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L`olio «dop» di San Severo
f f L A OROVERDE PERANZANA D E L L A DAU N I A e e LAQUALITA’/ Frantoiedaziendeoleariepronteasoddisfarelerichiestediunmercatosemprepiùesigente L’olio«dop»diSanSevero Unaqualitàriconosciutaanchealivellointernazionale L’oliodiSanSevero, tanto buono quanto prezioso. Capacedistuzzicarepalati finiesposarsiconpietanze acuiregalaemozioniculinarie non comuni. Piatti freddi, minestreoinsalate, ma anche pancotti e bruschette. E' l'olio dop di San Severo, prodotto principe dell'economia agricola locale e super richiesto da buyers di tutto il mondo. «Nel quadro della produzione nazionale e regionale-ricordailsindacoMicheleSantarelli-lazonain cui si ricava l'olio di San Severo si colloca su posizioni di evidente interesse sia per la quantità che per laqualitàdellaproduzione olivicolo-olearia». Questa vasta area dell'Alto Tavoliere è tra le maggiori produttrici(aparteriferiamoi dati su colture e prodotti ricavati) di olio extraverginedioliva, apprezzatoed esportato in altre zone dell'Italiaeancheoltreconfine. «Laconferma-continua il sindaco - arriva dal recente accordo raggiunto conalcunesocietàesteredi distribuzione, fatto che apre nuove prospettive di mercatoinunmomentoin cui la produzione agricola nazionale si appresta a respingerel'attaccodglistati new entry nell'Unione europea». Un prodotto di qualità, rinomato e conosciuto sin dall'antichità, evolutosicol tempo e capace di andare incontro alle esigenze del consumatore. Nel rispetto dellatradizionemaconun occhio di riguardo a quantorichiedeilmercatosemprepiùesigente. «Conqueste prospettive - conclude Santarelli-esottolaspinta dell'amministrazione comunale s'intende raccoglierelenuoveeallettanti sfide. Una produzione elevata come in aumento Unulivetoditremilaettari Sono circa 3mila gli ettari coltivati a olivo, nell'agrodiSanSevero, dicui2.120 in colture specializzate e 859 in colture promiscuecheassicuranounaproduzione annua media di 115mila quintali di olive (1200 quintali sono da tavola) con unesercitodicirca2milaproduttori. La resa totale e di 18mila quintali di olio d'olivaperanno. Levarietàdiolivecoltivate sono la «Peranzana», la «Rotondella»ela«S. Caterina», capacidiconferire all'olio sanseverese un grado di acidità molto basso. Un olio dal caratteristico coloreverdinochiaroopacoedalladensità accentuata tipico della produzione sonoinumeridelleaziende oleariepresentisulterritorio cittadino». Una decina artigianale e rispettosa delle sue proprietà. L'oliodiSanSeveropresentaproprietàorganoelettrichedigrandedigeribilità e bassa acidità, accompagnate da profumo e sapore molto gradevoli. Proprietà che ne hanno fatto un prodotto molto richiesto soprattutto al CentroNord(sopratuttoinToscanaeLiguria)e all'estero, conparticolareriferimentoai mercatistatunitensi. Quest’oliosprigionaqualitàeprofumi fruttati quando viene servito crudo, magaripercondirepiattitipicicomele orecchiette alle cime di rape, insalate, pancottoebruschette. di frantoi e una ventina di imbottigliatori, con produzioni al passo coi tempi e nel rispetto delle normative in materia. E mentre diminuisce la quantità di olio venduto in forma anonima e destinato a in- Leolive sono raccoltea manocon rastrelli, secondoil tradizionale metodo definito brucatura; asinistra,il sindaco Michele Santarelli grossare le produzioni di aree meno prolifiche, cresce la consapevolezza di recitare un ruolo sempre più importante nella produzioneregionale. E come le cisterne di mosto, anche l'olio appena AntonioVillani molitopermoltotempoha preso la via del Nord per aggiungere quasi sempre la Toscana dove prima veniva stoccato e poi miscelato agli oli locali meno ricchi di quelle proprietà organoelettriche che ren- donoildopdaunotraipiù richiesti ed apprezzati dai mercatinazionaliedinternazionali. Con questi presupposti nei prossimi anni, anche grazieall’apportochel’amministrazione Santarelli LAPROPOSTA /Perlavalorizzazioneelatuteladell’oliodiperanzanaprendesemprepiùpiedel’ipotesidiunprogettoinnovativo Unparcodedicatoagliulivi Eintantoprendonopiedenuovetecnichedimolitura Nuovetecnologiedimolituraa«ciclocontinuo» A San Severo, in questi giorni, si parla di olio e prospettive di crescita dell'intero settore che risente della crisi agricola in atto ormaidaqualcheanno. Se ne è discusso anche il 5 gennaio scorso in un interessante tavola rotonda organizzata dall'amministrazione comunale dal titolo«Olioextraverginedi oliva: strumenti e azioni strategiche per la valorizzazione della coltura olivicola». In quell'assise si è ventilata l'ipotesi di costituireunconsorzioditutela dell'olio di San Severo che avesse, fra i suoi progetti, anche quello di realizzare L’oliodopchepiaceaVissani L’olio dop Dauno, prodotto dagli agricoltori locali, ha un mercato semprepiùvastoepiaceaipalatipiùfini. Anche Gianfranco Vissani, re degli chef italiani, partecipando ad una iniziativapromozionaleinCapitanata, ha «benedetto» l’olio extravergine prodottoinquestoterritorioperlesue qualità. Un sigillo importante, accompagnatodalleproprietàorganolettiche diunprodottosemprepiùapprezzatoe salutare. Un biglietto da visita importanteperiproduttorilocali. un vero e proprio «parco della peranzana» coinvol- GianfrancoVissani gendo l'università di Foggiaeleassociazionidicate- goria sperimentando, così, nuove forme di collabora- LACURIOSITA’ /DaquestotipodiolivesiricavaunoliodopextraverginemoltorichiestoinItaliamasoprattuttoall’estero La«peranzana»èautoctona? OriginariadellaBorgogna, laportaronoiDeSangro Profumo fruttato dal sapore dolce con note di carciofo, cui si associa un retrogusto di pomodoro verde e mandorla: è l'identikit dell'olio dop ricavato dalla «peranzana» e in minimapartedalla«rotondella», altra varietà coltivata nell'agrodiSanSevero, con una tipicità che trova la sua origine nella tradizio- saprà dare, si cercherà di imporreancorapiùlaproduzione olearia sanseverese nel panorama nazionale. Convinti di poter recitareunruolosemprepiù importante nel panorama dellecolturemediterranee. ne, nelgenotipoenelleparticolarità pedo-climatiche delterritorio. Lacoltivazionedella«Peranzana», conosciuta ancheconilnomedi«provenzale»o«permezana», fuintrodotta dai principi De Sangro, feudataridellazona e discendenti dei duchi di Borgogna, regione della Franciacentrale. Unapian- ta che ha trovato il suo clima ideale in quest'angolodiCapitanata«partorendo» un olivo capace di trasformarsiinoliounicodalle richiestissime proprietà organolettiche. Anche la forma classica di allevamento rispecchia latradizionelocale. Sichiamainfatti«vasosanseverese», la pianta a forma di Tresecolidiculturaolearia IprimifrantoirisalgonoalSettecento e si trovano nei sotterranei di molti palazzidelcentrostoricodiSanSevero ricostruitisullerovinedegliedificisbriciolatidalterremotodel1627. Notiziein talsensocisonogiuntedaldiariostorico di un sacerdote, Antonio Lucchino, che, nelle sue cronache del 1630, elencandoidannicausatidalsisma, ricorda che«dell'OspedaledelMontedellaPietà caddero gli ospizi e l'infermeria, rimanendo salde le stanze sottane e buona partediunavoltasottol'infermeria,ove erauntappetoperl'olio». Tuttociòmentre altri storici meridionali sottolineavano lo scarso numero di oleifici in Capitanata, dovelecoltureaolivodavano spazio ai pascoli destinati alla transumanzae«dovemancanofinoitorchi, esiestrael'oliopigiandoleuliveneisacchicoll'acquacalda», comesileggenello scritto di Domenico Grimaldi (Istruzioni sulla nuova manifattura dell'olio, Napoli1773). Diverselevarietàcoltivate agli inizi del 1800: «ogliarola», la «dolce», la«tremitigna», la«spagnola»e la«provenzana», cosìcomeelencalostatista Emanuele Gatti che ricorda pure «ilbarbarousodibatterecrudelmentei ramidell'albero»cosìcomeleolivevenivanocolte«amanocondellescale». Un primo boom della produzione si registragiàallafinedell'Ottocentocosì come riporta Angelo Salini, segretario diprefetturaeautorediuna«Memoria» monografica su San Severo e dintorni, zona in cui erano attivi «238 frantoi, di cui 21 idraulici». Non mancano dati sulla raccolta delle olive poi molite «mediante una grossa macina, si mettonoinsacchiesisottopongonoaforte pressione di torchi, gittandovi sopra acqua bollente». «A ciascun trappeto aggiungeva Salini - sono addetti da 4 a 10 operai, secondo che ànno frantoi da unaaduemacine». cono rovesciato con due o tre branche quasi orizzontali. Unasoluzionematurata di generazione in generazione di potatori locali e poiadottataancheneicentrilimitrofi. Olio, e non solo. La «peranzana» si presta anche a un uso da tavola, con la conciadiolivenereeverdi in salamoia o conservate sott'olioeaceto. Caratteristiche che, con ilpassaredeltempo, hanno permesso all'olio dauno di ottenere dall'Unione europea la Denominazione di origineprotetta. Erail1998 quando i produttori locali hanno iniziato a fregiarsi di questo importante riconoscimento. Ora le produzioni di olio «dop dauno» sonosemprepiùintense. Adessoiproduttorilocali hannoincominciatoadimbottigliarequantitàsempre piùimportantidiolioabasedi«peranzana», un’oliva che si è dimostrata di qualità superiore alla media conun’aciditàbassaeiltipicogustopiccantecherende quest’olio unico nel suo genere ed apprezzabile anche da solo, su un pezzo di pane «pugliese», o su una bruschetta, fatta all’internodel«trappeto»duranteil periodo della molitura usandoolionuovo. Alberidi peranzana nell’agrodi SanSevero zione fra imprese, parti socialiedentiistituzionali chepotrebberoridarelinfa aquestosettore, ormai, stagnante, cosa ribadita da tutti i partecipanti al convegno. Il miglioramento delle qualità dei prodotti agricoli passa anche attraverso le nuove tecniche di lavorazione e adeguate scelte di confezionamento. E l'olio di oliva non si sottraeaquesteregoledimercato che già da qualche anno stanno facendo una nettaselezionedell'offerta. La produzione di olio di qualità può essere diretta conseguenza della giusta scelta del tipo di impianto più idoneo per la molitura delleolive. Duesonoitipidiprocessi di lavorazione: il cosiddetto «sistema tradizionale»eil«ciclocontinuo». Finoaqualcheannofala lavorazione di tipo tradizionale era l'unico metodo permolireleolive. Ilsistema del ciclo continuo sta prendendosemprepiùpiedeneifrantoidiSanSevero perchèlasualavorazioneè a «freddo» e, quindi, permettedipreservareiprofumietuttelecaratteristiche organolettiche proprie dell'oliodiperanzana. L’INTERVISTA/ L’assessorealleattivitàproduttive,AntonioVillani,indicaleprioritàdaseguire «Qualitàemarketing» «Insisteresullaqualitàpervincere la sfida del mercato. Agli agricoltoriilcompitodiprodurre qualitàeaglientipubbliciquello di valorizzarla attraverso strumentipoliticiestrategici». Questeleideechestaportando avanti l’assessore alle attività produttivediSanSeveroAntonio Villani. «E' un traguardo ambizioso - continua - che richiede forti impegni sia in termini di investimenti di ener-gie che economici». Quest’anno l’amministrazione comunale ha organizzatounamanifestazioneadhoccon una tavola rotonda che ha visto riuniti intorno ad un tavolo università, enti locali ed operatori del settore e associazioni culturali. «Vogliamo porre l’accento sullenostreproduzioni-continua Villani - da troppo tempo abbandonate al loro destino. Abbiamo l’obbligo morale di rivalutare la nostraeconomiacheèfattaprincipalmente di prodotti agroalimentari e di proteggerla dalle contraffazioni o, peggio, dalle speculazioni. Da troppo tempo vediamosulmercatoolispacciati per prodotti di San Severo...». «Con la tracciabilità - conclude sarà possibile dare il giusto valore ad ogni prodotto e stabilirne la provenienza. A noi resta solo daorganizzareilmarketingstrategicoperchèilprodottoc’è». AntonioVillani Paginare edazio onale ecuratade ella“Co ompagniade elle ePuglie e” ViaBasilicata,,21-SanSe eve ero o(FG)Te el.0882333636 e-m mail:info o@co ompagniade elle epuglie e.it-http://www.co ompagniade elle epuglie e.it