichedella cittadina e molte di esse anche di recente piantumazione. Ad aggiungersi sarà un tipo d’aiuola scelta alcuni mesi dagli amministratori, orientati a puntare sulla qualità e sul colpo d’occhio. Per lo stesso motivo, ovvero quello dell’immagine all’ingresso della cittadina, l’amministrazione ha da tempo chiesto all’Anas la possibilità di gestire il verde racchiuso dallo spartitraffico delle corsie di cui si compone il ponte sul Torbido. L’assessore Ieraci non è contento delle condizioni dello spazio verde, quasi abbandonato. L’ampiezza dello stesso ne mette ulteriormente inrisalto lepessime condizioni. La richiesta inoltrata all’Azienda di riferimento non ha ottenuto finora Strada riaperta sul lungomare risposta. Sembramolto vicina alla realizzazione, invece, l’idea di una zona in cui trapiantare il rappresentativo gelsomino. Allo stesso modo il sindaco Rocco Femia ha indicato come urgente la sistemazione dell’area destinata ai camper, la quale necessita di pulizia, verde e piantumazioni varie per renderla rispondente all’utilizzo previsto. Il nuovo ciclo ambientale si dirama in diversi aspetti, dalla raccolta differenziata alla pulizia delle strade, e nelle campagne della cittadina ha già portato a termine una prima fase. Il discorso ambientale induce Ieraci a ricordare e ringraziare quanti, tra i proprietari di esercizi commerciali, da anni mantengono a proprie spese spazi verdi. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Locride Mercoledì 13 gennaio 2010 Locride Mercoledì 13 gennaio 2010 A Gioiosa passaggio del servizio rifiuti, viene contestato l’obbligo di doversi fare carico degli operai Futuro incerto per 11 lavoratori Venerdì è stato convocato un incontro presso la direzione provinciale del lavoro di MAURIZIO ZAVAGLIA GIOIOSA IONICA - Non si placano le polemiche e gli interventi sulla vicenda del rischio licenziamento per undici lavoratori della Locride Ambiente Spa, che gestisce servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti. In queste frenetiche ore vi sono state diverse novità, con prese di posizione ed interventi da parte di più soggetti. Intanto vi è da dire che le maestranze sono state sospese dal servizio, in quanto, ricordiamolo, la società mista lamenta il “mancato passaggio diretto dei lavoratori di che trattasi presso la nuova azienda che si è aggiudicata il servizio presso il Comune di Gioiosa Ionica, per come stabilito dal capitolato d'appalto e dal contratto collettivo nazionale di categoria”. Gli interessati, comunque, sono rimasti a presidiare l'esterno della sede, con il supporto di Manuela Sainato, sindacalista della Cgil. Il Comune di Gioiosa Ionica, per il tramite dell'ufficio tecnico, ha comunicato, “per gli opportuni provvedimenti di competenza”, che in data 11 gennaio (quindi lunedì scorso) “è stato stipulato il contratto con la ditta Zetaemme s.a.s. per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati, raccolta differenziata, spazzamento stradale e raccolta e smaltimento rifiuti cimiteriali, rifiuti ingombranti e altri servizi accessori”. Visto il contenzioso che si è venuto a creare e su iniziativa della Locride Ambiente, l'area Cassonetti dei rifiuti conflitti del lavoro della direzione provinciale del lavoro ha convocato una riunione delle parti per venerdì prossimo, invitando anche il Comune, le organizzazioni sindacali e diversi altri enti, tra i quali la Prefettura. In attesa dell'esito di questo incontro, il sindacalista delle Cgil Achille Scarfò ha inviato una missiva, con la quale viene diffidata la Locride Ambiente “a voler sospendere i lavoratori interessati”, invitando la stessa società “ad annullare la sospensione messa in atto, richiamando immediatamente i lavoratori interessati”. Nel frattempo, con una nota stampa, fa conoscere la propria posizione anche la società Zetaemme, ag- giudicataria del servizio in seguito alla gara espletata alla fine del mese di marzo dello scorso anno. Vengono contestate su tutta la linea le posizioni della società mista, con una serie di argomentazioni. Viene ripercorso l'iter della vicenda, partendo dal bando di gara indetto con scadenza 13 ottobre 2008, in previsione della quale la Locride Ambiente “formalizzò la richiesta di attuare il passaggio diretto ed immediato del personale addetto ai servizi oggetto dell'appalto all'impresa che sarebbe subentrata”. La gara, però, andò deserta ed il Comune la ripropose con scadenza 30 marzo 2009. Per la Zetaemme, questa volta, al Comune di Gioiosa “non perven- ne alcuna comunicazione con la richiesta di attuare il passaggio diretto ed immediato”. Alla gara di che trattasi partecipò solo la Zetaemme stessa, con una offerta che mostrava “l'impiego di personale proprio già operativo in propri cantieri”. L'azienda di Sant'Agata del Bianco contesta l'assunto di doversi fare carico degli undici lavoratori, richiamando a sostegno una posizione della Cgil che affermava “che alcuno dei lavoratori dei quali Locride Ambiente Spa richiedeva il passaggio diretto ed immediato lavorava in esclusiva per l'appalto dei servizio di igiene urbana del Comune di Gioiosa Ionica, in quanto utilizzati in più cantieri”. Di più, per la Zetaemme tre lavoratori, dei quali vengono fornite le generalità, “addirittura mai avevano lavorato per il servizio di Gioiosa Ionica”. Nel documento viene ripercorso anche un incontro avvenuto in Prefettura a luglio dello scorso anno, durante il quale l'azienda ribadì le proprie posizioni, dichiarandosi pronta ad assumere tre lavoratori della passata gestione, più sei nuove assunzioni. Insomma, la vicenda appare abbastanza complicata. L'incontro di venerdì presso la direzione provinciale del lavoro dovrebbe servire a sciogliere qualche nodo. Di certo rimane il fatto che undici lavoratori sono sempre a rischio del proprio posto di lavoro, dipendenti di una azienda che, come pure le pietre sanno, garantisce tutti i diritti economici che la legge prevede. Caulonia. Si contesta la poca trasparenza dopo le consultazioni Le elezioni scolastiche nella bufera i genitori sono sul piede di guerra CAULONIA - Elezioni a scuola nella bufera. “Il nostro è un comunicato tranquillo e nello stesso tempo molto amaro, che richiama le vicende che tutti noi abbiamo vissuto in questi ultimi mesi”. Sono i firmatari di una dura missiva Arturo Costa, Alfredo Tassone, Giuseppe Dimasi, Ilario Chiera, Eugenio Chiera, Donatella Cavallaro,Giuseppe Vozzo.Francesca Fameli, Ilario Fragomeni si sono rivolti al Ministero della pubblica IstruzioneRoma, al dirigente ufficio scolastico Regionale, al dirigente ufficio scolastico provinciale Reggio Calabria, al sindaco Comune di Caulonia, al dirigente Istituto Comprensivo di Caulonia. “Il ruolo dei genitori nella scuola è fondamentale scrivono - per il contributo di idee e di collaborazione che apportano, ma spesso viene trascurato e poco considerato. I genitori sono il valore aggiunto della scuola e ogni qualvolta chiamati al proprio dovere , offrono il loro contributo alla crescita culturale e umana dei ragazzi. Riteniamo - sottolineano ancora - che l'Istituto Comprensivo Caulonia sia una scuola sana , frequentata da alunni sani, che hanno alle spalle genitori attenti che li seguono, alunni che studiano in una struttura con insegnanti preparati e competenti, ma che a volte si lasciano trascinare da motivi futili e da istinti che non sono coerenti con il loro modo di essere e di agire perdendo così l'obiettivo principale del proprio lavoro Lettera inviata al ministro dell’Istruzione e al sindaco Uno scorcio di Caulonia che è quello di istruire ed educare i nostri ragazzi, i nostri bambini. Dopo questa breve premessa è necessario mettere a chiaro tutto quello che non è stato detto. Si vive un momento di amarezza, di sconforto, ma nello stesso tempo di lucidità perchè mai come in questi ultimi giorni si è capito che Caulonia potrebbe avere molto di più se le cose seguissero la strada di sempre e non fossero alterate o modificate”. Poi l’analisi del voto. “Il 29 e 30 novembre 2009 - spiegano - si sono svolte le elezioni per eleggere la componente genitori nel consiglio di istituto ove si sono contrapposte due liste: la n° 1 che ha totalizzato 225 voti e la n° 2 che ha totalizzato 363voti uno scartosulla prima di ben 138 voti . Dal risultato noi genitori avremmo preferito che i nostri rappresentanti nell'organo esecutivo fossero eletti tra quelli della lista vincente, ma per la componente docente i genitori eletti nella seconda lista non corrispondevano alle loro aspettative anche perché non fedeli alle loro direttive ed ai loro metodi. Avvalendosi così di una circolare borbonica ed antidemocratica (sei docenti e due rappresentanti Ata ) con arroganza non solo hanno determinato l'elezione del Presidente sceltotra i componentidella lista perdente, ma hanno addirittura determinato la scelta per l'elezione nell'organo esecutivo dei rappresentanti della lista vincente. Si è voluta la volontà deigenitori chehanno espresso il loro voto nelle elezioni del consiglio di Istituto o la volontà degli insegnanti e del personale Ata? Ebbene la volontà dei genitori è stata ignorata conumiliazioneed offesa.Chihastilato la circolare adottata era forse un ex docente che pensava che all'interno della scuola vigesse sempre la monarchia assoluta con la presentazione di una sola lista dettata sempre dal personale docente ad uso e consumo proprio, pensando anche che i poveri genitori temessero gli insegnanti. A Ferdinando Mammone si chiede perchè di fronte alla stragrande maggioranza dei genitori che con i loro voti hanno detto No alla sua elezione a presidente abbia accettato questo incarico? Cosa si nasconde dietro tutto questo? Alla lucediquanto sopraaiduerappresentanti della seconda lista eletti nell'organo esecutivo in rappresentanza dei genitori chiediamo di rassegnare le dimissioni dal medesimo incarico proprio nel rispetto dei 363 genitori che gli hanno accordato tanta fiducia”. n.b. BOVALINO/SAN LUCA La Cisl scende in campo al fianco dei dipendenti della Comunità montana SAN LUCA - La segreteria regionale della Cisl. Funzione Pubblica è a fianco dei lavoratori della Comunità Montana di BovalinoSan Luca che da circa cinque mesi sono senza stipendio. Puntuale, come una ciclica fase climatica, ad inizio d'anno “esplode” sempre la questione inerente la sicurezza del posto di lavoro dei lavoratori della comunità montanari Bovalino-San Luca. Lunedì i lavoratori, da circa cinque mesi senza stipendio, in segno di protesta hanno occupato, seppure simbolicamente, la sede dell'Ente. L'azione di protesta sarebbe scaturita dall'esasperazione per la grave situazione che stanno vivendo ed anche perché non riuscirebbero a colloquiare con un interlocutore credibile in grado di fornire loro risposte positive rispetto ai diversi quesiti posti da tempo. Ieri la segreteria regionale della Fp-Cisl Calabria, guidata da Natale Pace, ha diffuso un articolato documento in cui, dopo aver dichiarato di “condividere i motivi della lotta” e di “stigmatizzare i comportamenti del Presidente Natale Pace che denotano insensibilità e irresponsabilità”, afferma di “essere pronta ad affiancare la lotta dei lavoratori, ove si rendesse necessario”. E'un duro documento di condanna dell'operato del presidente della Comunità Montana di Bovalino, quello diffuso dalla Fp-Cisl Calabria a difesa della lotta dei lavoratori dell'Ente subregionale locrideo. La durezza scaturisce dalla circostanza che in un momento di grave crisi del settore, determinato si legge nel documento “sostanzialmente dalla decisione del Governo nazionale di scaricare il peso finanziario delle Comunità Montane tutto sulle Regioni”, proprio mentre il sindacato regionale, le amministrazioni montane e l'esecutivo regionale starebbero cercando “con fatica di mettere in piedi soluzioni tampone e un progetto a lungo termine, per garantire ai 600 lavoratori il posto di lavoro e per assicurare ai calabresi l'amministrazione di funzioni vitali per lo sviluppo del territorio, c'è ancora chi si trincera dietro l'arroganza e la tracotanza”. Come emblema di questa “tracotanza” la Fp-Cisl Calabria sottolinea che “i la- voratori della Comunità Montana hanno trascorso, grazie al loro presidente, il Natale senza stipendio” e questo nonostante ci fosse stato “l'impegno del prefetto”. Anche per battere questa “tracotanza” che Natale Pace dichiara che “la Cisl Calabria è pronta ad affiancare la lotta dei lavoratori, ove si rendesse necessario”. La segreteria regionale, comunque non si limita solo a fare dichiarazioni di guerra ma evidenzia anche quelle positive “novità” che invece sembra stiano emergendo sul fronte della vertenza regionale. Nel documento diffuso, infatti, viene sottolineato che l'esecutivo regionale “conferma l'impegno, assunto dai capi gruppo del consiglio regionale con le organizzazioni sindacali durante la giornata di mobilitazione del 28 dicembre”. Il 24 gennaio prossimo -scrive Pace - “dovrebbe discutersi in Commissione bilancio il provvedimento tampone che garantisce il pagamento degli stipendi per i primi sei mesi dell'anno e il 26 il provvedimento sarà portato in Consiglio”. Pur dando atto del mantenimento degli impegni assunti e di grande sensibilità dei consiglieri regionali verso la vertenza, la Cisl-Fp evidenzia che comunque “il Sindacato confederale calabrese rimane in vigile attesa”. Inoltre comunica che unitamente alla Fp-Cgil ed alla Uil-Fpl Calabria, è stato concordato, per il prossimo 19 gennaio, “un incontro con il responsabile per la Regione delle Comunità Montane, Calvano, per aprire il discorso sulle soluzioni definitive e sulle scelte politiche” che dovranno essere assunte. La nota cislina si chiude con la diffusione della notizia giunta da Roma e che comunque - scrive Pace - “è tutta da verificare”, secondo la quale alla prossima riunione del Consiglio dei Ministri “dovrebbe passare un provvedimento di revisione in meglio di tutti i commi della legge finanziaria che riguardano gli enti locali”. Per quanto inerisce le Comunità Montane ci sarebbe l'ipotesi almeno del ripristino del fondo consolidato. A tal proposito il segretario cislino afferma “staremo a vedere”. p.l. Natale Pace «Il sindacato rimane in vigile attesa» E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 32 Reggio I vertici dell’As di Locri a Catanzaro per affrontare le problematiche sulle strategie di potenziamento Incubo da «Piano di rientro» Forte: «Sinora ci sono stati rallentamenti, ma nessun blocco nelle attività» di PINO LOMBARDO LOCRI - Incombe l’incubo del “Piano di rientro” sui vertici sanitari locresi. Nonostante gli sforzi profusi dal managment dell'Asl di Locri per superare le “antiche e note criticità” presenti presso l'ospedale locrese ereditate e causate soprattutto dalla carenza di personale medico, la doccia del “Piano di Rientro” rischia di rallentare questo processo di potenziamento e rafforzamento del presidio ospedaliero, comunque giunta a livelli di sicurezza standard. Giovedì prossimo, il manager dell'Azienda Sanitaria locrese, Giustino Ranieri, unitamente al direttore sanitario aziendale, Domenico Forte, saranno a Catanzaro proprio per affrontare, con la preposta commissione insediata per dare corso al “Piano di Rientro sanitario”, la preoccupante situazione degli organici che si va registrando in alcuni reparti dell’ospedale. L'andata a Catanzaro del vertice dell'Asl locrese si è reso necessario, soprattutto dopo la determinazione dell'esecutivo regionale di bloccare le assunzioni, per trovare le idonee soluzioni che consentano di portare avanti il programma finalizzato a coprire le carenze di medici ospedalieri, nei reparti di Ostetricia-Ginecologia, Ortopedia, Tecnici-Radiologici, Anestesia, avviato a settembre scorso col bandire i relativi concorsi. I vincitori di quei concorsi (6 medici in ostetricia, 4 in ortopedia, 6 in anestesia, 5 tecnici radiologia), tranne i medici vincitori nel concorso per ostetricia-ginecologia, non hanno potuto assumere servizio, e questo nonostante le prove siano state espletate già a novembre, dal momento che la stipula del loro contratto veniva improvvisamente “bloccata”. Ieri il direttore sanitario Domenico Forte, amaramente spiegava che il blocco della stipula del loro contratto scaturiva dalla decisione della Il direttore sanitario Domenico Forte. A destra l’ospedale di Locri Giunta regionale di bloccare le assunzioni a seguito dell'approvazione del cosidetto Piano di Rientro Sanitario. “Ci siamo trovati, con grande nostro imbarazzo,ha affermato - nell'impossibilità di far sottoscrivere ai vincitori il relativo contratto d'assunzione per il semplice fatto che era pervenuta la determinazione regionale, rientrante nel Piano di Rientro, di bloccare ogni forma di assunzione. A noi non è restato altro da fare che chiedere scusa ai vincitori convocati e bloccare l'iter”. Ma il managment aziendale locrese non si arrende. E' determinato a portare avanti il percorso di potenziamento e rafforzamento delle strutture ospedaliere ed a non buttare a mare quanto finora fatto per raggiungere quell'elevato grado di assistenza che già oggi è in grado di offrire. Non a caso Forte evidenzia che il nosocomio locrese, con le sue sale chirurgiche aggiornate e tec- nologicamente avanzate, offre elevate garanzie nell'area dell'Emergenza-Urgenza, grazie all'area omogenea indivisibile costituita dalle qualificate Unità Operative di Rianimazione, Terapia Intensiva e subintensiva dell'Unità Coronarica, Medicina d'Urgenza, del Centro Trasfusionale, del Servizio del 118 e del Servizio di Elisoccorso, che, esprimendo grandi potenzialità, “si è rivelato un vero salvavita in moltissime difficili emergenze”. Senza contare che l'organizzazione dipartimentale (in essa sono coordinate le attività di Rianimazione e Terapia Intensiva, Utic, Medicina, Medicina d'Urgenza, Chirurgia, Chirurgia d'Urgenza, Neurologia, Psichiatria, Ostetricia - Ginecologia, Pediatria, Dialisi per acuti, oltre che del Centro di Allergologia Regionale, del servizio di Angiologia con Dh unico in Calabria assieme a quello i Crotone, e del Servizio di Gastrenterologia), nonostante alcune carenze d'organico che i concorsi espletati avrebbero dovuto colmare, garantisce “livelli assistenziali inviateci da altre aziende calabresi”. Il direttore sanitario tiene adevidenziare che “nonostante le carenze d'organico mai è stata interrotta alcuna attività ospedaliera. Al massimo - aggiunge il direttore sanitario Forte per carenza d'organico in qualche reparto vengono rallentate le attività programmate. Chi dice che il reparto d'anestesia ha bloccato le attività operatorie, afferma una cosa non vera e distorce la verità e confonde i cittadini”. Locri. All’Azienda sanitaria si attende il pagamento della “produttività” «Occorre pagare gli arretrati» Cgil, Uil e Fsi sollecitano un intervento del direttore generale LOCRI - Presso l'Asl i lavoratori attenderebbero ancora il pagamento delle spettanze degli anni 2008/2009 relative alla cosidetta “produttività”. Ad affermarlo sono le segreterie delle organizzazioni sindacali ospedaliere della Cgil, Uil e Fsi. Ieri, infatti i segretari Antonio Sgambelluri, Nicola Simoni e Firmo Micheli,hanno inviato una missiva al direttore generale dell'Asl invitandolo ad effettuare il pagamento delle spettanze “arretrate”. Nelle missiva i tre segretari aziendali, molto verosimilmente in maniera ironica, “prendono atto che, a distanza di due anni dall'insediamento della S.V. ai vertici di codesta As, dopo specifici impegni assunti per la liquidazione della produttività riferita agli anni 2008-2009, il personale dipendente, a tutt'oggi, non ha ancora usufruito delle spettanze dovute”. E questo - scrivono i sindacalisti “nonostante la disponibilità dei fondi”. Nell'evidenziare che l'As sarebbe “afflitta da gravi contenziosi”, Sgambelluri, Simone e Firmo, sottolineano che sarebbe opportuno che il vertice aziendale,relativamente alla cosiddetta indennità di “produttività”, si dia da fare affinché “in tempi brevi” venga effettuata “la liquidazione di quanto dovuto ai dipendenti”. L'invito viene effettuato anche “per evitare ulteriori sperperi di denaro pubblico in contenziosi che vanno ad implementare alcuni Studi Legali del Comprensorio, ben ferrati ormai in questo sistema”. I tre dirigenti sindacali nella missiva trasmessa al Bovalino. In paese il vescovo Fiorini Morosini inaugura la sede dell’Acai Punto di riferimento per gli operai di DOMENICO AGOSTINI BOVALINO - Alla presenza del Vescovo di Locri-Gerace Giuseppe Fiorino Morosini, del sindaco della città Francesco Zappavigna, e di Carlo Ceravolo che nel 2001 aveva aperto gli uffici, si è inaugurata la nuova sede locale del patronato Acai. Dopo i saluti del sindaco che ha elogiato l'iniziativa, augurando il meritato successo, il Vescovo si è soffermato sul significato del lavoro e sulla necessità che in un paese sviluppato come Bovalino, vi sia un Centro dove si raccolgono più servizi con professionalità certe e capaci di rispondere alle più varie richieste della Comunità. Lo stesso Vescovo ha poi benedetto i locali ed ha augurato buon lavoro a tutti i professionisti impegnati nel progetto. Ha preso quindi la parola il dott. Bruno Squillaci che ha presentato il patronato facendo la storia dell'Acai esponendo tutti i servizi che il Centro di Bovalino eroga. Il Patronato Acai ha, tra l'altro, il compito di assistere i lavoratori per la realizzazione dei diritti ine- L’inaugurazione con il vescovo Morosini renti l'assistenza contro gli infortuni e le malattie professionali, la tutela della salute, l'assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti, la disoccupazione, la maternità. Esso ha ancora il compito di assistere gli invalidi e i mutilati del lavoro, gli invalidi e mutilati civili, i ciechi civili ed i sordomuti, assistendo i lavoratori nell'applicazione di ogni disposizione concernen- manager dell'Asl sottolineano anche di ritenere che “l'eventuale procrastinare nel tempo della liquidazione della produttività, produce danno al personale dipendente che diventa così, facile preda per detti Studi che vanno, con le loro spese , “spesso maggiorate”, a logorare il bilancio di codesta Azienda, già “lacerato” dai sistemi dello spreco pubblico”. Simone e soci invitano Ranieri attivare, “nel più breve tempo possibile”, gli uffici competenti per “mettere in essere la liquidazione delle competenze dovute” e questo - scrivono - anche per “fugare ogni possibile dubbio di “clientelarismo” nei confronti del sistema contestato e che verrebbe a sorgere nell'uomo della strada”. p.l. te la previdenza, l'assistenza sociale e sanitaria, la prevenzione degli infortuni e delle malattie. Si tratta, in effetti un Centro Servizi a disposizione non solo dei lavoratori ma di tutta la popolazione dal momento che eroga consulenze assicurativi, finanziari, progettazione ed installazione di impianti fotovoltaici, formazione e servizi informatici, assistenza architettonica-progettuale, servizi agricoli ed uno sportello che si interesserà delle variegate “facce” sindacali degli immigrati comunitari ed extracomunitari fra cui primo e rinnovo permessi di soggiorno, richieste per rilascio di carte di soggiorno (anche cittadini appartenenti all’Unione europea). Di rilevante importanza lo sportello per il turismo sociale ed i servizi legali e socio-sanitari. All'interno del Centro opera il Caf-Acai che è autorizzato dal Ministero delle Finanze a prestare assistenza fiscale a tutti i dipendenti, pubblici e privati, ai pensionati. Tra gli Uffici presenti nel Centro, quello per la compilazione dei modelli 730 ed Unico persone fisiche per la trasmissione telematica al Ministero delle Finanze. Il Centro Servizi sorge in Viale Calabria al numero civico 1 B ed è aperto al pubblico nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 e martedì e giovedì dalle 17 alle 19.00. MONASTERACE I Marvanza esclusi dal Festival di Sanremo di VINCENZO RACO MONASTERACE Niente da fare per i Marvanza Reggae Sound che purtroppo non riescono a raggiungere l'obbiettivo di partecipare a Sanremo. Salta quindi la possibilità di vedere i quattro ragazzi monasteracesi sul palco dell' Ariston per il sessantesimo anniversario della canzone italiana. Gli otto artisti scelti tra ben 988 partecipanti sono Nicolas Bonazzi, Jessica Brando, Broken heart college, Mattia De Luca, La fame di Camilla, Luca Marino, Jacopo Ratini, Romeus, Tony, Nina Zilli. Con loro i due vincitori di Sanremolab Romeus e Jacopo Ratini. Oltre a cadere il tabù della canzone inedita, per la prima volta gli artisti della sezione Nuova Generazione del Festival potranno divulgare il proprio brano. Non potranno effettuare, relativamente alla canzone in competizione e fino alla prima serata del Festival, alcuna esibizione musicale in programmi televisivi. La novità principale è stata data dal fatto che quest'anno si potevano presentare testi in dialetto e uno di questi è stato presentato dai Marvanza “Sordi pe tassi”. Un testo bello e orecchiabile che descrive le difficili condizioni economiche vissute quotidianamente da un'Italia che al posto di soluzioni concrete offre solo utopie per coloro che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese: un tema attuale e in linea con la crisi economica recentemente vissuta dal paese ma che in realtà si rivela essere il leitmotiv tipico di un sud che spesso vive nella rassegnazione sociale. E anche se per questa volta niente Sanremo, ai quattro ragazzi monasteracesi che per i pochissimi che non li conoscessero sono il leader Ivan Lentini frontman del gruppo, Marco Lentini percussionista e voce, Mafalda Gara sax e voce, Claudio Chiera bassista e autore di alcuni dei testi. Insieme a loro vi sono i musicisti Enzo Nisticò alla batteria, Ilario Musco alla chitarra e Domenico Panetta, tastierista e produttore artistico dei Marvanza Reggae Sound. Ma i Marvanza non demordono e vanno avanti lungo il loro cammino. Di sicuro i ragazzi che hanno fatto sognare la Locride scommetteranno ancora sul festival della musica italiana di Sanremo. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Reggio 33 Locride Mercoledì 13 gennaio 2010 Locride Mercoledì 13 gennaio 2010 A Bovalino si sono riuniti il direttivo e gli iscritti al partito in vista del voto amministrativo di marzo Comunali, l’Udc scalda i motori Il presidente Cataldo: «Un confronto per una linea politica coerente e univoca» di DOMENICO AGOSTINI BOVALINO - Il Direttivo e gli iscritti dell'Udc di Bovalino si sono riuniti nella sede di via Spagnolo Morisciano per un primo esame della situazione politico-amministrativa. A Marzo, infatti, la comunità bovalinese è chiamata alle urne per il rinnovo del consiglio comunale e per la elezione del sindaco e, ovviamente, per le regionali. “Era opportuno, ha detto il presidente della sezione Giuseppe Cataldo che iscritti e dirigenti si confrontassero serenamente per un dibattito dal quale uscire con una linea politica coerente ed univoca”. Erano presenti la maggioranza degli iscritti oltre che il vice sindaco Sebastiano Primerano, l'assessore alla sanità Francesco Iemma, Mario Mazza del Consiglio Nazionale del Partito, Vincenzo Primerano della delegazione provinciale dell'Udc ed alcuni giovani simpatizzanti o iscritti. Nella esposizione del percorso politico che ha portato alla costituzione della sezione, lo stesso Vice sindaco, ha tenuto a sottolineare che nel 2005 non esisteva la sezione dell'Udc a Bovalino e che quindi, con l'iscrizione al partito, in seno al consesso comunale Il municipio di Bovalino il partito di Casini si è ritrovato con due assessori ed un consigliere. “Un fatto molto importante, ha detto Primerano, che arricchisce l'Udc e ci chiama a responsabilità maggiori a sostegno della politica che il nostro partito persegue in campo Nazionale e regionale”. Ma, Primerano, ha fatto di più, si è detto disponibile a mettere a disposizione della sezione l'eventuale sua candidatura perché “E' l'assemblea che dovrà pronunciarsi ed è giusto che in democrazia sia così”. Il Presidente sezionale ha preso atto della disponibilità dell'iscritto ed ha espresso giudizio positivo per l'impegno dei due assessori esplicitato nel dare risposte positive alla cittadinanza”. Un nulla osta implicito per la candidatura anche se dall'interno del- l'assemblea si è chiesto di iniziare gli incontri con i movimenti politici ed i partiti per un migliore concorso alla definizione di una lista solidale. Non quindi una lista alternativa a quella uscente che a parere dei soci potrebbe incrinare i rapporti con chi ha ruoli istituzionali all'interno dell'amministrazione ma un confronto dialettico con tutti per conoscerne i percorsi che “si estrinsecano in programmi, nel rispetto dei valori e della tradizione del Partito. Un'apertura al confronto con quelle parti con cui vengono condivisi i concetti essenziali della solidarietà della sussidiarietà, del rispetto della persona umana, della famiglia con la visione di una società che chiede migliori servizi, opere pubbliche e sanità efficiente. In questo quadro si è parlato anche delle elezioni regionali che rappresentano per la Calabria il “passo finale” per un vero decollo socio-politico, culturale ed economico attraverso le variegate possibilità offerte dal Por Calabria 20072013. “Avremo davanti cinque anni di serio lavoro per progettare e programmare per il futuro dei nostri figli. Un “treno” importante che soltanto attraverso una attenta e saggia programmazione, riuscirà a spostare l'asse della precarietà e dell'inutile intervento “a pioggia” per un investimento concreto nei vari comparti che comportano progresso civile e sociale”. Il primo incontro è stato sollecitato dal Movimento culturale-politico di Bosco Sant'Ippolito ma non ci è dato sapere ancora la data dell'importante avvenimento. Monasterace. I locali sono chiusi da tempo. Sos disagi Niente ufficio postale al centro Insorgono i residenti di VINCENZO RACO MONASTERACE - Ripristinare un servizio importante che al momento è chiuso e sta creando dei disagi enormi alla popolazione monasteracese. Gli uffici postali di Monasterace Centro da un po' di tempo non sono più aperti al pubblico. Gli sportelli collocati nel cuore del paese vicini alla chiesa “Esaltazione della Santa Croce” erano aperti due giorni alla settimana è garantivano agli abitanti della parte superiore del paese di poter usufruire dei servizi essenziali come pagare una bolletta o ricevere la pensione. Adesso niente più e soprattutto i pensionati per poter riscuotere la pensione devono giungere fino agli uffici postali della Marina. Una situazione di certo non piacevole. E' per questo che gli abitanti del “paese” a gran voce chiedono la riapertura degli uffici postali nei due giorni alla settimana. Anche perché non tutti gli anziani hanno a disposizione un parente che li porti alla posta della Marina in macchina e di conseguenza per alcuni di questi andare alla posta diventa un autentica missione di vita. In un primo tempo si era parlato di problemi di linea telefonica, ma adesso l'adsl c'è ed è funzionante ragion per cui questo servizio può essere ripristinato. Monasterace Centro è composto soprattutto da anziani e invalidi che fanno fatica a spostarsi, non tutti come detto hanno un parente che li porti in macchina dove vogliono. Ragion per cui questo è un caso che crea malessere sociale ed economico. Nella comunità monasteracese è L’ufficio postale. A sinistra Monasterace centro già sorto un comitato spontaneo di cittadini pronto a ogni forma di protesta per far valer i propri diritti. E' per questo che l'amministrazione comunale monasteracese guidata dal sindaco Maria Carmela Lanzetta si sta impegnato per ottemperare a questa questione non da poco. Anche il consigliere comunale Totò Arcidiacono che già da vicesindaco assieme al primo cittadino negli anni scorsi si recò addirittura a Roma per risolvere questa questione, si sta impegnando personalmente essendo tra l'altro residente a Monasterace Centro. L'ex vicesindaco ha avuto un incontro informale con il sindaco nei giorni scorsi e auspica come tutti del resto che possa andare tutto per il meglio. Già perché parafrasando un noto spot pubblicitario vedere soddisfare le richieste dei propri cittadini non ha prezzo per tutto il resto c'è (ci si augura) vedere la posta di Monasterace Centro di nuovo in vita. A Monasterace La proiezione di un film per amare la natura MONASTERACE - Mettere in guardia il mondo dalla possibile catastrofi ambientali e far scoprire l'amore per tutto ciò che è un dono della natura. E’ con questo obiettivo che il Wwf sezione Monasterace diretto da Martina Comito ha voluto far proiettare il film “The age of stupid”. I sostenitori del Wwf si sono riuniti presso i locali dell'istituto di enologia e viticoltura di Monasterace che per la cronaca è diretto da Pino Quaranta. Presenti all'incontro anche il sindaco Maria Carmela Lanzetta. L'incontro ha avuto un buon successo. Il film è un ibrido che comprende parti recitate, documentario e animazione. Il principale interprete è Pete Postlethwaite. Ricopre il ruolo di un uomo che vive solo in una terra devastata nel 2055 guardando fotografie dal 2008 e chiedendosi "Perché non abbiamo fermato il riscaldamento globale quando ne avevamo l'opportunità?". Il film è promosso da Greenpeace è dal Wwf. Il documentario è ambientato nel 2055. Pete Postlethwaite impersona un archivista che custodisce l'intero sapere del mondo, dalle opere d'arte ai contenuti multimediali. L'archivista scorre svariati video documenti che fanno presagire gli effetti del riscaldamento globale evocando il messaggio del "che stupidi siamo stati quando potevamo ancora fare qualcosa". Nel film vengono riportate sei storia. Si parla fra le altre cose dell'uragano Katrina. Poi si parla dei problemi della povertà del petrolio e dell'energia eolica. In un succedersi di storie con ambientazioni mozzafiato. v.r. Monasterace. Successo per l’associazione musicale “Calliope” incanta il pubblico MONASTERACE - L'associazione culturale “Calliope” brinda al successo del saggio del 6 gennaio. La scuola è in attività da appena 8 mesi ma è già una realtà in tutto il comprensorio con 75 allievi e i propri insegnanti che operano in orchestre su tutto il territorio nazionale. Il saggio è stato presentato da Lorenzo Sinopoli che ha voluto ringraziare il parroco don Fabio Falduto che ha concesso i locali della chiesa di San Giuseppe Lavoratore per il saggio. E' bene rimarcare che è stato scelto di non suonare con alcuni strumenti proprio per rispetto sacro in sui si svolgeva il concerto. Sinopoli durante il concerto ha ringraziato tutti i professori della Calliope Andrea Graziani, Giuseppe Gara, Christian Gara, Vincenzo Pisano, Eleonora Pisano insieme ai professori componenti della commissione artistica ad incominciare dal direttore artistico Danilo Russo e dai prof. Francesco Preiato, Luigi Tedesco, Susanna Panetta e Nicola Gerardo, oltre che il consiglio direttivo stessa. Una citazione poi è stato fatta per gli insegnanti di violino Fabio Grande, invece di sassofono Mafalda Gara di zampogna e pipita Domenico Gervasi per percussioni e batteria Mirco Posca di organetto Vincenzo Chiera, di pianoforte Angela Muscolo e di chitarra Rinaldo Lotti. Mentre durante l'anno Cristian Gara e Francesco Preiato hanno seguito la classe di teoria e solfeggio che ha avuto la soddisfazione non da poco di aver Gli allievi dell’associazione musicale “Calliope” pensato al conservatorio di Reggio Calabria all'allievo Marco Froio che ha ap- della Vallata dello Stilaro ha ringraziato è stapunto superato brillantemente gli esami otte- to poi fatto alle associazioni presenti alla pro nendo al licenza di teoria e solfeggio. Da se- Loco il tempio per la costante collaborazione e gnalare anche ciò che ha fatto la classe di pia- il sindaco Maria Carmela Lanzetta per l'attennoforte con tre allievi seguiti da Angela Mu- zione dimostrata nei confronti dell'associazione. scolo. Al termine Sinopoli a nome del'associazione v.r. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 34 Reggio 35 - e dintorni REDAZIONE: via Cavour, 30 - 89100 Reggio Calabria - Tel. 0965.818768 - Fax 0965.817687 E-mail: [email protected] Sembra ormai pronto il progetto preliminare dell’approdo turistico di Scilla. Caratozzolo: «Ci siamo» Il sogno chiamato “Porto pesce” Alcuni numeri: 636 posti barca ripartiti in un’area di 173mila metri quadrati SCILLA di FRANCESCA MEDURI SCILLA - “Il progetto del porto turistico dovrebbe concretizzarsi a breve”. Lo afferma Antonio Caratozzolo, responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Scilla, secondo cui “l'opera è in fase avanzata di progettazione definitiva”. Progettazione che sarà pronta non appena la “Marina Costa Viola Srl” di Reggio Calabria, società ideatrice (nonché futura costruttrice) del “Porto Pesce”, avrà portato a termine le indispensabili indagini geotecniche. Il tutto verrà poi presentato al comune scillese, che, una volta acquisita la documentazione completa, procederà alla convocazione di una Conferenza dei servizi (vi parteciperanno tutte le parti interessate) per l'approvazione del progetto relativo al porto turistico, con il conseguente rilascio di concessione edilizia. Questo l'iter necessario affinché i lavori vengano appaltati, per dare così inizio alla realizzazione del porto privato. Un'idea, questa, che è sempre piaciuta all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Gaetano Ciccone, sin da quando, poco più di un anno fa, la “Marina Costa Viola srl” chiedeva in concessione, ai fini della realizzazione e della gestione di un porto turistico, il tratto di costa compreso tra il depuratore di contrada Oliveto - con accesso dalla strada che conduce alla spiaggia omonima- e il vallone Scirò. Un'area molto vasta, dunque, circa 173 mila metri quadri. Così ripartiti: 148.500 di specchio acqueo e 13.000 di terreno demaniale marittimo, 6.400 di terreno demanio ferroviario e 5.600 di terreno di proprietà privata da espropriare. Stando ancora al progetto preliminare, 3900 mq saranno riservati ai parcheggi e alle aree verdi, con 397 posti auto, di cui 217 su parcheggio a due livelli. Tantissimo spazio, ovviamente, destiUno scorcio di Scilla nato alle imbarcazioni, con ben 636 posti per quelle di lunghezza compresa tra 6-30 metri. Numerosi gli “angoli” dedicati al divertimento, allo svago e allo shopping: grazie ad un Clubhouse su due livelli (con ristorante, bar, yatching club e centro commerciale), un minimarket e bar marinai. Il costo complessivo dell'opera sarà di 40 milioni di euro, da impiegare per opere marittime ed infrastrutture, impianti ed attrezzature, edilizia portuale e sistemazioni varie, spese tecniche ed espropri. Insomma, un'opera importante, almeno in base a ciò che è stato annunciato. Un'opera che, se realizzata, assumerebbe sicuramente un ruolo di primo piano nella zona della Costa Viola, soprattutto per il richiamo che avrebbe a livello turistico. E non solo. Perché si prevede che il porto, una volta a regime, possa occupare un indotto pari a 1,5 unità per posto-barca, pari quindi a poco meno di 1000 posti di lavoro. La costruzione del “Porto Pesce” significherebbe inoltre recuperare un'area abbandonata a se stessa, che perciò potrebbe prendersi una bella “rivincita”. Certo è che ai tanti pareri favorevoli alla realizzazione dell'opera, si contrappongono le critiche (non molte, a dire il vero) di quanti non la vogliono, in primis perché sarebbe contigua al torrente Oliveto, che negli anni scorsi ha causato parecchi danni ai terreni, alle case e alle attività produttive del posto. Senza dimenticare la questione degli espropri e la precarietà della strada di accesso. Infine, al momento c'è soltanto un porto che viene considerato fondamentale e necessario, quello comunale, il “mitico” rifugio delle barche dei pescatori di Chianalea. Un porticciolo per la cui messa in sicurezza bisognerà attendere ancora un po', essendo stato bloccato il finanziamento previsto. Il costo complessivo dell’opera è di 40 milioni di euro Sfuma invece il “porto rifugio” SCILLA - Porti che nascono, porti che sfumano. Mentre il “Porto Pesce” prende sempre più forma, la sistemazione del porto “rifugio” è cosa sempre più lontana. “Grazie” alla decisione del Ministero delle Infrastrutture di bloccare il finanziamento di 10 milioni di euro previsto per il prolungamento del secondo braccio del molo foraneo del porto scillese. Ma “grazie”, soprattutto, al Genio Civile Opere Marittime di Reggio Calabria, colpevole, secondo l'ingegnere del comune di Scilla Antonio Caratozzolo, “di non aver portato avanti la progettazione esecutiva dell'opera”. Una progettazione che non è stata presentata al Ministero, dunque, “nonostante i continui solleciti da parte dell'amministrazione comunale guidata da Gaetano Ciccone”. “Che si è sempre impegnato al massimo, e continuerà a farlo, per la questione del porto”, ribadisce Caratozzolo. Rimandando indietro le “accuse” dell'opposizione scillese di “scarsa attenzione sulla cosa da parte del sindaco, perché affascinato dal porto turistico”. Il progetto del porto turistico di Scilla che ha la forma di un pesce Sui trasporti nello Stretto intervengono l’Orsa e la Cisl Si alza il grido dei sindacati «Serve la mobilità democratica» di DOMENICO CRIMI VILLA SAN GIOVANNI - Il sindacato ferrovieri di Messina “Orsa” ha inviato una petizione al presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri, delle infrastrutture e Trasporti, al Ministro delle Attività Produttive, al Presidente della RegioneSicilia e al sindacodi Messina, avente per oggetto “Stretto di Messina,il dirittoalla mobilitànon èuguale per tutti”. La petizione si apre con un richiamo alla Costituzione Italiana che garantisce “l'obbligo del mantenimento della continuità territoriale” che le Ferrovie sono chiamate ad assicurare nel rispetto del contratto di servizio, cosa che però viene messa in discussione in questi giorni attraverso il taglio di treni e navi attuato in modo arbitrario dall'azienda ferroviaria. I sindacalisti della Orsa continuano la petizione evidenziando che “si prospettaperla prossimaestateladiminuzione di treni a lunga percorrenza, poiché sono state respinte le prenotazioni su alcuni treni per cui si sta per avviare di fatto un ridimensionamento dell'offerta ferroviaria da e per la Sicilia”. La petizione sostiene che “si tratta di un drammatico stratagemma che non risparmia niente e nessuno”. Infatti è prevista anche una decurtazione per i treni che circolano di notte, già ridotti del 40% negli ultimi 3 anni. La sopraddetta strategia, secondo l'Orsa, avrà immediate ricadute sull'intera economia regionale ed in particolare su quella messinese, alla quale verrà negato il diritto sacrosanto dell'attraversamento e il diritto a muoversi per tutti coloro che lavorano e studiano sulle due sponde siciliane e calabresi. Pertanto in tutta l'area integrata si ridimensioneranno le opportunità di trasporto delle merci e vi sarà certamente un aumento dei costi per le aziende e le fasce sociali più deboli. Ritenendo le decisioni delle Ferrovie inaccettabili, ricordano che lo Stato deve garantire secondo il trattato di Amsterdam la mobilità alle sue popolazioni e nello stesso tempo il trasporto merci. Infine ricordano a tutti “che il ponte non si costruirà domani”percui si pongonola domanda su quello che avverrà nel frattempo e su quello che avverrà all'indomani della costruzione e cioè sui collegamenti della città con la struttura. Pertanto auspicano che il Governo provveda immediatamente a convocare un tavolo permanenteperla discussionesullamobilitàe sul ripristino dei servizi interrotti. Sulla tematica dei trasporti nello Stretto è intervenuto in questi giorni anche il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese, assiemeal segretario provinciale della Fit Cisl Enzo Testa ed al responsabile del settore delle Ferrovie della Fit Cisl Michele Barresi. I tre sindacalisti evidenziano che il 10 di gennaio è stato nel pomeriggio sospeso il servizio Trenitalia Cargo e che la cosa si ripeterà nei pomeriggi del 14, 16 e 17 Gennaio. Ciò fa paventare che Trenitalia “voglia chiudere lo scalo e sopprimere i treni merci programmati ed un progressivo abbandono del trasporto merci in Sicilia con la dismissione degli scali merci siciliani, come avvenuto già a Brancaccio”. “Simili provvedimenti - dice il documento Cisl - allarmano anche alla luce delle insistenti notizie che circolano in azienda di prossime limitazioni di treni merci specie quelli che trasportano legname e acqua minerale”. Le merci verrebbero bloccate in Calabria da dove proseguirebbero per la Sicilia su gomma via mare per i porti di Palermo e Catania. Le Ferrovie effettuerebberosolo iltrasporto di prodotti siderurgici e di merci pericolose. Perciò Cisl e Filt messinesi chiedono ai politici di intervenire affinché Trenitalia continui a svolgere il proprio ruolo di vettore del servizio pubblico “a garanzia del “servizio universale” che Trenitalia devegarantire in virtù delsuo contratto di servizio con lo Stato”. Una delle caronti al porto di Villa San Giovanni che fa la spola con la Sicilia La protesta dei cittadini di via Vittorio Emanuele a Cannitello Acqua nera dai rubinetti di ENZO REPACI VILLA SAN GIOVANNI - Arriva dalla frazione villese di Cannitello la lettera con la quale, alcuni cittadini riferiscono che dai loro rubinetti di casa, l'acqua scende piena di terra. Chi scrive abita lungo la centralissima via Vittorio Emanuele, la strada che dal lungomare villese, passa dalla chiesa di Maria Santissima di Porto Salvo e, costeggiando il mare, arriva fino alla frazione di Porticello: “E' da più di una settimana che dai nostri rubinetti l'acqua scende nera e piena di terra”. I cittadini cannitellesi fanno sapere che «l'acqua non può essere utilizzata neanche per cucinare». Alcuni cittadini hanno chiesto spiegazioni all'Asp, all'acquedotto e al Comune e sono in attesa di risposte. Gli abitanti del quartiere sollecitano «un accertamento immediato soprattutto per capire se l'acqua dei rubinetti, tradizionalmente considerata potabile, possa costituire un rischio per la salute». Il problema è stato segnalato all'amministrazione comunale per gli opportuni controlli a favore dell'igiene pubblica, perché «venga appurato se esista un tipo di inquinamento e un pericolo per la salute dei cittadini». Tra le lamentele registrate c'è la constatazione di acqua sporchissima, color marrone. C'è chi, fra i residenti della zona, fa risalire l'intorbidamento dell'acqua «ai lavori, intrapresi qualche settimana fa dal comune». L’acqua scende da un rubinetto E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Villa Mercoledì 13 gennaio 2010 36 Ufficio di Corrispondenza: Piazzetta 21 Marzo, 9 - 89024 Polistena Tel/Fax 0966.935320 E-mail: [email protected] Dopo le giornate di guerriglia urbana la città si avvia a ritornare alla normalità, ma resta il malcontento Su Rosarno c’è discordanza Uno scenario che a molti ha ricordato l’apartheid sudafricana del 1994 di DOMENICO GALATA’ ROSARNO - Dopo giornate di guerriglia urbana cui eravamo abituati ad assistere solamente vedendo i servizi dei telegiornali o qualche film americano, la calma sta lentamente tornando a Rosarno. Uno scenario che a molti ha ricordato l'apartheid sudafricana conclusasi nel 1994: bianchi contro neri, calabresi contro cittadini del continente nero. Se Rosarno è stato il centro degli scontri, proiettato in tutto il mondo da giornali e troupe televisive, il resto della Piana, seppur lontano dai presidi e dai momenti di tensione, è rimasto attaccato ai notiziari, ai siti internet, alle pagine dei quotidiani, per sapere, per conoscere quale fosse l'evolversi della situazione nell'antica Medma. E così come la vicenda rosarnese ha alimentato il dibattito politico nazionale ed internazionale, anche nel territorio pianigiano, nella maggior parte dei suoi 170 mila abitanti, si sono formate le correnti di pensiero: quelli dalla parte degli africani, che pur non condividendo la reazione alle provocazioni sostengono il loro diritto ad una libera e tranquilla permanenza nel territorio, e quelli che dei “fratelli” neri non ne vogliono più sapere, senza se e senza ma. Girando nei paesi e sentendo le opinioni delle persone è facile imbattersi nei commenti più disparati, a favore di una o dell'altra posizione: «Quanto successo a Rosarno è inaccettabile - ha affermato Michele, operaio di Laureana di Borrello - queste persone hanno vissuto sino a pochi giorni fa in una situazione di degrado a dir poco disumana. Ci sono serviti nella raccolta degli agrumi, ma in pochi si sono preoccupati della loro condizione fino a quando qualche “genio” incivile è andato a sparargli per puro gioco, come se non si trattasse di un essere umano Una fase della guerriglia urbana a Rosarno ma di una bestia con cui divertirsi». Diametralmente opposta l'opinione di Francesco, impiegato di Palmi: «Li abbiamo accolti, abbiamo dato loro un lavoro ed ecco come ci hanno ripagato. Distruggendo le auto, le case, e spaventando le nostre donne e i nostri bambini. È meglio per tutti che non mettano più piede dalle nostre parti. E non perché siamo razzi- sti, ma perché hanno sbagliato e non meritano più la nostra fiducia». In molti concordano sul fatto che la reazione del popolo d'Africa sia stata spropositata, esagerata e non utile a migliorare i rapporti anche con chi non li ha mai visti di buon occhio, ma ciò su cui la popolazione della Piana pare essere concorde è la necessità di una maggiore applicazione delle leggi sul- Salta la tradizionale fiera ROSARNO - Dopo i drammatici avvenimenti di questi giorni rimane alta la tensione e il clima di incertezza che si respira in città. Per questi motivi il commissario prefettizio Domenico Bagnato ha dato disposizione di rimandare a data da destinarsi la tradizionale fiera di gennaio, in programma da domani e fino a venerdì 15 e che ogni anno attira espositori provenienti da tutta la Regione e anche da fuori. g.t. l'immigrazione attualmente in vigore: «Io sono stato molti anni in Svizzera - ha raccontato Giuseppe, un pensionato di Taurianova e senza un lavoro ed un regolare permesso venivi sbattuto fuori. Per me chiunque può venire a cercare di migliorare la propria vita qui da noi, ma se ci sono delle regole devono essere rispettate e lo Stato deve essere in grado di farle rispettare, senza mai chiudere un occhio». Sono in molti a fare paragoni con le ondate migratorie provenienti dall'est europa, vedendo nella gente africana persone che in realtà poco inclini a vivere una vita qualitativamente migliore: «Perché piuttosto che vivere in quelle fabbriche abbandonate e diroccate perché non fanno come i rumeni o gli ucraini? - si chiede Teresa, una casalinga di Polistena - quelli vengono qui da noi, si trovano un lavoro, affittano una casa, mandano i loro figli a scuole e cercano di condurre una vita dignitosa». E la 'ndrangheta? Non tutti credono che la criminalità organizzata abbia nascosto interessi dietro l'arrivo degli immigrati africani nella Piana: «Ma cosa interessa alla 'ndrangheta dei neri - ha affermato Roberto - imprenditore di Gioia Tauro - quelli hanno in mano affari ben più grossi e non badano certo a chi va a raccogliere arance per 20 euro al giorno. Le storie del caporalato sono tutte invenzioni. Gli agrumi non valgono più nulla sul mercato e la criminalità cerca altrove i propri profitti». Le reazioni della Piana ai fatti di Rosarno quindi sono state molto variegate, e adesso che ci si appresta a tornare alla normalità sono in tanti a porsi un ulteriore quesito: riuscirà ancora la gente della Piana di Gioia Tauro a manifestare quel senso di ospitalità verso “l'altro” che tante volte è stato celebrato da chi ha visitato o vissuto in questi luoghi? L’INTERVENTO «Monta la rabbia e la follia per una dignità dilaniata» di FRANCESCO LARUFFA* L'EPIFANIA è festa dei popoli. La Chiesa accoglie gli stranieri come Gesù accolse i pastori e i Magi. La Chiesa contrasta qualsiasi norma che discrimini e penalizzi gli immigrati; accoglie chiunque chiede di entrare e trovare il pane della solidarietà. Davanti all'Epifania di un solo Dio-Padre dell'umanità planetaria, tutti abbiamo la stessa dignità e di questo ci dobbiamo ricordare pe r non perdere fiducia in noi stessi. Da Cristo, sgorga inesauribile la passione dei cristiani ad incontrare tutti gli uomini della terra a condividerne la vita anche nelle condizioni più provate e più drammatiche, ad annunciare loro il dono del Salvatore. Cristo è chiamato “luce delle genti”. Molti non lo sanno, Egli lo sa, perché è il Dio che salva tutti di ogni colore e nazione. Vengono da lontano su vecchi barconi, una marea di giovani forti neri di faccia e di miseria; sono cercatori di speranza che deve tradursi in accoglienza umana e cristiana. Sta a noi, cambiare mentalità, non dobbiamo avere paura degli stranieri e nep- pure indifferenza, l'incapacità di riconoscere nell'altro una persona prima ancora di essere uno sventurato. Alcuni di loro sbagliano. Ma dobbiamo essere loro riconoscenti, la maggior parte, perché essi sono una risorsa e una ricchezza per la Chiesa e la società. Per non dimenticare in termini di angoscia e sofferenza, nell'episodio della fuga della Sacra Famiglia, stranieri accolti in terra d'Egitto, con le tante fughe dei disperati dei nostri giorni attraverso la frontieradel mare,animati dallastessa speranza di trovare una terra ospitale come fu un tempol'Egitto per una certa “Maria”e un certo “Giuseppe”. Quella tragica Epifania a Rosarno, doveva essere la festa dei “doni”. Ma quali doni? Losfruttamento dell'uomo, che rende più misera la miseria, la balordaggine, l'ignoranza, la provocazione, la mafiosità, l'odio, il cinismo di chi se lavuole spassare come ungioco, sparando addosso? Che ha causato quella spaventosa sommossa con cariche di polizia e carabinieri, il terrore della gente buona e generosa, i gravi danni alle persone e alle cose? I doni dell'Epifa- nia sono altri: l'amore, la fede, la giustizia, la legalità, il rispetto e l'attenzione dell'altro, del diverso, del poveraccio in cerca di rifugio e di lavoro onesto mal pagato. Abbandonati e persi su chilometri distrada, traRosarno ele portedi Gioia Tauro, avanti e indietro con gli occhi sgranati, senza dimora, con le mani vuote,lostomaco el'anima.Perchéprovocarli? Perché sfidarli? La gente, la Chiesa li ha accolti, inventandosi soccorsi di ogni genere, mense e materassi. Ma non basta. Non può bastare. Così monta la rabbia e la follia per la dignità dilaniata. No, non dovevano reagire seminando paura e sgomento, afferrati dalla disperazione e mortificati nella carne e nello spirito. Perdonarsi per perdonare è la prima via; le altre vie riguardano la tutela dei cittadini e degli immigrati, le determinazioni delle istituzioni per assicurare un “asilo” dignitoso e un lavoro retribuito, non da fame. E che la “stella” dell'Epifania ritorni a brillare sui percorsi dell'uomo. Nella pace. *Parroco del Duomo di Gioia Tauro ITALIA DEI VALORI Giovanna La Terra «Il lavoro nero gestito dalla mala» da una reale integrazione di NICOLA ORSO tra popoli diversi. C'è un GIOIA TAURO - Alle di- problema culturale e polichiarazioni dell'europar- tico in Calabria: si esulta lamentare dipietrista, per le isole felici, ci si sotLuigi De Magistris, su ciò trae quando si tratta di fache è accaduto a Rosarno, re i conti con i problemi di si aggiungono quelle di sopravvivenza, di aiuto Giovanna La Terra, por- concreto, di integrazione tavoce provinciale di Ita- e di regolarizzazione delle posizioni dei migranti lia dei Valori. «La situazione esplosa a nella Piana, troppo proRosarno e nella Piana - blematica per tutti, in priscrive La Terra - ci ripro- mis per la Regione Calapone un inquietante in- bria, latitante, come semterrogativo: tutti sapeva- pre, quando si tratta di asno. Si sapeva del numero sumere decisioni o misuconsiderevole di immi- re serie per contrastare il grati presenti tra Rosar- fenomeno dello sfruttano e Gioia Tauro. Si sape- mento. Non si può - continua - accettare va che essi cosenza essere instituiscono la dignati Questa forza lavoro è una politica nelle campaschizofrenica, gne per la racche da un lato colta delle aransi commuove ce. Si sapeva, per Wenders soprattutto, che gira un che questi uocorto proprio mini e queste su Riace e sul donne vengono tema dell'accoda terre lontaglienza, dall'alne, sfuggono tro si sottrae, alle guerre nei insieme ad alloro paesi, sono tre istituzioni, disposti a tutto ai doveri di gaper vivere in parantire a tutti i ce. Si sapeva Uno dei feriti diritti di vivibiche il lavoro era svolto in nero o pagato al lità, di dignità umana, di riconoscimento del lavodi sotto del minimo indispensabile e che il loro uti- ro che questi migranti lizzo è gestito dalla crimi- hanno fatto nella Piana. nalità organizzata. Ma co- Da anni ci si interroga su me si poteva pensare, e i questa situazione, si fatti drammatici lo con- mandano soldi a pioggia, fermano, che questa si- si tollera, ministro Marotuazione vergognosa, di- ni, che questi migranti resumana, di nuova schia- stino a Rosarno per anni vitù potesse passare sotto senza alloggi, senza diritsilenzio, in un territorio ti, nell'indifferenza genein cui la criminalità con- rale. I cittadini di Rosartrolla ogni centimetro del no hanno diritto a vivere territorio e detta le regole con serenità, a chiedere del gioco, controlla il mer- allo Stato di fare la sua cato della raccolta degli parte. Non dimentichiaagrumi, gestisce la tratta mo che gli stranieri sono degli esseri umani, con- vittime due volte: vittime trolla i processi di coesio- del degrado e della solitune sociale. Ma chi rispon- dine, vittime di un sistede a questa grave situa- ma criminale che li sfrutzione di degrado? E' vero - ta. Ha ragione Roberto afferma Giovanna La Saviano: “i migranti diTerra - i Comuni hanno of- ventano violenti quando ferto il minimo indispen- vengono ridotti alla sabile per fronteggiare schiavitù”. L'arrivo di Laura Boll'emergenza. Ma come si fa a giustificare un'emer- drini a Rosarno - conclugenza che dura ormai da de La Terra - dà la dimentanti anni? Davvero le sione di quello che è sucistituzioni possono au- cesso: l'intervento deltoassolversi, senza intro- l'Unchr dà la dimensione durre un qualche elemen- della gravità mondiale deto di autocritica da ricon- gli accadimenti. Siamo di durre a politiche gover- fronte al fallimento di native e regionali falli- una politica xenofoba che mentari? Si parla spesso non riconosce i diritti di una Calabria dell'acco- umani. Al ministro Maroglienza e si citano per tut- ni vorrei dire: la lotta alla te Riace e Caulonia. Isole mafia deve coinvolgere il felici? O piuttosto buone tessuto sociale, deve spezamministrazioni o singo- zare la cultura del silenli politici che con impe- zio, deve spingere a difengno e volontà hanno co- dere i diritti, tutti, deve instruito un modello di ac- durre a riflettere sui limicoglienza accompagnato ti di un sistema». E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Piana Mercoledì 13 gennaio 2010 Reggio 37 Piana L’ascesa economica e criminale della cosca Bellocco gestita dal boss Carmelo in prova ai servizi sociali Dai boschi ai supermercati Il nipote Micu seguiva i Pesce. I figli Francesco e Domenico: il braccio e la mente L’ASSUNZIONE di GIOVANNI VERDUCI ROSARNO - La mafia dei boschi ha lasciato la campagna e si è fatta imprenditrice. Il business prima di tutto, anche dell’alleanza con i Pesce. Carmelo Bellocco, il boss arrestato dopo gli anni passati a Granarolo nell’Emilia, (una zona industriale nella cintura bolognese), in prova presso i servizi sociali di quel comune, guidava la cosca senza tentennamenti. Ne aveva diviso il comando tra i suoi figli ed i nipoti, affidando ad ognuno di loro un compito specifico. Domenico Bellocco, 33 anni anni detto “Micu u longu”, aveva la responsabilità importante di gestire i rapporti con la cosca rosarnese consorziata dei Pesce; il 21enne Francesco, invece, avrebbe dovuto gestire l’ala militare del gruppo ed, infine, il 30enne Domenico era considerata la mente imprenditoriale del gruppo. Nonostante la distanza da Rosarno, però, Carmelo Bellocco non perdeva mai di vista gli affari della famiglia. Ne governava le strategie, ne teneva in pugno i destini economici.In ciòaiutato anchedalla moglieMaria Teresa D’Agostino. Al boss non sfuggivano nemmeno gli avvenimenti che si registravano a Rosarno, anche quelli piccoli come una scazzottata fra giovanotti, e si impegnava per organizzare una “risposta”o trovare una soluzione. Gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria, guidati da Renato Cortese, ed i loro colleghi di Bologna ne seguivano passo dopo passo gli spostamenti. Le cimici dentro l’appartamento registravano ed offrivano agli investigatori nuovi spunti di indagine. Come un’intercettazione telefonica nella quale la famiglia Bellocco discute dell’acquisto di una striscia di terra: un terreno da comprare anche a costo di vite umane. “Nel corso - si legge in uno stralcio degli atti di inchiesta - del dialogo inizialmente si parlava della gestione del supermercato Essetre e del progetto di aprire un distributore di carburante, poi la discussione si spostava sull'opportunità di acquistare un lotto di terreno da un tale Gianni, non meglio identificato. Nel corso della conversazione emergeva chiaramente la mentalità tipicamente mafiosa di tutti i presenti, evidentemente abituati a imporre la propria voRenato Cortese lontà facendo leva sulla forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo e sulla conseguente condizione di assoggettamento e di omertà dei terzi. Infatti, dopo che Umberto suggeriva di acquistare un lotto di terreno, evidentemente di proprietà di tale Gianni, posto dietro il fondo di “Garibaldi” (dietro lui ce la prendiamo noi), Carmelo dava un preciso incarico al figlio Domenico: “digli a Gianni, vai a trovarlo…”. “Gli devi dire tutta, tutta fino al fiume…, tu vai da Gianni… Gianni ti manda un abbraccio mio padre, suo padre è ancora vivo?.. Ti manda un abbraccio mio padre, ha detto di abbracciare anche tuo padre… la terra qui dietro deve restare tutta a noi, che noi la paghiamo… Tutta la striscia nostra, la striscia completa ci resta a noi, quantomeno fino al fiume”.I presenti,inparticolare Domenicoe Teresa, concordavano con le parole di Carmelo (D:“si fino al fiume”; T: “fino al primo fiume”), il quale insisteva (“5000 metri… ha detto mio papà che ti vuole bene che ti rispetta c'è stato sempre un rispetto tra di noi, tra te e lui, tra tuo padre e mio padre di questa terra qua non ti devi sognare a venderla, perché questa qui ci interessa a noi…“) e spiegava che, se Gianni avesse tentennato, sarebbe stato necessario ricorrere ad esplicite minacce di morte: “digli a Gianni…gli devi dire che ha detto mio padre che ti ammazza Gianni, a te a tuo fratello a tuo papà…”. “Se vedi che si annaca (ndr. tentenna) gli devi dire, oh Gianni, ha detto mio padre di dirtelo, mi prendeva male dirtelo sennò ti ammazza a te a tuo papà a tutti quanti vi ammazza, mo' te lo dico chiaro chiaro a me pare male dirtelo però io non c'entro niente…Ambasciatore non porta pena gli devi dire… ha detto che vi ammazza tutti gli devi dire… tu gli devi dire le cose amichevoli, lui lo deve dire amichevole, però…”. Senza esagerare, spiegava il boss, ma fagli capire che se sbaglia è morto. «Se vendono il terreno ammazziamo il padre e il fratello» Nulla osta del boss a parente di sbirro ROSARNO - Il parente di un carabiniere da assumere come operaio presso il supermercato di famiglia. Una cosa che prima era un tabù per le cosche di ‘ndrangheta, era diventata una cosa fattibile; almeno a Rosarno. Per Carmelo Bellocco, infatti, la cosa era fattibile. Contattato ed informato di questa “particolare” assunzione dal figlio Domenico, il padrino era pronto a far entrare il parente di uno sbirro in busta paga. Anzi, invitava il figlio domenico ad essere aperto alle “rivoluzioni”. “Domenico Bellocco - scrivono gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria - che emerge essere colui che si incarica di fatto della gestione del Supermercato, si occupa anche dell'assunzione dei dipendenti. Nell'occorso, chiede un consiglio al padre Carmelo sull'opportunità di assumere il cognato di un carabiniere”. “Carmelo, supervisore nella gestione del supermercato - si legge infine sulla vicenda - dà il nulla osta al congiunto precisando che in fin dei conti si tratta solo di concedere un lavoro ed invitando il figlio ad essere aperto a queste rivoluzioni e poi dobbiamo essere un attimino più ... più avanzati... la tecnologia è arrivata sulla luna, sopra le stelle”. La polizia sequestra il supermercato della cosca Bellocco Il boss bloccò i propositi della sorella di uccidere il genero «Ammazzarlo non vale la pena è meglio una scorpacciata» ROSARNO - Nella casa di Granarolo dell’Emilia Carmelo Bellocco riceveva tutti. Dalla periferia di Bologna si occupava di affari, ma non dimenticava di stare appresso anche alle questioni affettive, ai problemi che gli venivano esposti di volta in volta da parenti ed amici. Nell’agenda del boss, infatti, non c’erano solo affari economici o ritorsioni criminali, vi era spazio anche per le diatribe familiari e per la loro risoluzione. Un caso sintomatico di tutto ciò, per gli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria, è stato quello legato alla richiesta giunta al padrino dalla sorella Francesca. Quest’ultima, da tempo residente nel territorio della provincia di Parma, aveva avuto un acceso diverbio con il genero. I toni della disputa, per gli investigatori della polizia di Stato, erano talmente saliti che la donna aveva ma- turato il progetto di “disfarsi”del marito della figlia. “Lo voglio ammazzare”, avrebbe detto Francesca Bellocco al fratello Carmelo. “Nella circostanza Francesca Bellocco - si legge nella carta dell’inchiesta - manifestava un forte rancore nei confronti del genero e affermava esplicitamente “lo voglio ammazzare”, chiedendo aiuto al fratello. Carmelo, dopo averle evidenziato che si trattava pur sempre del marito di sua figlia è sempre il marito, le chiedeva se le ragioni del risentimento fossero dovute esclusivamente al diverbio che la donna aveva raccontato, o se, invece, il genero avesse fatto altro. La sorella rispondeva che si trattava di quella cosa lì e basta, per cui Carmelo diceva che per quella così lì e basta non vale la pena (sottinteso: non vale la pena ammazzarlo), in quanto per una cosa del genere, lasciare i figli in mezzo ad una stra- da...!”. La cosa, quindi, non si poteva fare o, almeno, non si poteva portare a termine nei modi richiesti dalla donna. “Quindi Carmelo Bellocco - concludono gli inquirenti - dopo aver valutato la situazione, suggeriva una soluzione intermedia: dare una lezione all’uomo, senza però ammazzarlo: “magari.. una buona scorpacciata (ndr. usa questo termine impropriamente intendendo chiaramente significare una lezione) questa si ma no... ma il resto è esagerato... perchè poi alla fine chi ci rimette sei sempre tu (….) gli mandiamo in paio di persone...(inc.). però andare oltre no perchè... non ne vale la pena... specialmente per un drogato di merda...”. gio.ve. Carmelo Bellocco, il boss rosarnese per anni in prova ai servizi sociali Il ruolo di Domenico Bellocco, nipote del padrino, nelle strategie economiche del clan «Io i soldi mica li tengo a casa, io li riciclo» ROSARNO - “Io i soldi mica li tengo a casa, io li riciclo, li riinvesto”. Applausi a scena aperta. Spavaldo come sempre Domenico Bellocco, “Micu u longu”, così spiegava allo zio Carmelo le sue strategie economiche. Quelle scelte che, poi, coincidevano con quelle della famiglia. Domenico Bellocco, 33 anni, ora è latitante. Il tribunale della libertà ha annullato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nei suoi confronti la scorsa estate, e da quel giorno il giovane “plenipotenziario” della cosca è sparito nel nulla. Prima di nascondersi fra i boschi Domenico Bellocco della Piana di Gioia Tauro, però, aveva trovato il modo ed il tempo di responsabilizzare il fratello Antonio nella cura del business familiare. Gli uomini di Renato Cortese e Diego Trotta lo avevano capito rileggendo i brogliacci delle intercettazioni effettuate all’interno della casa circondariale di Palmi. “Sin dal primo colloquio, infatti, Micu - scrivono gli investigatori - effettuava un vero e proprio passaggio di consegne al fratello Antonio cl. 80, responsabilizzandolo e dicendogli esplicitamente: Antonio… fatti solo… hai capito…solo tu ci sei libero …basta che non ti arrestano pure a te … io di te ho bisogno adesso… tu ci sei tu … tu devi badarmi … non gli altri… degli altri non pretendo niente … loro l'hanno fatta prima la galera … io la faccio adesso”. Ma prima di finire dietro le sbarre, Domenico Bellocco era molto attivo dentro la cosca. Oltre a curare i rapporti con i Pesce, infatti, “U longu” era intervenuto in merito alle minacce di Francesco Amato rassicurando lo zio: “Noi siamo cristiani, uno che si sogna di venire a parlare a noi in quel modo è un pazzo, o è pazzo o è stato pilotato con l'accordo, ma non ti preoccupare che la risolviamo noi la situazione; al momento dei saluti, dopo che Carmelo gli aveva detto lo dobbiamo fare, basta, tenetevi pronti, rassicurava lo zio, dicendo già siamo pronti”. Domenico Bellocco appare pronto e senza scrupoli. “La mentalità tipicamente mafiosa di Domenico - si legge nelle carte dell’inchiesta - si desumeva chiaramente quando proponeva di risolvere la questione con Francesco Amato, ricorrendo al metodo della cosiddetta lupara bianca (lo prendiamo e ce lo carichiamo in macchina)”. gio.ve. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Mercoledì 13 gennaio 2010 Piana Mercoledì 13 gennaio 2010 Taurianova. Agitazione in casa comunista tra il segretario locale e quello provinciale E’ scontro tra Ciano e Larosa Il pomo della discordia è un comunicato di scuse agli immigrati TAURIANOVA - È polemica tra il Segretario provinciale di Rifondazione Comunista Antonio Larosa e quello taurianovese Pino Ciano. Da una parte l'esponente provinciale attraverso un comunicato stampa afferma: “Non ce l'abbiamo fatta a imporre la democrazia e la legalità, proponiamo una grande manifestazione antirazzista. Chiediamo scusa ai migranti, venuti qui da noi per trovare lavoro, e invece scacciati violentemente dopo mille umiliazioni, mille ingiustizie, mille soprusi. Chiediamo scusa anche ai cittadini di Rosarno e di ogni altro luogo di Calabria dove comanda la 'ndrangheta, perché non siamo stati capaci di costruire insieme a loro acco- glienza vera, perché li abbiamo lasciati soli permettendo il lento maturare di un razzismo strisciante, perché abbiamo delegato alla mafia il controllo del territorio e la regolazione dei rapporti sociali. Per queste ragioni, facciamo appello ai rappresentanti istituzionali, ai partiti politici, alle forze associative e sindacali, al mondo cattolico, ai singoli individui, perché si costruisca insieme una grande manifestazione anti-razzista a Rosarno”. A quanto pare però, il comunicato stampa non è andato giù a Ciano, che dichiara: “Non bastano le scuse, non è sufficiente una manifestazione, oggi, dopo che nel momento in cui dovevamo essere tutti presenti sul posto ed essere vicini e gridare forte che lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo deve essere combattuto ed estirpato non c'eravamo. Sono andato a Rosarno, ma non ho trovato nessuna faccia conosciuta di compagni, sindacalisti, e di tanti che si vedono nei convegni e nelle inaugurazioni. Invece ho visto da una parte facce di questi lavoratori arrabbiati ed impauriti e dall'altra le facce di gruppi di persone, che guardavano in cagnesco questi lavoratori, e gli gridavano di andare via e tornare in Africa. E'stata una esperienza che non dimenticherò mai; mi chiedo vista la situazione, quante ne verranno ancora. Una cosa voglio evidenziare, tutti i co- siddetti ben pensanti sbraitano e gridano al ripristino della sicurezza, della legalità e dell'espulsione dei clandestini, però nessuno chiede in modo semplice ma rigoroso: degli ispettori del lavoro, Pino Ciano degli addetti al controllo sui campi di lavoro al rispetto dei accusando la segreteria provindiritti sindacali salariali civili. No, ciale di non aver fatto nulla, e socosi è stato troppo facile risolvere prattutto di non essere stati preil problema per la cosiddetta socie- senti nel territorio nei giorni degli tà civile, cacciarli via. No se questa scontri. Dichiarazioni forti quelle di Ciaè la nostra realtà, e purtroppo lo è, allora vi è moltissimo da lavorare, no che sicuramente non passeranfar crescere le coscienze, amare il no inosservate e non faranno atprossimo, ed impegnarsi in prima tendere la risposta del Segretario persona>>. Non le manda certa- provinciale. mente a dire, l'esponente locale, ra.lo. Su Taurianova l’analisi sociale di don Antonio Spizzica. Dal ruolo dei giovani alla mancanza di strutture «Beni mafiosi, no alla vendita» E sul caso Rosarno dice: «Credo che non si possa parlare di xenofobia» di RAFFAELE LOPRETE TAURIANOVA - Da qualche giorno è iniziato il nuovo anno, ci è sembrato interessante un incontro con il Parroco don Antonio Spizzica, della Chiesa “Maria SS. Della Montagna”, di Taurianova, per alcune riflessioni sulla Comunità taurianovese. Cosa è cambiato da quando lei si è insediato ad oggi? “Dal punto di vista ecclesiale sicuramente qualcosa è cambiato, pensi che io mi ricordo un manifesto del mio predecessore, che mi invitava a risvegliare le coscienze dei taurianovesi. Abbiamo lavorato in quella direzione, basti pensare ai giovani dell'Associazione Cattolica che hanno svolto tante attività sociali”. Che rapporto ha con i giovani? “Abbiamo un ottimo rapporto, vengono sempre a parlarmi, anche della loro vita privata”. La partecipazione alla vita ecclesiale, coinvolge solo i giovani? “No, assolutamente, anzi pensi che Taurianova fa aumentare la media della partecipazione della vita ecclesiale, non solo con le messe, ma anche con la partecipazione attiva della Comunità. Abbiamo organizzato, anche degli incontri con i genitori dei cresimandi e dei ragazzi che si preparano alla Comunione, affrontando delle tematiche delicate”. Purtroppo, molti credenti praticanti, tendono a delegare la fede in un angolo che si esprime solo nel culto. Cosa manca a Taurianova? “Mancano le strutture, noi abbiamo in cantiere la costruzione della “Casa canonica” con i fondi dell'8 per 1000. La costruzione che sorgerà su un terreno datoci dal Comune, prevede un auditorium e sale per ca- Don Antonio Spizzica techesi, che potranno essere utilizzate anche da altri enti con fini sociali”. La mancanza di strutture è un problema per i giovani? “Certamente, oggi i ragazzi passano le loro giornate davanti al computer, soprattutto collegati su social network come Facebook, che senza dubbio per alcune cose può anche essere positivo, ma non deve danneggiare però le relazioni interpersonali”. Pensa sia giusta la vendita dei beni immobili confiscati alle mafie, prevista dalla legge finanziaria? “No assolutamente, perché si avrà il ritorno di quei beni nelle disponibilità dei clan a cui erano stati sottratti”. Cosa ne pensa della sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo, che ha bocciato la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche? “E' ridicolo disconoscere il Crocifisso, l'Europa, il vecchio continente, è culturalmente e storicamente fondata su radici cristiane. Il Crocifisso è simbolo di apparente disfatta dell'uomo e segno di salvezza. Però se è causa di divisioni, toglietelo pure”. Cosa ne pensa di quello che sta succedendo a Rosarno? “Penso che bisogna far di tutto per fare integrare al meglio queste persone. Il problema è che noi non abbiamo strutture idonee dove ospitarli, purtroppo vivono in ambienti spaventosi, senza riscaldamento, luce e acqua”. Purtroppo molti hanno chiuso gli occhi, per convenienza, sfruttando gli immigrati (per la raccolta delle arance) per 20 euro al giorno. Secondo Lei si può parlare di caccia all'immigrato? “Non credo, loro erano comunque in qualche maniera integrati, erano tranquilli, penso sia scattato qualcosa si, ma non credo si possa parlare di xenofobia”. Come Caritas come vi siete mossi in questi mesi per aiutare questa gente? “La Caritas della Parrocchia di San Giuseppe ha fatto tanto distribuendo piatti caldi e aiutandoli in altri modi. Importante il ruolo della Caritas?” Si molto importante, noi come Caritas Parrocchiale abbiamo aiutato tante persone, tra le quali anche incinte, soprattutto immigrate, accompagnandole dal primo giorno a fare le visite fino all'ultimo del parto. Cosa spera per i cittadini taurianovesi per il nuovo anno? Spero sia l'inizio di una riscoperta dei valori essenziali della fede, maggiore e consapevole partecipazione alla vita della Comunità Cristiana. La Parrocchia non è il luogo dei servizi, pardon Sacramenti (comunioni, cresime,ecc), ma il luogo dove si vive la propria fede. E ai giovani cosa vuole dire? “I giovani devono riscoprire l'amore per la politica, lavorando per il bene della Città, gettando le fondamenta da ora per domani. Devono prendere in seria considerazione che le sorti di Taurianova, sono nelle loro mani, non limitandosi solo a delegare, come quasi sempre accade”. Anoia. Durante le festività vietata la visita di due donne nella casa per anziani Niente saluti e scrivono al sindaco di SIMONA GERACE ANOIA - Una comunità che considera l'anziano come ricchezza da cui trarre linfa vitale per il futuro è destinata a crescere. Al contrario, una struttura che isola l'individuo e non lo valorizza non merita di esistere. Sembrerebbe questo il pensiero, che traspare da una missiva, scritta da due ex dipendenti della casa albergo per anziani “Villa Maria”, indirizzata al primo cittadino di Anoia, Antonio Napoli e per conoscenza ai capigruppo consiliari. Le due donne hanno lamentato, nella lettera il fatto che il 29 dicembre scorso non è stato loro permesso i porgere i propri auguri di buone feste agli anziani residenti nella casa albergo, gestita dall'associazione “Volontariato Cinquefrondi”. «Dopo aver lavorato peranniall'interno dellastruttura-èscritto -inoccasione delle festività natalizie avevamo pensato di fare visita agli anziani. Ma le porte del cancello per noi non si sono mai aperte e uno dei dipendenti ci ha informato del fatto che aveva “disposizioni” di non fare entrare gli ex dipendenti. Anche il direttore della struttura, che in quel momento si trovava a passare dal cancello, ci ha ignorate». Con i loro pacchetti natalizi e una grande delusione dovuta al fatto di non aver potuto incontrare gli anziani, le ex dipendenti di“Villa Maria”hanno decisodi mandare una lettera di protesta al sindaco in cui è stato scritto: «l'anziano andrebbe tutelato e valorizzato in quanto costituisce un valore aggiuntivo, un tesoro per la società.. Eppure la maggior parte di essi vive in stato di abbandono e solitudine. Fortunatamente esistono strutture come “Villa Maria” pronte ad accoglierli, ma sepoi le stesse vanno inmano ad associazioni di volontariato come quella di Cinquefrondi, non vogliamo nemmeno pensare quale possa essere oggi il futuro degli anziani». Tuttavia le due ex dipendenti non ce l'hanno solo con quella che definiscono una presunta cattiva gestione della casa albergo, ma anche con l'indifferenza dei po- Uno scorcio del comune di Anoia litici locali a cui hanno scritto: «siete sempre bravi a riempirvi la bocca di belle parole, soprattutto quando si parla di anziani e poi vi limitate a dare in gestione una struttura che potrebbe essere un vanto per il vostro paese. Non potevamo rimanere in silenzio dopo l'ennesimo vile atto che questi poveri ed indifesi anziani indirettamente hanno dovuto subire. Chiediamo inoltre - conclude il documento che questa missiva venga letta nel prossimo consiglio comunale sia di Anoia,, sia di Cinquefrondi». «Bontà e cortesia» Premiate le eccellenze di Gioia Tauro di ALBERTO PETRELLI GIOIA TAURO - Le parole “bontà” e “cortesia” sembrano quasi essere uscite dal nostro linguaggio. Lo sa bene Pino Pratticò, presidente della Pro Loco, che per il secondo anno consecutivo ha istituito il “Premio Bontà e Cortesia”, dedicato quest'anno alla figura di Antonino Tripodi, dirigente della Pro Loco. A Palazzo Fallara è avvenuta la premiazione di coloro che si sono distinti nel sociale, nella cultura e in ambito professionale. Premi anche i bambini delle elementari Paolo VI, Tre Palmenti, Don Milani e Stella Maris, scelti dalla professoressa MariellaRosselli. I ragazzi premiati sono: Romeo Michele, Vasta Fabiana, Maria Angela Speranza, Giorgia Piromalli, Caterina Polimeni, Alessandra Cambrea, Syria Broncati, Vittorio Condello, Emilia D'Agostino, Michelle Pellegrini, Benedetta Paolo, Bruno Giuseppe, Melissa Rustico, Erika Azzarà, Serpeti Cristina, Mercurio Daniele, Nicolò Gargano, Raissa Musumeci, Marina Longo, Iannì Aurora. Per gli adulti: Buongiovanni Luigia, Achille De Francia, Marzano Vincenzo, F.lli Randò, Panuccio Eufemia, Luccisano Carmela, Filippo Marino, Nicola Orso, Vincenzo La Valva, Don Pasquale Galatà, Clemente Corvo, Pedà Giuseppe, Ruggiero Nuccio, Toscano Antonino, Iacopo Rizzo, Zeraida Amante, Barone Raffaele, Pratticò Micuccio, Carbone Graziella, Panunzio Milena Marvasi, la Gioielleria Rocco Castaldo, Pino Cortese, Franco Bagnoli, Sainato Pasquale, Annalisa Muratori, Rosanna Gerace, Savoia Vittorio, Nancy Saltalamacchia (madrina della serata), Caruso Benedetto Tota, Cedro Antonino, Saveritano Carmela. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 38 Reggio Soriano. «Accetto l’incarico con spirito di sacrificio» il commento a caldo dell’uomo di cultura “Rogerius” affidata a Tripodi La prestigiosa rivista sarà guidata dal vicedirettore dell’archivio diocesano di Mileto quello “spirito di servizio” che da di NANDO SCARMOZZINO sempre lo contraddistingue, non SORIANO - «Ho accettato in spiri- si fa negare mai. Anzi. Serbando to di servizio». E' stato questo il fedeltà alla notizia, ha finora pubprimo commento di Antonio Tri- blicato oltre 250 articoli su varie podi, 75 anni, neo direttore della riviste specializzate. Una mole rivista di altissimo livello “Roge- considerevole, che Antonio Triporius”, che si pubblica in due fasci- di ha raccolto a tappe in importancoli semestrali a cura dell’Istituto ti volumi, quali: Calabria tra '500 e della Biblioteca Calabrese di So- '800 (1994); Scritti e documenti riano. Tutta calabrese nei conte- per la storia del Monteleonese nuti, la prestigiosa rivista, edita (2006); Pittori e scultori di Calabria : i Corrado e i Vada Rubettino, già dilentino di Dasà e Arena retta da Tonino Cera(2007). volo, ha compiuto i priCon l’umile attegmi dieci anni di vita e si giamento di chi è conè imposta via via come sapevole, tuttavia, della più importante della la propria “missione”, stampa periodica calaha voluto inoltre dibrese di un certo livelchiarare: «Mi auguro lo. A questo traguardo di non deludere i lettoAntonio Tripodi, lauri ed i collaboratori di reato in ingegneria Rogerius, né di dememineraria e già docenritare rispetto al mio te di Elettrotecnica ed predecessore. ContiApplicazione all'Istinueremo nella scia tuto Tecnico Indutracciata, vale a dire striale di Vibo Valenconfermando la notia, non è arrivato per stra rivista come un caso. Componente del traguardo culturale comitato editoriale di che si rinnova conti“Rogerius” fin dal Antonio Tripodi nuamente, per contri1998 (data di fondazione), è da diversi anni: vicediretto- buire a far conoscere ad un pubblire dell'archivio storico diocesano co sempre più vasto le cose di Cadi Mileto, ispettore onorario dei labria, grazie all’opera di tanti beni archivistici della Calabria, studiosi che collaborano con entupresidente del Centro culturale siasmo». Sulla iattura che si è ab“Esperide”, nonché deputato di battuta contro la Biblioteca CalaStoria Patria della Calabria. Inol- brese di Soriano (vero forziere di tre, in quasi trent’anni Tripodi ha cultura, con i suoi 33 mila volumi accumulato una vasta esperienza di autori e cose calabresi), a seguicome ricercatore sia negli archivi to della cancellazione del contrisia nelle biblioteche di quasi tutto buto regionale, finora erogato in lo Stivale, contribuendo notevol- base all'art. 3 della legge regionamente alla comprensione della le n. 19 del 1995, Tripodi, non sottraendosi alla domanda, scontastoria calabra civile e religiosa. La sua sensibile attenzione in ta, ha dichiarato : “Il nuovo consiquesto campo ha fatto in modo che glio regionale riveda celermente egli diventasse in questi anni una le sue decisioni sul contributo alsorta di archivio vivente, una fon- l'Istituto della Biblioteca Calabrete sempre fulgida, alla quale attin- se, in modo tale che possa contigono ancora oggi studiosi, stu- nuare ad espandersi e offrire midenti, semplici curiosi, che lo con- gliori e maggiori servizi alla Calatattano continuamente. Lui, in bria e anche fuori”. ACQUARO Via alla messa in sicurezza Prendono corpo i lavori di ristrutturazione dell’edificio che ospita la Guardia medica di GIUSEPPE PARRUCCI ACQUARO - Non appena si è sparsa la voce della quasi decretata chiusura della postazione di Guardia Medica di Acquaro, il commissario prefettizio Rosamaria Luzza, è corsa tempestivamente ai ripari al fi- ne di garantire la continuità di un servizio necessario per i cittadini. Come si ricorderà, in seguito a un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi dall’ufficio protezione dell’Asl, erano emerse alcune difformità strutturali nei locali di proprietà comunale tali da rendere la sede “non idonea né per gli utenti né per il personale in servizio”. Con una nota inviata al comune lo scorso 29 dicembre, veniva chiesto al Comune stesso di intervenire tempestivamente per ristabilire la piena utilizzabilità della struttura pena la chiusura della postazione. Di conseguenza e in riscontro alle richieste avanzate dall’Asl, la dottoressa Maria Rosa Luzza, prende impegno e dà avvio ai «lavori necessari ai fini della messa in sicurezza della struttura adibita a sede della Guardia Medica, a tutela sia degli utenti che degli stessi operatori sanitari». Lavori che sono iniziati già lunedì scorso e che «saranno ultimati nel più breve tempo possibile e, comunque, non oltre il 25 gennaio prossimo». Ma la chiusura della Guardia Medica potrebbe dipendere anche da un più complesso riassetto organizzativo predisposto a livello provinciale dell’Azienda sanitaria. A tal proposito, il commissario prefettizio Luzza, con la missiva inviata al direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia Francesco Petrolo, fa presente di «considerare con ogni favorevole predisposizione il mantenimento della postazione di Guardia Medica presso questo centro». Il presidio in questione è peraltro «di rilevantissima importanza» in quanto il Comune «si sviluppa in un territorio complessivo di oltre 25 chilometri quadrati, comprensivo oltre che del capoluogo, anche di tre frazioni distanti dallo stesso capoluogo». Pertanto l’auspicio del commissario e, naturalmente, dei cittadini è quello che, ultimati i lavori necessari per la messa in sicurezza dell'edificio, l’Azienda Sanitaria assuma determinazioni volte al mantenimento della postazione medica nel piccolo centro delle serre vibonesi. I lavori avviati all’edificio che ospita la Guardia medica Serra. La Fiat Panda completamente distrutta appartiene a un operaio quarantenne Sorianello. Delusi i lavoratori Conclusione amara per la vicenda Ennesimo episodio di criminalità che desta sconcerto nella popolazione della Multiservice Data alle fiamme una autovettura di MIRKO TASSONE SERRA SAN BRUNO - Una notte algida, da inverno di montagna. Le case avvolte nel caldo silenzio del sonno. La tranquillità del riposo bruscamente spezzata dal riverbero delle fiamme. Mancavano pochi minuti alle tre quando, nella notte di ieri, uno o più ignoti, coperti dall'omertà delle tenebre, hanno dato alle fiamme una Fiat Panda appartenente ad un operaio quarantenne, M. R. Dell'autovettura, parcheggiata in piazza Cavour, nel popolare rione terravecchia, alla fine è rimasta solamente una carcassa consunta dal fuoco. A dare l’allarme, alcuni residenti insospettiti dall'insolito e confuso fragore. Inutile l'intervento dei vigili del fuoco del locale distaccamento che hanno domato le fiamme quando orami non c'era più nulla da fare. Sul posto, per i rilievi di rito, è intervenuta una volante dei carabinieri ed alcuni agenti del commissariato di pubblica sicurezza, in forze nella cittadina bruniana. Un gesto apparentemente inspiegabile, compiuto ai danni di un incensurato, una persona mite, tranquilla, senza grilli per la testa. Un fatto scellerato del quale è assai arduo decifrare le motivazioni. Con ogni probabilità, la mano criminale, dopo aver divelto la portiera, ha cosparso l’abita- La Fiat Panda data alle fiamme durante la scorsa notte colo di liquido infiammabile. Poi il rogo e la paura. La paura di chi non può difendersi da nemici oscuri, da forze invisibili, il cui unico obiettivo è gettare nello sgomento le proprie vittime. Al cospetto di un episodio di cronaca, per certi aspetti secondario, ma solo per chi non è coinvolto in prima persona, ritorna alla memoria la lunga sequela di roghi che, agli inizi degli anni Novanta, devastò diverse autovetture. Un lento stillicidio che, sera dopo sera, tenne in ambasce la gente di Serra. Alla fine, i roghi misteriosamente cessaro- no, senza peraltro che nessuno venisse assicurato alla giustizia. Con ogni probabilità, l'episodio di ieri sera, non rappresenta un ritorno al passato, tuttavia desta preoccupazione, genera allarme, crea apprensione. A tenere in ansia un dato, ormai inequivocabile; di quella che era una cittadina “tranquilla”, un'isola felice, negli ultimi tempi è rimasto solamente il ricordo. Il gesto, al di là del “movente”, segue una sua prassi collaudata. Il fuoco catartico e vile, utilizzato tante volte per lavare oltraggi, veri o presunti, esprimere, coperti dalle tenebre e dal silenzio, quel che non si ha il coraggio di manifestare a viso aperto, da noi brucia soprattutto la speranza. Non è più il caso di far finta di niente. Non ci si può girare dall'altra parte. Il rischio altrimenti è che a prendere il sopravvento siano i nemici senza volto, gli ineffabili masnadieri della notte. E' giunto il momento di dire basta! Ciascuno deve prenderne consapevolezza. Da qualche tempo Serra non è più luogo pacioso che in molti vogliono continuare ad auto rappresentarsi. Negli ultimi tempi l'arcano che voleva Serra aliena da episodi di violenza sembra essersi irrimediabilmente infranto. Quasi fosse il ritratto di Dorian Gray, all'improvviso, il volto del borgo certosino, sembra disfarsi, sotto i colpi di una scia di nequizie senza soluzione di continuità. Per convincersene basta scorrere la cronaca degli ultimi dodici mesi. Incendi dolosi, omicidi, lesioni, furti e da ultima la tragica scomparsa di Pasquale Andreacchi, il macabro ritrovamento di resti umani, sono il segnale più eloquente che Serra non è più uguale a se stessa. Tocca convincersene. Tocca farsene una ragione. Altrimenti a trionfare saranno solamente le forze oscure, empie e disumane che vogliono che il futuro della nostra terra continui ad essere solamente il suo passato. SORIANELLO - Si sono sacrificati notte e giorno per intraprendere iniziative e forme di lotta in difesa di un posto di lavoro. E’ finita dopo circa quattro mesi con una cocente delusione. «Siamo sull’orlo della disperazione», hanno affermato i lavoratori della ex cooperativa Multiservice di Sorianello, più di una volta resisi protagonisti di clamorose proteste, esponendosi a molti rischi. L'ultima, in ordine di tempo, azione di lotta è avvenuta venerdì, quando è stato effettuato il blocco dello scuolabus. Motivo della protesta la mancata assunzione da parte della ditta appaltatrice del servizio di uno dei lavoratori della ex cooperativa oramai in mobilità. Con in tasca tanta delusione sono tornati alle proprie case da ieri, dopo l’intervento di polizia e carabinieri che hanno levato il blocco. «Difendevamo - hanno detto amaramente - il diritto al lavoro». Da parte dello Slai Cobas, però, non è messa ancora definitivamente la parola fine. «Attiveremo tutte - ha dichiarato il segretario provinciale Nazzareno Piperno - le procedure legali. A nostro parere c'è stata violazione rispetto alla procedura di mobilità». La vicenda dei lavoratori della ex cooperativa aveva preso avvio circa quattro mesi addietro, quando non era stato rinnovato il contratto d'appalto di alcuni servizi comunali, tra i quali la raccolta rsu e il servizio di trasporto alunni, in quanto - come è stato più volte dichiarato - non perfettamente in regola. Nel nulla sono finite le riunioni che si sono reiterate in Prefettura a Vibo Valentia. n. s. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Vibo 39 Dalla regione Mercoledì 13 gennaio 2010 Dalla regione Mercoledì 13 gennaio 2010 La sede della Soft4web trasformata in un vero e proprio accampamento. Oggi incontro nazionale Natale e Capodanno in “trincea” I lavoratori del call center stanno ancora occupando i locali in zona aeroporto di GIANLUCA PRESTIA Decisione della Corte d’appello di Catanzaro UN Natale triste e un Capodanno altrettanto amaro per i 240 lavoratori del Call center di località aeroporto. Per loro nessuna novità sulla situazione occupazionale. Gli sviluppi che si erano registrati all'inizio del mese di dicembre sembravano aprire un timido spiraglio per una prima risoluzione della vertenza, che si sta svolgendo anche a livello nazionale, ma dopo pochi giorni la “pratica” è caduta nell'oblio. Ciò ha spinto il personale proveniente da tutto il territorio provinciale a continuare l'occupazione dei locali trascorrendo le festività natalizie presso la sede che, per l'occasione, è stata trasformata in un vero proprio accampamento, con tanto di bradine, stufe e l'immancabile albero di Natale. I ragazzi hanno voluto mostrare al popolo del web la loro protesta inserendo le foto dell'occupazione su un profilo di Facebook che conta circa 150 contatti, nel quale c'è un forum di discussione e in cui vi si trovano anche notizie di altre analoghe realtà sparse in tutta la Penisola. Da parte dei contatti l'invito ai manifestanti a non mollare, a proseguire la protesta, attestati di solidarietà e vicinanza, ma anche frasi di rabbia per essere stati «soltanto un bacino di voti da parte dei politici». La situazione però potrebbe anche peggiorare in considerazione del fatto che è più che reale la possibilità di uno sfratto visto che i locali sono in fitto. Nel frattempo, nella giornata di oggi dovrebbe essere in programma un incontro a livello nazionale tra le parti per cercare di pervenire ad un accordo che possa consentire di aprire uno spiraglio concreto per i lavoratori in stato di sciopero in numerose sedi sparse su Nuova Alba, decorrenza dei termini, scarcerato Domenico Rubino Una delle brandine all’interno dei locali del call center di Vibo tutto il territorio nazionale. Allo stesso tempo, le organizzazioni sindacali del Vibonese, hanno manifestato l'intenzione di lanciare una raccolta di fondi a favore di quei lavoratori che, da diversi mesi a questa parte, vivono in condizioni economi- che precarie e che, quindi, non riescono a far fronte alle scadenze mensili. Un'iniziativa che i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil si augurano possa essere a più ampio respiro coinvolgendo soprattutto esponenti politici locali che in più oc- casioni avevano espresso la loro volontà di scendere a fianco dei manifestanti. E in effetti, c'era stato qualche interessamento all'inizio della protesta vera e propria, scattata tra novembre e dicembre scorsi, ma poi tutto si è arenato. Per i disagi presenti alla scuola materna di Portosalvo I genitori domani con il sindaco I GENITORI della scuola materna di Portosalvo, guidati dalla presidente del comitato dei genitori Zaccaria Angela, domani si recheranno dal sindaco Franco Sammarco per far presente il disagio che, dopo l'accordo sulla ristrutturazione all'interno della scuola, è presente ancora oggi nell'edificio. Qualche giorno addietro diversi genitori avevano espresso la loro soddisfazione per quanto promesso dall'assessore Iannello riguardo ai lavori che dovevano essere eseguiti all'interno dell'edificio. Gli accordi stabiliti sugli interventi previsti riguardavano un nuovo impianto elettrico, un sistema di allarme, un'intonacatura e un'im- Imputate tredici persone affiliate ai Mancuso biancatura per i muri interni; era stata, inoltre, richiesta una recinzione esterna, la pavimentazione del giardino e, soprattutto, la sistemazione dei servizi igienico-sanitari anche per i bambini diversamente abili. Con molto rammarico, i genitori, si sono riuniti per sottolineare che nel progetto previsto non sono stati inseriti i lavori di ristrutturazione per i bagni e nè tanto meno l'ampliamento di una stanza. Inoltre la struttura accoglie 50 bambini che possono usufruire di un solo bagno e di un solo lavabo; questo evidenzia il disagio che ogni giorno i piccoli alunni sono costretti a subire. E’ TORNATO un uomo libero. Domenico Rubino, 50 anni, imputato nel processo Nuova Alba, che prende il nome dall’operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Vibo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, è stato scarcerato senza alcuna misura per decorrenza dei termini di custodia cautelare. L’uomo era ristretto nell’istituto penitenziario di Larino (Campobasso). La decisione è stata presa dalla Corte d'Appello di Catanzaro (prima sezione penale) nella giornata di ieri, quando si è tenuta la camera di consiglio (Presidente Petrini, a latere Ferraro e Murgida) che ha accolto la richiesta presentata dai legali dell’uomo, gli avvocati Francesco Sabatino e Dario Grosso. Rubino era stato tratto in arresto il giorno dell’operazione scattata nel febbraio del 2007 ed era accusato di far parte della cosca Lo Bianco-Barba attiva soprattutto nel territorio della città capoluogo di provincia. Era, in seguito, stato condannato in primo grado a 4 anni e otto mesi di reclusione. In sede di Appello, il 30 settembre scorso, la Corte aveva sospeso i termini di custodia cautelare per la particolare complessità del dibattimento. I difensori dell’imputato avevano, pertanto, fatto appello al Tribunale della libertà, presieduto dalla dottoressa Rinardo, che il 7 gennaio ha annullato l'ordi- Il pg Marisa Manzini nanza della Corte d'appello accogliendo, pertanto, le loro istanze. In seguito alla richiesta della difesa, il procuratore generale Marisa Manzini, si era opposta sostenendo che i termini non fossero ancora scaduti. Il magistrato aveva chiesto la fissazione di un'udienza in camera di consiglio, quella di ieri appunto, affinché la Corte adottasse un nuovo provvedimento nei confronti di Rubino. La stessa Manzini aveva ritenuto, infatti, che i termini non fossero scaduti in quanto la sospensione doveva, a suo dire, estendersi al periodo di proroga per la redazione dei motivi della sentenza di primo grado. All'udienza di ieri Sabatino e Grosso si sono opposti all’istanza del Pg e, alla fine, la Corte d’Appello ha disposto, come detto, l'immediata scarcerazione di Rubino senza alcuna prescrizione. gl. p. Il premio “Tempesta” in occasione della giornata della “Bontà nella scuola” Salta ancora “Minosse 2” l’udienza rinviata al prossimo 25 marzo L’istituto selezionato con altre undici scuole d'Italia per il miglior progetto Riconoscimento al “Morelli” PER la seconda volta consecutiva è saltata l’udienza preliminare a carico di 13 persone coinvolte nell’inchiesta denominata “Minosse 2”, presunte affiliate al clan Mancuso di Limbad, che avrebbe dovuto iniziare nella giornata di ieri nell’aula bunker a Catanzaro. Il procedimento era già stato rinviato una prima volta poichè il 62enne Pantaleone Mancuso, meglio noto come “Luni”, e ritenuto a capo dell’omonimo clan, si trovava detenuto in regime di 41 bis –in seguito alla condanna rimediata dopo l’inchiesta “Dinasty, affari di famiglia”- , e dunque era necessario predisporre la videoconferenza per consentirgli di presenziare all’udienza. Di qui il rinvio ad oggi ma, nel frattempo, Mancuso è stato scarcerato dopo aver finito di scontare la pena, e dunque adesso è libero ma sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Ieri non era autorizzato a spostarsi per raggiungere Catanzaro, e dunque tutto è stato spostato al 25 marzo prossimo. Il giudice dell’udienza preliminare distrettuale, Maria Rosaria Di Girolamo, dovrà decidere in merito alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Gaetano Comito, 44 anni di Vibo Valentia; Giuseppe Corsaro, 32 anni, di Limbadi; Salvatore Cuturello, 40 anni, di Limbadi; del maresciallo dei carabinieri (oggi in pensione) Maurizio Giliotta, 50 anni, di Catania; di Mariano Mancuso, 29 anni; Domenico Mancuso, di 30 anni ; Francesco Mancuso, di 52, Giuseppe Mancuso, di 32; Pantaleone Mancuso, di 62 anni; Salvatore Mancuso di 38 e Michele Torre, tutti di Limbadi; Agostino Papaianni, 58 anni di Ricadi; e Giuseppe Zerbonia, 35 anni, di Vibo Valentia. Oltre all’associazione mafiosa, sono contestati vari altri reati inerenti droga, armi ed estorsioni. gl. p. di MARIA ROSA MAMONE IL liceo classico “Michele Morelli” riceve, insieme ad altre undici scuole nazionali, il premio “Livio tempesta”per la presentazione e realizzazione del miglior «progetto sulla solidarietà». Il riconoscimento è stato conferito dal Centro nazionale per la bontà nella scuola, ente morale istituito attraverso un decreto di legge dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della “Giornata Nazionale della Bontà”. Lo scorso anno, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, attraverso un bando pubblico, ha invitato tutte le scuole del territorio nazionale a partecipare al progetto presentando le proprie creazioni, per documentare qualsiasi atto di bontà e solidarietà. L'evento si è svolto nella sala della Protomoteca al Campidoglio, dove sono stati consegnati i premi assegnati ai vari istituti da parte della Commissione incaricata a seguito dell'esame e della lettura dei vari documenti, nonchè delle segnalazioni comunicate dalle scuole di secondo livello. Il presidente del centro nazionale, Antonio Lerario, insieme al delegato del sindaco di Roma, ha salutato i partecipanti con molto entusia- Il liceo classico “Michele Morelli” smo e, subito dopo, hanno avuto inizio le premiazioni seguite dalle varie motivazioni. Il liceo Classico è stato premiato soprattutto per «l'alto valore formativo e la sensibilità che è stata dimostrata nel campo della solidarietà nel territorio Vibonese». I ragazzi sono stati guidati dalla docente di religione cattolica Berlingieri, che ha seguito con molta cura gli studenti dell'istituto accompagnandoli in questa bella iniziativa; la stessa, dopo la premiazione, ha ritirato personalmente il riconoscimento. Il progetto si è posto come scopo quello di apprezzare, rispettare e promuovere la cultura della vita, ampliando il tema e il significato della pacifica convivenza tra le diverse comunità, superando le barriere culturali e razziali; fondamentale è, quindi, valorizzare l'importanza degli atti umanitari di volontariato, nonchè spaziare fra la cultura sociale e quella spirituale per poter solidificare le radici comuni. Il dirigente scolastico, Raffaele Suppa, si è detto al riguardo molto orgoglioso del riconoscimento che ha premiato l'istituto, lodando l'impegno profuso da tutti i ragazzi della scuola per la realizzazione del “progetto solidarietà” che ogni anno viene riproposto dall'Ente scolastico con l'obiettivo di esaltare i comportamenti positivi degli alunni e premiare i valori etici e sociali, finalizzati al superamento del bullismo, fenomeno ormai, purtroppo, presente in diverse scuole, e non solo, spesso accompagnato dal razzismo e dalla violenza verbale o gestuale nei confronti di chi appare debole e indifeso. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 40 Vibo MANCHESTER (INGHILTERRA) – Rientro sempre più vicino per Edwin Van der Sar. Il 36enne portiere olandese del Manchester United è tornato ad allenarsi dopo che la moglie Annemarie van Kesteren ha superato l’emorragia cerebrale. DAINELLI-GENOA: UFFICIALE 41 Mercoledì 13 gennaio 2010 GENOVA - Ora è ufficiale: Dario Dainelli ha firmato un contratto triennale con il Genoa. La conferma del difensore in rossoblu è arrivata dal presidente Enrico Preziosi: 2,5 milioni di euro il prezzo versato alla Fiorentina per l’acquisto del cartellino. REDAZIONE: via Rossini, 2 - 87040 Castrolibero (CS) - Tel. (0984) 852828 - Fax (0984) 853893 - E-mail: [email protected] Coppa Italia Il trainer bianconero sfida la squadra della sua città e il fantasma del tecnico olandese Guus Hiddink “Rocky” Ferrara non ha paura La Juve in campo contro il Napoli: Ciro è sempre sulla graticola TORINO – Tutto in 90 minuti. Ciro Ferrara si gioca la panchina questa sera controil Napoli.Ormai èchiaro: èla Coppa Italia la scialuppa di salvataggio per il tecnico bianconero, l’ultima possibilità per evitare l’esonero, che per ora è soltanto una ipotesi, concreta, ma che potrebbe diventare realtà in caso di eliminazione dal torneo. L’allenatore però non si arrende e durante la conferenza stampa, iniziata con due ore diritardo peril protrarsidella visita dei vertici societari – Blanc, Bettega e Secco – che ha fatto slittare l’allenamento, appare con l’abituale sorriso e la consueta voglia di cercare la battuta per provare a sdrammatizzare. «Sono come Rocky – dice Ferrara -. Prendo cazzotti, sono pieno di sangue ma continuo a dire all’avversario 'tira più forte che non mi fai malè. Non c'è niente che mi può buttare giù». Ciro dunque non getta la spugna, anche se è consapevole di quanto la situazione sia delicata. «La sconfitta con il Milan - dice – non cambia le cose, perchè del cambio di allenatore si parla da diverso tempo. Conosco il pensiero della società, anche se sono adulto e vaccinato per capire che il destino di ogni tecnico è legato ai risultati. Se non ci sono, la società prenderà i provvedimenti che riterrà più idonei a cambiare la tendenza negativa». Il provvedimento principale sarebbe il suo esonero, anche se lui non si spaventa neanche di fronte a questa eventualità. “Non lo prenderei assolutamente come una sconfitta – afferma -, ma come una crescita nella mia carriera, che è all’inizio. E poi, come dice miamamma, sichiude'na porta e si apre nù portone». Ironia in dialetto napoletano per allentare la pressione. «Essere ancora qui – prosegue – è comunque una speranza e sotto certi aspetti un fatto positivo. Non capita spesso di trovare una società che mantiene una certa linea. La società fa le sue valutazioni ma la fretta non è mai produttiva. Il mio arrivo sulla panchina della Juve ha generato parecchia invidia,perchèera ambitadatanti,ma non ho mai pensato 'chi me l’ha fatto fare?' Comunque non ho la sensazione che la situazione sia in divenire». E la squadra? «Non credo che giocatori di personalità si facciano condizionare dalla situazione dell’allenatore. Credo che siano certi che sono consapevole di quello che sto facendo e di ciò che si può fare per uscire da questa situazione». La medicina migliore sarebbero le vittorie, già a partire da stasera. Ferrara ci crede: «A volte può capitare che nell’emergenza ci sia una reazione. Non ho pensato che il Napoli mi possa far perdere la panchina, sono impegnato a trovare le soluzioni per batterlo». Di soluzioni a disposizione, però, ce ne sono davvero poche, almeno per quanto riguarda gli uomini. «Non ho tantissima scelta, soprattutto a centrocampo», ammette Ciro. Tra infortuni e squalifiche, gli indisponibili sono otto;per questotrai19 convocaticisono quattro ragazzi della Primavera. «Diego centrocampista centrale? Non l’ho mai visto giocare in quella posizione, nè l'ho mai provato in allenamento». Rocky-Ferrara dovrà mettere al tappeto il Napoli e il fantasma di Guus Hiddink. «Più soffro più resisterò Che invidia da quando sono qui!» Coppa d’Africa L’Egitto supera la Nigeria con un tris Ciro Ferrara si è paragonato a Rocky: «Più mi tirano pugni, più resisto». In alto da sinistra: Bettega e Mazzarri I giallorossi passano il turno con tre reti sugli alabardati La Triestina si illude un tempo La Roma vince in rimonta ROMA TRIESTINA 3 1 ROMA (4-3-1-2): Doni 6.5; Motta 6.5, Andreolli 6, Burdisso 6.5, Cassetti 5.5 (1'st Pit 6); Cerci 6.5 (35'st Esposito sv), Pizarro 6.5, Faty 6 (1'st Menez 6.5); Brighi 6.5; Vucinic 6.5, Baptista 6.5. In panchina: Lobont, Cicinho, Taddei, Perrotta. Allenatore: Ranieri 6. TRIESTINA (5-3-1-1): Agazzi 6; D’Ambrosio 6, Cottafava 6, Audel 5.5, Sabato 5.5, Crovetto 5 (21'st Brosco 6); Pani 5.5 (6'st Princivalli 6), Gorgone 6, Cossu 6; Volpe 6 (17'st Stankovic 5.5); Della Rocca 6.5. In panchina: Dei, Magliocchetti, Villanovic, Testini. Allenatore: Somma 6. ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno 6. RETI: 5'pt Della Rocca (R), 45'pt Brighi; 15'st Vucinic, 35'st Baptista. NOTE: serata fredda, terreno in buone condizioni, spettatori 10.000. Ammoniti: Cottafava. Angoli: 6-1 per la Roma. Recupero: 0'. Baptista autore del gol del 3-1 della Roma ROMA – Una qualificazione in rimonta ma più che meritata per la Roma, che approda ai quarti di Coppa Italia grazie al 3-1 inflitto alla Triestina, avversario di una categoria inferiore ma che, almeno per 45 minuti, ha dato filo da torcere ai giallorossi. Che, sotto quasi subito per un rigore di Della Rocca, ci ha messo tutto un tempo per rimontare con Brighi, sfruttando poi la ripresa, dopo un bello spavento con D’Ambrosio, per ribaltare del tutto lo score con Vucinic e Baptista. Non c'è il pubblico delle grandi occasioni, ed era prevedibile. Così come la Roma 'di scortà che mette in campo mister Ranieri: senza Totti, Toni, Mexes, Juan, De Rossi e via elencando ma con Vucinic e Baptista chiamati comunque a dare peso specifico all’attacco giallorosso. Somma, invece, deve fare i conti con una lunga lista di infortunati: la difesa della Triestina è rigorosamente a cinque, in fase offensiva agisce Della Rocca, punta unica ma subito efficace che segna su rigore. La Roma si mette pazientemente a giocare s egna tre volte con Brighi, Vucinic e Baptista. LUANDA (ANGOLA) – Nella gara d’esordio del girone C della Coppa d’Africa in corso in Angola, successo in rimonta per l’Egitto sulla Nigeria. Vittoria per 31 dei “Faraoni”, andati sotto in apertura(al 12’) per la rete realizzata da Edu. Il pareggio dell’Egitto è arrivato al 34’grazie a Meteb, mentre il gol del sorpasso lo ha segnato al 54 Hassan. A tre minuti dalla fine il definitivo 3-1 firmato da Gado. La seconda gara del girone C, invece, registra il pareggio tra Mozambico e Benin. Allo stadio “Nacional de Ombaka” di Benguela finisce 2-2. Al 14’ Benin in vantaggio grazie a Omotoyossi che trasforma un calcio di rigore concesso per un fallo da lui stesso subito dal portiere. Al 21’ il radddoppio per una autorete di Khan che infila il suo portiere nel tentativo di anticipare Tchomogo. Il festival degli errori continua quando al 29’ Lobo di testa va a segno per il Mozambico dopo una uscita orrenda del portiere Djidonou. Nel ripresa altra ingenuità dell’estremo difensore del Benin che invece di allontanare a dovere il pallone lo mette in fallo laterale dopo un dribbling su un avversario; il Mozambico batte subito e Fumo a porta praticamente vuota pareggia. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Sport VAN DER SAR RIENTRATO Mercoledì 13 gennaio 2010 SERIE A TURCHIA Mutti si presenta a Bergamo «C’è bisogno di serenità» Trapattoni: «Nessun contatto per diventare il nuovo ct» BERGAMO – A distanza di 10 anni Lino Mutti torna sulla panchina dell’Atalanta. «Sono tornato per cercare di togliere la squadra da questa precaria situazione di classifica - ha spiegato Mutti -: già in passato ho vissuto simili esperienze e il più delle volte si sono concluse a lieto fine. Per centrare l’obiettivo servirà anche la convinzione e il sostegno della tifoseria». Per quanto riguarda il mercato di riparazione, il 55enne tecnico bergamasco spiega: «Valuterò appena possibile con lo staff tecnico, di sicuro qualcuno arriverà anche se non intendo approfondire l’argomento per non turbare lo spogliatoio». DUBLINO (IRLANDA) – Turchia? No, grazie. Giovanni Trapattoni smentisce seccamente le indiscrezioni della stampa turca, secondo la quale il tecnico milanese, attualmente alla guida dell’Irlanda, sarebbe sul punto di prendere il posto del dimissionario ct Fatih Terim. «E' spazzatura, non c'è nulla di vero – ha detto il Trap, alla guida dell’Irlanda dal maggio del 2008 e legato ai “Verdi” fino al 2012 -. Sono solo chiacchiere dei procuratori, sono totalmente legato all’Irlanda». Anche la Federcalcio turca, con una nota sul proprio sito, ha comunque smentito la trattativa con l’attuale ct dell’Irlanda. Coppa Italia. Il tecnico si aspetta conferme: «Dobbiamo sempre onorare la maglia» Milan, largo alle seconde linee Leonardo fa riposare i big e rilancia Pippo Inzaghi dal primo minuto MILANO - Espugnata Torino, archiviata la settima vittoria nelle ultime otto partite, il Milan si scopre “cannibale”. Contro il Novara, oggi in Coppa Italia (ore 16,00), la parola d’ordine è «nessuna distrazione». Troppo importante proseguire il cammino di successi che ha catapultato i rossoneri alle spalle dell’Inter, per lasciarsi sfuggire l’occasione di compiere un ulteriore passo in avanti verso la sfida alla capolista, lontana due turni di campionato. Una squadra, quella di Mourinho, che sembra non «sbagliare mai e ha una continuità straordinaria» ma che, tra dodici giorni, dovrà incrociare un gruppo in grande forma, sostenuto da un clima decisamente euforico. Nell’ambiente, «c'è una allegria profonda – ha osservato il tecnico milanista Leonardo -». La vittoria con la Juventus ha lasciato «la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante. Siamo molto contenti di quello che stiamo facendo ma il distacco c'è e resta, anche perchè l’Inter ha una continuità straordinaria. Comunque restano da giocare ancora diciannove partite più una a Firenze da recuperare: questo non è il momento di fare i conti ma di tenere il livello di gioco che abbiamo raggiunto». A partire da domani quando al Meazza, nel pomeriggio, scenderà in campo il Novara di Nicola Ventola e Attilio Tesser, dominatore del girone A di Prima divisione, imbattuto in campionato e Coppa in cui ha eliminato Parma e Siena. «Mi aspetto conferme – ha aggiunto il mister rossonero – non risposte: le risposte, positive, dalla squadra le ho sempre avute. Noi stiamo preparando bene la partita di oggi, chi la gioca aspetta questo momento, il momento di poter dimostrare. Il calcio e un esame continuo, per tutti. Si va a in campo a San Siro con la maglia del Milan, quindi, è importante: se non facciamo bene, la differenza di categoria fra noi e loro rischia di non vedersi». Contro i piemontesi – trascinati dall’entusiasmo di una intera città – Leonardo farà ricorso ad un massiccio turnover dando spazio a chi ha giocato CALCIO ESTERO Il Manchester City continua a vincere e ora punta la vetta Impegno di coppa per il Milan di Leonardo, che sta attraversando un ottimo periodo meno in questa stagione. In attacco dovrebbe esserci spazio per la coppia Inzaghi-Huntelaar mentre a centrocampo potrebbero scendere in campo Flamini, Gattuso e Ambrosini squalificato per la gara con il Siena di domenica. In difesa, invece, Kaladze e Bonera al centro e Favalli sulla fascia sinistra. Tra i pali, infine, Storari. La squadra, ha argomentato Leonardo «è figlia di un percorso. Non esistono i migliori, esistono i migliori del momento: si devono cercare e ci devono essere alternative continue. So – ha chiosato – che chi gioca meno non ha un umore bellissimo, ma guai se non fosse così». Anche perchè il Milan “cannibale” di fermarsi non ne ha proprio voglia e per rincorrere l’Inter c'è bisogno dello sforzo di tutti. Squalificato Ronaldinho per 3 turni (prova tv lo scorso anno contro la Lazio), non sono stati convocati nemmeno Borriello, Beckham, Nesta e Pirlo. Ancora indisponibili Pato, Seedorf e Zambrotta, Leonardo ha convocato alcuni giovani della Primavera, tra i quali Verdi, che potrebbe esordire a partita in corso. Probabile formazione (4-3-1-2): Storari; Bonera, Kaladze, Favalli, Jankulovski; Gattuso, Flamini, Ambrosini; Di Gennaro; Inzaghi, Huntelaar. Coppa Italia. In testa alla Lega Pro girone A sfida i diavoli rossoneri del Milan Il Novara di Tesser sogna il miracolo a Milano Quasi settemila supporter al seguito a San Siro NOVARA - Una città, o meglio una provincia, con il batticuore alla Scala del calcio: quasi 7.000 novaresi, con più di cento pullman e un numero incalcolabile di vetture, saranno oggi a San Siro per seguire il Novara nella gara di Coppa Italia contro il Milan. Un esodochenon haprecedentieche ha coinvolto tutta la città: dieci pullman sonostati prenotati dal Liceo scientifico, quattro dalla Scuola calcio San Giacomo, tre da un consiglio circoscrizionale, altri da singole categoria (ci saranno quello degli avvocati e quello dei notai, per esempio) e altri ancora da gruppi di amici; alcuni uffici privati resteranno chiusi. La trasferta è organizzata anche da bar e ristoranti, un pullman partirà dalla clinica «San Gaudenzio» (di proprietà della famiglia De Salvo che possiede anche il Novara Calcio). Già da tempo è praticamente impossibile noleggiare mezzi dalle ditte di autolinee novaresi. E non mancherà il supporto dall’estero: un novarese che vive da tempo a Londra ha già acquistato il biglietto della partita e volerà al “Meazza”. È un evento che vedrà coinvolti anche gli esponenti istituzionali: il presidente della Provincia, Diego Sozzani, accompagnato da una delegazione della giunta, assisterà alla partita nella duplice veste di tifoso e di autorità istituzionale.«Non nascondo di essere un fan milanista spiega Sozzani – ma in questo caso il mio sostegno andrà senza alcuna riserva ai azzurri». L’atmosfera d’entusiasmo ha contagiato anche la squadra azzurra e l’allenatore Attilio Tesser ha avuto il suo da fare per calmare gli animi: «L'obiettivo è la vittoria in campionato (il Novaraguida ilgirone Il Novara di Tesser alla prova San Siro A della Lega Pro, l’ex C1, con cinque punti di van- portato il Novara agli ottavi, taggio sulla seconda, ndr), superando, sempre in trasferquella contro il Milan è una fe- ta, altre due squadre di serie sta e il premio per questi ra- A, il Parma e il Siena. Ma per gazzi». Tesser ha così deciso di un giocatore, Nicola Ventola, proseguire nella sua filosofia: che partirà dalla panchina giocheranno coloro che han- proprio per la filosofia calcino avuto modo di scendere in stica del tecnico, sarà comuncampo meno degli altri. Peral- que l’occasione per riassapotro, sono gli stessi che hanno rare suggestioni antiche. ney da solo non può fare di FABIO SCAVUZZO miracoli. L'Arsenal, invece, falliPALERMO - Forse neanche lo stesso Roberto Man- sce quasi sistematicamencini si aspettava un inizio te il salto di qualità: contro così: il passaggio del turno l’Everton era un’occasioin FA Cup ma soprattutto nissima da non mancare, le tre vittorie di fila (contro eppure la banda-Wenger Stoke City, Wolverham- (senza le stelle Fabregas e pton e Blackburn) in Pre- Van Persie, giusto ricormier League con uno score darlo) ha dovuto ringradi tutto rispetto, fatto di 10 ziare il redivivo Rosicky gol fatti e uno solo (peral- che al 92' ha evitato una clatro ininfluente) subito. morosa sconfitta interna. Insomma le big stentano Numeri da capogiro che fanno del Manchester City in Inghilterra, per questo la squadra più in forma del Mancini è «in pieno» di fimomento in Premier Lea- ducia e motivazioni. Ha gue e del Mancio una sorta trovato un super Tevez, di mago, come del resto un un’invidiabile (e mai vista con Hughes) tifoso illustre solidità difencome l'ex Oasis siva e, compliNoel Gallace un calendagher aveva prerio tutto somdetto nei giorni mato favoreimmediatavole, che nelle mente succesprossime due sivi all’approgiornate vedo del tecnico drà i Citizens jesino a Eaimpegnati a stlands. Liverpool con Quarto pol’Everton pristo per i Citima di ospitare zens, che supeBurnley, rano alla gran- Tutto ok per il “mancio” il può puntare de le feste, approfittano del blocco quasi anche oltre la zona Chamtotale della Premier e degli pions. Insomma, potrebbe affanni delle rivali: solo tre prospettarsi una clamorole partite giocate nel 21° sa corsa a quattro verso il turno, flagellato dal mal- titolo inglese. E mentre in Germania e tempo che ha colpito l’intero Regno Unito. In campo, Francia si scaldano i motooltre al Manchester City ri per il ritorno di Bundenel «monday night», l’Ar- sliga e Ligue 1, in Spagna senal e il Manchester Uni- prosegueil duelloadistanted: a Wenger e Ferguson za tra Barcellona e Real Mancini ha rosicchiato Madrid. In casa dei camdue punti, vistii pareggi di pioni «di tutto» era scattato sabato rispettivamente qualche campanello d’alcontro Everton (2-2) e Bir- larme dopo il pareggio per mingham (1-1). Sette pun- 1-1 con il Villarreal al ti di distanza dal Chelsea Camp Nou e la sconfitta, sono tanti anche se pure i sempre in casa, con il SiviBlues sono in frenata secca glia nella Coppa del Re; e per alcune settimane do- dubbi spazzati via dallo 0-5 vranno fare a meno di di Tenerife con Messi sugli Drogba, Kalou, Mikel ed scudi e a un solo gol dalla Essien, tutti impegnati rete numero 100 in azulnella Coppa d’Africa. An- grana. Cammino simile che le altre non se la passa- per il Real, che pareggia a no meglio: lo United, elimi- Pamplona (l'Osasuna danato clamorosamente dal- vanti al proprio pubblico la FA Cup dal Leeds (terza aveva fermato anche il Bardivisione), è alle prese con cellona) e batte 2-0 il Maioruna serie impressionante ca: distanze immutate (43 di infortuni, specie in dife- il Barca, due in meno il sa (ma la bella notizia arri- Real), mentre le altre, dal va da Van der Sar: la mo- Valencia in giù, lottano per glie, colpita da emorragia il terzo posto parecchio prima di Natale, sta meglio staccate. Le due portaerei e il portiere olandese è tor- spagnole non concedono nato ad allenarsi), e Roo- nulla di più. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 42 Sport BRASILE IL PRIMATO RAZZISMO Fa troppo caldo introdotto il time out È Casillas il miglior portiere del 2009 Guidolin: «Adesso servono i fatti» RIO DE JANEIRO (BRASILE) – Il time-out sbarca nel calcio. A introdurre la novità sarà, in Brasile, il campionato carioca dove, in ogni partita, ci sarà una pausa di due minuti per ogni frazione di gioco, intorno al 20’. «I giocatori si dirigeranno verso le aree tecniche per un paio di minuti e poi torneranno in campo», annuncia a globoesporte.com Jorge Rabello, presidente della Commissione arbitrale della Ferj, la Federcalcio dello Stato di Rio de Janeiro. La causa è dovuta alle alte temperature che si registrano in questa stagione in Brasile. Ben oltre i 40°. MADRID - Iker Casillas, portiere titolare del Real Madrid e della nazionale spagnola di calcio, è stato scelto dalla Federazione Internazionale della Storia e Statitistica di Calcio (IFFHS, nell’acronimo in inglese) come migliore estremo difensore del mondo nel 2009. Casillas, 28 anni, che si era aggiudicato il titolo già nel 2008, ha battuto anche quest’anno Pierluigi Buffon, arrivato secondo, ma il fatto di essere stato scelto per ben quattro volte come migliore portiere del mondo consolida la sua leadership nella classifica storica. Julio Cesar il terzo classificato. PARMA – «Basta parole, servono i fatti». Francesco Guidolin la pensa così, nel calcio italiano si continua a parlare del problema del razzismo negli stadi, della possibilità di sospendere le partite o di trovare nuove misure per combattere un fenomeno che non si è ancora riusciti a debellare. «Se c’è una regolamentazione per cui o chi ha il potere di dirigere la partita, quindi l’arbitro, o chi ha il compito di coordinare l’ordine pubblico, o chiunque abbia la facoltà di sospendere una gara per cori così volgari, così deprecabili, io sarei il primo ad assecondare la scelta. Ci vogliono i fatti». Serie B. Anche Iaconi potrebbe essere in bilico. Da trovare una sistemazione per Cacia e Brienza Reggina alle grandi manovre Si lavora sul fronte degli acquisti e delle cessioni per riuscire a invertire la rotta di RINO TEBALA REGGIO CALABRIA - In sospeso il discorso allenatore che comunque è sempre all’attenzione del presidente Lillo Foti, il mercato della Reggina è sempre proiettato alla cessione di alcuni elementi ed all’arrivo di altre pedine importanti per lo scacchiere di mister Iaconi. Il presidente è ripartito ieri sera alla volta di Milano, evidentemente ci sono delle trattative da perfezionare in questi giorni, sia in entrata, sia in uscita, in attesa della ratifica dei contratti di Tedesco e Fiorillo. C’è Vigiani pronto a rientrare e con lui, potrebbero arrivare anche un difensore centrale, forse due, e un fantasista. Terlizzi del Catania che il presidente Foti non reputa obiettivo di primaria importanza, sarebbe il difensore centrale, probabilmente in alternativa a Peluso dell’Atalanta, società con cui sta trattando anche il centrocampista offensivo, Caserta. Risolta la crisi tecnica con la scelta di Mutti, bisogna adesso attendere l’assenso del nuovo allenatore per sapere se i due giocatori possono trasferirsiin riva allo Atretto. Con una difesa meglio assestata dalla presenza di un portiere e di un centrale, con l’eventuale arrivo di Vigiani che darebbe sicurezza sulla fascia destra, la Reggina potrebbe tuffarsi anche su Madonna dell’Atalanta, sempre per l’altra fascia e lo stesso Caserta, cercando di potenziare, infine, il reparto offensivo. Il discorso in questo caso si fa molto delicato, anche perché giocatori come Brienza e Cacia sono appetibili, ma non da svendere. Cacia, inoltre, è soggetto alle volontà del Lecce che è il proprietario della cartellino e non intende rinforzare altri club di serie B. Si era detto, infatti, dell’interessamento del Cesena. Brienza, invece, costa tanto e la società potrebbe decidere di tenerselo. Uno dei due, però, dovrebbe essere ceduto e in tal caso, la Reggina dovrebbe trovare un sostituto, cosa non facile. Chi ha i bomber buoni se li tiene ed il Catania, società con la quale la Reggina sta lavorando molto, non offre elementi di grande spessore. La società amaranto, in ogni caso, sembra interessata a Plasmati e visti i buoni rapporti con l’Atalanta, potrebbe tentare qualche altro scambio. Potrebbe essereinteressata anchea Tiribocchi, ma scendere di categoria non è mai facile per nessuno. C’è da sistemare anche la pratica Volpi ed il Brescia potrebbe avere anche qualche buona contropartita, inquesto casoin difesaper ilruolo di centrale, come Mareco. Sul fronte delle partenze, non è ancora esclusa la cessione di Barillà. Sull’under 21 amaranto ci sono troppi occhi puntati addosso, Napoli in testa. Valdez e Santos potrebbero essere altre pedine importanti di scambio, la società sta cercando di rivoluzionare l’organico per dare anchea Iaconilapossibilità didimostrare la sua bravura. Le difficoltà del momento non gli consentono salti pindarici, ma un allenatore così capace avrebbe dovuto dare qualcosa di più a questa squadra fin troppo prevedibile nel suo gioco, flaccida nell’atteggiamento. I giocatori amaranto in allenamento ieri al Centro Sant’Agata A destra: il nuovo arrivato Giacomo Tedesco durante la seduta (foto A. Sapone) Se il presidente volesse sostituirlo, non trova nomi emergenti in giro, ma cercando tra gli allenatori di una certa esperienza e tra quelli più giovani che potrebbero dare nuova linfa alla squadra, si potrebbe arrivare a qualche opportunità da valutare, fermo restando che Iaconi potrebbe ancora rimanere in sella per qualche settimana in attesa di una impennata decisiva. Sarà cura del presidente Foti, eventualmente, individuare l’uomo giusto per dare un nuovo scossone alla squadra, ma l’augurio ditutti èche lostesso Iaconi trovi la spirito giusto, la verve e la convinzione che la sua squadra possa risalire subito la corrente e lottare per un posto al sole. Magari, con qualche nuovo nome, ritroverà coraggio anche lui. NOTIZIARIO. Doppio allenamento ieri per la Reggina che oggi effettuerà una partita di collaudo in vista della gara interna col Cesena, di sabato prossimo. Mister Iaconi ha ordinato di mattina, lavoro di forza in palestra con trasformazioni a navette sul campo ed esercitazioni tattiche per reparti. Nel pomeriggio, invece, al Centro Sportivo S.Agata, dopo la consueta fase di riscaldamento, ha sottoposto ai suoi giocatori ad esercitazioni tecniche sul possesso palla e ad alcune soluzioni di gioco sulla tattica difensiva. Terapie per Brienza e Santos nonancoraal megliodellacondizione, oggi seduta pomeridiana con Calci nostri partita che dovrebbe servire alle verifiche per varare la formazione. Sonoinvendita,intanto, relativi alla gara Reggina-Cesena in programma Sabato prossimo, alle ore 15:30. Si stanno aggregando elementi nuovi, alcuni giocatori hanno già lasciato Reggio, per il prossimo impegno di campionato, l’allenatore avrà un organico potenziato, con qualche scelta in più per la formazione, come per esempio, Giacomo Tedesco e il portiere Fiorillo. di EMANUELE GIACOIA Caro San Vito ora pensaci tu... icono che la nostra è la generazione delle venti parole. Gli sms, i telefonini, praticamente stanno facendo sì che tra sigle e altre contrazioni venti parole siano più che sufficienti per esprimersi. Per quanto riguarda la Reggina e i suoi problemi, pare almeno per ora insormontabili, forse venti parole non bastano per poter esprimere disappunto e rabbia dei suoi tifosi sparsi per tutta Italia. In una recente trasmissione, parlando dei guai della Reggina, della sua classifica quasi alla frutta, uno dei partecipanti ha detto: “Speriamo che quella vecchia volpe di mercato del presidente Foti raddrizzi la barca”. Speranza condivisa anche da noi, mentre attendiamo notizie che possano servire a salvarla da un possibile naufragio. Con tutto il rispetto per la Juventus, sembra che la Reggina la stia imitando, compreso il cambio del suo allenatore. Iaconi è in bilico, ovviamen- D te, però non giureremmo sul proseguimento della sua panchina. Da qualche parte si rifà il nome di Novellino, ancora sotto contratto. Ma ci sembra che non sia, forse, la soluzione più adatta nonostante Novellino iniziò la stagione a Reggio con tutti gli onori che merita per la verità questo tecnico. A Reggio si rimpiange anche Colomba, che in fondo nei primi anni di A seppe guidare la squadra, per non parlare di Walter Mazzarri e delle sue incredibili dodici giornate con Napoli senza una sconfitta, portando addirittura i partenopei al terzo posto, roba da Champions League, immaginando la gioia del patron De Laurentiis. In materia di acquisti, forse l’unica possibilità per la Reggina da mettere in atto per riuscire a fare risultati finalmente, ecco l’arrivo di un ex di valore come Tedesco. Seguono elenchi di altri nomi. Ma ci interessa di più quello che succederà sabato nell’ennesimo in- contro casalingo, stavolta con il Cesena, definita la squadra più in forma del momento. Speriamo che la Reggina trovi la forma per farle le scarpe e che ricominci dal “Granillo” la risalita. E anticipando i tempi, ricordiamo che lunedì ci sarà il posticipo casalingo del Crotone contro il Sassuolo. Un Crotone che, pur se l’ultima sconfitta ha deluso un po’, continua con cipiglio e sicurezza la sua corsa, e può sempre riservare sorprese. “Se Sparta piange…”, naturalmente ci riferiamo alla Reggina e un pochino anche al Crotone, “Atene”, leggi Cosenza, Catanzaro e Vibonese, sfatando il noto proverbio ridono. Il Cosenza merita in pieno i suoi 30 punti, ovviamente compresi gli ultimi tre conquistati contro il Pescina. Toscano, l’allenatore, dice che “la classifica non la guarda”. Noi invece la guardiamo e troviamo un Cosenza lanciato a missile verso l’alto e comunque in zona da “rischiare” l’ennesima promozione. A San Vito, ci riferiamo al santo, il compito di dargli una mano. Eccoci poi al Catanzaro sempre in vetta a 41punti sia pur in compagnia della Juve Stabia. L’ennesima vittoria, quella sul Cassino, prelude ad ulteriori conquiste dei tre punti a cominciare dal prossimo incontro col Manfredonia. E gloria e fiori anche per la Vibonese che avendo battuto la Cisco Roma (ricordando che si tratta della terza in classifica) comincia lentamente a risalire una china che la riporterà sicuramente ai suoi vecchi bei momenti. E per finire in bellezza domenica scorsa è stata persino la grande giornata in serie D, dove Vigor e Sambiase hanno vinto a botte di quattro gol a testa. Morale: se si va avanti di questo passo dovremmo occuparci sempre di più di questo bel gruppo di squadre. Francamente la cosa non ci dispiacerà. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Sport 43 Mercoledì 13 gennaio 2010 Mercoledì 13 gennaio 2010 ANDRIA-POTENZA LA STANGATA La Procura federale apre un’inchiesta su Capuano Tira pugni agli avversari Sei turni a Giglio (Olbia) ROMA – La Procura federale della Figc ha deciso di aprire un procedimento in merito alla gara Andria-Potenza, girone B Lega Pro, dopo le dichiarazioni dell’allenatore della squadra lucana, Eziolino Capuano (nella foto). La gara di domenica è finita 3-1 per l’Andria e Capuano dopo la partita aveva dichiarato di aver sentito che l’arbitro (Di Paolo, di Avezzano, ndr) nel corso dell’intervallo, nel tunnel che porta verso gli spogliatoi, aveva promesso ai calciatori della squadra pugliese la concessione di un rigore. «L’ho sentito con le mie orecchie e lo dico prendendomene la responsabilità», aveva detto Capuano. FIRENZE – Per aver preso a cazzotti due giocatori avversari, durante il rientro delle squadre nello spogliatoio al termine del primo tempo, il calciatore dell’Olbia Giuseppe Giglio (2ª Divisione girone A) è stato squalificato per sei giornate dal giudice sportivo. L’episodio è avvenuto durante l’ultimo turno di campionato nella gara Alghero-Olbia. Giglio, che non era nella nota presentata all’arbitro, alla fine del primo tempo, è entrato nello spogliatoio, ha avvicinato due avversari, Martino Borghese e Simone Aresti (nella foto, mentre viene portato in ospedale) e li ha presi a pugni. L’Alghero ha presentato ricorso e la gara non è stata omologata. Serie B. Sasà Gualtieri: «Per D’Aiello e Degano siamo oramai agli ultimi dettagli» Crotone, Perpetuini si presenta Il centrocampista: «Mi manda la Lazio, sono felicissimo di essere qui» di LUIGI SAPORITO CROTONE – Riccardo Perpetuini non ha perso tempo e in men che non si dica è arrivato a Crotone e si è già aggregato con il gruppo sostenendo il primo allenamento. Ha deciso di indossare la maglia col numero 88 anche se avrebbe preferito il numero 8 ma quello era già sulle spalle di Mazzarani. Perpetuini è stato ufficialmente presentato ieri sera nella sala stampa dello stadio alla presenza del presidente Gualtieri, dell’ad Martucci e del dirigente Marino. “Contentissimo di essere qui al Crotone anche se è sembrato davvero tutto troppo veloce – ha così commentato il neorossoblu -. Se penso che fino a ieri ero ancora a Formello e oggi mi ritrovo qui non mi sembra quasi vero. Comunque sono un centrocampista centrale che fa dell’intensità la sua arma migliore ma nel tempo sono diventato anche un centrocampista di qualità grazie ad un miglioramento quotidiano. Ho iniziato a giocare nella Lazio praticamente da sempre, da quando avevo 10 anni e con questa squadra ho fatto tutta la trafila e esordire con la maglia della quale ero e sono ancora tifoso è stato per me un motivo d’orgoglio in più”. Un ringraziamento lo rivolge anche alla società del Crotone che lo ha voluto fortemente. “Ringrazio il Crotone che mi ha cercato e voluto e spero di poter ripagare per la fiducia che mi stanno manifestando. Uno dei miei primi obiettivi sarà quello di inserirmi al meglio nel gruppo e ho già visto che è un gruppo ben assortito con gente esperta e giovani bravi e ambizioni. La società si è dimostrata di una serietà esemplare e di que- ste cose ne ho parlato con Mendicino che mi ha rassicurato un po su tutti questi aspetti”. Perpetuini non si preoccupa qualora Lerda lo volesse da subito buttare nella mischia. “Non mi preoccupa il modulo del Crotone quanto invece vorrei continuare a crescere così come è stato negli ultimi due anni. Sono passato dalla Primavera nel giro della prima squadra biancazzurra e adesso ho l’opportunità di giocare in serie B che per un giovane è una vetrina importantissima. Come obiettivo è chiaro che mi adeguo alle esigenze della società mettendo al primo posto la salvezza e se dovesse arrivare prima allora chiaramente spostiamo l’attenzione più in avanti”. Perpetuini ha cominciato a seguire il Crotone perché conosce bene Mendicino ma adesso cercherà di sfruttare al meglio l’opportunità che il Crotone e la Lazio gli hanno dato. “Sono qui per fare bene e per giocarmi un posto da titolare com’è giusto che sia. Spero di diventare un elemento importante per questa squadra, non fondamentale ma importante”. Gualtieri, a margine della presentazione di Perpetuini, ha serenamente dichiarato gli obiettivi di mercato e un paio dei quattro nomi che sono stati fatti (D’Aiello, Degano, Crescenzi e Dionisi) potrebbero addirittura arrivare oggi. “Per D’Aiello e Degano siamo quasi agli sgoccioli – afferma Guatieri – e domani (oggi per chi legge, ndr) potrebbero essere già qui. Con Dionisi e il Livorno siamo a buon punto mentre per Crescenzi ci sono alcuni dubbi legati al fatto che il difensore ha disputato poche gare dall’inizio di stagione ad oggi”. Riccardo Perpetuini posa per i fotografi dopo la presentazione insieme al presidente Gualtieri Il neoarrivato ha scelto per lui la maglia numero 88 Giudice Serie A e Serie B. Alla Juventus 40mila euro di multa anche per cori razzisti MERCATO LEGA PRO Due turni a Scognamiglio, multa a Pagano Taranto: presi Colombini, Crovetto e Coppola MILANO –Ilgiudice sportivo ha inflitto, in Serie A, un’ammenda di 40mila euro alla Juventus perchè i suoi sostenitori hanno acceso sugli spalti vari fuochi, hanno lanciato sei fumogeni sul terreno di gioco e fumogeni e bengala nel settore ospiti e hanno intonato un coro razzista nei confronti di Dida. Ammenda di 20mila euro per il Milan dato che i suoi sostenitori hanno lanciato fumogeni, petardi e bengala in un settore occupato dai sostenitori avversari. Gli altri provvedimenti: due turni di squalifica per Reginaldo (Siena) per aver insultato gli ufficiali di gara alla fine della partita contro l’Inter. Un turnodi squalifica per il tecnico del Catania Mihajlovic con ammenda di 5mla euro. Per una giornata sono stati squalificati Almiron (Bari), Castillo e Donadel (Fiorentina), Carboni e Bellu- poli, 5mila euro al Bari, 3mila sci (Catania), Cribari (Siena), euro all’Inter e 1.500 euro al Garics (Atalanta), Doni (Ro- Bologna. In Serie B, il giudice sportima), Panucci (Parma, con diffida e ammenda di 5mila eu- vo ha squalificato per due ro), Ambrosini (Milan), Cam- giornate Scognamiglio (Cropagnaro (Napoli), Amauri tone). Per un turno sono stati (Juventus), Inler (Udinese), fermati Bastrini, MonterviKjaer (Palermo), Kolarov no e Carcuro (Salernitana), (Lazio) e Zauri (Sampdoria). I Sereni (Torino, con ammengiocatori diffidatisono Bran- da di 3.000 euro), Eder (Emdao (Siena), Meggiorini (Bari), Guana (Bologna), Milanetto e Criscito (Genoa), Felipe (Fiorentina), Mandelli (Chievo), Paci (Parma), Rivas (Livorno) e Ziegler (Sampdoria). Ammenda di 5mila euro per Maccarone (Siena) e di 1.000 euro per Doni (Atalanta). Queste le altre ammende per le società: 9mila euro al Na- Scognamiglio (Crotone) poli, con ammenda di 750 euro), Baclet (Lecce), Portin e Bernacci (Ascoli), Faisca Texeira (Padova), Lambrughi (Mantova) e Sambugaro (Piacenza). I giocatori diffidati sono Moscardelli (Piacenza, con ammenda di 500 euro), Angelo (Lecce), Conteh (Grosseto), Cristante (Ancona), Guerra (Piacenza), Rubin e Loria (Torino), Previtali e Sala (Albinoleffe), Stovini (Empoli), Tarana(Mantova) e De Martino (Crotone). Ammenda di 750 euro per Pagano (Reggina). Queste le multe per le società: 2.500 euro all’Ancona e all’Ascoli, 1.500 euro alla Triestina, 750 euro al Frosinone e 200 euro al Gallipoli. TARANTO – Prosegue a spron battuto la campagna acquisti del Taranto. Ufficializzati Francesco Colombini, prelevato dal Benevento, Nicolas Ignacio Crovetto, esterno sinistro di centrocampo prelevato dalla Triestina e Carmine Coppola, centrocampista centrale acquistato dall’Arezzo. La squadra pugliese, poi, è anche sulle tracce di Carlo Cherubini (32), ex terzino sinistro di Florentia Viola, Vicenza e Perugia, attualmente al Portogruaro, che non è nelle grazie del tecnico Calori e interessa a molte squadre di B e Prima Categoria. In partcolare, il Vicenza. In Lega Pro c’è anche il Ravenna. Verona, dopo Di Gennaro anche Tiboni? VERONA – L’Hellas Verona, che sta chiudendo per il bomber del Gallipoli Di Gennaro, potrebbe tornare ancora una volta su di Christian Tiboni (21), come supporto in attacco. La giovane punta, chiusa da Doni, Chevanton, Tiribocchi e Acquafresca è destinato a uscire da Bergamo in prestito per poter giocare. Prima di valutare la posizione veronese, Tiboni ha la possibilità di scegliere tra Cesena, Torino ed Empoli. Reggiana, Spal e Perugia vogliono Myrtaj SORRENTO – L’attaccante albanese Florian Myrtaj (33), oltre 100 gol negli ultimi 10 anni da professionista tra B e C1, dopo l’addio del tecnico Novelli al Sorrento, potrebbe decidere di cambiare aria. Per lui le richieste non mancano: Perugia e Reggiana sono sulle sue tracce, ma anche la Spal è pronta a partire all’assalto non appena avrà concluso la cessione di Cipriani. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 44 Sport Giudice Lega Pro. Una giornata di squalifica a Lopetrone della Vibonese, diffidato Pirrone Ancora una multa alla società del Cosenza 1ª DIVISIONE Due giornate: Ferrari (Foggia), Cesar (Pescina) Una giornata: Blanchard (Pescina), Schetter (Cavese), Tognozzi (Pescara), Trezzi (Foggia), Garaffoni (Giulianova), Alfano e Ciano (Real Marcianise), Vitiello (Rimini), Quadri (Taranto), Piccioni (Ternana) Ammoniti con diffida: Colombo (Verona), Di Berardino (Pescina), Scappini (Ravenna), Anderson (Reggiana), Tulli (Rimini), Corona e Prosperi (Taranto) Ammende a società: 3000 euro alPescara; 2500 all’Andria; 1500 a Cavese, Giulianova, Taranto eCosenza(«perché propri sostenitori in campo avverso indirizzavano insulti e numerosi sputi verso i calciatori della squadra avversaria in fase di riscaldamento prepartita, costringendoli al trasferimento in altra zona del campo»); 500 al Pescina. 2ª Divisione Gara Vibonese-Cisco Roma: preso atto del preannuncio di reclamo inoltrato dalla società Cisco Roma avverso l’esito della gara, il giudice ha deciso di non omologarla Una giornata: Barrionuevo (Cisco Roma), Fiore (Brindisi), Ciminari (Aversa N.), Merli (Cassino), Polito (Igea Virtus), Mucciarelli (Isola Liri), Coppola, Lorusso e Piano (Noicattaro), Pagani (Siracusa), Lopetrone (Vibonese) Ammoniti con diffida: Pirrone (Vibonese), Vitiello (Manfredonia), Colella, Miale e Sifonetti (Scafatese), Scognamiglio e Trapani (Vico Equense) Ammende a società: 1500 euro a Monopoli e Brindisi; 750 al Noicattaro; 500 a Isola Liri e Siracusa Pescara, salta la panchina Via Cuccureddu c’è Di Francesco PESCARA – Il Pescara (1ª divisione girone B) ha esonerato il tecnico Antonello Cuccureddu. Lo ha reso noto ieri sera con una nota la stessa società abruzzese. La guida tecnica della squadra è affidata a Eusebio Di Francesco che condurrà l’allenamento già da oggi pomeriggio. Il nuovo tecnico sarà presentato alla stampa oggi alle ore 13. Fatale, al tecnico sardo, la sconfitta di lunedì sera con la Cavese. 1ª Divisione. Mirabelli a Genova per discutere delle posizioni di Scotto e Doninelli «Non mi fido del Giulianova» Il tecnico del Cosenza Toscano avverte tutti sul difficile match di domenica di ALESSANDRO RUSSO COSENZA - Con il sorriso sotto i baffi, Mimmo Toscano ritorna a parlare in sala stampa per commentare il successo contro il Pescìna di domenica scorsa. Tre punti pesanti che mandano in orbita le ambizioni del team rossoblù e consegnano un Cosenza rinnovato rispetto alle ultime esibizioni esterne di fine 2009. La squadra, infatti, è apparsa decisamente diversa, molto più verso la teoria delle squadra nata per vincere. «Sì - conferma Mimmo Toscano - qualche similitudine con il Cosenza dell’anno scorso mi pare di averla vista, siamo sulla buona strada e stiamo cercando di fare il meglio possibile per migliorare ancora. Nella sosta abbiamo parlato molto tra di noi e i calciatori hanno parlato tra di loro». Toscano appare rinfrancato, il suo Cosenza gli somiglia sempre di più e il sogno promozione che culla l’ambiente sta diventando pian pianino una realtà da cullare e conseguire. Strada lunga e tortuosa, comunque, che deve essere percorsa con la cattiveria agonistica di tutto l’ambiente che deve spingere i Lupi, gara dopo gara verso il ritorno in serie B. A partire dall’insidioso match di domenica prossima al San Vito contro il Giulianova. «Bisogna pensare una gara alla volta - senza pensare alle altre partite - ha continuato Toscano - Ho già sentito parlare di Verona, che i nostri tifosi si stanno preparando per la trasferta. Ecco, questo sarebbe un errore madornale, di tutti, assolutamente da evitare. Il Giulianova è una buona squadra, con delle ripartenze che possono fare male. Sottovalutarla sarebbe una iattura. E la gara del posticipo di lunedì a Pescara va visto come un monito: la Cavese è come il Giulianova per noi. Gara rischiosa, da vincere ma guardando negli occhi gli avversari. Lo dirò alla squadra prima di riprendere gli allenamenti e sarò chiaro su quanto sia importante tenere alta la guardia». Toscano non lo dice, ma l’apporto del pubblico nelle prossima gara casalinga è un elemento fondamentale per spingere la navicella rossoblù verso la terra promessa. Si parla del nuovo assetto con Fiore dietro le due punte mobili che sono Danti e Scotto. Un assetto buono che, in attesa del rientro del bomber rossoblù Raffaele Biancolino, ha dato buoni esiti. Una delle soluzioni all’arco dell’allenatore cosentino nella lunga parabola che conduce al capolinea del torneo di Lega Pro Prima Divisione. Toscano spiega e puntualizza. «Abbiamo vinto e perso fuori casa e in casa sia con questo che con l’altro modulo. Con e senza Fiore e Biancolino, un dato positivo, vuol dire che la squadra ha la sua dimensione giusta anche senza i giocatori che sono tra i più forti. Biancolino? Sono convinto che tornerà ancora più forte di prima dopo aver scontato i turni di squalifica che ne stanno pregiudicando il presente». Toscano guarda con tono di sfida il campionato. «Se credo alla promozione? Arrivati a questo punto sarebbe da sciocchi non crederci e IL RECUPERO Il Ravenna ospita il Portogruaro Tutta la grinta dell’allenatore del Cosenza calcio 1914 Mimmo Toscano al San Vito durante una partita dei Lupi provarci. D’altronde oramai lo abbiamo detto. Sono gli altri che lo avevano sbandierato precedenza che dovranno ora attrezzarsi per evitare beffe rispetto ai loro progetti». MERCATO - Per il dg Massimiliano Mirabelli l’obiettivo iniziale è quello di sfoltire la rosa. Dopo la cessione del portiere Pinzan al Brindisi al posto di Gabriele Pe- trocco e la cessione di Nastasi all’Olbia, si aspetta di piazzare altri giocatori. La lista dei partenti è sempre la stessa, con Francesco Mortelliti che ha richieste dalla Juve Stabia, dalla Cisco Roma e anche dalla Ternana, di Ceccarelli che ha in pole la soluzione Nocerina ma non si trascurano le piste del Giulianova, del Sorrento e del Rimini. Per Amico e Olivieri c’è an- che la Nocerina, mentre per Piroc’è sempre l’ipotesi Villacidrese. Marsili è in bilico tra il Cosenza e il Taranto. Intanto Max Mirabelli oggi sarà a Genova, sponda rossoblù, per discutere della situazione DoninelliScotto. Poi sarà a Marassi per vedere Genoa-Catania di Coppa Italia e incontrare Capozucca e altri operatori di mercato. RAVENNA – Mercoledì di lavoro straordinario per Ravenna e Portogruaro, che oggi nella città romagnola recuperano la gara rinviata lo scorso 20 dicembre causa neve. I ragazzi di Esposito inseguono la vittoria, che sarebbe la sesta consecutiva casalinga se dovesse arrivare, ma i veneti sono una brutta bestia per i giallorossi. Esposito recupera lo squalificato Anzalone, che sostituirà Ferrario in partenza verso Lecce, mentre Ciuffetelli e Riberto sono ancora infortunati. Il Ravenna dovrebbe schierarsi con: Anania; Biserni, Anzalone, Fasano, Sabato; Rossetti, Sciaccaluga, Cavagna, Toledo; Piovaccari, Gerbino Polo. A disp.: Rossi, Rizzo, Ferrario, Fonjock, Giordano, Packer, Scappini. All.: Esposito. Calori, invece, ritrova Mattielig e Pondaco dopo la squalifica. Sempre out Madaschi, diventa obbligata la composizione della linea difensiva con Siniscalchi e Gardella centrali. Questa la probabile formazione del Portogruaro: Rossi; D’Alterio, Siniscalchi, Gardella, Gotti; Espinal, Mattielig, Scozzarella; Cunico; Altinier, Marchi. A disp.: Marcato, Pondaco, Bianchi, Fusciello, Vicente, Bocalon, Scapuzzi. All.: Calori. Arbitro dell’incontro sarà Pizzi di Saronno. Il personaggio. Tripletta al Potenza con la maglia dell’Andria e prospettive di miglioramento Ousmane Sy, il destino di un attaccante di FILIPPO ZENNA Ousmane Sy, talento della Lega Pro ANDRIA. La vita che cambia in un amen, in un’intuizione geniale, in un tocco istintivo che ribalta il destino. Un attimo, semplicemente un attimo ed un calciatore normale è diventato fenomenale, ha acceso l’Andria ed il suo spirito romantico, s’è preso gloria e copertine scoprendo che lì davanti è un piacere giocarci. Si, proprio così nel caso di Sy, il ragazzone francese scaricato da Biagioni e valorizzato da Papagni finoa diventareil fioreall’occhiello dell’Andria, l’unico a cui proprio non si può rinunciare. Per due anni il ventunenne calciatore, che tifa Paris St Germain e sogna un giorno di giocare nel Milan, ha vissuto nell’ombra, imprigionato da infortuni e sacrifici di contenimento, lasciato troppo distante dalla porta. Fino a quando, un po’ per necessità (mancavano Maccan e Dionigi), un po’ per scommessa, Aldo Papagni non ha deciso di catapultarlo in prima linea, negli ultimi sedici metri, “perché – il tecnico dell’Andria motiva la felicissima scelta – ha potenza aerobica formidabile, è generoso ed instancabile, in fase di non possesso non concede tregua e massacra le difese avversarie quando aggredisce la profondità”. Di lì, per la precisione dalla trasferta di Verona, è stato un vero e proprio delirio di classe e di gioia per un bomber che non attendeva altro d’essere riconosciuto: “Lì davanti ci sto a meraviglia – riconosce lo stesso Sy –Adoro andare in profondità, puntare dritto alla porta, avere molte più opportunità per centrare il bersaglio”. In fondo, nel dna già c’erano i cromosomi dell’attaccante, tant’è che l’intera trafila giovanile col Sochaux l’ha affrontata giocando di punta prima d’esser spedito sulla linea dei centrocampisti a Perugia prima (nel 2007, l’anno dell’arrivo in Italia), ad Andria poi. “Mi sa che difficilmente lo smuoverò dagli ultimi sedici metri – sorride Papagni dopo la tripletta rifilata da Ousmane al Potenza – Il ragazzo è duttile, spesso l’ho dirottato a destra, col Pescina per cause di forza maggiore l’ho perfino utiliz- zato sulla linea difensiva, ma quandohala portanelmirinodiventa devastante”. E non è semplicemente una questione d’esplosività: Ousmane Sy, quarto di cinque figli (il fratellino minore Abdulaye gioca in serie D in Francia), rispecchia il prototipo africano per struttura fisica, ma ha un vantaggio enorme da lui stesso enfatizzato, “l’insegnamento tattico della scuola europea. In tanti anni al Sochaux ho lavorato con minuzia sui movimenti anche se devo ancora migliorarmi e cancellare quella frenesia che a volte mi porta a fare tutto da solo senza rendermi conto magari del compagno libero”. Piccoli dettagli come tiene a sottolineare Aldo Papagni – “Ha appena ventuno anni ed in appena dieci partite nel nuovo ruolo ha realizzato ben sei gol” – che con poche risorse economiche a disposizione ha intuito che il bomber ce l’aveva già dentro casa. Bastava soltanto cambiargli posizione. Et voilà: in un amen, in un’intuizione geniale il destino di Ousmane Sy è cambiato. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Sport 45 Mercoledì 13 gennaio 2010 Mercoledì 13 gennaio 2010 2ª Divisione. Si è allenato Orosz. Si aspetta l’ok per Donati e per un esterno sinistro Catanzaro, interrogativo Caputo Il fantasista è dato in partenza. Attese a breve possibili novità societarie di ANTONIO CIAMPA Protesta contro il trattamento arbitrale CATANZARO – Sembrerebbe avere aperto un nuovo corso il buon inizio agonistico del nuovo anno per il Catanzaro. Nonostante Aiello si affretti a smentire i rumors che si inseguono al proposito, sarebbero invece imminenti nuovi ingressi in società. Nella fattispecie si tratterebbe di due piccoli imprenditori catanzaresi che nei giorni scorsi avrebbero avuto dei contatti estremamente proficui con il numero uno dell’Fc e che quindi sarebbero pronti a sottoscrivere una parte del capitale azionario e così affiancarsi, oltre che ad Aiello, agli altri attuali quattro soci del Catanzaro (Bove, Catalani, Santaguida e Soluri in rigoroso ordine alfabetico). Nulla vieta che sia già domani mattina, allorquando dall’Fc è stata indetta una conferenza stampa ufficialmente di riepilogo delle tante questioni attualmente sul tappeto, che sia ufficializzata quella che deve in ogni caso essere considerata una buona notizia per i conti economici della società. Il Catanzaro, lo ricordiamo, sta giocando un campionato da protagonista, con tante gare vincenti e un primo posto solitario che vale molto nella prospettiva della promozione in Prima Divisione. La tranquillità societaria sarebbe la panacea a tutte le tensioni che non danno sollievo alla squadra giallorossa. Se ne saprà di più nelle prossime ore, con buona pace delle attese del pubblico catanzarese. MERCATO - Gira tutto intorno alla cessione di Caputo il mercato del Catanzaro. Il giocatore, come già riferito, avrebbe raggiunto l’accordo economico per il suo passaggio alla Cisco solo che nelle ultime ore si sarebbero fatte avanti almeno altre due squadre di categoria superiore che vorrebbero assicurarsi le prestazioni del fromboliere napoletano. Proprio su tali nuovi sondaggi conta Pitino che non vorrebbe rinforzare una diretta concorrente alla promozione di Prima Divisione ma la sensazione è che alla fine, con il rientro di Aiello da Cuneo, la questione si risolverà con la cessione ai romani che per primi si sono fatti concretamente avanti ed ai quali il giocatore si sarebbe promesso. Oltre a Caputo, in uscita, si registra il ritorno di fiamma del Cassino per il pipelet che, con l’arrivo di Devona ha ormai abbandonato ogni speranza di ricavarsi un suo spazio nel Catanzaro che punta al ritorno in Prima Divisione. Anche per questa trattativa i prossimi giorni saranno quelli decisivi. In arrivo, invece, c’è sempre Donati dall’Arezzo mentre il ds Pitino sta intensificando i contatti nel mercato di categoria che sta entrando nella fase più intesa, per trovare l’esterno sinistro che serve come il pane al Catanzaro fino alla fine della stagione. DIARIO DI BORDO C’era anche il neo-acquisto Orosz alla ripresa degli allenamenti. L’ungherese si è però limitato, come il resto dei compagni, ad una sgambata prevalentemente atletica mentre nei pros- Motta San Giovanni Mallamaci si dimette di PAOLO VACALEBRE Il tecnico del Catanzaro Fc Gaetano Auteri dà indicazioni simi giorni saranno testate anche le sue attitudini tecniche che lo presenterebbero come un giocatore prevalentemente offensivo capace di giocare sia sulla linea degli attaccanti sia nelle immediata retroguardia, dotato di un ottimo sinistro e di una buona conclusione a rete. In pratica una sorta di sostituto di Caputo che, come riferito sopra, è ad un passo dal lasciare Catanzaro. Nel gruppo, ieri, ha fatto la sua ricomparsa anche Cardascio che domani avrà l’incontro definitivo in società per rescindere il contratto e dunque trovare una nuova soluzione per la sua carriera. MARCHANO - Domenica, con il Manfredonia, ci sarà anche Mauro Marchano, l’attaccante argentino che in un tragico incidente stradale capitato lo scorso settembre ha perso la mo- Serie D. Domenica c’è il Milazzo Hinterreggio con più fiducia Dopo il pareggio di Rossano glie ed il figlio. La tifoseria giallorossa sta preparando una affettuosa accoglienza per il giocatore rimasto nei cuori di tanti sportivi catanzaresi soprattutto grazie alla sua grande educazione mostrata nel biennio in cui, pur senza eccessiva fortuna, ha vestito la casacca delle aquile. Un bel modo di dare concreta solidarietà ad un atleta sfortunato colpito nei suoi affetti più cari. MOTTA SAN GIOVANNI – Totò Mallamaci non ci sta. Il presidente del Motta, contro il trattamento riservato dagli arbitri, specie dopo la l’ultima direzione arbitrale di Gioia Tauro, ha deciso di rassegnare le dimissioni. Una scelta, questa, tra l’altro, comunicata domenica sera, durante una trasmissione radiofonica. “E’ un mio modo civile di protestare nei confronti della Lega calcio – ha detto Mallamaci per dei danni che si continuano ad arrecare alla mia squadra dalle censurabili direzioni Mallamaci arbitrali. Il Motta non vuole favori, ma certo una maggiore equità da parte dei direttori di gara, questo si”. I motivi che hanno indotto Mallamaci a prendere questa decisione sono racchiuse proprio allo scadere dell’incontro di domenica scorsa con il Real Gioia, quando l’arbitro Zangara (al 95’) concede un calcio di rigore ai padroni di casa. Massima punizione, a parere di Mallamaci (e non solo), assolutamente inesistente. “Ildirettoredi garahapreso un grosso abbaglio. Gli estremi per concedere il rigore al Real non c’erano per niente. Una decisione, tra l’altro, che ha lasciato ‘increduli’, non solo noi del Motta, ma anche gli stessi giocatori locali e i tanti addetti ai lavori che hanno seguito la partita dalla tribuna. E, oltre al danno, c’è stata anche la beffa, perché, nella stessa occasione, il nostro difensore Api veniva espulso”. Da qui, la decisione (plateale) di Mallamaci (che in precedenza era stato espulso dalla panchina) di piombare dentro il campo e ordinare aisuoi ragazziil ritiro. A farlo desistere da questa volontà, comunque, ci hanno pensato i suoi collaboratori, così la gara si è potuta avviare al termine in modo regolare, anche se ha registrato una sconfitta immeritata da parte della formazione biancorossa. Serie D. Il ds Fabrizio Maglia: «Trattativa conclusa» Vigor, imminente l’arrivo di un terzino sinistro di GIUSEPPE CILIONE di PASQUALINO RETTURA REGGIO CALABRIA - Si chiude con un buon pareggio nel derby con la Rossanese, il girone di andata per l'Hinterreggio. L'undici del presidente Franco Pellicanò apre il 2010 con un risultato che viene salutato con positività nell'ambiente biancoazzurro. “Un pareggio è sempre meglio di una sconfitta - fa notare il dg Carmelo Rappoccio - smuove la classifica e, poi, quando è ottenuto fuori casa contro una signora avversaria fa sempre morale. Per noi è di sicuro un risultato positivo”. Secondo il direttore generale della compagine reggina, tuttavia, la differenza fra la partita del Rizzo ed altre sfide va inquadrata sugli episodi e non sul gioco. “L'Hinterreggio - osserva anche prima si esprimeva bene, purtroppo, in molte occasioni gli episodi hanno girato per il verso sbagliato e i risultati ne sono state le conseguenze. Non c'è dubbio che abbiamo fatto una bella partita e che bisogna continuare a cercare la vittoria”. Il giocatore più atteso era senza dubbio il Sultano del Gol, all'esordio dopo la parentesi con la Colligiana. “Zampaglione - sottolinea Carmelo Rappoccio Rappoccio - si è mosso bene ed ha bagnato l'esordio positivamente. E' un giocatore di categoria superiore ed il suo valore è fuori discussione. La sua presenza in campo si è fatta subito sentire”. Intanto la squadra sta lavorando agli ordini di mister Melchionna, del preparatore dei portieri Piero Martelli e del professore Nocera per la parte atletica, in vista della sfida in casa del Milazzo, una delle formazioni più sorprendenti di questa prima metà di torneo. Per la sfida di domenica, il tecnico biancoazzurro potrà contare su Caridi che ha scontato la squalifica e soprattutto su Niscemi: il Folletto di Erice, infatti, non dovrebbe avere problemi a tornare fra i protagonisti sul rettangolo verde. Bilotta ha ripreso a svolgere un lavoro differenziato e dalla prossima settimana si aggregherà al gruppo. Infortunato, invece, il giovane Paturzo che ha dei problemi al ginocchio che necessitano di esami strumentali più approfonditi. LAMEZIA TERME - Riposo assoluto per il bomber Vincenzo Cosa che, nella fase di riscaldmento prima del match di domenica scorsa contro l’Adrano, ha avvertito un dolore sotto il gluteo sinistro e non ha potuto scendere in campo proprio in extremis. L’attaccante di Taranto ieri pomeriggio era al “Carlei” ancora dolorante e almeno fino a mercoledì prossimo dovrà stare fermo. Da giovedì in poi si vedrà se avrà recuperato per essere in campo nel match interno di domenica contro il Sapri, primo partita del girone di ritorno. Allo stato, quindi, Cosa è in dubbio. Per il resto non ci sono altri imprevisti per il tecnico Mimmo Giacomarro che prima di dirigere il primo allenamento della settimana ha avuto un colloquio nello spogliatoio con la squadra. Poi tutti in campo per iniziare a lavorare in vista della sfida contro il Sapri, domenica scorsa battuto in casa dal Messina. Chiuso il girone di andata con una vittoria, per la Vigor ora c’è la necessità di ottenere altri tre punti alla prima di ritorno anche per preparare al meglio poi lo scontro diretto contro il Trapani, domenica prossimo atteso sul Pollino dal Castrovillari. Intanto, ancora non è del tutto chiusa la questione mercato in casa Vigor. Anzi, al contrario. Il direttore sportivo Fabrizio Maglia infatti ha annunciato che a breve dovrebbe essere ufficializzato l’arrivo del tanto atteso terzino sinistro under così come richiesto dal tecnico Giacomarro. Cosentino del Crotone? «E’ un giocatore che ci interessa ma non è il solo» ha risposto Maglia. Il giocatore della primavera del Crotone dovrà però scontare altre tre giornate di squalifica per cui, nell’eventualità che venisse ingaggiato dalla Vigor, potrebbe essere disponibile per la gara interna contro l’Avellino del 7 febbraio prossimo. A questo punto, dalle dichiarazioni di Maglia nella sala stampa del “Carlei” ieri pomeriggio, si è intuito che l’obiettivo potrebbe non essere Co- Il bomber Vincenzo Cosa ancora a riposo Forte, nazionale under 18 della serie D sentino ma un giovane proveniente da una società professionistica del centro nord. Maglia non conferma ma precisa: «La trattativa è conclusa, bisogna solo attendere ancora qualche ora quindi potrebbe darsi che l’annuncio ufficiale lo faremo a breve». Ancora poca attesa, quindi, e dovrebbe conoscersi quello che alla fine dovrebbe essere l’ultima operazione di mercato della stagione. In attesa, oggi consueta doppia seduta al “Carlei” e domani il collaudo infrasettimanale quando Giacomarro proverà l’undici che manderà in campo inizialmente contro il Sapri. Torna disponibile il portiere Maraglino che ha scontato i quattro turni di squalifica. A proposito di portieri, Forte era assente per rispondere alla convocazione della nazionale under 18 della serie D. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 46 Sport 2ª Divisione. Ansia in casa rossoblù dopo la decisione del giudice sportivo di categoria Vibonese, gara non omologata Reclamo della Cisco Roma: forse per una posizione irregolare di Beccaria? di ANTONINO SCHINELLA VIBO VALENTIA – Un autentico fulmine a ciel sereno si è abbattuto sulla Vibonese. Inatteso e apparentemente «immotivato», stando almeno alle rassicurazioni pervenute ieri da Via di Piazza d’Armi. Sta di fatto, però, che il giudice sportivo ha deciso di non omologare il risultato maturato sul campo nella gara tra Vibonese e Cisco Roma, terminata 2-1 a favore della squadra di Galfano. I capitolini, infatti, usciti domenica scorsa battuti dal Luigi Razza, hanno presentato reclamo, annunciando un ricorso contro la regolarità della gara. La notizia, diramata dalla Lega nel pomeriggio di ieri, ha fatto in fretta il giro della città, causando tra dirigenti, calciatori e tifosi comprensibile preoccupazione. Molte sono anche le perplessità in casa rossoblu, giacché non si conoscono i motivi che hanno spinto la Cisco Roma ad annunciare il ricorso, che adesso dovrà essere motivato entro sette giorni. A Vibo Valentia - dove la soddisfazione e l’ottimismo per una vittoria meritata e salutare hanno lasciato posto, quindi, all’ansia e all’inquietudine - ieri pomeriggio nessuno ha voluto commentare la notizia. Nessuna dichiarazione ufficiale e bocche rigorosamente cucite, insomma, in attesa di conoscere i motivi che hanno determinato la decisione assunta dalla società romana. Se a Vibo, insomma, nessuno ha voluto parlare, anche perché non si conosco- SERIE D Rossanese verso l’Adrano Solo Catalano è rimasto fermo Vincenzo Catalano ieri assente per un colpo ricevuto domenica contro l’Hinterreggio nella gara finita 0-0 L’esultanza dei calciatori della Vibonese dopo uno dei due gol messi a segno alla Cisco Roma no ancora le motivazioni dell’annunciato ricorso, neppure da Roma sono giunte più precise indicazioni. «Guardi, glielo dico francamente: personalmente non ho notizie certe in merito», ha riferito nel tardo pomeriggio di ieri al Quotidiano Marco Bevilacqua, segretario generale della Cisco Roma. «Ho ricevuto diverse chiamate da Vibo, ma non so davvero nulla. L’unica cosa che posso dirle è che sta seguendo tutto il presidente, assieme al suo legale. Però - ha aggiunto Bevilacqua - non è escluso che già domani (oggi, ndr) la società possa decidere di diramare un comunicato stampa per illustrare le ragioni che hanno spinto la Cisco Roma a preannunciare ricorso e a contestare la regolarità della gara». Altrettanto francamente, però, è davvero difficile credere che il segretario generale non conosca i motivi che hanno spinto la sua società ad annunciare il ricorso. A Roma, comunque, preferiscono tacere. Tacciono almeno le fonti vicine al sodalizio capitolino. Perché di indiscrezioni - come vedremo in seguito - negli ambienti sportivi della capitale nel pomeriggio di ieri ne circolavano parecchie. Vediamole: innanzi tutto il ricorso può basarsi sostanzialmente su motivi inerenti situazioni legale all’ordine pubblico, a posizioni di squalifiche pregresse o ad altre posizioni irregolari dei calciatori scesi in campo. La prima ipotesi la escludiamo a priori. Per questo ieri circolava con insistenza la congettura secondo cui la decisione as- sunta dai vertici della Cisco potesse essere determinata da una posizione irregolare di Ike, l’ultimo arrivato in casa rossoblu. Ma il via libera della Lega presso la sede di Via Piazza d’Armi è giunto venerdì sera, pertanto pare che la posizione dell’attaccante nigeriano, peraltro autore del gol del definitivo 2 a 1 per la Vibonese, sia regolarissima. Però, nella tarda serata di ieri, da ambienti giornalistici vicini alla Cisco Roma è giunta una indiscrezione. Che, essendo appunto tale, potrebbe essere smentita nel momento in cui la società del presidente Mario Ciaccia renderà noti i motivi del ricorso. Ma, da quanto appreso ieri da Roma, pare che la Cisco contesi la posizione dell’attaccante Alessandro Beccaria entrato in campo negli ultimi 15 minuti del match.. di LUCA LATELLA ROSSANO –Corsa e sudore. Ieri pomeriggio sono riprese le fatiche in casa Rossanese, dopo la pausa post Hinterreggio. Allenamento prettamente su base atletica per Giuffrida e compagnia che si sono dedicati a esercizi atletici, al fondo, con partitella finale a campo ridotto presso la struttura di famiglia di contrada Cutura. Fermo ai box il solo Catalano, uscito malconcio dalla gara di domenica scorsa mentre era assente capitan Morano per impegni familiari. Vegnaduzzo, Dominguez e Trovato, tutti e tre non al top domenica scorsa, hanno lavorato regolarmente col gruppo. Il prossimo impegno sarà ancora una volta casalingo, contro l’Adrano. La Rossa- nese, dunque, potrà approfittare di questo ulteriore match per allungare il passo verso quello che è l’obiettivo stagionale: la salvezza. Magari in attesa di qualcosa di più appetitoso, come i play off, anche perché ad oggi, la classifica dei bizantini parla chiaro nel mentre la tifoseria, la Brigata Bizantina, sogna ad occhi aperti. Tre punti contro i siciliani, dunque, potrebbero rilanciare le azioni della squadra di Massimo Costantino - reduce da un pari ed una sconfitta negli ultimi due turni - anche perché, fra l’altro, la vetta non è poi così distante. Bisognerà, tuttavia, fare attenzione a quelle che sono le condizioni del manto erboso del “Rizzo”, sempre più in pessime condizioni, seppur riconcimato di recente. PRIMA CATEGORIA Davoli quarta squadra campione d’inverno di FRANCESCO CATIZONE MANCAVA SOLO un verdetto per completare la lista delle quattro regine d’inverno della prima categoria. Real Corigliano, Silana e Nuova Rizziconese erano già sicure del platonico titolo di metà stagione. A loro si è aggiunto, proprio all’ultima giornata di andata e al quinto minuto di recupero, lo Sporting Club Davoli, corsaro a San Calogero in piena zona Cesarini grazie al nuovo arrivato Peppe Micelotta. L’Ansel, vittoriosa nell’anticipo sull’Uesse, rimane a due punti di distanza; dietro si fa sempre più minaccioso il Petrizzi, che a Curinga ha colto un successo davvero pesante. Dietro la classifica si fa sempre più fluida, con un evidente effetto di rottura di quell’equilibrio che aveva caratterizzato le prime giornate di campionato. Più complessa la situazione nel girone B: Silana, Trenta e Aprigliano a parte, tutte le altre squadre rischiano di salire in paradiso o sprofondare all’inferno grazie a una vittoria o a una sconfitta. La Presila, bloccata dalla neve al pari della Silana, è stata momentaneamente scavalcata al secondo posto dall’Aiello, ma dietro si fa sempre più minaccioso il Pro Catanzaro, compagine data ad inizio stagione per favorita ed ora in via di ripre- sa. Nel girone D il San Luca si candida definitivamente al ruolo di anti Rizziconese. Nel match verità di sabato l’Antonimina fallisce la grande occasione e lancia Bello e compagni verso la vittoria finale, anche se manca ancora un intero girone di ritorno. Le ultime sorprese del raggruppamento reggino sono i Falchi Maropati ed il Real, due matricole al momento quarte in classifiche davanti al blasonato Natile. La classifica del girone A vede ancora lo Schiavonea al secondo posto, ma i tifosi della compagine guidata da Pacino sanno che, dopo il rompete le righe dei giorni scorsi, raggiungere i play off sarebbe un vero e proprio miracolo. Al momento il Real Corigliano è già con un mezzo piede in Promozione: dietro le outsider non sono ancora pronte a rimontare lo svantaggio, anche se il Roggiano, forte dei nuovi arrivi dicembrini, potrebbe tentare l’impresa. In un girone che non ha premiato finora le neo promosse, va segnalato l’ottimo momento del Quattromiglia che, dopo il cambio di allenatore, è riuscito addirittura ad espugnare un terreno di gioco ostico come quello di Crucoli. Ed ora con Campana e Juvenilia la situazione potrebbe ancora migliorare… MARCATORI GIRONE A 13 reti: Apicella (Schiavonea, 3) 12 reti: Giungato (2 rig) (Cremissa); Arcidiacono (2 rig) (Roggiano); Buongiorno (3 rig) (Arsenal Trebisacce) 11 reti: Amantea C. (Crucolese) 9 reti: Amodio (1 rig) (Gim Rose) 8 reti: Nigro A. (Juvenilia M. Roseto); De Giacomo G. (7 - 1 rig - Schiavonea), (1 Real Corigliano) 7 reti: Mauro (Lattarico) 6 reti: Rusciani (3 rig) (Arsenal Trebisacce); Falcone (1 rig) (Spezzano Albanese); Alessi (Quattromiglia); Paladino F. (Albidona) 5 reti: Martino e Esposito L. (Audace 12 reti: Pironaci (1 rig) (Pro Catanzaro) 4 reti: Partepilo, Conte (1 rig) e Spadafora (Audace San Marco); Principe (Roggiano); Basta (Cremissa); Oliveto (1 rig) (Quattromiglia); Patera (Campana); Lista (Arsenal Trebisacce); Montesanto (1 rig) (Real Corigliano); Curcio (1 rig) e Mazzini (Verzino); Infantino (Juvenilia M. Roseto) 9 reti: Danti ( 1 rig) (Silana); Papara (Serrapedace) 3 reti: Rossetti (Real Corigliano); Melfi (Juvenilia M. Roseto); Galeano (Gim Rose); Caputo, Pellegrino (1 rig) e Molinaro (Quattromiglia); Russo (1 rig) (Schiavonea); Triolo ( 1 rig) (Real Corigliano); Zumpano (Cremissa); Sicolo e Marturano (1 rig) (Spezzano Albanese); Grano S. (Crucolese); Cesario (San Pietro in Guarano); Policarpio (Campana) 6 reti: Lopez (Mesoraca); Sammarco e Mazzotta (Aiello Calabro); Puntillo (3 San Fili e 3 Gim Rose) MARCATORI GIRONE C 11 reti: Muraca D. (N. Pol. Acconia) (1 rig) (Real Pianopoli); Morelli (Ansel Acconia) 10 reti: Papaleo (1 rig) (Sporting Club Davoli) 5 reti: Chiodo (1 rig) (Badolato); Di Cello L. (1 rig) (Ansel Acconia); Vinciguerra (2 rig) (Uesse Catanzaro); Arona (Filogaso); Dell'Aquila (1 rig) (Nuova Pol. Acconia) 9 reti: Zerbonia (Nuova Curinga); Chiera e Russo (2 rig)(Serrese); Arcuri (2 rig) (Ansel Acconia) 8 reti: Serratore (Nuova Curinga); Mellace (3 Badolato; 5 (1 rig) Euro Girifalco) 7 reti: Grillo (4 rig) (San Calogero); Riggio U. ( 2 rig) (Bivongi Pazzano); Valente (1 rig) (Petrizzi) 6 reti: Olivo (Nuova Filadelfia); Colubriale Ant., Caporale D. e Fiorenza (Sporting Club Davoli); Commodaro (Petrizzi); Desiderato (Nuova Calcio Limbadi); Gaetano (1 rig) e Isabella MARCATORI GIRONE B San Marco); Falcone e Perrone (1 rig)(Real Corigliano); Scalera (Campana); Calvano (Roggiano); Vitale G. (Albidona) 4 reti: Greco e Franzè (1 rig) (Serrese); Percia Montani (Uesse Catanzaro); Caparra e Cuiuli (2 rig) (Nuova Calcio Limbadi); Martinez (Nuova Curinga); Teti (Filogaso); Garieri (2 rig) (N. Pol. Acconia); Monteleone A. (San Calogero); Orlando (Ansel Acconia); Vitaliano (Nuova Valle) 3 reti: Scarpino e Verre (Euro Girifalco); Notaro (Real Pianopoli); Valotta (Filogaso); Gagliardi (Nuova Valle); Mercuri (Nuova Calcio Limbadi); Pata e Monteleone S. (San Calogero); Taverniti e Franco (Bivongi Pazzano); Corasaniti (Petrizzi) 10 reti: Frijio (1 rig) (Rocca Calcio) 7 reti: Mazzei (Silana); Perrotta (2 rig) (Real Piane Crati); Giglio (1 rig) (Real Catanzaro); Chichierchia (San Fili) 5 reti: Chiodo T. (Garibaldina), Gigliotti G. (Gimigliano); Garritano e Gallo (Presila Vallecupo); Toscano (1 rig) (Colosimi); Varacalli (Mesoraca) 4 reti: Ciambrone (Gimigliano); Mi- celi (Aiello Calabro); Celestino e Ghionna (Serrapedace); Lorenzo F. (Pro Catanzaro); Vaccaro (Garibaldina); Romeo e De Luca (1 rig) (Real Cropani); Consoli (1 rig) (Presila Vallecupo); Zoffreo (Rocca Calcio) 3 reti: Serravalle, Stefanizzi (1 rig) e Bonofiglio (Rocca Calcio); Guzzetti (Real Cropani); Pupo F. (1 rig) (Serrapedace); Carrozza (1 rig) e Capicotto (Pro Catanzaro); De Rose (1 rig) (San Fili); Costantino (Gimigliano); Brizzi P. (Mesoraca); Arnieri, Riconosciuto, Morrone e Scarcelli (1 rig) (Trenta); Benincasa (2 rig) e Pulice (Silana); Pirozzo ( 1 rig) (Presila Vallecupo); Muraca L. (Colosimi); Mauro (Real Catanzaro); Federico (Real Piane Crati); Torchia ( 1 rig) (Garibaldina) MARCATORI GIRONE D 12 reti: Bello (N. Rizziconese) Mba (Gioisa J.); Callea (Motta S.G.) 10 reti: Fragomeni (Antonimina); Marta (1 rig) (Natile 2003) 3 reti: Morabito e Luci G. (1 rig) (Varapodio); Viola e Maio (M. Nicotera); Zannino, Galluzzo (1 rig) e Sainato (Gioiosa J.); Parlongo (N. Rizziconese); Scali (Mammola); Scipione e Pelle (1 rig) (Bianco); Soscara (2 rig) (Falchi M.); Stranges, Giorgi D. e Rossi (San Luca); Furfaro S. e Marini (Sangiorgese); Interdonato e Mammone (N. Deliese); Germanò (2 rig) (Real) 8 reti: Carbone D. (2 rig) (San Luca); Papasidero (N. Rizziconese) 7 reti: Galluzzo (Mammola, 2); Elia (Sangiorgese, 3); Riotto (Real, 1); Misitano (Bianco, 2) 6 reti: Ficara (Bianco); Frammartino (San Luca); De Crea (N. Deliese) ; Forestieri (N. Rizziconese, 4) 5 reti: Pirrottina R. (M. Nicotera, 1); Quaranta, Napoli A. (Falchi M.) 4 reti: Anselmo e Greco (Falchi Maropati); Viola (N. Rizziconese); Muratore (Cittanovese); Licastro Giamp. (Nuova Deliese); Ritrovato G. (Real); 2 reti: Foti (Nuova Deliese); Galimi (Nuova Rizziconese); Pitasi e Criaco (San Luca); Bruzzese, Galatà (Falchi Maropati); Alì, Pelle P., Monteleone S. e Carabetta (Antonimina); Pelle (1 rig) (Natile 2003); Parrinello (Gioiosa Jonica); Monteverde (Mammola); Adornato (Cittanovese); Fida (Sangiorgese); Galluccio (Real); Gangemi, Cinanni e Cara (Campese); Campennì e Loiacono (Marina di Nicotera); Orlando (Motta San Giovanni) E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Sport 47 Mercoledì 13 gennaio 2010 Mercoledì 13 gennaio 2010 TENNIS TENNIS Safina e Serena Williams ai quarti di finale A Sidney l’azzurra Pennetta passa il turno SYDNEY (AUSTRALIA) - Serena Williams e Dinara Safina ai quarti del torneo «Medibank International Sydney», (600mila dollari di montepremi) al via sui campi in cemento di Sydney, in Australia. La statunitense, numero 1 del tabellone, si è sbarazzata facilmente della spagnola María Josè Martinez Sanchez per 6-1, 6-2; la russa, numero 2, ha piegato con il punteggio di 7-5, 6-4 la polacca Agnieszka Radwanska. Fuori invece al 2 turno Svetlana Kuznetsova (3) battuta dalla slovacca Dominika Cibulkova 7-5, 6-2. SYDNEY (AUSTRALIA) - Flavia Pennetta ha conquistato i quarti di finale del «Medibank International», torneo Wta dotato di un montepremi di 600mila dollari, in corso sui campi in cemento di Sydney, in Australia. La tennista brindisina, che all’esordio aveva battuto l’australiana Samantha Stosur, si è imposta negli ottavi per 6-2, 7-6(4) sulla cinese Na Li, numero 17 Wta. Flavia Pennetta, numero 12 del raking mondiale,, ai quarti affronterà la francese Aravane Rezai, 27esima nella classifica Wta. Olimpiadi 2020. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Crimi: «Serve candidatura forte» «Il dossier da presentare al Comitato olimpico dovrà essere di altissimo livello» ROMA - «La scelta della città italiana candidata ad ospitare le Olimpiadi del 2020 compete al Coni. Il Governo si augura che venga premiata la città con maggiori possibilità di successo: a seguito della decisione del Coni garantiremo il nostro sostegno alla candidatura di Roma o Venezia» È quanto dichiara l'on. Rocco Crimi (Pdl), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, in un’intervista pubblicata dal giornale on line Ragionpolitica.it. «I sostenitori di entrambe le città –aggiunge Crimi – sono consapevoli che il dossier da presentare al Comitato Olimpico Internazionale dovrà essere di altissimo livello: sarà necessario innanzitutto presentare una candidatura condivisa, realizzare un sistema di trasporti efficiente, costruire impianti moderni nel rispetto dell’ambiente e garantire l’utilizzo delle strutture costruite anche al termine dei Giochi». Crimi fa anche il punto sullo stato di salute dello sport italiano. «Credo che la condizione di salute dello sport italiano debba essere valutata prendendo in considerazione sia il rendimento di atleti e squadre di alto livello sia l’attività in campo dilettantistico. Molto spesso infatti si tende a restringere il bilancio ai risultati ottenuti nelle principali manifestazioni, che peraltro in questo caso sono pienamente soddisfacenti: nel medagliere dei mondiali post-Pechino, pubblicato dal Coni sul suo sito ufficiale, l’Italiaoccupa ilquinto postoallespalle diStati Uniti, Cina, Russia e Germania. Come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, però, ritengo sia più importante dare a tutti i cittadini la possibilità di praticare sport. Anche per questo, il Governo ha garantito al Coni 450 milioni di euro per il 2009 e altrettanti per il 2010». Crimi sottolinea il grande apporto delle donne nei successi dello sport italiano. «L'incontro del Presidente Napolitano con i campioni del mondo del 2009 è significativo anche per valutare i progressi delle nostre campionesse. In quell'occasione, sui 32 atleti invitati al Quirinale ben 22 erano donne, traguardo mai raggiunto in passato dallo sport femminile italiano, se si considera che soltanto in quattro federazioni – volley, ginnastica, sport equestri, danza sportiva – le sportive sono in maggioranza. Spero quindi che le vittorie di Federica Pellegrini, di Flavia Pennetta e di tante altre atlete possano essere uno stimolo per le ragazze e, perchè no, per i ragazzi più giovani, oltre che un esempio da seguire per conseguire l’obiettivo di 19 medaglie olimpiche femminili in occasione dei Giochi di Londra 2012». Inevitabile il tema del calcio ed in particolare dei benefici fiscali attuati in Spagna e Inghilterra che creano evidenti disparità tra le società calcistiche di quei paesi e quelle del resto d’Europa. «L'ultima sessione estiva di mercato ha evidenziato lo svantaggio competitivo dei club italiani nei confronti dei rivali spagnoli più che degli inglesi. All’inizio di novembre, però, il Governo Zapatero ha approvato un emendamento alla Finanziaria 2010 con cui sarà eliminata la norma che più impediva l’armonizzazione fiscale: la cosiddetta «legge Beckham». Dal primo gennaio 2010, infatti, i lavoratori stranieri che in Spagna percepiscono un reddito superiore ai 600 mila euro annui pagano in ogni caso un’aliquota del 43%, non più del 24%. La modifica, che non ha valore retroattivo, impedirà ai club spagnoli – su tutti Real Madrid e Barcellona – di avere una posizione di vantaggio nelle trattative per l’acquisto dei calciatori più forti, eliminando la forte disparità con le società italiane». Formula 1 Schumi in pista a Jerez Rocco Crimi Basket. Marzullo chiede maggiore concentrazione Basket. Risultati buoni Isocasa, assalto ai play off La Viola Rc A Messina Perrone indisponibile è seconda di FRANCESCO CALVELLI Coach Marzullo (Isocasa Cosenza) COSENZA - Chiuso il girone d’andata con una preziosissima vittoria, contro Battipaglia, per l’Isocasa Cosenza è tempo di pensare alla seconda parte della stagione che, si spera, possa regalare un posto stabile in zona play off. Le prime 15 giornate sono trascorse tra alti e bassi per i ragazzi di coach Marzullo ed il primo obiettivo per il girone di ritorno è quello di trovare una maggiore continuità di risultati che permetta di dare la svolta alla stagione. Alcune partite, come quella contro Gela, hanno dato un chiaro segnale circa la forza della compagine silana, ma se si vuole ambire ad un posto al sole, c’è bisogno di maggiore concentrazione contro tutte le formazioni della categoria ed evitare certi scivoloni che, se ripetuti anche nella seconda metà del campionato, potrebbero risultare fatali per le ambizioni di Pate e compagni. Domenica, dunque, si riparte da Messina e bissare il successo dell’andata (quando la gara terminò 83 a 78 per Cosenza) significhereb- be l’aggancio in classifica proprio nei confronti dei peloritani che hanno vinto solo quattro delle sette partite sin qui disputate sul parquet amico. La gara, insomma, è decisamente alla portata di Cosenza che, nonostante tutto, ha dimostrato di potere giocare a viso aperto contro tutti e di essere in grado di mettere in seria difficoltà qualsiasi avversario. Per trovare una buona continuità di risultati, proprio in questi giorni, il tecnico cosentino sta insistendo sull’atteggiamento mentale di alcuni giocatori e sul loro approccio alla partita che non sempre appare ottimale, questo perché dal punto di vista tecnico e tattico, invece, la squadra ha dimostrato più volte di essere all’altezza di un campionato mai così equilibrato come in questa stagione. Per la gara contro gli isolani, fatta eccezione per Perrone, ancora alle prese con problemi alla caviglia, il tecnico potrà disporre di tutta la rosa a sua disposizione. Situazione ottimale per provare a portare a casa due punti chesarebbero essenziali nella corsa ai play off. di MARIO VETERE REGGIO CALABRIA – L’ultima giornata del girone D della B dilettanti, regala nuovamente alla Liomatic Viola il secondo posto in classifica. Grazie ad una serie di risultati incrociati i nero-arancio di coach Bianchi, vittoriosi nell’anticipo casalingo contro Foggia, sfruttando la concomitante sconfitta di Corato, si trovano a quota 20, a due sole lunghezze dal vertice, mantenuto dalla Prativerdi Siracusa, sconfitto in casa dal Massafra. A conti fatti la seconda giornata del girone di ritorno consegna agli amanti del basket un’appassionate lotta al vertice con ben sei squadre divise da due soli punti (Siracusa, Viola, Corato, Massafra, Bisceglie e Patti). Recuperato il piccolo passo falso con le due sconfitte consecutive, per la Liomatic Viola inizia ora una settimana da dedicare sia alla preparazione della prossima sfida esterna, domenica prossima a Pozzuoli, come anche al recupero degli infortunati, Roselli e D’Iapico, assenti nella sfida interna, contro la Libertas Foggia. Nell’occasione il gruppo di coach Bianchi è riuscito a far emergere una buona intesa generale, grazie anche alla versatilità di Negri e Niccolai, impegnati anche nel ruolo di play. La sconfitta interna di Siracusa fa squillare l’atteso campanello al resto del campionato, rimescolando le carte in vista della seconda fase del campionato (girone ad orologio) e conseguentemente per la promozione e per i play off. JEREZ DE LA FRONTERA (SPAGNA) - Michael Schumacher è ufficialmente tornato in pista. Alle 9.07 di ieri mattina il sette volte campione del mondo di Formula 1, 41 anni, si è messo al volante di una GP2 per effettuare dei test sul circuito di Jerez de la Frontera. Cielo nuvoloso e 13 gradi per il rientro di Schumi, che ha iniziato la tre giorni di test con cinque giri di «rodaggio» prima di rientrare ai box. In vista della nuova stagione Schumacher potrà effettuare le prime prove «vere» con la sua Mercedes a Valencia dall’1 al 3 febbraio. «E' stata una buona giornata perchè, dopo un lungo periodo, ho potuto girare di nuovo in una macchina comunque simile a una Formula 1. Nonostante il tempo non sia stato quello che tutti noi avremmo voluto i miei sensi si sono risvegliati, e già per questo ne è valsa la pena». Parla Michael Schumacher, lo fa attraverso il proprio sito internet da dove commenta i cinque giri a bordo della GP2 sul circuito di Jerez de la Frontera. Il sette volte campione del mondo, che ha deciso di rientrare nel circus dopo tre anni d’assenza, dovrà aspettare inizio febbraio per provare la nuova Mercedes (nei test ufficiali di Valencia) in vista dell’esordio Mondiale in Bahrain del 14 marzo, ma per il momento è contento per essere uscito dal «letargo». «Sfortunatamente l’asfalto era troppo bagnato per uscire con le slicks – afferma Schumi, che proverà anche i prossimi due giorni -. Ci ho provato due volte ma sono dovuto tornare subito ai box. Comunque mi sono sentito a mio agio sin dall’inizio». E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 48 Sport VOLLEY Dopo il derby Cosenza - Cosmos, Bozzo non fa drammi di GIUSEPPE LEO Giacomo Bozzo (Cosmos) COSENZA - Imperativo categorico: non fare drammi. Giacomo Bozzo e la sua Cosmos hanno preso con filosofia la sconfitta patita sabato al cospetto della Cosenza Pallavolo. Qualcosa non ha girato per il verso giusto, ma resta la consapevolezza che la dimensione della new entry nata questa estatenon èlastessa dellacompagine allestita dalla società del patron Amato (a proposito, il notaio si è rivisto sugli spalti del “Ferra- ro”!). Mister Bozzo, dov’è che la sua squadra ha perso? «Potevamo e dovevamo essere più squadra. In campo ho visto molte individualità ma non un gruppo. E questa è la cosa che più mi dispiace perché fino a questo momento abbiamo puntato tutto sul collettivo. Bisogna ammettere che Cosenza, ci è superiore e il dislivello tra una squadra costruita per vincere e un’altra messa su per fare bene è venuta fuori, così come nelle altre partite giocate con Pizzo e Cinquefrondi». Analizziamo reparto per reparto la prestazione dei suoi: partiamo dalla ricezione. «Sono abbastanza soddisfatto perché sapevo di partire con l’handicap dell’assenza di Iannace. In organico, oltre a Naccarato, non ho altri elementi che possano essere annoverati come ricettori e anche se in alcune situazioni non siamo stati bravi a difendere, devo dire che Bianco ha tenuto abbastanza bene nonostante sia stato puntato per tutta la partita». L’attacco è forse croce e delizia della sua creatura, al gran periodo di Spadafora fa da contraltare un Marcianò non ancora al meglio. «A mio parere la gara offensiva non è stata affrontata in modo adeguato. L’unico di cui posso ritenermi completamente soddisfatto è Marco Spadafora, che ha dimostrato una volta di più la sua estraneità a questa categoria, realizzando 18 punti che, tenuto conto dei 3 set, sono un abisso» . Capitolo palleggiatore. «Quello del nostro alzatore è stato solo un cambio tattico». Motomondiale. La flessione del pilota della Ducati dovuta a una intolleranza alimentare Stoner: «Pronto a vincere ancora» Ha deciso di togliere i latticini dalla sua dieta e la vita è tornata a sorridergli di ENZO GANCI SCI MADONNA DI CAMPIGLIO - Da quando Casey Stoner ha deciso di allontanare i latticini dalla sua dieta personale, la vita, la carriera e tutto quanto intorno hanno ripreso a sorridergli. A dare una mazzata sulle sue speranze di vincere nuovamente il Mondiale nella passata stagione era stata un’intolleranza alimentare al lattosio che medici, staff e magari anche qualche guru a cui pensava di rivolgersi, non avevano riscontrato. E pensare che c'era chi pensava addirittura che le sue fossero soltanto fantasticherie mentali, magari frutto di problemi psicologici personali. Poi, in Portogallo, la svolta. Via il latte e i suoi derivati, ed il pilota australiano è tornato forte come prima, forse anche di più. Se ne è accorto Valentino Rossi, che pur avendo vinto il titolo 2009, nel finale di stagione ha dovuto fare i conti col ritrovato centauro della Ducati. «Inizialmente pensavo a un raffreddore – racconta Stoner davanti a decine di giornalisti assiepati nella sala stampa del «Wrooom 2010» di Madonna di Campiglio – ma poi vedevo che i problemi continuavano. Ero cotto, ho deciso di stare a casa. Quando sono tornato,dopo aver riCasey Stoner con la moglie Adriana a Madonna di Campiglio solto i miei problemi, mi sono trovato forte come prima, anche grazie al team». E che i propositi siano bellicosi lo si capisce al volo. «Mi sto preparando bene - prosegue l’australiano – A Valencia ho fatto un ottimo lavoro sulla configurazione della nuova moto e adesso sono certo di poter puntare a vincere un altro mondiale». WENGEN (SVIZZERA) - Nessuno Valentino Rossi, persi è risparmiato oggi sulla Laubemettendo, ovviamente. rhorn, con tutti gli atleti, nella pri«Si è sempre lui l’uomo da battere – ma prova cronometrata della libeammette Stoner – Ha vinto gli ultimi ra, a caccia del tempo migliore su due titoli ed ha un modo perfetto di una pista resa un pò molle dalle gestire i media. E' un pilota fantastistrane temperature di questi giorco: è costante, fa pochi errori, ma se ni e con un meteo che mette a serio sotto pressione, anche lui può avere rischio sin d’ora la prova di oggi. delle difficoltà. Gli «invidio» l'espeMa ieri c'è stata molta Svizzera e rienza, èun «vecchietto» terribile, parecchia Italia. così come Schumi in Formula 1, ma Didier Cuche stacca il miglior io voglio essere me stesso». parziale in 2'33"51 precedendo Per vincere Stoner ha una ricetta l'azzurro Werner Heel per soli 9 semplice: continuità. «So bene che centesimi e Carlo Janka e Georg sarà impossibile avere una stagione Streitberger per 28 centesimi. perfetta, ma il mio obiettivo è quello Splendido quinto, al rientro dopo di essere il più costante possibile. Se il brutto infortunio della scorsa ci sarà qualche problema, cercherò Andrea Neri (Cinquefrondi) estate, Peter Fill a soli 32 centesiAlessandro Mari (Milani Rende) di mettermelo alle spalle e pensare subito al weekend successivo. AdesRALLY DAKAR so sono allegro perchè mi presento al via di questa stagione senza problemi fisici. Sono andato molto in bicicletta e adesso mi sento pronto». Ma se Casey è già concentrato sulla stagione 2010, uno sguardo non In classifica generale, Despres è sempre saldaSANTIAGO (CILE) - Doppietta spagnola nella depuò non darlo a quello che verrà docima tappa, l’ultima in terra cilena, della 32^ Da- menteal comandocon1'22"49sul norvegesedelpo. «L'anno prossimo ci saranno kar,daLaSerenaa Santiago.Tralemoto,infatti, la KTM che, però, ha visto avvicinarsi il cileno Lotanti contratti in scadenza e tutti si il catalano Marco Coma (KTM) ha ottenuto il suo pez Contardo a 1'18” ma che deve guardarsi le guarderanno in giro, ovviamente. terzo successo in questa edizione, precedundo al spalle dal portoghese Rodrigues, a 52”. Io non sono coinvolto. Bisognerà Tra le quattro ruote, invece, il madrileno Cartraguardo le due Yamaha del francese David Freaspettare. Poi si passerà alla classe tigne di 2'06” e del portoghese Helder Rodriguez los Sainz (VW) ha centrato il primo successo di «mille», con la quale mi trovo molto di 2'36”. Quinto posto per la Aprilia del cileno tappa, il16^ incarriera, allungandoin classifica bene, anche se con la 800 ho vinto Francisco Lopez Contardo, con un ritardo di generale sul diretto inseguitore, il compagno di tanto. Poi, quando deciderò di non 4'57”. Sesto posto per il leader delle due ruote, il marca, Nasser Al-Attiyah, quarto a 1'40”. Al tracorrere più in moto, mi cimenterò francese Cyril Despres a 6'25”. Il norvegese Pal guardo, dietro a Sainz si è piazzato Stephane Pecon le quattro ruote. Non sceglierò Anders Ullevalseter, secondo, in graduatoria, ha terhansel (Bmw X3) con un ritardo di 28” seconla Formula 1, ma correrò in qualche di. Terzo posto per lo statunitense Mark Miller. chiuso ottavo a 7'20”da Coma. categoria più rilassante». «Sono allegro Mi presento senza problemi fisici» «Vonn vince perché in sovrappeso» VIENNA (AUSTRIA) - «Lindsey Vonn vince perché è in sovrappeso»: le parole di Herbert Mandl, ct della Nazionale austriaca femminile di sci alpino, hanno suscitato polemiche e la risposta della fuoriclasse statunitense, reduce da un clamoroso tre su tre ad Haus In Emmstal lo scorso fine settimana (due discese e supergigante). «Sui giornali ci sono sempre commenti negativi, ma da questi ho sempre tratto maggiori motivazioni per le gare – afferma la Vonn -. In questo sport non conta il peso, ma la forza e l’agilità. Se il peso fosse fondamentale, starebbero tutti a rimpinzarsi di cibo». Nella sua pagina web, la sciatrice americana «nasconde» il proprio peso limitandosi a scrivere «equilibrato»; in realtà la Vonn pesa 72 kg a fronte di 1.75 d’altezza. Sci. Nella prima prova della libera sulla pista Lauberhorn con neve troppo molle Wengen, il più veloce è Cuche L’azzurro Werner Heel ottiene il secondo miglior tempo della giornata Marco Coma vince la decima tappa mi da Cuche. Il carabiniere di Castelrotto sembra aver ritrovato il miglior feeling e questa è la notizia migliore per l'Italia della velocità. Bene anche Patrick Staudacher 11/o a 1"38 e Stefan Thanei 15/o a 1"76. 25/o Christof Innerhofer a 2"44. Fuori dai trenta gli altri azzurri al via. «Mi auguro di poter confermare in gara quello che si è visto di buono nella prova - ha detto Werner Heel – però le sensazioni sono buone ed è ampiamente superato l’infortunio della Val Gardena di qualche settimana fa. Subito, alla prima curva, ho dovuto appoggiare il peso sul ginocchio sinistro che aveva preso la botta della Gardena, ma non ho avuto nessun problema ed ho capito che tutto è passato. La pista era piuttosto lenta continua Werner Heel - e la neve un pò difficile da interpretare. È probabile che domani non si faccia niente, perchè i delegati tecnici hanno fatto capire che per evitare di rovinare troppo la pista limiteranno al minimo le discese con queste strane temperature e quasta strana neve. Oggi (ieri ndr) però è stata prova vera e tutti hanno cercato il limite. Io, per quello che mi riguarda, sono soddisfatto». Per la gara Werner Heel pensa positivo e un bel podio sarebbe il giusto premio per l’atleta azzurro. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Sport 49 Mercoledì 13 gennaio 2010 Mercoledì 13 gennaio 2010 Uno studio sulle politiche di intervento nelle aree interne La montagna e lo sviluppo di SAVERIA MARIA GIGLIOTTI CATANZARO - Modificare e ripensare l'intervento della politica economica per le aree interne calabresi. Questo, in sintesi, il risultato di un'indagine che il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del ministero dello Sviluppo economico ha effettuato analizzando l'offerta dei servizi alla persona nelle aree interne della Calabria. Tante le difficoltà emerse dallo studio effettuato in una regione del Mezzogiorno d'Italia, «maggiormente colpita dal problema dello spopolamento» ed «in cui convivono gruppi generazionali contrapposti: giovani e anziani, a discapito della popolazione attiva», dove, «in alcuni casi, si rileva una seria questione di discriminazione e di assenza di servizi minimi alla persona». Tra i punti critici, l'impossibilità per i disabili di fruire di servizi di scuolabus assistiti; il prevalere di servizi di cura per l'infanzia privati cui corrispondono tariffe più alte; le difficoltà per i giovani delle aree più interne di raggiungere le scuole secondarie superiori e i rischi collegati al turnover e alla qualità dell'istruzione; le difficoltà di accesso per i più anziani ai servizi sanitari, la forte presenza del privato a livello ospedaliero (“che tuttavia non serve a diminuire la discriminazione nei confronti delle aree interne») e l'assenza nelle aree rurali di ospedali con più di 250 posti letto (“individuati come criterio di qualità dell'offerta»). «Tali necessità - si sottolinea nella ricerca - si fanno ancora più gravi dal momento che, proprio sul piano della cura degli anziani, si manifesta il crollo della vecchia rete familiare». Dall'indagine emerge, infatti, che sono sempre più numerose le donne, soprattutto le più giovani, che iniziano a emigrare in età lavorativa o che, se restano, spesso lavorano senza adeguate tutele e anche per questo non sono in grado di ricorrere a forme di servizi organizzati. In mo- Il Parco del Pollino e, in basso, quello dell’Aspromonte do quasi paradossale, quindi, prima ancora che su quello dei bambini, è proprio sul versante degli anziani che si vede come sta venendo meno il tradizionale patto generazionale. Dalla ricerca emerge anche l'esigenza di soluzioni differenziate e ad hoc. «La soluzione - si evidenzia nello studio - non è necessariamente dare di più a chi ha meno, ma dare cose diverse e in modo diverso, affidandosi a standard minimi comuni che permettano di misurare gli avanzamenti nei risultati». Per questo motivo viene sottolineata l'esigenza di individuare “soluzioni di politica economica che agevolino la distrettualizzazione dei servizi (questo è confermato dal fenomeno peculiare degli asili privati che si appoggiano a strutture di scuole materne)». Ruolo importante, inoltre, dovrebbe essere rivestito dalla individuazione di «meccanismi di politica economica capaci di incentivare la collaborazione intercomunale e la distrettualizzazione della delivery del servizio (ad esempio il caso dei piani di zona qualora riuscissero a funzionare adeguatamente, ma anche inserendo bandi che pongano come condizione l'azione congiunta intercomunale)». Da qui l'esigenza di investire sulla capacità progettuale e sulla capacità di trasformare i progetti pilota in soluzioni istituzionalizzate e in grado di garantire continuità. “Il ruolo delle amministrazioni (il Centro, ma nell'ottica locale anche la Regione) - è detto nelle conclusioni dell'indagine - dovrebbe essere proprio quello di aiutare i territori ad individuare pochi ma chiari progetti chiave che andrebbero 'accompagnatì durante tutta la fase di attuazione. Non basta capire che c'è un problema di mobilità degli anziani che non riescono a raggiungere il centro ospedaliero più vicino: vanno individuate le soluzioni (ad esempio l'investimento in centri territoriali in grado di offrire effettivamente i servizi e in sistemi di micro-bus gestiti a livello di Provincia e/o Regione, per assicurarsi un bacino di utenza) e queste stesse vanno continuamente monitorate». In altri termini, le aree interne della Calabria necessitano di “una politica leggera, fatta di piccoli interventi che potrebbero provocare cambiamenti notevoli (il pulmino per le scuole; un servizio di pulizia e cura quotidiana per gli anziani; navette che possano portare gli anziani presso gli ambulatori più vicini; biblioteche itineranti) e che potrebbe trovare spazio sia nell'ambito della politica regionale che in quella di sviluppo rurale». Nella ricerca è stata anche sottolineata l'esigenza di avere “una politica per l'immigrazione innovativa, capace di sfruttare il prezioso capitale delle giovani donne immigrate che decidono di vivere nelle aree più interne». L’INCONTRO Angelini racconta la vita dietro le sbarre Lui, cresciuto senza mai di ADELE CANNISTRÀ aver toccato le mani del pa“L'ARIA salata” è un pu- dre, senza mai essere stato gno nello stomaco capace preso in braccio, nel ricordi affrontare la sofferenza do di un uomo che ha abumana senza mai scendere bandonato lui, la sorella e nel patetico. Sono state la la madre costringendoli ad pellicola di Alessandro An- una vita di povertà. Lui sogelini eil romanzoscritto a lo, perché incapace di amaquattro mani dallo stesso re, costretto tra le mura regista insieme ad Angelo carcerarie che non sono la Carbone, i protagonisti del normalità, incarna quel secondo incontro previsto sentimento tipico di chi è dalla manifestazione “Sfo- costretto a fare la fila e gliando un film”, organiz- aspettare le ore di visita, zata dall'Associazione Cul- confuso tra una moltituditurale “Otto e mezzo” per ne di parenti: il perdono. conto della biblioteca co- Del resto anche Sparti desimunale “F. De Nobili”con il dera un figlio, quel bambisostegno dell'Ammini- no che non ha mai visto crescere, unico strazione baluardo Provinciale e contro una dell'Assessovita di soliturato alla culdine. Nella tura del Copellicola di mune di CaAngelini i tanzaro. buoni divenConsideratano i carneta dalla critifici, come la ca come la sorella di Famigliore opebio, Cristina, ra prima deche si oppogli ultimi anne fino alla ni e vincitrice fine all'idea di importandi cercare un ti premi incontatto con ternazionali, il padre, e i “L'aria salacattivi dita” è uno ventano squarcio di Alessandro Angelini agnelli. Lo vita vissuta tra le mura grigie del car- stesso Sparti, infatti, malcere di Rebibbia, dietro le vagio come un rapace, sbarre di una misera stan- scontroso e facile agli atza, lontano dagli affetti e tacchi d'ira, accusato di dall'aria dolcedella libertà. omicidio, si pente e chiede Marianna Cappi lo defini- perdono. “Ma a chi chiedo sce “disperato, mai eccessi- perdono”, mormora verso vo, scritto con una sempli- la fine del film. Ai figli, alla cità che è raffinato risulta- moglie o a se stesso. «Il vanto, un quadrifoglio auten- to -nota il regista durante tico in un prato artificiale l'incontro - è quello di aver di copioni redatti in serie”. raccontato esseri umani e Nato dopo un lungo perio- non personaggi» immobili do di volontariato che il re- e ancorati alla loro immagista ha trascorso nel car- gine scritta. “Scrivere con cere romano di Rebibbia, il gli occhi” è il titolo che lo capolavoro di Angelini è il stesso autore ha voluto dafrutto dello sguardo invisi- re all'incontro avuto con bile e insieme attento di chi gli studenti dei licei catansi è girato a guardare, al- zaresi. Perché, spiega «il meno una volta, la misera primo giorno di lavoro sulla sceneggiatura non abvita dei detenuti. Fabio (Giorgio Pasotti) biamo scritto una riga; le lavora in carcere come edu- immagini del carcere di catore e ogni giorno cerca Rebibbia, la lunga fila di di redimere le anime se- donne, mogli, fidanzate, gnate dei reclusi. Un gior- mamme, che tengono per no, per caso, si imbatte nel una mano le buste con i vipadre Sparti (Giorgio Co- veri e cambi d'abito e nellangeli) che lui crede morto l'altra i bambini, in attesa, e che non vede da quando erano troppo forti e impeera appena un bambino. gnative». DA VEDERE Il maggio parigino arriva sul palco Al Masciari di Catanzaro “1968”, una piéce di France Theatre di EDVIGE VITALIANO IL vento del maggio parigino soffierà domani sul palcoscenico del teatro Masciari di Catanzaro per una matinèe - dalle 9,15 alle 11,30 imperdibile per più d'un motivo ; non ultimo il faccia a faccia con una pagina di Storia che ha deviato il corso di uomini e idee. Maggio 1988: un uomo, un barbone, dorme sulle sedie di una stazione del metro e non sa ancora che non sarà una notte come le altre. Presto vivrà una notte magica... Forse per colpa della nostalgia e della disperazione ma, per un'ora quell clochard potrà rivivere la sua gioventù evocata anche attra- verso le note di un'orchestra. Maggio 1968 : la gioventù aspira al cambiamento e contesta la società reclamando più libertà contro ogni dittatura soffocante e rifutando l'ordine imposto e la società dei consumi. Il “maggio parigino” si estende a macchia d'olio : in tutto il mondo nascono movimenti,nasce unanuovagioventù, nasce una nuova speranza. Manifesti, frasi divenute celebri, icone disegnate sui muri della Sorbone o altrove, il maggio 1968 è ricco di idée e simboli. Si presenta così “1968”: lo spettacolo teatrale e musicale di France Théâtre tutto giocato su quella leggendaria primavera di prote- sta. L'allestimento musicale didattico in lingua francese è firmato da Frédéric Lachkar chedivide altresì la scena con un piccolo organico orchestrale composto da Stefano Indino (basso), Pino Iodice (chitarra acustica ed elettrica) e Matteo Di Francesco (batteria). Nel contenitore teatrale creato da Lachkar - attore regista nonchè direttore del Théâtre Français di Roma - si ritrovano Dutronc, Gainsbourg, Gall, Polnareff, Fugain, Salvador, Moreau, Hardy, Halliday, Delpech, Le Forestier...ma anche De Gaulle, Pompidou, Godart, Cohn-Bendit… Un allestimento, dunque, inte- ramente dedicato a quel che fu la scintilla del '68 nel cuore culturale della vecchia Europa. L'evento che diede inizio alla rivolta fu l'occupazione della facoltà di lettere di Nanterre da parte di circa duecento studenti il 22 Un’immagine del Maggio parigino marzo. Per tornare in Italia, ricordiamo Il moto dilagò, toccando l'apice il 3 maggio, con l'ordine da parte in calce che le vicende del Maggio delle autorità di sgombrare la Sor- francese diedero lo spunto a Fabribona: Parigi fu perciò al centro zio De André per la scrittura e la della rivolta, ed in particolare lo fu realizzazione del concept album “Storia di un impiegato“. il suo Quartiere latino. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 50 Idee e società Riflessioni a margine del romanzo di Gangemi, Il giudice meschino di GIANNI CARTERI MI sono spesso chiesto : ma esiste ancora la 'ndrangheta? Intendo quella che ho conosciuto da adolescente sempre attento a guardarmi intorno, osservando le ritualità strane che si consumavano per le strade del mio vecchio paese: il capo società era stato invitato ad uscire perché ormai mangiava il pane dello Stato, inconciliabile con lo status di'ndranghetista. Ioliriconoscevo gli affiliati perchè non mi chiamavano Giannino ma cumparuzzu. Dal figlio del maresciallo dei carabinieri con il quale discutevo di qualche omicidio eclatante mi sentivo sempre rispondere: “Gianni, la mafianonesiste, cisonosolodelinquenti”. Ecco perchè continuo a chiedermi se oggi la vecchia 'ndrangheta non si sia definitivamente trasformata in multinazionale del crimine che alla fame atavica ha sostituito immensi capitali che guidano l'economia di questo paese. Aveva ragione Corrado Alvaro: “Quando una società dà poche occasioni di mutare stato, o nessuna, far paura è un mezzo per affiorare”. Lo riafferma il calabrese Mimmo Gangemi, ingegnere in pensione di S.Cristina d'Aspromonte, nel suo romanzo Il giudice meschino , da poco uscito presso Einaudi. La storia di un magistrato indolente e donnaiolo, costretto a diventare eroe suo malgrado per riscattare la morte del collega Maremmi . Inspiegabilmente lo sorregge in questo difficile compito il vecchio capobastone,Don MicoRota,lecui parole di capo in testa erano più ascoltate di un passo del Vangelo. Non aveva voluto sapere di sequestri, lasciati ai pecorai della Jonica. Senza scrupoli s'era lanciato in picchiata sul traffico di droga arricchendo la famiglia e chi ci gravitava intorno convinto com'era che il sangue non tradisce mai. Il tutto senza mai sfidare lo Stato. Nell'ombra e senza clamori la 'ndrangheta s'ingrandisce meglio, come s'è ingrandita. E' ormai padrona del territorio - ha ribadito l'autore nei giorni scorsi sulla Come si è evoluta la malavita da ieri a oggi Il ristorante Da Bruno, teatro della strage di Duisburg ’Ndrangheta tra Stato e popolo Stampa - e noi calabresi siamo prigionieri di pochi che governano tutto. Aggiungendo che la'ndrangheta è dura da sconfiggere perché entra nelle case, sorride e porge la mano, lusinga, soccorre a volte e si compone di gruppi di famiglia difficili al tradimento. Mi chiedo spesso se un giorno questa mia terra sarà libera. Molti di noi sono rientrati dal Nord con la voglia di cambiarla e ci siamo resi conto che il danaro distrugge ogni argine alla legalità. Abbiamo visto anche fiorire carriere in nome dell'antimafia senza che il cancro fosse intaccato. Mi vengono in mente le parole di Sciascia quando fu istituita la prima commissione antimafia: “Ora bisogna guardarsi non soltanto dalla mafia, ma anche dall'antimafia”. E poi scopri che ancheigiudici inprimalineachiu- dono gli occhi su certe illegalità diffuse, spesso vanno a fare lezione di legalità in scuole dove l'illegalità è padrona. Conviene a tutti avere uno stipendio in più in famiglia. Don Mico aveva capito bene che per fare il salto bisognava studiare e lo suggerisce al nipote con lui in galera: “Non ti chiedo di cambiare strada. Ormai se sei qua dentro, l'hai già scelta. Vivila almeno più accorto. Sfruttali, studia. E ti prendi una laurea, la testa non ti manca. I libri fanno comandare il mondo. Più del mitra. E dànno rispettabilità”. Mimmo Gangemi domina la materia del racconto con grande maestria e uno stile sciolto, accattivante. Come scrive Giancarlo De Cataldo, racconta la 'ndrangheta dall'interno “con la meticolosità di chi padroneggia a occhi chiusi una materia scottante, e con la rabbia civile di chi, pur nella disperazione del contorno, non cessa di sperare nel cambiamento”. Un autentico noir che mancava alla narrativa calabrese e che si legge d'un fiato. Gangemi ha un grande pregio. Inserisce nel romanzo, facendo fede alle radici magnogreche, il coro del circolo di società “Vincenzo Spatò”: farne parte indicava distinzione, come ai vecchi tempi. E' un coro che si inserisce abilmente nellatrama, commentai fatti,ipotizza soluzioni, come nella migliore tradizione greca. L'autore ci regala squarci di autentico ritmo narrativo che lasciano il segno nel lettore. Eccolo Don Gregorio che arrivò nonostante il cielo buttasse acqua a secchiate e nonostante soffiasse un vento da doversi aggrappare ai lampioni. Aveva atteso a lungo che smettes- se. S'era infine deciso ad avventurarsi lo stesso perché la notizia che portava non ce la faceva più a restargli nella pancia. La liberò d'un fiato mentre si scuoteva l'acqua come i cani”. Indimenticabile il professor Murrone: “Era brutto e rachitico. E disgustoso, per l'abituale aria da saccente e letterato che gli derivava da presunti meriti di scrittura”. O l'ingegnere Saro Nanìa che “batteva il metro e cinquantacinque, con un corpo tozzo, un testone squadrato e voluminoso - senza che ciò dovessetuttavia sottenderecongegni in quantità proporzionale - capelli scuri e pettinati con la riga di lato, una paponza di naso, la carnagione imbrunita (…) Se nano non era , l'ingegnere Nanìa dei nani aveva preso però la malignità”. Compaiono nel romanzo lacerti infantili del Gangemi che sicuramente avrà appreso dai nonni, come la capacità di leggere l'andamento del tempo: “Il tempo s'andava davvero guastando. Incattivito da un soffio di levante che forzava, si trascinava a spasso per il cielo nere nubi gonfie d'acqua e spingeva fin lìi rimbombi d'un temporale lontano. Il levante era entratonel tardo pomeriggio, portando frescura ad una giornata di maggio rossa della polvere strappata al deserto dallo scirocco. Appena s'erano scontrati, lo scirocco s'era subito arreso, facendosi risucchiare. E l'aria s'era infreddolita.Mentre illevante, tronfiodella vittoria, soffiava spavaldo , e le nuvole arrivate al suo seguito traboccavano dell'acqua che già fustigava lo Stretto. Era buio quando s'abbattè sulla città”. Una metafora che ben si addice alla lotta in atto tra Stato , popolo e 'ndrangheta. Sono certo che l'anima feroce e abietta della 'ndrangheta sarà sconfitta. Imploderà dall'interno per colpa delle sue donne che, gonfie di danari , hanno già iniziato a rompere i vecchi codici dell'Onorata Società. A Don Mico non resta che raccogliere nel suo orto un limone profumato, sezionarlo in strisce sottili e portarselo alla bocca. Sapeva di libertà. E si sa, la libertà ha un prezzo. Anche certi giudici chiudono gli occhi La signora Gies aveva 100 anni In un libro una storia dimenticata Addio Miep, scoprì il diario di Anna Frank I campi giapponesi negli Stati Uniti ROMA – La donna che scoprì i diari di Anna Frank, la ragazzina ebrea diventata uno dei simboli della Shoah, è morta in una casa di riposo in Olanda all’età di 100 anni in seguito ad una caduta accidentale nel periodo natalizio. Miep Gies, secondo quanto riferisce la BBC online, era l'ultima superstite del gruppo che tra il luglio 1942 e l’agosto 1944, aiutò a nascondere Anna Frank, i genitori, la sorella e altre quattro persone nella famosa casa sul Prinsengracht, a Amsterdam, poi diventata un museo. Nata a Vienna nel 1909, si era trasferita a Leida nel 1920. Nel febbraio 2009, quando aveva festeggiato il suo centesimo compleanno, lucida e modesta come sempre aveva ripetuto di non sentirsi affatto un’eroina ed aveva detto anzi che altri avevano fatto molto più di lei per cercare di proteggere gli ebrei dalle persecuzioni naziste. Nel 1922 a Amsterdam incontrò Otto Frank, il padre di Anna, che l’assunse nella sua azienda, la Opekta, che produceva di ELISABETTA STEFANELLI Miep Gies; in alto: Anna Frank preparati per marmellate. Divenne una stretta amica di famiglia e assieme al marito fu ospite regolare di casa Frank. Con il marito e alcuni colleghi, dopo l’invasione nazista dell’Olanda aiutò a nascondere Edith e Otto Frank, le loro figlie Margot e Anne e altri ebrei che temevano di essere deportati nell’Achterhuis, un appartamentino segreto posto sopra gli uffici dell’Opekta, nella parte ovest di Amsterdam. Il nascondiglio venne scoperto la mattina del 4 agosto 1944 in seguito alla soffiata di un anonimo infor- matore della Gestapo. Gli occupanti furono tutti arrestati. Miep Gies fu lasciata andare perchè l’ufficiale addetto alla perquisizione era austriaco come lei. Nell’appartamento rimasto vuoto Miep Gies trovò poi il diario di Anna e lo nascose in uno scrittoio pensando che la ragazzina sarebbe ritornata. Al termine della guerra, quando venne a sapere che era morta di tifo nel campo di Bergen-Belsen, consegnò l’insieme di fogli e taccuini all’unico superstite della famiglia, il padre di Anna, che li organizzò in un diario e li pubblicò nel 1947. Assieme al marito Jan, Miep diventò una sorta di ambasciatrice alla memoria di Anna e del suo diario, una delle testimonianze più toccanti degli orrori dell’Olocausto. Si adoperò molto anche contro i cosiddetti negazionisti e contro quanti sostenevano che quello scritto era un falso. ROMA – I pregiudizi, il razzismo, la guerra in un paese in pace. Ovvero la tenera storia d’amore tra un giovane cinese ed una ragazza giapponese a Seattle durante la Seconda guerra mondiale. Tutto questo è 'Il gusto proibito dello zenzerò, romanzo d’esordio di Jamie Ford che ha scalato le classifiche dei best seller americani e che il 14 gennaio esce anche nelle librerie italiane per Garzanti. Trecentomila copie vendute grazie al tam tam dei lettori, per un romanzone che sfiora quasi le quattrocento pagine ma che sa raccontare in modo struggente una tragedia dimenticata. È quella dei giapponesi negli Stati Uniti per i quali appunto fu deciso l’internamento ma ai quali soprattutto furono applicate le dure leggi del conflitto e che non potevano avere legami con i cittadini americani, compresi quelli di origine cinese come Henry Lee, il protagoni- sta della storia lontanamente ispirato al padre dello scrittore. 'Il gusto proibito dello zenzerò si sviluppa infatti in un poderoso flashback, quando dalle cantine dell’Hotel Panama di Seattle –siamo nel 1986 –riemergono davanti agli occhi del protagonista come in un incubo dimenticato, gli oggetti lasciati lì quarant'anni prima dagli ospiti giapponesi, 37 ricche famiglie. C'è anche un prezioso quanto impolverato ombrellino di bambù bianco, lo stesso che Henry aveva visto usare dalla sua amica Keiko quarant'anni prima nelle loro passeggiate nel parco. In un alternarsi di presente e passato Henry ricorda la tenera amicizia con Keiko,chesi trasformaprestoin amore. I due ragazzi vivono sullo sfondo di una America razzista e per questo per lui, che tutti chiamano «giallo» e che conosce già l'odio e la violenza, gli occhi a mandorla della sua piccola amica sono come un raggio di luce. Un amore proibito e la guerra E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Idee e società 51 Mercoledì 13 gennaio 2010 Mercoledì 13 gennaio 2010 Tra i volti noti entra Tony, il giovane napoletano prodotto da Mara Maionchi in arrivo da X Factor Calabresi fuori da Sanremo Nessuna delle nuove proposte è stata ammessa tra gli 8 che si esibiranno al Festival Tony Jacopo Ratini Mattia De Luca La fame di Camilla di ROSITA GANGI Romeus Jessica Brando Nicolas Bonazzi PER i calabresi in corsa una disfatta. Il festival di Sanremo resta un miraggio dopo la diffusione degli otto nominativi scelti dalla Commissione per la sezione Sanremo nuovi talenti. Ma che l’imoresa fosse ardua tutti lo avevano capito subito. Tra mille brani, solo otto avrebbero avuto accesso al palco dell’Ariston. Primo tra tutti Tony, vent'anni di Castellamare di Stabia, uno dei cantanti dati per vincenti (o per raccomandato visto l’ala protrettrice diMara Maionchi)che viene dal reality show X Factor. Il brano che propone “Il linguaggio della resa” è infatti prodotto dalla stessa Mara Maionchi e Alberto Salerno. Nel cast anche Nina Zilli con “L'uomo che amava le donne” che è autrice di un brano della colonna sonora del nuovo film di Ferzan Ozpetek. Gli altri sono Nicolas Bonazzi con “Dirsi che è normale”, Jessica Brando con “Dove non ci sono ore”, Broken Heart College con 'Mesi”, MattiaDeLucacon “Non parlare più”, La fame di Camilla con “Buio e Luce”, Luca Marino con “Non mi dai pace” e i due vincitori di SanremoLab Romeus con “Come l’autunno”e Jacopo Ratini con “Su questa panchina”. Per i 60 anni del festival che porta con fierezza il timbro di nazionalpopolare, la padrona di casa Antonella Clerici, aprirà alla grande i festeggiamenti con Paolo Bonolis e Luca Laurenti. Al fianco della conduttrice ci saranno Christian De Sica e Maurizio Costanzo, mentre ancora nessuna conferma per Pippo Baudo né per Fiorello che potrebbe però esibirsi in una delle sue solite incursioni solleva audience.Il direttore artistico Gianmarco Mazzi sta lavorando per mettere a punto anche il cast della serata-evento dedicata alla leggenda di Sanremo, il giovedì, quando otto grandi artisti tra cui Andrea Bocelli, Vasco Rossi, Gianna Nannini, Giorgia, Eros Ramazzotti, Elisa, Ligabue, Antonello Venditti. Claudio Baglioni. Delusione, dunque, per i giovani talenti calabresi in gara. Fino all’ultimo minuto ci hanno sperato in tanti: la cosentina Marida Celestino che, in coppia con Stefano Rava, ha partecipato con un brano dal titolo “3.32” che indica l’ora in cui si è verificata la tremenda scossa di terremoto dell’Abruzzo e che parla di una storia d’amore nata all’ombra delle macerie tra due volontari, o ancora il cosentino Gianni Testa che ha presentato il brano “Heaven” scritto a tre mani con Giovanni Giacobelli e Paolo Scarpino, una ballata poco Italiana dal sapore internazionale con un testo ermetico con diverse possibili interpretazioni personali dove 2 mondi diversi, il cielo e la terra, voglio incontrarsi per diventare un solo ed unico mondo pieno d'amore universale. Non hanno conquistato il palco sanremese nemmeno Andrea Renzo (Cosentino il suo vero cognome) di Montalto, un cantante di 27 anni con una timbrica graffiata che ha partecipato alle selezioni con il brano “Silenzi in bianco e nero” e che era riuscito ad arrivare alle selezioni finali della scorsa edizione di X Factor, né Nicola Perri, 23 anni di Amantea, in corsa con “Angolo di paradiso”, con alle spalle una partecipazione al Sanremo Lab. Per tutti loro la visibilità assicurata dal sito ufficiale di Sanremo della Rai, un biglietto da visita che gliconsentirà ditentaredi imboccare,in altri modi, la via della notorietà. Le reazioni «Continueremo a inseguire il nostro sogno» Broken Heart College Nina Zilli Luca Marino Riparte il programma di Italia 1 con l’intervista al calciatore Gattuso alle Iene: «La Calabria ferma a 50 anni fa, Bossi ha ragione» ROMA – Riparte oggi alle 21,10 su Italia 1 «Le Iene Show», con servizi, indagini e reportage esclusivi. Al timone del programma, in diretta dallo studio 14 di Cologno Monzese, l’inossidabile trio composto da Luca e Paolo e Ilary Blasi. E si apre con l’intervista a Rino Gattuso in merito alle dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera in cui, il calciatore calabrese del Milan afferma di condividere diversi aspetti della politica leghista e di Bossi in particolare. Incalzato dal nuovo inviato Rosario Rosanova, il centrocampista della Nazionale, affronta diverse tematiche tra cui l’immigrazione, il federalismo fiscale, la politica italiana, i problemi delle sua terra, l’Inno nazionale e l'importanza dei dialetti. Parlando della Calabria, Gattuso ammette: «Abbiamo una bellissima terra, abbiamo tutto, però le strade sono rimaste quelle di 50 anni fa, i problemi sono rimasti sempre gli stessi, quindi forse Bossi non dice cose sbagliate, forse per fare migliorare le cose ci vuole il pugno duro»; riguardo alla proposta di sostituire l’Inno di Mameli con il 'Và, Pensiero» si sfoga ridendo: «Neanche lo conosco il Va, pensiero, non so neanche come comincia. Hanno rotto i..per tanti anni che non cantavamo l’inno, ora che l’abbiamo imparato tutti, moh lo vogliono cambiare. Ci facevano le puntate intere perchè non cantavamo l’Inno». In merito invece al federalismo fiscale Gattuso dice «per tanti anni sono arrivati i soldi al Mezzogiorno, qualche cosa è stata fatta ma io voglio vedere opere pubbliche, voglio vedere le strade, nessuno parla della 106 o della Reggio Calabria dove ci sono sempre lavori... i soldi vanno alla regione e i soldi vanno spesi, bisogna responsabilizzare le regioni e vanno spesi per la tutela della gente che ci vive. Perche, mi ripeto, se le cose sono restate per tanti anni sempre le stesse qualcosa va cambiato». Quando la Iena gli ricorda «Bossi ha detto che gli stranieri vanno aiutati però a casa loro, il problema è che loro la casa non ce l’hanno proprio», il calciatore del Milan ammette «è vero che gli stranieri non hanno la casa, ma anche molti dei nostri non ce Rino Gattuso l’hanno, è giusto che sistemino prima i nostri problemi», ma af- poco o nulla si sa di un fenomeno, ferma anche che «Io dico che in trasversale rispetto al ceto sociale Italia c'è bisogno che ci siano gli dei protagonisti, in vertiginosa stranieri perchè fanno lavori che crescita e che riguarda il rapporti non fa nessuno, però è anche giu- sessuali tra giovani e giovanissisto che gli stranieri abbiamo una mi. Le Iene Angela Rafanelli e casa, non possono vivere per stra- Marco Fubini, prendendo spunto da, perchè sennò finisce in delin- da un video giunto in redazione, quenza». Altro argomento tratta- fanno luce sulla baby prostituzioto domani la prostituzione. Se ne, una pratica in tutto e per tutto questa è una delle più discusse simile a quella «adulta», con l’uniemergenze della società italiana, ca differenza che i rapporti, sem- pre consumati tra coetanei, non vengono pagati con soldi (difficilmente giustificabili ai genitori), bensì in oggetti di consumo come capi di vestiario griffati. Nel video viene ripresa una «baby prostituta» che, parlando con un giovanissimo 'papabile clientè, si dice disposta ad avere con lui un rapporto sessuale, orale o completo, pur di avere in cambio ricariche telefoniche. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 52 Spettacoli e televisione L’annuncio del concorrente escluso. E la puntata all’insegna di lacrime e litigi sfonda l’Auditel Gf, George il “principe”: «Sposerò la mia Carmela» ROMA – E' vero amore, o almeno così pare: George Leonard, uscito l’altro ieri sera dalla casa del Grande Fratello, non ha dubbi: sposerà Carmela, la bella siciliana appena tornata dal Gran Hermano e rimasta ora senza il suo 'Principè, eliminato dal televoto. Tanto che la futura sposa ha subito minacciato di lasciare il gioco prima del tempo. Lunedì puntata all’insegna di passioni travolgenti, lacrime e litigi: risultato, 6.578.000 spettatori con il 29,46% di share, in crescita di oltre 500.000 spettatori e circa 3 punti di share e miglior ascolto medio di questa edizione. Il reality condotto da Alessia Marcuzzi ha raggiunto picchi di 7.750.000 spettatori (alle 21:55) e del 46,3% di share (alle 00:07). «La prima cosa che farò è andare da mio figlio, prendere il primo volo per Catania e andare dai genitori di Carmela, per dirgli che è la donna della mia vita», annuncia George, padre del piccolo Dan, 5 anni. «Gli dirò che la sua vita cambierà, così come quella del suo papà e della sua mamma. Per lui ci sarò sempre, è il punto cardine della mia vita». Hai parlato con Carmela del vostro futuro insieme? «Certo – risponde –ha preso tutto il 'pacchettò, mi sono innamorato di questo. Lì dentro si cambia, sono entrato che ero una persona e sono uscito che ero un altro. Io ho fatto il militare, ma in Italia bisognerebbe fare tutti il Grande Fratello. Lì hai possibilità di avere spazi per te e capire chi sei. Prima del Gf fingevo, ma il vero George era quello della casa, ora farò capire chi è». Accusato in studio da Alfonso Signorini di essere bugiardo per aver negato più volte di aver tradito in passato la sua compagna Carla (“l'ho fatto per proteggere mio figlio», si è giustificato), George ha ora intenzione di cambiare: «Non nego le mie malefatte, me ne pento amaramente. Ma la vita va avanti. Carla voleva credere a quello che ci dicevamo, cioè che ci volevamo bene. Ma 'ti amò non ce lo dicevamo da tempo». Sogna una carriera nel mondo dello spettacolo: «Vorrei fare il conduttore o qualche fiction. Me lo sento dentro, stavolta però con umiltà, voglio studiare e imparare». Scelti i protagonisti del remake di Yellow Submarine in 3D I Beatles di Zemeckis ROMA – Cary Elwes, Dean Lennox Kelly, Peter Serafinowicz e Adam Campbell interpreteranno i favolosi Beatles nel remake di Yellow Submarinecheil registadiA Christmas Carol, Robert Zemeckis, sta preparando per la Disney. I quattro sono alla trattativa finale per i ruoli dei quattro musicisti, secondo le indiscrezioni annunciate oggi da The Hollywood Reporter. Zemeckis utilizzerà la tecnologia 3D con la performance capture, una tecnica già usata nel suo ultimo film che, complice Jim Carrey, ha rivisitato con successo di critica e di pubblico un classico di Charles Dickens. Il remake di Yellow Submarine, il film animato psichedelico del 1968 basato sulla musica dei Beatles, utilizzerà 16 canzoni originali del quartetto di Liverpool, in base ad un accordo negoziato da Sony/Aatv e Emi/Capitol. Zemeckis prepara Yellow Submarine per debuttare nel periodo delle Olimpiadi del 2012, che cominceranno il 27 luglio a Londra. Il film, coprodotto dalla Imagemovers di Jack Rapke e Steve Starkey abbina la tecnologia più d’avanguardia in 3D con il rinnovato interesse per i Beatles, che apparivano solo nella scena finale del film. Erano stati degli attori a dare le voci ai personaggi animati di Paul McCartney, John Lennon, George Harrison and Ringo Starr. L’attore in- Ritorna il programma di cabaret George Leonard MUSICA Area reunion per ricordare Stratos Zelig e il traguardo dei cento comici di MARISA ALAGIA I Beatles glese Dean Lennox Kelly interpreterà John Lennon. Serafinowicz avrà il ruolo di Paul McCartney, mentre Cary Elwes, che ha partecipato anche ad A Christmas Carol e sta per girare Le avventure di Tintin, saràGeorge Harrison, mentre a Campbell andrà il ruolo di Ringo Starr. La storia originale era ambientata a Pepperland, un paradiso sotto il mare in cui regnano felicità e canzoni. Quando quel mondo viene invaso dai Blu Meanies, l’unico a riuscire a scappare è il giovane Fred che va a Liverpool e chiede ai Beatles aiuto per liberare la sua terra. I Fab Four si mettono in viaggio e vengono coinvolti in una serie di straordinari incontri e avventure. La chiave dell’accordo è l’abilità di Zemeckis di usare per il film brani come Yellow Submarine, All Together Now, Baby Yoùre a Rich Man, All You Need Is Love, When I'm 64, Lucy in the Sky with Diamonds e Sgt. Peppers Lonely Hearts Club Band. MILANO –Taglia il traguardo dei cento comici Zelig, il programma nato dal cabaret dell’omonimo locale di viale Monza a Milano. Il numero cento si chiama Maurizio Lastrico, ligure, e debutterà nella prossima edizione in onda da martedì prossimo 19 gennaio (Canale 5, ore 21,10). «Da noi è sicuramente passato tutto il meglio del genere - ha detto Gino Vignali, uno degli autori, presentando il programma al Teatro Arcimbolti – Ci piacerebbe avere CorradoGuzzanti, Luciano Littizzetto e Antonio Albanese». «Ma Littizzetto è blindata in Rai, Guzzanti non verrebbe mai a Mediaset per una questione di immagine, mentre potrebbe esserci qualche spiraglio con Albanese la prossima stagione», ha aggiunto. Sogni irrealizzabili a parte, gli autori comunque sono più che soddisfatti del cast della nuova edizione, presentata ancora una volta da Claudio Bisio (foto)e Vanessa Incontrada. Arrivano per la prima volta nomi come Gene Gnocchi, Zuzzurro e Gaspare e probabilmente Paolo Villaggio e Cochi e Renato. All’ultimo momento hanno confermato la loro presenza Checco Zalone e, anche se non per tutte le 10 puntate, Ale e Franz e Ficarra e Picone. Sul palco degli Arcimboldi (per il terzo anno consecutivo) non mancheranno monologhisti di razza come Enrico Bertolino, Enrico Brignano, Leonardo Manera, Teresa Mannino, Geppi Cucciari. CINEMA Virzì e la commedia all’italiana di una volta Il film italiano che sfiderà Avatar applauditissimo alla prima proiezione stampa ROMA – Se fosse per gli applausi ricevuti alla prima proiezione stampa, 'La prima cosa bellà di Paolo Virzi, avrebbe già vinto sul temibile e tecnologico 'Avatar' di James Cameron 2 a 1. Entrambi in sala da venerdì sono comunque due film che più diversi non potrebbero essere: sentimenti contro tecnologia. Nel caso de 'La prima cosa bellà si tratta di una commedia corale in cui emergono con prepotenza, oltre la sensibilità e delicatezza del regista, la bravura di una coppia di attori come Stefania Sandrelli e Valerio Mastandrea che proprio con questo lavoro mettono una seria ipoteca sui premi più importanti cinematografici italiani del 2010. Tutto inizia in un’Italia color seppia degli anni Settanta. Ed esattamente a un concorso di bellezza: l’elezione della Miss dello stabilimento balneare più popolare di Livorno che premia come «mamma più bella» la giovane Anna (Micaela Ramazzotti). Una cosa che porta lentamente, ma inesorabilmente lo scompiglio nella famiglia Michelucci. Intanto suscitando i sospetti rabbiosi del marito Mario (Sergio Albelli), maresciallo dei Carabinieri tradizionale e triste, ma soprattutto la gelosia del fi- Una scena del film glio Bruno possessivo come può esserlo un figlio maschio introverso verso una madre che si rivelerà presto troppo libera e moderna. Insomma Anna cacciata da casa dal marito diventerà, con due figli a carico (Bruno e Valeria) preda dei desideri di tanti uomini affascinati da un carattere che unisce ingenuità e una voglia di vivere fuori dal comune. Si passa poi all’oggi con un Bruno (Valerio Mastandrea) che ha ormai tagliato i ponti con la sua Livorno ed è un professore scorbutico e anafettivo a Milano. La sorella però lo convincerà a tornare a fatica nella sua Livorno dove la madre (Stefania Sandrelli) è una malata terminale ancora capace di allegria e vita (una storia che non può che ricordare quella dell’ultimo film di Sergio Rubini, 'L'uomo nerò). Bruno, alla fine, dovrà fare i conti una volta per tutte con questa madre ingombrante, ma piena di fascino che decide anche sul letto di morte di dire sì alla vita contraendo un ultimo matrimonio e di mettere comunque sempre in discussione il suo ombroso figlio. Frase chiave del film, quella di Bruno:“Ho una madre importante, che mi ha rovinato la vita». Demetrio Stratos BOLOGNA – Patrizio Fariselli e Paolo Tofani, il tastierista ed il chitarrista che nel 1972 fondarono gli Area, ed il bassista Ares Tavolazzi (che entrò nella band l'anno successivo) riformeranno il gruppo per un inedito doppio concerto, il 29 e 30 gennaio a San Lazzaro di Savena (Bologna) in occasione di 'StratosFericò, omaggio a Demetrio Stratos a cura dello scrittore Stefano Tassinari. La manifestazione, che si terrà all’Itc Teatro, è stata presentata alla stampa dall’assessore alla cultura della Regione EmiliaRomagna Alberto Ronchi, che la promuove, e prevede anche la proiezione delfilm 'Lavoce Stratos' di Luciano D’Onofrio e Monica Affatato, ed un incontro pomeridiano con 'testimonianze, ricordi e dialoghi intorno a Demetrio Stratos', il cantante del gruppo scomparso nel 1979 a 34 anni. Al trio nel secondo concerto si unirà il batterista U.T.Gandhi per ricreare quelle sonorità in origine completate,oltre chedalla voce,anche dalle percussioni di Giulio Capiozzo, scomparso nove anni fa. Oltre alla presentazione dei libri 'Storie elettrichè di Fariselli e 'Demetrio Stratos il teatro della vocè di Andrea Laino, ci saranno anche interventi di studiosi come Maurizio Accordi, il foniatra di Padova che si occupò delle 'diplofonie e triplofoniè della voce dell’artista. Molti musicisti hanno dedicato a Stratos concerti o composizioni. Tra i vari tributi a lui indirizzati si ricordano: La Premiata Forneria Marconi gli ha dedicato Maestro della voce. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Spettacoli e televisione 53 Mercoledì 13 gennaio 2010 l’Oroscopo Mercoledì 13 gennaio 2010 ilMeteo Fonte: www.meteocal.it ARIETE 21/3 - 20/4 La vostra strada professionale si sta finalmente liberando di tutti gli ostacoli. In amore rilanciate alla grande. oggi domani dopodomani CONDIZIONI: giornata caratterizzata da cielo nuvoloso o coperto per nubi cumuliiformi più compatte sui rilievi del settore centro-settentrionale. CONDIZIONI: giornata caratterizzata da cielo per lo più nuvoloso sui litorali; molto nuvoloso per nubi cumuliformi, più compatte su rilievi e su tutto l entroterra del settore centro-settentrionale. CONDIZIONI: mattinata caratterizzata dal cielo nuvoloso per nubi di tipo cumuliforme, più compatte sul settore centro-settentrionale. TORO 21/4 - 20/5 In questi giorni dovete essere prudenti nelle iniziative e nelle decisioni di lavoro. Potete credere a chi vi dichiarerà tutto il suo amore. GEMELLI 21/5 - 21/6 La vostra tenacia e la vostra intraprendenza daranno ottimi risultati professionali: basta solo avere fiducia. In amore giocate bene le vostre carte. CANCRO 22/6 - 22/7 Giornata piuttosto intensa, faticosa e nel complesso poco fruttuosa per il lavoro. Poi andrà meglio. Smarrimento in amore. LEONE 23/7 - 23/8 Non c'è niente che sia impossibile per voi nella professione: basta che lo vogliate davvero. Incertezza in amore. VERGINE 24/8 - 22/9 Dopo un periodo frustrante nel lavoro arriveranno i riconoscimenti per la vostra abilità. L'amore reclama i suoi diritti. FENOMENI: condizione di variabilità limitata ai soli rilievi del settore centrosettentrionale. TEMPERATURE: valori prossimi ai 15° sulle coste. VENTI: Tirreno: da SW 4 localmente superiori al largo delle Eolie e della costa tirrenica calabrese. Jonio: da SW 4 localmente superiori al largo della costa crotonese e reggina. MARE: Tirreno: mosso con onda di altezza 1.0 metri, localmente superiore al largo della costa cosentina, catanzarese , e delle Eolie. Jonio; molto mosso con onda di altezza 1.0 metri, superiore al largo della costa crotonese e reggina. ilCruciverba FENOMENI:. condizione di nuova variabilità in estensione da ovest verso est; dal pomeriggiosera precipitazioni in intensificazione a partire dal versante tirrenico. Neve oltre i 1300 metri. FENOMENI: condizione di diffusa variabilità con nuove precipitazioni in intensificazione dalla serata. TEMPERATURE: valori prossimi ai 16°. TEMPERATURE: valori prossimi ai 14° sulle coste. VENTI: Tirreno: da W SW 3-4 localmente superiori al largo delle Eolie e della costa tirrenica calabrese. Jonio: da S SW 4 localmente superiori al largo della costa crotonese e reggina. VENTI: Tirreno: da NW 4 localmente superiori al largo delle Eolie e della costa tirrenica calabrese. Jonio: da NW 4 localmente superiori al largo della costa crotonese e reggina. MARE: Tirreno: mosso con onda di altezza 1.0 metri, localmente superiore al largo della costa cosentina, catanzarese , e delle Eolie. MARE: Tirreno: molto mosso con onda di altezza 1.5 metri, localmente superiore al largo della costa cosentina, catanzarese , e delle Eolie. Jonio; mosso con onda di altezza 1.0 metri, superiore al largo della costa crotonese e reggina. ilRebus BILANCIA 23/9 - 22/10 Prospettive eccellenti: i vostri progetti di lavoro sono avviati verso una positiva conclusione. Date un'altra chance a chi vi ama ma ha sbagliato. SCORPIONE 23/10 - 22/11 Nei momenti d'emergenza professionale dubbi e tentennamenti certo non aiutano. In amore c'è un problema di fondo da risolvere SAGITTARIO 23/11 - 21/12 Dovete trovare in voi le risorse per darvi la spinta giusta nella vostra attività. In amore non siate precipitosi. CAPRICORNO 22/12 - 20/1 Positive le prospettive della vostra professione. Siete alla ricerca di nuove emozioni: non sarà facile. Soluzione _____________________________________ ilSudoku di Pasquale Grande Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9. ACQUARIO 21/1 - 19/2 Lo spirito di iniziativa vi sosterrà nella vostra attività autonoma. Per mantenere il buon umore circondatevi degli amici giusti. leSoluzioni PESCI 20/2 - 20/3 REBUS: M e T tè; rea P; UN tomo; T ori = Mettere a Punto Motori Nelle situazioni di emergenza nel lavoro date il meglio di voi stessi e i superiori lo apprezzeranno. Il cuore batte sempre più forte. E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro 54 Rubriche PRIMA SERATA 20.30 SPORT FILM 21.05 SPORT 15.55 23.30 FILM 23.20 FILM SHOW 21.10 20.30 ATTUALITÀ Giorgio Chiellini In Good Company Tim Cup Milan Angel Eyes 06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTg1 Focus 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTG1 - Flash 09.35 -Previsioni del tempoLinea Verde Meteo Verde 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -ShowLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -ShowFesta Italiana 16.15 -ShowLa vita in diretta 16.50 -TelegiornaleTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'eredità 20.00 -TelegiornaleTelegiornale 06.00 -RubricaTg2 Costume e Società 06.25 -DocumentarioLe grotte dell'Etna 06.45 -RubricaTg2 Medicina 33 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaRai Educational - Crash files 10.00 -TelegiornaleTg2punto.it 10.30 -TelegiornaleTg 2 Notizie 10.50 -RubricaNonsolosoldi 10.55 -TelegiornaleTg2punto.it 11.00 -ShowI Fatti vostri 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg2 Costume e società 13.50 -RubricaTg2 Medicina 33 14.00 -RubricaIl fatto del giorno 14.45 -Rubrica Italia sul due 16.10 -TelefilmLa Signora del West 17.40 -RubricaArt Attack 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -TelegiornaleRai TG Sport 18.30 -NewsTG 2 19.00 -RubricaSecondo canale 19.35 -TelefilmSquadra Speciale Cobra 11 07.30 -RubricaTGR Buong. Regione 08.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaDieci minuti di... 09.25 -RubricaFigu 09.30 -RubricaSpec. Cominciamo Bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg3 Agitre 12.45 -RubricaLe storie - Diario Italiano 13.10 -Soap OperaLa scelta di... 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaQuestion Time 15.15 -RubricaTrebisonda 15.55 -SportTim Cup Milan - Novara 16.45 -NewsTg3 Gt Ragazzi 18.00 -RubricaCose dell'altro Geo 18.05 -RubricaGeo & Geo 18.10 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoLe storie di Agrodolce 06.00 -TelegiornalePrima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -TelegiornaleTg5 - Mattina 08.40 -ShowMattino Cinque 09.55 -Reality ShowGrande fratello pillole 10.00 -TelegiornaleTg5 - Ore 10 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 - Soap OperaBeautiful 14.10 -Soap Opera Centovetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -Real Tv Amici 16.55 -Show Pomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 - 5 minuti 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario 20.00 -Telegiornale Tg5 06.50 -Sit ComVita da strega 07.20 -TelefilmQuincy 08.20 -TelefilmHunter 09.45 -TelefilmBianca 10.30 -MiniserieUltime dal cielo 11.30 -TelegiornaleTg4 11.40 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 12.30 -TelefilmDetective in corsia 13.25 -TelegiornaleAnteprima tg4 13.30 -Telegiornale Tg4 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di forum 15.10 -TelefilmHamburg Distretto 21 16.15 -Soap OperaSentieri 16.45 -Film Ciclone sulla Giamaica con Anthony Quinn, James Coburn, Dennis Price - regia di Alexander Mackendrick 18.50 -TelegiornaleAnteprima tg4 18.55 -Telegiornale Tg4 19.35 -TelefilmTempesta d'amore 06.30 -Cartoni 08.55 -Sit ComGenio sul divano 09.30 -TelefilmA- team 10.20 -TelefilmSupercar 11.20 -TelefilmSupercar 12.15 -NewsSecondo Voi 12.25 -Telegiornale Studio aperto 13.00 -NewsStudio sport 13.40 -CartoniDetective Conan 14.05 -CartoniOne piece tutti all'arrembaggio 14.35 -TelefilmI Simpson 15.00 -TelefilmSmallville 15.55 -Sit ComI maghi di Waverly 16.55 -Sit ComCory alla casa bianca 17.25 -CartoniBen ten 17.50 -CartoniKilari 18.10 -CartoniSpongebob 18.30 -Telegiornale Studio aperto 19.00 -News Studio sport 19.30 -Sit ComLa Vita secondo Jim 20.05 -TelefilmI Simpson 06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.30 -RubricaOmnibus 09.30 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmL'ispettore Tibbs 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmLe inchieste di Padre Dowling 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmJag: Avvocati in divisa 14.05 -FilmÈ simpatico ma gli romperei il muso con Romy Schneider, Yves Montand, Sami Frey - regia di Claude Sautet (Francia) - 1971 16.00 -TelefilmRegina di spade 17.05 -DocumentarioLa 7 Doc - In the wild 18.00 -TelefilmStargate SG-1 19.00 -TelefilmThe District 20.00 -TelegiornaleTg La7 20.30 -Sport Tim Cup Juventus - Napoli 23.00 -Telegiornale Tg 1 23.05 -Talk Show Porta a porta 20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -FilmIn Good Company con S. Johansson, D. Quaid - regia di Paul Weitz (USA) - 2004 23.00 -Telegiornale Tg 2 23.15 -FilmNew Police Story 20.35 -Soap OperaUn posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg 3 21.10 -Serie Tv Medicina Generale 2 23.05 -Talk Show Parla con me 20.30 - ShowStriscia la notizia - La Voce dell'influenza 21.10 -MiniserieCaterina e le sue figlie 3 23.30 -FilmAngel Eyes con Jennifer Lopez, Jim Caviezel, Sonia Braga - regia di Luis Mandoki (USA) - 2001 20.30 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -Film Miami Supercops - I poliziotti dell'8ª strada con T. Hill, B. Spencer - regia di Bruno Corbucci (USA) - 1985 23.20 -FilmBenvenuta in Paradiso 20.30 -Gioco Prendere o lasciare 21.10 -Show Le iene show 20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Rubrica S.O.S. Tata 22.05 -Rubrica S.O.S. Tata - Adolescenti istruzioni per l'uso 00.40 -TelegiornaleTg 1 01.20 -RubricaSottovoce 01.50 -RubricaRai Educational 02.25 -RubricaRainotte 03.00 -FilmLa prima notte di quiete 05.05 -VideoframmentiHomo Ridens 01.15 -RubricaTg Parlamento 01.25 -TelefilmThe dead zone 02.20 -RubricaRainotte 02.40 -TelefilmDiritto di difesa 03.25 -RubricaIl grande Airone 04.10 -RubricaI nostri problemi 00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea Notte 00.10 -TelegiornaleTg regione 01.10 -RubricaLa storia siamo noi 02.10 -RubricaFuori orario 02.15 -RubricaRainotte 03.40 -RubricaRiflettendo con... 01.30 -TelegiornaleTg5 notte 02.00 -ShowStriscia la notizia 02.45 -Reality ShowGrande fratello 03.00 -Real TvAmici 03.10 -TelegiornaleTg5-notte-replica 03.30 -TelefilmCinque in famiglia 01.35 -TelegiornaleTg4 02.00 -FilmBrothers of War - Sotto due bandiere con J. Dong-Kun - regia di Kang Je-gyu (Corea del Sud) - 2004 04.25 -ShowPeste e corna e gocce... 00.00 -FilmThe hot chik - Una bionda esplosiva con R. Schneider, R. Adams - regia di Tim Brady (USA) - 2002 02.05 -TelegiornaleStudio aperto 02.20 -Telefilm24 00.05 -TelefilmL World 01.00 -TelegiornaleTg La7 01.25 -AttualitàOtto e mezzo 02.05 -TelefilmFX 04.05 -RubricaDue minuti un libro 04.10 -AttualitàCNN News Benvenuta in Paradiso Ilary Blasi Lilli Gruber leTrame LA 7 ORE 14.05 E’ SIMPATICO MA GLI ROMPEREI IL MUSO con R. Schneider, Y. Montand, S. Frey, I. Huppert, U. Orsini - regia di Claude Sautet (Fra) - 1971 Divorziata, Rosalie vive con César, ricco e fin troppo sicuro di sé. Quando ricompare David, sereno amore di gioventù, lei capisce di amarlo ancora. Pur di non perderla, César chiede al rivale di vivere con loro. Tra i due uomini nasce un'amicizia da cui Rosalie si sente esclusa, e li abbandona... RAI 2 ORE 21.05 RETE 4 ORE 16.45 CICLONE SULLA GIAMAICA con A. Quinn, J. Coburn, D. Price - regia di Alexander Mackendrick (Usa) - 1965 Giamaica, 1860. Per evitare che i figli abbiano un'educazione poco soddisfacente, i Thornton li inviano con una nave in Inghilterra. Ma il vascello è assaltato dai pirati comandati da Chavez, uno strano bucaniere che cattura i bambini. A poco a poco, tra i ragazzi e il pirata nasce una strana amicizia. Uno dei bambini muore casualmente, mentre senza volerlo la bambina uccide un capitano olandese tenuto prigioniero. Alla fine i pirati vengono catturati e i prigionieri... CANALE 5 ORE 23.30 IN GOOD COMPANY ANGEL EYES con D. Quaid, T. Grace, S. Johansson, M. Helgenberger, D. Paymer - regia di Paul Weitz (Usa) - 2004 con J. Lopez, J. Caviezel, S. Braga, J. Sisto - regia di Luis Mandoki (Usa) - 2001 Il cinquantenne Dan Foreman, direttore commerciale di una società, perde la sua posizione di rilievo in seguito all'acquisto della sua azienda da parte di una multinazionale. Il nuovo capo è Carter, un giovane senza esperienza, che come se non bastasse comincia a corteggiare Alex, l'amata figlia di Dan... Mentre l'agente Sharon Pogue del Police Department di Chicago sta inseguendo un tipo sospetto rischia di morire in un agguato. A toglierla dagli impicci ci pensa un misterioso individuo che dsarma l'assassino e le salva la vita. Sharon pensa ad un colpo di fortuna o a una manovra del destino. Ma i due si sono già incontrati una volta. Sono così costretti ad affrontare i segreti sul loro passato... Astuccio porta-orologi 'DYYHUR XQD VROX]LRQH HOHJDQWH SHU WHQHUH L WXRL RURORJL SURWHWWL GDOOD SROYHUH HG DOOR VWHVVR WHPSR EHQ YLVLELOL ,GHDOH DQFKH SHU XQD YHWULQHWWD FRQ RURORJL DQWLFKL RVSLWD ILQRDSH]]L,QVLPLOSHOOHGLRWWLPD TXDOLWj FRQ ULYHVWLPHQWR LQWHUQR LQ VLPLOYHOOXWR H FXVFLQHWWL PRUELGL 8QUHJDORGLSUHVWLJLRSHUFKLKDJLj WXWWR&RORUHPDUURQHVFXUR'LPFP [[&RQSLFFRODFKLDYH GLVLFXUH]]D DVROL E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro Televisioni 55 Mercoledì 13 gennaio 2010 E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro