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Presentazione standard di PowerPoint

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Presentazione standard di PowerPoint
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Muoversi in città
Esperienze e idee per la
mobilità nuova in Italia
A cura di Anna Donati
Gruppo di Lavoro Mobilità
Sostenibile Kyoto Club
15 ottobre 2015
Una nuova pubblicazione promossa da Kyoto Club, Gruppo
Mobilità Sostenibile, che fa il punto sulle esperienze realizzate
in Italia, le innovazioni in corso e propone idee per il futuro
Ricostruisce quanto è avvenuto nelle città negli
ultimi 25 anni sulla mobilità, mettendo in luce le
buone pratiche
Dati su inquinamento e C02 nei trasporti
Analizza i diversi ambiti di intervento:
- Piani del traffico
-Trasporto Pubblico
- Mobility Sharing
- Bicicletta
- Veicolo sostenibile
- ITS
- Distribuzione urbana delle merci
- Urbanistica e mobilità
Esperienze innovative delle imprese
Ricerche e studi sul settore.
Interventi di esperti su temi specifici
Le novità in corso
Dagli anni 50 parte il boom dell’automobile in Italia (e non solo)
Ma negli anni 60 partono i primi provvedimenti di limitazione
delle auto nei centri storici: Siena nel 1965, Bologna nel 1967,
a seguire le principali città adotteranno provvedimenti analoghi.
La qualità dell’aria è ancora critica nelle città: giorni di
superamento del PM10 nel 2013.
Secondo IsprAmbiente oltre il 50% deriva dal traffico veicolare
Emissioni di gas serra nei trasporti in Italia ed in Europa.
Percentuale sulle emissioni totali dal 1990 ad oggi.
Elaborazioni di Mario Zambrini, Ambiente Italia su dati Transport in Figures,
Statistical Pocketbook 2004 – Commissione Europea
30%
Ripartizione percentuale delle emissioni
nazionali italiane di GHG da Trasporti per
modo di trasporto
25%
Av.Civ. Voli Aviazione civile (voli
interni)
internazionali
1.8%
bunkeraggi
Trasporto marittimo
7.7%
Altro internazionale /
bunkeraggi
0.6%
4.7%
20%
Navigazione
(nazionale)
4.1%
15%
Ferrovie
0.0%
10%
Trasporto su strada
81.1%
% Transport IT
5%
% Transport UE28
0%
1985
1990
1995
2000
2005
2010
2015
Indice di motorizzazione elevato : 61 auto ogni 100 abitanti.
Per le prime 50 città italiane è 58 auto/100 abitanti
Media europea 47.7 – fonte Euromobility
Come ci sposta in Italia ogni giorno tra auto (61%),
trasporto pubblico, bici, a piedi, moto. I km percorsi ogni giorno:
il 46% fa meno di 5 km, il 40% fa da 6 a 20 km.
Modalità spostamento in Italia
anno 2011 – Dati Istat
3%
percorrenza quotidiana urbana
chilometri percorsi ogni giorno
Dati Istat - anno 2011
4%
14%
16%
2
24%
13%
3_5
piedi
3%
bicicletta
6 _ 20
auto
trasporto pubblico
20
autobus aziendali
autobus scolastici
40%
61%
22%
1991: il primo provvedimento antismog nelle città italiane
Parte la stagione dei Piani Urbani del Traffico.
Nuove normative per la mobilità sostenibile
• Nel 1991 a seguito di direttive europee, il Ministro per l’ambiente emette il primo
provvedimento antismog per le principali città italiane: molte amministrazioni sono
costrette a fermare il traffico per diversi giorni.
• Vengono decisi diversi provvedimenti per invertire la tendenza al “tutto auto”:
- Legge 211/92 trasporto rapido di massa
- 1992 nuovo codice della strada: controllo della sosta e tariffazione
- 1995 Piani urbani del traffico (ZTL, aree pedonali, trasporto pubblico, sicurezza)
- 1998, fondi per nuovi autobus e progetti di mobilità sostenibile
- 1998 legge mobilità ciclistica
-1998 Decreto Ministro Ambiente per car pooling, car sharing e mobility manager
• Vengono elaborati ed approvati i nuovi Piani del Traffico: Torino, Bologna, Roma,
Milano, Genova, Palermo, Bari e molte altre
•Si realizzano Zone a Traffico Limitato, aree pedonali, piste ciclabili, tariffazione della
sosta e parcheggi di scambio, varchi telematici.
Le politiche europee per la mobilità sostenibile
in ambito urbano
• 1994: viene costituito ad Amsterdam il network di città d’Europa “Car free Cities”.
Tra i fondatori anche Bologna, Palermo, Torino. Promuove la campagna “in città
senza la mia auto”, con la settimana europea per la mobilità sostenibile di settembre.
• 2001. Libro Bianco “La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle
scelte”
• 2007 Libro verde sul trasporto urbano. Verso una nuova cultura della mobilità
urbana
•2009. Piano d’azione sulla mobilità urbana
•2011 Libro Bianco sui Trasporti. Per una politica dei trasporti competitiva e
sostenibile
• diversi piani e politiche sono su ambiti specifici: logistica merci, Car 2020, ricerca ed
innovazione, efficienza energetica
•Progetti specifici nel settore trasporti: Civitas, Epomm, Eltis, Urbact, Pumas, Musa,
Life, Bestufs
Gli indirizzi del Libro Bianco europeo
sui trasporti del 2011
• Al 2030 l’obiettivo nel settore dei trasporti è una riduzione delle
emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 2008
•Al 2050 è necessaria una riduzione di almeno il 60% rispetto ai livelli
del 1990 (che corrisponde ad una riduzione del 70% dei livelli 2008)
Per perseguire tali obiettivi, in ambito urbano è necessario:
• Dimezzare entro il 2030 l’uso delle autovetture nelle città “alimentate con carburanti
tradizionali” .
•eliminarlo del tutto entro il 2050
• conseguire nelle principali città un sistema di logistica urbana a zero emissioni di
C02 entro il 2030
Piano Europa 2020, Piano di riduzione dei gas serra al 2050, nuove
direttive sulla qualità dell’aria, Horizon 2020
Esperienze realizzate. ZTL e varchi telematici
Le aree centrali sono state protette con ZTL, corsie riservate e
sistemi di controllo telematici
Esperienze realizzate. Aree Pedonali.
Molte città hanno realizzato nelle aree e piazze storiche spazi
pedonali e ciclopedonali.
Esperienze realizzate. La Mobilità Ciclistica.
a cura di Antonio Dalla Venezia e Silvia Zamboni
-Le città che si sono impegnate di
più per l’uso della bicicletta sono
quelle medie e piccole del nord
-Bolzano, Ferrara, Reggio Emilia,
Mestre, Mantova, Pesaro sono tra
le migliori (circa il 25-30% si muove
in bici)
-Le grandi città sono indietro: tra
questa Bologna ha il 10% di
utilizzo quotidiano
-Per il bike sharing Milano e Torino
sono piu avanti.
Esperienze Realizzate. Reti tramviarie.
55 km di nuova realizzazione a Messina, Padova, Roma, Firenze, Mestre,
Sassari, Cagliari, Bergamo.
Ma rispetto al resto d’Europa c’è un deficit di -68% di reti.
Esperienze realizzate. Reti metropolitane
Rispetto al resto d’Europa c’è un deficit di -58%
-in Italia vi sono 218 km di reti
metropolitane e 626 km di ferrovie
suburbane
-la sola città di Madrid ha 290 km
di metropolitane e 366 di ferrovie
urbane.
-negli ultimi 15 anni sono state
realizzate nuove reti a Milano,
Torino, Napoli, Roma, Genova,
Brescia, Salerno, Catania
- ma mancano i treni per fare un
servizio adeguato sulle nuove reti
( e le risorse per i contratti di
servizio)
Le esperienze realizzate e le difficoltà attuative delle
città italiane per la mobilità sostenibile
In questi 20 anni diversi provvedimenti, - reti per il trasporto pubblico,
piste ciclabili, ZTL, aree pedonali, ITS - sono stati realizzati ma sono
misure ancora insufficienti ed hanno incontrato le seguenti difficoltà:
•Risorse pubbliche e private scarse per recuperare il deficit per i servizi
di trasporto pubblico ( rispetto alle principali città europee)
• Critiche e polemiche di commercianti ed automobilisti contrari alle
misure di regolazione (nonostante i risultati positivi)
• Difficoltà di far emergere il consenso politico ed instabilità delle
amministrazioni
• Procedure lente e freno verso le innovazioni (es. varchi telematici)
• Scarsa innovazione e ricerca per progetti sostenibili
• Normative inadeguate a sostenere cambiamenti e politiche nuove
• Mancanza di una rete tra le città per mettere in comune le esperienze
• Assenza di un Ministero che si occupi di politiche urbane
Trasporto pubblico. C’è carenza di autobus e l’età media è
elevata. Dal 2010 al 2015 il TPL (gomma+ferro) è stato tagliato
da 6.2 mld di contributi a 4.8 mld. (Pendolaria Legambiente)
L’età media degli autobus è di 11
anni. In Europa è 7 anni.
Il 30% dei bus è Euro 2 ed il 29% è
Euro 3.
12
11.95
11.82
11.57
11.5
11.36
Euro 4, 5%
11.19
10.98
11.15
11
EEV, 16%
Euro 5, 7%
10.81
10.39
10.36
10.48
10.44
10.39
10.51
10.45
10.4
10.59
Pre Euro 0, 3%
10.5
10.47
Euro 0 , 4%
10.18
10.07
9.88
10
9.94
Euro 1, 5%
Euro 3, 29%
9.76
9.58
9.47
9.51
9.7
9.56
9.77
9.5
9.29
9.07
9.12
9.13
9.08
9
8.79
8.5
8
2002
2003
2004
2005
2006 2007
Urbano
2008 2009
Extraurbano
2010 2011
Media
2012
2013
Euro 2, 30%
La novità: la mobilità condivisa
Car sharing, Car pooling, Bike sharing, Uber
•Anche in Italia si è affacciato il concetto di “uso dell’auto” condivisa invece della
proprietà privata(che resta per il 97% parcheggiata)
• sono nati dei servizi di car pooling e car sharing, cioè un affitto facile e comodo
dell’auto quando mi serve
•Queste innovazioni ed il loro sviluppo sono state possibili grazie alla rivoluzione
digitale ed alla diffusione degli smartphone, che consentono di localizzare l’auto
disponibile, dialogare con l’utente, aprire l’auto, controllare il servizio e pagare il
servizio online.
• questa rivoluzione ha consentito di effettuare il servizio free floating, cioè prendo
l’auto dove la trovo e la lascio dove mi serve, entro una apposita e vasta area di
servizio definita della città.
• Anche la condivisione dei passaggi extraurbani è ormai utilizzata da migliaia di
persone, per condividere le spese ed il viaggio. Vedi BlaBlacar
•Uber è l’ultima novità : metto a disposizione la mia auto e faccio l’autista
occasionale, sotto la vigilanza di Uber, la piattaforma dove si incontra
domanda/offerta ed avvengono i pagamenti. Va regolamentata.
La sharing mobility in Italia
- a Milano nel giro di due anni vi
sono 300.000 iscritti ai servizi di
car sharing
- anche Roma in un anno vi sono
150.000 utenti del car sharing
- anche Torino e Firenze stanno
crescendo gli utenti
- in molte città c’è ICS, dove l’auto
si prende e si lascia in posti definiti
- in genere le auto non sono
elettriche (difficoltà ricarica)
- Blablacar è la piattaforma di car
pooling piu utilizzata per i passaggi
da città a città
- oltre al bikesharing l’ultima novità
è lo scooter sharing
Verso il veicolo pulito.
• Le automobili hanno ridotto i
consumi unitari e le emissioni
inquinanti, ma l’uso esteso rende
ancora preoccupante la qualità
dell’aria nelle città ( e nel bacino
padano, una delle zone più
inquinate d’Europa)
• La riduzione delle emissioni (vedi
caso Wolkswagen) è soggetta a
controlli di laboratorio e lo scarto
rispetto alla strada è significativo
(vedi la ricerca di T&E che
documenta di un 31% di scarto)
•In Italia abbiamo un parco veicolare
vecchio e quindi le emissioni sono
peggiori. Circa il 50% è euro 1, 2, 3
Auto a metano, GPL, biometano.
La ricerca in corso per il veicolo elettrico.
la mobilità a metano e gas naturale è già disponibile e permette
miglioramenti ambientali significativi ( ma non è energia rinnovabile)
•
• il biometano prodotto da scarti agricoli e rifiuti organici è un sistema
ad energia rinnovabile già oggi in produzione. Può coprire una quota di
biocarburanti nei trasporti.
•La ricerca per il veicolo elettrica è avviata e tutte le principali case
automobilistiche hanno in catalogo auto elettriche. Problemi ancora
persistenti sono il sistema di ricarica, le batterie e lo smaltimento, la
distribuzione delle colonnine, l’autonomia del veicolo, i costi elevati.
• progetto di ricerca europeo Cars2020
•Il suo sviluppo deve essere legato all’uso di energia rinnovabile, perché
sia davvero un veicolo ad emissioni zero.
• devono essere creati dei sistema di ricarica nei parcheggi
L’auto del futuro sarà senza guidatore, ad energia
rinnovabile, riciclabile, da utilizzare in sharing???
La distribuzione urbana delle merci:
dal “sistema selvaggio” alla smart logistic
• Uno studio europeo ha stimato il peso del traffico commerciale in città tra l’8% ed il
15% ed in termini di emissioni pesa per il 20-30%
•I pochi dati italiani disponibili confermano queste tendenze (dati varchi ZTL città)
• questo sistema è dovuto al “Just in Time”, cioè la scomparsa del magazzino ed il
rifornimento continuo, anche plurigiornaliero delle merci e delle forniture
• il sistema coinvolge molte tipologie ed esigenze (negozi, centri commerciali, GDO,
alberghi, servizi, manutenzione, traslochi...) e numerosi operatori della catena
logistica. Quindi è un sistema complesso da riordinare.
• Piano d’azione Europeo per la logistica del trasporto merci (2007) contiene un
capitolo dedicato al trasporto merci nello spazio urbano. Analogo Piano Nazionale
per la Logistica 2011/2020 approvato dal MIT (2010) con misure per le merci urbane.
•Sono in corso diversi studi e progetti per migliorare l’efficienza della distribuzione.
L’obiettivo è attuare il Piano di Logistica Urbana Sostenibile con misure per
riorganizzare la domanda ed utilizzare veicoli a basse emissioni.
Piani di Logistica Urbana Sostenibile:
molti progetti e qualche esperienza
Il PLUS deve contenere:
- Interventi di regolazione
- Gestione della domanda
- interventi di land use
-Interventi infrastrutturali
- sistemi ITS ed ITC
-Uso di veicoli a basso impatto
-In Italia vi sono ancora scarse
esperienze. Solo città come
Vicenza, Lucca, Parma, Padova,
Torino ( e poche altre) hanno
attuato politiche ed azioni.
- E’ arrivata la logistica a pedali
Nuove tecnologie per sistemi di trasporto intelligenti: gestione,
controllo, informazione, prenotazione, pagamento
-Dal 1990 è cominciato in Italia
l’utilizzo di ITS per la gestione ed il
controllo della mobilità.
-Controllo ZTL , corsie riservate,
limiti di velocità, incroci semaforici
- Gestione del traffico, AVM
- Smartphone, web e geolocalizzazione hanno consentito i servizi di
car sharing e car pooling
- App ed infomobilità
- Pagamento online e su cellulare
•Con la rivoluzione digitale vi sono
enormi opportunità
•Direttiva Europea e Piano
d’Azione nazionale per gli ITS
Le azioni future per la mobilità sostenibile. Servire le
aree metropolitane ed i quartieri periferici
• PUMS, Piani Urbani per la
Mobilità Sostenibile di area vasta :
partecipazione , accessibilità e
riqualificazione dello spazio urbano
• Pianificazione e gestione
integrata dei servizi nelle nuove
Città Metropolitane
•Piani Logistica Urbana Sostenibile
• integrare mobilità ed urbanistica,
adottare nuove tecnologie per
“risparmiare traffico”
.
Idee per il futuro: bicicletta,
zone 30, moderazione del traffico, percorsi pedonali
Puntare davvero sugli spostamenti
in bicicletta per muoversi in città
ed aumentare spazi e percorsi
pedonali
- Biciplan per la rete ciclabile
-Intermodalità es. treno+bici,
posteggi per biciclette, bike sharing
- Zone 30 per aumentare la
sicurezza di pedoni e ciclisti.
-Interventi di moderazione del
traffico nei quartieri per residenti
Più trasporto pubblico. Innovazione ed efficienza.
ITS, motoveicoli, Sharing Mobility e Veicoli Elettrici
• investimenti sui mezzi di trasporto: treni urbani e metropolitani, tram,
filobus ed autobus
• risorse per i contratti di servizio del trasporto urbano, metropolitano e
regionale per aumentare quantità e qualità
• innovazione di servizio, a chiamata, intermodalità,
• ampliare le reti tramviarie nelle città medie italiane
• completare le reti metropolitane nelle grandi città
•Applicare sistemi ITS ed ITC per dialogare in tempo reale con gli
utenti e per offrire servizi innovativi.
• Regolare l’uso delle moto, accesso e spazi di sosta nelle aree centrali
•Sostenere ed incentivare la Sharing Mobility (ma monitorare i risultati)
• E-Mobility. Regole ed incentivi per favorire l’uso dei veicoli elettrici a
partire dalle flotte pubbliche , dai motoveicoli, bici a pedalata assistita.
Il testo contiene: le buone pratiche delle città, le innovazioni
delle imprese. Ricerche, Associazioni ed Informazione.
Le novità del settore.
Il testo contiene contributi di Maria
Rosa Vittadini, Silvia Zamboni e
Antonio Dalla Venezia, Mauro
Conti, Alessandra Fino e Nicola
Pirrone, Mario Zambrini, Giovanni
Mantovani, Alfredo Drufuca, Ennio
Cascetta e Marco Spinedi, Enzo
Russo, Patrizia Malgieri, Carlo
Carminucci, ASSTRA, Gabriele
Nanni, Renzo Brunetti.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
Anna Donati [email protected]
[email protected]
www.kyotoclub.org
Prossimi Webinar:
Giovedì 22 ottobre alle ore 10.30:
Rinnovabili:le politiche a sostegno del settore
A cura di Alessandro Visalli – Coordinamento FREE
Martedì 27 ottobre alle ore 11.30:
Strumenti finanziari per gli interventi di efficienza energetica
per gli EELL
A cura di Mauro Conti, Direttore BIT SpA e Coordinatore gruppo Finanza
Kyoto Club
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