...

PPT - LE DONNE NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE IT

by user

on
Category: Documents
28

views

Report

Comments

Transcript

PPT - LE DONNE NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE IT
BPW INTERNATIONAL LEGISLATION
COMMITTEE
2011-2014
Enrichetta Bellini chair con la collaborazione di
Amparo Martinez Miro - Sylvia Dillinger – Virginia de la Cuadra
LE DONNE NEI
CONSIGLI DI
AMMINISTRAZIONE
Maggio 2013
OBIETTIVI
Il principale obiettivo di questo documento e’ quello di offrire
a BPW Europe un documento che illustri la situazione in
ogni Paese in relazione alla presenza delle donne nei
consigli di amministrazione (CDA) e le normative che
dovrebbero essere promosse per aumentarne la presenza.
Come sara’ possibile rilevare, le situazioni sono molto
differenziate: si vede la necessita’ di mettere in atto nuove
misure per garantire un equilibrio di genere possibilmente
esteso a tutte le aziende e amministrazioni europee.
CONTESTO



La rappresentanza paritaria in tutte le aree non e’ solo un
principio di uguaglianza, ma uno dei diritti umani; e’
espressione di democrazia ed efficenza economica
Tuttavia, il consiglio di amministrazione tipo in Europa,
su 10 membri, include, di media. solamente una donna
Globalmente il 34% delle societa’ non ha donne nel
Top management: nel G7=40%,BRIC 18%, in Europa e in
Nord America 30%, molto al di sotto del 20% in Asia,
Area del Pacifico e APAC ( escluso Giappone)
PROGRESSO



E’ estremamente lento, 0,5 punti in percentuale all’anno, e
questo malgrado i provati benefici economici legati alla
parita’ e l’aumento della diversita’ all’interno delle societa’
Secondo il Rapporto Europeo sul Progresso verso
l’uguaglianza, ci vorranno 50 anni per raggiungere un
decente equilibrio pari al 40% nei consigli di
amministrazione delle Societa’ europee
Il Parlamento Europeo ha chiesto alla Commissione di
introdurre un legge a livello europeo, qualora l’autoregolamentazione non dovesse dare risultati (vedi iniziativa
del Commissario alla Giustizia Viviane Reding)
EQUITA’



L’aumento della consapevolezza sulla necessita’ di un
intervento urgente, ha stimolato alcuni Stati membri a
favorire l’introduzione di un meccanismo basato sulle
quote.
Tuttavia false dichiarazioni popolari continuano ad
abbondare. L’idea sbagliata piu’ diffusa e’ che le quote
minano la meritocrazia!!
Le quote sono un meccanismo progettato per
contrastare la serie di ostacoli che donne competenti
devono affrontare per raggiungere il top in base alla
parita’ di qualifica e di merito.
La proposta della Vice-Presidente UE e
Commissario alla Giustizia Viviane Reding
•In breve alcuni fra gli elementi principali della Direttiva presentati al Parlamento Europeo
•
- e’ diretta esclusivamente a donne con cariche non esecutive: 40% di aumento entro un
termine
•
ragionevole
•
- copre unicamente le societa’ quotate in borsa. Le piccole e medie imprese ne sono esentate al
•
fine di non imporre ulteriori oneri in un periodo difficile come l’attuale
•
- la qualifica deve essere il criterio decisivo e la scelta deve cadere sul miglior candidato
•
- flessibilita’ – e’ prevista una clausola qualora una egual candidatura del sesso sottorappresentato non fosse disponibile
•
- ogni legge basata sule quote deve avere carattere temporaneo fino raggiungimento obiettivo
•
- gli Stati membri sceglieranno le sanzioni d applicare in caso di inadempienza
•
- la proposta veste carattere sussidiario e amichevole
Contenuto in breve di una intervista rilasciata di recente
da Viviane Reding in Irlanda (G. Rother)
•
La parita’ di genere e’ un diritto fondamentale e uno dei principi fondanti dell’
Europa:diritti fondamentali e di cittadinanza. Tutto questo risale al 1957, quando il principio
della parita’ di retribuzione a parita’ di prestazione e’ diventato parte del Trattato di Roma:
Da allora la UE ha sempre lavorato per migliorare la parita’ di genere.
•
La strategia 2012 della UE per la parita’ fra donne e uomini, ha dato priorita’ alla
parita’ nel processo decisionale, perche’ questo e’ un settore in cui, decenni di auroregolamentzione, non hanno prodotto risultati soddisfacenti.
•
Stiamo chiedendo alle grandi societa’ europee quotate in borsa di dimostrare di essere
serie quando si parla di parita’ di genere nel processo decisionale economico. I dati piu’
recenti sulle donne nei CDA dimostrano che le aziende stanno iniziando a capire che, se
vogliono rimanere competitive in una societa’ che invecchia, non possono permettersi di
ignorare il talento femminile: Le donne, con una percentuale del 60%, sono laureate.
•
La legge a livello europeo che la UE sta proponendo, fara’ si che il talento esistente
venga utilizzato, aumentando cosi’ in modo uniforme l’equilibrio di genere in tutti i CDA
delle aziende europee passando per il mercato interno.
Intervista a Viviane Reding (seguito)
•
Per diventare una legge, la proposta della UE deve ora essere approvata dal Parlamento
Europeo e dagli Stati membri attraverso il Consiglio Europeo in seno ad una normale procedura
legislativa.
•
Il Parlamento Europeo ha nominato gli eurodeputati Rodi Kratsa Tsagaropoulou (
Comitato dei Diritti delle Donne) e Evelybe Regner (Comitato Affari legali) quali co-relatori.
•
•
Il Consiglio Europeo ha tenuto una prima discussione nel dicembre scorso e la presidenza
irlandese della UE prevede di programmare la prossima discussione per il 20 di giugno 2013.
•
Il 15 gennaio, la bozza, in prima lettura, ha passato la procedura di controllo con 43 voti a
favore e 11 contro. I parlamenti nazionali che hanno a disposizione due voti esprimono la loro
opinione ovvero se e’ opportuno affrontare il problema a livallo della Comunita’ Europea o se
e’ meglio lasciare la decisione in carico agli Stati membri
INTRODUZIONE
Nelle pagine seguenti troverete un’analisi sulle misure adottate e relativi
progressi, in 10 Paesi: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia
Norway, Spagna e Regno Unito.
La valutazione riflette la situazione corrente, i progressi fatti negli ultimi 3-5
anni e prospettive future usando il sistema di “rating” simile a quello delle
agenzie di credito. La valutazione va da (AAA – eccellente) a A- (modesto).
Fonte: EWL/ Lobby Europea delle donne- Women on Board in Europe
(From a snail’s pace to a giant leap - February 2012)
Grazie al contributo delle Presidenti e socie di BPW Europa,abbiamo potuto
aggiungere Cipro, Estonia, Irlanda, Polonia, Svezia, Svizzera e Turchia.
Il PPT verra’ tradotto nelle 4 lingue ufficiali con lo scopo di stimolare un
dibattito con tutte le Regioni della BPW International
Paese: Austria
Situazione : A– Progresso: A con prospettiva neutrale
*
Codice auto-disciplina:
adottato nel 2009 raccomanda la presenza di entrambi i generi
nei rispettivi Organi di vigilanza
il 30% dele Societa’ legate al codice non hanno donne nei rispettivi organi di
vigilanza
* Obiettivo non vincolante
adottato nel marzo 2001 - 35 % di donne nei consigli di amministrazioni
delle Societa’ statali da raggiungere entro il 2018/ 25% entro il 2013
* Sanzioni
Nessuna – per le societa’ inadempienti verranno prese misure legislative
* Societa’Private
non vincolate all’obiettivo – nel 2012 solo il 10,3% di donne negli organi di
vigilanza delle 200 piu’ grandi societa’
* Commento qualificato
Marlene Parenzan- Membro Board Lobby Europea Donne/membro BPW Austria
L’aumento della presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle
200 piu’grande societa’ austriache e’ stato molto modesto. L’unica soluzione
e’ un obiettivo vincolante del 35/40%, con incremento modulato
Una misura immediata potrebbe essere la revisione del Codice di auto-disciplina
introducendo regole concrete ed effettive
Paese: Belgio
Situazione: A – Progresso: A+ con prospettiva positiva
* Codice di auto-disciplina
* Legge statale vincolante
Nel 2009 venne inclusa una clausola. La composizione del consigli
amministrazione deve essere determinata sulla base della diversita’
di genere
Adottata nel 2011 impone un minimo del 30% di presenza femminile
nei consigli di amministrazione delle Societa’ statali e di quelle
quotate in borsa
* Sanzioni
Le societa’ inadempienti perderanno i vantaggi finanziari e altri
vantaggi fino a quando la quota del 30% non sara’ raggiunta
Una dichiarazione sugli sforzi intrapresi dovra’ essere presentata
* Aspetti interessanti
La transizione e’ adeguata alle diverse categorie di societa’
Le imprese statali sono tenute ad adeguarsi immediatamente
( ogni membro di nuova nomina dovra’ essere donna fino al
raggiungimento dell’obiettivo del 30%)
Grandi societa’ quotate in borsa: 5 anni
Piccole e medie imprese: 7 anni
Paese: Cipro
Codice di auto-disciplina
esiste da molti anni ma non include alcuna
politica di genere o raccomandazioni
Leggi vincolanti e non
sulle quote
nessuna
Dalle tabelle EU 27 qui allegate, potrete rilevare la situazione generale in %
di questo Paese
Paese: Estonia
Codice auto-regolamentazione
nessuno;
anche se la legge vigente impone
che le societa’ e le organizzazioni
devono promuovere la parita’ di
genere
Legge vincolante x quote
nessuna
(nemmeno in politica o per congedo
parentale)
I piu’ grandi partiti politici hanno firmato
un memorandum per una quota
50/50 per le prossime elezioni
Paese: Finlandia
Situazione: AA – Progresso : AA- con prospettiva neutrale
* Codice auto-regolamentazione
In forza dal 2003. E’ stato il primo a menzionare
l’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione
* Legge vincolante
Nel 2004 il governo ha deciso che il 40% dei componenti
dei consigli di amministrazione delle societ’ statali
devono essere donne
Nel 2001 l’obiettivo del 45% e’ stato raggiunto
* Auto-regolamentazione
In vigore per le altre societa’ stabilisce che
ambedue i generi
devono essere rappresentati nei CDA
In caso di inadempienza,
le giustificazioni relative dovranno essere incluse nella
relazione annuale
* Commento qualificato - Johanna Pakkanen – the Coalition of Finnish Women Associations.
Il governo sta preparando un nuovo programma per la parita di genere fra cui la seguente azione:
“se la parita’ bilanciata di genere fra uomini e donne nei consigli di amministrazione delle societa’ quotate in borse
on dovesse trasformarsi in realta’, verra’ introdotta una quota del 40%. Abbondano tuttavia molti interventi e discorsi
circolano contro il meccanismo delle quote
Paese: Francia
Situation: A+ - Progresso A+ con prospettiva positiva
* Codice di auto-regolamentazione
Il mondo del business ha tentato di aggirare la legge
adottando nel 2010 severe misure di buon governo,
con obiettivi e date limite per raggiungerli.
* Legge vincolante
In vigore dal 2011, si applica a tutte le societa’ quotate
in borsa e a quelle con piu’ 500 dipendenti e un fatturato
di 50 milioni di Euro.
Sei anni per raggiungere l’obiettivo del 40% di donne nei
cda con obiettivo di medio termine del 20% in 3 anni
* Sanzioni
A partire dal 2017, le nomine nei CDA non in linea con la
legge, saranno considerate nulle.
* Fatti – La legge ha accelerato il progresso. La meta’ delle 40 piu’ importanti societa’ hanno gia’
raggiunto l’obiettivo di medio termine e a partire dal 2011, per la maggioranza, le nomine
hanno favorito le donne. Si nota disponibilita’ nei cda di favorire il cambio.
Paese : Germania
Situazione: A – Progresso A+ con prospettiva positiva
^
*
Codice di buon governo
Nel 2010 sono state introdotte raccomandazioni circa la diversita’ di
genere che hanno portato a qualche miglioramento
Legge vincolante: nessuna
Il dibattito in atto nel 2011sulla legge legata alle quota ha portato a un’autoregolazione e a quote flessibili, ma molti pensano che queste misure non siano
sufficienti permigliorare la situazione. La Carta di Berlino, campagna iniziata
dalle donne in politica di tutti I partiti
e dalle organizzazioni femminili leader, chiede che venga introdotta una legge
vincolante sulle quote
(La federazione BPW Germany e’ fra I firmatari).
Anche la Vice-Presidente Viviane Reding ha firmato la “Dichiarazione” di Berlino
Fonte - Spiegel on line
13.1.2013
ConsiderataLa direttiva messa in atto dalla Commissaria Viviane Reding e le
relativepesanti sanzioni le imprese germaniche stanno ora pensando di
rivolgersi a quel segmento della forza lavoro che hanno sempre ignorato
Tuttavia molti opinano se non sia meglio puntare sulla diversita’ piuttosto che
sulle donne, ma
Brigitte Lammers/ Egon Zehnder ha percorso l’intera Gemania ma non solo.
in cerca di donne dotate il piu’ possibile di talento
Paese: Germania (seguito)
Fonte: Spiegel on line
6 marzo 2013
L’opposizione germanica contraria alle quote, fara’ lobbying
verso altri Paesi affinche’ votino contro la Direttiva.
I rappresentanti tedeschi a Bruxelles hanno ricevuto l’ordine
di sostenere immediatamente, a livelli diplomatici, la posizione
della Germania
La Germania si oppone all’iniziativa dell’Unione Europea,
dando per contro preferenza a leggi individuali in ogni Nazione
Il Ministro del Lavoro , Ursula von der Leyen, non ha obiezioni
contro la legge sulle quote della EU.
Per contro,la Cancelleria ha chiesto esplicitamente alla Ministra
di non intervenire sull’argomento.
Paese: Irlanda
Codice di buon governo:
In Irlanda la struttura del Codice e’ profondamente
sbilanciata in termini di diversita’ maschio e femmina.
Un recente sondaggio ha rivelato che solo l’8% delle
posizioni di rilievo nelle societa’ quotate sono detenute da
donne.
Il 43% delle aziende non ha alcuna rappresentanza
femminile.
Legge su quote
Il 66% dei dirigenti intervistati non sono a favore della
introduzione di un Sistema formale sulle quote, tuttavia il
60% delle dirigenti sono a favore, anche se fosse di
natura temporanea.
Competenze
Solo il 50% delle aziende NON ne tiene conto quando
nominano i membri del CDA
Paese: Irlanda (seguito)
***Alcuni interessanti commenti qualificati e controversi***
Maura Quinn –
Grant Thornton
Eimear Kenny
Amministratore Delegato Istituto di Amministrazione in Irlanda
Alcuni progressi sono sati fatti ma rimangono grandi ostacoli. Serve maggior
trasparenza nel processo di nomina. Il 70% delle donne intervistate sostiene la
proposta legislativa della UE introdotta a Viviane Reding
Giornata internazionale della donna
Le donne hanno il 21% delle posizioni “senior”, ma la mancanza di progresso in
questo anno e’ deludente e ancora piu’ frustante e’ vedere che l’Iralanda e’
peggiorata rispetto al 2009: solo il 37% delle aziende intervistate sostiene la
introduzione di una legge basata sulle quote.
Vice presidene esecutivo – Strtegic HR-Icort
Non sono d’accordo sulla legislazione basata sulle quote: credo che in sistema
basatosulla meritocrazia, ognuno dovrebbe raggiungere i propri obiettivi solo
attraverso le proprie competenze e prestazioni
Paese: ITALIA
situazione: A- Progresso: A+ con prospettive positive
*
Codice di buon-governo
Ad oggi non tiene conto della diversita’ di genere
* Legge vincolante- societa’
quotate in borsa e Organi
di controllo
In vigore dall’agosto 2011, la legge sulle quote, rinforzata
dai regolamenti della Consob (vedi decisione febbraio 2012)
impone che il genere sotto-rappresentato riceva nomine pari al
20% al primo rinnovo e del 33% al secondo e al terzo rinnovo
* Sanzioni Consob
Inadempienze – un primo ammonimento e quindi, qualora la quota
non venisse raggiunta entro quattro mesi, una multa di 1 milione di
Euro
Se l’inadempienza si dovesse protrarre oltre 3 mesi, il
CDA perdera’ la legittimita’ del suo mandato
* Indagine
27 Societa’ si sono gia’ messe in linea con il primo rinnovo
6 Societa’ hanno gia’ 1/3 di donne nei loro CDA
La legge con relativi regolamenti portera’ ad un rinnovo forzato fino
al 32%
nei prossimi 3 anni
ottobre 2012
Paese: Italia (seguito)
* Legge vincolante per
Imprese e Amministrazioni
statali
* Categorie coperte
La legge 120-art.3
relativa all’equilibrio di genere e’ tutt’ora in attesa della ratifica del
regolamento da parte del Consiglio di Stato, necessaria per rendere
operativo l’art.3
Scuole di ogni genere e grado, Istituzioni universitarie, le Regioni
le Provincie e I Municipi, le Camere di Commercio, Agricoltura,
Artigianato e le Associazioni correlate e infine le Amministrazioni e
Istituti del Servizio nazionale della Salute
* Commento qulificato
L’estate non ha fermato l’azione messa in atto dalla UE in materia di genere,
ma dobbiamo ringraziare quelle donne impegnate in politica per le loro
iniziative e per aver saggiamente coinvolto uomini che hanno condiviso la loro
esperienza, convinnti che le competenze dovrebbero superare ogni
appartenenza di genere
– Paola Zambon Turin
Fatti
Nel 2012 la BPW Italy ha messo in atto un “database” in linea dove le donne
interessate ad entrare nei Consigli di Amministrazione, possono inviare il
proprio curriculum
Paese: Olanda
situazione: A Progresso: A+ con prospettiva positiva
* Codice di buon governo
* Legge non vincolante
Commento qualificato
Rivisto nel 2008 chiede di lavorare in favore dell’equita’ di genere,
ma unicamente nei CDA degli Organi di Controllo, senza porre
tuttavia alcun obiettivo vincolante
Nel 2011In 2011 e’ stata fissata una quota del 30% nei CDA degli
Organi di controllo e di gestione da raggiungere entro in 2016
per ambedue I sesssi Include le imprese statali e grandi imprese
private
Dati rilevati a livello nazionale mostrano un progresso moderato,
ma l’auto-regolamentazione ed il dibattito sulla relativa legislazione
sembrano aver aperto alle donne le porte dei CDA
La quota del 30% non e’ sufficiente perche’ si rivolge unicamente
alle grandi imprese e non e’ supportata da alcuna sanzione
Fra 3 anni si potra’ fare una valutazione sulla legge e vi sara’
la opportunita’ di apportare aggiustamenti
Marion Minis- Componente del CDA della Lobby per Olanda
Paese: Spagna -
situazione: A
prospettiva moderatamente positiva
Progresso: A+ con
* Legge vincolante
La legge sull’equaglianza adottata nel 2007 impone di avere una
presenza bilanciata di uomini e donne nei CDA: minimo il 40% per
ogni sesso
Le imprese hanno a disposizione 8 anni per adeguarsi alla legge, ma
con le percentuali, attuali sara’ difficile che l’obiettivo del 40% possa
essere raggiunto entro il 2015: Il lento progresso puo’ essere dovuto
alla mancanza di obiettivi di medio-termine e di sanzioni
* Sanzioni
Per ora nessuna, ma se l’obiettivo non dovessere essere raggiunto
entro il 2015il Governo spagnolo potrebbe introdurre sanzioni per le
imprese inadempienti.
Fatti
.
La legge contiene provvedimenti interessanti e diversi incentivi.
Le imprese che si adeguano possono essere favorite in materia di
pubblica amministrazione
Paese: Norvegia
situazione: AAA- Progresso- AAA- con prospettiva neutrale
* Legge non vincolante
Messa in vigore nel 2003 con un obiettivo simile a quello presente.
Considerato che l’effetto desiderato non era stato raggiunto, venne
adottata una legge con sanzioni
* Legge vincolante
La Norvegia e’ stato il primo Paese d introdurre una legge vincolante sulle
quote. Adottata nel 2005, fissa una quota minima del 40% per il sesso sottorappresentato all’interno dei CDA
Riguarda le societa’ pubbliche quotate in borsa e non, quelle inter-municipali,
imprese statali e cooperative
* Sanzioni
Per le societa’ inadempienti la sanzione consiste nella dissoluzione della
societa’ stessa. Grazie ad una vigilanza attiva, la soglia del 40% e’ stata
raggiunta, ma non si e’ verificata un’estensione importante per le donne nei
CDA rispetto alla quota citata
Factti
E’ stato messo in linea un “database” dove le donne interessate ad entrare
nei CDA si possono registrare.
Paese: Polonia
•
Codice di buon governo
nessuno
•
Obiettivi o leggi vincolanti
inesistenti
49 imprese incluse 7 micro imprese, 10 medio
imprese, 26 grandi societa’ e 6 Organizzazioni non
governative e la Borsa in data 22.2.2012 hanno
iniziato una discussione sulla diversita’ nei CDA e
sulla diversita’ di genere:
purtroppo non e’ stato firmato alcun documento
Tendenza fino al 2012: lunghe discussioni sull’argomento
Progresso lento – Urge messa in vigore di un Codice di
buon governo
Paese: Svizzera
•
Codice di buon governo
Societa’ quotate borsa
Legge o quota vicolante
Regolamenti interni
•
Fatti –
•
•
•
nessuno
Codice Obbligazioni
nessuna
in forza unicamente per grandi imprese, banche,gruppi
Nel settembre del 2012 il Direttivo centrale della BPW Svizzera ha votato all’unisono per
lanciare una petizione a favore delle donne nei CDA: una decisione strategica volta ad
ottenere pari partecipazione delle donne ad gni livello corporativo.
Decisione basata su Art. 2 and art. 11.3 – Attivita’ secondo loro Statuto.
(un documento di 10 pagine e’ stato inviato a tutte le Presidenti BPW Europa)
Introduzione di una quota a favore delle donne a livello governativo: una mozione
presentata da un consigliere naziona e’ stata respinta. Pure il Consiglio Federale si e’
pronunciato contro
Con questo ritmo, ci vorranno come minimo 40 anni affinche’ le donne siano
rappresentate in maniera paritaria
Ecco il forte messaggio del Direttivo centrale BPW Svizzera: non vogliamo che le
nostre socie debbano appartenere ad una generazione “perduta”
Paese Svizzera – (seguito)
Il documento citato contiene una serie di punti interessanti, fra I quali:
- piu’ della meta’ della popolazione sono donne
- circa l’80% delle donne lavora
- come minimo l’80% delle decisioi in materia di acquisti vengono prese dalle donne
ma
- solo il 15% di donne siede nei CDA delle 115 piu’ grandi imprese
- solo l’11% di donne sono membri dei CDA di 89 grandi societa’
- considerato il ridotto numero di donne nelle posizioni al top della gestione manageriale
gli interessi delle stesse sono sotto rappresentati, o non lo sono per niente
Il contributo della Federazione BPW Svizzera e’ davvero benvenuto e importante non solo per la
Svizzera stessa ma anche per quei Paesi dove ancora non vi sono leggi o obiettivi sulle quote vincolanti
E’ un eccellente esempio di buona pratica, impegno sociale e azione concreta. Congratulazioni!
Paese: Svezia
Codice di buon governo:
in vigore da lacuni anni, non include alcuna
politica di genere o norme sulla buona pratica
Leggi su quote, vincolanti o non
nessuna
Fatti:
Solveig Staffas rappresentante della
BPW Europa presso Lobby Europea delle Donne
ha promesso di impegnarsi per fare lobby a favore dell’adozione
di una legge vincolante sulle quote, in occasione delle
prossime elezioni in Svezia
Paese: Regno Unito
situazione: A+ Progresso: A+ con prospettiva modesta
* Codice buon governo
La versione rivista del Codice ando’ in vigore nel 2010
fissando, per la prima volta, Il valore del principio di genere per
avere un equilibrio nei CDA
Grazie ad una raccomandazione della Lord Davies Review. Il codice
venne emendato nel 2011. Le imprese sono tenute ad includere
nella relazione annuale la politica del CDA ed i progressi fatti per
raggiungere l’obiettivo.
Questa misura e’ in forza dal ottobre 2012.
Lord Davies nel 2011 sottolineo’ che con il ritmo attuale ci vorranno
piu’ di 70 anni per raggingere la parita’, ma non raccomando’
l’introduzione di una legge sulle quote
Commento qualificato
L’intervento del Governo e’ cruciale. Lord Davies Review, pur con tutte le
sue buone intenzioni, potrebbe essere un’occasione perduta.
Per renderla effettiva sono necessarie misure forti atte a rimuovere le
barriere e obiettivi per misurare il progresso
Liz Law – EWL Board members –UK Women Joint Committee
Paese: Turchia
•
•
Codice di buon governo
Codice commerciale e codice bancario
nessuno
si basano su I principi di governo corporativo:
nessuna raccomandazione circa l’equilibrio di
genere nei CDA
Il Forum Mondiale Economico ha istituito una task
force che ha gia’iniziato a lavorare con le agenzie
governative e imprese private:
lanciare una sfida sulle ineguaglianze di genere
nella vita economica. Una delle importanti priorita’ e
quella di raggiungre l’equilibrio di genere nei CDA.
La Turchia, quale Paese coordinatore, ha formato
un gruppo di lavoro con 52 fra le piu’ grandi imprese
per lo piu’ residenti a Istanbul:
la percenutale di donne nei CDA e’ del 30%, ma si
tratta unicamente di grandi imprese.
Paese: Turchia – (seguito)
Il valore stimato per le piccole citta’ e’ di
gran lunga inferiore al 30%
BPW Turchia sta lavorando per realizzare lo
lo stesso sondaggio in diverse citta’ del
intero paese. Il gruppo di lavoro sta
elaborando un piano strategico che possa
essere la base legale per una legge
vincolante.
Congratulazioni alla Presidente Arzu Ozyol
per essere membro di un gruppo di lavoro di
tal elevato livello
RACCOMANDAZIONI

INTRODURRE LEGGI VINCOLANTI PER UNA
QUOTA 50/50 NEI CDA ENTRO 2020.

TROVARE MECCANISMI PER AUMENTARE IL
NUMERO DI DONNE PRESIDENTI DI CDA

LIMITARE CARICHE NEI CDA COPERTE
DALLA STESSA PERSONA
ALTRE RACCOMANDAZIONI



ADOTTARE MISURE PER SOSTENERE LE
IMPRESE DANDO PIU’ POTERE ALLE DONNE
FAVORIRE LA UGUAGLIANZA DI GENERE
NEL SETTORE PUBBLICO
SCOPRIRE LE RAGIONI PER CUI LE DONNE
SONO SOTTO RAPPRESENTATE
Fly UP