Come aprire un`azienda agricola - Federazione Coldiretti Lombardia
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Come aprire un`azienda agricola - Federazione Coldiretti Lombardia
INTRODUZIONE L’agricoltura negli ultimi anni sta riscuotendo notevole interesse non solo di ripresa all’interno del settore con i cambi generazionali da padre in figlio, ma anche di testimonianza della necessità di ritornare alle origini. Molti, infatti, valutano un vero e proprio cambiamento, abbandonando le abitudini oppure, anche a causa della crisi economica, sono alla ricerca di una nuova collocazione e intendono investire dopo la perdita del lavoro per il proprio futuro e quello dei figli. Interesse che nasce anche sui banchi di scuola, la Facoltà di Agraria, infatti, ha visto incrementare le proprie iscrizioni, segnale positivo che conferma non più la figura di chi lavora in campagna come un semplice “Contadino” ma una codifica reale di una figura professionalmente e imprenditorialmente preparata. Imprenditore agricolo si può diventare, ma senza improvvisare. Le richieste per l’apertura di un’azienda agricola ex-novo, la valutazione di modifiche nell’indirizzo produttivo di aziende esistenti, la possibilità di recuperare terreni ereditati e di dare loro una rendita economica sono ormai all’ordine del giorno nei nostri uffici e proprio per questo abbiamo pensato di strutturare un breve vademecum per indicare la via migliore per affermarsi sul mercato. Con l’augurio che possano insediarsi aziende agricole innovative, competitive e che possano svolgere l’importante ruolo di presidio del territorio, quale patrimonio per le generazioni future, a tutti Voi buon lavoro! Il direttore Il Presidente Giovanni Benedetti Ettore Prandini 1 Attività di informazione mis. 111/B anno 2014 che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 20072013 della Regione Lombardia; cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il FEASR _________________________________________________ Coordinatore del progetto: Valeria Sonvico La presente pubblicazione, a carattere informativo-divulgativo, non sostituisce la normativa comunitaria, nazionale e regionale di riferimento. 2 INDICE Finalità 4 Ritorno all’agricoltura 5 Panorama produttivo lombardo 6 L’”ABC” dell’azienda agricola 11 Le prime domande Chi può essere imprenditore agricolo; Opportunità di inquadramento giuridico per le imprese Indirizzo produttivo aziendale: la scelta I primi passi: obblighi trasversali: o Iscrizione in camera di commercio; Registro imprese – R.e.a.; Investimenti strutturali e acquisto attrezzature; Permesso a costruire; Apertura fascicolo aziendale; Codice Unico di Azienda Agricola- CUUA; Il ruolo del Centro Assistenza Impresa – CAA o Indirizzo colturale; Terreni agricoli; Lavorazioni del terreno o Agricoltura conservativa; Agricoltura biologica o Abilitazione trattore; Acquisto e utilizzo di prodotti fitosanitari; Gestioni rifiuti; Corso primo soccorso; Corso sicurezza sul lavoro; Depositi mobili di gasolio; Richiesta carburante agricolo – UMA Condizionalità; Politica Agricola Comune:: Aiuti diretti e Programma di Sviluppo Rurale Autorizzazione Unica Ambientale AUA Indirizzo zootecnico: Codice di stalla; Registro di stalla; Registro dei trattamenti veterinari; Comunicazione nitrati; Emissioni in atmosfera; Valutazione di verifica di VIA; Autorizzazione Integrata Ambientale AIA Le attività connesse in sintesi 46 Analisi di mercato 47 Target di riferimento 48 3 FINALITA’ Questa breve guida ha l’obbiettivo di avvicinare con più consapevolezza al mondo agricolo coloro che provengono da settori diversi, indipendentemente da origini agricole presenti o passate, e far valutare cambiamenti aziendali, anche radicali, a chi si inserisce in un processo di cambio generazionale. L’opuscolo non è esaustivo, non ha l’ambizione di affrontare i numerosi e differenti indirizzi produttivi , nè vuole sostituire o affrontare nella loro totalità le normative di riferimento, ma cerca di fornire un primo orientamento così da poter avere qualche idea in più prima di fissare appuntamenti tecnici presso le strutture del territorio per gli approfondimenti del caso. 4 RITORNO ALL’AGRICOLTURA L’iscrizione alle scuole con indirizzo agrario è in continuo aumento così come cresce l’interesse di avvicinarsi all’agricoltura da parte di soggetti che non hanno mai avuto esperienze nel settore agricolo ed in particolare dei giovani. Si parla di ritorno alla terra, un ritorno che spesso non coincide solo con una passione e la voglia di condividere un’esperienza in agricoltura, ma si traduce con l’apertura concreta di un’azienda agricola. Fra il 2008 e 2014 in Lombardia, infatti, sono cresciute le iscrizioni ai corsi di laurea in Agraria e Veterinaria, negli ultimi cinque anni le immatricolazioni sono raddoppiate (+33%) e nel 2014 si sono registrate iscrizioni per il 42% di carattere femminile. Questo dato ha confermato anche quello rilevato dalle imprese agricole esistenti cioè che un titolare su cinque è donna e se si analizzano le realtà dove le donne hanno un qualche ruolo di gestione, ad esempio dal rapporto con i fornitori alle mansioni amministrative, le quote rosa salgono almeno al 60%. 5 PANORAMA PRODUTTIVO LOMBARDO In riferimento ai dati del censimento generale agricoltura risultano presenti in Lombardia 54.333 aziende agricole, pari al 3,3% nazionale. La superficie agricola totale (SAT) è di 1.229.000 ha, mentre la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) è quantificata in 986.826 ha. Negli anni la SAU media aziendale è passata da 14,6 a 18,2 ha. L’azienda individuale e la conduzione diretta rimangono le forme giuridiche e di conduzione prevalenti, anche la forma societaria è cresciuta di importanza. Complessivamente è in aumento l’utilizzo di superficie agricola utilizzata in affitto rispetto alla proprietà, così come hanno maggior peso, in termini di aziende e superficie, le aziende che possiedono terra in affitto (anche con altre forme di possesso) e le aziende che dispongono di superficie unicamente in affitto (tabella 1). 22.064 unità esercitano una attività di allevamento, in Lombardia è tre volte superiore a quella nazionale, dato evidenziato anche da carico di bestiame per allevamento e per patrimonio zootecnico espresso in UBA (unità bovino adulto). Si riconferma che, ad eccezione degli ovicaprini, la maggioranza dei capi si concentra negli allevamenti di pianura (tabella 2, tabella 3, tabella 4). 6 Tabella 1. Caratteristiche della conduzione delle aziende agricole in Lombardia (dati Istat) N aziende SAU (ha) Aziende individuali 44.554 527.520 Società 9.523 405.539 Altra forma giuridica 256 53.766 Forma giuridica Forma di conduzione Conduzione diretta del 50.687 805.868 coltivatore Conduzione con salariati Altra forma 3.106 134.373 di 540 46.585 conduzione Titolo di possesso In proprietà 449.309 In affitto 488.206 A titolo gratuito 49.311 Totale 54.333 986.826 7 Tabella 2. Aziende agricole per classe di dimensione economica in Lombardia (dati Istat) Dimensione n. aziende SAU (ha) 12.853 16.302 19.574 107.397 6.254 92.001 4.827 125.598 7.928 378.390 Grandi ≥ 500.000 € 2.897 267.137 Totale 54.333 986.826 economica Piccolissime < 4.000 € Piccole 4.000-25.000 € Medio piccole 25.000 – 50.000 € Medie 50.000-100.000 € Medio Grandi 100.000-500.000 € 8 Tabella 3. Aziende agricole per orientamento tecnico economico in Lombardia (dati Istat) n. aziende SAU (ha) Az specializzate in seminativi 22.308 466.511 Di cui az risicole 1.455 96.229 Az specializzate in orticoltura 2.640 14.875 Az specializzate in colture permanenti 7.662 35.769 Di cui az con viticoltura 5.426 27.820 Az specializzate in erbivori 15.265 334.085 Di cui bovine da latte 6.969 247.545 Di cui bovini da carne 2.950 35.394 Az specializzate in granivori 1.747 65.534 Di cui az suinicole 1.176 59.718 Di cui az con pollame 511 5.404 Az con policoltura 1.689 16.576 Az con poliallevamento 403 12.348 Az miste (colture-allevamento) 2.393 40.274 Az non classificate 226 855 Totale 54.333 986.826 9 Tabella 4. Consistenza allevamenti lombardi (dati Istat) allevamenti n. capi Bovini 14.718 1.484.991 Di cui vacche da 8.463 546.320 Bufalini 86 10.209 Ovini 1.659 105.759 Caprini 2.210 57.705 Equini 5.664 30.196 Suini 2.642 4.758.963 avicoli 2.396 26.512.92 latte 3 Conigli 1.060 415.452 Struzzi 31 980 Totale 22.064 10 L’ “A B C” DELL’AZIENDA AGRICOLA L’intenzione di aprire un’azienda agricola nasce da diverse necessità e situazioni: cambi generazionali, subentri in aziende esistenti, insediamenti di nuovi centri produttivi integrando una realtà esistente o insediamento di una nuova attività. L’idea dell’apertura di un’azienda agricola matura alle volte dall’aver ereditato alcuni terreni o dal voler investire nuovamente in proprietà agricole che non hanno mai costituito un’attività di reddito vera e propria, ma che possono svilupparsi, affermarsi e costituire un punto di partenza per una fonte di reddito principale. Altre volte si intende rivoluzionare l’identità aziendale di partenza cambiando radicalmente il proprio indirizzo produttivo e dare nuovo reddito e nuova linfa ad un’attività che altrimenti sul mercato difficilmente riuscirebbe a rimanere in piedi, altre volte è solo la passione che rende possibile l’inizio di un nuovo insediamento. In tutti i casi, però, occorre tenere presente che “la terra è bassa”, come recita un antico proverbio, e che occorre conoscere l’impegno di questo affascinante settore produttivo e le regole che ruotano attorno. Il codice civile definisce l’imprenditore agricolo con l’art. 2135 “…chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento degli animali e attività connesse…” 11 La figura dell’imprenditore agricolo, quindi, non è più solo strettamente legata alla produzione primaria, ma abbraccia anche opportunità integrative quali la produzione di beni e servizi nei confronti di terzi, oltre all’importante ruolo sociale e ambientale, quale presidio del territorio in cui opera. Le Prime Domande Innanzitutto occorre riordinare le idee, porsi qualche domanda e ragionare su quanto, come e quando il progetto può prendere forma, nonché predispone un business plan per valutare l’ammortamento degli investimenti affrontati. • Chi può essere imprenditore agricolo • Come è possibile inquadrare giuridicamente l’azienda • Quanta terra a disposizione c’è • Cosa si coltiva e/o si intende coltivare • Si allevano e/o si intendono allevare animali • Sussiste un’altra professione oltre a quella agricola • In quanti si è a lavorare in azienda tra familiari e dipendenti 12 Chi può essere Imprenditore Agricolo TUTTI i soggetti possono essere Imprenditori agricoli, ma solo pochi sono anche Imprenditori Agricoli Professionali (IAP) Coltivatore diretto L' imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: • coltivazione del fondo; • selvicoltura; • allevamento di animali; • e attività connesse; Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Si intendono comunque connesse: • le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall'allevamento di animali, … • le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione 13 del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge. Imprenditore agricolo professionale È imprenditore agricolo professionale (IAP) colui il quale, in possesso di conoscenze e competenze professionali (omissis) dedichi alle attività agricole di cui all'articolo 2135 del codice civile, direttamente o in qualità di socio di società, almeno il cinquanta per cento del proprio tempo di lavoro complessivo e che ricavi dalle attività medesime almeno il cinquanta per cento del proprio reddito globale da lavoro. Sono escluse dal computo del reddito globale da lavoro: le pensioni di ogni genere, gli assegni ad esse equiparati, le indennità e le somme percepite per l'espletamento di cariche pubbliche, ovvero in associazioni ed altri enti operanti nel settore agricolo. Società agricola Si considerano imprenditori agricoli le cooperative di imprenditori agricoli ed i loro consorzi quando utilizzano per lo svolgimento delle attività di cui all'articolo 2135 del codice civile, prevalentemente prodotti dei soci, ovvero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura ed allo sviluppo del ciclo biologico. • Nel caso delle società di persone e cooperative, ivi incluse le cooperative di lavoro, l'attività svolta dai soci nella società, in presenza dei 14 requisiti di conoscenze e competenze professionali, tempo lavoro e reddito è idonea a far acquisire agli stessi la qualifica di IAP e al riconoscimento dei requisiti per i soci lavoratori; • Nel caso di società di capitali, l'attività svolta dagli amministratori nella società è idonea a far acquisire ai medesimi amministratori la qualifica di IAP, in presenza dei requisiti di conoscenze e competenze professionali, tempo lavoro e reddito; Opportunità di inquadramento giuridico per l’impresa Impresa individuale • titolare di partita IVA; • iscritta al Registro delle Imprese della Camera di Commercio (sezione speciale “Imprenditori agricoli” o sezione “coltivatori diretti”); • in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP) oppure sia imprenditore agricolo ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile; 15 Società agricola • titolare di partita IVA; • iscritta al Registro delle Imprese della Camera di Commercio (sezione speciale “imprese agricole”); • in possesso della qualifica di IAP oppure sia imprenditore agricolo ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile; Società cooperativa • titolare di partita IVA; • iscritta all’albo delle società cooperative di lavoro agricolo, di trasformazione di prodotti agricoli propri o conferiti dai soci e/o di allevamento; • in possesso della qualifica di IAP oppure sia imprenditore agricolo ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile; Impresa associata Le imprese agricole, costituite nelle forme indicate ai punti precedenti, possono associarsi tra loro per realizzare un investimento in comune. L’impresa associata deve essere: • legalmente costituita; • titolare di partita IVA; • iscritta al Registro delle Imprese della Camera di Commercio - sezione speciale “Imprese agricole” o sezione “coltivatori diretti” oppure all’Albo delle società cooperative di lavoro agricolo e/o di conferimento di prodotti agricoli e di allevamento. 16 Indirizzo produttivo aziendale: la scelta Una delle prime domande che ci si pone all’inizio di un’attività sicuramente è la scelta del proprio indirizzo produttivo principale. La scelta di orientarsi su un indirizzo colturale e/o di allevamento seguono regole e percorsi differenti. Inoltre, anche nel singolo indirizzo produttivo occorre fare scelte precise sulla base della superficie disponibile oppure della tipologia di specie e/o razza che si intende allevare. Indirizzi in cui si può classificare l’azienda agricola: • Azienda cerealicola; • Azienda ortofrutticola; • Azienda cerealicola/zootecnica; • Azienda vitivinicola; • Azienda olivicola; • Azienda zootecnica; Linee di indirizzo di valutazione per un indirizzo di carattere colturale: • Superficie a disposizione (quanti ha); • Tipo di coltura e di cultivar (cosa voglio mettere); • Tipologia di terreno idoneo per la coltura scelta (cosa posso mettere sulla base della tipologia di terreno); 17 Linee di indirizzo di valutazione per un indirizzo di carattere zootecnico: • Scelta della specie e razza da allevare; • Una specie o più specie, una razza o più razze; • Numero di animali; I primi passi – obblighi trasversali Per trasformare le idee in un’impresa è necessario valutare i rischi, saper redigere un business plan e scegliere la forma giuridica più adatta alle proprie esigenze, oltre, ed è fondamentale, conoscere i regolamenti e far fronte a obblighi amministrativi, fiscali e previdenziali tra i quali non è sempre facile districarsi. Si cercherà di uniformare quelli che sono i principali obblighi comuni alle aziende agricole, indipendentemente dalla scelta di coltivazione e indirizzi produttivi, rimandando per specifici settori ad approfondimenti ulteriori (es. azienda con indirizzo vitivinicolo) presso gli uffici tecnici, analogamente si integrano gli adempimenti principali delle aziende con indirizzo zootecnico. 18 Iscrizione in Camera di Commercio Il primo contatto con la Camera di Commercio si ha con l’iscrizione al Registro delle Imprese. L’iscrizione al Registro delle Imprese è una sorta di anagrafe che contiene informazioni dettagliate di tutte le imprese. L’iscrizione è un atto pubblico e obbligatorio che testimonia l’esistenza dell’impresa e di tutte le sue attività che hanno un rilievo giuridico. Al momento dell’iscrizione viene assegnato il codice fiscale dell’impresa. I produttori agricoli che, nell’anno solare precedente, hanno realizzato o, in caso di inizio attività, prevedono di realizzare un volume di affari non superiore a 7.000,00 euro non sono obbligati all’iscrizione nel registro delle imprese, fatta eccezione delle società o aziende agricole che richiedono l’Uma o effettuano vendita diretta. Registro Imprese – R.e.a. Il R.E.A. è il numero di Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative del Registro delle Imprese. Ogni soggetto/impresa obbligato per legge all’iscrizione al REA riceve un numero REA diverso per ogni provincia/camera di commercio in cui apre la sede. Il numero REA è costituito da un numero decimale progressivo preceduto dalla sigla della Provincia. 19 Investimenti strutturali e acquisto attrezzature Nell’apertura di un’azienda occorre tenere presente i fabbricati rurali disponibili e il loro stato di conservazione e valutare la realizzazione di nuove strutture atte alla funzionalità dell’Azienda Agricola, come ad esempio un ricovero di attrezzi. In Lombardia la legge che detta le norme di governo del territorio è la legge n. 12 del 2005 e s.m.i. in particolare si rimanda alla lettura del testo e all’art. 59, ove tra gli interventi ammissibili nelle aree destinate all’agricoltura sono ammesse esclusivamente le opere realizzate in funzione della conduzione del fondo e destinate alle residenze dell’imprenditore agricolo e dei dipendenti dell’azienda, nonché alle attrezzature e infrastrutture produttive necessarie per lo svolgimento delle attività di cui l’art 2135 del codice civile, quali stalle, silos, serre, magazzini, locali per la lavorazione e conservazione e vendita dei prodotti agricoli secondo i criteri e le modalità previste dall’art. 60. Per quanto attiene, invece, alle attrezzature l’imprenditore dovrà valutare se acquistare macchinari agricoli oppure servizi di contoterzisti. Permesso a costruire Il permesso a costruire è un’autorizzazione amministrativa che deve essere rilasciata dal Comune . Sulla base dei dati oggettivi in possesso il Comune valuterà la fattibilità dell’intervento prospettato nel rispetto della normativa 20 prevista dallo strumento urbanistico comunale che, se carente, può essere integrata nel rispetto dell’art 10, comma 4, lettera a, punto 1 della l.r. 12/2005. Apertura del fascicolo aziendale L’azienda agricola che nasce deve possedere il fascicolo aziendale. Il Fascicolo Aziendale è lo strumento per la gestione dei rapporti tra Impresa Agricola e la Pubblica Amministrazione. La costituzione del Fascicolo Aziendale è obbligatoria ed è indispensabile per qualsiasi procedimento di aiuto comunitario. Dopo la registrazione all’anagrafe regionale delle imprese viene costituito il fascicolo, sia in formato cartaceo che elettronico. I principali moduli che costituiscono il fascicolo sono: • Dati amministrativi dell’azienda • Titolari/contitolari/rappresentanti legali • Particelle • Fabbricati • Patrimonio zootecnico • Manodopera • Diritti di produzione • Unità tecnico economica (o ubicazione dell’azienda) 21 Si ricorda che prima di procedere alla compilazione di qualsiasi domanda si consiglia di visualizzare e stampare il proprio fascicolo aziendale e verificare la correttezza e completezza dei dati contenuti nei diversi moduli che lo compongono, annotandosi tutte le informazioni che devono essere modificate o aggiunte e comunicarle al CAA di riferimento. Codice Unico di Azienda Agricola - CUUA Il CUAA è il Codice fiscale del soggetto pubblico o provato che esercita l’attività agricola (azienda). Il ruolo del Centro Assistenza Agricola - CAA La costituzione e l’aggiornamento del fascicolo sono di competenza esclusiva dei Centri di Assistenza Agricola (CAA), riconosciuti dalla Regione Lombardia. IL Centra Assistenza Impresa provvede a: • Costituzione fascicolo aziendale; • Aggiornamento fascicolo aziendale; • Predisposizione delle domande per aiuti comunitari; • Assistenza tecnica; Il fascicolo dialoga col Sistema Informativo della Regione Lombardia (SISCO) e i soggetti che possono accedere all’anagrafe delle imprese e al fascicolo aziendale sono: 22 • Regione Lombardia – Direzione Generale Agricoltura; • OPR (Organismo Pagatore Regionale); • Amministrazioni Provinciali; • Comunità Montane; • Organizzazioni Professionali Agricole (es. Coldiretti); • Centri Autorizzati di Assistenza Agricola – CAA ; • Associazioni produttori; • Imprese agricole; • Imprese agro-industriali; • Altri soggetti abilitati (es. Guardia di Finanza, Carabinieri, ecc.) Per sapere dove trovare il Centro Assistenza Agricola (CAA) Coldiretti più vicino a te vai sul sito www.lombardia.coldiretti.it Indirizzo colturale Quando un’impresa decide di dedicare dei terreni alle colture occorre in primis distinguere se i terreni sono funzionali all’allevamento oppure se saranno l’indirizzo caratterizzante dell’azienda. Nel primo caso si fa riferimento a colure quali erbai, pascoli, foraggere, colture cerealicole e proteiche su cui impostare la razione alimentare dei propri animali, nel secondo caso la destinazione sarà per l’uso umano e possiamo dividere le colture come segue: • Cereali: come ad esempio frumento, mais, riso, orzo, avena, ecc; • Leguminose da granella o proteaginose: come a esempio soia, pisello, fagiolo, ecc; 23 • Orticole da pieno campo: ad esempio patata, pomodoro, cavolfiore, ecc; • Piante da zucchero: come ad esempio la barbabietola da zucchero; • Piante oleifere: Come ad esempio colza, girasole, ecc; • Piante da fibra e cellulosa; ad esempio lino, cotone, ecc; • Piante aromatiche: come ad esempio lavanda, zafferano, salvia, ecc; E’ importante prima di valutare l’inserimento di colture nuove se l’ambiente ed il terreno preposti sono favorevoli allo sviluppo e alla crescita delle piante, ricordiamoci sempre che l’attività agricola è sempre un’attività a cui consegue un reddito, pertanto, se non sussistono le condizioni per una produzione sufficiente sarà già una criticità importante per l’impresa. E’ importante conoscere sia la tessitura del terreno, ovvero la costituzione della parte solida del terreno espressa come percentuale in peso delle particelle elementari che lo compongono (terreno sabbioso, argilloso, ecc), sia la composizione chimica dello stesso. Le caratteristiche chimiche e chimico-fisiche del terreno sono estremamente variabili e dipendono, oltre dai componenti mineralogici del substrato pedogenetico, anche da altri fattori, come il clima, la morfologia, il tempo, i microrganismi, gli interventi agronomici. Si suggerisce di valutare l’esecuzione di analisi di laboratorio eseguendo un campionamento dei terreni disponibili così da conoscere meglio le caratteristiche favorevoli all’insediamento di nuove colture. 24 Terreni Agricoli L’azienda nel fascicolo aziendale deve inserire i terreni in proprietà, tra le forme principali di conduzione i contratti di affitto. I terreni possono essere sia ricadenti nella regione in cui ha sede l’azienda sia fuori regione. Si precisa che per attestare l’eventuale conduzione del fondo non a titolo di proprietà può rendersi necessaria una dichiarazione del proprietario del terreno che accerti la consapevolezza dell’utilizzo del proprio fondo da parte dell’agricoltore. Il modulo è possibile richiederlo sempre presso gli uffici del CAA. Per alcune normative e anche per alcune domande di aiuto comunitario i terreni sono classificati come segue: • Terreni ricadenti in zona svantaggiata o non svantaggiata; • Terreni ricadenti in zona vulnerabile o non vulnerabile; • Terreni ricadenti in area Natura 2000 (ZPS, SIC); Lavorazioni del terreno Le lavorazioni sono molto importanti in quanto condizionano fortemente le caratteristiche generali del suolo. Possono essere classificate sulla base dell’epoca di esecuzione e se si tratta di lavorazioni ordinarie o straordinarie. Solo a titolo informativo possiamo distinguere 4 gruppi di interventi: • Lavori di messa a colture; 25 • Lavoratori preparatori principali; • Lavoratori preparatori complementari; • Lavori di coltivazione; Agricoltura Conservativa L'Agricoltura conservativa rappresenta un nuovo sistema di produzione agricola sostenibile per la protezione dell'acqua e del suolo agrario che integra aspetti agronomici, ambientali ed economici. E' costituita da un insieme di pratiche agronomiche complementari: • alterazione minima del suolo (tramite la semina su sodo o la lavorazione ridotta del terreno ovvero senza ribaltamento degli strati fertili) al fine di preservarne la struttura, la fauna e la sostanza organica; • copertura permanente del suolo (colture di copertura, residui e colture protettive) per proteggere il terreno e contribuire ad una riduzione delle erbe infestanti; • associazioni e rotazioni colturali diversificate, che favoriscono i microrganismi del suolo e combattono le erbe infestanti, i parassiti e le malattie delle piante. L’agricoltura conservativa mira a contrastare gli effetti secondari sfavorevoli conseguenti alla semplificazione degli ordinamenti culturali e alla gestione intensiva del suolo tramite le arature profonde con inversione degli strati di suolo, lavorazioni ripetute e periodi con suolo nudo, quali ad esempio 26 emissioni di CO2, alti consumi energetici, riduzione della biodiversità e della fertilità dei suoli e inquinamento delle acque. Agricoltura Biologica I prodotti biologici sono quelli ottenuti applicando i metodi dell'agricoltura biologica, cioè un sistema di produzione che consente di ottenere prodotti agricoli, di origine vegetale ed animale, con tecniche che mettono al primo posto la salvaguardia della salute dell'uomo, dell'ambiente ed il benessere animale. Le pratiche agricole per la fertilizzazione e la difesa prevedono l'utilizzo di sostanze organiche e di origine naturale, oltre che l'uso di tecniche che non prevedono il ricorso a sostanze chimiche di sintesi. L'allevamento del bestiame si basa su una gestione che consenta una vita sana all'animale stesso, alimentato secondo le proprie esigenze nutrizionali e non per massimizzare le produzioni. Inoltre per ottenere produzioni biologiche non è consentito utilizzare organismi geneticamente modificati e i loro derivati. Per poter essere riconosciuti e rientrare nell’elenco degli operatori biologici della Lombardia occorre presentare una notifica attraverso SISCO, previo aggiornamento del fascicolo aziendale. Al momento della notifica l’imprenditore deve aver già scelto l’organismo certificatore tra quelli riconosciuti dal ministero al fine dei controlli aziendali. E’ possibile scaricare una brochure http://www.lombardia.coldiretti.it/pubblicazioni.aspx 27 specifica Abilitazione trattore Il 13 marzo 2013 è entrato in vigore l'accordo Stato Regioni del 2012 che recepisce la direttiva Comunitaria n. 59 del 2003 sull'abilitazione all'uso delle attrezzature professionali, tra cui anche i trattori agricoli o forestali. Gli imprenditori agricoli devono quindi “abilitare” all’uso di un trattore a ruote e/o a cingoli tutti coloro che, nel quotidiano lavoro aziendale, utilizzano tali attrezzature. L’abilitazione avviene attraverso un corso di formazione strutturato in moduli teorici e pratici, i cui contenuti e la cui durata dipendono dalla tipologia di attrezzatura: si va da una durata minima di 8 ore ad una massima di 13 ore. L’abilitazione è necessaria all’utilizzo sia di trattore con ruote che con cingoli. Acquisto e Utilizzo di Prodotti Fitosanitari Il Piano di Azione Nazionale (PAN) inerente l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari prevede i seguenti obbiettivi: • Ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana, sull’ambiente e sulla biodiversità; • Promuovere l’applicazione della difesa integrata, dell’agricoltura biologica e di altri sistemi alternativi; • Proteggere gli utilizzatori professionali dei prodotti fitosanitari e la popolazione; 28 Il PAN ha definito che le imprese dal 2014 devono adottare i criteri della difesa integrata obbligatoria e Regione Lombardia metterà disponibili: bollettini con indicazione di difesa, supporto programma di confusione sessuale, una pagina su sito internet; registro elettronico dei trattamenti fitosanitari. Gli imprenditori agricoli che utilizzano prodotti fitosanitari devono tenere presenti prioritariamente: 1. Il registro dei trattamenti o “quaderno di campagna” ovvero uno strumento su cui annotare: o La data in cui è stato effettuato il trattamento; o Il prodotto utilizzato; o Il tempo di carenza; o La dose e la quantità totale; o Gli appezzamenti/la varietà/le avversità trattati; o Le date indicativamente di semina, trapianto, inizio fioritura e raccolta; 29 Il registro sarà obbligatoriamente elettronico dal 1 gennaio 2016 per le aziende: Chi 1 gennaio 2016 Az maidicole SAU a mais > 300 ha Az maidicola Az risicole superficie in Natura 2000 Az risicole superficie in Natura 2000 Az vitivinicole 1 gennaio 1 gennaio 2018 2017 SAU a mais > SAU a mais > 250 ha 150 ha SAU a mais ricadente in area Natura 2000 > 150 ha con SAU a riso > 250 ha SAU a riso > SAU a riso > 150 area 200 ha ha con SAU a riso ricadente in area area Natura 2000 > 150 ha SAU a vite > 60 ha SAU a vite > SAU a vite > 25 30 ha ha Az con diverso SAU > 300 ha SAU > 200 ha orientamento colturale Il registro dei trattamenti può essere tenuto presso il proprio CAA. 2. Possedere l’abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari ad uso professionale in corso di validità. L’abilitazione ha durata 5 anni e ha valenza su tutto il territorio nazionale e si consegue con la frequenza del 75% di un corso base la cui durata è di 20 ore + esame (test di 24 domande, superameno con 21/24 risposte corrette). Coloro che sono in possesso di seguenti titoli di studio diploma quinquennale o laurea, anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, 30 biologiche, naturali, ambientali, chimiche, farmaceutiche, mediche e veterinari possono sostenere solo l’esame. Successivamente la domanda di rinnovo deve essere presentata prima della scadenza e nel corso dei 5 anni di validità dell’abilitazione è necessario frequentare 12 ore di aggiornamento. Non è previsto nessun esame. Per tutti gli altri adempimenti si rimanda alla normativa di riferimento. Gestione rifiuti I rifiuti sono classificati secondo l’origine, in rifiuti urbani e in rifiuti speciali, e secondo le caratteristiche di pericolosità, pericolosi e non pericolosi. I rifiuti provenienti dall’attività agricola sono definiti come rifiuti speciali. Le aziende che producono rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) sono tenute alla tenuta di un registro di carico/scarico. Nel caso di produzione di rifiuti speciali pericolosi se si hanno meno di 10 dipendenti l’azienda è esonerata dall’iscrizione al SISTRI (sistema per la tracciabilità dei rifiuti) ma deve conferire i propri rifiuti o attraverso una convenzione con le amministrazioni pubbliche nella piazzola ecologica autorizzata o attraverso una ditta smaltitrice autorizzata. Le imprese con numero di dipendenti maggiori di 10 possono non iscriversi al SISTRI purchè aderiscono ad una convenzione quadro che sancisce un circuito organizzato di raccolta, pubblico o privato. 31 Corso primo soccorso Azienda gruppo A (indice infortunistico INAIL superiore a 4), Datori di lavoro e titolari che si nominano direttamente responsabili del primo soccorso nelle aziende del gruppo A che hanno più di 5 lavoratori. Durata 16 ore. Aziende gruppo B e C (indice infortunistico INAIL inferiore a 4), Datori di lavoro e titolari che si nominano direttamente responsabili del primo soccorso nelle aziende del gruppo "B" e "C" che non hanno più di 5 lavoratori. Durata 12 ore. Sicurezza sul lavoro Imprese agricole senza dipendenti Per gli imprenditori agricoli che non sono datori di lavoro e che pertanto non assumono dipendenti di nessun tipo, ne fissi ne avventizi. In queste imprese tutte le lavorazioni aziendali sono svolti solo dai seguenti lavoratori: • componenti dell'impresa familiare (coadiuvanti o collaboratori familiari) • coltivatori diretti del fondo, • soci delle società semplici agricole • imprese contoterziste. 32 In questo caso gli adempimenti principali in materia di sicurezza sul lavoro dell’imprenditore agricolo sono: • utilizzare attrezzature di lavoro conformi alle normative • utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) • impiegare ambienti di lavoro, attrezzature e macchinari conformi alle caratteristiche di sicurezza richieste dalle vigenti normative Imprese agricole con dipendenti I Principali adempimenti che le imprese devono rispettare sono i seguenti: • Effettuare la valutazione dei rischi; • Programmare idonee misure di sicurezza relativamente ai pericoli riscontrati; • Realizzare un piano di miglioramento aziendale tendente a ridurre, se non ad eliminare, i rischi sulla sicurezza; • impiegare ambienti di lavoro, attrezzature e macchinari conformi alle caratteristiche di sicurezza richieste dalle vigenti normative; • Fornire e far utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI); • Nominare le figure della sicurezza aziendale (Responsabile della sicurezza, Addetto antincendio, Addetto pronto soccorso, Rappresentante dei lavoratori e Medico Competente); • Effettuare una corretta formazione dei lavoratori e delle figure della sicurezza aziendale; 33 • Dare ampia informazione sui rischi aziendali e sulle procedure adottate; • Attuare la Sorveglianza Sanitaria prevedendo periodiche visite mediche. Depositi mobili di gasolio Al fine di una più accurata conoscenza delle fonti di rischio, indispensabile per i vigili del fuoco per intervenire in situazioni di pericolo, prevede che anche coloro che non sono soggetti al rilascio della certificazione di prevenzione incendi l’installazione di depositi mobili di gasolio rientri tra le attività previste dalla normativa sulla prevenzione degli incendi. Cisterne fino a 6.000 lt requisiti: • Combustibile ammesso: gasolio o oli minerali; • Dichiarazione di conformità del contenitore; • Manuale di installazione, uso e manutenzione; • Targhetta di identificazione sulla struttura (nome e indirizzo del costruttore, anno di costruzione e numero di matricola); • Avere un bacino di contenimento a terra per una capacità corrispondente almeno alla metà della geometria del contenitore stesso; • Avere una copertura (tettoia) di materiale incombustibile che ripari dagli eventi atmosferici; • Collegamento ad un’idonea messa a terra; • Collocazione del serbatoio in un’area sgombra e priva di vegetazione per almeno 3 mt dall’impianto, 5 mt da depositi e magazzini, 10 mt da 34 locali destinati a uffici o abitazioni e depositi di materiali combustibili o infiammabili; • Presenza nelle vicinanze di 3 estintori (2 portatili e 1 carrellato); • Vietata l’installazione in rampe carrabili, terrazze e aree sovrastanti locali chiusi o nei ricoveri trattori; • Saldamente ancorati al terreno per evitare spostamenti durante il riempimento e l’esercizio; • Appositi carrelli fissi ben visibili devono segnalare il divieto di avvicinamento al deposito da parte di estranei e quello di fumare ed usare fiamme libere; • Apposito cartello fisso deve indicare le norme di comportamento e i recapiti telefonici dei Vigili del fuoco e del tecnico della ditta distributrice del carburante da contattare in caso di emergenza; Cisterne oltre i 6.000 lt: elaborazione da parte di un tecnico incaricato della richiesta dell’esame di progetto e successivo sopralluogo da parte dell’autorità competente. Il medesimo iter è previsto anche per i depositi interrati. 35 Richiesta carburante agricolo Tutte le aziende agricole iscritte al Registro imprese possono fare richiesta dell’assegnazione del quantitativo di carburante da acquistare a prezzo agevolato – UMA. Per procedere alla richiesta occorre verificare aggiornamento del proprio fascicolo aziendale per l’anno in corso e fare denuncia dei consumi dell’anno precedente nel caso in cui vi è stata assegnazione e successivamente procedere alla richiesta. Condizionalita’ La Condizionalità è un insieme di regole che l’imprenditore agricole è tenuto a rispettare al fine di accedere alla richiesta degli aiuti previsti dalla Politica Agricola Comune (PAC), questi standard dimostrano le finalità positive della PAC ai cittadini e ne giustificano la spesa pubblica. La Condizionalità si applica all’intera superficie agricola aziendale e a tutte le attività agricole. Ogni vincolo di condizionalità diventa applicabile all’azienda in funzione delle caratteristiche dei terreni aziendali e delle attività agriole svolte dall’azienda stessa Il sistema informativo di Regione Lombardia dinamicamente ciò che l’azienda deve rispettare. 36 SISCO individua La condizionalità comprende i criteri di gestione obbligatori (CGO) e le Buone Condizioni Agricole e Ambientali (BCAA) e sono suddivisi in 3 settori Ambiente, cambiamenti climatici e buone condizioni agronomiche del terreno, Sanità pubblica, salute degli animali e delle piante, Benessere degli animali. L’agricoltore sottoscrive gli impegni di Condizionalità al momento della presentazione della domanda che è entro il 15 maggio di ogni anno. La Condizionalità non si applica a chi ha aderito al regime di piccoli agricoltori. Il mancato rispetto, anche parziale, degli adempimenti assunti comporta la riduzione fino all’annullamento dell’aiuto percepito. Politica Agricola Comune: Aiuti diretti e Programma di Sviluppo Rurale La Politica Agricola Comune (PAC) è una delle Politiche di maggior importanza sul bilancio dell’Unione Europea. La programmazione 2014-2020 sarà operativa dal 2015. L’obbiettivo principale della nuova PAc è quello di rendere più selettivo il sostegno agli agricoltori sia rispetto alla platea dei beneficiari, d’ora in poi ristretta ai soli “agricoltori attivi”, sia rispetto alle situazioni o ai comportamenti meritevoli di sostegno, attraverso lo “spacchettamento” del vecchio pagamento unico aziendale in un menu di sette diversi possibili pagamenti. 37 Una PAC più selettiva e più complessa, per tale motivo e per poter usare al meglio l’opportunità è possibile scaricare gratuitamente la guida dal sito: http://www.gruppo2013.it/Pagine/default.aspx Il Piano di Sviluppo Rurale si articola secondo le sei priorità indicate dalla Commissioni europea, perseguite dall’attivazione di misure e di interventi mirati al raggiungimento degli obbiettivi di crescita della competitività del settore agricolo, sviluppo delle zone rurali e salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Il nuovo PSR metterà a disposizione, complessivamente, 1.157 milioni di euro, 133 milioni di euro in più rispetto alla precedente programmazione PSR 2007-2013. • Priorità 1: stimolare l’innovazione, la cooperazione e lo sviluppo della base delle conoscenze rurali; • Priorità 2: migliorare le prestazioni economiche di tutte le aziende agricole e incoraggiare la ristrutturazione e l’ammodernamento delle aziende agricole, in particolare aumentare la quota di mercato e l’orientanento al mercato, nonché la diversificazione aziendale.; • Priorità 3: migliorare la competitività dei produttori primari, integrandoli al meglio nella filiera agroalimentari attraverso regimi di qualità.; • Priorità 4: salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, compreso nelle zone Natura 2000, nelle zone soggette a vincoli naturali.; • Priorità 5: rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura.; • Priorità 6: stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali. 38 Autorizzazione Unica Ambientale - AUA E’ un provvedimento abilitativo che sostituisce in un unico titolo le seguenti sette comunicazioni e autorizzazioni in materia ambientale che coinvolgono le piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambentale. • Autorizzazione agli scarichi idrici; • Comunicazioni nitrati; • Autorizzazione alle emissioni in atmosfera, anche i riferimento alle attività in deroga con autorizzazione in via generale; • Comunicazione sull’impatto acustico; • Autorizzazione all’utilizzo di fanghi derivanti dal processo di depurazione in agricoltura; • Comunicazione in materia di rifiuti; L’AUA deve essere presentata allo sportello SUAP (Sportello Unico delle Attività produttive) del Comune ove ha sede l’azienda). Indirizzo zootecnico In questo capito si illustrano gli adempimenti di base delle aziende e gli adempimenti che superata una certa soglia di capi allevati diventano adempimenti obbligatori. 39 Codice stalla ASL Chiunque intenda detenere animali, sia a scopo aziendale che familiare, deve richiedere il rilascio del codice stalla. Prima di entrare in possesso degli animali occorre recarsi all’ufficio veterinario competente per territorio. Ad ogni allevamento viene attribuito un codice univoco di 8 caratteri e un sottocodice di allevamento. Esempio: 001 BG 001 rispettivamente indicante per i primi 3 caratteri il codice istat del comune, i successivi due caratteri la sigla della provincia e gli ultimi 3 caratteri il numero progressivo dell’azienda all’interno del comune. Il sottocodice, di massimo 3 cifrre, serve per codificare diversi proprietatu, diverse specie allevate e diversi indirizzi produttivi (per i bovini: , per i suini: autoconsumo, ingrasso, finissaggio, ingrasso, ecclatte, carne rossa, carne bianca) Registro di stalla L’anagrafe zootecnica prevede l’esistenza di una banca dati regionale (BDR) nella quale sono registrate tutte le aziende agricole che detengono animali di allevamento. Ciascuna azienda è identificata con un codice unico nazionale. La BDR è collegata alla banca nazionale, per quanto attiene bovini e ovicaprini viene prevista la registrazione e l’identificazione di ogni singolo capo. I sistemi di identificazione comprendono la doppia marca auricolare, con numero 40 individuale oppure per gli ovicaprini anche il microchip, nel caso di suini tramite tatuaggio all’orecchio sinistro dell’animale. L’anagrafe è aggiornata dalle ASL competenti per territorio, dagli enti riconosciuti da Regione Lombardia e delegati dagli allevatori (quali i CAA) e dagli stessi allevatori che ne fanno richiesta. Il registro di stalla viene vidimato dall’ASL ed è lo strumento attraverso il quale l’imprenditore agricolo è tenuto ad annotare le movimentazioni degli animali in ingesso/in uscita, nascita/morte che avvengono in azienda secondo i tempi previsti dalle singole normative di settore. Registro dei trattamenti I proprietari e i responsabili di animali devono tenere un registro in cui annotare relativamente all’acquisto, alla detenzione e alla somministrazione di medicinali veterinari le seguenti indicazioni: data, identificazione del medicinale veterinario; quantità, nome e indirizzo del fornitore del medicinale , identificazione degli animali sottoposti a trattamento, data di inizio e fine del trattamento. Benessere Animale Il Benessere Animale è detato da specifiche regole che garantiscono il mantenimento dell’equilibrio psico-fisico degli animali affinché anche la produzione non possa interferire negativamente sulle condizioni di salute. 41 Il Benessere riguarda l’allevamento, quindi le strutture di stabulazione, il trasporto, nonchè la fase di macellazione. Per ulteriori approfondimenti di rimanda alla guida specifica scaricabile gratuitamente da http://www.lombardia.coldiretti.it/pubblicazioni.aspx?KeyPub=GP_CD_LOMBAR DIA_INFO|PAGINA_CD_LOMBARDIA_PUB Comunicazione Nitrati Le aziende che producono e/o utilizzano apporti azotati sia di origine chimica che di origine organica, ivi compresi i fanghi, sono tenute alla presentazione di una comunicazione, chiamata “nitrati” e un eventuale piano di utilizzazione agronomica. La soglia di riferimento sopra la quale scatta l’obbligo dell’adempimento amministrativo varia a seconda che l’azienda ricada in zona vulnerabile o non vulnerabile. Questa classificazione prevede che ogni comune lombardo appartenga all’una o all’altra designazione e l’elenco dei comuni è reperibile nella dgr. 3297/2006. La comunicazione nitrati deve essere presentata entro il 15 febbraio di ogni anno attraverso il sistema informativo di regione Lombardia. Tutte le imprese, a prescindere dall’obbligo amministrativo, sono tenute a: o Rispettare il Codice di Buona Pratica Agricola ; o avere idonee strutture di stoccaggio sia per materiali palabili, ovvero letame o suoi assimilati, sia per materiali non palabili, ovvero liquami e materiali suoi assimilati; 42 o rispettare il divieto di spandimento di letame, liquame, fanghi e fertilizzanti previsto annualmente da Regione Lombardia e si definisce nell’arco temporale dal 1 novembre a fine febbraio; E’ possibile scaricare gratuitamente la brochure specifica al sito http://www.lombardia.coldiretti.it/pubblicazioni.aspx?KeyPub=GP_CD_LOMBAR DIA_INFO|PAGINA_CD_LOMBARDIA_PUB Emissioni in atmosfera Gli allevamenti effettuati in ambienti confinati in cui il numero di capi potenzialmente presenti è compreso nell’intervallo indicato, per le diverse categorie di animali, nella tabella 1 è soggetto alla richiesta dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera di carattere generale secondo l’art 272, comma 2 del testo unico ambientale. Superati i limiti della tabella l’autorizzazione assume l’ordinamento ordinario, ovvero non una dichiarazione di quanto viene previsto per il settore secondo il modello di riferimento, ma di un procedimento comprensivo di istruttoria da parte dell’autorità competente che prevede prima del rilascio autorizzativo una conferenza di servizi di valutazione della relazione tecnica dell’impianto redatta. L’autorizzazione riguarda emissioni in atmosfera sia convogliate sia diffuse che si possono originare dalle deiezioni, dai istemi di trattamento degli effluenti, dalla movimentazione della lettiera, dalle attività di alimentazione animale, ecc. 43 Tabella n. 1 Autorizzazione in via generale sulla base delle soglie per animali potenzialmente allevati in ambiente confinato CATEGORIA SOGLIE vacche da latte (PV 600 kg/capo) 200-400 Rimonta vacche da latte (PV 300kg//capo) Altre vacche (nutrici/duplice attitudine) Bovini all’ingrasso (PV 400 kg/capo) Vitelli a carne bianca (PV 130 kg/capo) Scrofe con suinetti in svezzamento 300 – 600 300 – 600 300 – 600 1000 – 2500 400 -750 Suini accrescimento ingrasso 1000 – 2000 Ovicaprini (PV 50 kg/capo) 2000 – 4000 Ovaiole e capi riproduttori 25000 – 40000 Pollestre (PV 0,7 kg/capo) 30000 - 40000 Polli da carne (PV 1 kg/capo) 30000 – 40000 Altro pollame 30000 – 40000 Tacchini maschi (PV 9 kg/capo) 7000 – 400000 Tacchini femmine (PV 4,5 kg/capo) 14000 – 40000 Faraone (PV 0,8 kg/capo) 30000 – 40000 Cunicoli fattrici (PV 3,5 kg/capo) 40000 – 80000 Cunicoli capi all’ingrasso (PV 1,7 kg/capo) 24000 – 80000 Equini (PV 550 kg/capo) 250 – 500 Struzzi 700 – 1500 44 Valutazione di Verifica di VIA La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) è la valutazione ambientale che deve essere effettuata sui progetti ed individua, descrive e valuta gli impatti diretti e indiretti su diversi fattori (suolo, acqua, aria, ecc). Relativamente al settore agricolo l’allevamento può essere soggetto a VIA oppure essere escluso e ricadere nella verifica dell’assoggettabilità VIA. In quest’ultimo caso nel caso in cui i progetti sono ricadenti all’interno di aree naturali protette, le soglie dimensionali sono ridotte a 50%. Posti VIA VERIFICA DI VIA 40 qli/ha Polli 85.000 1.000 Galline 60.000 1.000 Suini > 30 Kg 3.000 120 900 45 Scrofe Ovicaprini 300 Bovini 50 45 Allevamenti intensivi - AIA Gli impianti di allevamento intensivo di pollame (aventi posti potenziali superiori a 40.000 avicoli) e suini (aventi posti potenziali superiori a 2.000 suini oppure a 750 scrofe) sono soggetti ad un’autorizzazione diversa da quella alle emissioni in atmosfera che si chiama “Autorizzazione Integrata Ambientale”. Tale autorizzazione chiamata anche AIA prevede la redazione di una relazione tecnica secondo un allegato tecnico predisposto dalla Regione Lombardia e successiva istruttoria comprensiva di conferenza di servizi. L’autorizzazione, fatte salve, modifiche sostanziali ha durata di 10 anni. Alcune aziende ricadenti in AIA sono soggette anche a procedura di valutazione Impatto Ambientale (VIA) che deve essere considerata ai fini del rilascio autorizzativo. LE ATTIVITA’ CONNESSE IN SINTESI Con attività connesse si intendono tutte quelle attività ad itegrazione di reddito che sono state riconosciute dalla legge di orientamento 128/2001 e dalla modifica dell’art 2135. Sono attività diverse da quella principale agricola, ma che comunque sono strettamente legate. Alcuni esempio possiamo ricordare a tale proposito: 46 • attività di vendita diretta: possibilità di manipolazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti provenienti prevalentemente dall’attività di coltivazione del proprio fondo o di allevamento; • attività di agriturismo: possibilità di ospitalità, ristorazione, attività ricreative-culturali. Necessità di frequentazione di un corso base di 40 ore; • Attività sociale: possibilità di inserire soggetti svantaggiati in azienda o coordinare attività per persone diversamente abili. In fase di definizione da parte della Regione Lombardia specifiche linee guida; • Attività didattica: possibilità di attività didattica nei confronti sia del privato sia nei confronti del pubblico. Per il circuito accreditato di Regione Lombardia è necessario un corso base di 90 ore e corsi annuali di aggiornamento. Coldiretti nell’ambito del progetto per “una filiera agricola tutta italiana” ha realizzato una rete consolidata sotto il marchio “Campagna Amica”, ove tutte le aziende agricole con vendita diretta e/o aziende agrituristiche credono nei valori dell’agricoltura italiana e nelle sue potenzialità, nonché in un valido riconoscimento. Per saperne di più chiedi alle nostre sedi. ANALISI DI MERCATO Importante nell’apertura di un’azienda agricola o nella revisione di un’azienda agricola esistente è fare una piccola analisi di mercato per valutare 47 cosa potrebbe “rendere” maggiormente con la propria attività. La semplice analisi del territorio circostante, esempio quante e quali azienda agricole sono presenti e cosa fanno, nonché le esigenze del cittadino/consumatore possono influire sia sull’indirizzo produttivo sia sulle tecnologie agricole da adottare per la propria produzione. Quindi in sintesi: • Valutazione del territorio circostante (attività produttive esistenti anche agricole); • Andamento di mercato delle richieste da parte degli attori di filiera oppure delle esigenze dei consumatori – internet può servire per ricercare i dati ufficiali delle analisi di mercato; TARGET DI RIFERIMENTO Ogni azienda, dopo una prima valutazione del territorio, deve decidere a quale target vuole rivolgersi – anche in forma combinata tra loro: • Grossisti/GDO; • E-commerce; • Ristoratori/agriturismi; • Cittadini; SEDI UFFICI CAA E’ possibile rivolgersi agli uffici Caa per gli approfondimenti, l’elenco degli uffici è disponibile sul sito www.lombardia.coldiretti.it 48