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In discoteca e ritorno col bus navetta un nuovo servizio per il popolo

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In discoteca e ritorno col bus navetta un nuovo servizio per il popolo
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
8 Comuni
l’Altopiano
La voce degli
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
N. 298 - ANNO XI - EURO 1,50
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 11 LUGLIO 2009
In discoteca e ritorno col bus navetta
un nuovo servizio per il popolo della notte
Da un’idea di Pino Rossi, per dare più sicurezza ai più giovani e alle loro famiglie
Il marmo di Asiago non si vende più
Rotzo
FILATELIA
Asiago
capitale
mondiale del
francobollo
Qui si premia
il miglior
dentello
Roberto
Rigoni,
riconfermato
assessore
al turismo,
anticipa
gli eventi clou
della stagione
estiva
la
rievocazione
storica
s’inaugura
il Forte di
Campolongo
Con
In crisi un settore economico in passato fiorente
Pag. 2
Asiago Nel primo consiglio
Gallio
Andrea Gios ribadisce:
“Stop agli interessi personali;
al centro delle scelte la nostra
terra e i suoi valori”
Pino Rossi è
convinto
“Troveremo il modo
per uscire da Etra”
Pag. 10
Treschè
Conca
Pag. 4
Guerra
alle capre
sul Corbin
Inserto
Pagina 3
LUSIANA
ROTZO Con forte e rifugio
Il sindaco
ha nominato
la nuova
giunta
rimessi a nuovo,
rinasce Campolongo
Tutte le
manifestazioni
in programma
nei prossimi
quindici giorni
Nuove
rubriche
Con don
Marco Pozza
scopriamo
i giovani e il loro
modo di essere
Green style:
Focus su
ambiente ed
ecologia
Pag. 14
Pagine 6 e 9
pagina 6
Pag. 7
SPORT - INLINE
Si pensa già alla prossima stagione
Asiago in cerca di un allenatore
Grafica Altopiano
Pag. 8
Pagina Pag.
20 20
pag. 3
8
Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
2
Il marmo dell’Altopiano: un settore in crisi
ATTUALITA’
“Nel 1972 vi sono sull’Altipiano 57 cave in attività
dove sono occupati circa
140 operai”, terminava con
questi dati la relazione del
dott. Raffaello Vergani, posta all’interno di un volume
curato dall’Accademia
Olimpica di Vicenza e datato 1994. Continuando nell’approfondimento sulle miniere a cielo aperto si leggeva: “Quattro quinti sono di
marmo, le altre di materiali
calcarei sciolti. Questi ultimi sono usati quasi esclusivamente in loco, mentre il
marmo è commerciato in
alta Italia, Austria e Germania. L’attività estrattiva
si conferma così come una
componente minoritaria ma
duratura dell’economia dei
Sette Comuni”. A 15 anni da
quella pubblicazione, la realtà sembra essere di molto
cambiata: ai tre “storici” tipi
di marmo estratti nel territorio altopianese (rosso,
rosa e bianco), il mercato
oggi preferisce puntare su
materiali provenienti dai pa-
Quello che un tempo era un marmo venduto ed apprezzato anche fuori dei confini italici, si rivela oggi
prodotto di nicchia. Le tendenze della moda e i bassi costi di produzione favoriscono l’importazione
esi dell’est, con
Egitto, Grecia e
Turchia ben piazzati nella classifica di
vendita.
“L a
competitività dell’importazione è
data dalla bontà del
prodotto a cui si affianca un prezzo
molto concorrenziale – afferma il geometra Roberto Costa – tra le tante
motivazioni a cui
imputare una diminuita richiesta del
“rosso Asiago” mi
duole evidenziare
anche le errate
metodologie dei
cavatori locali, tra
cui l’eccessiva produzione che ha sicuramente inflazionato il marmo locale”.
Il geometra Costa è da considerarsi un tecnico del settore, ricopre infatti la carica di Condirettore presso la
Scuola Edile “Andrea
Palladio” di Vicenza, un ente
paritetico provinciale che
promuove, attua e coordina
la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia con percorsi di formazione, qualificazione e aggior-
namento nel settore costruzioni.
“È anche vero –
continua Costa –
che la richiesta
sottostà a dei cicli ripetitivi che
durano 15/25
anni. Durante
questo arco di
tempo la domanda di acquisto si
rivolge periodicamente al “rosso”, o al “rosa”
e al “bianco”.
Proprio il marmo “bianco”
negli ultimi anni
ha incontrato la
richiesta dei
clienti,
così
come attorno
agli anni Sessanta imperava
il “rosa”, oggi
quasi dimenticato. Di sicuro il marmo dei nostri 1000
metri sta per diventare un
prodotto di nicchia,
soppiantato da quello estero. Rimedi a questo tracol-
lo non ne vedo, forse puntare ad un artigianato di
qualità è l’unica via. Presso la nostra scuola di formazione proponiamo come
materia di studio la lavorazione manuale della pietra,
ma ormai la realtà industriale è tale che il bocciardato
eseguito con dispositivi meccanici non ha nulla da invidiare a quello realizzato dagli artigiani secondo tecniche antiche”. Un pessimismo propositivo, quello di Costa, che non si discosta dalle
considerazioni di commercianti
e cavatori, come nel caso della
ditta Pizzato & Pozza, attiva
sull’Altopiano con uffici a
Conco e Bassano del Grappa.
Da anni l’impresa si occupa di
escavazione, trasporto e vendita di marmi. Dal reparto amministrativo si denuncia una
flessione del fatturato che varia dal 50 al 70% rispetto ad
un decennio fa; pure i costi di
gestione influiscono non poco
sul guadagno finale, e parte della
colpa è dovuta agli alti canoni
da versare ai Comuni su cui in-
sistono le cave, quote stabilite
quando estrarre il marmo era
più remunerativo di oggi. Ottima iniziativa è stata quella adottata dalle segherie della Val
Chiampo, riunitesi in associazione di categoria per pubblicizzare i propri prodotti. Vero
è, comunque, che non promuovono il marmo locale, ma
la lavorazione e taglio di bancali
provenienti dall’estero. Da
Pizzato & Pozza si conferma
che attualmente è il marmo
“bianco” a tirare il mercato, con
ogni probabilità questo è dovuto ad architetti e costruttori edili
che indirizzano i clienti verso
soluzioni estetiche di edilizia
tendenti al chiaro. Una alternativa all’impasse del momento
può venire dal “verdello” che
si estrae a Rubbio. Ma è difficile valutare che sarà una varietà calcarea a raddrizzare un
settore in crisi, e a combattere
una importazione che ha tra i
suoi punti di forza lavorazione
e manodopera a bassissimo
costo.
Giovanni Dalle Fusine
Sapor d’acqua natìa
“ Il sacco o il fuoco? Mica lo stesso”
Sabato 18 luglio
Ballo liscio con l’Orchestra
GIANLUCA CASELLI
Domenica 19 luglio
Ballo liscio con l’Orchestra PAOLA E LORIS
Venerdì 24 luglio
Serata giovani con The G.P.L. LIVE
Sabato 25 luglio
Ballo liscio con l’Orchestra ENRICO MARCHIANTE
Domenica 26 luglio
Ballo liscio con l’Orchestra I VECCHI TEMPI
Venerdì 31 luglio
SERATA ALPINA (dalle ore 19)- seguirà spettacolo con
il Gruppo Folkloristico EL CANFIN
Sabato 1 agosto
Ballo liscio con KATTY e l’Orchestra PIVA
Domenica 2 agosto
Ballo liscio con l’Orchestra CAVALIERI DEL LISCIO
Tutte le serate sono ad ingresso libero
Quintali di materiale, chilogrammi di prodotti o di semplice mercanzia perchè un sacco stia in piedi. Sacco pieno,
sacco vuoto gridano ancor oggi
in frotta i bambini festanti nella
contrada di paese. Il fuoco invece è cosa diversa: una foresta
intera, una stalla di montagna,
una balla di fieno o un semplice foglio di carta basta una
scintilla per divorarli. Piccolissima cosa la scintilla, ma della
sua potenza rendono memoria
le imprese dei Vigili del Fuoco.
Il sacco si riempie, il fuoco
s’accende. Il primo devi continuare a tenerlo in piedi, il secondo - una volta acceso - non
l’arresti più. Il sacco non matura con gambe proprie, il fuoco avanza ritrovando la forza in
se stesso. E rigenerandosi con
fantasia. Il bambino gioca a fare
il sacco: pieno o vuoto dipende
da chi lo manovra. Un educatore che sia tale, oggi, sa che il futuro non sta nel riempire un sacco, bensì nell’accendere un fuoco. Prospettiva assai diversa
perchè dalla scelta tra sacco e
fuoco dipende il domani e la luminosità di coloro che educhiamo. Prendete un educatore che
immagini il ragazzo come un
sacco: farà di tutto - magari
con la coscienza pure ordinata
- per vedere questo sacco
riempirsi, gonfiarsi, ingolfarsi.
E poi ne sigillerà l’entrata per
non perdere il contenuto: stringendo il laccio a piacimento.
Poesie a memoria, vizi capitali
e precetti cristiani riscritti
centotredici volte, nozioni di
morale, promemoria di vestia-
rio, catechesi ordinaria. E poi
le tabelline, il galateo, il vestiario, le raccomandazioni, i sermoni, l’astenersi dal creare novità, il diktat della ripetizione.
E, al sorgere di ogni primo mattino, interrogazioni, quesiti e investigazioni per vedere se il materiale appreso è ben sistemato
nella memoria. Duro l’avvenire di quel maestro che vede nell’alunno un sacco da riempire:
la frustrazione presto s’impossesserà del suo animo nel vedere che le nozioni apprese non
hanno accesso nulla nell’immaginazione. Se non il proposito
d’abbandonarle appena terminata la maturità. O fatta la Cresima. Perchè tra sacco pieno e
sacco vuoto la differenza e minima: sempre passivo rimane il
sacco. E a riempirlo - svuotarlo farlo marcire ci pensano sempre
e solo gli altri.
Storia densa d’intrigo, invece,
quella dell’educatore che immagina d’avere a che fare col fuoco. La sua fatica non sarà quella
di far apprendere e conoscere
tutto il sapere umano, tutta la teologia e l’aritmetica, la biologia,
la zoologia e la enigmistica, la botanica, la letteratura e la galanteria. La sua fatica tiene lineamenti
di tutt’altro spessore. Sarà compito suo quello di liberare e lanciare quelle pochissime parole che
- scagliate come un dardo infuocato nel cuore dell’alunno - lo accedano e ne inizino la fiammata.
La sua missione finisce lì, nell’attimo in cui una parola
s’inabissa nella sua immaginazione fino a sciogliere tutta la complessità del suo animo. E mostrar-
ne la divina semplicità di cui è
composto.
Il sacco contiene ma anche trattiene. Il fuoco brucia, libera e riscalda. Non per nulla l’altissima
teologia convoca il fuoco per parlare dello Spirito e della sua creativa
fantasia. Chissà perchè - dopo
annate di risultati frustranti e
mastodontici - ancor oggi chi tiene la corda dell’educazione s’ostina ad entrare in classe o in oratorio con la cartella ingiallita sotto il
braccio e la lezione già pronta.
Evitando con ogni accuratezza
d’incrociare lo sguardo dell’alunno che sente il fuoco nel cuore
ma nel registro vede i lineamenti
del sacco. Basterebbe saper giocare a scacchi per dichiarare fallita una certa fetta dell’educazione: e offrirle la pensione nonostante l’innalzamento dell’età
pensionabile. Sta nelle istruzioni
per l’uso del gioco degli scacchi
che nessun giocatore può muovere le pedine dell’avversario a
proprio piacimento. Ma solamente spingere l’avversario a spostarle muovendo con astuta furbizia
le proprie. Nasce lì la considerazione e il rispetto riservato al grande giocatore. Perchè il contrario
della meraviglia non è la bruttezza. Ma l’inutilità.
Don Marco Pozza
8
l’Altopiano
Sabato11 luglio 2009
www.giornalealtopiano.it
3
Lista per Asiago - Atto secondo
Andrea Gios ai cittadini: “Grazie per
aver posto Asiago e la nostra Terra,
al centro delle vostre scelte”
Una palpabile atmosfera di ottimismo,
ha permeato la presentazione ufficiale della squadra del
Sindaco Gios al
suo secondo mandato. Sabato 27
giugno alle 17, molti i cittadini che han
voluto essere presenti ad un evento
così importante per
la vita pubblica.
Dopo il richiamo
delle campane del
municipio e il consueto tocco alla
campana per la seduta, con
tanto di guardie in tenuta
d’epoca, il Giuramento del
Sindaco, all’ordine del giorno assieme all’esame
sull’eleggibilità e la compatibilità degli eletti e alla nomina dei componenti la
Giunta e l’elezione della
commissione elettorale. Si
sono succeduti il discorso di
apertura del Sindaco, i commenti della minoranza e del
vice-Sindaco
Roberto
Rigoni. In chiusura, il saluto dei neo-eletti della “conca”, Pino Rossi e Valentino
Frigo: segnale positivo, quasi
un omaggio che i primi cittadini dei comuni limitrofi
han voluto rendere al rappresentante del capoluogo. Anche nei discorsi della minoranza, una nota e un tono
nuovi: la disponibilità al sostegno e al dialogo espressi
con pacatezza e nell’obiettivo del bene comune, atteggiamento che chi vota, comunque la pensi, si aspetta
da chi lo rappresenta a tutti
i livelli. La consapevolezza
che “l’unione fa la forza”,
superando
le
Il gruppo di minoranza in consiglio
contrapposizioni, le personali
posizioni
e
i
campanilismi, in momenti di
crisi nazionale ed internazionale, valgon ora più che mai
e tutti auspicano che non
sian parole di circostanza,
sterili e prive di significato:
non è più tempo e la maturata scelta della cittadinanza
ne è la prova. Piccole le correzioni di rotta apportate:
Guido Carli lascia l’Assessorato in cui si era distinto
con onore, quello dello
Sport, nelle mani del più giovane Franco Sella e succede nell’eredità...del Patrimonio, a Gianni Rigoni Stern.
Tutti gli altri al loro posto e
ad Andrea Gios, nuovamente, l’Assessorato all’Urbanistica. Ecco le sue commosse parole: “I propositi di 5
anni fa, di cambiare e innovare quel sistema di sviluppo, che non garantiva un futuro adeguato ai nostri figli, sono più saldi che mai.
La nostra millenaria storia
di democrazia partecipata, i
sacrifici dei nostri avi per
vivere quassù e dei nostri
padri a cavallo della Gran-
de guerra, sono i valori che
ci hanno spinto fin qui e saranno il faro che ci guiderà
per i prossimi 5 anni. Molte
le sfide che ci aspettano e
che orgogliosi della fiducia
che ci avete nuovamente
concesso, porteremo avanti.
Perciò voglio ringraziarVi
pubblicamente: grazie per
aver posto Asiago e la nostra Terra, al centro delle
Vostre scelte. Grazie per aver
scelto insieme a noi, di investire per il futuro comune,
guardando
avanti,
bypassando le questioni quotidiane e le esigenze contingenti. Le future generazioni
sono e devono essere l’obiettivo primario di ogni scelta
politica, sociale ed economica, ancor più in tempi di
grave recessione, che
evidenziano le criticità del
nostro sistema, la fragilità
dettata da un’economia
troppo a lungo basata sulla
speculazione momentanea,
che ha offerto beni non servizi, invece di una seria programmazione di investimenti. Dobbiamo porre fine ad
ambizioni individuali ed in-
teressi personali e riflettere
sulla nostra storia, sulla forte identità che ci ha
contraddistinto, sull’attaccamento alla nostra terra.
Questi i valori da riscoprire
e mettere in campo insieme,
cittadini comuni, associazioni, amministratori, senza
distinzione alcuna: questa
terra è di tutti noi.” In sintesi, l’intervento dell’Assessore Roberto Rigoni: “Un
augurio di buon lavoro, a
Sindaco e colleghi, e un grazie alla nostra popolazione,
per la riconfermata fiducia.
Avverto personalmente una
profonda gratitudine per
l’esito elettorale ed il mio
personale. La fiducia concessa, impone a ricercare il
confronto e il dialogo anche con l’opposizione, in
qualità di servitori della
Comunità. Intendo mantenere il metodo di amministrare tenuto nella Consulta per il Turismo e la Cultura e ringrazio tutti coloro
che hanno operato all’interno di questo organismo.
Auspico l’attivazione a breve, della Consulta dei Giovani, sede ideale per il confronto con le giovani generazioni, affinchè si avvicinino
e
partecipino
fattivamente alla cosa pubblica. Intendo dare continuità a quanto già avviato nel
precedente
mandato,
riqualificando l’offerta turistica in collaborazione con
tutti gli altri comuni, per
contrastare la spietata concorrenza, sarà ancora uno
dei principali obiettivi da
perseguire. Intendo infine,
dare maggior ascolto alle
istanze dei cittadini. Sarà
una delle vie da percorrere,
per renderli più partecipativi: tutti insieme, nell’interesse del nostro territorio”.
Infine, le parole della
minoranza:”...Nostro obiettivo è stato e resta, il dare
voce ai cittadini; il difendere l’Ospedale; il sostenere anziani e giovani, favorendo la loro permanenza
quassù; il tutelare il territorio e l’ambiente, il promuovere il turismo...” Il tutto in
modo pacato, propositivo:
se chiudevi gli occhi, sembrava che gli interlocutori
stessero tutti dalla stessa
parte. Altro buon segnale. La
disponibilità espressa dalla
minoranza, al dialogo e al
confronto e l’apertura fatta
dai due sindaci dei maggiori
comuni dell’Altopiano, sono
state sottolineate come note
innovative e in inversione di
tendenza,
anche
da
Giancarlo Bortoli, Presidente della Comunità Montana,
nel Consiglio Comunale assieme ad Augusto Brugnaro,
Andrea Benetti, Maurizio
Rossetto, Santo Rossi.
Beppa Rigoni Scit
Diego Rigoni: “Ho avuto una grande soddisfazione personale, tanto
più che non ho fatto alcuna campagna elettorale, ma mi sono affidato al
fatto che il mio ruolo mi ha fatto stare di continuo in mezzo ai miei
concittadini e toccare con mano le problematiche comuni. Grazie al
grande sostegno avuto da chi opera in questo ambito e forte dell’esperienza acquisita, sono pronto ad affrontare questo mandato, nella consapevolezza che quelli che ci attendono sono tempi molto difficili, che
avranno maggior ricaduta proprio sulle fasce più deboli della cittadinanza, ma faremo del nostro meglio!”
Giampaolo Rigoni: “La riconferma nell’Assessorato, assieme a Polizia
locale e Protezione civile, mi ha onorato. Spesso questo settore è nel
mirino, poiché non sempre per i cittadino è facile sopportare i disagi
dovuti ai tempi tecnici da rispettare e alle condizioni contingenti, come
un eccesso di precipitazioni. Non vanno però dimenticati i grandi lavori
in attesa da tempo, come la Casa di riposo, il Millepini, il Museo dell’acqua, oltre alle molte altre opere che l’Assessorato ha seguito e continuerà a seguire in questo mandato”.
Guido Carli: “Cambiare rotta e assumere l’incarico al Patrimonio, mi
ha fortemente motivato. Lo”Sport” contiene anche un aspetto ludico, di
incontri, eventi; qui si trattano, numeri, introiti, conti, un ambito che mi
è familiare, data la mia precedente esperienza professionale. Conosco
bene il nostro territorio, non solo perché sono un appassionato, ma
anche per il ruolo di Presidente del Comprensorio Alpino di Caccia AsiagoRoana-Rotzo. Ho preso questo incarico quasi come una sfida e mi ci
dedicherò a tempo pieno, con la consueta dedizione”.
Franco Sella: “L’incarico di Assessore allo Sport è stato per me fonte
di grande soddisfazione. Conosco bene il mondo sportivo, di cui ho fatto
parte per anni a livello agonistico. In cima alle mie priorità sarà avvicinare
quanto più possibile i giovani a questo un ambito, un mondo sano, dove è
possibile concentrare le proprie capacità e scaricare le energie, divertirsi,
stare insieme e perché no, mettere le basi per un futuro.”
Ivan Baù: “L’esser stato richiamato a ricoprire l’incarico di Assessore
al Bilancio, è stata la conferma che la priorità da me data al criterio di
non gravare sulla popolazione, all’insegna di una sostenibilità della crescita, è stato ben recepito ed accolto. Ho intenzione, in questo mandato,
di occuparmi con ancora maggior solerzia di energie alternative e risparmio energetico, con l’obiettivo di “inquinare il meno possibile”, aspetto per troppo tempo trascurato anche nel nostro territorio, che è e rimane uno dei polmoni d’Italia”.
8
Sabato11 luglio 2009
ASIAGO
Manca solo una settimana:
domenica prossima, 19 luglio, si aprirà il sipario sulla
39ª edizione del Premio internazionale Asiago d’arte
filatelica. La medaglia offerta dal Presidente della
Repubblica
Giorgio
Napolitano suggellerà la
consegna dei premi al più
bel francobollo del mondo
ed agli altri che la giuria ha
selezionato fra le emissioni
di tutto il mondo. La regola, infatti, immutata da 39
anni, è molto semplice ma
ancor più efficace: un mese
prima del premio una
qualificatissima giuria si riunisce e, in segreto, sceglie
fra le migliaia di francobolli emessi nel mondo Il
nell’anno solare precedente. Le autorità emittenti sono circa 200,
quindi i giurati hanno il
loro bel daffare, anche se
le rigorose norme d’accettazione (solo soggetti
originali, non fotografie o
riproduzioni) permettono
una prima scrematura.
Dopo qualche giorno
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
4
Il premio Asiago d’arte filatelica
decreta il re dei francobolli
Appuntamento per la 39° edizione della manifestazione domenica 19 luglio nel municipio asiaghese
d’intenso lavoro, la giuria
emette il proprio verdetto,
e a questo punto inizia il
lavorìo diplomatico: le amministrazioni vincitrici vengono avvertite, e possono
decidere di venire a ritirare di persona l’ambito trofeo, oppure di chiedere alle
proprie rappresentanze diplomatiche in Italia di rappresentarle. In un modo o
nell’altro, qualificati esponenti degli Stati vincitori
non mancano mai: sarà forse anche per l’aria ed il clima dell’altopiano, ben noti
nel mondo?
vincitore dell’edizione 2008
Negli anni passati si sono
infatti visti ad Asiago direttori di amministrazioni postali, ministri delle Poste,
ambasciatori, addetti culturali, consoli: il richiamo di
queste terre e la fama internazionale del premio
sono sempre un luccicante
richiamo.
Non mancherà naturalmente la giuria al completo: il
notissimo giornalista Gian
Antonio Stella, nuova entrata al posto dello scomparso Mario Rigoni Stern;
Lorenzo Pellizzari, già presidente dell’Accademia
olimpica vicentina; Ermanno
Olmi, che vive ad Asiago; il
grafico pubblicitario specializzato in francobolli Franco
Filanci, e Maurizio Stella, presidente Circolo filatelico
“Sette Comuni” ed organizzatore del premio.
La cerimonia di consegna
dei premi, aperta al pubbli-
co, si terrà nella Sala dei
Quadri del municipio di
Asiago domenica 19 luglio
alle ore 11. E non sarà da
meno il contorno filatelico:
per chi infatti vuole vedere
belle collezioni, o semplicemente acquistare le novità
d’Italia e San Marino, e
magari farsele annullare dai
bolli speciali figurati che le
amministrazioni hanno preparato per l’occasione, l’appuntamento è alla mostra
che quello stesso giorno si
apre nella sala della Spettabile Reggenza dei Sette
Comuni, per chiudere i battenti una settimana dopo.
BCS
Gios interpella la Provincia di Trento per cercare una nuova partnership
L’aeroporto guarda al Trentino
I comuni iniziano a ripianare i debiti ma la strada sembra essere in salita
L’aeroporto di Asiago inizia a
colmare i debiti. È stato infatti
votato nell’ultimo consiglio
comunale di Asiago il primo
ripianamento sulla prima assemblea, quella del 16 gennaio 2008. I comuni di Asiago,
Gallio e Roana hanno erogato
49 mila euro saldando di fatto
quella parte di quota. Il problema sarà ora la quota successiva che «ammonta a circa 300 mila euro – spiega il
sindaco di Asiago Andrea
Gios. La proposta che proporrò sarà quella che la comunità
locale possa assumersi i debiti
esistenti, qualora gli altri soci
non credano più nell’aeroporto
di Asiago, a condizione che la
Provincia di Vicenza si assuma i
debiti fino a quando è rimasta
dentro. Se questa linea passa
abbiamo speranze per il futuro
altrimenti la somma del debito
ammontante sarà insostenibile
per gli altri soci».
Cause legali in vista? Forse, nessuno si sbilancia. «Una cosa è
certa - continua Gios – se la
Provincia non dovesse farsi
carico dei debiti pregressi i
comuni altopianesi non potranno mai sobbarcarsi 200 mila
euro di debiti».
Voci di corridoio parlano di
una volontà della Provincia
di chiudere l’aeroporto di
Asiago per rivalutare quello di Thiene. «Ci sono delle
prospettive interessanti – continua Gios – tra cui un progetto con la federazione italiana
volo a vela, ma se perdiamo il
treno adesso allora saremo
costretti a mettere la parola
fine alla questione aeroporto».
L’idea che aveva l’ex presidente Mantovani di trovare fondi privati è fattibile? «Fondi privati si trovano
solo con i bilanci a pareggio –
conclude Gios – allo stato attuale delle cose è molto difficile. Per il momento abbiamo
deciso di ridurre i costi per
pareggiare il bilancio. E cosa
ancora più importante abbiamo preso contatti con la provincia di Trento per sentire se
possono essere interessati ad
una partnership».
C’è anche chi, come Lorenzo
Allegrini che per anni ha gestito l’aeroporto, fino al 1992,
vede un futuro nero.
«Da novembre dello scorso
anno l’aeroporto è stato aperto solo quattro volte – spiega
Allegrini – praticamente più in
basso di così c’è solo la chiusura. Stiamo inoltre perdendo
l’occasione d’oro della federazione nazionale del volo a
vela che vorrebbe portare il
centro federale del volo a vela
ad Asiago. Sono stati dirottati
fondi destinati alla realizzazione della palazzina della torre
di controllo per la parte corrente, per la gestione in sostanza,
cosa che non si sarebbe potuta
fare. Il problema è che le società di gestione succedute dal 1998
in poi si sono sempre prefissate
uno scopo commerciale per l’aeroporto, puntando sui voli di linea per intenderci, operando così
finanziamenti sbagliati. La vocazione dell’aeroporto di Asiago
deve assolutamente restare
volovelistica».
Luigi Frigo Bettinado
L’allarme del Cai contro il vandalismo
Da anni il Cai s’incarica di
mantenere volontariamente in
ordine
31
sentieri
sull’Altopiano.
Questo lavoro, svolto gratuitamente, consente alle famiglie,
agli escursionisti e ai villeggianti
di apprezzare le bellezze del
nostro territorio e di percorrere in sicurezza, senza il rischio di
perdersi, i vari itinerari che si
snodano sulle nostre montagne.
Crediamo che questo sia un
grande aiuto per tutti i turisti estivi che vengono a cercare nei
nostri comuni aria buona, verde
e serenità.
Riusciranno a capirlo anche i
vandali che hanno sfogato tutta
la loro rabbia sul palo posto nei
pressi del “Buso Ston Haus” del
sentiero 803 del Monte Erio?
Questo è solo un esempio; altri
scempi abbiamo subito negli anni
che, sommati ai numerosissimi
danni causati da inverni come
quello appena trascorso, rendono il tutto pesante, vista la scarsità di risorse economiche e considerato che il lavoro è di volontari pronti, con spirito di servizio,
a donare parte del loro tempo a
questa causa.
Il nostro sogno è quello di muoverci su sentieri perfettamente
segnati e ben tenuti, con una segnaletica esauriente con quote
e tempi di percorrenza; questo
al fine di rendere più semplice e
sicura la percorrenza dei nostri
sentieri. Questo sistema è omologato per tutti i sentieri Cai e
vuole, con le frecce di partenza, essere anche uno straordinario invito alla montagna in
modo sicuro; così facendo,
oltretutto, si concentra la presenza umana in determinate
zone, preservando e rispettando in tal modo la flora e la fauna. D’altro canto non c’è da
farsi troppe illusioni: vandali e
stupidi non mancano!
Certo noi non ci scoraggiamo:
se i cartelli verranno rimossi
noi li rimetteremo e continueremo a fare il possibile per dare
un buon servizio; anzi, invitiamo tutti coloro che amano la
natura a vigilare e segnalare
eventuali vandali o vandalismi,
ben coscienti che la crescita culturale e la maturazione di una
certa sensibilità a volte richiedono anni o decenni.
Siamo orgogliosi del lavoro volontario che facciamo, con la
convinzione che una buona rete
di sentieri sia un patrimonio per
tutta la nostra collettività e costituisca un valore aggiunto al nostro magnifico territorio, e ci auguriamo che questo sia compreso e condiviso da quanta più gente possibile.
Franco Pivotto
Presidente Cai Asiago
Altopiano 7 Comuni
8
l’Altopiano
Sabato11 luglio 2009
www.giornalealtopiano.it
5
In discoteca si va col bus navetta
ATTUALITA’
Un servizio di “Bus Navetta”
completamente gratuito nei
sabato sera di luglio e agosto
che collegherà sino a tarda
notte discoteche, bar e locali
pubblici della conca
altopianese, tra Gallio, Asiago
e Roana. L’iniziativa è partita
sabato 4 luglio, sembra con un
buon risultato. Tra gli scopi
principali quello di limitare il
rischio di incidenti stradali nella notte tra sabato e domenica e il ritiro di patenti per guida in stato d’ebbrezza. L’idea
è stata lanciata da Pino Rossi, da poche settimane eletto
sindaco di Gallio. Con il
coinvolgimento, oltre che del
comune galliese, anche di
quelli di Asiago e Roana, e in
accordo con le forze dell’ordine operanti sul territorio, il
servizio è rivolto soprattutto ai
giovani, ma in realtà accessibile a tutti, per il trasporto serale nei vari punti di maggior
ritrovo dislocati nei tre comuni altopianesi. Proprio la collocazione estiva, quindi in un
E’ partito, in via sperimentale, il servizio di trasporto che funzionerà nei sabato sera di luglio e
agosto. Obiettivo: dare sicurezza e opportunità ai giovani e un po’ più di tranquillità alle famiglie
La conferenza stampa di presentazione del progetto. Da sinistra: Massimo
Sambugaro, Diego Rigoni, Pino Rossi, Elvio Schivo e Patrizia Lunardi
periodo di maggior afflusso turistico, consentirà anche il possibile trasferimento, sempre in
orario serale, di turisti e residenti dai vari centri, ad esempio da Gallio ad Asiago. Per
l’iniziativa è stato anche allestito un numero verde - si tratta del 348.2481424, che fa riferimento alla Bonomo Bus,
l’azienda altopianese che gestirà il servizio di trasporto dove sarà possibile chiedere
informazioni, riguardanti soprattutto orari e punti di passaggio. L’organizzazione del
servizio, curata nei dettagli dal
consigliere di maggioranza a
Gallio Massimo Sambugaro, è
stata resa possibile con il sostegno finanziario dei locali
dove sono previste le fermate
del Bus Navetta: quattro nel
comune di Gallio (Discoteca
Macrillo, Bar Concordia, Bar
Gulliver e Baita Pakstall); do-
dici nel comune di Asiago
(Bowling Rendola, Caffè
Roma/La Taverna, Bar Sport,
Bar Corso, Bar Vittoria, Vino
e Dintorni, Le Petit Bistrot,
Birreria Maddarello, Khellar/
Casa Rossa e Discoteca
Snoopy); una nel comune di
Roana (Discoteca Due Mori
a Camporovere). Il punto di
partenza e di arrivo è previsto
davanti al Municipio di Gallio,
con prima corsa alle ore 21,
mentre l’ultima avverrà alle
3.45 dalla discoteca Snoopy e
successivo passaggio a Gallio
ed Asiago. Tutti i locali saranno toccati mediante corse continue con un tragitto circolare
che, come detto partendo dal
centro di Gallio, toccherà i vari
locali, facendo un giro circolare, in senso anti-orario rispetto
al territorio dei Sette Comuni.
“Il servizio è partito in via sperimentale – sottolinea il sindaco di Gallio Pino Rossi – ed un
primo segno di fattiva collaborazione tra i tre principali comuni della conca altopianese,
un mattoncino se vogliamo, ma
che costituisce un buon punto
di partenza. Positiva la collaborazione che per questo progetto si è creata tra esercenti”.
“Lo sforzo che già abbiamo
fatto in passato – dice l’assessore al sociale di Asiago Die-
go Rigoni – è quello di andare
incontro alle esigenze dei giovani, e lavorare per dare loro
la consapevolezza che ci si
può divertire senza sballare o
ubriacarsi”. “Condivido questo
progetto come fase sperimentale – dice l’assessore al sociale di Roana Elvio Schivo
– ma sarà sicuramente dal
perfezionare e renderlo più
completo coinvolgendo anche tutte le frazioni del comune di Roana che ora restano scoperte dal servizio e
anche il comune di Rotzo.
Dobbiamo stare attenti al
pericolo che venga preso
come licenza di bere e di
ubriacarsi visto che poi c’è
qualcun altro che ti
riaccompagna a casa e in
questo si conta molto sulla
collaborazione degli esercenti
dei locali perché sono loro ad
avere i ragazzi sott’occhio”.
Stefania Longhini
Tornano in piazza i gazebo per
Marchio di qualità per appartamenti
si distingue l’Asiago Immobiliare conoscere e prevenire il diabete
Su 58 segnalazioni, solo 4 rientrano nella categoria deluxe
Garantire ai turisti che prendono in affitto appartamenti
una certa tutela e indurre i
proprietari a migliorare sempre di più la loro offerta. E’
questo il fine del Marchio di
qualità per appartamenti di
vacanza che viene assegnato da Promo Veneto in collaborazione con il consorzio
Vicenza è e l’Ufficio Iat di
Asiago. L’iniziativa era stata
avviata nel 2006, prima nel
suo genere in Italia, ripetuta
poi nel 2007, sospesa nel 2008
ed è stata ripresa quest’anno.
Su 58 appartamenti dislocati
nei comuni di Asiago, Roana
e Gallio, per i quali i proprietari (immobiliari e privati) hanno fatto esplicita richiesta di
valutazione presso lo Iat, 26
non hanno ricevuto il marchio.
Gli altri sono stati classificati
su tre livelli di qualità: standard
(21), comfort (7) e deluxe (4),
individuati in base a precise
procedure, norme e parametri.
Gli appartamenti migliori, che
hanno ottenuto il marchio
deluxe, tutti di proprietà dell’Immobiliare Asiago, si presentano molto curati anche nei
minimi particolari, hanno in
genere due bagni, sono dotati
di vari comfort come lavastoviglie, forno a micronde, videocitofono, dispongono di un
box auto e sono posizionati in
zona centrale di Asiago. Uno
sguardo, sia esterno che interno, agli appartamenti che non
hanno invece ottenuto il marchio induce ad una seria riflessione sullo spirito di accoglienza diffuso in Altopiano e su
quanto si debba ancora crescere e migliorarsi per poter
ambire ad un turismo di qualità. In molti degli appartamenti
visitati dall’apposita commissione si trovano mobilia vecchia anche di quarant’anni fa,
strutture trascurate, muffa e
sporco, pentole e stoviglie ormai da buttare, molti oggetti o
arredi che sono stati scartati dai
proprietari e ritenuti comunque
idonei per gli appartamenti da
affittare stagionalmente, un’incuria generale. “Non a caso –
dicono i commissari di
Promoveneto – sono appartamenti che rimangono da tempo sfitti proprio perché obsoleti,
per nulla accoglienti ed invitanti. Ai proprietari vengono in
questi casi consigliate tutte le
migliorie e gli investimenti da
fare per raggiungere un livello
qualitativo ammissibile”. “Oggi
il turista pretende di trovarsi
bene come a casa propria, anzi
di più, è, nel rapporto qualitàprezzo, non si accontenta più,
pretende – sottolinea
Vladimiro Riva, presidente del
Consorzio Vicenza è - Questo
marchio di qualità diventa dunque per le agenzie
dell’Altopiano che curano gli
affitti un importante strumento di marketing”. Per premiare gli appartamenti che
hanno ottenuto il marchio
verrà organizzata prossimamente un’apposita cerimonia
che si terrà nel municipio di
Asiago.
Stefania Longhini
E con questo fanno quattro!
Dopo l’<esordio> incoraggiante e positivo del 2006, é
diventato ormai un tradizionale appuntamento dell’estate altopianese quello con l
’Associazione Diabetici di
Bassano del Grappa che
torna per riaffermare e
rafforzare la necessità di
una massiccia campagna
di prevenzione del diabete. Domenica 19 luglio,
dalle ore 9 alle ore 13,
nella piazzetta antistante
la Chiesa di S. Rocco di
via IV Novembre ad
Asiago, ci si potrà sottoporre al controllo del tutto gratuito della glicemia
e
della
pressione
arteriosa (rigorosamente
effettuato da personale
medico, con l’ausilio dei
paramedici del centro
diabetico), messo in atto
in collaborazione con la
Croce Rossa; verrà altresì distribuito materiale informativo.
Ma quest’anno si raddoppia; non ci sarà infatti il
solo
appuntamento
asiaghese ma domenica 2
agosto il gazebo dell’Associazione saranno anche
in p i a z z a S . R o c c o a d
Enego, dalle ore 9 alle 13,
con le medesime modalità e
finalità.
Chi volesse comunque avere
maggior informazioni può rivolgersi alla sede dell’Associazione, che ha sede presso
l’Ospedale Civile di Bassano
(in via dei Lotti 40), dal lunedì
al venerdì dalle 9 alle 11.30,
nonché il primo sabato del
mese con lo stesso orario, oppure telefonare al numero
0424/888680.
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Sabato11 luglio 2009
Un vecchio e un
bambino per
mano sui monti
Pagina a cura
di Claudio Savelli
Quali sono i più bei ricordi
che conservi di tuo nonno?
Uno dei miei più bei ricordi è
una passeggiata a Cima 12
con il nonno. Avevo 8 anni ed
ascoltavo con meraviglia le
cose che mi raccontava. Se
vedeva degli escrementi o delle tracce mi diceva di quali
animali erano e che cosa avevano mangiato, le loro abitudini e le loro primavere. Raggiunta la cima, mi raccontò le vicende della croce italiana e di
quella austriaca. A un certo
momento, quasi d’incanto, incominciò a bristnare e nel suo
viso vidi gli occhi colmi di gioia. Nel ritorno, guardandolo, mi
venne da ridere perché aveva i
baffi e la barba ghiacciati. Questa immagine di mio nonno sereno e soddisfatto non la dimenticherò mai. Spesso collego l’immagine del vecio con la
neve. Un giorno, prima di malga
Pozze, incontrammo un cervo
con il dorso e il palco ricoperti
di neve; il nonno era così emozionato che mi parve un tutt’uno con la natura. Entrammo
nella malga dove il malgaro ci
accolse calorosamente. Gli
l’Altopiano
Roberto Rigoni Stern, 32 anni, nipote del
grande scrittore Mario Rigoni Stern,
ci racconta i suoi ricordi legati al nonno e
alcune sue avventure vissute con lui nel
corso delle passeggiate che spesso facevano
insieme. Ci racconta il profondo legame dello
scrittore con la natura e il rapporto di
simbiosi con la stessa che egli ha saputo
trasmettergli
chiese notizie sul formaggio, sul
latte, sul pascolo, sul passaggio delle bestie, e vedendo che
ero stanco, con una ciotola raccolse dalla caldiera un po’ di
scoro fumante e me lo diede
da bere. Questo mi diede l’energia giusta per partire verso casa
dove la nonna, come di consueto, ci preparava la pastasciutta con la cincina. Prima di
entrare in casa ci levavamo gli
scarponi, e come ogni volta mi
raccomandava di ingrassarli
bene con il grasso di marmotta
anche nelle cuciture, perché “xè
da la che vien dentro el moio”.
Qual è stata la prima volta
che anche tu ti sei sentito in
simbiosi con l’ambiente che
ti circondava?
“Avevo 12 anni. Mi aveva portato a fare la prima ferrata sui
Castelloni di San Marco. Là mi
sono reso conto che il nonno
possedeva una sicurezza nel
procedere non comune. Mi trasmetteva una sensazione di sicurezza e allo stesso tempo di
serenità. Quando camminava-
mo insieme per boschi e per
prati utilizzava il suo bastone
solo per spostare rami o ciuffi
d’erba, quasi non volesse fare
loro del male. Ci capitava spesso di portarci la colazione al
sacco… tutti gli avanzi di cibo
erano accantonati religiosamente perché diceva che erano un buon pasto per gli animali. Anche a casa accantonava la buccia delle mele o le croste di formaggio per gli uccelli
e gli scoiattoli. Aveva una attenzione così profonda per
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l’ambiente che non trascurava
nessun dettaglio”.
Che rapporto aveva con la
caccia?
“Gli piaceva cacciare, ma non
per il piacere di uccidere. Cacciare per lui rappresentava la
possibilità di raccogliere la famiglia intorno ad un tavolo, di
dialogare e far conoscere i frutti
della nostra terra, ma sempre
con il rispetto che si riserva a
ciò che si ama. Coltivava l’orto e adorava il misto di funghi”.
Hai qualche aneddoto divertente che ti è rimasto caro e
ti va di raccontarci ?
“Quando ero piccolo mi regalò
un cappello di volpe da esploratore. La pelle di questa volpe
era legata ad una storia molto
buffa, ma allo stesso tempo
molto particolare. Dietro casa
sua, verso Val Giardini, viveva
il pastore di nome Matio Parlio.
Matio odiava quella volpe perché faceva razzia delle sue galline. Per risolvere il problema e
batter in furbizia la volpe, si
nascose per diverse notti in una
buca fatta nel letamaio, finchè
una notte Mattio Parlio riuscì a
catturarla e con la sua pelliccia
fece il mio berretto.”
Nonno Mario amava molto
la fauna dell’Ortigara, ma
che rapporto aveva con la
flora?
“Si ricordava dell’altopiano
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senza piante per la guerra. Nel
corso degli anni ha visto il
nostro territorio ripopolarsi di
faggi, larici, rododendri, stelle alpine e di cervi, camosci,
galli cedroni. Era un profondo conoscitore di botanica e
delle
erbe
medicinali
dell’altopiano e, approfondendo le sue esperienze con tanto
studio sui libri, ricevette l’onore della laurea honoris causa in
botanica dall’Università di Padova. Non c’era fiore, arbusto
e piante di cui mio nonno non
conoscesse nome e caratteristiche”.
Nota
dell’autore:Questa intervista è
stata redatta al baito Trentin,
nella Val Compari, davanti ad
un buon bicchiere di vino e ad
un fuoco scoppiettante. Raggiungendo il rifugio con lo scopo di parlare dell’amore per la
natura che caratterizzava Mario Rigoni Stern, siamo stati accolti da un imponente cervo,
quasi a darci il benvenuto.
Raramente e con difficoltà,
con i suoi familiari, lo scrittore parlava della guerra. Per
lui era stata una esperienza
buia e dolorosa. Ha sempre
preferito parlare di amore
per la nostra terra, del calore
dell’amicizia e della famiglia,
sensazioni capaci di riscaldare più del fuoco acceso davanti a noi.
Ecologia e ambiente: l’Italia in Europa è il paese degli “zeru tituli”
Francia: 14 eurodeputati
ambientalisti; Germania: 14
eurodeputati ambientalisti;
persino in Grecia è stato eletto
un deputato da uno schieramento politico ecologista.
In Italia nemmeno 1, perchè?
E dire che tra terremoto in
Abruzzo, trombe d’aria e
grandinate in Veneto e Lombardia, spiagge che scompaiono
fuori stagione in Liguria, la nostra concittadina, Natura, ci ha
dato segnali evidenti di esistere
perlomeno e di essere un po’
offesa per non essere mai presa in considerazione.
E’ un risultato doppiamente
stravagante: la tecnologia per
costruire edifici ecosostenibili
e a basso impatto energetico
esiste ampiamente sul mercato
a prezzi ormai simili a quello dei
più comuni materiali utilizzati
nell’edilizia. Mi viene da pensare che forse ingegneri, geometri, carpentieri ed architetti
siano obbligati ad essere più
impegnati a seguire il filo procedurale delle loro attività, piuttosto che prendersi il tempo
(=denaro) per potersi dedicare
all’aggiornamento professionale e, con un mercato così difficile, sia complicato rischiare
con coraggio nuove tecnologie.
Questo vale, credo, anche nei
rami istituzionali del nostro convivere sociale, dove si cerca
prima di tutto di capire come
seguire il filo burocratico delle
cose, piuttosto di innovare o
rischiare qualcosa di nuovo.
Comunque, torniamo al nocciolo! Francia 14 - Italia 0;
Necessario che la salvaguardia ambientale diventi un progetto comune a tutte le forze politiche
Germania 14 - Italia 0; Grecia
1- Italia 0. Ultimi del girone. 0
gol fatti; 29 gol subiti... il più
classico degli “zeru tituli”.
Siamo un Paese quindi a cui
l’ambiente non interessa? Non
credo. Gli Italiani amano le loro
montagne, i loro mari e le loro
città stracolme di storia e cultura. Sarà allora qualcosa d’altro ? Penso di si. Penso sia la
non attitudine italica alla politica. Il resto d’Europa ci considera abbastanza incolti per quel
che riguarda il senso della politica, ma mi risulta difficile essere d’accordo, perlomeno per
il numero di testimonianze storiche sulla paternità della filosofia politica, attingendo fino
alle polis greche, come Atene,
Sparta, Tebe, Siracusa,
Segesta, Selinunte, Brindisi,
Taranto, Capua, Neapolis....
ROMA. Insomma non credo
che ci debbano insegnare cos’è la politica. E quindi perché
il meccanismo non gira? Abbiamo la passione per la
natura...abbiamo la politica per
decidere istituzionalmente di
perseguire progetti economici
ed ambientali. Cosa manca?
Cosa disturba ? Sarà una qualche passione…un’emozione
che distoglie l’attenzione etica
nei confronti della natura
...storia...cultura...politica ...
l’ideologia! E’ l’ideologia politica che disturba...grandi ideologie del secolo scorso, ricche
di vicende storiche e di esperienze sociali, ma forse non ag-
giornate alla situazione reale contemporanea. In effetti non mi
vedo Marx che fa la raccolta
differenziata per poter sfruttare al meglio l’inceneritore tanto
caro che produce l’energia per
vedere la partita alla tele o Adam
Smith preso nel decidere se
prendere il cavallo targato pari
o quello targato dispari in una
di quelle giornate dove si fa fatica a respirare in città.
Il nostro è quindi un paese dove
il senso politico ideologico è
ancora altissimo... siamo il paese europeo con la componente socialdemocratica/socialista/
comunista più forte... siamo
anche quello con la componente fascistomoderata/fascista più
forte ... il tutto condito da un
forte partito regionalista al nord
e con un gemello in gestazione
al sud.... insomma le nostre dinamiche politiche sono così
ideologiche e complicate che i
dirigenti di ciascun movimento
sono troppo impegnati a difendere i principi storici da non
accorgersi che tra qualche anno
quella storia avrà perso il colore per essere diventata omogeneamente grigio fumo.
Unici guerrieri...i verdi. Nati
apolitici, apartitici, aburocratici,
ma semplicemente difensori
della natura. Ma come fare a
sopravvivere in un ambiente
politico così ideologico e burocratico, istituzionale e
procedurale...non c’è posto
per la passione, per il rischio,
per il coraggio. Bisogna sopravvivere, ma dove all’interno di
questo infernale panorama politico? Dove si possono collocare 1.200.000 Italiani (il 2 %)
che per il momento hanno deciso di votare come 16.000.000 di
francesi (il 20 %)? A destra non
c’è spazio..nemmeno per sogno,
schiacciati tra ideologie
aziendalistico-liberali e nazionaliste di destra... In centro? Il centro no. Non si tocca. E’
istituzionalmente cattolico.Acomplicare ulteriormente il nostro panorama politico è anche il fatto
che siamo indubbiamente la nazione al centro della cristianità,
volenti o nolenti.
Rimane forse un po’ di spazio a
sinistra....ma là dietro .. in fondo
in fondo, ma diciamo non proprio in una posizione ben visibile
all’interno del panorama politico.
Là ben collocati nella periferia
della politica, vicino a vetero-comunisti e nostalgici della rivoluzione operaia (con tutto il rispetto per il grande compito storico
svolto). Tuttavia per le logiche di
marketing che ormai condizionano inesorabilmente qualsiasi ambito della società prossimo all’economia, gli ambientalisti italiani sono per niente appetibili là
nascosti, reggendo il braccio ad
un comunismo classico ormai
più storia che ragionevole innovazione socio-ambientale. Inevitabile quindi la goleada a nostro
danno da parte dei nostri vicini,
forse meno politicamente colti,
ma sicuramente abbastanza
pragmatici da capire che l’ecologia è a-ideologica. L’ecologia,
l’ambiente non c’entra niente con
l’ideologia. Un fascista, un comunista, un cattolico respirano la
stessa aria, pagano le stesse bollette energetiche, mangiano gli
stessi prodotti dell’agricoltura.
La filosofia ecologica condivide alcuni principi di massima,
tipo la salvaguardia delle risorse, lo sviluppo delle forme di
vita, con la filosofia economica. Svelti in Germania a capire
che il partner politico ideale
dell’ecologia non sia più l’ideologia, ma l’economia..... Economia ecologica. Ecologia eco-
nomica. Sembra quasi un nuovo mercato....da studiare per il
marketing. Il distaccarsi da
ideologie vetuste e il legarsi a
ciò che è il più grosso problema sociale che tutti stiamo condividendo. La crisi, potrebbe
essere la salvezza dell’economia stessa. In fondo creare utile
è il fine di ogni iniziativa economica. Crearlo in un mercato
a forte sviluppo tecnologico e
normativo come quello della
produzione di energia da fonti
rinnovabili o di terziario in attività di salvaguardia ambientale
potrebbero creare utile e
rienergizzare questa economia
stantia, creando nuovi posti di
lavoro, nuovi microdistretti per
la produzione di attrezzature,
nuovi fondi d’investimento basati sui margini della vendita di
energia prodotta senza l’utilizzo di petrolio, gas e
carbone...sempre più cari e
sempre più instabili. In Italia è
necessario lasciare quella posizione defilata, pur condividendo alcuni temi sociali, e aprirsi
trasversalmente su tutto il panorama politico. Da destra a
sinistra.. anche se ecologicamente senza senso... l’ecologia non è ideologia. Dovrebbe
diventare un progetto comune
a tutte le forze politiche,
marcatamente caratterizzato al
limite dall’ideologia di ciascuna componente politica, ma
vivo- attivo in qualsiasi ambiente politico, altrimenti continueremo a vedere dissipato il nostro Bel Paese a scapito di noi
stessi.
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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Al Corbin si combatte contro le capre
ROANA
Come molte volte in passato, il forte di Treschè Conca, proprietà della famiglia di Silvano e
Costanza Panozzo è stato invaso dai quadrupedi. Necessaria la chiusura per poterlo ripulire
L’Hoga Zait finisce a tavola
Per la giornata conclusiva della manifestazione,
la Pro Roana propone gustosi piatti tipici
Ha preso il via giovedì 9 luglio il Festival Cimbro Hoga Zait.
Fino a domenica 19 luglio si alterneranno nelle varie frazioni del
Comune serate del gusto, momenti con mercanti e suonatori,
concerti folk, spettacoli teatrali, mostre, la storica attraversata
della Val d’Assa, fiaccolate e tanto divertimento fra cultura e
sensazione.
P er la giornata di chiusura della bella e attesa manifestazione,
giunta alla quarta edizione, presso il palatenda di Roana, a cura
della locale Pro loco, alle 12,30 si potrà gustare un prelibato
pranzo cimbro, “Mittartagh Gnokolear” ossia Mezzogiorno
gnoccolaro, a base di gnocchi di patate in diverse varianti; alla
sera, dalle 19, cena cimbra con due piatti tipici: il Piatto Erio
(formaggio fuso, polenta, funghi) e il Piatto Gruppach (praio,
musetto, crauti, polenta). La Pro Loco di Roana ricorda l’appuntamento di domenica 26 luglio con la Kinder Fest che inizierà alle 15; alle 18 sempre nell’ambito della festa dedicata ai
bambini, ci sarà “Ti racconto una storia” con Paola Martello,
mentre alle 19, sempre al palatenda, verranno serviti wustel e
patatine fritte.
Ci risiamo! Le capre sono
tornate a invadere Forte
Corbin. Tra i tanti visitatori
attesi al manufatto storico di
Treschè Conca per queste
giornate estive, la famiglia
Panozzo, proprietaria del
sito, non aveva certo incluso la trentina di quadrupedi
che si è ritrovata a dover
scacciare nella mattinata di
martedì 7 luglio. “Sono anni
che combattiamo per risolvere questo problema, abbiamo interessato tutti, abbiamo bussato ad ogni porta e
nessuno ci ha dato una
mano. Non è possibile, noi
gestiamo un museo, mica
una stalla!” Costanza e Ilaria
Panozzo, madre e figlia, sono
esasperate. “Questa volta il
forte rimarrà chiuso fino a
che non si sarà trovata una
soluzione definitiva a questo
scempio”. Da molto tempo
Il Fan Club di Enrico in festa
Torna la Festa del Fan Club
Enrico Fabris, un appuntamento aperto a tutti e diventato ormai tradizionale nel calendario degli eventi di Roana.
Musica e sport ancora una
volta insieme, per un semplice evento che negli anni ci ha
dato modo di conoscere meglio non solo il campione
roanese di pattinaggio velocità ma anche altri sportivi sia
altopianesi che non. Quest’anno la serata al Palatenda di
Roana, in calendario sabato
25 luglio, offrirà musica anni
70-80-90 con “I Re Mida” e
la presenza degli olimpionici
altopianesi del pattinaggio velocità. Sarà l’occasione per
celebrare non solo Enrico che
in tempi recenti ha portato in
alto questa disciplina, ma anche per ricordare i meriti
sportivi di altre persone che
in passato si sono impegnate
e fatte onore in questo sport.
Saranno presenti: Mario Gios,
4 volte campione italiano ,
olimpionico nel 1960 a Squaw
Valley (USA); Giancarlo
Gloder, 2 volte campione italiano (1969-1973) che ha partecipato alle Olimpiadi di
Grenoble nel 1968 e Sapporo
nel 1972; Floriano Martello ,
2 volte campione italiano
(1978-1979) e olimpionico nel
1976 ad Innsbruck; Loris
Vellar pure olimpionico a
Innsbruck nel 1976; Giorgio
Paganin che ha partecipato nel
1984 ai giochi olimpici di
Sarajevo; Maurizio Carnino, 3
volte campione italiano di
short track (1995 – 2001),
olimpionico a Lillehammer
1994, Nagano 1998, Salt Lake
City 2002 e Torino 2006, oltre naturalmente a Enrico
Fabris, 7 volte campione italiano
(2003-2009),
olimpionico a Salt Lake City
nel 2002, a Torino 2006 con
le tre fantastiche medaglie
conquistate: il bronzo nei
5.000 e l’oro nei 1.500 e nell’inseguimento a squadre. Non
mancherà il ricordo anche di
un altro velocista asiaghese,
Giovanni Paganin, olimpionico
a Lake Placid (USA) nel 1980.
Si respirerà ancora una volta
la sana aria di emozioni olimpiche, anche in vista del prossimo appuntamento di
Vancouver (Canada) dove le
“Invernali” si svolgeranno dal
12 al 28 febbraio del 2010, e
per assistere alle quali il Fan
Club ha organizzato una trasferta per soci e simpatizzanti. Sabato 25 luglio al Palatenda
di Roana sarà anche in funzione lo stand gastronomico
con frittura di pesce e contorni
vari.
Silvana Bortoli
Camporovere, i nuovi
“custodi” di contrada Vescovi
Un gruppo di bambini della
contrada Vescovi e dintorni si
sono messi al lavoro e, muniti di guanti, zappe, badili e
scope, stimolati ed aiutati da
qualche adulto amante dell’ordine e della pulizia, si sono
dati da fare per ripulire piazzale e stradine invase dalle erbacce.
Le ortiche ormai avevano proliferato a tal punto da essere
pericolose anche per i bambini stessi, che giocano in
contrada, e per i passanti.
Questa zona periferica del
Comune di Roana sembra essere “terra di nessuno”: un
tempo veniva ripulita da addetti comunali e oggi, forse perché fuorimano, è dimenticata
da tutti. I vecchi, che nel
passato ripulivano anche
gli spazi comuni, ora o
sono troppo anziani o
defunti e perciò la nuova
generazione ha preso il
posto di nonni e bisnonni ben contenti di rendersi
utile. Un applauso a questi ragazzi per il buon lavoro svolto a beneficio di
tutta la comunità.
la famiglia Panozzo si dedica alla sistemazione di questo gioiello storico, rendendolo sempre più fruibile ed
appetibile turisticamente.
“Forte Corbin – dice Ilaria non è semplicemente proprietà privata, ma prima di
tutto è un luogo di interesse
storico di importanza nazionale: se il forte come struttura è nostra proprietà, la
storia è sicuramente di tutti
ed è per questo che noi permettiamo la visita al pubblico, per noi è quasi un dovere morale, ma questi disagi
ci scoraggiano”. E’ come
curare pazientemente e con
amore un giardino, mettendoci impegno, tempo, risorse, per poi vederlo rovinato
dall’invasione di animali lasciati liberi dal loro padrone
di vagare ovunque. “Mi
chiedo come reagirebbe
chiunque se questo succedesse in casa sua” sottolinea Ilaria – e vorrei comunque evidenziare che le capre
non disturbano solamente il
forte, rovinandolo giorno
dopo giorno con le loro incursioni, ma stanno danneggiando i boschi circostanti,
dal Corbin a Treschè Conca, e sono numerose anche
le lamentele da parte di altri
proprietari terrieri”.
“Abbiamo esposto ben tre
denunce a carico del proprietario del gregge – continua la giovane, autrice tra
l’altro di un libro sul Forte
Corbin in uscita in questi
giorni – interessando il Corpo Forestale il (22/06/07) e
i Carabinieri (il 14/07/07 e il
17/09/07). Non solo, abbiamo contattato tutti gli enti
possibili: Soprintendenza,
Provincia, Comune, Carabinieri, Polizia Municipale,
Corpo Forestale, Ulss Veterinaria, Enpa e infine anche
il Prefetto, senza alcun risultato. In realtà c’è stata
un’ordinanza del Prefetto
emanata a dicembre, che
non è stata rispettata e che
non si sa come far rispettare visto che il “pastore” del
gregge se ne frega letteralmente”. Ora, come è successo troppe volte, la famiglia Panozzo ha un bel daffare a ripulire il forte dagli
escrementi che le capre hanno seminato ovunque e intanto il sito non potrà essere
visitato. “Continueremo la
nostra protesta, con l’amaro in bocca – conclude Ilaria
- perché è un sacrilegio che
questo luogo d’alto valore
storico e turistico sia lasciato “in pasto” alle capre a causa della negligenza di chi
avrebbe l’autorità per fare
qualcosa e non fa niente”.
Stefania Longhini
Arte e musica in scena a Roana
Si apre lunedì 13 il lungo ed interessante calendario di appuntamenti
Saranno Tommaso Cogato e
Francesco Mastromatteo con
il loro concerto per pianoforte e violoncello ad inaugurare, lunedì 13 luglio alle ore 21
nella sala Santa Giustina di
Roana,
la
stagione
concertistica 2009 organizzata
dall’associazione
Artemusica, giunta alla quinta
edizione.
Un programma come sempre
molto ricco ed composito che
vedrà avvicendarsi sotto i riflettori degli spazi dedicati anche alla musica classica di
Roana, Canove, Cesuna e
Camporovere, giovani musicisti insieme a colleghi famosi,
artisti già ospitati sull’Altopiano
con talenti da conoscere e scoprire, protagonisti di un calendario che proporrà fino
alla fine di agosto 20 concerti/spettacoli.
La formula già sperimentata con successo non cambia.
Parallelamente a laboratori e
Master Class dei diversi
strumenti che hanno l’intento di far crescere i giovani
artisti sui quali l’associazione Roanese ha sempre puntato, ci saranno i concerti tenuti anche da alcuni dei docenti degli stessi corsi.
Tra gli artisti invitati quest’anno spiccano i nomi dei
pianisti Thomas Schwan e
Liudmila Georgievskaya, la giovanissima padovana Leonora
Armellini (classe 1992), Federica Righini e Riccardo Zadra,
Massimiliano Motterle che si
esibirà con il violinista Fulvio
Luciani, Marco Vincenzi e Andrea Maini protagonisti del concerto per clavicembalo e viola.
Il 13 agosto alle 21 nella chiesa
parrocchiale di Roana grazie alla
collaborazione della stessa con
la comunità san Giovanni Battista ONLUS, la compagnia teatrale “Il magico Baule e la corale polifonica S. Giorgio di Capriolo presenteranno lo spettacolo “Ave Maria” - meditazione poetica e musicale intorno
alla figura di Maria Vergine.
Fulvio Luciani
Ma come ricorda il suo nome,
l’attività dell’associazione di
Roana spazia anche attraverso
altre forme d’arte.
Dopo il successo registrato la
scorsa estate, anche all’interno
del nuovo cartellone estivo verranno proposti “I martedì dell’arte”, gli incontri tenuti dal
prof. Davide Apolloni che a
partire dal 28 luglio per quattro
settimane, accompagneranno il
pubblico di appassionati in un
viaggio alla scoperta di Andrea
Mantenga, Piero della Francesca e Andrea Palladio.
Una conferma anche per gli incontri letterari denominati
“Aperitivo d’autore”, ospiti quest’anno Umberto Matino “La
valle dell’orco” (Roana 15 luglio ore 17.30), inserito all’interno del Festival Cimbro
Hoga Zait e Ilaria Panozzo
“Forte Corbin” (Forte Corbin
2 agosto ore 17.30).
L’evento speciale della stagione è riservato al cinema con
il film “Terre Rosse” che il
10 agosto alle 21 verrà presentato nella sala Santa
Giustina alla presenza del regista Dennis Dellai.
Per
conoscere
più
dettagliatamente il programma delle attività dell’associazione
di
Roana
www.artemusicaroana.it
Giovanni Rattini
8
l’Altopiano
Sabato11 luglio 2009
LUSIANA
Nella prima riunione del Consiglio comunale, all’unanimità sono stati eletti i componenti la Giunta comunale. La
squadra, guidata dal sindaco
Antonella Corradin, risulta
composta da Marco Dalle
Nogare, vice sindaco, a cui
è stata conferita la delega
per il bilancio e lo sport. Gli
altri assessori sono Sabrina
Passuello che si occuperà di
servizi sociali, cultura e pubblica istruzione, Ronny
Villanova a cui è stata assegnata la competenza per l’urbanistica e l’edilizia privata,
e Dario Broglio con l’asses-
Ecco la giunta che
affiancherà il sindaco
sorato al patrimonio e all’ecologia. Il sindaco ha specificato anche le deleghe assegnate ai consiglieri comunali: Renzo Zanin si occuperà di cave; Diego Zampese
ha la delega ai lavori pubblici
e ambiente; Matteo Pozza si
occuperà di attività produttive e Michele Cortese ha la
delega in materia di turismo.
Il primo cittadino ha illustrato quindi gli indirizzi di governo e sono stati nominati
capigruppo consiliari Renzo
Zanin per la lista “Insieme
per Lusiana” e Massimo
Frello per la lista “Percorsi
Antonella Corradin
nuovi”. A nome della minoranza Frello ha detto: “L’età
media dei consiglieri comunali
si è abbassata sensibilmente e
questo non può che migliorare il rapporto tra i medesimi
nel senso di un maggiore confronto e capacità di ascolto”.
“Va sostenuta – ha affermato
– soprattutto la politica a favore della famiglia, che è la
cellula base della società e del
territorio”. Chiudendo la parentesi, il sindaco Antonella
Corradin
ha
asserito:”Propongo la massima collaborazione e un confronto sereno e costruttivo
anche al di fuori delle sedi costituzionali. Più siamo a lavorare e collaborare, meglio è”.
Egidio Zampese
www.giornalealtopiano.it
8
Dalle Nogare
Passuello
Villanova
Broglio
“L’occhio e le illusioni ottiche”, interessante mostra in palestra
Sabato 18 Luglio verrà inaugurata, nella palestra di
Lusiana, una mostra scientifico-didattica dal tema: “Quel
che pare non xe. La luce, l’occhio e le illusioni ottiche”.
La mostra sponsorizzata dal Comune di Lusiana e dal
Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di
Padova, viene organizzata dall’associazione “Lusaan ar
spilar natura” come manifestazione straordinaria del
“Museo diffuso”. Le proprietà della luce verranno spiegate da illustrazioni con didascalie ed il visitatore avrà
L’Ufficio postale di Lusiana
premiato dall’Unicef
Premiato dall’Unicef l’ufficio postale di Lusiana. Da qualche anno negli uffici postali italiani è possibile acquistare dei
biglietti augurali di Buon Natale realizzati dall’Unicef che
permette all’ente internazionale di raccogliere fondi da destinare ai suoi progetti a sostegno dei diritti dell’infanzia. Un
modo di fare del bene mentre si inviano gli auguri natalizi.
Nel dicembre scorso, l’ufficio lusianese ha venduto quasi
300 cartoncini di Buon Natale con il simbolo dell’organizzazione internazionale collocandosi tra i primi 500 uffici postali
su un totale di 14.000 a livello nazionale. Proprio per ringraziare il personale dell’ufficio postale, e soprattutto i tanti cittadini lusianesi che lo scorso Natale hanno scelto di inviare
gli auguri utilizzando i biglietti Unicef, nei giorni scorsi è stato
organizzata una piccola cerimonia di consegna di una targa
di ringraziamento. A ricevere la targa Unicef dai rappresentati dell’associazione la direttrice dell’ufficio Matilde Sartori
e il responsabile degli uffici postali bassanesi e dell’Altipiano
Livio Rado. A complimentarsi con il personale anche il sindaco Antonella Corradin e un gruppo di bambini della scuola
dell’infanzia parificata “San Giacomo” e della primaria dell’Istituto Comprensivo “Padre Mario Pozza”.
poi la possibilità di osservare con la camera oscura l’effetto della propagazione rettilinea della luce; la riflessione in specchi piani, concavi, convessi e il “labiolo
magico” (abbeveratoio) che manda luci sospese a mezz’aria; la polarizzazione con filtri polaroidi ruotabili
dal visitatore stesso; la rifrazione con prismi per produrre i colori, lenti e vasche d’acqua; l’interferenza
con bolle di sapone e la diffrazione con dischi CD.
Le caratteristiche e la funzione dell’occhio verranno
illustrate con figure e didascalie. Per quanto riguarda le caratteristiche della percezione visiva il visitatore avrà la possibilità di vedere la tridimensionalità
binoculare con lo stereoscopio a specchi e l’effetto
Uccisa una vipera innocua
Ronzani: “Atto deplorevole”
Sconosciuti hanno ucciso una natrice del collare
“Natrix-natrix” nella zona di via Mazze di Sotto e
l’hanno abbandonata nei pressi della Conca verde”
di Lusiana. Ad insorgere sull’uccisione è stato il gruppo viperai di Lusiana di cui è presidente Dino Ronzani.
“E’ un atto deplorevole – ha detto – ammazzare una
serpe
innocua.
Questo rettile è utile all’ecoambiente
perché si nutre di
ratti e topi. Viene
scambiata erroneamente, data la sua
testa triangolare ,
per una vipera”.
Secondo Ronzani
l’esemplare ammazzato ha una decina
d’anni.
(E.Z.)
Nella foto, la
natrice dal collare
uccisa perché ritenuta erroneamente una vipera.
Cacciatori riuniti per beneficenza
In Val Lastaro, tra caccia e lotta ai tumori
Cacciatori riuniti per beneficenza. Il 12 luglio a partire
dalle 8 in Val Lastaro nel territorio comunale di Conco il
Red Setter Club di Breganze
organizza una gara di caccia
su quaglie liberate il cui ricavato sarà devoluto alla ricerca sui tumori. L’invito a partecipare è rivolto a tutte le
associazioni cinofile e associazioni cacciatori per trascorrere una giornata assieme, all’aria aperta, facendo
del bene. La gara terminerà
alle 12 e, dopo il pranzo montanaro tipico, si terrà la
premiazione dei migliori e la
consegna del ricavato alla
lega lotta ai tumori. G.R.
Pulfrich; la tridimensionalità reale con un solo occhio prodotta da oggetti in movimento come i fenomeni stereocinetici. Vari altri effetti straordinari verranno prodotti da oggetti in movimento come i colori da
dischi bianchi e neri e l’effetto Rosenbach per il quale una semplice tavola apparirà trasparente, ed altro.
Il visitatore potrà ammirare una sessantina di illusioni ottiche sia classiche che recenti e alcune originali,
prodotte da disegni e figure. Inoltre, e sarà una vera
novità per mostre di questo genere, sarà esposta una
serie di illusioni prodotte da oggetti comuni come pile
di dischetti (formate dal visitatore stesso), tubi tondi e
quadri, scatole normali, penne biro, ecc. Illusioni talmente incredibili che dopo aver controllato l’effetto
misurando gli oggetti, il visitatore rimarrà stupito di
quanto il suo occhio si sia ingannato. Possiamo garantire che il visitatore vedrà cose mai viste prima.
Poiché la mostra è per piccoli e grandi, varie
apparecchiature potranno essere regolate in altezza
dagli stessi visitatori. La mostra rimarrà aperta fino
al 23 di Agosto con i seguenti orari: dal martedì alla
domenica dalle 15 alle 19; e alla domenica e festivi
anche dalle 10 alle 12. Orari diversi sono previsti per
gruppi su prenotazione al numero 0424/407264 o al
numero 333/2339600
(E.Z.)
ENEGO
Enego, si dimette il presidente
dell’Unione Commercianti
E’ di questi giorni la notizia che il giovane presidente dei
commercianti di Enego, Massimiliano Vellardi, ha dato le
dimissioni. Una notizia che giunge inattesa e proprio alla
vigilia della stagione estiva, particolarmente importante per
la categoria commercianti e per il paese la cui principale
vocazione è appunto quella turistica. Non sono ancora note
le motivazioni, a breve tuttavia, dovrebbero riunirsi i commercianti e tutti i soci dell’associazione per designare il
nuovo rappresentante. Massimiliano Vellardi ha lasciato la
presidenza dei commercianti dopo un anno di attività, durante il quale era riuscito ad organizzare molte iniziative
particolarmente interessanti, soprattutto in campo culturale. Nell’estate scorsa aveva predisposto un programma
particolare ed educativo. Appuntamenti che avevano raccolto una notevole approvazione sia da parte dei turisti che
dei paesani. Erano stati organizzati numerosi incontri con
storici e filosofi, delle università di Padova, Vicenza, Verona e Venezia; una proposta culturale nuova ed originale; di
grande efficacia spettacolare, era stata inoltre quella a cura
del gruppo Bassanese “Le Arti per via”, un po’ museo
itinerante, un po’ teatro di strada. Anche durante la stagione invernale la proposta dell’unione Commercianti era stata particolarmente ricca ed interessante: concerti di musica classica e serate fatte di poesie e musica. Tante proposte ed iniziative che questa estate mancheranno, speriamo
che in fretta si rimargini anche questa crepa e che anche
l’Unione Commercianti sappia ripartire per il suo bene e
per quello di tutto il paese.
Stefania Simi
8
Sabato11 luglio 2009
Il titolo è accattivate nella sua semplicità. Le lucertole le
conosciamo tutti: spiegare i loro movimenti è già cosa più
complicata. L’espressione Sub specie æternitatis è una formula con la quale solitamente s’avverte il lettore che si sta
per iniziare un discorso che va oltre il vivere quotidiano. E’
quando l’occhio dell’uomo si sposta per vedere le cose dal
punto di vista dell’eternità, cioè dalla parte di Dio. E proprio
dalla parte dell’Eterno vorrebbe guardare quest’accurata e
l’Altopiano
composita riflessione che il nostro giornale articolerà in sei
puntate. A loro modo i giovani sono da sempre sotto i riflettori: per meriti, per demeriti, per illusioni, per interessi e per
dimenticanza. Per il semplice fatto d’essere tali. Calarsi nel
loro animo e cercare di smascherare il m eccanismo che li
anima e li accende è un’opera di delicata traduzione dell’interiorità dei ragazzi. Oltrechè un rischio che svela l’inadeguatezza di
tanti progetti e intenzioni costruite solo a tavolino: senza il profu-
www.giornalealtopiano.it
9
mo della strada in cui vivono. Chi firma questa riflessione è don
Marco Pozza, un giovane sacerdote che alla vicinanza anagrafica
sa mostrare una sua distanza critica e teologica. Per meglio
decifrare la faticosa bellezza dell’essere giovani. E tentare di
andare oltre i soliti luoghi comuni che da tempo rallentano la
corsa e l’immaginazione. Nell’ultima puntata 6 educatori rileggeranno tale riflessione. Se qualcuno volesse contribuire alla
riflessione scriva a www.giornalealtopiano.it.
Mosse e contromosse di un’avvincente partita a scacchi
di don Marco Pozza
Come lucertole. Sub specie
æternitatis . Eccone l’immagine tratteggiata dalla scrittrice Natalia Ginzburg: “Noi
dobbiamo allora aspettare, accanto a lui, che la sua
vocazione si svegli, e prenda corpo. Il suo atteggiamento può assomigliare a
quello della talpa o della
lucertola, che se ne sta
immobile, fingendosi morta: ma in realtà fiuta e spia
la traccia dell’insetto, sul
quale si getterà con un
balzo. Accanto a lui, ma in
silenzio e un poco in disparte, noi dobbiamo
aspettare lo scatto del suo
spirito. Non dobbiamo pretendere nulla: non dobbiamo chiedere o sperare che
sia un genio, un artista, un
eroe o un santo; eppure
dobbiamo essere disposti a
tutto. La nostra attesa e la
nostra pazienza deve contenere la possibilità del più
alto e del più modesto destino.” ( Le piccole virtù ).
Loro come lucertole. Noi
come giocatori di scacchi.
Per accenderne il balzo verso l’insetto, il sogno, il futuro. Posizionati in fronte alla
scacchiera, una regola
c’addestra al gioco: ognuno
muove sempre e solo i suoi
pezzi. E’ vietato dirigere la
traiettoria dei pezzi avversari.
Al posto delle lucertole metteteci quegli adolescenti che
ancora bivaccano sui gradini della chiesa di paese. Oppure posizionateli sulla parte
opposta della scacchiera,
come vostri sani e mesti
avversari. Non si possono
spostare a piacimento, non si
possono nemmeno toccare:
pena la scorrettezza della
partita. Si possono solamente stimolare all’azione attraverso la manovra delle nostre pedine. Come lucertole
sotto il sole d’agosto: sarà il
passaggio di un veloce insetto ad accendere il loro guizzo. La lucertola non la puoi
dirottare: è lei che, spinta e
sospinta nel suo interno, si
tuffa guizzando verso
l’esterno. In lei s’è acceso
qualcosa. Come nel giocatore di scacchi: davanti alla
mossa dell’avversario, nasce
in lui l’intuito di una
contromossa che accende,
anima e fa esplodere una partita a scacchi.
Un’intuizione partoritasi di
primo mattino - quanto sono
belle le imprese compiute di
primo mattino tramandateci
dalla Scrittura Sacra! - dietro le sbarre del Carcere Giudiziario Regina Coeli di
Roma. In mezzo a giovani che
la società ha relegato al ruolo di mostri e di lupi ho scoperto storie meritevoli d’essere raccontate. Perché, se
scrutati nel volto, dei più ci si
accorge che mostri non lo
sono. O per lo meno non lo
sono sempre stati. O magari
non lo saranno più. Dentro le
celle, ad anime aperte, s’avverte solo un bisogno: di giocare a scacchi . Non ci sono
fanti, cavalli o torri da spostare ma il bisogno di semplificare loro ciò che hanno fatto, quasi fosse una pagina
scritta in lingua straniera.
Evocare il lato affettivo del
reato commesso, di-spiegare
davanti al loro sguardo spento la violenza di un gesto cieco. Saranno loro a prenderne le distanze. E, forse, a rabbrividire.
Non si possono spostare le
loro pedine. Ma è doveroso
giocare le nostre. E se giocando le nostre s’accende la
curiositas del gioco nell’avversario, la partita diventerà
più emozionante. Fino a imprigionarci per passione nel
gioco. Prigionieri contro pri-
gionieri per decifrare la vita.
Uno stile di pastorale ospitante.
C
ontemplare
l’appostamento di una lucertola, scrutare agitati gli occhi
di un carcerato o inabissarsi
nella distrazione di un’adolescente per condividere la
lacerazione dell’attesa: di un
insetto passeggero, di una
vita risanata, di una giovinezza innamorata. In tutti e tre lucertola, carcerato e giovane - di un’immaginazione accesa. Perché nessuno può
spiegare il perché del balzo
di una lucertola, il perché di
un carcerato che rientra in se
stesso, il perché di un giovane che decide di re-immaginarsi la sua vita: si può chiedere all’uccello la ragione del
suo canto? A noi, però, spetta la compassione di chi,
con amorosa attesa e partecipata cura, prepara le condizioni che favoriscano tali
nascite.
Seduti sui gradini come loro
- di una chiesa o di un’esistenza poco differisce - è un
grido quello che, tacitamente
ignorando, ci stanno lanciando con la loro apostasia silenziosa: liberateci! Sono
biografie ferite, assetate,
anelanti praterie su cui giocare in libertà, boschi di montagna in cui perdersi per poi
ritrovarsi, strade che incrocino volti, sguardi e silenzi arricchenti. Ma la liberazione
passa attraverso l’ affectus
di maestri che siano tali. Perché anche i ministri depositari
del sacro, come la scuola di
Daniel Pennac, dovrebbero
convincersi che è il somaro
l’alunno normale: “Il buon
senso pedagogico dovrebbe rappresentarci il somaro come lo studente più
normale che ci sia: quello
che giustifica pienamente
la funzione di insegnante
poiché abbiamo tutto da
insegnargli, a cominciare
dalla necessità stessa di
imparare! E invece no. Sin
dalla notte dei tempi scolastici, lo studente ritenuto normale è quello che
oppone meno resistenza
all’insegnamento, quello
che si presume non dubiti
del nostro sapere e non
metta alla prova la nostra
competenza, uno studente
che ci faciliti il compito,
dotato di una capacità di
comprensione immediata,
che ci risparmi la ricerca
delle vie d’accesso al suo
intelletto, che cessi di essere un ragazzino turbolento o un adolescente problematico durante la nostra ora di lezione, uno studente convinto sin dalla
culla della necessità di tenere a freno i propri istinti
e le proprie emozioni mediante l’esercizio della ragione se non si vuole vivere in una giungla di predatori” ( Diario di scuola
).
E questi somari - ai quali un
giorno pure il Figlio dell’Eterno chiese un passaggio verso Gerusalemme - s’aggregano con qualche teologo
nell’affiggere l’epigrafe di un
certo tipo di cristianesimo:
fine dell’arroganza delle vecchie cristianità. E di uno sti-
le
dalle
movenze
assonnate.
Punto e a capo. Chi d’ora
in poi vorrà parlare di Dio
troverà qui un aggancio di
partenza credibile e in-credibile. Credibile : guardiamo la vastità vuota delle
chiese. In-credibile : quell’apparente allontanamento è inabitato e bersagliato
dalla Grazia: parola del teologo Karl Rahner.
Di Gesù di Nazareth la teologia racconta e tratteggia la sua ospitalità aprente, accogliente, sanante.
S’innamora della sua innata capacità di trasformare
l’immaginazione di chi incrocia fino a far pescare di giorno, camminare sulle acque di
notte, al mattino spostarsi altrove perché Cercato. A questa sua pedagogia si guarda
come ad una traccia da seguire e per-seguire per leggere tra le brume del nostro
tempo il profumo di una Pasqua di stupori e meraviglie
nuove che si stanno
avverando. Perché l’uomo e il giovane ne è la versione
vergine - è capace di tutto:
del massimo male possibile.
Ma anche del massimo bene
impensabile. Solo lo stare seduti impedisce l’arditezza dello sguardo. La tentazione di
Pietro rimane intrigante: «Signore, è bello per noi restare
qui; se vuoi farò qui tre tende, una per te, una per Mosè
e una per Elia» (Mt 17,4). Ma
non sapeva quello che diceva, ci rassicura l’Evangelo.
Perché la consegna era stata chiara: amati per amare,
guariti per guarire, rialzati per
rialzare.
Heri, hodie et semper.
Antoine de Saint-Exupery,
l’aviatore - scrittore francese, un giorno condivise con i
suoi lettori la desolazione del
suo spirito: «A tormentarmi
non sono né quelle cavità, né
quelle gibbosità, né quella
bruttezza. Mi tormenta che in
ognuno di questi uomini c’è
un po’ Mozart, assassinato.
Solo lo Spirito, se soffia sull’argilla, può creare l’uomo»
( Terra degli uomini ). Ma
come
affinare
la
predisposizione di quelle anime - anime giovani e migranti
- perché sveglino il Mozart
che sono, si preparino allo
scatto come lucertole, s’appostino concentrate come un
centometrista attento allo
sparo della pistola, si vestano come invitate per entrare al banchetto all’arrivo dello Sposo?
Se ogni uomo è bersagliato e
braccato dalla Grazia, a noi
non è chiesto d’aggiungere
nulla dall’esterno. Ma abbiamo il compito di ri-chiamare
dentro all’animo del fratello
la voce che già possiede,
d’allargare l’immaginazione
per accendere l’umanità, di
ri-svegliare l’immagine di
Dio. Partiamo con un vantaggio : la voce non gli sarà
estranea. Ma c’aspetta un
compito : la nostra voce non
sarà un semplice risveglio di
suoni già conosciuti, ma un
portarli a compimento. Un
farli esplodere.
Tentiamo ora d’immaginare
come possa avvenire la liberazione - perché quel liberateci! c’interpella e ci strapazza in quanto educatori - nelle
menti di quei nostri adolescenti perché possano avvertire la nostalgia dell’Eterno
dentro le brume del tempo
presente.
E’ una proposta semplice
tessuta di giovinezza, di creatività e di passione. Perchè
chi scrive è una penna giovane che - seppur sacerdote
abbeverantesi alle fonti della
teologia - all’anagrafe serba
l’identità dei ragazzi di cui ritrae le immagini, i sogni, le ferite. Con loro condivide tante
sere e altrettante notti sotto il
cielo del Nord Est italico, qualche spritz e parecchie sfide.
Unitamente a più di qualche
momento di raccoglimento.
Questa riflessione è un atto
d’amore verso questi suoi fratelli: in bilico tra l’essere cristiani anonimi e l’essere non
cristiani anonimi. Qualunque
sia lo stato di salute delle loro
anime migranti, nello scrutare
i loro sguardi spenti e delusi
giace l’ imprinting di questa
riflessione. Convinti che aver
fede è prima di tutto acquisire la bellezza del vivere.
Alea iacta est.
(nella prossima edizione “
I giovani e la parola” )
8
Sabato11 luglio 2009
GALLIO
Rilanciare la stazione
sciistica delle Melette attraverso uno studio di fattibilità
per realizzare una seggiovia
che parta dal paese. Realizzare sotto la pista di
Busafonda delle linee di tiro
per il tiro a segno. Creare un
servizio di trasporti urbani
serali per la sicurezza dei giovani e per favorire la
frequentazione di varie località, manifestazioni ed esercizi da parte dei turisti senza
il problema di trovare parcheggio. Insomma il vivace
sindaco di Gallio Pino Rossi
si è subito lanciato nel suo
ruolo cercando di “portare a
casa” più risultati possibili e
sempre con l’obbiettivo di
coinvolgere gli altri comuni
altopianesi.
Ultima proposta dell’impetuoso primo cittadino è quella di uscire da Etra, o quanto
meno dal servizio di raccolta
differenziata così come concepito ora.
l’Altopiano
10
Impianti sportivi e Etra: l’agenda
di Pino Rossi è già fitta di impegni
Tra gli obiettivi che il primo cittadino di Gallio si è posto c’è quello di uscire dalla multiutility
che gestisce la raccolta dei rifiuti: “Già avviata un’indagine per effettuare il porta a porta”
“So benissimo che, per quanto riguarda il ciclo dell’acqua,
non possiamo uscirne per legge, anche se le leggi sono
fatte per essere cambiate,
ma per quanto riguarda i rifiuti sì – spiega Rossi – Non
condivido il metodo della raccolta differenziata e ho già
avviato delle indagini sulla
possibilità di attivare un servizio porta a porta.”
Ad attirare le ire del primo
cittadino galliese l’assetto
societario di Etra dove
l’Altopiano, nonostante sia il
bacino idrico più grande
d’Italia e abbia un territorio
vasto con una forte vocazione turistica, è poco rappre-
Mario Schivo va in pensione
Con una semplice cerimonia,
il sindaco di Gallio Pino Rossi ha voluto salutare e ringraziare Mario Schivo (nella
foto), che va in pensione dopo
aver lavorato per 39 anni a
www.giornalealtopiano.it
capo dell’Ufficio segreteria.
<< A nome della nuova Amministrazione Comunale che
ho l’onore di presiedere - ha
detto il sindaco - a nome di
tutte le Amministrazioni che
Gallo killer a Stoccareddo
Qualche giorno fa una donna di Stoccareddo, Ivana B.
recatasi, come fa ogni mattina, nel “pollaio” per accudire
le galline e raccogliere le “preziose” uova, all’improvviso
è stata assalita dall’unico gallo del pollaio che, avventatosi sulle gambe della donna, ha iniziato a “menare” fendenti con il becco. La donna, spaventatissima, ha cercato
di difendersi e di allontanare il gallo che insisteva nell’”agguato”. Accortasi poi del sangue copioso che usciva
dalle ferite di entrambe le gambe e rendendosi conto di
non riuscire a fermarlo, ha chiamato il marito e si è fatta
accompagnare al pronto soccorso dell’Ospedale Civile di
Asiago dove le due ferite le sono state suturate, una con 3
punti e l’altra addirittura con 5. Di cani che aggediscono e
a volte uccidono i padroni sono piene le cronache, ma di
un gallo che manda all’Ospedale la padrona non si sente
frequentemente. Certo che sarebbe, per adesso, curioso
vedere nel pollaio i galli aggirarsi, spadroneggiando, con
la “museruola”.
Amerigo Baù
mi hanno preceduto, dei dipendenti tutti e sicuramente
anche a nome dell’intera collettività galliese, vogliamo dirti
grazie! Le montagne di carte che in questo lungo tempo
hai ordinatamente archiviato
e gelosamente custodito sono
ancora tutte presenti nei nostri uffici e nel nostro archivio. Ti voglio ricordare
che queste erano le tue carte, sono le tue carte e saranno le tue carte per sempre. Le porte del Municipio
e il tuo ufficio saranno per
te sempre aperti. Il contributo che in tanti anni di onorato servizio hai dato all’intera collettività non penso
possa essere eguagliato e
per questo noi difficilmente potremo rinunciare al tuo
aiuto >>.
sentato.
“Quando nacque Etra dalla
fusione di Altopiano Servizi,
Brenta Servizi e Seta,
all’Altopiano fu assegnato il
5% della multiutility, al
bassanese il 25% e al padovano il 70%, una suddivisione fatta sulla base dei residenti di ogni Comune. Una
follia per l’Altopiano che oltre ai residenti ha anche un
gran numero di utenze turistiche per un totale di 31 mila
utenze; solo a Gallio per
esempio ci sono 6 mila case
di cui solo mille di residenti.”
“L’Altopiano è l’unica area
ricadente sotto Etra con vocazione turistica e questa
specificità ci deve essere riconosciuta – conclude Rossi
– Una soluzione che ritengo
equa sarebbe la creazione di
una società tutta altopianese
con forte autonomia all’interno di Etra”.
Gerardo Rigoni
Assegnate le deleghe agli assessori
Nei giorni scorsi il sindaco Pino Rossi ha sciolto le riserve ed ha assegnato le deleghe agli assessori. La giunta
quindi sarà composta da Natale Pompele vicesindaco e
assessore al Bilancio e al Patrimonio, Mariano Baù alle
Manutenzioni e Ambiente, i Lavori Pubblici e l’Urbanistica sono stati affidati a Giorgio Dalla Bona e le Politiche Sociali a Patrizia Lunardi. Rossi invece si è riservato il Turismo e il Personale. Con il tempo, il sindaco dovrebbe assegnare incarichi anche agli altri componenti
del consiglio, in teoria anche a quelli di minoranza per
coinvolgerli nelle decisioni del paese.
G.R.
Continua con entusiasmo
il lavoro della Pro Gallio
La Pro Loco Gallio, rinata
poco più di un anno fa, è pronta per affrontare la nuova stagione estiva dopo aver messo
a punto un ricco calendario di
manifestazioni che, oltre a numerose conferme di eventi già
collaudati lo scorso anno, propone alcune novità. Con
immutato entusiasmo, a parlarci del lavoro del nutrito gruppo di volontari che fanno parte dell’associazione è il presidente Carlo Schivo, soddisfatto della collaborazione instaurata con sia con i tesserati della
Pro Loco (oltre 150!) che con
l’Ufficio Turistico comunale.
“Abbiamo aumentato non
solo il numero delle manifestazioni, tra luglio e agosto
saranno una trentina quelle organizzate dalla Pro
Gallio – spiega – ma anche
la qualità delle stesse, che
saranno dislocate in varie
zone del paese. Vorrei citare un evento svoltosi recentemente: l’importante Trofeo
Swaroski, competizione di
tiro con carabina, che per
organizzazione, premi, numero di partecipanti (circa
400 provenienti da tutta Italia), splendidi scenari ed atmosfere, è considerata la più
interessante gara di tiro a
lunga distanza in Italia. Organizzata da Augusto
Rigon, presidente dell’Associazione Tiratori Dilettanti
Nord Est, ha avuto il sup-
Il presidente della
Pro Gallio Carlo
Schivo assieme a
Salvatore Baù nuovo
entrato nel direttivo
porto logistico della Pro
Loco, portando qui per il secondo anno consecutivo il
tiro a 500 metri, una gara
ricca di fascino. Tra gli appuntamenti clou dei mesi
estivi tornerà la Sfilata dei
cavalli, riproporremo la Festa dei Nonni, gli
intrattenimenti musicali dal
vivo di vario genere, e riporteremo a Gallio la Show
del Boscaiolo con i vice
campioni del mondo di specialità e, nel secondo appuntamento a fine agosto
l’esposizione di un trattore Dragster. Tra le novità
vorrei segnalare lo spettacolo che si terrà in piazza
Italia la sera del 7 agosto:
lo Rising Star Show, con
sedici ballerini nazionali
che proporranno brani da
famosi musical come
“Grease” e “Mamma Mia”,
il tutto si concluderà con
una cascata di fuochi artificiali”. Non mancano mai da
parte di Carlo Schivo parole
di ringraziamento per coloro
che permettono l’organizzazione e lo svolgersi dei vari eventi, dagli sponsor ai numerosi
volontari disposti a spendere il
loro tempo impegnandosi per
il paese. “Recentemente a far
parte del direttivo è entrato
anche Salvatore Baù – conclude il presidente - già importante collaboratore,
che grazie alla sua esperienza
nel
campo
dell’intrattenimento saprà
portare un ulteriore incremento di idee e proposte”.
Il calendario completo degli
eventi che si terranno a
Gallio si trova nell’opuscolo
Gallio – Estate 2009, disponibile negli uffici turistici e
nei locali pubblici.
Silvana Bortoli
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l’Altopiano
Sabato11 luglio 2009
www.giornalealtopiano.it
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Gallio, il paradiso dei bambini
A CACCIA DI FUNGHI
PER…FOTOGRAFARLI
Dal 14 luglio al 20 agosto tornano i laboratori di Favolandia. Ci sarà anche
il Mercatino dei ragazzi e non mancheranno i tanto attesi spettacoli di magia
Torna per la quarta edizione
il concorso fotografico dedicato ai miceti
Bambini la vostra estate inizia a Gallio!!
Anche quest’anno, infatti, il
Comune di Gallio ha deciso
di offrire simpatiche e divertenti proposte ai più piccoli,
proponendo spettacoli e laboratori creativi-educativi
che permettono ai bambini di
stare insieme e di imparare
in allegria!
Dopo la positiva esperienza degli scorsi anni, saranno riproposti, dal 14 luglio
al 20 agosto i laboratori di
“Favolandia”; l’autrice per
l’infanzia,
Consuelo
Morello, coinvolgerà i piccoli in una serie di incontri,
durante i quali, partendo dal
gioco e dalla favola si giungerà a sviluppare manualità
e creatività. Ogni appuntamento vi riserverà bellissime sorprese: Piccoli Scultori, Che albero sei?
L’acchiappasogni, Il dado
del buonumore, Draghi, pipistrelli e mostri monelli,
Scarabocchiando, Il gioco
delle fate, Il richiama
folletti….e tanti altri!
Ma le proposte per i più pic-
Simultanea
di scacchi per
bambini
Il 19 luglio, alle ore 16,
ai giardini, si terrà un
confronto in simultanea di scacchi per bambini, dove 15 giovani
scacchisti in erba
avranno la possibilità
di sfidare il campione
locale di scacchi Marco Baschirotto che
sarà costretto a dare il
massimo per avere la
meglio sui piccoli sfidanti. Per iscrizioni ed
informazioni chiamare
il 0424.447919.
coli non sono ancora finite:
per tre venerdì consecutivi
a partire dal 24 luglio nella
Piazzetta Giardini sarà possibile vederli indaffarati nel
vendere i propri giocattoli,
libricini e quant’altro nel
Mercatino dei ragazzi per i
ragazzi.
Un’altra occasione per riunire grandi e piccoli, sarà
senza dubbio la Terza Gior-
nata della Falconeria l’8
agosto al Parco della Fratellanza a partire dalle 10.00
dove si potranno vedere
rapaci volare e rispondere
ai comandi di Falconieri
esperti e i bambini, grazie
ai laboratori di falconeria e
di pittura con il Gufo
Beppe, potranno, inoltre,
prendere maggior confidenza con questo mondo ancora sconosciuto e misterioso.
Invece, lunedì 17 agosto
potranno cimentarsi in laboratori di costruzione e volo
di variopinti aquiloni alla
festa a loro dedicata a partire dalle ore 16 al Parco
della Fratellanza.
Ma non crediate sia finita
qui! L’estate a Gallio ospiterà momenti magici d’illusionismo a 360° con veri e
propri prestigiatori che vi
aspetteranno numerosi per
incantarvi con i loro splendidi incantesimi! Per informazioni e prenotazioni rivolgersi all’Ufficio Turistico del Comune di Gallio,
0424/447919.
All’auditorium si presenta
il libro di Ermanno Olmi
Ermanno Olmi, regista di fama
internazionale, Leone d’oro
alla carriera nel 2008, sarà protagonista di uno degli “Incontri con l’autore” organizzati dal
Comune di Gallio in collaborazione con la Libreria Giunti
al Punto di Asiago in cui presenterà il suo ultimo libro “Il
sentimento della realtà” nel
nuovo Auditorium di Gallio,
sabato 25 luglio alle ore 17.30.
Conosciuto in tutto il mondo
per capolavori come L’albero
degli zoccoli, La leggenda del
santo bevitore e Il mestiere delle
armi, Ermanno Olmi ha dichiarato di voler abbandonare
il cinema di finzione per concentrarsi sulla realizzazione
di documentari. Ciò che gli
sta a cuore è seguire appieno
quello che definisce il sentimento della realtà, “perché la realtà ci parla solo
se siamo capaci di ascoltarla, di osservarla in silenzio,
e allora ci dice qualcosa che
non è traducibile in termini
scientifici,
logici
o
fenomenologici: ci racconta
ciò che quel segmento di real-
tà - magari un tram che passa ha in sé di sacro, ed è la vita
che vive attraverso quel frammento”. Ma, più ancora che
sul suo lavoro, a Olmi preme
riflettere sul mondo che gli sta
attorno, convinto della forza
testimoniale dell’esistenza di
ciascuno.
Più che il grande regista e
l’intellettuale riconosciuto nel
mondo, il suo libro mira a cogliere l’uomo che si è trasformato attraverso scelte etiche
ed estetiche che, oltre ad
aver costituito l’ossatura
della sua opera e del suo
pensiero, hanno determinato un atteggiamento che si
declina nella testimonianza
di un’intera esistenza. Una
riflessione, un lascito di
esperienza, la voce di un
uomo che guarda la traiettoria del proprio cammino
senza mai aver rinunciato a
credere nella libertà, nella
bellezza e nell’amore del
prossimo.
L’incontro
all’Auditorium di Gallio è
ad ingresso gratuito.
Sempre per la rassegna “In-
Pagina a cura del GOL
contri con l’autore” domenica 26 luglio sarà la volta
di Sveva Casati Modignani
che presenterà la sua ultima
opera “Il gioco delle verità”, un libro tutto da scoprire.
Visto il notevole successo riscosso negli scorsi tre anni, a grande richiesta, viene organizzata a Gallio la quarta edizione del
Concorso fotografico “L’affascinante mondo dei funghi”, al quale
sarà possibile partecipare inviando o consegnando le foto dal 1°
luglio al 25 agosto al locale Ufficio Turistico. La scorsa estate
sono state esposte più di trecento immagini, provenienti da tutta
Italia, il regolamento prevede, infatti, che anche per quest’anno
partecipino solo fotografie che abbiano come protagonisti i funghi, ma ancora ospitati nel loro habitat naturale.
Il materiale raccolto sarà valutato da una giuria di esperti ed
esposto durante la mostra micologica, in programma nei locali
della Scuola Elementare di Gallio dal 3 al 6 settembre.
Le prime tre foto classificate saranno premiate l’ultimo giorno
della manifestazione. Come già gli scorsi anni, il concorso fotografico è abbinato ad un appuntamento molto atteso dell’estate,
il cosiddetto “Weekend del Fungo”, un nutrito programma di
appuntamenti e rassegne organizzato nel primo fine settimana
di settembre dall’Ufficio Turistico in collaborazione con il Gol 7
Comuni. Alle 16 di giovedì 3 settembre l’inaugurazione della
mostra che, quest’anno vedrà, impegnati in una sfida artistica,
anche tre scultori, che si sfideranno nella riproduzione degli esemplari più belli. Alla sera, alle 20.45 nella Sala Consiliare del Comune di Gallio, il micologo Roberto Galli, esperto di fama internazionale, tratterà “I funghi velenosi dell’Altopiano” mentre nella
serata di sabato 5 il tema sarà su “I funghi nel loro ambiente”.
Il giorno successivo vi sarà l’escursione guidata nelle incantevoli peccete dell’Altopiano, occasione per esplorare e conoscere il bosco e i suoi organismi vegetali.
Per alcune di queste iniziative sarà obbligatoria la prenotazione
presso l’Ufficio Turistico del Comune di Gallio, dove si possono
ricevere informazioni, i moduli d’iscrizione ed il regolamento del
concorso, scaricabile anche dal sito www.comune.gallio.vi.it
Info: 0424/447919-3494513527
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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Ritorno sui luoghi della storia
ALPINI
Le penne
nere del
7° Reggimento
hanno scelto
l’Altopiano
per il loro
addestramento
Gli Alpini tornano ad
Asiago, e nel vicentino, a
percorrere quei sentieri
che hanno fatto la storia
del
Corpo
stesso.
Ortigara, Monte Fior, e
anche il Pasubio. Non
Alpini qualsiasi, ma quelli del 7° Reggimento, oggi
inserito nella Brigata
Julia, che raccolgono
l’eredità della soppressa
Brigata Cadore nelle cui
fila molti altopianesi hanno “fatto la naja”. La
settima, svolgendo la propria attività addestrativa,
a fine giugno, ha percorso alcuni dei luoghi più
significativi della Grande
Guerra. L’addestramen-
to, che è proseguito per
una settimana, si è svolto
nelle
zone
della
Valsugana, dell’Altopiano
di Asiago e del Monte
Pasubio.
Due i motivi principali per
cui il Comando di Reggimento ha pensato a queste
aree per svolgere le attività previste. La prima, e più
ovvia, è per addestrare il
personale del 7° a vivere,
muovere ed operare in ambiente montano, quello più
consono ai soldati con la
penna. Inoltre il Comando
ha ritenuto utile far percorrere ai militari gli stessi
itinerari sui quali i loro predecessori sacrificarono la
propria vita durante la
Grande Guerra. E quindi,
doverosamente, sono state
rivisitate le principali zone
della storia degli Alpini
che comprendono il Monte Ortigara, Cima Dodici
e il Monte Pasubio.
In più, durante questa
settimana di “campo estivo”, il 7° Reggimento Alpini ha svolto anche una
serie di cerimonie per rinsaldare i rapporti tra alpini in armi, autorità civili e popolazione locale.
La 65^ compagnia del 7°
reggimento alpini, assieme al Comandante della
Brigata Alpina “Julia”
Generale di Brigata
Gianfranco Rossi, il Presidente ed alcuni rappresentanti della sezione
ANA di Marostica, hanno
anche reso gli onori ai
caduti alla colonna mozza dell’Ortigara. Analoga cerimonia è avvenuta
su Cima Dodici e sul
Pasubio, nonché al Sacrario Militare di Asiago.
Gerardo Rigoni
Famiglie dell’Altopiano
pioniere della bonifica
Quest’anno l’Adunata Nazionale degli Alpini, 82°, si è
svolta a Latina con lo scopo
di rendere omaggio alla locale
Sezione Alpini, costituitasi
ancora molti anni addietro da
Veneti e Friulani, molti dei
quali con le loro famiglie si
trasferirono nell’Agro
Pontino per la bonifica di
quelle terre paludose.
Partirono anche molte famiglie dell’Altopiano degli 8 Comuni, le quali piuttosto che
emigrare oltre Oceano hanno
preferito questa soluzione, che
comunque ha comportato
molti sacrifici e molte morti di
malaria, che infestava quel territorio malsano.
Sarebbe interessante fare
un’indagine di quante famiglie
dell’Altopiano si sono trasferite in quei luoghi, dove hanno
lavorato duramente da mattina a sera per rendere
coltivabili quelle terre.
Si trattò senz’altro di un’opera meritoria del Regime Fascista, come ha scritto di recente Corrado Augias su Repubblica di venerdì 23 gennaio 2009.
Sono state molte le città sottratte alla malaria e all’incuria e si chiamavano, anzi si
chiamano tuttora Aprilia,
Fertilia, Guidonia, Pomezia,
ecc (v. il libro Fascio e Martello, viaggio per le città del
Duce di Antonio Pennacchi,
Laterza).
Ho fatto un’indagine nel mio
Comune di Rotzo per vedere quante famiglie sono andate negli anni ’30 a Latina
e dintorni per lavorare nella
bonifica.
Credo siano state diverse e tra
l’altro assai numerose, genitori,
nonni e una numerosa nidiata
di figli.
Arrivati sul posto venivano
loro assegnati dei casolari già
costruiti dai cittadini che abitavano i borghi circostanti le
città. Alle famiglie venivano
assegnate delle terre in parte
già bonificate da operai provenienti dai paesi vicini delle
zone collinari e montuose, in
particolar modo da Abruzzesi.
Le terre venivano assegnate
sulla base della consistenza del
nucleo famigliare e nei casolari
i nuovi coloni erano provvisti
del necessario, in certi casi
anche una mucca e un maiale
e poi dovevano rimboccarsi le
maniche e cominciare a lavorare, perché dalla terra dovevano trarre i prodotti necessari per il loro sostentamento.
A lato del casolare di abitazione c’erano la stalla, un
forno per fare il pane e un
portico per la rimessa degli
attrezzi.
I coloni divennero proprietari dopo la fine della guerra:
nel 1946 l’Opera Nazionale
Combattenti ha consentito di
riscattare le terre pagando una
cifra adeguata secondo gli ettari del podere.
So per certo che la famiglia
Rigoni di Valle, una frazioncina
di Rotzo, denominati anche
Rigoni della Vasca per distinguerli dagli altri omonimi, hanno versato 100 q di grano all’anno per 20 anni, dopo di
ché hanno avuto in proprietà
le terre coltivate.
In altri casi anziché versare
il canone di affitto in prodotti, certe famiglie preferivano
versare una somma di denaro.
Nel corso dell’Adunata abbiamo incontrato e siamo stati anche ospiti dei discendenti
dei primi coloni di Rotzo, i
Rigoni appunto, i Dal Pozzo,
i Sperandio, i Costa, ecc., i
quali ci hanno veramente ringraziato per la nostra venuta
e soprattutto per aver scelto
Latina per l’Adunata nazionale. Queste famiglie ora godono di buone condizioni economiche e sono dedite più a
lavori del terziario che non all’agricoltura.
Qualche discendente viene
ancora a trascorrere a Rotzo
nel periodo estivo le ferie, perché il legame con il nostro paese non è stato certamente
reciso, anche se si è trattato di
una emigrazione interna. Girando per la città ho potuto notare che diverse vie sono appunto intitolate ai Pionieri della Bonifica. C’è anche una
Piazza intitolata Piazza dei
Bonificatori con un modesto
monumento dove sono scolpiti i nomi dei primi Pionieri arrivati in quelle terre e scorrendoli ho ritrovato anche i
cognomi di qualche famiglia
di Rotzo.
Edoardo Sartori
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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La piana di Campolongo set per
la ricostruzione storica di una
battaglia fra italiani ed austriaci
Dopo la giornata del 4 luglio,
dedicata all’apertura del ristrutturato
forte
di
Campolongo, domenica 5 luglio, l’omonima piana è stata
teatro della rievocazione di
una battaglia fra le opposte
fazioni, in memoria della
Strafe-expedition del 1916.
La rappresentazione arrivata
al suo terzo anno (le altre due
hanno avuto luogo una allo
Zebio, in comune di Asiago e
l’altra allo Zovetto, sotto il patronato del Comune di Roana,
mentre quest’anno è sostenuta dal Comune di Rotzo) è stata organizzata come sempre
col sostegno della Comunità
Montana e la “direzione artistica” del Presidente
Giancarlo Bortoli, storico appassionato, che ha commentato orgogliosamente il successo che l’evento ripete. Oltre
ai figuranti italiani dell’Associazione “Per non dimenticare” di Valerio Burattin, c’è stata anche l’adesione di circa 40
“nemici” da oltralpe, fra austriaci tedeschi e sloveni, tutti
in divise originali. Lo spiazzo
era stato adeguatamente
transennato, per contenere il
pubblico numeroso, malgrado
il tempo incerto; il terreno della contesa, preparato con tanto di barricate di sacchi di sab-
bia, posizionamento di artiglieria, sistemazione di cariche a
salve. La simulazione si è tenuta sia al mattino che al pomeriggio,
in
un’implementazione delle ostilità e in uno stile rappresentativo molto realistico. Uno
speaker ha presentato e poi
descritto tutte le fasi delle operazioni, dando indicazioni sulle
strategie, sui dettagli tecnici e
di sicurezza per il pubblico.
Cronaca del combattimento.
Una pattuglia di Alpini è uscita
dalla trincea ricostruita a sud
dello spiazzo, in ricognizione a
nord. Lì è stata sorpresa da
un gruppo di austriaci appostati in posizione avanzata nel
bosco e dagli stessi messa in
fuga. Il nemico era dotato di
una mitragliatrice Mannlicker,
i nostri, di un cannone calibro
108, da cui è partito il fuoco di
copertura per il ritiro degli alpini in avanscoperta. Gli austriaci si sono messi all’inseguimento dei nostri mettendo
in pratica le tattiche adottate
al tempo ma tuttora valide: la
prima linea in avanti, la seconda con fuoco di copertura.
L’armamentario utilizzato: pistole, machines-pistoles, mitragliatrici, bombe a mano,
fumogeni, colpi di
mortaio e di cannone, dagli effetti
molto realistici e in
una suggestione
molto forte. Così
come dettato dalle tattiche militari,
il nemico si è appostato, raccolto
in attesa degli ordini del capitano
(che doveva urlare per farsi senti-
re fra le grida e le bestemmie
dei soldati ed esibiva, dietro l’elmetto per farsi riconoscere dai
suoi, un quadrato di colore
bianco) quindi allargato, per
prepararsi all’azione. Dalla
trincea italiana, un fuoco di
sbarramento e copertura, ha
protetto il contrattacco degli
alpini ad affrontare, baionetta innestata, gli austriaci, in
un crescendo di fuoco e
fiamme.
A questo punto, lo speacker
ha annunciato una pausa-rancio, per permettere una pausa ai figuranti delle due fazioni, carichi di armi, giberne,
sacchi, munizioni e con indosso divise in lana grezza, sotto
un sole a tratti bruciante ed
ha
aggiunto
che,
volutamente, non sarebbero
rimasti a terra finti-morti e
feriti e che questo aspetto era
lasciato all’immaginazione
degli spettatori.
Il pomeriggio con maggiore
intensità di effetti, una nuova carica, perfettamente ricostruita e riuscita: unica differenza, lo sfondamento delle
nostre linee, come realmente
accaduto, perchè lassù, la vittoria nel ’16, è stata degli austriaci.
Il pubblico ha mostrato di apprezzare molto la scenografia
e l’interpretazione, in particolare del nemico, storicamente
noto per disciplina, senso tattico e spirito di corpo. Un po’
meno i cani presenti, con la
coda fra le gambe dal frastuono. Comunque un gran bello
spettacolo, coinvolgente e reso
con grande realismo
interpretativo: sembrava una
battaglia vera con scene cui
siamo abituati solo guardando
un film, di guerra, ovviamente.
Beppa Rigoni Scit
Cerca il nonno soldato e lo trova sepolto tra gli eroi al Leiten
Cerca il nonno morto in battaglia durante la Grande
Guerra, grazie al Giornale
Altopiano lo trova al Sacrario Militare del Leiten.
È una triste storia simile a
migliaia di altre, infatti furono numerosi i famigliari
che, alla fine del primo conflitto mondiale, cercarono
notizie dei propri cari caduti in questo o quel fronte
su cui per quattro lunghi
anni vennero impiegati i
soldati dell’esercito italiano. L’ente governativo preposto a questo genere di ricerche è Onorcaduti, tuttavia solo pochi sono a conoscenza che inoltrando le
richieste al Ministero della
Difesa, in poco tempo si
ottengono informazioni utili
sui militari, sui curriculum
di servizio e sugli
spostamenti effettuati dal
reparto di appartenenza.
Lorenzo Umbertini da
Viterbo aveva contattato il
Centro Studi Informatico
Grande Guerra, questi aveva girato i pochi dati noti
alla nostra redazione. Da
qui a localizzare il nome del
povero soldato tra le lapidi
del Sacrario asiaghese il
passo è stato breve. Scopriamo oggi che Giovanni
Proietti Umbertini, nato a
Viterbo il 28 maggio 1884,
morì il 4 luglio del 1918 sul
Monte Ceramella, rilievo
posto tra il Monte Zovetto
e la piana del Paù. Apparteneva al 2° reggimento artiglieria da fortezza, e si
trovava con la propria batteria quando venne ferito a
morte. Nell’estate dell’ultimo anno di guerra il personale dei forti italiani, ormai
da tempo posti in disarmo,
venivano impiegati per bombardare le linee nemiche,
non più con cannoni appostati all’interno di cupole in
acciaio, ma celati tra le boscaglie delle retrovie, o
pronti a scattare al seguito delle truppe avanzanti.
Il Ceramella non poteva
più considerarsi prima linea, tuttavia le granate
austroungariche perseguitavano i rincalzi e i depositi; con ogni probabilità
Proietti Umbertini fu ferito durante i tiri di
controbatteria, la gravità
delle sue patologie ne
causarono la morte. Conseguentemente il suo corpo potrebbe essere stato
sepolto nel vicino cimitero di Val Magnaboschi,
donde anni dopo venne
riesumato per la definitiva inumazione al Leiten.
Il nipote, che privatamente è stato informato sugli
sviluppi della nostra ricerca, aggiunge che quando
morì il nonno lasciava una
giovane moglie vedova e
un piccolo già orfano dopo
soli 45 giorni dalla nasci-
ta, quel bambino diverrà in
seguito padre di Lorenzo.
“Sono un camperista – ci
ha scritto nella mail - e spero di poter venire a visitare il Sacrario questa
estate; fino ad ora mi
sono sempre limitato a
fare visita a tutti gli altri
ossari militari che incontravo sulla mia strada, mi
mancava
quello
altopianese, quello giusto dove poter deporre un
fiore.”
G.D.F.
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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Un restauro durato anni
e ora Campolongo rinasce
Due giorni intensi in località Campolongo lo
scorso fine settimana. Si
è partiti sabato con
l’inaugurazione del rifugio Campolongo dopo tre
anni di lavori. Un rifugio
che ora risponde a tutte
le esigenze normative e
della clientela. Con il collegamento dei due edifici
preesistenti sono stati ricavati dei posti letto al
piano superiore, offrendo
ai turisti la possibilità di
trascorrere una notte in
montagna a contatto con
la natura. Un’opera resa
possibile grazie a fondi
Con la sistemazione del forte e del rifugio, creato un polo di attrazione turistica sia
sportiva che culturale - Prosegue la ristrutturazione delle altre emergenze storiche
provenienti dai Patti territoriali e dal programma
europeo Docup, oltre ai
finanziamenti del Consor-
zio di Usi Civici di Rotzo,
San Pietro e Pedescala
nonché del Comune di
Rotzo.
Inaugurati anche i lavori
di ripristino del forte
Campolongo, un manufatto bellico restituito alla
gente e ora visitabile in
tutte le sue parti grazie ai
contributi provenienti
dalla legge 78 per il
recupero del patrimonio
della Prima Guerra Mondiale.
Quella
di
Campolongo è la prima
opera arrivata al suo
c o m p l e t a m e n t o
sull’Altopiano mentre
proseguono gli altri progetti (oltre una trentina)
che dovrebbero via via
concludersi in vista del
centenario dell’inizio della Grane Guerra.
A Rotzo, in municipio, è
stato anche presentato il
libro
di
Leonardo
Malatesta “Il Forte di
Cima Campolongo” pubblicazione fortemente voluta dall’amministrazione
comunale. Nel volume si
riportano le foto e le storie dei quattro soldati caduti al forte durante il
furioso bombardamento
del 16 maggio, preparatorio alla Strafexpedition.
Alla presentazione del libro erano presenti anche
alcuni parenti dei militari caduti, ovvero i capo-
rali
Sebastiano
Marchesin di Bolzano
Vicentino e Pietro Saggin
di Monticello Conte Otto,
nonché i soldati Desiderio Pamato di Malo e Alessandro Catelan di Olmo
di Creazzo.
“Un ringraziamento a
quanti hanno contribuito
a recuperare le foto dei
soldati caduti, ai parenti
di Pietro Saggin e
Sebastiano Marchesin, al
Gruppo
Storico
di
Monticello Conte Otto, al
Gruppo Alpini di Malo, ai
Comuni di Bolzano
Vicentino, Creazzo, Malo
e Monticello Conte Otto
– ha detto il sindaco di
Rotzo Matteo Dal Pozzo
- Sarà l’occasione per ribadire ancora una volta
l’inutilità delle guerre e
delle tragedie di famiglie
e di intere comunità che
queste lasciano alle loro
spalle, ma sarà anche
l’occasione per ammirare i lavori di restauro effettuati dalla Comunità
Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni
che sta ristrutturando diversi manufatti bellici della Prima Guerra mondiale restituendoli alla loro
originaria bellezza per i
cittadini altopianesi ed i
turisti che potranno godere di queste opere”.
Gerardo Rigoni
Lo trovi nelle librerie di Asiago
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l’Altopiano
Sabato11 luglio 2009
“Forti in Scena”:
nove spettacoli
sui luoghi della
Grande Guerra
Torna, per il sesto anno consecutivo, la rassegna Forti in
Scena, che fonde danza, musica e teatro con gli scenari
della Grande Guerra. Nove
appuntamenti, dall’11 luglio al
30 agosto, e due novità: il carattere non più locale, ma regionale, visto che, pur mantenendo un legame profondo con
il vicentino, gli spettacoli trovano
suggestiva
ambientazione a Venezia,
Belluno e Verona. E l’abbandono del “forte” come esclusiva cornice scenica degli
spettacoli per intendere con
“luoghi della grande guerra”
anche un museo, un cimitero,
un pascolo, una strada che hanno avuto un significato particolare durante il conflitto. Così arte
e storia si congiungeranno al cimitero inglese di Roana, a Villa
Patt a Sedico, sede del Museo
del 7°Alpini, nei pascoli di Monte Sparavieri nell’alta Lessinia.
“Le nostre montagne –sottolinea
il Vicepresidente della Provincia
di Vicenza con delega al turismo
Dino Secco - rappresentano un
vero e proprio museo all’aperto
della Grande Guerra, che vogliamo valorizzare e promuovere sia
per rendere memoria a tutti coloro che qui hanno perso la vita,
sia perché ciò che è accaduto
sia monito per le generazioni
future. Su questi luoghi i giovani possono non solo studiare, ma anche capire la guerra.
E poi c’è il risvolto turistico che
vogliamo potenziare, proprio
perché storia, arte, natura, cultura sono sinonimo di turismo
responsabile, consapevole.”
Forti in Scena bene si inserisce, allora, nel più ampio pro-
getto di valorizzazione dei luoghi della Grande Guerra, di cui
la Provincia di Vicenza è
capofila, grazie al quale le
montagne non solo vicentine
si stanno preparando a celebrare il centenario dell’inizio e
della fine del Primo Conflitto
Mondiale.
“I luoghi degli spettacoli sono
talvolta impervi e difficili da
raggiungere – afferma l’Assessore Provinciale alla Cultura Martino Bonotto - eppure ad ogni spettacolo c’è sempre qualche centinaio di per-
gresso gratuito e
con i seguenti orari: 10,30/12,30 –
16,00/19,00.
L’ambientazione,
creata
dagli
espositori stessi,
che han dimostrato di poter essere artisti e artigiani allo stesso
tempo. I protagonisti, gli stessi che da anni
rappresentano
con successo, il
cotè artistico del nostro territorio: Aldo Sartori,
Andreina Fincati, Antonio
sone curiose di vedere come
l’arte sia in grado di far rivivere luoghi in cui il tempo pare si
sia fermato. Quasi un pellegrinaggio, per assaporare la pace
conquistata, per entrare in armonia con la natura, per ricordare”. Il festival, ideato da
Luciano Padovani della Compagnia Naturalis Labor in collaborazione con il Museo del
Risorgimento e della Resistenza del Comune di Vicenza, è
una iniziativa della Regione
Veneto promossa dalle Amministrazioni Provinciali di
Vicenza e Belluno, dal Comune di Vicenza, con il sostegno
della Fondazione Antonveneta
e con la collaborazione dei comuni di Asiago, Cibiana del
Cadore, Bosco Chiesanuova,
Roana, Rotzo, Sedico, Valli del
Pasubio e Venezia. Tutti gli
spettacoli sono ad ingresso gratuito eccetto “Lux Aeterna” al
Forte Gazzera a Venezia e “Memorie della Terra” ad Asiago. Informazioni allo 0444-912298 oppure su www.fortinscena.it
Tre appuntamenti in Altopiano
Il cimitero inglese di Roana ospiterà, domenica 26 luglio alle ore
16.30, la prima regionale di
“Iliade, la tragedia della guerra “
con la regia di Gianluca Guidotti
e Enrica Sangiovanni. Lo spettacolo sarà recitato, come nella
Rossi, Aurelio Forte, Diego
Rossi, Fabrizio Muraro,
Francesco
Covolo,
Gianangelo Longhini,
Giulia Rigoni, Hélène
Foata, Igea Boccardo,
Ilaria Carli, Lionello
Contri,
Lisa
Rampazzo, Marino
Chiomento,
Massimo
Fracaro, Mauro Bocchia,
Riccardo Forte, Sergio Dalle
Ave,
Teresa
Ragogiewicz. L’Assessore
Ivan Baù, ideatore dell’evento, ha spiegato il
perchè di “Sasso Artistico”,
partendo dal termine sasso
15
La rassegna si svolgerà
dall’11 luglio al 30 agosto,
tre gli appuntamenti in
Altopiano
“Sasso Artistico: scatti, pennelli, scalpelli”
Il 5 luglio alle ore
18, presso la Sala
Civica di Sasso
del Museo della
Grande Guerra
“La battaglia dei 3
monti”, ha avuto
luogo l’inaugurazione di una mostra degli artisti
altopianesi dell’Associazione
Culturale “Gruppo Arte Insieme”, col patrocinio del Comune di
Asiago e della Società
Sportiva Sasso, mostra che
va ad anticipare di un
mese, la classica che si terrà dall’11 agosto, nella
Sala delle Maschere
della Comunità montana: stessi autori,
opere differenti.
L’intento, quello di
valorizzare la frazione, portando per
la prima volta l’arte
fuori dai centri principali, per renderli
partecipi del fermento culturale e creativo del nostro territorio.
La mostra rimarrà aperta
al pubblico dal 5 luglio al
30 agosto, sabati domeniche e giorni festivi, con in-
www.giornalealtopiano.it
- pietra - di cui è fatta la
storica Calà; il monumento
del Sarfatti, unico opera in
tutto il Veneto; di sasso
vivo, son fatte molte antiche costruzioni e forse un
po’ roccioso è anche il carattere degli abitanti, per laboriosità e tenacia. Molti
degli artisti hanno espresso
viva soddifazione per l’iniziativa, auspicando di farla divenire itinerante assieme alla percezione di più calore e
coinvolgimento da parte del
pubblico presente, di quanto
mai si sarebbero aspettati.
Beppa Rigoni Scit
tradizione greca, alla luce del tramonto, senza illuminotecnica e
senza altro se non la presenza
degli Aedi che narrano la Storia
di distruzione dell’umanità data
dalla guerra. Domenica 2 Agosto alle 16.30 al Forte Interrotto
di Asiago, sarà in scena lo spettacolo di danza contemporanea
“Memorie della terra” a cura
della compagnia Arearea con la
coreografia di Roberto Cocconi.
Un lavoro sull’evocazione di ricordi ispirati ai luoghi e ai tempi
delle guerre, per dare voce e
corpo a persone, avvenimenti ed
emozioni che il passato della terra custodisce gelosamente.
A Forte Campolongo di Rotzo,
domenica 30 Agosto alle 16.30,
dove sarà in scena Emanuele
Arrigazzi con il monologo “Dormi sepolto in un campo di grano” accompagnato dal
contrabbassista Roberto
Bellatalla. Lo spunto è quello
del verso della famosa canzone di De Andrè, “La guerra
di Piero”. La storia che si
vuole raccontare è quella di
due soldati, di nazionalità diverse ma della stessa età, con
gli stessi desideri e le stesse
disperazioni, due storie separate che ad un certo punto
vanno ad incrociarsi perché
bisogna sparare o morire e
perché si è semplicemente in
guerra.
Raduno Alfa 159
L’Altopiano sempre più meta prescelta per i raduni automobilistici. Sabato 4 e domenica 5 luglio si è svolto il 2° raduno
sull’Altopiano di Asiago dei possessori dell’Alfa 159.
Un appuntamento ben riuscito, che ha visto la presenza di
circa una settantina di persone, provenienti un po’ da tutta
Italia (il più lontano è arrivato da Catania con tanto di specialità gastronomiche al seguito) e perfino dall’estero (Germania e Slovenia), per un totale di trentacinque Alfa 159 messe
poi in bella mostra in Piazza Carli. I partecipanti, nel corso
delle due giornate, hanno avuto modo di “assaporare” la bellezza del territorio ed anche di gustarne i sapori, complice il
ricco picnic dell’Alfista goloso, a base di numerose specialità
locali e non (un po’ tutti hanno portato qualche prodotto tipico
della loro zona di provenienza), organizzato nella giornata di
domenica. Per ulteriori informazioni: www.159ownersclub.it
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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Il canto popolare protagonista al Millepini
Per la consueta rassegna di
canto popolare, che viene proposta ogni anno nel secondo
sabato di luglio, il Coro Asiago
ospita due cori molto vicini
come provenienza geografica,
testimoni della cultura e della
tradizione veneta: da
Marostica il coro “Gioventù in
Cantata”; da Castelfranco il
coro “Esperienze Vocali”. I
tre gruppi corali, sabato 11, alternandosi sul palco del
Millepini, a partire dalle 21,
daranno vita ad una serata ricca di emozioni. “Gioventù in
Cantata” è un coro composto
da circa 70 elementi molto giovani, provenienti prevalentemente dall’esperienza di corsi
musicali di base. E’ diretto da
Cinzia Zanon e si avvale dell’accompagnamento
pianistico di Marisa Dalla Vec-
La rassegna “Col nostro canto andiam” torna sabato 11 luglio
chia. Di recente ha realizzato
il cofanetto contenente
CD+DVD live dell’opera natalizia “Emmanuele Dio con
noi”. Su commissione della
Fondazione Mariele Ventre di
Bologna, aveva anche inciso
nel 2004 un brano composto dal
M° Zavallone per Papa Giovanni Paolo II. Oltre all’emozione per l’incontro con il Papa,
tale brano ha suscitato l’inte-
resse e l’attenzione dei media,
nonché la partecipazione a trasmissioni televisive su RAI 1
e Canale 5.
“Gioventù in Cantata” dispone di un vasto repertorio e un
ricco ventaglio di proposte, dal
genere più classico fino alla
musica contemporanea, interpretate con spiccata personalità grazie all’innesto, nella pratica musicale, di nuovi elementi
di teatralità, gestualità e movimento.
Accanto all’attenzione per
l’approfondimento e il miglioramento artistico e vocale
(quest’ultimo curato individual-
mente dalla prof.ssa Manuela
Matteazzi), viene costantemente sottolineato il valore
educativo del “fare coro”:
bambini, ragazzi e giovani vengono guidati nel condividere
fatiche, nel riconoscere regole di comportamento e di relazione per raggiungere tutti assieme risultati e soddisfazioni
comuni. Ha tenuto innumerevoli concerti in diverse città italiane ed effettuato tournée in
Spagna, Ungheria, Austria,
Germania, Belgio, Argentina e
Brasile, Germania - Finlandia
– Russia, USA e Canada,
Francia, Giappone riscuoten-
do ovunque notevoli consensi.
Ha partecipato a numerosi
Festival, Rassegne, Concorsi
Nazionali ed Internazionali ottenendo numerosi ne
prestigiosi premi. Poterlo vedere ed ascoltare al Millepini
è dunque un bel privilegio. Il
coro Esperienze Vocali diretto
da Michele Pan è composto
da diciotto voci maschili; propongono brani che attingono la
saggezza delle migliori tradizioni popolari. Nel loro repertorio
molti i canti composti dal maestro Bepi De Marzi. Insieme
ai suoi ospiti, anche il Coro
Asiago, come sempre, darà il
proprio contributo a questa
imperdibile serata.
La rassegna corale “Santa Giustina”
Occasione da non perdere per
gli appassionati della musica corale. Sabato 11 luglio alle ore 21
nella chiesa parrocchiale di
Roana si terrà la IX° rassegna
corale Santa Giustina con la partecipazione dei cori Le Voci della Spelonca di Roana, Coro
GEV di Vicenza e Coro Aqua
Ciara di Recoaro. Le Voci della
Spelonca, attualmente composto da 11 elementi e diretto da
Gianfranco Muraro, è nato una
decina d’anni fa quando un gruppo di amici decideva di creare
una nuova coralità, con propri
canti ed eseguendoli con pochi
elementi. Lo spirito del gruppo è
quello di riuscire a trasmettere
al pubblico storie, paesaggi, emo-
zioni, sensazioni e fantasie che
appartengono al territorio utilizzando solamente canti
scritti e musicati dal gruppo
stesso.
Altri appuntamenti del coro
roanese sono l’8 agosto alle
ore 21,00 sempre in chiesa a
Roana con una serata a favore della scuola materna ed
il 18 agosto alle 21 a
Canove.
Allattamento al seno,
incontri per saperne di più
Quattro incontri per parlare di
allattamento al seno e della gestione pratica dei primi mesi della maternità. Li promuove in
Altopiano la Leche League Italia – Lega per l’allattamento
materno Onlus. Lo scopo di questa associazione è offrire infor-
mazioni, sostegno e incoraggiamento alle mamme che desiderano allattare al seno i loro figli,
nella convinzione che allattare
favorisca un buon rapporto
madre-figlio e sia importante
per la crescita equilibrata del
bambino.
Serata Gospel con l’Aism
La sezione A.I.S.M. di
Vicenza organizza una serata di sensibilizzazione e informazione nel 1° anno mondiale della Sclerosi Multipla.
Una serata all’insegna del
canto “Gospel- Spiritual”
magicamente interpretato
dalla “Bassano Blues
Spiritual Band”. 70 componenti che regaleranno mo-
menti indimenticabili di ottima musica.
L’evento si svolgerà al palazzo del turismo “Millepini” di
Asiago con ingresso ad offerta libera.
Durante la serata si potranno avere informazioni sulla
sede di Rosà e sui servizi
convenzionati con le A.S.L.
offerti da A.I.S.M. .
Dopo un primo incontro tenutosi
a fine giugno sul perché
dell’allattamento al seno, la
Leche League propone un secondo appuntamento per domenica
12 luglio sul tema “A casa con
la propria creatura…come
fare?”. Il ritrovo è fissato alle 9.30
nella ludoteca della scuola elementare di Roana. Giovedì 23
luglio (9.30, in distretto sanitario
ad Asiago), terzo incontro dedicato alle domande della
mamme. L’ultimo incontro si
terrà domenica 23 agosto, a
Roana (9.30, in ludoteca). Sul
tema “E’ l’ora della pappa?”.
L’accesso agli incontri è gratuito e sono ben accetti anche i
bambini e i papà. Non si tratta
di lezioni, ma di condivisione
di esperienze.
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
17
Ricordo di Mons. Luigi Sartori
Nella notte del 2 maggio
2007, mons. Luigi Sartori ci
ha lasciati. Si è spento nel
sonno, consumato dalla malattia che negli ultimi mesi lo
aveva duramente provato.
Grande è stata la partecipazione al dolore per la sua
scomparsa. I solenni funerali
nella cattedrale di Padova ,
sono stati officiati dal Vescovo Mons. Mattiazzo con la
presenza di oltre 400 sacerdoti e con un discorso di alto
elogio per la persona umana, per il sacerdote e per il
teologo. Sono seguiti i funerali al suo paese , Roana,
officiati dal Rettore del Seminario Maggiore di Padova
con i sacerdoti dell’altopiano
e con un altro grande commosso ricordo. Poi altre commemorazioni in varie sedi e
in varie occasioni, molti articoli, molte citazioni.
L’Istituto di Cultura Cimbra
ha espresso e continuerà ad
esprimere il suo grazie a
Mons. Sartori, anche per la
sua convinta collaborazione
nel difendere e valorizzare la
tradizione storica, linguistica
e culturale dell’altopiano.
Grazie , Borbaissgot, come
diciamo in cimbro, che vuol
dire: Dio conosce il bene da
lui fatto, Dio gli renda merito.
Mons. Sartori ha partecipato all’attività del nostro istituto in molti modi, in molti
momenti, con contributi che
noi cercheremo di ricordare
per noi e per tutti coloro che
lo hanno conosciuto e che lo
vorranno conoscere. Mons.
Sartori è stato un impareggiabile compagno di strada,
fedele ai percorsi della tradizione, attento alla complessità dei nostri giorni, impegnato soprattutto ad aprire
varchi per il futuro, non tanto in una dimensione culturale generica ed astratta, ma
con un forte coinvolgimento
personale, in una dimensione di sincero dialogo e di cordiale amicizia.
Nei suoi primi anni il nostro
Istituto ha collaborato con
Mons. Sartori, allora anche
presidente dei Teologi Italiani, nella organizzazione di
vari convegni teologici
interregionali: memorabili i
due convegni svoltisi a Roana
nel 1975 e nel 1976 con la
partecipazione del prof. J.
Ratzinger, allora prorettore
dell’Università
di
Regensburg, ora Papa Benedetto XVI, contattato e conosciuto nell’ambito dei rapporti culturali stabiliti dal nostro Istituto con il Curatorium
Cimbricum Bavarense, di cui
anche il prof. J. Ratzinger
fece parte.
Nell’aprile del 1979 , il lunedì di Psqua, Ostarmentak,
Mons. Sartori era tra i con
celebranti della prima Messa in lingua cimbra a
Mezzaselva, dove fece un
indimenticabile intervento
che poi egli continuò per tutti
i seguenti anni , fino al 2006,
con un appuntamento di preghiera e di cultura , frequentato da molti amici che veni-
vano da vicino e da lontano.
Nell’agosto dello stesso anno
Mons. Sartori partecipò a un
convegno a Roana con esponenti locali, come Mario
Rigoni Stern, e con docenti
dell’università di Padova sul
tema della identità culturale
dell’altopiano, il suo valore e
la sua valorizzazione . Egli
portò molti stimoli culturali e
teologici, insistendo sulla necessità di non fermarsi alla
formazione di singole coscienze, ma anche di costruire associazioni e strutture
organizzative come il nostro
Istituto.
Molto significative sono state le presentazioni dei Vangeli tradotti in vari momenti
in lingua cimbra, a partire dal
Vangelo di Luca pubblicato
nel 1983, “ prima tappa della
trasfigurazione del nostro
Cimbro”, come egli scrisse,
Per Mons. Sartori Luca è
l’evangelista che apre a
guardare a tutto il disegno
della storia, recuperando in
positivo tutto il passato e proiettandolo verso tutto l’avvenire.” Luca è l’evangelista
dei poveri coloro che costruiscono il futuro “ fatto di impegno sudato e non solo di
attese mendicanti.”
Nel 1987 Mons. Sartori ha
tenuto
la
relazione
introduttiva al convegno na-
Concorso letterario su Mario Rigoni Stern
il primo premio ad una ragazza bellunese
Chiara Fontanive, studentessa dell’Istituto Alberghiero Dolomieu di
Longarone, residente a
Tisoi – Belluno, è la
vincitrice del primo premio (borsa di studio) del
concorso promosso dallo SPI – Cgil Regionale
Veneto in ricordo dello
scrittore di Asiago, Mario Rigoni Stern scomparso il 16 giugno 2008.
Il concorso, riservato a
tutti gli alunni degli Istituti Scolastici Superiori
del Veneto, era collegato alla Festa Regionale
di LiberEtà svoltasi ad
Asiago nell’ultimo weekend
di giugno 2009. LiberEtà è
la rivista mensile del sindacato pensionati della Cgil nazionale che si può ricevere in
abbonamento all’esiguo costo di dodici euro per undici
numeri.
La commissione giudicatrice
ha esaminato 52 elaborati individuali e uno di una classe
di 23 studenti, pervenuti da
tutto il Veneto, e all’unanimità ha scelto lo “scritto” di
Chiara Fontanive per le se-
guenti motivazioni: “originalità della forma espressiva
che, senza rinunciare alla
precisione descrittiva, ad un
linguaggio immediatamente
comunicativo, sa assumere
toni sobriamente poetici (…).
Il lavoro di Chiara si segnala
altresì perché dimostra
un’adesione sentimentale e
intellettuale sia ai grandi temi
storici dell’opera di Mario
Rigoni Stern che a quelli più
quotidiani e naturalistici.
Questa adesione si manifesta attraverso ricchezza di
dettagli resi con lucida
oggettività, rapide e controllate effusioni sentimentali, efficace sintesi
espressiva e sapienza
costruttiva, tanto più apprezzabile per la giovane età della concorrente: Chiara è una
quattordicenne”. I complimenti a Chiara sono
stati espressi da Franco
Piacentini, Segretario
Regionale SPI – Cgil
Veneto e da Ludovico
Bellini, Segretario Generale dello SPI – Cgil di
Belluno, che insieme a
tanti dirigenti della Camera del
Lavoro Bellunese hanno festeggiato la premiata ed hanno anche formulato apprezzamenti alla mamma per aver
affiancato Chiara nella conoscenza e nella lettura dei libri
di Mario Rigoni Stern e per
averla sostenuta nella partecipazione al concorso. Bravissima Chiara, lo SPI – Cgil
ti invita a continuare in questa
tua ricerca di valori umani, per
i quali uomini come Mario
Rigoni Stern hanno dedicato
tutta la loro vita.
zionale delle Minoranze Linguistiche Italiane a PalermoPiana degli Albanesi in Sicilia, con un contributo di pensiero ammirato da tutti i partecipanti, basato sulla visione della Chiesa esaltata dal
Concilio Vaticano II , Chiesa “ come progressione graduale verso il grande noi universale… processo che deve
cominciare sempre dai soggetti concreti, dai singoli, addirittura dai più piccoli e dagli ultimi e arrivare al soggetto comunitario più grande…”. In quegli anni Mons.
Sartori à sempre più impegnato nel campo dei rapporti
tra culture e religioni cristiane e non cristiane, tanto da
essere considerato il fondatore del movimento
ecumenico in Italia. Come si
può vedere da questi cenni,
Mons Sartori ha elaborato
nell’ambito dell’Istituto di
Cultura Cimbra quasi una
teologia delle Minoranze lin-
guistiche, con il suo stile divulgativo, ma anche profondamente impegnato nella ricerca e nel dialogo.
Nel 1987, anno dedicato dal
Papa al rispetto delle Minoranze, alla vigilia della Grande Rogazione ad Asiago ha
avuto luogo un incontro tra
rappresentanti di vari gruppi
politici e di varie minoranze
linguistiche italiane, anche
per preparare l’approvazione della legge nazionale di
tutela delle minoranze stesse. Mons. Sartori nel suo intervento molto qualificato ha
fatto presente il pericolo degli etnocentrismi che si richiamano a Dio per ragioni
di potere e di interessi. “ Se
Dio è vero Dio – egli ha detto tra l’altro – è Dio di tutti,
è Amore per tutti, è solidarietà e fraternità, è contro
ogni divisione e contro ogni
discriminazione.”
Sergio Bonato
Guida alla visita di
Forte Corbin e
alla sua storia
Una guida agile nel formato
di stampa, ma approfondita
nei contenuti, si presenta così
la ricerca storica di Ilaria
Panozzo. La giovane autrice di Cogollo del Cengio risulta maggiormente motivata nel suo lavoro letterario,
essendo la sua famiglia la
storica proprietaria del Forte Corbin. La fortificazione,
una delle tante strutture stabili che costituivano la linea
difensiva altopianese contro
gli attacchi offensivi dell’impero austro-ungarico, si presenta come un insieme di vari
elementi architettonici che
interagivano per il corretto
funzionamento del complesso e, a distanza di un secolo,
risulta oggi in buone condi-
zioni. Il volume consta di una
introduzione che spiega la realtà dei forti compresi nel territorio dei 7 Comuni, quindi,
trattandosi di una guida per il
turista e l’escursionismo storico, si apre al lettore con un
glossario di termini e definizioni contenuti nei vari argomenti trattati, ciò per meglio
facilitare la comprensione dei
contenuti. Foto originali e dei
giorni nostri si accompagnano a progetti e schemi utilizzati dalle maestranze civili e
militari a partire dal 1906,
anno di avvio del cantiere al
forte.
La struttura, ufficialmente
riconosciuta come Museo
Storico Militare, è sottoposta
alla tutela dei beni culturali da
parte della Soprintendenza di
Verona. Già da qualche anno
la fortezza si offre quale
meta sempre più frequentata, gratificando in maniera
tangibile l’operato encomiabile
della famiglia Panozzo.
Edito da Input per la collana
“Historica”, la guida risulta
degna di attenzione in quanto
espone notizie e curiosità messe spesse volte in secondo piano da storici e tecnici della
materia legata al primo conflitto mondiale. Sarà presentata nelle seguenti date: domenica 12 luglio, ore 21.00 presso il palatenda di Treschè Conca, domenica 02 agosto,ore
17.30 a Forte Corbin, “Aperitivo d’autore in collaborazione con l’Associazione
Artemusica Roana”, mercoledì 5 agosto, ore 21.00 al
palatenda di Treschè Conca.
G.D.F.
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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ECONOMIA - Responsabilità sociale d’impresa
Le banche di credito cooperativo della provincia
premiate a Milano da Sodalitas Social Award
Menzione di merito alle
Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali della
provincia di Vicenza per il
progetto di Microcredito
Etico Sociale. A consegnare l’ambito riconoscimento
in una cerimonia a Milano
dove era presente il Sindaco Letizia Moratti e molte
personalità istituzionali è
stata Sodalitas Social
Award, che organizza il
prestigioso premio sulla responsabilità sociale d’impresa.
Sono state 260 le candidature al premio, ma alla finale sono arrivati i migliori
progetti.
E il progetto condotto in
tandem
tra
Caritas
diocesana berica e le banche di Credito Cooperativo
vicentine è stato giudicato
tra i più importanti a livello
nazionale nell’ambito della
categoria dei programmi di
partnership per la comunità e la qualità della vita delle persone.
La banche locali hanno fatto in questo la loro parte,
specialmente in un periodo
di crisi. Attraverso questo
progetto, premiato con
menzione speciale da
Sodalitas Social Award,
vengono erogati piccoli prestiti agevolati a famiglie e
persone in momentanea
difficoltà economica. Il pro-
getto è reso possibile dall’istituzione di un Fondo
rotativo di garanzia messo
a disposizione dalle banche
di credito cooperativo e
casse rurali presenti nel territorio vicentino ovvero:
Banca Alto Vicentino,
Banca di Romano e Santa Caterina, Cassa Rurale ed Artigiana di
Brendola,
BCC
di
Campiglia dei Berici,
Banca San Giorgio e Valle Agno, Banca del
Centroveneto, BCC di
Pedemonte,
BCC
Vicentino di Pojana Maggiore, BCC di Quinto
Vicentino, Cassa Rurale
ed Artigiana di Roana,
Cassa
Rurale
di
Vestenanova. Una presenza capillare nel territorio vicentino con oltre 120
filiali.
“Con questo progetto con
Caritas - spiega Gian Luigi Angonese, Direttore
Generale della Cassa
Rurale ed Artigiana di
Roana Credito Coopera-
mensili, il tasso di interesse agevolato applicato,
tenuto conto dell’andamento del mercato risulta essere del 3 per cento; vi è,
inoltre, la possibilità di attivare finanziamenti di
microcredito, in ottica
educativa, con la cessione
volontaria del quinto dello stipendio, con procedu-
In tre anni di attività agli
sportelli del microcredito si
sono rivolte 1.005 persone,
346 delle quali hanno ottenuto un prestito per 650.757
euro. Nei restanti casi l’aiuto si è concretizzato in percorsi d’ascolto, segretariato
sociale, accompagnamento
e tutoraggio. Il prestito medio è stato di 1.800 euro ed
tivo - esprimiamo ancora
una volta la nostra differenza nel fare banca. Anche la
nostra Cassa Rurale ha
erogato piccoli prestiti agevolati a famiglie e persone
in momentanea difficoltà
economica, in molti casi il
disagio e le problematiche
sociali emergono quando si
è ancora in tempo per sanarle. Nei nostri territori, le
nostre banche – conclude
- costituiscono un presidio
solido e affidabile”.
Nel concreto il tetto massimo dei prestiti concedibili è
di 4.000,00 Euro per ciascun finanziamento; il rimborso potrà avvenire con
un massimo di 60 rate
ra a cura degli sportelli
Caritas; è possibile poi da
oggi dimezzare la rata di
rimborso (con allungamento della durata dell’ammortamento) in caso di perdita del lavoro da parte del
beneficiario; infine, per le
persone che avrebbero potuto
accedere
al
microcredito perché titolari di un contratto di lavoro
a tempo determinato e che
non hanno ottenuto il rinnovo del contratto di lavoro a
causa della crisi, potranno
accedere ugualmente al
microcredito attraverso la
sua cointestazione con
una parente in possesso
della pensione.
il numero più consistente di
richieste ha riguardato
aspetti relativi all’abitazione, alle bollette, agli affitti. e,
dato importante, in tre anni di
attività circa la metà dei prestiti è stata restituita.
Da qualche mese è stato inoltre costituito il “Comitato Debito Casa”: una task force che
coinvolge anche professionisti
volontari quali geometri, avvocati ed esperti del settore
bancario che collaborano per
fornire un servizio di consulenza e di accompagnamento a persone e famiglie in difficoltà nella gestione di
tipologie di debito particolarmente complesse, quali il
mutuo casa.
Formaggio Asiago
Vola la produzione, il prezzo tiene
Il bilancio dell’attività 2008 del Consorzio di Tutela. Roberto Gasparini
riconfermato presidente per il triennio 2009/2011. Fiorenzo Rigoni nel consiglio
Nell’ultima Assemblea dei
Soci del Consorzio Tutela
Formaggio Asiago è stata
approvata la relazione del
Consiglio di Amministrazione sull’attività svolta dall’organismo di tutela della
rinomata
produzione
casearia DOP veneto-trentina nel 2008. E’ stata l’occasione, per il presidente
Roberto Gasparini e per il
CdA, di tracciare anche un
bilancio più ampio, a conclusione del proprio mandato triennale 2006/09. La
produzione complessiva di
Formaggio Asiago nel
2008 è stata pari a
1.738.000
forme
(+41.000, +2,4%) per un
peso di 23.318 tonnellate.
L’Asiago Fresco - o “Pressato” - si è fermato poco
sotto il milione e mezzo di
forme,
1.463.000
(+73.000, +5,3%), mentre
è diminuita quella di
Asiago Stagionato. «La
produzione dell’Asiago
Fresco riprende l’espansione che ha caratterizzato negli anni questa
tipologia, che ora rappresenta l’88% del totale», ha
detto
il
presidente
Gasparini.
Per quanto riguarda i prezzi alla fonte, ossia
dell’Asiago all’ingrosso,
nel corso del 2008 è proseguito il recupero già riscontrato nel 2007, mediamente +7,4%, dato significativamente superiore ad
altre pregiate produzioni
DOP italiane. Al dato non
è corrisposto generalmente un aumento dei prezzi al
consumo, rimasti pressoché stabili.
«La constatazione che gli
altri settori dell’economia
stanno forse peggio di noi
- ha detto il presidente del
Consorzio,
Roberto
Gasparini - rappresenta
una consolazione ben ma-
Fiorenzo Rigoni del Caseificio Pennar (a sinistra) con il ministro
Luca Zaia in una recente manifestazione dedicata al formaggio
gra. Dopo un primo semestre 2008 positivo, i formaggi maggiormente trattati sui
mercati globali hanno perso oltre il 35% della loro
quotazione. Di conseguenza in tutta Europa è sceso
anche il prezzo del latte ed
il burro ha perso circa il
47%. Nel 2008 i costi di
produzione sono cresciuti
mediamente dell’11%:
mangimi +14%, carburanti +21% e concimi +40%.
Si profila quindi - ha concluso - un’ulteriore riduzione dei redditi degli agricoltori».
L’assemblea ha dunque
nominato il nuovo CdA,
che guiderà il Consorzio
nel prossimo triennio
2009/11. Sono risultati eletti Roberto Gasparini (Latterie Vicentine, Schio VI),
Fabio Finco (Casearia
Monti Trentini, Grigno
TN), Gilberto Bertinazzo
(Caseificio San Vito,
Povolaro VI), Antonio
Bortoli
(Lattebusche, Sandrigo
VI), Gianluigi Cadore
(Caseificio
Casona,
Pozzoleone VI), Antonio
Dal Maso (Latteria Sociale, Montebello VI), Mario
Dalla Riva (Latteria
Soligo, Breganze VI),
Nisio Paganin (Agriform,
Carrè VI), Fiorenzo
Rigoni (Caseificio Pennar,
Asiago VI), Gianni
Torresan
(Latterie
Trevigiane, Vedelago TV),
Antonio Zaupa (Zogi,
Monte di Malo VI).
Riconfermato presidente
Roberto Gasparini, vice
presidente Fabio Finco.
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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L’avvocato risponde – Domande, curiosità, approfondimenti di carattere legale
Giudice di pace, cosa cambia dal 4 luglio
RUBRICHE
Come noto, il Giudice di Pace
è l’organo giurisdizionale preposto a dirimere le controversie civili di piccola entità, con
specifiche competenze in materia civile, penale ed amministrativa.
La competenza civile è in parte regolata dal criterio della
materia, ed in parte da quello
del valore della controversia.
Il Giudice di Pace, infatti, ha
competenza esclusiva per alcune specifiche materie, ovvero: per le cause relative ad
apposizione di termini ed osservanza delle distanze stabilite dalla legge, dai regolamenti
o dagli usi riguardo al
piantamento degli alberi e delle siepi; per le cause relative
alla misura ed alle modalità
d’uso dei servizi di condominio di case; per le cause relative ai rapporti tra proprietari
o detentori di immobili adibiti a
civile abitazione in materia di
immissioni di fumo o di calore,
esalazioni, rumori, scuotimenti
e simili propagazioni che superino la normale tollerabilità
ed, infine, per le cause relative agli interessi od accessori
da ritardato pagamento di prestazioni previdenziali o assistenziali. Nelle altre materie,
invece, la competenza del Giudice di Pace è regolata dal
criterio del valore e, proprio su
tale versante, è recentemente
intervenuta la legge 69/2009
innalzandone il tetto. Dal 4 Luglio, infatti, si può chiedere giustizia in materia civile avanti a
tale giudice per controversie
che abbiano un valore non superiore a 5.000 Euro (mentre
in precedenza era 2.582,28
Euro). Per i rimborsi danni da
circolazione, invece, il tetto,
che in precedenza era
15.493,71 Euro, è stato portato ad Euro 20.000,00.
Davanti al Giudice di Pace si
possono attivare due tipi di
procedure: la procedura
contenziosa e la procedura di
conciliazione. Nel procedimento contenzioso si apre una
vera e propria causa e, se il
valore della controversia non
supera i 516,46 Euro, si potrà
procedere senza avvocato. Se
tale importo viene superato si
dovrà necessariamente essere assistiti da un legale, salvo
che il giudice valuti diversamente a seconda del caso specifico ed autorizzi comunque
la parte a stare in giudizio da
sola. Per cause di valore fino
1.100 Euro, inoltre, se le parti
ne sono interessate, si potrà richiedere che il Giudice di Pace
decida secondo equità/
congruità, cioè senza attenersi strettamente le norme di diritto e seguendo, in parte, criteri soggettivi. In questo particolare caso la sentenza sarà
appellabile solo per violazione
delle norme sul procedimento
o di norme costituzionali o comunitarie. Nel procedimento di
conciliazione, invece, il Giudice di Pace ha sostanzialmente
un ruolo di paciere. Nella conciliazione non vi sono limiti di
valore della materia del contendere e l’alea della vertenza
è contenuta (non ci si potrà, infatti, veder addebitate le spese legali della controparte, salvo che ciò non rientri nell’accordo) e, inoltre, non è necessario essere assistiti da un legale. Va tenuto conto, però,
che in tale sede la controparte
non sarà obbligata a presentarsi ed un accordo, pertanto,
potrebbe non essere trovato.
In questi casi al soggetto che
ha provveduto ad attivare la
procedura (attore) non resterà che ricorrere in
contenzioso. Nel caso in cui,
invece, l’accordo venisse trovato verrà redatto e sottoscritto un verbale di conciliazione.
Se la materia trattata è di competenza del Giudice di Pace, il
verbale di conciliazione, sarà
titolo esecutivo vincolante per
ambedue le parti, come fosse
una sentenza. In caso contrario esso avrà comunque la validità di una scrittura privata riconosciuta in giudizio.
Quanto alla competenza amministrativa del Giudice di
Pace, questa riguarda le opposizioni alle sanzioni amministrative (verbali, ordinanze/
ingiunzioni e cartelle esattoriali
inerenti multe per violazioni del
codice della strada, per violazione di regolamenti comunali
o di regolamenti di società di
trasporto pubblico, etc.) e, anche a seguito della recente
novella, è rimasta invariata
entro il limite di 15.493,71
Euro. Occorrerà, invece, rivolgersi sempre al Tribunale
nel caso in cui la sanzione
riguardi le infrazioni in materia di urbanistica ed edilizia e di tutela del lavoro, di
previdenza, di tutela dell’ambiente, di igiene degli
alimenti e bevande, di società
ed intermediari finanziari, di
antiriciclaggio, tributaria e valutaria. Il Giudice di Pace ha
competenza amministrativa
anche in materia di cartelle
esattoriali, ma con alcuni distinguo (specialmente per le
cartelle riguardanti le multe
comminate per violazioni del
Codice della Strada). Una recente sentenza della Corte di
Cassazione (la n. 8200 del 03/
04/2009) ha precisato, infatti,
che il Giudice di Pace sarà
competente solo se la cartella
è il primo atto con cui si viene
a conoscenza della multa, ovvero solo se vi è stato un vizio
di notifica che riguarda il verbale. In altre occasioni la
Cassazione ha anche specificato che in questo caso, insieme alla cartella, sarà
contestabile anche il contenuto del verbale, ovvero la questione di merito inerente la
multa. In caso contrario, quin-
Avvocato Serena Baù
I lettori che vogliano
sottoporre domande su
qualsiasi questione di
carattere legale al nostro
avvocato possono inviare
una mail all’indirizzo
[email protected]
o scrivere a “L’avvocato
risponde – Giornale
Altopiano, Via Monte
Sisemol, 9 36012
Asiago (Vi)”
di, se il verbale risulta correttamente notificato e la motivazione del ricorso è diversa
(ad esempio vizio di notifica
della cartella o errore nella
stessa) la competenza sarà del
giudice ordinario nella figura
del giudice dell’esecuzione (ai
sensi degli artt. 615 e 617
c.p.c.), ciò in quanto in questo
caso la cartella costituisce il
primo atto esecutivo. Stessa
cosa, a maggior ragione, varrà se si contesta un vero e proprio provvedimento esecutivo
successivo alla cartella che riguarda una sanzione amministrativa (ipoteca, fermo amministrativo, etc.).
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Mi fido o non mi fido? La paura degli altri e i pensieri paranoici
Il lavoro di un terapeuta si
concentra spesso nell’aiutare le persone a vivere in maniera più soddisfacente i rapporti con gli altri. L’uomo è
un essere sociale per eccellenza (meglio dire per natura) e ha un bisogno viscerale
di condividere la propria esistenza con i suoi simili. Le
relazioni più importanti risalgono ovviamente alla famiglia d’origine, che ci “svezza” insegnando a rispettare
le regole del gruppo primario
e ad affezionarsi ad altre persone. Subito dopo, nello sviluppo psicosociale dell’individuo, si collocano le
interazioni con i pari età, gli
amici e con tutti quelli che
condividono i nostri obiettivi
evolutivi. Le prime esperienze di rete sociale, di supporto, di amore e, perché no, di
scontro, ci insegnano a stare
con gli altri trovando una nostra dimensione sociale, detta anche identità sociale. Chi
purtroppo non ha vissuto
esperienze sufficientemente
buone (per dirla alla
Winnicot), restando vittima
suo malgrado in età precoce
di forti delusioni, tradimenti,
traumi, ha buone possibilità di
non riuscire a vivere, nell’immediato o in età più adulta,
rapporti interpersonali soddi-
sfacenti e gratificanti. Ad
esempio, è facilmente comprensibile trovare difficoltà a
fidarsi dei propri amici (anche a quarant’anni) se in
preadolescenza ci si è ritrovati rifiutati o abbandonati
ingiustamente dal gruppo dei
pari, oppure a lasciarsi andare e vivere una buona intesa
sessuale con il proprio partner se le esperienze precedenti sono state fallimentari
o, ancor peggio, traumatiche.
Devo però sottolineare come
non sempre l’aver vissuto
esperienze difficili e dolorose porta a sviluppare
insicurezze e blocchi nei confronti delle relazioni sociali.
Esistono persone (dal mio
punto di vista “complessi sistemi mente-corpo in relazione con il proprio ambiente”) che, anche se baciati
dalla sfortuna in età precoce
(mancanza di una famiglia
adeguata, esperienze di maltrattamento, solitudine, rifiuto sociale), hanno poi avuto
la forza di scommettere sul
proprio futuro e ricostruirsi
una nuova occasione di rinascita, attorniandosi di ottime
persone e vivendo una seconda esistenza lontana dal
passato doloroso che hanno
avuto la sfortuna di subire.
Altri, seppur fortunati nei loro
incontri da giovanissimi, sviluppano in seguito una forte
diffidenza nei confronti del
prossimo, tendendo allo sviluppo di pensieri paranoici.
Il termine paranoia, a differenza di come viene utilizzato nel linguaggio colloquiale
soprattutto dai giovani (“ieri
ero proprio in paranoia”,
intendendo di aver avuto un
senso di inquietudine mista a
pensieri fissi e ossessivi riguardo ad un argomento), si
riferisce ad uno specifico disturbo di personalità piuttosto grave che pervade l’intero mondo interiore della
persona la quale si sente minacciata da un possibile nemico esterno che vuole farle
del male. Chi è paranoico
percepisce minacce esterne
in continuazione anche quando le informazioni in suo possesso sono neutre o addirittura positive. L’idea di confidarsi anche alle persone vicine
diventa intollerabile e fonte di
grande ansia; a quel punto,
meglio non rischiare e “barricarsi” in una posizione difensiva e sospettosa. Purtroppo i
pensieri persecutori subiscono
un effetto psicologico che potremmo chiamare “a valanga”,
invadendo ogni emozione e
ogni comportamento dell’individuo, pregiudicandone un
adeguato funzionamento nel
quotidiano (lavoro, relazioni,
famiglia, mondo interiore).
La persona paranoica crede
che gli altri sotto sotto siano
cattivi e vogliano, a suo discapito, imbrogliarla, farle del
male, congiurare per arrecare
danno. Persino chi è più intimo, quali parenti e amici, tende ad essere considerato inaf-
fidabile perché potrebbe ferire proprio nel momento in cui
si è più vulnerabili, essendo
sentimentalmente coinvolti. La
reazione psicologica è
deleteria: “prendo le distanze da tutti per non soffrire e
mi ritiro in un bozzolo protettivo in cui nessuno può
farmi del male”. Manco a dirlo, il ritiro crea tutte le condizioni ottimali perché siano gli
altri, conseguentemente, ad allontanarsi e a prendere distanze; la frittata è fatta e la diffidenza iniziale confermata dai
fatti. Il soggetto paranoico viene isolato perché “strano”, diffidente, “lontano”. Ciò nella
sua mente conferma le teorie persecutorie chiudendo il
cerchio.
In terapia, meccanismo paranoico può essere ribaltato,
permettendo al soggetto di
riscommettere sui rapporti
interpersonali lavorando sui
propri schemi mentali anche
se ciò gli richiede di investire emozioni e sentimenti oramai sotto il rigido controllo dei
pensieri. Amare il prossimo,
credere nell’altro, fidarsi è
sempre una scommessa: si
può perdere come vincere,
ma ne vale la pena se almeno un po’ crediamo che questo ci arricchisca la vita. Di
solito il freno più grande per
chi è diffidente è la paura di
rimanere delusi o di perdere
il senso di controllo nelle relazioni e soffrire.
Queste persone vanno aiutate ad imparare come “dosarsi”
nei
rapporti
interpersonali senza essere
estremi nel coinvolgersi o
nell’allontanarsi. Infatti godere dell’altro dipende in primo
luogo dalla capacità di restare in equilibrio tra investimento e guadagno, proprio
come in borsa. Non si tratta
di essere diffidenti, ma di
partire almeno “conservativi”. Saranno le esperienze
successive a guidarci e a farci diventare scommettitori
amanti del rischio o buoni risparmiatori con la propensione al mantenimento del capitale investito!
Stefano Rigoni, Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
20
Hockey Inline Mondiali Varese
INLINE
Poteva andare decisamente meglio
La “prima volta” dell’hockey inline azzurro sul palcoscenico mondiale per quanto
riguarda junior e donne si ferma lontano, molto, dalla zona medaglie
Gli azzurrini, tra cui gli
altopianesi della Rigoni di
Asiago Vipers Alessandro
Tura (schierato tra i pali
con buona regolarità) e
Filippo Rigoni (in gol nel
match inaugurale contro
la Colombia), erano partiti bene, aggiudicandosi
(5-3 in rimonta) la prima
sfida iridata con la Colombia. Poi, però, sono
arrivati i problemi: prima
legati al meteo, con la sospensione del match con
la Repubblica Ceca (alla
fine campione del mondo),
visto che il Pala Albani di
Varese era stato “colpito ed
affondato” da un violento
acquazzone capace di far
venire a galla le magagne
(infiltrazioni dal tetto, spogliatoi finiti sott’acqua, …)
di un palasport che da tempo mostra i segni dell’età
(costruito nel 1977).
Figuraccia e fiumi di polemiche riversati su quotidiani
e siti web della provincia di
Varese. Poi, finalmente, si
è tornati a giocare, sempre
con un occhio al cielo, ed è
arrivato il burrascoso pari
(5-5) con la Svizzera. Un
Siamo ormai agli sgoccioli
della stagione 2009. In questo weekend, a Varese, si
assegnerà il titolo mondiale
senior; poi a fine mese ci sarà
davvero l’ultimo appuntamento (i World Games di
Khaosiung) che manderà in
archivio questa lunghissima
annata di inline. Ma attenzione, la pausa sarà breve, in
quanto il 5 o 6 settembre (ancora da definire) le otto ruote torneranno a correre. In
palio, infatti, la Supercoppa
Italiana tra la Rigoni di
Asiago Vipers e la Caoduro
Diavoli Vicenza, già protago-
risultato che alla fine peserà sul cammino degli
azzurrini. Nella giornata
conclusiva della prima fase
sono quindi giunte le pesanti
ed inevitabili sconfitte contro le corazzate Repubblica Ceca (1-9) e Canada (29). Morale? Quarto posto nel
girone ed incrocio fatale (14) con gli Usa nei quarti di
finale. Riscatto poi nella semifinale di consolazione con
la Francia (4-2), ma debacle
(5-12) nella finale per il 5°
posto con la Germania. Insomma, poteva andare meglio. Anche, e soprattutto,
per le ragazze. Le azzurre,
che annoveravano quattro
giocatrici delle Assicura
Asiago Pink Vipers (Monica Pesavento, Silvia Toffano,
Linda De Rocco ed Agnese
Tartaglione), sono partite benissimo, sorprendendo la Spagna (2-0, a segno la De
Rocco). Scontato il ko (1-5)
con le campionesse della Repubblica Ceca. Poi le azzurre
si sono giocate tutto nella partita conclusiva del girone, con
la Francia. Sarebbe bastato un
pari per provare a scrivere un
finale diverso al Mondiale e,
invece, le transalpine si sono
imposte per 2-1, relegando le
azzurre al terzo posto nel gi-
rone. Una posizione che nei
quarti di finale le ha abbinate
al Canada. L’Italia ci ha provato, ma alla fine è crollata (06). Epilogo ancora più amaro,
con le sconfitte rimediate nella semifinale di consolazione
con la modesta Australia (1-2,
in gol la Toffano) e quindi nella finale per il 7° posto (2-3
dopo tre overtime) con la Finlandia. Non c’erano particolari aspettative, è vero, ma l’ultimo posto, francamente, nessuno se lo immaginava, anche
se con la miseria di 7 reti realizzate in sei partite non si va
tanto lontano.
Stefano Angonese
Foto di Marco Guariglia
Tra Mondiali e nuova stagione
niste della recente ed avvincente finale scudetto ed in
precedenza di quella per la
Coppa Italia.
La stagione 2009/10 inizierà
dunque con largo anticipo: la
Coppa Italia scatterà in contemporanea
con
la
Supercoppa, il campionato
addirittura l’11 ottobre. Al via,
stando al primo comunicato
emesso dalla Lega Nazionale Hockey (il secondo arriverà in questo fine settimana tenuto conto che la sca-
denza per regolarizzare le
iscrizioni è l’11 luglio), potrebbero non esserci tutte le
formazioni: delle dodici, infatti, alcune non hanno perfezionato la riassociazione. Tra
queste c’erano anche gli
Asiago Vipers (che, comunque, hanno provveduto in settimana a regolarizzare la loro
posizione), l’Edera Trieste ed
il Forlì; quest’ultima sembra
essere quella più a rischio
iscrizione. Anche in Serie A2
la situazione non sembra es-
sere tranquilla.
E così in questo clima di incertezza non è semplice pianificare il futuro. In casa
Vipers intanto c’è da sciogliere in primis la questione tecnica. Dopo l’uscita di scena
di Roberto Varotto, il presidente Fabio Forte ha al vaglio alcune opzioni: i nomi più
probabili, ma difficili da concretizzare anche per una questione di costi, sembrano essere quelli conosciuti di
Gianluca Canei, assistente allenatore quest’anno, e Roberto Ciprian, tecnico dello
scudetto 2006 nelle ultime
stagioni a Ferrara. Per Forte, comunque, resta in piedi
anche l’ipotesi di dirigere, o
almeno traghettare per un
periodo, in prima persona la
squadra, come già accaduto
nella scorsa stagione. Il dubbio tecnico (dopo la partenza di Riccardo Marobin con
destinazione Ghosts Padova)
esiste anche per il “farm
team” asiaghese impegnato
in Serie A2. Se in prima squadra dovesse giungere un nuovo allenatore, allora Forte
potrebbe anche decidere di
occuparsi di quest’altra realtà. Rimanendo in ambito allenatori legati all’Altopiano, la
Caoduro Diavoli Vicenza ha
confermato Angelo Roffo e
punta a rinforzarsi (per la
porta si parla di Antinori del
Forlì; un paio di difensori ed
altrettanti attaccanti, tra cui
il fuoriclasse sloveno, e probabilmente fuori budget, Nejc
Sotlar) per dare l’assalto almeno ad un obiettivo; mentre l’Edera Trieste e Cristian
Rela sembrano ormai essere vicinissimi al rinnovo dopo
l’esperienza di quest’anno
che ha portato in dote il primo trofeo (la Supercoppa)
nella storia del club giuliano.
Sul fronte giocatori (arrivi,
conferme, partenze) ancora
nulla, o quasi, per quanto concerne gli Asiago Vipers.
L’unico “rumour” è quello
legato ad un possibile ritorno
dello statunitense Greg
Thompson, capitano della nazionale ai Mondiali di Varese,
l’anno scorso in Spagna con il
Rubì Cent Patins con cui ha
conquistato la Coppa del Re.
Per il resto normali “voci”
che dovranno eventualmente prendere forma quando
sarà più chiaro il quadro della prossima stagione. (S.A.)
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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21
PALLAVOLO
SPORT
Si è conclusa ufficialmente
nella serata di venerdì 05 giugno, la stagione agonistica della Società Slegar Volley di
Asiago, presso la Pizzeria del
Centro Rendola, dove la società
ha organizzato una mega pizza, con il successivo partitone
a bowling, con la partecipazione di tutte le atlete appartenenti
ai vari under, dalle piccole
agguerritissime del minivolley,
alle vice campioni provinciali di
categoria under tredici, alle un
po’ più sfortunate, ma sicuramente altrettanto brave
dell’under 14, per finire alle
grandi dell’under 18 che quest’anno hanno debuttato in questa categoria, dando sicuramente del filo da torcere alle
squadre più brave ed esperte
della Provincia, guadagnandosi
il quarto posto dopo
un’agguerrita battaglia con la
squadra del Nove Volley, con
un anno in più di categoria,
Grande festa di fine stagione in
casa Slegar Volley Club Asiago
perdendo al Time Brek per 25
a 27. La passione per il volley
e l’aggregazione sociale, grazie anche alla struttura del Patronato San Matteo di Asiago
ed il programma educativo sviluppato da Don Federico,
coadiuvato dallo splendido animatore, nonché vice presidente della società Giovanni Basso
e grazie inoltre, alla disponibilità degli allenatori che hanno
saputo impartire il gesto tecnico alle ragazze, agli
accompagnatori ed i genitori che
sono stati costantemente coinvolti
nel settore arbitraggio e gestione
campionato, hanno fatto sì, che
alla serata finale partecipassero
una settantina di persone tra ragazze, genitori e simpatizzanti. Un
numero di tutto rispetto per una
società neo nata che si occupa
esclusivamente del settore femminile a livello giovanile. Durante
la serata, a cura del presidente,
Sonia Cavallo, sono stati fatti i
più vivi ringraziamenti alla Fondazione “Amici di Antonio Pertile
e Sonia Sartori”, rappresentata per
l’occasione dal presdiente Roberto Sartori con la sua signora, che
ha contribuito all’acquisto di materiale sportivo utile alla squadra.
Affiancavano il presidente i capitani di squadra, gli allenatori e gli
accompagnatori, partendo da
Massimiliano Isidoris, Roberta
Forte e Alberto Benetti responsabili under 13 e 14, Sabina Busolin
e Mauro Pesavento responsabili
under 18 e minivolley. La coppa,
vinta dalle bravissime ragazze della
13, per il meritato secondo posto, è stata consegnata direttamente a Don Federico, che provvederà ad affiancarla ai trofei vinti
negli anni scorsi, che saranno
esposti presso il Patronato San
Matteo di Asiago. Il programma educativo e spirituale, intrapreso dalla società, a termine
dell’attività sportiva e dell’anno
scolastico, porterà le ragazze
Under 13 dello Slegar
Volley Asiago seconda
classificata al
campionato provinciale
AICS 08/09
dell’under 18 una settimana ad
Assisi, mentre le ragazze under
13 e 14 trascorreranno, sempre in compagnia degli animatori della Parrocchia, una settimana presso la Malga Dosso
di Sopra in Località Larici. Probabilmente prima dell’inizio del
prossimo anno scolastico e del-
Le gare al Golf Club Asiago
Iniziata a maggio, prosegue intensamente, nonostante il tempo pazzerello di quest’estate, l’attività del Golf Club Asiago
con il fitto calendario di gare che vedrà impegnati gli appassionati di questa disciplina fino ai primi giorni di novembre.
Pioggia e temporali dunque non bloccano la passione e non è raro vedere girare sul green sacche dotate di…ombrello. Per
chi la ama davvero, la natura è bella anche quando piove e sembra che per il golf valga altrettanto. Riportiamo sotto i
vincitori nelle varie categorie delle gare svoltesi a maggio e giugno.
Gare di Maggio
Toni’s Golf Friends
sabato 9 maggio 2009 (18 buche stableford)
1° netto 1^ cat Carlo Fracaro 37; 1° lordo Federico Longhini 25; 1° netto
2^ cat Massimo Rigoni 48; 2° netto 1^ cat Marco Lora 35; 2° netto 2^ cat
Nicola Dal Sasso 46
Carribean Golf Challenge
domenica 10 maggio (18 buche stableford)
1° netto 1^ cat Carlo Fracaro 38; 1° lordo Paola Gasparini 30; 1° netto 2^
cat Mauro Podavini 35;
1° netto 3^ cat Mauro Coaro 40; 2° netto 1^ cat Paolo Farolfi 35; 2° netto
2^ cat Walter Forte 34;
2° netto 3^ cat Bernardino Zavagni 35; 1° lady Carla Ramonda 33; 1°
senior Franco Lacerna 34.
Carribean Golf Challenge
domenica 17 maggio (18 buche stableford)
1° netto 1^ cat Roberto Cunico 41; 1° lordo Hernandez David Blanco
35; 1° netto 2^ cat Massimo Rigoni 42; 1° netto 3^ cat Riccardo Dalla
Fina 40; 2° netto 1^ cat Roberto Pan 38; 2° netto 2^ cat Fabrizio Lorenzi
42; 2° netto 3^ cat Mauro Coaro 39; 1° senior Giovanni Forte 39; 1° lady
Giovanna Vinanti 39.
Gare di Giugno
Carribean Golf Challenge 18 buche stableford 3 cat.
Martedi’ 2 giugno 2009
1° netto 1^ cat. Davide Guerrini 38; 1° lordo Daniel Facci 31; 1° netto 2^
cat. Nicola Dal Sasso 42
1° netto 3^ cat. Bernardino Zavagnin 43; 2° netto 1^ cat. Gianluca
Tomasello 36; 2° netto 2^ cat. Walter Forte 38; 2° netto 3^ cat. Franco
Farina 41; 1° lady Eva Ferrario 41; 1° senior Carla Ramonda 41.
Coppa Europ Assistance 9 b. stableford 3 cat. (causa maltempo)
Sabato 5 giugno 2009
1° netto 1^ cat. Hernandez David Blanco 19, 1° lordo Sebastiano
Bonato 17; 1° netto 2^ cat.
Massimo Rigoni 18; 1° netto 3^ cat.
Giovanni Forte 22; 2° netto 1^ cat. Alberto Fabris 19;
2° netto 2^ cat. Pietro Hyvoz 17; 2° netto 3^ cat. Zoilo Bella 20; 1° lady
Anna Favero 15;
1° senior Giuseppe Fistarol 18.
Carribean Challenge 18 b. stableford 3 cat.
Domenica 7 giugno 2009
1° netto 1^ cat. Daniel Facci 39; 1° lordo Giulio Gatti 32; 1° netto 2^ cat.
Gianni Benassi 34
1° netto 3^ cat. Lucia Berlato 38; 2° netto 1^ cat. Luca Bendazzoli 36; 2°
netto 2^ cat. Massimo Rigoni 34; 2° netto 3^ cat. Zoilo Bella 38; 1°
lady Antonella Thiene 34; 1° sen. Fiorenzo Sbabo 37
Piazza Affari Promotio 18 b. stableford 3 cat.
Sabato 13 giugno 2009
1° netto 1^ cat. Roberto Frau 37; 1° lordo Federico Longhini 27; 1° netto
2^ cat. Stefano Rigoni 40
1° netto 3^ cat. Rodolfo Meria Trenti 41; 2° netto 1^ cat. Mariano Stefani
34; 2° netto 2^ cat.
Stefano Merler 39; 2° netto 3^ cat. Raffaella
Corrà 40; 1° lady Gabriella Maino 37; 1° senior Zoilo Bella 32 .
Mercedes Trophy Trivellato 18b. stableford 2 cat.
Domenica 14 giugno 2009
1° netto 1^ cat. Gianpiero Longhini 39; 1° lordo Mauro Stori 32; 1° netto
2^ cat. Davide Longhini 45; 2° netto 1^ cat. Mario Gioppo 39; 2° netto
2^ cat. Simone Arboit 42; 3° netto 1^ cat. Pietro Hyvoz 37; 3°netto 2^
cat.
Giovanni Moserle 41
Trofeo Farmagolf - 18b. stableford 2 cat.
Domenica 21 giugno 2009
Classifica farmacisti: 1° netto 1^ cat. Giorgio Leone 33; 1° netto 2^ cat.
Antonio De Nicola 38; 2° netto 1^ cat. Adriano Presolja 32; 2° netto 2^
cat. Alessandro Giacomelli 33; 1° lordo gen. Stefano Dal Maso 30; 1° lady
gen. Spanevello Laura 37;1° senior gen. Ottorino Rigon 38.
Classifica amici: 1° netto 1^ cat. Vittorio Corazza 41;1° netto 2^ cat. Luca
Passaretti 39; 2° netto 1^ cat. Maurizio Asinari 39; 2° netto 2^ cat. Francesco Monetti 38
Itas Golf Challenge 18 b. stableford 3 cat.
Sabato 27 giugno 2009
1° netto 1^ cat. Laura Spanevello 39; 1° lordo Sebastiano Bonato 33; 1°
netto 2^ cat. Alessandro Belluscio 38; 1° netto 3^ cat. Franco Farina 37;
2° netto 1^ cat. Ivo Ometto 38; 2° netto 2^ cat. Claudio Bordignon 35; 2°
netto 3^ cat. Zoilo Bella 35; 1° lady Anna Favero 33; 1° cliente
ITAS Fernando Lora 30.
Dirgolf - 36 b.1^-2^ cat. medal , 3^ cat. stableford
Sabato 27 e domenica 28 giugno 2009
1° netto 1^ cat. Francesco Finazzi 143; 1° lordo ass. Valentina Rovere
150; 1° netto 2^ cat. Luca Zambelli 139; 1° netto 3^ cat. Piergiorgio Trucato
69; 2° netto 1^ cat. Roberto Menasio 145; 2° netto 2^ cat. Arduino
Benin 141; 2° netto 3^ cat. Silvana Martinengo 69; 3° netto 1^ cat. Flavio
Bonaita 147; 3° netto 2^ cat. Alberto Capra 143; 3° netto 3^ cat. Stefano
Gnech 68.
la stagione sportiva, il direttivo
non nega che per le ragazze ci
potrebbero essere ulteriori piacevoli sorprese. La serata si è conclusa poi, tutti sulla pista da
bowling per partitone finale a
squadre miste, dove le ragazze
hanno dato del filo da torcere ai
più grandi. La Slegar Volley Club
di Asiago ricorda a tutti i lettori
che sono sempre aperte le iscri-
zioni per la prossima stagione
sportiva e che per qualsiasi ulteriore informazione a riguardo, basta rivolgersi direttamente al presidente Sonia Cavallo o in Patronato a Don Federico. Le iscrizioni sono estese inoltre, anche a soci
simpatizzanti, sostenitori o ad
eventuali sponsor che vogliano
contribuire al magnifico gioco del
Volley. M.P.
La Black and Blue Night
“Black and Blue Night”: un nome, un programma. Lo scorso
12 giugno, infatti, l’Interclub Altopiano Nerazzurro ha organizzato un ritrovo per vecchi e nuovi membri, che si è
protratto fino a tarda notte con giropizza, musica e balli,
presso la birreria Khellar. Ad animare la serata sono stati
Dj Glamn e la cover band anni ’80 “Delorean” insieme a
tre ballerine professioniste, per l’occasione chiamate “
Mourinhe”. Nel corso della festa sono stati assegnati
anche i numerosi premi della lotteria, tra cui l’ambitissimo abbonamento stagionale allo stadio e il libro
“Inter: cento anni di emozioni”. Sono state inoltre consegnate tre targhe di riconoscimento: la prima alla Pizzeria Titamaso per la disponibilità e la collaborazione
offerte, la seconda a Giorgio Comparin in qualità di
socio più attivo dell’anno, mentre la terza, per il miglior tifoso, è stata meritatamente conquistata dall’ormai celebre “Kele”, al secolo Michele Rossi, insieme a
una T-shirt personalizzata. “ La serata, oltre ad aver
avuto il successo sperato, ha contribuito a far avvicinare nuovi membri al club: una decina di tesserati si
sono aggiunti proprio in seguito alla festa” ha affermato il presidente, Vasco Sambugaro, che intende anche informare delle novità imminenti: “Innanzitutto ci
sarà il rinnovo dei tesseramenti e la campagna per gli
abbonamenti allo stadio; tuttavia, la novità più grande
è rappresentata dalla “Siamo noi”, ovvero la tessera
del tifoso, una carta multimediale ricaricabile che servirà non solo a sostituire abbonamenti e singoli biglietti
per lo stadio, ma anche per qualsiasi utilizzo di acquisto. Per chi non possiede un abbonamento allo stadio
avrà il costo di 10 euro e validità quinquennale, con
importo ricaricabile massimo di 3000 euro”.
Tra le future iniziative dell’Interclub Altopiano
Nerazzurro va ricordato il primo torneo di calcetto in
memoria di Paolo Rossi “Barabba”, scomparso qualche mese fa, che avrà luogo a Treschè Conca il mese
prossimo. È possibile contattare l’Interclub Altopiano
Nerazzurro al 3481266334 o all’indirizzo mail
[email protected]
Giulia Panozzo
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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A Mezzaselva torna
la Marcia Mittelwalt
Quattro percorsi di diversa lunghezza tra cui i 42 km della
“Maratona dei 7 Comuni” immersi tra i paesaggi dell’Altopiano
Arriva quasi in sordina, ma puntuale ogni anno, una manifestazione sportiva che meriterebbe
di essere maggiormente valorizzata visto che di partecipanti
e spettatori ne richiama in buon
numero, ed è l’unica del suo
genere in Altopiano. Ci riferiamo alla Marcia Mittelwalt di
Mezzaselva che tra un paio
d’anni arriverà alla 30^ edizione. La marcia si svolge su 4
percorsi non competitivi: uno
di 6 km (per bambini), uno di
12, uno di 24 e la Maratona
dei 7 Comuni di 42 km che si
snoda fra monti e paesaggi suggestivi percorrendo il Monte
Erio, il Verena, la valle del
Vezzena fino ai confini con
Lavarone, passando per il territorio del comune di Rotzo e
ritornando lungo la Val Martello e Mezzaselva. Nata nel 1981,
inizialmente sostenuta dalle frazioni di Roana e Mezzaselva, è
in seguito rimasta viva grazie al
volontariato degli abitanti di
Mezzaselva, coordinati dal
Gruppo Podistico, Associazione Alpini e Pro Loco, in collaborazione anche con gruppi
podistici della pianura e turisti
della frazione roanese. La
Mittelvalt è la dimostrazione
che, pur con le mille difficoltà
pratiche ed economiche da affrontare ad ogni appuntamento, anche una delle più piccole
frazioni dell’Altopiano riesce a
dare il proprio contributo all’immagine turistica del territorio, facendo conoscere oltre ad
angoli particolari e bellezze
paesaggistiche anche alcune
malghe e i loro prodotti tipici.
“La manifestazione – commentano i presidenti del gruppo podistico Mittelwalt
Emanuel Baù e del Gruppo Alpini di Mezzaselva Gilberto
Pellizzari – impegna a livello
organizzativo molte persone,
per poter supportare i vari
aspetti che vanno dal tracciare
e segnalare i percorsi, a ricevere le prenotazioni, ai contatti radio, fino alla preparazione dei punti di ristoro, dell’assistenza medica, allo stand gastronomico
e
all’intrattenimento che completa la giornata. Per questo vogliamo ringraziare gli sponsor
e i collaboratori che sostengono l’evento, che richiama migliaia di persone ed è diventato uno dei più caratteristici di
Mezzaselva. Ci stiamo già impegnando per darle una nuova
visibilità, ci piacerebbe riuscire a farla crescere, magari in
occasione della trentesima edizione, abbinando alla marcia
qualche evento di spicco.”.
L’appuntamento con l’edizione
2009 della Marcia Mittelwalt e
Maratona dei 7 Comuni è per
domenica 19 luglio, con partenza libera dal Campo sportivo di
Mezzaselva dalle 7 alle 8 e dalle
8 alle 9; per informazioni ed
iscrizioni ci si può rivolgere a
Gilberto Pellizzari (tel. 0424 66189) e Manuel Baù (tel. 0424
– 66146 – cell. 328.7980404);
le iscrizioni si ricevono entro le
ore 20 del giorno precedente per
i gruppi ed entro mezz’ora dalla partenza per i singoli. In occasione della manifestazione
funzionerà la cucina tipica
cimbra, con prezzo speciale per
i partecipanti alla marcia.
Silvana Bortoli
Calcio
Asiago cambia tecnico, Canove no
La formazione del presidente Rebeschini conferma Covolo.
Mentre quella di Longhini sta per affidarsi ad una nuova guida
Mancano meno di due mesi al
nuovo calcio d’inizio della stagione calcistica (il 6 settembre
inizierà il Trofeo Regione
Veneto; mentre i campionati
scatteranno due settimane più
tardi, il 20), ma anche tra i dilettanti del pallone questo è il
periodo più “caldo”, in cui si
costruisce il futuro.
Tra partenze, conferme e
nuovi arrivi, iniziano a delinearsi i contorni della squadra che verrà.
Ad Asiago, dopo la retrocessione in terza categoria, si
cambia. Il neo presidente
Federico Longhini proprio in
queste ore, infatti, dovrebbe
scegliere il successore di Rudy
Baù.
Se ad Asiago si cambia, a
Canove si va avanti con lo
stesso allenatore, che ha traghettato la squadra verso la
salvezza in prima categoria.
« Gianluca Covolo resta
con noi anche quest’anno –
dice il presidente Fabio
Rebeschini – ma lo staff tecnico sarà integrato con gli
inserimenti di Ruggero
Baggio, tecnico d’esperienza, nel ruolo di vice e
di Roberto Baù, messosi a
disposizione della prima
squadra ».
Per quanto concerne l’organico il “pres” aggiunge: « Sarà
riconfermato il gruppo dell’ultima stagione, integrato
da Massimo Slaviero, al
Fabio Rebeschini
assieme a Gianluca
Covolo
rientro dopo l’esperienza a
Sarcedo, e, probabilmente,
anche da Daniele Sartori.
Sul fronte trattative, posso
dire che ci sono dei “lavori
in corso” con Andrea
Panozzo (nell’ultima stagione a Sarcedo) e con Michele Dal Santo, che ha militato nel Caltrano. In uscita, invece, potrebbero
concretizzarsi un paio di
operazioni che porterebbero altrettanti giovani del vivaio in società della pianura. Vedremo. Tornando alla
prima squadra, la preparazione inizierà il 18 agosto; nel weekend successivo, invece, presentazione
ufficiale ».
Ma già dalla prossima settimana il Canove sarà impegnato in un paio di test, tipici
del calcio estivo. « A Canove
sarà in ritiro (dal 14 al 25
luglio) la Sambonifacese,
compagine che milita nel
campionato di Seconda Divisione (la “vecchia” C2)
e nel pomeriggio di giovedì 16 luglio la affronteremo in amichevole, sul nostro campo. Il 22 luglio, ad
Asiago invece, sarà la volta di incrociare il Mantova,
formazione di Serie B ».
Stefano Angonese
Les Etoiles de la Danse in
Alice nel paese delle Meraviglie
Magica trasposizione del capolavoro letterario di Carrol per una commistione tra generi
A conclusione del quinto
anno di attività, la scuola di
danza Les Etoiles de la
Danse ha voluto portare in
scena Alice nel Paese delle
Meraviglie, esilerante e
controversa opera di Lewis
Carroll, meglio conosciuta al
grande pubblico per la magica trasposizione fiabesca attuata da Walt Disney nel
1951. L’occasione è stata
propizia per calcare per la
prima volta le scene
dell’auditorium di Gallio, che
ha contenuto ben 406 persone accorse per l’evento; i
settantadue allievi della scuola hanno potuto disporre di un
palco spazioso e di quinte,
fondali e camerini adeguati.
Così come l’opera di Carrol
non si presta facilmente a una
definizione di genere, l’intento del saggio proposto dalla
direttrice artistica Elena
Rigoni e dallo staff di insegnanti è stato quello di creare una commistione leggera
e frizzante tra le varie sottodiscipline che costituiscono la
danza: classica e repertorio
(curata da Valentina Battaglia, insegnante RAD), contemporanea (insegnata da
Giulia Vidale), modern e
lyrical jazz (le cui lezioni sono
tenute
da
Valentina
Ferronato), hip hop (seguita
come gli scorsi anni da PJ),
breakdance (novità dell’anno portata avanti da Sardu,
ballerino in tour con Giorgia)
e musical (per il secondo
anno curato dall’asiaghese
Luca Baù). Da notare è la
cooperazione attiva tra gli
insegnanti, tutti giovanissimi
e qualificati, resa possibile
dalla direttrice artistica Elena Rigoni e dalla sorella
Elisa, entrambe formatesi tra
Asiago, Bassano del Grappa,
Padova e Pergine. L’intenso
lavoro di gruppo, un intero
anno accademico tra la sede
di Gallio e quella di Asiago, è
stato premiato dalla soddisfazione nel vedere realizzato
uno spettacolo intenso e mai
noioso, ricco di suspense e
divertimento, colorato e inebriante.
Un plauso speciale va ad
Anna Grigiante e a Roberta
Rigoni che hanno dedicato
alla disciplina sei giorni alla
settimana, sia per preparare
il saggio che per sostenere
l’esame
intermediate
foundation.
Durante il saggio, invece, si
è distinta Anna Rigoni nella
parte principale (Alice): a soli
11 anni ha sostenuto il ruolo
da protagonista nel migliore
dei modi, dedicando alla danza parte del suo tempo libero
con dedizione assoluta.
La passione che è trapelata
dallo spettacolo è prova di
come la danza non sia soltanto una disciplina atletica a
tutti gli effetti, ma anche una
vera e propria forma d’arte.
Un ringraziamento particolare è andato a tutti i genitori,
ai comuni di Asiago e di
Gallio e a tutti coloro che
hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo.
L’intento di questo saggio di
danza è stato quello di dare
rilievo ai progressi degli allievi, unici e indiscussi protagonisti della serata, in una
commistione tra generi e,
soprattutto, tra tecnica e arte,
come il capolavoro letterario
di Carrol: unico e
intraducibile.
Martina Rossi
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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CALCIO
Benvenuti in Italia, il paese in cui la scuola premia i deficienti
Vi era un periodo tra il 2006 e il
2008, nel quale sembrava che in
Italia vi fossero tanti di quei
“furbetti” da far paura. Mi tornano alla mente i Coppola, i Fiorani,
i Ricucci, i Consorte e i tanti altri,
tutti condannati per reati dai nomi
diversi, ma dalla stessa sostanza: truffarono tutti quei piccoli risparmiatori italiani che, nel desiderio di possedere qualcosa di
più delle solite pensioni da quattro soldi, hanno investito, credendo alle belle parole e alle promesse facili, in una parola alla
furbizia di tutti questi nuovi
“furbetti del quartierino”, come
ebbe il coraggio di definirsi lo
stesso Stefano Ricucci, condannato per aggiotaggio, i risparmi
di una vita intera di sacrifici. Non
esempi nuovi nella nostra storia,
se pensiamo a personaggi come
Paolo Cirino Pomicino, Renato
Altissimo, Bettino Craxi e ai tanti
altri che hanno scritto la nostra
storia.
Mi sono chiesto spesso, chi crea
questa gente? Chi li forgia a diventare così?
Tutti abbiamo compiuto un percorso formativo, tutti siamo stati
a scuola, tutti abbiamo convissuto con questa realtà. Tutti abbiamo studiato la letteratura, la
filosofia, le scienze matematiche
e tutti abbiamo tratto da queste il
bagaglio culturale per la nostra
vita. Ma la società si è evoluta.
Sono cambiate le abitudini, le
necessità e le aspirazioni. Quello
che poteva servire un tempo la
scuola superiore, e cioè alla preparazione ad un buon lavoro e a
un posto in società, oggi non
serve più. La scuola superiore è piuttosto un
passaggio, dovrebbe essere un’infarinatura generale di quelle materie e discipline che servono nella vita: un trampolino di
lancio per l’università, il
vero ambiente formativo
per le professioni. Una
società come la nostra,
generazioni che cambiano sensibilmente le une
dalle altre, avrebbero bisogno di essere sostenute da strutture altrettanto dinamiche, disposte a cambiare e ad
innovarsi. La scuola italiana non
l’ha fatto. Ancora una volta siamo fanalino di coda rispetto a
paesi come Germania, Francia e
Regno Unito. La nostra scuola è
ferma su programmi e didattiche
degli anni Settanta, nessun cambiamento vi è stato apportato. Essendo così scadente e antiquata, proponendo programmi inutili per i nostri tempi, che trascurano materie importanti per il mondo moderno come l’informatica e
lo studio delle lingue, non può
pensare di essere una voce credibile agli occhi dei nostri giovani. Una scuola dove, essendo
pensati male anche i tempi di svolgimento dei programmi e le ore
da dedicarvi, lo studente ne esce
inutilmente stressato, demotivato e facile preda del desiderio di
una vita senza sacrifici. È a scuola infatti che si impara ad essere
“furbi”, come i Ricucci, come i
Pomicino: a scuola si copia, a
scuola si impara quell’”ingegno”, quella “furbizia” ti-
piche solo dell’Italia, postulati
che giustamente fanno apparire
il nostro paese all’estero come “il
Paese dei furbetti”, “il paese dei
ladruncoli”, “un paese dove non
tornare perché truffati”. Ma i nostri giovani non sono certo
autodidatti, e lo dico con un certo tono ironico, in quanto i loro
professori non sono stati e non
sono da meno. Una categoria
vecchia quella dei professori italiani, una categoria di frustrati dal
loro lavoro, di delusi, di persone
che si lamentano, e lo fanno sempre, anche di fronte ai loro alunni, per motivi sempre economici,
dimenticando quella che, a parere mio, è invece una posizione
agiata, che gli consente di fare
non più di cinque ore giornaliere, tre mesi estivi pagati e le
tredicesime. Una categoria pure
politicizzata e influenzata al massimo da quei partiti che promettono loro “maggiore letizia futura”. Partiti che non resistono dal
propagandare in classe. Conosco un docente, persona molto
intelligente a mio giudizio, che
Storie dei nostri giorni
Valentina e Ivan, pronti per dire “Yes”!
“Valentina & Ivan’s wedding”:
hanno creato un sito Valentina
Rebeschini e Ivan Rigoni per “annunciare” le loro nozze a parenti
e amici. Non l’hanno fatto per distinguersi, ma per … praticità,
visto che da qualche tempo abitano a Londra, e proprio grazie
all’aiuto di internet, assieme a
quello prezioso dei familiari in patria, sono riusciti ad organizzare
in tutti i dettagli la loro cerimonia
di nozze, risolvendo quelle incombenze che solitamente richiedono lunghi mesi di preparativi,
tornando fugacemente in Italia
solamente per un paio di week –
end. Oltre che per riportare questo simpatico esempio di organizzazione, abbiamo voluto dedicare loro uno spazio sul nostro giornale per più motivi, innanzitutto
l’originalità della loro storia: lei è
di Roana, e lui di Asiago, ma non
si
sono
conosciuti
sull’Altopiano, bensì a Londra!
Di Valentina avevamo raccontato proprio attraverso il giornale il
suo anno abbondante trascorso
in Australia, da lei definita “la ter-
ra dei sogni”, e Ivan (che pure in
più di un’occasione ci ha fornito
interessanti spunti per argomenti da trattare sul nostro quindicinale) l’aveva letta, rimanendo favorevolmente colpito dalla personalità della ragazza. A
Valentina, pur amandolo,
l’Altopiano sta un po’ stretto, e
così, solo un paio di mesi dopo
essere tornata dall’Australia, ha
deciso di partire di nuovo, con
destinazione Londra. Siamo
verso la fine del 2007, Ivan si
trova a Londra da qualche
mese, trasferitosi per lavoro;
per caso un conoscente comune
fornisce il suo numero di telefono a Valentina in partenza per il
Regno Unito, una volta lì lei lo
chiama, si incontrano per scambiare quattro chiacchiere gustando una birra, e … scocca il classico colpo di fulmine! Valentina e
Ivan si sposano sabato 11 luglio
presso la chiesetta dello Spillek
di Roana e anche la giornata si
preannuncia singolare, sulla scia
di quelle anglosassoni, visto che
cerimonia e banchetto si terranno all’aperto. La data delle nozze
coincide con quella di uscita di
questo numero del nostro giornale: un motivo in più per fare loro
un mondo di auguri da parte di
tutta la redazione.
S.B.
non risparmia mai una critica a
Berlusconi e al suo Governo, oltre che a personaggi politici di
casa nostra colpevoli solo per il
fatto di seguire l’orientamento
politico dell’Esecutivo. Il farlo di
fronte ad una classe inerme, non
avente possibilità di replica, dato
che a dare i voti sono sempre i
professori che ogni alunno si
guarda sempre (giustamente) dal
contraddire, è per me una mossa
molto sleale, specie per tutti quei
soggetti influenzabili, presenti in
ogni classe. Nella mia ormai passata carriera scolastica poi, ho visto molte altre scene molto “simpatiche”. Professori di che, sedendosi su una sedia e scambian-
do “chiacchiere amichevoli” per tutta una
mattinata, iniziano
l’ora dicendo “Ragazzi oggi non ho voglia
di fare un ca..o, giocate a pallone”. Demotivati e demotivanti, limitati e limitanti,
che svolgono un’intera vita scolastica
spiegando sempre e
solo sulle stesse fotocopie, che puntualmente consegnano
all’inizio dell’anno, non cambiando, da un corso di studio a un
altro, nemmeno una parola: Si tratta infatti di discorsi imparati a
memoria magari all’università,
che puntualmente ogni anno
vengono “recitati”. Ecco dunque
che, allo studente “bravo e diligente” che la nostra scuola è tanto attenta a forgiare, non basta
altro che imparare a memoria una
fotocopia, senza approfondire
nulla, senza innovare e crearsi
nessuna forma mentis, facendo
solo qualche bel sorrisetto di facciata ipocrita al docente di turno.
Non stupiamoci dunque dei
“furbetti di quartiere” che in Italia sembrano crescere come fun-
ghi in ogni città, tanto bravi a
imbrogliare e a turlupinare il prossimo, perché queste “virtù” le
hanno imparate nelle nostre
scuole, con i nostri docenti, con
i nostri sistemi, vecchi di trent’anni. Non stupiamoci se le cose in
questo nostro Paese vanno male,
se la mafia impera, se si evadono
le tasse. Per fortuna però, un nuovo insegnante di lettere, giovane, motivato, colto e sensibile
nell’educazione dei suoi studenti è capitato nella mia esperienza
scolastica, una persona che è
stata capace di farmi tornare a
sognare, a testimonianza del fatto che le cose possono anche
cambiare nel futuro, ma bisognerebbe stravolgere il corpo docenti, introducendo “magari” un minimo di meritocrazia, che faccia
loro apprezzare il lavoro che svolgono.
Per il momento, dato che le cose
stanno e staranno così, (dato che
quelli che oggi sono gli alunni di
oggi un domani diventeranno
docenti) mi sento di dire a tutti i
genitori che fiduciosi iscrivono i
loro figli alle superiori: benvenuti in Italia, la scuola che premia
i deficienti.
Lettera firmata
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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Crisi finanziaria e stagnazione dell’economia ovvero
…momento magico per organizzare lo sviluppo!!
Lo scenario nel quale ci troviamo a vivere, pur nella sua
complessità, sia quella reale
sia quella percepita, ( i politici ed i media fanno di tutto
per complicare il quadro), è
in realtà causato da meccanismi molto semplici.
Il mondo, in particolare quello di cultura e abitudini occidentali, sta affrontando una
fase di “revisione” delle priorità e dei valori e scopre in
modo traumatico che molti di
quelli, che erano considerati
“conquiste” ormai indispensabili, altro non sono che dei
mostruosi “Moloch” che, a
fronte di sacrifici costosissimi non hanno dato nulla di
veramente appagante e durevole.
La fiera delle vanità, dell’effimero se non dell’inutile e
dannoso, ha raggiunto eccessi tali che, come la Storia
c’insegna,
si
sta
autodistruggendo a causa di
una somma troppo grande di
spropositi.
Ben venga dunque questa
robusta “influenza” (congiunturale), che ci obbliga tutti
(Operatori economici e pubblico) a fermarci, o almeno
rallentare, per un periodo di
riposo e di convalescenza,
durante i quali ritrovare il
tempo per riflettere, riorganizzare le idee, riprendere in
mano la propria vita, in termini di progettualità, di
rivalutazione d’ideali spirituali
ma anche, e questo è il nostro argomento, di piani di
sviluppo e riqualificazione
d’attività economiche.
E’ del tutto evidente che la
domanda di beni e servizi si
è fatta (rare…fatta !), negli
ultimi 12/18 mesi, molto più
attenta e selettiva di quanto
non lo sia stata in passato,
quando, grazie ai soldi “facili” di molti, a volte non si
andava tanto per il sottile
nelle valutazioni “costi/benefici” dei prodotti/servizi acquistati. Con scarsi stimoli,
per gli imprenditori, sul versante degli aggiornamenti
competitivi. In pochi mesi le
cose sono cambiate. E la
nuova era durerà per diverso tempo.
Qui sta il primo grande
vantaggio: il turista attento.
Oggi non è difficile avere
l’attenzione del compratore che, grazie alla crisi, è già
spontaneamente molto attento a valutare i contenuti di ciò
che acquista !! E’ fondamentale perciò sviluppare una
strategia di comunicazio-
ne, di altissimo profilo, che
s’inserisca efficacemente in
questa fase di responsabile
attenzione da parte del pubblico, e sappia distinguersi
dalle altre “sirene” che pure
stanno sul mercato dei media. Altrettanto importante è
la capacità/volontà di creare
un sistema che abbia una
massa critica tale da poter
incidere e misurarsi in modo
non episodico ed estemporaneo con le sfide che il mercato pone.
me, in collina, in agriturismo,
ecc. e sapendo, o credendo
di sapere di cosa si tratta, elabora le proprie aspettative
sulla prossima vacanza, non
altrettanti conoscono le peculiarità affascinanti, del tutto particolari e sottili degli
altopiani, ed in particolare del
nostro.
Quindi questa possibilità di
sviluppo dell’immagine è ancora spendibile ed è un patrimonio immenso, tutto da
valorizzare.
Il secondo importante vantaggio: si torna al concreto.
Forse la principale carenza
dell’offerta altopianese, durante gli ultimi lustri di delirio
consumistico, si può grossolanamente individuare nella
scarsa presenza sul territorio di “nani e ballerine”(1);
come venivano sbrigativamente catalogati quei personaggi pubblici, di spessore o
meno, “paparazzati” dai
media della carta stampata,
protagonisti
delle
“comparsate” in TV e che il
“pubblico pagante” si beava
di andare a vedere durante
lo “struscio” dell’aperitivo o
che ambiva incontrare nelle
località “chic”, per potersene poi vantare, al ritorno a
casa, con malcelata noncuranza. In una parola il nostro
Altopiano non è più, da decenni, una località alla moda.
Perciò stesso è stato preservato da quel tipo di contaminazione effimera e può, ora
che si ritorna al concreto,
raccogliere il frutto di comportamenti virtuosi del passato.
Si può paragonare ad un
deposito di danaro in banca !
Bisogna dunque individuare
quelle che sono le caratteristiche peculiari di Asiago
PERCEPITE
DAGLI
UTENTI e diffonderla in
modo accorto.
Ricordiamoci che, se l’offerta NON E’ FUNGIBILE,
(cioè diversa dalle altre), entro certi limiti, ci si svincola
dalla trappola della bagarre
competitiva, dove si battaglia
su prezzi e sconti indipendentemente dal prodotto, poiché
tutti offrono, apparentemente, la stessa cosa.
In fondo esiste una vera differenza di offerta fra le più
celebrate località turistiche
alpine ? Nooo!
Per contro: quanti altri
altopiani vi vengono in mente, in Europa, che siano
paragonabili al nostro? Nessuno! In una parola: chiunque è portato a confrontare
i prezzi della grigliata mista
di ristoranti diversi,
altopianesi e non (anche se
c’è grigliata e grigliata !), ma
se impara a conoscere ed
apprezzare la “minestra de
praio” o la “considera” la
mangia solo da noi, ed il prezzo non sarà più la sola discriminante che orienta le scelte
del turista.
Per non parlare poi di
Terzo
vantaggio:
Altopiano…questo sconosciuto!
Sembra incredibile per chi ci
vive ma, mentre chiunque, o
quasi, è stato al mare, in montagna, al lago, a pesca sul fiu-
un’analisi costi/ricavi e margine di contribuzione che, già
a prima vista, mette sul podio
del vincitore il piatto povero
e tradizionale.
Nessuna località di soggiorno e villeggiatura in
Italia ( e pochissime in
Europa ) è in grado di offrire quello che offre
Asiago.
Naturalmente non parlo qui di
piste vertiginose da sci alpino dove sfoggiare sci/tutine
e personal trainer, o ristoranti a quattro stelle intrisi di cucina/molecolare o cenacoli
cultural/salottieri. No !
Parlo di un vero paradiso
ecologico, di 450 chilometri
quadrati, che “galleggia
puro” a 1000 metri di altezza, 500 metri almeno sopra il limite dell’inquinamento di pianura (basta salire il
Costo per accorgersi che
giunti alla tabella dei 600 m
di altitudine si vede in basso
la cappa grigio rossastra dei
“fumi” pesanti).
Se chiedete agli esperti del
Corpo Forestale quanti alberi da alto fusto ci sono in
Altopiano scoprirete che,
anche a pieno regime turistico, per ogni persona ci
sono ALMENO 1000 ALBERI che, silenziosamente
senza consumare energia alcuna, producono ossigeno.
Ma i turisti sono consapevoli
? Non sarebbe opportuno renderli edotti del fatto e magari
fargli notare che è “tutto
compreso nel prezzo” ? E
spiegare che tutto questo lo
si deve al fatto che ci sono
dei residenti che (grazie agli
usi civici, all’educazione e ad
altre buone qualità) hanno
saputo salvaguardare questo
patrimonio unico e metterlo
a disposizione di tutti !
Ultimo, ma non meno importante vantaggio, il sistema finanziario locale !
Pare un paradosso, ma non
lo è . Il costo della raccolta
del risparmio, in montagna, è
relativamente basso. Le banche hanno convenienza, in
tempi normali, ad impiegarlo
nei mercati dove si può lucrare di più (aziende industriali e mercantili di pianura). Oggi questi investimenti
sono per lo più ad alto rischio,
ma le banche NON POSSONO SMETTERE DI
INTERMEDIARE DANARO, altrimenti chiudono!
Dunque un progetto di sviluppo all’interno di un SISTEMA ALTOPIANO, sano, organizzato, credibile e FAC I L M E N T E
MONITORABILE dalle
banche locali troverebbe un
sicuro appoggio finanziario
da parte di quegli Istituti che
sono alla ricerca di dove collocare il danaro raccolto,
mantenendo la classe di rischio entro parametri di sicurezza.
Gli operatori interessati amministratori, imprenditori,
banchieri, responsabili dei
servizi (poste, ospedali, strutture varie), semplici cittadini dovrebbero voler confrontarsi dialetticamente e,
solo e se convinti di ciò che
decidono, redigere una
“road map”, eleggere dei
gestori del progetto ai quali
affidarne la verifica e la
conduzione, con obbligo di rendiconto.
Utopie ? Chissà … quando
Attila era “alle porte” le varie
fazioni si unirono a difesa.
La Storia, a volte, si ripete….
Livio Grassi
(1) Avete in mente la delirante affermazione di quell’assurda partecipante all’ultima edizione del Grande
Fratello, secondo la quale
era “giusto” andare in discoteca con un nano al
guinzaglio ?
L’umorismo di Franceschini
Chi dalle parti del centro
destra pensava che l’homo
politicus di sinistra abbia
il muso lungo e sia sprovvisto del senso dell’umorismo, dopo le spassose dichiarazioni
di
Franceschini all’indomani dei ballottaggi, deve
ricredersi. Il segretario
del PD, nonostante l’incredibile debacle eletto-
rale, ha affermato che
“con queste elezioni comincia il declino del
PDL”. Qualcuno del suo
entourage dovrebbe fargli notare che Berlusconi
gli ha strappato decine di
comuni e province specialmente nelle roccaforti rosse dell’Emilia
Romagna. E’ vero che i
politici devono ostentare
sicurezza e sorrisi anche
quando subiscono le medesime
pene
che
l’impalatore Vladic Tepes
inflisse ai turchi, ma d’innanzi all’innegabile avanzata del centro destra e
della Lega, donde tanta
beota euforia scaturita dal
novello Balanzone di
prodiana memoria?
Gianni Toffali Verona
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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Da sabato 11 a venerdì 24 luglio 2009
Il 13 giugno è il 181° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 184 giorni alla fine del 2009
Sabato 11 luglio S. Benedetto
Domenica 12 S. Fortunato
Lunedì 13 S. Enrico
Martedì 14 S. Camillo
Mercoledì 15 S. Bonaventura
Giovedì 16 B.V. Carmelo
Venerdì 17 S. Alessio
Sabato 18 S. Federico
Domenica 19 S. Simmaco
Lunedì 20 S. Elia
Martedì 21 S. Lorenzo
Mercoledì 22 S. Maria
Giovedì 23 S. Brigida
Venerdì 24 S. Cristina
Un santo per volta: San Simmaco. La prima redazione del “Liber
Pontificalis” riporta al 19 luglio, la data di celebrazione di S. Simmaco
papa, che governò la Chiesa dal 498 al 514.
Non risulta che prima del secolo XV godesse del culto di santo, finché non fu inserito prima nel Martirologio di Usuardo e poi nel
“Martirologio Romano”.
Nativo della Sardegna, venne eletto il 22 novembre 498; consolidò i
beni ecclesiastici e li chiamò benefici stabili ad usufrutto dei chierici.
Riscattò tutti gli schiavi donando loro la libertà; gli venne attribuita la
prima costruzione del palazzo del Vaticano. I primi anni del pontificato
furono scossi dallo scisma dell’antipapa Lorenzo (498-505), aggravato dal prepotente intervento del re ostrogoto Teodorico (454-526),
che aveva in poca simpatia Simmaco e poi dai gravi disordini provocati da Festo e Probino, senatori romani, che portarono a saccheggi e
delitti. Conclusasi le controversie con l’antipapa e ormai riconosciuto
come unico papa di tutti, Simmaco negli ultimi anni di vita, si poté
dedicare all’opera di restaurazione morale e materiale della Chiesa
Cattolica da lui guidata.
Dopo tante tribolazioni e controversie, morì il 19 luglio 514, trovando
nella pace del sepolcro, il rispetto finale per la sua persona e per la sua
opera.
Eventi a breve scadenza: domenica 19 luglio si terrà ad Asiago presso l’ Aeroporto Romeo Sartori la seconda manifestazione del trofeo
“Valdastico 2009” di aereotraino. La prova recupera la gara di Noventa
Vicentina, non disputata per avverse condizioni meteorologiche. Il
comitato organizzatore informa che il gruppo Alpini dell’Altopiano
sarà presente, le stesse Penne Nere avranno cura di preparare un
gustoso pranzo a tutti gli ospiti. Sono previste 2 premiazioni, la prima
sarà relativa al primo traino dei velivoli, valevole per il recupero di
Noventa Vicentina e la seconda per la gara di Asiago. Per gli interessati sarà possibile volare nell’ aeroporto anche nel pomeriggio di sabato 18. maggiori informazioni su www.volavaldastico.it e su
www.clubmodellistico7c.net.
Successe il 20 luglio 1969: Neil Armstrong, primo uomo sulla Luna.
Alle 21:17 di quel giorno di 40 anni fa, Armstrong (comandante della
spedizione) comunicò alla Nasa di
Houston di aver
conquistato la
Luna. Circa sei ore
e mezza dopo, alle
3:56, il capitano
mise (per primo) il
piede sul suolo lunare. In realtà gli
uomini che passeggiarono sulla
luna per più di due
ore e mezza, scattando fotografie e raccogliendo rocce, furono due:
Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Insieme piantarono al suolo la bandiera
degli Stati Uniti d’America. Il terzo menbro della spedizione, Michael
Collins, rimase in orbita, a bordo del Columbia, dopo che il modulo
lunare “Eagle” fu sganciato per allunare sul nostro bel satellite terrestre. Dopo quasi 22 ore, il modulo “Eagle” si ricongiunse al Columbia
per iniziare il viaggio di ritorno. La missione Apollo 11 fu lanciata con
il Saturn V dalla base John F. Kennedy Space Center il 16 luglio alle
14:32. Tornò sulla terra, grazie ad un ammaraggio, il 24 luglio alle ore
15:50, a circa 640 Km dalle Wake Island e 24 Km dalla nave che li
recuperò, la USS Hornet. Gli astronauti lasciarono oltre alla bandiera
anche una targa che recita così (traduzione): “Qui uomini dal pianeta
Terra fecero il primo passo sulla Luna - Luglio, 1969 D.C. - Siamo
venuti in pace per tutta l’umanità”.
La Ricetta del mese: “Bucatini alla catanese”, ingredienti: 350gr. di
bucatini, 300gr. di pomodori, 80gr. di olive, 2 acciughe sott’olio, 1
melanzana, 1 peperone, 1 cucchiaio di capperi sotto sale, 2 spicchi
d’aglio, 2 rametti di basilico, olio extravergine d’oliva, sale q.b.
Aprite in due il peperone e pulitelo dai semi e dai filamenti interni.
Lavate il peperone e tagliatelo a dadini. Quindi mettete a rosolare uno
spicchio d’aglio in una padella con un goccio d’olio e poi saltate il
peperone per 5 minuti.
Immergete i pomodori in acqua bollente per pochi istanti, poi scolateli
e privateli della pelle e dei semi. Per finire tagliate i pomodori in piccoli
spicchi. Sciacquate le olive, snocciolatele e poi tagliatele a rondelle.
Tagliate le acciughe a pezzetti. Passate rapidamente i capperi sotto
l’acqua per eliminare il sale e poi tritateli grossolanamente. Poi lavate
la melanzana, privatela parzialmente della buccia e poi tagliatela a
dadini. Sbucciate lo spicchio d’aglio rimasto e lasciatelo colorire in
una padella con un filo d’olio. Aggiungete le acciughe ed i dadini di
melanzana. Lasciate cuocere la melanzana a fuoco medio finché non
sarà ben dorata in modo uniforme. A fine cottura unite tutti gli altri
ingredienti, compreso il peperone e le foglie di basilico dopo averle
lavate. Ora non dovrete far altro che cuocere la pasta in abbondante
acqua, leggermente salata, in ebollizione, scolarla bene al dente e
saltarla per qualche minuto in padella con il condimento. Buon appetito!
Poesie e pensieri di montagna
frasi storiche di famosi alpinisti …e non
Da quassù il mondo degli uomini altro non sembra che follia, grigiore
racchiuso dentro se stesso. E pensare che lo si reputa vivo soltanto
perché è caotico e rumoroso.
Walter Bonatti
Quando ormai si vola, non si può cadere più.... Vedi tetti e case, e
grandi le periferie.... e vedi quante cose sono solo fesserie.
Vasco Rossi
Un paese di pianura per quanto sia bello, non lo fu mai ai miei
occhi. Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di boschi
neri, di montagne, di cammini dirupati ardui da salire e da discendere, di precipizi d’intorno che mi infondano molta paura.
Jean-Jacques Rosseau
Se mi fosse dato di vivere senza la possibilità di sognare e di lottare
per un sogno, bello quanto inutile, sarei un uomo finito.
G. Gervasutti
Quando si è determinati, l’impossibile non esiste, allora si possono
muovere cielo e terra.
Yamamoto Tsunemoto
Chi si dà all’alpinismo con i soli muscoli si ritrarrà da esso dopo
pochi anni. Chi è alpinista col cervello e col cuore saprà trovarvi
valori tutta la vita, tanto da giovane quanto da vecchio.
G. von Saar
8
Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
26
Scusate, come
faccio a scendere?
Da alcuni attenti lettori di Lusiana
ci arriva questa curiosa fotografia.
“Come si può notare – ci scrivono
gli osservatori – a Lusiana sono stati
fatti sì i posti riservati agli invalidi
nei parcheggi, ma a quanto pare,
visto come è stato posizionato lo
specifico posto auto, l’idea è quella
di far scendere gli invalidi dal bagagliaio”. Crediamo che ogni commento risulti superfluo e sicuramente
invitiamo il Comune a rivedere gli
spazi e a spostare le strisce gialle in
un posto più adeguato.
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Quando dal buio del bosco,
intravedi un prato inondato dal sole,
ti sembra di camminare verso la vita
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NUMERO: 328.46.29.577
l’Altopiano
Sabato 11 luglio 2009
L’Altopiano srl - Società unipersonale
Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi)
Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002
presso il tribunale di Bassano del Grappa
Telefono servizio lettori: 348 - 3138606
Telefono servizio abbonati 338 -1460517
Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517
E-mail: [email protected]
[email protected]
Direttore responsabile: Stefania Longhini
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
Dalle ore 8.45 di sabato 11
alle ore 8.45 di sabato 18 luglio
GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dott.
Stefano Dalla Valle – Via Prestinari, 34
Dalle ore 8.45 di sabato 18
alle ore 8.45 di sabato 25 luglio
ASIAGO: Farmacia Rossi del dr. Adelchi
Zuccato – Viale Matteotti
In redazione:
Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese,
Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese,
Stefania Simi, Giovanni Rattini,
Beppa Rigoni Scit, Giovanni Dalle Fusine
ARIETE
Di sicuro avete già intuito che sono imminenti grandi mutamenti e vi state
preparando. Se così non fosse, affrettatevi a individuare quel che va cambiato nella vita di relazione e nei rapporti di lavoro. Cominciate a organizzarvi
per modificare quel che è superato, tenendo conto delle ragioni di chi vi sta
vicino. Anche se non è d’accordo con voi.
TORO
Siete euforici grazie a Nettuno e Giove, che sollecitano i vostri interessi più
originali in direzioni molto variegate, quindi col pericolo di sprechi di tempo, di energia e forse anche di denaro. Potrete evitare complicazioni riconoscendo e abbandonando un’illusione che ormai ha fatto il suo tempo, anche
se questa vi costa un piccolo sacrificio.
GEMELLI
Avete a che fare con Plutone, che si è ormai stabilizzato nel vostro segno e
vi spinge ad approfondire negli affetti e nei rapporti di lavoro. Significa che
il vostro problema è maturo per una soluzione drastica che, magari a costo
di qualche sacrificio, potrà aprirvi nuove prospettive di vita e di lavoro. Per
fortuna non c’è fretta: avete tutto il tempo di riflettere.
CANCRO
Senza dubbio avvertite l’influenza eccitante di Marte e Venere, che sollecitano il vostro ottimismo e la vostra socievolezza, spingendovi a nuovi
interessi, sia nelle amicizie che nel lavoro. Potete scegliere se vivere questo
benefico influsso nell’amore, nel sesso, o in uno speciale impegno professionale. Attenzione, però: basate le vostre scelte sulla realtà.
LEONE
Vi siete certamente accorti dell’opposizione di Mercurio e del Sole, che
stimolano le novità in amore e nel sesso, ma anche nel lavoro, negli investimenti e nelle spese. Accettate, dunque, proposte di incontri sociali, soprattutto se avete voglia di cambiare qualche abitudine superata. E cominciate a
progettare una vacanza veramente eccitante.
VERGINE
Cominciate a lavorare per organizzare affetti e finanze in modo nuovo e più
moderno. Scegliete il settore che ha più bisogno di innovazione, e agite di
conseguenza. Se volete novità affettive, basta che sappiate guardarvi attorno: qualcosa di interessante è a portata di mano. Nelle finanze, invece, per
ottenere un risultato occorrono applicazione e fatica.
BILANCIA
Guardate il futuro con serenità e siate sicuri del vostro giudizio, influenzato
da Saturno che apre nuovi orizzonti nei rapporti di lavoro e negli affetti,
anche in crisi. Chi è single potrà guardarsi attorno con disponibilità: è in
arrivo qualcosa di stimolante. Per i fortunati che sono felicemente in coppia
non sono invece escluse decisioni impegnative.
SCORPIONE
Novità d’amore in vista per i single. Novità da non sollecitare, ma che da
vanno in un certo senso favorite, rendendovi disponibili a nuovi incontri.
Accettate opinioni, inviti e proposte diverse, cercando di vivere un po’ alla
giornata. Per chi è già in coppia non è escluso un momento di insolita
intensità nel rapporto d’amore, che potrete favorire con qualche idea originale.
SAGITTARIO
E’ il momento di affrontare con serenità e chiarezza un rapporto difficile,
ponendo le basi per una nuova fase che potrebbe sfociare in un matrimonio
o in un divorzio, dipende da quel che volete. Le sollecitazioni di Venere e di
Marte vi porteranno comunque ad agire con successo, tenendo conto dei
recenti cambiamenti nell’equilibrio del rapporto.
CAPRICORNO
Non vi mancano le sollecitazioni astrali: Giove e Nettuno, in aspetto molto
stimolante vi spingono infatti all’azione. Sia gli affetti che i vostri interessi
culturali e sociali sono sotto la buona stella, ma non è il caso di volere tutto
insieme: occorre un’attenta selezione e un progetto preciso da attuare con
coraggio, cercando di sfruttare il momento positivo.
ACQUARIO
Sole e Mercurio nel vostro segno acuiscono la vostra sensibilità, la vostra
intuizione e la vostra simpatia. Potrete quindi agire con successo in amore,
specie se il rapporto è recente, ma anche nel lavoro, dove avrete l’occasione
di farvi avanti, dimostrando quello di cui siete capaci quando vi impegnate:
forse riuscirete a convincere perfino qualcuno che finora vi ha ostacolato.
PESCI
Potete seguire il vostro desiderio di parlare chiaro con chiunque, ma ricordate che potrebbe anche farvi esagerare. Siete infatti stimolati dalla presenza
di Marte e Venere, che vi spingono a usare la vostra consueta spontaneità,
specie in amore, dove non sono da escludersi soddisfazioni impreviste. Nel
lavoro le vostre idee innovative hanno successo.
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
Hanno collaborato: don Marco Pozza, Giulia Panozzo,
Franco Pivotto, Bruno Crevato Selvaggi, Claudio Savelli,
Sergio Bonato, Virginia Gianello, Aurora Carli, Edoardo Sartori,
Stefano Rigoni, Serena Baù, Mauro Pesavento
Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano
Foto: Foto Bergamaschi - Archivio Giornale
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
Domenica 12 luglio
CONCO: ERG – Via Bocchetta, 1
Domenica 19 luglio
CONCO: OMV – Via Cappellari, 12
MEZZASELVA: IP – Via XXI Maggio
Inviatele a: Giornale dell’Altopiano
e-mail: [email protected]
Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile
riceverle via posta elettronica.
E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:
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Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare
sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente.
La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o
non accettare eventuali testi di cattivo gusto.
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l’Altopiano
Sabato11 luglio 2009
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Le prime 20 foto classificate per la stagione “primavera”
Sabato 13 giugno S. Antonio
Domenica 14 Corpus Domini
Lunedì 15 S. Germana
Martedì 16 S. Aureliano
Mercoledì 17 S. Ranieri
Giovedì 18 S. Gregorio
Venerdì 19 S. Romualdo
Sabato 20 S. Ettore
Domenica 21 S. Luigi
Lunedì 22 S. Paolino
Martedì 23 S. Lanfranco
Mercoledì 24 Nat. Giovanni
Battista
Giovedì 25 S. Guglielmo
Venerdì 26 B. Longhin
Tutti gli scatti e la classifica completa saranno pubblicati nel sito www.giornalealtopiano.it
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LUX
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Augusto Rigoni
Sua Maestà
Augusto Rigoni
Di fiore in fiore
Bruno Slaviero
Giochi tra luci
Augusto Rigoni
Finalmente Primavera
Luca Baù
La rinascita dopo la morte
Alessandro Gattolin
Impollinazione
Massimo Viero
Banchetto
Luca Baù
Dalla neve verso il mare
Gianni Campesan
Primavera in Val Franzela
Marco Dolci
Primi risvegli
Giovanni Dalle Fusine
Oltre la morte
Luca Baù
Primi coloriti segni
Bruno Slaviero
Risvegli
Maurizio Bedin
Famigliola a passeggio
sull’Altopiano
Alessandro Gattolin
Coesistenze
Bruno Slaviero
La stagione delle piogge
Amerigo Baù
La natura...si rispecchia
Roberto Costa
Galleria
Gianni Campesan
Sentiero ...nel giallo
Beppe Francavilla
No titolo
8,5
8,2
9
10
12
13
7,7
11
7,6
7,5
7,2
7,2
7,2
7,0
7,0
14
7,0
18
6,9
6,9
6,8
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Sabato11 luglio 2009
l’Altopiano
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