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Pag 29 - Il mondo della TV
Voci dal Sud 29 w w w . s o s e d .eu Anno VII° nr. 7 Luglio 2011 Il mondo della TV Il Governo i referendum non li amava assolutamente e Porta a Porta li ignora! La nota trasmissione di Rai 1 presentata da Bruno Vespa, sempre attenta a commentare pressochè in diretta tutti gli avvnimenti importanti e ... non, la sera dei risultati manda in onda Porta a Porta estate! Antonella Mangano In una giornata epocale per gli italiani, come quella del 13 giugno 2011 cosa ci ha combinato la rete pubblica per antonomasia, ovvero quella che pagano gli italiani con il caro canone televisivo? La risposta è semplice, ha mandato Porta a Porta in onda in seconda serata ... ma non s i è p a r l a t o d i r e f e r e n d u m ! (n . d . r . . . . quisquilie e pinzellacchere avrebbe detto il Principe de Curtis in arte Totò).No, l’estate si avvicina e dato che Bruno Vespa vuol restare al fresco degli studi Rai il più a lungo possibile, cosicché non debba pagare di tasca propria l’aria condizionata, si è inventato Porta a Porta estate. Terribile lo spot prima del Tg: il sorridente an-chor man, al centro tra la foto della piccola Sarah Scazzi e della bellissima Melania Rea, invita i telespettatori a sintonizzarsi su Raiuno, perché i due gialli in questione sono ancora pieni di ombre e si cercherà di fare un po’ di luce su questi misteri italiani… Inizia così l’edizione estiva del salotto televisivo di Ra-iuno. E se il buongiorno si vede dal mattino... Analizziamo insieme gli ospiti in studio invitati a disquisire su questi delitti famosi: Simonetta Matone, già giudice al Tribunale dei minori di Roma, un’esperienza amara ma sicuramente pregnante in casi violenze sui minori, la vita dedicata alle piccole vittime di bestie feroci, diventa capo gabinetto del ministero alle Pari opportunità, Mara Carfagna, ma ne viene allontanata per le troppe presenze proprio nel salotto di Bruno Vespa. Ostinata la signora! Roberta Bruzzone è un caso televisivo notevole. Laureata in Usa in criminologia il suo curriculum vitae sembra il titolo nobiliare di uno dei capi di Fantozzi: Perfezionata in psicologia e psicopatologia forense (Università di Genova), perfezionata in Scienze Forensi (Università di Milano), esperta in Psicologia investigativa, Criminalistica, Bloodstain Pattern Analysis (Certificate of Completion rilasciato dal Miami Dade Police Department) e Criminal pro-filing. A guardare gli zigomi e le labbra, è probabile che una volta in America sia passata anche da Silycon Valley. Marida Lombardo Pijola è una giornalista, scrittrice e opinionista, probabilmente anche tappezzeria del programma di Bruno Vespa. Lei c’è. Anche se si parla di pistacchi, o di spiagge, o della qualsiasi, Marida Lombardo Pijola c’è, e la sua caratteristica è il tono di voce traboccante di miele e passione, che con l’occhione azzurro accattiva il bravo presentatore che pare pendere dalle sue labbra anche quando la Lombardo Pijola fa la prova microfono. In ogni caso, almeno nella serata inaugurale di Porta a Porta Estate, visto che si parlava di un’adolescente assassinata, la Lombardo Pijola poteva avere un perché, visto che le protagoniste dei suoi libri sono coetanee della povera Sarah. Colei che davvero nessuno, nemmeno lei stessa, ha ancora avuto una spiegazione sul perché della propia presenza in studio è Anna Kanakis, si, una delle Miss Italia degli anni ’70, insomma, quella che adesso pare faccia l’attrice, avete capito no? Che cosa ci faceva un’ex miss Italia a Porta a Porta Estate in una puntata dedicata a due delitti dell’attualità italiana? E perché quando parlava, pareva fosse la portatrice della Conoscenza, con la “c” maiuscola? Quanti italiani, lunedì sera, dopo essersi chiesti (compreso Gad Lerner su la 7 in diretta) perché la rete pubblica per antonomasia non stesse parlando della svolta epocale dato l’esito dei referendum, si sono soprattutto chiesti: ma questa cosa cavolo ci fa qua? Voci dal Sud 30 AnnoVII° nr. 7 Luglio 2011 w w w . s o s e d .eu Il mondo della TV Al festival di Soppoleto improvvisa sortita della sempre imprevedibile Marina Ripa di Meana Versa addosso a Vittorio Sgarbi una bottiglietta con etichetta “Piscio di artista” Marilena Sgobbia - Gazzetta del Sud Fuoriprogramma al Festival di Spoleto: Marina Ripa di Meana rovescia addosso a Vittorio Sgarbi un liquido contenuto in un barattolo di vetro con sopra l’etichetta “Piscio d’artista”. Lo racconta Sgarbi, che aggiunge: «Spero fosse acqua». «È stata una performance molto riuscita», controbatte Marina, spiegando che il motivo della sua iniziativa è stata una «vera e propria operazione di censura» da parte del critico d’arte. Sgarbi stava presentando a Spoleto il Padiglione Italia della Biennale di Venezia con gli artisti umbri, ma – racconta – «mi sono dovuto cambiare camicia e pantaloni. Marina Ripa di Meana era arrivata alla mostra di Spoleto che stavo inaugurando e, per far vedere che esisteva, mi ha portato un barattolo che invece di “merda di artista” (celeberrima opera di Piero Manzoni, ndr.) conteneva, secondo lei, “piscio d’artista”. Me l’ha versato addosso, spero fosse acqua. L’ho mandata al diavolo. Evidentemente non riesce più a fare nulla di originale, è stato un gesto per fare la spiritosa». Sgarbi racconta che la Ripa di Meana «voleva essere anche lei una presentatrice alla biennale. Sono stato gentilissimo con lei e con il marito, questa è la ricompensa». E conclude: «Il mio compatimento nei suoi confronti è stato immediato. È stata una forma di infantilismo senile». Marina Ripa di Meana non è nuova a “trovate” di questo genere: negli anni Ottanta tirò una torta in faccia a Maurizio Costanzo. A caldo spiega: «Sgarbi ha fatto un vero sgarbo. Ha scelto fra i vari intellettuali che dovevano scegliere gli artisti del Padiglione Italia della Biennale Carlo Ripa di Meana, mio marito, che a sua volta ha scelto un noto fotografo, Lorenzo Cappellini, il quale ha messo come opera quattro passaggi della sua vita. Tra questi c’era una foto con me, Carlo e Moravia. Lui l’ha tolta dicendo “non frega più niente a nessuno, sono dei vecchi rincoglioniti” e che la doveva togliere. Cosa che ovviamente l’artista ha fatto». «Per settimane – continua la Ripa di Meana – ci siamo appellati a Sgarbi perché ci ripensasse. Non è da lui fare il censore. Lo spazio è rimasto vuoto. Abbiamo pregato, telefonato, scritto lettere. Lui ha detto che doveva tornare con un’altra opera. Ma ha usato il termine “vecchi rincoglioniti”. Così ho versato della pipì in un vasetto prezioso con scritto sopra “Piscio d’artista”, firmato da me. Purtroppo il vasetto è andato in frantumi, Sgarbi l’ha buttato per terra. Lui urlava come un pazzo, mentre io gli dicevo “è piscio d’artista, d’artista... ecco cosa fanno i vecchi rincoglioniti”». La Rai opera indisturbata a suo piacere, ma queste ... non sono truffe? Mariasole Dal Monte Quando dall’analogico è passata al digitale terrestre in molte regioni di Italia lo ha fatto in pieno anno costringendo gli utenti, che pur avevano pagato il canone di abbonamento per un intero anno, a munirsi di decodificatore o ... sostituire i televisori. In effetti si è pagata un servizio per 365 giorni e non l’ha fornito alle condizioni previste al momento di abbonarsi. Avrebbe dovuto far convivere i due sistemi fino alla scadenza dell’annualità e dopo sopprimere l’analogico. Pensate a quanti soldini ha incassato senza più nuilla dare ai suoi abbonati. ADESSO PROVATE A DARE UNO SGUARDO a i palinsesti “estivi” e inorridite. Chi paga l’abbonamento ha diritto a 365 giorni di programmi nuovi e freschi, ma giunti all’inzio dell’estate la Rai chiude bottega e comincia a propinare programmi di Rex prima serie, da da da con spezzoni senza capo e ne coda dell’epoca dei primi passi che risalgono ai primi passi della TV italiana e che sono un elenco ininterrotto di personaggi ormai morti da decenni, le sorelle Mc Leod (o come cavolo si chiamano) delle primissime serie, Il Commissario Montalbano (spacciandoli per nuova serie invece sta puntando sulla fallacità della memoria umana), Ho sposato uno sbirro (preferiamo vedere magari nuovi matrimoni e non quello di Insinna che ormai sappiamo a memoria) e via dicendo. In tutte le aziende che vendono “servizi” si creano i turni per la continuità delle forniture, invece Mamma (o matrigna) Rai niente! Ci sono una vastissima quantità di persone (anziani, malati, impiegati ... indigenti impossibilitati ad andare in ferie) che non altro non possono fare che vedere la TV, ma debbono accontentarsi di rivedere programmi che magari sono finiti per “ferie estive” da soli 15 giorni ... o da soli 30 anni!