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Solo lo stupore conosce

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Solo lo stupore conosce
Lo stupore e la contemplazione
della realtà sono all'origine della scienza intesa come avventura
umana; ma
non accompagnano solo l'avvio della ricerca: ogni passo
dell'indagine
è «inizio» e suscita stupore. Il libro sorprende la dinamica della scienza «in azione», dando la parola ai
diretti protagonisti
per rispondere a domande del tipo:
«Come lo scienziato guarda la realtà ?», «Cosa lo muove ?», «Cosa cerca ?». Dal percorso proposto emerge la
centra Iità della persona, soggetto della conoscenza e vertice della grande compagine della creazione. AI lettore
sono offerte pagine pregnanti e provocatorie
tratte da
autobiografie,
resoconti di vita vissuta ed epistolari di
numerosi scienziati di ieri e di oggi (tra gli altri: Galileo,
. Faraday, Mendel, Curie, Einstein, Fermi, Severi, Lorenz,
Feynman, Eccles), che all'esperienza sul campo hanno
unito la riflessione razionale sulla propria vicenda umana.
Marco Bersanelli, astrofisico, docente all'Università degli Studi di
Milano, collaboratore al Cnr, è tra i responsabili della missione
spaziale Planck dell'Agenzia Spaziale Europea per lo studio delle
origini dell'universo. Ha lavorato presso il Lawrence Berkeley
Laboratory, University of California, e ha condotto esperimenti
di cosmologia dalla base scientifica al Polo Sud.
Mario Gargantini, ingegnere, già docente di fisica, svolge l'attività di giornalista scientifico ed è direttore della rivista
«Emmeciquadro». Nel 1987 è stato tra i vincitori dell'VIII Premio
Glaxo per la divulgazione scientifica e nel 1990 ha vinto il Premio
Federchimica. Ha pubblicato I papi e la scienza (Jaca Book, 1985)
e Uomo di scienza, uomo di fede (ElieDiCi, 1991).
Duccio Macchetto, fisico, ha lavorato nei principali centri astronomici europei e americani. È condirettore del Programma
scientifico del telescopio spaziale Hubble presso lo Space
Telescope Science Institute della Nasa e membro dello Space
Science Institute dell'Agenzia Spaziale Europea.
TERZA RISTAMPA
In copertina: Robert Delaunay, Formes circu/aires,
so/eil n. 2 (part.), 1912-13.
Parigi, Centre Pompidou-MNAM-CCI.
©CNAC/MNAM/Dist.
RMN-Jacqueline
Hyde
www.bur.rcslibri.it
€ 10,00
[email protected]
ISBN 88-17-14724-9
I III I I
9 788817 147248
MARCO BERSANELLI
MARIO GARGANTINI
Solo lo stupore
conosce
L'avventura della ricerca scientifica
prefazione di Duccio Macchetto
PREFAZIONE
Nella ricorrenza della festa di san Francesco di Assisi,il4 ottobre del 1957, la allora Unione Sovietica mise in orbita il
primo satellite artificiale nella storia dell'umanità, il.famoso
Sputnik. Questo evento ebbe un'importanza enorme anche
dal punto di vista politico, perché dimostrava la capacità
raggiunta dall'Unione Sovietica in materia di razzi vettori
in grado di lanciare non solo i satelliti ma anche le testate
nucleari, con tutte le implicazioni che questo aveva per la
cosiddetta guerra fredda e per la sicurezza dell'Occidente.
Ancora di più, ebbe un'importanza fondamentale a lungo
termine dal punto di vista tecnologico, per il grande impulso che diede alle ricerche spaziali sia nell'Unione Sovietica
ma soprattutto negli Stati Uniti. Pochi mesi dopo, infatti, il
presidente Kennedy pronunciò il famoso discorso nel quale prometteva tutto l'appoggio del governo statunitense allo sviluppo delle tecnologie necessarie per raggiungere la
Luna entro la fine della decade successiva:la corsa verso il
nostro satellite incominciò così, con grande profusione di
mezzi tecnici e di denaro.
In un modo molto meno trascendentale, lo stesso evento ebbe un'influenza diretta nella mia vita. Il4 ottobre era
anche il giorno del mio compleanno: compivo quindici
anni, un'età nella quale si è ancora molto malleabili e
pronti a stupirsi e ad assorbire tutto quello che il mondo
~offre. Ero al penultimo anno del liceo e pensavo di seguire le orme di mio padre ed indirizzarmi verso gli studi di
ingegneria civile, per poi lavorare nella sua ditta di costruzioni. Ma la meraviglia del lancio dello Sputnik mi fece soVII
SOLO LO STUPORE CONOSCE
gnare e cominciai a pensare che "da grande" avrei voluto
lavorare nelle ricerche spaziali, un campo che si apriva
proprio in quel momento. Quando l'anno successivo finii
gli studi liceali, mi iscrissi alla facoltà di Fisica e la mia strada verso la ricerca spaziale ebbe inizio.
Questo episodio della mia vita serve solo ad illustrare, da
un punto di vista molto personale, come lo stupore e la meraviglia per il mondo che ci circonda e per tutto il creato
abbiano un'influenza determinante nelle nostre scelte e nel
nostro futuro. Questo stupore, nel mio caso, è anche accompagnato dalla fede che mi sorregge e mi forma nella ricerca non solo delle risposte ai problemi del mondo materiale, ma soprattutto nella ricerca del «perché» delle cose.
Sono proprio lo stupore e la meraviglia che muovono dall'interno ciascuno di noi alla ricerca di un equilibrio tra la
pura ragione del mondo della fisica e l'indagine filosofica
del significato delle cose e dell'essere.
Ho la fortuna di lavorare in un settore delle scienze, l'astronomia, che credo affascini tutti gli esseri umani perché
in qualche modo cerca di dare risposte ad alcune domande
che l'uomo si pone da tempi immemorabili: da dove veniamo? qual è stata l'origine del nostro mondo e del nostro
universo? ci sono altri esseri intelligenti in questo universo?
Sono interrogativi che toccano non solo la ricerca scientifica pura, ma hanno legami profondi con altre forme di conoscenza: possiamo porci le stesse domande e trovare risposte anche in ambito filosofico o teologico.
Nei secoli passati la possibilità di rispondere alle stesse
domande con metodologie completamente diverse, e spesso con risultati contrastanti, è stata fonte di controversie e
fraintendimenti, dando origine a conflitti diretti tra la visione scientifica e la dottrina religiosa fino a creare, con il pas..:
sare degli anni, una barriera tra le due.
Al giorno d'oggi la scienza e la teologia sono più consapevoli della specificità del loro metodo, e fanno attenzione a
VITI
PREFAZIONE
evitare "incursioni" in quello che è chiaramente il campo dell'altra. Purtroppo gli errori commessi nel lontano passato
continuano ad avere un'influenza negativa su molti di coloro
che si dedicano alla ricerca scientifica, alimentando la convinzione che per portarla avanti si debba assolutamente rifiutare, o addirittura ridicolizzare, qualsiasi nozione che proviene dalla fede o dalla ricerca filosofica. C'è da aggiungere che
spesso noi scienziati abbiamo una buona dose di arroganza
intellettuale e, avendo "capito" come è fatto l'universo e come esso evolve, pensiamo di poter "dimostrare" di non aver
bisogno di Dio per dar vita al nostro universo e a noi stessi;
non solo, ma arriviamo addirittura a pensare di essere in grado di creare noi altri universi. In altre parole, prima facciamo
di tutto per negare l'esistenza o la necessità di Dio e poi facciamo del nostro meglio per metterci al Suo posto!
Sono personalmente
convinto che non ci sia alcun conflitto necessario tra l'esperienza religiosa e la scienza. La ricerca scientifica così come la ricerca di Dio sono espressioni profonde della nostra realtà di esseri umani. Il legame
che esiste tra scienza e religione è la ricerca della "verità". I
metodi sono però diversi: nella ricerca scientifica la "verità"
per definizione non è assoluta, ma è il risultato delle nostre
conoscenze al momento attuale. Questa non è la "verità"
con la "V" maiuscola, bensì un paradigma che evolve in continuazione. Le maggiori scoperte scientifiche spesso portano alla sostituzione di un paradigma con un altro e in questo modo ci avviciniamo alla "verità". Non sono io il più indicato a parlare del concetto di verità dal punto di vista filosofico o teologico: numerosi filosofi di grande fama hanno
scritto opere molto profonde al riguardo. Penso solo che il
dialogo che si è intensificato tra teologia, filosofia e scienza
possa portarci anzitutto a capire gli obiettivi e le limitazioni
di ciascuna di queste discipline, per poi prepararci a contribuire, ciascuno nel proprio campo specifico, alla ricerca di
quella Verità che è Dio.
IX
SOLO LO STUPORE CONOSCE
In questo libro vediamo esposte le esperienze di numerosi ricercatori in discipline diverse e il filo conduttore è quello che va dallo stupore all' osservazione, alla scoperta per riportarci continuamente alla meraviglia di fronte alla bellezza di tutto il Creato. Per chi come me lavora in astronomia
è spontaneo pensare alle stupende immagini che stiamo ottenendo con il telescopio spaziale Hubble: sono immagini
che riempiono di meraviglia non solo gli "addetti ai lavori"
ma, grazie alloro impatto visuale ed estetico, riescono ad
attirare l'attenzione del pubblico non specializzato e a coinvolgerlo nell'avventura della ricerca non solo come spettatore, ma, almeno in parte, come protagonista.
Come diceva Aleksandr Solzenitzyn in un suo discorso:
«Credo in Dio perché esiste la bellezza».
E cosa c'è di più bello del Creato?
DUCCIO MACCHETIO
x
INTRODUZIONE
La scienza occupa una posizione centrale negli interessi e nelle
preoccupazioni dell 'uomo contemporaneo. Sul versante della conoscenza i traguardi si spostano sempre Più in avanti, in una corsa
temeraria che sembra inarrestabile. Le applicazioni si estendono
verso ambiti un tempo impensabili, arrivando talvolta a minacciare gli equilibri naturali e l'integrità stessa dellepersone.
Nella mentalità corrente si sta diffondendo un senso di paura, o
almeno di forte preoccupazione, mentre si moltiplicano le voci critiche, gli inviti alla cautela e le richieste di un maggior controllo. Ciò
nonostante, in rilevanti settori dell'opinione pubblica, e anche nella mentalità di molti ricercatori, resta radicata l'immagine della
scienza come di un 'attività neutra, nella quale l'essereumano sembra avere una parte secondaria o addirittura insignificante; tanto
che le domande su ciò che motiva l'impegno della ricerca sembrano
del tutto fuori luogo. L'impalcatura della conoscenza scientifica appare ancora come una struttura auto-definita, non soggetta ad altro al di sopra o al di fuori di se stessa e quindi priva di condizionamenti e svincolata da reali legami di responsabilità e giudizio.
Si tratta di un 'immagine in parte corrispondente a come la scienza si è storicamente sviluppata in questi tre secoli, segnata da una
pretesa di autosufficienza rispetto al soggetto umano chepure ne è
l~artefice.e il.Jruit~re. Tuttavia, se cerchiamo di sorprendere l'espenenza di chi ha tnssuto e vive in prima persona l'avventura della
ricerca, a cominciare dai Più grandi protagonisti, ci accorgiamo di
quanto l'atto della conoscenza scientifica sia inscindibile dall'uomo
nella sua interezza. In qualche modo, nell'azione del ricercaretutta
la persona è chiamata in causa: vi si intrecciano i rapporti umani,
le.mot~vazioni tacite, la responsabilità sociale, il desiderio, l'impretnsto, il dramma, la disperazione, la passione, l'errore, lafede.
XI
SOLO LO STUPORE CONOSCE
Il percorso antologico proposto in questo libro raccoglieframmenti
di pensiero e testimonianze con lo scopo di offrire uno spaccato "dal
vivo" della dinamica del ricercare. Per questo abbiamo voluto dare
la parola ai protagonisti piuttosto che agli spettatori o ai critici:
l'antologia è costituita da brani di scienziati di tutti i tempi e di
tutte le disciPline - ma solamente di scienziati. Come vedremo, le loro posizioni e i loro giudizi sul valore e il senso della ricerca sono i
Più diversi - e siamo ben lungi dal pretendere di averli qui rappresentati in modo completo. Ma pur nella diversità di tali posizioni
emergeun livello sorprendente di passione e di tensione al vero,forse sconosciuto a molti.
L'esperienza della ricerca accade come lotta con il mistero della
realtà, secondo l 'ango la tura parziale ma originale offerta dal
metodo scientifico. In modi diversi gli scienziati sono mossi dalla
speranza di cogliere l'ordine e la direzione del mondo naturale,
di rendersi conto del contesto cosmico in cui viviamo, di scorgere
dietro alla molteplicità delleforme la possibile unità dell'universo. Per lo scienziato in azione le domande fondamentali non sono altrove rispetto a questa lotta: esse sono implicitamente ma
potentemente all'opera nella stessa mossa del conoscere; nel cercare a tentoni i contorni e la stoffa del mondo materiale. In questo
senso anche la conoscenza scientifica è a suo modo una manifestazione di quella inguaribile tendenza dell'essere umano a domandarsi il perché delle cose, mai sazio di risposte parziali. Il
rapporto tra conoscenza scientifica e senso religioso non è perciò
un improbabile ponte da gettare tra due sponde lontane; piuttosto, la ricerca scientifica mostra di avere il suo seme e le sue radici profonde proprio nel terreno dell'esigenza umana di soddisfazione e di senso.
La suddivisione in capitoli ordina il materiale secondo alcune
parole chiave (stupore, osservazione, esperimento, scoperta, certezza, segno, scopo) la cui identificazione da parte nostra non è stata facile né scontata e che Più volte abbiamo avuto la tentazione
XII
INTRODUZIONE
di sovvertire. I brani sono introdotti e commentati secondo un percorso che intende documentare l'avvenimento della conoscenza
scientifica come mirabile incontro tra un soggetto e un oggetto, tra
l'io umano e il cosmo; un incontro nel quale la ragione si mostra
nella sua natura di apertura sul mondo, di esigenza di significato esauriente.
Il titolo del volume è un 'espressionedi Gregoriodi Nissa, l una grandefigura dei primi secoli cristiani. Difficilmente si potrebbe trovare
. un 'espressionetanto sintetica e adeguata al movimento dell'io impegnato nella ricerca. La curiosità scientifica, infatti, è accesa da
un 'attrattiva che la realtà esercita sul soggetto.All'origine delfenomeno della conoscenza scientifica c'è lo stupore e la contemplazione
della realtà, così come la troviamo creata davanti a noi e non secondo l'affermazione di una nostra sensibilità o immagine preconcetta.
Perciò dire che nell'animo dello scienziato c'è qualcosa del bambino
non èfare della retorica, ma indicare un tratto distintivo dell'atteggiamento richiestoper comprenderela realtà: il saper guardare, il lasciarsi stupire da ciò che c'è. È una disposizione che non accompagna solamente l'inizio della ricercaper poi lasciare il posto al ragionamento e alla deduzione: ogni passo dell'indagine - dall'osservazione all 'esperimento, dalla scoperta alla verifica - è «inizio» ed è
sostenuto dall'attrattiva per ciò che esiste.
La precedenza è stata data a testi che mettono in luce ifattori dell'esperienza umana coinvolta nella pratica del lavoro scientifico e il
sentimento della realtà che si sviluppa nel tentativo di guardare e
interrogare la natura. Vi sono peraltro numerosi grandi scienziati
che hanno scritto ben poco o nulla affatto della loro esperienza
umana e scientifica, salvo pubblicare i risultati delle loro ricerche.
Inevitabilmente in questo lavoro hanno trovato Più spazio quei personaggi che in un modo o nell'altro hanno avuto la cura e l'inteI Gregorio di Nissa, La vita di Mosè, in PG 44, col 377B e Rometta XII,
in Cantica Canticorum, in PG 44, col1028D.
XIII
SOLO LO STUPORE CONOSCE
resse di esprimere una riflessione sulla propria esperienza conoscitiva, o quanto meno hanno voluto e saputo raccontare qualcosa delle vioende loro accadute. Questa stessa focalizzazione sull 'esperienza fa sì che alcuni temi, oggetto di dibattito sia scientifico chefilosofico, siano qui soltanto accennati e 'Y!0n trovino adeguato approfondimento; per il quale, tuttavia, il lettore interessato potrà raccogliere i primi suggerimenti dalle numerose fonti segnalate nelle
note.
Talvolta la scelta della collocazione di un brano in un dato capitolo o sezione può apparire un poco arbitraria, specie quando
vengono sollevate problematiche al confine tra diversi aspetti.
Abbiamo cercato di seguire il criterio della chiarezza espositiva e
della continuità; ma non sempre ciò è stato agevole. Ciascun capitolo è suddiviso in sezioni, il cui titolo unisce al tema principale una seconda parola-chiave (come ad esempio «Scoperta &
Imprevisto» o «Segno & Disegno»): ciò nel tentativo di aiutare a
individuare o ricostruire collegamenti tra argomenti affini distribuiti in capitoli diversi. Di ogni scienziato viene presentata
in appendice una breve biografia - che consente di collocarne la
figura e l'opera nel contesto storico e scientifico - con l'indicazione dei numeri di pagina per risalire facilmente alle citazioni contenute nel volume.
Questo libro non intende certo rivolgersi ai soli «specialisti» in
materie scientifiche. Come aiuto alla lettura vi sono peraltro numerose note e un glossario con una sintetica spiegazione dei termini tecnici ricorrenti: il rimando in questo caso è segnalato nel testo da un asterisco (*). Tuttavia alcuni brani, per la verità una
piccola minoranza, potrebbero risultare di non facile comprensione a causa del livello tecnico un po' sostenuto. Abbiamodeciso di
mantenerli, perché ci pare che la vivacità del loro contenuto esistenziale possa essere colta anche da chi, con un po' di pazienza,
si avventurasse nella lettura di questi brani accettando di non
possedere tutti i dettagli del discorso.
XIV
INTRODUZIONE
Il volume è il risultato di incontri, letture, discussioni, conferenze
pubbliche e chiacchierate che hanno coinvolto i soci di Euresis' per lo Più scienziati, ma non solo -, la cui compagnia è stata sorgente di energia e di immaginazione nel corso del lavoro. Il libro è
nato come tentativo di mettere un po' d'ordine a letture, commenti e
materiale raccolto in circostanze diverse. È impossibile stendere una
lista esauriente delle persone che desidereremmo ringraziare, e che
hanno contribuito in modo importante, direttamente o indirettamente, a questo lavoro. Ringraziamo Stefania Ragusa per il paziente e preciso lavoro redazionale e Maria Elisa Bergamaschini per
l'attenta rilettura critica del testo. Elena Chierici e Nicola Sabatini
hanno contribuito per le traduzioni e il reperimento di alcune fonti.
Ringraziamo infine per consigli o segnalazioni Vittorio Banfi,
Marco Barbetta, Tommaso Bellini, Davide Caironi, Benedetta Cappellini, Giovanni Comelli, Giorgio Guidi, Costantino Esposito,
Raffaella Manara, Gabriele Mangiarotti, Lorenzo Mazzoni, FrancescoPrestipino, Davide Prosperi, Lucio Rossi, Elio Sindoni, Cristina Speciani, Giuseppe Tanzella-Nitti.
M.B.
M.G.
2 Euresis è un'Associazione per la promozione e 16sviluppo della cultura e del lavoro scientifico, fondata da docenti universitari e dirigenti di
società tecnologiche. Euresis promuove iniziative culturali di carattere
scientifico come realizzazione di mostre, presentazioni e conferenze
scientifiche in università, scuole, centri culturali, progetti didattici in collaborazione con enti pubblici e privati. Euresis è presente nel mondo
della scuola e della formazione scientifica con la rivista «Emmeciquadro
- Scienza Educazione Didattica» (www.euresis.org).
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