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Diapositiva 1 - Il saturatore

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Diapositiva 1 - Il saturatore
Considerazione preliminare
Per imparare ad usare i nuovi ausili alla navigazione presenti a bordo delle nuove navi, secondo me
sarebbe necessario solo un corso intensivo di sei mesi, che comprenda teoria e pratica a bordo. Allora a cosa
serve il Nautico? Dove si vede un buon Ufficiale? Il buon Ufficiale o meglio, il buon marinaio, si vede nei
momenti di emergenza, quando deve dare sicurezza a sé stesso ed agli altri dimostrando di saper usare i
sistemi tradizionali di navigazione, grazie alla sua esperienza, alla sua preparazione ed alla sua “abitudine”
all’emergenza (i sistemi moderni hanno il difetto di essere dipendenti dalla “corrente elettrica”, cosa sempre
“instabile” in mare). Perciò il nostro lavoro di docente DEVE essere mirato ad abituare i ragazzi a trovare
sempre la soluzione più semplice e veloce di un problema, ed a considerarne sempre una o due di riserva
se…… qualcosa all’improvviso non funziona come dovrebbe. Simulare l’emergenza in ambito didattico aiuta
lo studente a non darsi mai per vinto, a cercare comunque una soluzione con quello che ha a disposizione e
a non demoralizzarsi. La scuola nautica, il Diploma del Nautico o del Tecnico del Mare non sono un arrivo,
ma una partenza….
I nuovi sistemi di posizionamento della navigazione moderna (GPS, GPS cartografico, ECDIS, ecc….), a
prescindere dalla loro affidabilità, hanno l’importante caratteristica di fornire la posizione in tempo reale. La
facilità con cui l’Ufficiale di Rotta ha a disposizione le coordinate della nave garantisce un controllo più veloce
e soprattutto dà la possibilità di mettere sulla carta nautica (quando usata) punti nave molto ravvicinati.
Ricordando che ci sono e DEVONO essere utilizzati, quando si può, anche gli altri punti nave (costiero, radar,
astronomico, ecc…), pensare che un Ufficiale durante la sua guardia in plancia, dimentichi per un’ora di
mettere il punto nave sulla carta nautica, è proprio fuori luogo.
Dato che non bisogna mettere limiti alla noncuranza, alla superficialità, alla “troppa sicurezza” e alla poca
preparazione di pochissimi tra i nostri Ufficiali, tanto pochi quanto pericolosi, è necessario spiegare quanto il
necessario ed insostituibile punto nave stimato sia poco affidabile durante la navigazione, se considerato “da
solo”.
Errori nella navigazione stimata
Nozioni preliminari di geometria piana
1)
Dato il raggio di un cerchio, il suo perimetro è dato dalla formula:
Perimetro = 2 · p · r
2)
Quindi possiamo dire che per la circonferenza di raggio unitario,
l’arco sotteso all’angolo giro, corrisponde al valore di 2p (360° = 2p
= 6,2831 radianti).
3)
Se vogliamo sapere a quanto corrisponde la lunghezza “X” di un
arco di circonferenza di raggio unitario, basta fare la proporzione:
raggio
360° : 6,28 = Angolo noto : X
4)
Esempio: nella circonferenza di raggio unitario, l’angolo di 15°
corrisponde a 0,26
5)
Se vogliamo assegnare al raggio una qualsiasi unità di misura
della lunghezza (metro, miglio nautico, ecc…) allora per scoprire a
quanto corrisponde la lunghezza dell’arco sotteso ad un angolo di
15°, basta moltiplicare il valore ottenuto precedentemente (0,26)
per il valore del raggio.
6)
Questa ultima considerazione geometrica ci sarà molto utile nelle
prossime lastrine.
raggio = 1
15°
0,26
Errori nella navigazione stimata
Si intende calcolare l’area generata da un errore di ± 1° nella prora e di ± 1 nodo nella
velocità (per una velocità propria stimata di 12 nodi) in una navigazione stimata di un’ora.
Attenzione: per ovvi motivi di spiegazione il disegno non è in scala, né è corretto per quanto
riguarda la misura degli angoli (volutamente ingranditi).
1°+1° = 2°
12 Nm
A
B
C
D
La figura delimitata dai quattro vertici A – B – C – D è l’area di incertezza entro la quale
potrebbe trovarsi il punto nave stimato dopo un ora.
L’arco di cerchio AC, per quanto detto nella prima lastrina, corrisponde a 0,384 Nm (2°
sono pari a 0.0349 radianti che moltiplicati per il raggio di 11 Nm danno 0,384 Nm),
mentre l’arco i cerchio BD corrisponde a 0,454 Nm (0,0349 * 13 Nm di raggio))
I due segmenti AB e CD corrispondono ovviamente a 2 Nm (13 – 11 = 2)
Per calcolare l’area della zona di incertezza basta moltiplicare 2 Nm (segmento) per la
media dei due archi (AC+BD)/2 che corrisponde del resto alla lunghezza dell’arco per
un raggio di 12 miglia [ 0.0349 * 12 Nm = 0,419 = (0,384 + 0,454)/2 ]
La zona di incertezza ha un area di 0,838 Nm2 = 2,874 Km2
Errori nella navigazione stimata
Per avere un’idea di quanto potrebbe essere lontano il punto effettivo dal punto
stimato, si può dire che un’area di 0,838 Nm2 della forma precedente corrisponde
all’area di una circonferenza di raggio 0,52 miglia.
0,52 Nm
Errori nella navigazione stimata
Se si fa un’accostata intorno ai 90° (nel
disegno è di 100°) senza controllare la
posizione, dopo un’ora l’area della zona di
incertezza in pratica si quadruplica. In
questo caso l’area si avvicina sempre più a
quella di un cerchio e corrisponde più o
meno a 3,352 Nm2 (l’area della prima zona
moltiplicata per 4). È equivalente a quella
di una circonferenza di raggio 1,03 Nm
1,03 Nm
Errori nella navigazione stimata
Anche per un’accostata intorno ai 45°, senza
controllare la posizione, dopo un’ora l’area della
zona di incertezza in pratica si quadruplica.
Anche in questo caso l’area si avvicina sempre
più a quella di un cerchio e corrisponde sempre
a circa 3,352 Nm2 (l’area della prima zona
moltiplicata per 4). Anche adesso è equivalente
a quella di una circonferenza di raggio 1,03 Nm
Ovviamente per accostate prossime ai 180° il
caso si ripete (il disegno finale è pressoché
identico). Il che significa che l’ara di incertezza
dopo un’accostata NON VARIA al variare
dell’ampiezza dell’accostata.
1,03 Nm
Errori nella navigazione stimata
Prendiamo adesso il caso che si rimanga sulla stessa rotta e non si controlli la posizione
non più per una sola ora ma per due ore. Il disegno cambia…… poco.
1°+1° = 2°
24 Nm
A
B
C
D
La figura delimitata dai quattro vertici A – B – C – D è l’area di incertezza entro la quale
potrebbe trovarsi il punto nave stimato dopo due ore.
L’arco di cerchio AC, per quanto detto nella prima lastrina, corrisponde a 0,768 Nm (2°
sono pari a 0.0349 radianti che moltiplicati per il raggio di 22 Nm danno 0,768 Nm),
mentre l’arco i cerchio BD corrisponde a 0,908 Nm (0,0349 * 26 Nm di raggio))
I due segmenti AB e CD corrispondono ovviamente a 4 Nm (26 – 22 = 2)
Per calcolare l’area della zona di incertezza basta moltiplicare 4 Nm (segmento) per la
media dei due archi (AC+BD)/2 che corrisponde del resto alla lunghezza dell’arco per
un raggio di 24 miglia [ 0.0349 * 24 Nm = 0,838 = (0,768 + 0,908)/2 ]
La zona di incertezza ha un area di 3,352 Nm2 = 6,208 Km2
Per avere un’idea di quanto potrebbe essere lontano il punto effettivo dal punto
stimato, si può dire che un’area di 3,352 Nm2 della forma precedente corrisponde
all’area di una circonferenza di raggio 1,03 miglia.
Il che significa che anche se non si accosta e per un’altra ora non si controlla la
posizione, l’area della zona di incertezza è quadruplicata rispetto a quella relativa ad
una sola ora.
1,03 Nm
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