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newsletter - Think Thanks
MAGAZINE
Special Edition - January 2014
CONTEST MARE D’INVERNO
WINTER SEA CONTEST
Mare d’inverno è il premio che l'Hotel Plaza Sorrento ha messo in palio su
scala globale per incentivare la mobilità delle persone lungo gli itinerari
turistici internazionali caratterizzati dalla presenza del mare. Non il mare
estivo ma come recita il titolo del premio, un mare invernale, romantico e
appassionante che fa da cornice ai ricordi, alle storie e ai viaggi dei
partecipanti al concorso. Sono state premiate le narrazioni che più delle
altre sono riuscite a documentare l'amore vero verso il mare, insieme alle
esperienze dirette dei partecipanti, ai ricordi degli affetti e delle persone
care, in quanto rigorosamente ritratti in riva ad un mare d'inverno.
Il grande successo del concorso “Mare d’inverno” ha spinto il Plaza a
pubblicare un numero speciale del suo magazine in versione digitale al fine
di ringraziare tutti i partecipanti. L’impegno e la passione dei 16 concorrenti
espressa nei contributi fotografici ma soprattutto nei testi inediti prodotti, ha
reso la prima edizione del contest un interessante esperimento emozionale
2.0.
In questo numero è possibile visionare tutti i materiali in concorso ma anche
incontrare le storie di vita dei primi tre classificati; in ordine di arrivo:
Rossella Michienzi, Chiara Freddi ed Emanuele De Lucia.
It is the prize that Hotel Plaza Sorrento has raffled off on a global scale
to promote the mobility of people along the routes of international tourism
characterized by the presence of the sea. Not the summer sea but, as the
title of the award points out, a winter sea, romantic and exciting, that
surrounds the memories, stories and travels of the participants in the
contest. Prizes have been awarded to the stories that have been able to
testify the true love towards the sea, along with the direct experiences of
the participants, the memories of dear and loved ones, provided they were
portrayed alongside a winter sea.
The great success of the "Winter sea" competition has convinced Plaza
Sorrento to publish a special issue of its magazine in a digital form in order
to thank all the participants. The commitment and passion of the 16
competitors expressed in their pictures but especially in their unpublished
texts, has made the first edition of the contest an
interesting emotional experiment 2.0.
In this issue you can see all the materials in the competition but you can
also read the life stories of the top three contestants; in order of arrival:
Rossella Michienzi, Chiara Freddi and Emanuele De Lucia.
mare d’inverno - primo posto - rossella michienzi
“Cierro los ojos y sigue estando ahí... oigo su ruido, sus olas que nacen,
mueren para nacer otra vez… y nacen, y mueren, y nacen (y así hasta el
infinito) el viento acaricia mi rostro, alivia mi alma, transforma mis
pensamientos, y él… sigue estando ahí… y yo sigo ahí… yo… la de
entonces, ya no soy la misma. Ahí, mi cuerpo se desmaterializa, mis pies
desnudos entran en contacto con su realidad - otra realidad - una realidad
que puede regalarme tristeza o alegría, risa o llanto, sonrisas o lágrimas.
¿Pero qué importa? ¡Yo sigo ahí! y siento la voz de mi alma que habla su
mismo lenguaje...
Cierro los ojos, y puedo probar las sensación que prueban las olas, sentir
sobre mi piel ese movimiento, ese ritmo suave - a veces más rebelde - el
ritmo de mis emociones… como si fuera una sinfonía, el corazón la sigue
y no para de sentirse vivo…
Vida, eso es lo que me regala… vida, y capacidad de entenderla. Yo no
hablo pero él sabe lo que querría decir, y si lloro o sonrío él me devuelve
lágrimas y sonrisas… no, no es tristeza… ahí el tormento encuentra su
casa, sube al subir de las olas y se eclipsa cuando vuelven a bajar.
Fiel compañero que sabes reconocer mis gritos, que sabes esperarme y
modelar a tu proprio antojo mis emociones como si fueran el lugar secreto
adonde puedes construir tus castillos… me siento arena dúctil bajo tus
caricias…
Como en el tango eres el hombre que se transforma en la cornisa… y yo,
mujer… me convierto en el cuadro que no dejas de proteger… tus
confines ilimitados son el lugar donde encuentra su morada mi libertad…
Acogiste, con el reflejo de las nubes bajo el cielo infinito, mis sueños de
niña, y … cada vez que quebrada se pierde me devuelves la imagen de lo
que soy, de lo que fui…
Entre nosotros ruidos y silencio…nada más… la unión perfecta de lo que
no se puede nombrar y que sólo vive de su emoción más profunda. No sé
qué es, lo único que sé es como me hace sentir…”
"I close my eyes and I am still there ... I hear its noise, its waves that are
born, die and born again ... and then born and die and born (and so on
and on), the wind caresses my face, soothes my soul transforms my
thoughts, and he ... is still there ... and I'm still there ... I..., I'm not the
same anymore. There, my body is dematerialized, my bare feet come in
contact with reality - another reality - a reality that can give me grief or joy,
laughter or tears, smiles or tears. But who cares? I'm still there! and I feel
the voice of my soul that speaks the same language ...
I close my eyes, and I can taste the feeling that the waves feel, feeling on
my skin that movement, that gentle pace - sometimes more rebellious the rhythm of my emotions ... like a symphony, the heart goes on and does
not stop feeling alive ...
Life, this is what gives me ... life and ability to understand it. I don’t speak
but he knows what he would say, and if I cry or smile he gives me back
tears and smiles ... no, not sadness ... hence the torment finds his house,
rises from the waves and is eclipsed when they go down.
Faithful companion, you know my cries, you wait for me and model my
emotions as if they were the secret place where you can build your
castles ... I feel like sand under your touch...
Like the tango you are the man who becomes the frame ... and I, the
woman ... I become the picture that you don’t stop protecting... your
unlimited borders are the place where my freedom meets its dwelling ...
You welcomed, with the reflection of clouds under the endless sky, my girl
dreams, and ... every time these dreams are broken, you give me back the
image of what I am, what I was ...
Noise and silence between us ... nothing more ... the perfect union of what
cannot be named and only live by his deepest emotion. I do not know
what it is, all I know is how it makes me feel ... "
INTERVISTA A ROSSELLA MICHIENZI
Ti presenti in poche righe ai nostri
lettori?
Sono Dottoranda di ricerca presso la scuola
di dottorato in Conoscenze e Innovazioni
per lo sviluppo “Andre Gunder Franc”
dellʼUniversità della Calabria in cotutela con
lʼUNR (Universidad Nacional de Rosario Argentina). Mi occupo di traduzione e
memorie traumatiche (le mie ricerche attuali
sono interamente dedicate alla
rappresentazione e alla traduzione intra e
interlinguistica del trauma argentino legato
alla scomparsa di persone durante lʼultima
dittatura civico-militare). Sono traduttrice
dallʼinglese e dallo spagnolo; le lingue, le
culture, le realtà diverse dalla nostra sono
state importantissime protagoniste del mio
percorso professionale e non solo... Ho
lavorato in editoria e mi piace organizzare,
promuovere e partecipare attivamente ad
eventi culturali di vario tipo. Nonostante i
moltissimi impegni professionali, riservo
spazio, nella mia vita, a due grandi passioni:
il ballo e il mare. Dʼaltronde danzare è un
poʼ come farsi trascinare dalle onde del
mare...
Contest #plazamaredinverno: cosa ti ha
spinto a partecipare? Passione per la
fotografia o per i viaggi?
Amo viaggiare e amo la fotografia. Forse le
due cose sono strettamente connesse tra
loro. .. non saprei. Mi piace lʼidea di poter
oggettivare momenti particolarmente
significativi (anche se estremamente
semplici, come un mare di inverno) in
supporti esterni, in fotografia appunto. Le
foto hanno un potere fortissimo: ritraggono
un momento passato che si attualizza ogni
volta che le osserviamo insieme alle
emozioni e alle sensazioni legate a quel
momento. Quando ho saputo del Contest
#plazamaredinverno ho pensato a tutte le
foto che esprimono il benessere che mi
trasmette il mare, e ho voluto condividerne
una...
Parliamo dello scatto che hai presentato:
ci racconti le emozioni legate a quel
momento? Cosa rappresenta per te
quella fotografia (con chi eri, dovʼeri,
retroscena)
Lo scatto che ho presentato ha un
significato profondo per me: è stato il primo
scatto in Italia, nella mia Calabria, dopo tanti
mesi in Argentina (dove sono stata per
motivi di ricerca). Nei mesi trascorsi in
Argentina una delle cose che più mi
mancava era il mare, il mio mare.
Di fatto, ho organizzato un viaggio sulla
costa Atlantica per ritrovare un poʼ delle
sensazioni che mi mancavano e, in parte, ci
sono riuscita... Ma appena rientrata ho
sentito il bisogno di vedere al mare, così
sono andata a Scilla con degli amici e lì ho
sentito la necessità di andare a piedi nudi
sugli scogli, per ri-sentire la mia terra... Tra
il rumore delle onde, il vento contro il viso e
lʼodore di salsedine: mi sembrava di volare.
Emozioni? Non so descriverle...
sicuramente mi sentivo appagata, felice...
mi sentivo bene! E... pronta a ripartire...
Il mare dʼinverno per te è ...?
Il mare di inverno per me è un insieme di
sensazioni (sensazioni che ho tentato di
descrivere nel testo inviato per il Contest
#plazamaredinverno). Vi racconto un
episodio: era una sera dʼinverno di un
periodo molto difficile, pieno di problemi,
delusioni... beh ho sentito la necessità di
andare al mare, mi sono seduta lì, sulla
sabbia, e mi sono sentita subito diversa. Il
mare ha la grande capacità di riuscire a
svuotare la mia mente. Quando sono al
mare, non esiste altro: solo “noi” e la
sensazione dʼimmensa serenità che ci
avvolge. Forse... il mare dʼinverno per me è
un sentimento...
Che rapporto hai con la scrittura?
Scrivo per lavoro e mi piace farlo. Le parole
sono uno strumento potentissimo: esse
sono la forma che noi diamo alle cose.
Quando scrivo i miei articoli o quando
traduco rifletto molto su ogni singolo
termine. Una volta mi sono ritrovata a
tradurre un testo sugli aborigeni australiani,
e lì mi sono resa conto che anche il modo in
cui usiamo la nostra lingua può diventare
strumento di “colonizzazione” o di
“offuscamento” di unʼidentità. Ma questa è
unʼaltra storia...
Il prossimo viaggio dove sarà?
A gennaio ritorno in Argentina (dopo
Rosario e Buenos Aires credo visiterò la
Terra del Fuoco). LʼArgentina mi ha dato
tanto, con la sua semplicità ha cambiato il
mio modo di vedere molte cose e di
affrontare la vita. Consiglio a tutti di
attraversare lʼOceano almeno una volta
nella vita, però, in direzione Sud, dove
ancora si possono toccare con mano realtà
non contaminate dal consumismo sfrenato
che a volte ci rende miopi. Intanto sogno
lʼAfrica, ma per questo viaggio forse non
sono ancora pronta...
scatto presentato
INTERVIEW WITH ROSSELLA MICHIENZI
Would you mind describing yourself in a few words for our readers?
I am a PhD student at the School of Doctorate in Knowledge and
Innovation for Development "Andre Gunder Franc" of University of
Calabria in a joint supervision with the UNR (Universidad Nacional de
Rosario - Argentina). I deal with translation and traumatic memories (my
current research are entirely dedicated to the representation and
translation of the Argentine trauma linked to the disappearance of
people during the last military dictatorship in Argentina). I am a
translator from English and Spanish; languages, cultures and different
realities have been important landmarks of my career. I worked in the
publishing sector and I like organizing, promoting and actively
participating in different cultural events. Despite the many professional
commitments, I take time in my life, to follow two great passions:
dancing and the sea. After all dancing is like being carried away by the
waves ...
#plazamaredinverno Contest: What did motivate you to participate?
The passion for photography or for travel?
I love travelling and I love photography. Perhaps the two are closely
linked. .. I do not know. I like the idea of being able to take with my
camera significant moments (although very simple, like a sea in winter)
and keep them alive. The photos have a very strong power: the power
of portraying a past time that becomes new every time we look together
to the emotions and the feelings related to that time. When I heard
about the Contest #plazamaredinverno I thought of all the pictures that
express the well-being that gives me the sea, and I wanted to share one
of them ...
Let’s talk about the shot that you submitted: tell us of the emotions
tied to that moment. What does that picture mean for you?
The shot I have submitted has a deep meaning for me: it was the first
shot in Italy, in my Calabria, after so many months in Argentina (where I
stayed for research purposes). During the months I spent in Argentina
one of the things I missed most was the sea, my sea.
In fact, I organized a trip on the Atlantic coast to find some of the
feelings that I missed and, in part, I was successful ... But as soon as I
returned I felt the need to see the sea, so I went to Scilla with some
friends and there I felt the need to go barefoot on the rocks, to feel
again my land ... Among the waves, the wind against my face and the
salty smell of the air I thought I was flying. Emotions? I can not describe
them ... I definitely felt satisfied, happy ... I felt good! And ... ready to
go ...
Winter sea for you is ...?
The winter sea for me is a mix of sensations (feelings that I have tried to
describe in the text I have sent for the Contest #plazamaredinverno). I
tell you a story: it was a winter evening in a very difficult period, full of
problems, disappointments ... well I felt the need to go to the beach, I
sat there, on the sand, and I immediately felt different. The sea has a
great ability to clear my mind. When you are on the beach, there is no
other: only "us" and the feeling of immense serenity that surrounds us.
Maybe ... the sea in winter for me is a feeling itself...
What is your relationship with writing?
I write for work and I love doing it. Words are a powerful tool: they are
the form that we give to things. When I write my articles or when I
translate something I reflect a lot about every term. Once I found myself
translating a text about Australian aborigines, and there I realized that
the way we use our language can become an instrument of
"colonization" or "blurring" of identity. But that's another story ...
Where your next trip will be?
In January I will be back to Argentina (Buenos Aires and Rosario and I
think I will visit Tierra del Fuego). Argentina has given me so much, with
its simplicity it has changed the way I see many things and I face life. I
recommend everyone to cross the ocean at least once in your life,
however, towards south, where you can still touch realities not
contaminated by the rampant consumerism that sometimes makes us
blind. Meanwhile I dream of Africa, but for this trip perhaps I am not
ready yet ...
A class hotel to relax and chill.
mare d’inverno - secondo posto - chiara freddi
La porta cigola quando varchi la soglia del pub, giusto il tempo di fare
entrare una sferzata di vento gelido, e sbatte indietro, grezza e appesantita.
I bambini giocano a ricorrersi per le scale: i loro capelli color miele e i loro
occhi vivaci come decorazioni e luci su un albero di natale. Il calore si
insinua dappertutto, penetra attraverso le maniche del cappotto e inganna
le fessure della sciarpa. Le narici accolgono l’odore della legna bruciata e
della birra che sembra fermentare nelle pareti della sala. La sabbia scura,
raccolta lungo la strada, scricchiola croccante sotto al rumore degli
scarponi. Gli adulti, forse i genitori dei bambini, hanno le guance arrossate
e bollenti, cotte dal sole e solcate da rughe profonde come letti di fiumi
prosciugati. I loro jeans sono strappati e sporchi di carbone, le loro labbra
bagnate dal colore ocra del malto che sorseggiano, senza alcuna fretta.
Un’enorme vetrata si erge alle loro spalle, la condensa rende impossibile
vedere che cosa ci sia al di fuori: quel sole blu perennemente basso
sull’orizzonte. Le bandiere dei rioni dei borghi marinari ricadono sulle pareti,
colorate e malconce. Il suono metallico delle chitarre rimbalza ovattato sul
tepore dell’alcol. Una signora mora canta un folk popolare con il banjo tra le
mani, un giovane la segue con il mandolino, dondolando i suoi riccioli
appiccicosi di salsedine, mentre un uomo robusto incalza, abbracciando il
contrabbasso come se fosse un amico ubriaco. Non so quante ore passino
così, ma quando giunge il momento di andare maglione, cappotto, guanti e
cappello sembrano non bastare mai. Il freddo ritorna, più violento e
tagliente di prima, sembra rimproverarti per aver fatto tardi. Il sole è
definitivamente tramontato, la marea è alta, la si può udire mentre si
infrange desolata, nell’oscurità salata. Ognuno cerca la strada casa, solo e
in silenzio, a quest’ora non rimane neanche la propria ombra a fare da
compagnia.
The door creaks when you cross the threshold of the pub, just long enough
to get a burst of cold wind, and it slams back, rough and heavy. Children
play on the stairs: their honey-colored hair and their eyes bright as
decorations and lights on a Christmas tree. The heat penetrates
everywhere, penetrates through the sleeves of the coat and deceives the
slits of the scarf. The nostrils welcome the smell of burning wood and beer
that seems to ferment in the walls of the room. The dark sand, collected
along the way, creaks under the crisp sound of boots. The adults, perhaps
the children's parents, have red and hot cheeks, sunburned and furrowed
by wrinkles deep as riverbeds. Their jeans are torn and dirty of coal, their
lips wet from the ocher of the malt, which they slowly sip. Huge windows
stand behind them, the condensation makes it impossible to see what there
is outside: the blue sun is perpetually low on the horizon. The flags of the
districts of the fishing villages fall on the walls, stained and battered. The
metallic sound of muffled guitars bounce on the warmth of the alcohol. A
dark-haired lady sings a popular folk with the banjo in his hands, a young
man follows her with the mandolin, swinging her curls sticky of salt, while a
big man presses, embracing the bass like a drunken friend. I do not know
how many hours pass like that, but when the time comes, the sweater,
coat, gloves and hat seem never enough. The cold returns, more violent
and sharp as before, seems to scold you for being late. The sunset finally
comes, the tide is high, you may hear it while it breaks desolate in the salty
darkness. Everyone tries the way home, alone and in silence, at this hour
there is not even its own shadow to have company.
INTERVISTA
A CHIARA FREDDI
Ti presenti in poche righe ai
nostri lettori?
Mi chiamo Chiara, ho 25 anni,
sono originaria di Piacenza in
Emilia ma da due anni studio e
risiedo a Napoli, della quale
sono innamorata. Da sempre
ho cercato di coniugare la mia
passione per la letteratura allo
studio delle lingue e ai viaggi.
Al momento sono impegnata in
uno stage a Edimburgo in
Scozia. Musica, libri e scrittura
sono essenziali nella mia vita.
L’unico modo che conosco di
viaggiare è quello di
immergermi nelle tradizioni e
nella lingua di un popolo
cercando di documentarle
come posso, attraverso i miei
occhi e le mie parole. Sogno di
diventare traduttrice di
letteratura.
Contest #plazamaredinverno:
cosa ti ha spinto a
partecipare? Passione per la
fotografia o per i viaggi?
Quando ho saputo del contest
ero a Edimburgo e da giorni
riflettevo sulla coincidenza che
mi aveva portata da una città
portuale d’Europa (Napoli) a
un’altra totalmente diversa
(Edimburgo). Sentivo un divario
dentro di me, tra Nord e Sud,
colmato soltanto dalla presenza
del mare.
Il mare d’inverno per te è ...?
Il mare d’inverno è qualcosa
che non mi appartiene, poiché
sono nata lontana dal mare e
vicina al fiume, e tuttavia
qualcosa che ho sempre
cercato e che cova dentro di
me attraverso le esperienze, le
sensazioni e ricordi vividi come
fotografie.
Parliamo dello scatto che hai
presentato: ci racconti le
emozioni legate a quel
momento? Cosa rappresenta
per te quella fotografia (con
chi eri, dov’eri, retroscena)
Approfittando di una mattinata
di sole a Edimburgo ho preso
un bus per Portobello, il
quartiere più a nord della città.
Compagni delle giornata,
nonché di questa avventura
scozzese, Alessandro e il
piccolo Arturo di 6 anni, altre
due anime divise tra Napoli e
Edimburgo. Ricordo l’emozione
provata di fronte al mare del
Nord: quel sole sempre basso
all’orizzonte e la mia ombra
lunga sulla sabbia croccante.
Che rapporto hai con la
scrittura?
Ho un brutto rapporto con la
scrittura, specialmente se
creativa: sono molto critica nei
confronti di me stessa ed è raro
che sottoponga ad altri quello
che scrivo. Credo di essere più
brava a documentare che a
inventare, ecco perché il mio
racconto Il mare d’inverno non
è altro che una testimonianza
grezza e fedele delle mie
sensazioni di quella giornata.
Il prossimo viaggio dove
sarà?
Non ho idea di dove sarà il mio
prossimo viaggio, spero solo di
poter camminare al fianco di
qualcun altro, almeno per un po’
scatto presentato
INTERVIEW WITH CHIARA FREDDI
Would you mind describing yourself in a few words for our readers?
My name is Chiara, I'm 25 years old, I’m originally from Piacenza in
Emilia but I have been studying and living in Naples for two years and
I’m in love with the city. I have always tried to combine my passion for
literature to the study of languages and travel.
I am currently engaged in an internship in Edinburgh in Scotland. Music,
books and writing are essential in my life. The only way I know to travel
is to immerse myself in the traditions and language of a people trying to
document them as much as I can, through my eyes and my words. I
dream of becoming a translator of literary works.
#plazamaredinverno Contest: What did motivate you to participate?
The passion for photography or for travel?
When I heard about the contest I was in Edinburgh and for days I
reflected on the coincidence that took me from a port city in Europe
(Naples) to another totally different city (Edinburgh). I felt a gap inside
me, between North and South, filled only by the presence of the sea.
Let’s talk about the shot that you submitted: tell us of the emotions
tied to that moment. What does that picture mean for you?
Taking advantage of a sunny morning in Edinburgh I took a bus to
Portobello, the northernmost district of the city. My fellow adventurers of
that Scottish day were Alexander and the little Arturo, 6 years old, two
other souls divided between Naples and Edinburgh. I remember the
emotion felt in front of the North Sea: the sun still low on the horizon and
my long shadow on the crispy sand.
Winter sea for you is ...?
Winter sea is something that does not belong to me, because I was born
far away from the sea and close to the river, and yet it’s something that I
have always looked for and is now inside me through the experiences,
feelings and memories as strong as photographs.
What is your relationship with writing?
I have a bad relationship with writing, especially creative writing: I am
very critical of myself and I rarely submit to others what I write. I think
I'm better at documenting than at creating, that's why my story Winter
sea is no more than a rough and faithful witness of my feelings of that
day.
Where your next trip will be?
I have no idea where my next trip will be, I just hope I will be able to walk
alongside someone else, at least for a while.
Modern and innovative design
for a first class hospitality.
mare d’inverno - terzo posto - emanuele de lucia
Struggente mare d'inverno, colori che sfumano nella potenza di un'onda
che s'infrange e ti annienta, con la forza di un addio e la potenza di
un'emozione che ti scuote nell'anima..
Quel vento che si alza, scompiglia capelli e pensieri e all'orizzonte il cielo
diventa tempesta e nel mare rimane la frenesia di chi parte e chi resta, l'alta
marea che invade anche il cuore, irrompe e travolge i sentimenti, come un
mare d'inverno, feroce, mai fermo, frenetico, un tumulto armonico e caotico
di pensieri, emozioni, sentimenti.
Ti presenti in poche righe ai nostri lettori?
Salve a tutti, sono Emanuele De Lucia,
giornalista passato in pochi anni dalla carta
stampata all'approccio con telecamera e
montaggio, dalle parole alle immagini. Sono di
Napoli, ma da quasi un anno mi sono trasferito
in Toscana, in provincia di Firenze. Anche qui
un passaggio e un cambiamento, dal Vesuvio
alle colline, da una città di mare a una città di
fiume. Una piccola grande avventura.
Contest #plazamaredinverno: cosa ti ha
spinto a partecipare? Passione per la
fotografia o per i viaggi?
Naturalmente fa gola un weekend in un posto
meraviglioso come Sorrento, ma l'idea di
esprimere con un'immagine quello che suscita il
mare d'inverno l'ho trovata molto interessante.
Così ho partecipato mettendo a frutto quello
che sta diventando col tempo e con il lavoro
una passione. Raccogliere in un'immagine
sensazioni, emozioni con una foto o con un
video, comunicare e farlo con passione.
Poignant sea in winter, colors that fade in the power of a wave breaking
and destroying you, with the force of a farewell and the power of an
emotion that shakes you in the soul ..
The rising wind, ruffling hair and thoughts and on the horizon and the sky
becomes stormy and in the sea there is the frenzy of those who leave and
those who stay, the high tide that invades even the heart, breaks and
overwhelms the feelings, like a sea winter, fierce, immovable, fast-paced,
a chaotic and harmonic turmoil of thoughts, emotions, feelings.
Parliamo dello scatto che hai presentato: ci
racconti le emozioni legate a quel
momento? Cosa rappresenta per te quella
fotografia (con chi eri, dovʼeri, retroscena)
Quella fotografia ha un significato particolare, è
legata a uno dei miei recenti ritorni a casa, a
Napoli, a una delle poche passeggiate sul
lungomare. Dunque rappresenta un arrivederci,
un legame con questa terra, con questo mare,
laddove anche le onde con il loro andirivieni ti
trascina in un groviglio di emozioni, dalla gioia
alla malinconia.
Il mare dʼinverno per te è ...?
Per me è uno spettacolo, con tutto
quell'incresparsi di onde, quei colori così vividi,
così penetranti. E poi è uno spettacolo tutto da
guardare, ci si immerge con gli occhi nei giorni
più bui e tempestosi e in quelli più limpidi e
solari, dove il mare diventa quasi una chimera,
un sogno che ti invita a viverlo con una bella
passeggiata.
Che rapporto hai con la scrittura?
Con la scrittura ho un rapporto molto intimo,
che dura da anni, praticamente da sempre. Mi
piace viverla come una confidenza dell'anima,
un modo per stabilire un contatto interiore. Poi
col tempo è diventato anche un lavoro e
quell'analisi interiore è diventata invece analisi
dei fatti, racconto di notizie, cronaca, quindi
giornalismo. Ma è sempre rimasto un rapporto
fortissimo, con questo doppio ruolo di
raccontare me stesso e il mondo.
Il prossimo viaggio dove sarà?
Il prossimo viaggio? Ultimamente sto
viaggiando poco e allo stesso tempo viaggio
molto spostandomi di pochi chilometri dalla mia
nuova casa. Sono impegnato con il lavoro in
Toscana e non mi muovo tanto da lì, ma mi
sposto per il lavoro di giornalista in tutta la
provincia fiorentina e scopro luoghi fantastici.
Però se dovessi immaginare un nuovo viaggio
all'estero, tornerei con piacere a Lisbona o in
un'altra città del Portogallo. Mi ha colpito quel
fascino di una città antica e stretta tra le sue
viuzze e allo stesso tempo moderna e
innovativa.
INTERVIEW WITH EMANUELE DE LUCIA
Would you mind describing yourself in a few words for our readers?
Hi everyone, I'm Emanuele De Lucia, a journalist who in the past few
years has switched from the paper to an approach with camera and
editing, from words to pictures. I’m from Naples, but almost a year ago I
moved to Tuscany, next to Florence. Again a change, from Vesuvius to
the hills, from a seaside town to a river town. A great little adventure.
#plazamaredinverno Contest: What did motivate you to participate?
The passion for photography or for travel?
Obviously a weekend in a wonderful place like Sorrento is a temptation,
but I found terribly interesting the idea of expressing with an image the
feelings evoked by the sea in winter. So I have participated by exploiting
what is becoming for me, day after day, a real passion. I love collecting
in an image the feelings, the emotions with a photo or a video, and
communicating them with passion.
Let’s talk about the shot that you submitted: tell us of the emotions
tied to that moment. What does that picture mean for you?
That photo has a special meaning, it is linked to one of my recent
journeys back home, in Naples, one of the few walks along the
promenade. Therefore it represents a goodbye, a bond with my land,
with my sea, where even the waves with their comings and goings drag
you in a tangle of emotions, from joy to sadness.
Winter sea for you is ...?
For me it's a show, with the ripple of waves, those colors so bright, so
penetrating. And it's a nice show to watch, you dive with eyes in the
darkest and stormiest days, and in the clearest and sunniest days,
where the sea is almost a fantasy, a dream that invites you to live it with
a nice walk.
What is your relationship with writing?
I have a very intimate relationship with writing that lasts for years,
basically forever. I like to live it as a confidence of the soul, a way to
make an inner contact. Then time after time it also became a job and
that inner analysis has become rather an analysis of the facts, a story of
news, a commentary, and then journalism. But I always kept a very
strong relationship with this dual role of telling myself and the world.
Where your next trip will be?
My next trip? Lately I've been traveling a little and at the same time I
travel a lot moving only a few miles from my new home. I'm busy with
my job in Tuscany and I do not move much from there, but I move for
my work as a journalist in the province of Florence and everytime I
discover fantastic places. But if I had to imagine a new trip abroad, I will
go back with pleasure to Lisbon or another city of Portugal. I was struck
by the charm of Lisbon as an ancient city, squeezed between its narrow
streets and at the same time a modern and innovative one.
Sorrento stands out in the top ten of TripAdvisor "Travelers Choice destinations awards 2014".
Anna De Robbio
Il mare d'inverno è una donna stanca
della violenza.
The sea in Winter is a woman tired of
violence.
Carmen Annicchino
It’s unpredictable. That’s the reason why I love sea in
winter. It can be peaceful, it can be rough. It can be
blue bacause of the colour of a clear sky or it can be
grey because of mirrored clouds.
I love sea in winter because it’s like that person by
whom you can expect everything, good or bad. But
it’s exactly for this quality that you can’t do without it.
Here is my sea, the fascinating promenade of my
city, Naples, the place by which, like the sea in
winter, you can expect everything.
E' imprevedibile. Ecco perché amo il mare in inverno.
Può essere calmo o agitato. Può essere azzurro per il
colore di un cielo azzurro o grigio perché riflette le
nuvole.
Io amo il mare d'inverno perché è come una persona
da cui puoi aspettarti qualsiasi cosa, buona o cattiva
che sia. Ma è proprio per questo che non puoi farne a
meno.
Ecco il mio mare, il lungomare affascinante di Napoli,
la mia città, da cui, proprio come dal mare d'inverno,
puoi aspettarti di tutto
Antonio Pastore
La particolarità di questo posto è che l acqua è talmente
salata che galleggi senza dover nuotare e anche volendo non
riesci a raggiungere il fondo del mare...La giornata poi era
calda,ma eccessivamente ventosa come si vede
dall’increspatura delle onde,inoltre per le tempeste di sabbia
circostanti sollevate dal vento,non era visibile l'orizzonte.
Ellie Reynolds
There is no better place to collect your
thoughts than by the winter sea.
Non c'è posto migliore per raccogliere
le tue idee che il mare d'inverno
The special feature of this place is that the water is so salty
that you can float without having to swim and even if you
want you can’t reach the bottom of the sea ... The day was
hot then, but too windy as you can see from the ruffle of
waves, also for the sand storms raised by the wind, you
couldn’t see the horizon.
mare d’inverno
altri concorrenti
Nadia Musco
"The winter sea refers to melancholic and nostalgic
emotions ... the nostalgia of those swimmers that are crowded
in summer leaves space for an unusual quietness, peace ...
that is, however, a mere illusion ... suddenly a storm will come
because the sea, even in winter, is a whirlwind of
restlessness, of liveliness, agitation, with its incessant
comings and goings is like a man who seeks his inner peace,
unable to find it ever."
"Il mare d’inverno rimanda ad emozioni malinconiche e
nostalgiche…la nostalgia di quei bagnanti che d’estate si
accalcano lasciano spazio ad un’insolita quiete, pace…che
rappresenta, però, una mera illusione…un temporale da un
momento all’altro si scatenerà perché il mare, anche
d’inverno, è un turbinio di irrequietezza, di brio, di agitazione,
con il suo andirivieni incessante è come un uomo che cerca la
sua pace interiore, non riuscendo a trovarla mai. "
Roberto Vella
Winter sea is a whirlwind, it is intense or rather a collision of
waves that triggers a deep peace of mind
Il mare d'inverno è un turbinio intenso, una collisione di onde che
scatenano una pace profonda dei sensi
mare d’inverno
altri concorrenti
Ernestina Dicuonzo
Carolina Napolitano
This picture was taken in via Posillipo – a street heading up to the
top of the district of the same name – and the large building in the
background is Palazzo Donn’Anna, a historic residence.
For some years now, I have been walking around the city when
winter comes, and I have been discovering different views of the
Bay. I think this is due to the fact that I grew up in a town that is a
bit far from the sea; where winter was several degrees colder than in
sea towns and I could only see snow-covered mountains in the
distance. It was a great sight, but it felt like it wasn’t mine. What I
wanted the most was to travel around the world, to go beyond limits
and boundaries in order to find my place to be. Then, I came to
Naples and I “met” the sea. It was my new chance to find my Ithaca
– by the way, I’m still looking for it – but at the same time it was a
weird moment, since I had never liked going to the seaside, maybe
because I am not a good swimmer and I can’t stand crowded
beaches in summer. This is why I prefer going there in winter, when I
look at the waves which open up a wide range of possibilities,
encounters, faces and stories. I found out something: the sea in
winter is inspiring, vibrant. Violent in a positive way. I see my
questions blending in the winter sea foam. Some answers just come
out to the shore. It may be banal, but how could I otherwise
describe such sensations if not using the image of a cold and rough
sea?
In Leggende napoletane, Matilde Serao described the sea in
Posillipo as a place where pain and sorrow can come to an end, as
something created by God as a gift to gifted people – poets or
dreamers. Via Posillipo always reminds me of that passage,
although I know I am not one of those talented dreamers.
Also, I am not a good swimmer yet, but I hope that one day I’ll do
better. In the meantime, I keep going to my place in winter: at least, I
have an excuse to sit and look at the empty boats waiting to set sail
again.
Questa foto è stata scattata in via Posillipo - una strada che si
inerpica fino alla cima del quartiere omonimo - e il grande edificio
sullo sfondo è Palazzo Donn'Anna, una residenza storica.
Da alcuni anni, vado in giro per la città quando arriva l'inverno, e
ho scoperto diversi panorami della baia. Penso che questo sia
dovuto al fatto che sono cresciuta in una città che è un pò lontana
dal mare; dove l'inverno era parecchi gradi più freddo che nelle
città di mare e potevo vedere solo le montagne innevate in
lontananza. Era un grande spettacolo, ma avevo la sensazione che
non mi appartenesse. Quello che volevo di più era viaggiare in
tutto il mondo, andare oltre i limiti e i confini, per trovare il mio
posto. Poi, sono arrivato a Napoli e ho "incontrato" il mare. Era la
mia nuova opportunità di trovare la mia Itaca - a proposito, la sto
ancora cercando-, ma allo stesso tempo è stato un momento
strano, dal momento che non mi era mai piaciuto andare al mare,
forse perché io non sono una buona nuotatrice e non posso
sopportare le spiagge affollate in estate. Questo è il motivo per cui
preferisco andarci in inverno, quando guardo le onde che aprono
una vasta gamma di possibilità, incontri, volti e storie. Ho scoperto
una cosa: il mare d'inverno è stimolante, vibrante. Violento in modo
positivo. Vedo le mie domande mischiarsi nella schiuma del mare
d'inverno. Alcune risposte sono appena uscite a riva. Può essere
banale, ma come potrei descrivere altrimenti queste sensazioni se
non si usa l'immagine di un mare freddo e agitato?
In Leggende napoletane, Matilde Serao descrisse il mare di
Posillipo come un luogo in cui il dolore e la disperazione possono
finire, come qualcosa creato da Dio, come un dono a persone di
talento - poeti o sognatori. Via Posillipo mi ricorda sempre di quel
passaggio, anche se so che non sono uno di quei sognatori di
talento. Inoltre, io non sono ancora una buona nuotatrice, ma
spero che un giorno sarò più brava. Nel frattempo, continuo a
andare al mio posto in inverno: almeno, io ho una scusa per
sedermi e guardare le barche vuote in attesa di navigare
nuovamente.
Il mare d'inverno ha i colori freddi come il gelo e i
pensieri caldi come l sole.
Winter sea has cool colors such as frost and warm
thoughts as the sun.
mare d’inverno
altri concorrenti
Elsa Veiga
My true sea. My sea, my true sea, is the north sea where all my dreams
are real and where I can fall in love. There I grew up and there I knew pain
but above all, I was a happy woman. You loved me and I just thought
about our life, our happiness and our future.
The first days in the coast sun was shinning and the promises are the
most important words that I wanted listen but then, the next days, I only
wanted listen the sound of the sea in the winter, when you were sweet
and loving.
Now when I go to the north sea, I remember your eyes but not your words
–curiously- those that you said to me while we could smell the foam of
the sea. he sounds and smells were what made us to love us. I think they
were the happiest moments of my life. Then, ice cold, we got into a
restaurant and we continued watching the sea but without fear, taking us
hands like two fools in love.
Now I can not visit those restaurants and when I hear the sound of the
ocean shiver. I only wish we were back there among the rocks, our eyes
full of white and sky blue, gray rain. I wish I could. I hope you never
forget me, I will never forget you.
I know you loved me but it was not enough. We heard the sound of the
sea at night and we slept thinking about walking along the sea the next
day despite the storm that lashed the coast.
They were better times and I loved that way you can only love once in life
when youth is all that matters. Right? I know you felt the same and that's
why I write these words and send you the photo where you immortalised
me.
Il mio vero mare
Il mio mare, il mio vero mare, è il mare del nord,
dove tutti i miei sogni sono reali e dove posso
innamorarmi. Ci sono cresciuta e lì ho conosciuto
il dolore, ma, soprattutto, ero una donna felice. Tu
mi amavi e ho appena pensato alla nostra vita, la
nostra felicità e il nostro futuro.
I primi giorni sulla costa il sole splendeva e le
promesse erano le parole più importanti che avrei
voluto ascoltare, ma poi, nei giorni successivi,
volevo solo ascoltare il rumore del mare in inverno,
quando eri dolce e amorevole.
Ora, quando vado al mare del nord, ricordo i tuoi
occhi, ma non le tue parole -stranamente- quelli
che mi hai detto, mentre si sentiva l'odore della
schiuma del mare. I suoni e gli odori erano ciò che
ci ha fatto amare. Penso che siano stati i momenti
più felici della mia vita. Poi, con un freddo che si
congelava, siamo entrati in un ristorante e
abbiamo continuato a guardare il mare, ma senza
paura, tenendoci le mani come due pazzi
innamorati.
Ora non posso visitare quei ristoranti e quando
sento il rumore dell'oceano rabbrividisco. Vorrei
solo che fossimo di nuovo lì tra le rocce, gli occhi
pieni di cielo bianco e blu, di pioggia grigia. Come
vorrei che fosse possibile. Spero che non mi
dimenticherai mai, io non ti dimenticherò mai.
So che mi amavi, ma non è stato sufficiente.
Abbiamo sentito il rumore del mare di notte e
abbiamo dormito pensando di camminare lungo il
mare il giorno dopo, nonostante la tempesta che
colpì la costa.
Erano tempi migliori e ho amato come si può
amare solo una volta nella vita in cui la gioventù è
tutto ciò che conta. Giusto? So che tu provavi lo
stesso e questo è il motivo per cui scrivo queste
parole e ti mando la foto che mi hai scattato.
Debbie Sewter
mare d’inverno
altri concorrenti
pink room
for a soft, sweet hug.
blue room
for a peace of mind and spirit.
green room
for a nature and brightness in the name of the eco philosophy.
L’oceano. Con la sua solita calma, Sara (dell'associazione viticoltori di Sonoma) mi ha prontamente offerto di aiutarmi nel
fissare alcuni appuntamenti in cantine della zona, nella Sonoma Valley, che si trova a competere con la più nota Napa Valley,
anch'essa nel nord della California. Così, durante il mio viaggio per scoprire il segreto del successo dei vini californiani ho
voluto confrontare le due aree tra di loro dopo aver affittato una stanza e una macchina. I tour a Sonoma mi hanno fatto guidare
per ore su strade ripide e non sempre coperte dal GPS, ma non dimenticherò mai quel paesaggio ... L'oceano in inverno, con la
sua brezza penetrante, la nebbia, le colline sullo sfondo. L'oceano! Non è il nostro mare, un paesaggio diverso, con diverse
sfumature, linee, colori, odori, sensazioni. Un'altra emozione, un'altra avventura, altre impressioni, pensieri, ricordi, note, suoni,
rumori, immagini. Non so quante foto ho scattato, penso che il mio obiettivo era esclusivamente di portare a casa un pezzo di
questo mare, invano naturalmente, anche perché io non sono esattamente appassionata di fotografia. Scatto delle foto, ma
preferisco guardare i luoghi con i miei occhi, invece di farlo attraverso uno schermo. Un paesaggio, una vista, è buono nel suo
insieme, in quel contesto, in quel momento, perché dovrei filtrare il mio punto di vista, guardando attraverso una lente? So che
gli amanti della fotografia saprebbero portare più di un motivo valido, ma per me l'immagine è un elemento descrittivo; come
blogger ho solo bisogno di mostrare ciò che scrivo, per completare le mie storie, forse in modo più efficace. Sia chiaro: io amo
le belle immagini e apprezzo quest'arte, ma non mi piace vivere dietro uno schermo, preferisco andare dentro gli scenari; una
foto non può rappresentare un'esperienza, può solo aiutare a ricordarla! L'oceano!
The ocean! With her usual calm, Sara (Sonoma vintners association) promptly offered to help me in setting up some appointments
at wineries in the area, in Sonoma Valley, where they compete with the better known Napa Valley, both in the north of the notorious
California.
So, during my journey to discover the secret of the success of Californian wines I wanted to compare the two areas with each other
after having rented a room and a car. The Tours in Sonoma made me drive for hours on steep roads and not always covered by the
GPS but I will never forget that landscape...
The ocean in winter, with its penetrating breeze, the fog, the hills in the background. The ocean!
It is not our sea, a different landscape with different shades, lines, colors, smells, sensations. Another emotion, another adventure,
other impressions, thoughts, memories, paneling, notes, sounds, noises, images.
I do not know how many pictures I took, I think that my goal was exclusively to bring home a piece of it, in vain of course, also
because I'm not exactly fond of photography. I do take photos, but I prefer to look at the places with my own eyes instead of doing
that through a screen.
A landscape, a view, is good as a whole, in that context, at that time, why should I filter my point of view looking through a lens? I
know that photo lovers would bring more than one valid reason but for me the picture is a descriptive element; as a blogger I only
need to show what I write, to complete my stories, perhaps more effectively. Let me be clear: I love beautiful pictures and I
appreciate this art, but I do not like living behind a screen, I prefer go into the scenarios; a picture cannot represent an experience, it
can only help you remember!
The Ocean!
Chiara Giorleo
mare d’inverno
altri concorrenti
Paola Campana
I often go to the sea in winter, it has a mysterious charm, sometimes it's gentle, sometimes it's stormy. I sit there at a short
distance from the shore, where you can scrutinize it and listen to it in all its majesty.
It's 3. 30 pm, it's a sunny day and a bit later I can see a little boat swaying, probably an old man over there has decided to
go fishing in this cold afternoon. Today the sea is so kind that seems to tell of its destiny and its beauty. There is Dago with
me, my little dog, who likes running around on the beach and chasing each pigeon that lands there to find a bit of food. He
always pulls my pants when I'm sitting, because he wants me to get up and play with him. We play to run around each
other, I throw him the ball and he gives it back to me. In summer he also throw himself in the water, he likes the sea and he
likes swimming and playing with me. But today it's cold and he has to wait another few months for his swim. We spend
the last hours of the afternoon to watch the beautiful colors of the sunset. He crouched beside me while gently caressing
his head while he looks at the sea with his sly eyes and I look at that immense spectacle of nature too, and I think how
lucky I am to be able to enjoy the immense beauty of the sea, nature and life in general. I leave the beach with a little
wisdom, and a bit more of hope, we leave as we came, even better than before. Goodbye brother sea, goodbye to you as
every time you give me a different emotion.
Mi reco spesso al mare in inverno, ha un fascino misterioso, talvolta è docile, altre volte burrascoso. Mi siedo li a poca
distanza dalla riva, dove è possibile scrutarlo e ascoltarlo in tutta la sua maestosità. Sono le 15 30 del pomeriggio, è una
giornata soleggiata e di li a poco intravedo una piccola barchetta ondeggiare, probabilmente un vecchio laggiù ha deciso
di dedicare questo freddo pomeriggio alla pesca. Oggi il mare è così cortese che sembra raccontarmi del suo destino e
della sua bellezza. A farmi compagnia c’è Dago, il mio piccolo cane, che si diverte a scorazzare sulla spiaggia ed inseguire
ogni singolo piccione che atterra li a cercare un po’ di cibo. Lui viene sempre a tirarmi i pantaloni quando sono seduta ,
perché vuole che mi alzi e giochi con lui. Giochiamo ad inseguirci l’un con l’altro, gli lancio la palla e lui me la riporta.
D’estate si butta anche in acqua, gli piace il mare e si diverte a nuotare e giocare insieme a me. Ma oggi fa freddo e per il
bagno bisogna aspettare ancora qualche mese. Trascorriamo le ultime ore del pomeriggio a osservare gli splendidi colori
del tramonto. Lui accucciato accanto me mentre gli accarezzo dolcemente la testina con occhi sornioni guarda il mare ed
io più di lui incantata da quell’immenso spettacolo della natura, penso a quanto sono fortunata a poter godere
dell’immensa bellezza del mare, della natura e della vita in generale. Abbandono la spiaggia con un po’ di saggezza , e un
po’ di speranza in più, ce ne andiamo come siamo venuti, anzi meglio di prima. Arrivederci fratello mare, arrivederci a te
che ogni volta ci regali un emozione diversa.
mare d’inverno
altri concorrenti
Vittorio Di Gioia
Un severo insegnante, che sbatte il
pugno su una cattedra traballante,
quella della mia coscienza. Il mare
dei giorni più freddi, ha
l’imbarazzante potere di conoscere
perfettamente le mie paure, i miei
turbamenti. Ad ogni onda infranta,
corrisponde esattamente un mio
ripensamento, un mio
rinsavimento. Spesso mi domando
se sono io a cercar lui, per un
sadico bisogno di essere
richiamato all’ordine, del discente
che sa di aver sbagliato, ma che
necessita di qualcuno che glielo
faccia notare. Oppure è lui, il
grande saggio, che sembra battere
precisamente dove la mia
necessità cerca di arrivare: alla
prima onda, è come se mi
guardasse, mi affrontasse. Alla
seconda mi chiede cosa cerco da
lui, cosa sia venuto a fare al suo
cospetto. Alla terza passa
all’offensiva, non aspetta la mia
risposta, lui già conosce cosa avrei
da dire. Severo, quanto solenne:
non ammette alcun errore, e lo
ripete sempre con uguale intensità,
in un tumulto di spirito, in un
infrangersi di “avresti dovuto”, che
mi riducono puntualmente a
guardarlo, per poi abbassare la
testa, trovando rifugio dietro una
lavagna quanto mai solida, quella
delle mie inesistenti scusanti.
A stern teacher, slamming his fist on a
shaky desk, the desk of my conscience.
The sea of the coldest days, it has the
power to know perfectly my embarassing
fears, my anxieties. For every wave
shattered, there is an afterthought, a
recovery of mine. I often wonder if I have
to look for him, for a sadistic need to be
reproached, as a learner who knows he
was wrong, but needs someone to make
you notice him. Or itʼs the sea, the great
wise, that seems to beat precisely where
my need tries to get: the first wave, itʼs as
if he is looking at me, he is addressing me.
After the second wave he asks me what
I'm looking for, what I am doing before
him. After the third wave he is on the
offensive, he is not waiting for my answer,
he already knows what I would have to
say. Strict and solemn at the same time he
does not admit any error, and repeats it
again with the same intensity, in a tumult
of spirit, in a break of "you should have". I
always try to see him, and then I lower my
head, finding refuge behind an extremely
solid blackboard, the blackboard of my
non-existent excuses.
mare d’inverno
altri concorrenti
to start your day in the best way.
Via Fuorimura, 3
80067 Sorrento (Napoli) - Italy
Tel: +39 081.8782831 - Fax: +39 081.8073942
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