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Ministero dell`Interno
Ministero dell’Interno
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
DIREZIONE CENTRALE DEGLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE
500/A/NTB.6/5979
Roma, 19 aprile 1999
OGGETTO: Addestramento al tiro del personale della Polizia di Stato.
Circolare sostitutiva di quella emanata il 04 aprile 1981 n°11/752-M- 1/1661.
Indirizzi ….. omissis…
*******
1. S C O P O
Individuare e definire nuovi percorsi didattici in materia di addestramento al tiro in relazione alle mutate
esigenze operative, all’ammodernamento attuato nel settore dell’armamento in dotazione ed ai tempi di
addestramento destinati alla formazione e all’aggiornamento del personale.
2. DEFINIZIONI
a. Lezione di tiro
L’insegnamento svolto in un singolo periodo didattico su argomenti teorici.
b. Esercitazione di tiro
Attività pratica finalizzata all’esecuzione delle tecniche di tiro. Essa si realizza, in linea di massima, in
una o più serie di:
• 8 cartucce con la pistola semi-automatica;
• 15 cartucce per il I° livello e 10 cartucce per i livelli successivi con la pistola mitragliatrice
M12/S.
c. Fase di addestramento
L’insieme di lezione ed esercitazioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefigurati.
d. Livello di addestramento
Indica la capacità al tiro di un operatore individuata e misurata in relazione a distinti e prefissati parametri
di valutazione.
452
— Ufficio Studi - Alessandria
e. Tiro lento mirato
L’attività a fuoco diretta ad ottenere la massima precisione e giustezza di tiro attraverso una successione
dei colpi lenta e costante.
Risulta caratterizzato:
• dall’assunzione della posizione di fronte al bersaglio idonea ad assicurare la massima stabilità al
tiratore;
• dal controllo costante della linea di mira realizzata da un esatto allineamento occhio-tacca di miramirino-centro del bersaglio;
• dalla lieve e progressiva azione di pressione sul grilletto fino al momento dello scatto;
• dall’uso di un bersaglio a sagoma fissa (all. nr.1).
f. Tiro rapido
E’ l’attività a fuoco diretta ad ottenere la precisione e la giustezza di tiro mediante una successione di
colpi che si esaurisce in un intervallo di tempo prefissato e su uno o più bersagli fissi, mobili e/o
scomparenti (all. nr.1 e 2).
Si distingue in mirato e non mirato.
Mirato quando risulta caratterizzato dall’allineamento occhio-tacca di mira-mirino-bersaglio.
Non mirato quando risulta caratterizzato:
• dall’estrazione rapida dalla fondina;
• dall’allineamento realizzato dal tiratore attraverso la linea dell’arma;
• dalla costante concentrazione visiva sul bersaglio.
g. Tiro istintivo
E’ la reazione a fuoco, conseguente a stimoli sonori e/o visivi, valutata in funzione del tempo di sparo del
primo colpo.
Risulta caratterizzato:
• dall’esecuzione con tecnica di tiro rapido non mirato in tempo ristrettissimo entro il quale colpire
un bersaglio noto, o da identificare, posto a breve distanza;
• dall’uso di bersagli fissi, mobili e/o scomparenti (all. nr.2).
h. Libretto di tiro
E’ il documento che certifica l’attività di tiro svolta, nonché il livello di addestramento raggiunto da ogni
appartenente della Polizia di Stato. Esso deve riportare i seguenti dati:
• nella pagina interna della copertina: le armi con cui si è abilitati ad operare, le date delle
abilitazioni e degli aggiornamenti acquisiti nonché l’eventuale qualifica di istruttore di tiro.
• nelle pagine interne: la data delle esercitazioni, le tecniche di tiro eseguite ed i punteggi ottenuti.
i. Direttore di tiro
E’ il responsabile dell’organizzazione e del regolare svolgimento delle esercitazioni di tiro nonché delle
operazioni connesse allo sgombero e alla bonifica del poligono. Osserva e fa osservare tutte le
disposizioni contenute nel Regolamento d’uso del poligono con particolare riferimento agli aspetti
concernenti la sicurezza relativa all’attività di tiro. Egli cura, inoltre, l’attuazione delle esercitazioni sulla
base delle indicazioni fornite dall’Ufficio o Reparto che ha in gestione il poligono.
E’ di regola un appartenente al ruolo dei Commissari. In caso di assenza o impedimento di questo –
limitatamente alle esercitazioni da effettuare presso i poligoni chiusi (esclusi i poligoni Militari) –
svolgono tale funzione gli Ispettori Superiori S.U.P.S. che abbiano frequentato un apposito corso di
aggiornamento a cura del C.N.S.P.T. di Nettuno. Possono altresì svolgere tale incarico, con le limitazioni
di cui sopra, gli appartenenti al ruolo degli Ispettori qualificati Istruttori di tiro che abbiano comunque
frequentato il corso di cui sopra.
453
— Ufficio Studi - Alessandria
l. Istruttore di tiro
Appartenente ai ruoli del personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di Polizia abilitato ad
impartire l’insegnamento in materia di armi e tiro e a fornire l’indispensabile assistenza sulla linea di tiro
al Direttore di tiro.
n. Poligono di tiro
Area della superficie terrestre e/o marittima, permanentemente od occasionalmente organizzata per
svolgere esercitazioni a fuoco sia individuali che collettive.
Il poligono è aperto quando l’accesso è interdetto solo in occasione delle esercitazioni di tiro e delle
successive bonifiche.
Il poligono è chiuso quando l’accesso è sempre limitato al personale addetto, al personale da addestrare
ed alle persone espressamente autorizzate.
Un poligono chiuso è detto:
• in galleria quando qualsiasi traiettoria del proiettile è sempre ed ovunque intercettabile;
• a cielo chiuso quando qualsiasi traiettoria del proiettile è intercettabile da barriere fisiche
adeguatamente collocate rispetto alle postazioni di tiro. Ove non si realizzi tale condizione il
poligono è detto a cielo aperto.
o. Attrezzature didattiche
Sono quei materiali che concorrono in maniera strumentale a rendere più efficace l’insegnamento e ad
agevolare l’apprendimento delle tecniche di tiro.
3. OBIETTIVI
• Conferire a tutto il personale la capacità operativa di base necessaria per assolvere i compiti
istituzionali previsti;
• Far conseguire ad alcuni operatori in servizio presso Uffici e Reparti di spiccata prontezza
operativa una capacità più elevata che consenta di agire in situazioni complesse e con
procedimenti particolari.
4. GENERALITA’
a. L’addestramento al tiro è articolato su tre livelli distinti ciascuno dei quali è caratterizzato da obiettivi
didattici cui corrispondono specifici parametri di valutazione. Ogni prospetto di cui agli allegati A, B e C
rappresenta un percorso didattico autonomo che definisce il livello di capacità raggiunto dal tiratore.
b. In ogni percorso le tecniche di tiro indicate sono poste in una successione temporale che si ispira ai
principi della gradualità dell’addestramento e della propedeuticità degli argomenti.
c. L’attività finalizzata al consolidamento e al mantenimento della capacità acquisita deve essere svolta
con cadenza quadrimestrale attuando le tecniche di tiro indicate negli allegati prospetti A/1, B/1 e C.
d. Le tecniche di tiro descritte rappresentano delle istruzioni tecniche di base. Qualora le circostanze di
tempo, le condizioni ambientali o l’uso di particolari equipaggiamenti dovessero richiedere l’adattamento
di tali tecniche alla realtà operativa, l’operatore provvederà nel pieno rispetto della normativa vigente
sull’uso delle armi. Se dalla casistica operativa riferibile ad eventi che abbiano comportato l’uso di armi
da fuoco dovesse emergere la necessità di aggiornare le tecniche di tiro previste, ogni ufficio potrà
interessare il Centro Nazionale di Specializzazione e di Perfezionamento al Tiro fornendo ogni utile
informazione a tale scopo. Il Centro a sua volta inoltrerà alla Direzione Centrale per gli Istituti di
Istruzione le relative proposte in ordine alla fattibilità ed alla eventuale necessità di sottoporle ad una
preventiva sperimentazione.
e. Gli istruttori di tiro intervengono sulla linea di tiro in misura proporzionale ai tiratori con rapporto di 1
a 2. Per i poligoni di tiro con 5 postazioni deve comunque essere garantita la presenza di almeno 2
istruttori di tiro.
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— Ufficio Studi - Alessandria
5. 1° LIVELLO DI ADDESTRAMENTO
Consta di un percorso didattico teorico/pratico destinato agli allievi dei corsi di istruzione di base
(prospetto A). Esso si articola in 2 fasi (preparatoria e di abilitazione).
La 1^ fase tende a far acquisire:
a. il corretto assetto sulla linea di tiro attraverso la conoscenza delle norme generali e particolari di
sicurezza relative al maneggio e al tiro con le armi da fuoco, nonché delle regole di comportamento da
osservare nell’ambito dei poligoni di tiro chiusi ed aperti;
b. la familiarizzazione con l’arma da fuoco mediante:
• la conoscenza delle sue parti essenziali e delle relative funzioni, delle norme di sicurezza, della
tecnica del tiro lento mirato, delle principali nozioni di balistica;
• operazioni frequenti di scomposizione ordinaria e ricomposizione dell’arma;
• esercitazioni in bianco con pistola di piccolo calibro ricorrendo, se disponibili anche ai simulatori
di tiro;
• esercitazioni a fuoco con pistola di piccolo calibro.
La 2^ fase tende a far conseguire:
a. la familiarizzazione con le armi in dotazione anche attraverso la conoscenza delle loro qualità tecniche
e balistiche;
b. la capacità di colpire con precisione il bersaglio mediante la tecnica del tiro lento mirato;
c. la capacità di colpire con precisione il bersaglio in un tempo prefissato, attraverso la tecnica del tiro
rapido mirato.
Consegue l’abilitazione al I° livello l’allievo che in almeno due esercitazioni successive alla prima fase
ottiene i seguenti punteggi:
• 192/320con la pistola semi-automatica;
• 360/600 con la pistola mitragliatrice M12/S.
Colui che riporta un risultato inferiore proseguirà l’addestramento, presso gli Istituti di Istruzione, fino al
raggiungimento dei risultati stabiliti.
L’allievo dei corsi di istruzione che abbia conseguito l’abilitazione al I° livello può accedere al livello
superiore di addestramento se ciascuna delle due esercitazioni facoltative valide per
l’accesso al II°
livello ha ottenuto un punteggio di almeno 128/160 con la pistola e 240/300 con la pistola mitragliatrice
M12/S, riferito al bersaglio U.I.T.S..
L’appartenente alla Polizia di Stato che per qualsiasi causa non riesca ad effettuare le attività finalizzate al
consolidamento (all.A/1) sarà sottoposto, a cura dell’Ufficio di appartenenza ad addestramento suppletivo
indipendentemente dalla prescritta cadenza quadrimestrale.
Se nelle due esercitazioni valide per l’accesso al II° livello consegue un punteggio di almeno 128/160 con
la pistola e 240/300 con la pistola mitragliatrice M12/S, è ammesso a svolgere l’addestramento previsto
per il II° livello.
6. II° LIVELLO DI ADDESTAMENTO
Consta di un percorso didattico teorico pratico destinato a tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato
(prospetto B).
Esso si articola in due fasi:
la 1^ fase tende a fa conseguire una maggiore prontezza operativa mediante la tecnica del tiro rapido non
mirato;
la 2^ fase è diretta ad affinare la capacità al tiro rapido non mirato ed a garantire il mantenimento della
stessa.
Consegue l’abilitazione il tiratore che in almeno una delle due serie di ciascuna esercitazione valida per il
conseguimento dell’abilitazione ha ottenuto i seguenti punteggi:
• non inferiore rispettivamente a 30/40 e 22/30 con la pistola;
• non inferiore rispettivamente a 37/50 e 45/60 con la pistola mitragliatrice M12/S.
455
— Ufficio Studi - Alessandria
L’appartenente alla Polizia di Stato che per qualsiasi causa non riesca ad effettuare le attività finalizzate al
consolidamento (all. B/1) sarà sottoposto, a cura dell’Ufficio di appartenenza, ad addestramento
suppletivo indipendentemente dalla prescritta cadenza quadrimestrale.
L’appartenente alla Polizia di Stato che presta servizio presso Uffici o Reparti a spiccata prontezza
operativa, può accedere al III° livello di addestramento a condizione che abbia realizzato nelle due
esercitazioni valide per il consolidamento del secondo livello i seguenti punteggi:
• non inferiore rispettivamente a 36/40 e 27/30 con la pistola;
• non inferiore rispettivamente a 45/50 e 54/60 con la pistola mitragliatrice M12/S.
7. III° LIVELLO DI ADDESTRAMENTO
E’ un percorso didattico teorico-pratico diretto ad elevare ulteriormente la capacità reattiva di taluni
elementi mediante la tecnica del tiro istintivo (prospetto C).
Consegue l’abilitazione il tiratore che, rispettando i tempi di esecuzione indicati, ottenga in ogni singola
esercitazione un punteggio non inferiore al 90% del risultato massimo conseguibile in ciascuna serie. In
deroga a quanto stabilito al precedente punto 4.c. le esercitazioni dirette al mantenimento del III° livello
di addestramento dovranno essere svolte con cadenza mensile.
8. PERSONALE E MEZZI ADDESTRATIVI
Per una efficace realizzazione degli obiettivi didattici prefigurati vengono di seguito individuate, in linea
generale, le risorse di personale e di mezzi da porre a disposizione degli Organi addestrativi:
• istruttori di tiro;
• pubblicazioni e documenti didattici;
• infrastrutture (poligoni, aree di addestramento);
• attrezzature didattiche (tavole e films didattici, campionario di armi, sussidi audiovisivi e/o
multimediali ecc.)
Istruttori di tiro.
La qualifica di istruttore di tiro si consegue con la frequenza ed il superamento di apposito corso presso il
Centro di specializzazione e di perfezionamento al tiro di Nettuno. (Esso è abilitato al 1°, 2° o, in
particolari casi, al 3° livello di addestramento).
La qualifica di Istruttore di tiro viene trascritta anche sul libretto di tiro a cura del predetto Centro.
L’istruttore di tiro:
• collabora con il Direttore di tiro per l’attuazione delle esercitazione di tiro;
• permane sulla linea di tiro in periodi di tempo non superiori a quelli stabiliti dalle vigenti
disposizione sanitarie;
• deve conoscere le prestazione e sapere impiegare tutte le attrezzature didattiche acquisite
dall’Amministrazione per agevolare l’attività di insegnamento della specifica materia;
• ha l’obbligo di effettuare il previsto programma di mantenimento (prospetto D) con cadenza
mensile;
• non può effettuare attività di insegnamento di tecniche di tiro difformi o con armi di tipo diverso
da quelle per le quali è stato abilitato e/o aggiornato.
L’istruttore di tiro che non ha svolto attività pratica di insegnamento per un periodo di tempo superiore a
18 mesi non può essere destinatario di relativi e specifici incarichi. In tale ipotesi dovrà essere aggiornato
presso il C.N.S.P.T. di Nettuno.
Gli Istruttori di tiro che abbiano:
a. svolto attività didattica da almeno un quinquennio senza soluzione di continuità;
b. raggiunto i risultati previsti per il conseguimento del III° livello di addestramento;
c. frequentato specifico corso di perfezionamento presso il citato Centro;
d. ottenuto la relativa certificazione del Direttore del C.N.S.P.T.;
sono abilitati a svolgere le funzioni di istruttore di tiro di III° livello.
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— Ufficio Studi - Alessandria
Poligoni di tiro.
L’Amministrazione della P.S., per le finalità addestrative prefigurate, si avvale in via principale di propri
poligoni chiusi. In alternativa, può utilizzare i poligoni di tiro delle FF.AA., delle altre Forze dell’Ordine
o di altri Enti, con i quali vengono stipulati appositi accordi o convenzioni. In tal caso il Direttore di tiro
si attiene ai regolamenti d’uso di questi, rispettando comunque le disposizioni impartite con la presente
circolare.
Ogni poligono chiuso in galleria dell’Amministrazione della P.S. – che abbia il requisito di agibilità –
deve prevedere in linea di massima:
1) un responsabile-consegnatario, designato dall’Ufficio o Reparto presso il quale è ubicato, con il
compito di :
• vigilare sulla piena e regolare efficienza della struttura;
• curare l’attuazione delle attività di tiro programmate dall’Ufficio o Reparto gestore del poligono;
• segnalare gerarchicamente e tempestivamente ogni anomalia che ne pregiudichi il funzionamento;
• assicurare l’applicazione di ogni altra disposizione.
2) un magazziniere
3) un regolamento d’uso (da far approvare dal Dipartimento P.S.) che deve essere sempre consultato
preventivamente dal Direttore di tiro;
4) un registro delle bonifiche compilato e sottoscritto dal Direttore di tiro responsabile dell’esercitazione.
Durante le esercitazioni di tiro devono altresì essere presenti:
1) un Direttore di tiro;
2) istruttori in numero adeguato ai bisogni addestrativi;
3) un armaiolo;
4) una organizzazione sanitaria che preveda la presenza di personale medico o paramedico munito di
attrezzature sanitarie adeguate alle esigenze di pronto soccorso.
Bersagli
I bersagli da utilizzare per le esercitazioni di tiro sono il modello U.I.T.S. e i modelli operativi (allegati
nr.1 e 2).
Possono essere a sagoma fissa, mobile e/o scomparenti.
Il C.N.S.P.T. può richiedere alla Direzione Centrale per i Servizi Tecnico Logistici e della Gestione
Patrimoniale l’assegnazione di altri tipi di bersagli in ragione di specifiche esigenze addestrative.
Munizionamento
Le cartucce da impiegare per lo svolgimento delle esercitazioni prefigurate sono le seguenti:
• calibro 22 Long Rifle;
• calibro 9 X 19 palla NATO;
• calibro 40 mm da esercitazione (privo di effetto lacrimogeno);
• calibro 6.5 da lancio per moschetto 91;
• calibro 5.56;
• calibro 7.62;
• calibro 12;
• calibro 38 o 357.
Per approvvigionare un diverso tipo di munizionamento per finalità addestrative, dovrà essere acquisito il
parere della Direzione Centrale per gli Istituti di Istruzione.
457
— Ufficio Studi - Alessandria
9. VARIE
a. L’attività addestrativa obbligatoria di base per le armi date in dotazione ordinaria di reparto, di cui
all’allegato prospetto “A2”, è svolta presso gli Uffici e Reparti con le modalità in esso indicate.
Nello stesso prospetto viene indicata l’attività addestrativa per l’abilitazione all’uso di “dispositivi
di lancio”.
b. L’attività addestrativa per le armi “in dotazione speciale di reparto” indicate agli artt.19, 20, 21,
22, 23, e 24 del DPR 359/91 verrà curata da Istruttori di tiro appositamente abilitati presso il
CNSPT di Nettuno. Tale attività addestrativa è svolta presso gli Uffici o Reparti che abbiano
specifiche necessità. I predetti Istruttori di tiro, nell’occasione, attueranno i programmi predisposti
dal CNSPT di Nettuno per ogni tipo di arma “in dotazione speciale di reparto”, al fine di abilitare
quegli operatori di cui gli Uffici o Reparti ritengano di doversi avvalere per particolari servizi.
c. La Direzione Centrale dei Servizi Tecnico Logistici e della Gestione Patrimoniale – Servizio
Equipaggiamento e Casermaggio – provvederà all’assegnazione al CNSPT di Nettuno, per fini
addestrativi e/o sperimentali e previa richiesta del predetto Centro, di un campione di tipo o
modello di arma in dotazione all’Amministrazione. Per ogni approvvigionamento futuro di nuovi
materiali di armamento o di specifici equipaggiamenti la predetta Direzione Centrale curerà
analoga assegnazione al CNSPT.
d. Ogni operatore è tenuto ad effettuare quadrimestralmente le prescritte esercitazione di
consolidamento previste per il livello di addestramento posseduto, nell’ambito della
programmazione curata da ciascun Ufficio e Reparto, d’intesa con la Direzione dell’Ufficio o
Reparto responsabile della sua gestione ed impiego.
e. Ciascun Ufficio e Reparto – nell’ambito della prescritta relazione quadrimestrale – segnalerà al
competente Ufficio Ispettivo le esercitazioni di tiro effettuate, i nominativi di coloro che non
hanno partecipato alle esercitazioni, le eventuali carenze addestrative del personale dipendente, le
cause che le hanno determinate e le soluzioni ritenute idonee ad eliminarle.
f. Il libretto di tiro è rilasciato nominativamente ad ogni appartenente alla Polizia di Stato all’atto
della sua immissione in servizio e lo segue per tutta la durata del rapporto. Il titolare lo esibisce al
Direttore di tiro prima di ogni esercitazione e lo restituisce al termine delle stesse all’Ufficio o
Reparto di appartenenza, debitamente sottoscritto dall’Istruttore e controfirmato dal Direttore di
tiro.
Tutte le lezioni di tiro effettuate da ciascun operatore ed i risultati conseguiti, dovranno essere
trascritti, anche con soluzioni informatiche, su un secondo libretto di tiro curato e tenuto presso
l’Ufficio o Reparto di appartenenza. Ciò tende allo scopo di poter rilevare, all’occorrenza, tutta
l’attività di tiro di un dipendente nel caso di smarrimento del libretto personale da parte del
titolare. In tale ipotesi l’Ufficio di appartenenza provvederà ad emettere un duplicato, con apposita
dizione, contenente tutti i dati di tiro ricavati dal secondo esemplare di cui sopra.
.
IL CAPO DELLA POLIZIA
MASONE
458
— Ufficio Studi - Alessandria
Allegato 1
459
— Ufficio Studi - Alessandria
Allegato 2
460
— Ufficio Studi - Alessandria
PROSPETTO “A”
1° LIVELLO DI ADDESTRAMENTO
Tipo di arma
Esercitaz.
nr.
Cartucce
Calibro
nr.
Distanza
metri
Tipo di
bersaglio
Tecnica di tiro e modalità
1^ FASE (PREPARATORIA)
Pistola
Beretta mod. 76
Pistola
Beretta Serie 92
Beretta PM12/S
1
22 LR
8+
8x2
10
uits
•
•
In piedi – lento mirato ad una mano
In piedi – lento mirato a due mani
2
“
8+
8x2
15
“
•
•
In piedi – lento mirato ad una mano
In piedi – lento mirato a due mani
3
cal. 9x19
8x4
10
“
•
In piedi - lento mirato ad una mano
“
15X2
15X2
“
•
•
In piedi – a colpo singolo
Con ginocchio a terra – a colpo singolo
4
20
2^ FASE (DI ABILITAZIONE)
Pistola Beretta
Serie 92
cal. 9x19
8x4
15
uits
2
“
8x4
10
“
3
“
8x4
10
“
•
4
“
8x4
10
“
•
5
“
8x4
15
“
•
•
8+
Beretta PM12/S
•
•
1
6
“
8+
8x2
15
“
Facoltativa
(*)
“
8x2
10
“
1
cal. 9x19
15x2
15x2
10
“
2
“
15x4
15
“
3
“
15x4
20
“
4
“
15x4
20
“
5
“
20
“
7
“
•
15x2
15x2
facoltativa
(*)
•
•
“
15x2
— Ufficio Studi - Alessandria
•
•
in piedi – lento mirato a due mani
In piedi a due mani – 2 cartucce per volta con
sospensione del tiro – ogni prima cartuccia in
D.A.
In piedi – rapido mirato – ogni prima cartuccia in
D.A.
In piedi – rapido mirato ad una mano – ciascuna
serie in 20”
Con ginocchio a terra – rapido mirato a due mani
– ciascuna serie in 20”
Con ginocchio a terra – rapido mirato a due mani
in 20”
In piedi – rapido mirato ad una mano–in 20”
In piedi – rapido mirato a due mani – ciascuna
serie in 20”
In piedi – rapido a braccia tese con estrazione
dalla fondina – ciascuna serie in 15”
con ginocchio a terra – a brevi raffiche controllate
In piedi – a brevi raffiche controllate
•
In piedi – a colpo singolo – serie da 15 cartucce –
ciascuna serie in 30”
•
In piedi – a colpo singolo – serie da 15 cartucce –
ciascuna serie in 30”
•
Con ginocchio a terra – a colpo singolo – serie da
15 cartucce – ciascuna serie in 30”
Caricatore rifornito con 30 cartucce:
•
In piedi – a colpo singolo – con sospensione del
tiro ogni serie da 15 cartucce – ciascuna serie in
30 “
Caricatore rifornito con 30 cartucce:
•
Con ginocchio a terra – a colpo singolo – con
sospensione del tiro ogni serie da 15 cartucce –
ciascuna serie in 30”
•
Dal fianco – a colpo singolo – con g.a.p.
461
(x2) = indica la ripetizione di due serie distinte
(x4) = indica la ripetizione di quattro serie distinte
(*) = Valide per l’accesso al II livello
Totale cartucce:
nr. 48 cal. 22 long rifle
nr. 224 cal 9x19 (con pistola Beretta serie 92)
nr. 360 cal 9x19 (con pistola mitragliatrice M12/S)
PROSPETTO “A/1”
CONSOLIDAMENTO DEL 1° LIVELLO DI ADDESTRAMENTO
Tipo di arma
Pistola Beretta
Serie 92 cal. 9
para
Beretta PM12/S
cal. 9 Para
Esercitaz.
nr.
Cartucce
Tipo
nr.
Distanza
metri
Tipo di
bersaglio
1
ordinario
8x2
10
uits
2
“
8
+
8
15
“
3 (*)
“
8x2
10
“
1
“
20
“
2
3 (*)
ordinario
“
10
+
10
10
+
10
15x2
•
•
10
7
“
“
(x2) = indica la ripetizione di due serie distinte
(*) valide per l’accesso al II° livello
462
Tecnica di tiro e modalità
— Ufficio Studi - Alessandria
•
•
in piedi a due mani – 2 cartucce per volta con
sospensione - ogni prima cartuccia in D.A.
rapido mirato a due mani con ginocchio a terra in
15”
rapido mirato a due mani in piedi in 15”
•
rapido a braccia tese con estrazione dalla fondina
in 15”
ginocchio a terra a colpo singolo in 15”
•
in piedi a colpo singolo in 15”
•
in piedi a raffiche controllate
•
in ginocchio a raffiche controllate
•
al fianco a colpo singolo con g.a.p. con
sospensione ogni 4 cartucce
PROSPETTO “A/2”
1. Attività addestrativa obbligatoria di base per le armi “ in dotazione ordinaria di
reparto” indicate agli artt. 13, 14, 16 e 18 dal DPR 359/91 da svolgere presso gli
Uffici e i Reparti che abbiano specifiche esigenze.
Tipo di arma
Fucile o
carabina anima
rigata cal. 5.56 o
7.62
Fucile anima
liscia cal. 12
Fucile
mitragliatore
cal. 5.56 o 7.62
2.
Esercitaz.
nr.
1
1
Cartucce
Tipo
nr.
Distanza
metri
Tipo di
bersaglio
Tecnica di tiro e modalità
10
10
10
50
70
80
Operativo •
•
nr. 1
5
5
15
Operativo •
nr. 1
20
50
20
80
1
•
in piedi a colpo singolo
in ginocchio a colpo singolo
disteso al suolo a colpo singolo
•
in piedi
in ginocchio
•
in ginocchio solo in cal. 5.56 a raffiche
controllate
disteso al suolo a raffiche controllate
Operativo
nr. 1
•
Attività addestrativa per l’abilitazione all’uso di “dispositivi di lancio” (art. 25 DPR
359/91) da svolgere presso gli Uffici e i Reparti che abbiano specifiche esigenze.
Tipo di arma
Esercitaz.
nr.
Dispositivo di
lancio
1
Cartucce
Tipo
nr.
2
Distanza
metri
Tipo di
bersaglio
60
Ø 3 mt.
— Ufficio Studi - Alessandria
Tecnica di tiro e modalità
•
•
lancio a 45° in piedi
lancio a 45° con ginocchio a terra
463
PROSPETTO “B”
II° LIVELLO DI ADDESTRAMENTO
1^ FASE (PREPARATORIA)
Tipo di arma
Pistola Beretta
Serie 92 – cal. 9
para
Esercitaz.
nr.
1
Cartucce
tipo
nr.
ordinario
Distanza
metri
8
+
8
10
10
Tipo di
bersaglio
Operativo
nr. 1
Tecnica di tiro e
modalità
Note
dischetto dx
in piedi LM 1 mano
dischetto sx
in piedi LM 2 mani
disteso al suolo
2 mani
con estrazione dell’arma
dalla fondina
“
“
2
“
8x2
25
Operativo
nr. 1
“
3
“
8x2
20
“
dietro riparo basso
RM 2 mani 15”
In piedi
RM due colpi
per volta in 4”
“
ad ogni serie di due colpi (il
primo in DA il secondo in
SA) il tiro va sospeso e
l’arma riposta in fondina
con estrazione dell’arma
dalla fondina
“
4
“
8x2
15
“
“
5
“
8x2
10
“
Beretta PM12/S
cal. 9 para
1
ordinario
10x2
30
Operativo
nr. 1
“
2
“
10x2
25
“
in ginocchio
colpo singolo
in 10”
il tempo decorre dal
momento dell’acquisizione
della posizione definitiva e
arma pronta allo sparo
“
3
“
10x2
20
“
in piedi colpo singolo
in 10 “
“
in piedi RM
1 mano in 12”
disteso al suolo
colpo singolo
senza limiti di tempo
2^ FASE (DI ABILITAZIONE)
1
ordinario
4+4
x2
10
Operativo
nr. 1
in piedi RM 2 mani
in 15”
con cambio caricatore
“
2
“
4+4
x2
10
“
rapido a braccia tese
in 15”
con cambio caricatore
“
3•
ordinario
8x2
10
“
rapido a braccia tese
in 8”
“
4•
“
6x2
10
“
rapido a braccia tese
in 8”
Beretta PM12/S
cal. 9 para
1
“
10x2
15
Operativo
nr. 1
in piedi
raffiche controllate
in 8”
“
2•
ordinario
10x2
15
“
“
3•
“
12x2
15
“
Pistola Beretta
Serie 92 cal.9
para
in ginocchio
raffiche controllate
in 8”
in piedi
colpo singolo
in 12”
con estrazione dell’arma
dalla fondina
con due caricatori
riforniti con 4 cartucce
con estrazione dell’arma
dalla fondina
con due caricatori
riforniti con 4 cartucce
su due bersagli
(due colpi a bersaglio)
con estrazione dell’arma
dalla fondina
con estrazione dell’arma
dalla fondina
su tre bersagli
(due colpi a bersaglio)
il tempo decorre dal
momento dell’acquisizione
della posizione definitiva e
arma pronta allo sparo
“
“
su due bersagli alternando
due colpi a bersaglio
• Valide per il conseguimento dell’abilitazione.
(x2) = indica la ripetizione di due serie distinte.
Le esercitazioni che prevedono la partenza con arma riposta in fondina vanno eseguite con quest’ultima abbottonata.
464
— Ufficio Studi - Alessandria
Le esercitazioni che prevedono l’impiego di più bersagli vanno effettuate ponendo gli stessi sullo stesso piano frontale rispetto al
tiratore alla distanza di un metro l’uno dall’altro.
Totale cartucce: nr. 140 cal. 9 Parabellum (con pistola Beretta serie 92) nr. 124 cal 9 Parabellum (con PM Beretta mod. 12/S).
PROSPETTO “B/1”
CONSOLIDAMENTO II° LIVELLO DI ADDESTRAMENTO
Tipo di arma
Esercitaz.
nr.
Cartucce
tipo
nr.
Distanza
metri
Tipo di
bersaglio
Tecnica di tiro e
modalità
Note
con estrazione dell’arma
dalla fondina
con estrazione dell’arma
dalla fondina
su tre bersagli
(due colpi a bersaglio)
il tempo decorre dal
momento dell’acquisizione
della posizione definitiva e
arma pronta allo sparo
“
su due bersagli alternando
due colpi a bersaglio
Pistola Beretta
serie 92 cal. 9
Para
1
ordinario
8x2
10
operativo
nr. 1
rapido a braccia tese
in 8”
2
“
6x2
10
“
rapido a braccia tese
in 8”
Beretta PM12/S
cal. 9 para
1
ordinario
10x2
15
operativo
nr. 1
in ginocchio
raffiche controllate in
8”
2
“
12x2
15
“
in piedi
colpo singolo
in 12”
(x2) = indica la ripetizione di due serie distinte.
Le esercitazioni che prevedono la partenza con arma riposta in fondina vanno eseguite con quest’ultima abbottonata.
Le esercitazioni che prevedono l’impiego di più bersagli vano effettuate ponendo gli stessi sullo stesso piano frontale rispetto al
tiratore alla distanza di un metro l’uno dall’altro.
— Ufficio Studi - Alessandria
465
PROSPETTO “C”
III LIVELLO DI ADDESTRAMENTO
Tipo di arma
Pistola Beretta
Serie 92 – cal. 9
para
Esercitaz.
nr.
Cartucce
tipo
nr.
Distanza
metri
Tipo di
bersaglio
Operativo
nr. 1
1
ordinario
4+4
x2 ®
7
“
2
“
4+4
x2 ®
10
“
3
“
6
15
“
4
“
1x4 ®
7
“
5
“
1x4 ®
7
“
6
“
1x4 ®
7
Tecnica di tiro e
modalità
Note
rapido a braccio teso
in 6” con cambio
caricatore
su un bersaglio con due
caricatori riforniti con 4
cartucce
su due bersagli – alternando
due cartucce a bersaglio con
due caricatori riforniti con 4
cartucce
rapido a braccia tese in su tre bersagli – alternando
“
5”
due cartucce a bersaglio
tiro istintivo
su bersaglio noto
“
in 1” e 5 decimi
tiro istintivo
su bersaglio da identificare
a scomparsa
in 1” e 8 decimi
“
rapido a braccia tese
in 8” con cambio
caricatore
elettronico
tiro istintivo in 2”
su bersaglio da selezionare
® Indica la ripetizione di serie distinte.
Tutte le tecniche vanno effettuate partendo con l’arma riposta in fondina. Esse possono essere effettuate sia in singola che in
doppia azione.
Tipo di arma
Beretta PM12/S
cal. 9 Parabel.
“
“
“
“
Esercitaz.
nr.
Cartucce
tipo
nr.
Distanza
metri
Tipo di
bersaglio
Tecnica di tiro e
modalità
Note
1
ordinario
20
10
Operativo
nr. 1
in piedi in 10”
su un bersaglio
2
3
4
5
“
“
“
“
20
20
20
10
10
15
15
7
“
“
“
“
in piedi in 14”
in ginocchio in 12”
in ginocchio in 16”
al fianco in 5”
su due bersagli
su un bersaglio
su due bersagli
su un bersaglio
Tutte le tecniche prevedono la decorrenza del tempo dal momento dell’acquisizione della posizione definitiva e PM/12 pronta
allo sparo.
Tutte le esercitazioni sopra indicate debbono essere effettuate per conseguire – e successivamente mantenere –
l’abilitazione al III livello addestrativo.
Totale cartucce:
• nr. 50 cal. 9 parabellum con pistola Beretta serie 92
• nr. 90 cal. 9 parabellum con PM Beretta mod. 12/S.
466
— Ufficio Studi - Alessandria
PROSPETTO “D”
MANTENIMENTO PER ISTRUTTORI DI TIRO
Tipo di arma
Esercitaz.
nr.
Pistola Beretta
Serie 92 – cal. 9
para
1
Cartucce
tipo
nr.
ordinario
5x2
Distanza
metri
Tipo di
bersaglio
12.50
Operativo nr.
1
braccia tese
tempo massimo 30”
2 mani
disteso al suolo
“
2
“
5
35
“
“
3
“
5
30
“
5
20
“
“
4
“
5
“
“
6
“
2 mani
dietro riparo basso
2 mani
dietro riparo alto lato sx
+
“
“
Tecnica di tiro e
modalità
5
20
5
+
5
15
“
15
“
2 mani
dietro riparo alto lato dx
2 mani
ginocchio a terra
2 mani
in piedi braccia tese
5
+
5
10
Operativo
n.1 dischetto dx
1 mano in piedi
10
Operativo
n.1 dischetto sx
2 mani in piedi
Note
con estrazione dell’arma
dalla fondina – prima
cartuccia in D.A.
con estrazione dell’arma
dalla fondina – rifornita
con
15 cartucce
con estrazione dell’arma
dalla fondina
con estrazione dell’arma
dalla fondina –
rifornimento con 15
cartucce dopo la
prima serie
con estrazione dell’arma
dalla fondina – al
termine
rifornimento con 10
cartucce
con estrazione dell’arma
dalla fondina
L’insieme delle esercitazioni nr. 2 – 3 – 4 - 5 e 6 va effettuato in un tempo massimo complessivo di 4 minuti e 30 secondi.
Il presente mantenimento deve essere effettuato mensilmente prevedendo l’alternanza con un percorso che presenti le seguenti
variazioni:
• L’esercitazione nr. 5 effettuata ad una mano.
• L’esercitazione nr. 6 effettuata con arma impugnata con la mano debole.
Tipo di arma
Beretta PM12/S
Esercitaz.
nr.
Cartucce
tipo
nr.
Distanza
metri
Tipo di
bersaglio
1
ordinario
5
35
Operativo
nr. 1
“
2
“
15
25
“
“
3
“
20
20
“
“
4
“
10
7
“
cal. 9 Parabel.
Tecnica di tiro e
modalità
Note
disteso al suolo
colpo singolo
senza limiti di tempo
in ginocchio
a raffiche controllate
in piedi
a raffiche controllate
in piedi
a raffiche controllate
arma al fianco
“
“
“
Totale cartucce:
• nr. 50 cal. 9 parabellum con pistola Beretta serie 92
• nr. 50 cal. 9 parabellum con PM Beretta mod. 12/S
— Ufficio Studi - Alessandria
467
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