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Diapositiva 1 - Il Cerchio Gruppoanalisi
NO8DO è il motto e il logotipo del comune di Siviglia (Spagna). … un rocchetto di filo (in castigliano, madeja) contenuto entro due sillabe in stampatello maiuscolo, formando così il rebus "NO8DO". Si legge "no-madeja-do", a rappresentare l'espressione sivigliana "NO ME HA DEJADO", NON MI HA ABBANDONATO. Dott. Bruno Chipi INTRODUZIONE ALLA GRUPPOANALISI CENNI STORICI e PROSPETTIVE FUTURE La parola GRUPPO e la sua ETIMOLOGIA GRUPO (sp.) – GRUPE (fr.) – GROUP (ing.)… CRUP – KRUPPA - KLUPKO - KRIUPA – KRUPEN – CROPPA KROPT –KRUPPEL … (or. celtica, germanica, scandinava …) riunire – ammassare - stringere insieme – contrarre – agglomerare … gomitolo – nodo/groppo - protuberanza - gozzo – mucchio – ammasso – morsa – intreccio – storpio – sacchetto pieno di monete … La parola GRUPPO e i suoi significati [grùp-po] s.m. 1 Insieme di persone o cose distinte ma riunite in un unico complesso: g. di giovani, di case; entrare in g. La parola GRUPPO e i suoi significati Insieme di persone tra loro collegate da interessi comuni: g. sportivo; un g. di potere || 2 g. parlamentare, insieme di parlamentari appartenenti allo stesso partito altrimenti iscritti al gruppo misto | g. di lavoro, insieme di persone che collaborano a uno stesso progetto | lavoro di g., svolto collegialmente | foto di g., che ritrae un insieme omogeneo (amici, una classe, una famiglia ecc.) La parola GRUPPO e i suoi significati ripartizione in base a categorie di appartenenza: g. di vertebrati || g. 3 nel l. scient., chimico, nel sistema periodico degli elementi di Mendeleev, insieme di elementi che manifestano proprietà chimiche simili | g. sanguigno, in biologia, categoria in cui si suddividono gli individui della specie umana secondo le caratteristiche del sangue La parola GRUPPO e i suoi significati Insieme di società controllate da uno o più soggetti tramite il possesso della maggioranza del loro capitale sociale: g. finanziario, 4 econ. industriale; società del gruppo X La parola GRUPPO e i suoi significati Insieme di elementi tecnologici fra loro collegati: il g. motore di un 5 frigorifero || g. elettrogeno, l'insieme di un motore e di un generatore elettrici La parola GRUPPO e i suoi significati sport. Il grosso dei concorrenti di una gara, spec. nel ciclismo, quando procedono tutti insieme: staccare il g. 6 La parola GRUPPO e i suoi significati Formazione organica destinata ad attività speciali: il g. di pronto 7 mil. intervento La parola GRUPPO e i suoi significati Rappresentazione artistica di un insieme di cose o persone: g. scultoreo 8 RADICE SOCIOLOGICA NELL’800 I SOCIOLOGI APPROFONDISCONO LO STUDIO SUI GRANDI GRUPPI, LE LORO DINAMICHE E LE STRUTTURE IN CUI AGISCONO; ALL’INIZIO CON CONCETTUALIZZAZIONI IDEALISTICHE, POI SEMPRE PIU’ PRAGMATICHE NEL TENTATIVO DI INTERROGARE L’INDIVIDUO E LA COLLETTIVITA’. RADICE TERAPEUTICA L’USO E IL VALORE DATO AL GRUPPO COME CONTESTO E PROMOZIONE TERAPEUTICA SI PERDE NELLA STORIA. AGLI INIZI DEL 900 PRIME ESPERIENZE SISTEMATIZZATE E PROGRESSIVAMENTE TEORIZZATE FINO ALL’ATTUALE PSICOTERAPIA ANALITICA DI GRUPPO Sigmund FREUD (6/5/1856 - 23/9/1939) L’interesse di Freud per la psicologia collettiva è rintracciabile in numerosi scritti anche se le sue ipotesi sono fondamentalmente delineate in due lavori: TOTEM E TABÙ (1913) PSICOLOGIA DELLE MASSE E ANALISI DELL’IO (1921) DA TENERE INOLTRE PRESENTI LA MORALE SESSUALE CIVILE (1908) CONSIDERAZIONI ATTUALI SULLA GUERRA E SULLA MORTE (1915) L’AVVENIRE DI UN’ILLUSIONE (1927) IL DISAGIO DELLA CIVILTA’ (1929) Afferma il primato dell’individuo sul gruppo e sul sociale L’OGGETTO PREVALENTE DELL’INTERESSE DELLA PSICOANALISI È L’INDIVIDUO FREUD “L’ESSENZA PIU’ PROFONDA DEGLI ESSERI UMANI E’ COSTITUITA DALLE PULSIONI” “… LE PULSIONI MIRANO AL SODDISFACIMENTO DI CERTI BISOGNI PRIMARI” FREUD “… IL SINGOLO UOMO CERCA IL SODDISFACIMENTO DEI PROPRI MOTI PULSIONALI MA SOLO RARAMENTE RIESCE A PRESCINDERE DALLE RELAZIONI CON ALTRI INDIVIDUI. NELLA VITA DEL SINGOLO L’ALTRO È SEMPRE PRESENTE, COME MODELLO, COME OGGETTO, COME NEMICO, SOCCORRITORE, E PERTANTO LA PSICOLOGIA INDIVIDUALE È ANCHE FIN DALL’INIZIO, PSICOLOGIA SOCIALE …” “Psicologia delle masse e analisi dell’Io” (1921) … MA LA VISIONE STRETTAMENTE PULSIONALE DELL’UOMO GLI IMPEDISCE DI ATTRIBUIRE AI GRUPPI UN’INDIPENDENZA PROCESSUALE E STRUTTURALE, DIVERSA DA QUELLA CHE SI PUÒ OSSERVARE NEGLI INDIVIDUI. LA SOCIALIZZAZIONE È L’EFFETTO SECONDARIO DELLE TRASFORMAZIONI DELLA PULSIONE ORIGINARIA INFANTILE FREUD LA COSTITUZIONE DELLA CIVILTA’ ESIGE DA OGNI INDIVIDUO LA RINUNCIA AL PIENO SODDISFACIMENTO PULSIONALE FREUD LA SOCIALIZZAZIONE È VISTA COME UN PROCESSO RISCHIOSO NEL QUALE LA POSSIBILITÀ DI UN INDIVIDUO DI SODDISFARE I PROPRI DESIDERI È CONTRAPPOSTA ALLE NECESSITÀ SOCIALI … FREUD LA SOCIETA’ SI FONDA ED HA ORIGINE DALL’INDIVIDUO IL GRUPPO E’ DUNQUE UNA SORTA DI COROLLARIO DELL’INDIVIDUO FREUD SUBLIMAZIONE QUELL’INSIEME DI PROCESSI MEDIANTE I QUALI LA TENDENZA SESSUALE ABBANDONA LA SUA META INIZIALE RIVOLTA AL PIACERE E NE ACCETTA UN’ALTRA CHE NON DEVE ESSERE CHIAMATA SESSUALE MA SOCIALE … L’INDIVIVIDUO E IL GRUPPO … FREUD NON CREDE CHE IL GRUPPO ESISTA IN QUANTO ENTITA’ AUTONOMA … L’INDIVIVIDUO E IL GRUPPO CREDE CHE IL GRUPPO SIA UNA CREAZIONE ARBITRARIA DELLA MENTE INDIVIDUALE FREUD IL GRUPPO E’ UN MEDIATORE TRA LA PULSIONE ORIGNARIA E LA SOCIETA’ CIVILE FREUD NON ESISTONO PRIMITIVI ISTINTI SOCIALI FREUD IN SINTESI FREUD NEGA LA SPECIFICITA’ DEL GRUPPO COME ENTITA’ AFFERMA CHE LA COSTITUZIONE DEL GRUPPO HA UNA SPIEGAZIONE PSICOANALITICA FREUD RIFERENDOSI A LE BON (Psicologia delle folle 1885) E A McDOUGALL (La mente del gruppo - 1925) FREUD SOSTIENE CHE … OSSERVANDO UN GRUPPO E’ VERO CHE SEMBRA … SIA DOTATO DI ISTANZE PROPRIE (ANIMA COLLETTIVA O MENTE DEL GRUPPO) ESERCITI INFLUENZA SUI SINGOLI PER ADATTARLI AD ESSO (SUGGESTIONE) CHE TRA I COMPONENTI DEL GRUPPO SI ISTAURINO RAPPORTI DI PARTICOLARE UNIFORMITA’ (CONTAGIO) FREUD FREUD NON E’ D’ACCORDO CHE TALI FENOMENI SIANO SPIEGATI DA UNA PSICOLOGIA DELLA COLLETTIVITA’ FREUD TUTTO E’ SPIEGABILE CON LA PSICOLOGIA DELL’INDIVIDUO E DA FENOMENI CHE HANNO ORIGINE NELL’INDIVIDUO STESSO E NELLE SUE RELAZIONI FREUD E’ L’EROS (LA LIBIDO) LA PULSINE PRIMARIA CHE E’ VOLTA AL LEGAME IPOTIZZA CHE DA QUESTA IL GRUPPO TRAGGA LA SUA ORIGINE FREUD … E COME ESEMPI PRENDE CHIESA ED ESERCITO DUE “FORMAZIONI SOCIALI” MOLTO DIVERSE MA CON MOLTE CARATTERISTICHE IN COMUNE HANNO UN CAPO e IL CAPO E’ AL DI SOPRA DELLE PARTI FREUD … CHIESA ED ESERCITO … IL CAPO HA PER CIASCUN INDIVIDUO LO STESSO NTERESSE IN NOME DI UN INTERESSE COMUNE … (“ovvero se stesso!”) FREUD … CHIESA ED ESERCITO … GLI INDIVIDUI SONO COESI TRA LORO IN FORZA DELLO STESSO RAPPORTO INTRATTENUTO CON IL CAPO FREUD … LA CHIESA E L’ESERCITO … IL CAPO AMA TUTTI ALLO STESSO MODO CIASCUNO AMA GLI ALTRI IN FORZA DI QUESTO AMORE FREUD … LA CHIESA E L’ESERCITO … SONO I LEGAMI LIBIDICI TRA IL POPOLO E IL CAPO FONDAMENTO DELLA COESIONE DEL GRUPPO FREUD “QUALUNQUE SIA LA RAGIONE PER CUI QUESTO LEGAME SI STABILISCE IN CIO’ SI VEDE L’ESSENZA DEL GRUPPO: IL LEGAME LIBIDICO” FREUD SE IL LEGAME LIBIDICO CON IL CAPO SI ROMPE (il “re” viene ucciso, perdita della verità nella religione …) LA MASSA SI DISGREGA IN PREDA AL PANICO … E RIEMERGE L’INDIVIDUO NELLE SUE MANIFESTAZIONI ASOCIALI ED EGOISTICHE FREUD FREUD IPOTIZZA CHE NEI GRUPPI I RISPETTIVI LEGAMI TRA I MEMBRI E CON IL CAPO SIANO ASSIMILABILI ALLE IDENTIFICAZIONI VISSUTE DALL’INDIVIDUO DURANTE LA CRESCITA FREUD “LA MASSA E’ UN INSIEME DI INDIVIDUI CHE HANNO ASSUNTO IL MEDISIMO OGGETTO COME LORO IDEALE DELL’IO E CHE PERTANTO SI SONO IDENTIFICATI GLI UNI CON GLI ALTRI NEL LORO IO” FREUD “L’OGGETTO D’ AMORE DIVENTA GRANDE ED IMPORTANTE ED IL SOGGETTO DINANZI AD ESSO SI FA UMILE E AD ESSO E’ DEDITO” ...Stati Uniti Anni ’20… L’ECCEZIONE … Trigant BURROW 07/9/1875 – 24/5/1950 (analista e allievo di Jung) PRECURSORE DELLA TERAPIA PSICOANALITICA DI GRUPPO SOSTENNE E PUBBLICO’ (1927) “L’IDEA DEL GRUPPO COME STRUMENTO TERAPEUTICO “… TRIGANT BURROW GIÀ NEI SUOI PRIMI SCRITTI PSICOANALITICI, INFATTI, SI PUÒ COGLIERE LA SVOLTA RIVOLUZIONARIA OPERATA DA BURROW ATTRAVERSO UN RADICALE RIPENSAMENTO DELLA PSICOANALISI FREUDIANA IN CHIAVE STORICISTICO-RELAZIONALE DETERMINANDO UNO SPOSTAMENTO DALLE PULSIONI ALLE RELAZIONI (E. GATTI PERTEGATO, 2001). TRIGANT BURROW BURROW HA INTRODOTTO ELEMENTI IMPORTANTI PER IL FUTURO … FORSE SENZA RENDERSENE CONTO TRIGANT BURROW IN SINTESI BURROW CAPOVOLGE L’ASSINTO FREUDIANO affermando che UN CONFLITTO INDIVIDUALE E’ IL SINTOMO DI UN CONFLITTO SOCIALE TRIGANT BURROW LA NORMALITA’ E’ L’ESPRESSIONE DELLA NEVROSI DELLA MASSA TRIGANT BURROW ESISTE UN GRUPPO COME ENTITA’ E COME CONCETTO TRIGANT BURROW IL GRUPPPO HA UNA SUA SPECIFICITA’, DISTINTA DA QUELLA INDIVIDUALE, INSITA NEL LEGAME TRA GLI ELEMENTI CHE LO COMPONGONO TRIGANT BURROW TEORIZZA CHE IL GRUPPO E’ ALLA BASE DELLO SVILUPPO NORMALE E PATOLOGICO DI UN INDIVIDUO IL GRUPPO … LO STRUMENTO PIU’ IDONEO PER LA TERAPIA TRIGANT BURROW ESSERE INSIEME AD ALTRI PUO’ AIUTARE A RENDERSI CONTO CON PIU’ FACILITA’ DELLA COMUNE PRESENZA DEGLI ISTINTI SOCIALI, NON CONSIDERARSI UN CASO ISOLATO, ESPRIMERSI CON PIU’ FACILITA’ SUPERANDO LE NATURALI RESISTENZE, SPERIMENTARE E RIPRISTINARE GRADUALMENTE LEGAMI SOCIALI PIU’ CONSONI TRIGANT BURROW INTRODUCE IL CONCETTO DI SOCIETA’ MALATA (CON LARGO ANTICIPO RISPETTO ALLA CONTESTAZIONE PSICHIATRICA DEGLI ANNI ‘60 E ‘70) TRIGANT BURROW … MA LA SUA “FILOANALSI” (NEVROSI COME ERRORE FILOGENETICO), IN ANTITESI CON IL NASCENTE PENSIERO PSICOANALITICO, FU SCONFESSATA DA FREUD. TRIGANT BURROW … E FU INEVITABILMENTE ISOLATO E CACCIATO DALLA SOCIETA’ PSICOANALITICA DELL’EPOCA !!! Jacob Levi MORENO (18/5/1889 – 14/5/1974) CONIO’ IL NOME DI PSICOTERAPIA DI GRUPPO (1924) E FU L’IDEATORE DELLO PSICODRAMMA … “il vecchio divano dello psicoanalista è stato sostituito dal teatro della spontaneità” … … E LA REGOLA L’INDIRIZZO AMERICANO … IN AMERICA A PARTIRE DAGLI ANNI ’30 MOLTI AUTORI SI OCCUPARONO DI GRUPPI WENDER SCHILDER SLAVSON WOLF SCHWARTZ LOCKE DURKIN YALOM … WENDER PREVALENTEMENTE formò gruppi di pazienti che seguiva individualmente per SCOPI DIDATTICI presentava argomenti inerenti la psicoanalisi e poi ne discuteva con loro … Paul Ferdinand SCHILDER (15/2/1886 – 07/12/1940) UTILIZZO’ IL GRUPPO PREVALENTEMENTE IN SITUAZIONI OSPEDALIERE PER FINALITA’ TERAPEIUTICHE E SULLA BASE DI ESIGENZE ECONOMICHE, DI TEMPO E DI SPAZIO SCHILDER PER PRIMO EVIDENZIO’ I VANTAGGI DEL GRUPPO IN GRUPPO ATTRAVERSO IL CONFRONTO OGNI PAZIENTE SCOPRE LE BASI COMUNI DELLA PERSONALITA’ … CIO’ PRODUCE UNA ATTENUAZIONE DEI CONFLITTI CON IL SUPER-IO E AL CONTEMPO CONTRIBUISCE A RAFFORZARE L’IO ATTRAVERSO L’IDENTIFICAZIONE CON DEI SIMILI SI ACCORSE CHE CIO’ DETERMINAVA UN RAPIDO SOLLIEVO DA PARTE DEI P.TI DEL GRUPPO VENENDO MENO LA PRESSIONE SUPEREGOICA MIGLIORAVA ANCHE LA LIBERA ASSOCIAZIONE LIBERANDO ANCHE VISSUTI EMOTIVI ED AFFETTIVI SI RIDUCEVA RAPIDAMENTE L’USO DIFENSIVO DELLA IDEOLOGIA E DELLA RAZIONALIZZAZIONE SCHILDER TUTTO ERA RICONDUCIBILE AD UNA TERAPIA INDIVIDUALE FATTA IN GRUPPO Samuel R. SLAVSON (25/12/1890 – 05/8/1981) PER PRIMO INIZIO’’ A DEFINIRE LE CARATTERISTICHE DEL GRUPPO TERAPEUTICO E DEL GRUPPO NON TERAPEUTICO “A TEXT BOOK IN ANALYTIC GROUP PSYCHOTERAPY” (Slavson R. 1967) SLAVSON LE DIFFERENZE PRINCIPALI IN SINTESI IL FINE IL SETTING ANALITICO L’INTERAZIONE IL TRANSFERT L’INSIGHT I RUOLI LA CATARSI LA FUNZIONE ANALITICA LA SINERGIA SLAVSON PER SLAVSON E PER LA MAGGIOR PARTE DEGLI AUTORI AMERICANI (SE NON TUTTI) IL GRUPPO DIVENTA UN LUOGO NEL QUALE LA PSICOANALISI INTESA UNICAMENTE COME MODELLO RICONOSCIUTO E TERAPEUTICO DELLA MENTE INDIVIDUALE PUO’ ESSERE APPLICATA SLAVSON … OSSIA L’INTENTO APRIORISTICO È QUELLO DI CREARE UN MODELLO DI PSICOANALISI DI GRUPPO CHE SIA LA TRADUZIONE FEDELE della PSICOANALISI NDIVIDUALE... … il gruppo come luogo diverso di applicazione … … OGNI SCUOLA PORTO’ NEL GRUPPO IL SUO IMPIANTO TEORICO MA TUTTE ESCLUSERO L’INTERESSE PER IL GRUPPO IN QUANTO TALE, COME ENTITA’ ANALISI IN GRUPPO (METODO ROTATORIO) OGNI PERSONA A ROTAZIONE ASSUME IL RUOLO DI PROTAGONISTA (SCUOLA AMERICANA ...) I I I I I T I I I L’INDIRIZZO EUROPEO IN EUROPA L’INTERESSE PER IL GRUPPO INIZIA A SVILUPPARSI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE DIVERSAMENTE DAGLI AMERICANI IL GRUPPO INIZIA AD ESSERE VISTO COME UNITA’, INSIEME, COME OGGETTO PSICOLOGICO EFFETTIVO L’IDEA DEL GRUPPO COME SPECIFICITA’ HA DUE ANTEFATTI DI PARTICOLARE IMPORTANZA TEORICO SCIENTIFICA LE NOVITA’ TEORICHE DI M. KLEIN IN PSICOANALISI ALCUNE TEORIE DI EINSTEIN IN FISICA E DI K. LEWIN IN PSICOLOGIA SOCIALE CON M.KLEIN SI APRE UN CONFLITTO IMPORTANTE DA UNA PARTE LE SUE IDEE INNOVATIVE DALL’ALTRA I DIFENSORI DELL’ORTODOSSIA CHE SI CONTENDONO L’EREDITA’ FREUDIANA IN INGHILTERRA SI FORMARONO MOLTI GRUPPI DI LAVORO TRA I PIU’ IMPORTANTI QUELLO DEL TAVISTOCK HOSPITAL A LONDRA IL TAVISTOCK SI CARATTERIZZO’ PER L’INTENSA RICERCA E PER LE MOLTE INIZIATIVE IN VARI CAMPI PSICOTERAPIA DEI BAMBINI PSICOTERAPIA DEGLI PSICOTICI PSICOTERAPIA DI GRUPPO … CON LA COLLABORAZIONE DI MOLTI PSICOLOGI DI PROVENIENZA CULTURALE DIVERSA AL TAVISTOCK SI PUBBLICO’ LA RIVISTA “HUMAN RELATION” NELLA QUALE SCRISSE MOLTI ARTICOLI ANCHE KURT LEWIN CHE CON I SUOI STUDI E LE SUE TEORIE PSICOLOGICO – SOCIALI INFLUENZO’ MOLTO LE NUOVE IMPOSTAZIONI TEORICHE RELATIVE ALLO STUDIO DEL GRUPPO K.LEWIN (09/9/1890 – 12/02/1947) AVEVA INTRODOTTO NELLA PSICOLOGIA SOCIALE LA TEORIA DEL CAMPO RIFACENDOSI AGLI STUDI DI EINSTEIN EINSTEIN ED INFELD ”… NON SONO LE CARICHE NE’ LE PARTICELLE MA E’ IL CAMPO COMPRESO NELLO SPAZIO TRA LE CARICHE E LE PARTICELLE CHE E’ ESSENZIALE DEI FENOMENI FISICI (1938)“ SECONDO LA FIELD THEORY IL CAMPO E LE SUE LEGGI NON DIPENDONO DALLE CARATTERISTICHE DEI SINGOLI ELEMENTI PRESENTI NEL CAMPO STESSO MA DIPENDONO DALLA CONFIGURAZIONE, DAL MOVIMENTO E DALLA STRUTTURA DEL CAMPO INTESO NELLA SUA GLOBALITA’ CONSEGUENZA: PER SPIEGARE GLI EVENTI CHE IN UN MOMENTO DATO SI VERIFICANO IN UN CAMPO … … OCCORRE SIANO SPIEGATE LE PROPRIETA’ DEL CAMPO STESSO COSI’ COME ESSO SI CONFIGURA IN QUEL MOMENTO: “QUI ED ORA” (HERE AND NOW / / HIC ET NUNC) LA TEORIA DEL CAMPO UN FONDAMENTO EPISTEMOLOGICO L’ATTENZIONE SI SPOSTA DA UNA SPIEGAZIONE TEMPORO-CAUSALE E STORICO-GENETICA AD UNA SPIEGAZIONE CAUSALE CENTRATA SULLA DINAMICA E SULLA STRUTTURA DEL SISTEMA OSSIA SULLA TOTALITA’ DINAMICA DEL “QUI ED ORA” … se IL GRUPPO PUO’ DEFINIRSI COME TOTALITA’ DINAMICA (LEWIN) … CIO’ SIGNIFICA CHE IL CAMBIAMENTO DI STATO DI UNA SUA PARTE O FRAZIONE QUALSIASI INTERESSA LO STATO DI TUTTE LE ALTRE IL GRUPPO … QUALCOSA DI PIU’ O PER MEGLIO DIRE DIVERSO DALLA SOMMA DEI SUOI MEMBRI (LEWIN) IL GRUPPO … HA STRUTTURA PROPRIA, FINI PECULIARI, RELAZIONI PARTICOLARI CON ALTRI GRUPPI IL GRUPPO … LA SUA ESSENZA E’ L’INTERDIPENDENZA TRA I MEMBRI, NON LA LORO SOMIGLIANZA O DISSIMIGLIANZA. CONSIDERATO IL GRUPPO UNO SPECIFICO OGGETTO PSICOLOGICO … NE CONSEGUE UNA METODOLOGIA TERAPEUTICA CENTRATA SU DI ESSO Henry EZRIEL UNO DEI CAPISCUOLA INGLESI IL GRUPPO COME UNITA’ Introduce il concetto di chiara derivazione lewiniana TENSIONE COMUNE INCONSCIA del gruppo HENRY EZRIEL LA DIFFICOLTA’ DELLA PSICOANALISI AD ACCETTARE L’IDEA DEL GRUPPO COME TOTALITA’ E’ IN RELAZIONE A DUE CONCETTI TRADIZIONALI IL TRANSFERT come riedizione dei vissuti infantili L’INTERPRETAZIONE come ricostruzione genetica della storia infantile HENRY EZRIEL IL GRUPPO AMMESSA LA SUA ESISENZA COME OGGETTO PSICOLOGICO NON HA (EVIDENTEMENTE!) UN’INFANZIA … HENRY EZRIEL … QUINDI … NON E’ POSSIBILE UN TRASLOCO DELLA TEORIA INDIVIDUALE NEL GRUPPO … … OCCORRE UN NUOVO IMPALCO TEORICO E METODOLOGICO HENRY EZRIEL PER EZRIEL IL TRANSFERT NON E’ COME PENSAVA FREUD QUALCOSA CHE SI SVILUPPA NEL CORSO DEL TRATTAMENTO. AL CONTRARIO IL TRANSFERT E’ PRATICATO DA NOI TUTTI NELLA NOSTRA VITA PER TENERE RIMOSSE LE NOSTRE FANTASIE INCONSCE. HENRY EZRIEL … E SE NON RIUSCIAMO AD ASSICURARCI RAPPORTI DI TRANSFERT ADEGUATI NELLE SFERE ORDINARIE DELLA NOSTRA VITA … … ALLORA QUESTO BISOGNO PUO’ CONDURCI AL TRATTAMENTO (EZERIEL 1973) HENRY EZRIEL PENSARE AL TRANSFERT COME “COSTITUENTE DEI RAPPORTI DI RELAZIONE “ PERMETTE DI PORRE L’ACCENTO SULLA SUA PERMANENZA NELL’ ”HIC ET NUNC” PIUTTOSTO CHE SULLA SUA ORIGINE GENETICA … HENRY EZRIEL … E COSI’ VIENE RIBALTATA L’IMPORTANZA DELL’INTERPRETAZIONE STORICO GENETICA RISPETTO A QUELLA SUL “QUI ED ORA” HENRY EZRIEL DAI BISOGNI TRANSFERALI DEI SINGOLI SORGE LA STRUTTURA DEL GRUPPO CHE SVOLGE LA FUNZIONE DI DENOMINATORE COMUNE DELLE FORZE CHE OPERANO NEL GRUPPO STESSO HENRY EZRIEL NEL GRUPPO … SI RIPRODURREBBERO SITUAZIONI TIPICHE DELLA VITA E DELLA PATOLOGIA DI CIASCUN PAZIENTE HENRY EZRIEL LA CLINICA CONFERMA LA TEORIA … IL LAVORO INTERPRETATIVO SUL GRUPPO PRODUCE MODIFICAZIONI NEGLI INDIVIDUI L’INDIRIZZO EUROPEO DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE AI NOSTRI GIORNI Wilfred BION (15/2/1886 – 8/11/1979) PSICOANALISTA DI GRANDE FAMA ANCHE SE LA SUA ESPERIENZA CON I GRUPPI E LA SUA TEORIZZAZIONE SONO DA CONSIDERARE EPISODICHE VASTO SUCCESSO EBBE CON “ESPERIENZE NEI GRUPPI“ (1961) BION INIZIO’ AD OCCUPARSI DI GRUPPI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE COME UFFICIALE MEDICO AMERICANO SI TROVO’ A DIRIGERE UN REPARTO PSICHIATRICO DI RIABILITAZIONE IN UN OSPEDALE MILITARE INGLESE BION … L’ESPERIMENTO DI NORTHFIELD … DOVEVA OCCUPARSI DELLA RIABILITAZIONE DI UN GRUPPO DI SOLDATI RIENTRATI DAL FRONTE PER TRAUMI PSICOLOGICI DA GUERRA … IL GRUPPO FU QUASI UNA NECESSITA’ BION FACEVA PARTE DI UN GRUPPO: L’ESERCITO … E L’IDEA FU QUELLA DI RICREARE NEL GRUPPO DEI SOLDATI RICOVERATI UNO SPIRITO DI CORPO (in gergo militare) CIOE’ UNO SPIRITO DI GRUPPO (in termini psicologici) PER FAVORIRE LA RIPRESA DELLE ATTIVITA’ ORGANIZZO’ IL REPARTO DI DEGENZA COME UN REPARTO MILITARE, AD OGNUNO FU ASSEGNATO UN COMPITO PRECISO … BION … ED OSSERVÒ CHE NEI GRUPPI OLTRE AD UNA ATTIVITÀ RELAZIONALE COLLEGATA AGLI SCOPI ESPLICITI DEL GRUPPO … … SI RISCONTRAVA ANCHE UN’INTENSA ATTIVITÀ INCONSCIA DIVERSA DALLA PRIMA … … E COME IL GRUPPO RISULTASSE ESPRESSIONE DELLA COMBINAZIONE TRA I DUE ASPETTI BION OSSERVO’ CHE LA VITA MENTALE DEL GRUPPO PRESENTAVA TRE ASPETTI IL GRUPPO DI LAVORO GLI ASSUNTI DI BASE LA MENTALITA’ E LA CULTURA GRUPPALE BION IL GRUPPO DI LAVORO QUELLE REALTÀ COLLEGATE AI FINI E AGLI SCOPI DEL GRUPPO CUI GLI INDIVIDUI PARTECIPANO … BION GLI ASSUNTI DI BASE OSSERVANDO I GRUPPI B. NOTÒ UNA … INTENSA ATTIVITÀ MENTALE CHE APPARE A LIVELLO INCONSCIO VOLTA A RICERCARE UNA COESIONE DEL GRUPPO SULLA BASE DI FORTI E TIPICHE TENDENZE EMOTIVE CHE SI COMBINANO NEL GRUPPO SOTTO FORMA DI PARTICOLARI ORGANIZZAZIONI … CHE CHIAMÒ ASSUNTI DI BASE … BION GLI ASSUNTI DI BASE … SONO FANTASIE INCONSCE COMUNI, MAGICHE E ONNIPOTENTI, CHE HANNO LA FUNZIONE DI PROTEGGERE IL GRUPPO DA ANGOSCE DI DISINTEGRAZIONE PSICOTICA, ATTIVATE DALLA PARTECIPAZIONE AL GRUPPO STESSO CHE MUOVE LIVELLI PRIMITIVI DELLA MENTE. BION GLI ASSUNTI DI BASE DISTINSE TRE TIPI DI ASSUNTI DI BASE A. DI B. DIPENDENZA (DEPENDANCE) A. DI B. ATTACCO E FUGA (FIGHT AND FLIGHT) A. DI B. ACCOPPIAMENTO (PAIRING) BION GLI ASSUNTI DI BASE GLI ASSUNTI DI BASE SONO SEMPRE PRESENTI ACQUISENDO PIU’ O MENO VISIBILITA’ IN RELAZIONE AL MOMENTO CHE IL GRUPPO STA VIVENDO BION GLI ASSUNTI DI BASE PER SPIEGARE GLI ASSINTI DI BASE BION POSTULA LA NOZIONE DI SISTEMA PROTOMENTALE BION IL PROTOMENTALE … … QUALCOSA IN CUI IL FISICO E IL MENTALE SI TROVANO ALLA STATO INDIFFERENZIATO … BION IL PROTOMENTALE L’ APPARATO PROTOMENTALE SI PUO’ COGLIERE SOLO IN GRUPPO … E’ CARATTERIZZATO DA EMOZIONI CAOTICHE SENSAZIONI INFORMI DI MATERIALE ONTOGENETICO E FILOGENETICO SITUATO TRA MENTE E CORPO … BION PER BION L’INDIVIDUO IN GRUPPO TORNA AD USARE MECCANISMI MENTALI PRIMITIVI ED UN GRADO MASSICCIO DI REGRESSIONE “IL GRUPPO E’ UN INSIEME DI PERSONE CHE SI TROVANO TUTTE ALLO STESSO GRADO DI REGRESSIONE” BION … QUINDI … NON SI PUO’ STUDIARE IL GRUPPO CON MODELLI CHE RIMANDANO SOLO ALLA PSICOANALISI INDIVIDUALE BION LA MENTALITA’ DI GRUPPO IL GRUPPO HA UNA MENTALITA’ PROPRIA GRUPPALE … UN’ATMOSFERA, UN ASSETTO, UN SERBATOIO COMUNE A CUI AFFLUISCONO ANONIMAMENTE I CONTRIBUTI DI TUTTI E IN CUI TUTTI POSSONO GRATIFICARE GLI IMPULSI ED I DESIDERI CHE QUESTI CONTRIBUTI CONTENGONO BION LA CULTURA GRUPPALE / DI GRUPPO … LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA CHE IL GRUPPO SI DA’ IN UN DETERMINATO MOMENTO BION VALENZA … LA GRUPPALITA’ FA PARTE DELLO PSICHISMO INDIVIDUALE ... … CHIAMA VALENZA LA CAPACITA’ DEL SINGOLO DI COMBINARSI ISTANTANEAMENTE E INVOLONTARIAMENTE CON GLI ALTRI … CAPACITA’ DETERMINATA DA PRECONCEZIONI INCONSCE (gli assunti di base) CHE FANNO PARTE DEL SISTEMA PROTOMENTALE DI CUI OGNUNO E’ DOTATO … BION NELLO STUDIO DEI FENOMENI PSICODINAMICI BION INVITA AD UTILIZZARE UNA VISIONE BINOCULARE OSSIA OCCORRE AVERE UNO SGUARDO COMTEMPORANEO SUI CAMPI OPPOSTI E AL TEMPO STESSO COLLEGATI DELLE RELAZIONI INDIVIDUALI E DELLE RELAZIONI DI GRUPPO BION BION ELABORO’ UNA METODOLOGIA INTERPRETATIVA SECONDO LA QUALE UNA INTERPRETAZIONE INDIVIDUALE IN GRUPPO E’ UN ERRORE DEL TERAPEUTA … PERCHE’ IMPEDISCE DI COGLIERE GLI ASPETTI GRUPPALI NEI QUALI L’INDIVIDUO NEL GRUPPO SI TROVA EMOTIVAMENTE COINVOLTO … CONGELANDO COSI’ IL GRUPPO IN UN ASSUNTO DI BASE BION “IL GRUPPO È QUALCOSA DI PIÙ DI UN AGGREGATO DEGLI INDIVIDUI (che lo compongono), PERCHÉ NEL GRUPPO UN INDIVIDUO È QUALCOSA DI PIÙ DI UN INDIVIDUO ISOLATO …”. ( BionW.R.,1961, Esperienze nei gruppi) BION «NELLA CURA DEL SINGOLO LA NEVROSI È SPIEGATA COME PROBLEMA INDIVIDUALE. NELLA CURA DI UN GRUPPO DEVE ESSERE SPIEGATA COME PROBLEMA DI GRUPPO» [BION 1972]. ANALISI DI GRUPPO (METODO COLLETTIVO) – (BION …) OGNI VERBALIZZAZIONE È ESPRESSIONE DEL GRUPPO T i i i i i G i i i Dìì Sigmund H. FOULKES (1898 - 1976) IL SUO INTERESSE PRINCIPALE IL GRUPPO COME SPECIFICO OGGETTO DI STUDIO FONDATORE DELL A GRUPPOANALISI (PSICOTERAPIA GRUPPO-ANALITICA) SIGMUND H. FOULKES LAVORO’ AL MAUDSLEY HOSPITAL NEL PERIODO DI BION ED EZRIEL INIZIALMENTE MOLTO LEGATO ALLA PSICOANALISI CLASSICA MA ALLO STESSO TEMPO APERTO A TUTTI I CONTRIBUTI INNOVATIVI DELL’EPOCA SIGMUND H. FOULKES NELLA SUA OPERA FA RIFERIMENTO A MOLTI AUTORI MA C’E’ SEMPRE UN RICHIAMO COSTANTE ALL’ UNITA’ INDIVISIBILE INDIVIDUO / SOCIETA’ SIGMUND H. FOULKES … L’INDIVIDUO NON PUO’ ESSERE CONSIDERATO DISTINTO DALLA SITUAZIONE SOCIALE IN CUI VIVE … NON E’ POSSIBILE CONSIDERARE IL GRUPPO E LA SITUAZIONE SOCIALE SENZA CONSIDERARE L’INDIVIDUO SIGMUND H. FOULKES INTUISCE CHE LA SOFFERENZA PSICOLOGICA NON PUÒ ESSERE SOLO UN FATTO “PERSONALE” E NE RICONOSCE PER LA PRIMA VOLTA IL CARATTERE MULTIPERSONALE INTRODUCENDO IL CONCETTO DI RETE E DI PLEXUS OGNI INDIVIDUO NEL GRUPPO CON IL SUO APPORTO CONTRIBUISCE A CREARE UNA RETE DI COMUNICAZIONE DELLA QUALE OCCUPA UNO DEI NODI … SIGMUND H. FOULKES … LA RETE RAPPRESENTA LA CONNOTAZIONE STRUTTURALE DI UN GRUPPO, I CUI COMPONENTI NE COSTITUISCONO I PUNTI NODALI (L’IDEA DI RETE RIMANDA A MOLTI CONTESTI: BIOLOGICI, FAMILIARI, SOCIALI …) SIGSIGMUND H. FOULKES PLEXUS “LA RETE DINAMICA NELLA QUALE HA AVUTO ORIGINE LA MALATTIA. IN REALTA’ CIO’ CHE APPARE NEL PAZIENTE E’ IL SINTOMO DI UN DISTURBO DELLA RETE DINAMICA DI CUI FA PARTE” (UN PICCOLO MA SIGNIFICATIVO NUMERO DI PERSONE AFFETTIVAMENTE IMPORTANTI) SIGMUND H. FOULKES DUE INTERRESSI PRINCIPALI LA CLINICA LA TERAPIA SIGMUND H. FOULKES INIZIALMENTE, PUR ADERENDO ALLA PSICOANALISI CLASSICA, TENTO’ DI AFFERMARE CHE ERA OPPORTUNO MANTENERE UN ORIENTAMENTO TEORICO CHE CONSIDERASSE L’INDIVIDUO NEI SUOI SENTIMENTI SOCIALI SIGMUND H. FOULKES SUCCESSIVAMENTE TALE APPROCCIO SI DEFINI’ COME GRUPPO-ANALISI O PSICOTERAPIA GRUPPO-ANALITICA SIGMUND H. FOULKES LA GRUPPO-ANALISI CONTRAPPOSE ALLA PSICOANALISI ORTODOSSA UNA VISIONE DELLA MENTE COME INTRINSICAMENTE E ORIGINARIAMENTE GRUPPALE SIGMUND H. FOULKES PER FOULKES LA GRUPPOANALISI: “NON È UNA PSICOANALISI DEGLI INDIVIDUI IN GRUPPO, E NEPPURE UN TRATTAMENTO PSICOLOGICO DI UN GRUPPO DA PARTE DI UNO PSICOANALISTA; È INVECE UNA FORMA DI PSICOTERAPIA PRATICATA DAL GRUPPO, NEI CONFRONTI DEL GRUPPO, IVI INCLUSO IL SUO CONDUTTORE” SIGMUND H. FOULKES CENTRALI PER F. SONO LA COMUNICAZIONE E LE RETI DI COMUNICAZIONE SIGMUND H. FOULKES TRA I VARI MEMBRI DI UN GRUPPO SI VIENE A COSTITUIRE, GRAZIE AL SETTING BASATO SULLA LIBERA COMUNICAZIONE UNA “RETE RELAZIONALE” DI FONDO. QUESTA FUNZIONA COME UNA SORTA DI PELLE PSICHICA DEL GRUPPO CHIAMATA DA FOULKES MATRIX - MATRICE DI GRUPPO SIGMUND H. FOULKES LA MATRICE “E’ IL TERRENO COMUNE IN CUI E’ STATO GENERATO UN GRUPPO O UNA MOLTITUDINE” SIGMUND H. FOULKES LA MATRICE “E’ L’ELEMENTO COMUNE CHE PERMETTE LA COMUNICAZIONE TRA I MEMBRI DI UN GRUPPO” SIGMUND H. FOULKES LA MATRICE NEL GRUPPO TERAPEUTICO È IL CONTESTO NEL QUALE GLI INDIVIDUI S’INCONTRANO, INTERAGISCONO, COMUNICANO SIGMUND H. FOULKES LA MATRICE “È IL RETICOLATO DOVE LE COMPONENTI CONSCE E PRECONSCE S’INTRECCIANO CON PROCESSI PRIMARI INCONSCI: SCAMBI VERBALI ACCANTO A STIMOLAZIONI VISIVE, A REAZIONI SPECULARI (PROIETTIVE, INTROIETTIVE…) RAZIONALITÀ E IRRAZIONALITÀ, REALTÀ E SOGGETTIVITÀ” SIGMUND H. FOULKES TRE TIPI DI MATRICE MATRICE DI BASE MATRICE PERSONALE MATRICE DINAMICA SIGMUND H. FOULKES MATRICE DI BASE SUBSTRATO ACCOMUNANTE LA CUI PRESENZA CONSENTE L’IMMEDIATA POSSIBILITÀ DI COMPRENDERSI. SIGMUND H. FOULKES MATRICE PERSONALE RIGUARDA L’INDIVIDUO A PARTIRE DALLA SUA ESPERIENZA COSTITUTIVA DI COMPONENTE DI UN GRUPPO, IN PARTICOLARE QUELLO FAMILIARE ORIGINARIO. SIGMUND H. FOULKES MATRICE DINAMICA SI COSTITUISCE ALL’INTERNO DELLA SITUAZIONE GRUPPALE COME FATTO PECULIARE A QUELLO SPECIFICO GRUPPO. RAPPRESENTA LA VISUALIZZAZIONE DI QUANTO AVVIENE NEL QUI E ORA IN TERMINI DI COMUNICAZIONE ANCHE INCONSCIA. SIGMUND H. FOULKES NEL PROCESSO GRUPPOANALITICO SI RIELABORANO QUESTE MATRICI CIO’ CORRISPONDE ALLA RIELABORAZIONE DELLE RELAZIONI REALMENTE VISSUTE DAL SOGGETTO. SIGMUND H. FOULKES … F. OSSERVO’ CHE … … “NEL GRUPPO SI PUO’ NOTARE UNA INTERDIPENDENZA TRA INDIVIDUO E MATRICE” … SIGMUND H. FOULKES … “la posizione di ogni individuo nella matrice di gruppo e’ assimilabile a quella di un neurone nella rete nervosa, le cui risposte sono sempre globali” … SIGMUND H. FOULKES L’ATTIVITÀ DEL GRUPPO-ANALISTA …, MAI CARISMATICA, DEVE OSCILLARE COSTANTEMENTE TRA IL SOGGETTO INDIVIDUALE E IL SOGGETTO GRUPPALE, CHE COSTITUISCONO NELLA LORO DINAMICA UN INSIEME IN COSTANTE DIVENIRE (CONTRO LA VISIONE CLASSICA CHE CONTRAPPONE L’OSSERVATORE ALL’OGGETTO OSSERVATO). SIGMUND H. FOULKES IL GRUPPOANALISTA … TENDE A SUPERARE LA DICOTOMIA INDIVIDUO-GRUPPO E SI CONCENTRA SUL PROCESSO COMUNICATIVO IN CUI ASSUMONO RILEVANZA TANTO L’INDIVIDUO QUANTO IL GRUPPO NEL SUO INSIEME. SIGMUND H. FOULKES IL GRUPPOANALISTA (O CONDUTTORE) PONE ATTENZIONE AL PROCESSO, ATTRAVERSO IL QUALE IL GRUPPO ATTRAVERSA EMOZIONI, AFFETTI, PENSIERI AUTORIFERITI O DEL SINGOLO MEMBRO. SIGMUND H. FOULKES LA GRUPPO-ANALISI HA COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE RETI MENTALI COLLETTIVE PRESENTI NELL’INDIVIDUO. SIGMUND H. FOULKES SECONDO F. IL PROGETTO TERAPEUTICO GRUPPOANALITICO È SIMILE ALLE ALTRE PSICOTERAPIE … …QUANTO ALLA CATARSI, AL TRANSFERT, AI PROCESSI DI IDENTIFICAZIONE E CONTRO-IDENTIFICAZIONE, DIFFERENZIAZIONE E DI PROIEZIONE. ANCHE SE … SIGMUND H. FOULKES … IL TRANSFERT, IL CONTROTRANSFERT, SONO VISTI COME ELEMENTI CHE ENTRANO IN GIOCO IN UN VASTO CAMPO INTERATTIVO E POSSONO CARATTERIZZARE UNO O PIÙ SEGMENTI DELLA RETE CHE UNISCE I MEMBRI DEL GRUPPO”. SIGMUND H. FOULK TUTTAVIA NELLA SITUAZIONE DI GRUPPO AGISCONO FATTORI TERAPEUTICI SPECIFICI SOCIALIZZAZIONE (SI SUPERA L’ISOLAMENTO, FAVORITA REAZIONE SPECULARE / RISPECCHIAMENTO / MIRRORING (M. Pines) RISONANZA STIMOLI ALL’INTERAZIONE (CON SCAMBI SIA EMOTIVI L’INTEGRAZIONE SOCIALE) CHE AFFETTIVI) SIGMUND H. FOULKES NEL GRUPPO 4 LIVELLI O SFERE LIVELLO SUPERFICIALE LIVELLO DEL TRANSFERT LIVELLO DELLE IMMAGINI SOMATOPSICHICHE LIVELLO PRIMORDIALE SIGMUND H. FOULKES LIVELLO O SFERA SUPERFICIALE CORRISPONDE AL LIVELLO SOCIALE MACROSCOPICO CON CONFIGURAZIONI DI RUOLI E FUNZIONI SIGMUND H. FOULKES LIVELLO O SFERA DEL TRANSFERT RIEDIZIONE DEI RAPPORTI INFANTILI IL GRUPPO O ALCUNI DEI SUOI MEMBRI RAPPRESENTA / RAPPRESENTANO LA FAMIGLIA E / O I SUOI COMPONENTI, (IL PADRE, LA MADRE, LE SORELLE, I FRATELLI …) SIGMUND H. FOULKES LIVELLO DELLE IMMAGINI SOMATOPSICHICHE E’ UN LIVELLO PROIETTIVO CORRISPONDE ALLE RELAZIONI PRIMITIVE E NARCISISTICHE DEGLI OGGETTI INTERNI. I MEMBRI DEL GRUPPO COME SPECCHI CHE RIFLETTONO ASPETTI INCONSCI DEL SINGOLO INDIVIDUO NEL GRUPPO CIOE’ SI ESTERIORIZZANO LE RELAZIONI CHE OGNUNO DEI PARTECIPANTI HA CON I PROPRI OGGETTI INTERNI SIGMUND H. FOULKES LIVELLO O SFERA PRIMORDIALE E’ UN LIVELLO IN CUI SONO PRESENTI LE IMMAGINI PRIMORDIALI POSTULATE DA FREUD E SUCCESSIVAMENTE DA JUNG NELLA SUA TEORIA DELL’INCONSCIO COLLETTIVO SIGMUND H. FOULKES LA DISCUSSIONE FLUTTUANTE (corrispondente gruppale delle libere associazioni) E’ IL MODO DI RELAZIONARSI IN GRUPPO CHE PIU’ DI ALTRI FACILITA L’EMERGERE DELLE SFERE PIU’ PRIMITIVE SIGMUND H. FOULKES … NEL GRUPPO E’ POSSIBILE COGLIERE FENOMENI TRANS-PERSONALI OCCORRE PERO’ SUPERARE IL NOSTRO ABITUALE CONCETTO DI INDIVIDUO PSICHICO … NEL SENSO DEI CONFINI DEGLI INDIVIDUI ISOLABILI DALLA MATRICE DI GRUPPO (individui psichici ) SIGMUND H. FOULKES … I CONFINI DEGLI INDIVIDUI ISOLABILI DALLA MATRICE DI GRUPPO (individui psichici) NON COINCIDONO CON QUELLI DELLE PERSONE FISICHE … SIGMUND H. FOULKE SECONDO F. DALL’OSSERVAZIONE DEL FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO DERIVA CHE IL PROCESSO PSICHICO E’ UN PROCESSO PSICODINAMICO MULTIPERSONALE SIGMUND H. FOULKE CONSEGUENZA … LA PSICONEVROSI E’ UNA SINDROME MULTIPERSONALE … CIOE’ IL RUSULTATO DELL’INTERAZIONE DI PIU’ PERSONE CHE TUTTE CONTRIBUISCONO ALLA SUA COMPARSA E ALLA SUA CONSERVAZIONE SIGMUND H. FOULKE … PER TRATTARE E STUDIARE IN MODO ADEGUATO I DISTURBI PSICHICI OCCORRE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE QUESTO COMPLESSO INTRECCIO CHE SI TROVA ALL’ORIGINE … SIGMUND H. FOULKE ”SECONDO ME QUESTI PROCESSI, NON SONO CREATI DA UN INDIVIDUO IN ISOLAMENTO, SEMPLICEMENTE IN CONFORMITÀ CON LA SUA PROPRIA DISPOSIZIONE; ESSI ORIGINANO IN UN CONTESTO, IN UN NETWORK MULTIPERSONALE DI INTERAZIONI, RAPPRESENTATO IN PRIMO LUOGO DALLA FAMIGLIA PRIMARIA ….” “” (FOULKES 1975 ) Dìì SIGMUND H. FOULKE ANCHE PER FOULKES … IL MIGLIORAMENTO DI UN SINGOLO PAZIENTE SI RIFLETTE SU TUTTI I MEMBRI DEL GRUPPO … ANALISI ATTRAVERSO O MEDIANTE IL GRUPPO (GRUPPO-ANALISI ,METODO RELAZIONALE) L’ATTENZIONE È RIVOLTA ALL’INDIVIDUO, AL GRUPPO E ALLE DINAMICHE RELAZIONALI INCONSCE MOBILITATE NEL GRUPPO. (FOULKES) I I I I I G I I T “L’ESSERE DELL’ESSERCI E’ L’A-PRIORI ESSERE NEL MONDO COME UMANA PRESENZA” (M. Heidegger) I FATTORI TERAPEUTICI DEL GRUPPO MENTRE I SOCIOLOGI METTEVANO IN EVIDENZA LA PRESENZA DI FORZE TALVOLTA MOLTO POTENTI NELLA “DINAMICA DI GRUPPO” … L’USO CHE VENIVA FATTO DEL GRUPPO A SCOPI TERAPEUTICI SEMBRAVA EVIDENZIARE CHE NEL GRUPPO ESISTESSERO DEI FATTORI ADATTI A PROMUOVERE TALI SCOPI. QUALI SONO I FATTORI TERAPEUTICI PRESENTI NELLA PSICOTERAPIA DI GRUPPO, SPECIFICI DELLA SITUAZIONE DI GRUPPO, CHE QUINDI NON SI PRESENTANO NELLA SITUAZIONE DIADICA? IRVIN YALOM (AGOSTO 1931) ATTRAVERSO LA PROPRIA ESPERIENZA CLINICA E QUELLA DI ALTRI TERAPEUTI, A CUI AGGIUNSE IL PARERE DI MOLTI PAZIENTI IL CUI TRATTAMENTO AVEVA AVUTO ESITI POSITIVI, YALOM GIUNSE ALL'INDIVIDUAZIONE DI UN INSIEME DI ELEMENTI RESPONSABILI DEL CAMBIAMENTO POSITIVO IN PSICOTERAPIA DI GRUPPO, CHE DENOMINÒ "FATTORI TERAPEUTICI". 1. INFUSIONE DELLA SPERANZA INFONDERE E MANTENERE LA SPERANZA È UN FATTORE MOLTO IMPORTANTE IN TUTTE LE FORME DI PSICOTERAPIA. 2. UNIVERSALITÀ COLORO CHE PARTECIPANO AD UN GRUPPO TERAPEUTICO, HANNO L'OCCASIONE DI ASCOLTARE ALTRE PERSONE CON PROBLEMI E PREOCCUPAZIONI SIMILI, RICAVANDONE GRANDE SOLLIEVO E FIDUCIA NELLA POSSIBILITÀ DI APRIRSI ED ESPLORARE SÉ STESSI. 3. INFORMAZIONE L'INFORMAZIONE CHE I PARTECIPANTI AD UN GRUPPO TERAPEUTICO RICEVONO DURANTE GLI INCONTRI, NON SI LIMITA SOLAMENTE A QUESTA "ISTRUZIONE DIDATTICA", MA COMPRENDE ANCHE I CONSIGLI E I SUGGERIMENTI PROVENIENTI DAL TERAPEUTA O DAGLI ALTRI PAZIENTI. 4. ALTRUISMO DURANTE LA PSICOTERAPIA ACCADE CHE TUTTI I COMPONENTI DEL GRUPPO SI AIUTINO RECIPROCAMENTE CON SUGGERIMENTI, RASSICURAZIONI, CONDIVISIONE DI PROBLEMI SIMILI, ECC 5. RICAPITOLAZIONE CORRETTIVA DEL GRUPPO PRIMARIO FAMILIARE ALL'INTERNO DEL GRUPPO, OGNI PAZIENTE RIVIVE IN QUALCHE MODO I PROPRI CONFLITTI FAMILIARI, MA IN MANIERA CORRETTIVA, CIOÈ METTENDOLI IN DISCUSSIONE ED ELABORANDOLI CON L'AIUTO DELLO PSICOTERAPEUTA E DEGLI ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO. 6. SVILUPPO DI TECNICHE DI SOCIALIZZAZIONE OGNI PAZIENTE HA LA POSSIBILITÀ, ATTRAVERSO LE OSSERVAZIONI PROVENIENTI DAGLI ALTRI PARTECIPANTI AL GRUPPO TERAPEUTICO (FEEDBACK), DI RENDERSI CONTO DI PROPRIE MODALITÀ DI INTERAZIONE SOCIALE INADEGUATE E, CONSEGUENTEMENTE, DI APPRENDERNE DI NUOVE. 7. COMPORTAMENTO IMITATIVO IL PROCESSO MEDIANTE IL QUALE UN MEMBRO DEL GRUPPO PUÒ ASSUMERE COME MODELLO ALCUNI ASPETTI POSITIVI DEL TERAPEUTA O DEGLI ALTRI PARTECIPANTI. 8. APPRENDIMENTO INTERPERSONALE 9. COESIONE DI GRUPPO 10. CATARSI LA CATARSI, CIOÈ L'ESPRESSIONE DI EMOZIONI A LUNGO REPRESSE, NON COSTITUISCE DI PER SÉ UN FATTORE DI CAMBIAMENTO FONDAMENTALE, MA ACQUISTA MOLTO VALORE SE ASSOCIATO AD ALTRI FATTORI TERAPEUTICI. 11. FATTORI ESISTENZIALI I FATTORI ESISTENZIALI, NON SEMPRE RICONOSCIUTI PER LA LORO IMPORTANZA IN PSICOTERAPIA, COMPRENDONO L'ACQUISIZIONE DI MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA DI QUEGLI ASPETTI FONDAMENTALI DELLA NOSTRA VITA (LA RESPONSABILITÀ, LA SOLITUDINE, IL SENSO DELL'ESISTENZA, LA MORTE, ECC.) CHE OGNUNO, PRIMA O POI, È COSTRETTO AD AFFRONTARE. 1. INFUSIONE DELLA SPERANZA INFONDERE E MANTENERE LA SPERANZA È UN FATTORE MOLTO IMPORTANTE IN TUTTE LE FORME DI PSICOTERAPIA. 2. UNIVERSALITÀ COLORO CHE PARTECIPANO AD UN GRUPPO TERAPEUTICO, HANNO L'OCCASIONE DI ASCOLTARE ALTRE PERSONE CON PROBLEMI E PREOCCUPAZIONI SIMILI, RICAVANDONE GRANDE SOLLIEVO E FIDUCIA NELLA POSSIBILITÀ DI APRIRSI ED ESPLORARE SÉ STESSI. 3. INFORMAZIONE L’INFORMAZIONE CHE I PARTECIPANTI AD UN GRUPPO TERAPEUTICO RICEVONO DURANTE GLI INCONTRI, NON SI LIMITA SOLAMENTE A QUESTA "ISTRUZIONE DIDATTICA", MA COMPRENDE ANCHE I CONSIGLI E I SUGGERIMENTI PROVENIENTI DAL TERAPEUTA O DAGLI ALTRI PAZIENTI. 4. ALTRUISMO DURANTE LA PSICOTERAPIA ACCADE CHE TUTTI I COMPONENTI DEL GRUPPO SI AIUTINO RECIPROCAMENTE CON SUGGERIMENTI, RASSICURAZIONI, CONDIVISIONE DI PROBLEMI SIMILI, ETC… 5. RICAPITOLAZIONE CORRETTIVA DEL GRUPPO PRIMARIO FAMILIARE ALL'INTERNO DEL GRUPPO, OGNI PAZIENTE RIVIVE IN QUALCHE MODO I PROPRI CONFLITTI FAMILIARI, MA IN MANIERA CORRETTIVA, CIOÈ METTENDOLI IN DISCUSSIONE ED ELABORANDOLI CON L'AIUTO DELLO PSICOTERAPEUTA E DEGLI ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO. 6. SVILUPPO DI TECNICHE DI SOCIALIZZAZIONE OGNI PAZIENTE HA LA POSSIBILITÀ, ATTRAVERSO LE OSSERVAZIONI PROVENIENTI DAGLI ALTRI PARTECIPANTI AL GRUPPO TERAPEUTICO (FEEDBACK), DI RENDERSI CONTO DI PROPRIE MODALITÀ DI INTERAZIONE SOCIALE INADEGUATE E, CONSEGUENTEMENTE, DI APPRENDERNE DI NUOVE. 7. COMPORTAMENTO IMITATIVO IL PROCESSO MEDIANTE IL QUALE UN MEMBRO DEL GRUPPO PUÒ ASSUMERE COME MODELLO ALCUNI ASPETTI POSITIVI DEL TERAPEUTA O DEGLI ALTRI PARTECIPANTI. 8. APPRENDIMENTO INTERPERSONALE 9. COESIONE DI GRUPPO 10. CATARSI L'ESPRESSIONE DI EMOZIONI A LUNGO REPRESSE, NON COSTITUISCE DI PER SÉ UN FATTORE DI CAMBIAMENTO FONDAMENTALE, MA ACQUISTA MOLTO VALORE SE ASSOCIATO AD ALTRI FATTORI TERAPEUTICI. 11. FATTORI ESISTENZIALI I FATTORI ESISTENZIALI, NON SEMPRE RICONOSCIUTI PER LA LORO IMPORTANZA IN PSICOTERAPIA, COMPRENDONO L'ACQUISIZIONE DI MAGGIOR CONSAPEVOLEZZA DI QUEGLI ASPETTI FONDAMENTALI DELLA NOSTRA VITA (LA RESPONSABILITÀ, LA SOLITUDINE, IL SENSO DELL'ESISTENZA, LA MORTE, ECC.) CHE OGNUNO, PRIMA O POI, È COSTRETTO AD AFFRONTARE. “LA SOFFERENZA MENTALE PUÒ COMINCIARE AD ESSERE PENSATA NON SOLO COME ESITO DELLO SVILUPPO PSICOSESSUALE O IN FUNZIONE DI PRIMITIVE RELAZIONI D’OGGETTO (PARADIGMI DEI QUALI NON VERRÀ MAI NEGATA L’IMPORTANZA DELL’AUTORE) MA ANCHE COME RAPPRESENTAZIONE DRAMMATICA TRA I PERSONAGGI DEL PROPRIO MONDO INTERNO, DELLA PROPRIA MATRICE FAMILIARE …, SOCIALE …, TRANSGENERAZIONALE …