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Diapositiva 1 - Diritti a scuola

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Diapositiva 1 - Diritti a scuola
I.T.C. V. Bachelet - Copertino
• DIRITTI A SCUOLA … PER CRESCERE
Rino Gaetano
Ad esempio a me piace il sud
Ad esempio a me piace la strada col verde bruciato,
magari sul tardi macchie più scure senza rugiada coi
fichi d'India e le spine dei cardi Ad esempio a me piace
vedere la donna nel nero del lutto di sempre sulla sua
soglia tutte le sere che aspetta il marito che torna dai
campi Ma come fare non so Si devo dirlo ma a chi se mai
qualcuno capirà sarà senz'altro un altro come me Ad
esempio a me piace rubare le pere mature sui rami se ho
fame ma quando bevo sono pronto a pagare l'acqua, che in
quella terra e' più del pane Camminare con quel contadino
che forse fa la stessa mia strada parlare dell'uva,
parlare del VINO CHE ANCORA E' UN LUSSO PER LUI CHE LO FA MA
COME FARE NON SO SÌ DEVO DIRLO MA A CHI SE MAI QUALCUNO CAPIRÀ
SARÀ SENZ'ALTRO UN ALTRO COME ME AD ESEMPIO A ME PIACE PER
GIOCO
CANTANO GIOCANO E FANNO LA GUERRA POI MI PIACE SCOPRIRE
LONTANO IL MARE SE IL CIELO E' ALL'IMBRUNIRE SEGUIRE LA LUCE DI
ALCUNE LAMPARE E RAGGIUNTA LA SPIAGGIA MI PIACE DORMIRE MA
COME FARE NON SO SI DEVO DIRLO MA A CHI SE MAI QUALCUNO CAPIRÀ
SARÀ SENZ'ALTRO UN ALTRO COME ME
Nato a Crotone in Calabria da una famiglia originaria di Cutro che si trasferisce a
Roma quando Rino Gaetano ha dieci anni, per motivi legati al lavoro dei suoi genitori.
Per cproblemi familiari nel 1962 Rino venne mandato a studiare in una scuola
Apostolica a Narni, in provincia di Terni. Torna nella città capitolina dove vivrà per
tutto il resto della sua vita. Insieme a un gruppo di amici crea il quartetto dei Krunx
: Rino cantava, suonava la chitarra solista e componeva le prime canzoni. Durante un
viaggio a Milano, si propose alla casa discografica Blue Bell; lì incontrò Fabrizio De
Andrè che lo colpì molto per la sua disponibilità umana. Durante il viaggio di ritorno da
Milano a Roma in treno, i due amici composero una canzone dedicata ai fatti dei frati
di Cassino, accusati di contrabbando di sigarette. Fu l'inizio dell'ironia che permeerà
le canzoni di Rino.Il debutto discografico avviene nel 1973: con lo pseudonimo di
Kammamuri's, pubblica per la It il 45 giri I Love You Marianna (sul lato B Jaqueline);
prodotto da Antonello Venditti, Piero Montanari e Aurelio Rossitto, fonico dello Studio
38, dove venne realizzato il disco . I Love You Marianna potrebbe far pensare alla
marijuana ma in realtà qui Rino, pur giocando sul doppio senso, si riferisce all'affetto
che lo lega alla nonna Marianna, con la quale giocava da bambino. In quegli anni il
cantante stringe una particolare amicizia con alcuni dei colleghi sotto contratto con
la It di Vincenzo Micocci, alcuni di questi allora ancora poco noti, quali i cantautori
Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, l'attore Marco Messeri.Nel 1974
pubblica il suo primo album, Ingresso libero, che non ottiene tuttavia particolari
riscontri di vendita né di critica, pur mostrando già i segni dello stile estroso,
provocatorio e innovativo che avrebbe caratterizzato tutta la sua carriera. Tra i
brani presenti ci sono Ad esempio a me piace il Sud, canzone già nota perché incisa
l'anno precedente da Nicola Di Bari con un testo leggermente diverso, e I tuoi occhi sono
pieni di sale. L'incontro con Nicola fu, a dire di Rino, fondamentale per l'inizio della sua
carriera. Il successo arriva l'anno dopo con il 45 giri Ma il cielo è sempre più blu. Nel
1978 Rino Gaetano partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Gianna, piazzandosi
al terzo posto. Nello stesso anno conduce un programma radiofonico, intitolato
Canzone d'Autore. Artista estremamente poliedrico, nel 1981 recita nel Pinocchio di
Carmelo Bene a Roma nel ruolo della volpe.La carriera e la vita di Rino Gaetano si
interrompono tragicamente il 2 giugno 1981 all'età di trent'anni, in un incidente
stradale che avviene a Roma.
In una notte, cupa e buia un gruppo di poveri contadini si
da appuntamento su un tratto di spiaggia tra Gela e
Licata perché si devono imbarcare clandestinamente per
poter raggiungere la tanto sognata America che per loro
è simbolo di ricchezza. Queste povere persone hanno
venduto tutto per poter racimolare la somma occorrente
per pagare la traversata ad un uomo che si impegna di
condurli a destinazione, uomo questo che alla fine
risulterà essere un grande imbroglione : infatti dopo
circa undici giorni di navigazione, fatta in gran segreto,
vedono i paesi della ricca America che nella notte
splendono come gioielli. Una volta sbarcati però, la loro
gioia si tramuta in amara delusione perché si rendono
conto di essere stati truffati. Ad un automobilista di
passaggio chiedono la strada per raggiungere Trenton e
questi una volta allontanatosi li ricopre di insulti,
pronunciati chiaramente in italiano; scoprono così di
essere approdati di nuovo in Sicilia.
Leonardo Sciascia è nato a Racalmuto in provincia di Agrigento l'8 Gennaio del
1921. Ha dalla famiglia un'educazione laica ed aperta. Durante le Magistrali a
Caltanissetta, dove ha la fortuna di avere come maestro Vitaliano Brancati, si
avvicina all'anti-fascismo e legge molto gli autori nordamericani, specie Dos
Passos, Caldwell, Steinbeck. Nel 1943 lavora come impiegato negli uffici per
l'ammasso obbligatorio del grano, attività che porta Leonardo Sciascia ad
incontrare la realtà del mondo contadino e poi inizia ad insegnare, alla scuola
elementare di Racalmuto. Durante il suo lavoro di Maestro elementare Sciascia
comincia a scrivere all’insegna dell’impegno poetico “Favole della dittatura”,nel
1950, “La Sicilia, il suo cuore”nel 1952, per dedicarsi poi alla saggistica in forma
di racconto. Nel 1957 Leonardo Sciascia, abbandona l'insegnamento per dedicarsi a
tempo pieno, come scrittore e come organizzatore culturale. "Le parrocchie di
Regalpetra" vengono pubblicate nel 1956, " cronache” su un immaginario paese
della Sicilia, quattro racconti de "Gli zii di Sicilia" nel 1958, "Il giorno della
civetta" nel 1961, giallo di ambientazione contemporanea, "Il consiglio d'Egitto" nel
1964, “Morte dell’inquisitore” (1964), sulla figura di un frate finito sul rogo nel
Seicento, “I pugnalatori” (1976), rievocazione di un complotto contro lo Stato
ordito a Palermo nel 1862, "A ciascuno il suo" nel 1966 romanzo centrato sulla
mafia e sui suoi delitti. Notevoli i suoi studi su Pirandello che si realizzano prima
con "Pirandello e la Sicilia" (1961) e poi con "La corda pazza" (1970). Negli anni
Settanta Sciascia si impone all'attenzione per il vivace dibattito politico seguito
la pubblicazione di ognuna delle sue opere "Il contesto" 1971, "Todo modo" 1975,
"L'affaire Moro" 1978, "Relazione sul caso Moro" (1982), "Dalle parti degli infedeli
"(1979) che si distinguono sempre per lucidità intellettuale e anticonformismo. A
questa letteratura di impegno civile e politico Sciascia affianca i romanzi
polizieschi "La scomparsa di Majorana" (1975), "Il teatro della memoria" (1981) e
raccoglie il suo «diario in pubblico» "Nero su nero"(1979). Con "Occhio di capra" del
1985 torna nel mondo siciliano per registrare, attraverso un dizionario dei «modi
di dire» gli aspetti magici e evocativi della sua terra. Leonardo Sciascia scrive la
sua ultima breve opera, "Una storia semplice", poco prima di morire a Palermo il
20 Novembre 1989.
Nel racconto si mette in evidenza la triste realtà del sud
per quanto riguarda l’emigrazione, con i sogni e le
aspettative, spesso disattese, che l’hanno accompagnato.
Nella canzone l’autore mette in evidenza la bellezza del
paesaggio, l’amore per il paese il tutto però offuscato
dalla malinconia per dover lasciare la propria terra.
Da poco tempo la nostra società è entrata nel terzo millennio, un periodo che, in
futuro, verrà ricordato come l'era del progresso e della tecnologia, ma anche un
momento in cui l'uomo si vede costretto a dover superare alcuni ostacoli e problemi
che ormai caratterizzano il contesto socio-culturale in cui vive. Sembra difficile
pensare, infatti, che, al giorno d'oggi, la maggior parte della popolazione mondiale si
trova a lottare contro la fame, cerca disperatamente un lavoro o viene perseguitata
per motivi politici. L'uomo vede l'unica soluzione nell'immigrazione dai paesi meno
sviluppati, quali quelli del terzo mondo, a quelli più industrializzati. Oggi non è raro
ascoltare notizie che riguardano gli immigrati ed i continui sbarchi di clandestini
dall'Africa settentrionale o dall'Europa dell'est alla Sicilia o alla Puglia. È un
fenomeno che va avanti da anni ma che non è ancora stato risolto. Inoltre le
immigrazioni “spaventano” (il fenomeno, infatti, è conosciuto con il nome di
“xenofobia”) la popolazione del paese ospitante. Ovunque si vada si è soliti vedere
gente che rifiuta i clandestini e gli extracomunitari ed assume un comportamento
tutto razzista; razzismo che nasce molto spesso dall'ignoranza: la gente
solitamente non conosce il motivo per cui chi emigra va alla ricerca di una
“speranza” in un paese nuovo fuggendo da paesi devastati da guerre, conflitti etnici
e calamità naturali. A tal proposito bisogna pure riflettere sul fatto che non è
possibile dimenticare l'esito delle imponenti migrazioni di massa del passato: in
America ed in Australia furono sterminati o fatti prigionieri tutti gli indigeni del
luogo, vittime di un vero e proprio genocidio, dagli europei in cerca di nuove terre da
colonizzare. Adesso, dunque, la situazione si è capovolta: l'extracomunitario si vede
spesso vittima di violenze razziste ed abusi, nonostante gli sia stato riconosciuto lo
“status” di rifugiato politico. Occorre capire che l'immigrazione non è sempre stata
un problema: non è raro, per esempio, che tra gli immigrati emergano le più rilevanti
figure in ambito politico, nello sport e nelle arti. Va, inoltre, aggiunto che gli
immigrati che trovano un posto di lavoro, poi, danno anche un contributo economico e
culturale al paese ospitante: in Germania , sempre per fare un esempio,
l'immigrazione ha contribuito ad un aumento del prodotto interno lordo per abitante.
Nonostante questo, però, vengono operate evidenti restrizioni: i poveri sono
immediatamente ricacciati nei loro paesi di origine, mentre se si presentano uomini
d'affari stranieri viene riservata loro una “calda accoglienza”: i potenti possono
circolare liberamente.
DIRITTI A SCUOLA … PER CRESCERE
I DOCENTI : prof. sse T. Pascali e C. Perrone
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