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Capitolo 7 slide - Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali

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Capitolo 7 slide - Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali
Cap. VII
Cultural heritage: tra azione locale
partecipata e pratiche innovative
per il turismo
Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali (S.E.A.)
Corso di Laurea in
Economia e Gestione dei Servizi Turistici
Prof. ssa Angela Cresta
Il patrimonio culturale come fattore di sviluppo turistico
Per anni, gli studi in tema di geografia del turismo si sono concentrati sul
legame tra attività economiche e turismo considerando, quindi,
il turismo come fattore di stabilizzazione e sviluppo
dell’economia di un territorio
Solo recentemente, la nozione di cultural heritage (patrimonio culturale) è
diventata oggetto di studio in ambito turistico, guidando ricerche alle
diverse scale territoriali (europea, nazionale, regionale...)
Il patrimonio culturale di cui “gode” un territorio è legato all’identità
culturale del territorio stesso ed è, oggi, considerato:
un input primario nella
formazione del prodotto turistico
e nello sviluppo del relativo ciclo
un elemento fondamentale e
strategico per lo sviluppo dei
Sistemi Turistici Locali
Il patrimonio culturale come fattore di sviluppo turistico
Che cosa si intende per “cultural heritage”?
molteplici definizioni..... ma sicuramente una
concezione ampia
 “Qualsiasi manifestazione e prodotto dell’ingegno umano che abbia carattere di
eccezionalità o valore artistico, qualunque testimonianza dell’evoluzione materiale
e spirituale e del suo sviluppo civile, qualunque oggetto o fenomeno naturale che
abbia interesse scientifico e commuova il nostro animo” (Ruocco, 1979)
 (...) lo stesso paesaggio, in quanto manifestazione tangibile dell’azione congiunta
della natura e dell’uomo ed espressione dell’identità locale, è da considerarsi
come patrimonio culturale e sintesi geografica” del territorio turistico (Pollice, 2002)
 E’ l’aspetto dinamico dell’identità e dell’evoluzione di un territorio, ne rappresenta il carattere distintivo agli occhi della popolazione (Espon 1.3.3 project, 2005)
 Non solo come espressione “di ieri” e “di oggi” ma anche: (UNESCO, 2006)
- restauro e conservazione;
- diversità che si materializza;
- risultato di atti creativi;
- sintesi estetica
- base per una politica di governo del territorio e di rilancio dell’economia nazionale;
- ambiente nella sua accezione più ampia
........
Il patrimonio culturale come fattore di sviluppo turistico
L’UNESCO World Heritage List considera il cultural heritage come:
 Ciò che contiene tutti i segni che documentano le attività e i risultati
dell’azione umana nel tempo” (Feilden and Jokilheto, 1998);
 Il prodotto e la testimonianza di tradizioni, sentimenti e tendenze
spirituali diversi e del passato, perciò
della personalità di un popolo (Davison, 1991);
un
elemento
essenziale
 Un concetto rilevante nell’interpretazione della società attuale e della sua
evoluzione, “un prodotto della storia”, “un asset”
In questa prospettiva, rientrano nel novero dei beni culturali non solo le
testimonianze dotate di valenza storico-artistica come musei, monumenti,
centri storici, castelli, siti archeologici, opere d’arte....
... ma, anche, quegli elementi materiali ed immateriali legati alla identità
culturale (manifestazioni folcloristiche, artigianato, gastronomia, ecc.), alle
leggende o a fattori storici di grande potenza evocativa e/o educativa
Il patrimonio culturale come fattore di sviluppo turistico
Secondo il nuovo codice di Beni Culturali
(Decreto Legislativo 42/2004 - Testo Unico Beni Culturali – art.2)
il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e
dai beni paesaggistici
Sono beni culturali
le cose immobili e mobili che
presentano interesse artistico,
storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e
bibliografico e le altre cose
individuate dalla legge o
in base alla legge quali
testimonianze aventi valore di civiltà
Sono beni paesaggistici
gli immobili e le aree
costituenti espressione dei
valori storici, culturali, naturali,
morfologici ed estetici del
territorio, e gli altri beni
individuati dalla legge o
in base alla legge
Operativamente, il progetto di un bene culturale rappresenta il momento di
confronto e di verifica tra scelte tecniche ed indirizzi di pianificazione in
materia di politica culturale di un paese o di una regione
Processi di new planning turistico-culturale
Sulla base di tale concezione di Cultural Heritage e di beni culturali
Il paesaggio, la cultura e la storia possono essere considerati come un
sistema unitario in grado di consentire un’interpretazione geopolitica
e geoeconomica delle unità culturali regionali italiane ed europee,
e contribuiscono alla redazione di piani economico-territoriali
(Prezioso, 2003)
Il “Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) per il patrimonio culturale e
paesaggio della Provincia di Roma” (ottobre, 2002) è un esempio di
pianificazione territoriale che tiene conto in modo unitario del paesaggio
geografico (naturale ed antropizzato) e del patrimonio culturale
Il PTPG interviene su 11 componenti:

Sistema idrico

Sistema geomorfologico

Sistema del paesaggio naturale

Sistema del paesaggio storico-antropico

Sistema naturalistico e delle aree protette
Sistema faunistico
 Sistema insediativo urbano

Sistema insediativo agricolo
 Sistema atmosfera
 Sistema rumore
 Sistema salute pubblica

Processi di new planning turistico-culturale
Nello specifico.... in tema di patrimonio culturale e paesaggio
Articolo 37 (Il sistema paesaggio)
1. Il PTPG definisce il paesaggio quale complesso di segni ed elementi naturali
e storico antropizzati, la cui combinazione individua unità tipiche e tipicizzanti di cui
assicurare la permanenza e la conservazione attiva.
5. Il paesaggio è altresì concepito nel PTPG, come parte di un sistema di gestione
e programmazione interdipendente con la cultura ed il turismo. Pertanto, tutte
le iniziative culturali, nelle forme compatibili all’ambiente, saranno coerentemente
sviluppate come parte integrante della fruizione del paesaggio.
Articolo 38 (Obiettivi della gestione del sistema paesaggio)
a) l'accrescimento della sensibilità individuale e collettiva nei confronti del "valore“
paesaggio;
b) la tutela dei valori naturali e storico-antropizzati del paesaggio con l'obiettivo di
preservarli da azioni e trasformazioni tali da comprometterne l'integrità;
c) la valorizzazione del paesaggio attraverso programmi di gestione integrata;
d) la coerenza delle azioni mirate a perseguire simultaneamente la conservazione,
la valorizzazione, la fruizione, la promozione culturale del paesaggio;
e) lo sviluppo locale sostenibile.
Articolo 39 (Individuazione degli ambiti con caratteristiche di paesaggio unitarie e di
continuità storico-identitaria)
Responsabilità sociale e sostenibilità
Per molti anni il tema della responsabilità circa le scelte e l’impatto
dei progetti di sviluppo turistico sul patrimonio culturale ed
ambientale è stato completamente ignorato
Fino alla fine
degli anni ‘90
Diffusione dei Codici di condotta promossi da Associazioni,
prevalentemente, ambientaliste (es. Legambiente, WWF,
Associazione Cultura Turismo Ambiente (ACTA), ecc).
Azioni singole promosse dai Tour Operator
in risposta a
pressioni esterne e per motivi di immagine (es. Alpitour, TUI)
Tra i primi codici di condotta, quello del WWF è stato forse quello più seguito
a partire dal 1991. E’ organizzato in 9 punti:
• rendere possibile l’integrazione tra conservazione ambientale e sviluppo turistico;
• sostenere la conservazione della biodiversità;
• sfruttare le risorse naturali in modo sostenibile;
• minimizzare l’impatto ambientale;
• rispettare le culture locali;
• rispettare i siti storici;
• rendere possibile per le comunità locali beneficiare del turismo;
• educare gli addetti di settore al turismo sostenibile;
• attenersi alle regole previste dalle norme internazionali e locali.
Responsabilità sociale e sostenibilità
Nel 1998
è nata l’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR) che,
contando circa una trentina di associazioni provenienti dal mondo
della cooperazione allo sviluppo, dell’ambientalismo, dell’informazione alternativa e della difesa dei diritti del consumatore, è
diventata, oggi, la più importante federazione di categoria del
turismo “non profit”.
Per l’AITR, il turismo deve essere legato allo sviluppo sostenibile del paese
ospite e tale da non comprometta il patrimonio ambientale, culturale e
sociale del territorio
Carta d’identità per i viaggi sostenibili
Nel 1999
si ha l’approvazione, da parte dell’OMT, del Codice Etico
Mondiale per il Turismo. Esso esprime la volontà di
promuovere un turismo globale che sia equo, responsabile e
sostenibile, nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti
dalle maggiore convezioni internazionali: Conferenza di Rio
(1992) e Dichiarazione di Osaka sul turismo del (1994).
Secondo tale codice il turismo deve:
• contribuire al rispetto ed alla comprensione tra società diverse;
• essere veicolo di arricchimento individuale e collettivo;
• essere fattore di sviluppo sostenibile;
• contribuire a migliorare il tessuto culturale dell’umanità;
• essere origine di benefici per le comunità ospitanti;
• obbligare gli operatori asettoriali a perseguire uno sviluppo equilibrato e sostenibile.
Responsabilità sociale e sostenibilità
Fine anni ‘90
T.O.I. (Tour Operator Initiative): Associazione Internazionale
tra T.O. cui hanno aderito: Viaggi del Ventaglio, TUI group,
Accor Tour, Andante Travels, Thomson Travel group.
Il T.O.I. nasce con l’obiettivo di aumentare la condivisione
delle responsabilità, la diffusione della consapevolezza del
nuovo e delle conseguenze delle attività turistiche.
Il rispetto e la promozione di pratiche di turismo sostenibile, equo, responsabile viene
realizzato in modi diversi, corrispondenti ai quattro gruppi di lavoro in cui sono suddivisi i
membri del TOI:
- il primo gruppo ha il compito di stilare le linee guida per il settore dei tours
operator, in collaborazione con i rappresentanti di altre aziende, sia pubbliche che
private;
- il secondo cerca di creare legami e partnership per ottenere nuove mete di
vacanza da far conoscere e preservare;
- il terzo riguarda tutte le informazioni e gli strumenti pratici necessari ai tours
operator: contatti con le strutture ospitanti, linee aeree, attività da proporre durante la
vacanza eccetera.
- il quarto e ultimo gruppo tratta le strategie di comunicazione, sia dal TOI verso altri tour
operators che da questi verso i consumatori finali, ovvero i futuri turisti responsabili.
Responsabilità sociale e sostenibilità
Alcuni dei risultati dei gruppi T.O.I.
Gli operatori propendono alla scelta di fornitori più vicini ai valori e ai
principi del TURISMO SOSTENIBILE (compagnie aeree con vettori meno
inquinanti, catene alberghiere che optano per architetture e materiali
compatibili e adatti all’ambiente, etc….);
-
-
Alcuni operatori si impegnano in azioni educative per proteggere
l’ambiente dalla degradazione dovuta agli ingenti flussi turistici;
- Le azioni ritenute possibili e opportune, tra le altre, da tali T.O. sono
investire nella formazione del personale, consolidare tradizioni e cultura
locale creando collaborazioni con artigiani, enti e cooperative…
Responsabilità sociale e sostenibilità
Dal 2000, la responsabilità oltre che ambientale è divenuta anche
sociale, soprattutto in termini di obiettivi comunitari
(Strategia di Lisbona-Gothenburg)
Si chiede anche alle attività turistiche (primarie ed indotte) di aderire
e rispettare precise regole strategiche:
• ridurre l'intensità delle materie prime impiegate nella produzione di beni
e servizi;
• ridurre l'utilizzo di energia nei processi produttivi;
• ridurre la dispersione nell'ambiente di rifiuti tossici;
• potenziare il riciclo dei materiali;
• massimizzare l'uso sostenibile delle risorse rinnovabili;
• aumentare la durata del prodotto turistico;
• aumentare l'intensità di utilità dei prodotti e dei servizi a parità di contenuto
di materie prime.
Nascita di un vero e proprio....
.... Turismo responsabile inteso come “processo di autoselezione, da parte del
turista, di attività di turismo rispettose e sostenibili”
(Candela, Figini, 2003), e...
Responsabilità sociale e sostenibilità
... di un Turismo sociale, che ha spinto le destinazioni a competere sempre
più sulla qualità ambientale e sociale del turismo offerto
Non c’è una “vera definizione” di Turismo sociale, all’origine inteso come
una forma di welfare rivolta ai ceti meno abbienti
Oggi, esso è identificabile con l’operato di Organizzazioni spesso no profit
o non governative, il cui obiettivo è:
sostenere e
rendere possibile una maggiore accessibilità alle vacanze o il “diritto” al
godimento al proprio tempo libero sulla base di precise esigenze
economico-culturali (Cfr. Dichiarazione di Montreal, 1996). Il che ne fa
uno strumento di valorizzazione del patrimonio culturale locale
L’insieme di queste organizzazioni è rappresentata in Europa dal Bureau
International du Tourism Social (BITS), in Italia dalla Federazione Italiana di Turismo
Sociale (FITuS), che raccolgono il 50% del turismo organizzato.
I mercati di riferimento sono soprattutto quelli legati ai giovani (Giubileo del
2000, raduno di Colonia), agli studenti, agli anziani, o, come in Svizzera, ai lavoratori
dipendenti;
interventi di riqualificazione urbana.
Responsabilità sociale e sostenibilità
In Italia, le prime forme di turismo sociale si hanno a cavallo delle due
guerre, in relazione alle prime leggi di riconoscimento delle ferie pagate e
ad un forte sostegno da parte della “cultura cattolica”
Le motivazioni legate al Turismo sociale sono prevalentemente di ...:
 ordine religioso
 ordine culturale
.... e l’esperienza si connota per specifiche caratteristiche:
è quasi sempre “di gruppo” e non “in solitario”;
 è fornito da operatori conosciuti del mercato e “venduto” per posta con
contatto diretto o attraverso canali ecclesiastici;
 interessa il mercato ricettivo “dalle 3 stelle in giù” (ad es. il 93,3%
degli
alberghi di Lourdes rispondono a questa caratteristica);
 utilizza per gli spostamenti mezzi economici, prevalentemente su ferro
e su gomma;
 il relativo mercato, relativamente resistente alla recessione ma non alla
instabilità politica, è condizionato dall’offerta di determinati luoghi
(Roma e Vaticano, Assisi, Loreto, Pompei, Terra Santa, Loudes, ecc.)

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