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LA PORTA MAGICA

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LA PORTA MAGICA
LA PORTA MAGICA
Piazza Vittorio Emanuele
una delle più animate
piazze di Roma, situata
nel cuore del quartiere
Esquilino. Il suo aspetto
attuale risale al1890: al
centro i “ Trofei di Mario”
di Domiziano, più in là le
rovine di Villa Montalto,
villa appartenuta al
pontefice Sisto V, e l’unica
parte ancora esistente di
Villa Palombara:
LA PORTA MAGICA
La villa era di proprietà di
Massimiliano Palombara,
Marchese di Pietraforte e
senatore di Roma . Essendo
affascinato dalle scienze
esoteriche, la sua villa fu
sede di incontri di carattere
alchemico ed esoterico che
videro protagoniste alcune
delle personalità più note
dell’epoca quali:
L’astronomo Domenico
Cassini, Padre Anastasio
Kircher e la regina Cristina
di Svezia.
La regina Cristina di
Svezia nutriva un
profondo interesse
per l’alchimia,
derivato dal suo
bisogno di denaro dopo
aver sostenuto spese
eccessive.
Ella infatti riteneva
che la pietra
filosofale, con le sue
proprietà, fosse la
soluzione ai suoi
problemi. Anche per
questo intraprese
relazioni con il
movimento
rosicruciano.
Anche Palombara faceva
parte dei Rosacroce: un
famoso ordine esoterico,
fondato nel 1407
dall’occultista tedesco
Christian Rosenkreuz,
avente come simbolo la
rosacroce. L’ordine si
estinse nel ‘500 ma venne
rifondato agli inizi del XVII
secolo. La dottrina dei
Rosacroce copriva svariati
campi scientifici ed era
basata su pratiche segrete,
cariche di misticismo, alle
quali solo gli adepti avevano
accesso, precorrendo
dunque la moderna
massoneria.
Villa Palombara era infatti dotata di un
laboratorio alchemico e l’entrata al laboratorio
era proprio la Porta Magica o Porta Alchemica.
Secondo la leggenda il marchese Palombara
finanziò il giovane Giuseppe Borri, casualmente
ospite nella villa, affinché conducesse degli
esperimenti per trovare la mitica pietra
filosofale. Ma una notte il Borri fuggì, lasciando
soltanto oro purissimo, frutto di una
trasmutazione alchemica,una serie di complesse
formule che nessuno fu in grado di interpretare
ed una carta dei tarocchi recante lo zero:
simbolo di ciò che è al di là della comprensione
umana. Non si sa se fu il Palombara a fare
incidere le formule sulla porta o il Borri stesso.
Quando nella seconda metà dell’800 la villa fu
demolita, la Porta magica fu l’unica parte che si
salvò.
Durante il XX secolo
la porta venne
spostata rispetto alla
sua posizione
originaria, collocata
alle spalle del ninfeo
e recintata. La porta
è murata e
contornata da uno
stipite di pietra
bianca ricoperto di
simboli alchemici. Ai
suoi lati si trovano
due imponenti statue:
i Bes.
I Bes Hanno le sembianze di
esseri deformi , dall’aspetto
tozzo e grottesco, ma in realtà
sono delle divinità egizie
protettrici della casa, della
nascita e dell’infanzia. Furono
rinvenuti nei pressi del colle
Quirinale, dove anticamente
sorgeva il vecchio tempio di
Iside e nel 1888 furono
trasferiti ai lati della Porta
Magica quasi come guardiani
del rudere.
MA QUALI SONO I SIMBOLI INCISI
SUlla pOrTa e QUale e’ il lOrO
SIGNIFICATO ?
QUALI E QUANTE SONO LE POSSIBILI
iNTerpreTaZiONi riGUarDO ciO’ ?
ScOpriamOlO iNSieme…
Al centro del medaglione circolare(2), sullo stipite
della porta troviamo l’epigrafe:
TRIA SUNT MIRABILIA
DEUS ET HOMO MATER ET
VIRGO TRINUS ET UNUS
ovvero
TRE SONO LE COSE
MERAVIGLIOSE: DIO E UOMO,
MADRE E VERGINE, TRINO E UNO
Molte sono le triadi alle quali la scritta può alludere:
PADRE-MADRE-FIGLIO
SPIRITO-ANIMA-CORPO
ZOLFO-MERCURIO-SALE
SOLE-LUNA-ORO
OSIRIDE-ISIDE-HORUS
I due triangoli
equilateri
sovrapposti(1) formano
il Sigillo di re
Salomone: una stella a
sei punte simbolo
dell’unione dei
contrari,perfetto
equilibrio interiore.
Il triangolo con il vertice rivolto verso il basso
rappresenta: L’ACQUA, IL PRINCIPIO
FEMMINILE, L’ARGENTO, LA LUNA.
Il triangolo con il vertice verso l’alto
rappresenta: IL FUOCO, IL PRINCIPIO
MASCHILE, L’ORO, IL SOLE.
Sovrapposto all’esagramma vi è un cerchio
sormontato da una croce: IL GLOBO DEL
MONDO (3).
Al suo interno vi è la scritta:
CENTRUM IN TRIGONO CENTRI
ovvero
IL CENTRO E’ NEL TRIANGOLO
CENTRALE
Il circolo con il punto nel centro posti
all’interno del globo rappresentano
rispettivamente: LA COSA GENERATA ed IL
PRINCIPIO GENERATORE, LA CREAZIONE
e DIO, IL SIMBOLO AUREO.
Nell’architrave della porta vi sono due epigrafi:
La prima (4) in caratteri ebraici recita:
RÛAH ELOHIM
ovvero
SPIRITO SANTO o RESPIRO DIVINO nella
tradizione cristiana
IL RESPIRO o CIO’ CHE SI MUOVE E RUOTA nella
tradizione ebraica
In alchimia l’epigrafe corrisponde al MERCURIO, figlio
del sole e della luna che gli ermetici chiamano
androgino o rebis, capace di dissolvere i metalli.
E’ ancora oscuro come l’unione del sole e della luna sia
possibile.
ORO e ARGENTO, SOLE e LUNA sono gli elementi
alchemici più ricorrenti tuttavia non ancora decifrati.
La seconda epigrafe (5) collegata alla prima recita:
HORTI MAGICI INGRESSUM HESPERIUS CUSTODIT DRACO
ET SINE ALCIDE COLCHICAS DELICIAS NON GUSTASSET
IASON
ovvero
Il drago della notte custodisce l’ingresso del giardino
magico e senza Alcide, Giasone non avrebbe gustato le
delizie della colchide
Interpretazione biblica:
Il popolo eletto non avrebbe gustato le delizie della terra promessa
se lo spirito di Dio (Rûah Elohim) non avesse fatto sprofondare
l’esercito del Faraone lanciato all’inseguimento
Interpretazioni mitologiche:
Giasone e il mito degli argonauti
Giasone e i pomi d’oro delle esperidi
I montanti dello stipite (6-7) recano i simboli dei pianeti a ciascuno
dei quali corrisponde un dio, un metallo ed un motto. Essi vanno
letti dall’alto al basso, partendo dallo stipite sinistro, proseguendo
con il destro e tornando al sinistro e così via…
Sullo stipite sinistro in alto troviamo il simbolo
SATURNO = PIOMBO
e accanto la scritta:
QUANDO IN TUA DOMO NIGRI CORVI PARTURIENT
ALBAS COLUMBAS TUNC VOCABERIS SAPIENS
ovvero
Quando nella tua casa corvi neri partoriranno bianche
colombe allora sarai chiamato sapiente
Il passaggio dal nero al bianco e dal bianco al nero rappresenta il
segreto del cambiamento.
L’epigrafe si riferisce infatti alla prima trasmutazione alchemica ad
opera del Palombara che unendo piombo, zolfo, mercurio e sale
ottenne l’argento e per questo fu ritenuto sapiente.
Sullo stipite destro, in alto, c’è il simbolo:
GIOVE = STAGNO
e sotto l’epigrafe:
DIAMETER SPHERAE THAU CIRCOLI CRUX ORBIS NON
ORBIS PROSUNT
ovvero
Il diametro della sfera, il tau del cerchio, la croce
dell’orbita non giovano ai ciechi
Il grigio dello stagno rappresenta il graduale passaggio dal nero al
bianco ( dal piombo all’argento) .
L’ epigrafe ricorda che la comprensione dei simboli alchemici è
riservata soltanto agli iniziati.
La sfera tagliata dal diametro, dal tau e dalla croce simboleggia la
vitalità cosmica e le due semisfere indicano i due stati
dell’essenza: il volatile o spirituale, il fisso o materiale.
Sullo stipite sinistro, in mezzo,si trova il simbolo
MARTE = FERRO
e sotto l’epigrafe:
QUI SCIT COMBURERE AQUA ET LAVARE IGNE FACIT
DE TERRA COELUM ET DE COELO TERRAM PRETIOSAM
ovvero
Chi sa bruciare con l’acqua e lavare con il fuoco fa
della terra un cielo e del cielo una terra preziosa.
SIGNIFICATO ALCHEMICO: Il sale diventa aeriforme ed
unendosi allo zolfo muta in sostanza sublimata.
Considerando l’ipotesi che la pietra filosofale altro non fosse che la
ragione; l’epigrafe potrebbe indicare un’ulteriore e più vasta
trasmutazione per ristabilire in terra l’ordine celeste e ripristinare
l’armonia tra i mondi.
Sullo stipite destro, in mezzo, troviamo il simbolo
VENERE = RAME
e sotto l’epigrafe:
SI FECERIS VOLARE TERRAM SUPER CAPUT TUUM EIUS
PENNIS AQUAS TORRENTIUM CONVERTES IN PETRAM
ovvero
Se avrai fatto volare la terra sopra la tua testa con le
sue penne tramuterai le acque dei torrenti in pietra
SIGNIFICATO ALCHEMICO: facendo volatilizzare lo zolfo, il
mercurio ed il sale; il vapore(le penne) farà convertire tutti i
metalli in argento
Il messaggio intrinseco è che l’uomo saggio ha il compito di
capovolgere il senso banale delle cose intraprendendo un viaggio
di iniziazione spirituale ( le nozze chimiche) per poter comprendere
la vera essenza della realtà.
Sullo stipite sinistro si trova il simbolo
MERCURIO = ARGENTO VIVO
e sotto l’epigrafe:
AZOT ET IGNIS DEALBANDO LATONAM VENIET SINE
VESTE DIANA
ovvero
Tramite la purificazione di Latona da parte dell’azoto e
del fuoco apparirà Diana senza veste
SIGNIFICATO ALCHEMICO: la purificazione della materia
filosofale produce il puro fermento argentifero ( Diana, la luna).
La purificazione dell’anima è una condizione indispensabile per
la realizzazione della GRANDE OPERA (il governo della ragione).
Sullo stipite destro, in basso, c’è il simbolo
SOLE = APOLLO = ORO
e più in basso l’epigrafe:
FILIUS NOSTER MORTUUS VIVIT REX AB IGNE
REDIT ET CONIUGIO GAUDET OCCULTO
ovvero
Il nostro figlio morto, vive torna re dal fuoco e gode
delle nozze occulte.
SIGNIFICATO ALCHEMICO: l’argento, figlio del sole e della luna,
abbandona le scorie e rivive diventando oro (secondo il principio
alchemico del solve et coagula = dissoluzione e rinascita). Questo
è il risultato delle Nozze Alchemiche (l’unione di un principio
naturale e del suo opposto) che portano al REBIS ovvero lo spirito
vitale non ulteriormente separabile
SIGNIFICATO RELIGIOSO:
la fenice che risorge dalle sue ceneri
L’ascesa di Cristo in cielo dopo esser sceso all’inferno
La parte inferiore dello stipite(8) reca il simbolo:
LA MONADE = L’unità minima ed
indivisibile della sostanza spirituale di
cui tutte le cose sono composte.
L’epigrafe recita:
EST OPUS OCCULTUM VERI SOPHI APERIRE TERRAM
UT GERMINET SALUTEM PRO POPULO
ovvero
E’ opera occulta del vero saggio aprire la terra affinché
germogli la salvezza per il popolo degli iniziati.
L’epigrafe è un invito a visitare le parti più profonde della terra per
trovare la pietra occulta.
Sulla facciata superiore della stessa pietra,cioè il gradino della
porta (9) è inciso il motto:
letto da sinistra verso destra:
“SI SEDES NON IS”
ovvero
Se ti siedi non procedi
letto cabalisticamente da destra verso sinistra:
“ SI NON SEDES IS”
ovvero
Se non ti siedi procedi
A prescindere dalla direzione in cui si legge il motto racchiude
sempre l’insegnamento di perseverare nel proprio percorso verso
la sapienza senza fermarsi alle apparenze.( stesso insegnamento
intrinseco della monade.)
La Porta Magica rappresenta non solo la soglia al laboratorio
alchemico, bensì anche la soglia ideale oltre la quale gli adepti
avrebbero raggiunto la purezza dell’anima indispensabile per
accedere ai segreti alchemici.
Come abbiamo
potuto constatare
tutte le epigrafi dei
simboli si
riferiscono al
raggiungimento
delle conoscenze
alchemiche e tutte
sottintendono la
necessità di essere
iniziati per poterli
comprendere.
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