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Diapositiva 1 - CamperOnLine

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Diapositiva 1 - CamperOnLine
I castelli della Loira, Mont S. Michel
Normandia e Bretagna
20 agosto – 4 settembre 2004
Diario di bordo di Roberto e Loredana
Scriveteci: [email protected]
Premessa
Dopo una vita di vacanze in appartamenti e alberghi, parecchi viaggi
organizzati e una breve esperienza di roulotte ( 1990/1991 ) ci è capitata
l’occasione di acquistare un camper, RIMOR Katamarano, e da qui è iniziata
la nostra esperienza.
Naturalmente, visto che le cose normali si vede che non fanno per noi,
abbiamo “provato” partendo decisi per oltre 4.000 k m, destinazione:
Castelli della Loira, Normandia e luoghi dello sbarco, Bretagna.
Abbiamo letto parecchie esperienze di diari di bordo e ringraziamo in
particolare i siciliani Sonia e Angelo Pidalà perché il loro ci è stato
particolarmente utile, anche grazie a brevi contatti che abbiamo avuto.
Non sono mancate alcune difficoltà anche perché non abbiamo esperienza, il
camper è “datato” e non lo abbiamo neppure “provato” con qualche giretto
qui vicino prima di intraprendere il viaggio.
La fortuna ha voluto che la scelta del viaggio sia caduta sulla Francia, paese
ospitale, bellissimo, attrezzatissimo, dove il camper è ben accetto, dove i
camper service sono tantissimi, così come le piazzole di sosta autorizzate, i
campeggi a prezzi popolari, le strade libere e belle come le nostre
autostrade, e tanti parcheggi comodi in ogni città.
Insomma, dati i risultati quest’anno ci torneremo, partiremo il 25 giugno per
riprendere il viaggio da dove l’avevamo sospeso; seguiremo la costa
occidentale, fiancheggeremo i Pirenei ( con visita a Lourdes ), vedremo la
Languedoc e la costa mediterranea per poi rientrare in Italia passando per la
Camargue e la Provenza.
1° giorno: 20/8/04
(km. 59915)
Partenza da Milano alle 8.15 direzione Torino-Frejus. Tempo bello, autostrade
insolitamente libere. Passaggio del Frejus piuttosto caro (euro 38.70 solo andata!)
ma veloce e scorrevole, direzione Chambery, bella cittadina con negozi e tanta
vita, ma la superiamo senza soste direzione Bourg en Bresse- Moulins. La tratta è
molto lunga e rinunciamo ad arrivare a Moulins perché si fa sera. Ci fermiamo a
Dompierre s/Bresbe nel Camping Municipale, che come tutti quelli che
frequenteremo durante il viaggio è inappuntabile: piazzole ampie e ben delimitate,
servizi tanti e puliti, costo modesto (euro 7.20 piazzola, corrente, due persone).
All’esterno del camping c’è un’area di sosta gratuita e attrezzata per camper. In
Francia, dopo il Frejus, non abbiamo più percorso un solo km di autostrada fino
all’ultimo giorno, al ritorno. Percorsi Km. 635 (km. 60550)
2° giorno: 21/8/04
Partenza
direzione Moulins, Bourges, Vierzon, Romorantin per puntare
direttamente ai Castelli.
Il tempo è bello il caldo gradevole, il primo castello che visitiamo è CHEVERNY.
Il castello è molto bello, imponente, immerso
in un parco di giardini a prato inglese curati e
pulitissimi, attraversato da un piccolo fiume
con delle barche a motore ed un trenino che
permette, passando nel bosco, di raggiungere
l’imbarcadero. Gli interni credo siano in
assoluto i più belli, preziosi e ben tenuti di tutti
i castelli che visiteremo, valgono veramente la
visita. Optiamo per l’ingresso da euro 10.80
cad. che comprende, oltre al castello, trenino
e giro in barca.
Prima di uscire visitiamo l’allevamento di splendidi cani da caccia e la sala dei trofei di
caccia, piena di corna e quanto altro frutto di battute in tempi e luoghi vari..
Ripartiamo fermandoci sulla strada all’iper Giant , uno degli innumerevoli ipermercati
che troverete ad ogni angolo in tutta la Francia, prezzi come da noi e anche meglio,
specie su pesce (che diventerà il nostro alimento per questo viaggio, data la
freschezza e la convenienza!) e formaggi, che rispetto all’Italia costano niente e sono
vari e buonissimi. Transitiamo per Bracieux, paese che alle 19 è movimentatissimo e
molto carino, e decidiamo di fermarci al Camping des Chateau , grande e bello ma
non particolarmente attrezzato, 15 euro la notte. Alle 21 decidiamo di fare un giro nel
paese che abbiamo visto così pieno di vita, ma ci accorgiamo che è deserto!
Incontriamo solo un piccolo gruppo di ragazzi con trombette e sonagli (pensano che
sia ancora Carnevale!) che fanno la traversata di queste quattro strade deserte, e
qualche “cantante” si sente da un’osteria. Ritorniamo al campeggio e passiamo una
notte gelida, da non credere la differenza di temperatura dal giorno alla notte. I paesi
deserti dopo le 19 sono una caratteristica che ritroveremo sempre e dovunque,
sembra che a quell’ora ci sia il coprifuoco, tutto chiude e anche arrivare tardi ai
campeggi fa correre il rischio di trovare la reception chiusa. Percorsi Km. 214 (km.
60764)
3° giorno: 22/8/04
Mattino di tempo discreto, ripartiamo alle 9 direzione CHAMBORD. Il castello è
bellissimo, una struttura incantevole, immerso in un parco immenso di 5500 ettari
(attraversato dal fiume Cosson e percorribile in bici) grande come la città di Parigi,
con un sistema di sicurezza incredibile,tipo aeroporto, con metal-detector e rulli per le
borse.
Gli interni non hanno niente a spartire
con Cheverny, sono scarni e rigorosi,
ma la scala progettata da Leonardo da
Vinci è il vero punto di forza del castello.
Belle anche le vedute dall’alto.
Essendoci moltissimi visitatori non è
difficile imbattersi in gruppi di Italiani ai
quali
affiancarsi
per
seguire
le
spiegazioni della loro guida. All’esterno,
sul viale che porta ai parcheggi (tanti,
ampi, accessibili e sempre gratuiti)
alcune
botteghe
di
souvenir
,
prevalentemente cianfrusaglie anche
parecchio costose, come in tutti i luoghi
turistici, e bancarelle di prodotti francesi,
dalla baguette al miele ai vini al
formaggio di capra, il più buono che
abbiamo trovato nel viaggio.
Il prezzo dell’ingresso al castello è di 10 euro cad. mentre nel parco antistante è
possibile assistere aduno spettacolino di tipo circense con personaggi in costume al
costo di euro 7.50 cad, ma effettivamente è disertato da tutti.
Pranziamo in un’area di sosta delle tantissime che si trovano nel parco (e comunque
in tutta la Francia!) e ripartiamo direzione BLOIS (castello non visitato).
Proseguiamo per il castello di CHAUMONT (ingr. Euro 6.10cad.) che non vale
assolutamente la visita : interni semivuoti con pochissimi pezzi di pregio, struttura
misera, esterno con un settore “impacchettato” per ristrutturazione. Anche il parco di
2500 ettari non è ne’ molto grande ne’ molto curato. All’esterno si visitano le
scuderie che sono forse la parte più interessante, dovevano essere belle ma sono
come un museo, con musicassette che trasmettono il sonoro di nitriti, rumori di
carrozze, fruste e altro che ricordi la vita delle stesse.
Ripartiamo direzione Montrichard per recarci a BOURRE’, il paese dei funghi
champignon, dove in grotte sotterranee vengono coltivati i deliziosi funghi, anche
di altre varietà.
Ingresso euro 5.50 cad, peccato che la guida parla solo francese e quindi, in
discorsi tecnici e ricchi di particolari che non si capiscono, si perde il gusto della
visita. All’esterno una piccola bottega che vende funghi freschi (buonissimi in
insalata con olio e limone!) e ogni altro prodotto si possa ottenere dalla lavorazione
dei funghi. Acquistiamo qualcosa e ripartiamo per AMBOISE dove campeggiamo
nel Camping ILE D’OR, nell’isolotto al centro del fiume proprio sotto il Castello ,
collegato a terra da un ponte, con una vista splendida sul Castello. Facciamo un
giro con le bici ma alle 19.30 , come solito, il DESERTO!
Eppure il paese, di
giorno, è bellissimo, uno dei più turistici e carini che abbiamo visto, ma alla
sera…quasi niente, salvo qualche bar o ristorante.
Il camping è molto bello, come tutti quelli che abbiamo frequentato, e molto ben
attrezzato per giochi e sport, anche se al turismo itinerante la cosa non dà
vantaggi perché la fermata prevede prevalentemente il passare la notte. Costo
euro 12.20. Percorsi Km. 92 (Km. 60856)
4° giorno: 23/8/04
Abbandoniamo il campeggio entro l’orario imposto e parcheggiamo il camper nel
parcheggio del camping appena fuori dal cancello, davanti alla reception, per
poterci recare con le biciclette in centro per la visita del Castello. Il centro è
vicinissimo al camping e ci evitiamo la caccia al parcheggio perché il castello,
diversamente dagli altri che sono collocati in grandi parchi, costituisce invece il
punto centrale della cittadina ed è circondato immediatamente dalle viette piene di
negozi molto belli, area pedonale chiusa al traffico. In mancanza di bici ci si può
recare tranquillamente a piedi, dato che il tragitto è breve. Entriamo dalle mura (8
euro cad.) e ci troviamo in una salita che porta al maniero con bellissime bordure
di fiori che fanno da quinta alle fotografie.
Il cortile ha giardini ben curati e diversi
modelli sviluppati da disegni di Leonardo, la
Cappella di S. Uberto nella quale si trovano
i presunti resti dello stesso, piazzole e
terrazze dalle quali si gode una splendida
vista della città e della Loira. Gli interni
sono belli ma non sfarzosi, molte sale di
rappresentanza con mobili ricchissimi, un
grande foro all’interno per areare tutto il
castello, grandi quadri ma pavimentazione
poco credibile (rifatta?). Usciamo per un
doveroso giro del centro, veramente carino
ed elegante, pieno di negozi nei quali si può
trovare qualcosa di meno dozzinale che
nelle botteghe.
Torniamo al camper e ci dirigiamo verso CHENONCEAUX ad una distanza minima
da Amboise.
Parcheggiamo nell’enorme parcheggio per camper proprio davanti al castello.
Anche oggi, come tutti i giorni precedenti, il tempo è bello ed il caldo intenso ma
gradevole e più che sopportabile. Entriamo percorrendo un grande viale alberato
sul cui percorso vediamo un labirinto fatto da siepi curate e molto frequentato dai
bambini. Il castello ci appare immerso in un parco con magnifici giardini, una
cosa veramente spettacolare. Attorno scorre lo Cher sul quale si può navigare con
piccole barchette che si affittano a 2 euro, ma bisogna remare! L’ingresso costa 9
euro cad. e gli interni sono composti da pochi ambienti di rappresentanza e da
molte camere, mentre sono molto belle le cucine.
Lasciamo Chenonceaux direzione Tours- Le Mans- Alencon ma alle 20 decidiamo
di fermarci al Camping Comunale di St.Marceaux, un borgo fuorimano composto
da tre case e una Chiesa ,naturalmente deserto, camping in riva ad un fiume,
veramente spartano ma con tutto il necessario, un vero paradiso di pace, prezzo 6
euro la notte. Percorsi Km. 179 (km. 61035)
5° giorno: 24/8/04
Partenza alle 9 con strade non eccezionali, delle meno belle che abbiamo
percorso, direzione Alencon – Caen (si dice CON, ci riprende un abitante!). Il
tempo è splendido , poi si annuvola e ci fa pranzare, dopo la spesa al Carrefour,
sotto un diluvio. Torna il sole , raggiungiamo CAEN, città caotica, con un Castello
abbastanza bello che non visitiamo per mancanza di tempo, il Memorial chiuso
proprio il martedì, delle mura panoramiche. Ripartiamo e attraverso strade
piuttosto “campagnole” arriviamo ad ARROMANCHES, il primo dei luoghi dello
sbarco di Normandia che visitiamo, sicuramente quello più importante a livello di
reperti.
La cittadina è il tipico piccolo porto
abbastanza moderno, con
lungomare e qualche locale, alcuni
negozi, molto carino. Proprio
vicino al centro è situato sia il
campeggio municipale (euro 13 a
notte e docce calde a pagamento)
che il parcheggio per camper,
attrezzato con bagni, tavolini in
pietra per pic-nic e camper
service. Facciamo un giro sul
lungomare data l’incredibile
vicinanza del campeggio al centro
(200 mt). Pernottiamo . Percorsi
Km. 197 (km. 61232)
6° giorno: 25/8/04
Lasciamo tranquillamente il camper nel campeggio ed iniziamo la visita di
ARROMANCHES.
Dal mare emergono resti dello sbarco, parti di ponti mobili e del porto artificiale.
Proprio sulla piazza del paese c’è il Museo (euro 12 ) , splendido e pieno di ricordi
di grande valore storico, oltre a plastici che , insieme a filmati molto belli che
vengono trasmessi continuamente in una piccola sala cinematografica con cuffie
per ogni lingua,spiegano la costruzione del porto artificiale e tutte le fasi
dell’attacco.
Lì vicino, in un punto panoramico, c’è una sala da proiezione
chiamata ARROMANCHES 360° (euro 8) dove ogni mezz’ora si proietta un
diorama originale b/n dell’attacco dal titolo “Il prezzo della Libertà”. Credevo fosse
il solito effetto luna-park e mi sono trovata davanti a qualcosa di impedibile, quello
che mi ha dato veramente la dimensione della grandiosità dell’azione. Si tratta di
una sala cinematografica tonda con nove grandi schermi intorno ove si proiettano
filmati a immagine unica, che fanno sentire dentro l’azione. Nella sala non ci sono
poltrone ma solo delle transenne alle quali appoggiarsi, anche perché girando
continuamente su se stessi per vedere le immagini, a testa in su, ci sono davvero
problemi di equilibrio per non definirli di mal di mare. Sconsigliabile a chi ha di
questi problemi, e soprattutto a persone sensibili che da filmati così spettacolari ma
sconvolgenti, a volte crudissimi, possono uscire sconvolte, quantomeno in lacrime,
e portarsi per sempre dei ricordi dolorosi, come è successo a me. Conoscevo le
nozioni scolastiche dello sbarco di Normandia, e da donna non era certo un tema
che mi appassionava, ma questo percorso dei luoghi mi ha cambiato, mi ha fatto
toccare con mano quello che è stato e trascinato nella storia. Oltretutto gli effetti
sonori (aerei, bombe, mitraglie ecc.) contribuiscono a rendere spettacolare l’effetto.
In questa giornata è tutto un alternarsi di sole-pioggia-ventocheportaviasole….Grazie alla pioggia e al prato, quando decidiamo di ripartire, dopo il pranzo al
campeggio, il camper si impantana e, come già i nostri vicini del mattino avevano
fatto, siamo costretti a far intervenire il trattore per uscire dalla piazzola. Ci
dirigiamo verso Port en Bessin, paese con un piccolo porto con un ponte girevole,
un modesto parcheggio per camper, dove vediamo resti di postazioni tedesche.
Ripartiamo per il cimitero americano di
COLLEVILLE
SUR
MER
(ingresso
gratuito) , all’esterno del quale troviamo
numerosi pullman con comitive di reduci di
ogni
nazionalità,
con
gagliardetti
,composizioni e corone di fiori , che
portano omaggio ai quasi 10.000 morti
seppelliti qui. Il cimitero si stende in riva al
mare, sotto pini marittimi, e colpiscono
tutte quelle croci bianche uguali che si
perdono a vista d’occhio in un prato
inglese di un verde incredibile. E’ un luogo
di meditazione e di preghiera.
Ripartiamo in un traffico incredibile dovuto ad una sola piccola uscita dove
convogliano tutti i visitatori e che immette su una provinciale trafficata e difficile da
attraversare, per cui si può perdere tranquillamente una bella mezz’ora e più solo
per uscire.
Cerchiamo indicazioni per OMAHA BEACH ma non le troviamo e quindi, sbagliata
la strada e trovandoci parecchio più avanti, rinunciamo per andare alla POINT
DU HOC, una delle roccaforti tedesche che fu presa d’assalto la mattina del 6
giugno 1944 dai Rangers del Col. Rudder. In una grande estensione di terreno, a
picco sul mare, ci sono diversi monumenti a ricordo, bandiere, mezzi militari , un
ufficio informazioni che chiude alle 18.
.
Ripartiamo verso Carentan per
raggiungere SAINTE MERE EGLISE, dove ci fu la pioggia di paracadutisti.
Pernottiamo al Camping Municipale, (euro 10.60) , piazzole ben tenute ma
Camper- service a gettone, acqua fredda ai lavabi, lavatrici vecchie, un po’
spartano ma tranquillo: ormai il turismo di massa si va perdendo e troveremo
sempre meno gente nei prossimi campeggi. L’ombreggiatura è scarsa ma non
serve proprio, dato che il tempo è quasi sempre molto nuvoloso, anche se non
piove praticamente mai salvo di notte o per brevi istanti. Domani andremo a UTAH
BEACH che resta un poco indietro rispetto a noi. Abbiamo percorso Km. 79 (km.
61311)
7° giorno: 26 /8/04
Dopo una notte gelida e umida
ci svegliamo con un bel sole
che, come al solito dura poco
per lasciare posto al classico
“cielo di Normandia”.
Lasciato il campeggio ci
rechiamo nel centro di SAINTE
MERE
EGLISE,
diventato
celebre oltre che per il lancio di
numerosi paracadutisti, anche
perché vi è stato girato il film “Il
giorno più lungo”.
La piazza è animata perché è
giorno di mercato, e questo è
situato proprio sotto la Chiesa
alla quale restò appeso il
paracadutista, dal campanile
della
quale
penzola
un
pupazzo vestito con la tuta
mimetica americana appeso ad
un paracadute.
Ripartiamo per UTAH BEACH passando per la spiaggia dove è stato eretto il
monumento al gen. Lequercle. Utah è un grande spiazzo sul mare , con spiagge
estese, un Museo con boutique /souvenir, un bar/ristorante,parecchi monumenti,
lapidi, “paracarri della libertà”, bandiere, mezzi militari della guerra in esposizione,
tutto perfettamente in ordine. I parcheggi sono immensi e, come sempre, gratuiti.
E’ tarda mattinata e lasciamo definitivamente il percorso più classico dello Sbarco,
che abbiamo esaurito anche se moltissime altre località che incontreremo hanno
ancora tracce molto significative, per iniziare il vero e proprio giro della Normandia.
Ci dirigiamo verso Valognes per SAINT VAAST LA HOUGUE che, pur essendo un
porticciolo piuttosto attivo per la pesca delle ostriche, non vale la pena di una
sosta. E’ mezzogiorno e c’è già l’immancabile coprifuoco: le poche botteghe
chiuse, nessuno in giro, barche deserte. L’unico aperto fino alle 12.30 è l’Ufficio
Informazioni (ce ne sono ovunque, almeno uno anche nei centri più insignificanti!)
che ci fornisce materiale illustrativo del percorso. Pranziamo poco più avanti di
Saint Vaast, in riva al mare, di fronte all’isolotto di TATIHOU,riserva per fauna
marina, raggiungibile con barche a partenza oraria a euro 7.10 cad.. Ripartiamo
direzione Barfleur, piccolissimo porto che vediamo passando, e al faro di
GATTEVILLE, uno dei più alti di Francia (75 mt.) che richiede giusto una breve
visita. Attraversiamo CHERBOURG, città grande e moderna, poi Querqueville,
Auderville, Saint Germani des Vaux, belle cittadine senza attrazioni particolari , per
raggiungere CAP DE LA HAGUE con il suo faro e le mucche al pascolo..
Proseguiamo per CARTERET dove nei pressi del Capo di Carteret si gode una
splendida vista sull’estuario, e poi a COUTANCES per pernottare al Camping
Municipale “Les Vignettes”, piccolo e con molto verde, euro 10.60.
Percorsi
Km. (?) non segnati! Faremo una somma domani sera.
8° giorno:27/8/04
Ripartiamo per visitare la Cattedrale di COUTACES, una delle più alte espressioni
dell’arte gotica in Normandia, poi via per GRANVILLE, città fortificata molto
grande, con il ponte levatoio, case tipiche e una bella vista sul porto con tutte le
barche in secca a causa della bassa marea. Questa è una caratteristica di tutte le
coste, tantissime barche in secca a centinaia di metri dall’acqua!
Il tempo, tanto per cambiare, è nuvoloso ma, come spesso è accaduto, la pioggia
ci coglie nell’orario del pranzo che consumiamo in riva al mare con una vista
favolosa. Gli spiazzi e le aree per sostare sono tantissime , c’è solo l’imbarazzo
della scelta, nessuno contesterà le fermate.
Dopo il pranzo proseguiamo , senza più pioggia, in direzione Avranches e sulla
strada ritroviamo un iper Carrefour nel quale acquistiamo, come sempre, pesce in
abbondanza: gamberi precotti, bullot cotti (molluschi buonissimi), cozze, ostriche
freschissime (se non sono fresche qui!) e amande, molluschi tipo grandi vongole
da mangiare crude, col limone come le ostriche, tutto a prezzi che in Italia
farebbero spalancare gli occhi! Le amande le ho trovate fra uno e tre euro al Kg.
secondo le zone, le cozze si vendono a pochissimo ecc.
Rimpiangeremo a
lungo tante prelibatezze!
Ci dirigiamo verso MONT SAINT MICHEL che già si può intravedere in lontananza
dalla strada, ed arriviamo alle 16.50.
Qui facciamo il grande sbaglio: abituati ai campeggi tralasciamo qualsiasi
ispezione e ci rechiamo subito al campeggio per la paura che i posti siano poi
esauriti all’approssimarsi della sera,quindi ci sistemiamo e notiamo stranamente
una grande disponibilità di piazzole. Andiamo a piedi verso l’isola (collegata alla
terraferma da una lunga striscia di terra) per scoprire che il percorso è lungo (3
Km?) e che proprio ai piedi dell’isolotto c’è un parcheggio per camper pieno ma
con ancora grande disponibilità di posti che al prezzo di 8 euro (la metà del
campeggio, 16.50!) consente la sosta notturna in tutta sicurezza e a due passi
dall’ingresso alla fortificazione e con vista comodissima delle maree. Purtroppo
ormai il danno è fatto, giriamo un po’ intorno e facciamo ritorno al campeggio
programmando l’uscita della mattina dopo intorno cinque e trenta per vedere l’alta
marea che è prevista in una delle punte più alte della stagione proprio per il 28
agosto. Percorsi Km. 331 in due giorni. (km. 61642)
9° giorno: 28/8/04
Dopo una notte di diluvio universale, con l’ultimo scroscio ancora in fase di
vestizione, sveglia alle 5 , abbigliamento piuttosto pesante data la temperatura
esterna, impermeabili e, nel buio più profondo, da notte fonda italiana, dato che lì
il sole tramonta tardissimo ma altrettanto tardi viene l’alba, ci dirigiamo verso
MONT SAINT MICHEL ripercorrendo questa interminabile strada, senza un filo di
illuminazione e senza incrociare anime viva per tutto il percorso. In alcuni momenti
ci viene il dubbio di non aver capito niente, oppure di essere soli perché magari la
strada è chiusa ai pedoni e magari pericolosa : ma senza segnalazioni?
Impossibile, ma qualcosa di strano c’è! Arriviamo sotto le mura intorno alle 6,
qualche filo di luce (!!!) comincia a comparire, il freddo è tanto, per fortuna non
piove ma il vento è forte, ed aspettiamo questa benedetta marea.
Restiamo nei dintorni fino alle 7.30/8 ma non cambia nulla: la marea ci ha beffati!
L’acqua che avrebbe dovuto sommergere tutto in poco tempo non avanza di un
metro, anzi sembra quasi ritirarsi, e dall’alto del monte successivamente vedremo
proprio forse la punta massima, sì, ma della BASSA MAREA! Morale: tanta fatica
e tanto entusiasmo per niente, levataccia, freddo e tutto per niente.
Ormai siamo lì, aspettiamo le 9 nel
paese deserto nel quale entrano solo i
fornitori per le consegne, e all’apertura
siamo tra i primi ad entrare nell’Abbazia,
veramente bella e meritevole di visita.
La vista durante la salità si perde in
spazi estesissimi, fermo restando la
mancanza dell’acqua.
La stradina
interna alle mura è l’equivalente di una di
quelle di San Marino, piccola, stretta,
piena di botteghe di souvenir, bar e
ristoranti, gente che si accalca per gli
acquisti.
I prezzi degli oggetti sono
assolutamente da turisti, cioè folli.
Salutiamo MONT SAINT MICHEL che , malgrado sia bella, rimarrà nella lista delle
delusioni e sotto una pioggerellina che durante la scarpinata di ritorno si trasforma
in pioggia, torniamo al camper ben contenti di andarcene verso méte più felici.
Ripartiamo per FOUGERES, definita la Carcassonne del Nord dove arriviamo
intorno alle 15 con un tempo splendido. La cittadina non è da perdere, vale
assolutamente la deviazione: è una città medievale con una bellissima fortezza,
con comodi parcheggi e diverse attrattive. Andiamo alla Chiesa di St.Leonard
dove, dal campanile si gode una bellissima vista della città.
Per 4.60 euro a testa acquistiamo una tessera che dà accesso al campanile, al
Castello, al Museo ed alla visita guidata della città più tariffe ridotte al Museo
dell’orologeria, al piccolo treno turistico e alla passeggiata notturna tra le mura.
Per la visita al Castello è disponibile la guida in Italiano.
All’interno delle mura girano libere lepri e conigli.
Lasciata FOUGERES ci rechiamo a
CANCALE ed arriviamo intorno alle
18, nel momento di maggior vita di
questa bella cittadina portuale molto
alla moda, con ristoranti, bar , negozi,
lungomare, mercatino artigianale sullo
stesso,
insomma
un
impatto
incredibile.
Vuoi vedere che
finalmente troviamo un posto di vita?
Cerchiamo il Camping Comunale,
bello e strapieno (euro 16.20) a 4Km
dal centro che pertanto non
è
raggiungibile a piedi. Nel frattempo
abbiamo perso le chiavi dei lucchetti
delle bici, e così rimandiamo la visita
al mattino dopo e da ora ( anzi da
Arromanches alla quale facciamo
risalire
l’ultima
biciclettata)
ci
porteremo
le
biciclette
come
accessorio decorativo fino a casa.
Il campeggio è in riva al mare con
accesso diretto allo stesso, con una
vista splendida anche su Mont Saint
Michel
e dato il tramonto non
perdiamo occasione per scattare belle
fotografie. Percorso km. 127
(km.
61769)
10° giorno:29/8/04
Sveglia con un bellissimo tempo che in
un’ora già cambia, però senza pioggia.
Chiediamo alla reception dove poter
parcheggiare per un giro in centro e ci
suggeriscono dietro la Chiesa, dove in
effetti, anche data l’ora, troviamo senza
problemi. Il paese non ha certo l’aspetto
della sera precedente, anche se
comunque già c’è un certo movimento.
Cerchiamo le ostriche, caratteristica di
questo centro, e troviamo aperte due
pescherie, una delle quali serve anche
al tavolo.
Si ferma un grosso gruppo ci centauri con giubbotti in pelle nera e piercing e si fa
servire montagne di cozze e ostriche per colazione.
Giriamo un po’ per il lungomare e scopriamo che, lungo lo stesso, fronte al mare a
sinistra, c’è un piccolo mercato con 7/8 bancarelle di ostricari che vendono a prezzi
simili fra loro ostriche e frutti di mari. Le ostriche vengono vendute a dozzine e non a
peso, con un prezzo che varia dai 3 ai 5 euro a dozzina, ma c’è un tipo extrapiatto,
probabilmente da intenditori, che arriva a 12/13 euro. Le cozze sono vendute a litri,
e quindi un litro è sicuramente parecchio di più di un kilo, a2.50 euro. Comperiamo
le ostriche più belle , quelle da 5 la dozzina, e stimiamo il peso in almeno 2.5/3 Kg,
dato la loro grossezza. Uno spettacolo!In compenso in una botteguccia (l’unica
aperta, è domenica! ) di fruttivendolo pago 3 gambette di prezzemolo (3!) 1.10 euro.
Pazienza, ci vuole! Partiamo per altri lidi ed alle 12 ci troviamo a ST.MALO.
E’ una città vera e propria, talmente trafficata e “genovese “ da far venire voglia di
andarsene.
Il traffico è caotico ed i parcheggi numerosi ma tutti con le sbarre,
veramente impossibile trovare un posto, non si passa da nessuna parte, anche se
sono prevalentemente a pagamento. Troviamo davanti all’imbarco dei traghetti per
l’Inghilterra, adiacente ad un parcheggio a pagamento, dove non capiamo nemmeno
se serve il ticket o se proprio siamo fuoriposto e basta. Ci chiudiamo e pranziamo
curando la situazione, ma nessuno sembra curarsi di noi : rinfrancati dalla cosa
decidiamo di rischiare ed andare a visitare la città, una delle entrate della quale è
abbastanza vicina.
Devo dire che la decisione è da benedire: la città è bellissima,
racchiusa in mura fortificate, con un centro bellissimo, pieno di negozi, bar, ristoranti,
case tipiche, gente. Lungo le mura una passeggiata percorribile a piedi con delle
viste strepitose sulla città e sul mare, che presenta grandissime spiagge deserte ma
agibili, piscine naturali racchiuse in mura ad “U” costruite sulla spiaggia e che si
riempiono con l’alta marea e trattengono poi l’acqua (tantissima) per la gioia di chi
vuole fare il bagno in tutta sicurezza e con l’acqua sicuramente meno fredda. Sulle
rive corrono ragazzini che, grazie al vento che su queste coste non manca mai,
fanno volare gli aquiloni.
L’uscita dalla città avviene in un traffico “italiano”.
Ripartiamo direzione Dinard, St.Lunaire, St.Briac sur Mer.
Visita a FORT LA LATTE attraversando strade costeggiate da fioriture incredibili di
erica e ginestra, purtroppo a fine fioritura dato il periodo, ma ancora scenografiche.
Il posto è bello con bella vista sul mare, ma non richiede molto tempo perché
vicinissimo c’è CAP FREHEL che sicuramente ha una fama maggiore. Il paesaggio
è lunare, il vento freddo e fortissimo, ed il nostro abbigliamento , dato che veniamo
da città tiepide, inadeguato. Facciamo un rapido giro e torniamo al camper che
abbiamo parcheggiato nell’apposito parking che al prezzo di 2 euro consente la
sosta notturna. Lo stesso è situato in una “buca” che ripara abbastanza dal vento,
ma ciò non toglie che per tutta la notte il fischi del vento ed il dondolio per lo stesso
ci hanno fatto compagnia. Eravamo con parecchi altri camper, alcuni anche di
italiani, che qui cominciano ad essere davvero mosche bianche.Dopo una bella
mangiata di cozze e ostriche di Cancale pernottiamo. Percorsi Km. 84. (km. 61853)
11° giorno: 30/8/04
Alla mattina ci svegliamo al suono
del clacson del panettiere che
puntuale come l’agente delle tasse
alle 8.15 arriva per portare pane e
brioches freschi.
Il vento è una
follia e le nuvole pesanti, ma a tratti
sembra voler uscire il sole. Dato il
freddo della sera prima ci vestiamo
tipo Dolomiti e, con giacche
antivento con cappuccio, andiamo
sulle scogliere a godere di viste
spettacolari,veramente da ricordare,
pensando che con un vento così
forte che fa dondolare gli adulti
chissà un bambino minuto dove
andrebbe a finire!La luce non è
granchè ma scattiamo le doverose
foto ricordo.
Ripartiamo direzione Erqui-Lamballe-St.Brieuc: piove e il cielo è nero. Pranziamo
in riva all’oceano con un bel sole ritrovato ed una splendida vista. Visitiamo
l’Abbazia di BEAUPORT (5 euro)molto graziosa ed interessante, spiegata
egregiamente da stampati in lingua italiana che ci forniscono all’ingresso.
Proseguiamo poi per TREGUIER, parcheggiando proprio sotto le mura. E’ il primo
posto in Francia dove troviamo cartelli che invitano a non lasciare in auto niente di
valore causa furti di macchine fotografiche, denaro e valori vari. Non c’è molto da
vedere, tutto ruota entro le mura intorno ad una Cattedrale bella ed imponente, ed il
centro è sorvegliato a vista da una pattuglia di vigili urbani in auto. Lasciamo
Treguier direzione Lannion e campeggiamo la notte a Perros Guirrec, Camping
Municipale Ernst Renan (Louannec) euro 12.49 perché da oggi scatta la media
stagione, davvero bellissimo, fronte mare, piscina all’aperto ma riscaldata a 24°
dove mio marito, sfinito dal caldo della giornata, fa il primo bagno della stagione
2004.
Tanti servizi accessori ma tutti fuori uso perché il campeggio è quasi
deserto. Percorsi Km. 163 (km. 62016)
12° giorno : 31/8/04
Partenza al mattino direzione Tregastel-Plumanach-Plougastel-Tregastel –Lannion
e sosta a MORLAIX, bella città con un grande viadotto al suo ingresso ed un
centro molto bello, fatto di case tipiche a lanterna fra cui la casa della Regina
Anne. E’ l’ora di pranzo, nessuno in giro salvo brutte facce, tanti metallari e
punkabestia, musicanti e mendicanti, una sensazione di poca, anzi nulla
sicurezza: strano , non è la Francia che fino ad ora ci aveva fatto sentire
tranquillissimi! Acceleriamo un po’ il giro e via verso BREST, città completamente
abbattuta dalla guerra e ricostruita, quindi moderna e senza rilievo, poi direzione
Quimpere- Plougastel (dove si possono vedere i calvari, sculture religiose)- Le Fou
– Crozon per arrivare a MORGAT, bella cittadina balneare con spiagge a scelta fra
sabbia e sassi ed un bel lungomare con negozi.
Segue POINT LA CHEVRE, con paesaggi molto suggestivi. Stesso discorso a
PONT DE PENHIR, spazi immensi, panorami bellissimi. Il tempo è bello, il caldo
quasi fastidioso, rispetto alle altre punte il vento quasi assente. Si fa sera e
raggiungiamo CAMERET dove c’è un parcheggio per camper dotato di camper
service, acqua e corrente a gettone, con piazzole delimitate da piccole siepi,
tantissimi camper (esaurito!) a partecipazione spese comunali con 3 euro a notte.
Proprio accanto una distesa di Dolmen, sassi preistorici tutti allineati , a punta
rivolta verso l’alto. La temperatura è estiva ma gradevole. Percorsi Km. 227
(km. 62243)
13° giorno:1/9/04
Mattina di tempo splendido, temperatura da canotta.
Partiamo in direzione
Locronan-Douarnenez per raggiungere POINT DU VAN dal quale si gode una
bella vista su POINT DU RAZ, ma purtroppo la visuale viene limitata da percorsi
obbligati stabiliti per far riscescere la flora locale (erica e ginestra) calpestata e
distrutta dal turismo. Sulla punta di VAN c’è una piccola chiesetta con una
Madonna, ed alcuni pascoli di cavalli nei prati che la ricoprono.
A POINT DU RAZ l’organizzazione è
notevole: la strada è chiusa da un
ingresso a pagamento (5 euro solo
parcheggio temporaneo, 10 per sostare
la notte), parcheggi differenziati per i vari
mezzi, un edificio piuttosto grande che
comprende l’Ufficio Informazioni (si parla
anche italiano!) e diversi negozi di
souvenir, bar e ristorantini ove poter
mangiare con una spesa modesta. Il
percorso è obbligato e consiste in una
strada percorribile in circa 20 min. a
piedi che porta alla punta, molto molto
bella, con un faro ed un isolotto, un mare
splendido, una bellissima statua della
Madonna dei Naufraghi.
Il ritorno si può effettuare con un autobus-navetta che percorre l’interno della
punta. Sinceramente non vale la pena di fare neppure il percorso in andata a piedi
perché è comunque interno rispetto alla costa e non ha nessuna bella visuale, e
oltretutto la parte più bella, quella panoramica, è in punta. Consiglio quindi la
navetta andata e ritorno.
Ci fermiamo ai negozi dove approfittiamo dell’offerta “paghi la bibita, la crepe è
gratis” e con euro 5.40 , seduti al tavolino esterno pranziamo con crepes e Coca
Cola. Riprendiamo il percorso in direzione Audierne e ci fermiamo a QUIMPER,
città movimentata con tanti fiori, case tipiche ben conservate, un bel centro con la
bella Cattedrale. Vicinissimi al centro gli altri edifici importanti: il Municipio, le
carceri, la Prefettura. Vale una breve visita.
Proseguiamo per CONCARNEAU, città fortificata di grande impatto visivo,
circondata dall’acqua, con ponte levatoio, tanti fiori, parcheggio comodissimo
proprio vicino all’ingresso ma abbastanza deludente all’interno, un’altra San
Marino, con una strada piena di botteghe di souvenir, bar e ristoranti e una
Chiesetta non particolarmente bella. Comunque l’insieme dall’esterno è molto
piacevole. Proseguiamo passando per PONT AVEN, la città dei pittori, poi
direzione Quimperlè-Lorient per raggiungere CARNAC, la seconda città della
penisola di Quiberon.
Arrivati a Carnac piuttosto tardi cerchiamo un
campeggio per la notte e ci rendiamo ben presto conto che i prezzi sono da Costa
Smeralda! Torniamo indietro alcuni kilometri e non troviamo alcuna segnalazione
finchè ,dopo infiniti giri, troviamo un campeggio perso in un bosco, con all’ingresso
una quantità di voliere contenenti prevalentemente pappagalli,ed un guardiano
che ci dice di metterci dove vogliamo . Così scopriamo che il campeggio è
praticamente deserto, fino alla partenza vedremo forse due persone, e occupato
da vere e proprie “case”, con allacciamenti a tutto, verande, gabbie (anche loro!)
addirittura aiuole fiorite e ben tenute. Il campeggio è ovviamente tranquillissimo, i
servizi pulitissimi perché non usati, manca tutto (giochi, sport, camper-service..)
ma in compenso alla partenza paghiamo 19.20 euro, la cifra più alta di tutto il
viaggio : questo ci fa capire che la penisola è molto alla moda, come le nostre
migliori coste.
Percorsi Km: 279 (km. 62522)
14° giorno: 2/9/04
Mattina di sole splendido. Partiamo verso CARNAC che si presenta una bella
cittadina, con negozi e un piccolo centro ovviamente semideserto al mattino, ma
non ci fermiamo puntando direttamente su QUIBERON. Ottima scelta, perché è
la città più “di vita” di tutto il viaggio: grande, già animatissima, con molti negozi
che finalmente vendono oggetti davvero originali, non le solite cianfrusaglie, il che
mi fa pentire di aver comperato a volte con poca convinzione la maggior parte dei
regali per amici e parenti. Giriamo e comperiamo altre cose molto carine, tipiche
bretoni,le ultime spettacolari ostriche da una bancarella, poi andiamo sul
lungomare dove si susseguono ristoranti che propongono i famosi plateau di frutti
di mare, generalmente composti per due persone, intorno ai 50 euro.
Poiché è il nostro anniversario di matrimonio ed anche l’ultima occasione per
mangiare tante squisitezze nel luogo giusto, visto che poi lasceremo alle spalle il
mare per tornare all’interno per le ultime tappe del nostro viaggio, decidiamo di
pranzare ed arriviamo giusto mentre la proprietaria del ristorante LA CRIEE- Quai
de l’Ocean,11- Port Maria Quiberon sta togliendo il cartello di “tutto esaurito”.
Dopo aver mangiato ogni ben di Dio di molluschi e crostacei freschissimi che ci
vengono serviti su una barca di ceramica grandissima capiamo il perché del tutto
esaurito! Lasciamo il ristorante e costeggiamo la penisola tornando verso Carnac,
14 km. di Còte Sauvage con un susseguirsi ininterrotto di alte falesie, scogliere
corrose dal mare e piccole baie tra speroni di roccia. L’Ufficio Informazioni di
Quiberon ci aveva consigliato di percorrere a piedi l’ultimo tratto verso l’interno, 2-3
km. perché ritenuti i più belli. Lasciamo la penisola definitivamente e ci dirigiamo
a VANNES.
Non perdetela, è una meravigliosa
città murata che vi darà la possibilità di
portare a casa fotografie meravigliose
grazie ai suoi stupendi giardini ed ai
suoi caratteristici lavatoi proprio sotto
le mura sul fosso che le circonda, e
con un interno bellissimo, da vera
città, con la bellissima Cattedrale di
St. Pierre. Consiglio di non perdere
la visita di questa splendida città,
resterete stupiti!
Lasciamo Vannes in direzione Nantes, che superiamo in un traffico indicibile , e
poi verso Angers, ma ci fermiamo in un campeggio circa 20 km. prima, il Camping
Le Port a Ingrandes sur Loire, un prato in riva al fiume quasi in secca, con una
spiaggia immensa di sabbia piuttosto grossolana. Siamo complessivamente in
sette, 3 tende, noi e 3 roulotte compresa quella del guardiano. I servizi sono
essenziali, due di tutto, insomma una vera tristezza! In compenso il prezzo è
davvero minimo, corrente compresa: euro 6.80. Percorsi Km. 272 (km. 62794)
15° giorno: 3/9/04
Ultimo giorno di tappe turistiche del nostro viaggio! Prendiamo la direzione
Anger/Tours perché prima di Tours ci sono gli ultimi tre Castelli che intendiamo
visitare, Villandry- Azay le Rideau e Rigny Ussè, e stranamente non troviamo
nessuna indicazione da seguire. Malgrado i tre castelli si trovino sulla destra
rispetto alla strada che percorriamo, dobbiamo comunque raggiungere TOURS,
poi in direzione Poitier prendiamo la tangenziale che porta verso la meta, ma
troviamo le segnalazioni all’ultimo minuto. In questa occasione ci ricrediamo
dell’ottimo sistema segnaletico francese, e da qui in avanti sarà veramente un
labirinto trovare le strade che ci riporteranno in Italia: questa è la parte che lascia
veramente a desiderare per segnalazioni stradali, come se un milanese per
andare a Bologna trovasse solamente NAPOLI.
Arriviamo al castello di VILLANDRY
(euro 7.50 cad), circondato da
giardini favolosi, orti botanici ed un
grande laghetto. L’esterno è bello,
un po’ austero, e gli interni non fra i
più belli, ma vale la pena di essere
visitato. RIGNY USSE’ è il Castello
che ha ispirato la fiaba della Bella
Addormentata
nel
Bosco,
esteticamente bellissimo ma con
interni poco interessanti.
AZAY LE RIDEAU è realizzato su un’isola sull’Indre ed è circondato da un grande
parco di prato, mentre davanti alla facciata ci sono anche belle aiuole di fiori. Gli
interni non sono grandiosi, e salta all’occhio la poca cura per le pavimentazioni
(sporche) che generalmente sono oggetto di grandi cure negli altri manieri.
Abbiamo così terminato il nostro giro ed esaurito tutte le tappe che ci eravamo
prefissi. Da ora in avanti il percorso è verso l’Italia. Percorsi km. 325. (km.
63119)
16° giorno: 4/9/04
Ritorno verso l’Italia direzione Vierzon-Bourges-Moulins-Bourg en Bresse- Frejus.
Purtroppo a conferma delle pessime segnalazioni di questo percorso di ritorno
sbagliamo strada e perdiamo parecchio tempo quindi decidiamo , nell’ultima tratta
verso il Frejus , di prendere l’Autostrada, che ci snellisce sicuramente il percorso
ma che ci costa (per così poca strada) ben 25 euro! Arriviamo a Milano, grazie ai
lavori in corso che troviamo sull’autostrada Frejus-Torino-Milano fino a Novara, a
mezzanotte circa, dopo aver percorso Km. 830. Complessivamente dall’inizio del
viaggio abbiamo percorso Km. 4034. (km. 63949)
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