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PARAFRASI_POESIE_SABA_E_D
UMBERTO SABA (1883-1957) Ed amai nuovamente Come altre poesie di Umberto Saba, questa lirica (dal Canzoniere, Autobiografia, 1924) è dedicata alla moglie Carolina Wölfler, che il poeta sposò nel 1909 e che morirà nel 1956, un anno prima di lui. Ed amai nuovamente; e fu di Lina dal rosso scialle il più della mia vita. Quella che cresce accanto a noi, bambina dagli occhi azzurri, è dal suo grembo uscita. E mi innamorai di nuovo; la mia vita fu per Lina che indossava uno scialle rosso. La bimba dagli occhi azzurri che cresce con noi l'ha partorita lei. Trieste è la città, la donna è Lina, per cui scrissi il mio libro di più ardita sincerità; né dalla sua fu fin’ ad oggi mai l’anima mia partita. Vissi a Trieste con Lina; per lei ho scritto il mio libro più sincero e, fino ad oggi, la mia anima non si è mai staccata dalla sua. Ogni altro conobbi umano amore; ma per Lina torrei di nuovo un’altra vita, di nuovo vorrei cominciare. Ho conosciuto altri amori, ma, per stare con Lina, vorrei avere un'altra vita, vorrei ricominciare di nuovo per stare con lei. Per l’altezze l’amai del suo dolore; perché tutto fu al mondo, e non mai scaltra, e tutto seppe, e non se stessa, amare. L'amai perchè provava un dolore profondo; perchè fu molte cose, ma non fu mai furba e seppe amare tutto e tutti, tranne se stessa . GABRIELE D’ANNUNZIO (1863-1938) La sabbia del tempo Il poeta, sul finire dell’estate, viene assalito da un improvviso sentimento di ansia, suscitato in lui dallo scorrere della sabbia nella sua mano. Il Tempo, la cui analogia con la divinità pagana è qui sottolineata dall’uso della maiuscola, è simboleggiato dalla sabbia che scivola via, mentre il cuore viene assimilato a una clessidra, che registra palpitando il rapido fluire della vita. Come scorrea la calda sabbia lieve Mentre la sabbia calda e leggera scorreva nella cavità della mano in riposo, il cuore sentì che il per entro il cavo della mano in ozio, il cor sentì che il giorno era più breve. giorno diventava più breve. E un’ansia repentina il cor m’assalse per l’appressar dell’umido equinozio che offusca l’oro delle piagge salse. Un’ansia improvvisa mi assalì il cuore per l’avvicinarsi dell’equinozio d’autunno che rende più pallide le dorate spiagge coperte di salsedine marina. Alla sabbia del Tempo urna la mano era, clessidra il cor mio palpitante, l’ombra crescente d’ogni stelo vano quasi ombra d’ago in tacito quadrante. La mano faceva da urna alla sabbia, (simbolo) del tempo, il mio cuore palpitante era come una clessidra, l’ombra più lunga di ogni fragile stelo era simile a quella dell’asta di un quadrante silenzioso (ovvero di una meridiana).