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(a cura di) ABBASSO LA GUERRA!
FULVIO CAMMARANO (a cura di) ABBASSO LA GUERRA! Neutralisti in piazza alla vigilia della prima guerra mondiale in Italia Quaderni di Storia fondati da Giovanni Spadolini diretti da Fulvio Cammarano pubblicazione: Maggio 2015 pagine 640 ISBN 978-88-00-74572-7 euro 29,00 Le Monnier Mondadori Education Il testo Questo non è un libro sull’Italia alla vigilia della prima guerra mondiale, ma un’indagine su cosa la gente comune ha fatto per rimanerne fuori. Attraverso le vicende, spesso violente, occorse dall’agosto 1914 al maggio 1915 in oltre cinquanta città e in molte decine di paesi, si è, per la prima volta, portato alla luce la prassi del neutralismo in Italia, vale a dire l’altra faccia di quella strisciante guerra civile che di solito vede come protagonista l’interventismo. Emerge dal viaggio nelle piazze neutraliste una realtà a geometria variabile, per tempi, modi e caratteristiche sociali, ma sempre espressione di una più o meno ribelle o rassegnata «eccedenza» rispetto alla grande politica. Nei mesi in cui si gioca il destino del Paese, il neutralismo fa emergere un disagio che è un intellegibile, per quanto scomposto, segnale di dolente dissociazione popolare (l’affollata ritualità religiosa pro pace, la rilevante presenza pubblica delle donne, la vivace partecipazione dei soldati, l’incremento di azioni attribuite alla «teppa»). Che il segnale non abbia trovato una adeguata sintesi politica a livello nazionale nulla toglie alla forza, anche disperata, di quel movimento a cui, a cent’anni dagli avvenimenti, va restituito il giusto posto nella storia d’Italia. Il curatore Fulvio Cammarano insegna Storia contemporanea all’Università di Bologna. Studioso di storia politica europea del XIX e XX secolo, è presidente del Sistema bibliotecario dell’Ateneo di Bologna e membro del Comitato di direzione di «Ricerche di Storia Politica» e dirige le collane «Quaderni di Storia» e «Dentro la storia» (Le Monnier). Coordina un progetto nazionale PRIN sulla delegittimazione politica in Europa e Stati Uniti (1870-1970). Tra i lavori più recenti: Storia dell’Italia liberale (Laterza, 2011); Partiti e Movimenti, in G. Sabbatucci e V. Vidotto (a cura di), L’Unificazione italiana (Treccani, 2011); Un Ibrido tra stato e nazione (Il Mulino, 2011); Delegittimazione: note per un approccio storico (con S. Cavazza) (Kripton, 2013). RICCARDO BRIZZI (a cura di) OSSERVATA SPECIALE La neutralità italiana nella Prima guerra mondiale e l’opinione pubblica internazionale (1914-1915) Quaderni di Storia fondati da Giovanni Spadolini diretti da Fulvio Cammarano pubblicazione: maggio 2015 pagine vi-346 ISBN 978-88-00-74599-4 euro 24,00 Le Monnier Mondadori Education Il testo Il 2 agosto 1914 la dichiarazione di neutralità dell’Italia viene osservata distrattamente da gran parte dell’opinione pubblica internazionale, impegnata a celebrare in un clima di euforia nazionalistica l’inizio di un conflitto che si immagina rapido. Scomparsa l’illusione di una guerra breve, sia i paesi belligeranti che quelli neutrali iniziano a ritenere l’eventualità di un ingresso dell’Italia un fattore sempre più rilevante per modificare gli equilibri della «guerra europea» e destinano un crescente interesse alle vicende politiche italiane, ai negoziati del governo Salandra con i due schieramenti e all’acceso dibattito tra neutralisti e interventisti che infiamma la Penisola. A un secolo esatto dagli eventi narrati le pagine di questo volume ricostruiscono – attraverso l’eco della stampa di sedici nazioni (europee e non) – un quadro dinamico e fedele dello sguardo che l’opinione pubblica internazionale ha destinato all’Italia nei dieci mesi compresi tra lo scoppio della Prima guerra mondiale e l’ingresso del nostro paese a fianco dell’Intesa. Il curatore Riccardo Brizzi è professore associato di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna e visiting professor presso Sciences Po Lyon. Attualmente è membro della redazione di «Ricerche di Storia politica». Si occupa di storia politica europea del XIX e XX secolo, con una particolare attenzione verso i temi della comunicazione politica. Tra le sue pubblicazioni recenti: France after 2012 (edited by, con G. Goodliffe, Berghahn Books, 2015); De Gaulle et les médias. L’homme du petit écran (Presses Universitaires de Rennes, 2014; trad. it. L’uomo dello schermo, Il Mulino, 2010); Télévision et personnalisation politique en Italie (1954-1994), in «Revue Historique» (4/2014); Storia politica della Francia repubblicana, 1871-2011 (con M. Marchi, Le Monnier, 2011). Indice Introduzione, di Riccardo Brizzi; 1. Argentina, di Francesco Davide Ragno; 2. Austria, di Monica Fioravanzo; 3. Belgio, di Salvatore Botta; 4. Bulgaria, di Armando Pitassio; 5. Cina, di Guido Samarani; 6. Francia, di Riccardo Brizzi; 7. Germania, di Stefano Cavazza; 8. Giappone, di Andrea Revelant; 9. Messico, di Massimo De Giuseppe; 10. Portogallo, di Fernando Tavares Pimenta; 11. Regno Unito, di Fulvio Cammarano; 12. Romania, di Emanuela Costantini; 13. Russia, di Simone A. Bellezza; 14. Spagna, di Alfonso Botti; 15. Stati Uniti, di Daniele Fiorentino; 16. Ungheria, di Gianluca Volpi; Notizie biografiche sugli autori; Indice dei nomi. EMMA SCHIAVON INTERVENTISTE NELLA GRANDE GUERRA Assistenza, propaganda, lotta per i diritti a Milano e in Italia (1911-1919) Quaderni di Storia fondati da Giovanni Spadolini diretti da Fulvio Cammarano pubblicazione: Gennaio 2015 pagine 384 ISBN 978-88-00-74540-6 euro 26,00 Le Monnier Mondadori Education Il testo Allo scoppio della prima guerra mondiale molte donne, soprattutto di ceto medio, appoggiarono con convinzione lo sforzo bellico dei rispettivi governi, e altrettanto fecero i principali movimenti femministi europei. Dappertutto le organizzazioni femministe assunsero un ruolo cruciale nel controllo del fronte interno, nato insieme alla guerra di massa, e molte militanti andarono a ricoprire incarichi di responsabilità del tutto inusuali. Il presente lavoro indaga per la prima volta l’interventismo femminile e femminista italiano, le questioni politiche sollevate dal movimento delle donne durante la guerra e il ruolo cruciale giocato all’interno dei Comitati di assistenza civile, a partire dalla città di Milano per allargare lo sguardo su tutto il panorama nazionale. L’interventismo femminista voleva senz’altro opporsi al militarismo tedesco, ma aveva soprattutto obiettivi propri in ordine all’integrazione delle donne nello stato nazionale, in particolare la conquista dei diritti civili, economici e politici ancora completamente negati alle italiane. L’autrice Emma Schiavon ha studiato il nesso donne-guerra-cittadinanza in varie epoche e contesti e ha pubblicato vari articoli e saggi sul tema in riviste come «Passato e presente», «Genesis» e a «DWF». Sulle lotte per il suffragio ha invece recentemente pubblicato Torino 1911. Il primo congresso pro suffragio femminile a cinquant’anni dall’Unità (Biblink, 2012). Collabora con il Cirsde (Centro interdipartimentale di studi delle donne dell’Università di Torino), fa parte della Società italiana delle storiche ed è fra le fondatrici dell’Ardp (Archivio delle donne in Piemonte). Indice Prefazione di Anna Bravo; Introduzione; I. PRIMA DELLA GUERRA. LE ASSOCIAZIONI FEMMINISTE MILANESI VERSO L’INTERVENTISMO: 1. Le associazioni femministe a Milano negli anni d’anteguerra: un breve quadro d’insieme; 2. Il Comitato pro suffragio femminile fino alla guerra di Libia; 3. Le associazioni moderate; 4. Preparazione militare di lungo corso: la Pro esercito, la Croce Rossa e la filantropia paternalistica; 5. Interventismo dei club culturali e letterari; 6. L’Unione femminile; 7. Sofia Bisi Albini e «La Nostra Rivista»; 8. Rosalia Gwis Adami e la «Giovine Europa»; II. L’ORGANIZZAZIONE DEL FRONTE INTERNO. ASSISTENZA, PROPAGANDA, LOTTA PER I DIRITTI: 1. Visibilità e militanza nel Comitato lombardo di preparazione; 2. Proiezione nazionale del programma CLP: la Federazione nazionale dei comitati di assistenza e il suo organo di stampa, «Assistenza civile»; 3. Il progetto nazionale di mobilitazione civile; 4. Il Congresso nazionale di assistenza civile e la sconfitta dei progetti FNCA; 5. Propaganda e controllo sociale: parole confidenziali in luoghi pubblici e privati; 6. Due esempi di intervento femminista nell’assistenza; 7. La rivendicazione dei diritti durante la guerra; 8. Trasformazioni del femminismo in guerra:«unione sacra» per la nazione dopo Caporetto; Conclusione. Il dopoguerra e il fallimento della strategia interventista; Note; Bibliografia; Indice dei nomi.