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Censimento_delle_cave_dismesse_(ad_esclusione_delle

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Censimento_delle_cave_dismesse_(ad_esclusione_delle
CENSIMENTO DELLE CAVE DISMESSE
(AD ESCLUSIONE DELLE
CAVE
DI ARDESIA) SUL TERRITORIO DELLA
REGIONE LIGURIA
Fasi della ricerca
• Ricostruzione quadro storico attraverso
la consultazione archivi regionali
• Verifica censimenti sul terreno
acquisizione nuovi dati
• Elaborazione dati raccolti
• Valorizzazione/aggiornamento archivio
regionale
Analisi dei censimenti disponibili.
Le prime schede analizzate sono relative alla L.R. 30 Dicembre 1993 n. 63 e sono aggiornate al
1994. Le cave censite in queste schede sono suddivise per province e indicate con una sigla
costituita da numero progressivo e lettere della provincia (Es. 1 IM, 2 IM….1 SV, 2 SV…). La prima
pagina delle schede riporta la localizzazione della cava su stralcio C.T.R. scala 1:10.000 ma non vi
sono punti di riferimento con coordinate. Per collocare le cave nel GIS è stato quindi necessario
avvalersi dell’aiuto delle ortofotocarte della Regione Liguria.
Da queste schede sono state individuate tre categorie di cave:
•cave attive
•cave sospese
•cave previste
dati in seguito confrontati con il Piano Territoriale delle Attività Estrattive 2008 sc. 25000 e aggiornati
con la consulenza della Regione, per capire quali effettivamente di queste cave sono attive
attualmente e quali tra i poli previsti dal P.T.C.P. sono stati effettivamente autorizzati e attivati.
Mappatura delle cave
corrispondenti alle
schede del 1994
Le schede del 1994 forniscono altri
dati come:
•dati amministrativi;
•dati urbanistico ambientali;
•dati sul materiale;
•dati sulla coltivazione;
•dati vari sugli aspetti economici;
la viabilità; gli aspetti
idrogeologici, geomorfologici e
vegetazionali;
•sistemazione finale del sito e
note.
Questi dati sono stati informatizzati
in tabelle da collegare al GIS
Trasposizione delle informazioni georeferenziate su base
GOOGLE MAP
Problemi riscontrati
Durante questa prima fase di lavoro sono state riscontrate delle
incongruenze nella collocazione delle cave. In alcuni casi per la scarsa
visibilità dell’ortofotocarta, laddove i siti coincidono con zone in ombra; in
altri casi le ortofoto hanno evidenziato un errato posizionamento.
Esempio:
02 SV: cava Bosco, località Bosco, comune di Albenga (SV)
Stralcio C.T.R. riportato nella scheda di censimento e ortofoto (sc. 1:10.000).
La cava ricade all’interno di serre mentre uno scavo è visibile poco più a
monte sulla sponda destra del fiume Centa.
Elenco cave per province e schede 1989
In un secondo momento sono stati forniti dalla Regione gli elenchi
delle cave censite suddivisi per province e le schede statisticoconoscitiva sulle attività di cava datate 1989.
Per prima cosa è stata verificata la corrispondenza tra queste e le
cave del 1994. Le differenze sono state inserite nel GIS come ‘cave
inattive’.
Mappatura del confronto censimenti 1989/1994
in giallo le differenze
Censimento Cave – Prov. di IMPERIA
L’elenco annota 79 cave di cui 18 sono riconducibili alle schede del 1994, 13 sono cave di ardesia in
galleria (comuni di Molini di Triora e Triora), 5 non sono localizzabili in quanto manca la scheda con i
riferimenti cartografici.
Oltre alle 22 cave mappate con le schede del 1994, sono state aggiunte 40 cave che dovrebbero
essere allo stato attuale inattive. Per molte di queste cave la posizione è da verificare in loco in quanto
le coordinate riportate su CTR e Ortofoto non trovano riscontro visibile. Inoltre alcune cave sono
indicate nella stessa posizione.
Censimento Cave – Prov. di SAVONA
L’elenco annota 204 cave di cui 38 sono
riconducibili alle schede del 1994, 8 non
sono localizzabili in quanto manca la
scheda con i riferimenti cartografici.
Oltre alle 45 cave mappate con le schede
del 1994, sono state aggiunte 158 cave
che dovrebbero essere allo stato attuale
inattive. Per molte di queste cave la
posizione è da verificare in loco in
quanto le coordinate riportate su CTR e
Ortofoto non trovano riscontro visibile,
oppure coordinate e ctr non
corrispondono tra loro, o ricadono fuori
dai confini del comune di appartenenza.
Inoltre alcune cave sono indicate nella
stessa posizione.
Censimento Cave – Prov. di
GENOVA
L’elenco annota 248 cave di
cui 117 sono cave in ardesia
in galleria - la maggior parte
sono situate nei comuni di
Lorsica (30), Moconesi (25),
Orero (29), Uscio (8) - 34 sono
riconducibili alle schede del
1994, 18 non sono localizzabili
in quanto manca la scheda
con i riferimenti cartografici, o
mancano le coordinate o
coincidono con altre cave.
Oltre alle 37 cave mappate
con le schede del 1994, sono
state aggiunte 79 cave che
dovrebbero essere allo stato
attuale inattive. Per molte di
queste cave la posizione è
da verificare in loco in
quanto le coordinate
riportate su CTR e Ortofoto
non trovano riscontro visibile,
oppure coordinate e ctr non
corrispondono tra loro, o
ricadono fuori dai confini del
comune di appartenenza.
Inoltre alcune cave sono
indicate nella stessa
posizione.
Censimento Cave – Prov. di LA
SPEZIA
L’elenco annota 115 cave di cui
5 sono indicate come cave in
galleria, 27 sono riconducibili
alle schede del 1994, 20 non
sono localizzabili in quanto
manca la scheda con i
riferimenti
cartografici,
o
mancano le coordinate o
coincidono con altre cave.
Oltre alle 27 cave mappate con
le schede del 1994, sono state
aggiunte
63
cave
che
dovrebbero essere allo stato
attuale inattive. Per molte di
queste cave la posizione è da
verificare in loco in quanto le
coordinate riportate su CTR e
Ortofoto non trovano riscontro
visibile, oppure coordinate e ctr
non corrispondono tra loro, o
ricadono fuori dai confini del
comune
di
appartenenza.
Inoltre alcune cave sono
indicate nella stessa posizione.
Cave autorizzate e cave dismesse.
Una volta ottenuto un quadro generale ed esaustivo della distribuzione delle cave sul territorio ligure si è cercato di
raggrupparle in due categorie: cave autorizzate e cave dismesse. Le prime sono state escluse dal censimento in quanto
l’estrazione di materiale è in corso oppure momentaneamente in sospeso. In alcune la coltivazione è esaurita ed è già
previsto un recupero mediante ricomposizione del sito.
Le cave dismesse sono i siti estrattivi che hanno effettivamente cessato la loro attività e di cui si è verificato lo stato
attuale, al fine di poter fare delle proposte di recupero dove è necessario.
Il numero di cave dismesse presenti sul territorio ligure è pari a circa 4 volte quelle autorizzate.
Le cave dismesse sono state divise in categorie a seconda del loro stato attuale.
Molte sono le cave di piccole dimensioni che risultano ormai non più visibili perché
abbandonate da decenni e quindi rinaturate spontaneamente.
Le cave in prossimità di centri urbani, soprattutto nei comuni rivieraschi, sono state
inglobate nell’abitato, occupate da nuove costruzioni residenziali o da parcheggi.
Alcuni siti estrattivi conservano impianti di frantumazione e quindi prosegue la
produzione di inerti mediante la lavorazione di materiale estratto in altro luogo. Altri
hanno conservato la loro connotazione di aree industriali e sono stati occupati da
capannoni industriali.
Le cave abbandonate sono quelle (poche) dove concentrare
l’attenzione e il recupero. Gli interventi possibili e
auspicabili si possono sintetizzare in:
•riempimento totale per recupero paesisitico-ambientale
•riempimento parziale per recupero paesistico-ambientale
•nuova attività di coltivazione
•stabilizzazione e consolidamento struttura di versante
•riutilizzo fini agricolo-boschivi
•riutilizzo fini residenziali
•riutilizzo per servizi
•risarcimenti e miglioramento vegetazione
In particolare, in questi siti dismessi ove non è opportuno un riutilizzo a fini residenziali,
artigianali o di servizio, né una ripresa della coltivazione, è auspicabile uno specifico
intervento normativo della Regione volto a prescrivere il ripristino ambientale e favorire una
rapida rinaturalizzazione, mediante la ricomposizione geomorfologica del versante con il
conferimento controllato di materiali inerti provenienti da scavi, demolizioni e sterri,
conseguendo così un duplice beneficio ambientale.
P 81 SV Cava del Colle, Borgio Verezzi (SV)
Una delle forme più idonee di riutilizzo ove vi siano
emergenze naturalistiche o storico-culturali è quella a
scopo turistico. Molte cave conservano testimonianza
delle loro attività e quindi essere esempi di archeologia
industriale. In altre situazioni i fronti o le scarpate di
cava possono essere sede di affioramento di beni
geologici, mineralogici, geomorfologici, paleontologici:
ad esempio strutture sedimentarie o tettoniche,
giacimenti di fossili o di minerali, litotipi o morfotipi
sepolti e così via. In questi casi il sito può diventare un
luogo di osservazione scientifica e di divulgazione
didattica.
P 08 GE-2 Cava Molinetto nel comune di Arenzano (GE)
Molte delle superfici dismesse dall’attività estrattiva
hanno continuato a essere aree industriali. Questo
utilizzo è conveniente soprattutto nelle zone
fortemente urbanizzate e a forte densità abitativa,
perché consente di risparmiare sulle spese di
allestimento e di localizzazione ma anche sul
consumo dello spazio.
Quando la cava si trova in una particolare situazione di pregio, magari a pochi passi dal mare,
sulla costa, forte è la tentazione di attuare una trasformazione di tipo urbanistico….
P 23 SV Cava delle Arene Candide, Finale Ligure (SV)
CENSIMENTO DELLE CAVE DISMESSE (AD ESCLUSIONE DELLE
ARDESIA) SUL TERRITORIO DELLA REGIONE LIGURIA
Grazie per l’attenzione
CAVE DI
Fly UP