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Kirikù e la strega Karabà
Kirikù e la strega Karabà Percorso didattico effettuato nella classe 4ªb servizi sociali nell’ambito della terza area Presentazione realizzata dalla prof.ssa Patrizia Castelli Una fiaba… metafora della vita, della crescita, della ricerca della verità per comprendere e accettare ciò che consideriamo “diverso” Kirikù e le contraddizioni che porta in sè “Kirikù grande non è ma è meglio di me Kirikù grande non è ma è meglio di noi Kirikù grande non è ma è l’amico migliore che c’è Kirikù è dispettoso ma è generoso Kirikù è piccino ma è il nostro bambino” • Un bimbo che nasce da solo, taglia il cordone ombelicale da solo, e da solo si attribuisce il nome • Piccolo ma grande: è da subito un piccolo salvatore; diventa grande anche perché intraprende un viaggio(che può essere letto metaforicamente come il percorso che il bambino fa per crescere) • Essere come gli altri ma diverso dagli altri:i bambini non lo accettano, le donne lo cacciano, lo zio non lo riconosce, fa troppe domande… • Riceve il male ma lui opera per il bene: ha fiducia nell’essere umano nonostante le delusioni Kirikù… nasce da solo Nascere da solo significa diventare grande: nascere è uscire, venire fuori, allo scoperto è l’esperienza che facciamo ogni volta che affrontiamo una novità (la scuola, un nuovo ambiente, il lavoro, l’incontro profondo con persone nuove…) Kirikù si rivela da subito un bimbo speciale, straordinario: ogni creatura che nasce è straordinaria! Perché è unica! L’immigrato proveniente da culture, religioni, tradizioni diverse che si inserisce in un ambiente , paese nuovo: è costretto a rinascere di nuovo…e questo comporta una fatica per Lui e per il paese che deve cambiare mentalità(far nascere una nuova mentalità) Una vocina si ode dall'interno del ventre di una mamma incinta: "Mamma, dammi la vita!" "Un bimbo che sa parlare dal ventre di sua madre, può far nascere se stesso", replica la mamma. E così il bimbetto esce dalla pancia, taglia il proprio cordone ombelicale ed esclama: "Mi chiamo Kirikou". Piccolo ma grande Kirikù: io sono piccolo e voglio essere grande Nonno: e quando sarai grande vorrai essere piccolo, oggi sei passato proprio perché eri piccolo… Nonno: io so poche cose La vera forza dell’uomo, la sua grandezza non sta nella sua mole, ma nel suo coraggio e nel saper far buon uso della propria fragilità e debolezza. La grandezza a volte consiste nel rendersi conto di essere piccolo: c’è infatti la necessità di fare domande per andare oltre l’apparenza… Essere diverso Perché non è fisicamente come gli altri Perché pone delle domande La domanda chiave:perché la strega è cattiva? Il “cattivo” chi è? Chi è come me, ma non si comporta come me Perché la strega è cattiva? Zio: “ci deve essere per forza una ragione?” Saggio con il cappello: “perchè è una strega” Mamma: “c’è sempre qualcuno che ci vuole male” Dialogo con il nonno: K: come ha fatto la strega a fare entrare il mostro così grande? N: non lo ha fatto entrare lei! quando è entrato era piccolo K: perché la strega divora gli uomini? N: non li divora! è un’idea della gente del villaggio:più la gente ha paura più lei è potente Lei non ama i bambini, disprezza le donne odia gli uomini vuol fare loro tutto il male possibile perché soffre, perché gli hanno piantato una spina avvelenata. La spina conferisce i poteri alla strega Accettare la diversità Solo la madre accetta Kirikù L’amore dona alle persone occhi speciali per riconoscere la persona amata Perchè non sei uguale a me e non sono uguale a te? A chi mai somiglierà la giusta umanità? Anche Dio che già lo sa è diverso un po’ da noi e da sempre ci comunica che il bello c’è se c’è diversità.. Anche gli arabi e gli ebrei hanno gli occhi come i miei per guardare cosa c’è in fondo agli occhi tuoi… Ma chissà cosa sarà questa mia diversità che mi fa sentire uguale a te, perché tu sei diverso come me.. Inserimento nel gruppo, nella comunità C’è in lui un senso di comunità, di gruppo, di appartenenza una responsabilità nei confronti di sé stessi e degli altri Kirikù è buono Kirikù salva anche se viene rifiutato Non chiede niente in cambio, fa del bene gratuitamente Scritta sul muro a Shishu Bhavan La casa dei bambini di Calcutta L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico NON IMPORTA AMALO Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici NON IMPORTA FA IL BENE Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici NON IMPORTA, REALIZZALI Il bene che fai verrà domani dimenticato NON IMPORTA, FA’ IL BENE L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo NON IMPORTA, COSTRUISCI Se aiuti la gente se ne risentirà NON IMPORTA, AIUTALA Dà al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci NON IMPORTA, DA’ IL MEGLIO DI TE Quando i bambini fanno "oh" c'è un topolino Mentre i bambini fanno "oh" c'è un cagnolino Se c'è una cosa che ora so' ma che mai più io rivedrò è un lupo nero che da un bacino (smack) a un agnellino tutti i bambini fanno "oh" dammi la mano perchè mi lasci solo, sai che da soli non si può, senza qualcuno, nessuno può diventare un uomo i bambini sono molto indiscreti ma hanno tanti segreti come i poeti nei bambini vola la fantasia e anche qualche bugia oh mamma mia, bada! ma ogni cosa è chiara e trasparente che quando un grande piange i bambini fanno "oh" ti sei fatto la bua è colpa tua Quando i bambini fanno "oh" che meraviglia, che meraviglia! ma che scemo vedi però,però e mi vergogno un po' perchè non so più fare "oh" non so più andare sull'altalena di un fil di lana non so più fare una collana ....nananananananananana.... Per una bambola o un robot bot bot magari litigano un po' ma col ditino ad alta voce, almeno loro (eh) fanno la pace Così ogni cosa è nuova è una sorpresa e proprio quando piove i bambini fanno "oh" guarda la pioggia Quando i bambini fanno "oh" che meraviglia, che meraviglia! ma che scemo vedi però, però e mi vergogno un po' perchè non so più fare "oh" e fare tutto come mi piglia, perchè i bambini non hanno peli ne sulla pancia ne sulla lingua finchè i cretini fanno(eh) finchè i cretini fanno(ah) finchè i cretini fanno "boh" tutto resta uguale ma se i bambini fanno "oh" basta la vocale io mi vergogno un po' invece i grandi fanno "no" io chiedo asilo io chiedo asilo come i leoni io voglio andare a gattoni... e ognuno è perfetto uguale è il colore evviva i pazzi che hanno capito cos'è l'amore è tutto un fumetto di strane parole che io non ho letto voglio tornare a fare "oh" voglio tornare a fare "oh" perchè i bambini non hanno peli ne sulla pancia ne sulla lingua... L’Acqua: da elemento naturale a simbolo religioso Acqua…sorgente di vita In quasi tutte le religioni l’acqua è la materia prima Alcuni esempi: “In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque… Dio separò le acque di sopra dalle acque di sotto..” Genesi 1,1-2.6 Religione egizia e mesopotamica: religioni incentrate sulla fertilità della terra legata ai fiumi Nilo, Tigri, Eufrate Ebraismo:Mosè (salvato dalle acque…attraversa le acque…) Fra i simboli presenti nei miti delle origini oltre ai serpenti, draghi tenebre caos, c’è il mare primordiale, gli oceani… ad es. nel mito scandinavo dell’origine della vita il gigante Ymir nasce da un impasto di ghiaccio. Cristianesimo: Gesù è acqua viva che non finisce Gv4,1-ss Acqua…mezzo di purificazione L’acqua diventa anche simbolo di morte per aprire ad una vita più piena …eterna In tutte le religioni il Battesimo porta in sé la protezione dal male, morte di vita vecchia Islam: il momento della preghiera è preceduto da abluzioni Induismo: il bagno sacro nel Gange è possibilità di liberarsi dal ciclo delle reincarnazioni.. Fonte prosciugata La mamma di Kirikù: si può vivere senza oro, ma non senza acqua e senza quelli che amiamo Senza soddisfare la sete di felicità si muore … è prosciugare l’energia interiore… Senza acqua si muore Quali realtà viviamo nella giornata che necessitano di acqua? Perché? • La superstizione è una risposta ad una domanda: • Perché? • Perché c’è il dolore? • La superstizione è una proposta di risoluzione: • Cosa fare per affrontare il problema? • Per superarlo? superstizione Con il termine superstizione si indicano credenze di natura irrazionale che possono influire sul pensiero e sul modo di vivere la strega ci fa credere alle sciocchezze. Nel significato originario indicava coloro che insistentemente si rivolgevano alla divinità con preghiere, voti e sacrifici, affinché li serbassero "superstiti" (cioè sani e salvi). Da qui il termine, come espressione di eccessiva scrupolosità e timore della divinità. è un’idea della gente del villaggio: Più la gente ha paura più lei è potente Amuleto, portafortuna ricettacolo di potenza in miniatura da portarsi sul corpo per allontanare il pericolo K: mi sento piccolo e ho un po’ di paura puoi darmi un amuleto contro la strega? N: no la tua forza è nell’assenza degli amuleti… Karabà non sa cosa fare davanti all’innocenza e all’intelligenza… magia Con il termine magia si indica una tecnica che si prefigge lo scopo di influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici, nonché l'essere umano, servendosi della propria forza di volontà. L'etimologia del vocabolo "magia" deriva dal termine con cui venivano indicati i "magi" antichi sacerdoti Il feticcio è un idolo fatto dall’uomo, oggetto che si pensa caricato di potere magico I feticci nella fiaba sono uomini cui per sortilegio è stata tolta la propria volontà di agire pensare: eseguono tutti gli ordini che la strega dà loro.. Anche nel nostro tempo e nella nostra società spesso l’uomo è ridotto a feticcio.. a meno uomo, privato della propria volontà libera Ora non soffro più sono libera… sono di nuovo me stessa Kirikù tu mi hai liberata grazie.. La fiaba insegna … … a intraprendere il viaggio della vita con coraggio, pazienza e intelligenza … a saper leggere l’esperienza da altri punti di vista … a superare i pregiudizi … a liberarsi dalla superstizione … a riconoscere il bene nell’altro … ad avere il coraggio di conoscere la verità … a perdonare Grazie per l’attenzione … alla prossima!