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VERTIGINI - Casa di Cura Tortorella

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VERTIGINI - Casa di Cura Tortorella
PRECOCITÀ NEL LINGUAGGIO E ANDAMENTO SCOLASTICO
bambini che iniziano a parlare
precocemente avranno una
carriera scolastica più agevole
rispetto ai loro coetanei nei quali
il linguaggio si è sviluppato più
tardi. A conferma di ciò, la letteratura scientifica è ricca di studi
che hanno raggiunto tutti la
medesima conclusione: prima si
parla e meglio è. Poco si sa invece dei meccanismi neurobiologici che condizionano la formazione del linguaggio e la sua comparsa nel tempo. Questa ricerca,
pubblicata sulla rivista Brain e
condotta dall’équipe di Jonathan
Preston, degli Haskins laboratories di New Haven, Connecticut,
si pone l’obiettivo di confermare
l’importanza della precocità linguistica in età infantile e di comprendere meglio i meccanismi
cerebrali che determinano tale
precocità.
parlare più tardi rispetto al normale.
I
DECISIVI I PRIMI
DUE ANNI DI VITA
Solitamente, i bambini scandiscono le prime parole verso il
dodicesimo mese di via e iniziano a formulare brevi frasi al raggiungimento del secondo anno
di età. I primi due anni hanno
quindi un ruolo decisivo nello
sviluppo del linguaggio, ed è
ormai assodato che chi non rie-
dr. Siani
sce a raggiungere questi obiettivi nei tempi considerati ottimali
ha una probabilità maggiore di
andare incontro a problemi di
comprensione ed espressione
durante la carriera scolastica e
oltre. Il ritardo nello sviluppo del
linguaggio, a volte accompagnato da lievi deficit neurocognitivi,
può essere causato da difficoltà
nel sistema mnemonico nel
quale sono coinvolti le regioni
corticale e subcorticale del cervello. A questa conclusione sono
giunti molti studi che hanno evidenziato diversità strutturali e
funzionali a livello cerebrale nei
bambini che hanno iniziato a
LA VERTIGINE:
DAI SINTOMI ALLA TERAPIA
AVELLINO, 18.12.2010 (8:30 – 18:00)
SALA CONVEGNI, ISTITUTO TECNICO AGRARIO “F. DE SANCTIS”
In fase di accreditamento ai fini ECM per:
1. Medico Chirurgo (MMG, ORL)
2. Tecnico Audiometrista
70 partecipanti
15 partecipanti
RAZIONALE SCIENTIFICO.
La Vestibologia è da sempre una
terra di confine: in Italia essa è
stata
sempre
appannaggio
dell’Otorinolaringoiatria, ma così
per esempio non è in Germania o nei paesi anglosassoni, ove la materia è
considerata di primaria competenza neurologica; a complicare ulteriormente il quadro, negli Usa per esempio, è sempre maggiore l’intereresse
dei Fisiatri e Riabilitatori. La materia è passata da una fase ipertecnicistica
(anni ’70), in cui era opinione comune che lo studio del paziente vertiginoso fosse qualcosa di estremamente complicato, possibile solo a opera di
pochi e in poche strutture che disponevano di tutto ciò che la tecnologia
permetteva: così la vivisezione sulle tecniche di Elettronistagmografia e la
loro interpretazione, su quali parametri fossero i più importanti nella valutazione del nistagmo, sulla convinzione che solo lo studio elettronistagmografico analiticamente qualitativo potesse fornire risultati validi per la comprensione di uno stato vertiginoso, con un paziente sottoposto a qualunque test di stimolo fosse possibile. Gli anni ’80, in Italia, con l’avvento della
Scuola toscana (Firenze, Siena, Pisa) hanno ribaltato completamente il
campo, diffondendo sempre più il concetto che quella che il prof. Pagnini
definì la “Vestibologia povera” fosse povera, in effetti, solo perché richiedeva meno tecnologia, non certo perché desse risultati clinici meno importanti: anzi! Ciò è stato amplificato in modo esponenziale dalla diffusione
sempre più capillare della diagnostica bed-side, validissima in particolare
proprio per la patologia vestibolare più frequente: la cupulolitiasi degli anni
’80, successivamente concettualmente evolutasi in canalolitiasi e labirintolitiasi e per l’eccezionale validità terapeutica delle manovre liberatorie,
anch’esse di semplice esecuzione, non richiedendo praticamente nessuna
strumentazione, ma solo la preparazione specifica del Vestibologo. La
Vestibologia è materia difficile che richiede studio costante, grande senso
clinico e grande passione, proprio alla luce dell’approccio strumentale
I RISULTATI DELLO STUDIO
Lo studio condotto da Preston et
al si è posto l’obiettivo di analizzare l’impatto dello sviluppo nel
linguaggio sulla vita scolastica
di 174 bambini di età compresa
tra 4 e 12 anni. Le informazioni
relative alla precocità o meno
nell’articolare parole e frasi sono
state raccolte a seguito della
distribuzione di questionari alle
famiglie dei bambini. Sono stati
così formati tre gruppi: bambini
che hanno parlato “presto” (49),
a un’età considerata normale
(89) e “tardi” (36). Circa un
terzo dei partecipanti al lavoro è
stato sottoposto anche a risonanza magnetica funzionale.
I risultati confermano quanto
evidenziato dai lavori precedenti:
i bambini che manifestano precocità linguistica avranno un
andamento scolastico migliore
rispetto a quelli che in tenerissima età hanno manifestato difficoltà ad esprimersi verbalmente.
A livello cerebrale, tramite la
risonanza magnetica funzionale,
eseguita mentre i ragazzini dei
tre gruppi erano sottoposti a
svariati test di ascolto e lettura,
sono emerse differenze signifi-
cative nella funzionalità delle
aree del cervello che vengono
messe in moto durante i processi intellettivi. In particolare, è
emerso che tanto più le interconnessioni della corteccia cerebrale sono attive e maggiori
saranno i risultati in termini di
apprendimento e capacità di linguaggio.
CONCLUSIONI
Lo studio di Preston et al. conferma quindi quanto già evidenziato da ricerche precedenti e
aggiunge una spiegazione neurobiologica alle diverse prestazioni linguistiche nei bambini nei
primi anni di vita, dalle quali
dipenderà l’andamento scolastico. Per questo, sottolinea l’importanza di non trascurare eventuali difficoltà nella formazione
del linguaggio in modo da poter
impostare interventi mirati che
permettano al bambino che ha
iniziato a parlare tardi di recuperare il tempo perduto e di ottenere gli stessi profitti a scuola di
chi è stato precoce nell’articolare il linguaggio.
dottor Michele Siani
tratto dalla rivista Brain 2010;
133: 2185-95
minimo oggi tanto diffuso: il rapporto con il malato, l’anamnesi attenta, per
esempio, sono elementi incorporati e interpretati dal Medico esaminatore
alla luce delle sue conoscenze e della sua capacità continua di aggiornamento culturale. Ecco perché questo Convegno rappresenta un’occasione
di incontro con lo scopo di presentare e confrontare le conoscenze
dell’Uditorio con ciò che sarà presentato dai Relatori, tutti riconosciuti
Esperti nel campo della Vestibologia, che porteranno la loro esperienza
specifica e informeranno su quanto di nuovo esista nella Letteratura mondiale, per aprire nuovi orizzonti conoscitivi ai Partecipanti.
La partecipazione al convegno è gratuita, previa registrazione.
Per info: tel. 089.2578642, mob. 345.1335668, [email protected].
HAI BISOGNO DI RECUPERARE
CREDITI ECM NEL 2010?...
Negli ultimi mesi del 2010 il Consorzio ISMESS, in collaborazione con
la Casa di Cura Tortorella s.p.a., organizza alcuni corsi ECM, ciascuno
con massimo 30 partecipanti, su diverse tematiche d’interesse.
I corsi si svolgono presso i locali del Consorzio ISMESS (Via
Nicola Aversano, 31 - 84122 Salerno) e sono già accreditati ai fini
ECM per “Tutte le professioni”.
In programma:
“ECDL HEALTH
LA PATENTE EUROPEA DELL'INFORMATICA SANITARIA”
(cod. ECM 13215 - 9026264) – “Tutte le professioni” – 24 ore – 22
crediti - Euro 180,00 (+ IVA 20%)
· martedì 23.11.2010 (14:00-20:00) e sabato 27.11.2010 (08:00-14:00)
· lunedì 29.11.2010 (14:00-20:00) e sabato 04.12.2010 (08:00-14:00)
Per iscrizioni al corso “ECDL HEALTH – LA PATENTE EUROPEA DELL'INFORMATICA SANITARIA” e per informazioni sugli altri corsi
ISMESS: dott.ssa Sabrina Apicella, tel. 089.2578642, cell.
345.1335668, [email protected].
VERTIGINI
Si definisce vertigine una falsa sensazione di rotazione del proprio
corpo (o della testa) oppure degli oggetti dell’ambiente circostante. E’
una sensazione illusoria spiacevole che provoca nausea, vomito, tachicardia e, a volte, diarrea. La causa è un disturbo del "senso di orientamento" per un’alterata funzione dell’apparato dell’equilibrio. In alcuni
casi le vertigini fanno camminare le persone colpite, che procedono
come gli ubriachi (cammino "atassico"), avvertono la sensazione di
avere la testa confusa, deficit della vista momentanei, "formicolii agli
arti" (parestesie), mal di testa. Talvolta poi insorgono stati emotivi di
ansia - depressione purtroppo aggravanti a loro volta i sintomi vertiginosi oppure, in casi estremi, inducenti atteggiamenti di isolamento
nella propria abitazione, o addirittura nel proprio letto, per la grande
paura dello scatenarsi di nuove crisi.
LE CAUSE
Occorre sottolineare che le vertigini sono un sintomo e non una malattia e quindi si riferiscono a una disfunzione dell’apparato dell’equilibrio
(o di sistemi cerebrali a questo connessi) causata da vari fattori.
Vediamone alcuni.
• Colpo di frusta. Per colpo di frusta si intende una traumatica escursione della testa come avviene, per esempio, in un tamponamento
automobilistico. In questo caso il corpo viene proiettato violentemente in avanti mentre la testa viene spinta bruscamente indietro e successivamente, durante la fase di decelerazione e arresto dell’auto, in
avanti.
• Artrosi cervicale. E’ questo un lento processo degenerativo delle
strutture ossee della colonna vertebrale (causato da scarsa attività fisica, traumi, scorrette posizioni lavorative) che si modificano nella
forma e nella posizione tra loro dando molte volte dolore locale e limitazioni ai movimenti.
• Malattia di Menière. E’ caratterizzata da un aumento abnorme del
liquido ("endolinfa") situato dentro le strutture del "labirinto membranoso" dell’orecchio interno.
• Labirintiti. Una delle più note cause di vertigine è sicuramente la
labirintite, processo infiammatorio batterico o virale del labirinto
membranoso (organo principale dell’equilibrio).
• Intossicazioni. Non tutti sanno che è possibile soffrire di improvvise vertigini in seguito a intossicazioni. Accade infatti che in persone
predisposte dopo un pasto copioso di frutti di mare, crostacei, oppure dopo assunzione di farmaci come il piramidone, l’acido acetilsalicilico e altri, possa insorgere una forte crisi vertiginosa senza diminuzione dell’udito (sindrome di Arslan) in cui si è incapaci di alzarsi o addirittura di muoversi nel letto.
• Sindromi menieriformi. Esposizioni al freddo o al caldo intensi,
stress, strapazzi fisici, tensioni psicologiche, stati ansiosi, pressione
arteriosa bassa sono tutte cause non rare di vertigine.
Vincenzo Ronca
UNITÀ FUNZIONALE DI OTORINOLARINGOIATRIA
DIRIGENTE MEDICO
Dr. Michele Siani
Dr. Raffaele Calabrese
STAFF MEDICO
Dr. Edoardo Vernieri
Dr. Limongelli Attilio
Dr. Gaetano Murante
COLLABORATORE PROFESSIONALE SANITARIO - INFERMIERE REFERENTE
Infermiera Loredana Malzone
OPERATORE TECNICO SPECIALIZZATO ESPERTO
Pisacreta Franca
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