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Laura Bolognesi
Tutto quello che la Costituzione non dice Finalmente dopo tre lunghe settimane di duro lavoro, manca soltanto andare a ritirare lo stipendio e poi potro’ godermi in santa pace un week-end in assoluta tranquillita’; magari andro’ nella baita che ho in montagna: io, la natura e un bel libro. Ma si’, mi giovera’ dell’aria fresca. E mentre fantastico sul venturo e rilassante week-end prendo il numerino della banca, entro in quei varchi che controllano se hai addosso armi, quelle cose seccanti a norma di legge. Bah, sono un vecchio avvocato: cosa mi porto, una pistola in banca? Inaudito. Capperi! Davanti a me ci saranno almeno 35 numeri. Aspettero’. Mi siedo su quelle scomode sedie plasticose, in attesa del mio turno. Accanto a me una decrepita signora dall’aria altolocata, con troppo rossetto sbavato sui denti; dalla parte opposta, un sordido imbianchino appena uscito dal lavoro, si direbbe. Detesto i luoghi pubblici, cosi’ caotici e disordinati. Guardo le ingiallite riviste su un tavolino e, oltre alle noiose e odiose riviste di gossip scorgo una copia della Costituzione, forse la lettura piu’ interessante. Sfoglio le pagine e mi soffermo a leggere un articolo che parla delle violazioni del codice penale. Poi ad un tratto un trambusto si dirama dalle parti dell’ingresso: quando si dice la coincidenza...! Un uomo smilzo in calzamaglia e passamontagna -- che non e’ Peter pan - piomba nella sala. Pochi secondi di silenzio, ed il panico si irradia sul volto di ognuno: Ha una pistola. Lo sapevo: quegli inutili e fastidiosissimi aggeggi non sono nemmeno efficienti nel rivelare una pistola e quelle stupide e incapaci addette ai prelievi non sanno nemmeno premere il solito ed evidente pulsante rosso di allarme... una azione cosi’ semplice. Quel palese imbranato del ladro si muove bruscamente fra la gente stringendo con mano sudaticcia la sua pistola e puntandola sul volto di ogni presente. Mentre preleva palate di soldi, e a me fra poco viene l’artrite a tenere le mani alzate, un uomo tenta di fare l’eroe, guadagnandosi una pallottola in una gamba: astuto il ragazzo a gettarsi su un uomo armato. Bene, ora sono tutti doppiamente spaventati, la donna con il rossetto spalmato sulla faccia mi sviene addosso, gemendo. Ecco, ci mancava la signora da soccorrere. E ora, le sirene spiegate della Polizia! Un minimo di furbizia: il ladro le sentira’ e tentera’ di scappare! Ma sono l’unico a intuirlo? Il rapinatore e’ accanto a me e cerca una via di fuga; mi prende come ostaggio. La Polizia e’ fuori dalla banca, pronta a balzare all’interno. Oh no, non prendere me, prendi la donna col rossetto! Il ladro minaccia di uccidermi: “Non sparate o lo faccio fuori”! sbraita ai poliziotti, i quali restano impietriti. “Ma cavolo, fate qualcosa! Soccorretemi! Io voglio solo passare il mio week-end in santa pace e invece mi ritrovo qui rinchiuso in una banca che odora di lattice e sudore, con un uomo sanguinante, una donna troppo truccata convinta di avere un infarto, tanti uomini e donne immobili a fissare la situazione, e questo depravato che mi punta una pistola”! Il panico inizia a crescere dentro di me: potrei morire da un momento all’altro. Ed ecco, un poliziotto cretino spara al rapinatore, per giunta nemmeno sfiorandolo! E ovviamente, il depravato, spaventato, con un elementare ‘click’ fa scattare il grilletto... Io, quello che non aveva intenzione di entrare e vivere personalmente le situazioni descritte negli articoli della Costituzione, adesso sono qui disteso sul freddo marmo bianco ad ascoltare il mio respiro che pian piano svanisce. Sono dentro una bara. Una bara? Io volevo essere cremato! Ah, mia moglie... Una bara di mogano, una oscena giacca regalata da mia zia, delle calendule, che io, per giunta, detesto, due metri sotto terra, mentre poco piu’ in alto mia moglie e mia suocera discutono sulla rapina. A quanto pare il rapinatore non e’ stato beccato. Stupidi poliziotti, stupida Costituzione, io sono costretto a stare chiuso qui dentro mentre il mio assassino scorazza per qualche bella isola con un mucchio di soldi, anche miei. La denuncia, la ricerca del ladro, e le varie sentenze dureranno una eternita’ e non porteranno ad alcuna conclusione. La Costituzione mi ha chiaramente deluso. Io sono morto e non posso nemmeno chiamare un avvocato. Queste leggi, queste norme, e tutti gli articoli: impossibili da ricordare e decifrare. Se il ladro e’ riuscito a scappare a un branco di poliziotti, e a violare la Costituzione, io saro’ in grado di evadere da questa prigione lignea? Laura Bolognesi