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SOPRANNOMI IN USO A MANFREDONIA a) Soprannomi veri e

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SOPRANNOMI IN USO A MANFREDONIA a) Soprannomi veri e
SOPRANNOMI IN USO A MANFREDONIA
a) Soprannomi veri e propri
Babbètte = Sembra di derivazione francese (Babette va à la guèrre)
Bacchitte = Una bacchetta al maschile. Mio padre aveva un cugino di cognome
Bacco, e credo che sia stato di corporatura esile, perché l’ ho sentito nominare
così.
Baffe cachète = Molto fantasioso e pittoresco. Ma come ha fatto a cacarsi sui
baffi? Forse ha messo la faccia “ind’u ruàgne”?
Barbunètte = Certamente un vezzeggiativo del cognome Barbone.
Barlajànde = Era un personaggio dell’ ”Orlando Furioso” (Orlando, Rinaldo,
Malagigi, Gano di Magonza) sceneggiato ogni sera al leggendario Teatrino delle
marionette, vicino la Chiesa di Santa Maria. Un pienone ogni sera. Prezzi
modici, storie affascinanti. Pubblico in gran parte pescatori.
Barungine = Il Baroncino, figlio di papà
Bebböne = Bubbone, bitorzolo, bernoccolo
Bezzùche = Devoto, pio, timorato di Dio
Bófele = Bufala. Donna grossa e lattifera come una bufala
Burrille =
Bruttelöne = Un tipo molto sgraziato, non attraente
Cacatüre = Mado' che ffite! Il termine e sinonimo di “ruagne”
Cacóccje = Con la cuccia.
Caggellöne = Gabbione, stia per i polli
Carèlle = Vedi “zùppecarèlle”
Cajàtte = Con la gatta
Cambanille = Campanello
Capacchjöne = Aveva una testa di considerevole stazza: chissà se era
altrettanto intelligente?
Carnevéle = Carnevale, ossia Famiglia Principe (tra i fratelli vi era un
falegname, un Canonico, un violinista nell’orchestra Scarlatti di Napoli)
Catalògne = Nomignolo dato a un certo Catalano, sarto e suonatore nella banda
cittadina.
Catenàzze = Forse è un cognome, come esiste qui a aMatera
Cazzìlle = Uomo non molto dotato, perché si riteneva, erroneamente, che avesse
il membro virile molto piccolo! Ma forse è una contrazione di “scazzìlle” (vedi)
Ceccàdde =
Cecchetògne = Cecco-Antonio = Francescantonio
Cecjuwille = Che sarà, Ciccio Villa?
Cendröne = Chiodo grossissimo, fissato alla parete reggeva la corda per
stendere i panni, o il cicino (orciuolo di terracotta).
Checa-sòtte = Pauroso, timido, pavido (o cacone)
Chépa-chjàtte = Un tizio dal cranio corto, brachicefalo.
Chéperùsse = Testone, capo grosso
Chianda-séle = Non stava tanto bene con la zucca se piantava il sale…
Chjangöne = Grosso sasso.
Ciàmbe-ciàmbe = Lasciava le sue impronte digitali su qualsiasi oggetto pulito.
Forse aveva le mani sempre sudate…..
Cianèlle = Deriva da Lucia, Luciana, Lucianella?
Ciannódde = Collega di di Picciacchelle, e compagna di "ghiochi" erotici con
Cazzille??…
Ciannózze = Simile al precedente
Ciucchetèlle = Teschio. Aveva il volto molto magro e incavato (anche
Ciucchetille, al maschile)
Ciumarille = Mitica cantina con cucina. Deriva da 'sumarille', asinello?
Ciurcìlle = Noto e abilissimo sarto, specializzato in abiti maschili (nome
scimmiottato da quello dello Statista inglese Winston Churchill?) Con lo stesso
metraggio di stoffa solo lui era capace di far uscire due pantaloni. Si dice che
non aveva bisogno di prendere le misure, perché gli bastava soltanto
un’occhiata accurata della conformazione del cliente.
Per curiosità devo riferire che nell’immediato dopo guerra, per penuria di alloggi,
sul Castello abitavano proprio dei grossi nomi: Ciurcìlle, Garebbàlde e
naturalmente ‘U rre, (Dumineche ‘U rre).
Coppola ròsse = Era, per antonomasia, il Capo-stazione delle ferrovie
Cravótte = Da scravutté, scavare, allargare fori nel suolo, andare al fondo per
ricerche.
Cresciöne = Nome di una verdura campestre
Facce-tìnde = Mio padre, fabbro/meccanico agricolo, era simpaticamente
chiamato così dai suoi allievi/operai. Faccia annerita dal carbone della forgia.
Frustöre = Forestiera
Funecille = Cordicella
Furmechille = Formichina. Piccolo e minuto
Garebbàlde = Simpaticissimo Vincenzo, detto Gemì (Jimmy) aveva un chiosco
per gratta-marianne proprio sotto il castello.
Gèse-Crìste = Un falegname bravo (non come quell’altro, lo sfasciacomò)
Jajò = Misterioso nomignolo (I love?)
Jàmme-a-düje/Jàmme a Dije = “Gamba a due” oppure “Gamba a Dio”. La
seconda ipotesi sembra più probabile, perché se si era miracolati si usava
portare un simulacro d’argento come ex-voto in qualche santuario “per grazia
ricevuta”: in questo caso si era portata una “gamba” d’argento a Dio perché
aveva guarito la gamba inferma.
Jàmme-suttïle = Gambe sottili, con scarsa muscolatura. (Celebre bevitore di
vino, dalla larghissima resistenza all’alcol)
Kerille = Da Cirillo (Kiril), nome di origine russa.
Lucernèlle = Lampioncino, luce ad olio
Lupe = Lupo, vorace, insaziabile.
Maciòcche =
Majaròtte = Trasformazione da 'maialotto' ossia "purchecille" (maialino)
Majòleche = E’ il nome di un tipo di grano tenero
Malaggìgge = Da un personaggio dell’Orlando furioso, rappresentato dal
teatrino delle marionette, che dava spettacolo icino la Chiesa di Santa Maria.
Maletimbe = Maltempo
Mangiaféfe = Non aveva altro da mangiare…
Mangiandùrce = Gli piacevano i troccoli. Beh? E allora? Piacciono a tutti!
Maradòsse = Ordinazione al bar di Buenos Ayres: "Rum 'para dòs' (per due!)"
Maraşkille = Da Maraschino, noto liquore.
Mascjére = Dedita alle magie, strega, indovina, fattucchiera
Melöne = Mellone, forse perché calvo
Ména-sècche = Che ha una mano atrofizzata, paralizzata
Mennózze = Una signora dall’abbondante scollatura…
Merdöse = Pronuncia alla francese ‘merdeuse’ – Poveraccia.
Mìtte-düje = Ma perché non metteva tre?
Mizze-màste = Mezzo maestro. Un uomo bassa statura, abilissimo sarto.
Móscje (la) = Significa ‘micia’ ‘gattina’
Mosè = Biblico fratello di Aronne
Mósse-lùnghe = Labbra sporgenti
Mulegnöse = Forse significa "Modugnese", proveniente da Modugno
Musciarille = Come il precedente, significa micino, gattino. Probabilmente
deriva dal cognome Gatta, diffuso a Manfredonia, per indicare il figlio minore del
rissoso carrettiere Matteo Gatta.
Muserille = Misurino, mezzo quinto, cento grammi
‘Nderlànde = Non è il termine tedesco hinterland, che indica il territorio
circostante! Sono così chiamati i punti lenti per imbastitura, detti anche
“nghjüme”
Nekizze = Domenicuccio, alla maniera dei Cerignolani?
'Ndiscjà = Che proviene da uno "sciale"? Tu d'addjì ca vine, da ind'i sciéle?
Scélajule!
‘Ndurce-pe-ll'öve = Aveva una locanda. Forse era il suo piatto forte (troccoli
impastati con le uova)
‘Ngila-ngile = Non terra-terra
Nìrje (‘U) = Scuro di carnagione.
‘Nzaléte = Aveva una cantina con cucina su Via Tribuna, di fronte al negozio
dell’orefice Coccia. Si fermavano a mangiare un boccone da lui molti pellegrini
diretti a Monte S.Angelo (i famosi “zia-zije”), ma evidentemente il suo vino era
buono solo per l'insalata…
Ostia-chjöne = Musicista, suonava nella banda locale.Al Corso vendeva scarpe
e anche “ostia-chjöne e cangelle” (scaldatelli con i gambi più fini e incrociati
come una grata).
Pachjìreche = (Con la chierica) o era un prete, o uno che stava perdendo i
capelli.
Palaciónne (o Palaciulle o Palacèlle al femm.)= Play-boy che non ne perdeva
nessuna. Etim. “pala” = impalare, ficcare, e “ciónne” = peccjiöne, (oppure
“depilatore per signora”…)
Padretèrne = Onnipotente!
Paga-a-ttótte = Pago tutti, non vi impensierite, sono solvibile
Pagghjalònghe = Paglialunga
Palaciùlle = vedi sopra
Palle 'e firre = Chissà se frequentava 'Peccjiöne de firre'
Pallòtte = Caremöle ‘a Pallòtte era una vecchiaccia arrabbiata che non voleva
che noi giocassimo a palla vicino casa sua, in Via Spinelli, per paura che le
“spasciamo i lastri”
Pàpere = Paperone
Paténe = Simpatico. Un tipo grosso e tozzo come una patata
Pazziarille = Scherzoso, allegro
Pecciacchèlle = Sarà la collega di Ciannódde…
Peccjöne de firre = Storia notissima di quella puerpera incredibilmente
attiva…..
Pecùzze = Forse da quei frati cercatori che giravano questuando per le
campagne
Péne-assótte = Pane asciutto, senza companatico. Se la passava proprio male!
Penzjire = Qualcuno pieno di preoccupazioni o “mélepenzjire”
Pepedègne = Peperone, naso rosso da avvinazzato.
Peppére = Accanito fumatore di pipa
Pïle e pïle = Pelo contro pelo: Cj'accòcchjene pïle e pïle…
Pïle-‘ngüle = Peli in culo…
Pinga-mòsce = Molto chiaro il significato.
Pinghipò = Gli piaceva il ping-pong, un nuovo gioco arrivato con gli Americani.
Pisciàcchje = Si narra di un tizio che inavvertitamente, orinò in una cava di tufi,
sopra le teste dei tufaroli sottostanti...(ma quèste nenn’jì acque!! )
Pisciatille = ‘Na pisciatina e…. ce jéme a còleche
Pisce-frìtte = Beato lui che evidentemente li mangiava spesso.
Pite-ligge = Piedi leggeri, veloce nella corsa
Pizzengrille = Forse da un cognome.
Presìcchje = Sapete cos’è “u prise”?: il cantaro, il vaso, “u ruàgne”? Il suo era
piccolo e grazioso.
Priatòrje = Purgatorio. Noto commerciante di legnami e proprietario di cineteatro
Pröta-mbrònde = Vittima di una sassaiola.
Pulechéne = Forse pellicano
Quacchiòtte = Donna piccoletta, nonchè tarchiatella
Quattùcchje = Quattr’occhi, cioè occhialuto, quando i portatori di lenti erano rari.
Ci vedevano bene o non avevano i mezzi per comprare gli occhiali?
Racastille = Aveva a che fare col castello, ma non riesco a capire che cosa.
Raggéte = (U rraggéte) Un tipo incazzoso.
Rangecùzze = Da graffiarti il collo fino alla nuca. Chissà se veramente era un
tipo aggressivo…
Rasille = Basso di statura, raso terra….
Raşketille = Graffietto
Rè (‘u rrè) = Il Re. Altolocato! Abitava – ovviamente - nel Castello di
Manfredonia e credo facesse il falegname.
Recciòtte = Dalla chioma riccioluta.
Reşkendöne = Misterioso nomignolo. Temerario, non teme il rischio?
Rigolètte = Forse era gobbo come il buffone del Duca di Mantova.
Ruffanidde = Cioè orfanello
Sagranöne = Esclamazione, imprecazione di lingua francese: “Sacré nom de
nom!” che significa: maledizione, accidenti, dannazione!
Santìlle = Figurina raffigurante un santo, santino
Sandògne o Santandògne = Sant’Antonio
Sanducce = Diminutivo del nome proprio Santo
Sanzöne = Sansone, forzuto
Sardöne = Non si contentava delle sardine, come facevano gli altri.
Scacàgghje = Balbuziente
Scalöne = Grande scala per potare gli alberi di ulivo.
Scazza-pedócchje = Attività scimmiesca.
Scazzètte = Significa zuccotto, berretto, basco, copricapo da notte.
Scazzìlle = Cispe che si formano sugli occhi per l’infiammazione della
congiuntiva (l’ùcchje pescéte)
Scrafagnéte = Dal naso schiacciato.
Scelleréte = Scellerato, disgraziato, scapestrato.
Sciàlepe = Affetto da difetto di pronuncia, bleso
Scialìppe = Fu il primo giornalaio di Manfredonia. Era aiutato dallo strillone
"Tredecille" (vendeva i giornali alla fermata dei treni). Poi "Tredecille" è
diventato edicolante per conto suo ed attualmente ha il chiosco tra il Bar delle
Rose e il Castello.
Sciallètte = Sciarpetta o chalet (villino) o “zuppa” calda (Ciallètte) molto frugale
detta anche Acquaséle (=acqua-sale) per ammorbidire il pane duro. Si
“arricchiva” con un filo d’olio e anche con una fetta d’arancia. Piatto invernale
povero, al posto del solito pane e olive..
Sciamìnghe = Zia Domenica
Sciandïne = Contrazione di zia Sipundine
Sciandògne (o Sciandò)= Forse da zia Atonia – Vedi anche Sandogne
Sciòppa-rafanille = Questo era un operaio specializzato a sradicare le piante di
ravanelli
Secciöne = Una seppia enorme.
Senza vràzze = Senza braccia.
Settànne = Sette anni (di prigionia?)
Sfajìlle = Scintilla. Notissimo forno in Via San Lorenzo: U “Ze-zije”
Sfàscia-chemò = Falegname ritenuto inesperto
Sgagnéte = Senza denti
Siccia-chjöne = Seppia ripiena , specialità nostrana
Şkattàzze = Famiglia di omoni forzuti: da creparti in corpo.
Şkatta-vernùcchje = Schiaccia bernoccoli: un mestiere singolare
Sorge-ind’a-sàcche = Ha trovato un topo nella tasca. Chissa che sorpresa!
Spacca-turnöse = Avaro, spilorcio, che ci pensava molto prima di spendere un
centesimo (Tornese = moneta Borbonica)
Spara-zàppe = Soprannome affibbiato a qlcn che non amava lavorare nei
campi. Vedeva nella zappa un nemico e perciò fu indotto spararle una fucilata!
Spàreme-in-pètte = Eroe coraggioso? Forma metà in lingua e metà dialettale
(altrimenti si sarebbe detto “spàreme ‘mbitte”
Surgetille = Topolino, sorcetto, sorcino
Tacchille =
Tàgghja-buàtte = Apriscatole
Tammórre = Il tamburo principal della Banda d'Affori?
Tarantille = Deriva da Taranto, o dal cognome Tarantino
Tardïve (o Tardïje) = Tardivo nella crescita
Tarramöte = Terremoto, sisma: soggetto turbolento
Tellicchje =
Terlepöne = Turlupinatore, imbroglione
Tre megghjöre = Vedovo…facilmente consolabile
Treccüle = Aveva un culacchione che ne valeva tre!
Tredecille = vedi “Scialìppe”
Treppiatte = Primo, secondo e contorno.
Tremelànde = Tremolante, affetto dal morbo di Parkinson
Trendanöve = Beh questo è semplice. Chissà perché non "quarànda"
Treppiàtte = Tre piatti
Trìppe-tùste = Questo mangiava forte da avere la pancia ben tesa o aveva gli
addominali d’acciaio.
Truppètte = Forse trombetta o forse tripletta.
Tunnarèlle = Rotondetta, ben messa, in carne (non era certamente anoressica)
Uà-uàcce = Venticello di pollo, gozzo.
Uasta-crìste = Una tizio inesperto nel suo mestiere, come Sfasciachemò.
Vapöne = Era imbarcato su una nave a vapore?
Vassjire = Era un addetto a seppellire (e a riesumare) le salme al cimitero
Vindicingànne = Venticinque anni: di carcere o di giovinezza?
Zambedù = Non conosco il significato del nomignolo, ma so in che cosa
trafficava negli anni ’50….
Zannöne = Fornito di grossi denti incisivi superiori.
Zappetèlle = Per i lavori nell’orto non occorre una zappa grande
Ze Ròsse = Una con i capelli rossi. Pel di carota.
Zi' Chìcchje = Zio Checco? Con questo nome c'era un vasto campo di fichi
d'india, tra Via Pulsano e il Bar Pace, meta temuta e ambita di ragazzini che si
avventuravano fuori le mura. Via Pulsano era solo un tratturo fino al 1950.
Zi' Mòneche =. Credo che derivi dall’usanza di vestire da frate quei bimbi
scampati a una brutta malattia, per un voto fatto a San Francesco, o
Sant’Antonio, I miracolati per almeno un anno venivano vestiti sempre in questo
modo, con tanto di saio e cordone, anche quando giocavano alla palla. Esiste
anche la versione femminile “Zia Mòneche”. Devozioni popolari che mostravano
schiettezza e fede.
Zingöne = Aculeo, pungiglione, tipico delle pale dei fichi d’india
Zìppere = Magro come uno stecco
Zïte (la) = Uno che amava molto la sua ragazza
Zolla-zolla = Signifca zia? Una volta si diceva "ziòlle" (zietta) seguito dal nome
proprio ( ziòlla Cungètte, ziòlla Sepònde). Eleganza zero. Ti sì vestite accume
‘nu zolla-zolla.
Zùppe-Carèlle = Claudicante era solo il capostipite della famiglia Carelli, o
Carulli, ma il nome è rimasto fino ai nostri giorni.
b) Derivanti da Nomi propri o da Cognomi
Arminde = Armiento
Carèlle = Cognome Carelli (U zuppe Carèlle)
Cecchetògne = Cecco-Antonio, Frascandonje = Francesco-Antonio
Chelkine = Michelina
Chiarastèlle = Bellissimo soprannome deriva da due nomi propri: Chiara e
Stella
Daddjike = D’Addiego. Caremöle Daddjike, classe 1905, era un’amica della
famiglia di mio padre.
Giangiàcche = Giangiacomo dal francese Jean-Jacques
Giurdanille = Da Giordano jr
Margesèppe = Maria Giuseppa
Marzuìlle = Marzovillo
Menechïne = Domenichino Bisceglia, noto orefice
Mundèlle = Mondelli
Ngiamarïje = Angela-Maria
Pagghjöne = Paglione
Pajén = Pagano
Pareggine = Aveva vissuto alcuni anni a Parigi!
Regande = Riganti
Scibbiöne = Nome proprio di persona = Scipione
Seppèlle = Giuseppina. Era nota per la sua Rivendita di Sale e Tabacchi in
corso Manfredi, all’angolo di via Cisterne.
Staréce = Starace
Tuccillle = Diminutivo di Matteo, Matteuccio, Mattuccille
Ujöle = Da Raffaele o Daniele
Zi’Luìgge = Zio Luigi
Zi' Chìcchje = Zio Checco? Con questo nome c'era un vasto campo di fichi
d'india, tra Via Pulsano e il Bar Pace, meta temuta e ambita di ragazzini che si
avventuravano fuori le mura. Via Pulsano era solo un tratturo fino al 1950.
c) Derivanti da mestieri
Tutti questi soprannomi nomi erano pronunciati assieme al nome proprio,
tassativamente con l’articolo (per esempio: Fedöle ‘u tappezzjire, o ‘Ngiuline ‘a
crapére )
Ammeràglje = ammiraglio (o dal cognome Miraglia, molto diffuso nel sud Italia)
Bbiangatöre = imbianchino
Bidèlle = Il bidello
Calefaténe = calafataio, addetto all’impermeabilizzazione degli scafi dei natanti
in legno mediante stoppa e pece.
Capellöre = pettinatrice a domicilio
Castagnére = Venditore di frutta secca:castagne, arachidi, nocciole, semi di
zucca, ceci e fave arrostite
Conzapiàtte = riparastoviglie
Crapére = capraio, pecoraio
Falegnéme = falegname
Ferrére = fabbro-ferraio
Lampiunére = Lampionaio, uno addetto all’accensione dell’illuminazione
pubblica prima dell’avvento dell’energia elettrica
Lettrecìste = elettricista
Lurgére = orologiaio
Marenére = pescatore
Masciére = La fattucchiera
Màste-carrire = carradore
Mudìste = modista
Mulla-fùrce = arrotino
Nolèggje = noleggiatore di biciclette (famosissimo fu Ndröje ‘u noleggje)
Pagliettére = confezionatore o patito delle “pagliette”,che erano un copricapo di
paglia, rigido in voga negli anni ’20 e ’30. Lo indossavano tutti, ma proprio tutti
gli uomini dell’epoca.
Palumbére = calombaro
Pannazzére = cenditore ambulante di stoffe e tessuti
Pasteccjire = casticciere (specificamente: Aulisa!)
Pettöre = decoratore d’interni, imbianchino.
Pustjire = postino
Sarte = sarto, sarta
Seggére = impagliatore di sedie
Sellére = sellaio
Şkattamùrte = becchino
Sparapizze = pirotecnico
Spruatöre = potatore specifico di piante da olive.
Stagnére = lattoniere
Tappezzjire = tappezziere
Tïre-jagnéle = cavadenti, ambulante
Tubbìste = idraulico
Uarlére (o Varlére)= bottaio, barilaio. In realtà faceva il muratore
Urteléne = ortolano
Vacchére = allevatore di bovini
Varevjire = barbiere
Etc. etc.
c) derivanti dal luogo di origine
Barletténe = di Barletta
Baröse = di Bari
Brendesïne = di Brindisi
Cerugnuléne = di Cerignola
Crapellöse = di Carapelle
Fuggéne = di Foggia
Macchiajùle = di Macchia
Matenatöse = di Mattinata
Melanöse = di Milano
Mundanére = di Monte Sant’Angelo
Mulöse = di Mola di Bari
Napluténe = di Napoli
Sangiuannére = di San Giovanni Rotondo
Sammarcöse = di San Marco in Lamis
Sanzeveröse = di San Severo
Visteséne = di Vieste
Etc. etc.
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