In discoteca e ritorno col bus navetta un nuovo servizio per il popolo
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In discoteca e ritorno col bus navetta un nuovo servizio per il popolo
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI 8 Comuni l’Altopiano La voce degli www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” N. 298 - ANNO XI - EURO 1,50 I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 11 LUGLIO 2009 In discoteca e ritorno col bus navetta un nuovo servizio per il popolo della notte Da un’idea di Pino Rossi, per dare più sicurezza ai più giovani e alle loro famiglie Il marmo di Asiago non si vende più Rotzo FILATELIA Asiago capitale mondiale del francobollo Qui si premia il miglior dentello Roberto Rigoni, riconfermato assessore al turismo, anticipa gli eventi clou della stagione estiva la rievocazione storica s’inaugura il Forte di Campolongo Con In crisi un settore economico in passato fiorente Pag. 2 Asiago Nel primo consiglio Gallio Andrea Gios ribadisce: “Stop agli interessi personali; al centro delle scelte la nostra terra e i suoi valori” Pino Rossi è convinto “Troveremo il modo per uscire da Etra” Pag. 10 Treschè Conca Pag. 4 Guerra alle capre sul Corbin Inserto Pagina 3 LUSIANA ROTZO Con forte e rifugio Il sindaco ha nominato la nuova giunta rimessi a nuovo, rinasce Campolongo Tutte le manifestazioni in programma nei prossimi quindici giorni Nuove rubriche Con don Marco Pozza scopriamo i giovani e il loro modo di essere Green style: Focus su ambiente ed ecologia Pag. 14 Pagine 6 e 9 pagina 6 Pag. 7 SPORT - INLINE Si pensa già alla prossima stagione Asiago in cerca di un allenatore Grafica Altopiano Pag. 8 Pagina Pag. 20 20 pag. 3 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 2 Il marmo dell’Altopiano: un settore in crisi ATTUALITA’ “Nel 1972 vi sono sull’Altipiano 57 cave in attività dove sono occupati circa 140 operai”, terminava con questi dati la relazione del dott. Raffaello Vergani, posta all’interno di un volume curato dall’Accademia Olimpica di Vicenza e datato 1994. Continuando nell’approfondimento sulle miniere a cielo aperto si leggeva: “Quattro quinti sono di marmo, le altre di materiali calcarei sciolti. Questi ultimi sono usati quasi esclusivamente in loco, mentre il marmo è commerciato in alta Italia, Austria e Germania. L’attività estrattiva si conferma così come una componente minoritaria ma duratura dell’economia dei Sette Comuni”. A 15 anni da quella pubblicazione, la realtà sembra essere di molto cambiata: ai tre “storici” tipi di marmo estratti nel territorio altopianese (rosso, rosa e bianco), il mercato oggi preferisce puntare su materiali provenienti dai pa- Quello che un tempo era un marmo venduto ed apprezzato anche fuori dei confini italici, si rivela oggi prodotto di nicchia. Le tendenze della moda e i bassi costi di produzione favoriscono l’importazione esi dell’est, con Egitto, Grecia e Turchia ben piazzati nella classifica di vendita. “L a competitività dell’importazione è data dalla bontà del prodotto a cui si affianca un prezzo molto concorrenziale – afferma il geometra Roberto Costa – tra le tante motivazioni a cui imputare una diminuita richiesta del “rosso Asiago” mi duole evidenziare anche le errate metodologie dei cavatori locali, tra cui l’eccessiva produzione che ha sicuramente inflazionato il marmo locale”. Il geometra Costa è da considerarsi un tecnico del settore, ricopre infatti la carica di Condirettore presso la Scuola Edile “Andrea Palladio” di Vicenza, un ente paritetico provinciale che promuove, attua e coordina la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia con percorsi di formazione, qualificazione e aggior- namento nel settore costruzioni. “È anche vero – continua Costa – che la richiesta sottostà a dei cicli ripetitivi che durano 15/25 anni. Durante questo arco di tempo la domanda di acquisto si rivolge periodicamente al “rosso”, o al “rosa” e al “bianco”. Proprio il marmo “bianco” negli ultimi anni ha incontrato la richiesta dei clienti, così come attorno agli anni Sessanta imperava il “rosa”, oggi quasi dimenticato. Di sicuro il marmo dei nostri 1000 metri sta per diventare un prodotto di nicchia, soppiantato da quello estero. Rimedi a questo tracol- lo non ne vedo, forse puntare ad un artigianato di qualità è l’unica via. Presso la nostra scuola di formazione proponiamo come materia di studio la lavorazione manuale della pietra, ma ormai la realtà industriale è tale che il bocciardato eseguito con dispositivi meccanici non ha nulla da invidiare a quello realizzato dagli artigiani secondo tecniche antiche”. Un pessimismo propositivo, quello di Costa, che non si discosta dalle considerazioni di commercianti e cavatori, come nel caso della ditta Pizzato & Pozza, attiva sull’Altopiano con uffici a Conco e Bassano del Grappa. Da anni l’impresa si occupa di escavazione, trasporto e vendita di marmi. Dal reparto amministrativo si denuncia una flessione del fatturato che varia dal 50 al 70% rispetto ad un decennio fa; pure i costi di gestione influiscono non poco sul guadagno finale, e parte della colpa è dovuta agli alti canoni da versare ai Comuni su cui in- sistono le cave, quote stabilite quando estrarre il marmo era più remunerativo di oggi. Ottima iniziativa è stata quella adottata dalle segherie della Val Chiampo, riunitesi in associazione di categoria per pubblicizzare i propri prodotti. Vero è, comunque, che non promuovono il marmo locale, ma la lavorazione e taglio di bancali provenienti dall’estero. Da Pizzato & Pozza si conferma che attualmente è il marmo “bianco” a tirare il mercato, con ogni probabilità questo è dovuto ad architetti e costruttori edili che indirizzano i clienti verso soluzioni estetiche di edilizia tendenti al chiaro. Una alternativa all’impasse del momento può venire dal “verdello” che si estrae a Rubbio. Ma è difficile valutare che sarà una varietà calcarea a raddrizzare un settore in crisi, e a combattere una importazione che ha tra i suoi punti di forza lavorazione e manodopera a bassissimo costo. Giovanni Dalle Fusine Sapor d’acqua natìa “ Il sacco o il fuoco? Mica lo stesso” Sabato 18 luglio Ballo liscio con l’Orchestra GIANLUCA CASELLI Domenica 19 luglio Ballo liscio con l’Orchestra PAOLA E LORIS Venerdì 24 luglio Serata giovani con The G.P.L. LIVE Sabato 25 luglio Ballo liscio con l’Orchestra ENRICO MARCHIANTE Domenica 26 luglio Ballo liscio con l’Orchestra I VECCHI TEMPI Venerdì 31 luglio SERATA ALPINA (dalle ore 19)- seguirà spettacolo con il Gruppo Folkloristico EL CANFIN Sabato 1 agosto Ballo liscio con KATTY e l’Orchestra PIVA Domenica 2 agosto Ballo liscio con l’Orchestra CAVALIERI DEL LISCIO Tutte le serate sono ad ingresso libero Quintali di materiale, chilogrammi di prodotti o di semplice mercanzia perchè un sacco stia in piedi. Sacco pieno, sacco vuoto gridano ancor oggi in frotta i bambini festanti nella contrada di paese. Il fuoco invece è cosa diversa: una foresta intera, una stalla di montagna, una balla di fieno o un semplice foglio di carta basta una scintilla per divorarli. Piccolissima cosa la scintilla, ma della sua potenza rendono memoria le imprese dei Vigili del Fuoco. Il sacco si riempie, il fuoco s’accende. Il primo devi continuare a tenerlo in piedi, il secondo - una volta acceso - non l’arresti più. Il sacco non matura con gambe proprie, il fuoco avanza ritrovando la forza in se stesso. E rigenerandosi con fantasia. Il bambino gioca a fare il sacco: pieno o vuoto dipende da chi lo manovra. Un educatore che sia tale, oggi, sa che il futuro non sta nel riempire un sacco, bensì nell’accendere un fuoco. Prospettiva assai diversa perchè dalla scelta tra sacco e fuoco dipende il domani e la luminosità di coloro che educhiamo. Prendete un educatore che immagini il ragazzo come un sacco: farà di tutto - magari con la coscienza pure ordinata - per vedere questo sacco riempirsi, gonfiarsi, ingolfarsi. E poi ne sigillerà l’entrata per non perdere il contenuto: stringendo il laccio a piacimento. Poesie a memoria, vizi capitali e precetti cristiani riscritti centotredici volte, nozioni di morale, promemoria di vestia- rio, catechesi ordinaria. E poi le tabelline, il galateo, il vestiario, le raccomandazioni, i sermoni, l’astenersi dal creare novità, il diktat della ripetizione. E, al sorgere di ogni primo mattino, interrogazioni, quesiti e investigazioni per vedere se il materiale appreso è ben sistemato nella memoria. Duro l’avvenire di quel maestro che vede nell’alunno un sacco da riempire: la frustrazione presto s’impossesserà del suo animo nel vedere che le nozioni apprese non hanno accesso nulla nell’immaginazione. Se non il proposito d’abbandonarle appena terminata la maturità. O fatta la Cresima. Perchè tra sacco pieno e sacco vuoto la differenza e minima: sempre passivo rimane il sacco. E a riempirlo - svuotarlo farlo marcire ci pensano sempre e solo gli altri. Storia densa d’intrigo, invece, quella dell’educatore che immagina d’avere a che fare col fuoco. La sua fatica non sarà quella di far apprendere e conoscere tutto il sapere umano, tutta la teologia e l’aritmetica, la biologia, la zoologia e la enigmistica, la botanica, la letteratura e la galanteria. La sua fatica tiene lineamenti di tutt’altro spessore. Sarà compito suo quello di liberare e lanciare quelle pochissime parole che - scagliate come un dardo infuocato nel cuore dell’alunno - lo accedano e ne inizino la fiammata. La sua missione finisce lì, nell’attimo in cui una parola s’inabissa nella sua immaginazione fino a sciogliere tutta la complessità del suo animo. E mostrar- ne la divina semplicità di cui è composto. Il sacco contiene ma anche trattiene. Il fuoco brucia, libera e riscalda. Non per nulla l’altissima teologia convoca il fuoco per parlare dello Spirito e della sua creativa fantasia. Chissà perchè - dopo annate di risultati frustranti e mastodontici - ancor oggi chi tiene la corda dell’educazione s’ostina ad entrare in classe o in oratorio con la cartella ingiallita sotto il braccio e la lezione già pronta. Evitando con ogni accuratezza d’incrociare lo sguardo dell’alunno che sente il fuoco nel cuore ma nel registro vede i lineamenti del sacco. Basterebbe saper giocare a scacchi per dichiarare fallita una certa fetta dell’educazione: e offrirle la pensione nonostante l’innalzamento dell’età pensionabile. Sta nelle istruzioni per l’uso del gioco degli scacchi che nessun giocatore può muovere le pedine dell’avversario a proprio piacimento. Ma solamente spingere l’avversario a spostarle muovendo con astuta furbizia le proprie. Nasce lì la considerazione e il rispetto riservato al grande giocatore. Perchè il contrario della meraviglia non è la bruttezza. Ma l’inutilità. Don Marco Pozza 8 l’Altopiano Sabato11 luglio 2009 www.giornalealtopiano.it 3 Lista per Asiago - Atto secondo Andrea Gios ai cittadini: “Grazie per aver posto Asiago e la nostra Terra, al centro delle vostre scelte” Una palpabile atmosfera di ottimismo, ha permeato la presentazione ufficiale della squadra del Sindaco Gios al suo secondo mandato. Sabato 27 giugno alle 17, molti i cittadini che han voluto essere presenti ad un evento così importante per la vita pubblica. Dopo il richiamo delle campane del municipio e il consueto tocco alla campana per la seduta, con tanto di guardie in tenuta d’epoca, il Giuramento del Sindaco, all’ordine del giorno assieme all’esame sull’eleggibilità e la compatibilità degli eletti e alla nomina dei componenti la Giunta e l’elezione della commissione elettorale. Si sono succeduti il discorso di apertura del Sindaco, i commenti della minoranza e del vice-Sindaco Roberto Rigoni. In chiusura, il saluto dei neo-eletti della “conca”, Pino Rossi e Valentino Frigo: segnale positivo, quasi un omaggio che i primi cittadini dei comuni limitrofi han voluto rendere al rappresentante del capoluogo. Anche nei discorsi della minoranza, una nota e un tono nuovi: la disponibilità al sostegno e al dialogo espressi con pacatezza e nell’obiettivo del bene comune, atteggiamento che chi vota, comunque la pensi, si aspetta da chi lo rappresenta a tutti i livelli. La consapevolezza che “l’unione fa la forza”, superando le Il gruppo di minoranza in consiglio contrapposizioni, le personali posizioni e i campanilismi, in momenti di crisi nazionale ed internazionale, valgon ora più che mai e tutti auspicano che non sian parole di circostanza, sterili e prive di significato: non è più tempo e la maturata scelta della cittadinanza ne è la prova. Piccole le correzioni di rotta apportate: Guido Carli lascia l’Assessorato in cui si era distinto con onore, quello dello Sport, nelle mani del più giovane Franco Sella e succede nell’eredità...del Patrimonio, a Gianni Rigoni Stern. Tutti gli altri al loro posto e ad Andrea Gios, nuovamente, l’Assessorato all’Urbanistica. Ecco le sue commosse parole: “I propositi di 5 anni fa, di cambiare e innovare quel sistema di sviluppo, che non garantiva un futuro adeguato ai nostri figli, sono più saldi che mai. La nostra millenaria storia di democrazia partecipata, i sacrifici dei nostri avi per vivere quassù e dei nostri padri a cavallo della Gran- de guerra, sono i valori che ci hanno spinto fin qui e saranno il faro che ci guiderà per i prossimi 5 anni. Molte le sfide che ci aspettano e che orgogliosi della fiducia che ci avete nuovamente concesso, porteremo avanti. Perciò voglio ringraziarVi pubblicamente: grazie per aver posto Asiago e la nostra Terra, al centro delle Vostre scelte. Grazie per aver scelto insieme a noi, di investire per il futuro comune, guardando avanti, bypassando le questioni quotidiane e le esigenze contingenti. Le future generazioni sono e devono essere l’obiettivo primario di ogni scelta politica, sociale ed economica, ancor più in tempi di grave recessione, che evidenziano le criticità del nostro sistema, la fragilità dettata da un’economia troppo a lungo basata sulla speculazione momentanea, che ha offerto beni non servizi, invece di una seria programmazione di investimenti. Dobbiamo porre fine ad ambizioni individuali ed in- teressi personali e riflettere sulla nostra storia, sulla forte identità che ci ha contraddistinto, sull’attaccamento alla nostra terra. Questi i valori da riscoprire e mettere in campo insieme, cittadini comuni, associazioni, amministratori, senza distinzione alcuna: questa terra è di tutti noi.” In sintesi, l’intervento dell’Assessore Roberto Rigoni: “Un augurio di buon lavoro, a Sindaco e colleghi, e un grazie alla nostra popolazione, per la riconfermata fiducia. Avverto personalmente una profonda gratitudine per l’esito elettorale ed il mio personale. La fiducia concessa, impone a ricercare il confronto e il dialogo anche con l’opposizione, in qualità di servitori della Comunità. Intendo mantenere il metodo di amministrare tenuto nella Consulta per il Turismo e la Cultura e ringrazio tutti coloro che hanno operato all’interno di questo organismo. Auspico l’attivazione a breve, della Consulta dei Giovani, sede ideale per il confronto con le giovani generazioni, affinchè si avvicinino e partecipino fattivamente alla cosa pubblica. Intendo dare continuità a quanto già avviato nel precedente mandato, riqualificando l’offerta turistica in collaborazione con tutti gli altri comuni, per contrastare la spietata concorrenza, sarà ancora uno dei principali obiettivi da perseguire. Intendo infine, dare maggior ascolto alle istanze dei cittadini. Sarà una delle vie da percorrere, per renderli più partecipativi: tutti insieme, nell’interesse del nostro territorio”. Infine, le parole della minoranza:”...Nostro obiettivo è stato e resta, il dare voce ai cittadini; il difendere l’Ospedale; il sostenere anziani e giovani, favorendo la loro permanenza quassù; il tutelare il territorio e l’ambiente, il promuovere il turismo...” Il tutto in modo pacato, propositivo: se chiudevi gli occhi, sembrava che gli interlocutori stessero tutti dalla stessa parte. Altro buon segnale. La disponibilità espressa dalla minoranza, al dialogo e al confronto e l’apertura fatta dai due sindaci dei maggiori comuni dell’Altopiano, sono state sottolineate come note innovative e in inversione di tendenza, anche da Giancarlo Bortoli, Presidente della Comunità Montana, nel Consiglio Comunale assieme ad Augusto Brugnaro, Andrea Benetti, Maurizio Rossetto, Santo Rossi. Beppa Rigoni Scit Diego Rigoni: “Ho avuto una grande soddisfazione personale, tanto più che non ho fatto alcuna campagna elettorale, ma mi sono affidato al fatto che il mio ruolo mi ha fatto stare di continuo in mezzo ai miei concittadini e toccare con mano le problematiche comuni. Grazie al grande sostegno avuto da chi opera in questo ambito e forte dell’esperienza acquisita, sono pronto ad affrontare questo mandato, nella consapevolezza che quelli che ci attendono sono tempi molto difficili, che avranno maggior ricaduta proprio sulle fasce più deboli della cittadinanza, ma faremo del nostro meglio!” Giampaolo Rigoni: “La riconferma nell’Assessorato, assieme a Polizia locale e Protezione civile, mi ha onorato. Spesso questo settore è nel mirino, poiché non sempre per i cittadino è facile sopportare i disagi dovuti ai tempi tecnici da rispettare e alle condizioni contingenti, come un eccesso di precipitazioni. Non vanno però dimenticati i grandi lavori in attesa da tempo, come la Casa di riposo, il Millepini, il Museo dell’acqua, oltre alle molte altre opere che l’Assessorato ha seguito e continuerà a seguire in questo mandato”. Guido Carli: “Cambiare rotta e assumere l’incarico al Patrimonio, mi ha fortemente motivato. Lo”Sport” contiene anche un aspetto ludico, di incontri, eventi; qui si trattano, numeri, introiti, conti, un ambito che mi è familiare, data la mia precedente esperienza professionale. Conosco bene il nostro territorio, non solo perché sono un appassionato, ma anche per il ruolo di Presidente del Comprensorio Alpino di Caccia AsiagoRoana-Rotzo. Ho preso questo incarico quasi come una sfida e mi ci dedicherò a tempo pieno, con la consueta dedizione”. Franco Sella: “L’incarico di Assessore allo Sport è stato per me fonte di grande soddisfazione. Conosco bene il mondo sportivo, di cui ho fatto parte per anni a livello agonistico. In cima alle mie priorità sarà avvicinare quanto più possibile i giovani a questo un ambito, un mondo sano, dove è possibile concentrare le proprie capacità e scaricare le energie, divertirsi, stare insieme e perché no, mettere le basi per un futuro.” Ivan Baù: “L’esser stato richiamato a ricoprire l’incarico di Assessore al Bilancio, è stata la conferma che la priorità da me data al criterio di non gravare sulla popolazione, all’insegna di una sostenibilità della crescita, è stato ben recepito ed accolto. Ho intenzione, in questo mandato, di occuparmi con ancora maggior solerzia di energie alternative e risparmio energetico, con l’obiettivo di “inquinare il meno possibile”, aspetto per troppo tempo trascurato anche nel nostro territorio, che è e rimane uno dei polmoni d’Italia”. 8 Sabato11 luglio 2009 ASIAGO Manca solo una settimana: domenica prossima, 19 luglio, si aprirà il sipario sulla 39ª edizione del Premio internazionale Asiago d’arte filatelica. La medaglia offerta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano suggellerà la consegna dei premi al più bel francobollo del mondo ed agli altri che la giuria ha selezionato fra le emissioni di tutto il mondo. La regola, infatti, immutata da 39 anni, è molto semplice ma ancor più efficace: un mese prima del premio una qualificatissima giuria si riunisce e, in segreto, sceglie fra le migliaia di francobolli emessi nel mondo Il nell’anno solare precedente. Le autorità emittenti sono circa 200, quindi i giurati hanno il loro bel daffare, anche se le rigorose norme d’accettazione (solo soggetti originali, non fotografie o riproduzioni) permettono una prima scrematura. Dopo qualche giorno l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 4 Il premio Asiago d’arte filatelica decreta il re dei francobolli Appuntamento per la 39° edizione della manifestazione domenica 19 luglio nel municipio asiaghese d’intenso lavoro, la giuria emette il proprio verdetto, e a questo punto inizia il lavorìo diplomatico: le amministrazioni vincitrici vengono avvertite, e possono decidere di venire a ritirare di persona l’ambito trofeo, oppure di chiedere alle proprie rappresentanze diplomatiche in Italia di rappresentarle. In un modo o nell’altro, qualificati esponenti degli Stati vincitori non mancano mai: sarà forse anche per l’aria ed il clima dell’altopiano, ben noti nel mondo? vincitore dell’edizione 2008 Negli anni passati si sono infatti visti ad Asiago direttori di amministrazioni postali, ministri delle Poste, ambasciatori, addetti culturali, consoli: il richiamo di queste terre e la fama internazionale del premio sono sempre un luccicante richiamo. Non mancherà naturalmente la giuria al completo: il notissimo giornalista Gian Antonio Stella, nuova entrata al posto dello scomparso Mario Rigoni Stern; Lorenzo Pellizzari, già presidente dell’Accademia olimpica vicentina; Ermanno Olmi, che vive ad Asiago; il grafico pubblicitario specializzato in francobolli Franco Filanci, e Maurizio Stella, presidente Circolo filatelico “Sette Comuni” ed organizzatore del premio. La cerimonia di consegna dei premi, aperta al pubbli- co, si terrà nella Sala dei Quadri del municipio di Asiago domenica 19 luglio alle ore 11. E non sarà da meno il contorno filatelico: per chi infatti vuole vedere belle collezioni, o semplicemente acquistare le novità d’Italia e San Marino, e magari farsele annullare dai bolli speciali figurati che le amministrazioni hanno preparato per l’occasione, l’appuntamento è alla mostra che quello stesso giorno si apre nella sala della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, per chiudere i battenti una settimana dopo. BCS Gios interpella la Provincia di Trento per cercare una nuova partnership L’aeroporto guarda al Trentino I comuni iniziano a ripianare i debiti ma la strada sembra essere in salita L’aeroporto di Asiago inizia a colmare i debiti. È stato infatti votato nell’ultimo consiglio comunale di Asiago il primo ripianamento sulla prima assemblea, quella del 16 gennaio 2008. I comuni di Asiago, Gallio e Roana hanno erogato 49 mila euro saldando di fatto quella parte di quota. Il problema sarà ora la quota successiva che «ammonta a circa 300 mila euro – spiega il sindaco di Asiago Andrea Gios. La proposta che proporrò sarà quella che la comunità locale possa assumersi i debiti esistenti, qualora gli altri soci non credano più nell’aeroporto di Asiago, a condizione che la Provincia di Vicenza si assuma i debiti fino a quando è rimasta dentro. Se questa linea passa abbiamo speranze per il futuro altrimenti la somma del debito ammontante sarà insostenibile per gli altri soci». Cause legali in vista? Forse, nessuno si sbilancia. «Una cosa è certa - continua Gios – se la Provincia non dovesse farsi carico dei debiti pregressi i comuni altopianesi non potranno mai sobbarcarsi 200 mila euro di debiti». Voci di corridoio parlano di una volontà della Provincia di chiudere l’aeroporto di Asiago per rivalutare quello di Thiene. «Ci sono delle prospettive interessanti – continua Gios – tra cui un progetto con la federazione italiana volo a vela, ma se perdiamo il treno adesso allora saremo costretti a mettere la parola fine alla questione aeroporto». L’idea che aveva l’ex presidente Mantovani di trovare fondi privati è fattibile? «Fondi privati si trovano solo con i bilanci a pareggio – conclude Gios – allo stato attuale delle cose è molto difficile. Per il momento abbiamo deciso di ridurre i costi per pareggiare il bilancio. E cosa ancora più importante abbiamo preso contatti con la provincia di Trento per sentire se possono essere interessati ad una partnership». C’è anche chi, come Lorenzo Allegrini che per anni ha gestito l’aeroporto, fino al 1992, vede un futuro nero. «Da novembre dello scorso anno l’aeroporto è stato aperto solo quattro volte – spiega Allegrini – praticamente più in basso di così c’è solo la chiusura. Stiamo inoltre perdendo l’occasione d’oro della federazione nazionale del volo a vela che vorrebbe portare il centro federale del volo a vela ad Asiago. Sono stati dirottati fondi destinati alla realizzazione della palazzina della torre di controllo per la parte corrente, per la gestione in sostanza, cosa che non si sarebbe potuta fare. Il problema è che le società di gestione succedute dal 1998 in poi si sono sempre prefissate uno scopo commerciale per l’aeroporto, puntando sui voli di linea per intenderci, operando così finanziamenti sbagliati. La vocazione dell’aeroporto di Asiago deve assolutamente restare volovelistica». Luigi Frigo Bettinado L’allarme del Cai contro il vandalismo Da anni il Cai s’incarica di mantenere volontariamente in ordine 31 sentieri sull’Altopiano. Questo lavoro, svolto gratuitamente, consente alle famiglie, agli escursionisti e ai villeggianti di apprezzare le bellezze del nostro territorio e di percorrere in sicurezza, senza il rischio di perdersi, i vari itinerari che si snodano sulle nostre montagne. Crediamo che questo sia un grande aiuto per tutti i turisti estivi che vengono a cercare nei nostri comuni aria buona, verde e serenità. Riusciranno a capirlo anche i vandali che hanno sfogato tutta la loro rabbia sul palo posto nei pressi del “Buso Ston Haus” del sentiero 803 del Monte Erio? Questo è solo un esempio; altri scempi abbiamo subito negli anni che, sommati ai numerosissimi danni causati da inverni come quello appena trascorso, rendono il tutto pesante, vista la scarsità di risorse economiche e considerato che il lavoro è di volontari pronti, con spirito di servizio, a donare parte del loro tempo a questa causa. Il nostro sogno è quello di muoverci su sentieri perfettamente segnati e ben tenuti, con una segnaletica esauriente con quote e tempi di percorrenza; questo al fine di rendere più semplice e sicura la percorrenza dei nostri sentieri. Questo sistema è omologato per tutti i sentieri Cai e vuole, con le frecce di partenza, essere anche uno straordinario invito alla montagna in modo sicuro; così facendo, oltretutto, si concentra la presenza umana in determinate zone, preservando e rispettando in tal modo la flora e la fauna. D’altro canto non c’è da farsi troppe illusioni: vandali e stupidi non mancano! Certo noi non ci scoraggiamo: se i cartelli verranno rimossi noi li rimetteremo e continueremo a fare il possibile per dare un buon servizio; anzi, invitiamo tutti coloro che amano la natura a vigilare e segnalare eventuali vandali o vandalismi, ben coscienti che la crescita culturale e la maturazione di una certa sensibilità a volte richiedono anni o decenni. Siamo orgogliosi del lavoro volontario che facciamo, con la convinzione che una buona rete di sentieri sia un patrimonio per tutta la nostra collettività e costituisca un valore aggiunto al nostro magnifico territorio, e ci auguriamo che questo sia compreso e condiviso da quanta più gente possibile. Franco Pivotto Presidente Cai Asiago Altopiano 7 Comuni 8 l’Altopiano Sabato11 luglio 2009 www.giornalealtopiano.it 5 In discoteca si va col bus navetta ATTUALITA’ Un servizio di “Bus Navetta” completamente gratuito nei sabato sera di luglio e agosto che collegherà sino a tarda notte discoteche, bar e locali pubblici della conca altopianese, tra Gallio, Asiago e Roana. L’iniziativa è partita sabato 4 luglio, sembra con un buon risultato. Tra gli scopi principali quello di limitare il rischio di incidenti stradali nella notte tra sabato e domenica e il ritiro di patenti per guida in stato d’ebbrezza. L’idea è stata lanciata da Pino Rossi, da poche settimane eletto sindaco di Gallio. Con il coinvolgimento, oltre che del comune galliese, anche di quelli di Asiago e Roana, e in accordo con le forze dell’ordine operanti sul territorio, il servizio è rivolto soprattutto ai giovani, ma in realtà accessibile a tutti, per il trasporto serale nei vari punti di maggior ritrovo dislocati nei tre comuni altopianesi. Proprio la collocazione estiva, quindi in un E’ partito, in via sperimentale, il servizio di trasporto che funzionerà nei sabato sera di luglio e agosto. Obiettivo: dare sicurezza e opportunità ai giovani e un po’ più di tranquillità alle famiglie La conferenza stampa di presentazione del progetto. Da sinistra: Massimo Sambugaro, Diego Rigoni, Pino Rossi, Elvio Schivo e Patrizia Lunardi periodo di maggior afflusso turistico, consentirà anche il possibile trasferimento, sempre in orario serale, di turisti e residenti dai vari centri, ad esempio da Gallio ad Asiago. Per l’iniziativa è stato anche allestito un numero verde - si tratta del 348.2481424, che fa riferimento alla Bonomo Bus, l’azienda altopianese che gestirà il servizio di trasporto dove sarà possibile chiedere informazioni, riguardanti soprattutto orari e punti di passaggio. L’organizzazione del servizio, curata nei dettagli dal consigliere di maggioranza a Gallio Massimo Sambugaro, è stata resa possibile con il sostegno finanziario dei locali dove sono previste le fermate del Bus Navetta: quattro nel comune di Gallio (Discoteca Macrillo, Bar Concordia, Bar Gulliver e Baita Pakstall); do- dici nel comune di Asiago (Bowling Rendola, Caffè Roma/La Taverna, Bar Sport, Bar Corso, Bar Vittoria, Vino e Dintorni, Le Petit Bistrot, Birreria Maddarello, Khellar/ Casa Rossa e Discoteca Snoopy); una nel comune di Roana (Discoteca Due Mori a Camporovere). Il punto di partenza e di arrivo è previsto davanti al Municipio di Gallio, con prima corsa alle ore 21, mentre l’ultima avverrà alle 3.45 dalla discoteca Snoopy e successivo passaggio a Gallio ed Asiago. Tutti i locali saranno toccati mediante corse continue con un tragitto circolare che, come detto partendo dal centro di Gallio, toccherà i vari locali, facendo un giro circolare, in senso anti-orario rispetto al territorio dei Sette Comuni. “Il servizio è partito in via sperimentale – sottolinea il sindaco di Gallio Pino Rossi – ed un primo segno di fattiva collaborazione tra i tre principali comuni della conca altopianese, un mattoncino se vogliamo, ma che costituisce un buon punto di partenza. Positiva la collaborazione che per questo progetto si è creata tra esercenti”. “Lo sforzo che già abbiamo fatto in passato – dice l’assessore al sociale di Asiago Die- go Rigoni – è quello di andare incontro alle esigenze dei giovani, e lavorare per dare loro la consapevolezza che ci si può divertire senza sballare o ubriacarsi”. “Condivido questo progetto come fase sperimentale – dice l’assessore al sociale di Roana Elvio Schivo – ma sarà sicuramente dal perfezionare e renderlo più completo coinvolgendo anche tutte le frazioni del comune di Roana che ora restano scoperte dal servizio e anche il comune di Rotzo. Dobbiamo stare attenti al pericolo che venga preso come licenza di bere e di ubriacarsi visto che poi c’è qualcun altro che ti riaccompagna a casa e in questo si conta molto sulla collaborazione degli esercenti dei locali perché sono loro ad avere i ragazzi sott’occhio”. Stefania Longhini Tornano in piazza i gazebo per Marchio di qualità per appartamenti si distingue l’Asiago Immobiliare conoscere e prevenire il diabete Su 58 segnalazioni, solo 4 rientrano nella categoria deluxe Garantire ai turisti che prendono in affitto appartamenti una certa tutela e indurre i proprietari a migliorare sempre di più la loro offerta. E’ questo il fine del Marchio di qualità per appartamenti di vacanza che viene assegnato da Promo Veneto in collaborazione con il consorzio Vicenza è e l’Ufficio Iat di Asiago. L’iniziativa era stata avviata nel 2006, prima nel suo genere in Italia, ripetuta poi nel 2007, sospesa nel 2008 ed è stata ripresa quest’anno. Su 58 appartamenti dislocati nei comuni di Asiago, Roana e Gallio, per i quali i proprietari (immobiliari e privati) hanno fatto esplicita richiesta di valutazione presso lo Iat, 26 non hanno ricevuto il marchio. Gli altri sono stati classificati su tre livelli di qualità: standard (21), comfort (7) e deluxe (4), individuati in base a precise procedure, norme e parametri. Gli appartamenti migliori, che hanno ottenuto il marchio deluxe, tutti di proprietà dell’Immobiliare Asiago, si presentano molto curati anche nei minimi particolari, hanno in genere due bagni, sono dotati di vari comfort come lavastoviglie, forno a micronde, videocitofono, dispongono di un box auto e sono posizionati in zona centrale di Asiago. Uno sguardo, sia esterno che interno, agli appartamenti che non hanno invece ottenuto il marchio induce ad una seria riflessione sullo spirito di accoglienza diffuso in Altopiano e su quanto si debba ancora crescere e migliorarsi per poter ambire ad un turismo di qualità. In molti degli appartamenti visitati dall’apposita commissione si trovano mobilia vecchia anche di quarant’anni fa, strutture trascurate, muffa e sporco, pentole e stoviglie ormai da buttare, molti oggetti o arredi che sono stati scartati dai proprietari e ritenuti comunque idonei per gli appartamenti da affittare stagionalmente, un’incuria generale. “Non a caso – dicono i commissari di Promoveneto – sono appartamenti che rimangono da tempo sfitti proprio perché obsoleti, per nulla accoglienti ed invitanti. Ai proprietari vengono in questi casi consigliate tutte le migliorie e gli investimenti da fare per raggiungere un livello qualitativo ammissibile”. “Oggi il turista pretende di trovarsi bene come a casa propria, anzi di più, è, nel rapporto qualitàprezzo, non si accontenta più, pretende – sottolinea Vladimiro Riva, presidente del Consorzio Vicenza è - Questo marchio di qualità diventa dunque per le agenzie dell’Altopiano che curano gli affitti un importante strumento di marketing”. Per premiare gli appartamenti che hanno ottenuto il marchio verrà organizzata prossimamente un’apposita cerimonia che si terrà nel municipio di Asiago. Stefania Longhini E con questo fanno quattro! Dopo l’<esordio> incoraggiante e positivo del 2006, é diventato ormai un tradizionale appuntamento dell’estate altopianese quello con l ’Associazione Diabetici di Bassano del Grappa che torna per riaffermare e rafforzare la necessità di una massiccia campagna di prevenzione del diabete. Domenica 19 luglio, dalle ore 9 alle ore 13, nella piazzetta antistante la Chiesa di S. Rocco di via IV Novembre ad Asiago, ci si potrà sottoporre al controllo del tutto gratuito della glicemia e della pressione arteriosa (rigorosamente effettuato da personale medico, con l’ausilio dei paramedici del centro diabetico), messo in atto in collaborazione con la Croce Rossa; verrà altresì distribuito materiale informativo. Ma quest’anno si raddoppia; non ci sarà infatti il solo appuntamento asiaghese ma domenica 2 agosto il gazebo dell’Associazione saranno anche in p i a z z a S . R o c c o a d Enego, dalle ore 9 alle 13, con le medesime modalità e finalità. Chi volesse comunque avere maggior informazioni può rivolgersi alla sede dell’Associazione, che ha sede presso l’Ospedale Civile di Bassano (in via dei Lotti 40), dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11.30, nonché il primo sabato del mese con lo stesso orario, oppure telefonare al numero 0424/888680. 8 Sabato11 luglio 2009 Un vecchio e un bambino per mano sui monti Pagina a cura di Claudio Savelli Quali sono i più bei ricordi che conservi di tuo nonno? Uno dei miei più bei ricordi è una passeggiata a Cima 12 con il nonno. Avevo 8 anni ed ascoltavo con meraviglia le cose che mi raccontava. Se vedeva degli escrementi o delle tracce mi diceva di quali animali erano e che cosa avevano mangiato, le loro abitudini e le loro primavere. Raggiunta la cima, mi raccontò le vicende della croce italiana e di quella austriaca. A un certo momento, quasi d’incanto, incominciò a bristnare e nel suo viso vidi gli occhi colmi di gioia. Nel ritorno, guardandolo, mi venne da ridere perché aveva i baffi e la barba ghiacciati. Questa immagine di mio nonno sereno e soddisfatto non la dimenticherò mai. Spesso collego l’immagine del vecio con la neve. Un giorno, prima di malga Pozze, incontrammo un cervo con il dorso e il palco ricoperti di neve; il nonno era così emozionato che mi parve un tutt’uno con la natura. Entrammo nella malga dove il malgaro ci accolse calorosamente. Gli l’Altopiano Roberto Rigoni Stern, 32 anni, nipote del grande scrittore Mario Rigoni Stern, ci racconta i suoi ricordi legati al nonno e alcune sue avventure vissute con lui nel corso delle passeggiate che spesso facevano insieme. Ci racconta il profondo legame dello scrittore con la natura e il rapporto di simbiosi con la stessa che egli ha saputo trasmettergli chiese notizie sul formaggio, sul latte, sul pascolo, sul passaggio delle bestie, e vedendo che ero stanco, con una ciotola raccolse dalla caldiera un po’ di scoro fumante e me lo diede da bere. Questo mi diede l’energia giusta per partire verso casa dove la nonna, come di consueto, ci preparava la pastasciutta con la cincina. Prima di entrare in casa ci levavamo gli scarponi, e come ogni volta mi raccomandava di ingrassarli bene con il grasso di marmotta anche nelle cuciture, perché “xè da la che vien dentro el moio”. Qual è stata la prima volta che anche tu ti sei sentito in simbiosi con l’ambiente che ti circondava? “Avevo 12 anni. Mi aveva portato a fare la prima ferrata sui Castelloni di San Marco. Là mi sono reso conto che il nonno possedeva una sicurezza nel procedere non comune. Mi trasmetteva una sensazione di sicurezza e allo stesso tempo di serenità. Quando camminava- mo insieme per boschi e per prati utilizzava il suo bastone solo per spostare rami o ciuffi d’erba, quasi non volesse fare loro del male. Ci capitava spesso di portarci la colazione al sacco… tutti gli avanzi di cibo erano accantonati religiosamente perché diceva che erano un buon pasto per gli animali. Anche a casa accantonava la buccia delle mele o le croste di formaggio per gli uccelli e gli scoiattoli. Aveva una attenzione così profonda per www.giornalealtopiano.it l’ambiente che non trascurava nessun dettaglio”. Che rapporto aveva con la caccia? “Gli piaceva cacciare, ma non per il piacere di uccidere. Cacciare per lui rappresentava la possibilità di raccogliere la famiglia intorno ad un tavolo, di dialogare e far conoscere i frutti della nostra terra, ma sempre con il rispetto che si riserva a ciò che si ama. Coltivava l’orto e adorava il misto di funghi”. Hai qualche aneddoto divertente che ti è rimasto caro e ti va di raccontarci ? “Quando ero piccolo mi regalò un cappello di volpe da esploratore. La pelle di questa volpe era legata ad una storia molto buffa, ma allo stesso tempo molto particolare. Dietro casa sua, verso Val Giardini, viveva il pastore di nome Matio Parlio. Matio odiava quella volpe perché faceva razzia delle sue galline. Per risolvere il problema e batter in furbizia la volpe, si nascose per diverse notti in una buca fatta nel letamaio, finchè una notte Mattio Parlio riuscì a catturarla e con la sua pelliccia fece il mio berretto.” Nonno Mario amava molto la fauna dell’Ortigara, ma che rapporto aveva con la flora? “Si ricordava dell’altopiano 6 senza piante per la guerra. Nel corso degli anni ha visto il nostro territorio ripopolarsi di faggi, larici, rododendri, stelle alpine e di cervi, camosci, galli cedroni. Era un profondo conoscitore di botanica e delle erbe medicinali dell’altopiano e, approfondendo le sue esperienze con tanto studio sui libri, ricevette l’onore della laurea honoris causa in botanica dall’Università di Padova. Non c’era fiore, arbusto e piante di cui mio nonno non conoscesse nome e caratteristiche”. Nota dell’autore:Questa intervista è stata redatta al baito Trentin, nella Val Compari, davanti ad un buon bicchiere di vino e ad un fuoco scoppiettante. Raggiungendo il rifugio con lo scopo di parlare dell’amore per la natura che caratterizzava Mario Rigoni Stern, siamo stati accolti da un imponente cervo, quasi a darci il benvenuto. Raramente e con difficoltà, con i suoi familiari, lo scrittore parlava della guerra. Per lui era stata una esperienza buia e dolorosa. Ha sempre preferito parlare di amore per la nostra terra, del calore dell’amicizia e della famiglia, sensazioni capaci di riscaldare più del fuoco acceso davanti a noi. Ecologia e ambiente: l’Italia in Europa è il paese degli “zeru tituli” Francia: 14 eurodeputati ambientalisti; Germania: 14 eurodeputati ambientalisti; persino in Grecia è stato eletto un deputato da uno schieramento politico ecologista. In Italia nemmeno 1, perchè? E dire che tra terremoto in Abruzzo, trombe d’aria e grandinate in Veneto e Lombardia, spiagge che scompaiono fuori stagione in Liguria, la nostra concittadina, Natura, ci ha dato segnali evidenti di esistere perlomeno e di essere un po’ offesa per non essere mai presa in considerazione. E’ un risultato doppiamente stravagante: la tecnologia per costruire edifici ecosostenibili e a basso impatto energetico esiste ampiamente sul mercato a prezzi ormai simili a quello dei più comuni materiali utilizzati nell’edilizia. Mi viene da pensare che forse ingegneri, geometri, carpentieri ed architetti siano obbligati ad essere più impegnati a seguire il filo procedurale delle loro attività, piuttosto che prendersi il tempo (=denaro) per potersi dedicare all’aggiornamento professionale e, con un mercato così difficile, sia complicato rischiare con coraggio nuove tecnologie. Questo vale, credo, anche nei rami istituzionali del nostro convivere sociale, dove si cerca prima di tutto di capire come seguire il filo burocratico delle cose, piuttosto di innovare o rischiare qualcosa di nuovo. Comunque, torniamo al nocciolo! Francia 14 - Italia 0; Necessario che la salvaguardia ambientale diventi un progetto comune a tutte le forze politiche Germania 14 - Italia 0; Grecia 1- Italia 0. Ultimi del girone. 0 gol fatti; 29 gol subiti... il più classico degli “zeru tituli”. Siamo un Paese quindi a cui l’ambiente non interessa? Non credo. Gli Italiani amano le loro montagne, i loro mari e le loro città stracolme di storia e cultura. Sarà allora qualcosa d’altro ? Penso di si. Penso sia la non attitudine italica alla politica. Il resto d’Europa ci considera abbastanza incolti per quel che riguarda il senso della politica, ma mi risulta difficile essere d’accordo, perlomeno per il numero di testimonianze storiche sulla paternità della filosofia politica, attingendo fino alle polis greche, come Atene, Sparta, Tebe, Siracusa, Segesta, Selinunte, Brindisi, Taranto, Capua, Neapolis.... ROMA. Insomma non credo che ci debbano insegnare cos’è la politica. E quindi perché il meccanismo non gira? Abbiamo la passione per la natura...abbiamo la politica per decidere istituzionalmente di perseguire progetti economici ed ambientali. Cosa manca? Cosa disturba ? Sarà una qualche passione…un’emozione che distoglie l’attenzione etica nei confronti della natura ...storia...cultura...politica ... l’ideologia! E’ l’ideologia politica che disturba...grandi ideologie del secolo scorso, ricche di vicende storiche e di esperienze sociali, ma forse non ag- giornate alla situazione reale contemporanea. In effetti non mi vedo Marx che fa la raccolta differenziata per poter sfruttare al meglio l’inceneritore tanto caro che produce l’energia per vedere la partita alla tele o Adam Smith preso nel decidere se prendere il cavallo targato pari o quello targato dispari in una di quelle giornate dove si fa fatica a respirare in città. Il nostro è quindi un paese dove il senso politico ideologico è ancora altissimo... siamo il paese europeo con la componente socialdemocratica/socialista/ comunista più forte... siamo anche quello con la componente fascistomoderata/fascista più forte ... il tutto condito da un forte partito regionalista al nord e con un gemello in gestazione al sud.... insomma le nostre dinamiche politiche sono così ideologiche e complicate che i dirigenti di ciascun movimento sono troppo impegnati a difendere i principi storici da non accorgersi che tra qualche anno quella storia avrà perso il colore per essere diventata omogeneamente grigio fumo. Unici guerrieri...i verdi. Nati apolitici, apartitici, aburocratici, ma semplicemente difensori della natura. Ma come fare a sopravvivere in un ambiente politico così ideologico e burocratico, istituzionale e procedurale...non c’è posto per la passione, per il rischio, per il coraggio. Bisogna sopravvivere, ma dove all’interno di questo infernale panorama politico? Dove si possono collocare 1.200.000 Italiani (il 2 %) che per il momento hanno deciso di votare come 16.000.000 di francesi (il 20 %)? A destra non c’è spazio..nemmeno per sogno, schiacciati tra ideologie aziendalistico-liberali e nazionaliste di destra... In centro? Il centro no. Non si tocca. E’ istituzionalmente cattolico.Acomplicare ulteriormente il nostro panorama politico è anche il fatto che siamo indubbiamente la nazione al centro della cristianità, volenti o nolenti. Rimane forse un po’ di spazio a sinistra....ma là dietro .. in fondo in fondo, ma diciamo non proprio in una posizione ben visibile all’interno del panorama politico. Là ben collocati nella periferia della politica, vicino a vetero-comunisti e nostalgici della rivoluzione operaia (con tutto il rispetto per il grande compito storico svolto). Tuttavia per le logiche di marketing che ormai condizionano inesorabilmente qualsiasi ambito della società prossimo all’economia, gli ambientalisti italiani sono per niente appetibili là nascosti, reggendo il braccio ad un comunismo classico ormai più storia che ragionevole innovazione socio-ambientale. Inevitabile quindi la goleada a nostro danno da parte dei nostri vicini, forse meno politicamente colti, ma sicuramente abbastanza pragmatici da capire che l’ecologia è a-ideologica. L’ecologia, l’ambiente non c’entra niente con l’ideologia. Un fascista, un comunista, un cattolico respirano la stessa aria, pagano le stesse bollette energetiche, mangiano gli stessi prodotti dell’agricoltura. La filosofia ecologica condivide alcuni principi di massima, tipo la salvaguardia delle risorse, lo sviluppo delle forme di vita, con la filosofia economica. Svelti in Germania a capire che il partner politico ideale dell’ecologia non sia più l’ideologia, ma l’economia..... Economia ecologica. Ecologia eco- nomica. Sembra quasi un nuovo mercato....da studiare per il marketing. Il distaccarsi da ideologie vetuste e il legarsi a ciò che è il più grosso problema sociale che tutti stiamo condividendo. La crisi, potrebbe essere la salvezza dell’economia stessa. In fondo creare utile è il fine di ogni iniziativa economica. Crearlo in un mercato a forte sviluppo tecnologico e normativo come quello della produzione di energia da fonti rinnovabili o di terziario in attività di salvaguardia ambientale potrebbero creare utile e rienergizzare questa economia stantia, creando nuovi posti di lavoro, nuovi microdistretti per la produzione di attrezzature, nuovi fondi d’investimento basati sui margini della vendita di energia prodotta senza l’utilizzo di petrolio, gas e carbone...sempre più cari e sempre più instabili. In Italia è necessario lasciare quella posizione defilata, pur condividendo alcuni temi sociali, e aprirsi trasversalmente su tutto il panorama politico. Da destra a sinistra.. anche se ecologicamente senza senso... l’ecologia non è ideologia. Dovrebbe diventare un progetto comune a tutte le forze politiche, marcatamente caratterizzato al limite dall’ideologia di ciascuna componente politica, ma vivo- attivo in qualsiasi ambiente politico, altrimenti continueremo a vedere dissipato il nostro Bel Paese a scapito di noi stessi. 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 7 Al Corbin si combatte contro le capre ROANA Come molte volte in passato, il forte di Treschè Conca, proprietà della famiglia di Silvano e Costanza Panozzo è stato invaso dai quadrupedi. Necessaria la chiusura per poterlo ripulire L’Hoga Zait finisce a tavola Per la giornata conclusiva della manifestazione, la Pro Roana propone gustosi piatti tipici Ha preso il via giovedì 9 luglio il Festival Cimbro Hoga Zait. Fino a domenica 19 luglio si alterneranno nelle varie frazioni del Comune serate del gusto, momenti con mercanti e suonatori, concerti folk, spettacoli teatrali, mostre, la storica attraversata della Val d’Assa, fiaccolate e tanto divertimento fra cultura e sensazione. P er la giornata di chiusura della bella e attesa manifestazione, giunta alla quarta edizione, presso il palatenda di Roana, a cura della locale Pro loco, alle 12,30 si potrà gustare un prelibato pranzo cimbro, “Mittartagh Gnokolear” ossia Mezzogiorno gnoccolaro, a base di gnocchi di patate in diverse varianti; alla sera, dalle 19, cena cimbra con due piatti tipici: il Piatto Erio (formaggio fuso, polenta, funghi) e il Piatto Gruppach (praio, musetto, crauti, polenta). La Pro Loco di Roana ricorda l’appuntamento di domenica 26 luglio con la Kinder Fest che inizierà alle 15; alle 18 sempre nell’ambito della festa dedicata ai bambini, ci sarà “Ti racconto una storia” con Paola Martello, mentre alle 19, sempre al palatenda, verranno serviti wustel e patatine fritte. Ci risiamo! Le capre sono tornate a invadere Forte Corbin. Tra i tanti visitatori attesi al manufatto storico di Treschè Conca per queste giornate estive, la famiglia Panozzo, proprietaria del sito, non aveva certo incluso la trentina di quadrupedi che si è ritrovata a dover scacciare nella mattinata di martedì 7 luglio. “Sono anni che combattiamo per risolvere questo problema, abbiamo interessato tutti, abbiamo bussato ad ogni porta e nessuno ci ha dato una mano. Non è possibile, noi gestiamo un museo, mica una stalla!” Costanza e Ilaria Panozzo, madre e figlia, sono esasperate. “Questa volta il forte rimarrà chiuso fino a che non si sarà trovata una soluzione definitiva a questo scempio”. Da molto tempo Il Fan Club di Enrico in festa Torna la Festa del Fan Club Enrico Fabris, un appuntamento aperto a tutti e diventato ormai tradizionale nel calendario degli eventi di Roana. Musica e sport ancora una volta insieme, per un semplice evento che negli anni ci ha dato modo di conoscere meglio non solo il campione roanese di pattinaggio velocità ma anche altri sportivi sia altopianesi che non. Quest’anno la serata al Palatenda di Roana, in calendario sabato 25 luglio, offrirà musica anni 70-80-90 con “I Re Mida” e la presenza degli olimpionici altopianesi del pattinaggio velocità. Sarà l’occasione per celebrare non solo Enrico che in tempi recenti ha portato in alto questa disciplina, ma anche per ricordare i meriti sportivi di altre persone che in passato si sono impegnate e fatte onore in questo sport. Saranno presenti: Mario Gios, 4 volte campione italiano , olimpionico nel 1960 a Squaw Valley (USA); Giancarlo Gloder, 2 volte campione italiano (1969-1973) che ha partecipato alle Olimpiadi di Grenoble nel 1968 e Sapporo nel 1972; Floriano Martello , 2 volte campione italiano (1978-1979) e olimpionico nel 1976 ad Innsbruck; Loris Vellar pure olimpionico a Innsbruck nel 1976; Giorgio Paganin che ha partecipato nel 1984 ai giochi olimpici di Sarajevo; Maurizio Carnino, 3 volte campione italiano di short track (1995 – 2001), olimpionico a Lillehammer 1994, Nagano 1998, Salt Lake City 2002 e Torino 2006, oltre naturalmente a Enrico Fabris, 7 volte campione italiano (2003-2009), olimpionico a Salt Lake City nel 2002, a Torino 2006 con le tre fantastiche medaglie conquistate: il bronzo nei 5.000 e l’oro nei 1.500 e nell’inseguimento a squadre. Non mancherà il ricordo anche di un altro velocista asiaghese, Giovanni Paganin, olimpionico a Lake Placid (USA) nel 1980. Si respirerà ancora una volta la sana aria di emozioni olimpiche, anche in vista del prossimo appuntamento di Vancouver (Canada) dove le “Invernali” si svolgeranno dal 12 al 28 febbraio del 2010, e per assistere alle quali il Fan Club ha organizzato una trasferta per soci e simpatizzanti. Sabato 25 luglio al Palatenda di Roana sarà anche in funzione lo stand gastronomico con frittura di pesce e contorni vari. Silvana Bortoli Camporovere, i nuovi “custodi” di contrada Vescovi Un gruppo di bambini della contrada Vescovi e dintorni si sono messi al lavoro e, muniti di guanti, zappe, badili e scope, stimolati ed aiutati da qualche adulto amante dell’ordine e della pulizia, si sono dati da fare per ripulire piazzale e stradine invase dalle erbacce. Le ortiche ormai avevano proliferato a tal punto da essere pericolose anche per i bambini stessi, che giocano in contrada, e per i passanti. Questa zona periferica del Comune di Roana sembra essere “terra di nessuno”: un tempo veniva ripulita da addetti comunali e oggi, forse perché fuorimano, è dimenticata da tutti. I vecchi, che nel passato ripulivano anche gli spazi comuni, ora o sono troppo anziani o defunti e perciò la nuova generazione ha preso il posto di nonni e bisnonni ben contenti di rendersi utile. Un applauso a questi ragazzi per il buon lavoro svolto a beneficio di tutta la comunità. la famiglia Panozzo si dedica alla sistemazione di questo gioiello storico, rendendolo sempre più fruibile ed appetibile turisticamente. “Forte Corbin – dice Ilaria non è semplicemente proprietà privata, ma prima di tutto è un luogo di interesse storico di importanza nazionale: se il forte come struttura è nostra proprietà, la storia è sicuramente di tutti ed è per questo che noi permettiamo la visita al pubblico, per noi è quasi un dovere morale, ma questi disagi ci scoraggiano”. E’ come curare pazientemente e con amore un giardino, mettendoci impegno, tempo, risorse, per poi vederlo rovinato dall’invasione di animali lasciati liberi dal loro padrone di vagare ovunque. “Mi chiedo come reagirebbe chiunque se questo succedesse in casa sua” sottolinea Ilaria – e vorrei comunque evidenziare che le capre non disturbano solamente il forte, rovinandolo giorno dopo giorno con le loro incursioni, ma stanno danneggiando i boschi circostanti, dal Corbin a Treschè Conca, e sono numerose anche le lamentele da parte di altri proprietari terrieri”. “Abbiamo esposto ben tre denunce a carico del proprietario del gregge – continua la giovane, autrice tra l’altro di un libro sul Forte Corbin in uscita in questi giorni – interessando il Corpo Forestale il (22/06/07) e i Carabinieri (il 14/07/07 e il 17/09/07). Non solo, abbiamo contattato tutti gli enti possibili: Soprintendenza, Provincia, Comune, Carabinieri, Polizia Municipale, Corpo Forestale, Ulss Veterinaria, Enpa e infine anche il Prefetto, senza alcun risultato. In realtà c’è stata un’ordinanza del Prefetto emanata a dicembre, che non è stata rispettata e che non si sa come far rispettare visto che il “pastore” del gregge se ne frega letteralmente”. Ora, come è successo troppe volte, la famiglia Panozzo ha un bel daffare a ripulire il forte dagli escrementi che le capre hanno seminato ovunque e intanto il sito non potrà essere visitato. “Continueremo la nostra protesta, con l’amaro in bocca – conclude Ilaria - perché è un sacrilegio che questo luogo d’alto valore storico e turistico sia lasciato “in pasto” alle capre a causa della negligenza di chi avrebbe l’autorità per fare qualcosa e non fa niente”. Stefania Longhini Arte e musica in scena a Roana Si apre lunedì 13 il lungo ed interessante calendario di appuntamenti Saranno Tommaso Cogato e Francesco Mastromatteo con il loro concerto per pianoforte e violoncello ad inaugurare, lunedì 13 luglio alle ore 21 nella sala Santa Giustina di Roana, la stagione concertistica 2009 organizzata dall’associazione Artemusica, giunta alla quinta edizione. Un programma come sempre molto ricco ed composito che vedrà avvicendarsi sotto i riflettori degli spazi dedicati anche alla musica classica di Roana, Canove, Cesuna e Camporovere, giovani musicisti insieme a colleghi famosi, artisti già ospitati sull’Altopiano con talenti da conoscere e scoprire, protagonisti di un calendario che proporrà fino alla fine di agosto 20 concerti/spettacoli. La formula già sperimentata con successo non cambia. Parallelamente a laboratori e Master Class dei diversi strumenti che hanno l’intento di far crescere i giovani artisti sui quali l’associazione Roanese ha sempre puntato, ci saranno i concerti tenuti anche da alcuni dei docenti degli stessi corsi. Tra gli artisti invitati quest’anno spiccano i nomi dei pianisti Thomas Schwan e Liudmila Georgievskaya, la giovanissima padovana Leonora Armellini (classe 1992), Federica Righini e Riccardo Zadra, Massimiliano Motterle che si esibirà con il violinista Fulvio Luciani, Marco Vincenzi e Andrea Maini protagonisti del concerto per clavicembalo e viola. Il 13 agosto alle 21 nella chiesa parrocchiale di Roana grazie alla collaborazione della stessa con la comunità san Giovanni Battista ONLUS, la compagnia teatrale “Il magico Baule e la corale polifonica S. Giorgio di Capriolo presenteranno lo spettacolo “Ave Maria” - meditazione poetica e musicale intorno alla figura di Maria Vergine. Fulvio Luciani Ma come ricorda il suo nome, l’attività dell’associazione di Roana spazia anche attraverso altre forme d’arte. Dopo il successo registrato la scorsa estate, anche all’interno del nuovo cartellone estivo verranno proposti “I martedì dell’arte”, gli incontri tenuti dal prof. Davide Apolloni che a partire dal 28 luglio per quattro settimane, accompagneranno il pubblico di appassionati in un viaggio alla scoperta di Andrea Mantenga, Piero della Francesca e Andrea Palladio. Una conferma anche per gli incontri letterari denominati “Aperitivo d’autore”, ospiti quest’anno Umberto Matino “La valle dell’orco” (Roana 15 luglio ore 17.30), inserito all’interno del Festival Cimbro Hoga Zait e Ilaria Panozzo “Forte Corbin” (Forte Corbin 2 agosto ore 17.30). L’evento speciale della stagione è riservato al cinema con il film “Terre Rosse” che il 10 agosto alle 21 verrà presentato nella sala Santa Giustina alla presenza del regista Dennis Dellai. Per conoscere più dettagliatamente il programma delle attività dell’associazione di Roana www.artemusicaroana.it Giovanni Rattini 8 l’Altopiano Sabato11 luglio 2009 LUSIANA Nella prima riunione del Consiglio comunale, all’unanimità sono stati eletti i componenti la Giunta comunale. La squadra, guidata dal sindaco Antonella Corradin, risulta composta da Marco Dalle Nogare, vice sindaco, a cui è stata conferita la delega per il bilancio e lo sport. Gli altri assessori sono Sabrina Passuello che si occuperà di servizi sociali, cultura e pubblica istruzione, Ronny Villanova a cui è stata assegnata la competenza per l’urbanistica e l’edilizia privata, e Dario Broglio con l’asses- Ecco la giunta che affiancherà il sindaco sorato al patrimonio e all’ecologia. Il sindaco ha specificato anche le deleghe assegnate ai consiglieri comunali: Renzo Zanin si occuperà di cave; Diego Zampese ha la delega ai lavori pubblici e ambiente; Matteo Pozza si occuperà di attività produttive e Michele Cortese ha la delega in materia di turismo. Il primo cittadino ha illustrato quindi gli indirizzi di governo e sono stati nominati capigruppo consiliari Renzo Zanin per la lista “Insieme per Lusiana” e Massimo Frello per la lista “Percorsi Antonella Corradin nuovi”. A nome della minoranza Frello ha detto: “L’età media dei consiglieri comunali si è abbassata sensibilmente e questo non può che migliorare il rapporto tra i medesimi nel senso di un maggiore confronto e capacità di ascolto”. “Va sostenuta – ha affermato – soprattutto la politica a favore della famiglia, che è la cellula base della società e del territorio”. Chiudendo la parentesi, il sindaco Antonella Corradin ha asserito:”Propongo la massima collaborazione e un confronto sereno e costruttivo anche al di fuori delle sedi costituzionali. Più siamo a lavorare e collaborare, meglio è”. Egidio Zampese www.giornalealtopiano.it 8 Dalle Nogare Passuello Villanova Broglio “L’occhio e le illusioni ottiche”, interessante mostra in palestra Sabato 18 Luglio verrà inaugurata, nella palestra di Lusiana, una mostra scientifico-didattica dal tema: “Quel che pare non xe. La luce, l’occhio e le illusioni ottiche”. La mostra sponsorizzata dal Comune di Lusiana e dal Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, viene organizzata dall’associazione “Lusaan ar spilar natura” come manifestazione straordinaria del “Museo diffuso”. Le proprietà della luce verranno spiegate da illustrazioni con didascalie ed il visitatore avrà L’Ufficio postale di Lusiana premiato dall’Unicef Premiato dall’Unicef l’ufficio postale di Lusiana. Da qualche anno negli uffici postali italiani è possibile acquistare dei biglietti augurali di Buon Natale realizzati dall’Unicef che permette all’ente internazionale di raccogliere fondi da destinare ai suoi progetti a sostegno dei diritti dell’infanzia. Un modo di fare del bene mentre si inviano gli auguri natalizi. Nel dicembre scorso, l’ufficio lusianese ha venduto quasi 300 cartoncini di Buon Natale con il simbolo dell’organizzazione internazionale collocandosi tra i primi 500 uffici postali su un totale di 14.000 a livello nazionale. Proprio per ringraziare il personale dell’ufficio postale, e soprattutto i tanti cittadini lusianesi che lo scorso Natale hanno scelto di inviare gli auguri utilizzando i biglietti Unicef, nei giorni scorsi è stato organizzata una piccola cerimonia di consegna di una targa di ringraziamento. A ricevere la targa Unicef dai rappresentati dell’associazione la direttrice dell’ufficio Matilde Sartori e il responsabile degli uffici postali bassanesi e dell’Altipiano Livio Rado. A complimentarsi con il personale anche il sindaco Antonella Corradin e un gruppo di bambini della scuola dell’infanzia parificata “San Giacomo” e della primaria dell’Istituto Comprensivo “Padre Mario Pozza”. poi la possibilità di osservare con la camera oscura l’effetto della propagazione rettilinea della luce; la riflessione in specchi piani, concavi, convessi e il “labiolo magico” (abbeveratoio) che manda luci sospese a mezz’aria; la polarizzazione con filtri polaroidi ruotabili dal visitatore stesso; la rifrazione con prismi per produrre i colori, lenti e vasche d’acqua; l’interferenza con bolle di sapone e la diffrazione con dischi CD. Le caratteristiche e la funzione dell’occhio verranno illustrate con figure e didascalie. Per quanto riguarda le caratteristiche della percezione visiva il visitatore avrà la possibilità di vedere la tridimensionalità binoculare con lo stereoscopio a specchi e l’effetto Uccisa una vipera innocua Ronzani: “Atto deplorevole” Sconosciuti hanno ucciso una natrice del collare “Natrix-natrix” nella zona di via Mazze di Sotto e l’hanno abbandonata nei pressi della Conca verde” di Lusiana. Ad insorgere sull’uccisione è stato il gruppo viperai di Lusiana di cui è presidente Dino Ronzani. “E’ un atto deplorevole – ha detto – ammazzare una serpe innocua. Questo rettile è utile all’ecoambiente perché si nutre di ratti e topi. Viene scambiata erroneamente, data la sua testa triangolare , per una vipera”. Secondo Ronzani l’esemplare ammazzato ha una decina d’anni. (E.Z.) Nella foto, la natrice dal collare uccisa perché ritenuta erroneamente una vipera. Cacciatori riuniti per beneficenza In Val Lastaro, tra caccia e lotta ai tumori Cacciatori riuniti per beneficenza. Il 12 luglio a partire dalle 8 in Val Lastaro nel territorio comunale di Conco il Red Setter Club di Breganze organizza una gara di caccia su quaglie liberate il cui ricavato sarà devoluto alla ricerca sui tumori. L’invito a partecipare è rivolto a tutte le associazioni cinofile e associazioni cacciatori per trascorrere una giornata assieme, all’aria aperta, facendo del bene. La gara terminerà alle 12 e, dopo il pranzo montanaro tipico, si terrà la premiazione dei migliori e la consegna del ricavato alla lega lotta ai tumori. G.R. Pulfrich; la tridimensionalità reale con un solo occhio prodotta da oggetti in movimento come i fenomeni stereocinetici. Vari altri effetti straordinari verranno prodotti da oggetti in movimento come i colori da dischi bianchi e neri e l’effetto Rosenbach per il quale una semplice tavola apparirà trasparente, ed altro. Il visitatore potrà ammirare una sessantina di illusioni ottiche sia classiche che recenti e alcune originali, prodotte da disegni e figure. Inoltre, e sarà una vera novità per mostre di questo genere, sarà esposta una serie di illusioni prodotte da oggetti comuni come pile di dischetti (formate dal visitatore stesso), tubi tondi e quadri, scatole normali, penne biro, ecc. Illusioni talmente incredibili che dopo aver controllato l’effetto misurando gli oggetti, il visitatore rimarrà stupito di quanto il suo occhio si sia ingannato. Possiamo garantire che il visitatore vedrà cose mai viste prima. Poiché la mostra è per piccoli e grandi, varie apparecchiature potranno essere regolate in altezza dagli stessi visitatori. La mostra rimarrà aperta fino al 23 di Agosto con i seguenti orari: dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19; e alla domenica e festivi anche dalle 10 alle 12. Orari diversi sono previsti per gruppi su prenotazione al numero 0424/407264 o al numero 333/2339600 (E.Z.) ENEGO Enego, si dimette il presidente dell’Unione Commercianti E’ di questi giorni la notizia che il giovane presidente dei commercianti di Enego, Massimiliano Vellardi, ha dato le dimissioni. Una notizia che giunge inattesa e proprio alla vigilia della stagione estiva, particolarmente importante per la categoria commercianti e per il paese la cui principale vocazione è appunto quella turistica. Non sono ancora note le motivazioni, a breve tuttavia, dovrebbero riunirsi i commercianti e tutti i soci dell’associazione per designare il nuovo rappresentante. Massimiliano Vellardi ha lasciato la presidenza dei commercianti dopo un anno di attività, durante il quale era riuscito ad organizzare molte iniziative particolarmente interessanti, soprattutto in campo culturale. Nell’estate scorsa aveva predisposto un programma particolare ed educativo. Appuntamenti che avevano raccolto una notevole approvazione sia da parte dei turisti che dei paesani. Erano stati organizzati numerosi incontri con storici e filosofi, delle università di Padova, Vicenza, Verona e Venezia; una proposta culturale nuova ed originale; di grande efficacia spettacolare, era stata inoltre quella a cura del gruppo Bassanese “Le Arti per via”, un po’ museo itinerante, un po’ teatro di strada. Anche durante la stagione invernale la proposta dell’unione Commercianti era stata particolarmente ricca ed interessante: concerti di musica classica e serate fatte di poesie e musica. Tante proposte ed iniziative che questa estate mancheranno, speriamo che in fretta si rimargini anche questa crepa e che anche l’Unione Commercianti sappia ripartire per il suo bene e per quello di tutto il paese. Stefania Simi 8 Sabato11 luglio 2009 Il titolo è accattivate nella sua semplicità. Le lucertole le conosciamo tutti: spiegare i loro movimenti è già cosa più complicata. L’espressione Sub specie æternitatis è una formula con la quale solitamente s’avverte il lettore che si sta per iniziare un discorso che va oltre il vivere quotidiano. E’ quando l’occhio dell’uomo si sposta per vedere le cose dal punto di vista dell’eternità, cioè dalla parte di Dio. E proprio dalla parte dell’Eterno vorrebbe guardare quest’accurata e l’Altopiano composita riflessione che il nostro giornale articolerà in sei puntate. A loro modo i giovani sono da sempre sotto i riflettori: per meriti, per demeriti, per illusioni, per interessi e per dimenticanza. Per il semplice fatto d’essere tali. Calarsi nel loro animo e cercare di smascherare il m eccanismo che li anima e li accende è un’opera di delicata traduzione dell’interiorità dei ragazzi. Oltrechè un rischio che svela l’inadeguatezza di tanti progetti e intenzioni costruite solo a tavolino: senza il profu- www.giornalealtopiano.it 9 mo della strada in cui vivono. Chi firma questa riflessione è don Marco Pozza, un giovane sacerdote che alla vicinanza anagrafica sa mostrare una sua distanza critica e teologica. Per meglio decifrare la faticosa bellezza dell’essere giovani. E tentare di andare oltre i soliti luoghi comuni che da tempo rallentano la corsa e l’immaginazione. Nell’ultima puntata 6 educatori rileggeranno tale riflessione. Se qualcuno volesse contribuire alla riflessione scriva a www.giornalealtopiano.it. Mosse e contromosse di un’avvincente partita a scacchi di don Marco Pozza Come lucertole. Sub specie æternitatis . Eccone l’immagine tratteggiata dalla scrittrice Natalia Ginzburg: “Noi dobbiamo allora aspettare, accanto a lui, che la sua vocazione si svegli, e prenda corpo. Il suo atteggiamento può assomigliare a quello della talpa o della lucertola, che se ne sta immobile, fingendosi morta: ma in realtà fiuta e spia la traccia dell’insetto, sul quale si getterà con un balzo. Accanto a lui, ma in silenzio e un poco in disparte, noi dobbiamo aspettare lo scatto del suo spirito. Non dobbiamo pretendere nulla: non dobbiamo chiedere o sperare che sia un genio, un artista, un eroe o un santo; eppure dobbiamo essere disposti a tutto. La nostra attesa e la nostra pazienza deve contenere la possibilità del più alto e del più modesto destino.” ( Le piccole virtù ). Loro come lucertole. Noi come giocatori di scacchi. Per accenderne il balzo verso l’insetto, il sogno, il futuro. Posizionati in fronte alla scacchiera, una regola c’addestra al gioco: ognuno muove sempre e solo i suoi pezzi. E’ vietato dirigere la traiettoria dei pezzi avversari. Al posto delle lucertole metteteci quegli adolescenti che ancora bivaccano sui gradini della chiesa di paese. Oppure posizionateli sulla parte opposta della scacchiera, come vostri sani e mesti avversari. Non si possono spostare a piacimento, non si possono nemmeno toccare: pena la scorrettezza della partita. Si possono solamente stimolare all’azione attraverso la manovra delle nostre pedine. Come lucertole sotto il sole d’agosto: sarà il passaggio di un veloce insetto ad accendere il loro guizzo. La lucertola non la puoi dirottare: è lei che, spinta e sospinta nel suo interno, si tuffa guizzando verso l’esterno. In lei s’è acceso qualcosa. Come nel giocatore di scacchi: davanti alla mossa dell’avversario, nasce in lui l’intuito di una contromossa che accende, anima e fa esplodere una partita a scacchi. Un’intuizione partoritasi di primo mattino - quanto sono belle le imprese compiute di primo mattino tramandateci dalla Scrittura Sacra! - dietro le sbarre del Carcere Giudiziario Regina Coeli di Roma. In mezzo a giovani che la società ha relegato al ruolo di mostri e di lupi ho scoperto storie meritevoli d’essere raccontate. Perché, se scrutati nel volto, dei più ci si accorge che mostri non lo sono. O per lo meno non lo sono sempre stati. O magari non lo saranno più. Dentro le celle, ad anime aperte, s’avverte solo un bisogno: di giocare a scacchi . Non ci sono fanti, cavalli o torri da spostare ma il bisogno di semplificare loro ciò che hanno fatto, quasi fosse una pagina scritta in lingua straniera. Evocare il lato affettivo del reato commesso, di-spiegare davanti al loro sguardo spento la violenza di un gesto cieco. Saranno loro a prenderne le distanze. E, forse, a rabbrividire. Non si possono spostare le loro pedine. Ma è doveroso giocare le nostre. E se giocando le nostre s’accende la curiositas del gioco nell’avversario, la partita diventerà più emozionante. Fino a imprigionarci per passione nel gioco. Prigionieri contro pri- gionieri per decifrare la vita. Uno stile di pastorale ospitante. C ontemplare l’appostamento di una lucertola, scrutare agitati gli occhi di un carcerato o inabissarsi nella distrazione di un’adolescente per condividere la lacerazione dell’attesa: di un insetto passeggero, di una vita risanata, di una giovinezza innamorata. In tutti e tre lucertola, carcerato e giovane - di un’immaginazione accesa. Perché nessuno può spiegare il perché del balzo di una lucertola, il perché di un carcerato che rientra in se stesso, il perché di un giovane che decide di re-immaginarsi la sua vita: si può chiedere all’uccello la ragione del suo canto? A noi, però, spetta la compassione di chi, con amorosa attesa e partecipata cura, prepara le condizioni che favoriscano tali nascite. Seduti sui gradini come loro - di una chiesa o di un’esistenza poco differisce - è un grido quello che, tacitamente ignorando, ci stanno lanciando con la loro apostasia silenziosa: liberateci! Sono biografie ferite, assetate, anelanti praterie su cui giocare in libertà, boschi di montagna in cui perdersi per poi ritrovarsi, strade che incrocino volti, sguardi e silenzi arricchenti. Ma la liberazione passa attraverso l’ affectus di maestri che siano tali. Perché anche i ministri depositari del sacro, come la scuola di Daniel Pennac, dovrebbero convincersi che è il somaro l’alunno normale: “Il buon senso pedagogico dovrebbe rappresentarci il somaro come lo studente più normale che ci sia: quello che giustifica pienamente la funzione di insegnante poiché abbiamo tutto da insegnargli, a cominciare dalla necessità stessa di imparare! E invece no. Sin dalla notte dei tempi scolastici, lo studente ritenuto normale è quello che oppone meno resistenza all’insegnamento, quello che si presume non dubiti del nostro sapere e non metta alla prova la nostra competenza, uno studente che ci faciliti il compito, dotato di una capacità di comprensione immediata, che ci risparmi la ricerca delle vie d’accesso al suo intelletto, che cessi di essere un ragazzino turbolento o un adolescente problematico durante la nostra ora di lezione, uno studente convinto sin dalla culla della necessità di tenere a freno i propri istinti e le proprie emozioni mediante l’esercizio della ragione se non si vuole vivere in una giungla di predatori” ( Diario di scuola ). E questi somari - ai quali un giorno pure il Figlio dell’Eterno chiese un passaggio verso Gerusalemme - s’aggregano con qualche teologo nell’affiggere l’epigrafe di un certo tipo di cristianesimo: fine dell’arroganza delle vecchie cristianità. E di uno sti- le dalle movenze assonnate. Punto e a capo. Chi d’ora in poi vorrà parlare di Dio troverà qui un aggancio di partenza credibile e in-credibile. Credibile : guardiamo la vastità vuota delle chiese. In-credibile : quell’apparente allontanamento è inabitato e bersagliato dalla Grazia: parola del teologo Karl Rahner. Di Gesù di Nazareth la teologia racconta e tratteggia la sua ospitalità aprente, accogliente, sanante. S’innamora della sua innata capacità di trasformare l’immaginazione di chi incrocia fino a far pescare di giorno, camminare sulle acque di notte, al mattino spostarsi altrove perché Cercato. A questa sua pedagogia si guarda come ad una traccia da seguire e per-seguire per leggere tra le brume del nostro tempo il profumo di una Pasqua di stupori e meraviglie nuove che si stanno avverando. Perché l’uomo e il giovane ne è la versione vergine - è capace di tutto: del massimo male possibile. Ma anche del massimo bene impensabile. Solo lo stare seduti impedisce l’arditezza dello sguardo. La tentazione di Pietro rimane intrigante: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia» (Mt 17,4). Ma non sapeva quello che diceva, ci rassicura l’Evangelo. Perché la consegna era stata chiara: amati per amare, guariti per guarire, rialzati per rialzare. Heri, hodie et semper. Antoine de Saint-Exupery, l’aviatore - scrittore francese, un giorno condivise con i suoi lettori la desolazione del suo spirito: «A tormentarmi non sono né quelle cavità, né quelle gibbosità, né quella bruttezza. Mi tormenta che in ognuno di questi uomini c’è un po’ Mozart, assassinato. Solo lo Spirito, se soffia sull’argilla, può creare l’uomo» ( Terra degli uomini ). Ma come affinare la predisposizione di quelle anime - anime giovani e migranti - perché sveglino il Mozart che sono, si preparino allo scatto come lucertole, s’appostino concentrate come un centometrista attento allo sparo della pistola, si vestano come invitate per entrare al banchetto all’arrivo dello Sposo? Se ogni uomo è bersagliato e braccato dalla Grazia, a noi non è chiesto d’aggiungere nulla dall’esterno. Ma abbiamo il compito di ri-chiamare dentro all’animo del fratello la voce che già possiede, d’allargare l’immaginazione per accendere l’umanità, di ri-svegliare l’immagine di Dio. Partiamo con un vantaggio : la voce non gli sarà estranea. Ma c’aspetta un compito : la nostra voce non sarà un semplice risveglio di suoni già conosciuti, ma un portarli a compimento. Un farli esplodere. Tentiamo ora d’immaginare come possa avvenire la liberazione - perché quel liberateci! c’interpella e ci strapazza in quanto educatori - nelle menti di quei nostri adolescenti perché possano avvertire la nostalgia dell’Eterno dentro le brume del tempo presente. E’ una proposta semplice tessuta di giovinezza, di creatività e di passione. Perchè chi scrive è una penna giovane che - seppur sacerdote abbeverantesi alle fonti della teologia - all’anagrafe serba l’identità dei ragazzi di cui ritrae le immagini, i sogni, le ferite. Con loro condivide tante sere e altrettante notti sotto il cielo del Nord Est italico, qualche spritz e parecchie sfide. Unitamente a più di qualche momento di raccoglimento. Questa riflessione è un atto d’amore verso questi suoi fratelli: in bilico tra l’essere cristiani anonimi e l’essere non cristiani anonimi. Qualunque sia lo stato di salute delle loro anime migranti, nello scrutare i loro sguardi spenti e delusi giace l’ imprinting di questa riflessione. Convinti che aver fede è prima di tutto acquisire la bellezza del vivere. Alea iacta est. (nella prossima edizione “ I giovani e la parola” ) 8 Sabato11 luglio 2009 GALLIO Rilanciare la stazione sciistica delle Melette attraverso uno studio di fattibilità per realizzare una seggiovia che parta dal paese. Realizzare sotto la pista di Busafonda delle linee di tiro per il tiro a segno. Creare un servizio di trasporti urbani serali per la sicurezza dei giovani e per favorire la frequentazione di varie località, manifestazioni ed esercizi da parte dei turisti senza il problema di trovare parcheggio. Insomma il vivace sindaco di Gallio Pino Rossi si è subito lanciato nel suo ruolo cercando di “portare a casa” più risultati possibili e sempre con l’obbiettivo di coinvolgere gli altri comuni altopianesi. Ultima proposta dell’impetuoso primo cittadino è quella di uscire da Etra, o quanto meno dal servizio di raccolta differenziata così come concepito ora. l’Altopiano 10 Impianti sportivi e Etra: l’agenda di Pino Rossi è già fitta di impegni Tra gli obiettivi che il primo cittadino di Gallio si è posto c’è quello di uscire dalla multiutility che gestisce la raccolta dei rifiuti: “Già avviata un’indagine per effettuare il porta a porta” “So benissimo che, per quanto riguarda il ciclo dell’acqua, non possiamo uscirne per legge, anche se le leggi sono fatte per essere cambiate, ma per quanto riguarda i rifiuti sì – spiega Rossi – Non condivido il metodo della raccolta differenziata e ho già avviato delle indagini sulla possibilità di attivare un servizio porta a porta.” Ad attirare le ire del primo cittadino galliese l’assetto societario di Etra dove l’Altopiano, nonostante sia il bacino idrico più grande d’Italia e abbia un territorio vasto con una forte vocazione turistica, è poco rappre- Mario Schivo va in pensione Con una semplice cerimonia, il sindaco di Gallio Pino Rossi ha voluto salutare e ringraziare Mario Schivo (nella foto), che va in pensione dopo aver lavorato per 39 anni a www.giornalealtopiano.it capo dell’Ufficio segreteria. << A nome della nuova Amministrazione Comunale che ho l’onore di presiedere - ha detto il sindaco - a nome di tutte le Amministrazioni che Gallo killer a Stoccareddo Qualche giorno fa una donna di Stoccareddo, Ivana B. recatasi, come fa ogni mattina, nel “pollaio” per accudire le galline e raccogliere le “preziose” uova, all’improvviso è stata assalita dall’unico gallo del pollaio che, avventatosi sulle gambe della donna, ha iniziato a “menare” fendenti con il becco. La donna, spaventatissima, ha cercato di difendersi e di allontanare il gallo che insisteva nell’”agguato”. Accortasi poi del sangue copioso che usciva dalle ferite di entrambe le gambe e rendendosi conto di non riuscire a fermarlo, ha chiamato il marito e si è fatta accompagnare al pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Asiago dove le due ferite le sono state suturate, una con 3 punti e l’altra addirittura con 5. Di cani che aggediscono e a volte uccidono i padroni sono piene le cronache, ma di un gallo che manda all’Ospedale la padrona non si sente frequentemente. Certo che sarebbe, per adesso, curioso vedere nel pollaio i galli aggirarsi, spadroneggiando, con la “museruola”. Amerigo Baù mi hanno preceduto, dei dipendenti tutti e sicuramente anche a nome dell’intera collettività galliese, vogliamo dirti grazie! Le montagne di carte che in questo lungo tempo hai ordinatamente archiviato e gelosamente custodito sono ancora tutte presenti nei nostri uffici e nel nostro archivio. Ti voglio ricordare che queste erano le tue carte, sono le tue carte e saranno le tue carte per sempre. Le porte del Municipio e il tuo ufficio saranno per te sempre aperti. Il contributo che in tanti anni di onorato servizio hai dato all’intera collettività non penso possa essere eguagliato e per questo noi difficilmente potremo rinunciare al tuo aiuto >>. sentato. “Quando nacque Etra dalla fusione di Altopiano Servizi, Brenta Servizi e Seta, all’Altopiano fu assegnato il 5% della multiutility, al bassanese il 25% e al padovano il 70%, una suddivisione fatta sulla base dei residenti di ogni Comune. Una follia per l’Altopiano che oltre ai residenti ha anche un gran numero di utenze turistiche per un totale di 31 mila utenze; solo a Gallio per esempio ci sono 6 mila case di cui solo mille di residenti.” “L’Altopiano è l’unica area ricadente sotto Etra con vocazione turistica e questa specificità ci deve essere riconosciuta – conclude Rossi – Una soluzione che ritengo equa sarebbe la creazione di una società tutta altopianese con forte autonomia all’interno di Etra”. Gerardo Rigoni Assegnate le deleghe agli assessori Nei giorni scorsi il sindaco Pino Rossi ha sciolto le riserve ed ha assegnato le deleghe agli assessori. La giunta quindi sarà composta da Natale Pompele vicesindaco e assessore al Bilancio e al Patrimonio, Mariano Baù alle Manutenzioni e Ambiente, i Lavori Pubblici e l’Urbanistica sono stati affidati a Giorgio Dalla Bona e le Politiche Sociali a Patrizia Lunardi. Rossi invece si è riservato il Turismo e il Personale. Con il tempo, il sindaco dovrebbe assegnare incarichi anche agli altri componenti del consiglio, in teoria anche a quelli di minoranza per coinvolgerli nelle decisioni del paese. G.R. Continua con entusiasmo il lavoro della Pro Gallio La Pro Loco Gallio, rinata poco più di un anno fa, è pronta per affrontare la nuova stagione estiva dopo aver messo a punto un ricco calendario di manifestazioni che, oltre a numerose conferme di eventi già collaudati lo scorso anno, propone alcune novità. Con immutato entusiasmo, a parlarci del lavoro del nutrito gruppo di volontari che fanno parte dell’associazione è il presidente Carlo Schivo, soddisfatto della collaborazione instaurata con sia con i tesserati della Pro Loco (oltre 150!) che con l’Ufficio Turistico comunale. “Abbiamo aumentato non solo il numero delle manifestazioni, tra luglio e agosto saranno una trentina quelle organizzate dalla Pro Gallio – spiega – ma anche la qualità delle stesse, che saranno dislocate in varie zone del paese. Vorrei citare un evento svoltosi recentemente: l’importante Trofeo Swaroski, competizione di tiro con carabina, che per organizzazione, premi, numero di partecipanti (circa 400 provenienti da tutta Italia), splendidi scenari ed atmosfere, è considerata la più interessante gara di tiro a lunga distanza in Italia. Organizzata da Augusto Rigon, presidente dell’Associazione Tiratori Dilettanti Nord Est, ha avuto il sup- Il presidente della Pro Gallio Carlo Schivo assieme a Salvatore Baù nuovo entrato nel direttivo porto logistico della Pro Loco, portando qui per il secondo anno consecutivo il tiro a 500 metri, una gara ricca di fascino. Tra gli appuntamenti clou dei mesi estivi tornerà la Sfilata dei cavalli, riproporremo la Festa dei Nonni, gli intrattenimenti musicali dal vivo di vario genere, e riporteremo a Gallio la Show del Boscaiolo con i vice campioni del mondo di specialità e, nel secondo appuntamento a fine agosto l’esposizione di un trattore Dragster. Tra le novità vorrei segnalare lo spettacolo che si terrà in piazza Italia la sera del 7 agosto: lo Rising Star Show, con sedici ballerini nazionali che proporranno brani da famosi musical come “Grease” e “Mamma Mia”, il tutto si concluderà con una cascata di fuochi artificiali”. Non mancano mai da parte di Carlo Schivo parole di ringraziamento per coloro che permettono l’organizzazione e lo svolgersi dei vari eventi, dagli sponsor ai numerosi volontari disposti a spendere il loro tempo impegnandosi per il paese. “Recentemente a far parte del direttivo è entrato anche Salvatore Baù – conclude il presidente - già importante collaboratore, che grazie alla sua esperienza nel campo dell’intrattenimento saprà portare un ulteriore incremento di idee e proposte”. Il calendario completo degli eventi che si terranno a Gallio si trova nell’opuscolo Gallio – Estate 2009, disponibile negli uffici turistici e nei locali pubblici. Silvana Bortoli 8 l’Altopiano Sabato11 luglio 2009 www.giornalealtopiano.it 11 Gallio, il paradiso dei bambini A CACCIA DI FUNGHI PER…FOTOGRAFARLI Dal 14 luglio al 20 agosto tornano i laboratori di Favolandia. Ci sarà anche il Mercatino dei ragazzi e non mancheranno i tanto attesi spettacoli di magia Torna per la quarta edizione il concorso fotografico dedicato ai miceti Bambini la vostra estate inizia a Gallio!! Anche quest’anno, infatti, il Comune di Gallio ha deciso di offrire simpatiche e divertenti proposte ai più piccoli, proponendo spettacoli e laboratori creativi-educativi che permettono ai bambini di stare insieme e di imparare in allegria! Dopo la positiva esperienza degli scorsi anni, saranno riproposti, dal 14 luglio al 20 agosto i laboratori di “Favolandia”; l’autrice per l’infanzia, Consuelo Morello, coinvolgerà i piccoli in una serie di incontri, durante i quali, partendo dal gioco e dalla favola si giungerà a sviluppare manualità e creatività. Ogni appuntamento vi riserverà bellissime sorprese: Piccoli Scultori, Che albero sei? L’acchiappasogni, Il dado del buonumore, Draghi, pipistrelli e mostri monelli, Scarabocchiando, Il gioco delle fate, Il richiama folletti….e tanti altri! Ma le proposte per i più pic- Simultanea di scacchi per bambini Il 19 luglio, alle ore 16, ai giardini, si terrà un confronto in simultanea di scacchi per bambini, dove 15 giovani scacchisti in erba avranno la possibilità di sfidare il campione locale di scacchi Marco Baschirotto che sarà costretto a dare il massimo per avere la meglio sui piccoli sfidanti. Per iscrizioni ed informazioni chiamare il 0424.447919. coli non sono ancora finite: per tre venerdì consecutivi a partire dal 24 luglio nella Piazzetta Giardini sarà possibile vederli indaffarati nel vendere i propri giocattoli, libricini e quant’altro nel Mercatino dei ragazzi per i ragazzi. Un’altra occasione per riunire grandi e piccoli, sarà senza dubbio la Terza Gior- nata della Falconeria l’8 agosto al Parco della Fratellanza a partire dalle 10.00 dove si potranno vedere rapaci volare e rispondere ai comandi di Falconieri esperti e i bambini, grazie ai laboratori di falconeria e di pittura con il Gufo Beppe, potranno, inoltre, prendere maggior confidenza con questo mondo ancora sconosciuto e misterioso. Invece, lunedì 17 agosto potranno cimentarsi in laboratori di costruzione e volo di variopinti aquiloni alla festa a loro dedicata a partire dalle ore 16 al Parco della Fratellanza. Ma non crediate sia finita qui! L’estate a Gallio ospiterà momenti magici d’illusionismo a 360° con veri e propri prestigiatori che vi aspetteranno numerosi per incantarvi con i loro splendidi incantesimi! Per informazioni e prenotazioni rivolgersi all’Ufficio Turistico del Comune di Gallio, 0424/447919. All’auditorium si presenta il libro di Ermanno Olmi Ermanno Olmi, regista di fama internazionale, Leone d’oro alla carriera nel 2008, sarà protagonista di uno degli “Incontri con l’autore” organizzati dal Comune di Gallio in collaborazione con la Libreria Giunti al Punto di Asiago in cui presenterà il suo ultimo libro “Il sentimento della realtà” nel nuovo Auditorium di Gallio, sabato 25 luglio alle ore 17.30. Conosciuto in tutto il mondo per capolavori come L’albero degli zoccoli, La leggenda del santo bevitore e Il mestiere delle armi, Ermanno Olmi ha dichiarato di voler abbandonare il cinema di finzione per concentrarsi sulla realizzazione di documentari. Ciò che gli sta a cuore è seguire appieno quello che definisce il sentimento della realtà, “perché la realtà ci parla solo se siamo capaci di ascoltarla, di osservarla in silenzio, e allora ci dice qualcosa che non è traducibile in termini scientifici, logici o fenomenologici: ci racconta ciò che quel segmento di real- tà - magari un tram che passa ha in sé di sacro, ed è la vita che vive attraverso quel frammento”. Ma, più ancora che sul suo lavoro, a Olmi preme riflettere sul mondo che gli sta attorno, convinto della forza testimoniale dell’esistenza di ciascuno. Più che il grande regista e l’intellettuale riconosciuto nel mondo, il suo libro mira a cogliere l’uomo che si è trasformato attraverso scelte etiche ed estetiche che, oltre ad aver costituito l’ossatura della sua opera e del suo pensiero, hanno determinato un atteggiamento che si declina nella testimonianza di un’intera esistenza. Una riflessione, un lascito di esperienza, la voce di un uomo che guarda la traiettoria del proprio cammino senza mai aver rinunciato a credere nella libertà, nella bellezza e nell’amore del prossimo. L’incontro all’Auditorium di Gallio è ad ingresso gratuito. Sempre per la rassegna “In- Pagina a cura del GOL contri con l’autore” domenica 26 luglio sarà la volta di Sveva Casati Modignani che presenterà la sua ultima opera “Il gioco delle verità”, un libro tutto da scoprire. Visto il notevole successo riscosso negli scorsi tre anni, a grande richiesta, viene organizzata a Gallio la quarta edizione del Concorso fotografico “L’affascinante mondo dei funghi”, al quale sarà possibile partecipare inviando o consegnando le foto dal 1° luglio al 25 agosto al locale Ufficio Turistico. La scorsa estate sono state esposte più di trecento immagini, provenienti da tutta Italia, il regolamento prevede, infatti, che anche per quest’anno partecipino solo fotografie che abbiano come protagonisti i funghi, ma ancora ospitati nel loro habitat naturale. Il materiale raccolto sarà valutato da una giuria di esperti ed esposto durante la mostra micologica, in programma nei locali della Scuola Elementare di Gallio dal 3 al 6 settembre. Le prime tre foto classificate saranno premiate l’ultimo giorno della manifestazione. Come già gli scorsi anni, il concorso fotografico è abbinato ad un appuntamento molto atteso dell’estate, il cosiddetto “Weekend del Fungo”, un nutrito programma di appuntamenti e rassegne organizzato nel primo fine settimana di settembre dall’Ufficio Turistico in collaborazione con il Gol 7 Comuni. Alle 16 di giovedì 3 settembre l’inaugurazione della mostra che, quest’anno vedrà, impegnati in una sfida artistica, anche tre scultori, che si sfideranno nella riproduzione degli esemplari più belli. Alla sera, alle 20.45 nella Sala Consiliare del Comune di Gallio, il micologo Roberto Galli, esperto di fama internazionale, tratterà “I funghi velenosi dell’Altopiano” mentre nella serata di sabato 5 il tema sarà su “I funghi nel loro ambiente”. Il giorno successivo vi sarà l’escursione guidata nelle incantevoli peccete dell’Altopiano, occasione per esplorare e conoscere il bosco e i suoi organismi vegetali. Per alcune di queste iniziative sarà obbligatoria la prenotazione presso l’Ufficio Turistico del Comune di Gallio, dove si possono ricevere informazioni, i moduli d’iscrizione ed il regolamento del concorso, scaricabile anche dal sito www.comune.gallio.vi.it Info: 0424/447919-3494513527 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 12 Ritorno sui luoghi della storia ALPINI Le penne nere del 7° Reggimento hanno scelto l’Altopiano per il loro addestramento Gli Alpini tornano ad Asiago, e nel vicentino, a percorrere quei sentieri che hanno fatto la storia del Corpo stesso. Ortigara, Monte Fior, e anche il Pasubio. Non Alpini qualsiasi, ma quelli del 7° Reggimento, oggi inserito nella Brigata Julia, che raccolgono l’eredità della soppressa Brigata Cadore nelle cui fila molti altopianesi hanno “fatto la naja”. La settima, svolgendo la propria attività addestrativa, a fine giugno, ha percorso alcuni dei luoghi più significativi della Grande Guerra. L’addestramen- to, che è proseguito per una settimana, si è svolto nelle zone della Valsugana, dell’Altopiano di Asiago e del Monte Pasubio. Due i motivi principali per cui il Comando di Reggimento ha pensato a queste aree per svolgere le attività previste. La prima, e più ovvia, è per addestrare il personale del 7° a vivere, muovere ed operare in ambiente montano, quello più consono ai soldati con la penna. Inoltre il Comando ha ritenuto utile far percorrere ai militari gli stessi itinerari sui quali i loro predecessori sacrificarono la propria vita durante la Grande Guerra. E quindi, doverosamente, sono state rivisitate le principali zone della storia degli Alpini che comprendono il Monte Ortigara, Cima Dodici e il Monte Pasubio. In più, durante questa settimana di “campo estivo”, il 7° Reggimento Alpini ha svolto anche una serie di cerimonie per rinsaldare i rapporti tra alpini in armi, autorità civili e popolazione locale. La 65^ compagnia del 7° reggimento alpini, assieme al Comandante della Brigata Alpina “Julia” Generale di Brigata Gianfranco Rossi, il Presidente ed alcuni rappresentanti della sezione ANA di Marostica, hanno anche reso gli onori ai caduti alla colonna mozza dell’Ortigara. Analoga cerimonia è avvenuta su Cima Dodici e sul Pasubio, nonché al Sacrario Militare di Asiago. Gerardo Rigoni Famiglie dell’Altopiano pioniere della bonifica Quest’anno l’Adunata Nazionale degli Alpini, 82°, si è svolta a Latina con lo scopo di rendere omaggio alla locale Sezione Alpini, costituitasi ancora molti anni addietro da Veneti e Friulani, molti dei quali con le loro famiglie si trasferirono nell’Agro Pontino per la bonifica di quelle terre paludose. Partirono anche molte famiglie dell’Altopiano degli 8 Comuni, le quali piuttosto che emigrare oltre Oceano hanno preferito questa soluzione, che comunque ha comportato molti sacrifici e molte morti di malaria, che infestava quel territorio malsano. Sarebbe interessante fare un’indagine di quante famiglie dell’Altopiano si sono trasferite in quei luoghi, dove hanno lavorato duramente da mattina a sera per rendere coltivabili quelle terre. Si trattò senz’altro di un’opera meritoria del Regime Fascista, come ha scritto di recente Corrado Augias su Repubblica di venerdì 23 gennaio 2009. Sono state molte le città sottratte alla malaria e all’incuria e si chiamavano, anzi si chiamano tuttora Aprilia, Fertilia, Guidonia, Pomezia, ecc (v. il libro Fascio e Martello, viaggio per le città del Duce di Antonio Pennacchi, Laterza). Ho fatto un’indagine nel mio Comune di Rotzo per vedere quante famiglie sono andate negli anni ’30 a Latina e dintorni per lavorare nella bonifica. Credo siano state diverse e tra l’altro assai numerose, genitori, nonni e una numerosa nidiata di figli. Arrivati sul posto venivano loro assegnati dei casolari già costruiti dai cittadini che abitavano i borghi circostanti le città. Alle famiglie venivano assegnate delle terre in parte già bonificate da operai provenienti dai paesi vicini delle zone collinari e montuose, in particolar modo da Abruzzesi. Le terre venivano assegnate sulla base della consistenza del nucleo famigliare e nei casolari i nuovi coloni erano provvisti del necessario, in certi casi anche una mucca e un maiale e poi dovevano rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare, perché dalla terra dovevano trarre i prodotti necessari per il loro sostentamento. A lato del casolare di abitazione c’erano la stalla, un forno per fare il pane e un portico per la rimessa degli attrezzi. I coloni divennero proprietari dopo la fine della guerra: nel 1946 l’Opera Nazionale Combattenti ha consentito di riscattare le terre pagando una cifra adeguata secondo gli ettari del podere. So per certo che la famiglia Rigoni di Valle, una frazioncina di Rotzo, denominati anche Rigoni della Vasca per distinguerli dagli altri omonimi, hanno versato 100 q di grano all’anno per 20 anni, dopo di ché hanno avuto in proprietà le terre coltivate. In altri casi anziché versare il canone di affitto in prodotti, certe famiglie preferivano versare una somma di denaro. Nel corso dell’Adunata abbiamo incontrato e siamo stati anche ospiti dei discendenti dei primi coloni di Rotzo, i Rigoni appunto, i Dal Pozzo, i Sperandio, i Costa, ecc., i quali ci hanno veramente ringraziato per la nostra venuta e soprattutto per aver scelto Latina per l’Adunata nazionale. Queste famiglie ora godono di buone condizioni economiche e sono dedite più a lavori del terziario che non all’agricoltura. Qualche discendente viene ancora a trascorrere a Rotzo nel periodo estivo le ferie, perché il legame con il nostro paese non è stato certamente reciso, anche se si è trattato di una emigrazione interna. Girando per la città ho potuto notare che diverse vie sono appunto intitolate ai Pionieri della Bonifica. C’è anche una Piazza intitolata Piazza dei Bonificatori con un modesto monumento dove sono scolpiti i nomi dei primi Pionieri arrivati in quelle terre e scorrendoli ho ritrovato anche i cognomi di qualche famiglia di Rotzo. Edoardo Sartori 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 13 La piana di Campolongo set per la ricostruzione storica di una battaglia fra italiani ed austriaci Dopo la giornata del 4 luglio, dedicata all’apertura del ristrutturato forte di Campolongo, domenica 5 luglio, l’omonima piana è stata teatro della rievocazione di una battaglia fra le opposte fazioni, in memoria della Strafe-expedition del 1916. La rappresentazione arrivata al suo terzo anno (le altre due hanno avuto luogo una allo Zebio, in comune di Asiago e l’altra allo Zovetto, sotto il patronato del Comune di Roana, mentre quest’anno è sostenuta dal Comune di Rotzo) è stata organizzata come sempre col sostegno della Comunità Montana e la “direzione artistica” del Presidente Giancarlo Bortoli, storico appassionato, che ha commentato orgogliosamente il successo che l’evento ripete. Oltre ai figuranti italiani dell’Associazione “Per non dimenticare” di Valerio Burattin, c’è stata anche l’adesione di circa 40 “nemici” da oltralpe, fra austriaci tedeschi e sloveni, tutti in divise originali. Lo spiazzo era stato adeguatamente transennato, per contenere il pubblico numeroso, malgrado il tempo incerto; il terreno della contesa, preparato con tanto di barricate di sacchi di sab- bia, posizionamento di artiglieria, sistemazione di cariche a salve. La simulazione si è tenuta sia al mattino che al pomeriggio, in un’implementazione delle ostilità e in uno stile rappresentativo molto realistico. Uno speaker ha presentato e poi descritto tutte le fasi delle operazioni, dando indicazioni sulle strategie, sui dettagli tecnici e di sicurezza per il pubblico. Cronaca del combattimento. Una pattuglia di Alpini è uscita dalla trincea ricostruita a sud dello spiazzo, in ricognizione a nord. Lì è stata sorpresa da un gruppo di austriaci appostati in posizione avanzata nel bosco e dagli stessi messa in fuga. Il nemico era dotato di una mitragliatrice Mannlicker, i nostri, di un cannone calibro 108, da cui è partito il fuoco di copertura per il ritiro degli alpini in avanscoperta. Gli austriaci si sono messi all’inseguimento dei nostri mettendo in pratica le tattiche adottate al tempo ma tuttora valide: la prima linea in avanti, la seconda con fuoco di copertura. L’armamentario utilizzato: pistole, machines-pistoles, mitragliatrici, bombe a mano, fumogeni, colpi di mortaio e di cannone, dagli effetti molto realistici e in una suggestione molto forte. Così come dettato dalle tattiche militari, il nemico si è appostato, raccolto in attesa degli ordini del capitano (che doveva urlare per farsi senti- re fra le grida e le bestemmie dei soldati ed esibiva, dietro l’elmetto per farsi riconoscere dai suoi, un quadrato di colore bianco) quindi allargato, per prepararsi all’azione. Dalla trincea italiana, un fuoco di sbarramento e copertura, ha protetto il contrattacco degli alpini ad affrontare, baionetta innestata, gli austriaci, in un crescendo di fuoco e fiamme. A questo punto, lo speacker ha annunciato una pausa-rancio, per permettere una pausa ai figuranti delle due fazioni, carichi di armi, giberne, sacchi, munizioni e con indosso divise in lana grezza, sotto un sole a tratti bruciante ed ha aggiunto che, volutamente, non sarebbero rimasti a terra finti-morti e feriti e che questo aspetto era lasciato all’immaginazione degli spettatori. Il pomeriggio con maggiore intensità di effetti, una nuova carica, perfettamente ricostruita e riuscita: unica differenza, lo sfondamento delle nostre linee, come realmente accaduto, perchè lassù, la vittoria nel ’16, è stata degli austriaci. Il pubblico ha mostrato di apprezzare molto la scenografia e l’interpretazione, in particolare del nemico, storicamente noto per disciplina, senso tattico e spirito di corpo. Un po’ meno i cani presenti, con la coda fra le gambe dal frastuono. Comunque un gran bello spettacolo, coinvolgente e reso con grande realismo interpretativo: sembrava una battaglia vera con scene cui siamo abituati solo guardando un film, di guerra, ovviamente. Beppa Rigoni Scit Cerca il nonno soldato e lo trova sepolto tra gli eroi al Leiten Cerca il nonno morto in battaglia durante la Grande Guerra, grazie al Giornale Altopiano lo trova al Sacrario Militare del Leiten. È una triste storia simile a migliaia di altre, infatti furono numerosi i famigliari che, alla fine del primo conflitto mondiale, cercarono notizie dei propri cari caduti in questo o quel fronte su cui per quattro lunghi anni vennero impiegati i soldati dell’esercito italiano. L’ente governativo preposto a questo genere di ricerche è Onorcaduti, tuttavia solo pochi sono a conoscenza che inoltrando le richieste al Ministero della Difesa, in poco tempo si ottengono informazioni utili sui militari, sui curriculum di servizio e sugli spostamenti effettuati dal reparto di appartenenza. Lorenzo Umbertini da Viterbo aveva contattato il Centro Studi Informatico Grande Guerra, questi aveva girato i pochi dati noti alla nostra redazione. Da qui a localizzare il nome del povero soldato tra le lapidi del Sacrario asiaghese il passo è stato breve. Scopriamo oggi che Giovanni Proietti Umbertini, nato a Viterbo il 28 maggio 1884, morì il 4 luglio del 1918 sul Monte Ceramella, rilievo posto tra il Monte Zovetto e la piana del Paù. Apparteneva al 2° reggimento artiglieria da fortezza, e si trovava con la propria batteria quando venne ferito a morte. Nell’estate dell’ultimo anno di guerra il personale dei forti italiani, ormai da tempo posti in disarmo, venivano impiegati per bombardare le linee nemiche, non più con cannoni appostati all’interno di cupole in acciaio, ma celati tra le boscaglie delle retrovie, o pronti a scattare al seguito delle truppe avanzanti. Il Ceramella non poteva più considerarsi prima linea, tuttavia le granate austroungariche perseguitavano i rincalzi e i depositi; con ogni probabilità Proietti Umbertini fu ferito durante i tiri di controbatteria, la gravità delle sue patologie ne causarono la morte. Conseguentemente il suo corpo potrebbe essere stato sepolto nel vicino cimitero di Val Magnaboschi, donde anni dopo venne riesumato per la definitiva inumazione al Leiten. Il nipote, che privatamente è stato informato sugli sviluppi della nostra ricerca, aggiunge che quando morì il nonno lasciava una giovane moglie vedova e un piccolo già orfano dopo soli 45 giorni dalla nasci- ta, quel bambino diverrà in seguito padre di Lorenzo. “Sono un camperista – ci ha scritto nella mail - e spero di poter venire a visitare il Sacrario questa estate; fino ad ora mi sono sempre limitato a fare visita a tutti gli altri ossari militari che incontravo sulla mia strada, mi mancava quello altopianese, quello giusto dove poter deporre un fiore.” G.D.F. 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 14 Un restauro durato anni e ora Campolongo rinasce Due giorni intensi in località Campolongo lo scorso fine settimana. Si è partiti sabato con l’inaugurazione del rifugio Campolongo dopo tre anni di lavori. Un rifugio che ora risponde a tutte le esigenze normative e della clientela. Con il collegamento dei due edifici preesistenti sono stati ricavati dei posti letto al piano superiore, offrendo ai turisti la possibilità di trascorrere una notte in montagna a contatto con la natura. Un’opera resa possibile grazie a fondi Con la sistemazione del forte e del rifugio, creato un polo di attrazione turistica sia sportiva che culturale - Prosegue la ristrutturazione delle altre emergenze storiche provenienti dai Patti territoriali e dal programma europeo Docup, oltre ai finanziamenti del Consor- zio di Usi Civici di Rotzo, San Pietro e Pedescala nonché del Comune di Rotzo. Inaugurati anche i lavori di ripristino del forte Campolongo, un manufatto bellico restituito alla gente e ora visitabile in tutte le sue parti grazie ai contributi provenienti dalla legge 78 per il recupero del patrimonio della Prima Guerra Mondiale. Quella di Campolongo è la prima opera arrivata al suo c o m p l e t a m e n t o sull’Altopiano mentre proseguono gli altri progetti (oltre una trentina) che dovrebbero via via concludersi in vista del centenario dell’inizio della Grane Guerra. A Rotzo, in municipio, è stato anche presentato il libro di Leonardo Malatesta “Il Forte di Cima Campolongo” pubblicazione fortemente voluta dall’amministrazione comunale. Nel volume si riportano le foto e le storie dei quattro soldati caduti al forte durante il furioso bombardamento del 16 maggio, preparatorio alla Strafexpedition. Alla presentazione del libro erano presenti anche alcuni parenti dei militari caduti, ovvero i capo- rali Sebastiano Marchesin di Bolzano Vicentino e Pietro Saggin di Monticello Conte Otto, nonché i soldati Desiderio Pamato di Malo e Alessandro Catelan di Olmo di Creazzo. “Un ringraziamento a quanti hanno contribuito a recuperare le foto dei soldati caduti, ai parenti di Pietro Saggin e Sebastiano Marchesin, al Gruppo Storico di Monticello Conte Otto, al Gruppo Alpini di Malo, ai Comuni di Bolzano Vicentino, Creazzo, Malo e Monticello Conte Otto – ha detto il sindaco di Rotzo Matteo Dal Pozzo - Sarà l’occasione per ribadire ancora una volta l’inutilità delle guerre e delle tragedie di famiglie e di intere comunità che queste lasciano alle loro spalle, ma sarà anche l’occasione per ammirare i lavori di restauro effettuati dalla Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni che sta ristrutturando diversi manufatti bellici della Prima Guerra mondiale restituendoli alla loro originaria bellezza per i cittadini altopianesi ed i turisti che potranno godere di queste opere”. Gerardo Rigoni Lo trovi nelle librerie di Asiago 8 l’Altopiano Sabato11 luglio 2009 “Forti in Scena”: nove spettacoli sui luoghi della Grande Guerra Torna, per il sesto anno consecutivo, la rassegna Forti in Scena, che fonde danza, musica e teatro con gli scenari della Grande Guerra. Nove appuntamenti, dall’11 luglio al 30 agosto, e due novità: il carattere non più locale, ma regionale, visto che, pur mantenendo un legame profondo con il vicentino, gli spettacoli trovano suggestiva ambientazione a Venezia, Belluno e Verona. E l’abbandono del “forte” come esclusiva cornice scenica degli spettacoli per intendere con “luoghi della grande guerra” anche un museo, un cimitero, un pascolo, una strada che hanno avuto un significato particolare durante il conflitto. Così arte e storia si congiungeranno al cimitero inglese di Roana, a Villa Patt a Sedico, sede del Museo del 7°Alpini, nei pascoli di Monte Sparavieri nell’alta Lessinia. “Le nostre montagne –sottolinea il Vicepresidente della Provincia di Vicenza con delega al turismo Dino Secco - rappresentano un vero e proprio museo all’aperto della Grande Guerra, che vogliamo valorizzare e promuovere sia per rendere memoria a tutti coloro che qui hanno perso la vita, sia perché ciò che è accaduto sia monito per le generazioni future. Su questi luoghi i giovani possono non solo studiare, ma anche capire la guerra. E poi c’è il risvolto turistico che vogliamo potenziare, proprio perché storia, arte, natura, cultura sono sinonimo di turismo responsabile, consapevole.” Forti in Scena bene si inserisce, allora, nel più ampio pro- getto di valorizzazione dei luoghi della Grande Guerra, di cui la Provincia di Vicenza è capofila, grazie al quale le montagne non solo vicentine si stanno preparando a celebrare il centenario dell’inizio e della fine del Primo Conflitto Mondiale. “I luoghi degli spettacoli sono talvolta impervi e difficili da raggiungere – afferma l’Assessore Provinciale alla Cultura Martino Bonotto - eppure ad ogni spettacolo c’è sempre qualche centinaio di per- gresso gratuito e con i seguenti orari: 10,30/12,30 – 16,00/19,00. L’ambientazione, creata dagli espositori stessi, che han dimostrato di poter essere artisti e artigiani allo stesso tempo. I protagonisti, gli stessi che da anni rappresentano con successo, il cotè artistico del nostro territorio: Aldo Sartori, Andreina Fincati, Antonio sone curiose di vedere come l’arte sia in grado di far rivivere luoghi in cui il tempo pare si sia fermato. Quasi un pellegrinaggio, per assaporare la pace conquistata, per entrare in armonia con la natura, per ricordare”. Il festival, ideato da Luciano Padovani della Compagnia Naturalis Labor in collaborazione con il Museo del Risorgimento e della Resistenza del Comune di Vicenza, è una iniziativa della Regione Veneto promossa dalle Amministrazioni Provinciali di Vicenza e Belluno, dal Comune di Vicenza, con il sostegno della Fondazione Antonveneta e con la collaborazione dei comuni di Asiago, Cibiana del Cadore, Bosco Chiesanuova, Roana, Rotzo, Sedico, Valli del Pasubio e Venezia. Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito eccetto “Lux Aeterna” al Forte Gazzera a Venezia e “Memorie della Terra” ad Asiago. Informazioni allo 0444-912298 oppure su www.fortinscena.it Tre appuntamenti in Altopiano Il cimitero inglese di Roana ospiterà, domenica 26 luglio alle ore 16.30, la prima regionale di “Iliade, la tragedia della guerra “ con la regia di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni. Lo spettacolo sarà recitato, come nella Rossi, Aurelio Forte, Diego Rossi, Fabrizio Muraro, Francesco Covolo, Gianangelo Longhini, Giulia Rigoni, Hélène Foata, Igea Boccardo, Ilaria Carli, Lionello Contri, Lisa Rampazzo, Marino Chiomento, Massimo Fracaro, Mauro Bocchia, Riccardo Forte, Sergio Dalle Ave, Teresa Ragogiewicz. L’Assessore Ivan Baù, ideatore dell’evento, ha spiegato il perchè di “Sasso Artistico”, partendo dal termine sasso 15 La rassegna si svolgerà dall’11 luglio al 30 agosto, tre gli appuntamenti in Altopiano “Sasso Artistico: scatti, pennelli, scalpelli” Il 5 luglio alle ore 18, presso la Sala Civica di Sasso del Museo della Grande Guerra “La battaglia dei 3 monti”, ha avuto luogo l’inaugurazione di una mostra degli artisti altopianesi dell’Associazione Culturale “Gruppo Arte Insieme”, col patrocinio del Comune di Asiago e della Società Sportiva Sasso, mostra che va ad anticipare di un mese, la classica che si terrà dall’11 agosto, nella Sala delle Maschere della Comunità montana: stessi autori, opere differenti. L’intento, quello di valorizzare la frazione, portando per la prima volta l’arte fuori dai centri principali, per renderli partecipi del fermento culturale e creativo del nostro territorio. La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 5 luglio al 30 agosto, sabati domeniche e giorni festivi, con in- www.giornalealtopiano.it - pietra - di cui è fatta la storica Calà; il monumento del Sarfatti, unico opera in tutto il Veneto; di sasso vivo, son fatte molte antiche costruzioni e forse un po’ roccioso è anche il carattere degli abitanti, per laboriosità e tenacia. Molti degli artisti hanno espresso viva soddifazione per l’iniziativa, auspicando di farla divenire itinerante assieme alla percezione di più calore e coinvolgimento da parte del pubblico presente, di quanto mai si sarebbero aspettati. Beppa Rigoni Scit tradizione greca, alla luce del tramonto, senza illuminotecnica e senza altro se non la presenza degli Aedi che narrano la Storia di distruzione dell’umanità data dalla guerra. Domenica 2 Agosto alle 16.30 al Forte Interrotto di Asiago, sarà in scena lo spettacolo di danza contemporanea “Memorie della terra” a cura della compagnia Arearea con la coreografia di Roberto Cocconi. Un lavoro sull’evocazione di ricordi ispirati ai luoghi e ai tempi delle guerre, per dare voce e corpo a persone, avvenimenti ed emozioni che il passato della terra custodisce gelosamente. A Forte Campolongo di Rotzo, domenica 30 Agosto alle 16.30, dove sarà in scena Emanuele Arrigazzi con il monologo “Dormi sepolto in un campo di grano” accompagnato dal contrabbassista Roberto Bellatalla. Lo spunto è quello del verso della famosa canzone di De Andrè, “La guerra di Piero”. La storia che si vuole raccontare è quella di due soldati, di nazionalità diverse ma della stessa età, con gli stessi desideri e le stesse disperazioni, due storie separate che ad un certo punto vanno ad incrociarsi perché bisogna sparare o morire e perché si è semplicemente in guerra. Raduno Alfa 159 L’Altopiano sempre più meta prescelta per i raduni automobilistici. Sabato 4 e domenica 5 luglio si è svolto il 2° raduno sull’Altopiano di Asiago dei possessori dell’Alfa 159. Un appuntamento ben riuscito, che ha visto la presenza di circa una settantina di persone, provenienti un po’ da tutta Italia (il più lontano è arrivato da Catania con tanto di specialità gastronomiche al seguito) e perfino dall’estero (Germania e Slovenia), per un totale di trentacinque Alfa 159 messe poi in bella mostra in Piazza Carli. I partecipanti, nel corso delle due giornate, hanno avuto modo di “assaporare” la bellezza del territorio ed anche di gustarne i sapori, complice il ricco picnic dell’Alfista goloso, a base di numerose specialità locali e non (un po’ tutti hanno portato qualche prodotto tipico della loro zona di provenienza), organizzato nella giornata di domenica. Per ulteriori informazioni: www.159ownersclub.it 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 16 Il canto popolare protagonista al Millepini Per la consueta rassegna di canto popolare, che viene proposta ogni anno nel secondo sabato di luglio, il Coro Asiago ospita due cori molto vicini come provenienza geografica, testimoni della cultura e della tradizione veneta: da Marostica il coro “Gioventù in Cantata”; da Castelfranco il coro “Esperienze Vocali”. I tre gruppi corali, sabato 11, alternandosi sul palco del Millepini, a partire dalle 21, daranno vita ad una serata ricca di emozioni. “Gioventù in Cantata” è un coro composto da circa 70 elementi molto giovani, provenienti prevalentemente dall’esperienza di corsi musicali di base. E’ diretto da Cinzia Zanon e si avvale dell’accompagnamento pianistico di Marisa Dalla Vec- La rassegna “Col nostro canto andiam” torna sabato 11 luglio chia. Di recente ha realizzato il cofanetto contenente CD+DVD live dell’opera natalizia “Emmanuele Dio con noi”. Su commissione della Fondazione Mariele Ventre di Bologna, aveva anche inciso nel 2004 un brano composto dal M° Zavallone per Papa Giovanni Paolo II. Oltre all’emozione per l’incontro con il Papa, tale brano ha suscitato l’inte- resse e l’attenzione dei media, nonché la partecipazione a trasmissioni televisive su RAI 1 e Canale 5. “Gioventù in Cantata” dispone di un vasto repertorio e un ricco ventaglio di proposte, dal genere più classico fino alla musica contemporanea, interpretate con spiccata personalità grazie all’innesto, nella pratica musicale, di nuovi elementi di teatralità, gestualità e movimento. Accanto all’attenzione per l’approfondimento e il miglioramento artistico e vocale (quest’ultimo curato individual- mente dalla prof.ssa Manuela Matteazzi), viene costantemente sottolineato il valore educativo del “fare coro”: bambini, ragazzi e giovani vengono guidati nel condividere fatiche, nel riconoscere regole di comportamento e di relazione per raggiungere tutti assieme risultati e soddisfazioni comuni. Ha tenuto innumerevoli concerti in diverse città italiane ed effettuato tournée in Spagna, Ungheria, Austria, Germania, Belgio, Argentina e Brasile, Germania - Finlandia – Russia, USA e Canada, Francia, Giappone riscuoten- do ovunque notevoli consensi. Ha partecipato a numerosi Festival, Rassegne, Concorsi Nazionali ed Internazionali ottenendo numerosi ne prestigiosi premi. Poterlo vedere ed ascoltare al Millepini è dunque un bel privilegio. Il coro Esperienze Vocali diretto da Michele Pan è composto da diciotto voci maschili; propongono brani che attingono la saggezza delle migliori tradizioni popolari. Nel loro repertorio molti i canti composti dal maestro Bepi De Marzi. Insieme ai suoi ospiti, anche il Coro Asiago, come sempre, darà il proprio contributo a questa imperdibile serata. La rassegna corale “Santa Giustina” Occasione da non perdere per gli appassionati della musica corale. Sabato 11 luglio alle ore 21 nella chiesa parrocchiale di Roana si terrà la IX° rassegna corale Santa Giustina con la partecipazione dei cori Le Voci della Spelonca di Roana, Coro GEV di Vicenza e Coro Aqua Ciara di Recoaro. Le Voci della Spelonca, attualmente composto da 11 elementi e diretto da Gianfranco Muraro, è nato una decina d’anni fa quando un gruppo di amici decideva di creare una nuova coralità, con propri canti ed eseguendoli con pochi elementi. Lo spirito del gruppo è quello di riuscire a trasmettere al pubblico storie, paesaggi, emo- zioni, sensazioni e fantasie che appartengono al territorio utilizzando solamente canti scritti e musicati dal gruppo stesso. Altri appuntamenti del coro roanese sono l’8 agosto alle ore 21,00 sempre in chiesa a Roana con una serata a favore della scuola materna ed il 18 agosto alle 21 a Canove. Allattamento al seno, incontri per saperne di più Quattro incontri per parlare di allattamento al seno e della gestione pratica dei primi mesi della maternità. Li promuove in Altopiano la Leche League Italia – Lega per l’allattamento materno Onlus. Lo scopo di questa associazione è offrire infor- mazioni, sostegno e incoraggiamento alle mamme che desiderano allattare al seno i loro figli, nella convinzione che allattare favorisca un buon rapporto madre-figlio e sia importante per la crescita equilibrata del bambino. Serata Gospel con l’Aism La sezione A.I.S.M. di Vicenza organizza una serata di sensibilizzazione e informazione nel 1° anno mondiale della Sclerosi Multipla. Una serata all’insegna del canto “Gospel- Spiritual” magicamente interpretato dalla “Bassano Blues Spiritual Band”. 70 componenti che regaleranno mo- menti indimenticabili di ottima musica. L’evento si svolgerà al palazzo del turismo “Millepini” di Asiago con ingresso ad offerta libera. Durante la serata si potranno avere informazioni sulla sede di Rosà e sui servizi convenzionati con le A.S.L. offerti da A.I.S.M. . Dopo un primo incontro tenutosi a fine giugno sul perché dell’allattamento al seno, la Leche League propone un secondo appuntamento per domenica 12 luglio sul tema “A casa con la propria creatura…come fare?”. Il ritrovo è fissato alle 9.30 nella ludoteca della scuola elementare di Roana. Giovedì 23 luglio (9.30, in distretto sanitario ad Asiago), terzo incontro dedicato alle domande della mamme. L’ultimo incontro si terrà domenica 23 agosto, a Roana (9.30, in ludoteca). Sul tema “E’ l’ora della pappa?”. L’accesso agli incontri è gratuito e sono ben accetti anche i bambini e i papà. Non si tratta di lezioni, ma di condivisione di esperienze. 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 17 Ricordo di Mons. Luigi Sartori Nella notte del 2 maggio 2007, mons. Luigi Sartori ci ha lasciati. Si è spento nel sonno, consumato dalla malattia che negli ultimi mesi lo aveva duramente provato. Grande è stata la partecipazione al dolore per la sua scomparsa. I solenni funerali nella cattedrale di Padova , sono stati officiati dal Vescovo Mons. Mattiazzo con la presenza di oltre 400 sacerdoti e con un discorso di alto elogio per la persona umana, per il sacerdote e per il teologo. Sono seguiti i funerali al suo paese , Roana, officiati dal Rettore del Seminario Maggiore di Padova con i sacerdoti dell’altopiano e con un altro grande commosso ricordo. Poi altre commemorazioni in varie sedi e in varie occasioni, molti articoli, molte citazioni. L’Istituto di Cultura Cimbra ha espresso e continuerà ad esprimere il suo grazie a Mons. Sartori, anche per la sua convinta collaborazione nel difendere e valorizzare la tradizione storica, linguistica e culturale dell’altopiano. Grazie , Borbaissgot, come diciamo in cimbro, che vuol dire: Dio conosce il bene da lui fatto, Dio gli renda merito. Mons. Sartori ha partecipato all’attività del nostro istituto in molti modi, in molti momenti, con contributi che noi cercheremo di ricordare per noi e per tutti coloro che lo hanno conosciuto e che lo vorranno conoscere. Mons. Sartori è stato un impareggiabile compagno di strada, fedele ai percorsi della tradizione, attento alla complessità dei nostri giorni, impegnato soprattutto ad aprire varchi per il futuro, non tanto in una dimensione culturale generica ed astratta, ma con un forte coinvolgimento personale, in una dimensione di sincero dialogo e di cordiale amicizia. Nei suoi primi anni il nostro Istituto ha collaborato con Mons. Sartori, allora anche presidente dei Teologi Italiani, nella organizzazione di vari convegni teologici interregionali: memorabili i due convegni svoltisi a Roana nel 1975 e nel 1976 con la partecipazione del prof. J. Ratzinger, allora prorettore dell’Università di Regensburg, ora Papa Benedetto XVI, contattato e conosciuto nell’ambito dei rapporti culturali stabiliti dal nostro Istituto con il Curatorium Cimbricum Bavarense, di cui anche il prof. J. Ratzinger fece parte. Nell’aprile del 1979 , il lunedì di Psqua, Ostarmentak, Mons. Sartori era tra i con celebranti della prima Messa in lingua cimbra a Mezzaselva, dove fece un indimenticabile intervento che poi egli continuò per tutti i seguenti anni , fino al 2006, con un appuntamento di preghiera e di cultura , frequentato da molti amici che veni- vano da vicino e da lontano. Nell’agosto dello stesso anno Mons. Sartori partecipò a un convegno a Roana con esponenti locali, come Mario Rigoni Stern, e con docenti dell’università di Padova sul tema della identità culturale dell’altopiano, il suo valore e la sua valorizzazione . Egli portò molti stimoli culturali e teologici, insistendo sulla necessità di non fermarsi alla formazione di singole coscienze, ma anche di costruire associazioni e strutture organizzative come il nostro Istituto. Molto significative sono state le presentazioni dei Vangeli tradotti in vari momenti in lingua cimbra, a partire dal Vangelo di Luca pubblicato nel 1983, “ prima tappa della trasfigurazione del nostro Cimbro”, come egli scrisse, Per Mons. Sartori Luca è l’evangelista che apre a guardare a tutto il disegno della storia, recuperando in positivo tutto il passato e proiettandolo verso tutto l’avvenire.” Luca è l’evangelista dei poveri coloro che costruiscono il futuro “ fatto di impegno sudato e non solo di attese mendicanti.” Nel 1987 Mons. Sartori ha tenuto la relazione introduttiva al convegno na- Concorso letterario su Mario Rigoni Stern il primo premio ad una ragazza bellunese Chiara Fontanive, studentessa dell’Istituto Alberghiero Dolomieu di Longarone, residente a Tisoi – Belluno, è la vincitrice del primo premio (borsa di studio) del concorso promosso dallo SPI – Cgil Regionale Veneto in ricordo dello scrittore di Asiago, Mario Rigoni Stern scomparso il 16 giugno 2008. Il concorso, riservato a tutti gli alunni degli Istituti Scolastici Superiori del Veneto, era collegato alla Festa Regionale di LiberEtà svoltasi ad Asiago nell’ultimo weekend di giugno 2009. LiberEtà è la rivista mensile del sindacato pensionati della Cgil nazionale che si può ricevere in abbonamento all’esiguo costo di dodici euro per undici numeri. La commissione giudicatrice ha esaminato 52 elaborati individuali e uno di una classe di 23 studenti, pervenuti da tutto il Veneto, e all’unanimità ha scelto lo “scritto” di Chiara Fontanive per le se- guenti motivazioni: “originalità della forma espressiva che, senza rinunciare alla precisione descrittiva, ad un linguaggio immediatamente comunicativo, sa assumere toni sobriamente poetici (…). Il lavoro di Chiara si segnala altresì perché dimostra un’adesione sentimentale e intellettuale sia ai grandi temi storici dell’opera di Mario Rigoni Stern che a quelli più quotidiani e naturalistici. Questa adesione si manifesta attraverso ricchezza di dettagli resi con lucida oggettività, rapide e controllate effusioni sentimentali, efficace sintesi espressiva e sapienza costruttiva, tanto più apprezzabile per la giovane età della concorrente: Chiara è una quattordicenne”. I complimenti a Chiara sono stati espressi da Franco Piacentini, Segretario Regionale SPI – Cgil Veneto e da Ludovico Bellini, Segretario Generale dello SPI – Cgil di Belluno, che insieme a tanti dirigenti della Camera del Lavoro Bellunese hanno festeggiato la premiata ed hanno anche formulato apprezzamenti alla mamma per aver affiancato Chiara nella conoscenza e nella lettura dei libri di Mario Rigoni Stern e per averla sostenuta nella partecipazione al concorso. Bravissima Chiara, lo SPI – Cgil ti invita a continuare in questa tua ricerca di valori umani, per i quali uomini come Mario Rigoni Stern hanno dedicato tutta la loro vita. zionale delle Minoranze Linguistiche Italiane a PalermoPiana degli Albanesi in Sicilia, con un contributo di pensiero ammirato da tutti i partecipanti, basato sulla visione della Chiesa esaltata dal Concilio Vaticano II , Chiesa “ come progressione graduale verso il grande noi universale… processo che deve cominciare sempre dai soggetti concreti, dai singoli, addirittura dai più piccoli e dagli ultimi e arrivare al soggetto comunitario più grande…”. In quegli anni Mons. Sartori à sempre più impegnato nel campo dei rapporti tra culture e religioni cristiane e non cristiane, tanto da essere considerato il fondatore del movimento ecumenico in Italia. Come si può vedere da questi cenni, Mons Sartori ha elaborato nell’ambito dell’Istituto di Cultura Cimbra quasi una teologia delle Minoranze lin- guistiche, con il suo stile divulgativo, ma anche profondamente impegnato nella ricerca e nel dialogo. Nel 1987, anno dedicato dal Papa al rispetto delle Minoranze, alla vigilia della Grande Rogazione ad Asiago ha avuto luogo un incontro tra rappresentanti di vari gruppi politici e di varie minoranze linguistiche italiane, anche per preparare l’approvazione della legge nazionale di tutela delle minoranze stesse. Mons. Sartori nel suo intervento molto qualificato ha fatto presente il pericolo degli etnocentrismi che si richiamano a Dio per ragioni di potere e di interessi. “ Se Dio è vero Dio – egli ha detto tra l’altro – è Dio di tutti, è Amore per tutti, è solidarietà e fraternità, è contro ogni divisione e contro ogni discriminazione.” Sergio Bonato Guida alla visita di Forte Corbin e alla sua storia Una guida agile nel formato di stampa, ma approfondita nei contenuti, si presenta così la ricerca storica di Ilaria Panozzo. La giovane autrice di Cogollo del Cengio risulta maggiormente motivata nel suo lavoro letterario, essendo la sua famiglia la storica proprietaria del Forte Corbin. La fortificazione, una delle tante strutture stabili che costituivano la linea difensiva altopianese contro gli attacchi offensivi dell’impero austro-ungarico, si presenta come un insieme di vari elementi architettonici che interagivano per il corretto funzionamento del complesso e, a distanza di un secolo, risulta oggi in buone condi- zioni. Il volume consta di una introduzione che spiega la realtà dei forti compresi nel territorio dei 7 Comuni, quindi, trattandosi di una guida per il turista e l’escursionismo storico, si apre al lettore con un glossario di termini e definizioni contenuti nei vari argomenti trattati, ciò per meglio facilitare la comprensione dei contenuti. Foto originali e dei giorni nostri si accompagnano a progetti e schemi utilizzati dalle maestranze civili e militari a partire dal 1906, anno di avvio del cantiere al forte. La struttura, ufficialmente riconosciuta come Museo Storico Militare, è sottoposta alla tutela dei beni culturali da parte della Soprintendenza di Verona. Già da qualche anno la fortezza si offre quale meta sempre più frequentata, gratificando in maniera tangibile l’operato encomiabile della famiglia Panozzo. Edito da Input per la collana “Historica”, la guida risulta degna di attenzione in quanto espone notizie e curiosità messe spesse volte in secondo piano da storici e tecnici della materia legata al primo conflitto mondiale. Sarà presentata nelle seguenti date: domenica 12 luglio, ore 21.00 presso il palatenda di Treschè Conca, domenica 02 agosto,ore 17.30 a Forte Corbin, “Aperitivo d’autore in collaborazione con l’Associazione Artemusica Roana”, mercoledì 5 agosto, ore 21.00 al palatenda di Treschè Conca. G.D.F. 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 18 ECONOMIA - Responsabilità sociale d’impresa Le banche di credito cooperativo della provincia premiate a Milano da Sodalitas Social Award Menzione di merito alle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali della provincia di Vicenza per il progetto di Microcredito Etico Sociale. A consegnare l’ambito riconoscimento in una cerimonia a Milano dove era presente il Sindaco Letizia Moratti e molte personalità istituzionali è stata Sodalitas Social Award, che organizza il prestigioso premio sulla responsabilità sociale d’impresa. Sono state 260 le candidature al premio, ma alla finale sono arrivati i migliori progetti. E il progetto condotto in tandem tra Caritas diocesana berica e le banche di Credito Cooperativo vicentine è stato giudicato tra i più importanti a livello nazionale nell’ambito della categoria dei programmi di partnership per la comunità e la qualità della vita delle persone. La banche locali hanno fatto in questo la loro parte, specialmente in un periodo di crisi. Attraverso questo progetto, premiato con menzione speciale da Sodalitas Social Award, vengono erogati piccoli prestiti agevolati a famiglie e persone in momentanea difficoltà economica. Il pro- getto è reso possibile dall’istituzione di un Fondo rotativo di garanzia messo a disposizione dalle banche di credito cooperativo e casse rurali presenti nel territorio vicentino ovvero: Banca Alto Vicentino, Banca di Romano e Santa Caterina, Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola, BCC di Campiglia dei Berici, Banca San Giorgio e Valle Agno, Banca del Centroveneto, BCC di Pedemonte, BCC Vicentino di Pojana Maggiore, BCC di Quinto Vicentino, Cassa Rurale ed Artigiana di Roana, Cassa Rurale di Vestenanova. Una presenza capillare nel territorio vicentino con oltre 120 filiali. “Con questo progetto con Caritas - spiega Gian Luigi Angonese, Direttore Generale della Cassa Rurale ed Artigiana di Roana Credito Coopera- mensili, il tasso di interesse agevolato applicato, tenuto conto dell’andamento del mercato risulta essere del 3 per cento; vi è, inoltre, la possibilità di attivare finanziamenti di microcredito, in ottica educativa, con la cessione volontaria del quinto dello stipendio, con procedu- In tre anni di attività agli sportelli del microcredito si sono rivolte 1.005 persone, 346 delle quali hanno ottenuto un prestito per 650.757 euro. Nei restanti casi l’aiuto si è concretizzato in percorsi d’ascolto, segretariato sociale, accompagnamento e tutoraggio. Il prestito medio è stato di 1.800 euro ed tivo - esprimiamo ancora una volta la nostra differenza nel fare banca. Anche la nostra Cassa Rurale ha erogato piccoli prestiti agevolati a famiglie e persone in momentanea difficoltà economica, in molti casi il disagio e le problematiche sociali emergono quando si è ancora in tempo per sanarle. Nei nostri territori, le nostre banche – conclude - costituiscono un presidio solido e affidabile”. Nel concreto il tetto massimo dei prestiti concedibili è di 4.000,00 Euro per ciascun finanziamento; il rimborso potrà avvenire con un massimo di 60 rate ra a cura degli sportelli Caritas; è possibile poi da oggi dimezzare la rata di rimborso (con allungamento della durata dell’ammortamento) in caso di perdita del lavoro da parte del beneficiario; infine, per le persone che avrebbero potuto accedere al microcredito perché titolari di un contratto di lavoro a tempo determinato e che non hanno ottenuto il rinnovo del contratto di lavoro a causa della crisi, potranno accedere ugualmente al microcredito attraverso la sua cointestazione con una parente in possesso della pensione. il numero più consistente di richieste ha riguardato aspetti relativi all’abitazione, alle bollette, agli affitti. e, dato importante, in tre anni di attività circa la metà dei prestiti è stata restituita. Da qualche mese è stato inoltre costituito il “Comitato Debito Casa”: una task force che coinvolge anche professionisti volontari quali geometri, avvocati ed esperti del settore bancario che collaborano per fornire un servizio di consulenza e di accompagnamento a persone e famiglie in difficoltà nella gestione di tipologie di debito particolarmente complesse, quali il mutuo casa. Formaggio Asiago Vola la produzione, il prezzo tiene Il bilancio dell’attività 2008 del Consorzio di Tutela. Roberto Gasparini riconfermato presidente per il triennio 2009/2011. Fiorenzo Rigoni nel consiglio Nell’ultima Assemblea dei Soci del Consorzio Tutela Formaggio Asiago è stata approvata la relazione del Consiglio di Amministrazione sull’attività svolta dall’organismo di tutela della rinomata produzione casearia DOP veneto-trentina nel 2008. E’ stata l’occasione, per il presidente Roberto Gasparini e per il CdA, di tracciare anche un bilancio più ampio, a conclusione del proprio mandato triennale 2006/09. La produzione complessiva di Formaggio Asiago nel 2008 è stata pari a 1.738.000 forme (+41.000, +2,4%) per un peso di 23.318 tonnellate. L’Asiago Fresco - o “Pressato” - si è fermato poco sotto il milione e mezzo di forme, 1.463.000 (+73.000, +5,3%), mentre è diminuita quella di Asiago Stagionato. «La produzione dell’Asiago Fresco riprende l’espansione che ha caratterizzato negli anni questa tipologia, che ora rappresenta l’88% del totale», ha detto il presidente Gasparini. Per quanto riguarda i prezzi alla fonte, ossia dell’Asiago all’ingrosso, nel corso del 2008 è proseguito il recupero già riscontrato nel 2007, mediamente +7,4%, dato significativamente superiore ad altre pregiate produzioni DOP italiane. Al dato non è corrisposto generalmente un aumento dei prezzi al consumo, rimasti pressoché stabili. «La constatazione che gli altri settori dell’economia stanno forse peggio di noi - ha detto il presidente del Consorzio, Roberto Gasparini - rappresenta una consolazione ben ma- Fiorenzo Rigoni del Caseificio Pennar (a sinistra) con il ministro Luca Zaia in una recente manifestazione dedicata al formaggio gra. Dopo un primo semestre 2008 positivo, i formaggi maggiormente trattati sui mercati globali hanno perso oltre il 35% della loro quotazione. Di conseguenza in tutta Europa è sceso anche il prezzo del latte ed il burro ha perso circa il 47%. Nel 2008 i costi di produzione sono cresciuti mediamente dell’11%: mangimi +14%, carburanti +21% e concimi +40%. Si profila quindi - ha concluso - un’ulteriore riduzione dei redditi degli agricoltori». L’assemblea ha dunque nominato il nuovo CdA, che guiderà il Consorzio nel prossimo triennio 2009/11. Sono risultati eletti Roberto Gasparini (Latterie Vicentine, Schio VI), Fabio Finco (Casearia Monti Trentini, Grigno TN), Gilberto Bertinazzo (Caseificio San Vito, Povolaro VI), Antonio Bortoli (Lattebusche, Sandrigo VI), Gianluigi Cadore (Caseificio Casona, Pozzoleone VI), Antonio Dal Maso (Latteria Sociale, Montebello VI), Mario Dalla Riva (Latteria Soligo, Breganze VI), Nisio Paganin (Agriform, Carrè VI), Fiorenzo Rigoni (Caseificio Pennar, Asiago VI), Gianni Torresan (Latterie Trevigiane, Vedelago TV), Antonio Zaupa (Zogi, Monte di Malo VI). Riconfermato presidente Roberto Gasparini, vice presidente Fabio Finco. 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 19 L’avvocato risponde – Domande, curiosità, approfondimenti di carattere legale Giudice di pace, cosa cambia dal 4 luglio RUBRICHE Come noto, il Giudice di Pace è l’organo giurisdizionale preposto a dirimere le controversie civili di piccola entità, con specifiche competenze in materia civile, penale ed amministrativa. La competenza civile è in parte regolata dal criterio della materia, ed in parte da quello del valore della controversia. Il Giudice di Pace, infatti, ha competenza esclusiva per alcune specifiche materie, ovvero: per le cause relative ad apposizione di termini ed osservanza delle distanze stabilite dalla legge, dai regolamenti o dagli usi riguardo al piantamento degli alberi e delle siepi; per le cause relative alla misura ed alle modalità d’uso dei servizi di condominio di case; per le cause relative ai rapporti tra proprietari o detentori di immobili adibiti a civile abitazione in materia di immissioni di fumo o di calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e simili propagazioni che superino la normale tollerabilità ed, infine, per le cause relative agli interessi od accessori da ritardato pagamento di prestazioni previdenziali o assistenziali. Nelle altre materie, invece, la competenza del Giudice di Pace è regolata dal criterio del valore e, proprio su tale versante, è recentemente intervenuta la legge 69/2009 innalzandone il tetto. Dal 4 Luglio, infatti, si può chiedere giustizia in materia civile avanti a tale giudice per controversie che abbiano un valore non superiore a 5.000 Euro (mentre in precedenza era 2.582,28 Euro). Per i rimborsi danni da circolazione, invece, il tetto, che in precedenza era 15.493,71 Euro, è stato portato ad Euro 20.000,00. Davanti al Giudice di Pace si possono attivare due tipi di procedure: la procedura contenziosa e la procedura di conciliazione. Nel procedimento contenzioso si apre una vera e propria causa e, se il valore della controversia non supera i 516,46 Euro, si potrà procedere senza avvocato. Se tale importo viene superato si dovrà necessariamente essere assistiti da un legale, salvo che il giudice valuti diversamente a seconda del caso specifico ed autorizzi comunque la parte a stare in giudizio da sola. Per cause di valore fino 1.100 Euro, inoltre, se le parti ne sono interessate, si potrà richiedere che il Giudice di Pace decida secondo equità/ congruità, cioè senza attenersi strettamente le norme di diritto e seguendo, in parte, criteri soggettivi. In questo particolare caso la sentenza sarà appellabile solo per violazione delle norme sul procedimento o di norme costituzionali o comunitarie. Nel procedimento di conciliazione, invece, il Giudice di Pace ha sostanzialmente un ruolo di paciere. Nella conciliazione non vi sono limiti di valore della materia del contendere e l’alea della vertenza è contenuta (non ci si potrà, infatti, veder addebitate le spese legali della controparte, salvo che ciò non rientri nell’accordo) e, inoltre, non è necessario essere assistiti da un legale. Va tenuto conto, però, che in tale sede la controparte non sarà obbligata a presentarsi ed un accordo, pertanto, potrebbe non essere trovato. In questi casi al soggetto che ha provveduto ad attivare la procedura (attore) non resterà che ricorrere in contenzioso. Nel caso in cui, invece, l’accordo venisse trovato verrà redatto e sottoscritto un verbale di conciliazione. Se la materia trattata è di competenza del Giudice di Pace, il verbale di conciliazione, sarà titolo esecutivo vincolante per ambedue le parti, come fosse una sentenza. In caso contrario esso avrà comunque la validità di una scrittura privata riconosciuta in giudizio. Quanto alla competenza amministrativa del Giudice di Pace, questa riguarda le opposizioni alle sanzioni amministrative (verbali, ordinanze/ ingiunzioni e cartelle esattoriali inerenti multe per violazioni del codice della strada, per violazione di regolamenti comunali o di regolamenti di società di trasporto pubblico, etc.) e, anche a seguito della recente novella, è rimasta invariata entro il limite di 15.493,71 Euro. Occorrerà, invece, rivolgersi sempre al Tribunale nel caso in cui la sanzione riguardi le infrazioni in materia di urbanistica ed edilizia e di tutela del lavoro, di previdenza, di tutela dell’ambiente, di igiene degli alimenti e bevande, di società ed intermediari finanziari, di antiriciclaggio, tributaria e valutaria. Il Giudice di Pace ha competenza amministrativa anche in materia di cartelle esattoriali, ma con alcuni distinguo (specialmente per le cartelle riguardanti le multe comminate per violazioni del Codice della Strada). Una recente sentenza della Corte di Cassazione (la n. 8200 del 03/ 04/2009) ha precisato, infatti, che il Giudice di Pace sarà competente solo se la cartella è il primo atto con cui si viene a conoscenza della multa, ovvero solo se vi è stato un vizio di notifica che riguarda il verbale. In altre occasioni la Cassazione ha anche specificato che in questo caso, insieme alla cartella, sarà contestabile anche il contenuto del verbale, ovvero la questione di merito inerente la multa. In caso contrario, quin- Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano sottoporre domande su qualsiasi questione di carattere legale al nostro avvocato possono inviare una mail all’indirizzo [email protected] o scrivere a “L’avvocato risponde – Giornale Altopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 Asiago (Vi)” di, se il verbale risulta correttamente notificato e la motivazione del ricorso è diversa (ad esempio vizio di notifica della cartella o errore nella stessa) la competenza sarà del giudice ordinario nella figura del giudice dell’esecuzione (ai sensi degli artt. 615 e 617 c.p.c.), ciò in quanto in questo caso la cartella costituisce il primo atto esecutivo. Stessa cosa, a maggior ragione, varrà se si contesta un vero e proprio provvedimento esecutivo successivo alla cartella che riguarda una sanzione amministrativa (ipoteca, fermo amministrativo, etc.). LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Mi fido o non mi fido? La paura degli altri e i pensieri paranoici Il lavoro di un terapeuta si concentra spesso nell’aiutare le persone a vivere in maniera più soddisfacente i rapporti con gli altri. L’uomo è un essere sociale per eccellenza (meglio dire per natura) e ha un bisogno viscerale di condividere la propria esistenza con i suoi simili. Le relazioni più importanti risalgono ovviamente alla famiglia d’origine, che ci “svezza” insegnando a rispettare le regole del gruppo primario e ad affezionarsi ad altre persone. Subito dopo, nello sviluppo psicosociale dell’individuo, si collocano le interazioni con i pari età, gli amici e con tutti quelli che condividono i nostri obiettivi evolutivi. Le prime esperienze di rete sociale, di supporto, di amore e, perché no, di scontro, ci insegnano a stare con gli altri trovando una nostra dimensione sociale, detta anche identità sociale. Chi purtroppo non ha vissuto esperienze sufficientemente buone (per dirla alla Winnicot), restando vittima suo malgrado in età precoce di forti delusioni, tradimenti, traumi, ha buone possibilità di non riuscire a vivere, nell’immediato o in età più adulta, rapporti interpersonali soddi- sfacenti e gratificanti. Ad esempio, è facilmente comprensibile trovare difficoltà a fidarsi dei propri amici (anche a quarant’anni) se in preadolescenza ci si è ritrovati rifiutati o abbandonati ingiustamente dal gruppo dei pari, oppure a lasciarsi andare e vivere una buona intesa sessuale con il proprio partner se le esperienze precedenti sono state fallimentari o, ancor peggio, traumatiche. Devo però sottolineare come non sempre l’aver vissuto esperienze difficili e dolorose porta a sviluppare insicurezze e blocchi nei confronti delle relazioni sociali. Esistono persone (dal mio punto di vista “complessi sistemi mente-corpo in relazione con il proprio ambiente”) che, anche se baciati dalla sfortuna in età precoce (mancanza di una famiglia adeguata, esperienze di maltrattamento, solitudine, rifiuto sociale), hanno poi avuto la forza di scommettere sul proprio futuro e ricostruirsi una nuova occasione di rinascita, attorniandosi di ottime persone e vivendo una seconda esistenza lontana dal passato doloroso che hanno avuto la sfortuna di subire. Altri, seppur fortunati nei loro incontri da giovanissimi, sviluppano in seguito una forte diffidenza nei confronti del prossimo, tendendo allo sviluppo di pensieri paranoici. Il termine paranoia, a differenza di come viene utilizzato nel linguaggio colloquiale soprattutto dai giovani (“ieri ero proprio in paranoia”, intendendo di aver avuto un senso di inquietudine mista a pensieri fissi e ossessivi riguardo ad un argomento), si riferisce ad uno specifico disturbo di personalità piuttosto grave che pervade l’intero mondo interiore della persona la quale si sente minacciata da un possibile nemico esterno che vuole farle del male. Chi è paranoico percepisce minacce esterne in continuazione anche quando le informazioni in suo possesso sono neutre o addirittura positive. L’idea di confidarsi anche alle persone vicine diventa intollerabile e fonte di grande ansia; a quel punto, meglio non rischiare e “barricarsi” in una posizione difensiva e sospettosa. Purtroppo i pensieri persecutori subiscono un effetto psicologico che potremmo chiamare “a valanga”, invadendo ogni emozione e ogni comportamento dell’individuo, pregiudicandone un adeguato funzionamento nel quotidiano (lavoro, relazioni, famiglia, mondo interiore). La persona paranoica crede che gli altri sotto sotto siano cattivi e vogliano, a suo discapito, imbrogliarla, farle del male, congiurare per arrecare danno. Persino chi è più intimo, quali parenti e amici, tende ad essere considerato inaf- fidabile perché potrebbe ferire proprio nel momento in cui si è più vulnerabili, essendo sentimentalmente coinvolti. La reazione psicologica è deleteria: “prendo le distanze da tutti per non soffrire e mi ritiro in un bozzolo protettivo in cui nessuno può farmi del male”. Manco a dirlo, il ritiro crea tutte le condizioni ottimali perché siano gli altri, conseguentemente, ad allontanarsi e a prendere distanze; la frittata è fatta e la diffidenza iniziale confermata dai fatti. Il soggetto paranoico viene isolato perché “strano”, diffidente, “lontano”. Ciò nella sua mente conferma le teorie persecutorie chiudendo il cerchio. In terapia, meccanismo paranoico può essere ribaltato, permettendo al soggetto di riscommettere sui rapporti interpersonali lavorando sui propri schemi mentali anche se ciò gli richiede di investire emozioni e sentimenti oramai sotto il rigido controllo dei pensieri. Amare il prossimo, credere nell’altro, fidarsi è sempre una scommessa: si può perdere come vincere, ma ne vale la pena se almeno un po’ crediamo che questo ci arricchisca la vita. Di solito il freno più grande per chi è diffidente è la paura di rimanere delusi o di perdere il senso di controllo nelle relazioni e soffrire. Queste persone vanno aiutate ad imparare come “dosarsi” nei rapporti interpersonali senza essere estremi nel coinvolgersi o nell’allontanarsi. Infatti godere dell’altro dipende in primo luogo dalla capacità di restare in equilibrio tra investimento e guadagno, proprio come in borsa. Non si tratta di essere diffidenti, ma di partire almeno “conservativi”. Saranno le esperienze successive a guidarci e a farci diventare scommettitori amanti del rischio o buoni risparmiatori con la propensione al mantenimento del capitale investito! Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 20 Hockey Inline Mondiali Varese INLINE Poteva andare decisamente meglio La “prima volta” dell’hockey inline azzurro sul palcoscenico mondiale per quanto riguarda junior e donne si ferma lontano, molto, dalla zona medaglie Gli azzurrini, tra cui gli altopianesi della Rigoni di Asiago Vipers Alessandro Tura (schierato tra i pali con buona regolarità) e Filippo Rigoni (in gol nel match inaugurale contro la Colombia), erano partiti bene, aggiudicandosi (5-3 in rimonta) la prima sfida iridata con la Colombia. Poi, però, sono arrivati i problemi: prima legati al meteo, con la sospensione del match con la Repubblica Ceca (alla fine campione del mondo), visto che il Pala Albani di Varese era stato “colpito ed affondato” da un violento acquazzone capace di far venire a galla le magagne (infiltrazioni dal tetto, spogliatoi finiti sott’acqua, …) di un palasport che da tempo mostra i segni dell’età (costruito nel 1977). Figuraccia e fiumi di polemiche riversati su quotidiani e siti web della provincia di Varese. Poi, finalmente, si è tornati a giocare, sempre con un occhio al cielo, ed è arrivato il burrascoso pari (5-5) con la Svizzera. Un Siamo ormai agli sgoccioli della stagione 2009. In questo weekend, a Varese, si assegnerà il titolo mondiale senior; poi a fine mese ci sarà davvero l’ultimo appuntamento (i World Games di Khaosiung) che manderà in archivio questa lunghissima annata di inline. Ma attenzione, la pausa sarà breve, in quanto il 5 o 6 settembre (ancora da definire) le otto ruote torneranno a correre. In palio, infatti, la Supercoppa Italiana tra la Rigoni di Asiago Vipers e la Caoduro Diavoli Vicenza, già protago- risultato che alla fine peserà sul cammino degli azzurrini. Nella giornata conclusiva della prima fase sono quindi giunte le pesanti ed inevitabili sconfitte contro le corazzate Repubblica Ceca (1-9) e Canada (29). Morale? Quarto posto nel girone ed incrocio fatale (14) con gli Usa nei quarti di finale. Riscatto poi nella semifinale di consolazione con la Francia (4-2), ma debacle (5-12) nella finale per il 5° posto con la Germania. Insomma, poteva andare meglio. Anche, e soprattutto, per le ragazze. Le azzurre, che annoveravano quattro giocatrici delle Assicura Asiago Pink Vipers (Monica Pesavento, Silvia Toffano, Linda De Rocco ed Agnese Tartaglione), sono partite benissimo, sorprendendo la Spagna (2-0, a segno la De Rocco). Scontato il ko (1-5) con le campionesse della Repubblica Ceca. Poi le azzurre si sono giocate tutto nella partita conclusiva del girone, con la Francia. Sarebbe bastato un pari per provare a scrivere un finale diverso al Mondiale e, invece, le transalpine si sono imposte per 2-1, relegando le azzurre al terzo posto nel gi- rone. Una posizione che nei quarti di finale le ha abbinate al Canada. L’Italia ci ha provato, ma alla fine è crollata (06). Epilogo ancora più amaro, con le sconfitte rimediate nella semifinale di consolazione con la modesta Australia (1-2, in gol la Toffano) e quindi nella finale per il 7° posto (2-3 dopo tre overtime) con la Finlandia. Non c’erano particolari aspettative, è vero, ma l’ultimo posto, francamente, nessuno se lo immaginava, anche se con la miseria di 7 reti realizzate in sei partite non si va tanto lontano. Stefano Angonese Foto di Marco Guariglia Tra Mondiali e nuova stagione niste della recente ed avvincente finale scudetto ed in precedenza di quella per la Coppa Italia. La stagione 2009/10 inizierà dunque con largo anticipo: la Coppa Italia scatterà in contemporanea con la Supercoppa, il campionato addirittura l’11 ottobre. Al via, stando al primo comunicato emesso dalla Lega Nazionale Hockey (il secondo arriverà in questo fine settimana tenuto conto che la sca- denza per regolarizzare le iscrizioni è l’11 luglio), potrebbero non esserci tutte le formazioni: delle dodici, infatti, alcune non hanno perfezionato la riassociazione. Tra queste c’erano anche gli Asiago Vipers (che, comunque, hanno provveduto in settimana a regolarizzare la loro posizione), l’Edera Trieste ed il Forlì; quest’ultima sembra essere quella più a rischio iscrizione. Anche in Serie A2 la situazione non sembra es- sere tranquilla. E così in questo clima di incertezza non è semplice pianificare il futuro. In casa Vipers intanto c’è da sciogliere in primis la questione tecnica. Dopo l’uscita di scena di Roberto Varotto, il presidente Fabio Forte ha al vaglio alcune opzioni: i nomi più probabili, ma difficili da concretizzare anche per una questione di costi, sembrano essere quelli conosciuti di Gianluca Canei, assistente allenatore quest’anno, e Roberto Ciprian, tecnico dello scudetto 2006 nelle ultime stagioni a Ferrara. Per Forte, comunque, resta in piedi anche l’ipotesi di dirigere, o almeno traghettare per un periodo, in prima persona la squadra, come già accaduto nella scorsa stagione. Il dubbio tecnico (dopo la partenza di Riccardo Marobin con destinazione Ghosts Padova) esiste anche per il “farm team” asiaghese impegnato in Serie A2. Se in prima squadra dovesse giungere un nuovo allenatore, allora Forte potrebbe anche decidere di occuparsi di quest’altra realtà. Rimanendo in ambito allenatori legati all’Altopiano, la Caoduro Diavoli Vicenza ha confermato Angelo Roffo e punta a rinforzarsi (per la porta si parla di Antinori del Forlì; un paio di difensori ed altrettanti attaccanti, tra cui il fuoriclasse sloveno, e probabilmente fuori budget, Nejc Sotlar) per dare l’assalto almeno ad un obiettivo; mentre l’Edera Trieste e Cristian Rela sembrano ormai essere vicinissimi al rinnovo dopo l’esperienza di quest’anno che ha portato in dote il primo trofeo (la Supercoppa) nella storia del club giuliano. Sul fronte giocatori (arrivi, conferme, partenze) ancora nulla, o quasi, per quanto concerne gli Asiago Vipers. L’unico “rumour” è quello legato ad un possibile ritorno dello statunitense Greg Thompson, capitano della nazionale ai Mondiali di Varese, l’anno scorso in Spagna con il Rubì Cent Patins con cui ha conquistato la Coppa del Re. Per il resto normali “voci” che dovranno eventualmente prendere forma quando sarà più chiaro il quadro della prossima stagione. (S.A.) 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 21 PALLAVOLO SPORT Si è conclusa ufficialmente nella serata di venerdì 05 giugno, la stagione agonistica della Società Slegar Volley di Asiago, presso la Pizzeria del Centro Rendola, dove la società ha organizzato una mega pizza, con il successivo partitone a bowling, con la partecipazione di tutte le atlete appartenenti ai vari under, dalle piccole agguerritissime del minivolley, alle vice campioni provinciali di categoria under tredici, alle un po’ più sfortunate, ma sicuramente altrettanto brave dell’under 14, per finire alle grandi dell’under 18 che quest’anno hanno debuttato in questa categoria, dando sicuramente del filo da torcere alle squadre più brave ed esperte della Provincia, guadagnandosi il quarto posto dopo un’agguerrita battaglia con la squadra del Nove Volley, con un anno in più di categoria, Grande festa di fine stagione in casa Slegar Volley Club Asiago perdendo al Time Brek per 25 a 27. La passione per il volley e l’aggregazione sociale, grazie anche alla struttura del Patronato San Matteo di Asiago ed il programma educativo sviluppato da Don Federico, coadiuvato dallo splendido animatore, nonché vice presidente della società Giovanni Basso e grazie inoltre, alla disponibilità degli allenatori che hanno saputo impartire il gesto tecnico alle ragazze, agli accompagnatori ed i genitori che sono stati costantemente coinvolti nel settore arbitraggio e gestione campionato, hanno fatto sì, che alla serata finale partecipassero una settantina di persone tra ragazze, genitori e simpatizzanti. Un numero di tutto rispetto per una società neo nata che si occupa esclusivamente del settore femminile a livello giovanile. Durante la serata, a cura del presidente, Sonia Cavallo, sono stati fatti i più vivi ringraziamenti alla Fondazione “Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori”, rappresentata per l’occasione dal presdiente Roberto Sartori con la sua signora, che ha contribuito all’acquisto di materiale sportivo utile alla squadra. Affiancavano il presidente i capitani di squadra, gli allenatori e gli accompagnatori, partendo da Massimiliano Isidoris, Roberta Forte e Alberto Benetti responsabili under 13 e 14, Sabina Busolin e Mauro Pesavento responsabili under 18 e minivolley. La coppa, vinta dalle bravissime ragazze della 13, per il meritato secondo posto, è stata consegnata direttamente a Don Federico, che provvederà ad affiancarla ai trofei vinti negli anni scorsi, che saranno esposti presso il Patronato San Matteo di Asiago. Il programma educativo e spirituale, intrapreso dalla società, a termine dell’attività sportiva e dell’anno scolastico, porterà le ragazze Under 13 dello Slegar Volley Asiago seconda classificata al campionato provinciale AICS 08/09 dell’under 18 una settimana ad Assisi, mentre le ragazze under 13 e 14 trascorreranno, sempre in compagnia degli animatori della Parrocchia, una settimana presso la Malga Dosso di Sopra in Località Larici. Probabilmente prima dell’inizio del prossimo anno scolastico e del- Le gare al Golf Club Asiago Iniziata a maggio, prosegue intensamente, nonostante il tempo pazzerello di quest’estate, l’attività del Golf Club Asiago con il fitto calendario di gare che vedrà impegnati gli appassionati di questa disciplina fino ai primi giorni di novembre. Pioggia e temporali dunque non bloccano la passione e non è raro vedere girare sul green sacche dotate di…ombrello. Per chi la ama davvero, la natura è bella anche quando piove e sembra che per il golf valga altrettanto. Riportiamo sotto i vincitori nelle varie categorie delle gare svoltesi a maggio e giugno. Gare di Maggio Toni’s Golf Friends sabato 9 maggio 2009 (18 buche stableford) 1° netto 1^ cat Carlo Fracaro 37; 1° lordo Federico Longhini 25; 1° netto 2^ cat Massimo Rigoni 48; 2° netto 1^ cat Marco Lora 35; 2° netto 2^ cat Nicola Dal Sasso 46 Carribean Golf Challenge domenica 10 maggio (18 buche stableford) 1° netto 1^ cat Carlo Fracaro 38; 1° lordo Paola Gasparini 30; 1° netto 2^ cat Mauro Podavini 35; 1° netto 3^ cat Mauro Coaro 40; 2° netto 1^ cat Paolo Farolfi 35; 2° netto 2^ cat Walter Forte 34; 2° netto 3^ cat Bernardino Zavagni 35; 1° lady Carla Ramonda 33; 1° senior Franco Lacerna 34. Carribean Golf Challenge domenica 17 maggio (18 buche stableford) 1° netto 1^ cat Roberto Cunico 41; 1° lordo Hernandez David Blanco 35; 1° netto 2^ cat Massimo Rigoni 42; 1° netto 3^ cat Riccardo Dalla Fina 40; 2° netto 1^ cat Roberto Pan 38; 2° netto 2^ cat Fabrizio Lorenzi 42; 2° netto 3^ cat Mauro Coaro 39; 1° senior Giovanni Forte 39; 1° lady Giovanna Vinanti 39. Gare di Giugno Carribean Golf Challenge 18 buche stableford 3 cat. Martedi’ 2 giugno 2009 1° netto 1^ cat. Davide Guerrini 38; 1° lordo Daniel Facci 31; 1° netto 2^ cat. Nicola Dal Sasso 42 1° netto 3^ cat. Bernardino Zavagnin 43; 2° netto 1^ cat. Gianluca Tomasello 36; 2° netto 2^ cat. Walter Forte 38; 2° netto 3^ cat. Franco Farina 41; 1° lady Eva Ferrario 41; 1° senior Carla Ramonda 41. Coppa Europ Assistance 9 b. stableford 3 cat. (causa maltempo) Sabato 5 giugno 2009 1° netto 1^ cat. Hernandez David Blanco 19, 1° lordo Sebastiano Bonato 17; 1° netto 2^ cat. Massimo Rigoni 18; 1° netto 3^ cat. Giovanni Forte 22; 2° netto 1^ cat. Alberto Fabris 19; 2° netto 2^ cat. Pietro Hyvoz 17; 2° netto 3^ cat. Zoilo Bella 20; 1° lady Anna Favero 15; 1° senior Giuseppe Fistarol 18. Carribean Challenge 18 b. stableford 3 cat. Domenica 7 giugno 2009 1° netto 1^ cat. Daniel Facci 39; 1° lordo Giulio Gatti 32; 1° netto 2^ cat. Gianni Benassi 34 1° netto 3^ cat. Lucia Berlato 38; 2° netto 1^ cat. Luca Bendazzoli 36; 2° netto 2^ cat. Massimo Rigoni 34; 2° netto 3^ cat. Zoilo Bella 38; 1° lady Antonella Thiene 34; 1° sen. Fiorenzo Sbabo 37 Piazza Affari Promotio 18 b. stableford 3 cat. Sabato 13 giugno 2009 1° netto 1^ cat. Roberto Frau 37; 1° lordo Federico Longhini 27; 1° netto 2^ cat. Stefano Rigoni 40 1° netto 3^ cat. Rodolfo Meria Trenti 41; 2° netto 1^ cat. Mariano Stefani 34; 2° netto 2^ cat. Stefano Merler 39; 2° netto 3^ cat. Raffaella Corrà 40; 1° lady Gabriella Maino 37; 1° senior Zoilo Bella 32 . Mercedes Trophy Trivellato 18b. stableford 2 cat. Domenica 14 giugno 2009 1° netto 1^ cat. Gianpiero Longhini 39; 1° lordo Mauro Stori 32; 1° netto 2^ cat. Davide Longhini 45; 2° netto 1^ cat. Mario Gioppo 39; 2° netto 2^ cat. Simone Arboit 42; 3° netto 1^ cat. Pietro Hyvoz 37; 3°netto 2^ cat. Giovanni Moserle 41 Trofeo Farmagolf - 18b. stableford 2 cat. Domenica 21 giugno 2009 Classifica farmacisti: 1° netto 1^ cat. Giorgio Leone 33; 1° netto 2^ cat. Antonio De Nicola 38; 2° netto 1^ cat. Adriano Presolja 32; 2° netto 2^ cat. Alessandro Giacomelli 33; 1° lordo gen. Stefano Dal Maso 30; 1° lady gen. Spanevello Laura 37;1° senior gen. Ottorino Rigon 38. Classifica amici: 1° netto 1^ cat. Vittorio Corazza 41;1° netto 2^ cat. Luca Passaretti 39; 2° netto 1^ cat. Maurizio Asinari 39; 2° netto 2^ cat. Francesco Monetti 38 Itas Golf Challenge 18 b. stableford 3 cat. Sabato 27 giugno 2009 1° netto 1^ cat. Laura Spanevello 39; 1° lordo Sebastiano Bonato 33; 1° netto 2^ cat. Alessandro Belluscio 38; 1° netto 3^ cat. Franco Farina 37; 2° netto 1^ cat. Ivo Ometto 38; 2° netto 2^ cat. Claudio Bordignon 35; 2° netto 3^ cat. Zoilo Bella 35; 1° lady Anna Favero 33; 1° cliente ITAS Fernando Lora 30. Dirgolf - 36 b.1^-2^ cat. medal , 3^ cat. stableford Sabato 27 e domenica 28 giugno 2009 1° netto 1^ cat. Francesco Finazzi 143; 1° lordo ass. Valentina Rovere 150; 1° netto 2^ cat. Luca Zambelli 139; 1° netto 3^ cat. Piergiorgio Trucato 69; 2° netto 1^ cat. Roberto Menasio 145; 2° netto 2^ cat. Arduino Benin 141; 2° netto 3^ cat. Silvana Martinengo 69; 3° netto 1^ cat. Flavio Bonaita 147; 3° netto 2^ cat. Alberto Capra 143; 3° netto 3^ cat. Stefano Gnech 68. la stagione sportiva, il direttivo non nega che per le ragazze ci potrebbero essere ulteriori piacevoli sorprese. La serata si è conclusa poi, tutti sulla pista da bowling per partitone finale a squadre miste, dove le ragazze hanno dato del filo da torcere ai più grandi. La Slegar Volley Club di Asiago ricorda a tutti i lettori che sono sempre aperte le iscri- zioni per la prossima stagione sportiva e che per qualsiasi ulteriore informazione a riguardo, basta rivolgersi direttamente al presidente Sonia Cavallo o in Patronato a Don Federico. Le iscrizioni sono estese inoltre, anche a soci simpatizzanti, sostenitori o ad eventuali sponsor che vogliano contribuire al magnifico gioco del Volley. M.P. La Black and Blue Night “Black and Blue Night”: un nome, un programma. Lo scorso 12 giugno, infatti, l’Interclub Altopiano Nerazzurro ha organizzato un ritrovo per vecchi e nuovi membri, che si è protratto fino a tarda notte con giropizza, musica e balli, presso la birreria Khellar. Ad animare la serata sono stati Dj Glamn e la cover band anni ’80 “Delorean” insieme a tre ballerine professioniste, per l’occasione chiamate “ Mourinhe”. Nel corso della festa sono stati assegnati anche i numerosi premi della lotteria, tra cui l’ambitissimo abbonamento stagionale allo stadio e il libro “Inter: cento anni di emozioni”. Sono state inoltre consegnate tre targhe di riconoscimento: la prima alla Pizzeria Titamaso per la disponibilità e la collaborazione offerte, la seconda a Giorgio Comparin in qualità di socio più attivo dell’anno, mentre la terza, per il miglior tifoso, è stata meritatamente conquistata dall’ormai celebre “Kele”, al secolo Michele Rossi, insieme a una T-shirt personalizzata. “ La serata, oltre ad aver avuto il successo sperato, ha contribuito a far avvicinare nuovi membri al club: una decina di tesserati si sono aggiunti proprio in seguito alla festa” ha affermato il presidente, Vasco Sambugaro, che intende anche informare delle novità imminenti: “Innanzitutto ci sarà il rinnovo dei tesseramenti e la campagna per gli abbonamenti allo stadio; tuttavia, la novità più grande è rappresentata dalla “Siamo noi”, ovvero la tessera del tifoso, una carta multimediale ricaricabile che servirà non solo a sostituire abbonamenti e singoli biglietti per lo stadio, ma anche per qualsiasi utilizzo di acquisto. Per chi non possiede un abbonamento allo stadio avrà il costo di 10 euro e validità quinquennale, con importo ricaricabile massimo di 3000 euro”. Tra le future iniziative dell’Interclub Altopiano Nerazzurro va ricordato il primo torneo di calcetto in memoria di Paolo Rossi “Barabba”, scomparso qualche mese fa, che avrà luogo a Treschè Conca il mese prossimo. È possibile contattare l’Interclub Altopiano Nerazzurro al 3481266334 o all’indirizzo mail [email protected] Giulia Panozzo 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 22 A Mezzaselva torna la Marcia Mittelwalt Quattro percorsi di diversa lunghezza tra cui i 42 km della “Maratona dei 7 Comuni” immersi tra i paesaggi dell’Altopiano Arriva quasi in sordina, ma puntuale ogni anno, una manifestazione sportiva che meriterebbe di essere maggiormente valorizzata visto che di partecipanti e spettatori ne richiama in buon numero, ed è l’unica del suo genere in Altopiano. Ci riferiamo alla Marcia Mittelwalt di Mezzaselva che tra un paio d’anni arriverà alla 30^ edizione. La marcia si svolge su 4 percorsi non competitivi: uno di 6 km (per bambini), uno di 12, uno di 24 e la Maratona dei 7 Comuni di 42 km che si snoda fra monti e paesaggi suggestivi percorrendo il Monte Erio, il Verena, la valle del Vezzena fino ai confini con Lavarone, passando per il territorio del comune di Rotzo e ritornando lungo la Val Martello e Mezzaselva. Nata nel 1981, inizialmente sostenuta dalle frazioni di Roana e Mezzaselva, è in seguito rimasta viva grazie al volontariato degli abitanti di Mezzaselva, coordinati dal Gruppo Podistico, Associazione Alpini e Pro Loco, in collaborazione anche con gruppi podistici della pianura e turisti della frazione roanese. La Mittelvalt è la dimostrazione che, pur con le mille difficoltà pratiche ed economiche da affrontare ad ogni appuntamento, anche una delle più piccole frazioni dell’Altopiano riesce a dare il proprio contributo all’immagine turistica del territorio, facendo conoscere oltre ad angoli particolari e bellezze paesaggistiche anche alcune malghe e i loro prodotti tipici. “La manifestazione – commentano i presidenti del gruppo podistico Mittelwalt Emanuel Baù e del Gruppo Alpini di Mezzaselva Gilberto Pellizzari – impegna a livello organizzativo molte persone, per poter supportare i vari aspetti che vanno dal tracciare e segnalare i percorsi, a ricevere le prenotazioni, ai contatti radio, fino alla preparazione dei punti di ristoro, dell’assistenza medica, allo stand gastronomico e all’intrattenimento che completa la giornata. Per questo vogliamo ringraziare gli sponsor e i collaboratori che sostengono l’evento, che richiama migliaia di persone ed è diventato uno dei più caratteristici di Mezzaselva. Ci stiamo già impegnando per darle una nuova visibilità, ci piacerebbe riuscire a farla crescere, magari in occasione della trentesima edizione, abbinando alla marcia qualche evento di spicco.”. L’appuntamento con l’edizione 2009 della Marcia Mittelwalt e Maratona dei 7 Comuni è per domenica 19 luglio, con partenza libera dal Campo sportivo di Mezzaselva dalle 7 alle 8 e dalle 8 alle 9; per informazioni ed iscrizioni ci si può rivolgere a Gilberto Pellizzari (tel. 0424 66189) e Manuel Baù (tel. 0424 – 66146 – cell. 328.7980404); le iscrizioni si ricevono entro le ore 20 del giorno precedente per i gruppi ed entro mezz’ora dalla partenza per i singoli. In occasione della manifestazione funzionerà la cucina tipica cimbra, con prezzo speciale per i partecipanti alla marcia. Silvana Bortoli Calcio Asiago cambia tecnico, Canove no La formazione del presidente Rebeschini conferma Covolo. Mentre quella di Longhini sta per affidarsi ad una nuova guida Mancano meno di due mesi al nuovo calcio d’inizio della stagione calcistica (il 6 settembre inizierà il Trofeo Regione Veneto; mentre i campionati scatteranno due settimane più tardi, il 20), ma anche tra i dilettanti del pallone questo è il periodo più “caldo”, in cui si costruisce il futuro. Tra partenze, conferme e nuovi arrivi, iniziano a delinearsi i contorni della squadra che verrà. Ad Asiago, dopo la retrocessione in terza categoria, si cambia. Il neo presidente Federico Longhini proprio in queste ore, infatti, dovrebbe scegliere il successore di Rudy Baù. Se ad Asiago si cambia, a Canove si va avanti con lo stesso allenatore, che ha traghettato la squadra verso la salvezza in prima categoria. « Gianluca Covolo resta con noi anche quest’anno – dice il presidente Fabio Rebeschini – ma lo staff tecnico sarà integrato con gli inserimenti di Ruggero Baggio, tecnico d’esperienza, nel ruolo di vice e di Roberto Baù, messosi a disposizione della prima squadra ». Per quanto concerne l’organico il “pres” aggiunge: « Sarà riconfermato il gruppo dell’ultima stagione, integrato da Massimo Slaviero, al Fabio Rebeschini assieme a Gianluca Covolo rientro dopo l’esperienza a Sarcedo, e, probabilmente, anche da Daniele Sartori. Sul fronte trattative, posso dire che ci sono dei “lavori in corso” con Andrea Panozzo (nell’ultima stagione a Sarcedo) e con Michele Dal Santo, che ha militato nel Caltrano. In uscita, invece, potrebbero concretizzarsi un paio di operazioni che porterebbero altrettanti giovani del vivaio in società della pianura. Vedremo. Tornando alla prima squadra, la preparazione inizierà il 18 agosto; nel weekend successivo, invece, presentazione ufficiale ». Ma già dalla prossima settimana il Canove sarà impegnato in un paio di test, tipici del calcio estivo. « A Canove sarà in ritiro (dal 14 al 25 luglio) la Sambonifacese, compagine che milita nel campionato di Seconda Divisione (la “vecchia” C2) e nel pomeriggio di giovedì 16 luglio la affronteremo in amichevole, sul nostro campo. Il 22 luglio, ad Asiago invece, sarà la volta di incrociare il Mantova, formazione di Serie B ». Stefano Angonese Les Etoiles de la Danse in Alice nel paese delle Meraviglie Magica trasposizione del capolavoro letterario di Carrol per una commistione tra generi A conclusione del quinto anno di attività, la scuola di danza Les Etoiles de la Danse ha voluto portare in scena Alice nel Paese delle Meraviglie, esilerante e controversa opera di Lewis Carroll, meglio conosciuta al grande pubblico per la magica trasposizione fiabesca attuata da Walt Disney nel 1951. L’occasione è stata propizia per calcare per la prima volta le scene dell’auditorium di Gallio, che ha contenuto ben 406 persone accorse per l’evento; i settantadue allievi della scuola hanno potuto disporre di un palco spazioso e di quinte, fondali e camerini adeguati. Così come l’opera di Carrol non si presta facilmente a una definizione di genere, l’intento del saggio proposto dalla direttrice artistica Elena Rigoni e dallo staff di insegnanti è stato quello di creare una commistione leggera e frizzante tra le varie sottodiscipline che costituiscono la danza: classica e repertorio (curata da Valentina Battaglia, insegnante RAD), contemporanea (insegnata da Giulia Vidale), modern e lyrical jazz (le cui lezioni sono tenute da Valentina Ferronato), hip hop (seguita come gli scorsi anni da PJ), breakdance (novità dell’anno portata avanti da Sardu, ballerino in tour con Giorgia) e musical (per il secondo anno curato dall’asiaghese Luca Baù). Da notare è la cooperazione attiva tra gli insegnanti, tutti giovanissimi e qualificati, resa possibile dalla direttrice artistica Elena Rigoni e dalla sorella Elisa, entrambe formatesi tra Asiago, Bassano del Grappa, Padova e Pergine. L’intenso lavoro di gruppo, un intero anno accademico tra la sede di Gallio e quella di Asiago, è stato premiato dalla soddisfazione nel vedere realizzato uno spettacolo intenso e mai noioso, ricco di suspense e divertimento, colorato e inebriante. Un plauso speciale va ad Anna Grigiante e a Roberta Rigoni che hanno dedicato alla disciplina sei giorni alla settimana, sia per preparare il saggio che per sostenere l’esame intermediate foundation. Durante il saggio, invece, si è distinta Anna Rigoni nella parte principale (Alice): a soli 11 anni ha sostenuto il ruolo da protagonista nel migliore dei modi, dedicando alla danza parte del suo tempo libero con dedizione assoluta. La passione che è trapelata dallo spettacolo è prova di come la danza non sia soltanto una disciplina atletica a tutti gli effetti, ma anche una vera e propria forma d’arte. Un ringraziamento particolare è andato a tutti i genitori, ai comuni di Asiago e di Gallio e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo. L’intento di questo saggio di danza è stato quello di dare rilievo ai progressi degli allievi, unici e indiscussi protagonisti della serata, in una commistione tra generi e, soprattutto, tra tecnica e arte, come il capolavoro letterario di Carrol: unico e intraducibile. Martina Rossi 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 23 CALCIO Benvenuti in Italia, il paese in cui la scuola premia i deficienti Vi era un periodo tra il 2006 e il 2008, nel quale sembrava che in Italia vi fossero tanti di quei “furbetti” da far paura. Mi tornano alla mente i Coppola, i Fiorani, i Ricucci, i Consorte e i tanti altri, tutti condannati per reati dai nomi diversi, ma dalla stessa sostanza: truffarono tutti quei piccoli risparmiatori italiani che, nel desiderio di possedere qualcosa di più delle solite pensioni da quattro soldi, hanno investito, credendo alle belle parole e alle promesse facili, in una parola alla furbizia di tutti questi nuovi “furbetti del quartierino”, come ebbe il coraggio di definirsi lo stesso Stefano Ricucci, condannato per aggiotaggio, i risparmi di una vita intera di sacrifici. Non esempi nuovi nella nostra storia, se pensiamo a personaggi come Paolo Cirino Pomicino, Renato Altissimo, Bettino Craxi e ai tanti altri che hanno scritto la nostra storia. Mi sono chiesto spesso, chi crea questa gente? Chi li forgia a diventare così? Tutti abbiamo compiuto un percorso formativo, tutti siamo stati a scuola, tutti abbiamo convissuto con questa realtà. Tutti abbiamo studiato la letteratura, la filosofia, le scienze matematiche e tutti abbiamo tratto da queste il bagaglio culturale per la nostra vita. Ma la società si è evoluta. Sono cambiate le abitudini, le necessità e le aspirazioni. Quello che poteva servire un tempo la scuola superiore, e cioè alla preparazione ad un buon lavoro e a un posto in società, oggi non serve più. La scuola superiore è piuttosto un passaggio, dovrebbe essere un’infarinatura generale di quelle materie e discipline che servono nella vita: un trampolino di lancio per l’università, il vero ambiente formativo per le professioni. Una società come la nostra, generazioni che cambiano sensibilmente le une dalle altre, avrebbero bisogno di essere sostenute da strutture altrettanto dinamiche, disposte a cambiare e ad innovarsi. La scuola italiana non l’ha fatto. Ancora una volta siamo fanalino di coda rispetto a paesi come Germania, Francia e Regno Unito. La nostra scuola è ferma su programmi e didattiche degli anni Settanta, nessun cambiamento vi è stato apportato. Essendo così scadente e antiquata, proponendo programmi inutili per i nostri tempi, che trascurano materie importanti per il mondo moderno come l’informatica e lo studio delle lingue, non può pensare di essere una voce credibile agli occhi dei nostri giovani. Una scuola dove, essendo pensati male anche i tempi di svolgimento dei programmi e le ore da dedicarvi, lo studente ne esce inutilmente stressato, demotivato e facile preda del desiderio di una vita senza sacrifici. È a scuola infatti che si impara ad essere “furbi”, come i Ricucci, come i Pomicino: a scuola si copia, a scuola si impara quell’”ingegno”, quella “furbizia” ti- piche solo dell’Italia, postulati che giustamente fanno apparire il nostro paese all’estero come “il Paese dei furbetti”, “il paese dei ladruncoli”, “un paese dove non tornare perché truffati”. Ma i nostri giovani non sono certo autodidatti, e lo dico con un certo tono ironico, in quanto i loro professori non sono stati e non sono da meno. Una categoria vecchia quella dei professori italiani, una categoria di frustrati dal loro lavoro, di delusi, di persone che si lamentano, e lo fanno sempre, anche di fronte ai loro alunni, per motivi sempre economici, dimenticando quella che, a parere mio, è invece una posizione agiata, che gli consente di fare non più di cinque ore giornaliere, tre mesi estivi pagati e le tredicesime. Una categoria pure politicizzata e influenzata al massimo da quei partiti che promettono loro “maggiore letizia futura”. Partiti che non resistono dal propagandare in classe. Conosco un docente, persona molto intelligente a mio giudizio, che Storie dei nostri giorni Valentina e Ivan, pronti per dire “Yes”! “Valentina & Ivan’s wedding”: hanno creato un sito Valentina Rebeschini e Ivan Rigoni per “annunciare” le loro nozze a parenti e amici. Non l’hanno fatto per distinguersi, ma per … praticità, visto che da qualche tempo abitano a Londra, e proprio grazie all’aiuto di internet, assieme a quello prezioso dei familiari in patria, sono riusciti ad organizzare in tutti i dettagli la loro cerimonia di nozze, risolvendo quelle incombenze che solitamente richiedono lunghi mesi di preparativi, tornando fugacemente in Italia solamente per un paio di week – end. Oltre che per riportare questo simpatico esempio di organizzazione, abbiamo voluto dedicare loro uno spazio sul nostro giornale per più motivi, innanzitutto l’originalità della loro storia: lei è di Roana, e lui di Asiago, ma non si sono conosciuti sull’Altopiano, bensì a Londra! Di Valentina avevamo raccontato proprio attraverso il giornale il suo anno abbondante trascorso in Australia, da lei definita “la ter- ra dei sogni”, e Ivan (che pure in più di un’occasione ci ha fornito interessanti spunti per argomenti da trattare sul nostro quindicinale) l’aveva letta, rimanendo favorevolmente colpito dalla personalità della ragazza. A Valentina, pur amandolo, l’Altopiano sta un po’ stretto, e così, solo un paio di mesi dopo essere tornata dall’Australia, ha deciso di partire di nuovo, con destinazione Londra. Siamo verso la fine del 2007, Ivan si trova a Londra da qualche mese, trasferitosi per lavoro; per caso un conoscente comune fornisce il suo numero di telefono a Valentina in partenza per il Regno Unito, una volta lì lei lo chiama, si incontrano per scambiare quattro chiacchiere gustando una birra, e … scocca il classico colpo di fulmine! Valentina e Ivan si sposano sabato 11 luglio presso la chiesetta dello Spillek di Roana e anche la giornata si preannuncia singolare, sulla scia di quelle anglosassoni, visto che cerimonia e banchetto si terranno all’aperto. La data delle nozze coincide con quella di uscita di questo numero del nostro giornale: un motivo in più per fare loro un mondo di auguri da parte di tutta la redazione. S.B. non risparmia mai una critica a Berlusconi e al suo Governo, oltre che a personaggi politici di casa nostra colpevoli solo per il fatto di seguire l’orientamento politico dell’Esecutivo. Il farlo di fronte ad una classe inerme, non avente possibilità di replica, dato che a dare i voti sono sempre i professori che ogni alunno si guarda sempre (giustamente) dal contraddire, è per me una mossa molto sleale, specie per tutti quei soggetti influenzabili, presenti in ogni classe. Nella mia ormai passata carriera scolastica poi, ho visto molte altre scene molto “simpatiche”. Professori di che, sedendosi su una sedia e scambian- do “chiacchiere amichevoli” per tutta una mattinata, iniziano l’ora dicendo “Ragazzi oggi non ho voglia di fare un ca..o, giocate a pallone”. Demotivati e demotivanti, limitati e limitanti, che svolgono un’intera vita scolastica spiegando sempre e solo sulle stesse fotocopie, che puntualmente consegnano all’inizio dell’anno, non cambiando, da un corso di studio a un altro, nemmeno una parola: Si tratta infatti di discorsi imparati a memoria magari all’università, che puntualmente ogni anno vengono “recitati”. Ecco dunque che, allo studente “bravo e diligente” che la nostra scuola è tanto attenta a forgiare, non basta altro che imparare a memoria una fotocopia, senza approfondire nulla, senza innovare e crearsi nessuna forma mentis, facendo solo qualche bel sorrisetto di facciata ipocrita al docente di turno. Non stupiamoci dunque dei “furbetti di quartiere” che in Italia sembrano crescere come fun- ghi in ogni città, tanto bravi a imbrogliare e a turlupinare il prossimo, perché queste “virtù” le hanno imparate nelle nostre scuole, con i nostri docenti, con i nostri sistemi, vecchi di trent’anni. Non stupiamoci se le cose in questo nostro Paese vanno male, se la mafia impera, se si evadono le tasse. Per fortuna però, un nuovo insegnante di lettere, giovane, motivato, colto e sensibile nell’educazione dei suoi studenti è capitato nella mia esperienza scolastica, una persona che è stata capace di farmi tornare a sognare, a testimonianza del fatto che le cose possono anche cambiare nel futuro, ma bisognerebbe stravolgere il corpo docenti, introducendo “magari” un minimo di meritocrazia, che faccia loro apprezzare il lavoro che svolgono. Per il momento, dato che le cose stanno e staranno così, (dato che quelli che oggi sono gli alunni di oggi un domani diventeranno docenti) mi sento di dire a tutti i genitori che fiduciosi iscrivono i loro figli alle superiori: benvenuti in Italia, la scuola che premia i deficienti. Lettera firmata 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 24 Crisi finanziaria e stagnazione dell’economia ovvero …momento magico per organizzare lo sviluppo!! Lo scenario nel quale ci troviamo a vivere, pur nella sua complessità, sia quella reale sia quella percepita, ( i politici ed i media fanno di tutto per complicare il quadro), è in realtà causato da meccanismi molto semplici. Il mondo, in particolare quello di cultura e abitudini occidentali, sta affrontando una fase di “revisione” delle priorità e dei valori e scopre in modo traumatico che molti di quelli, che erano considerati “conquiste” ormai indispensabili, altro non sono che dei mostruosi “Moloch” che, a fronte di sacrifici costosissimi non hanno dato nulla di veramente appagante e durevole. La fiera delle vanità, dell’effimero se non dell’inutile e dannoso, ha raggiunto eccessi tali che, come la Storia c’insegna, si sta autodistruggendo a causa di una somma troppo grande di spropositi. Ben venga dunque questa robusta “influenza” (congiunturale), che ci obbliga tutti (Operatori economici e pubblico) a fermarci, o almeno rallentare, per un periodo di riposo e di convalescenza, durante i quali ritrovare il tempo per riflettere, riorganizzare le idee, riprendere in mano la propria vita, in termini di progettualità, di rivalutazione d’ideali spirituali ma anche, e questo è il nostro argomento, di piani di sviluppo e riqualificazione d’attività economiche. E’ del tutto evidente che la domanda di beni e servizi si è fatta (rare…fatta !), negli ultimi 12/18 mesi, molto più attenta e selettiva di quanto non lo sia stata in passato, quando, grazie ai soldi “facili” di molti, a volte non si andava tanto per il sottile nelle valutazioni “costi/benefici” dei prodotti/servizi acquistati. Con scarsi stimoli, per gli imprenditori, sul versante degli aggiornamenti competitivi. In pochi mesi le cose sono cambiate. E la nuova era durerà per diverso tempo. Qui sta il primo grande vantaggio: il turista attento. Oggi non è difficile avere l’attenzione del compratore che, grazie alla crisi, è già spontaneamente molto attento a valutare i contenuti di ciò che acquista !! E’ fondamentale perciò sviluppare una strategia di comunicazio- ne, di altissimo profilo, che s’inserisca efficacemente in questa fase di responsabile attenzione da parte del pubblico, e sappia distinguersi dalle altre “sirene” che pure stanno sul mercato dei media. Altrettanto importante è la capacità/volontà di creare un sistema che abbia una massa critica tale da poter incidere e misurarsi in modo non episodico ed estemporaneo con le sfide che il mercato pone. me, in collina, in agriturismo, ecc. e sapendo, o credendo di sapere di cosa si tratta, elabora le proprie aspettative sulla prossima vacanza, non altrettanti conoscono le peculiarità affascinanti, del tutto particolari e sottili degli altopiani, ed in particolare del nostro. Quindi questa possibilità di sviluppo dell’immagine è ancora spendibile ed è un patrimonio immenso, tutto da valorizzare. Il secondo importante vantaggio: si torna al concreto. Forse la principale carenza dell’offerta altopianese, durante gli ultimi lustri di delirio consumistico, si può grossolanamente individuare nella scarsa presenza sul territorio di “nani e ballerine”(1); come venivano sbrigativamente catalogati quei personaggi pubblici, di spessore o meno, “paparazzati” dai media della carta stampata, protagonisti delle “comparsate” in TV e che il “pubblico pagante” si beava di andare a vedere durante lo “struscio” dell’aperitivo o che ambiva incontrare nelle località “chic”, per potersene poi vantare, al ritorno a casa, con malcelata noncuranza. In una parola il nostro Altopiano non è più, da decenni, una località alla moda. Perciò stesso è stato preservato da quel tipo di contaminazione effimera e può, ora che si ritorna al concreto, raccogliere il frutto di comportamenti virtuosi del passato. Si può paragonare ad un deposito di danaro in banca ! Bisogna dunque individuare quelle che sono le caratteristiche peculiari di Asiago PERCEPITE DAGLI UTENTI e diffonderla in modo accorto. Ricordiamoci che, se l’offerta NON E’ FUNGIBILE, (cioè diversa dalle altre), entro certi limiti, ci si svincola dalla trappola della bagarre competitiva, dove si battaglia su prezzi e sconti indipendentemente dal prodotto, poiché tutti offrono, apparentemente, la stessa cosa. In fondo esiste una vera differenza di offerta fra le più celebrate località turistiche alpine ? Nooo! Per contro: quanti altri altopiani vi vengono in mente, in Europa, che siano paragonabili al nostro? Nessuno! In una parola: chiunque è portato a confrontare i prezzi della grigliata mista di ristoranti diversi, altopianesi e non (anche se c’è grigliata e grigliata !), ma se impara a conoscere ed apprezzare la “minestra de praio” o la “considera” la mangia solo da noi, ed il prezzo non sarà più la sola discriminante che orienta le scelte del turista. Per non parlare poi di Terzo vantaggio: Altopiano…questo sconosciuto! Sembra incredibile per chi ci vive ma, mentre chiunque, o quasi, è stato al mare, in montagna, al lago, a pesca sul fiu- un’analisi costi/ricavi e margine di contribuzione che, già a prima vista, mette sul podio del vincitore il piatto povero e tradizionale. Nessuna località di soggiorno e villeggiatura in Italia ( e pochissime in Europa ) è in grado di offrire quello che offre Asiago. Naturalmente non parlo qui di piste vertiginose da sci alpino dove sfoggiare sci/tutine e personal trainer, o ristoranti a quattro stelle intrisi di cucina/molecolare o cenacoli cultural/salottieri. No ! Parlo di un vero paradiso ecologico, di 450 chilometri quadrati, che “galleggia puro” a 1000 metri di altezza, 500 metri almeno sopra il limite dell’inquinamento di pianura (basta salire il Costo per accorgersi che giunti alla tabella dei 600 m di altitudine si vede in basso la cappa grigio rossastra dei “fumi” pesanti). Se chiedete agli esperti del Corpo Forestale quanti alberi da alto fusto ci sono in Altopiano scoprirete che, anche a pieno regime turistico, per ogni persona ci sono ALMENO 1000 ALBERI che, silenziosamente senza consumare energia alcuna, producono ossigeno. Ma i turisti sono consapevoli ? Non sarebbe opportuno renderli edotti del fatto e magari fargli notare che è “tutto compreso nel prezzo” ? E spiegare che tutto questo lo si deve al fatto che ci sono dei residenti che (grazie agli usi civici, all’educazione e ad altre buone qualità) hanno saputo salvaguardare questo patrimonio unico e metterlo a disposizione di tutti ! Ultimo, ma non meno importante vantaggio, il sistema finanziario locale ! Pare un paradosso, ma non lo è . Il costo della raccolta del risparmio, in montagna, è relativamente basso. Le banche hanno convenienza, in tempi normali, ad impiegarlo nei mercati dove si può lucrare di più (aziende industriali e mercantili di pianura). Oggi questi investimenti sono per lo più ad alto rischio, ma le banche NON POSSONO SMETTERE DI INTERMEDIARE DANARO, altrimenti chiudono! Dunque un progetto di sviluppo all’interno di un SISTEMA ALTOPIANO, sano, organizzato, credibile e FAC I L M E N T E MONITORABILE dalle banche locali troverebbe un sicuro appoggio finanziario da parte di quegli Istituti che sono alla ricerca di dove collocare il danaro raccolto, mantenendo la classe di rischio entro parametri di sicurezza. Gli operatori interessati amministratori, imprenditori, banchieri, responsabili dei servizi (poste, ospedali, strutture varie), semplici cittadini dovrebbero voler confrontarsi dialetticamente e, solo e se convinti di ciò che decidono, redigere una “road map”, eleggere dei gestori del progetto ai quali affidarne la verifica e la conduzione, con obbligo di rendiconto. Utopie ? Chissà … quando Attila era “alle porte” le varie fazioni si unirono a difesa. La Storia, a volte, si ripete…. Livio Grassi (1) Avete in mente la delirante affermazione di quell’assurda partecipante all’ultima edizione del Grande Fratello, secondo la quale era “giusto” andare in discoteca con un nano al guinzaglio ? L’umorismo di Franceschini Chi dalle parti del centro destra pensava che l’homo politicus di sinistra abbia il muso lungo e sia sprovvisto del senso dell’umorismo, dopo le spassose dichiarazioni di Franceschini all’indomani dei ballottaggi, deve ricredersi. Il segretario del PD, nonostante l’incredibile debacle eletto- rale, ha affermato che “con queste elezioni comincia il declino del PDL”. Qualcuno del suo entourage dovrebbe fargli notare che Berlusconi gli ha strappato decine di comuni e province specialmente nelle roccaforti rosse dell’Emilia Romagna. E’ vero che i politici devono ostentare sicurezza e sorrisi anche quando subiscono le medesime pene che l’impalatore Vladic Tepes inflisse ai turchi, ma d’innanzi all’innegabile avanzata del centro destra e della Lega, donde tanta beota euforia scaturita dal novello Balanzone di prodiana memoria? Gianni Toffali Verona 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 25 Da sabato 11 a venerdì 24 luglio 2009 Il 13 giugno è il 181° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 184 giorni alla fine del 2009 Sabato 11 luglio S. Benedetto Domenica 12 S. Fortunato Lunedì 13 S. Enrico Martedì 14 S. Camillo Mercoledì 15 S. Bonaventura Giovedì 16 B.V. Carmelo Venerdì 17 S. Alessio Sabato 18 S. Federico Domenica 19 S. Simmaco Lunedì 20 S. Elia Martedì 21 S. Lorenzo Mercoledì 22 S. Maria Giovedì 23 S. Brigida Venerdì 24 S. Cristina Un santo per volta: San Simmaco. La prima redazione del “Liber Pontificalis” riporta al 19 luglio, la data di celebrazione di S. Simmaco papa, che governò la Chiesa dal 498 al 514. Non risulta che prima del secolo XV godesse del culto di santo, finché non fu inserito prima nel Martirologio di Usuardo e poi nel “Martirologio Romano”. Nativo della Sardegna, venne eletto il 22 novembre 498; consolidò i beni ecclesiastici e li chiamò benefici stabili ad usufrutto dei chierici. Riscattò tutti gli schiavi donando loro la libertà; gli venne attribuita la prima costruzione del palazzo del Vaticano. I primi anni del pontificato furono scossi dallo scisma dell’antipapa Lorenzo (498-505), aggravato dal prepotente intervento del re ostrogoto Teodorico (454-526), che aveva in poca simpatia Simmaco e poi dai gravi disordini provocati da Festo e Probino, senatori romani, che portarono a saccheggi e delitti. Conclusasi le controversie con l’antipapa e ormai riconosciuto come unico papa di tutti, Simmaco negli ultimi anni di vita, si poté dedicare all’opera di restaurazione morale e materiale della Chiesa Cattolica da lui guidata. Dopo tante tribolazioni e controversie, morì il 19 luglio 514, trovando nella pace del sepolcro, il rispetto finale per la sua persona e per la sua opera. Eventi a breve scadenza: domenica 19 luglio si terrà ad Asiago presso l’ Aeroporto Romeo Sartori la seconda manifestazione del trofeo “Valdastico 2009” di aereotraino. La prova recupera la gara di Noventa Vicentina, non disputata per avverse condizioni meteorologiche. Il comitato organizzatore informa che il gruppo Alpini dell’Altopiano sarà presente, le stesse Penne Nere avranno cura di preparare un gustoso pranzo a tutti gli ospiti. Sono previste 2 premiazioni, la prima sarà relativa al primo traino dei velivoli, valevole per il recupero di Noventa Vicentina e la seconda per la gara di Asiago. Per gli interessati sarà possibile volare nell’ aeroporto anche nel pomeriggio di sabato 18. maggiori informazioni su www.volavaldastico.it e su www.clubmodellistico7c.net. Successe il 20 luglio 1969: Neil Armstrong, primo uomo sulla Luna. Alle 21:17 di quel giorno di 40 anni fa, Armstrong (comandante della spedizione) comunicò alla Nasa di Houston di aver conquistato la Luna. Circa sei ore e mezza dopo, alle 3:56, il capitano mise (per primo) il piede sul suolo lunare. In realtà gli uomini che passeggiarono sulla luna per più di due ore e mezza, scattando fotografie e raccogliendo rocce, furono due: Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Insieme piantarono al suolo la bandiera degli Stati Uniti d’America. Il terzo menbro della spedizione, Michael Collins, rimase in orbita, a bordo del Columbia, dopo che il modulo lunare “Eagle” fu sganciato per allunare sul nostro bel satellite terrestre. Dopo quasi 22 ore, il modulo “Eagle” si ricongiunse al Columbia per iniziare il viaggio di ritorno. La missione Apollo 11 fu lanciata con il Saturn V dalla base John F. Kennedy Space Center il 16 luglio alle 14:32. Tornò sulla terra, grazie ad un ammaraggio, il 24 luglio alle ore 15:50, a circa 640 Km dalle Wake Island e 24 Km dalla nave che li recuperò, la USS Hornet. Gli astronauti lasciarono oltre alla bandiera anche una targa che recita così (traduzione): “Qui uomini dal pianeta Terra fecero il primo passo sulla Luna - Luglio, 1969 D.C. - Siamo venuti in pace per tutta l’umanità”. La Ricetta del mese: “Bucatini alla catanese”, ingredienti: 350gr. di bucatini, 300gr. di pomodori, 80gr. di olive, 2 acciughe sott’olio, 1 melanzana, 1 peperone, 1 cucchiaio di capperi sotto sale, 2 spicchi d’aglio, 2 rametti di basilico, olio extravergine d’oliva, sale q.b. Aprite in due il peperone e pulitelo dai semi e dai filamenti interni. Lavate il peperone e tagliatelo a dadini. Quindi mettete a rosolare uno spicchio d’aglio in una padella con un goccio d’olio e poi saltate il peperone per 5 minuti. Immergete i pomodori in acqua bollente per pochi istanti, poi scolateli e privateli della pelle e dei semi. Per finire tagliate i pomodori in piccoli spicchi. Sciacquate le olive, snocciolatele e poi tagliatele a rondelle. Tagliate le acciughe a pezzetti. Passate rapidamente i capperi sotto l’acqua per eliminare il sale e poi tritateli grossolanamente. Poi lavate la melanzana, privatela parzialmente della buccia e poi tagliatela a dadini. Sbucciate lo spicchio d’aglio rimasto e lasciatelo colorire in una padella con un filo d’olio. Aggiungete le acciughe ed i dadini di melanzana. Lasciate cuocere la melanzana a fuoco medio finché non sarà ben dorata in modo uniforme. A fine cottura unite tutti gli altri ingredienti, compreso il peperone e le foglie di basilico dopo averle lavate. Ora non dovrete far altro che cuocere la pasta in abbondante acqua, leggermente salata, in ebollizione, scolarla bene al dente e saltarla per qualche minuto in padella con il condimento. Buon appetito! Poesie e pensieri di montagna frasi storiche di famosi alpinisti …e non Da quassù il mondo degli uomini altro non sembra che follia, grigiore racchiuso dentro se stesso. E pensare che lo si reputa vivo soltanto perché è caotico e rumoroso. Walter Bonatti Quando ormai si vola, non si può cadere più.... Vedi tetti e case, e grandi le periferie.... e vedi quante cose sono solo fesserie. Vasco Rossi Un paese di pianura per quanto sia bello, non lo fu mai ai miei occhi. Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di boschi neri, di montagne, di cammini dirupati ardui da salire e da discendere, di precipizi d’intorno che mi infondano molta paura. Jean-Jacques Rosseau Se mi fosse dato di vivere senza la possibilità di sognare e di lottare per un sogno, bello quanto inutile, sarei un uomo finito. G. Gervasutti Quando si è determinati, l’impossibile non esiste, allora si possono muovere cielo e terra. Yamamoto Tsunemoto Chi si dà all’alpinismo con i soli muscoli si ritrarrà da esso dopo pochi anni. Chi è alpinista col cervello e col cuore saprà trovarvi valori tutta la vita, tanto da giovane quanto da vecchio. G. von Saar 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 26 Scusate, come faccio a scendere? Da alcuni attenti lettori di Lusiana ci arriva questa curiosa fotografia. “Come si può notare – ci scrivono gli osservatori – a Lusiana sono stati fatti sì i posti riservati agli invalidi nei parcheggi, ma a quanto pare, visto come è stato posizionato lo specifico posto auto, l’idea è quella di far scendere gli invalidi dal bagagliaio”. Crediamo che ogni commento risulti superfluo e sicuramente invitiamo il Comune a rivedere gli spazi e a spostare le strisce gialle in un posto più adeguato. Affittasi a Conco appartamento arredato: cucina, soggiorno con stube, 3 camere, bagno, sgabuzzino, posto auto. Telefonare per informazioni al 334 8415249 Sul fianco della montagna la linea obliqua di una strada. Volontà di affermare una presenza. I Nat-pensieri di Nicolò Caimi per altri Nat-pensieri: www.aspassoconnat.it L’infinito sollievo di scoprire che hai spesso torto Quando dal buio del bosco, intravedi un prato inondato dal sole, ti sembra di camminare verso la vita A CANOVE DI ROANA, IN VIA ROMA, CERCASI GESTORE PER DISTRIBUTORE DI CARBURANTI STRADALI PER INFORMAZIONI TELEFONARE AL 0437/359896 O AL 340/2975023 ALTRIMENTI MANDATE UN FAX AL 0437/930406 Affittasi a 4-5 studenti appartamento spazioso a Padova zona Palestro, libero da settembre, composto da 2 camere doppie, una camera studio, bagno, cucina, posto bici chiuso, dotato di lavatrice e climatizzatore. A 10 minuti a piedi dalle piazze, servito da autobus. Per informazioni telefonare al 340 6734242 AFFITTASI MONOLOCALE ANCHE AD USO UFFICIO PIANOTERRA AD ASIAGO. PER INFORMAZIONI TELEFONARE AL NUMERO: 328.46.29.577 l’Altopiano Sabato 11 luglio 2009 L’Altopiano srl - Società unipersonale Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli Dalle ore 8.45 di sabato 11 alle ore 8.45 di sabato 18 luglio GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dott. Stefano Dalla Valle – Via Prestinari, 34 Dalle ore 8.45 di sabato 18 alle ore 8.45 di sabato 25 luglio ASIAGO: Farmacia Rossi del dr. Adelchi Zuccato – Viale Matteotti In redazione: Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese, Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese, Stefania Simi, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Giovanni Dalle Fusine ARIETE Di sicuro avete già intuito che sono imminenti grandi mutamenti e vi state preparando. Se così non fosse, affrettatevi a individuare quel che va cambiato nella vita di relazione e nei rapporti di lavoro. Cominciate a organizzarvi per modificare quel che è superato, tenendo conto delle ragioni di chi vi sta vicino. Anche se non è d’accordo con voi. TORO Siete euforici grazie a Nettuno e Giove, che sollecitano i vostri interessi più originali in direzioni molto variegate, quindi col pericolo di sprechi di tempo, di energia e forse anche di denaro. Potrete evitare complicazioni riconoscendo e abbandonando un’illusione che ormai ha fatto il suo tempo, anche se questa vi costa un piccolo sacrificio. GEMELLI Avete a che fare con Plutone, che si è ormai stabilizzato nel vostro segno e vi spinge ad approfondire negli affetti e nei rapporti di lavoro. Significa che il vostro problema è maturo per una soluzione drastica che, magari a costo di qualche sacrificio, potrà aprirvi nuove prospettive di vita e di lavoro. Per fortuna non c’è fretta: avete tutto il tempo di riflettere. CANCRO Senza dubbio avvertite l’influenza eccitante di Marte e Venere, che sollecitano il vostro ottimismo e la vostra socievolezza, spingendovi a nuovi interessi, sia nelle amicizie che nel lavoro. Potete scegliere se vivere questo benefico influsso nell’amore, nel sesso, o in uno speciale impegno professionale. Attenzione, però: basate le vostre scelte sulla realtà. LEONE Vi siete certamente accorti dell’opposizione di Mercurio e del Sole, che stimolano le novità in amore e nel sesso, ma anche nel lavoro, negli investimenti e nelle spese. Accettate, dunque, proposte di incontri sociali, soprattutto se avete voglia di cambiare qualche abitudine superata. E cominciate a progettare una vacanza veramente eccitante. VERGINE Cominciate a lavorare per organizzare affetti e finanze in modo nuovo e più moderno. Scegliete il settore che ha più bisogno di innovazione, e agite di conseguenza. Se volete novità affettive, basta che sappiate guardarvi attorno: qualcosa di interessante è a portata di mano. Nelle finanze, invece, per ottenere un risultato occorrono applicazione e fatica. BILANCIA Guardate il futuro con serenità e siate sicuri del vostro giudizio, influenzato da Saturno che apre nuovi orizzonti nei rapporti di lavoro e negli affetti, anche in crisi. Chi è single potrà guardarsi attorno con disponibilità: è in arrivo qualcosa di stimolante. Per i fortunati che sono felicemente in coppia non sono invece escluse decisioni impegnative. SCORPIONE Novità d’amore in vista per i single. Novità da non sollecitare, ma che da vanno in un certo senso favorite, rendendovi disponibili a nuovi incontri. Accettate opinioni, inviti e proposte diverse, cercando di vivere un po’ alla giornata. Per chi è già in coppia non è escluso un momento di insolita intensità nel rapporto d’amore, che potrete favorire con qualche idea originale. SAGITTARIO E’ il momento di affrontare con serenità e chiarezza un rapporto difficile, ponendo le basi per una nuova fase che potrebbe sfociare in un matrimonio o in un divorzio, dipende da quel che volete. Le sollecitazioni di Venere e di Marte vi porteranno comunque ad agire con successo, tenendo conto dei recenti cambiamenti nell’equilibrio del rapporto. CAPRICORNO Non vi mancano le sollecitazioni astrali: Giove e Nettuno, in aspetto molto stimolante vi spingono infatti all’azione. Sia gli affetti che i vostri interessi culturali e sociali sono sotto la buona stella, ma non è il caso di volere tutto insieme: occorre un’attenta selezione e un progetto preciso da attuare con coraggio, cercando di sfruttare il momento positivo. ACQUARIO Sole e Mercurio nel vostro segno acuiscono la vostra sensibilità, la vostra intuizione e la vostra simpatia. Potrete quindi agire con successo in amore, specie se il rapporto è recente, ma anche nel lavoro, dove avrete l’occasione di farvi avanti, dimostrando quello di cui siete capaci quando vi impegnate: forse riuscirete a convincere perfino qualcuno che finora vi ha ostacolato. PESCI Potete seguire il vostro desiderio di parlare chiaro con chiunque, ma ricordate che potrebbe anche farvi esagerare. Siete infatti stimolati dalla presenza di Marte e Venere, che vi spingono a usare la vostra consueta spontaneità, specie in amore, dove non sono da escludersi soddisfazioni impreviste. Nel lavoro le vostre idee innovative hanno successo. Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Hanno collaborato: don Marco Pozza, Giulia Panozzo, Franco Pivotto, Bruno Crevato Selvaggi, Claudio Savelli, Sergio Bonato, Virginia Gianello, Aurora Carli, Edoardo Sartori, Stefano Rigoni, Serena Baù, Mauro Pesavento Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano Foto: Foto Bergamaschi - Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Domenica 12 luglio CONCO: ERG – Via Bocchetta, 1 Domenica 19 luglio CONCO: OMV – Via Cappellari, 12 MEZZASELVA: IP – Via XXI Maggio Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 l’Altopiano Sabato11 luglio 2009 www.giornalealtopiano.it 27 Le prime 20 foto classificate per la stagione “primavera” Sabato 13 giugno S. Antonio Domenica 14 Corpus Domini Lunedì 15 S. Germana Martedì 16 S. Aureliano Mercoledì 17 S. Ranieri Giovedì 18 S. Gregorio Venerdì 19 S. Romualdo Sabato 20 S. Ettore Domenica 21 S. Luigi Lunedì 22 S. Paolino Martedì 23 S. Lanfranco Mercoledì 24 Nat. Giovanni Battista Giovedì 25 S. Guglielmo Venerdì 26 B. Longhin Tutti gli scatti e la classifica completa saranno pubblicati nel sito www.giornalealtopiano.it 1 2 4 3 5 6 7 8 1 2 3 4 LUX 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Augusto Rigoni Sua Maestà Augusto Rigoni Di fiore in fiore Bruno Slaviero Giochi tra luci Augusto Rigoni Finalmente Primavera Luca Baù La rinascita dopo la morte Alessandro Gattolin Impollinazione Massimo Viero Banchetto Luca Baù Dalla neve verso il mare Gianni Campesan Primavera in Val Franzela Marco Dolci Primi risvegli Giovanni Dalle Fusine Oltre la morte Luca Baù Primi coloriti segni Bruno Slaviero Risvegli Maurizio Bedin Famigliola a passeggio sull’Altopiano Alessandro Gattolin Coesistenze Bruno Slaviero La stagione delle piogge Amerigo Baù La natura...si rispecchia Roberto Costa Galleria Gianni Campesan Sentiero ...nel giallo Beppe Francavilla No titolo 8,5 8,2 9 10 12 13 7,7 11 7,6 7,5 7,2 7,2 7,2 7,0 7,0 14 7,0 18 6,9 6,9 6,8 6,7 16 15 6,8 17 19 6,6 6,5 6,4 6,4 20 8 Sabato11 luglio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 28