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Rosarno, lacrime di coccodrillo

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Rosarno, lacrime di coccodrillo
Direzione: via Rossini 2/A - 87040 Castrolibero (CS) Telefono 0984 4550100 - 852828 • Fax (0984) 853893 Amministrazione: via Rossini 2, Castrolibero (Cs)
Redazione di Reggio: via Cavour, 30 - Tel. 0965 818768 - Fax 0965 817687 - Poste Italiane spedizione in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/B legge 662/96 - DCO/DC-CS/167/2003 Valida dal 07/04/2003
Mercoledì 13 gennaio 2010
www.ilquotidianodellacalabria.it
L’ex sindaco: «Ferrero era venuto ma non ha fatto nulla». Il commissario: «Dalla Regione solo 15.000 euro»
Rosarno, lacrime di coccodrillo
Immigrati, l’Egitto protesta con l’Italia. La Cei: «Ha perso il più povero»
Protesta a Roma
Distribuite
arance
insanguinate
Lotta alla ’ndrangheta
Colpo ai Bellocco
re di Rosarno
Diciassette arresti
ANTONIO ANASTASI
FRANCESCO CONDULUCI
ANTONIO MORCAVALLO
e GIOVANNA TUTINO
da pagina 4 a pagina 9
Sequestrati beni
per milioni
Un ex assessore
prestanome
della consorteria
UNA COMPONENTE
DELLA SOCIETÀ
di GIUSEPPE DE BARTOLO
QUELLO che è accaduto a Rosarno qualche giorno fa è un
fatto di una gravità estrema
continua a pagina 20
ALBANESE
BALDESSARRO
TIZIANO e VERDUCI
alle pagine 10, 11 e 37
MA A CHI SERVE
TUTTO QUESTO?
L’arresto di Antonella Mirenda (Foto Adriana Sapone)
di ENZO ARCURI
Casini a Bersani: «In Calabria si può aprire una fase nuova»
ORA che la mattanza è finita,
ora che a Rosarno di neri non
c'è neppure l'ombra, ora che
Giochi riaperti: Cesa stoppa
le trattative tra Udc e Pdl
continua a pagina 19
Guccione: «Le primarie saltano se vengono con noi»
UNA STAGIONE
ALL’INFERNO
DOPO le parole di Bondi e Bonaiuti, il segretario nazionale
dell’Udc Lorenzo Cesa ha inviato una circolare a tutti i segretari regionali per bloccare
ogni eventuale accordo a sostegno di un candidato di centrodestra, in attesa delle deliberazioni del Pdl.
di EVA CATIZONE
ROSARNO: uno degli ultimi
lembi di Calabria, nella Piana
di Gioia Tauro, dove ci sono
continua a pagina 20
Una delle arance insanguinate distribuite ieri per protesta a Piazza Navona
ADRIANO MOLLO a pagina 14
PD, NO ALLE CARTE TRUCCATE
di FRANCO CRISPINI
NELLE precedenti elezioni regionali ci si
era illusi (ma non tutti, tra noi) che una immissione di energie intellettuali nuove
continua a pagina 19
«Terroni, tornate a casa»: brutta esperienza per due fratelli vibonesi che frequentano la facoltà d’Ingegneria
Sombrero
Down
IN una pizzeria di Treviso un signore ha portato
la sua bambina down,
che si è messa a giocare;
quando le è cascata una
pallina di carta sul tavolo
a fianco, si è sentito dire
“Chi ha bambini mongoli
dovrebbe starsene a casa!” È la Treviso che ha
dato la caccia all'immigrato clandestino, e ha
tolto le panchine per non
far coricare i barboni.
Quello a cui non si pensa
è che, quando si accetta
la discriminazione di
una categoria di persone, poi nessuno è al sicuro: anche se siete dei
biondi maschi ariani,
non potete non invecchiare. Quindi prima o
poi capiterà a voi.
Pisa, sentono il dialetto calabrese e li riempiono di botte
«TERRONI, tornate a casa».
Il diverbio e poi le botte.
Brutta avventura per due
fratelli vibonesi che studiano all’università di Pisa.
DOMENICO MOBILIO
a pagina 16
Gli sviluppi delle indagini
Bomba
a Reggio
c’è una pista
concreta
ALOI e ILLIANO a pagina 17
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
ANNO 16 - N. 12 - € 1,00
Brevi dal mondo
Dubai, fanno
sesso, incriminati
DUBAI – Una coppia di britannici è stata fermata
dalla polizia di Dubai dopo
aver ammesso di fare sesso al di fuori del matrimonio. L’imprudente confessione è stata fatta dopo che
la donna ha denunciato di
essere stata violentata da
un cameriere siriano nel
bagno del bar di un hotel.
«La polizia non ha trovato
alcun elemento che provi
che sia successo qualcosa
in quel bagno», ha riferito
il vicecomandante della
polizia di Dubai, Khamis
al Muzinah. Davanti agli
agenti, il giorno dopo, la
donna ha raccontato di dividere la stanza d’albergo
con il fidanzato, un 44enne, anch’egli britannico, e
di fare sesso regolarmente.
In Cile il museo
della Memoria
Mercoledì 13 gennaio 2010
L’attentato con una bomba telecomandata mentre usciva di casa, nel quartiere di Qeitarieh
Iran, ucciso lo scienziato Massud Ali-Mohammadi
TEHERAN–Un fisico iraniano docente all’Università di Teheran, Massud
Ali-Mohammadi, è stato ucciso ieri in
un attentato dinamitardo che ha scosso di primo mattino i quartieri residenziali nel nord della capitale. Il governo iraniano ha affermato che si
trattava di uno scienziato nucleare ed
ha accusato della sua uccisione gli
Usa, Israele e «mercenari» all’interno
del Paese. Mentre altre fonti hanno
smentito che la vittima avesse un ruolo
nel programma nucleare iraniano.
Anche sulle tendenze politiche della
vittima ci sono varie versioni. La televisione di Stato ha affermato che AliMohammadi era «un fervente sostenitore della Repubblica islamica», lasciando intendere che si trattava di un
fedelissimo del regime. Ma siti riformisti hanno detto che egli era un sostenitore del leader dell’opposizione Mir
Hossein Mussavi. Ali-Mohammadi è
rimasto ucciso mentre usciva a bordo
della sua auto dal parcheggio di casa,
nel quartiere di Qeitarieh, da una bomba sistemata su una moto parcheggiata accanto, che è stata fatta esplodere a
distanza. La televisione ha mostrato
immagini del suo corpo senza vita, steso in strada, coperto da un lenzuolo
bianco, delle finestre degli edifici andati in frantumi e di detriti sparsi
ovunque. Non si ha notizia di altri
morti nell’esplosione. L’attentato è avvenuto mentre perdura un teso confronto fra il governo del presidente
Mahmud Ahmadinejad e l’opposizio-
ne, sette mesi dopo le elezioni di giugno, e mentre gli Usa e i Paesi europei
parlano insistentemente della possibilità di adottare nuove sanzioni contro
Teheran per il suo programma nucleare. L’agenzia filogovernativa Fars ha
scritto che l’attentato è stato rivendicato dauna 'Associazionemonarchica
iraniana'. Mentre il portavoce del ministero degli Esteri, Ramin MehmanParast, ha accusato dell’attentato «gli
Usa, il regime sionista (Israele, ndr) e i
loro mercenari» in Iran, che ha definito come i vertici di «un triangolo malefico». Il movente sarebbe stato quello di
ostacolare il programma nucleare della Repubblica islamica. L’organizzazione dei miliziani islamici (Basiji)
dell’Università di Teheran ha afferma-
to anche che il fisicofigurava in una lista di personaggi iraniani penalizzati
da sanzioni internazionali. Ma il suo
nome non figura nelle 'liste nere' delle
Nazioni Unite. Gli Usa hanno definito
«assurde» le accuse e Israele non le ha
nemmeno ritenute degne di risposta.
Mentre il portavoce dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, Ali
Shirzadian, citato dall’agenzia Reuters, ha smentito che Ali-Mohammadi
avesse «alcun ruolo» nel programma
nucleare del Paese. Anche secondo accademici britannici citati dalla Bbc la
vittima dell’attentato «era un esperto
di un’altra branca dellafisica, la teoria
quantistica, e non faceva ricerca nel
campo nucleare».
Alberto Zanconato
Crollano case e molti edifici franano nei burroni: si temono molte vittime
Haiti, terremoto catastrofico
Tre scosse fino a magnitudo 7,3 sconvolgono il paradiso caraibico
SANTIAGO – Il Cile
dall’economia rampante
guarda al futuro, ma molte delle ferite del passato
rimangono aperte: la presidente uscente Michelle
Bachelet (nella foto) ha
inaugurato a Santiago un
Museo della Memoria dedicato alle vittime del regime di Augusto Pinochet,
la cui figura è d’altro lato
al centro dei dibattiti di
queste ore in vista delle
presidenziali di domenica.
Il Ps per il voto
agli stranieri
PARIGI – Riesplode in
Francia il dibattito sul diritto di voto agli immigrati nelle elezioni locali.
Questa volta, a lanciare a
sorpresa il sasso nello stagno, è stata la segretaria
del Partito socialista (Ps),
Martine Aubry (nella foto), che durante una conferenza stampa alla Rue
Solferino, storica sede dei
socialisti a Parigi, ha annunciato l’intenzione di
depositare già da oggi
all’Assemblea nazionale
una proposta di legge per
il voto agli stranieri.
Diventa donna
a 16 anni
MADRID – Per la prima
volta in Spagna una operazione di cambiamento di
sesso è stata realizzata su
un minore, nelle scorse
settimane a Barcellona.
Un adolescente di 16 anni,
nato con organi sessuali
maschili, ma che si sentiva una ragazza, è stato
operato su richiesta dei
genitori, con parere medico favorevole, e dopo una
decisione giudiziaria, come previsto dalla legge
spagnola.
TRE forti scosse di terremoto hanno colpito ieri Haiti.
"Un'enorme catastrofe". Così l'ambasciatore di Haiti negli Stati Uniti ha definito le
tre potenti scosse di terremoto - la prima alle 16.53 locali (22.53 italiane) di magnitudo 7,3, la seconda di
5,9, la terza di 5,5 - che ieri
hanno fatto tremare nel giro
di un'ora l'isola caraibica.
Secondo l'Usgs (l'Istituto
Geologico statunitense) che
monitora i terremoti, il sisma ha avuto epicentro sulla terraferma, a 15 chilometri a sudovest della capitale
Port-au-Prince e ad una profondità di 10 chilometri. La
scossa ha provocato il crollo
di diversi edifici nella capitale haitiano. Tra questi anche un ospedale. Diverse case o capanne della città sarebbero finite in un burrone. Si temono molte vittime,
una vera e propria strage.
Le comunicazioni cellulari
sono fuori uso su buona parte dell'isola.
"Tutto ha cominciato a tremare, la gente urla, le case
hanno cominciato a crollare. Il caos è totale", ha detto
un giornalista dell'agenzia
Reuters. Secondo la testimonianza ci sono dozzine di
persone apparentemente
morte o ferite sotto le macerie che bloccano le strade
della capitale. Gli abitanti
stanno scavando con le mani tra i detriti per cercare di
salvare chi è intrappolato.
L'ambasciatore negli Usa
Raymond Alcide Joseph ha
detto: "Credo che si tratti
davvero di un'enorme catastrofe".
Port au Prince. A destra l’epicentro del sisma
Forniva droga a personaggi eccellenti. Il suo nome alla ribalta per il caso Marrazzo
Cafasso, per i pm il pusher fu assassinato
ROMA – La conferma è giunta dall’esito
dell’analisi chimico-tossicologica ed
ora non è più soltanto un sospetto ma
una ipotesi di lavoro concreta: per la
morte del pusher delle trans di Roma
che procurava droga e clienti ecellenti ai
viados di via Gradoli e via Due Ponti si indaga per lo stesso reato ipotizzato per la
morte di Brenda, omicidio volontario.
Laformalizzazionedel fascicoloèstata fatta dalla procura di Roma sulle indagini avviate dopo la morte dello spacciatore , deceduto il 12 settembre dello
scorso anno in un albergo sulla Salaria.
Il fascicolo, che continua ad essere contro ignoti, ma è ora ufficialmente rubricato in tal modo dopo l’esito delle consulenze tossicologiche, chimiche e biolo-
giche, svolte su incarico del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e del sostituto Rodolfo Sabelli, titolari anche
dell’inchiesta sul presunto ricatto all’ex
presidente della Regione Lazio, Piero
Marrazzo.
Cafasso, cocainomane abituale, come
è stato accertato da ulteriori indagini
eseguite dopo la vicenda Marrazzo, morì per una dose di droga tagliata con
eroina. Al suo fianco c'era Jennifer, una
trans fidanzata con il pusher che in
quella occasione non consumò la sostanza stupefacente. «Quella droga spiegò Jennifer sentita dai magistrati –
aveva uno strano sapore e non la presi».
Probabilmente si trattava di eroina a cui
fu aggiunto un anestetico, tipo lidocai-
Milano, tentato A 2 anni segregato
suicidio: è viva da ragazzo di 8 anni
MILANO – Una tranquilla mattinata
scolastica in una grigia e gelida Milano
ha rischiato di essere tragica per una
studentessa nata in cittàda genitori del
Bangladesh: la ragazza ha tentato di uccidersi lanciandosi dal terzo piano del
liceo scientifico Alberto Einstein, nella
via omonima nella residenziale zona
Monforte. Maper fortuna,pur cadendo
sul selciato di cubetti di porfido, la sedicenne è rimasta solo ferita, anche se in
maniera grave, tanto da essere operata
d’urgenza. Una morte sfiorata quindi,
anchese ilgestoha scioccatocompagni
di scuola, insegnanti, amici e conoscenti e posto seri interrogativi sulle motivazioni. Tra gli studenti qualcuno ha parlato di una «ragazza isolata e introversa», di «problemi familiari», altri hanno
detto che «era presa in giro su Facebook». Una insegnante di educazione fisica, Annalisa Portioli, che ha scambiato qualche parola con i cronisti, ha invece smentito: «E' una giovane normale».
ROMA – Strappato dalle braccia della
madre in Romania, affidato prima ad
una nonna che non lo accudiva, poi
portato in Italia e segregato in un appartamento nei pressi di Latina, dove il
custode-carceriere, un bambino di soli
due anni più grande di lui, figlio della
convivente del padre, donna violenta e
assetata di denaro, lo picchiava con le
cinghie dei pantaloni o gli sbatteva la
testa al muro. Ha vissuto così i suoi primi sei anni, protagonista involontario
di una storia agghiacciante, il figlio di
una donna romena di 32 anni, costretta a venire in Italia sulle orme del figlio
rapito, e a pagare tra gli 800 e i mille euro per vederlo. Fino al 28 aprile scorso,
quando gliagenti dellapolizia municipale di Roma hanno suonato alla porta
della sua abitazione-prigione, a Sonnino, in provincia di Latina, rintracciata
grazie alla collaborazione della preside
della scuola elementare che il bambino
frequentava insieme al suo aguzzino.
Marche
forte sciame
sismico
ANCONA – Due forti
scosse di terremoto, una
di magnitudo 4.1 alle
13:35, dopo la prima di
magnitudo 4.0 delle
9:25, registrate a cavallo
fra le province di Macerata e Fermo, precedute e
seguite da repliche minori, hanno fatto tremare le
Marche. Non si registrano danni seri, ma lo sciame sismico (cominciato
l'8 gennaio, con una decina di scosse avvertite distintamente e altre solo
strumentali) riporta la
paura in una regione che
con il terremoto ha dovuto fare i conti anche nel
recente passato: nel 1972
ad Ancona, e nel 1997
con il sisma che squassò
Umbria e Marche.
na o novocaina, che servì a mascherare
la sostanza stupefacente dando la sensazione, a chi la assumeva - in quel caso
Cafasso, obeso e diabetico e morto «ufficialmente» per una crisi cardiaca – di
prendere una dose di coca. Secondo la
procura ci fu dolo quindi, ci fu evidentemente qualcuno che conoscendo le abitudini di Cafasso, gli fornì la droga 'tagliata' o meglio mascherata e confezionata con una sostanza letale. Il nome di
Cafasso era entrato a pieno titolo nella
indagine sul presunto ricatto fatto da
quattro carabinieri infedeli, della stazione Trionfale, a Piero Marrazzo. A lui i
militari tentarono di addossare le responsabilità del video.
Pasquale Faiella
ilLotto
Bari
Cagliari
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Palermo
Roma
Torino
Venezia
Nazionale
estrazione del 13 gennaio 2010
5
8
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23
58
I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"
3 - 5 - 6 - 7 - 8 - 20 - 25 - 30 - 35 - 36
42 - 47 - 50 - 58 - 61 - 63 - 65 - 67 - 77 - 84
ilSuperEnalotto
Conc. n° 5
Montepremi 5.375.662,67 euro
jolly
26 - 27 - 39 - 55 - 59 - 63
71
punti 6jackpot 119.382.314,87 punti 4
343,85
18,15
punti 5+1
- punti 3
punti 5
62.026,88 Num. Superstar 57
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2 In Italia e nel Mondo
VERSO LE REGIONALI
Ingarbugliata la situazione in Puglia con Vendola che insiste sulle primarie
Pd, via libera a Emma Bonino
Bersani alle prese con decisioni complicate in molte regioni. Accordo largo difficile
ROMA – Archiviata la pratica Lazio, con l'appoggio alla candidatura di Emma Bonino, che sarà formalizzata sabato prossimo, il Pd si
accinge ad affrontare nelle prossime ore le candidature delle altre regioni ancora aperte, a partire dalla
Puglia, dove Nichi Vendola non ha
intenzione di fare passi indietro,
per passare per l’Umbria, il Veneto
ela Campania.InCalabria poi,dove
si dovrebbero tenere le primarie il
17 gennaio, si è riaperto il confronto con l'Udc. Ma in tutte è in bilico la
costruzione di un accordo largo,
che vada dalla sinistra ai centristi,
che è stata l'istanza forte della mozione Bersani al Congresso, mentre la minoranza del partito insisiste sulle primarie. Ieri lo ha ribadito
anche Rosy Bindi.
LAZIO: ieri mattina Pierluigi
Bersani ha incontrato Emma Bonino, ribadendo il proprio appoggio;
cosa che ha fatto anche il segretario
regionale del Pd, Roberto Mazzoli,
incontrando l'esponente radicale.
PUGLIA: ieri il
governatore Nichi Vendola ha
confermato che
non farà passi indietro, a meno di
essere sconfitto
alle
eventuali
primarie. Sabato
l’assemblea regionale del Pd
dovrà pronunciarsi sulla proposta del segretario regionale,
Sergio Blasi, cioè
di non tenere le
primarie e di presentare come candidato Francesco Boccia, appoggiato dall’Udc. Ma lo statuto del
partito prevede che per evitare le
primarie occorrano tre quinti dei
membri dell’assemblea, cioè 82 dei
123 che oggi la compongono.
CAMPANIA: Non meno confusa
è la situazione in Campania, dopo
una riunione fiume tenutasi lunedì
sera nella sede nazionale del partito, alla presenza del coordinatore
della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca, e terminata
all’una di notte. Il segretario regionale Enzo Amendola ha spiegato
che ancora non si è arrivati all’accordo con l’Udc e quindi non si è
nemmeno giunti al nome del candidato. All’incontro, con i parlamentari campani e i consiglieri regionali, ci si è spaccati tra quanti, come
i 'bassolinani', sostengono la necessità di offrire all’Udc la candidatura
a Governatore (nella persona del
rettore di Salerno, Raimondo Pasquino) e quanti affermano che i
centristi non sono interessati
corso, ma i boatos parlano della
convocazione dell’Assemblea regionale il 18 gennaio. La presidente uscente, Rita Lorenzetti, per ottenere la deroga al limite dei due mandati, dovrebbe ottenere l’appoggio
dei due terzi dell’Assemblea. Ma la
«zarina», presentando la sua candidatura, ha portato l’appoggio di sole 130 firme su 250, con l'area Franceschini fortemente
contraria e decisa a sostenere Mauro Agostini alle primarie.
VENETO: tramontata la candidatura di
Laura Puppato, il partito è diviso tra l’appoggio al candidato
dell’Udc, Antonio De
Poli, e il lancio di un proprio nome,
nella persona del segretario della
Confartigianato di Mestre, Giuseppe Bortolussi.
Interpellato a Montecitorio, De
Poli ha detto che venerdì ufficializzerà la propria candidatura, mentre la direzione regionale del Pd si
svolgerà solo sabato. Su De Poli non
ci sta però l’Idv
Giovanni Innamorati
Umbria, Veneto
e Calabria
ancora in stallo
Pierluigi Bersani e, a sinistra, Emma Bonino
Ancora tensioni fra i co-fondatori
Pdl. In Campania lo scoglio Cosentino
Fini-Berlusconi
incontro in dubbio
La matassa nomine
nelle mani del Cavaliere
ROMA – Ad un mese di distanza dall’abbraccio al San Raffaele di Milano, dove il
premier eraricoverato dopol'aggressione
in piazza Duomo, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini dovrebbero incontrarsi di nuovo domani a colazione, negli appartamenti
del Presidente della Camera al piano nobile
di Montecitorio. Il condizionale è d’obbligo, perchè se il chiarimento tra di due co-fondatori del Pdl pare ormai ai finiani ineludibile,
ancora lunedì il Cavaliere ha provato a gettare acqua sul fuoco dicendo che con Fini non c'è nulla da dover chiarire. Invece, le tensioni tra i due sono state innumerevoli, dal congresso fondativo del
Pdl nel marzo scorso. L’ultimissima è di ieri, sul delicatissimo tema della giustizia e delle leggi che il premier definisce «non ad personam, ma ad libertatem». Al mattino, il presidente della Camera
era di nuovo sul piede di guerra, la tensione tornava altissima e il
rendez-vous tra i due co-fondatori improbabile per la decisione del
premier di presentare oggi in cdm un decreto ad hoc 'sospendiprocessi'. Fini era informato della possibilità di arrivare ad una
norma per fermare i procedimenti per tre mesi, recependo la sentenza numero 333 della Consulta in cui si riconosce una lesione del
diritto alla difesa (e quindi l’obbligo di riaprire i termini). Una norma che riguarderebbe il premier, tanto nel processo Mills che nel
processo Mediaset. Ma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta – è il racconto di chi è vicino al Presidente della
Camera – sarebbe salito al Colle in tarda mattinata con un testo diverso da quello di cui l’inquilino di Montecitorio era stato messo a
conoscenza. Altelefono colQuirinale, Finiaveva dovutoregistrare un forte disappunto, manifestando a sua volta stupore e irritazione. Al punto da mettere in discussione l’opportunità di incontrarsi con il premier nei prossimi giorni.
Milena Di Mauro
Auto robotizzate
saranno più sicure
UN guidatore responsabile fa sempre tutto il possibile per prevenire possibili
colpi di sonno. Non tutti,
d'altra parte, sono responsabili, e questo fenomeno
continua a causare molti
incidenti ogni anno. E anche se si fa attenzione, è
purtroppo sempre possibile che un malore alla guida
abbia conseguenze tragiche. BMW, insieme al governo tedesco, sta sviluppando un dispositivo capace di capire se il guidatore
non è fisicamente in grado
di guidare, tramite un
braccialetto. Se il sistema
si rende conto che il guidatore non è in buone condizioni fisiche, per qualsiasi
all’intesa e occorre quindi puntare
subito sul sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca.
CALABRIA: le voci insistenti sulla riapertura del confronto con
l’Udc, che sembrava ormai accasato
con il candidato del Pdl, Giuseppe
Scopelliti, hanno trovato conferma
nelle dichiarazioni di Bruno Censore, uomo vicino a Enrico Letta, e
candidato alle primarie del 17 gennaio in
cui dovrà essere scelto
il candidato Governatore. Censore ha proposto di cedere la candidatura all’Udc in caso
di accordo. «Attonito»
di fronte a queste parole si è dichiarato Luigi
Meduri, ex presidente della Regione e schierato con Bersani alle primarie. Ma effettivamente il confronto si è riaperto dopo che Sandro
Bondi ha detto lunedì a Pierferdinando Casini di pretendere accordi
politici e non l’appoggio dell’Udc ai
singoli candidati del Pdl. «Dobbiamo capire cosa pretende da noi il
Pdl» ha detto l’Udc Mario Tassone.
UMBRIA: lo stallo è tuttora in
ragione, prende il controllo dell'auto e la ferma in
modo sicuro, sulla corsia
di emergenza. Allo stesso
tempo lancia un allarme e
chiama un'ambulanza e la
polizia stradale, per comunicare le condizioni fisiche
del guidatore e la posizione
del veicolo.
ROMA – Toccherà con ogni probabilità a
Silvio Berlusconi dire la parola definitiva
per chiudere la lista di candidature alle
elezioni regionali. La questione sarà affrontata nel corso del prossimo ufficio di
presidenza del Pdl fissato per domani.
Due i nodi che il premier dovrà sciogliere: la scelta del candidato in Campania ed in Puglia. In attesa di giovedì la trattativa va avanti con i tre coordinatori del
partito impegnati a trovare una soluzione. Per quanto riguarda la regione partenopea infatti ci sarebbe il via libera ufficiale
alla corsa dell’ex ministro Stefano Caldoro. Una candidatura
che incontrerebbe anche il favore dell’Udc. A complicare la situazione però è al momento l’indisponibilità di Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia e candidato in pectore per la
maggioranza, a fare passi indietro nonostante una parte del
Pdl, a iniziare dal presidente della Camera Gianfranco Fini, abbia più volte espresso perplessità su una sua eventuale corsa in
Campania. Situazione complicata anche in Puglia dove la rosa
dei candidati è ancora più ampia. Resta la candidatura dell’ex
magistrato Stefano D’Ambruoso, ma nel caso il Pdl dovesse fare una scelta 'più politica' i nomi che circolano sono due: Antonio di Stasio, vice coordinatore regionale del Pdl oppure Rocco Palese, capogruppo in regione. L’obiettivo del partito è quello di chiudere la partità giovedì all’ufficio di presidenza (che affronterà tra le altre cose alche il capitolo Sicilia) e con ogni probabilità i due nomi che saranno ufficializzati sono quelli di
D’Ambruoso e Caldoro anche se, spiegano dal partito, per il
momento la situazione è tutt'altro che chiara. Con ogni probabilità, è la convinzione di molti nel Pdl, a mettere la parola fine
sarà Silvio Berlusconi.
Yasmin Inangiray
Smartphone, ogni giorno Teenager, ecco come parla
trenta milioni di applicazioni la nuova generazione
ARRIVANO fin dove neanche la fantasia oserebbe
spingersi e viaggiano alla
velocità di 350 download al
secondo. Un mondo, quello
delle applicazioni per iPhone e gli altri smartphone, la
cui crescita sembra essere
inarrestabile. Le ultime
statistiche, diffuse pochi
giorni fa dalla Apple, parlano di 3 miliardi di applicazioni vendute per iPhone e
iPod Touch, tramite l'AppStore. Un dato che, se confrontato con i due miliardi
di applicazioni del 28 settembre dello scorso anno, si
traduce in un miliardo di
download in appena tre mesi ed una media di 30 milioni di applicazioni al giorno.
Soltanto nel negozio virtuale della Apple, le applicazioni disponibili sono più
di 100mila. Quelle offerte
dal concorrente Google,
tramite il suo sistema operativo per dispositivi mobili
Android, sono più di 20mila; il catalogo della Palm, invece, ne offre più di mille.
SI PUÒ comunicare con 20
parole? Sì, stando a una ricerca inglese che analizza il
linguaggio dei ragazzi sul
web e che ha fatto inorridire
il governo di sua maestà: anche se i teenager hanno un
vocabolario di 40 mila termini, quando parlano con i
coetanei tramite Internet o
il telefonino ne usano solo
800. Ma non basta: in un terzo delle conversazioni le parole ricorrenti sarebbero appena venti. Applicando gli
stessi criteri alle comunicazioni elettroniche tra ragazzi italiani emergerebbero
verosimilmente gli ormai
proverbiali "xke" al posto di
"perché", "tvb" per "ti voglio
bene" o "cmq" invece di "co-
munque". Ma anche nuove
forme di saluto, come "bella", rivisitazione del vecchio
"ciao". O slittamenti del significato, come nel caso di
"pisciare", ormai usato come
sinonimo di "lasciare", "abbandonare". Oppure "accollarsi", sostituto di "mettersi
in mezzo", "dare fastidio".
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In Italia e nel Mondo 3
Mercoledì 13 gennaio 2010
4 Primo piano
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Mercoledì 13 gennaio 2010
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La rivolta di Rosarno
L’Egitto protesta
con l’Italia
Scoppia il caso diplomatico: «Arabi aggrediti»
Frattini replica: Nessun razzismo, chiariremo tutto»
Bossi
«Guardate
come trattano
i cristiani»
che rispettano le leggi e che non
danno nessun problema all’Italia».
Insomma, ha smorzato le polemiche il ministro, con l’Egitto non
c'è nessuna tensione. E il 16 gennaio, quando al loro incontro al
Cairo il collega Aboul Gheit – come
anticipato dalla nota di oggi - «solleverà la questione», il titolare della
Farnesina spiegherà che «in Italia
vogliamo che le leggi siano rispettate e che nessun tipo di violenza,
come quelle che tutta Europa ha visto nelle strade di Rosarno, può essere accettata. Questo, con le motivazioni religiose, non c'entra assolutamente niente».
Una parziale smentita all’attacco
del ministro egiziano, del resto, è
arrivata anche dal Movimento dei
musulmani moderati. «Per quanto
riguarda le pesantissime dichiarazioni del ministro degli Affari Esteri egiziano, Ahmed Abdoul Gheit - è
scritto in una nota diffusa ieri - vogliamo replicare che in Italia non vi
è alcuna discriminazione contro le
minoranze arabe musulmane».
«Vorremmo ringraziarlo per l’interesse dimostrato intorno alla comunità islamica che vive in Italia afferma il Movimento dei musulmani moderati - e sottolineare che
abbiamo ottimi rapporti con la comunità egiziana, ma vorremmo al
tempo stesso affermare con forza
che non siamo mai stati discriminati per la nostra origine o per la
nostra cultura, né tantomeno abbiamo mai subito episodi di xenofobia. Forse il ministro non è informato sul fatto che in Italia ci siano
oltre 800 moschee e forse non sa
che gli articoli 3 e 8 della Costituzione Italiana affermano e garantiscono non solo la pari dignità sociale dei cittadini di fronte alla legge
senza distinzioni di sesso,di razza ,
di religione, di opinione, ma anche
la libera professione del proprio
culto».
Agenti di polizia durante l’intervento di venerdì per sedare la rivolta di Rosarno
Nel 2007 scoperta una truffa da 44 milioni di 49 aziende
LE BACCHETTATE DELL’ONU
Stop alla xenofobia
contro i migranti
L'ONU reagisce alle violenze di Rosarno: per due
esperti del Consiglio dell’Onu sui diritti umani la
violenza scoppiata a Rosarno è «estremamente
preoccupante» ed indica «seri e ben radicati problemi di razzismo contro questi lavoratori immigrati». Gli esperti esortano le autorità italiane a «placare il crescente atteggiamento xenofobo nei confronti dei lavoratori migranti». La «violenza, commessa da Italiani o da lavoratori immigrati, deve
essere affrontata nel modo più vigoroso tramite lo
stato di diritto». Inoltre, i «diritti umani devono essere sempre protetti, qualunque sia lo status
dell’imigrato», affermano il relatore speciale sui diritti umani dei migranti Jorge Bustamante ed il relatore speciale sul razzismo Githu Muigai.
SACCONI: «TOLLERANZA ZERO»
Intensificati i servizi ispettivi
nelle aziende agricole
TOLLERANZA zero nel Meridione d'Italia contro «tutte quelle situazioni nelle quali sono
emerse o dovessero emergere casi e contesti
di illegalità totale e di sfruttamento della manodopera, con pericoli per la stessa salute e sicurezza delle persone».
Dopo i fatti di Rosarno il ministro del Lavoro,
Maurizio Sacconi, ha riunito i presidenti dell'Inps
e dell'Inail, i direttori generali dei Servizi ispettivi
e della Tutela delle condizioni di lavoro del ministero e il comandante del Nucleo Carabinieri
Tutela del lavoro «per intensificare - si legge in
una nota - una specifica, coordinata e capillare
attività di contrasto dei fenomeni di illegalità e di
sfruttamento del lavoro irregolare in agricoltura.
LA Cei: «No alle tentazioni xenofobe»
«Una lotta
in cui
i più poveri
sono stati
sconfitti»
sconfitto è stato il più povero:
l'immigrato», ha osservato stamane mons. Bruno Schettino,
presidente della Fondazione Migrantes e responsabile dell’episcopato italiano per l’Immigrazione in una conferenza stampa
di presentazione della Giornata
mondiale del migrante promossa per domenica 17 gennaio. A
differenza dell’Osservatore Romano, che lunedì ha puntato il
dito contro un razzismo insito
nella società italiana, sollecitando l’Italia intera ad interrogarsi
su «una piaga tutta da superare», i vescovi preferiscono parlare di forme di xenofobia. Le aggressioni agli immigrati «sono
– ad avviso di monsignor Schettino – episodi determinati
dall’esplosione di tipici problemi sociali». Secondo la Cei è ur-
gente però la revisione della legge Fini-Bossi sull'immigrazione. Ciò in in parte è già avvenuto
con il pacchetto sicurezza, «il
quale però ha migliorato alcuni
elementi e rischia di peggiorarne altri», ha spiegato mons.
Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes.
In particolare, sta a cuore alla
Cei «la possibilità di incontro tra
domanda e offerta nel mondo del
lavoro, che è un modo per sconfiggere l’irregolarità, e la questione dei ricongiungimenti familiari e dei tempi del permesso
di soggiorno, per ottenere il
quale si rischia anche un anno
di attesa».
Sulla questione della cittadinanza agli immigrati, e in particolare ai bambini, i vescovi sostengono senza esitazione la Ius
Soli (il diritto di cittadinanza acquisito dalla nascita su un determinato territorio) piuttosto che
la Ius Sanguinis (derivata dalla
cittadinanza dei genitori). I minori stranieri in Italia sono passati dai 284 mila del 2001 agli
862 mila del 2008, e rappresentano il 22,2 per cento della popolazione straniera regolarmente
residente. Annualmente arrivano in Italia oltre 100 mila minori. 65 mila sono i nuovi nati nel
nostro Paese da famiglie straniere e rappresentano l’11 per
cento dei nati complessivamente in Italia. Proprio alla situazione dei bambini immigrati sarà
dedicata in particolare la prossima giornata del migrante, a cui
è arrivata anche la solidarietà
del presidente della Camera
Giancarlo Fini.
Finita l’era degli aiuti d’oro
Alti costi e pochi proventi e le arance restano a terra
di FRANCESCO CONDOLUCI
ROSARNO - Fatturati milionari,
frodi per un decennio alla Comunità Europea, e un intero comparto un tempo motore dell'economia del
territorio - ridotto oggi allo stato di
pura sussistenza per via delle continue penalizzazioni comunitarie.
Se la 'ndrangheta ha ingrassato le
sue tasche con l'agrumicoltura in
cui da 20 anni vengono fatti lavorare in nero gli immigrati africani,
di certo lo ha fatto molto più con la
truffa delle “arance di carta” più
che sfruttando e chiedendo il pizzo
ai lavoratori impiegati dai produttori nelle campagne della Piana di
Rosarno, come si sostiene da più
parti. Basta dare un'occhiata al
mercato degli agrumi, dove un chilo di arance da trasformazione
(cioè destinate a diventare succo)
vale qualcosa come 6 centesimi di
euro. La recente riforma Ue del regime di pagamento unico sull'ortofrutta ha fatto il resto, assegnando agli agrumicoltori una quota
sulla superficie coltivata e non più
sul prodotto conferito. Ecco perché oggi molti agrumicoltori di
Rosarno scelgono di non raccogliere gli agrumi, visti gli alti costi
e i proventi risibili. L'epoca d'oro
delle “compensazioni” comunitarie, cioè le integrazioni finanziarie
Gli agrumeti della Piana
concesse a livello europeo per la
trasformazione del prodotto, è insomma finita e con essa il sistema
delle “arance di carta” che solo nel
2007 (dati dell'operazione giudiziaria “Whitdrawl” portata a compimento dalla Procura di Palmi) ha
scoperto 44 milioni di euro di contributi indebitamente percepiti
dalle 49 tra aziende agricole e organizzazioni di produttori finite
sotto la lente dei magistrati. Un affare colossale che ovviamente non
poteva far gola alle cosche locali
ma che richiedeva un complesso sistema di raggiri in cui venivano
coinvolti produttori e cooperative
agrumicole ma anche funzionari
della Regione Calabria. Il meccanismo consisteva nell'utilizzazione
di falsi documenti fiscali ed amministrativi che venivano presentati
all'Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) al fine di ottenere indebitamente contributi comunitari per il ritiro dal mercato e per
le compensazioni ai produttori. Di
fronte ad esuberi di produzione,
l'Ue ritirava infatti delle quote di
prodotto dal mercato per evitare il
crollo dei prezzi. Gonfiando sistematicamente ogni anno, attraverso artifizi documentali (da qui le
“arance di carta”) e la connivenza
dei funzionari regionali, le produzioni di agrumi e di succhi di frutta, e aumentando quindi le quote di
prodotti da ritirare dal mercato, si
riuscivano a ottenere illecitamente decine e decine di milioni di euro
che venivano gestite dalle organizzazioni produttori. Un giro che però finiva per arricchire sempre e
solo i “collettori” del sistema e i
clan a cui rispondevano, lasciando
invece solo le briciole ai produttori
agrumicoli. Sistema criminoso
spazzato via dalla riforma Ue che
però non ha saputo, per altro verso, risollevare le sorti dell'agrumicoltura rimasta stritolata dal meccanismo dalle truffe.
Loiero
«Il ministro
dovrebbe
dimettersi»
Sit-in a Piazza Navona per gli immigrati Pd, proposte contro la ’ndrangheta
arance insanguinate contro il razzismo Domani il segretario in Calabria
«I fatti di Rosarno hanno evidenziato la debolezza del sistema di accoglienza e integrazione»
ROSARNO spaventa e i vescovi
italiani hanno esortato a superare in Italia ogni tentazione di
xenofobia ed anzi ad impegnarsi
per creare «un clima di maggiore e migliore accoglienza», sulla
scia - spiegano – dell’appello alla
legalità fatto dal presidente
Giorgio Napolitano. Gli scontri
avvenuti tra popolazione locale e
immigrati nella
cittadina calabrese hanno proprio
evidenziato – ad
avviso della Chiesa – «la debolezza
del sistema di accoglienza e integrazione».
«E'
stata una lotta fra
poveri e chi maggiormente è stato
Un momento della demolizione della fabbrica Rognetta in cui avevano trovato rifugio gli extracomunitari della Piana
LO STATO in Calabria c'è, l'in- di soggiorno, ha aggiunto,
tervento delle forze dell’ordine a «non sono invece in regola con il
Rosarno è stato tempestivo ed contratto di lavoro» e ci saranno
ha evitato fatti più gravi; ora si capillari controlli ispettivi per
monitorano situazione analo- contrastare l'illegalità in agrighe in Campania e Puglia per coltura.
Il titolare del Viminale ha poi
evitare che degenerino. Il ministro dell’Interno, Roberto Maro- criticato Regione ed enti locali
ni, ha difeso - in un’informativa che hanno tollerato una situaal Senato - l’azione del Governo zione di grave degrado. «Il monegli scontri della cittadina ca- dello di integrazione dei lavoratori stranieri stagionali – ha
labrese. Critica l’opposizione.
Il ministro ha ricostruito i di- spiegato – funziona bene al
sordini scoppiati venerdì scorso Nord con il diretto controllo deldopo il ferimento di un cittadino le Regioni e delle associazioni di
del Togo con un proiettile spara- categoria, in Calabria no e ci sono gravi responsato da un’arma ad aria
bilità perché poi il
compressa. La magidegrado si trasforstratura sta valutanma in problema di
do il ruolo della 'nordine pubblico e
drangheta, mentre
tocca al ministero
non sembrano esserci
dell’Interno intercollegamenti con la
venire». Ed ora, ha
bomba alla procura di
annunciato, «moReggio Calabria. «C'è
nitoriamo situaziochi ha parlato di diverni analoghe in
sivo in riferimento a
Campania e Puglia
Rosarno, ma - ha spieper intervenire prigato Maroni - se la 'nma che che si verifidrangheta avesse vochi ciò che è accaluto far scoppiare
duto in Calabria. Si
qualcosa lo avrebbe
tratta di situazioni
fatto magari in Friuli, Maroni ieri al Senato
note, che si conoperchè ciò che è sucscono da decenni».
cesso intensifica i conImmediata la retrolli nell'area e non
plica del presidencredo la 'ndrangheta
te della Regione Caabbia interesse a ritrolabria,
Agazio
varsi 120 investigatoLoiero: «Sulla viri in più sul territocenda di Rosarno il
rio». «Le 'ndrine più
ministro Maroni
importanti - ha aginsiste nell’affergiunto - hanno perso i
mare cose non veloro capi, c'è fermento
re, scaricando pronella 'ndrangheta e la
prie negligenze su
bomba di Reggio Calabria può essere frutto non di un Regione ed enti locali».
«Capisco anche le sue difficoldisegno di tutte le cosche, ma di
tà – ha aggiunto Loiero – e avrei
qualcuno che vuole imporsi».
Le forze dell’ordine, ha sotto- evitato di infierire. Ma in un
lineato Maroni, «sono interve- Paese normale, dopo avere rinute tempestivamente fin mediato una vergogna internadall’inizio dei disordini e questo zionale di tale portata, un miniha permesso di porre fine alle stro forse si sarebbe anche diviolenze prima che degeneras- messo invece che arrampicarsi
sero in fatti più gravi». Circa sugli specchi per giustificarsi.
740 extracomunitari sono stati In ogni caso Maroni non può
trasferiti «su base volontaria», pensare di addebitare ad altri reha precisato, nei Centri di prima sponsabilità che sono esclusivaaccoglienza di Crotone e Bari, mente del suo Ministero, anche
mentre circa 330, con regolare perchè sapeva cosa ci fosse a Ropermesso di soggiorno, si sono sarno perchè io stesso più volte
allontanati in treno o con mezzi gliene ho parlato, lo sapeva bepropri. Dieci gli arresti tra i pro- ne, e non è mai intervenuto in altagonisti dei disordini: 7 extra- cun modo». «Le Regioni, checcomunitari e 3 di Rosarno. Ciò chè ne dica il Ministro, in tema di
che è avvenuto, ha osservato il immigrazione non hanno comministro, evidenzia «le conse- petenza alcuna – ha detto ancoguenze negative dell’immigra- ra Loiero –e gli enti locali che, sezione clandestina, che il Gover- condo Maroni avrebbero dovuto
no continuerà a combattere sen- intervenire, non si sa come, soza tentennamenti». Pur essen- no amministrati da commissari
do la maggioranza dei lavorato- antimafia di sua nomina. Se la
ri stagionali stranieri di Rosar- prenda dunque con se stesso per
no muniti di regolare permesso quello che è accaduto».
Un immigrato mentre lascia Rosarno
ARANCE insanguinate e un
cartellone “Troppa intolleranza, nessun diritto, Maroni
dimettiti» sono i simboli del
sit-in che si è svolto in piazza
Navona a sostegno degli immigrati di Rosarno.«E' un gesto simbolico – spiegano le associazioni antirazziste che
hanno organizzato la manifestazione -. Quello che è accaduto a Rosarno è incredibile;
troppa intolleranza, troppo
lassismo hanno creato questa
situazione». «Sosteniamo gli
immigrati – continuano i manifestanti – la rivolta è giusta,
Maroni è il primo responsabile di quanto sta succedendo.
Gli immigrati vivono in condizioni di degrado testimoniate
anche da Medici senza frontiere e Amnesty International».
«Questa – concludono le associazioni –vuole essere una manifestazione pacifica, purtroppo ci hanno accolti con
una piazza blindata da oltre
cento poliziotti».
«Lavoreremo insieme a tanti altri per una mobilitazione
nazionale - concludono le associazioni - che attraversi il
Sud e che abbia una sua forte
caratterizzazione in Calabria,
che sia più larga possibile e
che coinvolga associazioni e
partiti, sindacati e organizzazioni di massa, chiesa e movimenti, cittadini e cittadine che
dicono no al razzismo e che si
basi sulla consapevolezza che
la tutela dallo sfruttamento
sul lavoro e le politiche dell'accoglienza sono la vera garanzia della sicurezza sociale».
Le arance insanguinate a Roma
PIER Luigi Bersani ha affrontato il tema dei clandestini e degli immigrati in una
conferenza stampa dedicata
ad illustrare le iniziative del
Pd in materia di criminalità
organizzata. Affiancato, tra
gli altri, da Felice Casson e da
Andrea Orlando, il segretario del Pd ha enumerato i
punti cardine della strategia
del suo partito, che prevedono il riconoscimento della 'ndrangheta all’interno della
416 bis, il problema degli organici della giustizia, e soprattutto il tema delle intercettazioni. Su questo ultimo
punto Orlando ha chiesto al
governo un «ripensamento»
sul ddl presentato in Senato
che, se approvato, sarebbe
«un segnale politico sbaglia-
to mandato alla criminalità
organizzata». Il Pd chiede insomma il ritiro del provvedimento, che «è uno strumento
fondamentale per le indagini».Altri puntinelprogramma sono la rapida approvazione delle norme contro
l’auto riciclaggio, l'immediata istituzione dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati e un giro di vite sul fenomeno del caporalato.
Oggi, presso la sede di largo del Nazareno, i fatti di Rosarno saranno al centro di
una riunione ad hoc organizzata dal Pd nel corso della
quale verranno analizzati
tutti gli aspetti del fenomeno, dalla criminalità al mercato del lavoro, alla produzione e al reddito agricoli.
Scopo dell’incontro sarà
quello di elaborare e promuovere iniziative sul territorio e proposte legislative.
All’incontro saranno presenti i presidenti dei Forum
Agricoltura Enzo Lavarra,
Giustizia Andrea Orlando,
Immigrazione Livia Turco e
Progetto Mezzogiorno Umberto Ranieri, insieme al responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale
Stefano Fassina. L'incontro
di oggi si inserisce nel quadro di iniziative organizzate
dalPda seguitodeidrammatici accadimenti in Calabria e
che culmineranno domani,
nella Giornata nazionale di
solidarietà, che vedrà la presenza di Bersani a Rosarno,
Palmi e Lamezia Terme.
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na.
Mentre ad alzare i toni dello scontro è stato in serata il leader della
Lega Umberto Bossi: le proteste
egiziane? «Guardate come trattano i cristiani loro. Li fanno fuori
tutti», ha detto il ministro delle Riforme, riferendosi alla strage di
copti in Egitto del 6 gennaio scorso. Al di là delle espressioni colorite
come d’abitudine, Bossi evoca però
una possibile chiave di lettura per
la nota irritualmente dura fatta diramare in mattinata dalla moderatissima diplomazia egiziana. I rapporti tra Roma e Il Cairo –grazie anche all’amicizia personale tra i due
leader, Silvio Berlusconi e Hosni
Mubarak - segnano infatti da tempo “sereno stabile”. E
nel gruppo di immigrati di Rosarno – come ribadirà ancora nel pomeriggio laquestura di
Reggio Calabria – non
c'era nessun egiziano.
Perchè dunque una
presa di posizione così
forte? Qualcuno ha voluto leggere nella protesta del Cairo una sorta
di “reazione” (in diplomazia la chiamano “reciprocità”)
alla condanna arrivata da più parti
in Occidente –Italia compresa - proprio dell’eccidio di otto cristiani
copti a Nagaa Hamadi nella notte
del Natale ortodosso. Lettura tuttavia respinta dal titolare della Farnesina, secondo cui non c'è nessun
legame tra le due cose. E se nella nota egiziana si stigmatizza anche il
crescendo di episodi «razzisti» e la
condizione di disagio in cui versano gli immigrati in Italia, Frattini
ha cercato di gettare acqua sul fuoco: «Nessuno –ha sottolineato il ministro – può accusarci di razzismo,
anzitutto gli egiziani che sono
quelli che hanno un numero di
quote di immigrazione regolare,
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Maroni «Lo Stato
c’è ora attenzione
a Puglia e Campania»
Il Cairo chiede al Governo italiano
misure per rispettare i diritti
ROMA – Tracimano sul terreno diplomatico le polemiche sulla guerriglia di Rosarno, con il ministero
degli Esteri egiziano Ahmed Abdoul Gheit che ha usato ieri parole
insolitamente ruvide contro l’Italia, per condannare «le violenze» e
«la campagna di aggressione» contro «le minoranze arabe e musulmane» e chiedere al governo di Roma di tutelare gli immigrati. Le
violenze, si legge nella nota del Governo egiziano, «hanno portato alla diffusione del panico tra i migranti a seguito della vasta campagna di abuso» che «in altre città italiane hanno portato a episodi simili». Ma Il Cairo denuncia anche «le
condizioni di detenzione dure, e
quelle economiche e sociali» in cui gli immigrati vivono, oltre alla
«pratica della deportazione forzata, sempre
condannata da tutti gli
organismi internazionali che si occupano della tutela dei diritti umani». Il portavoce del ministero degli Esteri egiziano auspica che «il governo italiano prenda
iniziative e misure necessarie per
la tutela delle minoranze e dei migranti» e ha chiesto alla comunità
internazionale «di affrontare il
problema della discriminazione
sulla base della religione, razza e
l’odio contro gli stranieri alla radice per impedire il verificarsi di tali
eventi in futuro». Accuse alle quali
il ministro degli Esteri Franco
Frattini, in missione in Africa, ha
scelto di replicare in maniera molto
soft, ricordando che nel paesino calabrese ci si è limitati a far rispettare le leggi di fronte a «violenze inaccettabili», che nulla hanno a che fare con «motivazioni religiose» o etniche. Nessun razzismo quindi, ha
assicurato il titolare della Farnesi-
AL SENATO
6 Primo piano
Mercoledì 13 gennaio 2010
Il prefetto smentisce la Regione
«Sono arrivati solo 15.000 euro»
«Ferrero e Musolino hanno visto
e si sono voltati dall’altra parte»
«La cartiera?
Sapevano tutti»
L’ex sindaco Martelli difende Rosarno e i concittadini
«È facile cadere nella trappola delle cosche»
ganizzata è invasiva e ci sono focolai
di aggressività sociale da cui possono scaturire comportamenti come
“la caccia al nero” dei giorni scorsi.
Ma la percentualedi mafiosi, affiliati e collusi è minoritaria rispetto alla
popolazione di Rosarno, la cui parte
sana però non viene tutelata dallo
Stato. La città subisce questo stato di
cose perché nessuno interviene. Chi
di competenza sa quali sono i mafiosi: perché non li perseguita? E' facile
poi scaricare le colpe sui cittadini definendoli “omertosi”, ma come fanno i cittadini ad avere fiducia nelle
istituzioni?».
È per questo allora che si fanno
anche giustizia da soli scatenando rappresaglie contro gli africani
“infedeli”?
«Suquesti ultimifatti, ritengosia
necessaria un'analisi più profonda.
Che parte dalla mia esperienza di
sindaco, quando a più riprese sollecitai le istituzioni a darci una mano
ad affrontare la questione migranti. Due anni fa, feci venire l'allora ministro Ferrero alla cartiera perché si
rendesse conto dellasituazione. C'era anche il prefetto di Reggio Musolino. Entrambi videro il degrado e la
disperazione di centinaia di africani
clandestini che vivevano in condizioni disumane. Ma cos'hanno fatto
poi? Glielo dico io: nulla. Si sono voltati dall'altra parte così come ha
sempre fatto la Regione Calabria. La
rivolta della settimana scorsa è frutto di troppi anni di indifferenza e
sottovalutazione del fenomeno che
unitamente alla crisi agricola che
ha fatto mancare il lavoro nelle campagne, hanno provocato la reazione
degli africani. Le violenze commesse da loro e dai rosarnesi, che li hanno voluti punire, sono da condannare, ma qui il vero responsabile di tutto resta comunque lo Stato».
Ancora fuoco in città. Il bracciante aveva partecipato al corteo di lunedì
In fiamme l’auto di un ghanese
ROSARNO - La pista più probabile era quella legata agli scontri degli ultimi giorni, ma, con molta
probabilità, non dovrebbe essere
così, vista l'estraneità del soggetto in questione alle rappresaglie
scaturite dall'attentato a due
extracomunitari. Erano passate
da poco le tre di notte quando alcuni cittadini rosarnesi avvertivano
una strana puzza di bruciato. Si
trattava di una Volkswagen Passat station wagon data alle fiamme poco prima.
Il mezzo era in uso a D. R., 34 anni, bracciante agricolo, immigrato proveniente dal Ghana, con regolare permesso di soggiorno. Il
giovane aveva preso parte al corteo organizzato dal comitato
spontaneo di Rosarno dopo le violenze dello scorso fine settimana.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale tenenza insieme agli uomini del Reparto Radiomobile di Gioia Tauro. I militari
dell'Arma hanno subito provve-
L’autovettura
Passat di
proprietà di un
immigrato del
Ghana, distrutta
da un incendio
divampato ieri a
Rosarno
duto ad avvertire i Vigili del Fuoco.
Purtroppo, però, il loro intervento è risultato essere vano, visto che la vettura risulta essere
inutilizzabile, divorata dalle fiamme che l'hanno resa un vero e proprio ammasso di lamiere. L'incendio alla Passat dell'immigrato
ghanese, comunque, secondo gli
inquirenti, non è, appunto, da ritenersi collegato ai recenti fatti di
Rosarno, anche se, visto quanto
accaduto negli ultimi giorni, potrebbe far pensare che questa rappresenti la pista più ovvia e percorribile.
f. p.
ROSARNO - I fondi c'erano. E anche in quanti- nell'accampamento che i clandestini di colore
tàtali dapoter mettereilavoratori africaninel- avevano messo su in contrada “Collina”a Rizzile condizioni di poter vivere in maniera decente coni.
«I 35 mila euro che il comune di Rosarno ha
e fronteggiare così al meglio la questione immigrati, che invece è esplosa come un bubbone anticipato per quelle spese, non sono mai stati
attraverso i “fatti di Rosarno” della scorsa set- rimborsati dalla Regione», ha precisato Batimana. A raccontare una verità diversa da gnato. Il quale ha smentito il presidente della
quella che finora è stata tirata fuori dalla classe giunta regionale, anche per quel che riguarda
politica regionale, ci sono i freddi ed impietosi le sovvenzioni che dovevano arrivare da Roma.
Secondo quanto Loiero - scaridati numerici che ieri sono stati
cando la responsabilità sul goconfermati dal prefetto Domeverno centrale - ha dichiarato
nico Bagnato, a capo della comnei giorni della scorsa settimamissione prefettizia che dall'otna, i 200 mila euro promessi oltobre 2008 regge il comune di
tre un anno fa dal ministro delRosarno, dopo lo scioglimento
l'interno, Roberto Maroni,
per mafia del consiglio comu«non sarebbero mai stati liquinale.
dati». Niente di più falso. Senti«Dei 50 mila euro di fondi rete cosa dice infatti il commissagionali di cui ha parlato il gorio prefettizio di Rosarno: «i
vernatore Agazio Loiero, in
200 mila euro dal Ministero sorealtà a Rosarno ne sono arrivano arrivati eccome, alla fine di
ti solo 15 mila - ha spiegato Baaprile dell'anno scorso. Il prognato - il resto lo ha anticipato il
blema è stato che in quel perioComune che, all'inizio dello
do, i flussi di immigrati andavascorso anno, dopo la prima rino scemando, dal momento che
volta degli africani, ha investi- Il prefetto Domenico Bagnato
la campagna agrumaria stava
to questi soldi in strutture e at- commissario prefettizio
finendo. Pertanto abbiamo detività finalizzate a migliorare la
ciso di investirli per la stagione
situazione dei migranti».
successiva, e cioè per l'inverno
Nei primi mesi del 2009, in eftuttora incorso. Abbiamoprovfetti, dopo l'ondata emotiva di
L’interno di
veduto in effetti ad impegnarli
sdegno nazionale seguita al fealcune
a dicembre scorso, nell'acquirimento di due ragazzi ivoriani
baracche
sto di 15 container attrezzati
ospiti della vecchia cartiera suloccupate da
dove avremmo collocato gli imextracomunitari la strada per San Ferdinando, le
migrati senzatetto, nonché alamministrazioni locali si sono
prodigate per intervenire tra i vari siti dislocati cuni serbatoi per l'acqua potabile. Stavamo
nella Piana di Rosarno dove vivevano ammas- giusto aspettando che ci consegnassero i consati migliaia di sans-papier. Mentre Loiero tainerquandoèscoppiato quellocheèscoppiaIL PREFETTO VARRATTA RASSICURA
proponeva l'improbabile soluzione di una ten- to».
Più Roma che Catanzaro insomma, avrebbe
dopoli da insediare nell'area industriale di San
Ferdinando per togliere via gli immigrati dal- destinato agli enti locali, attenzione e liquidità
La task force istituita dal Governo sarà potenziata
l'inferno-cartiera, la triade commissariale di per porre un argine al dramma all'ignobile
Rosarno presieduta da Bagnato, assieme agli condizione di degrado degli immigrati africaROSARNO - «Il ministro Maroni ha approntato il potenziamento della task force istituzionale, costituita da
amministratori deicomuni diSan Ferdinando ni stanziati a Rosarno. Tanto più che lo stesso
Ministeri dell’Interno e del Welfare e dalla Regione Calabria, aprendo anche alla partecipazione delle forze
e Rizziconi, ha messo in moto la macchina dei comune si era attivato con successo per progetsociali, del volontariato, per ricostruire una fase nuova di fiducia tra lavoratori immigrati e popolazione locale
soccorsi per affrontare la contingenza, utiliz- tare strutture e iniziative di supporto. «Abbiadella Piana di Gioia Tauro». Lo ha detto il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, parlando con i giorzando le casse municipali per finanziare l'ac- mo partecipato ai bandi nazionali del Pon con il
nalisti. Una decisione presa, ha proseguito il responsabile dell’Ufficio territoriale di governo reggino, «tequisto di bagni chimici, container, fornelletti progetto di un centro di aggregazione per imnendo conto che in quelle baraccopoli c'è l’uomo, la persona». «Voglio anche ribadire – ha sostenuto il preda campo e serbatoi di acqua che in seguito so- migrati da realizzare in un'area confiscata alla
fetto Luigi Varratta – che a Rosarno lo Stato si è dimostrato all’altezza del compito, evitando l’inasprimento di
no stati installati nel vecchio capannone (poi mafia e ci è stato finanziato a fine dicembre in
pericolose spirali di violenza, e che nel prossimo futuro saranno assunte iniziative utili a contrastare il lavoro
chiuso e murato con un colata di cemento, in più attraverso la Legge Maroni, il comune di
nero a garanzia di corretti rapporti sociali». La task force era stata istituita dal governo nelle ore immediaconseguenza dell'incendio che lo aveva disa- Rosarno ha ottenuto 930 mila euro per bonifitamente successive alla rivolta degli immigrati dei ghetti di Rosarno.
strato completamente nel luglio scorso) così care entro febbraio la Rognetta».
come anche nell'area “Rognetta” a Rosarno e
fra.con.
Acquistati bagni
container
e fornelletti
|
IL CASO
|
Il Comitato replica
«Nessuna censura»
di GIOVANNA TUTINO
ROSARNO - "Siamo profondamente amareggiati perché sono
ormai 4 giorni che siamo costretti a subire passivamente un'inaccettabile strumentalizzazione
mediatica da parte della stampa
nazionale". Il gruppo spontaneo
di liberi cittadini costituitosi durante i terribili giorni della rivolta respinge sdegnosamente "le
accuse che ci sono state riversate
addosso riguardo l'atteggiamento razzista e xenofobo verso
gli immigrati con i quali in realtà
conviviamo pacificamente da 20
anni".
"L'ultimo di questi che possiamo definire veri e
propri “attentati
terroristici” dell'informazione
verso la città di Rosarno - continua il
gruppo - è arrivato proprio nel bel
mezzo della manifestazione attraverso la quale volevamo semplicemente dimostrare al mondo
che non tutti i rosarnesi sono mafiosi e violenti. Un semplice equivoco riguardante l'esposizione
degli striscioni durante il corteo
è stato amplificato e distorto dai
media”.
“La verità - si legge nella nota
emanata dal gruppo di cittadini è che per evitare di dare alla manifestazione connotazioni politiche o di altra natura, avevamo
scelto di non far esporre nessun
altro striscione a parte quello che
era stato utilizzato appositamente per l'occasione. I ragazzi del Liceo Piria lo sapevano perché avevamo avvertitotutti diquesta decisione, ma hanno voluto comunque portare alla manifestazione un altro striscione che a
quel punto abbiamo chiesto di rimuovere a prescindere dal contenuto e di mettere ai lati del corteo
e non dentro. Nessuno voleva
censurare uno striscione contro
la mafia”.
“Annunciamo inoltre - concludono - che se da parte della stam-
pa continuerà l'atteggiamento
pervenuto e subdolo, i cittadini di
Rosarno che ci sentiamo di rappresentare si trincereranno dietro uno sdegnato silenzio e non
rilasceranno più alcuna comunicazione a nessun organo dell'informazione".
Ma intanto il Pdci, con Michelangelo Tripodi, soffia sul fuoco
delle polemiche.
Anche Federica Pisani, la studentessa del Piria che la sera della manifestazione ha letto il comunicato con le istanze dei cittadini, ha voluto precisare che: "Si è
trattato solo di un equivoco ingigantito e strumentalizzato dai
mass media che ha avuto l'effetto
di oscurare agli
occhi dell'opinione pubblica il vero
senso della manifestazione. Nessuno ci ha minacciato per togliere
lo striscione antimafia che avevamo preparato in
occasione di una precedente manifestazione, l'abbiamo messo da
parte semplicemente perché abbiamo pensato che non era attinente alla manifestazione e perchè il gruppo di cittadini aveva
deciso di sfilare con un solo striscione. La mafia a Rosarno esiste
ma in questo caso non c'entra
niente". Anche la dirigente Mariarosaria Russo ha commentato l'accaduto: "Noi non siamo stati avvertiti che c'era già uno striscione e avevamo preparato
quelli che già avevamo. Siamo
stati invitati ad esprimere liberamente una valutazione senza alcun atteggiamento provocatorio
e lo striscione antimafia non era
in antitesi con lo spirito della manifestazione, lo abbiamo portato
per supportare la parte sana e
l'immagine positiva di Rosarno".
Acqua sul fuocodelle polemiche,
dunque, ma il video con l’intervista della giornalista di Sky, che
chiede spiegazioni sul cambio di
striscione e le repliche di una studentessa, spopola su You tube,
Facebook e altri social network.
Durante il corteo
era stato levato
striscione antimafia
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
ha chiesto di fare un'analisi su
quanto successo, ma solo dello scioROSARNO - «In questa terra la 'n- glimento per mafia. Mi hanno detto:
drangheta è l'unica tenutaria del po- “Vabbé lei è stato prosciolto ma nella
tere economico e lo Stato continua a sua amministrazione c'erano persotapparsi gliocchi su tutto».Detto da ne colluse”. Io gli rispondo di farmi
uno che è stato arrestato per asso- vedere un solo atto che dimostri inciazione di stampo mafioso, sembra confutabilmente la collusione tra le
quantomeno anomalo. Ma a pro- cosche e i miei consiglieri e assessonunciare la frase in questione è Car- ri con i quali abbiamo amministrato
lo Martelli, l'ex sindaco di Rosarno, in maniera trasparente e corretta.
protagonista della vicenda giudi- Mi ricordano a quel punto che l'ex
ziaria che nell'ottobre 2008, con il consigliere Cusato è suocero di un
suo arresto, portò allo scioglimento Bellocco o che l'ex presidente del
consiglio Rositano
«per infiltrazioni
viene da una famimafiose» del consiglia di pregiudicaglio comunale. Una
ti, ma è colpa loro se
vicenda che per
in un paese di
Martelli si è conclu15mila abitanti è
sa l'estate scorsa,
quasi inevitabile
con il prosciogliessere imparentati
mento più ampio da
con mafiosi? Sono
parte dei giudici e
le storie personali a
«una dignità restimostrare ciò che
tuita solo dopo essesiamo e non le pare stata offesa e calrentele».
pestata» come punSì,ma poisuccetualizza egli stesso.
de anche che un ex
Una “macchia” che L’ex sindaco Carlo Martelli
consigliere comumalgrado sia stata
lavata, non può cancellare comun- nale dell'amministrazione preceque i cinque mesi di carcere subiti e dente alla sua, venga arrestato
l'infamante etichetta appioppata al (ieri) per essere un prestanome
suo nome e alla sua gestione ammi- dei Bellocco.
«Non entro nel merito delle accunistrativa nei mesi terribili della sua
se. Mi limito a ribadire che in un podetenzione.
Oggi lei è lontano dalla politica, sto dove lo Stato è assente e la 'ndranma non dai problemi della sua cit- gheta è l'unica tenutaria del potere
tà, tanto che è tornato per sfilare economico, anche per le persone
alla manifestazione organizzata perbene è facile cadere nella trappoper respingere le accuse di razzi- la delle cosche, quando si vuole insmo e mafiosità piovute su Rosar- traprendere un'attività economica».
no dopo la “rivolta nera”.
Che fa, continua a giustificare i
«Sentivo di doverlo fare. Ormai
basta essere di Rosarno per essere suoi concittadini che sbagliano?
«Non si tratta di giustificazioni,
considerati mafiosi a prescindere.
La stampa nazionale, che mi ha in- ma dianalisi realistiche.Viviamo in
tervistato in questi giorni, non mi un ambiente dove la criminalità or-
Primo piano 7
Il Comune ha anticipato il resto dei 50.000 euro
La rivolta di Rosarno
di FRANCESCO CONDOLUCI
Mercoledì 13 gennaio 2010
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Mercoledì 13 gennaio 2010
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La rivolta di Rosarno
Talarico: «Bova convochi
il consiglio regionale»
Solidarietà antirazzista
La Rete di Cosenza e l’Arci manifestano davanti al Cpa di Isola Capo Rizzuto
| IN TRIBUNALE |
di ANTONIO MORCAVALLO
CROTONE - «Il nostro mondo non ha
confini, siamo tutti clandestini» urlano davanti ai cancelli d’ingresso
del Centro di prima accoglienza di
Isola Capo Rizzuto, gli esponenti della Rete Antirazzista di Cosenza. Vogliono far sapere ai migranti, quelli
trasferiti qui da Rosarno e rimasti
solo in sette, e a chi nel Campo sta da
tempo, che in Calabria c’è chi, come
Einstein, di razza ne conosce una sola. Quella umana. E che i calabresi
sanno dire no al razzismo e all’intolleranza. Lo fanno con un sit in rumoroso, ma pacifico, e bloccando per
qualche minuto la Ss 106. Un blocco
simbolico, come simbolica è la loro
presenza al Sant’Anna. Nel Centro,
infatti, sono rimasti solo sette migranti provenienti da Rosarno
(quattro hanno chiesto asilo politico). Il resto dei 428 hanno preferito
scappare dalla Calabria, con ancora
negli occhi le violenze del centro reggino. Una processione continua lungo la statale jonica fino alla stazione
per affollarsi sui treni per Napoli.
«Siamo qui proprio per testimoniare
la nostra vicinanza ai migranti. La
Calabria, del resto, èterra di emigrati. Anche se qualcuno sembra averlo
dimenticato», dicono i ragazzi dietro
lo striscione che sfilano insieme a
curdi, africani, iracheni giunti con
loro da Cosenza. Insieme alla Rete
anche
alcuni
rappresentanti
dell’Arci di Crotone, guidati dal segretario provinciale Filippo Sestito.
Espongono uno striscione: “Basta
schiavi, bastamalaffare, senzadiritti nessuna pace”, e urlano slogan di
protesta e solidarietà. «Fuori gli immigrati dai Cpt, dentro razzisti e
‘ndranghetisti», e ancora «Con gli
immigrati solidarietà, fuori i razzisti dalle città». Sono un centinaio. E
sono guardati a distanza da decine di
migranti “locali”. Quelli che escono
ed entrano dal Centro. La diffidenza
piano piano cade e la vicinanza diventa anche fisica. Mentre al gruppo
si unisce il consigliere regionale di
Sinistra democratica (Gruppo misto) Mimmo Talarico. Al suo arrivo
una rappresentanza chiede di entrare nel Cpa. L’ok arriva dal viceprefetto che accorre sul posto. Il gruppo entra, con tanto di interprete, visita il
campo e parla con cinque dei reduci
di Rosarno. «Sono del Ghana - spiega
Talarico all’uscita- stannotuttibene
meno uno per il quale ora sono stati
disposti accertamenti medici. Un altro gruppo(8, ndr)verranno espulsi
(in venti sono stati trasferiti ieri mattina a Lamezia e Bari). La situazione
del campo, per quello che abbiamo visto, è sembrata buona. Solo nei containernon vabene:cistanno inottoe
Arrestati in sei
«Ci sfruttano»
di ANTONIO ANASTASI
Alcuni
momenti
della
manifestazione
di ieri al
Cpa di Isola
Capo
Rizzuto.
Sotto,
Talarico
mentre
entra nel
campo (foto
Agostino
d’Urso)
gli spazi sono divisi con coperte appese. Ci hanno detto che nessuno
vuole tornare a Rosarno. Hanno
paura, ma allo stesso tempo sanno
che i calabresi non sono razzisti. “La
dimostrazione - mi hanno detto - è
che qui fuori c’è tanta gente solidale
con noi”». Ai cinque che hanno incontrato la delegazioni, inoltre, è
stato offerto sostegno legale. «Hanno firmato per agire contro sfruttamento del lavoro nero e riduzione in
schiavitù - dice Talarico - un fatto
senza precedenti». «Adesso la Calabria deve impegnarsi affinché non si
ripeta un altro Rosarno. Se prima
delle forze dell’ordine, fossero intervenuti i sanitari o i politici, forse si
sarebbe evitata quella “cartolina”
della Calabria. Ho chiesto a Bova di
convocare con urgenza il Consiglio
regionale, al posto di giocare “alle
Primarie”. Perché se non ci si occupa
di emergenze sanitarie, sociali e lavorative di cosa ci si deve occupare?».
Ementrei migrantidiRosarnohanno lasciato la Calabria e Isola, gli
esponenti di Forza Nuova di Crotone, con manifestini affissi in città, ne
chiedono “l’espulsione immediata ”.
Mentre Maria Madeo, candidatasi
alle Provinciali con la Lega Calabria
federalista spiega che «la nuova immissione di ulteriori oltre 300 persone provenienti dalla violenta situazione creatasi a Rosarno, con tutti i
suoi effetti di trascinamento, non
certo aiuta una normale convivenza
del vivere in clima di tranquillità sociale». E’la razza umana. L’unica.
bilità, non saranno più a Crotone, meta di passaggio e croceCROTONE -«Mi devono 1500 via dell'immigrazione clandeeuro i caporali di Rosarno». stina.
Soltanto in quattro, dei 420
Prima che inizi l'udienza di
convalida dell'arresto di sei im- trasferiti da Rosarno, sono rimigrati provenienti da Rosar- masti al Centro d'accoglienza
no e risultati, al vaglio della nella località Sant'Anna, il più
Squadra Mobile di Crotone, grande d’Europa, per chiedere
inottemperanti agli ordini di asilo politico. Tutti gli altri, in
vari questori d'Italia di abban- possesso di regolare permesso
donare il territorio dello Stato, di soggiorno, sono partiti alla
uno degli imputati ha voglia di ricerca di lavoro e amici nelle
principali città itaparlare.
liane. Soltanto in 20
Mentre il comsono stati trasferiti
missario Rosario
ieri nei Centri d'iAiello, capo della
dentificazione ed
Sezione della Mobiespulsione di Lamele che si occupa di
zia Terme e Bari. Socriminalità strano attualmente 682
niera, offre caffè e
- rende noto la Misecappuccino a tutti,
ricordia di Isola Cauno degli arrestati
po Rizzuto, che gesi alza dallo scranstisce la struttura no dell'aula giudigli ospiti presenti
ziaria e con l'ausilio
nel Centro di S.Andi un interprete di
na, in prevalenza di
lingua
francese
nazionalità iracheracconta in due pana, afgana e turca.
role il suo calvario.
Intanto, al CenSubito dopo tutti
tro, ieri meta dello
seduti, arriva il
staff di medici sengiudice Olga Ma- Gli stranieri arrestati
za frontiere e della
nuel, che, accogliendo la richiesta del pm Al- Rete antirazzista, è arrivata
do Marullo, convalida gli arre- anche una cellula della Squasti dei sei - vengono dal Ghana, dra Mobile di Rosarno. Queldalla Mauritania, dalla Liberia l'affermazione sullo sfrutta- e ne ordina l'immediata libera- mento dei caporali non è sfugzione e l'accompagnamento al- gita al commissario Aiello. E i
la frontiera. Scontato il respon- suoi colleghi reggini indagano
so del giudice, nonostante l'av- proprio sui caporali. Sullo
vocato Viviana Iuliano si sia sfruttamento nei campi di Roopposta alla convalida dell'ar- sarno e su storie di giornate di
resto riservandosi di controde- lavoro di 12 ore pagate a 20 eudurre le ragioni degli immi- ro. Forse i poliziotti sono anche
grati alla prossima udienza, alla ricerca di un video che refissata per il 12 ottobre, quan- gistra scene di minacce a mano
do si dovrà celebrare il proces- armata nei confronti degli
stranieri. Massimo il riserbo
so per direttissima.
Alcuni di loro hanno, infatti, degli investigatori.
Che non indagano soltanto,
dichiarato di non aver compreso che nei loro confronti era ma si occupano anche degli
stato spiccato un ordine di aspetti umanitari. Negli uffici
espulsione. Ma per quella data i della Questura i sei arrestati
sei immigrati, con ogni proba- sono stati rifocillati e assistiti.
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Primo piano 9
Mercoledì 13 gennaio 2010
10 Primo piano
Mercoledì 13 gennaio 2010
Primo piano 11
Mercoledì 13 gennaio 2010
Alessandro
Mercuri viene
accompagnato
in carcere, sotto
inquirenti
e investigatori
in conferenza
(ph Sapone)
Bellocco sotto scacco
Un’operazione della Dda in sinergia
con Squadra mobile di Reggio e Bologna
Colpo mortale
al clan Bellocco
|
OMBRE SULLA GIUSTIZIA
|
Giudici da evitare
e toghe “amiche”
per i boss del clan
Diciassette arresti, sequestro beni per milioni di euro
Azzerata l’espansione delle ’ndrine di Rosarno in Emilia
di FRANCESCO TIZIANO
Per gli inquirenti
nessun
collegamento
con la rivolta
gente Renato Cortese, con al suo
fianco il vice Diego Trotta: «C'era
Rocco Bellocco che oltre a fare da referente in Calabria per il fratello Carmelo forniva un costante contributo
per la vita dell'associazione, anche
mediante il reperimento di risorse
umane, appoggi e protezioni». Il figlio di Carmelo, Umberto Bellocco,
era invece «il punto di riferimento
del padre in Emilia, procurando armi, pianificando delitti contro la vita
e l'incolumità personale e contro il
patrimonio». Altro punto di riferimento è Rocco Gaetano Gallo «dichiarando la propria disponibilità
ad assumere Bellocco presso la srl
“Veneta Frutta” di cui era amministratore e a fornirgli alloggio, circostanze che permettevano di beneficiare dell'affidamento in prova ai
servizi sociali». Infine Maria Teresa
D'Agostino «altro punto di riferimento del marito Carmelo Bellocco
in Emilia-Romagna, fornendo un
costante contributo alla vita dell'associazione,in particolareattivandosi per occultare le armi, partecipando alla tenuta della contabilità relativa alle illecite attività della cosca».
Sequestro beni. Ammonta ad alcune decine di milioni di euro il valore dei beni sequestrati dalla Squadra
mobile a Rosarno. I beni sequestrati
consistono nel supermercato “Essere srl”, nell'impresa individuale
“Daag di D'Agostino Angelo”, il supermercato discount “Dico”, l'impresa individuale “Spasaro Giuseppe”, tre automobili di grossa cilindrata - una Due Audi A4, una Bmw
serie 3 - ed una minicar. Tra gli arrestati figurano anche le persone cui i
capi della cosca Bellocco avevano intestato fittiziamente i beni. Agli
esponenti della cosca arrestati viene
contestato il reato di associazione
mafiosa, mentre le persone che risultavano proprietarie delle imprese e degli esercizi commerciali sono
accusate di intestazione fittizia di beni.
I RUOLI NELLA FAMIGLIA
Domenico la mente economica
e “Micu u longu” il reggente
ROSARNO - Domenico Bellocco, figlio 30enne
del boss Carmelo (nella foto), era la mente imprenditoriale della cosca. A lui il padre, in prova ai
servizi sociali in Emilia Romagna prima di essere
arrestato, aveva affidato il compito di gestire la
“cassaforte” di famiglia. Dalle sue mani, secondo
gli inquirenti, passavano i conti dei supermercati
della cosca, dalla sua mente scaturivano i nuovi
investimenti nei quali “lavare il denaro sporco”. Se
Domenico era la mente il fratello Francesco, appena ventenne, era il “braccio della cosca”. La faccia violenta dei Bellocco. Al figlio Domenico, “Micu
u longu”, invece, era stato assegnato il compito di
plenipotenziario nei rapporti con la cosca rosarnese dei Pesce.
LA SCISSIONE DAI PESCE
Uno sgarbo “indiretto”
e il sodalizio si è sciolto
ROSARNO - I magistrati della Dda reggina non
hanno più dubbi, fra la cosca Bellocco (nella foto
Giuseppe Spasaro) e quella dei Pesce si è consumata un’insanabile frattura. Dopo quello dei Piromalli-Molè, quindi, un altro storico casato della
mafia reggina ha rotto i ponti che lo univano. I rapporti con i Pesce si erano incrinati perché Carmelo Belloco e comapany sospettavano che la cosca consorziata avesse sospinto i desideri di vendetta di Francesco Amato. Quest’ultimo, infatti, si
sarebbe recato dai Bellocco per chiedere giustizia per un torto subito, sostenendo che se la cosca non avesse fatto quanto dovuto se la sarebbe
sbrigata da solo. Uno “sgarbo” che per i Bellocco
risiedeva nelle nuove mire della famiglia Pesce.
Il rampollo dei Bellocco venne arrestato durante gli scontri di Rosarno
di GIUSEPPE BALDESSARRO
Antonio, boss a 30 anni
REGGIO CALABRIA - I boss, avevano aggancitra imagistrati. Sapevano come muoversi e in passato, molto probabilmente, si sono
attivati per avvicinare qualche toga. Un elemento inquietante, che
affiora dalle carte dell’inchiesta
“Rosarno è nostra 2”.
Intercettati in carcere, parlavano di giudici “scomodi” e di magistrati da “amici”. Secondo l’inchiesta dalla Dda Reggina, erano
in grado di «ostacolare o condizionare le
indagini in corso». I
Bellocco
potevano
mettere in atto «veri e
propri tentativi di incidere sulle decisioni
dell’Autorità Giudiziaria».
I clan della ‘ndrangheta sapevano quali
magistrati evitare, secondo loro era pericoloso finire nelle mani del collegio
del Tribunale della Libertà presieduto da Silvana Grasso, ritenuta
«troppo rigida». Il boss Rocco Bellocco, parlando in carcere con i
propri, dava indicazioni precise:
«Un’altra cosa ancora, chi va dagli avvocati qua…di dire che ci sono due collegi … c’è il collegio della Grasso e il collegio …di un altro
collegio… ci sono due collegi …
anche che lei … si trova in ferie …
di non presentarlo in questo collegio qua … di presentarlo nell’altro, che al 99% lo rigettano, di dirlo all’avvocato…anche lei …si trova in ferie … ma che ci sono le direttive …».
Ese alcunigiudicierano daevi-
L’investitura in carcere dalle mani del fratello Domenico
ROSARNO - L'ordinanza di custodia cautelare gli è stata notificata in
carcere. Antonio Bellocco 30 anni,
fratello di Domenico detto “Micu u
longu” di 33 anni entrambi figli di
Giuseppe di 61 anni, agli onori della cronaca era assurto pochi giorni
prima, quando venne arrestato dai
Carabinieri con l'accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale durante i disordini avvenuto a
Rosarno che hanno visto protagonisti prima gli immigrati di colore e
poi i rosarnesi. Il suo arresto in
quelle giornate caldissime, consentì di ipotizzare che dietro la “caccia al nego”ci fosse la ndrangheta.
Antonio Bellocco, che secondo
gli inquirenti era divenuto il reggente della cosca dopo l'arresto del
fratello Domenico, e di tutti gli altri
componenti della grande famiglia
della ndrangheta, nella giornata di
venerdì a bordo di un auto, transitò
vicino ad un immigrato che aveva
in mano un bastone, al quale i carabinieri stavano dicendo di abbandonarlo.
L'inchiesta di ieri lo descrive come principale “punto di riferimento del fratello” durante il periodo di
detenzione di quest'ultimo. Era
Antonio che forniva secondo gli inquirenti un costante contributo
per la vita dell'associazione mafiosa, recandosi regolarmente ai col-
Antonio Bellocco
loqui con il fratello, aggiornandolo
sugli avvenimenti più recenti e ricevendo da questi direttive, da eseguire direttamente e/o da comunicare ai soggetti fuori dal carcere;
più in generale mettendosi a completa disposizione degli interessi
della cosca, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del
programma criminoso del gruppo.
“Antonio…fatti solo…hai capito…
solo tu ci sei libero … basta che non
ti arrestano pure a te …io di te ho bisogno adesso…tu ci sei tu“gli disse
durante un colloquio in carcere il
25 luglio dello scorso anno”.
Frasi che per i magistrati costituiscono un importante elemento
indiziariodell'appartenenza diAntonio alla 'ndrina di famiglia: il giovane avrebbe ricoperto anche un
ruolo di “postino” comunicando
poi ad altri sodali gli ordini che arrivavano dal carcere o, in alcuni casi,
dandovi direttamente esecuzione.
“Non è revocabile in dubbio - scrive il Gip nell'ordinanza - che anche
la condotta in questione integri gli
elementi costitutivi della partecipazione al reato associativo, in
quanto costituisce contributo consapevole e volontario, con effettiva
rilevanza causale, ai fini del rafforzamento e/o della conservazione
dell'associazione”.
Per gli inquirenti Antonio Bellocco non era certo estraneo ad attività illecite riconducibili alla cosca,
tanto è vero che anche lui di fatto titolare del supermercato “Dico”, fittiziamente intestato all'ex assessore di Rosarno Alfredo Romeo che
fungeva insieme alla moglie da prestanome al fine di permettere ai Bellocco di eludere le disposizioni in
materia di misure di prevenzione
patrimoniale.
m.a.
tare altri, secondo gli inquirenti
erano, per i boss, da “avvicinare”.
La dimostrazione potrebbe essere nelle parole tra un detenuto
vicino alle ‘ndrine e suo figlio, e
uno spiega all’altro che «il legale
avrebbe parlato con un suo amico». Dal labiale gli investigatori
capiscono che si tratta dell’avvocato Veneto: «deveparlare con un
suo amico per spiegargli la situazione in cui si è venuto a trovare
Rocco». Il picciotto abbassa la voce e voce e dice al padre che «l’amico in questione è un
giudice».
nelle carte si ritrova anche la storia giudiziaria dei Bellocco
tra arresti e scarcerazioni continue, per
decisioni di Tdl, formalmente contestate
dalla Procura. E capita pure che collegi diversi esprimano decisioni diametralmente opposte.
Due casi saltano all’occhio.
Rocco Bellocco, condannato
per associazione mafiosa, viene
affidato dal Tdl di Bologna ai servizi sociali. Domenico Bellocco si
da alla latitanza dopo la condannato in cassazione, prima che la
Corte d'Appello di Reggio gli notifichi l’ordine di arresto. Per i Pm
della Dda «è l’ennesima riprova
del fatto che gli indagati possono
fruire di una rete di supporti capaci di consentire loro di sottrarsi
agli effetti di provvedimenti restrittivi. Circostanza, già emersa
quando si erano resi latitanti elementidi spiccodelclan comeGregorio e Giuseppe Bellocco».
Domenico
latitante
dopo
la condanna
Il ruolo di Alfredo Romeo nella gestione dei supermercati di fatto controllati dalla cosca
Il prestanome della consorteria era un ex assessore
di MICHELE ALBANESE
Carmelo Bellocco
Domenico Bellocco
Francesco Bellocco
Antonella Mirenda
Luigi Amante
Elisabetta Maiolo
ROSARNO - C'è anche un passato
da politico eda amministratore nella vita di Alfredo Romeo, il 36enne
imprenditore arrestato nell'ambito
dell'operazione che ieri a Rosarno
ha portato in carcere 17 persone affiliate al clan Bellocco. L'uomo è anche il fratello di Domenico Romeo, uno
dei promotori del
Comitato civico che
in questi giorni ha
guidato la controprotesta dei cittadini rosarnesi scattata a seguito della rivolta degli africani
di giovedì scorso.
Nell'ordinanza
con cui i magistrati
hanno scoperchia-
Il fratello
Domenico
promotore
del Comitato
civico
Annunziato Barrese
Maria Stella Zungri
Antonio Scordino
Angelo D’Agostino
Filippo Scordino
Uno degli arrestati in Questura
to le attività economiche gestite dalla cosca Bellocco nel settore degli ingrossi alimentari, comunque non
c'è nulla a carico di Domenico. Per
quanto riguarda Alfredo Romeo,
che è stato consigliere comunale di
Forza Italia e assessore alla Viabilità nella giunta guidata dal sindaco
Gianfranco Saccomanno tra il 2003
e il 2005, invece l'inchiesta lo inchioda come prestanome dei Bellocco. Saccomanno venne licenziato da
sindaco dalla sua setssa maggioranza. Le prove raccolte dalla Polizia che descrivono l'ex amministratore come vicino al clan di Rosarno
si trovano in alcune intercettazioni
ambientali registrate ,tra esponenti della potente ‘ndrina rosarnese.
In questa registrazione gli investigatori ascoltano un dialogo tra
esponenenti della famiglia nel quale,siapprende, che“Micu u longu”,
soprannome di Domenico Bellocco
37 anni figlio del boss Giuseppe Bellocco di 61 anni , fratello di Carmelo:
“Micu di zio Peppe”è proprietario di
un esercizio commerciale, poi individuato, in base al contenuto della
intercettazione, nel discount “Dico”, sito in Rosarno, in Contrada
Alimastro. Il riscontro successivo
effettuato attraverso una visura camerale consentiva alla Polizia di accertare che il discount Dico risultava avere una partita Iva intestata alla ditta attiva dal 18marzo 1998, denominata “Romeo Assicura di Romeo Alfredo”,con sede legalein Rosarno in via Regina Elena s.n.c. ed
un capitale sociale di 10.000,00. Il
titolare risultava essere proprio Alfredo Romeo nato a Vibo Valentia
ma residente a Rosarno in via Regina Elena. L'attività esercitata, certificata dalla visura camerale, era
quella di “subagente di assicurazione per conto della Milano Assicurazioni S.p.a.”. Gli investigatori non
si limitavano ad effettuare solo la
misura catastale, ma si recavano all'archivio Inps dal quale apprendevano che la stessa impresa individuale, iscritta con la ragione sociale
“Romeo Alfredo Ditta”, con la medesima partita Iva e con data di costituzione 12 marzo 2008, risultava
esercitare attività economica “Discount Alimentari”con indirizzo in
Rosarno, in contrada Alimastro.
Sempre dalla visura camerale,
emergeva che Alfredo Romeo era,
anche socio-amministratore unico
della società Duea S.r.l., con sede in
Rosarno in contrada Alimastro
s.n.c. praticamente lo stesso medesimo indirizzo del Dico e della Ditta
Individuale iscritta il 14 luglio
2008.
Alfredo Romeo
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REGGIO CALABRIA - In fermento
perlascalata alpotere.Infibrillazione per la conquista della leadership
di Rosarno. Le 'ndrine dei Bellocco,
da sempre considerate“i soldati”del
clan Pesce, puntavano alla leadership. Per questo avevano allargato
gli orizzonti imprenditoriali, puntando all'Emilia Romagna e mettendo in cassaforte i proventi dei business realizzati tra Bologna e Granarolo. Una strategia criminale azzerata dal colpo inferto dalla Direzione
distrettuale antimafia di Reggio Calabria e dalle Squadre mobile reggina e di Bologna che hanno operato in
sinergia. Nome in codice “Rosarno è
nostra 2”, appendice e
colpo finale rispetto alla
prima tranche investigativa nella retata del luglio 2009. Diciassette le
persone finite nel mirino
del gip di Reggio Calabria, sette dei quali già in
carcere. Tre i latitanti.
Per nove degli indagati
l'accusa è di «associazione per delinquere di
stampo mafioso». Perché erano boss o picciotti della cosca
Bellocco, i padroni di Rosarno. «Nessun collegamento tra gli arresti di
oggi con la Rivolta di Rosarno» hanno subito evidenziato il questore di
Reggio Calabria Carmelo Casabona
e il procuratore Giuseppe Pignatone. Il coinvolgimento di Antonio
Bellocco, figlio del boss Carmelo Bellocco, è solo la conferma «dell'atteggiamento criminale della famiglia».
Il capo. Il “deus” era lui, Carmelo
Bellocco, 54 anni, già in carcere a
Nuoro. Ed a chi osava contraddirlo,
o intralciare i suoi affari, urlava:
«Rosarno è nostra, noi siamo i Bellocco: si fa quello che diciamo noi». E
la sua parola era legge. Il procuratore aggiunto Michele Prestipino, che
ha diretto le indagini con i pm Rober-
to Di Palma, Beatrice Ronchi e Giovanni Musarò,snocciola leaccuse al
boss: «dirigeva l'associazione con
compiti di decisione, pianificazione
e individuazione delle azioni da compiere. Degli obiettivi da centrare e
delle vittime da colpire, impartendo
direttive a tutti». Compresi i due giovani figli, quando ordinò: «Quel terreno non lo devono vendere, diteglielo che serve a noi. Che c'è l'interesse dei Bellocco». Ed i figli eseguivano, ubbidendo ai voleri del padre
in carcere.
Antonio Bellocco.Tra gli arrestati spicca la figura di Antonio Bellocco, figlio del boss Carmelo Bellocco,
lo stesso giovane coinvolto nei giorni scorsi negli incidenti scoppiati a
Rosarno. Antonio Bellocco era stato arrestato
venerdì scorso con l'accusa di avere aggredito
un immigrato ed alcuni
carabinieri. Proprio lunedì il gipdi Palmi aveva
convalidato l'arresto di
Bellocco, accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. A Bellocco il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere.
Gli affari a Bologna. Per ampliare il raggio d'azione economico il
clan Bellocco sposta boss e picciotti
in Emilia, tra Bologna e Granarolo.
Il vice capo della Squadra mobile bolognese, Lorenzo Bucossi, presente
alla conferenza stampa in Questura
a Reggio Calabria, spiega come «appena un mese dopo l'arrivo di Carmelo Bellocco a Bologna è stata avviata un'inchiesta per comprendere
le ragioni della loro presenza». Era
evidente che le 'ndrine di Rosarno
non agivano in Emilia per turismo:
ecco subito acceso un faro di attenzione della polizia. Dopo l'arresto di
Carmelo Bellocco, la scorsa estate,
nonsispengono iriflettoridellaMobile reggina, come rimarca il diri-
Italia / Mondo
Mercoledì 13 gennaio 2010
La Campania la più giovane. Calabria record: irregolari al 27,3%
Domanda molto sostenuta
Istat, l’Italia è più vecchia
e al Sud dilaga il lavoro nero
Tesoro, l’asta Bot
sottozero, scatta
la rete di sicurezza
di TITO GIABARRI
di BEPPE COLONNA
ROMA – Un’Italia sempre più vecchia
con una crescita a due velocità tra
Nord e Sud e un Mezzogiorno dove il
lavoro irregolare ancora dilaga e dove tutte le regioni sono costrette ad
importare perchè non producono abbastanza.
Un’Italia dove più di una donna su
due non lavora e dove la metà degli
adulti ha solo la licenza media.
Un’Italia, ancora, dove la criminalità
è per la maggior parte dei cittadini il
problema prioritario.
È la fotografia scatta dall’Istat nel
dossier «Noi Italia, cento statistiche
per capire il Paese in cui viviamo»,
presentato ieri alla stampa. Ne esce
dunque un Paese che come «un calabrone vola sfidando ogni teoria ingegneristica – ha detto il presidente
dell’istituto di statistica Enrico Giovannini –ma che alla lunga, non investendo, potrebbe avere problemi di
sostenibilità». E allora le statistiche
sono elemento di conoscenza «ma anche di democrazia», come sottolinea
Giovannini che coglie l’occasione per
fare un appello: «Mancano 500 dei
600 milioni per fare il censimento generale nel 2011. Spero che governo e
Parlamento non vogliano bucare
l’evoluzione dell’Italia negli ultimi
dieci anni».
Ecco in sintesi l’Italia delle cento
statistiche.
– SUD, ALLARME LAVORO NERO. I lavoratori irregolari in Italia sono in calo ma al Sud uno su cinque resta in nero. Il record è in Calabria dove la quota di irregolari è al 27,3%.
– DONNE, PIU' DELLA META' A
CASA. Nel mercato del lavoro “permangono notevoli differenze di genere: le donne occupate sono il 47,2%
della popolazione di riferimento, gli
uomini il 70,3%».
– VECCHIAIA, SECONDI IN UE.
143 anziani ogni 100 giovani: è l'indice di vecchiaia in Italia, che colloca il
nostro Paese al secondo posto in Europa, preceduto solo dalla Germania.
La regione più anziana è la Liguria, la
più giovane la Campania.
– TUTTE REGIONI SUD COSTRETTE AD IMPORTARE. Resta il
divario tra Sud e Centro-Nord nella
produzione di ricchezza ed emerge
soprattutto «l'insufficienza della
produzione del Mezzogiorno, dove
tutte le regioni sono costrette ad im-
ROMA – I rendimenti netti
dei Bot trimestrali finiscono ancora una volta sotto zero e scatta la rete di sicurezza decisa dal Tesoro lo scorso ottobre con un tetto alle
commissioni bancarie per
evitare almeno che i sottoscrittori incassino meno di
quanto investito a causa di
tasse e commissioni.
L’asta di ieri del Tesoro ha
riscosso ancora una volta
un boom di domanda (9,1
miliardi richiesti contro 3,5
offerti per il trimestrale e
12,06 miliardi contro 7,5
per l’annuale
con un rendimento netto
di
0,397%)
specie da parte di banche e
istituzioni finanziarie che
preferiscono parcheggiare
lì la liquidità visto che l’economia stenta a ripartire.
Per i piccoli risparmiatori, tolte le tasse al 12,5% e le
commissioni massime dello
0,1%, il rendimento lordo
dello 0,37% si riduce, secondo i calcoli dell’Assiom, a 0,08% ma grazie al meccanismo varato a ottobre dal
Tesoro, dopo che in un’asta
a settembre si era già verificato il rendimento netto sotto zero, si andranno a comprimere le commissioni
bancarie in modo da avere
un rendimento almeno pari.
Per ogni 100 euro di capitale investito, recita il decreto del Tesoro, il risparmiatore dovrà vedersi restituiti
almeno 100 euro, dedotte le
varie voci. Per i piccoli risparmiatori che non si fidano della Borsa, ancora molto volatile, l’alternativa sono i conti risparmio offerti
dalle banche che rendono
circa l’1,5% lordo a tre mesi
e il 3% a 12 mesi. Gli analisti
avvertono comunque che
per i governi, fortemente in-
debitatisi per finanziare i
piani anti crisi nel 2009, la
pacchia è finita e nel 2010
dovranno fare i conti con un
rialzo dei tassi e emettere titoli a scadenza più lunga e
con rendimenti maggiori
per attrarre gli investitori.
Solo questo mese sul mercato si riverseranno bond governativi europei per 100
miliardi di euro su un totale
per 1000 miliardi di euro
stimati nell’interno anno.
Ora comunque il ministro
dell’economia Giulio Tremonti, che a ogni occasione
sottolinea la delicata situazione italiana
di rifinanziare un forte debito pubblico
con concorrenti
quali
Germania e
Francia, può
dirsi soddisfatto. Anche
gli analisti sottolineano come il 2010 non si avranno
grandi criticità per il debito
italiano e le difficoltà della
Grecia (che ieri ha dovuto
alzare i suoi rendimenti per
l’asta di titoli da 1,6 miliardi) hanno penalizzato i titoli
di Stato di Spagna e Portogallo ma rafforzato quelli
dell’Italia.
Secondo Gianluca Garbi,
ex ad di Mts e ora in forza a
Commerzbank, che parla a
titolo personale, «fa bene il
ministro Tremonti a tenere
la situazione dei conti sotto
controllo perchè dopo un
2010 'anemico' per crescita
e inflazione non si sa cosa
succederà nel prossimo anno e il rischio è quello di un
rialzo dei tassi e quindi una
maggiore spesa in interessi. Inoltre l’Italia, per il suo
alto debito, ha meno margine di manovra sulla spesa
rispetto a Francia o Germania» e quest’anno ha volutamente evitato tagli ai capitoli di spesa più sensibili come sanità e pensioni agevolata dai bassi tassi di interesse.
Offerti 3 miliardi
ma ne sono stati
chiesti oltre dodici
portare beni e servizi a sostegno di
consumi ed investimenti per una
quota del Pil spesso superiore a 20
punti percentuali».
– IMPRESE SUD MENO SOLVIBILI, TASSI PIU' ALTI. La solvibilità
delle imprese italiane che ricorrono a
finanziamenti bancari «è sistematicamente inferiore nelle regioni del
Mezzogiorno rispetto al CentroNord» e «la maggiore rischiosità si riflette sui livelli dei tassi d’interesse,
mediamente superiori di circa un
punto percentuale indipendentemente dalla durata del prestito».
– IMPRESA RESTA MICRO, 4 ADDETTI AD AZIENDA. La dimensione
media delle imprese italiane resta
molto piccola: circa 4 addetti per impresa e in Europa «superiore nel
2007 soltanto a quella di Portogallo e
Grecia». Una peculiarità, questa, che
non aiuta lo sviluppo.
– META' ADULTI ITALIANI HA
SOLO LICENZA MEDIA. Per metà
della popolazione adulta italiana il titolo di studio più alto è il diploma di
scuola media, la quarta peggiore performance in Europa.
– PER 60% ITALIANI CRIMINALITA' È PROBLEMA PRIORITARIO. Il
dato è riferito al 2008 e si tratta di una
percezione in aumento, visto che la
quota di intervistati preoccupati per
la criminalità nel 2005 era del 56,5%.
In Campania preoccupati sono quasi
7 cittadini su 10. In molte regioni del
Nord, inoltre, rileva l’Istat, la segnalazione del tema della criminalità si
accompagna a un’elevata incidenza
delle preoccupazioni legate all’immigrazione extracomunitaria.
Protestano i sindacati e la Regione Sicilia
Fiat, Marchionne rigido
su Termini: «È da chiudere»
di AMALIA ANGOTTI
TORINO–«La Fiatèunamultinazionale e i sindacati devono rendersi conto dell’equilibrio necessario fra domanda e
offerta. Siamo disposti al confronto, ma nessuno può ignorare la realtà». Da Detroit Sergio Marchionne manda un
messaggio chiaro alle organizzazioni sindacali. E subito
a Termini Imerese scatta la
protesta, mentre il sindaco
Salvatore Burrafato sollecita
l’apertura del tavolo da parte
del ministro Claudio Scajola.
Oggi la fabbrica siciliana si
fermerà per lo sciopero di otto
ore proclamato da Fim, Fiom,
Uilm, Fismic e dalla Ugl. Gli
operai andranno a Palermo a
manifestare sotto la sede del
consiglio regionale, dove sarà convocato un consiglio
straordinario sul caso Fiat.
La Uilm propone due ore di
sciopero generale dei lavoratori del gruppo, ma su questo
si discuterà giovedì nella riunione unitaria dei sindacati
nazionali.
Sul futuro di Termini Imerese l’amministratore delegato delegato della Fiat non
lascia adito a speranze. «In
questo mercato – afferma –
parlare di riabilitare lo stabilimento di Termini Imerese è
da pazzi. Non lo farebbe nessuno. L’ho detto il 18 giugno,
l’ho ripetuto a Palazzo Chigi
prima di Natale, l'ho ripetuto
lunedì: non è cambiato niente
nel messaggio, zero».
Marchionne ribadisce che
«il posto fisico è sbagliato,
niente a che vedere con la qualità dei lavoratori». Contro di
lui tuona il presidente della
Regione Sicilia, Raffaele
Lombardo: «Adesso basta. Dica la verità sul perchè del suo
accanimento contro lo stabilimento di Termini Imerese.
Vogliamo una Sicilia produttiva e non vogliamo nessun
aiuto dalla Fiat, ma, al contrario, vogliamo noi aiutare la
Fiat». Attaccano anche i sindacati. «Se in Italia si producesse il 60% delle auto che si
comprano, la Fiat dovrebbe
assumere operai e non licenziare», afferma il segretario
della Uil, Luigi Angeletti,
mentre il leader della Cgil,
Guglielmo Epifani, parla di
«rigidità ingiustificata» e la
Cisl siciliana invita a rispondere in modo compatto
«all’insensibilità e all’arroc-
camento della Fiat». Il manager del Lingotto, però, va
avanti sulla sua strada. E,
mentre è rigido su Termini
apre su Pomigliano: l’impegno a spostare in Campania la
Panda «dalla Poloniache funziona come un orologio svizzero è un atto di fiducia nel
Paese. Non lo farebbe nessuno, è una cosa straordinaria
che viene totalmente sottovalutata». Marchionne ribadisce anche, parlando a Detroit,
l’interesse per il mercato cinese, dove la Fiat è ancora molto
indietro e dove ha intenzione
diprodurre lefuture Jeep.Ricorda che nel 2004, al suo arrivo a Torino, «era come Don
Chisciotte contro i mulini al
vento» e che oggi il suo impegno per Chrysler «è un pò più
facile. Sono molto più fiducioso». E per dimostrarlo dice
che la casa di Detroit restituirà al governo americano, con
gli interessi, le risorse pubbliche ottenute.In attesadel rinnovo degli incentivi riparte la
cassa integrazione per 290 lavoratori delle presse di Mirafiori, dall’8 al 21 febbraio,
mentre a Pomigliano, dal 16
novembre, si tornerà al lavoro
dal 16 al 21 gennaio.
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12 Economia
Quattro linee d’azione che hanno come protagoniste le Università calabresi
Lo sviluppo punta sulla ricerca
Presentati i Pirs approvati dalla Regione: in campo 530 milioni
di GIULIA FRESCA
COSENZA - Partire dalle Università per incrementare ricerca e sviluppo, creare la rete regionale dei poli di innovazione e
sostenere i giovani talenti, sembra essere la formula per il rilancio che la Regione Calabria
tenterà di perseguire nei prossimi anni grazie ad un cospicuo
pacchetto di finanziamenti che,
opportunamente vagliati, potranno portare 530 milioni di
euro solo sul tavolo della ricerca.
La notizia è stata data ieri mattina dal vicepresidente della
giunta regionale Domenico
Cersosimo nel corso di una conferenza stampa tenutasi all'Unical alla presenza del rettore
Giovanni Latorre, al dirigente
regionale Giuseppe Rossi, al delegato del rettore al trasferimento tecnologico Riccardo
Barberi ed ai rappresentanti del Tavolo di Partenariato
sociale, indetta per
presentare i progetti Progetti integrati Domenico Cersosimo e Giovanni Latorre ieri all’Unical
di sviluppo regionale (Pisr), approvati con un incentivo per la creazio- primario è colmare il ritardo
dalla giunta regio- ne di spin-off e micro imprese storico attraverso l'attuazione
nale, finalizzati al- innovative per 5,5 milioni a cui di progettualità che possano
l'innovazione tecno- si aggiungono 1,4 milioni quali portare sviluppo vero».
Per la creazione della rete dei
logica e alla compe- risorse per l'attuazione della
titività delle impre- sovvenzione globale ed infine i poli di innovazione, la Regione
se, per i quali sono progetti di “alta formazione” punta su nove aggregazioni di
in fase di definizio- che utilizzerà l'obiettivo opera- enti, privati ed organismi di rine i bandi pubblici entro feb- tivo apposito del Por Calabria cerca nei diversi settori a cui si
braio. «Si tratta di una realistica con 5,5 milioni di euro per l'in- affiancherà la rete regionale
opportunità per far sì che il tes- ternazionalizzazione dei corsi dell'innovazione con la definisuto calabrese possa giusta- di dottorato ed 8 milioni per le zione di Liason Office e uffici
mente elevarsi consentendogli borse post-doc e le scuole di spe- presso gli Enti camerali e l'Assindustria. Una novità consiste
di assorbire le ricchezze interne cializzazione.
«Il tutto sarà organizzato sul- nella incentivazione delle idee
che abbiamo in termini di ricercatori e talenti - ha detto Giovan- la base delle risorse nell'ambito imprenditoriali nate dai docenti
ni Latorre - La nostra Università dei fondi Fers 2007-2013 - ha o ricercatori universitari che
è stata da esempio e la stessa Re- detto Domenico Cersosimo - possono agire sulla diseconogione, dalla nostra esperienza, Non dobbiamo dimenticare che mia che oggi è dovuta allo scolha tratto questa programma- stiamo provando a forzare tutta lamento tra mondo teorico e
zione che porterà beneficio a tut- la filiera cognitiva nel suo conti- pratico. «Provvederemo ad indito il sistema produttivo calabre- nuum facendo attenzione che viduare un gestore dell'azione
se». I progetti Pirs prevedono lo una singola frattura può creare tecnico-amministrativa dei fisviluppo in quattro distinte ripercussioni su tutto l'intero nanziamenti e per fare ciò- ha
azioni: “la rete regionale dei poli percorso del sistema. In Cala- sottolineato Cersosimo- ci terredi innovazione” con un impe- bria siamo fermi ed i nostri inve- mo lontani da logiche politiche.
gno pubblico complessivo di stimenti in ricerca e sviluppo so- Sarà pubblicato un bando inter112,5 milioni di euro, “la rete re- no solo lo 0,4% del Pil, pratica- nazionale e la valutazione avgionale dell'innovazione” per mente la metà delle regioni più verrà solo per meriti e compe14 milioni, i “giovani talenti” indietro, pertanto l'obiettivo tenze».
Cersosimo
Colmare
il gap
della
formazione
Phonemedia
la Cisl sollecita
il rientro al lavoro
Laganà: «Zone franche
messe a rischio
dal Milleproroghe»
di DANIELA CRITELLI
«L'ENNESIMA retromarcia da
parte del governo nazionale: il decretoMilleproroghe harimodulato
la disciplina delle zone franche fiscali, sopprimendo, inspiegabilmente, le esenzioni e le agevolazioni fiscali e contributive e rischiano
di fatto di eliminare le Zone franche
urbane dal nostro ordinamento.
Una beffa che va a colpire come sempre le aree più disagiate che, per
quanto tali, sono state riconosciute
tra le Zfu». Lo dichiara la parlamentare Maria Grazia Laganà Fortugno (Pd). «In sostanza – spiega – le
modifiche apportate dal decreto
legge, riguardano la soppressione
dell’esonero dai versamenti sulle
imposte dei redditi e dal versamento dell’Irap, contrariamente a
quanto previsto nel contratto di
Zfu, precedente stipulato dai sindaci dei comuni interessati (in Calabria, Rossano, Lamezia e Crotone),
e nell’autorizzazione comunitaria.
Amministratori e imprenditori sono ora fortemente preoccupati per
una decisione che, nei fatti, limita
l’efficaciaattuativa delleZonefranche urbane e ne pregiudica il carattere di intervento pilota di defiscalizzatore per circoscritte aree a forte marginalità socio-economica.
Ora – continua – bisogna cercare di
garantire l’originaria impostazione legislativa. In sede parlamentare,mibatterò perimpedirechequesto passaggio del decreto Milleproroghe venga convertito in legge».
HA convocato i lavoratori di Phonemedia presso la sede catanzarese dell'Udc di Via San Nicola il segretario provinciale della FistelCisl di Catanzaro, Francesco Canino. Alla convocazione hanno risposto molti degli iscritti alla Fistel ma
anche lavoratori non appartenenti
a questa sigla sindacale. Insieme
ad altri esponenti della segreteria
provinciale e ai rappresentanti sindacali operanti in azienda, Canino
ha esposto ai lavoratori alcune importanti novità. Innanzitutto ha
specificato ai lavoratori l'importanza di rientrare al lavoro, elemento fondamentale per non perdere le restanti commesse e per permettere a chi subentrerà dopo
Omega di trovare una realtà produttiva attiva. In secondo luogo ha
reso noto che si sta lavorando per
una riorganizzazione dell'assetto
societario e che prossimamente potrebbero essere resi noti i nomi di
coloro che comporranno il nuovo
organigramma aziendale, nomi
che tra i lavoratori sono già conosciuti e che sono vicini al sindacato
di cui Canino è il massimo esponente provinciale. Durante la mattinata di ieri le segreterie nazionali di
Slc-Cgil, Uilcom e Fistel Cisl si sono
incontrate ieri a Roma e durante
l'incontro hanno fatto il punto della situazione per quanto riguarda
l'iter legale della vertenza.
Sandro Principe rivendica
gli indirizzi del suo mandato
«IN QUESTI giorni si discute
molto di ricerca ed innovazione
tecnologica. Avendo ricoperto
il ruolo di assessore regionale
al ramo da maggio 2005 a novembre 2007, è doveroso da
parte mia produrre, in estrema
sintesi, un consuntivo di quanto realizzato in poco più di due
anni e mezzo». Lo afferma, in
una nota, il consigliere regionale Sandro Principe. «In quel
periodo – aggiunge – sono stati
attuati interventi, assistiti da
finanziamenti per 21 milioni di
euro, per15 spin off,12 progetti di ricerca cooperativa, 11 laboratori pubblici di ricerca, dieci centri di trasferimento tecnologico e dieci progetti di cooperazione internazionale. Sono
stati inoltre progettati ed avviati
interventi per 40
milioni di euro.
Tra questi è utile
segnalare i Distretti tecnologici
dei Beni culturali
a Crotone e della
logistica a Gioia
Tauro, oggetto
dell’Accordo di programma
quadro ricerca tra Stato e Regione; ed, inoltre, il programma di voucher tecnologici che
ha visto coinvolte 53 imprese
calabresi insieme ad organismi
di ricerca regionali e nazionali».
«Il 6 ottobre del 2006 – si afferma ancora nella nota di
Principe – è stato stipulato il
primo atto aggiuntivo all’Apq
Ricerca per l’innovazione del
settore Agroalimentare, che
prevede un investimento di 20
milioni di euro, del quale a conclusione del mandato era disponibile lo studio preliminare
da cui sono scaturiti i bandi, poi
emanati nel 2009. Non va sottaciuta la promozione del Centro
Attuati
interventi
per 21
milioni
Pizzini su Arssa e Afor
«Servono nuove progettualità»
APPROVO senza appendici personali il documento redatto
qualche giorno fa dal direttivo
aziendale Arssa della Federazione regionale della Cisl Fp Calabria. E' ormai troppo tempo che
da consigliere dell’opposizione
evidenzio l’impraticabilità della
legge regionale n. 9 del 2007 voluta dalla compagnia Loiero, in
particolare negli articoli che
prevedono la soppressione degli enti
Aessa e Afor. Così
come è impensabile
che si continuino a
sparpagliare
le
competenze in materia di agricoltura
e forestazione a più
strutture istituzionali». Ad intervenire sul documento
della Cisl Funzione
Pubblica, che vede
prioritario l’avvio
di un nuovo progetto politico riformatore da parte della Regione per Arssa e Afor, è il consigliere regionale Antonio Pizzini
del PdL.
«Non è solo necessario attribuire nuove funzioni e compiti,
ma anche assicurare ai principali organismi del comparto
agricolo e forestale calabrese
nuove competenze e nuove progettualità, soprattutto in materia di Piano di sviluppo rurale
«I lavoratori
vivono
situazioni
precarie
da tre anni»
2007/2013 e di certificazione
della qualità nei comparti
agroalimentare e forestale». La
ricetta resta quella di mantenere in capo alla Regione e agli enti
strumentali i compiti dei Servizi
di sviluppo agricolo (Ssa), compiti e servizi che lo Stato ha affidato alle Regioni con la modifica
del Titolo V della Costituzione.
«Anche io, come la gran parte
della dirigenza dell’Arssa, denuncio la precarietà in cui versano da tre anni i lavoratori
agricoli e forestali calabresi.
Inoltre, è stato stabilito un Commissariamento che non è in grado, non avendone i compiti, di rilanciare le attività del settore e di
utilizzare al meglio le tante professionalità tecnico-scientifiche
cresciute all’interno di Arssa e
Afor». «La Calabria –conclude la
nota del Consigliere Pizzini – ha
bisogno di un vero progetto di rilancio della forestazione e della
agricoltura in termini industriali, turistici, artigianali e di
servizio anche per rilanciare
l’occupazione in questo comparto. Comunque, sempre dopo
aver affidato le sue funzioni ad
un unico gestore sia esso privato, pubblico o pubblico-privato.
Occorre, però, fare in fretta perchè ogni giorno si sprecano le risorse ed i calabresi non se lo possono permettere, specialmente
in questo periodo di crisi».
di competenza per l'informatica e le telecomunicazioni con
sede in Rende, alla cui realizzazione il Pon nazionale ricerca
ha contribuito con un finanziamento di 8,5 milioni di euro. Occorre precisare che l’attuale impianto strategico del Por
2007/2013, per quanto riguarda l’innovazione e la ricerca, deriva dagli indirizzi forniti
dall’assessorato, da me guidato, nel corso del 2007. Indirizzi
che prevedevano la realizzazione di otto poli di innovazione:
Trasporti e logistica, Beni culturali, Agroalimentare, Salute
dell’uomo, Energia rinnovabile e risparmio energetico, Tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse ambientali,
Materiali avanzati e sistemi
avanzati di manifattura e Ambiente
marino.
Il
Por
2007/2013 è stato successivamente approvato dalla Giunta
regionale, di cui ho fatto parte,
nel luglio 2007». «Nell’alta formazione – dice ancora Principe
–l'assessorato aveva provveduto ad avviare un programma da
15 milioni di euro, basato tutto
sul sostegno economico ai singoli soggetti meritevoli e vocati
a migliorare la propria capacità professionale. Il piano prevedeva tre azioni: Tirocini di ricerca per giovani ricercatori di
talento della durata di 18 mesi,
Borse di studio per master per
la formazione post-universitaria nei settori prioritari
dell’economia calabrese e tirocini di eccellenza da svolgersi
presso imprese e pubblica amministrazione. Quest’ultimo
intervento non fu realizzato
perchè nel momento in cui proposto si oppose la indisponibilità di risorse del Fondo sociale
europeo, successivamente reperiti per finanziare altre iniziative, sulla cui utilità ci asteniamo dal pronunciarci».
Tessili, gli impegni
della Regione
per San Gregorio
SI È SVOLTO ieri a Catanzaro, nella
sede del dipartimento regionale delle Politiche del Lavoro, un incontro
sulle problematiche dei lavoratori
dell’ex polo tessile reggino di San
Gregorio che sono attualmente percettori del sussidio della mobilità in
deroga. Alla riunione hanno partecipato gli assessori Mario Maiolo e Michelangelo Tripodi, il direttore generale del dipartimento Lavoro Marinella Marino, e una delegazione della
Uil. I rappresentanti dei lavoratori,
che per il 2010 percepiranno un sussidio minimo di 400 euro mensili,
hanno sollecitato un’integrazione al
reddito e misure di reinserimento occupazionale.Maiolo eTripodihanno
rassicurato i lavoratori circa la possibilità di integrare il loro reddito
mensile attraverso misure di politica
attiva, quali corsi di riqualificazione
e riconversione che sono obbligatori
per legge. Inoltre, hanno fatto presente che sono in atto bandi della Regione che prevedono bonus riguardanti la possibilità di assunzione a favore di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga, bonus che in alcuni casi coprono il 75%
del costo del lavoro per un periodo di
tre anni. Gli assessori Maiolo e Tripodi, inoltre, si sono impegnati a individuare, tra i partecipanti al bando,
quelle aziendeche hannopresentato
richieste per l’area di Reggio e, tramite le organizzazioni sindacali, a illustrare i benefici regionali e nazionali di cui potrebbero godere.
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Economia 13
Calabria
Mercoledì 13 gennaio 2010
Mercoledì 13 gennaio 2010
24 ore
in Calabria
Dopo l’attacco del ministro al leader dell’Udc il quadro delle alleanze pronto a cambiare
Appello a Sel
«In Calabria fase nuova»
«Evitare
azzeramento
esperienza
Vendola»
Casini chiama Bersani e prepara la risposta a Bondi
di ADRIANO MOLLO
CATANZARO - I colpi bassi di
Sandro Bondi a Periferdinando Casini proiettano l’Udc
verso la verso il centrosinistra. Dopo la puntata di “Porta a Porta”, ieri a Sky Tg 24 il
sottosegretario alla presidenza e portavoce del premier, Paolo Bonaiuti,ha ribadito che «nelle fila del Pdl c’è
perplessità per la politica che
un tempo si chiamava dei due
forni praticata dall’Udc». In
ogni caso ha spiegato Bonaiuti «se ne parlerà nell’ufficio di presidenza del Pdl». La
sera prima a Porta a Porta
Sandro Bondi aveva fortemente polemizzato con Casini chiedendo chiarezza perché è «una politica vecchia»
quella delle alleanze a “macchia di leopardo”. Casini, durante il dibattito, ha spiegato
che in Calabria, «l’Udc dialoga con Scopelliti perché non
condivide l’azione del governo regionale uscente». E in
ogni caso, ha precisato, gli interlocutori non sono i partiti
ma i candidati alla presidenza». La pozione critica di Bondi e Bonaiuti ha suscitato le
ire del vertice dell’Udc con Casini che pretende che si faccia
subito chiarezza. «L'Udc non
accetta diktat», avverte il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa che aggiunge: «Se i candidati governatori del centrodestra non vogliono il nostro
appoggio, ce ne faremo una
ragione». Cesa, ha inviato
una circolare a tutti i segretari regionali per bloccare ogni
eventuale accordo a sostegno
di un candidato di centrodestra, in attesa, appunto, di deliberazioni dell’ufficio di pre-
sidenza del Popolo della libertà di giovedì prossimo. Ieri
una telefona di Casini a Bersani: «In Calabria si può aprire una fase nuova». Parole
che non lasciano spazio a dubbi. Lo stallo chi si è creato a Roma, quindi, investe in pieno il
quadro delle alleanze calabresi.
Intanto anche l’Udc riscopre la questione morale, rilanciando il documento dei
coordinatori del Pdl Antonio
Gentile e Giuseppe Scopelliti.
L’Udc, che in questi ultimi
cinque anni è stato investito
da alcune pesanti inchieste
giudiziarie come accadute di
recente nel reggino. «Credo
che l’esigenza di selezionare
Pierferdiando Casini e Occhiuto
con rigore le candidature per
garantire “liste pulite” agli
elettori calabresi per le prossime elezioni regionali sia
non solo un’esigenza largamente avvertita dalla nostra
società civile ma anche un doveroso atto di responsabilità
che valga, tra l’altro, a restituire credibilità ai partiti e alla stessa politica regionale»,
scrive in un comunicato il segretario regionale Francesco
Talarico. «E' per questo motivo –aggiunge –che l’Udc calabrese, appena avrà definitivamente stabilito il quadro delle
alleanzeper laprossimacompetizione elettorale, ritiene
indispensabile un incontro
che fissi collettivamente re-
gole rigorose e chiare per
concordare la messa al bando
di tutte le candidature che,
per il carico di precedenti e
pendenze penali e giudiziarie, possano essere incompatibili con la necessità di scongiurare infiltrazioni mafiose
e criminali e con le esigenze di
sana e limpida amministrazione».
Talarico chiede regole trasparenti anche per le nomine
della Regione, però, non fa
cenno alla parte del documento firmato da Scopelliti e Gentile in cui impegna la coalizione a non candidare i «transfughi» provenienti dalle fila del
centrodestra. Un punto delicato per l’Udc e non solo.
Botta e risposta tra il segretario del Pd e i coordinatori del Pdl Gentile e Scopelliti
Guccione: «Nessuna lezione dal Pdl»
CATANZARO – Il coordinamento del
Pdl rilancia e chiede al Partito democratico di impegnarsi sui «prerequisiti per le candidature nelle liste regionali risponde ai criteri di rinnovamento e di moralità». Il coordinatore
regionale e il vice coordinatore vicario del Pdl, Giuseppe
Scopelliti e Antonio
Gentile affermano
che «pur nel rispetto
assoluto del garantismo e della presunzione d’innocenza e
riservando alla politica il diritto di scelta
abbiamo deciso che
nelle nostre liste non
ci sarà spazio per
Nel Pd
in vigore
un rigido
codice etico
quanti hanno problemi giudiziari».
Gentile e Scopelliti si dichiarano disponibili ad un incontro con con Guccione per sottoscrivere un documento fra i due più importanti partiti regionali e nazionali che sia vincolante
e rappresenti l’impegno comune della classe dirigente calabrese a seguire
un nuovo percorso di scelte». Scopelliti e Gentile, «sfondano una porta
aperta», replica Guccione, che fano
notare come i coordinatori del Pdl
«per affrontare problemi sollevati
all’interno del loro stesso schieramento circa probabili candidature assai discutibili sul piano etico e morale
attualmente in gestazione, per ricorrere ai ripari indossano i panni dei
moralizzatori e ci invitano ad assu-
mere criteri di rinnovamento e di moralità». «A Scopelliti e Gentile, che finalmente cominciano a pronunziarsi
su così rilevante portata per una regione come la nostra – prosegue – mi
premurerò di inviare copia del Codice
Etico del Partito Democratico, che è
parte costitutiva delle regole che sono
alla base della stessa nascita del Pd e
che, al punto 5, denominato “condizioni ostative alla candidatura ed obbligo di dimissioni”, prevedono criteri molto rigidi sulla candidature, più
di quanto previsto dalle stesse dichiarazioni dei vertici del Pdl calabrese.
«E' chiaro – afferma Guccione – che
queste sono condizioni necessarie ma
non sufficienti per selezionare, una
classe dirigente credibile e capace.»
IL CASO
CATANZARO – «Sinistra e
Libertà in Calabria segue
con la massima attenzione
l’evoluzione della situazione politica in Puglia. Il tentativo del Pd di cancellare
l'esperienza Vendola può
far nascere una riflessione
seria e unitaria». È quanto
afferma, in una nota, Pino
Tassi, di Sinistra ecologia e
libertà. «Le conseguenze di
questa scelta – prosegue
Tassi – sono state per il momento la spaccatura del Pd,
un dialogo ritrovato tra le
forze della sinistra, un inizio di confronto anche con
Idv. In Calabria, in questi
mesi, all’interno di Sinistra
e Libertà, così come anche
delle forze di sinistra, si sono avuti giudizi diversi sull'esperienza del governo
Loiero e sull'azione del centro-sinistra. Il dialogo è
stato difficile, spesso impossibile, ma oggi potrebbe
esserci uno sforzo da parte
di tutti per cercare un terreno comune di azione considerando anche l’evoluzione politica regionale e
nazionale». «I fatti drammatici di Rosarno – sostiene ancora l’esponente di Sel
– sono la riprova che la Calabria non può essere governata con una politica di
galleggiamento e di sopravvivenza, ma che serve
una politica di rottura di interessi stratificati e consolidati. È facile dire che la
Calabria è la regione della
solidarietà portando come
esempio l’esperienza della
comunità di Riace, e poi per
un cattivo senso di “realpolitik” non intervenire in
realtà come Rosarno.»
Bruno coordinatore
Trasformisti, Scopelliti Rutelli lancia
si smentisce in 24 ore
la squadra
della Balena bianca, di una nomina
di ALESSIA BURDINO
esterna nell’attuale giunta Olivo,
CATANZARO - C’è chi dice «no ai da cui si è dimesso lunedì sera, in
transfughi», ma “battezza” i tran- quota alla Margherita, e di un impesfughi con un cerimoniale che se- gno elettorale, alle ultime elezioni
gue i “sacri” crismi della campagna politiche, nelle liste del Partito deelettorale. Quanto accaduto, ieri mocratico. Da ieri, Francesco Gramattina in un noto hotel del capo- nato scrive un nuovo capitolo della
sua storia politica ed
luogo, contraddice
amministrativa. Queciò che era stato dista volta accanto
chiarato, 24 ore, priall’uomo di punta del
ma dagli stati genePdl che, da Catanzaro,
rali del Pdl. A salutaha lanciato un appello
re l’adesione dell’asal segretario regionasessore al Personale
le del Pd, Carlo Gucdel Comune di Catancione: «Incontriamoci
zaro, Francesco Grae facciamo insieme un
nato - nominato, nel
documento, in cui an2006, dal sindaco Roche voi possiate dire di
sario Olivo in quota
essere pronti ad impealla “Margherita”,
dire la candidatura di
per poi passare nel Pd
soggetti portatori di
- è stato proprio il can- Francesco Granato
interessi». Ma l’aspididato alla presidenza della Regione per il Pdl, Giusep- rante governatore è andato oltre.
pe Scopelliti. Lui, che insieme ad Ha contestato l’operato del centroAntonio Gentile, il giorno prima, sinistra e, allo stesso tempo, dichiaaveva rispolverato la “questione rato che il suo “competitor” preferimorale”, chiudendo le porte della to resta Loiero «perchè gli sta simcoalizione agli habitué del trasfor- patico». Ad Angela Napoli ha, invemismo. Eppure, la parabola politi- ce, replicato che «se avesse partecica di Francesco Granato racconta pato ai lavori del coordinamento redi un passato da democristiano, gionale, avrebbe appreso la posizioeletto al Comune per la prima volta ne del partito sulla questione moranelle elezioni del 1985 nelle liste le».
CATANZARO –E' stato insediato, alla presenza di Francesco Rutelli, Bruno Tabacci e Lorenzo Dellai, il coordinamento calabrese
dell’Alleanza per l’Italia. Coordinatore è stato
nominato Franco Bruno. Portavoce è Federico Criscuolo e responsabile organizzativo ed
elettorale Serafino Conforti.
Dell’organismo regionale fanno parte anche Antonio Bevacqua, Elio Bozzo, Floriana
Chiappetta, Luigi Marcianò, Pietro Romeo
Maria Stella Fabiani e l’ex deputato Udc Michele Ranieli che ricoprirà il ruolo di vicecoordinatore regionale.
«Nella prima riunione dell’organismo regionale, prevista per la prossima settimana –
è scritto in una nota – si provvederà ad integrare l’esecutivo regionale di intesa con l’esecutivo nazionalee nel rispetto dellanatura federale del movimento. Inoltre sarà insediato
il primo nucleo dei comitati promotori provinciali e dei comuni più significativi che a
quella data fossero già definiti». «Durante la
stessa riunione – prosegue la nota – si inizieranno a coniugare nella realtà calabrese i contenuti che Alleanza per l’Italia ha messo al
centro della propria proposta politica per le
prossime elezioni regionali. In particolare
sul lavoro, sulla piccola impresa, sulla trasparenza e l’efficienza della sanità, sulla famiglia, sui servizi a partire dai rifiuti e sull'occupazione non delocalizzabile. Alleanza per
l’Italia ricercherà in Calabria le sinergie necessarie per uscire da una sterile discussione
fondata sui personalismi e ad affrontare e a risolvere i problemi concreti della società e del
territorio calabrese».
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14
BREVI
IN COMMISSIONE REGIONALE
LA MAPPA NAZIONALE
GIORNATA DI INSEDIAMENTI
Slittano Sibari e Porto Santa Venere
Carceri, in Calabria sono sature
Nuovi prefetti in tre province
LA Prima Commissione regionale ha avviato l’esame delle proposte di costituzione dei comuni di Porto Santa Venere in provincia di Vibo e Sibari, proposte da Censore e
Feraudo. Dopo lungo dibattito, il presidente Serra, mancando il numero legale, ha dichiarato sciolta la seduta.
LA Calabria è tra le regioni al limite nella mappa del sovraffollamento carcerario. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento amministrazione penitenziaria, a fronte di
una capienza di 1778 posti e di una tolleranza di 2996, al 4
gennaio scorso c’erano 2857 detenuti.
NUOVI prefetti in Calabria. A Catanzaro arriva da Modena Giuseppina Di Rosa, 66 anni. A Crotone Vincenzo Panico è subentrato a Luigi Varratta, destinato a
Reggio Calabria. A Cosenza, infine, arriva Antonio
Reppucci.
Censore: «Bene se il candidato è dell’Udc». Meduri avverte: «Rischio sindrome del 2000»
«Pronti a bloccare le primarie»
Il segretario del Pd Guccione ribadisce la linea votata dall’assemblea
screzioni di oggi lasciano intendedi ADRIANO MOLLO
re, un presidente della Regione dei
CATANZARO –Laprimarie del Pd centristi».
A Censore ha replicato l’ex parprogrammate per il 17 gennaio potrebbero saltare se nelle prossime lamentare Gigi Meduri, vicino a
48 ore l’Udc dovesse annunciare Loiero. «C’è da rimanere attoniti
un accordo con il Pd e il centrosini- davanti a una dichiarazione come
stra. Il segretario regionale del Pd quella di Censore» che «pur essenCarlo Guccione lo ha ribadito ieri do candidato alle primarie del Pd
durante una riunione organizza- nelle quali si dovrà scegliere il cantiva. «La realizzazione di una nuo- didato a presidente, accetta subito
va alleanza di governo in Calabria - una presidenza della Regione dei
ha spiegato - è prioritaria rispetto centristi dell’Udc che, lo dico a
allo svolgimento delle stesse pri- scanso di equivoci, sono i benvenumarie. Su questo vi è stato un pro- ti nel centrosinistra dove da tempo
li aspettiamo. Le riflesnunciamento dell’Assioni di Censore, dunsemblea regionale del
que, poco politiche, mi
Pd che, accogliendo
sembrano fatte sull'onuna mia proposta, ha
da dello scontro tra Cadato un mandato amsini e Bondi in tv». «Ma
pio e chiaro: sospendesi è chiesto il consigliere le primarie qualora
re Censore – si domansi dovesse realizzare in
da Meduri – se anche
queste ore l'obiettivo
aritmeticamente la sua
prioritario di una nuoscelta sia vantaggiosa
va alleanza». «La linea
e quali contraccolpi
che stiamo perseguenpuò provocare nella
do con pazienza e deterstessa Udc? E sopratminazione – ha agtutto si è chiesto quale
giunto Guccione – è
sarebbe la possibile
dettata da un unico
reazione di Loiero?».
obiettivo, quello di far Carlo Guccione
«A me sembra profilarrivincere il centrosinisi nel centrosinistra stra in Calabria». «Non
avverte l’ex presidente
ci possono essere - ha
della Regione – la sinpuntualizzato - ragiodrome del 2000 quanni edostacoli dinessun
do si perse con Fava
tipo al dispiegarsi
candidato per lo sfilacdell’iniziativa in atto
ciamento della compaper costruire una nuogine. Meglio non divava coalizione di govergare, dunque, e conno». «D’altronde - ha
aggiunto - tale indicazione è emer- centrarsi sulla primarie perchè è
sa con nettezza dall’Assemblea re- un dovere del Pd, partito di maggionale del Pd svoltasi il 2 gennaio gioranza relativa nel centrosinia Lamezia Terme e rafforzata stra, scegliere il candidato, senza
nell’incontro che abbiamo avuto a interferenze di alcun tipo».
E invece Mario Muzzi, fedelisRoma giovedì scorso, insieme al
presidente della Regione, Loiero, smo di Loiero, ribadisce che «non
serve lavorare per vincere le pricon Bersani e Migliavacca».
E a sorpresa ieri uno dei candi- marie se l’obiettivo è quello di perdati alle primarie, Bruno Censore, dere le elezioni regionali». Muzzì
ha dichiarato che «Se l’evoluzione contesta, senza citarlo, le parole di
della interlocuzione tra Udc e Pd Bova che il giorno prima a Catandovesse trovare conferma, non zaro ha contestato la gestione della
possiamo non esprimere piena sanità calabrese e bolla come «desoddisfazione anche nel caso che, a magogico» lo slogan “Cinque proguidare la nuova e larga coalizio- vince, una sola Regione”in una rene, dovesse essere, come le indi- gione che ha ben altri problemi.
L’imprenditore De Tommaso auspica una rete di testimonianza civile
Due interrogazioni sulle minacce
Otto senatori Pdl chiedono sicurezza per le elezioni
Laratta paventa l’ipotesi di un piano intimidatorio
di ANDREA GUALTIERI
L’ELENCO di intimidazioni che
si allunga comincia a suscitare
qualche interrogativo in Calabria, ma anche alcune interrogazioni in Parlamento. Otto senatori del Pdl hanno presentato, con la prima firma di Antonio Gentile, una mozione al presidente del Consiglio e ai mini-
«Nessun ostacolo
alla linea
di Bersani»
Sentito l’ex pm di Paola francesco Greco
In commissione parlamentare
audizioni per le navi dei veleni
stri dell’Interno e della Giustizia in cui si chiede il rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine in Calabria in vista delle prossime elezioni regionali. Gentile e Giovan Battista Caligiuri, Vincenzo Speziali, Franco Bevilacqua, Guido
Viceconte, Pasquale Nessa, Cosimo Izzo e Salvatore Mazzaracchio sottolineano «il verificarsi
di episodi di intimidazione a esponenti
del Pdl e al sindaco di
San Lorenzo del Vallo». I parlamentari
denunciano
pure
«avventati se non
strumentali interventi riportati dai
media» che «hanno
adombrato che il Pdl
starebbe preparando, in Calabria, liste
di candidati inquinate da presenze di indagati per mafia: cosa assolutamente falsa quanto gravemente
nociva
dell’immagine del
partito oltre che di
singole persone al
punto che chi si è ritenuto leso è già dovuto ricorrere alle
vie legali così come le
intimidazioni agli
aderenti al partito
sono state immediatamente denunciate».
La “polveriera Ca-
Il senatore Antonio Gentile, primo firmatario del documento Pdl
Tribunale di Castrovillari
Esec. Imm. n. 28/01 R.G.E.
G.E. Dr.ssa Teresa Reggio
Professionista Delegato Avv. Mimmo Pugliese
Lotto 1: appartamento sito in Rocca Imperiale;
Lotto 2: garage sito in Rocca Imperiale – per maggiori informazioni sui beni si rinvia alla perizia di stima in
atti.
La nave Jolly Rosso
LA COMMISSIONE parlamentare sulle ecomafie, presieduta dal senatore Gaetano
Pecorella, ha sentito ieri mattina l’ex sostituto procuratore
della Repubblica di Paola,
Francesco Greco, attuale reggente della Procura di Lagonegro (Potenza). L’audizione
ha riguardato le inchieste
condotte dal pm negli ultimi
20 anni su presunti casi di
smaltimento illecito di rifiuti
tossici e radioattivi: dalla motonave Jolly Rosso, spiaggiata ad Amantea, agli scarichi
nel fiume Oliva, dalla nave dei
veleni di Cetraro al traffico internazionale di scorie radioattive. Greco, nel corso dell’audizione, ha detto di ritenere
inattendibile il pentito di 'ndrangheta Francesco Fonti,
che ha parlato del relitto al largo di Cetraro indicandolo come una delle «navi dei veleni»
ma che invece è risultato essere della nave Catania. Per oggi, la Commissione ha in programma l’audizione dell’operatore della ditta Arena Sub
che ai giornalisti ha riferito di
avere visto la nave dei fondali
cetraresi carica di fusti.
labria”, però, desta allarme anche a prescindere dall’etichetta
politica. E così sulla scrivania
di Maroni è arrivata anche
un’interrogazione del deputato
Pd Franco Laratta, che chiede:
«Cosa e chi c'è dietro le minacce
ai sindaci Gerbasi, Marranghello e all’imprenditore De
Tommaso?». L’ipotesi che Laratta vorrebbe fosse analizzata
è che «dietro alle minacce e agli
attentati non vi sia un vero e
proprio “piano intimidatorio”
tendente a creare un clima di
paura in tutta la provincia di
Cosenza».
L’ultimo avvertimento malavitoso registrato nel territorio
provinciale risale a 48 ore fa
quando l’imprenditore del settore calzaturiero Cosimo De
Tommaso ha trovato una tanica
di liquido infiammabile, un accendino e alcuni proiettili davanti al suo nuovo show room
nel capoluogo bruzio. Il deputato Udc Roberto Occhiuto ha
parlato ieri di «atto vile». «E'
vergognoso che queste cose accadano ancora» hanno commentato i due leader del Pdl calabrese Giuseppe Scopelliti e
Antonio Gentile. Solidarietà è
stata espressa dalla Cisl cosentina, mentre diversi imprenditori hanno contattato direttamente il loro collega per far sentire la loro vicinanza. E De Tommaso, insieme a loro, ha formulato l’auspicio che si possa far
germogliare da questa esperienza una rete della «Calabria
operosa» che, con l’aiuto delle
istituzioni, possa portare nelle
scuole e nelle università la propria testimonianza di resistenza alla criminalità.
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Data eventuale vendita con incanto 2.03.2010 ore 13.00
presso lo Studio sopra indicato. Rilancio minimo fissato in
una somma non superiore al 2% del prezzo indicato.
Presentare offerte entro h. 13 del 23.02.2010 presso lo
Studio del Professionista Delegato.
Maggiori informazioni presso lo Studio del Professionista
Delegato e Custode Avv. Mimmo Pugliese tel.
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Calabria 15
24 ore
Mercoledì 13 gennaio 2010
24 ore
Mercoledì 13 gennaio 2010
Rito abbreviato per i due imputati del massacro di Capodanno 2009, con il giovane arso vivo a Curinga
Delitto Galati, chiesti 54 anni
Il pm: 30 anni per Emanuele Caruso e 24 anni per Pietro Mazzotta
LAMEZIA TERME- Oltre
mezzo secolo di carcere sono
stati invocati dal pm Alessandra Ruberto per due dei tre imputati del massacro di Curinga della notte di Capodanno
2009 quando il giovane di Filadelfia, Cristian Galati, fu
picchiato e bruciato vivo. Sono
stati chiesti 30 anni per Emanuele Caruso e 24 anni per Pietro Mazzotta, entrambi di Filadelfia, i quali hanno chiesto
e ottenuto di essere giudicati
con il rito abbreviato. Mentre
un terzo imputato, Santino
Accetta, anch'egli di Filadelfia, dichiaratosi sempre innocente, il processo davanti la
corte d'Assise di Catanzaro
inizierà il prossimo 19 gennaio. Tutti e tre accusati di
omicidio volontario con l'aggravante di aver agito con premeditazione e crudeltà. Il
massimodella penache sipuò
chiedere con il rito abbreviato
è stato chiesto per Caruso,
mentre il pubblico ministero
ha avanzato una richiesta inferiore di sei anni per Mazzotta poiché il pm ha escluso l'aggravante della premeditazione. Dopo le richieste del pm,
l'udienza è stata rinviata al 16
gennaio prossimo quando sarà la volta dei legali di fiducia
degli imputati e delle parti civili. Probabile che al termine
delle arringhe difensive, se
non si saranno repliche, arriverà la sentenza del gup di Lamezia, Barbara Borelli, chiamata a pronunciarsi sugli autori del massacro di Curinga
della notte di Capodanno
quando il giovane di Filadelfia, Cristian Galati, fu legato e
massacrato anche a colpi di
martello in testa e bruciato vivo con mezzo litro di benzina
in una zona isolata di località
Corda di Curinga, nel Lameti-
Emanuele Caruso
Pietro Mazzotta
no.
Il giovane, dopo atroci sofferenze enonostante gliinterventi chirurgici, morì il 15
marzo 2009 all'ospedale di Bari. Poche ore dopo il massacro,
i tre imputati furono fermati
dai carabinieri della compagnia di Girifalco che svolsero
le indagini coordinate dal pm
Ruberto della procura di Lamezia. PietroMazzotta, Santino Accetta ed Emanuele Caru-
so, sono in carcere da quel
giorno. Nella ricostruzione,
sarebbe emerso che prima di
salire sull'auto, la vittima
avrebbe avuto una lite all'interno di un locale di Filadelfia
con i tre, compreso Santino
Accetta, ritenuto vicino al
clan Anello, dominante nella
zona dell'Angitola. Lite che la
vittima avrebbe avuto in particolare con Caruso al quale Cristian Galati avrebbe detto: «A
Operazione Maestro, scarcerato Spanò
Il gip lo ritiene estraneo dai fatti
E' STATA revocata dal Gip
del Tribunale di Reggio, Domenico Santoro, l'ordinanza di custodia cautelare in
carcere a carico di Francesco Spanò di San Ferdinando. L'uomo era stato arrestato poco prima di Natale
nell'ambito dell'operazione
denominata “Maestro” effettuata dai carabinieri del
Ros e coordinata dalla Dda
reggina, insieme ad altre 27
persone con l'accusa di associazione a delinquere di
stampo mafioso finalizzata
all'introduzione di notevoli
quantitativi di merce contraffatta . Il Pm Roberto Di
Palma aveva ordinato un
supplemento di indagini
delegando il Ros dei Carabinieri. Gli ulteriori accertamenti hanno portato il Gip
anche con il consenso del
Pm ad ordinare l'immediata
liberazione di Francesco
Spanò. I suoi legali Marco
Virgillito e Giuseppe Bellocco hanno commentato positivamente ilprovvedimento
del Gip. Spanò è stato in carcere oltre venti giorni.
m. a.
Capodanno ci sarà un botto
anche per te». Una frase che
avrebbe scatenato la reazione
di Caruso (il quale avrebbe subito minacce anche via e-mail
dallo stesso Galati). Insieme
agli altri due avrebbe atteso la
vittima all'uscita di un locale,
alle due di notte dell'1 gennaio
2009, invitandolo a salire nell'auto per un chiarimento anche per un episodio di fine settembre 2008 quando a Santino Accetta era stata incendiata la sua Golf.Gesto che sarebbe stato commesso da Galati
come lo stessoavrebbe confermato in una linea chat ad Accetta che, fingendosi una donna, lo avrebbe alla fine fatto
confessare. Da quel giorno sarebbero poi iniziati i dissapori. Una delle ipotesi riconducibile al movente del massacro,
potrebbe essere legata anche
alla sparizione di Valentino
Galati, fratello di Cristian, di
cui nonsi hanno avutopiù notizie (forse per lupara bianca)
dal 27 dicembre del 2006.
Caruso e Mazzotta confessarono mentre Accetta dichiarò la sua estraneità. Mazzotta
e Caruso riferirono che Accetta non era con loro quella notte. Avrebbe fornito il suo alibi
sostenendo di esserestato con
la sua ragazza. E per fare luce
sui presunti autori del massacro, erano state decisive le dichiarazioni della vittima che
ai carabinieri, prima di andare in coma, riferì i nomi di chi
lo avrebbe portato in quel posto. La famiglia della vittima
si è costituita parte civile, rappresentata dagli avvocati Leopoldo Marchese e Luca Scaramuzzino, mentre la difesa degli imputati è stata affidata a
Franco Giampà e Arturo Bova
per Mazzotta, Francesco
Gambardella per Caruso, Davide Dell'Aquila e Francesco
Galati per Accetta.
Un impiegato provinciale di Bovalino
Tenta di annegarsi
poi rientra a casa
e si spara in testa
ri mattina s'è svegliato come
di DOMENICO AGOSTINI
sempre di buon'ora. Niente
BOVALINO - Tenta di suici- faceva supporre la tragedia.
darsi a mare, ma perde co- E' uscito, ha preso la macchiraggio. Poi inzuppato torna na e con ogni probabilità si è
a casa e si spara. Alfonsino diretto in ufficio, a Bianco.
Zinghinì, 55 anni di Bovali- Verso le 10.30 la sua macchino era dipendente dell'Am- na è stata vista ad un centinaio di metri
ministrazione
dalla propria
provinciale di
abitazione ed a
Reggio Calacento metri dalbria elavorava a
la ferrovia. Si è
Bianco preso
avviato a piedi
l'Ufficio Agricoseguendo
la
lo Territoriale.
stessa strada
Aveva chiesto di
che sua cugina
essere trasferiRita Cutugno
to in quell'Uffinel 2008 aveva,
cio dopo aver laraccapricciante
vorato a Bovalicoincidenza,
no fino alla ripercorso prima
strutturazione Il corpo portato via
di buttarsi sotto
delle Uffici ed al
passaggio delle competenze il treno. Alfonsino ha ragdalla Regione alla Provin- giunto la spiaggia e senza
cia. Non era sposato e viveva neanche spogliarsi si è buttato in acqua. Voleva suicicon gli anziani genitori.
Alfonsino, così lo chiama- darsi per annegamento ma
vano, era conosciuto da tutta da buon nuotatore quale era
la popolazione bovalinese non ha avuto la forza mentama egli preferiva intratte- le di portare a compimento il
nersi con pochi. Buono, di- suo proposito. E' tornato insponibile, amava le cose an- dietro tuttoinzuppato, haritiche. Era un collezionista preso la macchina e si è avsui generis, un appassiona- viato a casa. Erano le 11.30.
to di mille oggettini che tro- Forse un raptus perché ha
vava nelle bancarelle. Face- lasciato il motore acceso e la
vaincettadi filmedocumen- portiera aperta. Aveva frettari. Nella sua stanza la poli- ta. I genitori non si sono aczia di Bovalino, ha trovato corti nemmeno che il figlio
scaffali pieni. Era anche un fosse rientrato. Si è chiuso si
appassionato di erboristeria èsparato con la pistola pose si curava solo con le erbe. Ie- seduta per uso sportivo.
A.M.C. S.p.A.
La disavventura di due studenti vibonesi a Pisa
AZIENDA PER LA MOBILITA’ DELLA CITTA’
DI CATANZARO
ESTRATTO BANDO DI GARA
Sentono dialetto calabrese
e li riempiono di botte
Gara Europea – con Procedura Aperta – ai sensi del Decreto
Legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, per le forniture litri
2.400.000 di gasolio desolforato per autotrazione.
Codice identificativo gare CIG : 0418418972
L’A.M.C. S.p.A. – Azienda per la Mobilità della Città di Catanzaro – con sede in Viale
Magna Grecia s.n.c. - 88100 S. Maria di Catanzaro (telef. 0961/781467 – fax
0961/781478) indice gara europea con procedura aperta, ai sensi del Decreto
Legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, per le forniture di litri 2.400.000 di gasolio desolforato per autotrazione per un importo presumibile – per il periodo di anni due - di
Euro 2.280.000,00 oltre IVA come per legge.
L’Aggiudicazione delle forniture verrà eseguita con il criterio del prezzo più basso di cui
all’art. 82 del D.lgs. n. 163/06 (sconto più elevato sul prezzo SIF/SIVA vigente alla data di
ciascuna consegna parziale e risultante dalla Staffetta Quotidiana Petrolifera “Prezzi
Italia” – carburanti rete – gasolio – prezzo medio praticato).
Le offerte dovranno pervenire all’A.M.C. S.p.A. – Azienda per la Mobilità della Città di
Catanzaro – Viale Magna Grecia – 88100 S. Maria di Catanzaro entro e non oltre le ore
12,00 del giorno 09.02.2010.
La gara verrà esperita in pubblica seduta il giorno 10.02.2010 alle ore 10,30.
Il Bando integrale è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE) in data 29.12.2009 e pubblicato il 30.12.2009 al numero 2009/S – 251 - 361970;
spedito in data 4 gennaio 2010 per la pubblicazione sulla (GURI) - Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana – V serie speciale.
Il disciplinare di gara, il capitolato speciale di oneri, la documentazione occorrente per
la valida partecipazione alla gara, sono consultabili e scaricabili sul sito aziendale
www.amcspa.it.
Per eventuali informazioni concernenti gli aspetti amministrativi, sulle norme di gara, è
possibile rivolgersi al responsabile del procedimento Dott. Gianfranco Muleo – Capo
Servizio Contratti – Affari Generali; Tel. 0961/ 781467- fax 0961/781478, tutti i giorni
feriali - escluso il sabato – dalle ore 9,00 alle ore 13,00.
Il Presidente del C.d.A.
(Dott. Francesco Romeo)
di DOMENICO MOBILIO
VIBO VALENTIA - Il razzismo è un fenomeno che alligna nell'animo di molti italiani. Silente, esso ogni tanto esplode. Emblematicamente triste quanto accaduto nella notte di sabato a
Pisa ad un gruppetto di studenti calabresi, tra cui due
fratelli vibonesi, B.e S. C.,
che frequentano la facoltà
d'ingegneria della città toscana.
Con gli amici stavano
rientrando a casa quando
hanno incrociato un altro
gruppetto, costituito da
giovani e meno giovani. Resisi conto dal modo di parlare che si trattava di studenti meridionali, immediate
scattavano offese ed epiteti
ingiuriosi: "Terroni, bastardi tornate a casa".
Sorpresi per questa ingiustificata aggressione
verbale, da parte degli offesi c'è stata una legittima richiesta di spiegazioni. Non
l'avessero mai fatto, perché
gli aggressori si sono scagliati loro addosso subissandoli di pugni, calci, sputi, il tutto accompagnato da
un corollario di ingiurie e
offese irripetibili. Si distingueva nel pestaggio il meno giovane del gruppo che
aveva atteggiamenti di pugile di chi ha praticato la boxe, per come hanno riferito
gli aggrediti.
Sanguinanti e doloranti
gli studenti rientravano a
casa, ma domenica mattina
Saverio Calabretta,20 anni,
non resistendo
più ai forti dolori
accusati per l'intera notte, si faceva accompagnare dal fratello all'ospedale
Santa
Chiara.
Seria la diagnosi
(trauma cranico,
con versamento
nella regione orbitale destra e varie microfratture) con prognosi di
una trentina di giorni. Il ragazzo è tutt'ora in ospedale,
dove nella serata di domenica è stato raggiunto dai
genitori partiti in mattinata da Vibo. Un altro studente,
Giovanni
Gullì, si è fatto
medicare
al
pronto soccorso per una contusione al ginocchio, guaribile in una settimana. In ragazzo è già rientrato a casa, a Chiaravalle.
La
Squadra Mobile di Pisa,
avuto il referto, ha avviato
automaticamente le indagini.
Hanno
urlato loro
«Terroni
tornate a casa»
Auto contro un toro a Cittanova
Una donna finisce all’ospedale
di FRANCESCO PAPASIDERO
CITTANOVA - Un impatto
devastante ha distrutto la
Fiat Panda su cui viaggiava
R.P., 62 anni, diretto con la
sua utilitaria verso Polistena. Non si è trattato, però, di
uno scontro con un'altra vettura, ma contro un toro che
gli è sbucato davanti, sulla
Strada Provinciale 4 che collega Polistena a Taurianova. Insieme all'uomo viaggiava anche la moglie P.F. di
52 anni. L'impatto ha sbattuto l'animale sul tettuccio e
sul parabrezza dell'auto,
rendendola quasi inutilizzabile. Il guidatore ha sbattuto
la testa, procurandosi una
contusione, mentre per la
moglie si è reso necessario
l'intervento dei Vigili del
Fuoco di Polistena che, agli
ordini del caposquadra Giuseppe Vilasi, hanno dovuto
ricorrere alle cesoie idrauliche per liberarla. La donna è
stata estratta grazie ai sanitari del 118 di Polistena. Per
lei traumi alla regione toracica e dolori alla testa. Il toro
si è rialzato ed è fuggito.
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16 Calabria
Calabria 17
24 ore
Vertice in Procura. E Lombardo assicura: «Presto si farà piena luce su ciò che è accaduto»
Bomba a Reggio, pista concreta
A Catanzaro aria di ottimismo tra i magistrati che hanno acquisito il fascicolo
di TERESA ALOI
CATANZARO - Si respira aria di ottimismo negli uffici della Procura catanzarese. A meno di ventiquattro ore dall'arrivo
del fascicolo relativo allo scoppio dell'ordigno depositato davanti alla sede della
Procura generale di Reggio Calabria, i
magistrati seguono una pista concreta
per risalire agli autori dell'attentato
compiuto all'alba del 3 gennaio scorso.
Perché, pur non tralasciando nulla, gli
investigatori pare abbiano al momento
individuato una pista che più di altre pare concreta per arrivare a mandanti ed
esecutori dell'intimidazione. Così concreta da non escludere che presto potrebbero esserci novità “importanti” nella
svolta delle indagini.
Dunque, il primo vertice, o meglio, come lo definiscono gli investigatori, l'incontro “info-investigativo” che si è tenuto negli uffici catanzaresi e a cui hanno
preso parte il procuratore Vincenzo Antonio
Lombardo, l'aggiunto
Salvatore Murone, il
comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri di Reggio Calabria, il colonnello Pasquale Angelosanto accompagnato
dai
suoi ufficiali, tra i quali il maggiore Gianluca Vitagliano, del Reparto operativo, ed il
capitano Valerio Palmieri - ed il maggiore
Giovanni Sozzo, del
Ros di Catanzaro,
avrebbe già dato i suoi
frutti.
«Saremo in continuo
contatto e ci muoveremo in perfetta continuità con quanto già
avviato dai carabinieri
di Reggio Calabria»,
ha spiegato il capo della procura catanzarese, Vincenzo Antonio
Lombardo, dopo l'incontro durato circa
Salvatore Murone
due ore, aggiungendo
che i militari sanno lavorando alacremente e significativamente, con le idee
ben chiare. «Sono fiducioso che presto si
possa fare piena luce su quanto è accaduto», ha aggiunto Lombardo, che tuttavia
si è trincerato dietro il massimo riserbo
rispetto al prosieguo delle indagini. Confermato tuttavia che di volta in volta confluiranno negli uffici catanzaresi i risultati dei rilievi effettuati, senza predisporre alcuna calendarizzazione di incontri.
Che ci sia un'attenzione “illecita” per
gli Uffici inquirenti della città dello
Stretto, ne è convinto il procuratore aggiunto Salvatore Murone, titolare delle
indagini trasferite nel capoluogo, considerato che i magistrati reggini figurano
parti offese in quello che è stato inquadrato senza ombra di dubbio come un gesto intimidatorio per quell'Ufficio. «Attentato a corpo giudiziario» è infatti l’ipotesi di reato per la quale si procede, allo
stato, a carico di ignoti e non a caso i magistrati reggini saranno presto sentiti
Il procuratore
aggiunto
«Abbiamo
di fronte dei
professionisti»
dai colleghi dell'Ufficio di Catanzaro, anche se già tra la documentazione giunta
alla Procura del capoluogo calabrese figura la relazione del procuratore generale di Reggio, Salvatore Di Landro, che
ha sottolineato il “cambio di indirizzo”
adottato nella lotta alla criminalità organizzata - soprattutto in materia di sequestri e confische - indicando anche le attività dell'Ufficio cui la grave intimidazione potrebbe essere in qualche modo connessa. «Abbiamo ricostruito il quadro
generale dei fatti - ha spiegato Murone ed analizzato tutti gli elementi già acquisiti, che consentono di fare le ipotesi da
vagliare e provare». Ciò che per il procuratore aggiunto risulta certa è la matrice
di 'ndrangheta dell'intimidazione e poca
importa se il numero di serie della bombola sia stato cancellato prima o dopo l'averla caricata con il gas con il rischio di
farla esplodere durante la punzonatura
con il trapano. Perché sia nell'uno che
nell'altro caso chi ha agito «è un professionista».
Resta il fatto che la cancellazione rende
più difficoltoso risalire al rivenditore,
ma gli investigatori sperano di avere ulteriori indizi da eventuali impronte digitali rimaste sulla bombola collegata al
tritolo, peraltro non esplosa. Per il resto
le indagini proseguono soprattutto con
l'attenta analisi dei diversi filmati registrati sul luogo dell'attentato e non solo
su quel video, già allegato all’intero fascicolo, che ritrae i due attentatori, la cui
presenza di una donna non è stata al momento confermata perché sarà necessario eseguire ulteriori accertamenti per
capire se si tratta effettivamente di una
donna - per via di quel tacco femminile - o
di un tentativo di depistaggio delle indagini.
I rilievi davanti alla Procura reggina
REGGIO CALABRIA
La legalità infiamma
l’assise comunale
di ANDREANA ILLIANO
REGGIO CALABRIA. Consiglio comunale infuocato, anche quando il
tema è la legalità. Guerra aperta tra
centro-sinistra e centro-destra, a
Reggio Calabria. Il sindaco Peppe
Scopelliti parla per un’ora e mezza e
fa l’elenco di tutti gli interventi del
Comune: «Abbiamo ereditato decine
di beni confiscati che noi abbiamo
messo a disposizione della comunità.
La commissione antimafia regionale, quando il governatore era Chiaravalloti, è riuscita a fare avere a Reggio due milioni e mezzo di euro. Voi
del centro-sinistra avete firmato i decreti per sgombrare i beni confiscati
alla mafia, ma io e la mia giunta li abbiamo liberati dalle cosche». Alle parole del sindaco c’è una sorta di insurrezione da parte del centro-sinistra. E volano accuse. Ma Scopelliti
punta più in alto e un segnale lo lancia a Guccione: «Ho chiamato il segretario del Pd, la mia non è una provocazione, lavoriamo in entrambi gli
schieramenti per stilare liste che siano pulite per davvero». In disparte il
sindaco di Reggio e candidato del Pdl
alla Regione dice pure di aver già detto no a politici condannati che volevano candidarsi per le prossime elezioni».
Il dirigente della Procura generale scrive una lettera aperta
«Grazie al popolo degli invisibili
che fa andare avanti la Giustizia»
LUI si definisce «un servitore dei Servitori dello Stato» e a una settimana
dall’esplosione della bomba di Reggio ha
deciso di scrivere una lettera aperta. Sandro Mari Velardi è primo dirigente alla
Procura generale di Reggio. Sente di dover dire «grazie»: «Grazie - scrive - alle
persone di buona volontà, alle brave persone che dopo tanto tempo di silenzio
hanno trovato l’occasione per abbracciare fisicamente un Ufficio Giudiziario, la
Procura Generale, un “Palazzo” che, per
un momento, è diventato “Casa” delle
persone civili di questa Terra Calabra. E’
stato un momento che ho condiviso con i
miei figli che ho voluto portare con me alla fiaccolata di solidarietà per respirare
insieme con loro una boccata di “aria pulita”». Velardi dice di rivedere davanti
agli occhi «il Popolo degli Invisibili»:
«Vedo il volto dell’impiegato della Procura Generale che la mattina del 3 gennaio
nonsolo èfisicamentepresente, nonsolo
non chiede “straordinari” o gratifiche
ma aiuta materialmente gli operai intervenuti a rialzare il portale della Procura
Generale perché: “non volevo dare alle
‘ndrine la soddisfazione di vedere le immagini del portone dell’Ufficio atterrato”. Vedo il volto pallido e teso di altri impiegati dell’ufficio che,muti, sulmarciapiede di fronte assistono attoniti ai movimenti degli inquirenti e alle riunioni
operative che si svolgono all’interno della Procura Generale».
Aggiunge Velardi: «So che, probabilmente, verranno promessi più investigatori e più aumenti degli organici magistratuali. Infatti il Ministro dell’Internoassicura ilprossimo inviodi 120investigatori e il Ministro della Giustizia implementerà il numero dei magistrati.
Ma, io mi chiedo, chiguiderà le auto blindate di questi magistrati doverosamente
soggetti a tutela? Chi assisterà le loro indagini, chi pagherà le “spese di giusti-
zia” per le intercettazioni e le altre incombenze investigative? E sì. Perché
la “Pianta Organica”del mio, come degli altri Uffici del Distretto, ha subito dei
tagli draconiani. Perché il “Patto Calabria Sicura” che ha consentito con l’utilizzo di personale interinale di “tamponare” le esigenze delle Procure della Repubblica di Locri, Palmi e Reggio al momento non si ha notizia che sia stato rifinanziato. Il mio Ufficio, quello “ferito”,
ha dovuto sinora fare ricorso a numerose
e reiterate applicazioni come extrema ratio per consentire almeno il lavoro quotidiano, con un organico falcidiato da assenze per morte, patologie lunghe e pensionamenti non sostituiti. Spero che il
Ministro della Giustizia tenga conto che
questi ”invisibili”servono».
Due
carabinieri
osservano
i danni
causati
dall’ordigno
alla Procura
di Reggio
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Mercoledì 13 gennaio 2010
Mercoledì 13 gennaio 2010
“Due Calabrie” e la discriminante
della legalità
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Pietro De Luca
entile De Luca, mi sembra che in Calabria ci siano due Calabrie. La prima, quella che ha deciso di ripristinare quei valori che ormai da tempo
si erano persi, puntando su un valore assoluto che è quello dell'accoglienza dei migranti. Una Calabria che vuole riscattarsi da anni di soprusi e
angherie, mettendo in campo tutte quelle politiche che sono sinonimo di sviluppo-solidarietà-libertà e uguaglianza.
Di questa Calabria fa parte, insieme a tanti altri, un piccolo comune che ricade nel comprensorio dove vivo e che mi fa piacere citare. E' Riace.
E' stato il primo comune, circa dieci anni fa, a capire l'importanza dell'accoglienza e dell'integrazione e a praticarla, costituendo l'associazione "città
futura" che incominciò ad impegnarsi in questo progetto facendo rete con altre realtà solidali della Penisola italiana. Oggi Riace, amministrato con diligenza e saggezza da una giunta guidata dall'ormai famoso sindaco Domenico Lucano, è un modello di integrazione anche per altri paesi vicini, vedi Caulonia e Stignano che cominciano a muovere i primi passi in tale direzione, ed
ha ispirato addirittura una legge regionale a supporto di questi progetti.
L'altra Calabria invece, è quella che abbiamo visto in questi giorni in tele-
G
Caro Aiello,
a mio personale parere, la discriminante forte
tra le “due Calabrie” è il valore della legalità.
Quando esso difetta o è assente, lo stesso animo
calabrese subisce una triste mortificazione. L'immigrato chi è? E' una persona. Ha lei devo cuore, e
il calabrese il cuore glielo dà. Devo anche tutela e
Le feste passate
e i desideri di una bimba
Sono, oramai, trascorse da due
settimane le festività natalizie
ma, rileggendo un piccolo foglietto rosa vergato da bambina,
il pensiero “....quest'anno vorrei
imparare a... cucinare....” permane fermamente ancorato nella mia mente. E' proprio vero
l'antico andante che recita “chi
semina....raccoglie” quando ripenso, con manifesto orgoglio
paterno, alla letterina aperta indirizzata dalla mia tenera infante al “Caro Babbo Natale....” desiderosa di emulare la mamma
nell'apprendere la misteriosa alchimia dell'arte dei “fornelli”. E
chi, della mia generazione, non
ricorda il “Dolce Forno” gioco didattico con cui si cimentavano –
tra farine e burro - le bimbette
“aspiranti cuoche”.
E già.... mi rivedevo al vespro
sull'uscio di casa al rientro da
una lunga, dura giornata di lavoro, allietato da rumori di mestoli, pentole, piatti e posate, risuonanti come intonate crome di
un quotidiano spartito, pervaso
da profumi stuzzicanti che, pur
nella confusione degli odori - costretti da odierni angusti locali
di cucina – si prospettavano allineati e ….numerosi, in un susseguirsi di calde portate di luculliana memoria, pronti a colmare
il più piccolo vuoto di ogni commensale.
E già...., di tutto ciò....stranamente.... nulla....; nessuna nota
si udiva, l'aria fresca e....pulita,
la tavola perfettamente ordinata
come ….la sera prima; solo i primi insistenti borbottii del mio
stomaco appena celati da una
melodica e ….snervante.... musichetta, in lontananza, e d'improvviso, si completava il quadro. A sostituire unte vettovaglie e polverosi ingredienti una
minuscola asettica pennina di
plastica, agitata vorticosamente
dalla dolce manina della mia
bimba, sul video di un piccolo
palmare su cui – misteriosamente - apparivano grandi fuochi,
immensi calderoni e ….ricette!
Alla mia domanda - io che pecco
di ingenuità - “sarà forse nouvelle cousine ?” Nessuna risposta
seguì da parte della figlia e ….
della mamma.... tutte prese in
uno scambio di “consigli gastronomici”. E ripensando allo scritto della mia bambina forse, caro
tecnologico Babbo Natale, quest'anno dovrei imparare a cucinare ….anch'io !
Befana, cara vecchia Befana,
seppur lentamente arrivi, sempre tardi e con le pezze rammendate sulla gonna, non mutar vestito ma preserva tu, almeno
quella, l'arte del ….cucito.
Antonio Palaja di Tocco
Catanzaro
Le due aliquote fisse
un provvedimento ingiusto
Caro direttore, Berlusconi ha
detto che entro l'anno almeno
due riforme devono essere approvate: quella della giustizia e
quella fiscale. Sulla riforma della giustizia speriamo che vi sia
anche una parte consistente dell'opposizione a sostenerla e vararla. Soprattutto alla luce di
quanto si è detto e scritto in questi giorni sul caso Ottaviano Del
Turco. A proposito: perché la sinistra calabrese non candida l'ex
segretario del Psi, e l'ex sindacalista alla guida della regione Calabria visto che in Abruzzo, da
quanto si è appreso dai rapporti
della Guardia di Finanza, Del
Turco stava facendo una sanificante azione di bonifica nella gestione allegra della sanità privata. In Calabria ci vorrebbe un governatore come Del Turco. Il Pd
calabrese è avvertito.
Una strada che il governo Berlusconi non dovrebbe mai seguire, a proposito della riforma fiscale, è quella delle due aliquote
fisse. Sarebbe questo il più ingiusto dei provvedimento mai
adottato da qualsiasi governo.
L'aliquota Irpef a soli due scaglioni: 23 % e 33 %, sarebbe un ul-
visione con la rivolta degli immigrati di Rosarno. Una Calabria dove a farla
da padrona è la ‘ndrangheta. Una Calabria dove i migranti sono solo braccia
da sfruttare in agricoltura, senza diritti né dignità, nelle terre controllate
dai boss locali con l'aiuto dei loro "caporali". Come in alcune zone del ricco
Nord-Est, anche in Calabria affiorano le due facce dell'immigrazione: da un
lato sviluppo e sostegno dell'economia (produzione a catena nelle fabbriche
del Nord e raccolta di arance, pomodori e olive nel sud), dall'altro gente da
perseguitare e su cui far ricadere tutte le colpe per i problemi irrisolti della
nostra società. Ma a Rosarno, come in molte altre parti d'Italia si sono ribellati contro le loro condizioni di vita da schiavi, contro la’ndrangheta che li tiene sotto un giogo pesante. Hanno fatto con le azioni quello che noi facciamo
solo con le parole. E per questo dovremmo esserne solidali. La violenza va
condannata sempre. Ma quando esplode la rabbia non c'è più spazio per le
buone maniere. Caro De Luca, credi che occorrerà prevenire e pensarci prima. Altrimenti, fino a quando non riusciremo ad estirpare la "malapianta"
avremo sempre due Calabrie.
Pasquale Aiello
rispetto, devo credere che è anche titolare di diritti e di doveri. Ma se ignoro o calpesto questi due
valori, finanche la persona dell'altro soccombe.
Dai racconti di Rosarno, mi pare, emergano questi due filoni: agli immigrati si offriva anche cibo,
vestiario, schede telefoniche, conforto umano,
insomma: cuore. E come è andata, che è finita per
teriore favore fatto a chi ha la
fortuna di star bene. Oggi un
contribuente ligio al dovere che
guadagna 1 milione di euro l'anno versa allo Stato il 43 %, vale a
dire 430mila euro. Lo stesso soggetto, se dovesse essere varata
una legge, come anticipata dal
premier, ne pagherebbe solo 330
mila, il 33 %. Il suo guadagno annuo sarebbe di 100 mila euro tondi. Quei poveri lavoratori a reddito fisso che guadagnano intorno ai 20 mila euro l'anno e che
tanto auspicano che si faccia una
riforma fiscale seria verrebbero
a risparmiare circa 800 euro all'anno. Non sarebbe una delle ingiustizie più colossali e grossolane compiute da un governo
della Repubblica e assecondato
da un Parlamento sciocco?
Rosa D'Addosio
Non affossiamo le poche
buone realtà che ci restano
Sembra una maledizione, o un
destino che si perpetua da decenni, ma tutto quello che in Calabria, ma in particolar modo in
provincia di Reggio Calabria si
cerca di costruire, tutte le attività produttive che in questa provincia avrebbero potuto portare
ricchezza, lavoro, benessere e
crescita sociale, via via muoiono
in pochi anni. Potremmo partire
dalla fabbrica di moto e auto di
Locri, di cui quasi nessuno sa
che è esistita, dalle filande di Villa San Giovanni e via nel tempo
alla fabbrica di pipe di San Lorenzo di cui anche il presidente
La tiratura di martedì 12 gennaio
è stata di 20.405 copie
essere tollerata una condizione al limite dell'inumanità? Il cuore andrebbe sempre supportato
dalla ragione, perché non si può elargire sorriso e
decurtare la paga, godere buona compagnia e
non accorgersi che l'altro sta crepando in una
condizione miserevole.
E' questo cortocircuito che mi rende perplesso.
Pertini ne faceva uso, alle famose Ogr di Saline Ioniche, alla Coca Cola di Pellaio, alle Omeca ed
infine al porto di Gioia Tauro,
che anche se non ha caratteristiche prettamente industriali è diventato però il più grande centro
che dà lavoro ai calabresi tutti.
Allora qui qualcosa non quadra,
è vero che i governi passati e questo in modo particolare, guardano al Sud come ad una colonia,
ma è pur vero che forse dall'altra
parte in Calabria manca una vera classe politica capace di programmare dei progetti per fare
si che questa terra decolli. Ma indubbiamente in provincia di
Reggio Calabria c'è il disastro
completo. Una delle gravi carenze di cui il sottoscritto scrive da
anni, senza che nessuno ne prenda atto, su tutti i giornali, sono le
vie di trasporto che sono da terzo
mondo. Senza ombra di dubbio la
crisi mondiale ha inciso in modo
grave sui traffici e anche sui
traffici marittimi, ma è abbastanza intuibile che se alla crisi,
si aggiungono altri fattori di rischio, il crollo è totale. E' mai
possibile che la politica, non riesce a capire che in questo disastro in cui piano piano sta cadendo la nostra terra, un giorno pagheranno anche i loro figli. O
qualcuno pensa di essere al sicuro e al di sopra di tutto. Io credo
di no, credo che bisogna incominciare magari dalle piccole
cose, ma fatte per migliorare la
nostra terra, non perché devono
servire a pochi, ma servire alla
Calabria intera. Il sistema dei
trasporti è di vitale importanza,
per ogni comunità, non ci sarà
mai sviluppo se non ci sarà una
volontà enorme per creare una
rete di trasporti efficienti in tutta la regione è un trasporto compatibile con l'orografia della nostra terra e nel rispetto di questa
meravigliosa natura che Dio ci
ha regalato. E se è possibile cari
calabresi, non affossiamo più le
poche realtà produttive che ci restano.
Roberto Logiacco
Strisce blu, le leggi non sempre
vengono applicate alla lettera
In Italia le leggi abbondano. Ma,
si sa, non sempre vengono applicate alla lettera, né dai cittadini,
e né dalle pubbliche amministrazioni. Prendiamo i parcheggi a
pagamento, le famigerate strisce blu. Codice della strada alla
mano, dopo un esame a campione fra le aree di sosta cittadine mi
sono imbattuto in una serie di interpretazione un po’ troppo elastiche, se non irregolari, di alcune disposizioni di parking disegnati dal Comune. L’asino casca
all’articolo 158, comma 1, lettera f del codice, dove è scritto: «Il
parcheggio è vietato nei centri
abitati, sulla corrispondenza
delle aree di intersezione e in
prossimità delle stesse a meno di
5 metri dal prolungamento del
bordo più vicino della carreggiata trasversale, salvo diversa segnalazione». Tradotto nella lingua parlata, significa che è vietato parcheggiare a meno di 5
metri di distanza da un incrocio.
Pena per gli automobilisti trasgressori: una multa compresa
tra i 38 e i 155 euro.
Perché in piazza IV Novembre
gli automobilisti possono parcheggiare in pieno l'incrocio,
Tutti i santi giorni dell'anno,
estate e inverno? Sia autorizzati
dalla strisce blu che tollerati dalla benevolenza dei vigili......... fischiettanti?.
C'é un'altra anomalia che non
ho riscontrato in altri paesi della
regione: gli automobilisti parcheggiano dove vogliono e come
vogliono incuranti del disagio
che apportano agli altri utentI:
in doppia fila, in prossimità di
curve, fuori dagli appositi parcheggi, sulle strisce, in pieno incrocio eccetera, e nessuno viene
multato.
Ma se ti dimenichi la monetina
nella zona blu: zagg........ multa.
Perché?
Dott. Giuseppe Mazzei
Cosenza
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18 La Posta
LA MIGLIORE DI IERI
Ma a chi serve
tutto questo?
Il cuore
dei calabresi, virtù
andata in fumo
RUGGERO PEGNA
segue dalla prima
di eutanasia economica, la rinuncia al frutto di un anno di
anche gli edifici abbandonati, lavoro, ma per potere domani
divenuti rifugi indecenti degli chiedere e pretendere dallo
extracomunitari, sono stati Stato o dalla regione il risarcidemoliti, c'è da chiedersi, ac- mento dei danni. Insomma
canto a molte altre cose, anche per creare le condizioni obiete soprattutto cui prodest. In tive per tentare magari una
soldoni dalla guerriglia del grossa truffa. A Rosarno, pedopo Epifania, dalla follia che raltro, le truffe degli agrumi
ha segnato le notti ed i giorni sono state, negli anni passati,
della “rivolta” di Rosarno, chi oggetto di indagini e di processi con la manipolazione delci ha guadagnato.
Non ci ha guadagnato certa- le quantità di agrumi conferiti
mente la cittadina della Piana, ai centri dell'Aima.
Lo stesso omicidio di Giunota prima d'ora per i suoi
agrumeti ed adesso additata seppe Valarioti, giovane diricome razzista, un'accusa infa- gente di una cooperativa
mante e probabilmente ingiu- agrumicola, era maturato in
sta ed ingenerosa che per ri- questo clima del malaffare. E
dunque anche
baltarla non baquesta appare
sta
evidenteipotesi da non
mente una marscartare e da apcia silenziosa e
profondire.
corale, non baGli sviluppi
sta la testimodelle inchieste
nianza di una o
in corso chiaricento mamma
ranno probabilLucia, non basta
mente chi ci ha
la buona fede di
guadagnato o
tanta brava gententato di guate.
dagnare e chi
Ormai
lo
dunque ha dato
strappo c'è stail via ed ha favoto, la ferita è sta- La manifestazione di Crotone
rito la mattanza
ta lacerante e
per ricostruire un'immagine di Rosarno. Adesso si può
più vera ed autentica occorre piuttosto dire che a non guadagnarci, a farci una pessima
molto altro.
Non ci hanno guadagnato le figura, a fallire clamorosacentinaia di braccianti neri mente è stato lo Stato nelle sue
che, nonostante fossero co- diverse articolazioni, organi
stretti ad accettare condizioni periferici dell'amministraziodi vita e di lavoro assoluta- ne statale, strutture territomente inconcepibili, forme riali, regionali, provinciali e
nuove, nell'era della globaliz- comunali, gli enti sub-regiozazione, dello schiavismo dei nali istituzionalmente delegasecoli passati, hanno perso il ti ad operare per combattere il
lavoro (per loro importante lavoro nero e porre fine a sianche se in nero e pagato po- tuazioni di palese ed inaccettachi euro a giornata ) ed adesso bile sfruttamento.
Ed accanto hanno fallito i
vanno raminghi in Italia e
chissà dove alla ricerca di un partiti, i sindacati, le istituzioaltro lavoro o magari tentano ni culturali e religiose, locali,
di ritornare nei loro paesi d'o- provinciali, regionali.
E' la Calabria complessivarigine, senza neanche avere
mente ad essere stata ferita, a
percepito l'ultimo salario.
Non ci hanno guadagnato i subire sgomenta uno schiaffo
caporali che li schiavizzavano bruciante, ad interrogarsi con
e che hanno perso una fonte rabbia sui molti aspetti che la
certa di guadagno e neppure i vicenda di Rosarno ripropone
produttori di agrumi o i gros- alla sua coscienza civile.
Da anni i neri popolavano le
sisti che li sfruttavano. Non ci
ha guadagnato la ‘ndranghe- stamberghe della Piana per la
ta che a Rosarno ha radici ben campagna agrumicola, vivesalde e storicamente esercita lì vano nelle condizioni aberrane nei dintorni il suo potere di ti che abbiamo visto in televisopraffazione, come testimo- sione, ricevevano il salario da
nia il blitz di magistratura e fame che è stato denunciato,
polizia che all'indomani della lavoravano come schiavi fino
mattanza ha portato in carce- a sedici ore al giorno.
Nessuno può adesso dire
re gli esponenti di una delle
’ndrine più potenti della città. che non sapeva, tutti sapevano
Ed allora chi ci guadagna- ed abbozzavano, complici di
to? Si è detto che sotto sotto è un sistema che purtroppo è
stata la ’ndrangheta a soffiare stato tollerato non soltanto a
sul fuoco, dopo avere acceso la Rosarno ma è diffuso in altre
miccia della rivolta dei neri aree della campagna calabrecon il ferimento non casuale se, la dove le esigenze stagioné accidentale dei due brac- nali richiamano non più le
cianti neri e lo ha fatto per di- masse bracciantili di un temstogliere l'attenzione delle au- po ma i dannati dell'inferno
torità e dell'opinione pubblica africano.
Che, come hanno sottolineadal grave attentato di Reggio
contro la magistratura della to voci autorevoli, dal Pontefiprocura generale. O magari ce al capo dello Stato, non posper alzare il tiro della sfida allo sono essere mortificati nella
stato dopo quanto qualche loro dignità di uomini sopratgiorno prima era accaduto a tutto quando tentano di sottrarsi alle condizioni dramReggio.
Un'ipotesi verosimile, pro- matiche dei loro paesi d'origibabilmente, che gli inquirenti ne. Un dramma, peraltro, che i
stanno comunque valutando e calabresi hanno vissuto sulla
propria pelle e nessuno meverificando.
Si è detto anche che si è volu- glio di loro può comprenderne
to mandare via questi dannati le ferite laceranti. Anche per
del nuovo millennio per bloc- questo è tempo di aprire gli occare la raccolta degli agrumi e chi, di aprire le finestre di casa
fare marcire le arance sugli al- e dire basta ad alta voce e senza
timori.
beri.
E questo non per una specie
Enzo Arcuri
n poche ore è andata in fumo la nostra principalevirtù. Delfatto chei
calabresi avessero un cuore grande abbiamo riempito tuttoil mondo anche a suondi spot costati milionidi euro. La faccia convincente di Gattuso
con la mano sul petto, le foto dei ragazzi
di Reggio con gli slogan geniali di Toscani, la cura maniacale per i muscoli
dei Bronzi di Riace, ci hanno fatto conoscere come la razzapiù generosa, accogliente e ospitale della specie umana.
Veri maniaci della cordialità e dell'espansività, nonrisparmiate neanchea
statue, pescie sculture. No alPonte per
evitare l'esaurimento nervoso a tonni e
delfini, sìai lavoridell'autostrada aritmi ecosostenibili. Ambiente, paesaggio, cinema e musica, fiction e superfiction. Da Mino Reitano a Tony Vilar,
cantando amore e passione da Fiumara a Buenos Aires.
Icalabresihannouncuoregrande!
Lo avevano capito perfino gli Obama,
dopo aver ricevuto quintali di olive
carolee a Natale. E poi, in uno stretto
lembo di terra baciato da Dio, tutt'insieme: mare, montagna, laghi, cascate, fiumi e ruscelli, terme e zampilli,Miss Italia,lamogliedi Briatore,la
fidanzata di Carlo Conti e le donne più
belle! Un vero paradiso terrestre.
Neppure le offese di Venditti e le invenzioni delle navi dei veleni erano
riuscite a scalfire l'immagine nobile
di questa terra, forte e vigorosa, ma
allo stesso tempoprodiga, disponibile e calorosa.
“Venite in Calabria, venite, venite… Qui si sta meglio che nel regno
dei cieli…Venite nella perla del Mediterraneo!”Loabbiamo gridatointutti i modi e sono arrivati davvero, soprattutto africani. Sono arrivati in
migliaia dal Ghana, dal Congo, dalla
Somalia. Che la pubblicità sortisse
questo effetto soprattutto in Africa,
non lo aveva previsto nessuno.
“Eora doveli mettiamo?”Si èchiesto preoccupato l'assessore Guagliardi, ancora alle prese con quelli
arrivati cinquecento anni fa dall'Albania. “Non ci aspettavamo questo
clamorososuccessodellenostrecampagne promozionali!” Ha commentato soddisfatto Agazio.
Integrazione e tolleranza, civiltà e
convivenza,accoglienza, parolechei
calabresi conoscono bene, spesso ragione di vita. Gli africani ci hanno
creduto e non si sono persi d'animo,
adattandosi in baracche, tuguri, catapecchie, stagnie acquitrini,ricompensatida affettoe calore,le duecose
che qui non mancano mai. Una storia
bella, unica, commovente, quasi una
favola moderna che, però, alla fine si è
rottatra sparie feriti.Per laCalabria,
un vero colpo al cuore!
“Saremo la perla del Mediterraneo,
ma a malapena riusciamo a camparci
noi!”Ha commentatoqualcuno a Rosarno. Tutta colpa dei calabresi? A
sentire fior di intellettuali e buonisti,
sembrerebbe di sì. Eppure basterebbero i numeri per smentirli. Tremila
immigrati su di una popolazione di
quindicimila abitanti. I redditi più
bassidel Paese.Unastoriadi cuinessuno si è mai accorto, come se tutto
ciò non accadesse davvero, non a Bergamoo Brescia,ma inuna cittàpoveradellaregionepiùpovera.Genteche
ha dato ciò che ha potuto, senza badare alla provenienza o al colore della
pelle. Povertà e miseria, tra miseri di
pelle diversa. Una miscela esplosiva
che alla prima scintilla è saltata. Improvvisamente Gattuso eil suo popolo hanno perso fama e cuore da spot,
ma non la consapevolezza di essere
oltrelaperiferia,inunangolod'inferno buono per la solita cronaca riservataai demoni.Persino Feltriaccusa
i calabresi di razzismo, invitandoli a
sparare alla 'ndrangheta e non agli
immigrati. Ha ragione nell'indicare
ilbersaglio,maforseconfondeiruoli,
la differenza tra cittadini e Stato. Chi
ha sparato agli immigrati, avrebbe
potuto sparare a se stesso?
I
Staino su “L’Unità”
Pd, no alle carte
truccate
segue dalla prima
tratte dalla società civile (la quale così
avrebbe però finito per costituire piuttosto unascialuppa disalvataggio) bastasse a rianimare una scena politica anemica dove recitavano da decenni disastrosamente gli stessi attori. Con la loro scaltrezza furono le stesse forze politiche del
centro sinistra calabrese ad aprire i canali (che sapevano si sarebbero chiusi subito) all'ingresso di teste d'uovo con buone esperienze e capacità; avvertivano che
bisognava dare alla opinione pubblica
segnali di disponibilità verso esperti in
grado di rinsanguaresquadre di politici
logorate dalle lotte interne ai partiti e da
un potere usato a rischio, senza benefici
per i calabresi.
Si videro tutti insieme tanti di quelli
che poi per un quinquennio, tranne pause di allacci, concertazioni e intrighi con
rovine a catena soprattutto per il nascente Pd, hanno preso a litigare, più che a governare la povera regione che ripete purtroppo sempre gli stessi errori: ora sono
di nuovo gli stessi che intanto nel tempo
hanno cooptato qualche buon elemento
per dare un po’ di lustro ad un governo
regionalesempre piùspento edinguaiato, ma soprattutto per mostrare come la
politica sappia apprezzare i portatori di
competenze, intellettuali seri quanto disarmati (si ricordi il cap. VI, par. 6 del
“Principe”di Machiavelli : “tutti è' profeti
armati vinsono, e li disarmati ruinorono”). Ed appunto, allettati, titillati, coccolati, portati fin ad annusare il potere,
quegli esperti costruttori di progetti
vennero messida parte, osi allontanarono loro stessi, oppure usati come pivot a
calamitarequalchealtro pezzodisocietà
civile utile a far da copertura anche questa volta. Non sappiamo se i calabresi ricordano ancora quella commedia delle
primarie
(cosiddette!) che si tennero festosamente a S. Eufemia Lametia con le quali
venne incoronato un politico stagionato
come l'attuale governatore della Calabria: ebbene, in quella occasione, e poi dopo con una lista di candidati il fior fiore
della intellettualità politica, e col famoso
Listino, si vide bene che ruolo si voleva
assegnare alle generose avanguardie intellettuali calabresi. La storia si ripete
ma la memoria di quel che accade nel passato non va cancellata : non si può non
considerare che il presente, aggiungendo le sue nuove illusioni, o raffinando le
sue furberie, può aggravare un quadro
politico già di per sé molto traballante.
Con una area frammentata della Sinistra alternativa, pronta solo ad una
guerriglia a Sinistra, e con la spada di
DamoclediunaIdv chetentadichiudere
spazi al Pd, queste prossime elezioni regionali nelle quali non viene proposto
quasi nulla di serio ai calabresi i quali
hanno non pochi motivi di essere insoddisfatti per come ha operato nei cinque
anni la giunta di centrosinistra, non bisognerebbe disperdere energie ed allettare la gente con progetti vaghi e con
qualche merito acquisito da un governo
regionale che per lo più è andato avanti
senza una idea della crescita complessiva della Calabria. La classe politica ha finito per costituire un cappio al collo per
la nostra regione: per scioglierlo occorre
molto di più che iniziative di collateralismo che ricordano molto le vecchie strategie del Pci o della Dc con le quali venivano create liste di appoggio o chiamati a
raccolta i cosiddetti “esterni indipendenti”.
Non si può rendere difficile la vita al
maggior partito dell'opposizione il quale
non ha ancora superato la lunga fase dell'incompiutezza e, confuso e frastornato,
deve affrontare un momento elettorale
decisivo, incalzandolo su tutto quello su
cui è scoperto e inventandosi una specie
di ruolodi sinistra interna digoverno: la
Destra berlusconiana è corposa e questa
volta sa che si gioca in alcune regioni meridionali, Campania, Puglia, Calabria,
una partita dalla quale può uscire un leader “eternizzato” ed invincibile, (ed una
classe politica che gli fa corona, lo glorifica in ginocchio), o viceversa può interrompersi il suo ciclo vittorioso. Non ha
senso preparare altri mazzi di carte truccate con cui indebolire fondamentalmente l'azione di un Pd che deve trovare
subito le energie per arrestare l'onda nera, senza d'altra parte riuscire a togliere
poi dall'isolamento l'area della sinistra
radicale indomabile e non facile a piegarsi a progetti dell'ultima ora sospettabili
di essere delle trovate strumentali.
Nel Mezzogiorno in particolare, dove
c'è il rischio di un voto “nordista”vincente, dove il berlusconismo ha trovato modo di essere rafforzato dal tradizionale
trasformismo che alligna da queste parti, e si appresta a mietere altro successo
perrestare piùforte insella, sipeggiorerebbe molto la situazione a disunire e diversificare i fronti di lotta, interferendo
negativamente con la linea che almeno a
partire da febbraio dovrebbe rendersi
chiara nel Pd: liste pulite con un buon numero di candidati provenienti anche dal
popolo esterno delle primarie, qualche
progetto solido per il futuro della Calabria. Sarebbero intralci ed interferenze
le retoriche dell'innovazione e l'avanguardismo meridionalista: va lasciato
alla Destra il vanitoso ed ambiguo elogio
del “fare” cui essa tornerà nel corso della
campagna elettorale ad ispirarsi, e non
importa se quel “fare” non è stato altro
che annunci e scarabocchiati provvedimenti.
Franco Crispini
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La Tribuna 19
Mercoledì 13 gennaio 2010
Mercoledì 13 gennaio 2010
Gli immigrati, componente La rivolta di Rosarno
strutturale della nostra società una stagione all’inferno
dalla prima pagina
che richiede una profonda riflessione sia
per coglierne le cause sia per proporre i
necessari rimedi. Innanzi- tutto partiamo da una breve analisi del fenomeno dell'immigrazione straniera in Italia. Come'è noto, dopo la conclusione della parabola migratoria italiana, che ha visto dal
1861 al 1971 ben 26 milioni di italiani migrare nelle Americhe e nei paesi del Nord
Europa, dall'inizio degli anni '80 i flussi
si sono invertiti e l'Italia è divenuto un
paese di immigrazione. Alla fine del
2008, se si considerano anche gli immigrati irregolari, in Italia vivono stabilmente quattro milioni e mezzo di stranieri, ovvero quasi il 7% della popolazione.
Se si tiene conto che la popolazione straniera si concentra in larga parte nel Nord
e nel Centro, segue che la percentuale di
immigrati in queste zone è ancora molto
più elevata, 13-15 %. L'immigrazione ha
contribuito a invertire la tendenza demografica dell'Italia, tanto che oggi la popolazione italiana è in crescita grazie soprattutto agli stranieri (in media negli
ultimi anni si è avuto un saldo attivo di
300 mila immigrati). Nei prossimi anni i
flussi immigratori saranno ancora consistenti e forse in ulteriore crescita per
tutta una serie di cause, alcune delle quali
vengono qui succintamente esaminate.
La pressione demografica diventerà
più forte quando usciranno dal mercato
del lavoro i figli del baby boom degli anni
'60 del secolo scorso, sostituiti dalle generazioni anemiche del baby bust degli anni
'80. Nel prossimo futuro, grazie all'aumento del livello di istruzione secondaria
e universitaria, molti più italiani rifiuteranno certi lavori. L'invecchiamento della popolazione nei prossimi decenni raggiungerà livelliancora maggioridi quelli che si osservano oggi e di conseguenza
aumenterà la richiesta di manodopera a
basso costo nel settore dei servizi domestici alle famiglie, anche sulla spinta di
un probabile aumento dell'occupazione
femminile; la medesima esigenza si avrà
anche in altri settori come l'edilizia, l'agricoltura, i servizi turistici. Sarà pertanto veramente difficile per i futuri governi sottrarsi alla pressione di sanatorie
dei lavoratori irregolari. Né è pensabile
prevedere un'attenuazione dei flussi per
effetto della crisi economica in quanto i
settori indicati in precedenza sono proprio quelli meno sensibili all'effetto di
una crisi. Di conseguenza se le immigrazioni si manterranno sui ritmi di crescita
dell'ultimo decennio nel 2020 la popolazione straniera in Italia raddoppierà.
Il nostro paese si è trovato impreparato
a gestire questa massa sempre crescente
dipersone, percuiallagovernance delfenomeno si è scelto di fronteggiare l'emergenza con varie sanatorie, ultima in ordine di tempo quella che ha trasformato
l'immigrazione irregolare in reato penale, caso unico nella giurisprudenza di
reato amministrativo che ha valenza penale. Bisogna prendere atto che gli immigrati oggi costituiscono un elemento
strutturaledellanostra societàechecontribuiscono in maniera non banale alla
crescita economica. Si registra una crescitacontinuae sostenutadeglistranieri
regolarmente occupati e altrettanto può
dirsi dei titolari di imprese, soprattutto
extracomunitari. Le cifre fanno considerare gli immigrati imprenditori come i
nuovi protagonisti dello sviluppo italiano basato sulla piccola impresa e le piccole imprese gestite da stranieri contribuiscono al benessere economico generale,
fornendo beni e servizi a prezzi competitivi, in settori a minore valore aggiunto. Le
imprese immigrate mettono in comunicazione tra loro sistemi economici, politici e socio culturali differenti, coinvolgendoli nel processo di produzione, distribuzione e consumo finale, offrendo vantaggi sia per le comunità immigrate sia per
la società locale e la sua economia
I governi che si sono succeduti in quest'ultimi decenni non si sono mai veramente posti il problema dell'inserimento
in modo armonico nella società di questa
crescente massa di nuovi cittadini. Secondo le esperienze di altri paesi è possibile individuare tre modelli di integrazione: l'assimilazione, ovvero la perdita delle caratteristiche culturali del luogo di
origine; l'integrazione multiculturale,
ovvero il mantenimento di tratti culturalmente ben distinti e lo sviluppo di società parallele di solito concentrate dal
punto di vista territoriale; l'integrazione
interculturale, cioè la contaminazione
culturale tra nuovi e vecchi cittadini. In
Italia, per le caratteristiche con cui si sta
evolvendo il fenomeno e grazie alla mancanza di forti concentrazioni di immigrati in determinati territori, il modello più
idoneo sarebbe quello dell'integrazione
interculturale che eviterebbe l'assimilazione verso gli strati bassi della società
dei giovani figli degli immigrati, caratteristica che in altri contesti (per esempio
Francia e Inghilterra) ha prodotto gravi
tensioni sociali. Ma, come si diceva, i vari
governi non hanno seguito nessuna politica di integrazione, né si sono mai adoperati al varo di norme per attenuare i disagi delle fasce più emarginate degli immigrati regolari, come per esempio predisporre un piano casa, né per realizzare
una accoglienza decente degli irregolari,
né per offrire alloggi temporanei ai lavoratori immigrati impiegati nei lavori stagionali in agricoltura. La crisi economica ha poi ancora di più acuito i problemi:
molti immigrati espulsi dalle fabbriche
del Nord vagano per l'Italia per trovare
impiego stagionale in agricoltura, in Calabria in inverno per la raccolta delle
arance, in primavera in Puglia per la raccolta delle olive, in estate in Campania per
quella dei pomodori, determinando in
certe aree di queste regioni insediamenti
dormitori, veri e propri ghetti, come
quelli che abbiamo potuto vedere in questi giorni dai servizi televisivi. Migliaia di
persone sfruttate a 20 euro al giorno, alla
mercè dei caporali con lo Stato assente, le
Regioni e le amministrazioni locali indifferenti. A Rosarno, in una realtà già di
per sé difficile per degrado e povertà, la
presenza in questa piccola comunità di
una forte concentrazione di immigrati,
non tutti in verità irregolari e clandestini, ha nel corso di questi anni alimentato
tensioni xenofobe, che sono sfuggite di
mano alla stessa 'ndrangheta che su di essi si arricchisce, con reazioni a catena che
hanno portato al disastro di cui siamo
stati testimoni. Quello che è accaduto a
Rosarno si verificherà con certezza in altri posti e forse con conseguenze ancora
più devastanti se non si affronterà in modo tempestivo e serio il problema dell'accoglienza dell'immigrazione e di quella
irregolare in particolare, per quest'ultimarifuggendo dall'ideache possaessere
risolta accentuando le espulsioni di massa.
Giuseppe De Bartolo
dalla prima pagina
gli oliveti basiliani tra i più antichi d'Italia, a
due passi dal più grande porto per transhipment del Mediterraneo. Rosarno, un luogo segnato dalla 'ndrangheta e un Comune sciolto
per mafia. Rosarno, dove come in un girone
dantesco trova(va) abitualmente asilo una
moltitudine d'invisibili, di migranti stagionali.
Giovani, uomini per lo più, solo poche le
donne; giovani, tra i 20 e i 30 anni, non tutti e
non solo irregolari, clandestini da respingimenti, come vorrebbe l'onorevole ministro
Maroni, verso i quali- a suo dire - si sarebbe
manifestata sinora eccessiva tolleranza.... Arrivano dai Sud del mondo, ogni anno, lavorano qualche mese alla raccolta degli agrumi e
delle olive, poi vanno via, a metà febbraio, per
spostarsi in Puglia per la raccolta del pomodoro. Vivono in un melting pot di condizioni precarie: in quei non-luoghi che sono le ex fabbriche, senza luce, acqua, riscaldamento, finanche senza un tetto, con bagni chimici che non
vengono svuotati per giorni e interi giorni...
Sono africani: ivoriani, ghanesi, marocchini,
nigeriani... Vivono in un territorio segnato da
famiglie il cui cognome è impresso in rossoenero nella storia della Calabria, dove oggi nel
ridisegno strategico delle 'ndrine, sono anche
e soprattutto le donne a comandare… Lavorano per 25 euro al giorno (trasporto ai campi
escluso, escluso l'acquisto di stivali e guanti
necessari alla raccolta, ovviamente escluso
quello che devono ai caporali…). Malgrado
questo, nel corso di questi anni, questi invisibili hanno avuto il coraggio di diventare simbolo di battaglie di libertà e dignità; quello
stesso coraggio che troppo spesso è mancato a
chi quei territori abita da sempre. E così hanno denunciato abusi, aggressioni, ritorsioni,
episodi di violenze solo apparentemente gratuite. Una umanità ferita e umiliata dagli interessi della criminalità organizzata e non…
Esseri umani, paradossalmente schiavizzati
e criminalizzati.
A volerla dire con Rimbaud, una Stagione
all'Inferno, da dissoluzione del mondo del lavoro nero.
Si è come rotta, a Rosarno, la sentimentalità
dei luoghi tra neri e popolazioni locali, in una
Regione - la Calabria - dove pure - come a Riace
- s'è fatta società locale da politiche virtuose
d'accoglienza dell'Altro. A Riace, dove la forma meticciata e l'interculturalità si sono trasformate in ricchezza. Si è come infranto l'equilibrio, in verità in quel luogo spesso assai
precario, lo stato di convivenza tra popolazioni locali e migranti. E si sono vedute scene d'una guerriglia urbana, che ha superato in concorrenza le bidonvilles parigine di qualche
tempo fa.
Sono più di dieci anni che i migranti lavorano nella Piana, anche e soprattutto per la cri-
minalità organizzata…E sono tollerati finché
provvedono alla raccolta delle arance o delle
olive, gestita per lo più dalle organizzazioni
criminali. Pare strano che i problemi si siano
verificati solo alla fine del periodo della raccolta, quando magari chi, tra i più fragili, ha protestato per avere la propria paga è stato aggredito… Pare strano, anche considerato che forse sta cambiando, e sicuramente cambierà a
partire dai fatti di Rosarno, la geografia della
manodopera da lavoro nero. E in Calabria i caporali iniziano a prediligere manovalanza
d'altra etnia, magari rumena…
Certo, questa vicenda di clandestinità, d'illegalità diffusa, di mancanza di diritti è anche
e soprattutto il risultato d'una legge razzista,
la Bossi-Fini, che sinora ha creato solo barbarie. Ma dovremmo interrogarci anche su
quella parte di noi che la barbarie l'ha praticata, girando armata per le strade di Rosarno,
dando la caccia sfrenata all'Altro…. Ben sapendo che fortunatamente c'è una Calabria
differente, come quella dei compagni di Cosenza, che in visita ai migranti feriti, in ospedale, portando abiti e dolci s'accompagnavano con un cartello: “L'altra Calabria vi abbraccia”.
Oggi a Rosarno di neri quasi non ce ne sono
più….Li hanno deportati, per una nuova forma d'esodo, nei Cpa a Crotone, Bari, Foggia,
chissà….
Li ho visti passare stipati negli autobus. Dai
vetri filtravano sguardi impauriti e umidi, e
non per la pioggia che correva forte… Erano
scortati dalle auto della polizia, a Cosenza, che
pure è città aperta e tollerante, che sin dalle
sue origini ha praticato l'accoglienza dell'Altro, come fu per quel re barbaro d'Alarico.
Che, a volerla dire tutta, qui si sarebbe potuto mandare qualche segnale reale in più: che
qui è soprattutto mancata la sensibilità e la generosità istituzionale, da prossimità sociale e
solidale…
Sono andati via….Sperando che con loro
non s'involi la speranza di costruzione di
un'Altra Calabria possibile, che pure i neri di
Rosarno hanno rappresentato. Nella consapevolezza che molto dipenderà da noi: dalla
nostra volontà di non dimenticare quello che
in sole 48 ore è successo, in quel lembo di Calabria.
E molto dipenderà dalla nostra capacità di
farne una questione nazionale, di Rosarno.
Iniziando a porci delle domande, tante. A partire da quelle arance, che spesso sono sulle nostre tavole, che arrivano sui mercati da comunità globale. Su chi, e come le raccoglie quelle
nostre arance… Arance amare! Che per Coldiretti nel passaggio dai campi alle nostre tavole il prezzo s'impenna e aumenta del 474%....
Spendendosi, collettivamente, per altre forme di percezione e simpatia dell'Altro.
Eva Catizone
*coordinamento nazionale Sel
Un dramma umano e sociale: il manifesto dei docenti
fruttamento degli extracomunitari, responsabilità delle autorità locali, ruolo
della criminalità organizzata e lezione
dell’Olocausto. Sono questi i quattro punti cardine su cui si snoda la riflessione di un gruppo
di docenti universitari, all’indomani del dramma umano e sociale consumatosi a Rosarno,
che ha portato la Piana di Gioia Tauro alla ribalta delle cronache nazionali.
Il documento è firmato da Mario Alcaro (docente Università della Calabria); Franco Altimari (docente Università della Calabria); Piero
Bevilacqua (docente Università di Roma La Sapienza); Guerino D’Ignazio (docente Università della Calabria); Silvio Gambino (docente
Università della Calabria); Francesco Garritano (docente Università della Calabria); Peppino Lavorato (già sindaco di Rosarno); Fulvio
Librandi (docente Università della Calabria);
Guido Liguori (docente Università della Calabria); Luigi Lombardi Satriani (docente Università di Roma La Sapienza); Amelia Paparazzo (docente Università della Calabria); Tonino
Perna (docente Università di Messina); Raffaele Perrelli (docente Università della Calabria);
Giuseppe Pierino (già deputato Pci); Domenico Rizzuti (Cgil); Giuseppe Roma (docente Università della Calabria); Armando Taliano
Grasso (docente Università della Calabria); Vito Teti (docente Università della Calabria).
«La ricostruzione cronachistica dei fatti di
S
Rosarno è oggi nota a tutti -scrivono i docenti-.
Da questo episodio scaturiscono almeno quattro riflessioni: Esistono in Calabria condizioni
di sfruttamento della mano d’opera bracciantile extracomunitaria incompatibili con la permanenza dentro i confini dello stato di diritto.
A essere fuori da questa cornice non sono però,
come crede qualcuno, soltanto i protagonisti
della vicenda in atto, cioè le vittime dello sfruttamento e i loro carnefici, ma l’intera porzione
di territorio nazionale che trasforma in denaro per gli occidentali lo sfruttamento degli immigrati extracomunitari. Mai come in questo
momento diviene chiaro il legame tra la rottura del “diritto”e la crisi dei “diritti”».
Il ripristino della “legalità”, secondo l’interpretazione dei firmatari,non consiste «nell’allontanamento degli immigrati africani o nella
loro espulsione, ma nella critica politica e socialedella praticadellorosfruttamento enella
conseguente abolizione dello stesso attraverso gli strumenti della legalità repubblicana.
La condizione originaria di ogni conflitto e di
ogni illegalità è nella riduzione in schiavitù di
esseri umani nella Calabria del XXI secolo, non
nella loro ribellione».
«Le responsabilità della situazione determinatasi riposano sugli apparati dello Stato preposti alla tutela della legalità, sugli apparati di
governo degli enti locali - prosegue il documento -. L’impegno di alcuni sindaci, come
quelli di Badolato, Riace e Caulonia, proprio
sui temi dell’accoglienza, ha mostrato che le
amministrazioni locali possono intervenire
su queste pratiche e generare forme di imprenditoria etica e solidale, non imperniate
sulla massimizzazione del profitto».
Analizzando il conflitto odierno, e la pratica
dello sfruttamento della manodopera africana, i docenti non possono che soffermarsi sul
«ruolo di coordinamento da parte della criminalità organizzata, messa sotto accusa, circa
un annofa, propriodalla comunitàafricana di
Rosarno. In quella circostanza, tuttavia, la
protesta degli immigrati raccolse la solidarietà della cittadinanza onesta e laboriosa».
Infine, l’ultima riflessione: «Non è peregrino, ma sicuramente degno di nota, che a molti
in questi giorni sia venuto in mente il precedente dell’Olocausto e dei lager nazisti (Adriano Sofri sulla Repubblica e Barbara Spinelli
sulla Stampa citano entrambi Primo Levi). La
condizione di servitù e di annullamento di
ogni dignità umana su cui si regge la produzione di ricchezza di gran parte del capitalismo
occidentale è la scatola grande che contiene la
piccola scatola di Rosarno, dei suoi immigrati
e della vergognosa caccia all’uomo di colore.
La questione del lavoro e della sua dignità torna ad essere una questione vitale per la tutela
della democrazia di tutto il mondo occidentale
e del nostro paese».
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20 La Tribuna
21
Mercoledì 13 gennaio 2010
REDAZIONE: via Cavour, 30 - 89100 Reggio Calabria - Tel. 0965.818768 - Fax 0965.817687 E-mail: [email protected]
San Luca
Villa San Giovanni
Ex Vottari, ombre
bis sul verbale
Il sogno chiamato
“Porto pesce”
a pagina 31
Rosarno
Dopo la Rivolta
c’è discordanza
a pagina 35
a pagina 36
Il nuovo prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, delinea i programmi del suo operato
«Sinergia e rispetto delle regole»
«Per lo sviluppo del territorio è necessaria un’azione condivisa da istituzioni e società»
di FRANCESCO TIZIANO
Il tema della legalità
LUIGI Varratta è il nuovo prefetto di Reggio
Calabria da una settimana, ma non ha avuto il
tempo nemmeno di avviare il giro di incontri
istituzionali. Prima la bomba collocata all'ingresso degli uffici della Procura generale e del
giudice di Pace, poi la guerriglia urbana di Rosarno, passando dalla riunione del comitato
nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica
alla presenza dei ministri Roberto Maroni ed
Angelino Alfano, ed in attesa dell'arrivo del
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: tutto in una manciata di giorni. Il prefetto
Luigi Varratta non si smarrisce: «Direi un
esordio impegnativo, il classico battesimo di
fuoco: ma preferisco la vivacità sociale nei posti
dove opero. E' chiaro, ma lo sapevo benissimo,
che Reggio sia una città piena di criticità ma
anche di risorse umane e paesaggistiche di primissimo ordine». Raccoglie una duplice, pesante eredità:«Chi hapreceduto sichiama Luigi De Sena e Francesco Musolino. Due grandi
prefetti: è chiaro che devo cercare di fare almeno quanto loro. Questo è il mio impegno ed anche il mio auspicio». Tante le emergenze da affrontare, partendo da una strategia ben precisa: «Sinergia, ci vuole un'azione condivisa tra
tutte le componenti le Istituzioni. Ma anche
della società civile, delmondo economico, della
scuola, della Chiesa, dei sindacati e del cittadino. Ogni segmento della società dovrà cooperare verso la medesima direzione. Tutti dobbiamo condividere un unico
obiettivo, nell'ambito dei
propri, distinti, ruoli. Percorrendo questa strada si
assicura la legalità, lo sviluppo e la crescita economica e sociale di un territorio».
Luigi Varratta è un pugliese doc, origini baresi e
tanti anni vissuti nel Leccese. Della Calabria conosce bene la realtà di Crotone dadove provienee dove
ha diretto la prefettura
per un anno e mezzo. Ai reggini si presenta lanciando un messaggio di responsabilità: «Bisogna avere maggiore fiducia nelle Istituzioni, la
gente deve comprendere che le regole ci sono e
sono anche tante. Ma è fondamentale avere il rispetto delle regole. So che c'è distanza tra il cittadino e le Istituzioni e noi dobbiamo rispondere garantendo efficienza e tempestività di intervento. Noi ci sforziamo, e lo faremo ancora
di più, per garantire questo. Ma dal cittadino ci
aspettiamo non solo la pretesa dei dritti ma anche il rispetto delle regole. Non lo invento io il
detto che “i diritti camminano sulle gambe dei
doveri”. Ma i diritti non devono essere pretese.
Miglioriamo i comportamenti e tuitta la società ne beneficerà. Partendo dalla convinzione
che a Reggio e nella sua provincia ci sono tantissime, la stragrande maggioranza di gente
per bene».
Impossibile non trascinare la conversazione
sulla guerriglia urbana di Rosarno, «dove lo
Stato è intervenuto con prontezza per una esigenza di ordine pubblico dove nessuno è stato
cacciato e dove chi tra gli immigrati è in regola
con il permesso si soggiorno e un contratto di
lavoro regolare potrà ritornarci quando vorrà
e lo riterrà come coloro che hanno deciso di restare a Rosarno». Uno Stato che non intende
spegnere i riflettori: «Il ministro Maroni ha approntato il potenziamento della task force istituzionale, costituita da Ministeri dell'Interno e
del Welfare e Regione, aprendo anche alla forze
sociali, volontariato, per ricostruire una fase
nuova di fiducia tra lavoratori immigrati e popolazione locale. E tenendo conto che in quelle
baraccopoli c'è l'uomo, la persona».
Consiglio
comunale
di fuoco
L’impegno
di tutti per
aumentare
la fiducia
della gente
Il nuovo prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta (photo Adriana Sapone)
Camere di Commercio
Il progetto
Tutti a Roma dopo lo strappo
Realtà Cardiochirurgia
LUCIO Dattola, questa mattina, sarà a Roma nell’ultimo
tentativo che UnionCamere
farà per ricucire lo strappo
fra gli enti camerali calabresi. Reggio, infatti, insieme a
Cosenza ha rotto con Vibo,
Cosenza e Crotone per dar
vita all’Unione “Nord-sud”. Il
presidente reggino sarà più
determinato che mai.
ACCESI di nuovo i motori
per una cardiochirurgia il
cui progetto a Reggio Calabria languiva da circa
due anni nei cassetti
dell’ex
commissario
all’emergenza sanitaria
della Regione Calabria,
Vincenzo
Spaziante,
adesso si cerca di recuperare il tempo perduto.
a pag. 26
Lucio Dattola
a pag. 22
Mario Santagati
CONSIGLIO comunale
infuocato ieri il tema è la
legalità. Guerra aperta
tra centro-sinistra e centro-destra, a Reggio Calabria. Ilsindaco PeppeScopelliti parla per un’ora e
mezza e fa l’elenco di tutti
gli interventi del Comune: «Abbiamo ereditato
decine di beni confiscati
che noi abbiamo messo a
disposizione della comunità.
La commissione antimafia regionale, quando il
governatore era Chiaravalloti, è riuscita a fare
avere a Reggio due milioni e mezzo di euro. Voi del
centro-sinistra avete firmato i decreti per sgombrare i beni confiscati alla
mafia, ma io e la mia giunta li abbiamo liberati dalle
cosche». Alle parole del
sindaco c’è una sorta di insurrezione da parte del
centro-sinistra. E volano
accuse. Ma Scopelliti punta più in alto e un segnale
lo lancia a Guccione: «Ho
chiamato il segretario del
Pd, la mia non è una provocazione, lavoriamo in
entrambi gli schieramenti per stilare liste che siano pulite per davvero».
servzio a pagina 23
LA SOLIDARIETÀ
Pari Opportunità accanto ai magistrati
LA Commissione Pari Opportunità del Comune, in seguito al gravissimo atto intimidatorio, ha votato all'unanimità un documento di solidarietà alla Magistratura reggina «da sempre impegnata nella lotta alla
criminalità organizzata divenuta, negli
anni, una piaga per il nostro territorio».
E proprio in occasione di questi deprecabili atti che lo spirito che anima il lavoro della Commssione si rafforza, spingendosi
sempre di più verso gli obiettivi prefissati:
promozione della cultura della non violenza e della integrazione sociale, lotta a tutte
le forme di violenza, lotta alla criminalità
organizata. In una nota si evidenzia: «In
quest'ottica si ritiene che tutte le istituzioni debbano essere vicine e fare quadrato intorno ai Magistrati, coadiuvando la loro
azione repressiva, con azioni mirate alla
sensibilizzazione dell'opinione pubblica
attraverso politiche di prevenzione già avviata nellescuole. Ed,infatti, èproprio nel-
le scuole che deve iniziare la cultura della
non violenza e del rispetto delle leggi e di
tutte le istituzioni».
La Commissione, di concerto con l'Amministrazione comunale, tante cose le ha
già fatte (Osservatorio contro la violenza;
sostegno alla Casa della Donna; organizzazione di una marcia contro tutte le forme di
violenza nel marzo 2009; partecipazione
alla marcia per la pace tenutasi di Capodanno), ma ritiene di doverne fare ancora tante
«perché fin quando ci sarà qualcuno che
penserà di potere commettere impunemente un gesto come quello dei giorni
scorsi, significa che ogni cittadino onesto
ha fallito! Pertanto l'augurio è che la Magistratura diventi sempre più forte e che
ogni Magistrato si senta sostenuto da un
esercito di personeoneste che, condividendo il sentimento di legalità, facciano fronte
comune e lo coadiuvinonella non facile lotta alla criminalità».
L’attentato in Procura generale
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Reggio
Mercoledì 13 gennaio 2010
Avviate le procedure per la realizzazione della struttura ospedaliera del “Centro Cuore”
Cardiochirurgia, adesso è realtà
Si aspetta soltanto il parere del direttore generale dell’assessorato alla Sanità
di DOMENICO GRILLONE
ACCESI di nuovo i motori per
una cardiochirurgia il cui
progetto languiva da circa
due anni nei cassetti dell’ex
commissario all’emergenza
sanitaria Vincenzo Spaziante, adesso si cerca di recuperare il tempo perduto. Come
già pubblicato ieri da questo
giornale, il presidente Agazio Loiero, nelle vesti del
nuovo commissario al posto
di Spaziante, ha firmato l’ordinanza 26. Quella che in base all’ex articolo20 sull’edilizia sanitaria, prevedeva una
serie di interventi a favore
dell’azienda
ospedaliera
Bianchi - |Melacrino – Morelli”, compresa la nuova struttura di cardiochirurgia per
la quale si era già provveduto
all’appalto con l’associazione temporanea d’impresa
formata dalla ditta EdilMinniti e Ge. Adesso il direttore
generale dell’azienda ospedaliera reggina, Mario Santagati, aspetta il parere del
dirigente generale dell’assessorato regionale alla sanità riguardo la programmazione e che sarà rilasciato
a breve. Intanto sono stati
predisposti tutti i documenti, peraltro già inviati all’ex
commissario Spaziante ma
che adesso dovranno essere
riattualizzati ed arricchiti
da altri adempimenti burocratico-amministrativi.
L’ottimismo in queste ultime
ore sembra essere il sentimento predominante in una
storia che aveva suscitato in
questo ultimo periodo polemiche spesso aspre per episodi, dal presidente della
Provincia Giuseppe Morabito fino a quello recente che ha
coinvolto il consigliere regionale Alberto Sarra, legati
proprio alla difficoltà di accedere a cure adeguate per
l’assenza in città di strutture
sanitarie cardiochirurgiche. “I nostri cardiologi
adesso opereranno con più
Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Mario Santagati
serenità – dice il direttore sanitario Mimmo Mannino - e
la realizzazione del Centro
cuore rappresenterà un implicito riconoscimento a tutto l’impegno che hanno profuso in tutti questi anni, dando tutto quello che potevano
dal punto di vista strutturale”. Intanto c’è da dire che da
tempo la Regione ha dato
l’autorizzazione per espletare il concorso per il cardiochirurgo e tutte le altre figure professionali necessarie
per fare funzionare al meglio il Centro Cuore quando
la struttura sarà realizzata.
Per quanto riguarda le imprese che dovranno costruire la struttura, il direttore
generale Santagati prenderà contatti al più presto per
regolarizzare tutte quelle
formalità che alla fine consentiranno di consegnare i
lavori.
Un paziente ospite di un reparto di cardiochirurgia
I lavoratori chiedono un sussidio oltre la mobilità e il reinserimento occupazionale
Ex polo tessile, ecco l’integrazione
Summit sulla struttura di San Gregorio tra gli assessori regionali Tripodi e Maiolo
SI È SVOLTO ieri pomeriggio, nella
sede del dipartimentoregionale delle
Politiche delLavoro, unincontro sulle problematiche dei lavoratori
dell’ex polo tessile reggino di San
Gregorio che sono, attualmente, percettori del sussidio della mobilità in
deroga.
Alla riunione – informa una nota
dell’ufficio stampa della Giunta regionale –hanno partecipato gli assessori Mario Maiolo (in foto) e Michelangelo Tripodi, il direttore generale
del dipartimento Lavoro Marinella
Marino, e una delegazione della Uil.
I rappresentanti dei lavoratori, che
per il 2010 percepiranno un sussidio
minimo di 400 euro mensili, hanno
sollecitato un’integrazione al reddito
e misure di reinserimento occupazionale.
Maiolo e Tripodi hanno rassicurato i lavoratori circa la possibilità di integrare il loro reddito mensile attraverso misure di politica attiva, quali
corsi di riqualificazione e riconversione che sono obbligatori per legge.
Inoltre, hanno fatto presente che
sono in atto bandi della Regione che
prevedono bonus riguardanti la possibilità di assunzione afavore di lavoratori percettori di ammortizzatori
sociali in deroga, bonus che in alcuni
casi coprono il 75% del costo del lavo-
ro per un periodo di tre anni.
Gli assessori Maiolo e Tripodi, inoltre, si sono impegnati a individuare,
tra i partecipanti al bando, quelle
aziende che hanno presentato richieste per l’area di Reggio Calabria e, tramite le organizzazioni sindacali, a illustrare i benefici regionali e nazionali di cui potrebbero godere.
Il dipartimento, infine, si è impegnato adare prioritàalla valutazione
della condizione dei lavoratori dell’ex
polo tessile in modo da consentire loro, al più presto e in ogni caso, di beneficiare di tutti gli strumenti previsti
dalla legge e dal Fondo sociale europeo.
A sostegno dei cittadini nelle pratiche legali
Per le squadre antincendio
Un “Avvocato per amico”
sbarca nella I circoscrizione
Afor, la Fenalf-Cub
«I forestali
non sono pagati»
di FRANCESCO RUSSO
PROBLEMATICHE familiari,
ma non solo. Dopo Tremulini,
Pellaro, Catona, l' “Avvocato
amico” sbarca anche alla prima circoscrizione per prestare
assistenza legale gratuita ai
meno abbienti.
Un progetto importante,
quello nato per volontà dell'Unione Sindacale Forense di
Reggio Calabria, e realizzato
grazie al supporto dell'amministrazione comunale, dal reperimento delle sedi allo stesso collegamento con le Politiche Sociali per captare la domanda
dei cittadini bisognosi. Ieri, appunto, la presentazione della nuova “cellula” presso i locali
della circoscrizione “Centro Storico” in via Filippini, alla presenza del presidente Giuseppe Altobruno.
«Il servizio sarà attivo due
volte a settimana dalle 15 e 30
alle 17 e 30- hanno spiegato i
promotori- abbracciando qualunque problematica di tipo legale come stiamo già facendo
nelle altre sedi periferiche fin
dal mese di ottobre». Vista l'assenza dell'ultima ora dell'as-
sessore alle Politiche Sociali
Tilde Minasi, tocca quindi al
presidente Giuseppe Altobruno fare gli “onori di casa” sottolineando l'importanza dell'iniziativa.
«Riteniamo un nostro dovere istituzionale- ha spiegato
Altobruno- accogliere questo
progetto dandogli una sede
presso i nostri uffici. Un impegno non nuovo, nel nostro caso, visto che presso questa circoscrizione esiste già un servizio di assistenza
sociale
nonché
una sede dell'associazione “Auser”
dedicata agli anziani».
Anche nel caso
dell'Avvocato
amico, «è chiaro
che una sede così
centrale- ha proseguito Altobrunosi presta ad accogliere le istanze non solo dei residenti, ma anche di una buona
fetta di città che ogni giorno
gravita intorno a questa zona
per vari interessi». Spazio,
quindi, ai veri protagonisti,
ovvero alle giovani “toghe” ( al
Centro Storico ve ne saranno
altre quindici, per una sessantina in tutto nelle quattro sedi )
che andranno a rendere concreto il servizio.
Servizio attivo
due volte
a settimana
per due ore
A spiegare la particolare “filosofia” sottesa al progetto, è il
presidente
dell'Unione Sindacale Forense, Michele Miccoli.
«Trattandosi di liberi professionistiprecisa- il nostro
non è un vero e proprio sindacato, bensì
un soggetto che vuole tutelare e diffondere un'immagine
sociale dell'avvocato. In questo senso, i Il presidente della I circoscrizione Altobruno
benefici di un'iniziativa come questa sono molte- ti, violenze, ma anche casi anplici, e riguardano sia i giovani cora più controversi come i riavvocati che in questo modo conoscimenti di paternità».
Il presidente Miccoli espone
hanno la possibilità di farsi le
ossa praticando concretamen- con orgoglio il percorso avviate la professione, sia le istitu- to, annunciando a breve anche
zioni che tornano a far sentire uno sportello in carcere per i
la propria presenza concreta detenuti, bloccatosi solo all'ulsul territorio». Senza dimenti- timo momento per carenze di
care, ovviamente, i destinata- personale dell'istituzione peri, spesso indirizzati agli spor- nitenziaria. Infine, il bilancio
telli legali dalle Politiche So- tracciato sui primi mesi di serciali del Comune e dei quali, do- vizio dal vicepresidente dell'Upo la partenza nei mesi scorsi, nione Sindacale Forense, Dosi può già tracciare un primo menico Callea. «Stiamo ottenendo un buon riscontro in
“identikit”.
«Gli ambiti per cui si chiede tutte le sedi- spiega- tranne forassistenza legale sono i più se in una realtà difficile come
svariati- spiega Miccoli- ma Arghillà, che pure avrebbe
forse il principale è quello fa- particolare bisogno di assimiliare. Litigi, maltrattamen- stenza».
LA FENALF-CLUB sollecita il commissario dell’Aforper lacorresponsionedelleindennità di spegnimento e di pronto intervento agli operai forestali impegnati nelle
squadre Aib (antincendio) da giugno a ottobre. Il sindacato constata da parte del
gruppo dell’Afor e del dipartimento di forestazione un’insensibilità particolare a non
discutere e affrontare i problemi salariali e
rivendicativi dei lavoratori dovuti essenzialmente al pagamento di quanto deve essere corrisposto in busta paga ogni mese.
Secondo il sindacato i lavoratori e le spettanze maturate subiscono ritardi ingiustificati ogni mese , a differenza di quanto accade per i dirigenti che invece si ritrovano
ad essere pagati puntualmente.
Il sindacato denuncia: «È grave il comportamento di tale gruppo dirigenziale,
considerato che a tutt’oggi i lavoratori
dell’Aib attendono il pagamento delle indennità di reperibilità per lo spegnimento
nei giorni feriali e festivi degli interventi».
Inoltre il segretario regionale della Fenalf-cub, Carmelo Nucera lancia un appello ai lavoratori interessati per organizzare
alcune iniziative di autoconvocazione
all’Afor e all’assessorato se non ci saranno
risposte adeguate per chiedere da subito il
pagamento delle somme riconosciute non
inserite nelle busta paga di novembre e dicembre così some già assicurato e garantito precedentemente dall’Afor e dall’assessorato alla Forestazione. La Fenalf- Cub si
farò promotrice di inviare un telegramma
per una richiesta di incontro con l’Afor insieme ad una delegazione di lavoratori interessati.
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22 Reggio
Il consesso cittadino si riunisce per un solo ordine del giorno. Dibattito aperto sul dopo bomba
La legalità infiamma il Consiglio
Scontro frontale col centrosinistra. Scopelliti parla per più di un’ora
di ANDREANA ILLIANO
LA CRONACA
Due ordini del giorno
ognuno si vota il suo
Seby Romeo
DUEsono gli ordini del giorno sulla legalità presentati
ieri in consiglio comunale.
Uno arriva dal Pdl che condanna appunto il grave gesto della bomba davanti alla
sede della Procura e un altro
arriva dal Pd (tanti i firmatari, tra cui il consigliere Romeo, in foto) che invece dichiara apertamente che non
si può dichiarare di essere
solidali con la magistratura
se poida partedel centro-destra sono arrivati, in momenti diversi vari attacchi
agli stessi magistrati.
Il clima in consiglio è stato quanto mai teso. E ogni
gruppo politico si è votato il
proprio ordine del giorno,
tra improperi vari che hanno portato più volte il presidente del consiglio comunale a riprendere i consiglieri
di entrambi le parti che in
aula più che intervenire si
bacchettavano tra loro.
Il presidente Chizzoniti
lascia l’aula per protesta
CON grazia dopo il lungo
intervento del sindaco richiama i consiglieri comunali, se ne sono iscritti a
parlare ben undici e data
l’ora tarda, il presidente
Aurelio Chizzoniti chiede
collaborazione. Ma il clima
è teso. Scopelliti sa che non
è stato trovato un accordo
neanche sull’ordine del
giorno da presentare in
consiglio e confessa di essersi preparato un altro discorso, ma che alla fine ha
deciso di fare la differenza
con quelli dell’opposizione. Chizzoniti dopo aver
tentato la mediazione, capisce che deve fare un gesto eclatante, così abbandona il consiglio proprio
per il clima di tensione che
c’è in aula perchè gli interventi si accavallano e i consiglieri si azzuffano.
Neanche questo però
serve a sedare gli animi e il
dibattito con un clima di
grande nervosismo continua tra chi ha fatto e chi ha
detto.
L’idea del Pd è chiara,
anche se alla manifestazione dei sindacati sono
andati tutti, dai consiglieri di centro-sinistra a quelli di centro - destra e assessori regionali e amministratori locali, il punto è
che il Pd non si trova e non
è d’accordo con la linea
tracciata dalla maggioranza. Il sindaco lo viene a
sapere quando sta per arrivare in aula e lì decide di
fare la differenza tra la sua
amministrazione e le altre.
«Credevo che cercate il dialogo, almeno tra consiglieri che sono nella stessa
commissione, certo bisogna vedere chi ci va». Il
centro-sinistra controbatte a tono. E Chizzoniti lascia l’aula.
Le sedie destinate
Un autobus
al pubblico
contro l’omertà
restano vuote l’idea del Comune
SEDIE vuote. Tutti i posti
dove doveva esserci il pubblico restano vuoti. L’unica poltrona occupata è
quella dove siede il segretario cittadino del Pd, Nava.
la città a questo consiglio comunale, iniziato anche con un’ora e più di ritardo decide di non esserci.
Considerato che l’intera seduta è terminata oltre la
mezzanotte, è chiaro che
poca cosa resta degli interventi dei consiglieri comunali. In tanti hanno voluto
partecipare al dibattito
sulla legalità, forse anche
perchè erano due gli ordini
del giorno al vaglio del consiglio. E naturalmente
quello che è passato è stato
quello della maggioranza.
Ma di certo va registrato
(ed è una nota stonata per
Reggio) che la città non
c’era.
UN AUTOBUScon su scritto il no alal ‘ndrangheta girerà per la città. Lo ha annunciato il sindaco in consiglio comunale. Sarà un
autobus dell’Atam, dove si
fa chiaro appello al no
all’omertà. È un modo per
gridare il proprio sdegno
contro la criminalità organizzata.
E ad annunciare e spiegare meglio l’iniziativa,
oggi, proprio a Palazzo San
Giorgio, sarà il sindaco
Scopelliti a spiegare l’iniziativa, messa in piedi in
pochi giorni, dopo la bomba scoppiata davanti alla
Procura generale di Reggio Calabria. Una bomba di
chiara matrice mafiosa.
Una bomba che ha fatto tornare Reggio alle cronache
nazionali, ma in senso negativo. Ecco il no della città
ad avere un marchio, quello mafioso.
IL CONSIGLIO comunale si
infiamma anche sulla legalità. Centro-destra contro
centro-sinistra. Il sindaco
Giuseppe Scopelliti parla
per circa un’ora e mezza. E
fa i nomi. Sì fa i nomi delle
cosche che attanagliano il
territorio. Fa i nomi e dice di
essere contro i De Stefano, i
Lo Giudice, Labate, i Condello. Il clima all’inizio sembra disteso in realtà invece
la sala si infiamma. E lo
scontro con l’opposizione
diventa aperto. Forse su un
tema così ci si aspettava di
essere uniti, invece non accade.
Scopelliti dice di essere solidale con il procuratore Di
Landro. «Mi sono piaciute le
parole di Pignatone che dice
di essere contro anche la
‘borghesia mafiosa’ e anche
questa va combattuta. Bisogna intervenire sull’area
grigia, quella che viene aggredita e può diventare
complice della criminalità
organizzata. Io credo inoltre che la bomba davanti alla
Procura, atto di certo terribile, sia anche diventato una
sorta di provocazione così
grande da fa reagire la città.
Reggio è sana. Ed è contro la
‘ndrangheta». Il sindaco però non riesce a trattenere
una vena di polemica. Abbiamo avuto dalla giunta regionale presieduta da Chiaravalloti, da quella commissione antimafia ben due milioni e mezzo di euro. Noi abbiamo presentato la richiesta, a differenza di altri Comuni e abbiamo ottenuto
quei soldi. Non è facile neanche fare in modo che i beni
confiscati diventino poi patrimonio della comunità.
Noi ci siamo riusciti, voi (rivolgendosi al centro-sinistra) invece avete firmato i
decreti, ma non avete portato avanti poi il provvedimento». Scopelliti accusa:
«Sapete quanto ha lavorato
l’attuale commissione regionale antimafia? Sette ore
Il sindaco Scopelliti (durante il suo discorso) - foto Sapone
in un anno».
Il sindaco viene interrotto
più volte da qualche consigliere di centro-sinistra. È
chiaramente in disaccordo
il consigliere del Pdci, Massimo Canale e pure si sente
tirato in ballo, come centrosinistra Nuccio Fava: «Sin-
daco noi la lotta alla criminalità l’abbiamo fatta eccome, i decreti li abbiamo firmati per le confische di beni». Scopelliti risponde: «Sì
ma non avete poi mandato
via la gente che nelle case
dei beni confiscati ci viveva
dentro».
Dai banchi del Pdl è Antonino Nicolò a prendere le
parti del sindaco e con il centro-sinistra diventa un battibecco frontale. Insomma
chi si aspettava un consiglio
comunale bipartisan con
una decisione che mettesse
d’accordo tutti resta deluso.
Non c’è pale nella sala consiliare di Palazzo San Giorgio. L’intervento di Scopelliti è un sottolineare tutto ciò
che l’amministrazione ha
fatto e il primo cittadino,
con abilità, risponde anche
a qualche attacco che ha ricevuto in questi giorni. Uno
per esempio dai commercianti che, in una nota, hanno denunciato l’occupazione di suolo pubblico abusiva. «Noi abbiamo dato regole certe. E abbiamo anche
multato». L’assessore Candeloro Imbalzano parla delle norme sui centimetri degli stand della frutta. Vola
qualche risata.
La legalità, di certo, si misura anche dalle azioni quotidiane. E il primo cittadino
dice quante ne sono state
già fatte dal suo governo cittadino. In consiglio c’è quasi tutta la sua giunta. E i
consiglieri del Pdl stavolta
sono arrivati numerosi. Anche quelli dell’opposizione.
Da casa abitata da pregiudicati a sede dell’associazione antimafia
Il bene dai Lo Giudice a Riferimenti
IL SINDACO ricorda la sua azione su un
bene confiscato. Anche qui in consiglio fa
nome e cognome: parla dei Lo Giudice che
nel giorno in cui era stato deciso di dare
una casa confiscata al clan ad una famiglia nomade, qualcuno arrivò con una ruspa e demolì quell’edificio. In quel caso si
andò avanti. E oggi quella struttura è a
disposizione dell’associazione Riferimenti.
Il sindaco però dichiara pure che la legge sulle confische è talvolta troppo complessa. E la colpa non è delle amministrazioni che (a tutti i livelli) che non riescono
a portare avanti i progetti.
Insomma il discorso è ampio. Articolato. Solo che il consiglio si ferma ancora
una volta sulle polemiche. E diventa uno
scontro tra parti politiche a chi ha fatto di
più e chi di meno. Scopelliti saluta ancora
una volta il prefetto Musolino. Il consigliere Gatto del Pdl ironizza dai banchi
della maggioranza: «Certo De Sena ha fatto di più». E il primo cittadino promette
pure una sede più adeguata per la magistratura. Certo in questo caso bisognerà
vigilare sui lavori da portare avanti e su
chi li farà.
Il centrosinistra si azzuffa con il Pdl. La denuncia anche per la sanità
Azzarà: «La mafia è anche qui»
L’opposizione attacca: «Attenti a chi mettete in lista alle regionali»
SONO undici i consiglieri che si scrivono a parlare in consiglio comunale
per discutere di legalità. Dopo il lungo
intervento del sindaco e i battibecchi
continui che ci sono in aula, il primo
intervento dell’opposizione è quello
del consigliere Nuccio Azzarà del Pd
che spara a zero: «Sindaco mi rendo
conto che lei è nervoso, visto quello
che si sente a livello nazionale». Il riferimento è al possibile mancato accordo con l’Udc. Azzarà continua: «In
questa stanza c’è un gelo enorme. Non
credevamo che in quest’aula si dovesse parlare delle azioni della giunta
Scopelliti contro la mafia, ma di che
cosa insieme potevamo fare e io oggi
sindaco a parlare in quest’aula ho
paura. Ma veramente credete che la
mafia non ci sia nel consiglio comunale di Reggio?. Lei sindaco è venuto qui
solo per lanciare fendenti alla sinistra».
A interrompere Azzarà è il consigliere del Pdl, Monica Falcomatà: «Ma
avete visto che cosa ha scritto il vostro
coordinatore cittadino?». Il riferimento è alla Nava, segretario cittadino del partito democratico che nei
giorni scorsi ha inviato una nota in
cui ha chiaramente affermato che non
bastano le manifestazioni spontanee e
i sit-in di protesta per dire no alla mafia. Servono azioni.
Azzarà però continua senza peli sulla lingua: «Sindaco intervenga su
Nuccio Azzarà in consiglio comunale
azioni concrete. Lavori allo scandalo
sulla sanità. Prenda atto sulle condizioni in cui versa per esempio la sala
operatoria dei Riuniti. In città questa
bomba ha buttato via il disincanto. Bisogna che ci sia una preoccupazione
reale, non bastano le sue parole a ‘Indignato speciale’,» il riferimento è alla
trasmissione radiofonica in onda su
Rtl, alla quale ha partecipato il sindaco Peppe Scopelliti, affermando che a
parer suo sui fatti di Rosarno la
‘ndrangheta non è intervenuta. Dichiarazione che ha scatenato non poche polemiche.
Azzarà fa dichiarazioni forti, fortis-
sime. E ancora si scatenano le polemiche, il centrodestra insorge. Quelli dei
consiglieri del Pdl che alla
fine del lungo discorso di
Scopelliti hanno applaudito. Convinti.
Azzarà dice chiaramente che si aspettava dal primo cittadino un seganle di
unità. A dire il vero però
quello non c’era neanche
prima, perchè quello che
viene portato in aula sono
due ordini del giorno, distinti. Entrambi parlano
di legalità. E nei corridoi
c’è chi afferma che è questo
che ha innervosito Scopelliti tanto da lanciare fendenti in aula contro il centro- sinistra.
Azzarà ricorda anche l’intervento
della deputata Angela Napoli: «Sindaco stia attento, lei che fa pure le liste
del Pdl a chi mette in lista. La Napoli lo
ha detto: la ‘ndrangheta non vuole abbandonare il consiglio regionale».
Scopelliti interviene: «Sono i vostri
consiglieri» Azzarà risponde: «E lei
non se li prenda tutti». Insomma il tema non è solo la legalità, ma anche tutto ciò che è accaduto in questi giorni e
il clima è da campagna elettorale. La
tensione è nell’aria. Da parte di tutti.
and.ill.
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Reggio 23
Mercoledì 13 gennaio 2010
Agenda
Mercoledì 13 gennaio 2010
Reggio 25
Agenda
Mercoledì 13 gennaio 2010
No al razzismo
incontro in Provincia
Museo del presepe
orari e iniziative
“I miei cantanti”
alla De Nava
Filosofi in mostra
alla Pinacoteca
Museo dello strumento
Oggi tammorre e ballo
In autobus per dire
“No alla ’ndrangheta”
OGGI alle ore 11 presso la sala
Biblioteca del palazzo della
Provincia di piazza Italia si terrà una conferenza stampa dei
rappresentanti della Federazione della Sinistra alla provincia sui gravi fatti di Rosarno e le misure di contrasto al
razzismo, la xenofobia e la
mentalità ‘ndranghetistica.
Alla conferenza parteciperanno gli assessori Santo Gioffrè e
Michele Tripodi.
HA RIAPERTO le sue porte il
Museo del presepe di via Filippini.
Tante le novità: locali più ampi e
tante nuove opere giunte dalla
Calabria, dalla Campania, e anche dal Nuovo Continente. Questa settimana tante iniziative nel
nome dell’anima del Museo, Ninì Sapone, scomparso l’anno
scorso. Sono in corso tante iniziative in memoria del maestro
del Presepe Ninì Sapone.
SI TERRA’ lunedì prossimo
alle ore 16.45 alla Biblioteca
comunale villetta “De Nava”
di Reggio a cura del centro internazionale scrittori della
Calabria un incontro con videoproiezione a cura del maestro compositore e direttore
d’orchestra Nicola Sgrò intitolato a “I miei cantanti”. Tra i
grandi di cui si parlerà anche
il tenore Giuseppe Di Stefano.
NELLA Pinacoteca Civica di
Reggio Calabria è ancora possibile ammirare alcune opere dei
Musei Capitolini di Roma. Sono
concessi in prestito dalle collezioni Capitoline un dipinto, Diogene e Platone, opera di Mattia
Preti, insieme a due busti, Omero e Pitagora, provenienti dalla
Sala dei Filosofi in Palazzo Nuovo. Il prestito dei due busti rende omaggio alle origini greche
della città di Reggio Calabria.
PROSEGUE IL PROGETTO
Kordax al Museo dello strumento musicale di pineta Zerbi. Gennaio sarà il mese della
tammuriata. Si parte oggi con
il primo incontro e si prosegue
il 20, il 27 per poi arrivare alla
data del 3 febbraio quando dalle 19,30 alle 21 si terrà l’incontro con il seminario. Come
sempre in riva allo Stretto i
suonatori autoctoni della musica tradizionale.
OGGI alle ore 11 nel salone dei
Lampadari di Palazzo San Giorgio, il sindaco Giuseppe Scopelliti e l’amministratore unico
dell’Atam, Demetrio Arena presenteranno l’allestimento di un
autobus molto particolare. Si
tratta di un autobus con la scritta eloquente “Vedo, sento e parlo. Insieme per dire no alla
‘ndrangheta”. Un simbolo mobile per dire che la città si ribella al
giogo mafioso.
MUSEI Reggio Calabria
Bagnara
MUSEO "A. VERSACE"
Piazza del Carmine - Tel. 0966 376007
Bova
MUSEO PALEONTOGR. ARTE CONTADINA
(c/o Municipio) Piazza Roma, 2 - Tel. 0965 762013
Bova Marina
MUSEO AGRO-PAST. AREA ELLENOFONA
(c/o Ist. Ellenofono) P. Municipio - Tel. 0965 760811
Cittanova
MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE
Via Nazionale - Tel. 0966 656111
Gerace
MUSEO DIOCESANO
Via Duomo - Tel. 0964 356323
Gioiosa Jonica
MUSEO D'ARTE NATURALE PERM. IN LEGNO
c/o Palazzo Amaduri - Tel. 0964 51536
Locri
MUSEO NAZIONALE DI LOCRI EPIZEFIRI
SS 106 Jonica, C.da Marasà - Tel. 0964 390023
RACCOLTA PRIVATA SCAGLIONE
Tel. 0964 20207 - 0964 20344
Mammola
MUSEO D'ARTE MOD. "SANTA BARBARA"
Via S. Barbara - Tel. 0964 414220
Monasterace
ANTIQUARIUM
Contrada Campo Marzo - Tel. 0964 735154
Oppido Mamertina
MUSEO DIOCESANO
Piazza Duomo - Tel. 0966 879222
Palmi
MUSEO CIVICO "F. CILEA"
SEZIONE ARCHEOLOGICA "N. DE ROSA"
GIPSOTECA "M. GUERRISI"
PINACOTECA "L. REPACI"
SEZ. ARTE CONTEMPORANEA INTERN.
MUSEO DI ARCHEOLOGIA,
ETNOLOGIA E FOLKLORE "R. CORSO"
(c/o Casa della Cultura) Via F. Battaglia - Tel. 0966
262250 - 0966 411080
Polistena
MUSEO CIVICO
(c/o Bibl. com.) V. Montegrappa - Tel. 0966 932184
Rosarno
ANTIQUARIUM ANTICA MEDMA
Via Umberto I - Tel. 0966 774218
MUSEO DELLA CIVILTA' CONTADINA,
DELLE TRADIZIONI POPOLARI
E DELL'EMIGRAZIONE
c/o Auditorium - Via Umberto I - Tel. 0966 713272
Sant'Eufemia d'Aspromonte
PICCOLO MUSEO CIVILTA' CONTADINA
Via Nucarabella - Tel. 0966 961003
San Ferdinando
MUSEO DELLA CIVILTA' CONTADINA
Lungomare - Tel. 0966 765118
Scido
MUSEO CULTURA CALABR. "PAOLO GRECO"
Via XXVIII Ottobre - Tel. 0966 964324
Stilo
PINACOTECA D'ARTE MOD. "F. COZZA"
MUSEO CIVICO DI ARCHEOLOGIA IND.
Piazza S. Giovanni Theresti - Tel. 0964 775034
L’EVENTO “Maria”,cresce l’attesa
Oggi la presentazione del musical con Alma Manera
TORNA nella sua città Alma Manera
e sarà un grande rientro all’insegna
della più intensa spiritualità in
un’opera fortemente voluta dalla
stessa artista.
Manera sarà infatti “Maria di Nazareth - una storia che continua” in
cartellone
giovedì, venerdì e sabato prossimo
al Teatro Cilea.
Un gran ritorno per Alma Manera
ma anche una grande attesa per la
città che desidera assistere ad uno
dei musical più apprezzati degli ultimi anni.
Proprio per questo motivo stamani alle ore 12 presso il salone dei
Lampadari
di
Palazzo
San
Giorgio, l’assessore comunale al
turismo e spettacolo, Vincenzo
Sidari presenterà alla città tutti i
particolari
dell’allestimento
scenico.
Si tratta infatti
di un musical
molto spettacolare che vedrà in
scena ben quaranta attori, tredici ballerini e
sessanta
elementi di orchestra per uno spettacolo la cui anteprima è stata allestita alla sala Nervi
in Vaticano il 17 giugno 2008 davanti ad una platea di oltre ottomila
spettatori. Un successo incredibile
quindi.
Adesso finalmente la tappa reggina dell’allestimento prodotto dalla
“Airam cultura e comunicazione”
ideata e diretta da Maria Pia Liotta
(che tra l’altro è anche autrice del libretto insieme con Adele Dorothy
Ciampa).
Tra le curiosità le musiche di Stelvio Cipriani che dirige dal vivo l’orchestra del teatro “Francesco Cilea”.
Un evento artistico, quindi di tutto
rilievo che promette di essere tra i
“piatti forti” della stagione teatrale
del “Francesco Cilea”.
Si alzi il sipario dunque su un
evento che mescola preziosità interpretative ed intense suggestioni mistiche di altissimoo livello
Il teatro Cilea gremito come si preannuncia per “Maria di Nazareth” e l’artista Alma Manera
IL LIBRO
“Una piccola storia” di Notaro
E’ la quinta pubblicazione per lo scrittore reggino
Giuseppe Notaro
BIBLIOTECHE BIBLIOTECA COMUNALE "PIETRO DE NAVA"
Reggio Calabria
Biblioteche decentrate
E' DI RECENTE pubblicazione il quinto volume dello scrittore reggino Giuseppe Notaro. Il libro, dal titolo "Una piccola storia" ed
edito da Calabria Letteraria Editrice del
Gruppo Rubbettino, si aggiunge ai precedenti “C'era una volta”, “Il temporale e altri
racconti”, “La casa di Annie” e “L'altro Vangelo” (quest'ultimo ha ottenuto recentemente un premio della critica dalla giuria del
concorso letterario Hypnos di Taranto).
Il nuovo racconto è un viaggio nell'interiorità dell'anima e narra, come riportato nel
retro copertina, della vicenda di Francesco
Liberti che, inviato per un reportage a Santa
Maria degli Angeli, incontra Marie Louise,
una giovane consacrata, con la quale instaura un'intensa amicizia. Marie Louise è presa
da tanti dubbi...
Per ulteriori particolari è possibile visitare il sito dell'autore: www.giuseppenotaro.it
PRONTO SOCCORSO Via D. Tripepi, 9/c - Tel. 0965 23005
Gallina
Tel. 0965 682231
Gebbione
Tel. 0965 590810
Sbarre
Tel. 0965 594624
BIBLIOTECA A.P.T.
Via Roma, 3 - Tel. 0965 21171
BIBLIOTECA ARCIVESCOVILE "MONS. LANZA"
Via Campanella, 63 Tel. 0965 21824
BIBLIOTECA C.M.R.
Via G. Pepe, 46 (Ex Dist. Militare)
BIBLIOTECA CENTRO DI DOCUMENTAZIONE EUROPEA
Via Torrione, 101/f - Tel. 0965 331479
BIBLIOTECA CONSIGLIO REGIONALE
Via Cardinale Portanova - Tel. 0965 880165 - 0965 811887
BIBLIOTECA DELL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Via XXV Luglio, 10 - Tel. 0965 20030
BIBLIOTECA DELLA FACOLTÀ DI AGRARIA
Plesso Feo di Vito - Tel. 0965 801300
BIBLIOTECA DELLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
Contrada Feo di Vito - Tel. 0965 800205
BIBLIOTECA MUSEO NAZIONALE
Corso Garibaldi - Tel. 0965 812255
BIBLIOTECA SCUOLA SUP. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Via Nazionale Pentimele - Tel. 0965 43213
BIBLIOTECA SEMINARIO PONTIFICIO "PIO XI"
Via Pio XI, 236 - Tel. 0965 51049
BIBLIOTECA STAZIONE SPERIMENTALE PER LE INDUSTRIE DELLE ESSENZE
Via Gen. Tommasini, 2 - Tel. 0965 330751
MEDIATECA REGIONALE DELLA CALABRIA
Via Al Foro Boario, 2 - Tel. 0965 591039
Ambulanza Ospedali Riuniti
0965 397104/20010/397105
Croce Rossa Italiana
0965 24444/ 29993
Pronto Soccorso Ospedali Riuniti
0965 39111/397117
Pronto Soccorso Ospedale di Cittanova
0966 661822
Pronto Soccorso Ospedale di Gioia Tauro
0966 52203
Pronto Soccorso Ospedale di Locri
0964 399456
Pronto Soccorso Ospedale di Melito Porto Salvo
0965 783007
Pronto Soccorso Ospedale di Oppido Mamertina
0966 613805
Pronto Soccorso Ospedale di Palmi
0966 418234
Ambulanza Ospedali Riuniti
0965 397104/20010/397105
Croce Rossa Italiana
0965 24444
Croce Italiana - Pronto Intervento Gratuito
0965 29993
Pronto Soccorso Ospedali Riuniti
0965 39111/397117
Pronto Soccorso Ospedale di Cittanova
0966 661822
Pronto Soccorso Ospedale di Gioia Tauro
0966 52203
Pronto Soccorso Ospedale di Locri
0964 399456
Pronto Soccorso Ospedale di Melito Porto Salvo
0965 783007
Pronto Soccorso Ospedale di Oppido Mamertina
0966 613805
Pronto Soccorso Ospedale di Palmi
0966 418234
Pronto Soccorso Ospedale di Polistena
0966931084
Pronto Soccorso Ospedale di Scilla
0965700971
Pronto Soccorso Ospedale di Taurianova
0966-611699
Immigrati
e letteratura
Le telecamere Rai
arrivano in città
UNA TROUPEtelevisiva
della Rai sarà a Reggio
Calabria venerdì prossimo per registrare un servizio su una iniziativa
cittadina unica nel suo
genere. La Rai porterà
nelle case degli italiani la
biblioteca Migrant Writers: la prima biblioteca
italiana che raccoglie
tutta la letteratura di
scrittori stranieri immigrati che vivono
nel nostro Paese e che hanno
deciso di scrivere in italiano.
L'iniziativa
dell'Associazione Immigrati
Senza Frontiere, unica in Italia, e di cui va fiero il presidente
Giuseppe Tedesco che
nella nostra città ha avviato, partendo dai dati
contenuti su un server
dell'Università La Sapienza, la prima biblioteca che ospiterà tutta la
letteratura di scrittori
stranieri.
Partner dell'iniziativa
è l'Università per stranieri Dante Alighieri
che intende da un lato
diffondere tra gli studenti l'integrazione tra
AL CINEMA TANTI AUGURI le culture, e dall'altro
consentire l'accesso alle
culture diverseattraverso quegli scrittori che,
vivendo nel nostro paese
e utilizzando la nostra
lingua, hanno apportato
alla cultura uno speciale
contributo, proveniente
da chi ci guarda con occhi diversi. Giuseppe
Carrisi, giornalista di
Rai International, affascinato dal progetto Migrant
Writers, ha cominciato il suo
viaggio all'interno della biblioteca da Roma, ove ha intervistato
il
professore Armando Gnisci,
professore dell'Università "La Sapienza" di Roma, ideatore della Banca dati Basili, dedicata agli scrittori immigrati in Italia che scrivono in italiano. Il servizio
proseguirà a Reggio Calabria, ove ha sede la biblioteca. Qui incontrerà
il rettore dell'Università
per Stranieri Salvatore
Berlingò (nella foto) e
Giuseppe Tedesco, presidente dell'Aisf efondatore della biblioteca.
Cara sorella, oggi che compi 37
anni, voglio approfittare dello
spazio degli auguri del Quotidiano non solo per dirti “Buon compleanno!” ma anche per scriverti
quello che da troppo tempo mi
tengo in gola.
Ti voglio bene, sei una persona
speciale per me, la mia colonna, il
mio sostegno, le mie radici. Se
non fosse stato per te troppo
spesso sarei affondata nelle mie
preoccupazioni quotidiane, nei
miei pensieri vorticosi, nei miei
assilli, nei miei cavilli, in quelle
che chiami, forse fin troppo gentilmente, i miei vortici mentali.
Grazie per essere la mia ancora
in quei momenti, per tenermi aggrappata alla realtà, per non farmi andare dietro le mie paure, i
miei timori, i miei turbamenti.
Grazie per essere ed essere rimasta la mia sola famiglia, la mia
sola “casa”. Ti voglio bene da
morire Daniela e grazie anche
per avere aspettato per così tanto tempo le mie parole.
Un bacio, Tiziana.
Nuova Pergola tel. 0965 21515
Sherlok Holmes
ore 17,00-20,00-23,00
Odeon tel. 0965 898168
Io e Marilyn
ore 18.00- 20,00-22,00
Cinema Teatro Aurora Tel. 0965 45373
Natale a Beverly Hills
Se avete da segnalare un lieto evento (ricorrenze, lauree, nozze, nascite) da pubblicare in questa rubrica,
inviate un fax al numero 0965/818768 oppure una mail all’indirizzo [email protected]
Ore 16,00-18,10--20,20-22,30
Multisala Lumieretel. 0965 51036
Io, loro e Lara
L’APPUNTAMENTO Ore 16,00-18,15-20,30-22,45
Hachiko una storia d’amore
Torna il campionato di Tennistavolo
DOPO la pausa per le festività natalizie, riprendono sabato e domenica per tutti gli
appassionati prossimi i
Campionati a squadre di
tennistavolo.
In B2 maschile, il Dmt Petroli Vibo affronta in casa i
pugliesi del Casamassima
“B” con il chiaro intento di
ottenere una vittoria per
proseguire la corsa verso la
promozione.
In C1 maschile turno di riposo per il
Conflenti,mentre le squadre reggine degli Amatori e del Casper sono attese da un
doppio confronto interno rispettivamente contro le squadre siciliane del Barcello-
16,30-18,30-20,30-22,30
La principessa e il ranocchio
ore 17,00-18,45
Rec 2
ore 20,30-22,15
Natale Beverly Hills
ore 16,30-18,30-20,30-22,30
na Pozzo di Gotto e Cus Catania.
Nella C2 maschile - Girone Sud - la capolista Polisportiva Galaxy Reggio affronta in casa l'Atlantide
Vibo con l'obiettivo di riscattare la sconfitta subita
all'andata,mentre il Tennistavolo Falcomatà ed il Tennistavolo Casper s'incontrano in un derby reggino
molto sentito.
A completare il programma della giornata ci penserà il match Amatori RegginiLinea
Verde
Cinquefrondi.
Insomma per tutti gli appassionati di tennistavolo appuntamenti da non perdere.
Don Bosco - Bova M. 0965 766208
New Moon
Ore 18,15-21,15
Gentile - Cittanova 0966 661894
Nessun film in programmazione
Politeama - Gioia Tauro 0966 51498
Mostri contro alieni
Ore 18,00-22,00
FARMACIE SERV. DIURNO dalle 8.30 alle 20.00
LabateVia De Nava, 123 - Tel. 0965 21053
SorgonàVia Sbarre Centrali, 308/a - Tel. 0965 52114
SERV. NOTTURNO dalle 20.00 alle 8.30
Corso Garibaldi, 455 - Tel. 0965 332332
Corso Garibaldi, 327 - Tel. 0965 24013
Centrale
Caridi
Zona centro
Arcudi
Aschenez
Branca
Calarco
S. Brunello
Castello Romeo
Catalano
Centrale Marrari
Costa
Fata Morgana Caridi
Corso Garibaldi, 372 - Tel. 0965 24471
Via Aschenez, 137 - Tel. 0965 899194
Via S. Caterina, 144 - Tel. 0965 46077
Piazza S. Marco, 15 - Tel. 0965 896188
Via Manfroce, 39 - Tel. 0965 47581
Piazza Castello - Tel. 0965 27551
Via Reggio Modena, 39 - Tel. 0965 51128
Corso Garibaldi, 455 - Tel. 0965 332332
Via Spirito Santo - Tel. 0965 27811
Corso Garibaldi, 327 - Tel. 0965 24013
GUARDIA MEDICA
0965 347052
REGGIO/EX VIGILI
0965 347432
ARCHI
0965 48483
ARGHILLA'
0965 600773
CALANNA
0965 742336
CAMPO CALABRO
0965 751560
CARDETO
0965 343771
CATAFORIO
0965 341300
CATONA
0965 600940
GALLICO
0965 370804
LAZZARO
0965 713355
MODENA
0965 347432
ORTI’
0965 336436
PELLARO
0965 358385
RAVAGNESE
0965 644379
New Moon
Gioffrè
Via Cardinale Portanova, 90965 25041
Igea Berti
Via Sbarre Inferiori, 371 - Tel. 0965 55977
Labate
Via De Nava, 123 - Tel. 0965 21053
Laganà
Corso Garibaldi, 573 - Tel. 0965 28032
Lazzaro
Via Nazionale, 11Archi - Tel. 0965 42368
Liotta
Via Demetrio Tripepi, 30 - Tel. 0965 22991
Monteduro
Viale Aldo Moro, 4 - Tel. 0965 54552
Pellicanò
Viale Calabria, 78 - Tel. 0965 52022
Postorino
Via De Nava, 116 - Tel. 0965 891753
Sant'Agata Bova
Via Ravagnese, 2 - Tel. 0965 643174
San Pietro Battaglia
Via Sbarre C.li, 28 - Tel. 0965 56045
Scerra
Via Reggio Campi, 113 - Tel. 0965 811587
Sorgonà
Via Sbarre Centrali, 308/a - Tel. 0965 52114
Staropoli
Via Demetrio Tripepi, 64 - Tel. 0965 27982
Periferia
Abenavoli
Barilla
Borruto
Via Riparo, 77 - Cannavò - Tel. 0965 673777
Via Sabuada, 67/A - Salice - Tel. 0965 600060
Via Carlo Alberto - Gallina - Tel. 0965 682818
Bova
Brescia
Caridi
Catalano
Catalano
Crea
Cuzzocrea
Infantino
Marra
Megale
Pardeo
Pellicanò
Pugliatti
Ragusa
Romeo
Salus Neri
Stilo
Zema
Via Nazionale, 163 - San Leo - Tel. 0965 675180
Via Reggio Campi, 67 - Terreti - Tel. 0965 681028
Via Provinciale - Ortì - Tel. 0965 336098
Via Nazionale, 110 - Gallico - Tel. 0965 370043
Via Cozzupoli - Mosorrofa - Tel. 0965 341095
Tr. Fascì, 1 - Saracinello - Tel. 0965 643980
Via Provinciale - Mosorrofa - Tel. 0965 341019
Villa San Giuseppe - Tel. 0965 679010
Via De Marco, 9 - Podargoni - Tel. 0965 740302
Trunca C.da S.Anna - Tel. 0965 346727
Via Cagliostro, 1 - Sambatello - Tel. 0965 344048
Via Nazionale, 695 - Bocale - Tel. 0965 677420
Via Minniti,1 - Serro Valanidi - Tel. 0965 346043
Via Nazionale, 301 - Catona - Tel. 0965 302531
Via Anita Garibaldi, 73 - Gallico - Tel. 0965 370132
Via Nazionale, 28 - Pellaro - Tel. 0965 359468
Via Statale, 181 - Catona - Tel. 0965 302641
P.zza Chiesa Nuova - Rosalì - Tel. 0965 679037
Ore 17,00-19.30-22,00
Garibaldi - Polistena 0966 932622
Natale a Beverly Hills
ore 16,00-19,00-21,30
Nuovo Cinema - Siderno 0964 342776
Cado dalle nubi
ore 16,00-18,00-20,00-22,00
Golden - Roccella 0964 85409
“La principessa e il ranocchio”
ore 16 - 18 - 20
Dorian Gray
or 22,00
NUMERI UTILI REGGIO/EX ECA
Vittoria - Locri 339 7153696
Accad. dei Micenei
0965 621189
A.C.I. soccorso stradale
116
Acqua - Segn. guasti
0965 892944
Acquedotto
0965 21313
A.D.M.O.
0965 397465
Aeroporto
0965 642232
AGAPE
0965 894706
A.GE.DI.
0965 894545
AIDS Linea Verde
167 017319
A.I.D.O.
0965 813250
A.I.L.
0965 24341
A.I.S.M.
0965 643520
Alcolisti Anonimi
0965 811348
A.T.A.M.
0965 620121
A.N.F.F.A.S. Onlus
0965 590519
A.N.O.L.F.
0965 891200
A.P.T.
0965 21171
A.P.T.
0965 898496
A.P.T.
0965 24996
A.R.C.I.
0965 330518
A.S.L. 11
0965 347654/5
A.S.L. 11
167 281518
Ass. Servizi Sociali
0965 362602
Assotur - Gambarie
0965 743061
A.V.I.S.
0965 813250
Capitaneria di Porto
0965 656111
C.A.I. - Club Alpino It. 0965 898295
Carabinieri
112
Casa di riposo
"Dimora degli Ulivi"
0965 677813
CE.RE.SO.
0965 357110
Centro Antiveleni
0965 811624
C. Cons. Tossicodip.
0965 42523
C. Prevenz. Tumori
0965 331864
C. di Salute Mentale
0965 347724
C. Orientamento Fam.
0965 312301
Centro Studi Bosio
0965 813012
Centro Tutela Minori
0965 25423
CODACONS
Comunità Emmanuel
Cons. Tur. Gambarie
Consult. familiare
Croce Italiana
Croce Rossa Italiana
Drogatel
Droga - Linea Verde
Elettricità serv. guasti
E.N.P.A.S.
ENELTEL
ESSOS
Ferrovie dello Stato
Ferrovie dello Stato
Fisco in Linea
Guardia di Finanza
InformaGiovani
InformAffido
I.N.P.S.
0965 331017
0965 23240
0965 744002
0965 890004
0965 29993
0965 24444
167 011222
167 019899
800 538833
0965 811820
16444
0965 24353
0965 898123
147 888088
164.74
117
0965 21865
0965 894706
167 551717
Kronos 1991
LegAmbiente
L. It. Lotta ai Tumori
Motorizzazione Civile
Municipio
Museo Magna Grecia
Numero Blu
Num. Verde Sanitario
Opera Nomadi
Poste Italiane
Polizia - Emergenza
Prefettura
Premio Nosside
Pronto Soccorso
Polizia Municipale
Polizia Stradale
Provincia RC
Questura
S.A.D.M.A.T.
0965 650700
0965 811142
0965 331864
0965 43696
0965 362111
0965 812255
167 090090
167 434211
0965 51010
0965 24606
113
0965 3881
0965 813012
118
0965 53004
0965 812666
167 299000
0965 4111
0965 397292
SER.T.
0965 397354
Soccorso in Mare
0965 650090
Soccorso in Mare
0965 42530
Sportello Alzheimer
0965 682579
Sportello Donna
0965 811010
Telecom
197
Telecom segn. guasti
182
Telefono Amico
0965 813284
Telefono Amico
0965 812000
Telefono Antiusura
0965 331637
Telefono Azzurro
19696
Telegrammi - Dettatura
186
T.I.M. Servizio Clienti
119
Trib. Diritti Malato
0965 397113
UPPI
0965 20501
Unione Italiana Ciechi
0965 27505
Università Mediterr.
0965 332202
Vigili del Fuoco
115
Vigili Urbani
0965 53991
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DA NON PERDERE APPUNTAMENTI APPUNTAMENTI 24 Reggio
Mercoledì 13 gennaio 2010
Lucio Dattola invitato da UnionCamere a ricucire dopo lo strappo e la nascita dell’Unione “Nord-Sud”
Tutti a Roma dopo la rottura
Ma il presidente dell’ente di via Campanella non arretra: «Si cambi lo statuto»
di FRANCESCO PAOLILLO
LUCIO Dattola è a Roma. Oggi, insieme ai quattro colleghi presidenti delle Camere
di commercio delle provincie
calabresi, incontrerà il presidente di UnionCamere, Ferruccio Dardanello, ed il segretario generale, Claudio
Gagliardi, nel tentativo di ricucire lo strappo che ha portato alla nascita di “NordSud”, l’unione fra gli enti camerali di Reggio e Cosenza.
Dattola, determinato come
mai, ribadisce che «la Camera di Commercio di Reggio
non si fa mettere i piedi in testa da nessuno». Poco importa, quindi, se non si riuscirà a
trovare una sintesi fra i soggetti invitati al tavolo capitolino. Reggio, insieme a Cosenza, gli
enti che associano
il 60% delle aziende calabresi, ovvero i 2/3 dell’intero
territorio produttivo
regionale,
parteciperanno
sapendo di non rischiare nulla: «Il problema
nasce da una serie di situazioni che hanno visto gli
iscritti delle Camere più
grosse manifestare le loro
oggettive esigenze rispetto
alle difficoltà di rimanere con
enti più piccoli che, a maggioranza, occupano ogni
spazio di rappresentanza».
«Fosse una maggioranza
anche economica oltre che
numerica - spiega Lucio Dattola - nulla questio ed uno potrebbe anche accettarle. Ma
da questo punto di vista, giusto per fare un esempio, ci
troviamo di frontealla Camera di Reggio che versa, ogni
anno, 200 mila euro nelle
casse dell’UnionCamere regionale al cospetto degli enti
più piccoli che partecipano
con 20/30 mila euro. Quello
che si chiede è di avere la giusta misura e valutare, con attenzione e con pari rispetto,
le necessità di realtà completamente diverse da Vibo o
Crotone. Senza nulla togliere
agli altri, ma penso a Reggio
che sta affrontando discorsi
in prospettiva a largo respiro
considerando le aspettative
di una città che s’appresta a
diventare Metropolitana a
tutti gli effetti e che sta affrontando una delicatissima
fase “pre-Ponte”».
Ecco perché diventa «indispensabile» modificare lo
Statuto sesi vuol«davvero risolvere la questione». Infatti,
«non è mica detto che non ci
possano essere due organizzazioni diverse che riuniscano le Camere di commercio».
Insomma, Lucio Dattola non
è intenzionato a far alcun
passo indietro: «Mi auguro,
sinceramente, che
si arrivi ad una
conclusione soddisfacente per tutti.
Non nutro l’idea di
andare sempre in
guerra, ma se ci si
trova davanti ad
un muro si deve necessariamente
provare a scavalcare».
Il presidente dell’ente camerale di via Tommaso Campanella fa un esempio ancora
più efficace per disegnare al
meglio la situazione: «Col dovuto rispetto, la forza di rappresentanza della Camera di
Commercio di Milano non è
sicuramente uguale a quella
di Pavia». Ecco, dunque, che
in Calabria «bisogna mettere
mano allo Statuto regionale
per offrire una divisione di tipo proporzionale nelle scelte». «Non è più ammissibile spiega - che le minoranze economiche diventino maggioranza assoluta. Questo non
vuol dire che vogliamo essere
prevaricatori, ma ogni casella deve avere il giusto controbilanciamento. Se non si è
d’accordo su questo poco male. Vorrebbe dire che l’Unione
Nord-Sud avrà ragion d’esistere».
«Con Cosenza
si ha il 60%
delle aziende»
Secondo Nino Nicolò
«Scopelliti
sarà presto
governatore
più amato»
Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio di Reggio
LA DISPUTA
Gli agricoltori scelgono Reggio e Cosenza
I PRESIDENTI provinciali della Confederazione italiana agricoltori di Cosenza, Francesco Barbarossa, e di Reggio,
Antonio Inuso, confermano, in una nota congiunta, ai presidenti delle Camere
di Commercio delle rispettive province,
Giuseppe Gaglioti (Cosenza) e Lucio
Dattola (Reggio) «la totale condivisione
delle ragioni che hanno portato, nelle
scorse settimane, ad intraprendere
l’azione di dare vita alla costituzione
dell’Unione regionale Nord-Sud’'».
«Le Cia di Reggio e di Cosenza - prosegue la nota congiunta - ritengono non
fosse più possibile proseguire nel disconoscere le giuste esigenze e prerogative
che provengono dal 64% del tessuto imprenditoriale della Calabria, rappresentato dalle due province, in un momento
di crisi come quello attuale, che vede la
nostra regione segnare il passo, in tutti i
comparti produttivi e occupazionali e riconfermare gli ultimi posti nelle graduatorie dell’esportazioni a livello na-
zionale, con ulteriori perdita di posizioni». «In particolare - prosegue la nota dei
presidenti della Confederazione italiana agricoltori - la Camera di Commercio
di Cosenza da molti anni andava ricercando un diverso rapporto di rappresentatività all’interno di Unioncamere
Calabria e già, l’uscita dalla stessa del
2000, era sintomo di un malessere che,
il rientro nel 2005 non ha potuto far
esprimere a causa del commissariamento. Successivamente, non si è voluto
tenere in nessuna considerazione il precedente voto, all’unanimità, di recesso
dall’Unione regionale, che i consigli camerali delle due Camera di Commercio
calabresi avevano espresso».
Dunque, gli agricoltori, almeno quelli cosentini e reggini, hanno scelto da
che parte stare nella guerra fra le Camere di commercio calabresi. Ecco, quindi,
che il tavolo che si aprirà questa mattina
a Roma, si arricchisce di un ulteriore
spunto di valutazione.
Il protocollo firmato da Provincia, facoltà di Giurisprudenza e associazione “Antigone”
Borsa di studio alle tesi sulla mafia
L’iniziativa legata al progetto “Arcipelago della memoria - Museo della ’ndrangheta”
di DOMENICO GRILLONE
AMMINISTRAZIONE provinciale, Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e Associazione culturale Antigone, insieme
per un accordo finalizzato all'assegnazione di tre borse di studio,
2000 euro ciascuna, ad altrettante
migliori tesi di laurea che, entro luglio 2010, abbiano sviluppato tematiche legate al fenomeno della
‘ndrangheta. Un accordo che rientra nell'ambito del progetto
“Arcipelago della memoria - Museo della
ndrangheta” per una
iniziativa finanziata
dall'Upi e dal Ministero della Gioventù nel
quadro
dell'avviso
pubblico Azione provincEgiovani di cui la
Provincia di Reggio
Calabria è capofila in partenariato
con la Provincia di Messina e quella
di Vibo Valentia. Ieri, nella biblioteca di Palazzo Foti, la firma del
protocollo tra l'assessore provinciale alle Politiche sociali e giovanili Attilio Tucci e il preside della facoltà di Giurisprudenza Attilio Gorassini, alla presenza di Claudio La
Camera, presidente dell'associazione Antigone, ente attuatore del
progetto “Arcipelago della Memoria”.
Tre “premi”
dal valore
di 2000 euro
ciascuno
La presentazione delle Borse di studio
Tentare di parlare di ndrangheta in termini diversi era l'obiettivo
che si era proposto l'assessore Attilio Tucci, “affinché i giovani potessero capirla per quella che è realmente e non per come viene descritta”. Ecco quindi la necessità di un
rapporto con il mondo scientifico
della Regione, punto basilare del
progetto. E le borse di studio rappresentano per Tucci “un primo
passo che apre orizzonti diversi
per nuovi rapporti di collaborazione per dare sempre più un taglio
scientifico alla ricerca, nucleo fondamentale del progetto sul Museo
della ndrangheta che, dopo qualche iniziale perplessità, sta dimostrando attraverso uno specifico
percorso quanto sia importante il
lavoro che si sta svolgendo, soprattutto nel momento in cui la città sta
vivendo un momento tragico e la
magistratura ritenga sempre più
pressante la necessità di accompagnare il momento repressivo con
quello della cultura della legalità e
contro l'oppressione mafiosa ”.
Tocca poi ad Anna Cappuccio,
coordinatrice di alcune attività che
si svolgeranno durante il progetto
e che riguardano i rapporti con le
scuole e l'Università, spiegare l'aspetto tecnico dell'iniziativa, come
per esempio l'istituzione di una
commissione giudicatrice che valuterà le tesi tenendo conto della
congruità dell'argomento, del voto della stessa tesi e, a parità di punteggio, anche dei voti conseguiti
nelle singole materie. Tutte le informazioni per partecipare all'iniziativa saranno affisse all'albo dell'Università e pubblicate sul sito internet del museo della ndrangheta
e della Provincia. Per il preside Attilio Gorassini si tratta di un'ottima iniziativa “per una terra che ha
una tradizione di cultura giuridica
molto alta: dai grandi maestri della
nostra città si sono formate generazioni di giuristi che combattono
la mafia e che hanno costituito il
fronte vero nei confronti di questa
realtà”. “Le borse di studio - ha proseguito il Preside - servono da stimolo realeaffinché ci siimpegni in
una dimensione su cui purtroppo i
giovani ci credono poco. Giovani
che non credono più che semplicemente con il proprio merito possono arrivare dove vogliono. Pensano sia necessaria qualche altra cosa. Ma questa è una mentalità mafiosa. Ed ecco quindi il nostro impegno, anche attraverso questa
iniziativa, per cambiare le cose”.
«A VOLTE ritornano:
questo era lo slogan di un
manifesto della sinistra,
apparso poco tempo fa in
citta, con la speranza di
insinuare, negli onesti
cittadini di Reggio, il tarlo del dubbio sulla bontà
del Sindaco Scopelliti».
L’esempio che cita Nino
Nicolò, capogruppo del
Pdl a PAlazzo San Giorgio, riguarda le affissioni
di “P4C”, la corrente del
Pd che si ispira all’assessore regionale al Bilancio
Demetrio Naccari. E
l’esponente del centrodestra, trova spunto da quei
cartelloni, per attaccare il
centrosinistra dopo la
classifica, pubblicata dal
Sole 24 ore, che colloca il
primo cittadino in testa al
gradimento dei cittadini:
«Questa volta, con mio
sommo stupore, debbo dire che hanno centrato il
bersaglio: Scopelliti è ritornato. E’ ritornato (confermato per essere più
precisi), in questo caso, ad
essere il sindaco più amato del Paese. Potrebbe non
essere questa una notizia
rilevante, ma lo diventa (a
mio giudizio), ed assume
un valore importante, in
un momento delicato per
la Calabria».
«Quando ormai il degrado della Calabria ha
travalicato i confini nazionali - dice Nicolò - un
così tale riconoscimento,
importante e significativo per il nostro primo cittadino, ci lascia ben sperare che tutto non è perduto: la parte sana della
nostra città vuole essere
rappresentata da gente
concreta, fattiva ed onesta».
«E non ho difficoltà continua - ad immaginare che, fra non molto tempo, Scopelliti sarà il Governatore più amato d’Italia. Non lo dico per voler
incensare o per capacità
di “agilità dorsale” (che
non mi appartengono),
come qualche sciocco e
malpensante
potrebbe
supporre. Ma, ritengo,
sia giusto sottolineare e
valorizzare le capacità
umane e politiche di un
giovane che riesce ad entusiasmare, coinvolgere,
guidare ed essere promotore di un cambiamento
che è iniziato da Reggio e
che interesserà tutta la
Calabria». Ed ancora: «In
un momento particolare,
come è quello che la Calabria sta vivendo, bisogna
concretamente scegliere
da che parte stare, senza
tentennamenti o dubbi: il
70% dei reggini ha scelto
di condividere ed apprezzare l’operato del Sindaco. E’ arrivato anche il
momento per i calabresi
tutti di scegliere: conosciamo il “vecchio” che
vuole, ancora una volta,
ribaltando il tavolo sparigliare le carte e sappiamo
bene qual è il sindaco più
amato del Paese. E se lo è
un motivo ci sarà. Per noi,
oggi, è motivo di riflessione ma anche opportunità
di scelta se è vero che “dobbiamo” cambiare».
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26 Reggio
La mostra fotografica del National Geographic riscuote unanimi consensi tra i politici reggini
“Madre terra” rende tutti amici
D’accordo sulla qualità dell’iniziativa: «Potrebbe essere riproposta»
E’ UN’ARTE quella ammirata nelle
ultime settimane sul corso Garibaldi
che mette d’accordo proprio tutti.
“Madre Terra”la mostra fotografica
all’aperto ideata e prodotta dalla
Bluocean con la partnership di National Geographic Italia ed in esposizione sul Corso Garibaldi sino a lunedì, ha “unito” politici di destra e sinistra, concordi nella «grandezza di
un allestimento innovativo che, nel
mettere in luce il centro storico cittadino, propone un nuovo modo di presentare l'arte alla comunità catapultata nella sconfinata natura tra le
bellezze del nostro pianeta».
La rassegna fotografica caratterizzata da 80 pannelli di foto realizzati dalle più prestigiose firme di National Geographic, riscuote unanimi consensi.
Una delle fotografie esposte e la mostra del National Geographic sul corso Garibaldi
«Grazie alle eccellenti fotografie
dei photoreporter di National Geo- chiesta di altri operatori commercia- reggino - afferma l’assessore Imbalgraphic - afferma l’assessore comu- li, i cui negozi sono allocati dall'altra zano - ed è stato bello vedere i turisti
nale ai Grandi Eventi Antonella parte della via non coinvolta nella fermarsi dopo lo shopping per amFreno - abbiamo presentato conte- mostra, di esporre in futuro, le foto- mirare le opere. Se ci sarà l’occasione
nuti culturali di alto valore e ricollo- grafie sul restante tratto pedonale in di riproporre una nuova rassegna
cato Reggio Calabria in uno scenario modo da dare visibilità a tutto il cen- fotografica, cercheremo comunque,
di esporre i pannelli nell’area sud del
nazionale valorizzando al tempo tro storico».
Concorde l’assessore alla Attività Corso Garibaldi in modo da omagstesso, le nostre ricchezze urbane».
Secondo l’assessore al Tursismo e produttive del Comune Candeloro giare anche gli altri operatori comallo Spettacolo Enzo Sidari: «Non Imbalzano che nel mettere in evi- merciali».
Ma gli apprezzamenti giungono
abbiamo solo abbellito una delle vie denza «il grande prestigio, la qualità
principali del nostro centro storico, delle opere esposte e scelte dalla anche dalla sinistra con il consiglieil Corso Garibaldi, con la mostra Ma- Bluocean per la città dello Stretto, e il re comunale di Rifondazione comudre Terra, ma portato avanti quel minuzioso lavoro dei fotografi capa- nista Demetrio Delfino che «con
progetto di città turistica aperta alle ci di immortalare con i loro obiettivi questa mostra fotografica, Reggio
innovazioni e al cambiamento realiz- scene e momentiirripetibili», rimar- Calabria si conferma sede privilegiazando per le festività natalizie, una ca «l’azzeccata scelta dell’Ammini- ta, dopo Milano, di eventi d'arte debella scenografia di colore e di gran- strazione di sfruttare una location gni dei più significativi circuiti nade qualità artistico-culturale. In all’aperto che consente l’esposizione zionali ed internazionali».
«E’ condivisa e condivisibile la
queste settimane, abbiamo registra- di straordinarie fotografie che, in un
to la soddisfazione dei negozianti posto chiuso, non avrebbero avuto lo scelta di ripetere l’evento nel periodo
dell'area nord del corso che si sono stesso impatto visivo offerto invece, natalizio sul nostro corso Garibaldi.
Il successo della scorsa estate - agfregiatidi opered’arteche hannoca- dall’area pedonale».
«L’esposizione Madre Terra ha fa- giunge il consigliere del Prc - dimotalizzato l’attenzione di un’utenza
eterogenea, e anche l’insistente ri- vorito la promozione del commercio stra che la cultura, l’arte, l’innova-
zione, quando vengono proposte alla fruizione di tutti nei luoghi simbolo della città, non solo danno visibilità alle nostre ricchezze ma coinvolgono tutta la comunità. Da qui in
avanti, si dovrebbero moltiplicare
eventi di questo spessore sino a realizzare il grande sogno, che da sempre ho nel cassetto, di utilizzare una
strada del centro cittadino come una
vera e propria via dell’arte dove oltre
i negozi, ogni artista può esporre le
sue opere, le sue capacità tra i passanti, un pò come avviene nelle grandi capitali europee. La città metropolitana dovrà essere anche questo».
Tornando alla mostra «è uno
straordinario mix di fotografie ambientali di altissima qualità realizzate da fotografi naturalisti di riconosciuto valore e propone brandelli di
paesaggi straordinari molti dei quali ancora non contaminati, che riguardano vari luoghi del pianeta aggiunge il consigliere comunale e
rappresentante del Direttivo nazionale Legambiente, Nuccio Barillà Madre Terra ha un valore fortemente evocativo ed emulativo perché è un
invito al richiamo e al rispetto della
natura ma anche, incentiva la cultura della salvaguardia ed impone una
presa di coscienza collettiva che
sprona a tutelare i nostri scenari naturali come lo Stretto di Messina».
«Il successo della mostra si registra dai consensi unanimi dei visitatori e dei commercianti - conclude il
Presidente della Camera di Commercio, Lucio Dattola - e non nascondo,
che cisono stateanche sollecitazioni
di negozianti le cui attività non sono
allocate nel tratto scelto per l’esposizione. Spero quindi, che per il futuro, visto la forte attrattiva che hanno
le spettacolari fotografie, sia coinvolta tutta l'area pedonale del Corso
Garibaldi e che gli organizzatori si
adoperino per fare un'esposizione
itinerante».
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Reggio 27
Mercoledì 13 gennaio 2010
Mercoledì 13 gennaio 2010
Alla Provincia una giornata di confronto sui risultati ottenuti grazie a un progetto dell’Agedi
L’handicap si combatte assieme
Gangeri: «Con gli enti locali è possibile andare oltre le misure tampone»
di FABIANO POLIMENI
ANALIZZARE i bisogni di
ognuno e dare una risposta,
è quel che si propone dalla
sua fondazione l’Agedi
Onlus (associazione genitori di bambini e adulti disabili). L’esperienza, intrapresa
nel lontano 1986, ha visto la
presidente Mirella Gangeri
attiva con tutti i soci - circa
un centinaio - per creare anzitutto un’aggregazione tra
le famiglie dei disabili, portando ad un confronto ed
analisi delle priorità.
«La collaborazione con gli
enti vuole portare ad avere
misure efficaci ed efficienti,
non soluzioni tampone.
Non chiediamo assistenzialismo, ma realizzazione di
servizi. L’esperienza dello
sportello informativo intende fornire l’informazione primaria su come muoversi nelle dinamiche dei bisogni primari, dalla riabilitazione dei ragazzi, passando per l’inserimento nella
scuola, fino all’inserimento
lavorativo».
L’appello dell’associazione è per un’assunzione di responsabilità condivisa. Degli strumenti a difesa del diritto al lavoro per il disabile
si è discusso, tra gli altri,
con gli assessori provinciali
L’iniziativa alla Provincia
Tucci e Tripodi - con l’Ente
che è stato protagonista a
fianco dello Sportello Informativo sostenendolo economicamente nell’ultimo anno - oltre che con esperti che
hanno illustrato le problematiche e criticità della legge n° 68/1999, norma che
disciplina il diritto al lavoro
dei disabili. La ricetta di
quella che dev’essere la presenza della pubblica ammi-
nistrazione in tema di sostegno sociale è venuta da Tucci, «non serve uno sciocco
pietismo, il comparto pubblico deve farsi carico, insieme alle famiglie, dei problemi dei portatori di disabilità. Questo significa mettere
a disposizione le somme necessarie per portare in fondo un servizio». Quanto alle
lacune della legge 68/99,
che disciplina il colloca-
mento lavorativo del disabile, interessano in particolar
modo l’effettività nel settore
privato. Davanti alla previsione di principi che sono
conquiste di civiltà - anteponendo la persona all’handicap, le capacità residue alle
disabilità - esiste un punto
oscuro
sull’obbligatoria,
spesso disattesa, assunzione di soggetti disabili a seconda delle unità lavorative
impiegate. Oltre 712 mila
disabili iscritti alle liste di
collocamento, attendono
una chiamata da oltre 10
anni. Troppo spesso, all’obbligo di assunzione l’impresa risponde pagando le sanzioni previste che, sebbene
recentemente inasprite, risultano ancora inadeguate
per rendere effettivo il diritto all’inserimento lavorativo del disabile: un colpevole
ostruzionismo ad un legittimo diritto. Una soluzione
interessante, è stata proposta dal vicepresidente del
consiglio comunale Bruno
Ferraro, presente nella duplice veste di genitore associato Agedi e uomo politico:
«si potrebbe deliberare nel
senso di porre, come requisito assoluto per chi concorre e si aggiudica le gare
d’appalto, la regolarità della posizione con la certificazione del centro dell'impiego; inoltre, dobbiamo attivarci per un monitoraggio
di tutti gli enti pubblici:
quanto alle partecipate dal
Comune di Reggio Calabria, su sette società ad oggi
solo una ha presentato la
certificazione attestante i
soggetti disabili alle loro dipendenze. Infine, è necessario un inasprimento delle
sanzioni amministrative».
Venerdì il dibattito a cui parteciperanno Signorini e Alvaro
A “Fare Verde” si discute
dei pro e dei contro del Ponte
di GIUSEPPE BALDESSARRO
SARÀ un’occasione per un
confronto serrato sui pro e i
contro del Ponte sullo stretto. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Fare
Verde Onlus, sezione Reggio Calabria, Associazione
di Protezione Ambientale,
che ha ideato un dibattito
“Question time… sul Ponte
dello Stretto” che si terrà venerdì prossimo alle ore
17.30 presso i locali della
propria sede - in via Filippini n°71 (in condivisione con
l’associazione Chronos).
Un pomeriggio interamente dedicato alla “questione ponte”, durante il
quale si confronteranno le
tesi favorevoli e contrarie
alla realizzazione dell’attraversamento stabile dello
Stretto.
E come in ogni confronto
che si rispetti ci saranno
due relazioni iniziali. Una
del professore Guido Signorino - docente di economia
presso la facoltà di Scienze
Politiche dell’Università di
Messina (contrario alla realizzazione del Ponte). E l’altra del dottor Giovanni Alvaro - cofondatore del comitato “Ponte Subito” (evidentemente favorevole).
I due ospiti di “Fare verde” esporranno le loro ragioni ed a conclusione degli
interventi, secondo quanto
previsto dall’associazione, i
relatori saranno a disposizione dei partecipanti per
rispondere alle loro domande.
Si tratta di un’iniziativa
per molti aspetti inedita. In
questo senso infatti, non è
mai accaduto che un’associazione cittadina riuscisse
a mettere assieme un confronto al quale partecipassero i due punti di vista. In
questo senso sostenitori e
contrari all’opera, fino ad
oggi, si sono dati battaglia a
Due immagini del progetto del Ponte
“distanza”. Sono state tante
le occasione nelle quali si è
parlato di Ponte sullo Stretto, ma sempre organizzata
da una o dall’altra parte.
Venerdì l’argomento sarà discusso nel dettaglio. A
partire dall’impatto ambientale dell’opera, per fini-
re alle ricadute occupazionali. Tami di economia e di
lavoro.
Ampio
spazio
avranno anche i ragionamenti sull’eventuale contributo che il Ponte potrebbe dare al sistema dei trasporti e se questo contributo sarà davvero significati-
vo.
E poi, ancora, le ricadute
sulla popolazione, su come
potrebbero cambiare stili di
vita. Se in bene o in peggio
sarà oggetto della discussione, a partire dal punto
fermo che nulla sarà più come prima. E infine il rischio
sismico e le ripercussioni
sull’ambiente circostante.
Insomma il Ponte visto a
trecentosessanta
gradi.
Nella speranza che la gente
abbia l’occasione poi per
farsi un’idea propria alla luce delle domande e delle riposte che potrà ottenere.
Volontariato
Nucera (Pdl)
sollecita
la legge
sui donatori
IL CONSIGLIERE regionale di centrodestra
Gianni Nucera ha proposto alla regione un’interrogazione sulla legge del 2005 relativa alla
“Nuova disciplina delle
attività trasfusionali e
della produzione nazionale degli emoderivati”.
In particolare Nucera
guarda alle questioni
inerenti la stipula di
convenzioni con Associazioni e federazioni di
donatori di sangue, per
permettere la partecipazione delle stesse alle attività trasfusionali, che
allo stato «risulta essere
inadempiente».
L’esponente dei centristi del Popolo delle Libertà ha chiesto a Loiero
di sapere, «quali siano
gli stati previsionali in
ordine ai provvedimenti
da adottare al fine di dare piena attuazione alla
legge», per poter così definire la stipula di convenzioni, come stabilito
dalla stessa norma per le
associazioni e federazioni». Nucera chiede inoltre «quali ulteriori misure si intendano adottare al fine di fare obbligo alle Aziende sanitarie ed ospedaliere di ottemperare ai contenuti
di ciascuna materia dei
singoli accordi recepiti
con delibera di Giunta
Regionale del 25 maggio 2009» E se in ordine
alla norma stabilita dal
Dipartimento
Tutela
della Salute e Politiche
sanitarie, la regione
«abbia effettivamente
emanato apposite direttive ai fini esplicativi ed
attuativi delle disposizioni di cui agli Accordi
recepiti con l’atto deliberativo su citato».
Gianni Nucera chiede
insomma che la legge
regionale venga applicata in tutte le sue parti e
completata negli adempimenti mancanti»
Il personale delle strutture private chiede il nuovo contratto
Stato d’agitazione in sanità
LE FEDERAZIONI regionali della Funzione
Pubblica Calabrese di Cgil, Cis e Uil, hanno lanciato la mobilitazione della sanità privata nei
confronti delle parti datoriali sul rinnovo dei
contratti ormai fermo da quattro anni.
In una nota diffusa dai tre sindacati più rappresentativi presenti sul territorio, si scrive che
«non è più tollerabile infatti che l’imprenditoria
privata della sanità convenzionata dreni ingenti
risorse regionali e non si pone problemi sul rinnovo del contratto di migliaia di lavoratori».
I sindacati lanciano l’allarme per quanto riguarda infermieri, oss, terapisti della riabilitazione e altri professionisti del comparto della sanità, che per i loro rappresentanti di categoria
sarebbero «ormai privati di questo diritto fondamentale».
«Nel resto d’Italia - si legge ancora nella nota in Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Puglia
si stanno sottoscrivendo pre-contratti regionali
mentre in Calabria, allo stato, non esiste alcun
tavolo per avviare le trattative». Per queto ag-
giungono «chiediamo un intervento della Regione Calabria che
metta le parti di fronte alle proprie responsabilità».
E non si tratta del solo problema all’ordine del giorno. «Si registrano inoltre forti ritardi nel pagamento delle spettanze dei lavoratori, mediamente in regione si
registrano ritardi per quattro
mensilità, e tutto nonostante la
legge regionale prevede in caso di
inadempienze contrattuali specifiche sanzioni».
Una sala operatoria
Da qui per passare all’attacco:
«A tal proposito chiediamo un intervento incisi- sulle negoziazione e i tetti di spesa».
Da qui per dire che Fp-Cgil, - Fp- Cisl e Uil-Fpl,
vo delle regione che vada in direzione del rispetto
delle regole». Infatti, per i sindacalisti «le spet- hanno deciso di proclamare «lo stato di agitaziotanze dei lavoratori si pagano senza che questi ne del settore» e allo stesso tempo di impegnare
ritardi e i diritti dei lavoratori stessi diventino «tutte le strutture a una forte mobilitazione a salstrumento di ricatto verso il sindacato e le Azien- vaguardia dei diritti dei lavoratori e delle loro fade sanitarie provinciali per dettare condizioni miglie».
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28 Reggio
Calcio Prima categoria. Il presidente Mallamaci su tutte le furie dopo la beffa di Gioia Tauro
Motta, la rabbia è alle stelle
«Un altro episodio simile e ritirerò la squadra dal campionato»
di PAOLO VACALEBRE
MOTTA SAN GIOVANNI - I
meno giovani ricorderanno,
quando, ai Mondiali in Spagna, nel 1982, durante Francia-Kuwait, lo sceicco Fahd
Ahmed El Sabah, per niente
convinto di una decisione arbitrale, lasciò la tribuna, entrò
in campo e ordinò ai suoi di
uscire. Anche se la partita poi
riprese normalmente. Una situazione analoga si è verificata domenica scorsa su un campo polveroso della Prima categoria. La partita in questione
è Real Gioia-Motta, e lo “sceicco”di turno si è materializzato
nella figura di Totò Mallamaci, presidente della società
biancorossa. I motivi che hanno fatto perdere le staffe al
massimo dirigente del Motta
sono racchiuse proprio allo
scadere dell'incontro, al 95',
quando l'arbitro Zangara concede un calcio di rigore ai padroni di casa.
Massima punizione, a parere di Mallamaci (e non solo),
assolutamente inesistente. “Il
direttore di gara - sottolinea ha preso un grosso abbaglio.
Gli estremi per concedere il rigore al Real non c'erano per
niente. Una decisione, tra l'altro, che halasciato 'increduli',
non solo noi del Motta, ma anche gli stessi giocatori locali e i
tanti addetti ai lavori che hanno seguito la partita dalla tribuna. E, oltre aldanno, c'è stataanche labeffa, perché,nella
stessa occasione, il nostro difensore Api veniva espulso”.
Da qui, la decisione (plateale)
Il presidente Totò Mallamaci
di Mallamaci (che in precedenza era stato espulso dalla
panchina) di piombare dentro
il campo e ordinare ai suoi ragazzi il ritiro. A farlo desistere
da questa volontà, comunque,
ci hanno pensato i suoi collaboratori, così la gara si è potuta avviare al termine in modo
regolare, anche se ha registrato una sconfitta immeritata da parte della formazione
biancorossa.
“La squadra - a parlare è
sempre il presidente Mallamaci - ha disputato una grossa prestazione, mettendo alle
strette un avversario forte, in
La squadra del Motta
serie utile da diverse partite. Il
pari l'avremmo meritato senza alcun dubbio. Ci restano i
complimenti degli avversari,
tutti a chiedersi perché il Motta occupi una posizione in
classifica così deficitaria. La
mia espulsione? Stavo solo richiamando i miei giocatori ad
una maggiore attenzione in
campo. Anche in questo caso,
però, Zangara ha preso lucciole per lanterne” . Ma anche sul
gol del primo vantaggio locale, Totò Mallamaci ha qualcosa da ridire: “L'azione era viziata da un evidente fuorigioco, ma l'arbitro ha fatto conti-
nuare: si è trattato di un altro
evidente errore. Insomma,
l'arbitro ha penalizzato fortemente il Motta e ha inciso in
maniera determinante sul risultato finale. E, purtroppo,
non è la prima volta, in questo
campionato, che la mia squadra deve soccombere per delle
sviste arbitrali”. E, contro il
trattamento riservato dagli
arbitri, specie dopo la l'ultima
direzione arbitrale di Gioia
Tauro, Totò Mallamaci ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente.
Una scelta, questa, tra l'altro,
comunicata domenica sera,
durante una trasmissione radiofonica. “E' un mio modo civile di protestare nei confronti
della Lega calcioper dei danni
che si continuano ad arrecare
alla mia squadra dalle censurabili direzioni arbitrali. Il
Motta non vuole favori, ma
certo una maggiore equità da
parte dei direttori di gara,
questo si”. Mallamaci fa anche
una considerazione: “Mi spiego, adesso, perché nell'hinterland reggino, quest'anno, nel
campionato di Prima categoria, si siano iscritte solamente
due squadre: oltre al Motta, la
Campese. Evidentemente, le
altre realtà calcistiche presenti sul territorio erano stanche
di subire ingiustizie”. Totò
Mallamaci,per chiudere,vuole ringraziare la società del
Real Gioia, per l'accoglienza
ricevutain occasionedellagara di domenica scorsa. “Il presidente Ritrovato e i vari dirigenti si sono dimostrate persone serie e squisite. Peccato
che, di mezzo, si sia messo, poi,
il fischietto catanzarese a rovinare una bella giornata di
sport”. Le dimissioni del presidente Mallamaci dovrebbero, comunque, rientrare nelle
prossime ore.
MOLLO/AGF
AVVISO A PAGAMENTO
PER LA LEGALITÀ.
GIORNATA NAZIONALE
DI SOLIDARIETÀ
PIER LUIGI BERSANI
www.partitodemocratico.it
www.youdem.tv
A ROSARNO, PALMI, LAMEZIA TERME
GIOVEDI 14 GENNAIO 2010
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Reggio 29
Sport
Mercoledì 13 gennaio 2010
30
- e area grecanica
REDAZIONE: via Cavour, 30 - 89100 Reggio Calabria - Tel. 0965.818768 - Fax 0965.817687 E-mail: [email protected]
Natino Aloi ripropone le proteste di Msi-Dn che, nel ’70, si opposero al carbone
«I nostri no erano fondati»
L’accusa alla destra: «Dovrebbe prendere posizione su Saline»
«SI continua a parla di Centrale a
carbone a Saline Joniche. Sembrava
che il discorso fosse chiuso, invece si
ripropone il progetto della “Sei”, la
società interessata alla realizzazione dell’insediamento. E pare con determinazione e, certo, col supporto
di forze politiche, associazioni e settori che hanno sposato la causa del
“carbone”». E’ Natino Aloi, ex sottosegretario alla Pubblica istruzione,
presidente dell’Osservatorio politico meridionale, a fare il punto della
situazione su una delle vicende che
stanno più smuovendo coscienze e
dibattiti nell’intero basso jonio reggino e non solo nel comune di Monte-
bello dove, materialmente, dovrebbe
sorgere l’impianto.
Scrive Aloi in un comunicato
stampa: «Ovviamente ciò viene a
“sintonizzarsi” con la tematica dei
discutibili posti di lavoro e dell’esigenza di produrre energia. Un vecchio, questo, discorso che si faceva
negli anni ‘70 quando, a tutti i costi,
sivolevarealizzare laCentraleacarbone a Gioia Tauro con il risultato di
trasformare, tra l’altro, il porto di
Gioia in un terminale carbonifero».
«Ci fu allora - racconta Natino Aloi un ministro socialista che minacciò,
ove non si fosse accolto il progetto
della centrale, di non indirizzare
verso la provincia di Reggio alcuna
provvidenza finanziaria o investimento in ordine occupazionale.
Questi precedenti vanno richiamati, così come la questione della “Liquichimica di Saline” che si voleva,
da parte delle forze di governo del
tempo di qualche partito di opposizione, a tutti i costi, realizzare nonostante i reali pericoli che le “bioproteine” rappresentassero per la nostra gente». Continua Aloi: «Fu in
quella circostanza che una delegazione della Destra (Msi-Destra nazionale) espresse, tra le contestazioni dei presenti, le proprie riserve
sulla fattibilità della Liquichimica,
motivando così
le
ragioni
dell’opposizione
dei Tripodi, Valensise, Franco,
Aloi, rappresentanti dell Calabria al parla- Natino Aloi
mento. I fatti chi
hanno poi dato ragione. Sono passati oltre 35anni da allora edoggi si ripropone, a proposito del carbone, lo
stesso tema di allora. Con gli stessi
argomenti: il carbone utilizzato dallo stabilimento non offre alcun rischio di inquinamento, c’è un grosso ritorno in termini di posti di lavo-
ro e poi tanto sviluppo. Ma non siamo proprio di fronte ad una favola
cui nemmeno i bambini darebbero
credito? Come non deve, di fronte a
queste promesse, reagire decisamente la politica che, ieri, si è opposta alla centrale a carbone di Gioia e,
in particolare, quella di destra?»
L’intervista al primo cittadino di Motta San Giovanni
Montebello. Presente pure Tassone
Il sindaco Laganà a tutto tondo
«Ecco quali sono i miei sogni»
Dorina Bianchi
taglia il nastro
del circolo Udc
di PAOLO VACALEBRE
MOTTA SAN GIOVANNI Sono trascorsi poco più di due
anni e mezzo dal suo insediamento a Palazzo Alecce. Una
vittoria, quella nel 2007, ottenuta con un largo consenso.
Paolo Laganà, sindaco del Comune di Motta San Giovanni,
in questa intervista parla di
tutto: dal rapporto con i suoi
cittadini a quello con l’opposizione, dagli interventi finora
realizzati dalla sua amministrazione a quelli già in cantiere e che vedranno la luce
nei prossimi mesi.
Sindaco Laganà, si è mai
chiesto perché i cittadini
mottesi abbiano pensato a
lei per guidare il paese?
“In più occasioni ho analizzato tanto le motivazioni che
portaronoa quellasceltaelettorale, quanto la determinazione con cui la nuova amministrazione rispose ad una
domanda di cambiamento”.
Oggi, rifarebbe la scelta
di candidarsi?
“Le difficoltà in cui si dibatte la nostra società, oltre che
molteplici, sono sotto gli occhi di tutti; il nostro paese è
chiaramente dentro un sistema che ne condiziona tanto la
vita del singolo cittadino
quanto quella della città nel
suo complesso. Il continuo ta-
Il sindaco Laganà
glio delle risorse statali, unitamente alla mancata erogazione, nei termini, delle risorse regionali assegnate, a sua
volta conseguenza del mancato patto di stabilità da parte
della Regione Calabria oltre
che di una struttura regionale elefantiaca, creano talvolta
sconforto e difficoltà. Tuttavia, la voglia di partecipazione attiva, unitamente alla volontà di dimostrare che anche
dalle nostre parti è possibile
fare buona amministrazione,
mi danno la forza di confermare la bontà di quella scelta”.
Com'è il suo rapporto con
la gente?
“Certamente corretto, improntato alla massima chiarezza, al consueto impegno
istituzionale e sociale”.
La verità: le è mai capitato
di dover cambiare strada
per non incontrare un cittadino al quale non aveva potuto dare la risposta che egli
si aspettava?
“No, decisamente no! Se ciò
dovesse accadere ne trarrei le
dovute conseguenze”.
I rapporti tra lei e l'opposizione?
“Corretti, almeno quelli ufficiali. Non posso tuttavia
non sottolineare la scarsa
partecipazione tanto ai consigli comunali quanto alle diverse fasi della vita dell'ente.
Credo che l'opposizione, anche in ragione della ultradecennale attività amministrativa di alcuni dei suoi componenti, ha maturato l'idea che
le difficoltà dell'ente hanno
un'origine da cui, evidentemente, chi ha operato per tanti anni non può ritenersi
estraneo”.
C'è un messaggio che vuole trasmettere ai componenti della minoranza?
“Si. Condividere con noi lo
sforzo di ammodernamento
messo in atto, sostenere negli
enti sovra comunali i progetti
e le idee del territorio: un
esempio su tutti”.
E' soddisfatto dell'operato dei suoi assessori?
“L'esecutivo messo in campo ha dato prova di serietà ed
impegno, siamo andati oltre
il tradizionale schema di
Giunta, cercando di coinvolgere tutte le componenti elettive in uno sforzo di ricostruzione, certificato recentemente dalla Corte dei Conti”.
Il suo mandato scadrà nel
2012: due o tre cose che vorrebbe realizzare?
“Nei prossimi mesi daremo
corso ai lavori in località Surici, negli spogliatoi comunali
del campo sportivo di Motta, a
Riace Capo e sul lungomare
di Lazzaro dove sono in appalto i lavori del terzo lotto dei lavori di protezione costiera per
2milioni di euro. Un recente
finanziamento per 200mila
euro ci consentirà di iniziare
la riqualificazione del centro
storico di Motta, mentre stiamo completando l'iter del
nuovo impianto di depurazione di Lazzaro. Mi piacerebbe
poter spendere le risorse programmate per Serro Valanidi, 350mila euro per ammodernare via Cubba e riqualificazione il centro storico”.
Condofuri. Dopo le dimissioni il segretario Mafrici entra nel comitato direttivo
Nel Pd è la quiete dopo la tempesta
di GIUSEPPE CILIONE
CONDOFURI - Ci sarà un comitato direttivo a guidare il Pd di Condofuri sino alle
regionali, ma la cosa che più si evidenzia
all'interno del movimento è una ritrovata
serenità all'interno del gruppo. Il segretario dimissionario,
Salvatore Mafrici, infatti, sarà
uno dei componenti del comitato direttivo insieme ad altri giovani. E proprio i giovani rappresentano il trait d'union ed il
punto di partenza per il rilancio dell'azione politica del Pd a
Condofuri. Il comitato è, infatti, composto, oltre che da Salvatore Mafrici, da Rocco Ermidio, Giuseppe Borgheggiano, Lucio Parisi, già delegato all'assemblea nazionale giovanile del partito,
Antonino Rodà ed Antonella Scaramozzino, e ne fanno parte di diritto il primo
cittadino condofurese, Nino Caccamo,
già componente dell'assemblea regiona-
le del partito e Giulia Naimo, componente
della segreteria regionale. Il comitato è
presieduto da Aldo Sottile.
Momento fondamentale di questa fase
di schiaritasono state dueriunioni interne del circolo “Pio La Torre”, alla seconda
delle quali ha preso parte anche il segretario provinciale,
Giuseppe Strangio. “Dopo le
vicissitudini che avevano portato alle mie dimissioni all'indomani delle elezioni comunali - spiega Salvatore Mafrici - si
è tenuto, seppur con notevole
ritardo, il chiarimento necessario per il rilancio dell'iniziativa politica del partito a Condofuri, anche con il contributo dello stesso segretario provinciale, il quale ha confermato
pieno sostegno alle scelte del Circolo,
purché si riprenda a fare politica attiva
nel Comune, utilizzando al meglio anche
l'occasione attuale di avere un sindaco,
iscritto al Pd, con cui dialogare, nel ri-
Linea giovane
nel rinnovo
delle cariche
spetto reciproco dei ruoli e senza pregiudizio alcuno, per far fronte ai grossi problemi politico-amministrativi in cui versa il paese”.
Il partitoriparte con ilgruppo dirigente totalmente rinnovato al fianco del segretario locale Salvatore Mafrici, il quale
riprende a svolgere il proprio ruolo forte
della rinnovata fiducia della maggioranza degli iscritti, fondata proprio su una linea politica di rinnovamento della classe
dirigente del partito e di piena autonomia
dai livelli superiori dello stesso partito e
dall'amministrazione comunale di Condofuri. Chiusa, quindi, in tal modo la difficile fase di frammentazioni interne e
conseguente immobilismo politico, il Pd
di Condofuriguarda al futurovolendo riprendersi il ruolo di protagonista sulla
scena politica condofurese, ricostruendosi intorno quel clima positivo di opinione e consenso che l'aveva visto al centro
del dibattito nell'intera Area Grecanica
fino ad un mese prima delle elezioni.
MONTEBELLO JONICO - che di partito. Pasquale
“La politica come militanza Tripodi, dopo aver condote servizio”, questo il tema to un interessante analisi
del convegno inaugurale sui problemi politico-terriper la nuova sede della se- toriali dell'area, ha rimarzione Udc di Montebello Jo- cato il concetto «di una reanico. Gremito fino all'inve- le necessità di cambiamenrosimile il salone della se- to della politica».
«Regione e provincia - ha
zione ha visto alternarsi al
tavolo dei relatori il segre- tuonato il consigliere retario provinciale del parti- gionale - non assolvono al
to, Paolo Mallamaci, il com- loro ruolo. I fondi europei
missario provinciale gio- non vengono utilizzati e
vani, Samantha Verduci, il l'intera Calabria versa in
vice segretario regionale uno stato di emergenza enMario Versaci, il consiglie- demica». E' stata poi la volre regionale Pasquale Tri- ta di Mario Tassone che,
podi, il vice segretario na- complimentandosi per la
nascita della sezionale
Mario
zione,
definita
Tassone e la sena«strumento
di
trice Dorina Biancrescita
demochi. A quest'ulticratica», ha voluma, che ha fatto
to evidenziare i
da madrina alla
concetti dell'etica
manifestazione è
politica e, portantoccato il rituale
do ad esempio la
taglio del nastro.
centrale a carboPresenti tra le alne, proposta daltre personalità di
la Sei a Saline Jopartito, il candiniche, ha spiegadato alle europee Dorina Bianchi
to chiaramente
Pino Bova, il precome servizio e
sidente provinmilitanza significiale Franco Canchi anche «coindia, il commissavolgimento della
rio di sezione Dopopolazione nelle
menico Romeo, i
scelte che si anconsiglieri comudranno a fare».
nali Benedetto e
Le conclusioni,
Spizzica, la resono toccate ad
sponsabile prouna emozionata
vinciale pari opDorina Bianchi,
portunità Lucia
alla sua prima
Mangeruca. Mouscita pubblica
derati da Fabio
da Udc. La senaMacheda, i lavori
hanno avuto inizio con l'in- trice, che si è detta felice di
tervento di Mallamaci che essere «più presente nelle
ha evidenziato come gli ot- sezioni e meno in Tv», ha
timi risultati ottenuti in concluso il suo discorso
provincia dall'Udc siano chiedendosi «come mai
frutto di un attivo e costan- mentre all'estero primegte impegno al servizio del giano i calabresi, in Calacittadino. Soddisfazione bria primeggi la malaviper l'apertura della sezione ta».
«Nella risposta - ha contiè stata espressa da Candia e
nuato l'esponente centrista
Versaci.
A questi si è aggiunto - sta il fallimento della poliAntonino Guarna, sindaco tica che, se vorrà mettersi
di Montebello, che ha sotto- veramente al servizio di
lineato come «l'apertura di tutti, dovrà necessariauna sede di partito, favo- mente voltare pagina e recirendo lo sviluppo della dia- dere certi legami opprilettica politica, debba sem- menti».
Insomma, l’Udc, anche a
pre essere valutata positivamente». Verduci, invece, Montebello Jonico, ha una
ha auspicato che la nuova nuova base operativa dove
sezione , definita da Romeo operare ed agire in funzio«la casa degli iscritti», pos- ne delle prossime elezioni
sa presto divenire «un vi- regionali di primavera.
vaio per giovani politici». Aspettando sciolga il nodo
Al tavolo dei relatori si sono sull’alleanza.
poi succedute le alte carif.m.
Tripodi
«E’ forte
l’esigenza
di un vero
cambiamento»
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Melito
Mercoledì 13 gennaio 2010
31
Ufficio di Corrispondenza: via D. Correale, 13 - 89048 Siderno (Rc) - Tel/Fax 0964.342451 - E-mail: [email protected]
Processo Fehida, le dichiarazioni rese da Maria Giorgi al centro dell’udienza sulle cosche di San Luca
Ex Vottari, ombre bis sul verbale
Secondo gli avvocati Bartolo e Staiano la testimone non avrebbe subito pressioni
di PASQUALE VIOLI
SAN LUCA - “Le dichiarazioni di Giorgi Maria Gabriella,
rese ai carabinieri in fase di
indagine, non aggiungono
elementi di novità, che già
non fossero a conoscenza degli inquirenti, a carico degli
imputati.
Vanno invece approfondite le modalità con le quali la
ragazza ha reso le sue dichiarazioni di fronte agli uomini dell’arma, modalità
che, stando anche a quanto
sostenuto dalla Giorgi più
volte, potrebbero contravvenire all’articolo 188 del Codice di Procedura Penale”. Sono state queste, in sintesi, le
parole dell’avvocato della difesa Salvatore Staiano di
fronte alla richiesta del pubblico ministero di acquisire
agli atti del processo “Fehida” il verbale delle dichiarazioni rese dall’ex fidanzata
di Sebastiano Vottari in sede
di interrogatorio, e non in
sede di esame in aula. Staiano è tornato sull’anomalia
temporale che ha visto la
giovane sostenere per più di
sette ore un faccia a faccia
con i carabinieri che poi, in
poco meno di otto ore, hanno
redatto un verbale di sole 17
pagine. Sempre l’avvocato
Staiano ha chiesto poi alla
Corte
di
esprimersi
sull’eventualità che si possa
essere contravvenuti all’articolo 188 del Codice di procedura civile che afferma la
garanzia e la tutela della persona in fase di acquisizione
della prova, impendendo
La corte del processo Fehida. A destra difesa e accusa tra i banchi
strumentalizzazioni per il
raggiungimento di riscontri ad ogni costo ai fini degli
scopi del processo. Tutto
ruota dunque sul giorno in
cui la testimone fu sentita
dai carabinieri su presunte
informazioni e circostanze
di cui poteva essere a conoscenza visto la frequentazione di uno degli imputati, Sebastiano Vottari.
Nel verbale redatto dagli
uomini dell’arma, e firmato
dalla ragazza, ci sono dettagli e situazioni ben precise
che la Giorgi avrebbe riferito
agli investigatori. Ma è stata
la stessa giovane, in aula il
mese scorso, a sostenere di
essere stata sottoposta a
pressioni per rendere quelle
dichiarazioni, pressioni che
l’avrebbero portata a non
reggere più il faccia a faccia
con gli investigatori e a firmare un verbale senza leggerlo. Secondo i pubblici ministeri Adriana Fimiani e
Federico Perrone Capano invece, il dietro front della giovane sarebbe da imputarsi
LA TESTIMONIANZA
Davanti alla Corte è il turno del pentito Rocco Mammoliti
LOCRI - Sarà sentito venerdì il pentito Rocco Mammoliti nell’ambito del
processo “Fehida”. La sua testimonianza è considerata importante, e fino a questo momento è slittata per
motivi legati alla salute del collaboratore di giustizia. Mammoliti è figlio
del mammasantissima della ’ndrangheta di San Luca “don Peppe” Mammoliti. Secondo gli inquirenti il colla-
boratore di giustizia sarebbe attendibile nella ricostruzione dei fatti legati
al famoso scherzo di carnevale, il fattaccio che diede il là alla faida. Secondo Mammoliti quell’azione sarebbe
stata preceduta da altri episodi che
sono al vaglio degli organi inquirenti
e sarebbe culminata con il lancio di
uova marce contro una macchina e
un locale. Mammoliti non avrebbe
partecipato direttamente a molti fatti
ed eventi di San Luca, ma, visto le parentele e il grado di importanza rivestito dalla sua famiglia nell’organigramma criminale del paese, sarebbe
a conoscenza di molti particolari. Con
tutta probabilità l’escussione del pentito non si esaurirà in una sola udienza.
p.v.
ad una serie di condizionamenti perpetrati ai danni
della Giorgi e della sua famiglia da parte di alcune persone vicine alla famiglia Vottari. E la tesi dei pubblici ministeri troverebbe conferma
sia da alcune intercettazioni
telefoniche a casa Giorgi,
che da alcuni colloqui in carcere, e sia da nuove intercettazioni ambientali nell’autovettura del padre della ragazza disposte dall’ufficio di
procura lo scorso ottobre.
Anche queste ultime prove
secondo l’avvocato Staiano
sarebbero da non accogliere
al processo, perché frutto di
una acquisizione probatoria
fatta ad indagine già chiusa.
Prima dell’avvocato Salvatore Staiano, anche l’avvocato
Adriana Bartolo, aveva chiesto alla Corte di rigettare la
richiesta della pubblica accusa di acquisire il verbale
della Giorgi reso ai carabinieri, e dunque ammettere
come prova le dichiarazioni
della ragazza rilasciate in
aula.
L’avvocato Bartolo ha presentato ieri una memoria difensiva in cui, a suo modo di
vedere, emergerebbe chiara
l’infondatezza probatoria
che vorrebbe la ragazza sottoposta a pressioni da parte
di qualcuno, inoltre, si legge
nella memoria, “la pubblica
accusa non ha fornito alcuna prova concreta di intimidazioni ai danni della teste,
che è venuta in aula sottoponendosi a esame e contro
esame facendo emergere fatti fino allora sconosciuti”.
Ardore. Sul corso principale del paese autovetture sui marciapiedi Marina di G. Comune in campo
Parcheggio selvaggio in paese Pulizia-ambiente
Il passaggio di pedoni e carrozzine intralciato dai veicoli in sosta
di NATALINO SPATOLISANO
ARDORE - Il corso principale della ridente cittadina
del comprensorio della Locride continua ad essere il
simbolo
dell'anarchia
quando si parla del problema dei parcheggi.
E' un dato inopinabile,
infatti, spiacevole da rilevare, ma lungo la strada segnalata la violazione del codice della strada è diventata l'unica legge vigente. Le
automobili parcate sui
marciapiedi si contano a iosa, anzi, oramai è prassi
abituale seguire tale condotta nei punti più strategici, anche durante gli orari più insoliti, quando il
tratto viario è di per sé
sgombro.
E'evidente pertanto come, in paese, non esiste più
differenza tra la parte della
strada riservata alle auto e
quella destinata ai pedoni.
Ne sono convinti le mamme che, quotidianamente,
si ritrovano col passeggino
costrette a slalom spericolati, ma anche gli anziani
che, nonostante gli acciacchi senili, sono obbligati ad
evoluzioni acrobatiche, così come i passanti carichi di
buste della spesa che, continuamente, devono pressarsi rasente i muri o camminare in mezzo alla strada. Di fronte a tale situazione alcuni residenti si chie-
dono: “ma dove sono i vigili
urbani ?”.
Sicuramente tra le mura
comunali. Quel che è certo,
in ogni caso, riguardo ai
caschi bianchi ardoresi è
l'esistenza di un organico
incompleto destinato, tra
l'altro, l'anno prossimo, a
ridursi ancor di più, nonché di un teorico concorso
che non viene bandito da
anni.
Frattanto, il fenomeno
del parcheggio selvaggio,
non di rado con le quattro
frecce accese come se il
lampeggiare dei dispositivi luminosi possa estinguere
miracolosamente
l'infrazione, sta degenerando a vista d'occhio.
La prassi invalsa in paese, probabilmente, è anche
l'effetto sintomatico di altri
comportamenti automobilistici piuttosto libertari
che, oramai, hanno attecchito nell'indifferenza assoluta di chi non ci fa caso,
ad esempio, alle quotidiane
violazioni del divieto di accesso lungo le strade e le
piazze del centro.
Così, giorno dopo giorno, l'inerzia istituzionale e
l'apatia delle autorità locali
rappresentano il solo dato
certo che non si presta a
smentite. La speranza è che
il vento cambi nella direzione giusta e gli organi preposti facciano quanto di dovere.
binomio vincente
di ANNAMARIA IMPLATINI
Una veduta aerea di Ardore Marina
Monasterace. Interventi per la sistemazione delle strade
Il Comune punta sul decoro
per rilanciare il territorio
MONASTERACE - Decoro urbano in primo piano a Monasterace. Infatti è stato posto
un bando di gara con scadenza al 22 gennaio che avrà il
compito di reperire la ditta che
cui verrà affidata l'appalto per
i lavori a strade dissestate e
marciapiedi. Lavori per cui il
comune può disporre di un finanziamento di quasi 23mila
euro cui vanno aggiunti altri
700 euro perquanto concerne
gli oneri di sicurezza. Le offerte dovranno essere consegnate in busta chiusa presso gli
uffici comunali. Il bando di gara è curato dal responsabile
area tecnica del comune Vito
Micelotta. La ditta vincitrice
comincerà poi i lavori nel lasso di tempo previsto dal contratto. Con questo finanziamento verrano quindi sistemate parte delle arterie stradali del centro ionico, per lo
meno le più fatiscenti e verrà
ripristinata una situazione di
normalità nei marciapiedi. O
fondi sono stati ottenuti dalla
cassa depositi e prestiti.
v.r.
MARINA DI GIOIOSA - e di
Marina di Gioiosa ha deciso di
rafforzare ilbinomio vincente
“pulizia-immagine”, convinto soprattutto che per dare
una buona impressione del
luogo esso debba essere prima
di tutto in ordine. L’amministrazione fatto di questo proposito una costante ed ora l’assessore Vincenzo Ieraci è
pronto a ripetere il ciclo. Si riparte dalla via Nazionale
Nord, una delle estremità del
paese e per il cui tratto è in programma una vera e propria rivisitazione. Inquesto disegno
non verranno escluse le palme, caratteristichedella cittadina e molte di esse anche di
recente piantumazione. Ad
aggiungersi sarà un tipo
d’aiuola scelta alcuni mesi dagli amministratori, orientati
a puntare sulla qualità e sul
colpo d’occhio. Per lo stesso
motivo, ovvero quello dell’immagine all’ingresso della cittadina, l’amministrazione ha
da tempo chiesto all’Anas la
possibilità di gestire il verde
racchiuso dallo spartitraffico
delle corsie di cui si compone il
ponte sul Torbido. L’assessore Ieraci non è contento delle
condizioni dello spazio verde,
quasi abbandonato. L’ampiezza dello stesso ne mette ulteriormente inrisalto lepessime condizioni. La richiesta
inoltrata all’Azienda di riferimento non ha ottenuto finora
Strada riaperta sul lungomare
risposta. Sembramolto vicina
alla realizzazione, invece,
l’idea di una zona in cui trapiantare il rappresentativo
gelsomino. Allo stesso modo il
sindaco Rocco Femia ha indicato come urgente la sistemazione dell’area destinata ai
camper, la quale necessita di
pulizia, verde e piantumazioni varie per renderla rispondente all’utilizzo previsto. Il
nuovo ciclo ambientale si dirama in diversi aspetti, dalla
raccolta differenziata alla pulizia delle strade, e nelle campagne della cittadina ha già
portato a termine una prima
fase. Il discorso ambientale induce Ieraci a ricordare e ringraziare quanti, tra i proprietari di esercizi commerciali,
da anni mantengono a proprie spese spazi verdi.
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Locride
Mercoledì 13 gennaio 2010
Locride
Mercoledì 13 gennaio 2010
A Gioiosa passaggio del servizio rifiuti, viene contestato l’obbligo di doversi fare carico degli operai
Futuro incerto per 11 lavoratori
Venerdì è stato convocato un incontro presso la direzione provinciale del lavoro
di MAURIZIO ZAVAGLIA
GIOIOSA IONICA - Non si
placano le polemiche e gli
interventi sulla vicenda del
rischio licenziamento per
undici lavoratori della Locride Ambiente Spa, che gestisce servizi di raccolta,
trasporto e smaltimento dei
rifiuti.
In queste frenetiche ore
vi sono state diverse novità,
con prese di posizione ed interventi da parte di più soggetti. Intanto vi è da dire
che le maestranze sono state sospese dal servizio, in
quanto, ricordiamolo, la società mista lamenta il
“mancato passaggio diretto dei lavoratori di che trattasi presso la nuova azienda che si è aggiudicata il
servizio presso il Comune
di Gioiosa Ionica, per come
stabilito dal capitolato d'appalto e dal contratto collettivo nazionale di categoria”. Gli interessati, comunque, sono rimasti a
presidiare l'esterno della
sede, con il supporto di Manuela Sainato, sindacalista
della Cgil.
Il Comune di Gioiosa Ionica, per il tramite dell'ufficio
tecnico, ha comunicato,
“per gli opportuni provvedimenti di competenza”,
che in data 11 gennaio
(quindi lunedì scorso) “è
stato stipulato il contratto
con la ditta Zetaemme s.a.s.
per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani ed
assimilati, raccolta differenziata,
spazzamento
stradale e raccolta e smaltimento rifiuti cimiteriali, rifiuti ingombranti e altri
servizi accessori”. Visto il
contenzioso che si è venuto
a creare e su iniziativa della
Locride Ambiente, l'area
Cassonetti dei rifiuti
conflitti del lavoro della direzione provinciale del lavoro ha convocato una riunione delle parti per venerdì prossimo, invitando anche il Comune, le organizzazioni sindacali e diversi
altri enti, tra i quali la Prefettura. In attesa dell'esito
di questo incontro, il sindacalista delle Cgil Achille
Scarfò ha inviato una missiva, con la quale viene diffidata la Locride Ambiente
“a voler sospendere i lavoratori interessati”, invitando la stessa società “ad annullare la sospensione messa in atto, richiamando immediatamente i lavoratori
interessati”.
Nel frattempo, con una
nota stampa, fa conoscere
la propria posizione anche
la società Zetaemme, ag-
giudicataria del servizio in
seguito alla gara espletata
alla fine del mese di marzo
dello scorso anno. Vengono
contestate su tutta la linea
le posizioni della società mista, con una serie di argomentazioni. Viene ripercorso l'iter della vicenda,
partendo dal bando di gara
indetto con scadenza 13 ottobre 2008, in previsione
della quale la Locride Ambiente “formalizzò la richiesta di attuare il passaggio
diretto ed immediato del
personale addetto ai servizi
oggetto dell'appalto all'impresa che sarebbe subentrata”. La gara, però, andò
deserta ed il Comune la ripropose con scadenza 30
marzo 2009. Per la Zetaemme, questa volta, al Comune di Gioiosa “non perven-
ne alcuna comunicazione
con la richiesta di attuare il
passaggio diretto ed immediato”.
Alla gara di che trattasi
partecipò solo la Zetaemme
stessa, con una offerta che
mostrava “l'impiego di personale proprio già operativo in propri cantieri”. L'azienda di Sant'Agata del
Bianco contesta l'assunto
di doversi fare carico degli
undici lavoratori, richiamando a sostegno una posizione della Cgil che affermava “che alcuno dei lavoratori dei quali Locride Ambiente Spa richiedeva il passaggio diretto ed immediato lavorava in esclusiva per
l'appalto dei servizio di igiene urbana del Comune di
Gioiosa Ionica, in quanto
utilizzati in più cantieri”.
Di più, per la Zetaemme tre
lavoratori, dei quali vengono fornite le generalità,
“addirittura mai avevano
lavorato per il servizio di
Gioiosa Ionica”.
Nel documento viene ripercorso anche un incontro avvenuto in Prefettura a
luglio dello scorso anno,
durante il quale l'azienda
ribadì le proprie posizioni,
dichiarandosi pronta ad assumere tre lavoratori della
passata gestione, più sei
nuove assunzioni. Insomma, la vicenda appare abbastanza complicata. L'incontro di venerdì presso la direzione provinciale del lavoro
dovrebbe servire a sciogliere qualche nodo. Di certo rimane il fatto che undici lavoratori sono sempre a rischio del proprio posto di lavoro, dipendenti di una
azienda che, come pure le
pietre sanno, garantisce
tutti i diritti economici che
la legge prevede.
Caulonia. Si contesta la poca trasparenza dopo le consultazioni
Le elezioni scolastiche nella bufera
i genitori sono sul piede di guerra
CAULONIA - Elezioni a scuola nella
bufera. “Il nostro è un comunicato
tranquillo e nello stesso tempo molto
amaro, che richiama le vicende che
tutti noi abbiamo vissuto in questi ultimi mesi”. Sono i firmatari di una dura
missiva Arturo Costa, Alfredo Tassone, Giuseppe Dimasi, Ilario Chiera,
Eugenio Chiera, Donatella Cavallaro,Giuseppe Vozzo.Francesca Fameli, Ilario Fragomeni si sono rivolti al
Ministero della pubblica IstruzioneRoma, al dirigente ufficio scolastico
Regionale, al dirigente ufficio scolastico provinciale Reggio Calabria, al
sindaco Comune di Caulonia, al dirigente Istituto Comprensivo di Caulonia. “Il ruolo dei genitori nella scuola è
fondamentale
scrivono - per il contributo di idee e di
collaborazione che
apportano,
ma
spesso viene trascurato e poco considerato. I genitori
sono il valore aggiunto della scuola e ogni qualvolta
chiamati al proprio dovere , offrono il
loro contributo alla crescita culturale
e umana dei ragazzi. Riteniamo - sottolineano ancora - che l'Istituto Comprensivo Caulonia sia una scuola sana
, frequentata da alunni sani, che hanno alle spalle genitori attenti che li seguono, alunni che studiano in una
struttura con insegnanti preparati e
competenti, ma che a volte si lasciano
trascinare da motivi futili e da istinti
che non sono coerenti con il loro modo
di essere e di agire perdendo così l'obiettivo principale del proprio lavoro
Lettera inviata
al ministro
dell’Istruzione
e al sindaco
Uno scorcio di Caulonia
che è quello di istruire ed educare i nostri ragazzi, i nostri bambini. Dopo
questa breve premessa è necessario
mettere a chiaro tutto quello che non è
stato detto. Si vive un momento di amarezza, di sconforto, ma nello stesso
tempo di lucidità perchè mai come in
questi ultimi giorni si è capito che Caulonia potrebbe avere molto di più se le
cose seguissero la strada di sempre e
non fossero alterate o modificate”. Poi
l’analisi del voto. “Il 29 e 30 novembre
2009 - spiegano - si sono svolte le elezioni per eleggere la componente genitori nel consiglio di istituto ove si sono contrapposte due liste: la n° 1 che ha
totalizzato 225 voti e la n° 2 che ha totalizzato 363voti uno scartosulla prima
di ben 138 voti . Dal risultato noi genitori avremmo preferito che i nostri
rappresentanti nell'organo esecutivo
fossero eletti tra quelli della lista vincente, ma per la componente docente i
genitori eletti nella seconda lista non
corrispondevano alle loro aspettative
anche perché non fedeli alle loro direttive ed ai loro metodi. Avvalendosi così
di una circolare borbonica ed antidemocratica (sei docenti e due rappresentanti Ata ) con arroganza non solo
hanno determinato l'elezione del Presidente sceltotra i componentidella lista perdente, ma hanno addirittura
determinato la scelta per l'elezione
nell'organo esecutivo dei rappresentanti della lista vincente. Si è voluta la
volontà deigenitori chehanno espresso il loro voto nelle elezioni del consiglio di Istituto o la volontà degli insegnanti e del personale Ata? Ebbene la
volontà dei genitori è stata ignorata
conumiliazioneed offesa.Chihastilato la circolare adottata era forse un ex
docente che pensava che all'interno
della scuola vigesse sempre la monarchia assoluta con la presentazione di
una sola lista dettata sempre dal personale docente ad uso e consumo proprio, pensando anche che i poveri genitori temessero gli insegnanti. A Ferdinando Mammone si chiede perchè di
fronte alla stragrande maggioranza
dei genitori che con i loro voti hanno
detto No alla sua elezione a presidente
abbia accettato questo incarico? Cosa
si nasconde dietro tutto questo? Alla
lucediquanto sopraaiduerappresentanti della seconda lista eletti nell'organo esecutivo in rappresentanza dei
genitori chiediamo di rassegnare le
dimissioni dal medesimo incarico proprio nel rispetto dei 363 genitori che
gli hanno accordato tanta fiducia”.
n.b.
BOVALINO/SAN LUCA
La Cisl scende in campo
al fianco dei dipendenti
della Comunità montana
SAN LUCA - La segreteria
regionale della Cisl. Funzione Pubblica è a fianco
dei lavoratori della Comunità Montana di BovalinoSan Luca che da circa cinque mesi sono senza stipendio.
Puntuale, come una ciclica fase climatica, ad inizio d'anno “esplode” sempre la questione inerente
la sicurezza del posto di lavoro dei lavoratori della comunità montanari Bovalino-San Luca. Lunedì i lavoratori, da circa cinque
mesi senza stipendio, in segno di protesta hanno occupato, seppure simbolicamente, la sede dell'Ente.
L'azione di protesta sarebbe scaturita dall'esasperazione per la grave situazione che stanno vivendo ed anche perché non
riuscirebbero a colloquiare con un interlocutore
credibile in grado di fornire loro risposte positive rispetto ai
diversi quesiti
posti da tempo.
Ieri la segreteria
regionale
della Fp-Cisl Calabria, guidata
da Natale Pace,
ha diffuso un articolato documento in cui, dopo aver dichiarato di “condividere i motivi della lotta” e di
“stigmatizzare i
comportamenti
del Presidente Natale Pace
che denotano
insensibilità e
irresponsabilità”, afferma di
“essere pronta
ad affiancare la
lotta dei lavoratori, ove si rendesse necessario”.
E'un duro documento di condanna dell'operato del presidente della
Comunità Montana di Bovalino, quello diffuso dalla
Fp-Cisl Calabria a difesa
della lotta dei lavoratori
dell'Ente subregionale locrideo. La durezza scaturisce dalla circostanza che in
un momento di grave crisi
del settore, determinato si legge nel documento “sostanzialmente dalla decisione del Governo nazionale di scaricare il peso finanziario delle Comunità
Montane tutto sulle Regioni”, proprio mentre il sindacato regionale, le amministrazioni montane e l'esecutivo regionale starebbero cercando “con fatica
di mettere in piedi soluzioni tampone e un progetto a
lungo termine, per garantire ai 600 lavoratori il posto di lavoro e per assicurare ai calabresi l'amministrazione di funzioni vitali
per lo sviluppo del territorio, c'è ancora chi si trincera dietro l'arroganza e la
tracotanza”.
Come emblema di questa
“tracotanza” la Fp-Cisl Calabria sottolinea che “i la-
voratori della Comunità
Montana hanno trascorso,
grazie al loro presidente, il
Natale senza stipendio” e
questo nonostante ci fosse
stato “l'impegno del prefetto”.
Anche per battere questa “tracotanza” che Natale Pace dichiara che “la Cisl
Calabria è pronta ad affiancare la lotta dei lavoratori, ove si rendesse necessario”.
La segreteria regionale,
comunque non si limita solo a fare dichiarazioni di
guerra ma evidenzia anche quelle positive “novità” che invece sembra stiano emergendo sul fronte
della vertenza regionale.
Nel documento diffuso, infatti, viene sottolineato
che l'esecutivo regionale
“conferma l'impegno, assunto dai capi gruppo del
consiglio regionale con le
organizzazioni
sindacali durante la giornata di mobilitazione del 28 dicembre”. Il 24
gennaio prossimo -scrive Pace
- “dovrebbe discutersi
in
Commissione
bilancio il provvedimento tampone che garantisce il pagamento degli stipendi per i primi sei mesi dell'anno e il 26 il
provvedimento
sarà portato in
Consiglio”.
Pur dando
atto del mantenimento degli
impegni
assunti e di grande sensibilità
dei consiglieri
regionali verso
la vertenza, la
Cisl-Fp evidenzia che comunque “il Sindacato confederale calabrese rimane in vigile attesa”.
Inoltre comunica che
unitamente alla Fp-Cgil ed
alla Uil-Fpl Calabria, è stato concordato, per il prossimo 19 gennaio, “un incontro con il responsabile
per la Regione delle Comunità Montane, Calvano,
per aprire il discorso sulle
soluzioni definitive e sulle
scelte politiche” che dovranno essere assunte. La
nota cislina si chiude con
la diffusione della notizia
giunta da Roma e che comunque - scrive Pace - “è
tutta da verificare”, secondo la quale alla prossima
riunione del Consiglio dei
Ministri “dovrebbe passare un provvedimento di revisione in meglio di tutti i
commi della legge finanziaria che riguardano gli
enti locali”.
Per quanto inerisce le
Comunità Montane ci sarebbe l'ipotesi almeno del
ripristino del fondo consolidato. A tal proposito il segretario cislino afferma
“staremo a vedere”.
p.l.
Natale Pace
«Il sindacato
rimane
in vigile attesa»
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32 Reggio
I vertici dell’As di Locri a Catanzaro per affrontare le problematiche sulle strategie di potenziamento
Incubo da «Piano di rientro»
Forte: «Sinora ci sono stati rallentamenti, ma nessun blocco nelle attività»
di PINO LOMBARDO
LOCRI - Incombe l’incubo
del “Piano di rientro” sui
vertici sanitari locresi.
Nonostante gli sforzi
profusi dal managment
dell'Asl di Locri per superare le “antiche e note criticità” presenti presso l'ospedale locrese ereditate e causate soprattutto dalla carenza di personale medico,
la doccia del “Piano di Rientro” rischia di rallentare
questo processo di potenziamento e rafforzamento
del presidio ospedaliero,
comunque giunta a livelli
di sicurezza standard.
Giovedì prossimo, il manager dell'Azienda Sanitaria locrese, Giustino Ranieri, unitamente al direttore
sanitario aziendale, Domenico Forte, saranno a Catanzaro proprio per affrontare, con la preposta commissione insediata per dare corso al “Piano di Rientro sanitario”, la preoccupante situazione degli organici che si va registrando in alcuni reparti
dell’ospedale.
L'andata a Catanzaro del
vertice dell'Asl locrese si è
reso necessario, soprattutto dopo la determinazione
dell'esecutivo regionale di
bloccare le assunzioni, per
trovare le idonee soluzioni
che consentano di portare
avanti il programma finalizzato a coprire le carenze
di medici ospedalieri, nei
reparti di Ostetricia-Ginecologia, Ortopedia, Tecnici-Radiologici, Anestesia,
avviato a settembre scorso
col bandire i relativi concorsi.
I vincitori di quei concorsi (6 medici in ostetricia, 4
in ortopedia, 6 in anestesia,
5 tecnici radiologia), tranne i medici vincitori nel
concorso per ostetricia-ginecologia, non hanno potuto assumere servizio, e
questo nonostante le prove
siano state espletate già a
novembre, dal momento
che la stipula del loro contratto veniva improvvisamente “bloccata”. Ieri il direttore sanitario Domenico Forte, amaramente spiegava che il blocco della stipula del loro contratto scaturiva dalla decisione della
Il direttore sanitario Domenico Forte. A destra l’ospedale di Locri
Giunta regionale di bloccare le assunzioni a seguito
dell'approvazione del cosidetto Piano di Rientro Sanitario.
“Ci siamo trovati, con
grande nostro imbarazzo,ha affermato - nell'impossibilità di far sottoscrivere ai
vincitori il relativo contratto d'assunzione per il semplice fatto che era pervenuta la determinazione regionale, rientrante nel Piano
di Rientro, di bloccare ogni
forma di assunzione. A noi
non è restato altro da fare
che chiedere scusa ai vincitori convocati e bloccare l'iter”. Ma il managment
aziendale locrese non si arrende. E' determinato a
portare avanti il percorso
di potenziamento e rafforzamento delle strutture
ospedaliere ed a non buttare a mare quanto finora fatto per raggiungere quell'elevato grado di assistenza
che già oggi è in grado di offrire. Non a caso Forte evidenzia che il nosocomio locrese, con le sue sale chirurgiche aggiornate e tec-
nologicamente avanzate,
offre elevate garanzie nell'area dell'Emergenza-Urgenza, grazie all'area omogenea indivisibile costituita dalle qualificate Unità
Operative di Rianimazione, Terapia Intensiva e subintensiva dell'Unità Coronarica, Medicina d'Urgenza, del Centro Trasfusionale, del Servizio del 118 e del
Servizio di Elisoccorso,
che, esprimendo grandi
potenzialità, “si è rivelato
un vero salvavita in moltissime difficili emergenze”.
Senza contare che l'organizzazione dipartimentale
(in essa sono coordinate le
attività di Rianimazione e
Terapia Intensiva, Utic,
Medicina, Medicina d'Urgenza, Chirurgia, Chirurgia d'Urgenza, Neurologia, Psichiatria, Ostetricia
- Ginecologia, Pediatria,
Dialisi per acuti, oltre che
del Centro di Allergologia
Regionale, del servizio di
Angiologia con Dh unico in
Calabria assieme a quello i
Crotone, e del Servizio di
Gastrenterologia), nonostante alcune carenze d'organico che i concorsi espletati avrebbero dovuto colmare, garantisce “livelli
assistenziali inviateci da
altre aziende calabresi”. Il
direttore sanitario tiene
adevidenziare che “nonostante le carenze d'organico mai è stata interrotta alcuna attività ospedaliera.
Al massimo - aggiunge il
direttore sanitario Forte per carenza d'organico in
qualche reparto vengono
rallentate le attività programmate. Chi dice che il
reparto d'anestesia ha bloccato le attività operatorie,
afferma una cosa non vera
e distorce la verità e confonde i cittadini”.
Locri. All’Azienda sanitaria si attende il pagamento della “produttività”
«Occorre pagare gli arretrati»
Cgil, Uil e Fsi sollecitano un intervento del direttore generale
LOCRI - Presso l'Asl i lavoratori attenderebbero ancora il pagamento delle
spettanze degli anni 2008/2009 relative alla cosidetta “produttività”. Ad affermarlo sono le segreterie delle organizzazioni sindacali ospedaliere della
Cgil, Uil e Fsi. Ieri, infatti i segretari
Antonio Sgambelluri, Nicola Simoni e
Firmo Micheli,hanno inviato una missiva al direttore generale dell'Asl invitandolo ad effettuare il pagamento delle spettanze “arretrate”. Nelle missiva i
tre segretari aziendali, molto verosimilmente in maniera ironica, “prendono atto che, a distanza di due anni dall'insediamento della S.V. ai vertici di
codesta As, dopo specifici impegni assunti per la liquidazione della produttività riferita agli anni 2008-2009, il
personale dipendente, a tutt'oggi, non
ha ancora usufruito delle spettanze dovute”. E questo - scrivono i sindacalisti “nonostante la disponibilità dei fondi”.
Nell'evidenziare che l'As sarebbe “afflitta da gravi contenziosi”, Sgambelluri, Simone e Firmo, sottolineano che
sarebbe opportuno che il vertice aziendale,relativamente alla cosiddetta indennità di “produttività”, si dia da fare
affinché “in tempi brevi” venga effettuata “la liquidazione di quanto dovuto
ai dipendenti”. L'invito viene effettuato
anche “per evitare ulteriori sperperi di
denaro pubblico in contenziosi che
vanno ad implementare alcuni Studi
Legali del Comprensorio, ben ferrati
ormai in questo sistema”. I tre dirigenti sindacali nella missiva trasmessa al
Bovalino. In paese il vescovo Fiorini Morosini inaugura la sede dell’Acai
Punto di riferimento per gli operai
di DOMENICO AGOSTINI
BOVALINO - Alla presenza del Vescovo di Locri-Gerace Giuseppe
Fiorino Morosini, del sindaco della
città Francesco Zappavigna, e di
Carlo Ceravolo che nel 2001 aveva
aperto gli uffici, si è inaugurata la
nuova sede locale del patronato
Acai.
Dopo i saluti del sindaco che ha
elogiato l'iniziativa, augurando il
meritato successo, il Vescovo si è
soffermato sul significato del lavoro e sulla necessità che in un paese
sviluppato come Bovalino, vi sia
un Centro dove si raccolgono più
servizi con professionalità certe e
capaci di rispondere alle più varie
richieste della Comunità.
Lo stesso Vescovo ha poi benedetto i locali ed ha augurato buon
lavoro a tutti i professionisti impegnati nel progetto.
Ha preso quindi la parola il dott.
Bruno Squillaci che ha presentato
il patronato facendo la storia dell'Acai esponendo tutti i servizi che
il Centro di Bovalino eroga.
Il Patronato Acai ha, tra l'altro, il
compito di assistere i lavoratori
per la realizzazione dei diritti ine-
L’inaugurazione con il vescovo Morosini
renti l'assistenza contro gli infortuni e le malattie professionali, la
tutela della salute, l'assicurazione
obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti, la disoccupazione, la maternità.
Esso ha ancora il compito di assistere gli invalidi e i mutilati del lavoro, gli invalidi e mutilati civili, i
ciechi civili ed i sordomuti, assistendo i lavoratori nell'applicazione di ogni disposizione concernen-
manager dell'Asl sottolineano anche di
ritenere che “l'eventuale procrastinare
nel tempo della liquidazione della produttività, produce danno al personale
dipendente che diventa così, facile preda per detti Studi che vanno, con le loro
spese , “spesso maggiorate”, a logorare
il bilancio di codesta Azienda, già “lacerato” dai sistemi dello spreco pubblico”. Simone e soci invitano Ranieri attivare, “nel più breve tempo possibile”,
gli uffici competenti per “mettere in essere la liquidazione delle competenze
dovute” e questo - scrivono - anche per
“fugare ogni possibile dubbio di “clientelarismo” nei confronti del sistema
contestato e che verrebbe a sorgere nell'uomo della strada”.
p.l.
te la previdenza, l'assistenza sociale e sanitaria, la prevenzione degli
infortuni e delle malattie.
Si tratta, in effetti un Centro Servizi a disposizione non solo dei lavoratori ma di tutta la popolazione
dal momento che eroga consulenze assicurativi, finanziari, progettazione ed installazione di impianti fotovoltaici, formazione e servizi
informatici, assistenza architettonica-progettuale, servizi agricoli
ed uno sportello che si interesserà
delle variegate “facce” sindacali
degli immigrati comunitari ed
extracomunitari fra cui primo e
rinnovo permessi di soggiorno, richieste per rilascio di carte di soggiorno (anche cittadini appartenenti all’Unione europea).
Di rilevante importanza lo sportello per il turismo sociale ed i servizi legali e socio-sanitari.
All'interno del Centro opera il
Caf-Acai che è autorizzato dal Ministero delle Finanze a prestare assistenza fiscale a tutti i dipendenti,
pubblici e privati, ai pensionati.
Tra gli Uffici presenti nel Centro, quello per la compilazione dei
modelli 730 ed Unico persone fisiche per la trasmissione telematica
al Ministero delle Finanze.
Il Centro Servizi sorge in Viale
Calabria al numero civico 1 B ed è
aperto al pubblico nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 e martedì e giovedì dalle 17 alle 19.00.
MONASTERACE
I Marvanza
esclusi
dal Festival
di Sanremo
di VINCENZO RACO
MONASTERACE
Niente da fare per i Marvanza Reggae Sound
che purtroppo non riescono a raggiungere
l'obbiettivo di partecipare a Sanremo.
Salta quindi la possibilità di vedere i quattro
ragazzi monasteracesi
sul palco dell' Ariston
per il sessantesimo anniversario della canzone italiana. Gli otto artisti scelti tra ben 988 partecipanti sono Nicolas
Bonazzi, Jessica Brando, Broken heart college, Mattia De Luca, La
fame di Camilla, Luca
Marino, Jacopo Ratini,
Romeus, Tony, Nina Zilli. Con loro i due vincitori di Sanremolab Romeus e Jacopo Ratini.
Oltre a cadere il tabù della canzone inedita, per
la prima volta gli artisti
della sezione Nuova Generazione del Festival
potranno divulgare il
proprio brano.
Non potranno effettuare, relativamente alla canzone in competizione e fino alla prima
serata del Festival, alcuna esibizione musicale
in programmi televisivi.
La novità principale è
stata data dal fatto che
quest'anno si potevano
presentare testi in dialetto e uno di questi è stato presentato dai Marvanza “Sordi pe tassi”.
Un testo bello e orecchiabile che descrive le difficili condizioni economiche vissute quotidianamente da un'Italia che al
posto di soluzioni concrete offre solo utopie
per coloro che hanno
difficoltà ad arrivare alla fine del mese: un tema
attuale e in linea con la
crisi economica recentemente vissuta dal paese
ma che in realtà si rivela
essere il leitmotiv tipico
di un sud che spesso vive
nella rassegnazione sociale.
E anche se per questa
volta niente Sanremo, ai
quattro ragazzi monasteracesi che per i pochissimi che non li conoscessero sono il leader
Ivan Lentini frontman
del gruppo, Marco Lentini percussionista e voce, Mafalda Gara sax e
voce, Claudio Chiera
bassista e autore di alcuni dei testi.
Insieme a loro vi sono i
musicisti Enzo Nisticò
alla batteria, Ilario Musco alla chitarra e Domenico Panetta, tastierista
e produttore artistico
dei Marvanza Reggae
Sound.
Ma i Marvanza non demordono e vanno avanti
lungo il loro cammino.
Di sicuro i ragazzi che
hanno fatto sognare la
Locride scommetteranno ancora sul festival
della musica italiana di
Sanremo.
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Reggio 33
Locride
Mercoledì 13 gennaio 2010
Locride
Mercoledì 13 gennaio 2010
A Bovalino si sono riuniti il direttivo e gli iscritti al partito in vista del voto amministrativo di marzo
Comunali, l’Udc scalda i motori
Il presidente Cataldo: «Un confronto per una linea politica coerente e univoca»
di DOMENICO AGOSTINI
BOVALINO - Il Direttivo e gli
iscritti dell'Udc di Bovalino si
sono riuniti nella sede di via
Spagnolo Morisciano per un
primo esame della situazione
politico-amministrativa.
A Marzo, infatti, la comunità bovalinese è chiamata alle
urne per il rinnovo del consiglio comunale e per la elezione
del sindaco e, ovviamente, per
le regionali. “Era opportuno,
ha detto il presidente della sezione Giuseppe Cataldo che
iscritti e dirigenti si confrontassero serenamente per un
dibattito dal quale uscire con
una linea politica coerente ed
univoca”.
Erano presenti la maggioranza degli iscritti oltre che il
vice sindaco Sebastiano Primerano, l'assessore alla sanità Francesco Iemma, Mario
Mazza del Consiglio Nazionale del Partito, Vincenzo Primerano della delegazione provinciale dell'Udc ed alcuni giovani simpatizzanti o iscritti.
Nella esposizione del percorso politico che ha portato
alla costituzione della sezione, lo stesso Vice sindaco, ha
tenuto a sottolineare che nel
2005 non esisteva la sezione
dell'Udc a Bovalino e che quindi, con l'iscrizione al partito,
in seno al consesso comunale
Il municipio di Bovalino
il partito di Casini si è ritrovato con due assessori ed un consigliere. “Un fatto molto importante, ha detto Primerano,
che arricchisce l'Udc e ci chiama a responsabilità maggiori
a sostegno della politica che il
nostro partito persegue in
campo Nazionale e regionale”.
Ma, Primerano, ha fatto di
più, si è detto disponibile a
mettere a disposizione della
sezione l'eventuale sua candidatura perché “E' l'assemblea
che dovrà pronunciarsi ed è
giusto che in democrazia sia
così”. Il Presidente sezionale
ha preso atto della disponibilità dell'iscritto ed ha espresso
giudizio positivo per l'impegno dei due assessori esplicitato nel dare risposte positive
alla cittadinanza”. Un nulla
osta implicito per la candidatura anche se dall'interno del-
l'assemblea si è chiesto di iniziare gli incontri con i movimenti politici ed i partiti per
un migliore concorso alla definizione di una lista solidale.
Non quindi una lista alternativa a quella uscente che a
parere dei soci potrebbe incrinare i rapporti con chi ha ruoli
istituzionali all'interno dell'amministrazione ma un confronto dialettico con tutti per
conoscerne i percorsi che “si
estrinsecano in programmi,
nel rispetto dei valori e della
tradizione del Partito. Un'apertura al confronto con quelle parti con cui vengono condivisi i concetti essenziali della
solidarietà della sussidiarietà, del rispetto della persona
umana, della famiglia con la
visione di una società che chiede migliori servizi, opere pubbliche e sanità efficiente.
In questo quadro si è parlato anche delle elezioni regionali che rappresentano per la
Calabria il “passo finale” per
un vero decollo socio-politico,
culturale ed economico attraverso le variegate possibilità
offerte dal Por Calabria 20072013.
“Avremo davanti cinque
anni di serio lavoro per progettare e programmare per il
futuro dei nostri figli. Un “treno” importante che soltanto
attraverso una attenta e saggia programmazione, riuscirà a spostare l'asse della precarietà e dell'inutile intervento “a pioggia” per un investimento concreto nei vari comparti che comportano progresso civile e sociale”. Il primo incontro è stato sollecitato
dal Movimento culturale-politico di Bosco Sant'Ippolito ma
non ci è dato sapere ancora la
data dell'importante avvenimento.
Monasterace. I locali sono chiusi da tempo. Sos disagi
Niente ufficio postale al centro
Insorgono i residenti
di VINCENZO RACO
MONASTERACE - Ripristinare un servizio importante che al momento è
chiuso e sta creando dei disagi enormi alla popolazione monasteracese.
Gli uffici postali di Monasterace Centro da un po' di
tempo non sono più aperti
al pubblico. Gli sportelli
collocati nel cuore del paese vicini alla chiesa “Esaltazione della Santa Croce”
erano aperti due giorni alla
settimana è garantivano
agli abitanti della parte superiore del paese di poter
usufruire dei servizi essenziali come pagare una bolletta o ricevere la pensione.
Adesso niente più e soprattutto i pensionati per poter
riscuotere la pensione devono giungere fino agli uffici postali della Marina.
Una situazione di certo non
piacevole.
E' per questo che gli abitanti del “paese” a gran voce chiedono la riapertura
degli uffici postali nei due
giorni alla settimana. Anche perché non tutti gli anziani hanno a disposizione
un parente che li porti alla
posta della Marina in macchina e di conseguenza per
alcuni di questi andare alla
posta diventa un autentica
missione di vita. In un primo tempo si era parlato di
problemi di linea telefonica, ma adesso l'adsl c'è ed è
funzionante ragion per cui
questo servizio può essere
ripristinato.
Monasterace Centro è
composto soprattutto da
anziani e invalidi che fanno
fatica a spostarsi, non tutti
come detto hanno un parente che li porti in macchina dove vogliono.
Ragion per cui questo è
un caso che crea malessere
sociale ed economico. Nella
comunità monasteracese è
L’ufficio postale. A sinistra Monasterace centro
già sorto un comitato spontaneo di cittadini pronto a
ogni forma di protesta per
far valer i propri diritti. E'
per questo che l'amministrazione comunale monasteracese guidata dal sindaco Maria Carmela Lanzetta si sta impegnato per
ottemperare a questa questione non da poco.
Anche il consigliere comunale Totò Arcidiacono
che già da vicesindaco assieme al primo cittadino
negli anni scorsi si recò addirittura a Roma per risolvere questa questione, si
sta impegnando personalmente essendo tra l'altro
residente a Monasterace
Centro.
L'ex vicesindaco ha avuto un incontro informale
con il sindaco nei giorni
scorsi e auspica come tutti
del resto che possa andare
tutto per il meglio. Già perché parafrasando un noto
spot pubblicitario vedere
soddisfare le richieste dei
propri cittadini non ha
prezzo per tutto il resto c'è
(ci si augura) vedere la posta di Monasterace Centro
di nuovo in vita.
A Monasterace
La proiezione
di un film
per amare
la natura
MONASTERACE - Mettere in guardia il mondo
dalla possibile catastrofi
ambientali e far scoprire
l'amore per tutto ciò che è
un dono della natura. E’
con questo obiettivo che il
Wwf sezione Monasterace diretto da Martina Comito ha voluto far proiettare il film “The age of
stupid”. I sostenitori del
Wwf si sono riuniti presso i locali dell'istituto di
enologia e viticoltura di
Monasterace che per la
cronaca è diretto da Pino
Quaranta. Presenti all'incontro anche il sindaco Maria Carmela Lanzetta. L'incontro ha avuto
un buon successo. Il film
è un ibrido che comprende parti recitate, documentario e animazione. Il
principale interprete è
Pete Postlethwaite. Ricopre il ruolo di un uomo
che vive solo in una terra
devastata nel 2055 guardando fotografie dal
2008 e chiedendosi "Perché non abbiamo fermato
il riscaldamento globale
quando ne avevamo l'opportunità?". Il film è promosso da Greenpeace è
dal Wwf. Il documentario
è ambientato nel 2055.
Pete Postlethwaite impersona un archivista
che custodisce l'intero sapere del mondo, dalle opere d'arte ai contenuti
multimediali. L'archivista scorre svariati video
documenti che fanno presagire gli effetti del riscaldamento globale evocando il messaggio del
"che stupidi siamo stati
quando potevamo ancora
fare qualcosa". Nel film
vengono riportate sei storia. Si parla fra le altre cose dell'uragano Katrina.
Poi si parla dei problemi
della povertà del petrolio
e dell'energia eolica. In
un succedersi di storie
con ambientazioni mozzafiato.
v.r.
Monasterace. Successo per l’associazione musicale
“Calliope” incanta il pubblico
MONASTERACE - L'associazione culturale
“Calliope” brinda al successo del saggio del 6
gennaio. La scuola è in attività da appena 8 mesi ma è già una realtà in tutto il comprensorio
con 75 allievi e i propri insegnanti che operano
in orchestre su tutto il territorio nazionale. Il
saggio è stato presentato da Lorenzo Sinopoli
che ha voluto ringraziare il parroco don Fabio
Falduto che ha concesso i locali della chiesa di
San Giuseppe Lavoratore per il saggio. E' bene
rimarcare che è stato scelto di non suonare con
alcuni strumenti proprio per rispetto sacro in
sui si svolgeva il concerto.
Sinopoli durante il concerto ha ringraziato
tutti i professori della Calliope Andrea Graziani, Giuseppe Gara, Christian Gara, Vincenzo
Pisano, Eleonora Pisano insieme ai professori
componenti della commissione artistica ad incominciare dal direttore artistico Danilo Russo e dai prof. Francesco Preiato, Luigi Tedesco, Susanna Panetta e Nicola Gerardo, oltre
che il consiglio direttivo stessa. Una citazione
poi è stato fatta per gli insegnanti di violino Fabio Grande,
invece di sassofono Mafalda Gara di zampogna e pipita Domenico Gervasi per percussioni e batteria Mirco Posca di organetto
Vincenzo Chiera, di pianoforte
Angela Muscolo e di chitarra Rinaldo Lotti.
Mentre durante l'anno Cristian Gara e Francesco Preiato
hanno seguito la classe di teoria
e solfeggio che ha avuto la soddisfazione non da poco di aver Gli allievi dell’associazione musicale “Calliope”
pensato al conservatorio di Reggio Calabria all'allievo Marco Froio che ha ap- della Vallata dello Stilaro ha ringraziato è stapunto superato brillantemente gli esami otte- to poi fatto alle associazioni presenti alla pro
nendo al licenza di teoria e solfeggio. Da se- Loco il tempio per la costante collaborazione e
gnalare anche ciò che ha fatto la classe di pia- il sindaco Maria Carmela Lanzetta per l'attennoforte con tre allievi seguiti da Angela Mu- zione dimostrata nei confronti dell'associazione.
scolo.
Al termine Sinopoli a nome del'associazione
v.r.
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- e dintorni
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Sembra ormai pronto il progetto preliminare dell’approdo turistico di Scilla. Caratozzolo: «Ci siamo»
Il sogno chiamato “Porto pesce”
Alcuni numeri: 636 posti barca ripartiti in un’area di 173mila metri quadrati
SCILLA
di FRANCESCA MEDURI
SCILLA - “Il progetto del porto turistico
dovrebbe concretizzarsi a breve”. Lo afferma Antonio Caratozzolo, responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Scilla, secondo cui “l'opera è in fase avanzata
di progettazione definitiva”. Progettazione che sarà pronta non appena la “Marina Costa Viola Srl” di Reggio Calabria,
società ideatrice (nonché futura costruttrice) del “Porto Pesce”, avrà portato a
termine le indispensabili indagini geotecniche. Il tutto verrà poi presentato al
comune scillese, che, una volta acquisita
la documentazione completa, procederà
alla convocazione di una Conferenza dei
servizi (vi parteciperanno tutte le parti
interessate) per l'approvazione del progetto relativo al porto turistico, con il
conseguente rilascio di concessione edilizia.
Questo l'iter necessario affinché i lavori vengano appaltati, per dare così inizio
alla realizzazione del porto privato. Un'idea, questa, che è sempre piaciuta all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Gaetano Ciccone, sin da quando, poco più di un anno fa, la “Marina Costa Viola srl” chiedeva in concessione, ai fini della
realizzazione e della
gestione di un porto
turistico, il tratto di costa compreso tra il depuratore di contrada
Oliveto - con accesso
dalla strada che conduce alla spiaggia
omonima- e il vallone
Scirò. Un'area molto
vasta, dunque, circa
173 mila metri quadri.
Così ripartiti: 148.500
di specchio acqueo e
13.000 di terreno demaniale
marittimo,
6.400 di terreno demanio ferroviario e 5.600
di terreno di proprietà
privata da espropriare. Stando ancora al
progetto preliminare,
3900 mq saranno riservati ai parcheggi e
alle aree verdi, con 397
posti auto, di cui 217
su parcheggio a due livelli. Tantissimo spazio, ovviamente, destiUno scorcio di Scilla
nato alle imbarcazioni,
con ben 636 posti per quelle di lunghezza
compresa tra 6-30 metri. Numerosi gli
“angoli” dedicati al divertimento, allo
svago e allo shopping: grazie ad un Clubhouse su due livelli (con ristorante, bar,
yatching club e centro commerciale), un
minimarket e bar marinai. Il costo complessivo dell'opera sarà di 40 milioni di
euro, da impiegare per opere marittime
ed infrastrutture, impianti ed attrezzature, edilizia portuale e sistemazioni varie, spese tecniche ed espropri. Insomma, un'opera importante, almeno in base
a ciò che è stato annunciato. Un'opera
che, se realizzata, assumerebbe sicuramente un ruolo di primo piano nella zona
della Costa Viola, soprattutto per il richiamo che avrebbe a livello turistico. E
non solo. Perché si prevede che il porto,
una volta a regime, possa occupare un indotto pari a 1,5 unità per posto-barca, pari quindi a poco meno di 1000 posti di lavoro.
La costruzione del “Porto Pesce” significherebbe inoltre recuperare un'area abbandonata a se stessa, che perciò potrebbe prendersi una bella “rivincita”. Certo è
che ai tanti pareri favorevoli alla realizzazione dell'opera, si contrappongono le
critiche (non molte, a dire il vero) di quanti non la vogliono, in primis perché sarebbe contigua al torrente Oliveto, che negli
anni scorsi ha causato parecchi danni ai
terreni, alle case e alle attività produttive
del posto. Senza dimenticare la questione
degli espropri e la precarietà della strada
di accesso. Infine, al momento c'è soltanto un porto che viene considerato fondamentale e necessario, quello comunale, il
“mitico” rifugio delle barche dei pescatori di Chianalea. Un porticciolo per la cui
messa in sicurezza bisognerà attendere
ancora un po', essendo stato bloccato il finanziamento previsto.
Il costo
complessivo
dell’opera
è di 40 milioni
di euro
Sfuma invece
il “porto rifugio”
SCILLA - Porti che nascono, porti che
sfumano. Mentre il “Porto Pesce”
prende sempre più forma, la sistemazione del porto “rifugio” è cosa sempre
più lontana. “Grazie” alla decisione
del Ministero delle Infrastrutture di
bloccare il finanziamento di 10 milioni
di euro previsto per il prolungamento
del secondo braccio del molo foraneo
del porto scillese. Ma “grazie”, soprattutto, al Genio Civile Opere Marittime
di Reggio Calabria, colpevole, secondo
l'ingegnere del comune di Scilla Antonio Caratozzolo, “di non aver portato
avanti la progettazione esecutiva dell'opera”. Una progettazione che non è
stata presentata al Ministero, dunque, “nonostante i continui solleciti da
parte dell'amministrazione comunale
guidata da Gaetano Ciccone”. “Che si è
sempre impegnato al massimo, e continuerà a farlo, per la questione del
porto”, ribadisce Caratozzolo. Rimandando indietro le “accuse” dell'opposizione scillese di “scarsa attenzione
sulla cosa da parte del sindaco, perché
affascinato dal porto turistico”.
Il progetto del porto turistico di Scilla che ha la forma di un pesce
Sui trasporti nello Stretto intervengono l’Orsa e la Cisl
Si alza il grido dei sindacati
«Serve la mobilità democratica»
di DOMENICO CRIMI
VILLA SAN GIOVANNI - Il sindacato
ferrovieri di Messina “Orsa” ha inviato
una petizione al presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri, delle infrastrutture e Trasporti, al Ministro
delle Attività Produttive, al Presidente
della RegioneSicilia e al sindacodi Messina, avente per oggetto “Stretto di Messina,il dirittoalla mobilitànon èuguale
per tutti”. La petizione si apre con un richiamo alla Costituzione Italiana che
garantisce “l'obbligo del mantenimento della continuità territoriale” che le
Ferrovie sono chiamate ad assicurare
nel rispetto del contratto di servizio, cosa che però viene messa in discussione
in questi giorni attraverso il taglio di
treni e navi attuato in modo arbitrario
dall'azienda ferroviaria.
I sindacalisti della Orsa continuano la
petizione evidenziando che “si prospettaperla prossimaestateladiminuzione
di treni a lunga percorrenza, poiché sono state respinte le prenotazioni su alcuni treni per cui si sta per avviare di fatto un ridimensionamento dell'offerta
ferroviaria da e per la Sicilia”. La petizione sostiene che “si tratta di un drammatico stratagemma che non risparmia
niente e nessuno”. Infatti è prevista anche una decurtazione per i treni che circolano di notte, già ridotti del 40% negli
ultimi 3 anni. La sopraddetta strategia,
secondo l'Orsa, avrà immediate ricadute sull'intera economia regionale ed in
particolare su quella messinese, alla
quale verrà negato il diritto sacrosanto
dell'attraversamento e il diritto a muoversi per tutti coloro che lavorano e studiano sulle due sponde siciliane e calabresi. Pertanto in tutta l'area integrata
si ridimensioneranno le opportunità di
trasporto delle merci e vi sarà certamente un aumento dei costi per le aziende e le
fasce sociali più deboli. Ritenendo le decisioni delle Ferrovie inaccettabili, ricordano che lo Stato deve garantire secondo il trattato di Amsterdam la mobilità alle sue popolazioni e nello stesso
tempo il trasporto merci. Infine ricordano a tutti “che il ponte non si costruirà
domani”percui si pongonola domanda
su quello che avverrà nel frattempo e su
quello che avverrà all'indomani della
costruzione e cioè sui collegamenti della città con la struttura. Pertanto auspicano che il Governo provveda immediatamente a convocare un tavolo permanenteperla discussionesullamobilitàe
sul ripristino dei servizi interrotti. Sulla tematica dei trasporti nello Stretto è
intervenuto in questi giorni anche il segretario generale della Cisl di Messina
Tonino Genovese, assiemeal segretario
provinciale della Fit Cisl Enzo Testa ed
al responsabile del settore delle Ferrovie della Fit Cisl Michele Barresi. I tre
sindacalisti evidenziano che il 10 di gennaio è stato nel pomeriggio sospeso il
servizio Trenitalia Cargo e che la cosa si
ripeterà nei pomeriggi del 14, 16 e 17
Gennaio. Ciò fa paventare che Trenitalia “voglia chiudere lo scalo e sopprimere i treni merci programmati ed un progressivo abbandono del trasporto merci
in Sicilia con la dismissione degli scali
merci siciliani, come avvenuto già a
Brancaccio”.
“Simili provvedimenti - dice il documento Cisl - allarmano anche alla luce delle insistenti
notizie che circolano in azienda di
prossime limitazioni di treni merci specie quelli che trasportano legname e acqua minerale”. Le merci verrebbero
bloccate in Calabria da dove proseguirebbero per la Sicilia su gomma via mare
per i porti di Palermo e Catania. Le Ferrovie effettuerebberosolo iltrasporto di
prodotti siderurgici e di merci pericolose. Perciò Cisl e Filt messinesi chiedono
ai politici di intervenire affinché Trenitalia continui a svolgere il proprio ruolo
di vettore del servizio pubblico “a garanzia del “servizio universale” che Trenitalia devegarantire in virtù delsuo contratto di servizio con lo Stato”.
Una delle
caronti al
porto di
Villa San
Giovanni
che fa la
spola con la
Sicilia
La protesta dei cittadini di via Vittorio Emanuele a Cannitello
Acqua nera dai rubinetti
di ENZO REPACI
VILLA SAN GIOVANNI - Arriva dalla
frazione villese di Cannitello la lettera
con la quale, alcuni cittadini riferiscono
che dai loro rubinetti di casa, l'acqua
scende piena di terra. Chi scrive abita
lungo la centralissima via Vittorio Emanuele, la strada che
dal lungomare villese, passa dalla
chiesa di Maria
Santissima di Porto
Salvo e, costeggiando il mare, arriva fino alla frazione di
Porticello: “E' da
più di una settimana che dai nostri rubinetti
l'acqua
scende nera e piena
di terra”.
I cittadini cannitellesi fanno sapere
che «l'acqua non può essere utilizzata
neanche per cucinare».
Alcuni cittadini hanno chiesto spiegazioni all'Asp, all'acquedotto e al Comune
e sono in attesa di risposte. Gli abitanti
del quartiere sollecitano «un accertamento immediato soprattutto per capire
se l'acqua dei rubinetti, tradizionalmente considerata potabile, possa costituire
un rischio per la salute». Il problema è
stato segnalato all'amministrazione comunale per gli opportuni controlli a favore dell'igiene pubblica, perché «venga
appurato se esista un tipo di inquinamento e un pericolo per la salute dei cittadini». Tra le lamentele registrate c'è la
constatazione di acqua sporchissima,
color marrone. C'è chi, fra i residenti della zona, fa risalire l'intorbidamento dell'acqua «ai lavori, intrapresi qualche settimana fa dal comune».
L’acqua scende da un rubinetto
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Villa
Mercoledì 13 gennaio 2010
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Dopo le giornate di guerriglia urbana la città si avvia a ritornare alla normalità, ma resta il malcontento
Su Rosarno c’è discordanza
Uno scenario che a molti ha ricordato l’apartheid sudafricana del 1994
di DOMENICO GALATA’
ROSARNO - Dopo giornate
di guerriglia urbana cui
eravamo abituati ad assistere solamente vedendo i
servizi dei telegiornali o
qualche film americano, la
calma sta lentamente tornando a Rosarno.
Uno scenario che a molti
ha ricordato l'apartheid sudafricana conclusasi nel
1994: bianchi contro neri,
calabresi contro cittadini
del continente nero. Se Rosarno è stato il centro degli
scontri, proiettato in tutto il
mondo da giornali e troupe
televisive, il resto della Piana, seppur lontano dai presidi e dai momenti di tensione, è rimasto attaccato ai
notiziari, ai siti internet, alle pagine dei quotidiani,
per sapere, per conoscere
quale fosse l'evolversi della
situazione nell'antica Medma.
E così come la vicenda rosarnese ha alimentato il dibattito politico nazionale ed
internazionale, anche nel
territorio pianigiano, nella
maggior parte dei suoi 170
mila abitanti, si sono formate le correnti di pensiero: quelli dalla parte degli
africani, che pur non condividendo la reazione alle provocazioni sostengono il loro diritto ad una libera e
tranquilla permanenza nel
territorio, e quelli che dei
“fratelli” neri non ne vogliono più sapere, senza se e
senza ma. Girando nei paesi
e sentendo le opinioni delle
persone è facile imbattersi
nei commenti più disparati,
a favore di una o dell'altra
posizione: «Quanto successo a Rosarno è inaccettabile
- ha affermato Michele, operaio di Laureana di Borrello
- queste persone hanno vissuto sino a pochi giorni fa
in una situazione di degrado a dir poco disumana. Ci
sono serviti nella raccolta
degli agrumi, ma in pochi si
sono preoccupati della loro
condizione fino a quando
qualche “genio” incivile è
andato a sparargli per puro
gioco, come se non si trattasse di un essere umano
Una fase della guerriglia urbana a Rosarno
ma di una bestia con cui divertirsi».
Diametralmente opposta
l'opinione di Francesco, impiegato di Palmi: «Li abbiamo accolti, abbiamo dato loro un lavoro ed ecco come ci
hanno ripagato. Distruggendo le auto, le case, e spaventando le nostre donne e i
nostri bambini. È meglio
per tutti che non mettano
più piede dalle nostre parti.
E non perché siamo razzi-
sti, ma perché hanno sbagliato e non meritano più la
nostra fiducia». In molti
concordano sul fatto che la
reazione del popolo d'Africa
sia stata spropositata, esagerata e non utile a migliorare i rapporti anche con
chi non li ha mai visti di
buon occhio, ma ciò su cui la
popolazione della Piana pare essere concorde è la necessità di una maggiore applicazione delle leggi sul-
Salta la tradizionale fiera
ROSARNO - Dopo i drammatici avvenimenti di questi
giorni rimane alta la tensione e il clima di incertezza
che si respira in città. Per questi motivi il commissario
prefettizio Domenico Bagnato ha dato disposizione di
rimandare a data da destinarsi la tradizionale fiera di
gennaio, in programma da domani e fino a venerdì 15
e che ogni anno attira espositori provenienti da tutta la
Regione e anche da fuori.
g.t.
l'immigrazione attualmente in vigore: «Io sono stato
molti anni in Svizzera - ha
raccontato Giuseppe, un
pensionato di Taurianova e senza un lavoro ed un regolare permesso venivi
sbattuto fuori. Per me
chiunque può venire a cercare di migliorare la propria vita qui da noi, ma se ci
sono delle regole devono essere rispettate e lo Stato deve essere in grado di farle rispettare, senza mai chiudere un occhio». Sono in molti
a fare paragoni con le ondate migratorie provenienti
dall'est europa, vedendo
nella gente africana persone che in realtà poco inclini
a vivere una vita qualitativamente migliore: «Perché
piuttosto che vivere in quelle fabbriche abbandonate e
diroccate perché non fanno
come i rumeni o gli ucraini?
- si chiede Teresa, una casalinga di Polistena - quelli
vengono qui da noi, si trovano un lavoro, affittano
una casa, mandano i loro figli a scuole e cercano di condurre una vita dignitosa».
E la 'ndrangheta? Non
tutti credono che la criminalità organizzata abbia
nascosto interessi dietro
l'arrivo degli immigrati
africani nella Piana: «Ma
cosa interessa alla 'ndrangheta dei neri - ha affermato Roberto - imprenditore di
Gioia Tauro - quelli hanno
in mano affari ben più grossi e non badano certo a chi
va a raccogliere arance per
20 euro al giorno. Le storie
del caporalato sono tutte invenzioni. Gli agrumi non
valgono più nulla sul mercato e la criminalità cerca
altrove i propri profitti».
Le reazioni della Piana ai
fatti di Rosarno quindi sono state molto variegate, e
adesso che ci si appresta a
tornare alla normalità sono
in tanti a porsi un ulteriore
quesito: riuscirà ancora la
gente della Piana di Gioia
Tauro a manifestare quel
senso di ospitalità verso
“l'altro” che tante volte è
stato celebrato da chi ha visitato o vissuto in questi
luoghi?
L’INTERVENTO
«Monta la rabbia e la follia per una dignità dilaniata»
di FRANCESCO LARUFFA*
L'EPIFANIA è festa dei popoli. La Chiesa accoglie gli stranieri come Gesù accolse i pastori e i Magi. La Chiesa contrasta qualsiasi norma che discrimini e penalizzi gli immigrati; accoglie chiunque chiede di entrare e trovare il pane
della solidarietà. Davanti all'Epifania
di un solo Dio-Padre dell'umanità planetaria, tutti abbiamo la stessa dignità
e di questo ci dobbiamo ricordare pe
r non perdere fiducia in noi stessi. Da
Cristo, sgorga inesauribile la passione
dei cristiani ad incontrare tutti gli uomini della terra a condividerne la vita
anche nelle condizioni più provate e più
drammatiche, ad annunciare loro il dono del Salvatore. Cristo è chiamato “luce delle genti”. Molti non lo sanno, Egli
lo sa, perché è il Dio che salva tutti di
ogni colore e nazione. Vengono da lontano su vecchi barconi, una marea di
giovani forti neri di faccia e di miseria;
sono cercatori di speranza che deve tradursi in accoglienza umana e cristiana.
Sta a noi, cambiare mentalità, non dobbiamo avere paura degli stranieri e nep-
pure indifferenza, l'incapacità di riconoscere nell'altro una persona prima
ancora di essere uno sventurato. Alcuni di loro sbagliano. Ma dobbiamo essere loro riconoscenti, la maggior parte,
perché essi sono una risorsa e una ricchezza per la Chiesa e la società. Per non
dimenticare in termini di angoscia e
sofferenza, nell'episodio della fuga della Sacra Famiglia, stranieri accolti in
terra d'Egitto, con le tante fughe dei disperati dei nostri giorni attraverso la
frontieradel mare,animati dallastessa
speranza di trovare una terra ospitale
come fu un tempol'Egitto per una certa
“Maria”e un certo “Giuseppe”.
Quella tragica Epifania a Rosarno,
doveva essere la festa dei “doni”. Ma
quali doni? Losfruttamento dell'uomo,
che rende più misera la miseria, la balordaggine, l'ignoranza, la provocazione, la mafiosità, l'odio, il cinismo di chi
se lavuole spassare come ungioco, sparando addosso? Che ha causato quella
spaventosa sommossa con cariche di
polizia e carabinieri, il terrore della
gente buona e generosa, i gravi danni
alle persone e alle cose? I doni dell'Epifa-
nia sono altri: l'amore, la fede, la giustizia, la legalità, il rispetto e l'attenzione
dell'altro, del diverso, del poveraccio in
cerca di rifugio e di lavoro onesto mal
pagato. Abbandonati e persi su chilometri distrada, traRosarno ele portedi
Gioia Tauro, avanti e indietro con gli occhi sgranati, senza dimora, con le mani
vuote,lostomaco el'anima.Perchéprovocarli? Perché sfidarli? La gente, la
Chiesa li ha accolti, inventandosi soccorsi di ogni genere, mense e materassi. Ma non basta. Non può bastare. Così
monta la rabbia e la follia per la dignità
dilaniata. No, non dovevano reagire seminando paura e sgomento, afferrati
dalla disperazione e mortificati nella
carne e nello spirito. Perdonarsi per
perdonare è la prima via; le altre vie riguardano la tutela dei cittadini e degli
immigrati, le determinazioni delle istituzioni per assicurare un “asilo” dignitoso e un lavoro retribuito, non da fame.
E che la “stella” dell'Epifania ritorni a
brillare sui percorsi dell'uomo. Nella
pace.
*Parroco del Duomo
di Gioia Tauro
ITALIA DEI VALORI
Giovanna La Terra
«Il lavoro nero
gestito dalla mala»
da una reale integrazione
di NICOLA ORSO
tra popoli diversi. C'è un
GIOIA TAURO - Alle di- problema culturale e polichiarazioni dell'europar- tico in Calabria: si esulta
lamentare
dipietrista, per le isole felici, ci si sotLuigi De Magistris, su ciò trae quando si tratta di fache è accaduto a Rosarno, re i conti con i problemi di
si aggiungono quelle di sopravvivenza, di aiuto
Giovanna La Terra, por- concreto, di integrazione
tavoce provinciale di Ita- e di regolarizzazione delle
posizioni dei migranti
lia dei Valori.
«La situazione esplosa a nella Piana, troppo proRosarno e nella Piana - blematica per tutti, in priscrive La Terra - ci ripro- mis per la Regione Calapone un inquietante in- bria, latitante, come semterrogativo: tutti sapeva- pre, quando si tratta di asno. Si sapeva del numero sumere decisioni o misuconsiderevole di immi- re serie per contrastare il
grati presenti tra Rosar- fenomeno dello sfruttano e Gioia Tauro. Si sape- mento. Non si può - continua - accettare
va che essi cosenza essere instituiscono la
dignati Questa
forza
lavoro
è una politica
nelle
campaschizofrenica,
gne per la racche da un lato
colta delle aransi commuove
ce. Si sapeva,
per Wenders
soprattutto,
che gira un
che questi uocorto proprio
mini e queste
su Riace e sul
donne vengono
tema dell'accoda terre lontaglienza, dall'alne, sfuggono
tro si sottrae,
alle guerre nei
insieme ad alloro paesi, sono
tre istituzioni,
disposti a tutto
ai doveri di gaper vivere in parantire a tutti i
ce. Si sapeva Uno dei feriti
diritti di vivibiche il lavoro era
svolto in nero o pagato al lità, di dignità umana, di
riconoscimento
del lavodi sotto del minimo indispensabile e che il loro uti- ro che questi migranti
lizzo è gestito dalla crimi- hanno fatto nella Piana.
nalità organizzata. Ma co- Da anni ci si interroga su
me si poteva pensare, e i questa situazione, si
fatti drammatici lo con- mandano soldi a pioggia,
fermano, che questa si- si tollera, ministro Marotuazione vergognosa, di- ni, che questi migranti resumana, di nuova schia- stino a Rosarno per anni
vitù potesse passare sotto senza alloggi, senza diritsilenzio, in un territorio ti, nell'indifferenza genein cui la criminalità con- rale. I cittadini di Rosartrolla ogni centimetro del no hanno diritto a vivere
territorio e detta le regole con serenità, a chiedere
del gioco, controlla il mer- allo Stato di fare la sua
cato della raccolta degli parte. Non dimentichiaagrumi, gestisce la tratta mo che gli stranieri sono
degli esseri umani, con- vittime due volte: vittime
trolla i processi di coesio- del degrado e della solitune sociale. Ma chi rispon- dine, vittime di un sistede a questa grave situa- ma criminale che li sfrutzione di degrado? E' vero - ta. Ha ragione Roberto
afferma Giovanna La Saviano: “i migranti diTerra - i Comuni hanno of- ventano violenti quando
ferto il minimo indispen- vengono ridotti alla
sabile per fronteggiare schiavitù”.
L'arrivo di Laura Boll'emergenza. Ma come si
fa a giustificare un'emer- drini a Rosarno - conclugenza che dura ormai da de La Terra - dà la dimentanti anni? Davvero le sione di quello che è sucistituzioni possono au- cesso: l'intervento deltoassolversi, senza intro- l'Unchr dà la dimensione
durre un qualche elemen- della gravità mondiale deto di autocritica da ricon- gli accadimenti. Siamo di
durre a politiche gover- fronte al fallimento di
native e regionali falli- una politica xenofoba che
mentari? Si parla spesso non riconosce i diritti
di una Calabria dell'acco- umani. Al ministro Maroglienza e si citano per tut- ni vorrei dire: la lotta alla
te Riace e Caulonia. Isole mafia deve coinvolgere il
felici? O piuttosto buone tessuto sociale, deve spezamministrazioni o singo- zare la cultura del silenli politici che con impe- zio, deve spingere a difengno e volontà hanno co- dere i diritti, tutti, deve instruito un modello di ac- durre a riflettere sui limicoglienza accompagnato ti di un sistema».
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Piana
Mercoledì 13 gennaio 2010
Reggio 37
Piana
L’ascesa economica e criminale della cosca Bellocco gestita dal boss Carmelo in prova ai servizi sociali
Dai boschi ai supermercati
Il nipote Micu seguiva i Pesce. I figli Francesco e Domenico: il braccio e la mente
L’ASSUNZIONE
di GIOVANNI VERDUCI
ROSARNO - La mafia dei boschi ha lasciato
la campagna e si è fatta imprenditrice. Il business prima di tutto, anche dell’alleanza con
i Pesce. Carmelo Bellocco, il boss arrestato
dopo gli anni passati a Granarolo nell’Emilia, (una zona industriale nella cintura bolognese), in prova presso i servizi sociali di
quel comune, guidava la cosca senza tentennamenti. Ne aveva diviso il comando tra i
suoi figli ed i nipoti, affidando ad ognuno di
loro un compito specifico. Domenico Bellocco, 33 anni anni detto “Micu u longu”, aveva
la responsabilità importante di gestire i rapporti con la cosca rosarnese consorziata dei
Pesce; il 21enne Francesco, invece, avrebbe
dovuto gestire l’ala militare del gruppo ed,
infine, il 30enne Domenico era considerata
la mente imprenditoriale del gruppo.
Nonostante la distanza da Rosarno, però,
Carmelo Bellocco non perdeva mai di vista
gli affari della famiglia. Ne governava le
strategie, ne teneva in pugno i destini economici.In ciòaiutato anchedalla moglieMaria
Teresa D’Agostino. Al boss non sfuggivano
nemmeno gli avvenimenti che si registravano a Rosarno, anche quelli piccoli come una
scazzottata fra giovanotti, e si impegnava
per organizzare una “risposta”o trovare una
soluzione.
Gli investigatori della Squadra mobile di
Reggio Calabria, guidati da Renato Cortese,
ed i loro colleghi di Bologna ne seguivano
passo dopo passo gli spostamenti. Le cimici
dentro l’appartamento registravano ed offrivano agli investigatori nuovi spunti di indagine.
Come un’intercettazione telefonica nella
quale la famiglia Bellocco discute dell’acquisto
di una striscia di terra:
un terreno da comprare
anche a costo di vite umane.
“Nel corso - si legge in
uno stralcio degli atti di
inchiesta - del dialogo
inizialmente si parlava
della gestione del supermercato Essetre e del
progetto di aprire un distributore di carburante, poi la discussione si
spostava sull'opportunità di acquistare un lotto
di terreno da un tale
Gianni, non meglio identificato. Nel corso della
conversazione emergeva chiaramente la mentalità tipicamente mafiosa di tutti i presenti, evidentemente abituati a
imporre la propria voRenato Cortese
lontà facendo leva sulla
forza intimidatrice promanante dal vincolo
associativo e sulla conseguente condizione
di assoggettamento e di omertà dei terzi. Infatti, dopo che Umberto suggeriva di acquistare un lotto di terreno, evidentemente di
proprietà di tale Gianni, posto dietro il fondo
di “Garibaldi” (dietro lui ce la prendiamo
noi), Carmelo dava un preciso incarico al figlio Domenico: “digli a Gianni, vai a trovarlo…”.
“Gli devi dire tutta, tutta fino al fiume…, tu
vai da Gianni… Gianni ti manda un abbraccio mio padre, suo padre è ancora vivo?.. Ti
manda un abbraccio mio padre, ha detto di
abbracciare anche tuo padre… la terra qui
dietro deve restare tutta a noi, che noi la paghiamo… Tutta la striscia nostra, la striscia
completa ci resta a noi, quantomeno fino al
fiume”.I presenti,inparticolare Domenicoe
Teresa, concordavano con le parole di Carmelo (D:“si fino al fiume”; T: “fino al primo
fiume”), il quale insisteva (“5000 metri… ha
detto mio papà che ti vuole bene che ti rispetta c'è stato sempre un rispetto tra di noi, tra te
e lui, tra tuo padre e mio padre di questa terra
qua non ti devi sognare a venderla, perché
questa qui ci interessa a noi…“) e spiegava
che, se Gianni avesse tentennato, sarebbe
stato necessario ricorrere ad esplicite minacce di morte: “digli a Gianni…gli devi dire
che ha detto mio padre che ti ammazza Gianni, a te a tuo fratello a tuo papà…”.
“Se vedi che si annaca (ndr. tentenna) gli
devi dire, oh Gianni, ha detto mio padre di
dirtelo, mi prendeva male dirtelo sennò ti
ammazza a te a tuo papà a tutti quanti vi ammazza, mo' te lo dico chiaro chiaro a me pare
male dirtelo però io non c'entro niente…Ambasciatore non porta pena gli devi dire… ha
detto che vi ammazza tutti gli devi dire… tu
gli devi dire le cose amichevoli, lui lo deve dire amichevole, però…”.
Senza esagerare, spiegava il boss, ma fagli
capire che se sbaglia è morto.
«Se vendono
il terreno
ammazziamo
il padre
e il fratello»
Nulla osta del boss
a parente di sbirro
ROSARNO - Il parente di un carabiniere da assumere come operaio
presso il supermercato di famiglia.
Una cosa che prima era un tabù per le
cosche di ‘ndrangheta, era diventata
una cosa fattibile; almeno a Rosarno.
Per Carmelo Bellocco, infatti, la cosa era fattibile. Contattato ed informato di questa “particolare” assunzione dal figlio Domenico, il padrino
era pronto a far entrare il parente di
uno sbirro in busta paga. Anzi, invitava il figlio domenico ad essere aperto alle “rivoluzioni”.
“Domenico Bellocco - scrivono gli
investigatori della Squadra mobile di
Reggio Calabria - che emerge essere
colui che si incarica di fatto della gestione del Supermercato, si occupa
anche dell'assunzione dei dipendenti. Nell'occorso, chiede un consiglio
al padre Carmelo sull'opportunità di
assumere il cognato di un carabiniere”. “Carmelo, supervisore nella gestione del supermercato - si legge infine sulla vicenda - dà il nulla osta al
congiunto precisando che in fin dei
conti si tratta solo di concedere un lavoro ed invitando il figlio ad essere
aperto a queste rivoluzioni e poi dobbiamo essere un attimino più ... più
avanzati... la tecnologia è arrivata
sulla luna, sopra le stelle”.
La polizia sequestra il supermercato della cosca Bellocco
Il boss bloccò i propositi della sorella di uccidere il genero
«Ammazzarlo non vale la pena
è meglio una scorpacciata»
ROSARNO - Nella casa di Granarolo
dell’Emilia Carmelo Bellocco riceveva
tutti. Dalla periferia di Bologna si occupava di affari, ma non dimenticava
di stare appresso anche alle questioni
affettive, ai problemi che gli venivano
esposti di volta in volta da parenti ed
amici.
Nell’agenda del boss, infatti, non
c’erano solo affari economici o ritorsioni criminali, vi era spazio anche per le
diatribe familiari e per la loro risoluzione. Un caso sintomatico di tutto ciò, per
gli uomini della Squadra mobile di
Reggio Calabria, è stato quello legato
alla richiesta giunta al padrino dalla
sorella Francesca.
Quest’ultima, da tempo residente
nel territorio della provincia di Parma,
aveva avuto un acceso diverbio con il
genero. I toni della disputa, per gli investigatori della polizia di Stato, erano
talmente saliti che la donna aveva ma-
turato il progetto di “disfarsi”del marito della figlia.
“Lo voglio ammazzare”, avrebbe detto Francesca Bellocco al fratello Carmelo. “Nella circostanza Francesca
Bellocco - si legge nella carta dell’inchiesta - manifestava un forte rancore
nei confronti del genero e affermava
esplicitamente “lo voglio ammazzare”,
chiedendo aiuto al fratello. Carmelo,
dopo averle evidenziato che si trattava
pur sempre del marito di sua figlia è
sempre il marito, le chiedeva se le ragioni del risentimento fossero dovute
esclusivamente al diverbio che la donna aveva raccontato, o se, invece, il genero avesse fatto altro. La sorella rispondeva che si trattava di quella cosa
lì e basta, per cui Carmelo diceva che
per quella così lì e basta non vale la pena
(sottinteso: non vale la pena ammazzarlo), in quanto per una cosa del genere, lasciare i figli in mezzo ad una stra-
da...!”.
La cosa, quindi,
non si poteva fare
o, almeno, non si
poteva portare a
termine nei modi
richiesti dalla donna.
“Quindi Carmelo Bellocco - concludono gli inquirenti - dopo aver valutato
la situazione, suggeriva una soluzione
intermedia: dare una lezione all’uomo,
senza però ammazzarlo: “magari.. una
buona scorpacciata (ndr. usa questo
termine impropriamente intendendo
chiaramente significare una lezione)
questa si ma no... ma il resto è esagerato... perchè poi alla fine chi ci rimette
sei sempre tu (….) gli mandiamo in paio
di persone...(inc.). però andare oltre no
perchè... non ne vale la pena... specialmente per un drogato di merda...”.
gio.ve.
Carmelo
Bellocco,
il boss
rosarnese
per anni
in prova
ai servizi
sociali
Il ruolo di Domenico Bellocco, nipote del padrino, nelle strategie economiche del clan
«Io i soldi mica li tengo a casa, io li riciclo»
ROSARNO - “Io i soldi mica li tengo a casa, io li riciclo, li riinvesto”. Applausi a
scena aperta. Spavaldo come sempre Domenico Bellocco, “Micu u longu”, così
spiegava allo zio Carmelo le sue strategie economiche. Quelle scelte che, poi,
coincidevano con quelle della famiglia.
Domenico Bellocco, 33 anni, ora è latitante. Il tribunale
della libertà ha annullato
un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere, emessa nei suoi
confronti la scorsa
estate, e da quel
giorno il giovane
“plenipotenziario”
della cosca è sparito nel nulla.
Prima di nascondersi fra i boschi
Domenico Bellocco
della Piana di Gioia Tauro, però, aveva
trovato il modo ed il tempo di responsabilizzare il fratello Antonio nella cura
del business familiare.
Gli uomini di Renato Cortese e Diego
Trotta lo avevano capito rileggendo i
brogliacci delle intercettazioni effettuate all’interno della casa circondariale di
Palmi. “Sin dal primo colloquio, infatti,
Micu - scrivono gli investigatori - effettuava un vero e proprio passaggio di
consegne al fratello Antonio cl. 80, responsabilizzandolo e dicendogli esplicitamente: Antonio… fatti solo… hai capito…solo tu ci sei libero …basta che non ti
arrestano pure a te … io di te ho bisogno
adesso… tu ci sei tu … tu devi badarmi …
non gli altri… degli altri non pretendo
niente … loro l'hanno fatta prima la galera … io la faccio adesso”.
Ma prima di finire dietro le sbarre, Domenico Bellocco era molto attivo dentro
la cosca. Oltre a curare i rapporti con i
Pesce, infatti, “U longu” era intervenuto
in merito alle minacce di Francesco
Amato rassicurando lo zio: “Noi siamo
cristiani, uno che si sogna di venire a
parlare a noi in quel modo è un pazzo, o è
pazzo o è stato pilotato con l'accordo, ma
non ti preoccupare che la risolviamo noi
la situazione; al momento dei saluti, dopo che Carmelo gli aveva detto lo dobbiamo fare, basta, tenetevi pronti, rassicurava lo zio, dicendo già siamo pronti”.
Domenico Bellocco appare pronto e
senza scrupoli. “La mentalità tipicamente mafiosa di Domenico - si legge
nelle carte dell’inchiesta - si desumeva
chiaramente quando proponeva di risolvere la questione con Francesco Amato,
ricorrendo al metodo della cosiddetta lupara bianca (lo prendiamo e ce lo carichiamo in macchina)”.
gio.ve.
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Mercoledì 13 gennaio 2010
Piana
Mercoledì 13 gennaio 2010
Taurianova. Agitazione in casa comunista tra il segretario locale e quello provinciale
E’ scontro tra Ciano e Larosa
Il pomo della discordia è un comunicato di scuse agli immigrati
TAURIANOVA - È polemica tra il
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista Antonio Larosa
e quello taurianovese Pino Ciano.
Da una parte l'esponente provinciale attraverso un comunicato
stampa afferma: “Non ce l'abbiamo fatta a imporre la democrazia e
la legalità, proponiamo una grande manifestazione antirazzista.
Chiediamo scusa ai migranti, venuti qui da noi per trovare lavoro,
e invece scacciati violentemente
dopo mille umiliazioni, mille ingiustizie, mille soprusi. Chiediamo scusa anche ai cittadini di Rosarno e di ogni altro luogo di Calabria dove comanda la 'ndrangheta, perché non siamo stati capaci
di costruire insieme a loro acco-
glienza vera, perché li abbiamo lasciati soli permettendo il lento maturare di un razzismo strisciante,
perché abbiamo delegato alla mafia il controllo del territorio e la regolazione dei rapporti sociali. Per
queste ragioni, facciamo appello
ai rappresentanti istituzionali, ai
partiti politici, alle forze associative e sindacali, al mondo cattolico,
ai singoli individui, perché si costruisca insieme una grande manifestazione anti-razzista a Rosarno”.
A quanto pare però, il comunicato stampa non è andato giù a
Ciano, che dichiara: “Non bastano
le scuse, non è sufficiente una manifestazione, oggi, dopo che nel
momento in cui dovevamo essere
tutti presenti sul posto ed essere
vicini e gridare forte che lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo deve
essere combattuto ed estirpato
non c'eravamo. Sono andato a Rosarno, ma non ho trovato nessuna
faccia conosciuta di compagni,
sindacalisti, e di tanti che si vedono nei convegni e nelle inaugurazioni. Invece ho visto da una parte
facce di questi lavoratori arrabbiati ed impauriti e dall'altra le facce di gruppi di persone, che guardavano in cagnesco questi lavoratori, e gli gridavano di andare via e
tornare in Africa. E'stata una
esperienza che non dimenticherò
mai; mi chiedo vista la situazione,
quante ne verranno ancora. Una
cosa voglio evidenziare, tutti i co-
siddetti ben pensanti
sbraitano e gridano al ripristino della sicurezza,
della legalità e dell'espulsione dei clandestini, però nessuno chiede in modo semplice ma rigoroso:
degli ispettori del lavoro, Pino Ciano
degli addetti al controllo
sui campi di lavoro al rispetto dei accusando la segreteria provindiritti sindacali salariali civili. No, ciale di non aver fatto nulla, e socosi è stato troppo facile risolvere prattutto di non essere stati preil problema per la cosiddetta socie- senti nel territorio nei giorni degli
tà civile, cacciarli via. No se questa scontri.
Dichiarazioni forti quelle di Ciaè la nostra realtà, e purtroppo lo è,
allora vi è moltissimo da lavorare, no che sicuramente non passeranfar crescere le coscienze, amare il no inosservate e non faranno atprossimo, ed impegnarsi in prima tendere la risposta del Segretario
persona>>. Non le manda certa- provinciale.
mente a dire, l'esponente locale,
ra.lo.
Su Taurianova l’analisi sociale di don Antonio Spizzica. Dal ruolo dei giovani alla mancanza di strutture
«Beni mafiosi, no alla vendita»
E sul caso Rosarno dice: «Credo che non si possa parlare di xenofobia»
di RAFFAELE LOPRETE
TAURIANOVA - Da qualche giorno
è iniziato il nuovo anno, ci è sembrato interessante un incontro con il
Parroco don Antonio Spizzica, della
Chiesa “Maria SS. Della Montagna”,
di Taurianova, per alcune riflessioni sulla Comunità taurianovese.
Cosa è cambiato da quando lei si
è insediato ad oggi?
“Dal punto di vista ecclesiale sicuramente qualcosa è cambiato, pensi
che io mi ricordo un manifesto del
mio predecessore, che mi invitava a
risvegliare le coscienze dei taurianovesi. Abbiamo lavorato in quella
direzione, basti pensare ai giovani
dell'Associazione Cattolica che hanno svolto tante attività sociali”.
Che rapporto ha con i giovani?
“Abbiamo un ottimo rapporto,
vengono sempre a parlarmi, anche
della loro vita privata”.
La partecipazione alla vita ecclesiale, coinvolge solo i giovani?
“No, assolutamente, anzi pensi
che Taurianova fa aumentare la media della partecipazione della vita
ecclesiale, non solo con le messe, ma
anche con la partecipazione attiva
della Comunità. Abbiamo organizzato, anche degli incontri con i genitori dei cresimandi e dei ragazzi che
si preparano alla Comunione, affrontando delle tematiche delicate”.
Purtroppo, molti credenti praticanti, tendono a delegare la fede in
un angolo che si esprime solo nel
culto.
Cosa manca a Taurianova?
“Mancano le strutture, noi abbiamo in cantiere la costruzione della
“Casa canonica” con i fondi dell'8
per 1000. La costruzione che sorgerà su un terreno datoci dal Comune,
prevede un auditorium e sale per ca-
Don Antonio Spizzica
techesi, che potranno essere utilizzate anche da altri enti con fini sociali”.
La mancanza di strutture è un
problema per i giovani?
“Certamente, oggi i ragazzi passano le loro giornate davanti al computer, soprattutto collegati su social network come Facebook, che
senza dubbio per alcune cose può
anche essere positivo, ma non deve
danneggiare però le relazioni interpersonali”.
Pensa sia giusta la vendita dei
beni immobili confiscati alle mafie, prevista dalla legge finanziaria?
“No assolutamente, perché si
avrà il ritorno di quei beni nelle disponibilità dei clan a cui erano stati
sottratti”.
Cosa ne pensa della sentenza
della Corte Europea dei diritti dell'uomo, che ha bocciato la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche?
“E' ridicolo disconoscere il Crocifisso, l'Europa, il vecchio continente, è culturalmente e storicamente
fondata su radici cristiane. Il Crocifisso è simbolo di apparente disfatta
dell'uomo e segno di salvezza. Però
se è causa di divisioni, toglietelo pure”.
Cosa ne pensa di quello che sta
succedendo a Rosarno?
“Penso che bisogna far di tutto per
fare integrare al meglio queste persone. Il problema è che noi non abbiamo strutture idonee dove ospitarli, purtroppo vivono in ambienti
spaventosi, senza riscaldamento,
luce e acqua”.
Purtroppo molti hanno chiuso
gli occhi, per convenienza, sfruttando gli immigrati (per la raccolta delle arance) per 20 euro al giorno.
Secondo Lei si può parlare di
caccia all'immigrato?
“Non credo, loro erano comunque
in qualche maniera integrati, erano
tranquilli, penso sia scattato qualcosa si, ma non credo si possa parlare di xenofobia”.
Come Caritas come vi siete mossi in questi mesi per aiutare questa gente?
“La Caritas della Parrocchia di
San Giuseppe ha fatto tanto distribuendo piatti caldi e aiutandoli in altri modi.
Importante il ruolo della Caritas?”
Si molto importante, noi come Caritas Parrocchiale abbiamo aiutato
tante persone, tra le quali anche incinte, soprattutto immigrate, accompagnandole dal primo giorno a
fare le visite fino all'ultimo del parto.
Cosa spera per i cittadini taurianovesi per il nuovo anno?
Spero sia l'inizio di una riscoperta
dei valori essenziali della fede, maggiore e consapevole partecipazione
alla vita della Comunità Cristiana.
La Parrocchia non è il luogo dei servizi, pardon Sacramenti (comunioni, cresime,ecc), ma il luogo dove si
vive la propria fede.
E ai giovani cosa vuole dire?
“I giovani devono riscoprire l'amore per la politica, lavorando per il
bene della Città, gettando le fondamenta da ora per domani. Devono
prendere in seria considerazione
che le sorti di Taurianova, sono nelle
loro mani, non limitandosi solo a delegare, come quasi sempre accade”.
Anoia. Durante le festività vietata la visita di due donne nella casa per anziani
Niente saluti e scrivono al sindaco
di SIMONA GERACE
ANOIA - Una comunità che considera l'anziano come ricchezza da cui trarre linfa vitale per il futuro è
destinata a crescere. Al contrario, una struttura
che isola l'individuo e non lo valorizza non merita di
esistere. Sembrerebbe questo il pensiero, che traspare da una missiva, scritta da due ex dipendenti
della casa albergo per anziani “Villa Maria”, indirizzata al primo cittadino di Anoia, Antonio Napoli
e per conoscenza ai capigruppo consiliari. Le due
donne hanno lamentato, nella lettera il fatto che il
29 dicembre scorso non è stato loro permesso i porgere i propri auguri di buone feste agli anziani residenti nella casa albergo, gestita dall'associazione
“Volontariato Cinquefrondi”. «Dopo aver lavorato
peranniall'interno dellastruttura-èscritto -inoccasione delle festività natalizie avevamo pensato di
fare visita agli anziani. Ma le porte del cancello per
noi non si sono mai aperte e uno dei dipendenti ci ha
informato del fatto che aveva “disposizioni” di non
fare entrare gli ex dipendenti. Anche il direttore
della struttura, che in quel momento si trovava a
passare dal cancello, ci ha ignorate». Con i loro pacchetti natalizi e una grande delusione dovuta al fatto di non aver potuto incontrare gli anziani, le ex dipendenti di“Villa Maria”hanno decisodi mandare
una lettera di protesta al sindaco in cui è stato scritto: «l'anziano andrebbe tutelato e valorizzato in
quanto costituisce un valore aggiuntivo, un tesoro
per la società.. Eppure la maggior parte di essi vive
in stato di abbandono e solitudine. Fortunatamente esistono strutture come “Villa Maria” pronte ad
accoglierli, ma sepoi le stesse vanno inmano ad associazioni di volontariato come quella di Cinquefrondi, non vogliamo nemmeno pensare quale possa essere oggi il futuro degli anziani». Tuttavia le
due ex dipendenti non ce l'hanno solo con quella
che definiscono una presunta cattiva gestione della casa albergo, ma anche con l'indifferenza dei po-
Uno scorcio del comune di Anoia
litici locali a cui hanno scritto: «siete sempre bravi a
riempirvi la bocca di belle parole, soprattutto quando si parla di anziani e poi vi limitate a dare in gestione una struttura che potrebbe essere un vanto
per il vostro paese. Non potevamo rimanere in silenzio dopo l'ennesimo vile atto che questi poveri ed
indifesi anziani indirettamente hanno dovuto subire. Chiediamo inoltre - conclude il documento che questa missiva venga letta nel prossimo consiglio comunale sia di Anoia,, sia di Cinquefrondi».
«Bontà e cortesia»
Premiate
le eccellenze
di Gioia
Tauro
di ALBERTO PETRELLI
GIOIA TAURO - Le parole
“bontà” e “cortesia” sembrano quasi essere uscite
dal nostro linguaggio. Lo
sa bene Pino Pratticò, presidente della Pro Loco, che
per il secondo anno consecutivo ha istituito il “Premio Bontà e Cortesia”, dedicato quest'anno alla figura di Antonino Tripodi,
dirigente della Pro Loco. A
Palazzo Fallara è avvenuta
la premiazione di coloro
che si sono distinti nel sociale, nella cultura e in ambito professionale. Premi
anche i bambini delle elementari Paolo VI, Tre Palmenti, Don Milani e Stella
Maris, scelti dalla professoressa MariellaRosselli. I
ragazzi premiati sono: Romeo Michele, Vasta Fabiana, Maria Angela Speranza, Giorgia Piromalli, Caterina Polimeni, Alessandra Cambrea, Syria Broncati, Vittorio Condello,
Emilia D'Agostino, Michelle Pellegrini, Benedetta Paolo, Bruno Giuseppe,
Melissa Rustico, Erika Azzarà, Serpeti Cristina,
Mercurio Daniele, Nicolò
Gargano, Raissa Musumeci, Marina Longo, Iannì
Aurora. Per gli adulti:
Buongiovanni
Luigia,
Achille De Francia, Marzano Vincenzo, F.lli Randò,
Panuccio Eufemia, Luccisano Carmela, Filippo Marino, Nicola Orso, Vincenzo La Valva, Don Pasquale
Galatà, Clemente Corvo,
Pedà Giuseppe, Ruggiero
Nuccio, Toscano Antonino, Iacopo Rizzo, Zeraida
Amante, Barone Raffaele,
Pratticò Micuccio, Carbone Graziella, Panunzio Milena Marvasi, la Gioielleria
Rocco Castaldo, Pino Cortese, Franco Bagnoli, Sainato Pasquale, Annalisa
Muratori, Rosanna Gerace, Savoia Vittorio, Nancy
Saltalamacchia (madrina
della serata), Caruso Benedetto Tota, Cedro Antonino, Saveritano Carmela.
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38 Reggio
Soriano. «Accetto l’incarico con spirito di sacrificio» il commento a caldo dell’uomo di cultura
“Rogerius” affidata a Tripodi
La prestigiosa rivista sarà guidata dal vicedirettore dell’archivio diocesano di Mileto
quello “spirito di servizio” che da
di NANDO SCARMOZZINO
sempre lo contraddistingue, non
SORIANO - «Ho accettato in spiri- si fa negare mai. Anzi. Serbando
to di servizio». E' stato questo il fedeltà alla notizia, ha finora pubprimo commento di Antonio Tri- blicato oltre 250 articoli su varie
podi, 75 anni, neo direttore della riviste specializzate. Una mole
rivista di altissimo livello “Roge- considerevole, che Antonio Triporius”, che si pubblica in due fasci- di ha raccolto a tappe in importancoli semestrali a cura dell’Istituto ti volumi, quali: Calabria tra '500 e
della Biblioteca Calabrese di So- '800 (1994); Scritti e documenti
riano. Tutta calabrese nei conte- per la storia del Monteleonese
nuti, la prestigiosa rivista, edita (2006); Pittori e scultori di Calabria : i Corrado e i Vada Rubettino, già dilentino di Dasà e Arena
retta da Tonino Cera(2007).
volo, ha compiuto i priCon l’umile attegmi dieci anni di vita e si
giamento di chi è conè imposta via via come
sapevole, tuttavia, della più importante della
la propria “missione”,
stampa periodica calaha voluto inoltre dibrese di un certo livelchiarare: «Mi auguro
lo. A questo traguardo
di non deludere i lettoAntonio Tripodi, lauri ed i collaboratori di
reato in ingegneria
Rogerius, né di dememineraria e già docenritare rispetto al mio
te di Elettrotecnica ed
predecessore. ContiApplicazione all'Istinueremo nella scia
tuto Tecnico Indutracciata, vale a dire
striale di Vibo Valenconfermando la notia, non è arrivato per
stra rivista come un
caso. Componente del
traguardo culturale
comitato editoriale di
che si rinnova conti“Rogerius” fin dal Antonio Tripodi
nuamente, per contri1998 (data di fondazione), è da diversi anni: vicediretto- buire a far conoscere ad un pubblire dell'archivio storico diocesano co sempre più vasto le cose di Cadi Mileto, ispettore onorario dei labria, grazie all’opera di tanti
beni archivistici della Calabria, studiosi che collaborano con entupresidente del Centro culturale siasmo». Sulla iattura che si è ab“Esperide”, nonché deputato di battuta contro la Biblioteca CalaStoria Patria della Calabria. Inol- brese di Soriano (vero forziere di
tre, in quasi trent’anni Tripodi ha cultura, con i suoi 33 mila volumi
accumulato una vasta esperienza di autori e cose calabresi), a seguicome ricercatore sia negli archivi to della cancellazione del contrisia nelle biblioteche di quasi tutto buto regionale, finora erogato in
lo Stivale, contribuendo notevol- base all'art. 3 della legge regionamente alla comprensione della le n. 19 del 1995, Tripodi, non sottraendosi alla domanda, scontastoria calabra civile e religiosa.
La sua sensibile attenzione in ta, ha dichiarato : “Il nuovo consiquesto campo ha fatto in modo che glio regionale riveda celermente
egli diventasse in questi anni una le sue decisioni sul contributo alsorta di archivio vivente, una fon- l'Istituto della Biblioteca Calabrete sempre fulgida, alla quale attin- se, in modo tale che possa contigono ancora oggi studiosi, stu- nuare ad espandersi e offrire midenti, semplici curiosi, che lo con- gliori e maggiori servizi alla Calatattano continuamente. Lui, in bria e anche fuori”.
ACQUARO
Via alla messa in sicurezza
Prendono corpo i lavori di ristrutturazione
dell’edificio che ospita la Guardia medica
di GIUSEPPE PARRUCCI
ACQUARO - Non appena si è
sparsa la voce della quasi decretata chiusura della postazione di Guardia Medica di Acquaro, il commissario prefettizio Rosamaria Luzza, è corsa
tempestivamente ai ripari al fi-
ne di garantire la continuità di
un servizio necessario per i cittadini.
Come si ricorderà, in seguito
a un sopralluogo effettuato nei
giorni scorsi dall’ufficio protezione dell’Asl, erano emerse alcune difformità strutturali nei
locali di proprietà comunale tali da rendere la sede
“non idonea né per
gli utenti né per il
personale in servizio”.
Con una nota inviata al comune lo
scorso 29 dicembre,
veniva chiesto al Comune stesso di intervenire tempestivamente per ristabilire
la piena utilizzabilità della struttura pena la chiusura della
postazione.
Di conseguenza e
in riscontro alle richieste
avanzate
dall’Asl, la dottoressa Maria Rosa Luzza, prende impegno
e dà avvio ai «lavori
necessari ai fini della messa in sicurezza
della struttura adibita a sede della Guardia Medica, a tutela
sia degli utenti che
degli stessi operatori sanitari».
Lavori che sono iniziati già
lunedì scorso e che «saranno
ultimati nel più breve tempo
possibile e, comunque, non oltre il 25 gennaio prossimo».
Ma la chiusura della Guardia
Medica potrebbe dipendere anche da un più complesso riassetto organizzativo predisposto a livello provinciale
dell’Azienda sanitaria.
A tal proposito, il commissario prefettizio Luzza, con la
missiva inviata al direttore sanitario dell’Azienda sanitaria
provinciale di Vibo Valentia
Francesco Petrolo, fa presente
di «considerare con ogni favorevole predisposizione il mantenimento della postazione di
Guardia Medica presso questo
centro».
Il presidio in questione è peraltro «di rilevantissima importanza» in quanto il Comune
«si sviluppa in un territorio
complessivo di oltre 25 chilometri quadrati, comprensivo
oltre che del capoluogo, anche
di tre frazioni distanti dallo
stesso capoluogo».
Pertanto l’auspicio del commissario e, naturalmente, dei
cittadini è quello che, ultimati i
lavori necessari per la messa in
sicurezza dell'edificio, l’Azienda Sanitaria assuma determinazioni volte al mantenimento
della postazione medica nel
piccolo centro delle serre vibonesi.
I lavori avviati all’edificio che ospita la Guardia medica
Serra. La Fiat Panda completamente distrutta appartiene a un operaio quarantenne
Sorianello. Delusi i lavoratori
Conclusione amara
per la vicenda
Ennesimo episodio di criminalità che desta sconcerto nella popolazione della Multiservice
Data alle fiamme una autovettura
di MIRKO TASSONE
SERRA SAN BRUNO - Una
notte algida, da inverno di
montagna. Le case avvolte nel
caldo silenzio del sonno. La
tranquillità del riposo bruscamente spezzata dal riverbero
delle fiamme. Mancavano pochi minuti alle tre quando, nella notte di ieri, uno o più ignoti,
coperti dall'omertà delle tenebre, hanno dato alle fiamme
una Fiat Panda appartenente
ad un operaio quarantenne,
M. R. Dell'autovettura, parcheggiata in piazza Cavour,
nel popolare rione terravecchia, alla fine è rimasta solamente una carcassa consunta
dal fuoco.
A dare l’allarme, alcuni residenti insospettiti dall'insolito
e confuso fragore. Inutile l'intervento dei vigili del fuoco del
locale distaccamento che hanno domato le fiamme quando
orami non c'era più nulla da fare. Sul posto, per i rilievi di rito, è intervenuta una volante
dei carabinieri ed alcuni agenti del commissariato di pubblica sicurezza, in forze nella cittadina bruniana.
Un gesto apparentemente
inspiegabile, compiuto ai danni di un incensurato, una persona mite, tranquilla, senza
grilli per la testa. Un fatto scellerato del quale è assai arduo
decifrare le motivazioni.
Con ogni probabilità, la mano criminale, dopo aver divelto
la portiera, ha cosparso l’abita-
La Fiat Panda data alle fiamme durante la scorsa notte
colo di liquido infiammabile.
Poi il rogo e la paura. La paura
di chi non può difendersi da
nemici oscuri, da forze invisibili, il cui unico obiettivo è gettare nello sgomento le proprie
vittime.
Al cospetto di un episodio di
cronaca, per certi aspetti secondario, ma solo per chi non è
coinvolto in prima persona, ritorna alla memoria la lunga
sequela di roghi che, agli inizi
degli anni Novanta, devastò
diverse autovetture.
Un lento stillicidio che, sera
dopo sera, tenne in ambasce la
gente di Serra. Alla fine, i roghi misteriosamente cessaro-
no, senza peraltro che nessuno
venisse assicurato alla giustizia. Con ogni probabilità, l'episodio di ieri sera, non rappresenta un ritorno al passato,
tuttavia desta preoccupazione, genera allarme, crea apprensione.
A tenere in ansia un dato, ormai inequivocabile; di quella
che era una cittadina “tranquilla”, un'isola felice, negli
ultimi tempi è rimasto solamente il ricordo. Il gesto, al di
là del “movente”, segue una
sua prassi collaudata. Il fuoco
catartico e vile, utilizzato tante
volte per lavare oltraggi, veri o
presunti, esprimere, coperti
dalle tenebre e dal silenzio,
quel che non si ha il coraggio
di manifestare a viso aperto,
da noi brucia soprattutto la
speranza. Non è più il caso di
far finta di niente. Non ci si
può girare dall'altra parte. Il
rischio altrimenti è che a prendere il sopravvento siano i nemici senza volto, gli ineffabili
masnadieri della notte. E'
giunto il momento di dire basta! Ciascuno deve prenderne
consapevolezza. Da qualche
tempo Serra non è più luogo
pacioso che in molti vogliono
continuare ad auto rappresentarsi. Negli ultimi tempi l'arcano che voleva Serra aliena da
episodi di violenza sembra essersi irrimediabilmente infranto. Quasi fosse il ritratto
di Dorian Gray, all'improvviso, il volto del borgo certosino,
sembra disfarsi, sotto i colpi di
una scia di nequizie senza soluzione di continuità. Per convincersene basta scorrere la
cronaca degli ultimi dodici
mesi. Incendi dolosi, omicidi,
lesioni, furti e da ultima la tragica scomparsa di Pasquale
Andreacchi, il macabro ritrovamento di resti umani, sono il
segnale più eloquente che Serra non è più uguale a se stessa.
Tocca convincersene. Tocca
farsene una ragione. Altrimenti a trionfare saranno solamente le forze oscure, empie
e disumane che vogliono che il
futuro della nostra terra continui ad essere solamente il suo
passato.
SORIANELLO - Si sono sacrificati
notte e giorno per intraprendere iniziative e forme di lotta in difesa di un
posto di lavoro. E’ finita dopo circa
quattro mesi con una cocente delusione.
«Siamo sull’orlo della disperazione», hanno affermato i lavoratori della ex cooperativa Multiservice di Sorianello, più di una volta resisi protagonisti di clamorose proteste, esponendosi a molti rischi. L'ultima, in ordine di tempo, azione di lotta è avvenuta venerdì, quando è stato effettuato il
blocco dello scuolabus. Motivo della
protesta la mancata assunzione da
parte della ditta appaltatrice del servizio di uno dei lavoratori della ex cooperativa oramai in mobilità. Con in tasca
tanta delusione sono tornati alle proprie case da ieri, dopo l’intervento di
polizia e carabinieri che hanno levato
il blocco. «Difendevamo - hanno detto
amaramente - il diritto al lavoro».
Da parte dello Slai Cobas, però, non
è messa ancora definitivamente la parola fine. «Attiveremo tutte - ha dichiarato il segretario provinciale
Nazzareno Piperno - le procedure legali. A nostro parere c'è stata violazione rispetto alla procedura di mobilità». La vicenda dei lavoratori della ex
cooperativa aveva preso avvio circa
quattro mesi addietro, quando non
era stato rinnovato il contratto d'appalto di alcuni servizi comunali, tra i
quali la raccolta rsu e il servizio di trasporto alunni, in quanto - come è stato
più volte dichiarato - non perfettamente in regola. Nel nulla sono finite
le riunioni che si sono reiterate in Prefettura a Vibo Valentia.
n. s.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Vibo 39
Dalla regione
Mercoledì 13 gennaio 2010
Dalla regione
Mercoledì 13 gennaio 2010
La sede della Soft4web trasformata in un vero e proprio accampamento. Oggi incontro nazionale
Natale e Capodanno in “trincea”
I lavoratori del call center stanno ancora occupando i locali in zona aeroporto
di GIANLUCA PRESTIA
Decisione della Corte d’appello di Catanzaro
UN Natale triste e un Capodanno altrettanto amaro
per i 240 lavoratori del Call
center di località aeroporto.
Per loro nessuna novità sulla situazione occupazionale. Gli sviluppi che si erano
registrati all'inizio del mese
di dicembre sembravano
aprire un timido spiraglio
per una prima risoluzione
della vertenza, che si sta
svolgendo anche a livello
nazionale, ma dopo pochi
giorni la “pratica” è caduta
nell'oblio.
Ciò ha spinto il personale
proveniente da tutto il territorio provinciale a continuare l'occupazione dei locali trascorrendo le festività
natalizie presso la sede che,
per l'occasione, è stata trasformata in un vero proprio
accampamento, con tanto di
bradine, stufe e l'immancabile albero di Natale. I ragazzi hanno voluto mostrare al
popolo del web la loro protesta inserendo le foto dell'occupazione su un profilo di
Facebook che conta circa
150 contatti, nel quale c'è un
forum di discussione e in
cui vi si trovano anche notizie di altre analoghe realtà
sparse in tutta la Penisola.
Da parte dei contatti l'invito
ai manifestanti a non mollare, a proseguire la protesta,
attestati di solidarietà e vicinanza, ma anche frasi di
rabbia per essere stati «soltanto un bacino di voti da
parte dei politici».
La situazione però potrebbe anche peggiorare in considerazione del fatto che è
più che reale la possibilità di
uno sfratto visto che i locali
sono in fitto.
Nel frattempo, nella giornata di oggi dovrebbe essere
in programma un incontro
a livello nazionale tra le parti per cercare di pervenire
ad un accordo che possa
consentire di aprire uno spiraglio concreto per i lavoratori in stato di sciopero in
numerose sedi sparse su
Nuova Alba, decorrenza
dei termini, scarcerato
Domenico Rubino
Una delle brandine all’interno dei locali del call center di Vibo
tutto il territorio nazionale.
Allo stesso tempo, le organizzazioni sindacali del Vibonese, hanno manifestato
l'intenzione di lanciare una
raccolta di fondi a favore di
quei lavoratori che, da diversi mesi a questa parte, vivono in condizioni economi-
che precarie e che, quindi,
non riescono a far fronte alle scadenze mensili. Un'iniziativa che i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil si augurano possa essere a più
ampio respiro coinvolgendo soprattutto esponenti
politici locali che in più oc-
casioni avevano espresso la
loro volontà di scendere a
fianco dei manifestanti. E in
effetti, c'era stato qualche
interessamento all'inizio
della protesta vera e propria, scattata tra novembre
e dicembre scorsi, ma poi
tutto si è arenato.
Per i disagi presenti alla scuola materna di Portosalvo
I genitori domani con il sindaco
I GENITORI della scuola materna di Portosalvo, guidati dalla presidente del comitato dei genitori Zaccaria Angela, domani si recheranno
dal sindaco Franco Sammarco per far presente
il disagio che, dopo l'accordo sulla ristrutturazione all'interno della scuola, è presente ancora oggi nell'edificio. Qualche giorno addietro
diversi genitori avevano espresso la loro soddisfazione per quanto promesso dall'assessore
Iannello riguardo ai lavori che dovevano essere eseguiti all'interno dell'edificio.
Gli accordi stabiliti sugli interventi previsti
riguardavano un nuovo impianto elettrico, un
sistema di allarme, un'intonacatura e un'im-
Imputate tredici persone affiliate ai Mancuso
biancatura per i muri interni; era stata, inoltre, richiesta una recinzione esterna, la pavimentazione del giardino e, soprattutto, la sistemazione dei servizi igienico-sanitari anche
per i bambini diversamente abili.
Con molto rammarico, i genitori, si sono riuniti per sottolineare che nel progetto previsto
non sono stati inseriti i lavori di ristrutturazione per i bagni e nè tanto meno l'ampliamento di
una stanza. Inoltre la struttura accoglie 50
bambini che possono usufruire di un solo bagno e di un solo lavabo; questo evidenzia il disagio che ogni giorno i piccoli alunni sono costretti a subire.
E’ TORNATO un uomo libero. Domenico Rubino, 50
anni, imputato nel processo Nuova Alba, che prende
il nome dall’operazione
condotta dalla Squadra
Mobile della Questura di
Vibo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, è stato scarcerato
senza alcuna misura per
decorrenza dei termini di
custodia cautelare.
L’uomo era ristretto
nell’istituto penitenziario
di Larino (Campobasso). La
decisione è stata presa dalla Corte d'Appello di Catanzaro (prima sezione penale)
nella giornata di ieri, quando si è tenuta la camera di
consiglio (Presidente Petrini, a latere Ferraro e
Murgida) che ha accolto la
richiesta presentata dai legali dell’uomo, gli avvocati
Francesco Sabatino e Dario
Grosso.
Rubino era stato tratto in
arresto il giorno dell’operazione scattata nel febbraio del 2007 ed era accusato di far parte della cosca
Lo Bianco-Barba attiva soprattutto nel territorio della città capoluogo di provincia. Era, in seguito, stato condannato in primo
grado a 4 anni e otto mesi di
reclusione.
In sede di Appello, il 30
settembre scorso, la Corte
aveva sospeso i termini di
custodia cautelare per la
particolare complessità del
dibattimento. I difensori
dell’imputato
avevano,
pertanto, fatto appello al
Tribunale della libertà,
presieduto dalla dottoressa Rinardo, che il 7 gennaio ha annullato l'ordi-
Il pg Marisa Manzini
nanza della Corte d'appello
accogliendo, pertanto, le
loro istanze. In seguito alla
richiesta della difesa, il
procuratore generale Marisa Manzini, si era opposta sostenendo che i termini non fossero ancora scaduti. Il magistrato aveva
chiesto la fissazione di
un'udienza in camera di
consiglio, quella di ieri appunto, affinché la Corte
adottasse un nuovo provvedimento nei confronti di
Rubino. La stessa Manzini
aveva ritenuto, infatti, che
i termini non fossero scaduti in quanto la sospensione doveva, a suo dire,
estendersi al periodo di
proroga per la redazione
dei motivi della sentenza di
primo grado.
All'udienza di ieri Sabatino e Grosso si sono opposti
all’istanza del Pg e, alla fine, la Corte d’Appello ha disposto, come detto, l'immediata scarcerazione di Rubino senza alcuna prescrizione.
gl. p.
Il premio “Tempesta” in occasione della giornata della “Bontà nella scuola”
Salta ancora “Minosse 2”
l’udienza rinviata
al prossimo 25 marzo L’istituto selezionato con altre undici scuole d'Italia per il miglior progetto
Riconoscimento al “Morelli”
PER la seconda volta consecutiva è saltata l’udienza
preliminare a carico di 13
persone coinvolte nell’inchiesta denominata “Minosse 2”, presunte affiliate
al clan Mancuso di Limbad,
che avrebbe dovuto iniziare
nella giornata di ieri
nell’aula bunker a Catanzaro.
Il procedimento era già
stato rinviato una prima
volta poichè il 62enne Pantaleone Mancuso, meglio
noto come “Luni”, e ritenuto a capo dell’omonimo
clan, si trovava detenuto in
regime di 41 bis –in seguito
alla condanna rimediata
dopo l’inchiesta “Dinasty,
affari di famiglia”- , e dunque era necessario predisporre la videoconferenza
per consentirgli di presenziare all’udienza.
Di qui il rinvio ad oggi
ma, nel frattempo, Mancuso è stato scarcerato dopo
aver finito di scontare la pena, e dunque adesso è libero ma sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
Ieri non era autorizzato a
spostarsi per raggiungere
Catanzaro, e dunque tutto
è stato spostato al 25 marzo
prossimo.
Il giudice dell’udienza
preliminare distrettuale,
Maria Rosaria Di Girolamo, dovrà decidere in merito alla richiesta di rinvio a
giudizio nei confronti di
Gaetano Comito, 44 anni di
Vibo Valentia; Giuseppe
Corsaro, 32 anni, di Limbadi; Salvatore Cuturello, 40
anni, di Limbadi; del maresciallo dei carabinieri (oggi
in pensione) Maurizio Giliotta, 50 anni, di Catania;
di Mariano Mancuso, 29
anni; Domenico Mancuso,
di 30 anni ; Francesco Mancuso, di 52, Giuseppe Mancuso, di 32; Pantaleone
Mancuso, di 62 anni; Salvatore Mancuso di 38 e Michele Torre, tutti di Limbadi; Agostino Papaianni, 58
anni di Ricadi; e Giuseppe
Zerbonia, 35 anni, di Vibo
Valentia. Oltre all’associazione mafiosa, sono contestati vari altri reati inerenti droga, armi ed estorsioni.
gl. p.
di MARIA ROSA MAMONE
IL liceo classico “Michele Morelli”
riceve, insieme ad altre undici scuole nazionali, il premio “Livio tempesta”per la presentazione e realizzazione del miglior «progetto sulla solidarietà».
Il riconoscimento è stato conferito dal Centro nazionale per la bontà
nella scuola, ente morale istituito
attraverso un decreto di legge dal
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della
“Giornata Nazionale della Bontà”.
Lo scorso anno, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, attraverso un bando pubblico, ha invitato tutte le scuole del territorio
nazionale a partecipare al progetto
presentando le proprie creazioni,
per documentare qualsiasi atto di
bontà e solidarietà.
L'evento si è svolto nella sala della
Protomoteca al Campidoglio, dove
sono stati consegnati i premi assegnati ai vari istituti da parte della
Commissione incaricata a seguito
dell'esame e della lettura dei vari documenti, nonchè delle segnalazioni
comunicate dalle scuole di secondo
livello.
Il presidente del centro nazionale, Antonio Lerario, insieme al delegato del sindaco di Roma, ha salutato i partecipanti con molto entusia-
Il liceo classico “Michele Morelli”
smo e, subito dopo, hanno avuto inizio le premiazioni seguite dalle varie motivazioni.
Il liceo Classico è stato premiato
soprattutto per «l'alto valore formativo e la sensibilità che è stata dimostrata nel campo della solidarietà nel territorio Vibonese». I ragazzi sono stati guidati dalla docente di
religione cattolica Berlingieri, che
ha seguito con molta cura gli studenti dell'istituto accompagnandoli in questa bella iniziativa; la stessa, dopo la premiazione, ha ritirato
personalmente il riconoscimento.
Il progetto si è posto come scopo
quello di apprezzare, rispettare e promuovere la
cultura della vita, ampliando il tema e il significato della pacifica convivenza tra le diverse comunità, superando le
barriere culturali e razziali; fondamentale è,
quindi, valorizzare l'importanza degli atti umanitari di volontariato,
nonchè spaziare fra la
cultura sociale e quella
spirituale per poter solidificare le radici comuni.
Il dirigente scolastico,
Raffaele Suppa, si è detto
al riguardo molto orgoglioso del riconoscimento che ha
premiato l'istituto, lodando l'impegno profuso da tutti i ragazzi della
scuola per la realizzazione del “progetto solidarietà” che ogni anno
viene riproposto dall'Ente scolastico con l'obiettivo di esaltare i comportamenti positivi degli alunni e
premiare i valori etici e sociali, finalizzati al superamento del bullismo,
fenomeno ormai, purtroppo, presente in diverse scuole, e non solo,
spesso accompagnato dal razzismo
e dalla violenza verbale o gestuale
nei confronti di chi appare debole e
indifeso.
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40 Vibo
MANCHESTER (INGHILTERRA) – Rientro sempre più vicino
per Edwin Van der Sar. Il 36enne
portiere olandese del Manchester United è tornato ad allenarsi
dopo che la moglie Annemarie
van Kesteren ha superato
l’emorragia cerebrale.
DAINELLI-GENOA: UFFICIALE
41
Mercoledì 13 gennaio 2010
GENOVA - Ora è ufficiale: Dario
Dainelli ha firmato un contratto
triennale con il Genoa. La conferma del difensore in rossoblu è
arrivata dal presidente Enrico
Preziosi: 2,5 milioni di euro il
prezzo versato alla Fiorentina
per l’acquisto del cartellino.
REDAZIONE: via Rossini, 2 - 87040 Castrolibero (CS) - Tel. (0984) 852828 - Fax (0984) 853893 - E-mail: [email protected]
Coppa Italia
Il trainer bianconero sfida la squadra
della sua città e il fantasma
del tecnico olandese Guus Hiddink
“Rocky” Ferrara non ha paura
La Juve in campo contro il Napoli: Ciro è sempre sulla graticola
TORINO – Tutto in 90 minuti. Ciro
Ferrara si gioca la panchina questa sera controil Napoli.Ormai èchiaro: èla
Coppa Italia la scialuppa di salvataggio per il tecnico bianconero, l’ultima
possibilità per evitare l’esonero, che
per ora è soltanto una ipotesi, concreta, ma che potrebbe diventare realtà in
caso di eliminazione dal torneo. L’allenatore però non si arrende e durante la
conferenza stampa, iniziata con due
ore diritardo peril protrarsidella visita dei vertici societari – Blanc, Bettega
e Secco – che ha fatto slittare l’allenamento, appare con l’abituale sorriso e
la consueta voglia di cercare la battuta
per provare a sdrammatizzare. «Sono
come Rocky – dice Ferrara -. Prendo
cazzotti, sono pieno di sangue ma continuo a dire all’avversario 'tira più forte che non mi fai malè. Non c'è niente
che mi può buttare giù». Ciro dunque
non getta la spugna, anche se è consapevole di quanto la situazione sia delicata. «La sconfitta con il Milan - dice –
non cambia le cose, perchè del cambio
di allenatore si parla da diverso tempo.
Conosco il pensiero della società, anche se sono adulto e vaccinato per capire che il destino di ogni tecnico è legato
ai risultati. Se non ci sono, la società
prenderà i provvedimenti che riterrà
più idonei a cambiare la tendenza negativa». Il provvedimento principale
sarebbe il suo esonero, anche se lui non si spaventa
neanche di fronte a questa
eventualità. “Non lo prenderei assolutamente come una sconfitta – afferma -, ma come una crescita nella mia carriera, che è
all’inizio. E poi, come dice
miamamma, sichiude'na
porta e si apre nù portone». Ironia in dialetto napoletano per allentare la
pressione. «Essere ancora qui – prosegue – è comunque una speranza e sotto certi
aspetti un fatto positivo. Non capita
spesso di trovare una società che mantiene una certa linea. La società fa le
sue valutazioni ma la fretta non è mai
produttiva. Il mio arrivo sulla panchina della Juve ha generato parecchia
invidia,perchèera ambitadatanti,ma
non ho mai pensato 'chi me l’ha fatto fare?' Comunque non ho la sensazione
che la situazione sia in divenire». E la
squadra? «Non credo che giocatori di
personalità si facciano condizionare
dalla situazione dell’allenatore. Credo
che siano certi che sono consapevole di
quello che sto facendo e di ciò che si può
fare per uscire da questa situazione».
La medicina migliore sarebbero le vittorie, già a partire da stasera. Ferrara
ci crede: «A volte può capitare che
nell’emergenza ci sia una reazione.
Non ho pensato che il Napoli mi possa
far perdere la panchina, sono impegnato a trovare le soluzioni per batterlo». Di soluzioni a disposizione, però,
ce ne sono davvero poche, almeno per
quanto riguarda gli uomini. «Non ho
tantissima scelta, soprattutto a centrocampo», ammette Ciro. Tra infortuni e squalifiche, gli indisponibili sono
otto;per questotrai19 convocaticisono quattro ragazzi della Primavera.
«Diego centrocampista centrale? Non
l’ho mai visto giocare in quella posizione, nè l'ho mai provato in allenamento». Rocky-Ferrara dovrà mettere al
tappeto il Napoli e il fantasma di Guus
Hiddink.
«Più soffro
più resisterò
Che invidia
da quando
sono qui!»
Coppa d’Africa
L’Egitto
supera
la Nigeria
con un tris
Ciro Ferrara si è paragonato a Rocky: «Più mi tirano pugni, più resisto». In alto da sinistra: Bettega e Mazzarri
I giallorossi passano il turno con tre reti sugli alabardati
La Triestina si illude un tempo
La Roma vince in rimonta
ROMA
TRIESTINA
3
1
ROMA (4-3-1-2): Doni 6.5;
Motta 6.5, Andreolli 6, Burdisso 6.5, Cassetti 5.5 (1'st Pit 6);
Cerci 6.5 (35'st Esposito sv),
Pizarro 6.5, Faty 6 (1'st Menez
6.5); Brighi 6.5; Vucinic 6.5,
Baptista 6.5. In panchina: Lobont, Cicinho, Taddei, Perrotta. Allenatore: Ranieri 6.
TRIESTINA (5-3-1-1): Agazzi
6; D’Ambrosio 6, Cottafava 6,
Audel 5.5, Sabato 5.5, Crovetto 5 (21'st Brosco 6); Pani 5.5
(6'st Princivalli 6), Gorgone 6,
Cossu 6; Volpe 6 (17'st Stankovic 5.5); Della Rocca 6.5. In
panchina: Dei, Magliocchetti,
Villanovic, Testini. Allenatore: Somma 6.
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno 6.
RETI: 5'pt Della Rocca (R),
45'pt Brighi; 15'st Vucinic,
35'st Baptista.
NOTE: serata fredda, terreno
in buone condizioni, spettatori 10.000. Ammoniti: Cottafava. Angoli: 6-1 per la Roma.
Recupero: 0'.
Baptista autore del gol del 3-1 della Roma
ROMA – Una qualificazione in
rimonta ma più che meritata
per la Roma, che approda ai
quarti di Coppa Italia grazie al
3-1 inflitto alla Triestina, avversario di una categoria inferiore ma che, almeno per 45
minuti, ha dato filo da torcere
ai giallorossi. Che, sotto quasi
subito per un rigore di Della
Rocca, ci ha messo tutto un
tempo per rimontare con Brighi, sfruttando poi la ripresa,
dopo un bello spavento con
D’Ambrosio, per ribaltare del
tutto lo score con Vucinic e
Baptista. Non c'è il pubblico
delle grandi occasioni, ed era
prevedibile. Così come la Roma 'di scortà che mette in campo mister Ranieri: senza Totti,
Toni, Mexes, Juan, De Rossi e
via elencando ma con Vucinic
e Baptista chiamati comunque a dare peso specifico all’attacco giallorosso. Somma, invece, deve fare i conti con una
lunga lista di infortunati: la
difesa della Triestina è rigorosamente a cinque, in fase offensiva agisce Della Rocca,
punta unica ma subito efficace
che segna su rigore. La Roma
si mette pazientemente a giocare s egna tre volte con Brighi, Vucinic e Baptista.
LUANDA (ANGOLA) –
Nella gara d’esordio del
girone C della Coppa
d’Africa in corso in Angola, successo in rimonta per l’Egitto sulla
Nigeria. Vittoria per 31 dei “Faraoni”, andati
sotto in apertura(al 12’)
per la rete realizzata da
Edu.
Il
pareggio
dell’Egitto è arrivato al
34’grazie a Meteb, mentre il gol del sorpasso lo
ha segnato al 54 Hassan. A tre minuti dalla
fine il definitivo 3-1 firmato da Gado.
La seconda gara del
girone C, invece, registra il pareggio tra Mozambico e Benin. Allo
stadio “Nacional de Ombaka” di Benguela finisce 2-2. Al 14’ Benin in
vantaggio grazie a
Omotoyossi che trasforma un calcio di rigore concesso per un
fallo da lui stesso subito
dal portiere. Al 21’ il
radddoppio per una autorete di Khan che infila
il suo portiere nel tentativo di anticipare Tchomogo. Il festival degli
errori continua quando
al 29’ Lobo di testa va a
segno per il Mozambico
dopo una uscita orrenda del portiere Djidonou. Nel ripresa altra
ingenuità dell’estremo
difensore del Benin che
invece di allontanare a
dovere il pallone lo mette in fallo laterale dopo
un dribbling su un avversario; il Mozambico
batte subito e Fumo a
porta
praticamente
vuota pareggia.
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Sport
VAN DER SAR RIENTRATO
Mercoledì 13 gennaio 2010
SERIE A
TURCHIA
Mutti si presenta a Bergamo
«C’è bisogno di serenità»
Trapattoni: «Nessun contatto
per diventare il nuovo ct»
BERGAMO – A distanza di 10 anni Lino Mutti
torna sulla panchina dell’Atalanta. «Sono tornato per cercare di togliere la squadra da questa
precaria situazione di classifica - ha spiegato
Mutti -: già in passato ho vissuto simili esperienze e il più delle volte si sono concluse a lieto fine.
Per centrare l’obiettivo servirà anche la convinzione e il sostegno della tifoseria». Per quanto
riguarda il mercato di riparazione, il 55enne tecnico bergamasco spiega: «Valuterò appena
possibile con lo staff tecnico, di sicuro qualcuno
arriverà anche se non intendo approfondire l’argomento per non turbare lo spogliatoio».
DUBLINO (IRLANDA) – Turchia? No, grazie.
Giovanni Trapattoni smentisce seccamente le
indiscrezioni della stampa turca, secondo la
quale il tecnico milanese, attualmente alla guida dell’Irlanda, sarebbe sul punto di prendere il
posto del dimissionario ct Fatih Terim. «E' spazzatura, non c'è nulla di vero – ha detto il Trap,
alla guida dell’Irlanda dal maggio del 2008 e legato ai “Verdi” fino al 2012 -. Sono solo chiacchiere dei procuratori, sono totalmente legato
all’Irlanda». Anche la Federcalcio turca, con
una nota sul proprio sito, ha comunque smentito la trattativa con l’attuale ct dell’Irlanda.
Coppa Italia. Il tecnico si aspetta conferme: «Dobbiamo sempre onorare la maglia»
Milan, largo alle seconde linee
Leonardo fa riposare i big e rilancia Pippo Inzaghi dal primo minuto
MILANO - Espugnata Torino, archiviata la settima vittoria nelle ultime otto partite, il Milan si scopre “cannibale”. Contro il Novara, oggi in Coppa
Italia (ore 16,00), la parola d’ordine è
«nessuna distrazione». Troppo importante proseguire il cammino di successi che ha catapultato i rossoneri alle
spalle dell’Inter, per lasciarsi sfuggire
l’occasione di compiere un ulteriore
passo in avanti verso la sfida alla capolista, lontana due turni di campionato.
Una squadra, quella di Mourinho, che
sembra non «sbagliare mai e ha una
continuità straordinaria» ma che, tra
dodici giorni, dovrà incrociare un
gruppo in grande forma, sostenuto da
un clima decisamente euforico.
Nell’ambiente, «c'è una allegria profonda – ha osservato il tecnico milanista Leonardo -». La vittoria con la Juventus ha lasciato «la consapevolezza
di aver fatto qualcosa di importante.
Siamo molto contenti di quello che
stiamo facendo ma il distacco c'è e resta, anche perchè l’Inter ha una continuità straordinaria. Comunque restano da giocare ancora diciannove partite più una a Firenze da recuperare:
questo non è il momento di fare i conti
ma di tenere il livello di gioco che abbiamo raggiunto».
A partire da domani quando al
Meazza, nel pomeriggio, scenderà in
campo il Novara di Nicola Ventola e Attilio Tesser, dominatore del girone A
di Prima divisione, imbattuto in campionato e Coppa in cui ha eliminato
Parma e Siena. «Mi aspetto conferme –
ha aggiunto il mister rossonero – non
risposte: le risposte, positive, dalla
squadra le ho sempre avute. Noi stiamo preparando bene la partita di oggi,
chi la gioca aspetta questo momento, il
momento di poter dimostrare. Il calcio
e un esame continuo, per tutti. Si va a
in campo a San Siro con la maglia del
Milan, quindi, è importante: se non
facciamo bene, la differenza di categoria fra noi e loro rischia di non vedersi».
Contro i piemontesi – trascinati
dall’entusiasmo di una intera città –
Leonardo farà ricorso ad un massiccio
turnover dando spazio a chi ha giocato
CALCIO ESTERO
Il Manchester City
continua a vincere
e ora punta la vetta
Impegno di coppa per il Milan di Leonardo, che sta attraversando un ottimo periodo
meno in questa stagione. In attacco dovrebbe esserci spazio per la coppia Inzaghi-Huntelaar mentre a centrocampo potrebbero scendere in campo Flamini, Gattuso e Ambrosini squalificato per la gara con il Siena di domenica.
In difesa, invece, Kaladze e Bonera al
centro e Favalli sulla fascia sinistra.
Tra i pali, infine, Storari.
La squadra, ha argomentato Leonardo «è figlia di un percorso. Non esistono i migliori, esistono i migliori del
momento: si devono cercare e ci devono essere alternative continue. So – ha
chiosato – che chi gioca meno non ha
un umore bellissimo, ma guai se non
fosse così».
Anche perchè il Milan “cannibale” di
fermarsi non ne ha proprio voglia e
per rincorrere l’Inter c'è bisogno dello
sforzo di tutti.
Squalificato Ronaldinho per 3 turni
(prova tv lo scorso anno contro la Lazio), non sono stati convocati nemmeno Borriello, Beckham, Nesta e Pirlo.
Ancora indisponibili Pato, Seedorf e
Zambrotta, Leonardo ha convocato alcuni giovani della Primavera, tra i
quali Verdi, che potrebbe esordire a
partita in corso. Probabile formazione
(4-3-1-2): Storari; Bonera, Kaladze, Favalli, Jankulovski; Gattuso, Flamini,
Ambrosini; Di Gennaro; Inzaghi,
Huntelaar.
Coppa Italia. In testa alla Lega Pro girone A sfida i diavoli rossoneri del Milan
Il Novara di Tesser sogna il miracolo a Milano
Quasi settemila supporter al seguito a San Siro
NOVARA - Una città, o meglio
una provincia, con il batticuore alla Scala del calcio: quasi
7.000 novaresi, con più di cento pullman e un numero incalcolabile di vetture, saranno
oggi a San Siro per seguire il
Novara nella gara di Coppa
Italia contro il Milan. Un esodochenon haprecedentieche
ha coinvolto tutta la città: dieci pullman sonostati prenotati dal Liceo scientifico, quattro dalla Scuola calcio San
Giacomo, tre da un consiglio
circoscrizionale, altri da singole categoria (ci saranno
quello degli avvocati e quello
dei notai, per esempio) e altri
ancora da gruppi di amici; alcuni uffici privati resteranno
chiusi. La trasferta è organizzata anche da bar e ristoranti,
un pullman partirà dalla clinica «San Gaudenzio» (di proprietà della famiglia De Salvo
che possiede anche il Novara
Calcio). Già da tempo è praticamente impossibile noleggiare mezzi dalle ditte di autolinee novaresi. E non mancherà il supporto dall’estero: un
novarese che vive da tempo a
Londra ha già acquistato il biglietto della partita e volerà al
“Meazza”. È un evento che vedrà coinvolti anche gli esponenti istituzionali: il presidente della Provincia, Diego
Sozzani, accompagnato da
una delegazione della giunta,
assisterà alla partita nella duplice veste di tifoso e di autorità istituzionale.«Non nascondo di essere un fan milanista spiega Sozzani – ma in questo
caso il mio sostegno
andrà senza alcuna riserva ai azzurri». L’atmosfera d’entusiasmo
ha contagiato anche la
squadra azzurra e l’allenatore Attilio Tesser
ha avuto il suo da fare
per calmare gli animi:
«L'obiettivo è la vittoria in campionato (il
Novaraguida ilgirone Il Novara di Tesser alla prova San Siro
A della Lega Pro, l’ex
C1, con cinque punti di van- portato il Novara agli ottavi,
taggio sulla seconda, ndr), superando, sempre in trasferquella contro il Milan è una fe- ta, altre due squadre di serie
sta e il premio per questi ra- A, il Parma e il Siena. Ma per
gazzi». Tesser ha così deciso di un giocatore, Nicola Ventola,
proseguire nella sua filosofia: che partirà dalla panchina
giocheranno coloro che han- proprio per la filosofia calcino avuto modo di scendere in stica del tecnico, sarà comuncampo meno degli altri. Peral- que l’occasione per riassapotro, sono gli stessi che hanno rare suggestioni antiche.
ney da solo non può fare
di FABIO SCAVUZZO
miracoli.
L'Arsenal, invece, falliPALERMO - Forse neanche lo stesso Roberto Man- sce quasi sistematicamencini si aspettava un inizio te il salto di qualità: contro
così: il passaggio del turno l’Everton era un’occasioin FA Cup ma soprattutto nissima da non mancare,
le tre vittorie di fila (contro eppure la banda-Wenger
Stoke City, Wolverham- (senza le stelle Fabregas e
pton e Blackburn) in Pre- Van Persie, giusto ricormier League con uno score darlo) ha dovuto ringradi tutto rispetto, fatto di 10 ziare il redivivo Rosicky
gol fatti e uno solo (peral- che al 92' ha evitato una clatro ininfluente) subito. morosa sconfitta interna.
Insomma le big stentano
Numeri da capogiro che
fanno del Manchester City in Inghilterra, per questo
la squadra più in forma del Mancini è «in pieno» di fimomento in Premier Lea- ducia e motivazioni. Ha
gue e del Mancio una sorta trovato un super Tevez,
di mago, come del resto un un’invidiabile (e mai vista
con Hughes)
tifoso illustre
solidità difencome l'ex Oasis
siva e, compliNoel
Gallace un calendagher aveva prerio tutto somdetto nei giorni
mato favoreimmediatavole, che nelle
mente succesprossime due
sivi all’approgiornate vedo del tecnico
drà i Citizens
jesino a Eaimpegnati a
stlands.
Liverpool con
Quarto pol’Everton pristo per i Citima di ospitare
zens, che supeBurnley,
rano alla gran- Tutto ok per il “mancio” il
può puntare
de le feste, approfittano del blocco quasi anche oltre la zona Chamtotale della Premier e degli pions. Insomma, potrebbe
affanni delle rivali: solo tre prospettarsi una clamorole partite giocate nel 21° sa corsa a quattro verso il
turno, flagellato dal mal- titolo inglese.
E mentre in Germania e
tempo che ha colpito l’intero Regno Unito. In campo, Francia si scaldano i motooltre al Manchester City ri per il ritorno di Bundenel «monday night», l’Ar- sliga e Ligue 1, in Spagna
senal e il Manchester Uni- prosegueil duelloadistanted: a Wenger e Ferguson za tra Barcellona e Real
Mancini ha rosicchiato Madrid. In casa dei camdue punti, vistii pareggi di pioni «di tutto» era scattato
sabato
rispettivamente qualche campanello d’alcontro Everton (2-2) e Bir- larme dopo il pareggio per
mingham (1-1). Sette pun- 1-1 con il Villarreal al
ti di distanza dal Chelsea Camp Nou e la sconfitta,
sono tanti anche se pure i sempre in casa, con il SiviBlues sono in frenata secca glia nella Coppa del Re;
e per alcune settimane do- dubbi spazzati via dallo 0-5
vranno fare a meno di di Tenerife con Messi sugli
Drogba, Kalou, Mikel ed scudi e a un solo gol dalla
Essien, tutti impegnati rete numero 100 in azulnella Coppa d’Africa. An- grana. Cammino simile
che le altre non se la passa- per il Real, che pareggia a
no meglio: lo United, elimi- Pamplona (l'Osasuna danato clamorosamente dal- vanti al proprio pubblico
la FA Cup dal Leeds (terza aveva fermato anche il Bardivisione), è alle prese con cellona) e batte 2-0 il Maioruna serie impressionante ca: distanze immutate (43
di infortuni, specie in dife- il Barca, due in meno il
sa (ma la bella notizia arri- Real), mentre le altre, dal
va da Van der Sar: la mo- Valencia in giù, lottano per
glie, colpita da emorragia il terzo posto parecchio
prima di Natale, sta meglio staccate. Le due portaerei
e il portiere olandese è tor- spagnole non concedono
nato ad allenarsi), e Roo- nulla di più.
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42 Sport
BRASILE
IL PRIMATO
RAZZISMO
Fa troppo caldo
introdotto il time out
È Casillas il miglior
portiere del 2009
Guidolin: «Adesso
servono i fatti»
RIO DE JANEIRO (BRASILE) – Il
time-out sbarca nel calcio. A introdurre la novità sarà, in Brasile, il
campionato carioca dove, in ogni
partita, ci sarà una pausa di due
minuti per ogni frazione di gioco,
intorno al 20’. «I giocatori si dirigeranno verso le aree tecniche per
un paio di minuti e poi torneranno
in campo», annuncia a globoesporte.com Jorge Rabello, presidente
della Commissione arbitrale della Ferj, la Federcalcio dello Stato di
Rio de Janeiro. La causa è dovuta alle alte temperature che si registrano in questa stagione in Brasile. Ben oltre i 40°.
MADRID - Iker Casillas, portiere titolare del Real Madrid e della nazionale spagnola di calcio, è stato
scelto dalla Federazione Internazionale della Storia e Statitistica di
Calcio (IFFHS, nell’acronimo in inglese) come migliore estremo difensore del mondo nel 2009. Casillas, 28 anni, che si era aggiudicato il titolo già nel 2008, ha battuto anche quest’anno Pierluigi Buffon,
arrivato secondo, ma il fatto di essere stato scelto per ben quattro volte
come migliore portiere del mondo consolida la sua leadership nella
classifica storica. Julio Cesar il terzo classificato.
PARMA – «Basta parole, servono
i fatti». Francesco Guidolin la pensa così, nel calcio italiano si continua a parlare del problema del
razzismo negli stadi, della possibilità di sospendere le partite o di trovare nuove misure per combattere un fenomeno che non si è ancora riusciti a debellare. «Se c’è una
regolamentazione per cui o chi ha il potere di dirigere la partita, quindi
l’arbitro, o chi ha il compito di coordinare l’ordine pubblico, o chiunque
abbia la facoltà di sospendere una gara per cori così volgari, così deprecabili, io sarei il primo ad assecondare la scelta. Ci vogliono i fatti».
Serie B. Anche Iaconi potrebbe essere in bilico. Da trovare una sistemazione per Cacia e Brienza
Reggina alle grandi manovre
Si lavora sul fronte degli acquisti e delle cessioni per riuscire a invertire la rotta
di RINO TEBALA
REGGIO CALABRIA - In sospeso il
discorso allenatore che comunque è
sempre all’attenzione del presidente Lillo Foti, il mercato della Reggina è sempre proiettato alla cessione
di alcuni elementi ed all’arrivo di altre pedine importanti per lo scacchiere di mister Iaconi. Il presidente
è ripartito ieri sera alla volta di Milano, evidentemente ci sono delle trattative da perfezionare in questi giorni, sia in entrata, sia in uscita, in attesa della ratifica dei contratti di Tedesco e Fiorillo.
C’è Vigiani pronto a rientrare e
con lui, potrebbero arrivare anche
un difensore centrale, forse due, e
un fantasista. Terlizzi del Catania
che il presidente Foti non reputa
obiettivo di primaria importanza,
sarebbe il difensore centrale, probabilmente in alternativa a Peluso
dell’Atalanta, società con cui sta
trattando anche il centrocampista
offensivo, Caserta. Risolta la crisi
tecnica con la scelta di Mutti, bisogna adesso attendere l’assenso del
nuovo allenatore per sapere se i due
giocatori possono trasferirsiin riva
allo Atretto. Con una difesa meglio
assestata dalla presenza di un portiere e di un centrale, con l’eventuale
arrivo di Vigiani che darebbe sicurezza sulla fascia destra, la Reggina
potrebbe tuffarsi anche su Madonna dell’Atalanta, sempre per l’altra
fascia e lo stesso Caserta, cercando
di potenziare, infine, il reparto offensivo.
Il discorso in questo caso si fa molto delicato, anche perché giocatori
come Brienza e Cacia sono appetibili, ma non da svendere. Cacia, inoltre, è soggetto alle volontà del Lecce
che è il proprietario della cartellino e
non intende rinforzare altri club di
serie B. Si era detto, infatti, dell’interessamento del Cesena. Brienza, invece, costa tanto e la società potrebbe
decidere di tenerselo. Uno dei due,
però, dovrebbe essere ceduto e in tal
caso, la Reggina dovrebbe trovare
un sostituto, cosa non facile. Chi ha i
bomber buoni se li tiene ed il Catania, società con la quale la Reggina
sta lavorando molto, non offre elementi di grande spessore. La società
amaranto, in ogni caso, sembra interessata a Plasmati e visti i buoni
rapporti con l’Atalanta, potrebbe
tentare qualche altro scambio. Potrebbe essereinteressata anchea Tiribocchi, ma scendere di categoria
non è mai facile per nessuno.
C’è da sistemare anche la pratica
Volpi ed il Brescia potrebbe avere
anche qualche buona contropartita, inquesto casoin difesaper ilruolo di centrale, come Mareco.
Sul fronte delle partenze, non è
ancora esclusa la cessione di Barillà. Sull’under 21 amaranto ci sono
troppi occhi puntati addosso, Napoli in testa. Valdez e Santos potrebbero essere altre pedine importanti di
scambio, la società sta cercando di
rivoluzionare l’organico per dare
anchea Iaconilapossibilità didimostrare la sua bravura. Le difficoltà
del momento non gli consentono
salti pindarici, ma un allenatore così capace avrebbe dovuto dare qualcosa di più a questa squadra fin
troppo prevedibile nel suo gioco,
flaccida nell’atteggiamento.
I giocatori amaranto in allenamento ieri al Centro Sant’Agata A destra: il nuovo arrivato Giacomo Tedesco durante la seduta (foto A. Sapone)
Se il presidente volesse sostituirlo, non trova nomi emergenti in giro, ma cercando tra gli allenatori di
una certa esperienza e tra quelli più
giovani che potrebbero dare nuova
linfa alla squadra, si potrebbe arrivare a qualche opportunità da valutare, fermo restando che Iaconi potrebbe ancora rimanere in sella per
qualche settimana in attesa di una
impennata decisiva. Sarà cura del
presidente Foti, eventualmente, individuare l’uomo giusto per dare un
nuovo scossone alla squadra, ma
l’augurio ditutti èche lostesso Iaconi trovi la spirito giusto, la verve e la
convinzione che la sua squadra possa risalire subito la corrente e lottare per un posto al sole. Magari, con
qualche nuovo nome, ritroverà coraggio anche lui.
NOTIZIARIO. Doppio allenamento ieri per la Reggina che oggi
effettuerà una partita di collaudo in
vista della gara interna col Cesena,
di sabato prossimo.
Mister Iaconi ha ordinato di mattina, lavoro di forza in palestra con
trasformazioni a navette sul campo
ed esercitazioni tattiche per reparti.
Nel pomeriggio, invece, al Centro
Sportivo S.Agata, dopo la consueta
fase di riscaldamento, ha sottoposto
ai suoi giocatori ad esercitazioni tecniche sul possesso palla e ad alcune
soluzioni di gioco sulla tattica difensiva. Terapie per Brienza e Santos
nonancoraal megliodellacondizione, oggi seduta pomeridiana con
Calci nostri
partita che dovrebbe servire alle verifiche per varare la formazione.
Sonoinvendita,intanto,
relativi alla gara Reggina-Cesena in
programma Sabato prossimo, alle
ore 15:30. Si stanno aggregando
elementi nuovi, alcuni giocatori
hanno già lasciato Reggio, per il
prossimo impegno di campionato,
l’allenatore avrà un organico potenziato, con qualche scelta in più per la
formazione, come per esempio, Giacomo Tedesco e il portiere Fiorillo.
di EMANUELE GIACOIA
Caro San Vito ora pensaci tu...
icono che la nostra è la generazione delle venti parole.
Gli sms, i telefonini, praticamente stanno facendo sì che tra
sigle e altre contrazioni venti parole siano più che sufficienti per
esprimersi. Per quanto riguarda
la Reggina e i suoi problemi, pare
almeno per ora insormontabili,
forse venti parole non bastano per
poter esprimere disappunto e rabbia dei suoi tifosi sparsi per tutta
Italia. In una recente trasmissione, parlando dei guai della Reggina, della sua classifica quasi alla
frutta, uno dei partecipanti ha
detto: “Speriamo che quella vecchia volpe di mercato del presidente Foti raddrizzi la barca”.
Speranza condivisa anche da noi,
mentre attendiamo notizie che
possano servire a salvarla da un
possibile naufragio. Con tutto il
rispetto per la Juventus, sembra
che la Reggina la stia imitando,
compreso il cambio del suo allenatore. Iaconi è in bilico, ovviamen-
D
te, però non giureremmo sul proseguimento della sua panchina.
Da qualche parte si rifà il nome di
Novellino, ancora sotto contratto.
Ma ci sembra che non sia, forse, la
soluzione più adatta nonostante
Novellino iniziò la stagione a Reggio con tutti gli onori che merita
per la verità questo tecnico. A
Reggio si rimpiange anche Colomba, che in fondo nei primi anni
di A seppe guidare la squadra, per
non parlare di Walter Mazzarri e
delle sue incredibili dodici giornate con Napoli senza una sconfitta,
portando addirittura i partenopei
al terzo posto, roba da Champions
League, immaginando la gioia
del patron De Laurentiis.
In materia di acquisti, forse
l’unica possibilità per la Reggina
da mettere in atto per riuscire a fare risultati finalmente, ecco l’arrivo di un ex di valore come Tedesco.
Seguono elenchi di altri nomi. Ma
ci interessa di più quello che succederà sabato nell’ennesimo in-
contro casalingo, stavolta con il
Cesena, definita la squadra più in
forma del momento. Speriamo
che la Reggina trovi la forma per
farle le scarpe e che ricominci dal
“Granillo” la risalita. E anticipando i tempi, ricordiamo che lunedì
ci sarà il posticipo casalingo del
Crotone contro il Sassuolo. Un
Crotone che, pur se l’ultima sconfitta ha deluso un po’, continua
con cipiglio e sicurezza la sua corsa, e può sempre riservare sorprese.
“Se Sparta piange…”, naturalmente ci riferiamo alla Reggina e
un pochino anche al Crotone,
“Atene”, leggi Cosenza, Catanzaro e Vibonese, sfatando il noto proverbio ridono. Il Cosenza merita
in pieno i suoi 30 punti, ovviamente compresi gli ultimi tre conquistati contro il Pescina. Toscano,
l’allenatore, dice che “la classifica
non la guarda”. Noi invece la
guardiamo e troviamo un Cosenza lanciato a missile verso l’alto e
comunque in zona da “rischiare”
l’ennesima promozione. A San Vito, ci riferiamo al santo, il compito
di dargli una mano. Eccoci poi al
Catanzaro sempre in vetta a
41punti sia pur in compagnia della Juve Stabia. L’ennesima vittoria, quella sul Cassino, prelude ad
ulteriori conquiste dei tre punti a
cominciare dal prossimo incontro col Manfredonia. E gloria e fiori anche per la Vibonese che avendo battuto la Cisco Roma (ricordando che si tratta della terza in
classifica) comincia lentamente a
risalire una china che la riporterà
sicuramente ai suoi vecchi bei momenti.
E per finire in bellezza domenica scorsa è stata persino la grande
giornata in serie D, dove Vigor e
Sambiase hanno vinto a botte di
quattro gol a testa. Morale: se si va
avanti di questo passo dovremmo
occuparci sempre di più di questo
bel gruppo di squadre. Francamente la cosa non ci dispiacerà.
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Sport 43
Mercoledì 13 gennaio 2010
Mercoledì 13 gennaio 2010
ANDRIA-POTENZA
LA STANGATA
La Procura federale apre
un’inchiesta su Capuano
Tira pugni agli avversari
Sei turni a Giglio (Olbia)
ROMA – La Procura federale della Figc ha deciso di aprire un procedimento in merito alla gara Andria-Potenza, girone B Lega Pro, dopo le
dichiarazioni dell’allenatore della squadra lucana, Eziolino Capuano (nella foto). La gara di
domenica è finita 3-1 per l’Andria e Capuano dopo la partita aveva dichiarato di aver sentito che
l’arbitro (Di Paolo, di Avezzano, ndr) nel corso
dell’intervallo, nel tunnel che porta verso gli spogliatoi, aveva promesso ai calciatori della squadra pugliese la concessione di un rigore. «L’ho
sentito con le mie orecchie e lo dico prendendomene la responsabilità», aveva detto Capuano.
FIRENZE – Per aver preso a cazzotti due giocatori
avversari, durante il rientro delle squadre nello
spogliatoio al termine del primo tempo, il calciatore
dell’Olbia Giuseppe Giglio (2ª Divisione girone A) è
stato squalificato per sei giornate dal giudice sportivo. L’episodio è avvenuto durante l’ultimo turno di
campionato nella gara Alghero-Olbia. Giglio, che
non era nella nota presentata all’arbitro, alla fine
del primo tempo, è entrato nello spogliatoio, ha avvicinato due avversari, Martino Borghese e Simone Aresti (nella foto, mentre viene portato in ospedale) e li ha presi a pugni. L’Alghero ha presentato
ricorso e la gara non è stata omologata.
Serie B. Sasà Gualtieri: «Per D’Aiello e Degano siamo oramai agli ultimi dettagli»
Crotone, Perpetuini si presenta
Il centrocampista: «Mi manda la Lazio, sono felicissimo di essere qui»
di LUIGI SAPORITO
CROTONE – Riccardo Perpetuini
non ha perso tempo e in men che
non si dica è arrivato a Crotone e si è
già aggregato con il gruppo sostenendo il primo allenamento. Ha deciso di indossare la maglia col numero 88 anche se avrebbe preferito
il numero 8 ma quello era già sulle
spalle di Mazzarani. Perpetuini è
stato ufficialmente presentato ieri
sera nella sala stampa dello stadio
alla presenza del presidente Gualtieri, dell’ad Martucci e del dirigente Marino. “Contentissimo di essere
qui al Crotone anche se è
sembrato davvero tutto
troppo veloce – ha così
commentato il neorossoblu -. Se penso che fino a
ieri ero ancora a Formello e oggi mi ritrovo qui
non mi sembra quasi vero. Comunque sono un
centrocampista centrale
che fa dell’intensità la
sua arma migliore ma
nel tempo sono diventato anche un centrocampista di qualità grazie ad
un miglioramento quotidiano. Ho
iniziato a giocare nella Lazio praticamente da sempre, da quando avevo 10 anni e con questa squadra ho
fatto tutta la trafila e esordire con la
maglia della quale ero e sono ancora tifoso è stato per me un motivo
d’orgoglio in più”. Un ringraziamento lo rivolge anche alla società
del Crotone che lo ha voluto fortemente. “Ringrazio il Crotone che
mi ha cercato e voluto e spero di poter ripagare per la fiducia che mi
stanno manifestando. Uno dei miei
primi obiettivi sarà quello di inserirmi al meglio nel gruppo e ho già
visto che è un gruppo ben assortito
con gente esperta e giovani bravi e
ambizioni. La società si è dimostrata di una serietà esemplare e di que-
ste cose ne ho parlato con Mendicino che mi ha rassicurato un po su
tutti questi aspetti”. Perpetuini
non si preoccupa qualora Lerda lo
volesse da subito buttare nella mischia. “Non mi preoccupa il modulo
del Crotone quanto invece vorrei
continuare a crescere così come è
stato negli ultimi due anni. Sono
passato dalla Primavera nel giro
della prima squadra biancazzurra
e adesso ho l’opportunità di giocare
in serie B che per un giovane è una
vetrina importantissima. Come
obiettivo è chiaro che mi adeguo alle esigenze della società mettendo
al primo posto la salvezza e se dovesse arrivare
prima allora chiaramente spostiamo l’attenzione più in avanti”.
Perpetuini ha cominciato a seguire il Crotone
perché conosce bene
Mendicino ma adesso
cercherà di sfruttare al
meglio
l’opportunità
che il Crotone e la Lazio
gli hanno dato. “Sono
qui per fare bene e per
giocarmi un posto da titolare com’è giusto che sia. Spero di
diventare un elemento importante
per questa squadra, non fondamentale ma importante”. Gualtieri, a margine della presentazione di
Perpetuini, ha serenamente dichiarato gli obiettivi di mercato e un
paio dei quattro nomi che sono stati
fatti (D’Aiello, Degano, Crescenzi e
Dionisi) potrebbero addirittura arrivare oggi. “Per D’Aiello e Degano
siamo quasi agli sgoccioli – afferma Guatieri – e domani (oggi per
chi legge, ndr) potrebbero essere
già qui. Con Dionisi e il Livorno siamo a buon punto mentre per Crescenzi ci sono alcuni dubbi legati al
fatto che il difensore ha disputato
poche gare dall’inizio di stagione
ad oggi”.
Riccardo Perpetuini posa per i fotografi dopo la presentazione insieme al presidente Gualtieri
Il neoarrivato
ha scelto
per lui
la maglia
numero 88
Giudice Serie A e Serie B. Alla Juventus 40mila euro di multa anche per cori razzisti
MERCATO LEGA PRO
Due turni a Scognamiglio, multa a Pagano
Taranto: presi Colombini, Crovetto e Coppola
MILANO –Ilgiudice sportivo
ha inflitto, in Serie A, un’ammenda di 40mila euro alla Juventus perchè i suoi sostenitori hanno acceso sugli spalti
vari fuochi, hanno lanciato
sei fumogeni sul terreno di
gioco e fumogeni e bengala
nel settore ospiti e hanno intonato un coro razzista nei
confronti di Dida. Ammenda
di 20mila euro per il Milan dato che i suoi sostenitori hanno
lanciato fumogeni, petardi e
bengala in un settore occupato dai sostenitori avversari.
Gli altri provvedimenti:
due turni di squalifica per Reginaldo (Siena) per aver insultato gli ufficiali di gara alla fine della partita contro
l’Inter. Un turnodi squalifica
per il tecnico del Catania
Mihajlovic con ammenda di
5mla euro. Per una giornata
sono stati squalificati Almiron (Bari), Castillo e Donadel
(Fiorentina), Carboni e Bellu- poli, 5mila euro al Bari, 3mila
sci (Catania), Cribari (Siena), euro all’Inter e 1.500 euro al
Garics (Atalanta), Doni (Ro- Bologna.
In Serie B, il giudice sportima), Panucci (Parma, con diffida e ammenda di 5mila eu- vo ha squalificato per due
ro), Ambrosini (Milan), Cam- giornate Scognamiglio (Cropagnaro (Napoli), Amauri tone). Per un turno sono stati
(Juventus), Inler (Udinese), fermati Bastrini, MonterviKjaer (Palermo), Kolarov no e Carcuro (Salernitana),
(Lazio) e Zauri (Sampdoria). I Sereni (Torino, con ammengiocatori diffidatisono Bran- da di 3.000 euro), Eder (Emdao (Siena), Meggiorini (Bari), Guana
(Bologna), Milanetto e Criscito (Genoa),
Felipe (Fiorentina),
Mandelli (Chievo),
Paci (Parma), Rivas
(Livorno) e Ziegler
(Sampdoria). Ammenda di 5mila euro
per Maccarone (Siena) e di 1.000 euro
per Doni (Atalanta).
Queste le altre ammende per le società: 9mila euro al Na- Scognamiglio (Crotone)
poli, con ammenda di 750 euro), Baclet (Lecce), Portin e
Bernacci (Ascoli), Faisca Texeira (Padova), Lambrughi
(Mantova) e Sambugaro (Piacenza). I giocatori diffidati sono Moscardelli (Piacenza,
con ammenda di 500 euro),
Angelo (Lecce), Conteh
(Grosseto), Cristante (Ancona), Guerra (Piacenza), Rubin e Loria (Torino),
Previtali e Sala (Albinoleffe), Stovini (Empoli), Tarana(Mantova) e De Martino (Crotone).
Ammenda di 750
euro per Pagano
(Reggina). Queste le
multe per le società:
2.500 euro all’Ancona e all’Ascoli, 1.500
euro alla Triestina,
750 euro al Frosinone e 200 euro al Gallipoli.
TARANTO – Prosegue a spron battuto la campagna acquisti del Taranto. Ufficializzati Francesco Colombini, prelevato dal Benevento,
Nicolas Ignacio Crovetto, esterno sinistro di centrocampo prelevato
dalla Triestina e Carmine Coppola, centrocampista centrale acquistato dall’Arezzo. La squadra pugliese, poi, è anche sulle tracce di Carlo
Cherubini (32), ex terzino sinistro di Florentia Viola, Vicenza e Perugia, attualmente al Portogruaro, che non è nelle grazie del tecnico Calori e interessa a molte squadre di B e Prima Categoria. In partcolare,
il Vicenza. In Lega Pro c’è anche il Ravenna.
Verona, dopo Di Gennaro anche Tiboni?
VERONA – L’Hellas Verona, che sta chiudendo per il bomber del Gallipoli Di Gennaro, potrebbe tornare ancora una volta su di Christian
Tiboni (21), come supporto in attacco. La giovane punta, chiusa da
Doni, Chevanton, Tiribocchi e Acquafresca è destinato a uscire da
Bergamo in prestito per poter giocare. Prima di valutare la posizione
veronese, Tiboni ha la possibilità di scegliere tra Cesena, Torino ed
Empoli.
Reggiana, Spal e Perugia vogliono Myrtaj
SORRENTO – L’attaccante albanese Florian Myrtaj (33), oltre 100
gol negli ultimi 10 anni da professionista tra B e C1, dopo l’addio del
tecnico Novelli al Sorrento, potrebbe decidere di cambiare aria. Per lui
le richieste non mancano: Perugia e Reggiana sono sulle sue tracce,
ma anche la Spal è pronta a partire all’assalto non appena avrà concluso la cessione di Cipriani.
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44 Sport
Giudice Lega Pro. Una giornata di squalifica a Lopetrone della Vibonese, diffidato Pirrone
Ancora una multa alla società del Cosenza
1ª DIVISIONE
Due giornate: Ferrari (Foggia), Cesar (Pescina)
Una giornata: Blanchard (Pescina), Schetter
(Cavese), Tognozzi (Pescara), Trezzi (Foggia),
Garaffoni (Giulianova), Alfano e Ciano (Real
Marcianise), Vitiello (Rimini), Quadri (Taranto), Piccioni (Ternana)
Ammoniti con diffida: Colombo (Verona), Di Berardino (Pescina), Scappini (Ravenna), Anderson (Reggiana), Tulli (Rimini), Corona e Prosperi (Taranto)
Ammende a società: 3000 euro alPescara; 2500
all’Andria; 1500 a Cavese, Giulianova, Taranto
eCosenza(«perché propri sostenitori in campo
avverso indirizzavano insulti e numerosi sputi
verso i calciatori della squadra avversaria in fase di riscaldamento prepartita, costringendoli
al trasferimento in altra zona del campo»); 500
al Pescina.
2ª Divisione
Gara Vibonese-Cisco Roma: preso atto del
preannuncio di reclamo inoltrato dalla società
Cisco Roma avverso l’esito della gara, il giudice
ha deciso di non omologarla
Una giornata: Barrionuevo (Cisco Roma), Fiore
(Brindisi), Ciminari (Aversa N.), Merli (Cassino), Polito (Igea Virtus), Mucciarelli (Isola Liri),
Coppola, Lorusso e Piano (Noicattaro), Pagani
(Siracusa), Lopetrone (Vibonese)
Ammoniti con diffida: Pirrone (Vibonese), Vitiello (Manfredonia), Colella, Miale e Sifonetti
(Scafatese), Scognamiglio e Trapani (Vico
Equense)
Ammende a società: 1500 euro a Monopoli e
Brindisi; 750 al Noicattaro; 500 a Isola Liri e Siracusa
Pescara, salta la panchina
Via Cuccureddu
c’è Di Francesco
PESCARA – Il Pescara (1ª divisione girone B) ha esonerato il tecnico Antonello Cuccureddu. Lo ha
reso noto ieri sera con una nota la
stessa società abruzzese. La guida tecnica della squadra è affidata a Eusebio Di Francesco che
condurrà l’allenamento già da
oggi pomeriggio. Il nuovo tecnico sarà presentato alla stampa
oggi alle ore 13. Fatale, al tecnico
sardo, la sconfitta di lunedì sera
con la Cavese.
1ª Divisione. Mirabelli a Genova per discutere delle posizioni di Scotto e Doninelli
«Non mi fido del Giulianova»
Il tecnico del Cosenza Toscano avverte tutti sul difficile match di domenica
di ALESSANDRO RUSSO
COSENZA - Con il sorriso sotto i
baffi, Mimmo Toscano ritorna a
parlare in sala stampa per commentare il successo contro il Pescìna di domenica scorsa. Tre punti
pesanti che mandano in orbita le
ambizioni del team rossoblù e consegnano un Cosenza rinnovato rispetto alle ultime esibizioni esterne
di fine 2009. La squadra, infatti, è
apparsa decisamente diversa, molto più verso la teoria delle squadra
nata per vincere. «Sì - conferma
Mimmo Toscano - qualche similitudine con il Cosenza dell’anno scorso mi pare di averla vista, siamo
sulla buona strada e stiamo cercando di fare il meglio possibile per migliorare ancora. Nella sosta abbiamo parlato molto tra di noi e i calciatori hanno parlato tra di loro».
Toscano appare rinfrancato, il
suo Cosenza gli somiglia sempre di
più e il sogno promozione che culla
l’ambiente sta diventando pian pianino una realtà da cullare e conseguire. Strada lunga e tortuosa, comunque, che deve essere percorsa
con la cattiveria agonistica di tutto
l’ambiente che deve spingere i Lupi, gara dopo gara verso il ritorno
in serie B. A partire dall’insidioso
match di domenica prossima al San
Vito contro il Giulianova. «Bisogna
pensare una gara alla volta - senza
pensare alle altre partite - ha continuato Toscano - Ho già sentito parlare di Verona, che i nostri tifosi si
stanno preparando per la trasferta.
Ecco, questo sarebbe un errore madornale, di tutti, assolutamente da
evitare. Il Giulianova è una buona
squadra, con delle ripartenze che
possono fare male. Sottovalutarla
sarebbe una iattura. E la gara del
posticipo di lunedì a Pescara va visto come un monito: la Cavese è come il Giulianova per noi. Gara rischiosa, da vincere ma guardando
negli occhi gli avversari. Lo dirò alla squadra prima di riprendere gli
allenamenti e sarò chiaro su quanto sia importante tenere alta la
guardia».
Toscano non lo dice, ma l’apporto
del pubblico nelle prossima gara
casalinga è un elemento fondamentale per spingere la navicella
rossoblù verso la terra promessa.
Si parla del nuovo assetto con
Fiore dietro le due punte mobili che
sono Danti e Scotto. Un assetto buono che, in attesa del rientro del
bomber rossoblù Raffaele Biancolino, ha dato buoni esiti. Una delle soluzioni all’arco dell’allenatore cosentino nella lunga parabola che
conduce al capolinea del torneo di
Lega Pro Prima Divisione. Toscano
spiega e puntualizza. «Abbiamo
vinto e perso fuori casa e in casa sia
con questo che con l’altro modulo.
Con e senza Fiore e Biancolino, un
dato positivo, vuol dire che la squadra ha la sua dimensione giusta anche senza i giocatori che sono tra i
più forti. Biancolino? Sono convinto che tornerà ancora più forte di
prima dopo aver scontato i turni di
squalifica che ne stanno pregiudicando il presente».
Toscano guarda con tono di sfida
il campionato. «Se credo alla promozione? Arrivati a questo punto
sarebbe da sciocchi non crederci e
IL RECUPERO
Il Ravenna ospita
il Portogruaro
Tutta la grinta dell’allenatore del Cosenza calcio 1914 Mimmo Toscano al San Vito durante una partita dei Lupi
provarci. D’altronde oramai lo abbiamo detto. Sono gli altri che lo
avevano sbandierato precedenza
che dovranno ora attrezzarsi per
evitare beffe rispetto ai loro progetti».
MERCATO - Per il dg Massimiliano Mirabelli l’obiettivo iniziale è
quello di sfoltire la rosa. Dopo la
cessione del portiere Pinzan al
Brindisi al posto di Gabriele Pe-
trocco e la cessione di Nastasi
all’Olbia, si aspetta di piazzare altri
giocatori. La lista dei partenti è
sempre la stessa, con Francesco
Mortelliti che ha richieste dalla
Juve Stabia, dalla Cisco Roma e anche dalla Ternana, di Ceccarelli
che ha in pole la soluzione Nocerina ma non si trascurano le piste del
Giulianova, del Sorrento e del Rimini. Per Amico e Olivieri c’è an-
che la Nocerina, mentre per Piroc’è
sempre l’ipotesi Villacidrese. Marsili è in bilico tra il Cosenza e il Taranto.
Intanto Max Mirabelli oggi sarà a
Genova, sponda rossoblù, per discutere della situazione DoninelliScotto. Poi sarà a Marassi per vedere Genoa-Catania di Coppa Italia e
incontrare Capozucca e altri operatori di mercato.
RAVENNA – Mercoledì di lavoro
straordinario per Ravenna e Portogruaro, che oggi nella città romagnola recuperano la gara rinviata lo scorso 20 dicembre causa neve. I ragazzi di Esposito inseguono la vittoria, che sarebbe
la sesta consecutiva casalinga
se dovesse arrivare, ma i veneti
sono una brutta bestia per i giallorossi. Esposito recupera lo
squalificato Anzalone, che sostituirà Ferrario in partenza verso
Lecce, mentre Ciuffetelli e Riberto sono ancora infortunati. Il Ravenna dovrebbe schierarsi con:
Anania; Biserni, Anzalone, Fasano, Sabato; Rossetti, Sciaccaluga, Cavagna, Toledo; Piovaccari, Gerbino Polo. A disp.: Rossi, Rizzo, Ferrario, Fonjock, Giordano, Packer, Scappini. All.:
Esposito.
Calori, invece, ritrova Mattielig
e Pondaco dopo la squalifica.
Sempre out Madaschi, diventa
obbligata la composizione della
linea difensiva con Siniscalchi e
Gardella centrali. Questa la probabile formazione del Portogruaro: Rossi; D’Alterio, Siniscalchi,
Gardella, Gotti; Espinal, Mattielig, Scozzarella; Cunico; Altinier,
Marchi. A disp.: Marcato, Pondaco, Bianchi, Fusciello, Vicente,
Bocalon, Scapuzzi. All.: Calori.
Arbitro dell’incontro sarà Pizzi
di Saronno.
Il personaggio. Tripletta al Potenza con la maglia dell’Andria e prospettive di miglioramento
Ousmane Sy, il destino di un attaccante
di FILIPPO ZENNA
Ousmane Sy, talento della Lega Pro
ANDRIA. La vita che cambia in
un amen, in un’intuizione geniale, in un tocco istintivo che ribalta il destino. Un attimo, semplicemente un attimo ed un calciatore normale è diventato fenomenale, ha acceso l’Andria ed il
suo spirito romantico, s’è preso
gloria e copertine scoprendo che
lì davanti è un piacere giocarci.
Si, proprio così nel caso di Sy, il
ragazzone francese scaricato da
Biagioni e valorizzato da Papagni finoa diventareil fioreall’occhiello dell’Andria, l’unico a cui
proprio non si può rinunciare.
Per due anni il ventunenne calciatore, che tifa Paris St Germain
e sogna un giorno di giocare nel
Milan, ha vissuto nell’ombra,
imprigionato da infortuni e sacrifici di contenimento, lasciato
troppo distante dalla porta. Fino
a quando, un po’ per necessità
(mancavano Maccan e Dionigi),
un po’ per scommessa, Aldo Papagni non ha deciso di catapultarlo in prima linea, negli ultimi
sedici metri, “perché – il tecnico
dell’Andria motiva la felicissima
scelta – ha potenza aerobica formidabile, è generoso ed instancabile, in fase di non possesso
non concede tregua e massacra
le difese avversarie quando aggredisce la profondità”.
Di lì, per la precisione dalla trasferta di Verona, è stato un vero e
proprio delirio di classe e di gioia
per un bomber che non attendeva altro d’essere riconosciuto:
“Lì davanti ci sto a meraviglia –
riconosce lo stesso Sy –Adoro andare in profondità, puntare dritto alla porta, avere molte più opportunità per centrare il bersaglio”. In fondo, nel dna già c’erano i cromosomi dell’attaccante,
tant’è che l’intera trafila giovanile col Sochaux l’ha affrontata
giocando di punta prima d’esser
spedito sulla linea dei centrocampisti a Perugia prima (nel
2007, l’anno dell’arrivo in Italia),
ad Andria poi. “Mi sa che difficilmente lo smuoverò dagli ultimi
sedici metri – sorride Papagni
dopo la tripletta rifilata da Ousmane al Potenza – Il ragazzo è
duttile, spesso l’ho dirottato a destra, col Pescina per cause di forza maggiore l’ho perfino utiliz-
zato sulla linea difensiva, ma
quandohala portanelmirinodiventa devastante”. E non è semplicemente una questione
d’esplosività: Ousmane Sy,
quarto di cinque figli (il fratellino minore Abdulaye gioca in serie D in Francia), rispecchia il
prototipo africano per struttura
fisica, ma ha un vantaggio enorme da lui stesso enfatizzato, “l’insegnamento tattico della scuola
europea. In tanti anni al Sochaux ho lavorato con minuzia
sui movimenti anche se devo ancora migliorarmi e cancellare
quella frenesia che a volte mi
porta a fare tutto da solo senza
rendermi conto magari del compagno libero”. Piccoli dettagli
come tiene a sottolineare Aldo
Papagni – “Ha appena ventuno
anni ed in appena dieci partite
nel nuovo ruolo ha realizzato ben
sei gol” – che con poche risorse
economiche a disposizione ha intuito che il bomber ce l’aveva già
dentro casa. Bastava soltanto
cambiargli posizione. Et voilà: in
un amen, in un’intuizione geniale il destino di Ousmane Sy è
cambiato.
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Sport 45
Mercoledì 13 gennaio 2010
Mercoledì 13 gennaio 2010
2ª Divisione. Si è allenato Orosz. Si aspetta l’ok per Donati e per un esterno sinistro
Catanzaro, interrogativo Caputo
Il fantasista è dato in partenza. Attese a breve possibili novità societarie
di ANTONIO CIAMPA
Protesta contro il trattamento arbitrale
CATANZARO – Sembrerebbe avere aperto un nuovo corso il buon inizio agonistico del nuovo anno per
il Catanzaro. Nonostante
Aiello si affretti a smentire i
rumors che si inseguono al
proposito, sarebbero invece imminenti nuovi ingressi in società.
Nella fattispecie si tratterebbe di due piccoli imprenditori catanzaresi che nei
giorni scorsi avrebbero
avuto dei contatti estremamente proficui con il numero uno dell’Fc e che quindi
sarebbero pronti a sottoscrivere una parte del capitale azionario e così affiancarsi, oltre che ad Aiello,
agli altri attuali quattro soci del Catanzaro (Bove, Catalani, Santaguida e Soluri
in rigoroso ordine alfabetico).
Nulla vieta che sia già domani mattina, allorquando
dall’Fc è stata indetta una
conferenza stampa ufficialmente di riepilogo delle
tante questioni attualmente sul tappeto, che sia ufficializzata quella che deve in
ogni caso essere considerata una buona notizia per i
conti economici della società. Il Catanzaro, lo ricordiamo, sta giocando un campionato da protagonista,
con tante gare vincenti e un
primo posto solitario che
vale molto nella prospettiva della promozione in Prima Divisione. La tranquillità societaria sarebbe la panacea a tutte le tensioni che
non danno sollievo alla
squadra giallorossa. Se ne
saprà di più nelle prossime
ore, con buona pace delle attese del pubblico catanzarese.
MERCATO - Gira tutto
intorno alla cessione di Caputo il mercato del Catanzaro. Il giocatore, come già
riferito, avrebbe raggiunto
l’accordo economico per il
suo passaggio alla Cisco solo che nelle ultime ore si sarebbero fatte avanti almeno
altre due squadre di categoria superiore che vorrebbero assicurarsi le prestazioni del fromboliere napoletano. Proprio su tali nuovi
sondaggi conta Pitino che
non vorrebbe rinforzare
una diretta concorrente alla promozione di Prima Divisione ma la sensazione è
che alla fine, con il rientro
di Aiello da Cuneo, la questione si risolverà con la
cessione ai romani che per
primi si sono fatti concretamente avanti ed ai quali il
giocatore si sarebbe promesso. Oltre a Caputo, in
uscita, si registra il ritorno
di fiamma del Cassino per il
pipelet che, con l’arrivo di
Devona ha ormai abbandonato ogni speranza di ricavarsi un suo spazio nel Catanzaro che punta al ritorno in Prima Divisione. Anche per questa trattativa i
prossimi giorni saranno
quelli decisivi. In arrivo, invece, c’è sempre Donati
dall’Arezzo mentre il ds Pitino sta intensificando i
contatti nel mercato di categoria che sta entrando nella fase più intesa, per trovare l’esterno sinistro che serve come il pane al Catanzaro fino alla fine della stagione.
DIARIO DI BORDO C’era anche il neo-acquisto
Orosz alla ripresa degli allenamenti. L’ungherese si
è però limitato, come il resto dei compagni, ad una
sgambata prevalentemente atletica mentre nei pros-
Motta San Giovanni
Mallamaci si dimette
di PAOLO VACALEBRE
Il tecnico del Catanzaro Fc Gaetano Auteri dà indicazioni
simi giorni saranno testate
anche le sue attitudini tecniche che lo presenterebbero come un giocatore prevalentemente offensivo capace di giocare sia sulla linea degli attaccanti sia nelle immediata retroguardia, dotato di un ottimo sinistro e di una buona conclusione a rete. In pratica
una sorta di sostituto di Caputo che, come riferito sopra, è ad un passo dal lasciare Catanzaro. Nel
gruppo, ieri, ha fatto la sua
ricomparsa anche Cardascio che domani avrà l’incontro definitivo in società
per rescindere il contratto e
dunque trovare una nuova
soluzione per la sua carriera.
MARCHANO - Domenica,
con il Manfredonia, ci sarà
anche Mauro Marchano,
l’attaccante argentino che
in un tragico incidente
stradale capitato lo scorso
settembre ha perso la mo-
Serie D. Domenica c’è il Milazzo
Hinterreggio
con più fiducia
Dopo il pareggio di Rossano
glie ed il figlio. La tifoseria
giallorossa sta preparando
una affettuosa accoglienza
per il giocatore rimasto nei
cuori di tanti sportivi catanzaresi soprattutto grazie alla sua grande educazione mostrata nel biennio
in cui, pur senza eccessiva
fortuna, ha vestito la casacca delle aquile. Un bel modo
di dare concreta solidarietà
ad un atleta sfortunato colpito nei suoi affetti più cari.
MOTTA SAN GIOVANNI –
Totò Mallamaci non ci sta. Il
presidente del Motta, contro
il trattamento riservato dagli arbitri, specie dopo la
l’ultima direzione arbitrale
di Gioia Tauro, ha deciso di
rassegnare le dimissioni.
Una scelta, questa, tra l’altro, comunicata
domenica sera, durante una trasmissione radiofonica.
“E’ un mio modo civile di protestare
nei confronti della
Lega calcio – ha
detto Mallamaci per dei danni che si
continuano ad arrecare alla mia
squadra dalle censurabili direzioni Mallamaci
arbitrali. Il Motta
non vuole favori, ma certo
una maggiore equità da parte dei direttori di gara, questo si”. I motivi che hanno indotto Mallamaci a prendere
questa decisione sono racchiuse proprio allo scadere
dell’incontro di domenica
scorsa con il Real Gioia,
quando l’arbitro Zangara
(al 95’) concede un calcio di
rigore ai padroni di casa.
Massima punizione, a parere di Mallamaci (e non solo),
assolutamente inesistente.
“Ildirettoredi garahapreso
un grosso abbaglio. Gli
estremi per concedere il rigore al Real non c’erano per
niente. Una decisione, tra
l’altro, che ha lasciato ‘increduli’, non solo noi del Motta,
ma anche gli stessi giocatori
locali e i tanti addetti ai lavori che
hanno seguito la
partita dalla tribuna. E, oltre al danno, c’è stata anche
la beffa, perché,
nella stessa occasione, il nostro difensore Api veniva
espulso”. Da qui,
la decisione (plateale) di Mallamaci (che in precedenza era stato
espulso dalla panchina) di
piombare dentro il campo e
ordinare aisuoi ragazziil ritiro. A farlo desistere da questa volontà, comunque, ci
hanno pensato i suoi collaboratori, così la gara si è potuta avviare al termine in
modo regolare, anche se ha
registrato una sconfitta immeritata da parte della formazione biancorossa.
Serie D. Il ds Fabrizio Maglia: «Trattativa conclusa»
Vigor, imminente l’arrivo
di un terzino sinistro
di GIUSEPPE CILIONE
di PASQUALINO RETTURA
REGGIO CALABRIA - Si chiude con un buon pareggio
nel derby con la Rossanese, il girone di andata per
l'Hinterreggio. L'undici del presidente Franco Pellicanò apre il 2010 con un risultato che viene salutato
con positività nell'ambiente biancoazzurro. “Un pareggio è sempre meglio di una sconfitta - fa notare il dg
Carmelo Rappoccio - smuove la classifica e, poi, quando è ottenuto fuori casa contro una signora avversaria
fa sempre morale. Per noi è di sicuro un risultato positivo”.
Secondo il direttore generale della compagine reggina, tuttavia, la differenza
fra la partita del Rizzo ed altre sfide va inquadrata sugli
episodi e non sul gioco.
“L'Hinterreggio - osserva anche prima si esprimeva
bene, purtroppo, in molte
occasioni gli episodi hanno
girato per il verso sbagliato e
i risultati ne sono state le
conseguenze. Non c'è dubbio che abbiamo fatto una
bella partita e che bisogna
continuare a cercare la vittoria”.
Il giocatore più atteso era
senza dubbio il Sultano del
Gol, all'esordio dopo la parentesi con la Colligiana.
“Zampaglione - sottolinea
Carmelo Rappoccio
Rappoccio - si è mosso bene
ed ha bagnato l'esordio positivamente. E' un giocatore
di categoria superiore ed il suo valore è fuori discussione. La sua presenza in campo si è fatta subito sentire”.
Intanto la squadra sta lavorando agli ordini di mister Melchionna, del preparatore dei portieri Piero
Martelli e del professore Nocera per la parte atletica, in
vista della sfida in casa del Milazzo, una delle formazioni più sorprendenti di questa prima metà di torneo.
Per la sfida di domenica, il tecnico biancoazzurro potrà contare su Caridi che ha scontato la squalifica e soprattutto su Niscemi: il Folletto di Erice, infatti, non
dovrebbe avere problemi a tornare fra i protagonisti
sul rettangolo verde. Bilotta ha ripreso a svolgere un
lavoro differenziato e dalla prossima settimana si aggregherà al gruppo. Infortunato, invece, il giovane
Paturzo che ha dei problemi al ginocchio che necessitano di esami strumentali più approfonditi.
LAMEZIA TERME - Riposo assoluto per il
bomber Vincenzo Cosa che, nella fase di riscaldmento prima del match di domenica
scorsa contro l’Adrano, ha avvertito un dolore sotto il gluteo sinistro e non ha potuto
scendere in campo proprio in extremis.
L’attaccante di Taranto ieri pomeriggio era
al “Carlei” ancora dolorante e almeno fino a
mercoledì prossimo dovrà stare fermo. Da
giovedì in poi si vedrà se avrà recuperato
per essere in campo nel match interno di domenica contro il Sapri, primo partita del girone di ritorno.
Allo stato, quindi, Cosa è in
dubbio. Per il resto non ci sono
altri imprevisti per il tecnico
Mimmo Giacomarro che prima di dirigere il primo allenamento della settimana ha avuto un colloquio nello spogliatoio con la squadra. Poi tutti in
campo per iniziare a lavorare
in vista della sfida contro il Sapri, domenica scorsa battuto
in casa dal Messina. Chiuso il
girone di andata con una vittoria, per la Vigor ora c’è la necessità di ottenere altri tre
punti alla prima di ritorno anche per preparare al meglio poi lo scontro diretto contro il
Trapani, domenica prossimo atteso sul Pollino dal Castrovillari.
Intanto, ancora non è del tutto chiusa la
questione mercato in casa Vigor. Anzi, al
contrario. Il direttore sportivo Fabrizio Maglia infatti ha annunciato che a breve dovrebbe essere ufficializzato l’arrivo del tanto atteso terzino sinistro under così come richiesto dal tecnico Giacomarro. Cosentino
del Crotone? «E’ un giocatore che ci interessa ma non è il solo» ha risposto Maglia. Il
giocatore della primavera del Crotone dovrà però scontare altre tre giornate di squalifica per cui, nell’eventualità che venisse
ingaggiato dalla Vigor, potrebbe essere disponibile per la gara interna contro l’Avellino del 7 febbraio prossimo. A questo punto, dalle dichiarazioni di Maglia nella sala
stampa del “Carlei” ieri pomeriggio, si è intuito che l’obiettivo potrebbe non essere Co-
Il bomber
Vincenzo
Cosa
ancora
a riposo
Forte, nazionale under 18 della serie D
sentino ma un giovane proveniente da una
società professionistica del centro nord.
Maglia non conferma ma precisa: «La
trattativa è conclusa, bisogna solo attendere ancora qualche ora quindi potrebbe darsi che l’annuncio ufficiale lo faremo a breve».
Ancora poca attesa, quindi, e dovrebbe
conoscersi quello che alla fine dovrebbe essere l’ultima operazione di mercato della
stagione.
In attesa, oggi consueta doppia seduta al
“Carlei” e domani il collaudo infrasettimanale quando Giacomarro proverà l’undici
che manderà in campo inizialmente contro
il Sapri. Torna disponibile il portiere Maraglino che ha scontato i quattro turni di
squalifica. A proposito di portieri, Forte era
assente per rispondere alla convocazione
della nazionale under 18 della serie D.
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46 Sport
2ª Divisione. Ansia in casa rossoblù dopo la decisione del giudice sportivo di categoria
Vibonese, gara non omologata
Reclamo della Cisco Roma: forse per una posizione irregolare di Beccaria?
di ANTONINO SCHINELLA
VIBO VALENTIA – Un autentico fulmine a ciel sereno
si è abbattuto sulla Vibonese. Inatteso e apparentemente «immotivato», stando almeno alle rassicurazioni pervenute ieri da Via
di Piazza d’Armi. Sta di fatto, però, che il giudice sportivo ha deciso di non omologare il risultato maturato
sul campo nella gara tra Vibonese e Cisco Roma, terminata 2-1 a favore della squadra di Galfano. I capitolini,
infatti, usciti domenica
scorsa battuti dal Luigi
Razza, hanno presentato
reclamo, annunciando un
ricorso contro la regolarità
della gara.
La notizia, diramata dalla
Lega nel pomeriggio di ieri,
ha fatto in fretta il giro della
città, causando tra dirigenti, calciatori e tifosi comprensibile preoccupazione.
Molte sono anche le perplessità in casa rossoblu, giacché non si conoscono i motivi che hanno spinto la Cisco
Roma ad annunciare il ricorso, che adesso dovrà essere motivato entro sette
giorni.
A Vibo Valentia - dove la
soddisfazione e l’ottimismo
per una vittoria meritata e
salutare hanno lasciato posto, quindi, all’ansia e all’inquietudine - ieri pomeriggio nessuno ha voluto commentare la notizia. Nessuna dichiarazione ufficiale e
bocche rigorosamente cucite, insomma, in attesa di conoscere i motivi che hanno
determinato la decisione assunta dalla società romana.
Se a Vibo, insomma, nessuno ha voluto parlare, anche perché non si conosco-
SERIE D
Rossanese verso l’Adrano
Solo Catalano è rimasto fermo
Vincenzo
Catalano
ieri assente
per un
colpo
ricevuto
domenica
contro
l’Hinterreggio
nella gara
finita 0-0
L’esultanza dei calciatori della Vibonese dopo uno dei due gol messi a segno alla Cisco Roma
no ancora le motivazioni
dell’annunciato
ricorso,
neppure da Roma sono
giunte più precise indicazioni.
«Guardi, glielo dico francamente: personalmente
non ho notizie certe in merito», ha riferito nel tardo pomeriggio di ieri al Quotidiano Marco Bevilacqua, segretario generale della Cisco Roma. «Ho ricevuto diverse chiamate da Vibo, ma
non so davvero nulla. L’unica cosa che posso dirle è che
sta seguendo tutto il presidente, assieme al suo legale.
Però - ha aggiunto Bevilacqua - non è escluso che già
domani (oggi, ndr) la società possa decidere di diramare un comunicato stampa
per illustrare le ragioni che
hanno spinto la Cisco Roma
a preannunciare ricorso e a
contestare la regolarità della gara».
Altrettanto francamente,
però, è davvero difficile credere che il segretario generale non conosca i motivi
che hanno spinto la sua società ad annunciare il ricorso. A Roma, comunque,
preferiscono tacere. Tacciono almeno le fonti vicine al
sodalizio capitolino. Perché
di indiscrezioni - come vedremo in seguito - negli ambienti sportivi della capitale
nel pomeriggio di ieri ne
circolavano parecchie. Vediamole: innanzi tutto il ricorso può basarsi sostanzialmente su motivi inerenti situazioni legale all’ordine pubblico, a posizioni di
squalifiche pregresse o ad
altre posizioni irregolari
dei calciatori scesi in campo. La prima ipotesi la
escludiamo a priori. Per
questo ieri circolava con insistenza la congettura secondo cui la decisione as-
sunta dai vertici della Cisco
potesse essere determinata
da una posizione irregolare
di Ike, l’ultimo arrivato in
casa rossoblu. Ma il via libera della Lega presso la sede
di Via Piazza d’Armi è giunto venerdì sera, pertanto pare che la posizione dell’attaccante nigeriano, peraltro autore del gol del definitivo 2 a 1 per la Vibonese, sia
regolarissima. Però, nella
tarda serata di ieri, da ambienti giornalistici vicini alla Cisco Roma è giunta una
indiscrezione. Che, essendo
appunto tale, potrebbe essere smentita nel momento in
cui la società del presidente
Mario Ciaccia renderà noti i
motivi del ricorso. Ma, da
quanto appreso ieri da Roma, pare che la Cisco contesi la posizione dell’attaccante Alessandro Beccaria entrato in campo negli ultimi
15 minuti del match..
di LUCA LATELLA
ROSSANO –Corsa e sudore.
Ieri pomeriggio sono riprese le fatiche in casa Rossanese, dopo la pausa post
Hinterreggio. Allenamento prettamente su base atletica per Giuffrida e compagnia che si sono dedicati a
esercizi atletici, al fondo,
con partitella finale a campo ridotto presso la struttura di famiglia di contrada
Cutura. Fermo ai box il solo
Catalano, uscito malconcio
dalla gara di domenica
scorsa mentre era assente
capitan Morano per impegni familiari. Vegnaduzzo,
Dominguez e Trovato, tutti
e tre non al top domenica
scorsa, hanno lavorato regolarmente col gruppo.
Il prossimo impegno sarà
ancora una volta casalingo,
contro l’Adrano. La Rossa-
nese, dunque, potrà approfittare di questo ulteriore
match per allungare il passo verso quello che è l’obiettivo stagionale: la salvezza.
Magari in attesa di qualcosa di più appetitoso, come i
play off, anche perché ad
oggi, la classifica dei bizantini parla chiaro nel mentre
la tifoseria, la Brigata Bizantina, sogna ad occhi
aperti. Tre punti contro i siciliani, dunque, potrebbero
rilanciare le azioni della
squadra di Massimo Costantino - reduce da un pari
ed una sconfitta negli ultimi due turni - anche perché,
fra l’altro, la vetta non è poi
così distante.
Bisognerà, tuttavia, fare
attenzione a quelle che sono
le condizioni del manto erboso del “Rizzo”, sempre più
in pessime condizioni, seppur riconcimato di recente.
PRIMA CATEGORIA
Davoli quarta squadra
campione d’inverno
di FRANCESCO CATIZONE
MANCAVA SOLO un verdetto per completare la lista
delle quattro regine d’inverno della prima categoria.
Real Corigliano, Silana e
Nuova Rizziconese erano
già sicure del platonico titolo di metà stagione. A loro si
è aggiunto, proprio all’ultima giornata di andata e al
quinto minuto di recupero,
lo Sporting Club Davoli, corsaro a San Calogero in piena
zona Cesarini grazie al nuovo arrivato Peppe Micelotta.
L’Ansel, vittoriosa nell’anticipo sull’Uesse, rimane a
due punti di distanza; dietro
si fa sempre più minaccioso
il Petrizzi, che a Curinga ha
colto un successo davvero
pesante. Dietro la classifica
si fa sempre più fluida, con
un evidente effetto di rottura di quell’equilibrio che
aveva caratterizzato le prime giornate di campionato.
Più complessa la situazione nel girone B: Silana,
Trenta e Aprigliano a parte,
tutte le altre squadre rischiano di salire in paradiso
o sprofondare all’inferno
grazie a una vittoria o a una
sconfitta. La Presila, bloccata dalla neve al pari della Silana, è stata momentaneamente scavalcata al secondo
posto dall’Aiello, ma dietro
si fa sempre più minaccioso
il Pro Catanzaro, compagine
data ad inizio stagione per
favorita ed ora in via di ripre-
sa.
Nel girone D il San Luca si
candida definitivamente al
ruolo di anti Rizziconese.
Nel match verità di sabato
l’Antonimina fallisce la
grande occasione e lancia
Bello e compagni verso la
vittoria finale, anche se
manca ancora un intero girone di ritorno. Le ultime
sorprese del raggruppamento reggino sono i Falchi
Maropati ed il Real, due matricole al momento quarte in
classifiche davanti al blasonato Natile.
La classifica del girone A
vede ancora lo Schiavonea al
secondo posto, ma i tifosi
della compagine guidata da
Pacino sanno che, dopo il
rompete le righe dei giorni
scorsi, raggiungere i play
off sarebbe un vero e proprio
miracolo. Al momento il
Real Corigliano è già con un
mezzo piede in Promozione:
dietro le outsider non sono
ancora pronte a rimontare
lo svantaggio, anche se il
Roggiano, forte dei nuovi
arrivi dicembrini, potrebbe
tentare l’impresa. In un girone che non ha premiato finora le neo promosse, va segnalato l’ottimo momento
del Quattromiglia che, dopo
il cambio di allenatore, è riuscito addirittura ad espugnare un terreno di gioco
ostico come quello di Crucoli. Ed ora con Campana e Juvenilia la situazione potrebbe ancora migliorare…
MARCATORI GIRONE A
13 reti: Apicella (Schiavonea, 3)
12 reti: Giungato (2 rig) (Cremissa);
Arcidiacono (2 rig) (Roggiano);
Buongiorno (3 rig) (Arsenal Trebisacce)
11 reti: Amantea C. (Crucolese)
9 reti: Amodio (1 rig) (Gim Rose)
8 reti: Nigro A. (Juvenilia M. Roseto); De Giacomo G. (7 - 1 rig - Schiavonea), (1 Real Corigliano)
7 reti: Mauro (Lattarico)
6 reti: Rusciani (3 rig) (Arsenal Trebisacce); Falcone (1 rig) (Spezzano
Albanese); Alessi (Quattromiglia);
Paladino F. (Albidona)
5 reti: Martino e Esposito L. (Audace
12 reti: Pironaci (1 rig) (Pro Catanzaro)
4 reti: Partepilo, Conte (1 rig) e Spadafora (Audace San Marco); Principe (Roggiano); Basta (Cremissa); Oliveto (1 rig) (Quattromiglia); Patera
(Campana); Lista (Arsenal Trebisacce); Montesanto (1 rig) (Real Corigliano); Curcio (1 rig) e Mazzini (Verzino); Infantino (Juvenilia M. Roseto)
9 reti: Danti ( 1 rig) (Silana); Papara
(Serrapedace)
3 reti: Rossetti (Real Corigliano);
Melfi (Juvenilia M. Roseto); Galeano
(Gim Rose); Caputo, Pellegrino (1 rig)
e Molinaro (Quattromiglia); Russo (1
rig) (Schiavonea); Triolo ( 1 rig) (Real
Corigliano); Zumpano (Cremissa);
Sicolo e Marturano (1 rig) (Spezzano
Albanese); Grano S. (Crucolese); Cesario (San Pietro in Guarano); Policarpio (Campana)
6 reti: Lopez (Mesoraca); Sammarco e Mazzotta (Aiello Calabro); Puntillo (3 San Fili e 3 Gim Rose)
MARCATORI GIRONE C
11 reti: Muraca D. (N. Pol. Acconia)
(1 rig) (Real Pianopoli); Morelli (Ansel
Acconia)
10 reti: Papaleo (1 rig) (Sporting
Club Davoli)
5 reti: Chiodo (1 rig) (Badolato); Di
Cello L. (1 rig) (Ansel Acconia); Vinciguerra (2 rig) (Uesse Catanzaro);
Arona (Filogaso); Dell'Aquila (1 rig)
(Nuova Pol. Acconia)
9 reti: Zerbonia (Nuova Curinga);
Chiera e Russo (2 rig)(Serrese); Arcuri (2 rig) (Ansel Acconia)
8 reti: Serratore (Nuova Curinga);
Mellace (3 Badolato; 5 (1 rig) Euro
Girifalco)
7 reti: Grillo (4 rig) (San Calogero);
Riggio U. ( 2 rig) (Bivongi Pazzano);
Valente (1 rig) (Petrizzi)
6 reti: Olivo (Nuova Filadelfia); Colubriale Ant., Caporale D. e Fiorenza
(Sporting Club Davoli); Commodaro
(Petrizzi); Desiderato (Nuova Calcio
Limbadi); Gaetano (1 rig) e Isabella
MARCATORI GIRONE B
San Marco); Falcone e Perrone (1
rig)(Real Corigliano); Scalera (Campana); Calvano (Roggiano); Vitale
G. (Albidona)
4 reti: Greco e Franzè (1 rig) (Serrese); Percia Montani (Uesse Catanzaro); Caparra e Cuiuli (2 rig) (Nuova
Calcio Limbadi); Martinez (Nuova
Curinga); Teti (Filogaso); Garieri (2
rig) (N. Pol. Acconia); Monteleone A.
(San Calogero); Orlando (Ansel Acconia); Vitaliano (Nuova Valle)
3 reti: Scarpino e Verre (Euro Girifalco); Notaro (Real Pianopoli); Valotta (Filogaso); Gagliardi (Nuova
Valle); Mercuri (Nuova Calcio Limbadi); Pata e Monteleone S. (San Calogero); Taverniti e Franco (Bivongi
Pazzano); Corasaniti (Petrizzi)
10 reti: Frijio (1 rig) (Rocca Calcio)
7 reti: Mazzei (Silana); Perrotta (2
rig) (Real Piane Crati); Giglio (1 rig)
(Real Catanzaro); Chichierchia (San
Fili)
5 reti: Chiodo T. (Garibaldina), Gigliotti G. (Gimigliano); Garritano e
Gallo (Presila Vallecupo); Toscano (1
rig) (Colosimi); Varacalli (Mesoraca)
4 reti: Ciambrone (Gimigliano); Mi-
celi (Aiello Calabro); Celestino e
Ghionna (Serrapedace); Lorenzo F.
(Pro Catanzaro); Vaccaro (Garibaldina); Romeo e De Luca (1 rig) (Real
Cropani); Consoli (1 rig) (Presila Vallecupo); Zoffreo (Rocca Calcio)
3 reti: Serravalle, Stefanizzi (1 rig) e
Bonofiglio (Rocca Calcio); Guzzetti
(Real Cropani); Pupo F. (1 rig) (Serrapedace); Carrozza (1 rig) e Capicotto (Pro Catanzaro); De Rose (1 rig)
(San Fili); Costantino (Gimigliano);
Brizzi P. (Mesoraca); Arnieri, Riconosciuto, Morrone e Scarcelli (1 rig)
(Trenta); Benincasa (2 rig) e Pulice
(Silana); Pirozzo ( 1 rig) (Presila Vallecupo); Muraca L. (Colosimi); Mauro (Real Catanzaro); Federico (Real
Piane Crati); Torchia ( 1 rig) (Garibaldina)
MARCATORI GIRONE D
12 reti: Bello (N. Rizziconese)
Mba (Gioisa J.); Callea (Motta S.G.)
10 reti: Fragomeni (Antonimina);
Marta (1 rig) (Natile 2003)
3 reti: Morabito e Luci G. (1 rig) (Varapodio); Viola e Maio (M. Nicotera);
Zannino, Galluzzo (1 rig) e Sainato
(Gioiosa J.); Parlongo (N. Rizziconese); Scali (Mammola); Scipione e Pelle (1 rig) (Bianco); Soscara (2 rig) (Falchi M.); Stranges, Giorgi D. e Rossi
(San Luca); Furfaro S. e Marini (Sangiorgese); Interdonato e Mammone
(N. Deliese); Germanò (2 rig) (Real)
8 reti: Carbone D. (2 rig) (San Luca);
Papasidero (N. Rizziconese)
7 reti: Galluzzo (Mammola, 2); Elia
(Sangiorgese, 3); Riotto (Real, 1); Misitano (Bianco, 2)
6 reti: Ficara (Bianco); Frammartino
(San Luca); De Crea (N. Deliese) ; Forestieri (N. Rizziconese, 4)
5 reti: Pirrottina R. (M. Nicotera, 1);
Quaranta, Napoli A. (Falchi M.)
4 reti: Anselmo e Greco (Falchi Maropati); Viola (N. Rizziconese); Muratore (Cittanovese); Licastro Giamp.
(Nuova Deliese); Ritrovato G. (Real);
2 reti: Foti (Nuova Deliese); Galimi
(Nuova Rizziconese); Pitasi e Criaco
(San Luca); Bruzzese, Galatà (Falchi
Maropati); Alì, Pelle P., Monteleone
S. e Carabetta (Antonimina); Pelle (1
rig) (Natile 2003); Parrinello (Gioiosa Jonica); Monteverde (Mammola);
Adornato (Cittanovese); Fida (Sangiorgese); Galluccio (Real); Gangemi, Cinanni e Cara (Campese); Campennì e Loiacono (Marina di Nicotera); Orlando (Motta San Giovanni)
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Sport 47
Mercoledì 13 gennaio 2010
Mercoledì 13 gennaio 2010
TENNIS
TENNIS
Safina e Serena Williams
ai quarti di finale
A Sidney l’azzurra Pennetta
passa il turno
SYDNEY (AUSTRALIA) - Serena Williams e
Dinara Safina ai quarti del torneo «Medibank
International Sydney», (600mila dollari di
montepremi) al via sui campi in cemento di
Sydney, in Australia. La statunitense, numero 1 del tabellone, si è sbarazzata facilmente
della spagnola María Josè Martinez Sanchez
per 6-1, 6-2; la russa, numero 2, ha piegato
con il punteggio di 7-5, 6-4 la polacca Agnieszka Radwanska.
Fuori invece al 2 turno Svetlana Kuznetsova (3) battuta dalla slovacca Dominika Cibulkova 7-5, 6-2.
SYDNEY (AUSTRALIA) - Flavia Pennetta ha
conquistato i quarti di finale del «Medibank International», torneo Wta dotato di un montepremi di 600mila dollari, in corso sui campi in
cemento di Sydney, in Australia. La tennista
brindisina, che all’esordio aveva battuto l’australiana Samantha Stosur, si è imposta negli
ottavi per 6-2, 7-6(4) sulla cinese Na Li, numero 17 Wta.
Flavia Pennetta, numero 12 del raking
mondiale,, ai quarti affronterà la francese
Aravane Rezai, 27esima nella classifica
Wta.
Olimpiadi 2020. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Crimi: «Serve candidatura forte»
«Il dossier da presentare al Comitato olimpico dovrà essere di altissimo livello»
ROMA - «La scelta della città italiana candidata
ad ospitare le Olimpiadi del 2020 compete al Coni. Il Governo si augura che venga premiata la
città con maggiori possibilità di successo: a seguito della decisione del Coni garantiremo il
nostro sostegno alla candidatura di Roma o
Venezia»
È quanto dichiara l'on. Rocco Crimi (Pdl),
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
con delega allo Sport, in un’intervista pubblicata dal giornale on line Ragionpolitica.it.
«I sostenitori di entrambe le città –aggiunge
Crimi – sono consapevoli che il dossier da presentare al Comitato Olimpico Internazionale
dovrà essere di altissimo livello: sarà necessario innanzitutto presentare una candidatura
condivisa, realizzare un sistema di trasporti efficiente, costruire impianti moderni nel rispetto dell’ambiente e garantire l’utilizzo delle
strutture costruite anche al termine dei Giochi».
Crimi fa anche il punto sullo stato di salute
dello sport italiano. «Credo che la condizione di
salute dello sport italiano debba essere valutata prendendo in considerazione sia il rendimento di atleti e squadre di alto livello sia l’attività in campo dilettantistico. Molto spesso infatti si tende a restringere il bilancio ai risultati
ottenuti nelle principali manifestazioni, che
peraltro in questo caso sono pienamente soddisfacenti: nel medagliere dei mondiali post-Pechino, pubblicato dal Coni sul suo sito ufficiale,
l’Italiaoccupa ilquinto postoallespalle diStati
Uniti, Cina, Russia e Germania. Come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, però, ritengo sia più importante
dare a tutti i cittadini la possibilità di praticare
sport. Anche per questo, il Governo ha garantito al Coni 450 milioni di euro per il 2009 e altrettanti per il 2010».
Crimi sottolinea il grande apporto delle donne nei successi dello sport italiano. «L'incontro
del Presidente Napolitano con i campioni del
mondo del 2009 è significativo anche per valutare i progressi delle nostre campionesse. In
quell'occasione, sui 32 atleti invitati al Quirinale ben 22 erano donne, traguardo mai raggiunto in passato dallo sport femminile italiano, se si considera che soltanto in quattro federazioni – volley, ginnastica, sport equestri,
danza sportiva – le sportive sono in maggioranza. Spero quindi che le vittorie di Federica
Pellegrini, di Flavia Pennetta e di tante altre
atlete possano essere uno stimolo per le ragazze e, perchè no, per i ragazzi più giovani, oltre
che un esempio da seguire per conseguire
l’obiettivo di 19 medaglie olimpiche femminili
in occasione dei Giochi di Londra 2012». Inevitabile il tema del calcio ed in particolare dei benefici fiscali attuati in Spagna e Inghilterra
che creano evidenti disparità tra le società calcistiche di quei paesi e quelle del resto d’Europa. «L'ultima sessione estiva di mercato ha evidenziato lo svantaggio competitivo dei club italiani nei confronti dei rivali spagnoli più che
degli inglesi. All’inizio di novembre, però, il
Governo Zapatero ha approvato un emendamento alla Finanziaria 2010 con cui sarà eliminata la norma che più impediva l’armonizzazione fiscale: la cosiddetta «legge Beckham».
Dal primo gennaio 2010, infatti, i lavoratori
stranieri che in Spagna percepiscono un reddito superiore ai 600 mila euro annui pagano in
ogni caso un’aliquota del 43%, non più del 24%.
La modifica, che non ha valore retroattivo, impedirà ai club spagnoli – su tutti Real Madrid e
Barcellona – di avere una posizione di vantaggio nelle trattative per l’acquisto dei calciatori
più forti, eliminando la forte disparità con le società italiane».
Formula 1
Schumi
in pista
a Jerez
Rocco Crimi
Basket. Marzullo chiede maggiore concentrazione Basket. Risultati buoni
Isocasa, assalto ai play off
La Viola Rc
A Messina Perrone indisponibile è seconda
di FRANCESCO CALVELLI
Coach Marzullo (Isocasa Cosenza)
COSENZA - Chiuso il girone
d’andata con una preziosissima vittoria, contro Battipaglia, per l’Isocasa Cosenza è
tempo di pensare alla seconda
parte della stagione che, si
spera, possa regalare un posto
stabile in zona play off. Le prime 15 giornate sono trascorse
tra alti e bassi per i ragazzi di
coach Marzullo ed il primo
obiettivo per il girone di ritorno è quello di trovare una maggiore continuità di risultati
che permetta di dare la svolta
alla stagione. Alcune partite,
come quella contro Gela, hanno dato un chiaro segnale circa la forza della compagine silana, ma se si vuole ambire ad
un posto al sole, c’è bisogno di
maggiore
concentrazione
contro tutte le formazioni della categoria ed evitare certi scivoloni che, se ripetuti anche
nella seconda metà del campionato, potrebbero risultare
fatali per le ambizioni di Pate e
compagni. Domenica, dunque, si riparte da Messina e
bissare il successo dell’andata
(quando la gara terminò 83 a
78 per Cosenza) significhereb-
be l’aggancio in classifica proprio nei confronti dei peloritani che hanno vinto solo quattro delle sette partite sin qui disputate sul parquet amico. La
gara, insomma, è decisamente alla portata di Cosenza che,
nonostante tutto, ha dimostrato di potere giocare a viso
aperto contro tutti e di essere
in grado di mettere in seria difficoltà qualsiasi avversario.
Per trovare una buona continuità di risultati, proprio in
questi giorni, il tecnico cosentino sta insistendo sull’atteggiamento mentale di alcuni
giocatori e sul loro approccio
alla partita che non sempre appare ottimale, questo perché
dal punto di vista tecnico e tattico, invece, la squadra ha dimostrato più volte di essere
all’altezza di un campionato
mai così equilibrato come in
questa stagione. Per la gara
contro gli isolani, fatta eccezione per Perrone, ancora alle
prese con problemi alla caviglia, il tecnico potrà disporre
di tutta la rosa a sua disposizione. Situazione ottimale per
provare a portare a casa due
punti chesarebbero essenziali
nella corsa ai play off.
di MARIO VETERE
REGGIO CALABRIA – L’ultima giornata del
girone D della B dilettanti, regala nuovamente alla Liomatic Viola il secondo posto in classifica.
Grazie ad una serie di risultati incrociati i
nero-arancio di coach Bianchi, vittoriosi
nell’anticipo casalingo contro Foggia, sfruttando la concomitante sconfitta di Corato, si
trovano a quota 20, a due sole lunghezze dal
vertice, mantenuto dalla Prativerdi Siracusa,
sconfitto in casa dal Massafra. A conti fatti la
seconda giornata del girone di ritorno consegna agli amanti del basket un’appassionate
lotta al vertice con ben sei squadre divise da
due soli punti (Siracusa, Viola, Corato, Massafra, Bisceglie e Patti). Recuperato il piccolo
passo falso con le due sconfitte consecutive,
per la Liomatic Viola inizia ora una settimana
da dedicare sia alla preparazione della prossima sfida esterna, domenica prossima a Pozzuoli, come anche al recupero degli infortunati, Roselli e D’Iapico, assenti nella sfida interna, contro la Libertas Foggia. Nell’occasione il gruppo di coach Bianchi è riuscito a
far emergere una buona intesa generale, grazie anche alla versatilità di Negri e Niccolai,
impegnati anche nel ruolo di play. La sconfitta interna di Siracusa fa squillare l’atteso
campanello al resto del campionato, rimescolando le carte in vista della seconda fase del
campionato (girone ad orologio) e conseguentemente per la promozione e per i play
off.
JEREZ DE LA FRONTERA (SPAGNA) - Michael Schumacher è
ufficialmente tornato
in pista. Alle 9.07 di ieri mattina il sette volte
campione del mondo
di Formula 1, 41 anni,
si è messo al volante di
una GP2 per effettuare dei test sul circuito
di Jerez de la Frontera.
Cielo nuvoloso e 13
gradi per il rientro di
Schumi, che ha iniziato la tre giorni di test
con cinque giri di «rodaggio» prima di rientrare ai box. In vista
della nuova stagione
Schumacher potrà effettuare le prime prove «vere» con la sua
Mercedes a Valencia
dall’1 al 3 febbraio.
«E' stata una buona
giornata perchè, dopo
un lungo periodo, ho
potuto girare di nuovo in una macchina
comunque simile a
una Formula 1. Nonostante il tempo non sia
stato quello che tutti
noi avremmo voluto i
miei sensi si sono risvegliati, e già per
questo ne è valsa la pena».
Parla Michael Schumacher, lo fa attraverso il proprio sito internet da dove commenta
i cinque giri a bordo
della GP2 sul circuito
di Jerez de la Frontera. Il sette volte campione del mondo, che
ha deciso di rientrare
nel circus dopo tre anni d’assenza, dovrà
aspettare inizio febbraio per provare la
nuova Mercedes (nei
test ufficiali di Valencia) in vista dell’esordio
Mondiale
in
Bahrain del 14 marzo,
ma per il momento è
contento per essere
uscito dal «letargo».
«Sfortunatamente
l’asfalto era troppo bagnato per uscire con le
slicks – afferma Schumi, che proverà anche
i prossimi due giorni -.
Ci ho provato due volte
ma sono dovuto tornare subito ai box. Comunque mi sono sentito a mio agio sin
dall’inizio».
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48 Sport
VOLLEY
Dopo il derby Cosenza - Cosmos, Bozzo non fa drammi
di GIUSEPPE LEO
Giacomo Bozzo (Cosmos)
COSENZA - Imperativo categorico: non fare drammi. Giacomo
Bozzo e la sua Cosmos hanno preso con filosofia la sconfitta patita
sabato al cospetto della Cosenza
Pallavolo. Qualcosa non ha girato per il verso giusto, ma resta la
consapevolezza che la dimensione della new entry nata questa
estatenon èlastessa dellacompagine allestita dalla società del patron Amato (a proposito, il notaio
si è rivisto sugli spalti del “Ferra-
ro”!). Mister Bozzo, dov’è che la
sua squadra ha perso? «Potevamo e dovevamo essere più squadra. In campo ho visto molte individualità ma non un gruppo. E
questa è la cosa che più mi dispiace perché fino a questo momento
abbiamo puntato tutto sul collettivo. Bisogna ammettere che Cosenza, ci è superiore e il dislivello
tra una squadra costruita per
vincere e un’altra messa su per fare bene è venuta fuori, così come
nelle altre partite giocate con Pizzo e Cinquefrondi».
Analizziamo reparto per reparto la prestazione dei suoi: partiamo dalla ricezione. «Sono abbastanza soddisfatto perché sapevo
di partire con l’handicap dell’assenza di Iannace. In organico, oltre a Naccarato, non ho altri elementi che possano essere annoverati come ricettori e anche se in
alcune situazioni non siamo stati
bravi a difendere, devo dire che
Bianco ha tenuto abbastanza bene nonostante sia stato puntato
per tutta la partita».
L’attacco è forse croce e delizia
della sua creatura, al gran periodo di Spadafora fa da contraltare
un Marcianò non ancora al meglio. «A mio parere la gara offensiva non è stata affrontata in modo adeguato. L’unico di cui posso
ritenermi completamente soddisfatto è Marco Spadafora, che ha
dimostrato una volta di più la sua
estraneità a questa categoria,
realizzando 18 punti che, tenuto
conto dei 3 set, sono un abisso» .
Capitolo palleggiatore. «Quello del nostro alzatore è stato solo
un cambio tattico».
Motomondiale. La flessione del pilota della Ducati dovuta a una intolleranza alimentare
Stoner: «Pronto a vincere ancora»
Ha deciso di togliere i latticini dalla sua dieta e la vita è tornata a sorridergli
di ENZO GANCI
SCI
MADONNA DI CAMPIGLIO - Da
quando Casey Stoner ha deciso di allontanare i latticini dalla sua dieta
personale, la vita, la carriera e tutto
quanto intorno hanno ripreso a sorridergli. A dare una mazzata sulle
sue speranze di vincere nuovamente
il Mondiale nella passata stagione
era stata un’intolleranza alimentare al lattosio che medici, staff e magari anche qualche guru a cui pensava di rivolgersi, non avevano riscontrato. E pensare che c'era chi
pensava addirittura che le sue fossero soltanto fantasticherie mentali,
magari frutto di problemi psicologici personali. Poi, in Portogallo, la
svolta. Via il latte e i suoi derivati, ed
il pilota australiano è tornato forte
come prima, forse anche di più. Se
ne è accorto Valentino Rossi, che
pur avendo vinto il titolo 2009, nel finale di stagione ha dovuto fare i conti col ritrovato centauro della Ducati. «Inizialmente pensavo a un raffreddore – racconta Stoner davanti a
decine di giornalisti assiepati nella
sala stampa del «Wrooom 2010» di
Madonna di Campiglio – ma poi vedevo che i problemi continuavano.
Ero cotto, ho deciso di stare a casa.
Quando sono tornato,dopo aver riCasey Stoner con la moglie Adriana a Madonna di Campiglio
solto i miei problemi, mi
sono trovato forte come
prima, anche grazie al
team». E che i propositi
siano bellicosi lo si capisce al volo. «Mi sto preparando bene - prosegue
l’australiano – A Valencia ho fatto un ottimo lavoro sulla configurazione della nuova moto e
adesso sono certo di poter puntare a vincere un
altro mondiale».
WENGEN (SVIZZERA) - Nessuno
Valentino Rossi, persi è risparmiato oggi sulla Laubemettendo, ovviamente.
rhorn, con tutti gli atleti, nella pri«Si è sempre lui l’uomo da battere –
ma prova cronometrata della libeammette Stoner – Ha vinto gli ultimi
ra, a caccia del tempo migliore su
due titoli ed ha un modo perfetto di
una pista resa un pò molle dalle
gestire i media. E' un pilota fantastistrane temperature di questi giorco: è costante, fa pochi errori, ma se
ni e con un meteo che mette a serio
sotto pressione, anche lui può avere
rischio sin d’ora la prova di oggi.
delle difficoltà. Gli «invidio» l'espeMa ieri c'è stata molta Svizzera e
rienza, èun «vecchietto» terribile,
parecchia Italia.
così come Schumi in Formula 1, ma
Didier Cuche stacca il miglior
io voglio essere me stesso».
parziale in 2'33"51 precedendo
Per vincere Stoner ha una ricetta
l'azzurro Werner Heel per soli 9
semplice: continuità. «So bene che
centesimi e Carlo Janka e Georg
sarà impossibile avere una stagione
Streitberger per 28 centesimi.
perfetta, ma il mio obiettivo è quello
Splendido quinto, al rientro dopo
di essere il più costante possibile. Se
il brutto infortunio della scorsa
ci sarà qualche problema, cercherò Andrea Neri (Cinquefrondi)
estate, Peter Fill a soli 32 centesiAlessandro Mari (Milani Rende)
di mettermelo alle spalle e pensare
subito al weekend successivo. AdesRALLY DAKAR
so sono allegro perchè mi presento
al via di questa stagione senza problemi fisici. Sono andato molto in bicicletta e adesso mi sento pronto».
Ma se Casey è già concentrato sulla
stagione 2010, uno sguardo non
In classifica generale, Despres è sempre saldaSANTIAGO (CILE) - Doppietta spagnola nella depuò non darlo a quello che verrà docima tappa, l’ultima in terra cilena, della 32^ Da- menteal comandocon1'22"49sul norvegesedelpo. «L'anno prossimo ci saranno
kar,daLaSerenaa Santiago.Tralemoto,infatti, la KTM che, però, ha visto avvicinarsi il cileno Lotanti contratti in scadenza e tutti si
il catalano Marco Coma (KTM) ha ottenuto il suo pez Contardo a 1'18” ma che deve guardarsi le
guarderanno in giro, ovviamente.
terzo successo in questa edizione, precedundo al spalle dal portoghese Rodrigues, a 52”.
Io non sono coinvolto. Bisognerà
Tra le quattro ruote, invece, il madrileno Cartraguardo le due Yamaha del francese David Freaspettare. Poi si passerà alla classe
tigne di 2'06” e del portoghese Helder Rodriguez los Sainz (VW) ha centrato il primo successo di
«mille», con la quale mi trovo molto
di 2'36”. Quinto posto per la Aprilia del cileno tappa, il16^ incarriera, allungandoin classifica
bene, anche se con la 800 ho vinto
Francisco Lopez Contardo, con un ritardo di generale sul diretto inseguitore, il compagno di
tanto. Poi, quando deciderò di non
4'57”. Sesto posto per il leader delle due ruote, il marca, Nasser Al-Attiyah, quarto a 1'40”. Al tracorrere più in moto, mi cimenterò
francese Cyril Despres a 6'25”. Il norvegese Pal guardo, dietro a Sainz si è piazzato Stephane Pecon le quattro ruote. Non sceglierò
Anders Ullevalseter, secondo, in graduatoria, ha terhansel (Bmw X3) con un ritardo di 28” seconla Formula 1, ma correrò in qualche
di. Terzo posto per lo statunitense Mark Miller.
chiuso ottavo a 7'20”da Coma.
categoria più rilassante».
«Sono allegro
Mi presento
senza
problemi
fisici»
«Vonn vince perché
in sovrappeso»
VIENNA (AUSTRIA) - «Lindsey Vonn vince perché è in
sovrappeso»: le parole di Herbert Mandl, ct della Nazionale
austriaca femminile di sci alpino, hanno suscitato polemiche e la risposta della fuoriclasse statunitense, reduce
da un clamoroso tre su tre ad
Haus In Emmstal lo scorso fine settimana (due discese e
supergigante). «Sui giornali ci
sono sempre commenti negativi, ma da questi ho sempre
tratto maggiori motivazioni per
le gare – afferma la Vonn -. In
questo sport non conta il peso,
ma la forza e l’agilità. Se il peso fosse fondamentale, starebbero tutti a rimpinzarsi di cibo». Nella sua pagina web, la
sciatrice americana «nasconde» il proprio peso limitandosi
a scrivere «equilibrato»; in
realtà la Vonn pesa 72 kg a
fronte di 1.75 d’altezza.
Sci. Nella prima prova della libera sulla pista Lauberhorn con neve troppo molle
Wengen, il più veloce è Cuche
L’azzurro Werner Heel ottiene il secondo miglior tempo della giornata
Marco Coma vince la decima tappa
mi da Cuche.
Il carabiniere di Castelrotto
sembra aver ritrovato il miglior
feeling e questa è la notizia migliore per l'Italia della velocità.
Bene anche Patrick Staudacher
11/o a 1"38 e Stefan Thanei 15/o a
1"76. 25/o Christof Innerhofer a
2"44.
Fuori dai trenta gli altri azzurri
al via.
«Mi auguro di poter confermare
in gara quello che si è visto di buono nella prova - ha detto Werner
Heel – però le sensazioni sono buone ed è ampiamente superato l’infortunio della Val Gardena di
qualche settimana fa. Subito, alla
prima curva, ho dovuto appoggiare il peso sul ginocchio sinistro
che aveva preso la botta della Gardena, ma non ho avuto nessun problema ed ho capito che tutto è passato. La pista era piuttosto lenta continua Werner Heel - e la neve
un pò difficile da interpretare. È
probabile che domani non si faccia
niente, perchè i delegati tecnici
hanno fatto capire che per evitare
di rovinare troppo la pista limiteranno al minimo le discese con
queste strane temperature e quasta strana neve. Oggi (ieri ndr) però è stata prova vera e tutti hanno
cercato il limite. Io, per quello che
mi riguarda, sono soddisfatto».
Per la gara Werner Heel pensa
positivo e un bel podio sarebbe il
giusto premio per l’atleta azzurro.
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Sport 49
Mercoledì 13 gennaio 2010
Mercoledì 13 gennaio 2010
Uno studio sulle politiche di intervento nelle aree interne
La montagna
e lo sviluppo
di SAVERIA MARIA GIGLIOTTI
CATANZARO - Modificare
e ripensare l'intervento
della politica economica
per le aree interne calabresi. Questo, in sintesi, il risultato di un'indagine che
il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del ministero dello
Sviluppo economico ha effettuato analizzando l'offerta dei servizi alla persona nelle aree interne della
Calabria.
Tante le difficoltà emerse
dallo studio effettuato in
una regione del Mezzogiorno d'Italia, «maggiormente colpita dal problema dello spopolamento» ed «in cui
convivono gruppi generazionali contrapposti: giovani e anziani, a discapito
della popolazione attiva»,
dove, «in alcuni casi, si rileva una seria questione di
discriminazione e di assenza di servizi minimi alla
persona».
Tra i punti critici, l'impossibilità per i disabili di
fruire di servizi di scuolabus assistiti; il prevalere di
servizi di cura per l'infanzia privati cui corrispondono tariffe più alte; le difficoltà per i giovani delle
aree più interne di raggiungere le scuole secondarie superiori e i rischi
collegati al turnover e alla
qualità dell'istruzione; le
difficoltà di accesso per i
più anziani ai servizi sanitari, la forte presenza del
privato a livello ospedaliero (“che tuttavia non serve
a diminuire la discriminazione nei confronti delle
aree interne») e l'assenza
nelle aree rurali di ospedali
con più di 250 posti letto
(“individuati come criterio
di qualità dell'offerta»).
«Tali necessità - si sottolinea nella ricerca - si fanno
ancora più gravi dal momento che, proprio sul piano della cura degli anziani,
si manifesta il crollo della
vecchia rete familiare».
Dall'indagine emerge,
infatti, che sono sempre
più numerose le donne, soprattutto le più giovani,
che iniziano a emigrare in
età lavorativa o che, se restano, spesso lavorano senza adeguate tutele e anche
per questo non sono in grado di ricorrere a forme di
servizi organizzati. In mo-
Il Parco del Pollino e, in basso, quello dell’Aspromonte
do quasi paradossale,
quindi, prima ancora che
su quello dei bambini, è
proprio sul versante degli
anziani che si vede come sta
venendo meno il tradizionale patto generazionale.
Dalla ricerca emerge anche
l'esigenza di soluzioni differenziate e ad hoc.
«La soluzione - si evidenzia nello studio - non è necessariamente dare di più a
chi ha meno, ma dare cose
diverse e in modo diverso,
affidandosi a standard minimi comuni che permettano di misurare gli avanzamenti nei risultati». Per
questo motivo viene sottolineata l'esigenza di individuare “soluzioni di politica
economica che agevolino la
distrettualizzazione
dei
servizi (questo è confermato dal fenomeno peculiare
degli asili privati che si appoggiano a strutture di
scuole materne)».
Ruolo importante, inoltre, dovrebbe essere rivestito dalla individuazione di
«meccanismi di politica
economica capaci di incentivare la collaborazione intercomunale e la distrettualizzazione della delivery del servizio (ad esempio
il caso dei piani di zona qualora riuscissero a funzionare adeguatamente, ma
anche inserendo bandi che
pongano come condizione
l'azione congiunta intercomunale)».
Da qui l'esigenza di investire sulla capacità progettuale e sulla capacità di trasformare i progetti pilota
in soluzioni istituzionalizzate e in grado di garantire
continuità.
“Il ruolo delle amministrazioni (il Centro, ma nell'ottica locale anche la Regione) - è detto nelle conclusioni dell'indagine - dovrebbe essere proprio quello di aiutare i territori ad individuare pochi ma chiari
progetti chiave che andrebbero 'accompagnatì durante tutta la fase di attuazione. Non basta capire che c'è
un problema di mobilità degli anziani che non riescono a raggiungere il centro
ospedaliero più vicino:
vanno individuate le soluzioni (ad esempio l'investimento in centri territoriali
in grado di offrire
effettivamente i
servizi e in sistemi
di micro-bus gestiti a livello di
Provincia e/o Regione, per assicurarsi un bacino di
utenza) e queste
stesse vanno continuamente monitorate».
In altri termini,
le aree interne della Calabria necessitano di “una politica leggera, fatta di piccoli interventi che potrebbero
provocare
cambiamenti notevoli (il pulmino
per le scuole; un
servizio di pulizia
e cura quotidiana
per gli anziani;
navette che possano portare gli anziani presso gli
ambulatori più vicini; biblioteche
itineranti) e che potrebbe
trovare spazio sia nell'ambito della politica regionale
che in quella di sviluppo
rurale». Nella ricerca è stata anche sottolineata l'esigenza di avere “una politica per l'immigrazione innovativa, capace di sfruttare il prezioso capitale delle
giovani donne immigrate
che decidono di vivere nelle
aree più interne».
L’INCONTRO
Angelini
racconta la vita
dietro le sbarre
Lui, cresciuto senza mai
di ADELE CANNISTRÀ
aver toccato le mani del pa“L'ARIA salata” è un pu- dre, senza mai essere stato
gno nello stomaco capace preso in braccio, nel ricordi affrontare la sofferenza do di un uomo che ha abumana senza mai scendere bandonato lui, la sorella e
nel patetico. Sono state la la madre costringendoli ad
pellicola di Alessandro An- una vita di povertà. Lui sogelini eil romanzoscritto a lo, perché incapace di amaquattro mani dallo stesso re, costretto tra le mura
regista insieme ad Angelo carcerarie che non sono la
Carbone, i protagonisti del normalità, incarna quel
secondo incontro previsto sentimento tipico di chi è
dalla manifestazione “Sfo- costretto a fare la fila e
gliando un film”, organiz- aspettare le ore di visita,
zata dall'Associazione Cul- confuso tra una moltituditurale “Otto e mezzo” per ne di parenti: il perdono.
conto della biblioteca co- Del resto anche Sparti desimunale “F. De Nobili”con il dera un figlio, quel bambisostegno
dell'Ammini- no che non ha mai visto crescere, unico
strazione
baluardo
Provinciale e
contro una
dell'Assessovita di soliturato alla culdine. Nella
tura del Copellicola di
mune di CaAngelini i
tanzaro.
buoni divenConsideratano i carneta dalla critifici, come la
ca come la
sorella di Famigliore opebio, Cristina,
ra prima deche si oppogli ultimi anne fino alla
ni e vincitrice
fine all'idea
di importandi cercare un
ti premi incontatto con
ternazionali,
il padre, e i
“L'aria salacattivi
dita” è uno
ventano
squarcio di Alessandro Angelini
agnelli. Lo
vita vissuta
tra le mura grigie del car- stesso Sparti, infatti, malcere di Rebibbia, dietro le vagio come un rapace,
sbarre di una misera stan- scontroso e facile agli atza, lontano dagli affetti e tacchi d'ira, accusato di
dall'aria dolcedella libertà. omicidio, si pente e chiede
Marianna Cappi lo defini- perdono. “Ma a chi chiedo
sce “disperato, mai eccessi- perdono”, mormora verso
vo, scritto con una sempli- la fine del film. Ai figli, alla
cità che è raffinato risulta- moglie o a se stesso. «Il vanto, un quadrifoglio auten- to -nota il regista durante
tico in un prato artificiale l'incontro - è quello di aver
di copioni redatti in serie”. raccontato esseri umani e
Nato dopo un lungo perio- non personaggi» immobili
do di volontariato che il re- e ancorati alla loro immagista ha trascorso nel car- gine scritta. “Scrivere con
cere romano di Rebibbia, il gli occhi” è il titolo che lo
capolavoro di Angelini è il stesso autore ha voluto dafrutto dello sguardo invisi- re all'incontro avuto con
bile e insieme attento di chi gli studenti dei licei catansi è girato a guardare, al- zaresi. Perché, spiega «il
meno una volta, la misera primo giorno di lavoro sulla sceneggiatura non abvita dei detenuti.
Fabio (Giorgio Pasotti) biamo scritto una riga; le
lavora in carcere come edu- immagini del carcere di
catore e ogni giorno cerca Rebibbia, la lunga fila di
di redimere le anime se- donne, mogli, fidanzate,
gnate dei reclusi. Un gior- mamme, che tengono per
no, per caso, si imbatte nel una mano le buste con i vipadre Sparti (Giorgio Co- veri e cambi d'abito e nellangeli) che lui crede morto l'altra i bambini, in attesa,
e che non vede da quando erano troppo forti e impeera appena un bambino. gnative».
DA VEDERE
Il maggio parigino arriva sul palco
Al Masciari di Catanzaro “1968”, una piéce di France Theatre
di EDVIGE VITALIANO
IL vento del maggio parigino soffierà domani sul palcoscenico del
teatro Masciari di Catanzaro per
una matinèe - dalle 9,15 alle 11,30 imperdibile per più d'un motivo ;
non ultimo il faccia a faccia con
una pagina di Storia che ha deviato il corso di uomini e idee.
Maggio 1988: un uomo, un barbone, dorme sulle sedie di una stazione del metro e non sa ancora che
non sarà una notte come le altre.
Presto vivrà una notte magica...
Forse per colpa della nostalgia e
della disperazione ma, per un'ora
quell clochard potrà rivivere la
sua gioventù evocata anche attra-
verso le note di un'orchestra.
Maggio 1968 : la gioventù aspira al cambiamento e contesta la società reclamando più libertà contro ogni dittatura soffocante e rifutando l'ordine imposto e la società dei consumi. Il “maggio parigino” si estende a macchia d'olio :
in tutto il mondo nascono movimenti,nasce unanuovagioventù,
nasce una nuova speranza. Manifesti, frasi divenute celebri, icone
disegnate sui muri della Sorbone o
altrove, il maggio 1968 è ricco di
idée e simboli.
Si presenta così “1968”: lo spettacolo teatrale e musicale di France Théâtre tutto giocato su quella
leggendaria primavera di prote-
sta.
L'allestimento musicale didattico in lingua francese è firmato da
Frédéric Lachkar chedivide altresì la scena con un piccolo organico
orchestrale composto da Stefano
Indino (basso), Pino Iodice (chitarra acustica ed elettrica) e Matteo Di
Francesco (batteria).
Nel contenitore teatrale creato
da Lachkar - attore regista nonchè
direttore del Théâtre Français di
Roma - si ritrovano Dutronc,
Gainsbourg, Gall, Polnareff, Fugain, Salvador, Moreau, Hardy,
Halliday, Delpech, Le Forestier...ma anche De Gaulle, Pompidou, Godart, Cohn-Bendit…
Un allestimento, dunque, inte-
ramente dedicato a
quel che fu la scintilla del '68 nel cuore culturale della
vecchia Europa.
L'evento che diede inizio alla rivolta
fu l'occupazione
della facoltà di lettere di Nanterre da
parte di circa duecento studenti il 22 Un’immagine del Maggio parigino
marzo.
Per tornare in Italia, ricordiamo
Il moto dilagò, toccando l'apice
il 3 maggio, con l'ordine da parte in calce che le vicende del Maggio
delle autorità di sgombrare la Sor- francese diedero lo spunto a Fabribona: Parigi fu perciò al centro zio De André per la scrittura e la
della rivolta, ed in particolare lo fu realizzazione del concept album
“Storia di un impiegato“.
il suo Quartiere latino.
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50 Idee e società
Riflessioni a margine del romanzo di Gangemi, Il giudice meschino
di GIANNI CARTERI
MI sono spesso chiesto : ma esiste
ancora la 'ndrangheta? Intendo
quella che ho conosciuto da adolescente sempre attento a guardarmi intorno, osservando le ritualità
strane che si consumavano per le
strade del mio vecchio paese: il capo
società era stato invitato ad uscire
perché ormai mangiava il pane dello Stato, inconciliabile con lo status
di'ndranghetista. Ioliriconoscevo
gli affiliati perchè non mi chiamavano Giannino ma cumparuzzu.
Dal figlio del maresciallo dei carabinieri con il quale discutevo di
qualche omicidio eclatante mi sentivo sempre rispondere: “Gianni, la
mafianonesiste, cisonosolodelinquenti”.
Ecco perchè continuo a chiedermi se oggi la vecchia 'ndrangheta
non si sia definitivamente trasformata in multinazionale del crimine che alla fame atavica ha sostituito immensi capitali che guidano l'economia di questo
paese.
Aveva ragione
Corrado Alvaro:
“Quando una società dà poche occasioni di mutare
stato, o nessuna,
far paura è un
mezzo per affiorare”.
Lo riafferma il
calabrese Mimmo
Gangemi, ingegnere in pensione
di S.Cristina d'Aspromonte, nel
suo romanzo Il giudice meschino ,
da poco uscito presso Einaudi. La
storia di un magistrato indolente e
donnaiolo, costretto a diventare
eroe suo malgrado per riscattare la
morte del collega Maremmi .
Inspiegabilmente lo sorregge in
questo difficile compito il vecchio
capobastone,Don MicoRota,lecui
parole di capo in testa erano più
ascoltate di un passo del Vangelo.
Non aveva voluto sapere di sequestri, lasciati ai pecorai della Jonica.
Senza scrupoli s'era lanciato in picchiata sul traffico di droga arricchendo la famiglia e chi ci gravitava intorno convinto com'era che il
sangue non tradisce mai.
Il tutto senza mai sfidare lo Stato.
Nell'ombra e senza clamori la 'ndrangheta s'ingrandisce meglio,
come s'è ingrandita. E' ormai padrona del territorio - ha ribadito
l'autore nei giorni scorsi sulla
Come si è
evoluta
la malavita
da ieri a oggi
Il ristorante Da Bruno, teatro della strage di Duisburg
’Ndrangheta
tra Stato e popolo
Stampa - e noi calabresi siamo prigionieri di pochi che governano
tutto. Aggiungendo che la'ndrangheta è dura da sconfiggere perché
entra nelle case, sorride e porge la
mano, lusinga, soccorre a volte e si
compone di gruppi di famiglia difficili al tradimento.
Mi chiedo spesso se un giorno
questa mia terra sarà libera. Molti
di noi sono rientrati dal Nord con la
voglia di cambiarla e ci siamo resi
conto che il danaro distrugge ogni
argine alla legalità. Abbiamo visto
anche fiorire carriere in nome dell'antimafia senza che il cancro fosse intaccato. Mi vengono in mente
le parole di Sciascia quando fu istituita la prima commissione antimafia: “Ora bisogna guardarsi
non soltanto dalla mafia, ma anche
dall'antimafia”. E poi scopri che
ancheigiudici inprimalineachiu-
dono gli occhi su certe illegalità diffuse, spesso vanno a fare lezione di
legalità in scuole dove l'illegalità è
padrona. Conviene a tutti avere
uno stipendio in più in famiglia.
Don Mico aveva capito bene che
per fare il salto bisognava studiare
e lo suggerisce al nipote con lui in
galera: “Non ti chiedo di cambiare
strada. Ormai se sei qua dentro,
l'hai già scelta. Vivila almeno più
accorto. Sfruttali, studia. E ti prendi una laurea, la testa non ti manca.
I libri fanno comandare il mondo.
Più del mitra. E dànno rispettabilità”. Mimmo Gangemi domina la
materia del racconto con grande
maestria e uno stile sciolto, accattivante. Come scrive Giancarlo De
Cataldo, racconta la 'ndrangheta
dall'interno “con la meticolosità di
chi padroneggia a occhi chiusi una
materia scottante, e con la rabbia
civile di chi, pur nella disperazione
del contorno, non cessa di sperare
nel cambiamento”. Un autentico
noir che mancava alla narrativa calabrese e che si legge d'un fiato.
Gangemi ha un grande pregio.
Inserisce nel romanzo, facendo fede alle radici magnogreche, il coro
del circolo di società “Vincenzo
Spatò”: farne parte indicava distinzione, come ai vecchi tempi. E' un
coro che si inserisce abilmente nellatrama, commentai fatti,ipotizza
soluzioni, come nella migliore tradizione greca.
L'autore ci regala squarci di autentico ritmo narrativo che lasciano il segno nel lettore. Eccolo Don
Gregorio che arrivò nonostante il
cielo buttasse acqua a secchiate e
nonostante soffiasse un vento da
doversi aggrappare ai lampioni.
Aveva atteso a lungo che smettes-
se. S'era infine deciso ad avventurarsi lo stesso perché la notizia che
portava non ce la faceva più a restargli nella pancia. La liberò d'un
fiato mentre si scuoteva l'acqua come i cani”.
Indimenticabile il professor
Murrone: “Era brutto e rachitico. E
disgustoso, per l'abituale aria da
saccente e letterato che gli derivava
da presunti meriti di scrittura”. O
l'ingegnere Saro Nanìa che “batteva il metro e cinquantacinque, con
un corpo tozzo, un testone squadrato e voluminoso - senza che ciò
dovessetuttavia sottenderecongegni in quantità proporzionale - capelli scuri e pettinati con la riga di
lato, una paponza di naso, la carnagione imbrunita (…) Se nano non
era , l'ingegnere Nanìa dei nani
aveva preso però la malignità”.
Compaiono nel romanzo lacerti infantili del Gangemi che sicuramente avrà appreso dai nonni, come la capacità di leggere l'andamento del tempo: “Il tempo s'andava davvero guastando. Incattivito
da un soffio di levante che forzava,
si trascinava a
spasso per il cielo
nere nubi gonfie
d'acqua e spingeva fin lìi rimbombi
d'un temporale
lontano. Il levante
era entratonel tardo pomeriggio,
portando frescura ad una giornata
di maggio rossa della polvere
strappata al deserto dallo scirocco.
Appena s'erano scontrati, lo scirocco s'era subito arreso, facendosi
risucchiare. E l'aria s'era infreddolita.Mentre illevante, tronfiodella
vittoria, soffiava spavaldo , e le nuvole arrivate al suo seguito traboccavano dell'acqua che già fustigava lo Stretto. Era buio quando s'abbattè sulla città”.
Una metafora che ben si addice
alla lotta in atto tra Stato , popolo e
'ndrangheta. Sono certo che l'anima feroce e abietta della 'ndrangheta sarà sconfitta. Imploderà
dall'interno per colpa delle sue
donne che, gonfie di danari , hanno
già iniziato a rompere i vecchi codici dell'Onorata Società. A Don Mico
non resta che raccogliere nel suo
orto un limone profumato, sezionarlo in strisce sottili e portarselo
alla bocca. Sapeva di libertà. E si sa,
la libertà ha un prezzo.
Anche certi
giudici
chiudono
gli occhi
La signora Gies aveva 100 anni
In un libro una storia dimenticata
Addio Miep, scoprì
il diario di Anna Frank
I campi giapponesi
negli Stati Uniti
ROMA – La donna che scoprì i diari di Anna Frank, la
ragazzina ebrea diventata
uno dei simboli della Shoah,
è morta in una casa di riposo in Olanda all’età di 100
anni in seguito ad una caduta accidentale nel periodo natalizio. Miep Gies, secondo quanto riferisce la
BBC online, era l'ultima superstite del gruppo che tra
il luglio 1942 e l’agosto
1944, aiutò a nascondere
Anna Frank, i genitori, la
sorella e altre quattro persone nella famosa casa sul
Prinsengracht, a Amsterdam, poi diventata un museo.
Nata a Vienna nel 1909, si
era trasferita a Leida nel
1920. Nel febbraio 2009,
quando aveva festeggiato il
suo centesimo compleanno,
lucida e modesta come sempre aveva ripetuto di non
sentirsi affatto un’eroina ed
aveva detto anzi che altri
avevano fatto molto più di
lei per cercare di proteggere gli ebrei dalle persecuzioni naziste. Nel 1922 a Amsterdam incontrò Otto
Frank, il padre di Anna, che
l’assunse nella sua azienda,
la Opekta, che produceva
di ELISABETTA STEFANELLI
Miep Gies; in alto: Anna Frank
preparati per marmellate.
Divenne una stretta amica
di famiglia e assieme al marito fu ospite regolare di casa Frank. Con il marito e alcuni colleghi, dopo l’invasione nazista dell’Olanda
aiutò a nascondere Edith e
Otto Frank, le loro figlie
Margot e Anne e altri ebrei
che temevano di essere deportati nell’Achterhuis, un
appartamentino segreto
posto sopra gli uffici
dell’Opekta, nella parte ovest di Amsterdam.
Il nascondiglio venne scoperto la mattina del 4 agosto 1944 in seguito alla soffiata di un anonimo infor-
matore della Gestapo. Gli
occupanti furono tutti arrestati. Miep Gies fu lasciata
andare perchè l’ufficiale addetto alla perquisizione era
austriaco come lei.
Nell’appartamento rimasto vuoto Miep Gies trovò
poi il diario di Anna e lo nascose in uno scrittoio pensando che la ragazzina sarebbe ritornata. Al termine
della guerra, quando venne
a sapere che era morta di tifo nel campo di Bergen-Belsen, consegnò l’insieme di
fogli e taccuini all’unico superstite della famiglia, il padre di Anna, che li organizzò in un diario e li pubblicò
nel 1947. Assieme al marito
Jan, Miep diventò una sorta
di ambasciatrice alla memoria di Anna e del suo diario,
una delle testimonianze più
toccanti
degli
orrori
dell’Olocausto. Si adoperò
molto anche contro i cosiddetti negazionisti e contro
quanti sostenevano che
quello scritto era un falso.
ROMA – I pregiudizi, il razzismo, la guerra in un paese in
pace. Ovvero la tenera storia
d’amore tra un giovane cinese ed una ragazza giapponese a Seattle durante la Seconda guerra mondiale. Tutto
questo è 'Il gusto proibito dello zenzerò, romanzo d’esordio di Jamie Ford che ha scalato le classifiche dei best seller americani e
che il 14 gennaio esce anche
nelle librerie italiane per Garzanti. Trecentomila copie vendute grazie al
tam tam dei lettori, per un romanzone che sfiora quasi le
quattrocento pagine ma che
sa raccontare in modo struggente una tragedia dimenticata. È quella dei giapponesi
negli Stati Uniti per i quali
appunto fu deciso l’internamento ma ai quali soprattutto furono applicate le dure
leggi del conflitto e che non
potevano avere legami con i
cittadini americani, compresi quelli di origine cinese come Henry Lee, il protagoni-
sta della storia lontanamente
ispirato al padre dello scrittore.
'Il gusto proibito dello zenzerò si sviluppa infatti in un
poderoso flashback, quando
dalle cantine dell’Hotel Panama di Seattle –siamo nel 1986
–riemergono davanti agli occhi del protagonista come in
un incubo dimenticato, gli
oggetti lasciati lì quarant'anni prima dagli ospiti giapponesi, 37 ricche
famiglie. C'è anche un prezioso
quanto impolverato ombrellino di bambù
bianco, lo stesso
che Henry aveva visto usare
dalla sua amica
Keiko quarant'anni prima
nelle loro passeggiate nel
parco. In un alternarsi di presente e passato Henry ricorda la tenera amicizia con Keiko,chesi trasformaprestoin
amore. I due ragazzi vivono
sullo sfondo di una America
razzista e per questo per lui,
che tutti chiamano «giallo» e
che conosce già l'odio e la violenza, gli occhi a mandorla
della sua piccola amica sono
come un raggio di luce.
Un amore
proibito
e la guerra
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Idee e società 51
Mercoledì 13 gennaio 2010
Mercoledì 13 gennaio 2010
Tra i volti noti entra Tony, il giovane napoletano prodotto da Mara Maionchi in arrivo da X Factor
Calabresi fuori da Sanremo
Nessuna delle nuove proposte è stata ammessa tra gli 8 che si esibiranno al Festival
Tony
Jacopo Ratini
Mattia De Luca
La fame di Camilla
di ROSITA GANGI
Romeus
Jessica Brando
Nicolas Bonazzi
PER i calabresi in corsa una disfatta. Il festival di Sanremo resta un miraggio dopo la diffusione degli otto nominativi
scelti dalla Commissione per la sezione
Sanremo nuovi talenti. Ma che l’imoresa
fosse ardua tutti lo avevano capito subito. Tra mille brani, solo otto avrebbero
avuto accesso al palco dell’Ariston. Primo tra tutti Tony, vent'anni di Castellamare di Stabia, uno dei cantanti dati per
vincenti (o per raccomandato visto l’ala
protrettrice diMara Maionchi)che viene
dal reality show X Factor. Il brano che
propone “Il linguaggio della resa” è infatti prodotto dalla stessa Mara Maionchi e Alberto Salerno. Nel cast anche Nina Zilli con “L'uomo che amava le donne”
che è autrice di un brano della colonna sonora del nuovo film di Ferzan Ozpetek.
Gli altri sono Nicolas Bonazzi con “Dirsi
che è normale”, Jessica Brando con “Dove non ci sono ore”, Broken Heart College
con 'Mesi”, MattiaDeLucacon “Non parlare più”, La fame di Camilla con “Buio e
Luce”, Luca Marino con “Non mi dai pace” e i due vincitori di SanremoLab Romeus con “Come l’autunno”e Jacopo Ratini con “Su questa panchina”. Per i 60
anni del festival che porta con fierezza il
timbro di nazionalpopolare, la padrona
di casa Antonella Clerici, aprirà alla
grande i festeggiamenti con Paolo Bonolis e Luca Laurenti. Al fianco della conduttrice ci saranno Christian De Sica e
Maurizio Costanzo, mentre ancora nessuna conferma per Pippo Baudo né per
Fiorello che potrebbe però esibirsi in una
delle sue solite incursioni
solleva audience.Il direttore artistico Gianmarco
Mazzi sta lavorando per
mettere a punto anche il cast della serata-evento dedicata alla leggenda di Sanremo, il giovedì, quando
otto grandi artisti tra cui
Andrea Bocelli, Vasco Rossi, Gianna Nannini, Giorgia, Eros Ramazzotti, Elisa, Ligabue, Antonello
Venditti. Claudio Baglioni.
Delusione, dunque, per i giovani talenti calabresi in gara. Fino all’ultimo
minuto ci hanno sperato in tanti: la cosentina Marida Celestino che, in coppia
con Stefano Rava, ha partecipato con un
brano dal titolo “3.32” che indica l’ora in
cui si è verificata la tremenda scossa di
terremoto dell’Abruzzo e che parla di
una storia d’amore nata all’ombra delle
macerie tra due volontari, o ancora il cosentino Gianni Testa che ha presentato il
brano “Heaven” scritto a tre mani con
Giovanni Giacobelli e Paolo Scarpino,
una ballata poco Italiana dal sapore internazionale con un testo ermetico con
diverse possibili interpretazioni personali dove 2 mondi diversi, il cielo e la terra, voglio incontrarsi per
diventare un solo ed unico
mondo pieno d'amore universale.
Non hanno conquistato
il palco sanremese nemmeno Andrea Renzo (Cosentino il suo vero cognome) di Montalto, un cantante di 27 anni con una
timbrica graffiata che ha
partecipato alle selezioni
con il brano “Silenzi in
bianco e nero” e che era riuscito ad arrivare alle selezioni finali della scorsa edizione di X Factor, né Nicola Perri, 23 anni di Amantea, in corsa con “Angolo di
paradiso”, con alle spalle una partecipazione al Sanremo Lab. Per tutti loro la visibilità assicurata dal sito ufficiale di Sanremo della Rai, un biglietto da visita che
gliconsentirà ditentaredi imboccare,in
altri modi, la via della notorietà.
Le reazioni
«Continueremo
a inseguire
il nostro sogno»
Broken Heart College
Nina Zilli
Luca Marino
Riparte il programma di Italia 1 con l’intervista al calciatore
Gattuso alle Iene: «La Calabria
ferma a 50 anni fa, Bossi ha ragione»
ROMA – Riparte oggi alle 21,10
su Italia 1 «Le Iene Show», con servizi, indagini e reportage esclusivi. Al timone del programma, in
diretta dallo studio 14 di Cologno
Monzese, l’inossidabile trio composto da Luca e Paolo e Ilary Blasi.
E si apre con l’intervista a Rino
Gattuso in merito alle dichiarazioni rilasciate al Corriere della
Sera in cui, il calciatore calabrese
del Milan afferma di condividere
diversi aspetti della politica leghista e di Bossi in particolare.
Incalzato dal nuovo inviato Rosario Rosanova, il centrocampista della Nazionale, affronta diverse tematiche tra cui l’immigrazione, il federalismo fiscale, la politica italiana, i problemi delle sua
terra, l’Inno nazionale e l'importanza dei dialetti. Parlando della
Calabria, Gattuso ammette: «Abbiamo una bellissima terra, abbiamo tutto, però le strade sono rimaste quelle di 50 anni fa, i problemi
sono rimasti sempre gli stessi,
quindi forse Bossi non dice cose
sbagliate, forse per fare migliorare le cose ci vuole il pugno duro»;
riguardo alla proposta di sostituire l’Inno di Mameli con il 'Và, Pensiero» si sfoga ridendo: «Neanche
lo conosco il Va, pensiero, non so
neanche come comincia. Hanno
rotto i..per tanti anni che non cantavamo l’inno, ora che l’abbiamo
imparato tutti, moh lo vogliono
cambiare. Ci facevano le puntate
intere perchè non cantavamo l’Inno».
In merito invece al federalismo
fiscale Gattuso dice «per tanti anni sono arrivati i soldi al Mezzogiorno, qualche cosa è stata fatta
ma io voglio vedere opere pubbliche, voglio vedere le strade, nessuno parla della 106 o della Reggio Calabria dove ci sono sempre
lavori... i soldi vanno alla regione
e i soldi vanno spesi, bisogna responsabilizzare le regioni e vanno
spesi per la tutela della gente che
ci vive. Perche, mi ripeto, se le cose
sono restate per tanti anni sempre le stesse qualcosa va cambiato».
Quando la Iena gli ricorda
«Bossi ha detto che gli stranieri
vanno aiutati però a casa loro, il
problema è che loro la casa non ce
l’hanno proprio», il calciatore del
Milan ammette «è vero che gli
stranieri non hanno la casa, ma
anche molti dei nostri non ce Rino Gattuso
l’hanno, è giusto che sistemino
prima i nostri problemi», ma af- poco o nulla si sa di un fenomeno,
ferma anche che «Io dico che in trasversale rispetto al ceto sociale
Italia c'è bisogno che ci siano gli dei protagonisti, in vertiginosa
stranieri perchè fanno lavori che crescita e che riguarda il rapporti
non fa nessuno, però è anche giu- sessuali tra giovani e giovanissisto che gli stranieri abbiamo una mi. Le Iene Angela Rafanelli e
casa, non possono vivere per stra- Marco Fubini, prendendo spunto
da, perchè sennò finisce in delin- da un video giunto in redazione,
quenza». Altro argomento tratta- fanno luce sulla baby prostituzioto domani la prostituzione. Se ne, una pratica in tutto e per tutto
questa è una delle più discusse simile a quella «adulta», con l’uniemergenze della società italiana, ca differenza che i rapporti, sem-
pre consumati tra coetanei, non
vengono pagati con soldi (difficilmente giustificabili ai genitori),
bensì in oggetti di consumo come
capi di vestiario griffati. Nel video
viene ripresa una «baby prostituta» che, parlando con un giovanissimo 'papabile clientè, si dice
disposta ad avere con lui un rapporto sessuale, orale o completo,
pur di avere in cambio ricariche
telefoniche.
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52 Spettacoli e televisione
L’annuncio del concorrente escluso. E la puntata all’insegna di lacrime e litigi sfonda l’Auditel
Gf, George il “principe”: «Sposerò la mia Carmela»
ROMA – E' vero amore, o almeno così pare: George Leonard, uscito l’altro ieri sera dalla casa del Grande
Fratello, non ha dubbi: sposerà Carmela, la bella siciliana appena tornata dal Gran Hermano e rimasta
ora senza il suo 'Principè, eliminato
dal televoto. Tanto che la futura sposa ha subito minacciato di lasciare il
gioco prima del tempo.
Lunedì puntata all’insegna di
passioni travolgenti, lacrime e litigi: risultato, 6.578.000 spettatori
con il 29,46% di share, in crescita di
oltre 500.000 spettatori e circa 3
punti di share e miglior ascolto medio di questa edizione. Il reality condotto da Alessia Marcuzzi ha raggiunto picchi di 7.750.000 spettatori (alle 21:55) e del 46,3% di share
(alle 00:07). «La prima cosa che farò
è andare da mio figlio, prendere il
primo volo per Catania e andare dai
genitori di Carmela, per dirgli che è
la donna della mia vita», annuncia
George, padre del piccolo Dan, 5 anni. «Gli dirò che la sua vita cambierà,
così come quella del suo papà e della
sua mamma. Per lui ci sarò sempre,
è il punto cardine della mia vita».
Hai parlato con Carmela del vostro futuro insieme? «Certo – risponde –ha preso tutto il 'pacchettò,
mi sono innamorato di questo. Lì
dentro si cambia, sono entrato che
ero una persona e sono uscito che
ero un altro. Io ho fatto il militare,
ma in Italia bisognerebbe fare tutti
il Grande Fratello. Lì hai possibilità
di avere spazi per te e capire chi sei.
Prima del Gf fingevo, ma il vero
George era quello della casa, ora farò capire chi è». Accusato in studio
da Alfonso Signorini di essere bugiardo per aver negato più volte di
aver tradito in passato la sua compagna Carla (“l'ho fatto per proteggere mio figlio», si è giustificato),
George ha ora intenzione di cambiare: «Non nego le mie malefatte, me
ne pento amaramente. Ma la vita va
avanti. Carla voleva credere a quello
che ci dicevamo, cioè che ci volevamo bene. Ma 'ti amò non ce lo dicevamo da tempo». Sogna una carriera
nel mondo dello spettacolo: «Vorrei
fare il conduttore o qualche fiction.
Me lo sento dentro, stavolta però
con umiltà, voglio studiare e imparare».
Scelti i protagonisti del remake di Yellow Submarine in 3D
I Beatles di Zemeckis
ROMA – Cary Elwes, Dean
Lennox Kelly, Peter Serafinowicz e Adam Campbell interpreteranno i favolosi Beatles nel remake di Yellow
Submarinecheil registadiA
Christmas Carol, Robert Zemeckis, sta preparando per
la Disney. I quattro sono alla
trattativa finale per i ruoli
dei quattro musicisti, secondo le indiscrezioni annunciate oggi da The Hollywood
Reporter. Zemeckis utilizzerà la tecnologia 3D con la performance capture, una tecnica già usata nel suo ultimo
film che, complice Jim Carrey, ha rivisitato con successo di critica e di pubblico un
classico di Charles Dickens.
Il remake di Yellow Submarine, il film animato psichedelico del 1968 basato
sulla musica dei Beatles, utilizzerà 16 canzoni originali
del quartetto di Liverpool, in
base ad un accordo negoziato
da Sony/Aatv e Emi/Capitol.
Zemeckis prepara Yellow
Submarine per debuttare nel
periodo delle Olimpiadi del
2012, che cominceranno il
27 luglio a Londra. Il film, coprodotto dalla Imagemovers
di Jack Rapke e Steve Starkey abbina la tecnologia più
d’avanguardia in 3D con il
rinnovato interesse per i
Beatles, che apparivano solo
nella scena finale del film.
Erano stati degli attori a dare
le voci ai personaggi animati
di Paul McCartney, John
Lennon, George Harrison
and Ringo Starr. L’attore in-
Ritorna il programma di cabaret
George Leonard
MUSICA
Area
reunion
per ricordare
Stratos
Zelig e il traguardo
dei cento comici
di MARISA ALAGIA
I Beatles
glese Dean Lennox Kelly interpreterà John Lennon. Serafinowicz avrà il ruolo di
Paul McCartney, mentre Cary Elwes, che ha partecipato
anche ad A Christmas Carol e
sta per girare Le avventure
di Tintin, saràGeorge Harrison, mentre a Campbell andrà il ruolo di Ringo Starr. La
storia originale era ambientata a Pepperland, un paradiso sotto il mare in cui regnano felicità e canzoni. Quando
quel mondo viene invaso dai
Blu Meanies, l’unico a riuscire a scappare è il giovane
Fred che va a Liverpool e
chiede ai Beatles aiuto per liberare la sua terra. I Fab
Four si mettono in viaggio e
vengono coinvolti in una serie di straordinari incontri e
avventure.
La chiave dell’accordo è
l’abilità di Zemeckis di usare
per il film brani come Yellow
Submarine, All Together
Now, Baby Yoùre a Rich
Man, All You Need Is Love,
When I'm 64, Lucy in the Sky
with Diamonds e Sgt. Peppers Lonely Hearts Club
Band.
MILANO –Taglia il traguardo dei cento comici Zelig, il
programma nato dal cabaret dell’omonimo locale di
viale Monza a Milano. Il numero cento si chiama Maurizio Lastrico, ligure, e debutterà nella prossima edizione in
onda da martedì
prossimo
19
gennaio (Canale
5, ore 21,10).
«Da noi è sicuramente passato
tutto il meglio
del genere - ha
detto Gino Vignali, uno degli
autori, presentando il programma al Teatro Arcimbolti –
Ci piacerebbe
avere CorradoGuzzanti, Luciano Littizzetto e Antonio
Albanese».
«Ma Littizzetto è blindata
in Rai, Guzzanti non verrebbe mai a Mediaset per una
questione di immagine,
mentre potrebbe esserci
qualche spiraglio con Albanese la prossima stagione»,
ha aggiunto. Sogni irrealizzabili a parte, gli autori comunque sono più che soddisfatti del cast della nuova
edizione, presentata ancora
una volta da Claudio Bisio
(foto)e Vanessa Incontrada.
Arrivano per la
prima volta nomi come Gene
Gnocchi, Zuzzurro e Gaspare
e probabilmente
Paolo Villaggio
e Cochi e Renato. All’ultimo
momento hanno confermato
la loro presenza
Checco Zalone e,
anche se non per
tutte le 10 puntate, Ale e Franz
e Ficarra e Picone. Sul palco degli Arcimboldi (per il terzo anno consecutivo) non mancheranno monologhisti di razza come
Enrico Bertolino, Enrico
Brignano, Leonardo Manera, Teresa Mannino, Geppi
Cucciari.
CINEMA
Virzì e la commedia all’italiana di una volta
Il film italiano che sfiderà Avatar applauditissimo alla prima proiezione stampa
ROMA – Se fosse per gli applausi ricevuti alla
prima proiezione stampa, 'La prima cosa bellà
di Paolo Virzi, avrebbe già vinto sul temibile e
tecnologico 'Avatar' di James Cameron 2 a 1.
Entrambi in sala da venerdì sono comunque
due film che più diversi non potrebbero essere: sentimenti contro tecnologia. Nel caso de
'La prima cosa bellà si tratta di una commedia
corale in cui emergono con prepotenza, oltre
la sensibilità e delicatezza del regista, la bravura di una coppia di attori come Stefania Sandrelli e Valerio Mastandrea che proprio con
questo lavoro mettono una seria ipoteca sui
premi più importanti cinematografici italiani
del 2010.
Tutto inizia in un’Italia color seppia degli
anni Settanta. Ed esattamente a un concorso
di bellezza: l’elezione della Miss dello stabilimento balneare più popolare di Livorno che
premia come «mamma più bella» la giovane
Anna (Micaela Ramazzotti). Una cosa che porta lentamente, ma inesorabilmente lo scompiglio nella famiglia Michelucci. Intanto suscitando i sospetti rabbiosi del marito Mario (Sergio Albelli), maresciallo dei Carabinieri tradizionale e triste, ma soprattutto la gelosia del fi-
Una scena del film
glio Bruno possessivo come può esserlo un figlio maschio introverso verso una madre che
si rivelerà presto troppo libera e moderna. Insomma Anna cacciata da casa dal marito diventerà, con due figli a carico (Bruno e Valeria) preda dei desideri di tanti uomini affascinati da un carattere che unisce ingenuità e
una voglia di vivere fuori dal comune. Si passa
poi all’oggi con un Bruno (Valerio Mastandrea) che ha ormai tagliato i ponti con la sua
Livorno ed è un professore scorbutico e anafettivo a Milano.
La sorella però lo convincerà a tornare a fatica nella sua Livorno dove la madre (Stefania
Sandrelli) è una malata terminale ancora capace di allegria e vita (una storia che non può
che ricordare quella dell’ultimo film di Sergio
Rubini, 'L'uomo nerò). Bruno, alla fine, dovrà
fare i conti una volta per tutte con questa madre ingombrante, ma piena di fascino che decide anche sul letto di morte di dire sì alla vita
contraendo un ultimo matrimonio e di mettere comunque sempre in discussione il suo ombroso figlio. Frase chiave del film, quella di
Bruno:“Ho una madre importante, che mi ha
rovinato la vita».
Demetrio Stratos
BOLOGNA – Patrizio Fariselli e Paolo Tofani, il tastierista ed il chitarrista
che nel 1972 fondarono
gli Area, ed il bassista
Ares Tavolazzi (che entrò
nella band l'anno successivo) riformeranno il
gruppo per un inedito
doppio concerto, il 29 e 30
gennaio a San Lazzaro di
Savena (Bologna) in occasione di 'StratosFericò,
omaggio a Demetrio Stratos a cura dello scrittore
Stefano Tassinari.
La manifestazione, che
si terrà all’Itc Teatro, è stata presentata alla stampa
dall’assessore alla cultura della Regione EmiliaRomagna Alberto Ronchi, che la promuove, e
prevede anche la proiezione delfilm 'Lavoce Stratos' di Luciano D’Onofrio e
Monica Affatato, ed un incontro pomeridiano con
'testimonianze, ricordi e
dialoghi intorno a Demetrio Stratos', il cantante
del gruppo scomparso nel
1979 a 34 anni. Al trio nel
secondo concerto si unirà
il batterista U.T.Gandhi
per ricreare quelle sonorità in origine completate,oltre chedalla voce,anche dalle percussioni di
Giulio Capiozzo, scomparso nove anni fa.
Oltre alla presentazione dei libri 'Storie elettrichè di Fariselli e 'Demetrio Stratos il teatro della
vocè di Andrea Laino, ci
saranno anche interventi
di studiosi come Maurizio
Accordi, il foniatra di Padova che si occupò delle
'diplofonie e triplofoniè
della voce dell’artista.
Molti musicisti hanno
dedicato a Stratos concerti o composizioni. Tra i vari tributi a lui indirizzati
si ricordano: La Premiata
Forneria Marconi gli ha
dedicato Maestro della voce.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Spettacoli e televisione 53
Mercoledì 13 gennaio 2010
l’Oroscopo
Mercoledì 13 gennaio 2010
ilMeteo
Fonte: www.meteocal.it
ARIETE
21/3 - 20/4
La vostra strada professionale si
sta finalmente liberando di tutti gli
ostacoli. In amore rilanciate alla
grande.
oggi
domani
dopodomani
CONDIZIONI: giornata caratterizzata da cielo
nuvoloso o coperto per nubi cumuliiformi più
compatte sui rilievi del settore centro-settentrionale.
CONDIZIONI: giornata caratterizzata da cielo
per lo più nuvoloso sui litorali; molto nuvoloso
per nubi cumuliformi, più compatte su rilievi e su
tutto l entroterra del settore centro-settentrionale.
CONDIZIONI: mattinata caratterizzata dal cielo
nuvoloso per nubi di tipo cumuliforme, più compatte sul settore centro-settentrionale.
TORO
21/4 - 20/5
In questi giorni dovete essere prudenti nelle iniziative e nelle decisioni di lavoro. Potete credere a
chi vi dichiarerà tutto il suo amore.
GEMELLI
21/5 - 21/6
La vostra tenacia e la vostra intraprendenza daranno ottimi risultati
professionali: basta solo avere fiducia. In amore giocate bene le
vostre carte.
CANCRO
22/6 - 22/7
Giornata piuttosto intensa, faticosa e nel complesso poco fruttuosa
per il lavoro. Poi andrà meglio.
Smarrimento in amore.
LEONE
23/7 - 23/8
Non c'è niente che sia impossibile
per voi nella professione: basta
che lo vogliate davvero. Incertezza in amore.
VERGINE
24/8 - 22/9
Dopo un periodo frustrante nel lavoro arriveranno i riconoscimenti
per la vostra abilità. L'amore reclama i suoi diritti.
FENOMENI: condizione di variabilità limitata ai
soli rilievi del settore centrosettentrionale.
TEMPERATURE: valori prossimi ai 15° sulle coste.
VENTI: Tirreno: da SW 4 localmente superiori al
largo delle Eolie e della costa tirrenica calabrese. Jonio: da SW 4 localmente superiori al largo
della costa crotonese e reggina.
MARE: Tirreno: mosso con onda di altezza 1.0
metri, localmente superiore al largo della costa
cosentina, catanzarese , e delle Eolie. Jonio;
molto mosso con onda di altezza 1.0 metri, superiore al largo della costa crotonese e reggina.
ilCruciverba
FENOMENI:. condizione di nuova variabilità in
estensione da ovest verso est; dal pomeriggiosera precipitazioni in intensificazione a partire
dal versante tirrenico. Neve oltre i 1300 metri.
FENOMENI: condizione di diffusa variabilità
con nuove precipitazioni in intensificazione dalla serata.
TEMPERATURE: valori prossimi ai 16°.
TEMPERATURE: valori prossimi ai 14° sulle coste.
VENTI: Tirreno: da W SW 3-4 localmente superiori al largo delle Eolie e della costa tirrenica calabrese. Jonio: da S SW 4 localmente superiori
al largo della costa crotonese e reggina.
VENTI: Tirreno: da NW 4 localmente superiori al
largo delle Eolie e della costa tirrenica calabrese. Jonio: da NW 4 localmente superiori al largo
della costa crotonese e reggina.
MARE: Tirreno: mosso con onda di altezza 1.0
metri, localmente superiore al largo della costa
cosentina, catanzarese , e delle Eolie.
MARE: Tirreno: molto mosso con onda di altezza
1.5 metri, localmente superiore al largo della costa cosentina, catanzarese , e delle Eolie. Jonio;
mosso con onda di altezza 1.0 metri, superiore
al largo della costa crotonese e reggina.
ilRebus
BILANCIA
23/9 - 22/10
Prospettive eccellenti: i vostri progetti di lavoro sono avviati verso
una positiva conclusione. Date
un'altra chance a chi vi ama ma
ha sbagliato.
SCORPIONE
23/10 - 22/11
Nei momenti d'emergenza professionale dubbi e tentennamenti
certo non aiutano. In amore c'è un
problema di fondo da risolvere
SAGITTARIO
23/11 - 21/12
Dovete trovare in voi le risorse per
darvi la spinta giusta nella vostra
attività. In amore non siate precipitosi.
CAPRICORNO
22/12 - 20/1
Positive le prospettive della vostra
professione. Siete alla ricerca di
nuove emozioni: non sarà facile.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo
schema
inserendo in
ogni casella
vuota un
numero da 1 a
9, in modo tale
che ogni riga ,
ogni colonna e
ogni riquadro
di 3x3 caselle,
contengano, in
qualunque
ordine, tutti i
numeri dall’ 1
al 9.
ACQUARIO
21/1 - 19/2
Lo spirito di iniziativa vi sosterrà
nella vostra attività autonoma. Per
mantenere il buon umore circondatevi degli amici giusti.
leSoluzioni
PESCI
20/2 - 20/3
REBUS:
M e T tè; rea P; UN tomo; T ori = Mettere a Punto Motori
Nelle situazioni di emergenza nel
lavoro date il meglio di voi stessi e i
superiori lo apprezzeranno. Il
cuore batte sempre più forte.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
54 Rubriche
PRIMA
SERATA
20.30
SPORT
FILM
21.05
SPORT
15.55
23.30
FILM
23.20
FILM
SHOW
21.10
20.30
ATTUALITÀ
Giorgio
Chiellini
In Good
Company
Tim Cup
Milan
Angel Eyes
06.30 -TelegiornaleTg 1
06.45 -AttualitàUnomattina
07.00 -TelegiornaleTg 1
07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S.
08.00 -TelegiornaleTg 1
08.20 -RubricaTg1 Focus
09.00 -TelegiornaleTg 1
09.30 -TelegiornaleTG1 - Flash
09.35 -Previsioni del tempoLinea Verde
Meteo Verde
10.00 -RubricaVerdetto Finale
10.50 -RubricaAppuntamento al cinema
11.00 -RubricaOcchio alla spesa
11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa
11.30 -TelegiornaleTg 1
12.00 -ShowLa prova del cuoco
13.30 -TelegiornaleTelegiornale
14.00 -RubricaTg 1 Economia
14.10 -ShowFesta Italiana
16.15 -ShowLa vita in diretta
16.50 -TelegiornaleTg Parlamento
17.00 -TelegiornaleTg 1
17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa
18.50 -QuizL'eredità
20.00 -TelegiornaleTelegiornale
06.00 -RubricaTg2 Costume e Società
06.25 -DocumentarioLe grotte dell'Etna
06.45 -RubricaTg2 Medicina 33
07.00 -RubricaCartoon Flakes
09.45 -RubricaRai Educational - Crash files
10.00 -TelegiornaleTg2punto.it
10.30 -TelegiornaleTg 2 Notizie
10.50 -RubricaNonsolosoldi
10.55 -TelegiornaleTg2punto.it
11.00 -ShowI Fatti vostri
13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno
13.30 -RubricaTg2 Costume e società
13.50 -RubricaTg2 Medicina 33
14.00 -RubricaIl fatto del giorno
14.45 -Rubrica
Italia sul due
16.10 -TelefilmLa Signora del West
17.40 -RubricaArt Attack
18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S.
18.10 -TelegiornaleRai TG Sport
18.30 -NewsTG 2
19.00 -RubricaSecondo canale
19.35 -TelefilmSquadra Speciale Cobra
11
07.30 -RubricaTGR Buong. Regione
08.00 -AttualitàRai News 24
08.15 -RubricaLa storia siamo noi
09.15 -RubricaDieci minuti di...
09.25 -RubricaFigu
09.30 -RubricaSpec. Cominciamo Bene
12.00 -TelegiornaleTg 3
12.25 -RubricaTg3 Agitre
12.45 -RubricaLe storie - Diario Italiano
13.10 -Soap OperaLa scelta di...
14.00 -TelegiornaleTg Regione
14.20 -TelegiornaleTg 3
14.50 -RubricaTGR Leonardo
15.00 -RubricaQuestion Time
15.15 -RubricaTrebisonda
15.55 -SportTim Cup Milan - Novara
16.45 -NewsTg3 Gt Ragazzi
18.00 -RubricaCose dell'altro Geo
18.05 -RubricaGeo & Geo
18.10 -Previsioni del tempoMeteo 3
19.00 -TelegiornaleTg 3
19.30 -TelegiornaleTg Regione
20.00 -AttualitàBlob
20.10 -TeleromanzoLe storie di Agrodolce
06.00 -TelegiornalePrima pagina
07.55 -NewsTraffico
08.00 -TelegiornaleTg5 - Mattina
08.40 -ShowMattino Cinque
09.55 -Reality ShowGrande fratello pillole
10.00 -TelegiornaleTg5 - Ore 10
11.00 -Rubrica
Forum
13.00 -Telegiornale
Tg5
13.40 - Soap OperaBeautiful
14.10 -Soap Opera
Centovetrine
14.45 -Talk Show
Uomini e donne
16.15 -Real Tv
Amici
16.55 -Show
Pomeriggio Cinque
18.00 -TelegiornaleTg5 - 5 minuti
18.50 -Quiz
Chi vuol essere milionario
20.00 -Telegiornale
Tg5
06.50 -Sit ComVita da strega
07.20 -TelefilmQuincy
08.20 -TelefilmHunter
09.45 -TelefilmBianca
10.30 -MiniserieUltime dal cielo
11.30 -TelegiornaleTg4
11.40 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino
12.30 -TelefilmDetective in corsia
13.25 -TelegiornaleAnteprima tg4
13.30 -Telegiornale
Tg4
14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il
tribunale di forum
15.10 -TelefilmHamburg Distretto 21
16.15 -Soap OperaSentieri
16.45 -Film
Ciclone sulla Giamaica
con Anthony Quinn, James Coburn, Dennis Price - regia di Alexander Mackendrick
18.50 -TelegiornaleAnteprima tg4
18.55 -Telegiornale
Tg4
19.35 -TelefilmTempesta d'amore
06.30 -Cartoni
08.55 -Sit ComGenio sul divano
09.30 -TelefilmA- team
10.20 -TelefilmSupercar
11.20 -TelefilmSupercar
12.15 -NewsSecondo Voi
12.25 -Telegiornale
Studio aperto
13.00 -NewsStudio sport
13.40 -CartoniDetective Conan
14.05 -CartoniOne piece tutti all'arrembaggio
14.35 -TelefilmI Simpson
15.00 -TelefilmSmallville
15.55 -Sit ComI maghi di Waverly
16.55 -Sit ComCory alla casa bianca
17.25 -CartoniBen ten
17.50 -CartoniKilari
18.10 -CartoniSpongebob
18.30 -Telegiornale
Studio aperto
19.00 -News
Studio sport
19.30 -Sit ComLa Vita secondo Jim
20.05 -TelefilmI Simpson
06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo /
Oroscopo / Traffico
07.30 -RubricaOmnibus
09.30 -AttualitàOmnibus Life
10.10 -NewsPunto Tg
10.15 -RubricaDue minuti un libro
10.20 -RubricaMovie Flash
10.25 -TelefilmL'ispettore Tibbs
11.25 -RubricaMovie Flash
11.30 -TelefilmLe inchieste di Padre Dowling
12.30 -TelegiornaleTg La7
12.55 -NewsSport 7
13.00 -TelefilmJag: Avvocati in divisa
14.05 -FilmÈ simpatico ma gli romperei
il muso
con Romy Schneider, Yves Montand, Sami Frey - regia di Claude
Sautet (Francia) - 1971
16.00 -TelefilmRegina di spade
17.05 -DocumentarioLa 7 Doc - In the
wild
18.00 -TelefilmStargate SG-1
19.00 -TelefilmThe District
20.00 -TelegiornaleTg La7
20.30 -Sport
Tim Cup Juventus - Napoli
23.00 -Telegiornale
Tg 1
23.05 -Talk Show
Porta a porta
20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30
21.05 -FilmIn Good Company
con S. Johansson, D. Quaid - regia di Paul Weitz (USA) - 2004
23.00 -Telegiornale
Tg 2
23.15 -FilmNew Police Story
20.35 -Soap OperaUn posto al sole
21.05 -Telegiornale
Tg 3
21.10 -Serie Tv
Medicina Generale 2
23.05 -Talk Show
Parla con me
20.30 - ShowStriscia la notizia - La Voce
dell'influenza
21.10 -MiniserieCaterina e le sue figlie 3
23.30 -FilmAngel Eyes
con Jennifer Lopez, Jim Caviezel,
Sonia Braga - regia di Luis Mandoki (USA) - 2001
20.30 -TelefilmWalker Texas Ranger
21.10 -Film
Miami Supercops - I poliziotti
dell'8ª strada
con T. Hill, B. Spencer - regia di
Bruno Corbucci (USA) - 1985
23.20 -FilmBenvenuta in Paradiso
20.30 -Gioco
Prendere o lasciare
21.10 -Show
Le iene show
20.30 -Attualità
Otto e mezzo
21.10 -Rubrica
S.O.S. Tata
22.05 -Rubrica
S.O.S. Tata - Adolescenti istruzioni per l'uso
00.40 -TelegiornaleTg 1
01.20 -RubricaSottovoce
01.50 -RubricaRai Educational
02.25 -RubricaRainotte
03.00 -FilmLa prima notte di quiete
05.05 -VideoframmentiHomo Ridens
01.15 -RubricaTg Parlamento
01.25 -TelefilmThe dead zone
02.20 -RubricaRainotte
02.40 -TelefilmDiritto di difesa
03.25 -RubricaIl grande Airone
04.10 -RubricaI nostri problemi
00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea Notte
00.10 -TelegiornaleTg regione
01.10 -RubricaLa storia siamo noi
02.10 -RubricaFuori orario
02.15 -RubricaRainotte
03.40 -RubricaRiflettendo con...
01.30 -TelegiornaleTg5 notte
02.00 -ShowStriscia la notizia
02.45 -Reality ShowGrande fratello
03.00 -Real TvAmici
03.10 -TelegiornaleTg5-notte-replica
03.30 -TelefilmCinque in famiglia
01.35 -TelegiornaleTg4
02.00 -FilmBrothers of War - Sotto due
bandiere
con J. Dong-Kun - regia di Kang
Je-gyu (Corea del Sud) - 2004
04.25 -ShowPeste e corna e gocce...
00.00 -FilmThe hot chik - Una bionda
esplosiva
con R. Schneider, R. Adams - regia di Tim Brady (USA) - 2002
02.05 -TelegiornaleStudio aperto
02.20 -Telefilm24
00.05 -TelefilmL World
01.00 -TelegiornaleTg La7
01.25 -AttualitàOtto e mezzo
02.05 -TelefilmFX
04.05 -RubricaDue minuti un libro
04.10 -AttualitàCNN News
Benvenuta
in Paradiso
Ilary
Blasi
Lilli
Gruber
leTrame
LA 7
ORE 14.05
E’ SIMPATICO MA GLI
ROMPEREI IL MUSO
con R. Schneider, Y. Montand, S. Frey, I.
Huppert, U. Orsini - regia di Claude Sautet
(Fra) - 1971
Divorziata, Rosalie vive con César, ricco e fin troppo sicuro di sé. Quando ricompare David, sereno amore di gioventù, lei capisce di amarlo ancora. Pur
di non perderla, César chiede al rivale di
vivere con loro. Tra i due uomini nasce
un'amicizia da cui Rosalie si sente
esclusa, e li abbandona...
RAI 2
ORE 21.05
RETE 4
ORE 16.45
CICLONE SULLA GIAMAICA
con A. Quinn, J. Coburn, D. Price - regia di
Alexander Mackendrick (Usa) - 1965
Giamaica, 1860. Per evitare che i figli
abbiano un'educazione poco soddisfacente, i Thornton li inviano con una nave
in Inghilterra. Ma il vascello è assaltato
dai pirati comandati da Chavez, uno
strano bucaniere che cattura i bambini.
A poco a poco, tra i ragazzi e il pirata nasce una strana amicizia. Uno dei bambini muore casualmente, mentre senza
volerlo la bambina uccide un capitano
olandese tenuto prigioniero. Alla fine i
pirati vengono catturati e i prigionieri...
CANALE 5
ORE 23.30
IN GOOD COMPANY
ANGEL EYES
con D. Quaid, T. Grace, S. Johansson, M.
Helgenberger, D. Paymer - regia di Paul
Weitz (Usa) - 2004
con J. Lopez, J. Caviezel, S. Braga, J. Sisto
- regia di Luis Mandoki (Usa) - 2001
Il cinquantenne Dan Foreman, direttore
commerciale di una società, perde la
sua posizione di rilievo in seguito all'acquisto della sua azienda da parte di una
multinazionale. Il nuovo capo è Carter,
un giovane senza esperienza, che come se non bastasse comincia a corteggiare Alex, l'amata figlia di Dan...
Mentre l'agente Sharon Pogue del Police Department di Chicago sta inseguendo un tipo sospetto rischia di morire in un agguato. A toglierla dagli impicci
ci pensa un misterioso individuo che
dsarma l'assassino e le salva la vita.
Sharon pensa ad un colpo di fortuna o a
una manovra del destino. Ma i due si sono già incontrati una volta. Sono così
costretti ad affrontare i segreti sul loro
passato...
Astuccio porta-orologi
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Televisioni 55
Mercoledì 13 gennaio 2010
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