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tecnico cerealicolo 02-15 del 23-03-15
ENTE BENEFICIARIO FEDERSVILUPPO ASSOCIAZIONE REGIONALE DEL PIEMONTE BOLLETTINO CEREALICOLO N°02/15 REDATTO DALL’AREA TECNICA. Torino, 23 marzo 2015. 10135 Torino - Via Pio VII, 97 – tel. 0116177211 Cristoforo Cresta Tel 0116177275 e-mail: [email protected]. INDICAZIONI IN VISTA DELLE PROSSIME SEMINE DI MAIS Per quanto riguarda i fitofagi terricoli del mais, devono essere fatte alcune considerazioni che guidino l’agricoltore nella scelta della migliore strategia aziendale di gestione di queste avversità. Nottue Il rischio di danno da nottue nei nostri areali è legato all’arrivo di adulti migranti dal Nord Africa nella nostra pianura, che si verifica generalmente da fine marzo in poi. Ogni anno quindi le condizioni possono essere molto diverse e non facilmente prevedibili. Gli adulti sono attirati per le ovideposizioni da microclimi freschi e umidi che si possono più facilmente ritrovare in terreno umidi per effetto delle piogge o della tessitura, o in presenza di infestanti, anche a bordo campo, alla base delle quali le femmine depongono le uova. Le larve diventano dannose al mais solamente dalla IVa età, quindi ben oltre il momento di inizio del volo degli adulti. Vista la grande variabilità dell’incidenza e della tempistica del volo degli adulti e dell’eventuale comparsa di danni ogni anno, non è consigliato effettuare una difesa mirata preventiva contro questa avversità. Agronomicamente si può intervenire gestendo correttamente le infestati al momento del volo in modo da ridurre i siti di ovideposizione e controllando i campi. In caso di comparsa di danni (attacco maggiore del 5%), occorrerà valutare rapidamente la situazione e se necessario eseguire un trattamento specifico con un prodotto registrato. Elateridi. Nel nostro areale il rischio di danno da Elateridi è generalmente limitato ad alcuni appezzamenti e a situazioni particolari. Talvolta i danni sono localizzati solo in una parte dell’appezzamento. Le popolazioni di Elateridi possono essere efficacemente monitorate attraverso l’uso di trappole sia per larve sia per adulti, che possono dare un’indicazione importante per quanto riguarda il livello delle popolazioni presenti e quindi del rischio di danno. In assenza di questi dati, la valutazione del rischio può essere fatta tenendo conto dei fattori predisponenti la presenza di popolazioni larvali significative: Terreni con elevata sostanza organica (>4-5%); Rottura di prati permanenti o medicai; Incolti con abbondate presenza di infestanti spontanee; Terreni con doppie colture e/o copertura continua con specie sensibili (cereali, graminacee, pomodoro, patata...); Stagione precedente fresca e umida che favorisce le ovideposizioni e la sopravvivenza delle larve; Danni pregressi nell’appezzamento. In presenza di questi fattori o di indicazioni di rischio rilevate dal monitoraggio delle popolazioni, può essere considerata l’opportunità di impiegare della semente conciata o un geodisinfestante alla semina al fine di proteggere i semi e le piantine nei primi stadi di sviluppo. Nel caso di utilizzo di geodisinfestanti si raccomanda l’attenta lettura dell’etichetta, la taratura della macchina (vedi taratura macchine distribuzione geodisinfestanti) e la corretta applicazione del prodotto. Poiché le piantine sono sensibili dal momento della semina sino alla 5a foglia, nelle situazioni a rischio si raccomanda di seminare nelle condizioni migliori e di adottare le corrette agrotecniche (profondità di semina, impiego di concimi starter, ...) per garantire un rapido sviluppo iniziale del mais, che lo porti rapidamente fuori dallo stadio sensibile all’attacco di questi parassiti. Diabrotica Benché sia ancora troppo presto per fare previsioni sul momento di comparsa delle larve, l’analisi dei dati finora raccolti mostra un andamento in media con gli anni precedenti. Molto dipenderà dalle condizioni dei mesi di marzo e aprile. La situazione tuttavia non può considerarsi di particolare allarme rispetto alla media dei livelli di popolazione registrati negli anni precedenti. L’inverno, per quanto non particolarmente freddo, rientra comunque nella media degli ultimi sei anni e anche questo contribuisce a rendere il rischio di danno paragonabile a quello degli anni precedenti. Nelle condizioni di monosuccessione spinta, la Diabrotica rappresenta comunque un’avversità di cui tenere sempre debitamente conto. L’impiego dei geodisinfestanti rappresenta l’unica soluzione disponibile per proteggere gli apparati radicali dall’attacco delle larve. Il loro impiego tuttavia non è consigliato per Diabrotica, nelle seguenti condizioni: Appezzamenti avvicendati che ospitano il mais per il primo anno; Appezzamenti in monosuccessione monitorati nel 2014 che al termine delle sei settimane abbiano fatto registrare livelli di cattura media di adulti <6 adulti/trappola giorno Semine anticipate (mese di marzo inzio aprile). Nelle altre situazioni in cui si valuta l’impiego di un geodisinfestante per il controllo della Diabrotica, bisogna ricordare che è di fondamentale importanza leggere bene l’etichetta, tarare la macchina in funzione del prodotto (vedi taratura macchine distribuzione geodisinfestanti) che si intende impiegare e che al momento della semina il geodisinfestante venga posizionato correttamente nel solco di semina. Il mancato rispetto di una di queste condizioni può portare ad una ridotta efficienza del mezzo impiegato. Si ricorda inoltre che sia i geodisinfestanti sia i concianti applicati sul seme (fungicidi e/o insetticidi) sono prodotti fitosanitari e devono pertanto essere rispettate le indicazioni e le prescrizioni riportate in etichetta. Devono inoltre essere prese tutte le precauzioni necessarie per la corretta manipolazione di questi prodotti, evitarne la dispersione nell’ambiente e il corretto smaltimento degli imballaggi. LA TARATURA DELLE MACCHINE PER LA DISTRIBUZIONE DEL GEODISINFESTANTE La distribuzione della giusta dose di prodotto, è uno dei fattori fondamentali di riuscita del trattamento geodisinfestante. La corretta taratura degli apparati distributori diventa dunque di fondamentale importanza qualora si decidesse di utilizzare questi prodotti. In campo o in altro luogo appropriato, misurare e segnare una lunghezza di 50 metri. Riempire il box con l’insetticida granulare scelto e attaccare a ciascun tubo in uscita un contenitore (cilindro graduato, sacchetto, caraffa, ecc…) per raccogliere il prodotto. In base al tipo di prodotto granulare da distribuire è possibile fare una taratura indicativa della macchina secondo le indicazioni del costruttore o secondo la propria esperienza. In caso di assenza di informazioni, occorrerà provare diversi settaggi (NB: Questo è solo un settaggio approssimativo, che dovrà essere adeguato durante il processo di calibrazione). Percorrere la distanza misurata (50 m) a velocità costante e compatibile con l’operazione che si dovrà eseguire contestualmente alla distribuzione del geodisinfestante (semina, rincalzatura). Pesare il materiale raccolto in ciascun contenitore/i facenti riferimento ad una fila. Paragonare la quantità (peso) del prodotto raccolto nei 50 m con la dose raccomandata in etichetta per 50 m lineari (vedi esempio). Apportare le correzioni necessarie sulla macchina e ripetere la calibrazione sino a che non si raggiunge la quantità desiderata. Assicurarsi di segnare i settaggi per ciascun applicatore e per l’insetticida granulare utilizzato. Esempio: Dose indicata in etichetta 30 kg/ha di prodotto localizzato. La quantità in grammi da distribuire per fila in 50 m lineari (Q) per mais seminato a 70 cm dovrà essere così calcolata: Q = 3,5 x D Dove, D è la dose di prodotto in Kg/ha. Nel caso in esempio, Q= 3,5 x 30 = 105g Quando durante la prova, in ciascun contenitore/i facente/i riferimento ad una fila, saranno stati raccolti 105 g di prodotto sui 50 metri, avrete calibrato la vostra macchina. Registrate i settaggi per ciascun applicatore per gli utilizzi futuri. Una volta che tutti gli applicatori sono stati calibrati, siete pronti per distribuire l’insetticida granulare. Posizionate i tubi degli applicatori per la distribuzione in solco o in banda, secondo l’indicazione di etichetta. Si ricorda che insetticidi diversi, oltre ad avere una dose diversa, hanno spesso anche granulometrie differenti. Nel caso si utilizzino prodotti diversi con la stessa macchina, occorrerà rieseguire l’operazione di taratura. INFORMAZIONI SULL’USO DELLA SEMENTE DI MAIS CONCIATA CON IL CONCIANTE SONIDO ® Principio Attivo: Thiacloprid Il SONIDO ® è un insetticida sistemico per il trattamento delle sementi di mais contro gli elateridi commercializzato come concentrato fluido per concia. Dall’etichetta: Indicazioni per gli addetti alla semina: durante le operazioni di caricamento delle sementi nella seminatrice, non scaricare nella tramoggia la polvere presente sul fondo del sacco; durante le operazioni di caricamento delle sementi nella seminatrice indossare indumenti da lavoro coprenti (indumenti a manica lunga, pantaloni e copricapo), guanti nitrilici, visiera o occhiali e maschera di protezione di tipo P2; indossare guanti appropriati in caso di manipolazione della semente trattata; non seminare in giornate ventose ed utilizzare la quantità di semente raccomandata; utilizzare SEMINATRICI PNEUMATICHE OPPORTUNAMENTE MODIFICATE che indirizzino nel terreno il flusso d’aria in uscita tramite deflettori. Impiegare unitamente seminatrici di precisione, dotate di sistemi atti a garantire una corretta incorporazione del seme nel terreno e a minimizzare le perdite ed il rilascio delle polveri nell’ambiente; non pulire il materiale di applicazione in prossimità delle acque di superficie; evitare la contaminazione attraverso i sistemi di scolo delle acque dalle aziende agricole e dalle strade. TERBUTILAZINA Limitazioni d’impiego degli erbicidi contenenti terbutilazina. Annata agraria 2015 Dalla campagna agraria 2008 sono in commercio e vanno impiegati esclusivamente formulati che contengono la terbutilazina in miscela con altre sostanze attive diserbanti. Sulle etichette di tutte queste miscele sono riportate le seguenti limitazioni all’impiego della terbutilazina: “Rispettare una FASCIA DI SICUREZZA NON TRATTATA, distante almeno 5 metri dai corpi idrici superficiali. Nelle aree definite VULNERABILI, ai sensi del D.L.vo 152/2006, impiegare ad anni alterni ed esclusivamente con interventi localizzati sulla fila di semina”. Come già segnalato gli scorsi anni, si comunica che per la campagna in corso, relativamente alla limitazione d’impiego che prevede i trattamenti ad anni alterni con distribuzione localizzata sulla fila di semina, l’area in cui permane tale limitazione coincide con gli areali definiti TO08 e TO09 (vedi tabella allegata). Di conseguenza: nei suddetti areali, chi avesse impiegato diserbanti contenenti Terbutilazina nel 2014, nell’anno in corso non potrà utilizzarli sugli stessi appezzamenti; mentre là dove è stata impiegata Terbutilazina nel 2013 e non nel 2014, nell’attuale campagna la sostanza attiva potrà essere utilizzata, ma sempre con distribuzione localizzata sulla fila di semina e facendo ricorso a formulati che la contengono in miscela con altri erbicidi. Le superfici che ricadono nei due areali suddetti vengono riportate nella tabella allegata alla presente comunicazione. Ulteriori approfondimenti sempre relativi alle aree vulnerabili da fitofarmaci sono riportati all’indirizzo http://www.regione.piemonte.it/ambiente/acqua/atti_doc_adempimenti.htm FOGLI DI MAPPA, RELATIVI COMUNI DI APPARTENENZA E ZONE IDROGEOLOGICAMENTE SEPARATE (Z.I.S.), NEI QUALI SONO VIGENTI LE PRESCRIZIONI PREVISTE IN ETICHETTA PER LA SOSTANZA ATTIVA TERBUTILAZINA SEGNALARE LE PROBLEMATICHE DELLE COLTURE IN ATTO AL NUMERO 0116177275 O ALL’INDIRIZZO [email protected].