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Famiglia con adolescenti
PROGRAMMA PSICOLOGIA DEI CICLI DI VITA RELAZIONI FAMIGLIARI FAMIGLIA E DISABILITA' LA CURA DEL PAZIENTE ONCOLOGICO FASI DI SVILUPPO PSICO-SOCIALI DELL'INDIVIDUO (ASSISTENZA ALL'ANZIANO) IL CONCETTO DI FAMIGLIA Dott.ssa Baliva Francesca La famiglia può essere considerata come un sistema aperto caratterizzato dalla tendenza all’omeostasi e al cambiamento. ……rappresenta il contesto nel quale si realizzano i processi di sviluppo e di crescita dei suoi membri….. Il sistema famigliare rappresenta il principale contesto di apprendimento per ogni individuo I comportamenti assumono significato in rapporto alle circostanze specifiche e alle situazione in cui hanno luogo. Privi di contesto essi non hanno alcun significato. ….L’AMORE… La famiglia è un sistema con una propria struttura. La ripetizione di determinate interazioni tra i vari membri della famiglia crea dei modelli di interazione e scambio che in un certo senso stabiliscono come, quando e con chi stare in relazione. …….RELAZIONE……. Si ritiene comunemente che la natura delle relazioni famigliari influenzi le future relazioni. Le dinamiche relazionali all’interno della famiglia costituiscono, quindi, i luoghi privilegiati per l’apprendimento di modalità relazionali future e per lo sviluppo di un modello di riferimento in termini di valori e regole. Chi ha studiato la famiglia? Antropologi: ampia variabilità delle strutture e delle funzioni dei gruppi famigliari e dunque impossibilità di definire la famiglia a prescindere dal contesto spazio-temporale e culturale in cui è inserita Sociologi: ad ogni fase del passato corrisponde una certa organizzazione sociale, all’interno della quale viene sviluppata un certo tipo di famiglia Psicologi sociali: all’interno di una stesso tempo e di una stessa cultura esistono forme famigliari diverse; dentro la stessa forma esistono differenti modelli di relazione Psicologia della famiglia: ha fatto emergere la grande variabilità che caratterizza una famiglia lungo il corso della sua storia REGOLATORI PROCESSI MORFOGENETICI PROCESSI MORFOSTATICI Processo che garantisce continuità alla famiglia e la continuità nei confronti dei molteplici cambiamenti interni ed esterni al sistema Processo che garantisce la trasformazione del sistema INTERDIPENDENTI COME AVVIENE IL CAMBIAMENTO? INDIVIDUALE: reazioni relative allo sviluppo emotivo, cognitivo, fisico, comportamentale di ciascun membro della famiglia. INTERPERSONALE: cosi come si trasformano gli individui nel tempo, allo stesso modo mutano le relazioni esistenti tra i diversi membri della famiglia apportando modifiche in tutto il sistema ( es: divorzi, nascite, adozioni, allontanamenti....) GRUPPALE : mutamenti che avvengono nella composizione del gruppo, dalle entrate e le uscite delle persone della famiglia. Una famiglia infatti si estende, si riduce e a volte si ricompone. SOCIALE: la struttura relazionale della famiglia cambia anche in seguito alle trasformazioni che hanno luogo nel contesto sociale e culturale in cui vive (es: disoccupazione, entrata nel mondo del lavoro dei figli…) Come il sistema famigliare coniuga… Coesione con le varie l’individualità (autonomia): come si fa a mantenere l’identità famigliare nonostante le specificità e le differnze individuali Processi morfostatici (stabilità) e morfogenetici (cambiamento): come mantenere l’identità famigliare e contemporaneamente cambiare in rapporto alle sollecitazioni che derivano dai rapporti che la famiglia ha con l’ambiente esterno Le variabili ritenute importanti per vedere se e come le famiglie riescono in questi compiti sono: I processi comunicativi: cioè il tipo di organizzazione dei comportamenti dei membri nel loro processo di influenzamento reciproco. Le famiglie “normali” sono quelle in cui la comunicazione è moderatamente chiara, non vi sono frequenti cambi tematici, usano l’ironia, sono cooperative e rispettose delle differenze I processi sistemici: modi per realizzare la connessione della coesione gruppale con l’autonomia individuale e della stabilità con il cambiamento. Le famiglie “normali” sono quelle in cui c’è un funzionamento flessibile tra morfostasi e morfogenesi e la messa in atto di processi di correzioni della deviazione dall’equilibrio raggiunto, cioè in cui ogni tentativo di mutamento da parte di uno dei membri è bilanciato da una mossa complementare e resistente dell’altro. Quindi… Un sistema famigliare cambia in funzione di: • Eventi interni ed esterni: nascita di un figlio, lavoro, matrimonio, pensionamento • Prevedibili : la maggior parte degli individui e delle famigli incontra nel corso del proprio ciclo di vita e che sono in un certo senso attesi (matrimonio, nascita figli, crescita, ecc). • Imprevedibili: quelli che non sono del tutto prevedibili (crisi economica, malattia, morte prematura, ecc). Questi eventi mettono la famiglia di fronte a difficoltà maggiori rispetto a quelli prevedibili. L’imprevedibilità non è una proprietà dell’evento ma una percezione della famiglia Ciascun evento non è critico in sé ma in base alle aspettative e attese individuali, familiari e sociali che lo anticipano CRISI Esistono momenti di crisi che mettono alla prova la salute e la maturità del gruppo famigliare. …momento della vita caratterizzato dalla rottura dell’equilibrio precedente acquisito e dalla necessità di trasformare gli schemi consueti di comportamento che si rivelano non più adeguati a far fronte alla situazione presente… …ciascun evento critico caratterizza una fase del ciclo di vita della famiglia e la sua risoluzione permette il passaggio allo stadio successivo. Bisogna precisare che il termine “critico” non assume una connotazione negativa! … Crisi ed evolutività L’evoluzione di un gruppo famigliare è legata al modo in cui si fa fronte al disequilibrio Una famiglia non reagisce a posteriori al disequilibrio ma è parte attiva nella determinazione dei suoi processi di adattamento, il coping e la sua capacità di attingere a riconoscere risorse per il superamento delle criticità COME AVVIENE LO SVILUPPO FAMIGLIARE? per fasi: il cambiamento è una successione di fasi distinte l’una dall’altra da transizioni che comportano cambiamenti. per microtransizioni: il cambiamento è un processo continuo segnato da microtransizioni caratterizzate da oscillazioni fra vecchie e nuove modalità interattive e relazionali che sfociano in un nuovo assetto per eventi critici: cambiamento come punteggiato da eventi critici che stimolano la famiglia a innescare processi trasformativi Sviluppo per fasi o ciclo di vita Il concetto di “ciclo vitale” deriva dalle ricerche sociologiche degli anni che seguirono la seconda guerra mondiale ('50). Queste ricerche mettevano in relazione fattori economici, demografici e di sviluppo dell’individuo con l’evoluzione della famiglia. Fra i più importanti autori che hanno condotto queste indagini vi sono Hill e Duvall, due sociologi americani. Essi hanno messo in evidenza come i singoli cicli di vita dei membri di una stessa famiglia fossero interdipendenti fra loro (1949). Infatti, ogni membro della famiglia ha, secondo i due sociologi, un compito evolutivo; la capacità di svolgere con successo tale compito è condizionato, e a sua volta condiziona, il buon esito del compito evolutivo degli altri membri. Sviluppo per fasi o ciclo di vita Anche la famiglia, quindi, ha un ciclo vitale: nasce, cresce, si riproduce e muore. Successione di momenti famigliari che scandiscono la vita dell’unità famigliare dalla formazione alla dissoluzione La famiglia è chiamata di volta in volta a superare dei compiti di sviluppo per passare ad una fase successiva Modello in 8 fasi (Duvall, 1957) 1 Costituzione della famiglia: coniugi sposati da poco tempo e senza figli 2 Famiglia formata da coniugi che diventano genitori: con bambini con meno di 3 anni di età. 3 Famiglia con bambini in età prescolare: con bambini d’età da 3 a 5 anni, con eventuali fratelli o fratellastri. 4 Famiglia con bambini in età scolare: con il figlio maggiore di 6-12 anni con eventuali fratelli e fratellastri. 5 Famiglia con adolescenti: il figlio maggiore di 13-19 anni d’età con fratelli o fratellastri più giovani Modello in 8 fasi (Duvall, 1957) 6 Famiglia trampolino: dalla partenza di casa del primo figlio fino all’uscita di casa dell’ultimo. 7 Fase del “nido vuoto”: dopo l’uscita dei figli e precedente alla vecchiaia dei genitori, in cui la coppia ricostruisce un equilibrio a due 8 Famiglia con anziani: dalla pensione alla morte di uno o di entrambi i coniugi. Carter e McGoldrick, 1989 1. giovane adulto: definizione del sé rispetto alla famiglia d’origine, nell’ambito lavorativo e con i pari 2. formazione coppia: ridefinizione delle relazioni con le famiglie e con gli amici per includere il coniuge 3. famiglia con bambini piccoli: accettazione del figlio come nuovo membro del sistema, assunzione dei ruoli genitoriali e riadattamento delle relazioni con le famiglie d’origine per includere i nuovi ruoli dei genitori e dei nonni. Carter e McGoldrick, 1989 4. famiglia con adolescenti: modificazione della relazione genitore- figli per consentire a questi ultimi di entrare e uscire dal sistema e focalizzazione sul rapporto di coppia e sulla vita professionale. 5. famiglia in cui i figli adulti sono usciti di casa: riadattamento delle relazioni per consentire i movimenti di uscita (figli) e di entrata nel sistema (nonni). 6. famiglia nell’età anziana: accettazione del cambiamento dei ruoli generazionali. Scabini 1985 Identità organizzativa Organizzazione complessa di relazioni di parentela che ha una storia e che crea storia. L'identità organizzativa della famiglia viene analizzata nei suoi aspetti sia di struttura che di processo. Tra i primi, gli elementi basilari sono l'ampiezza , i ruoli, e le caratteristiche dei legami. Scambini 1985 1 Formazione della coppia 2 Famiglia con bambini 3 Famiglia con adolescenti 4 Famiglia con giovani adulti: fase lunga per sottolineare la dilatazione del processo di autonomizzazione dei giovani 5 Famiglia con anziani Cosa comporta la trasformazione • • • • Ridefinizione: Dei ruoli, delle regole, delle gerarchie Dei modelli interattivi Della forma della famiglia (espansione, riduzione) Trasformazioni a livello della coppia, della relazione figli-genitori, dei rapporti con la famiglia d’origine Esempio: formazione della coppia L’obiettivo principale che caratterizza la prima fase del ciclo di vita della famiglia è la costruzione dell’identità di coppia. Questo sottintende compiti di sviluppo relativi alla relazione di coppia, alla definizione dei confini con la famiglia di origine e con la comunità di appartenenza. I genitori a loro volta devono poter includere il rispetto e la lealtà, la complicità, l’impegno che legano la nuova diade Esempio: La nascita dei figli • Comporta l’inclusione nella coppia della genitorialità e una negoziazione con la famiglia d’origine sui ruoli materno, paterno e dei nonni Esempio: l’adolescenza Obiettivo principale: accompagnare l’adolescente nella costruzione della propria identità personale. Il passo decisivo nella costruzione della sua identità sta nel superamento, da parte dell’adolescente, dei vari compiti di sviluppo che riguardano l’adolescenza e nel processo di individuazione dai suoi genitori. • Fisico: accettare il proprio corpo e riorganizzare la propria identità fisica. • Cognitivo: passaggio dal pensiero concreto a quello ipoteticodeduttivo ( capacità di elaborare personalmente i dati su cui fondare le proprie convinzioni) • Sociale: l’esigenza di stabilire legami di amicizia più profondi e esperienze di innamoramento più mature e intime. Genitori: gestire la conflittualità con il figlio, offrire una protezione flessibile al figlio, garantire una comunicazione aperta con il figlio. Esempio: figli adulti e nonni anziani Richiede alla famiglia la necessità di garantire cura e protezione ai nonni Elementi di criticità dei modelli Sviluppo lineare delle generazioni e delle fasi temporali Tappe scandite una a una Rischio di normatività e riduttività: rischio di creare un ideale di funzionamento e quando le famiglie non lo seguono è più facile che siano disfunzionali Oggi sempre più… La coppia deve contemporaneamente crescere i figli e accudire i genitori (figli nati sempre più tardi negli anni) Possono esserci famiglia con figli piccoli e figli adolescenti Possono esserci famiglia in cui coniugalità viene dopo la genitorialità o in corrispondenza Possono esserci lune di miele in piazza (famiglie ricomposte) Possono esserci differenze in base a variabili sociali (es: alto o basso reddito) Diversi cicli di vita …diverse modalità di fare famiglia… Famiglie monoparentali Famiglie ricomposta e conviventi Famiglie con coppia omosessuale Ecc…ecc... Fattori che incidono sull’adattabilità • Secondo i modelli di sviluppo “per fasi” l’adattabilità ai nuovi compiti evolutivi dipende dal modo in cui una famiglia ha gestito i compiti evoluti precedenti. Se gli obiettivi definiti dalla fase precedente sono stati solo in parte superati e risolti, allora essi rimangono congelati e rendono difficili il superamento delle fasi successive. • Spiegazioni smentite da Falicov : (1988) fin dagli anni novanta: l'attenzione viene collocata essenzialmente sui processi interni alle fasi e solo, in maniera superficiale ai processi di cambiamento tra le stesse. Vengono così colte solo parzialmente le articolazioni e le emergenze del livello individuale e gruppale che si verificano nei processi di transizione da una fase all'altra. Sviluppo per eventi • Teoria dello stress famigliare: McCubbin, Sussman, Patterson, 1983. Sull’evoluzione famigliare connessa ad accadimenti improvvisi, inattesi, dirompenti Evento critico/ stressante Avvenimenti di fronte ai quali le consolidate e abituali modalità di funzionamento famigliare risultano inadeguate e dunque richiedono l’attivazione di processi di adattamento Individuazione degli eventi critici Punto di vista interno. • Un evento è critico se è percepito tale dalla famiglia e questo dipende dalla storia degli individui, dalla storia famigliare intergenerazionale e dalle credenze condivise a livello del contesto sociale Evento critico/ stressante PRIMA FASE PERCEZIONE EVENTO CRITICO SECONDA FASE RIORGANIZZAZIONE (FAM. ADATTIVA) O DISORGANIZZAZIONE (FAM.RIGIDA) DEL GRUPPO FAMIGLIARE COPING Individuazione degli eventi critici • Paranormativi: eventi non del tutto prevedibili legati alla coppia (divorzio, secondo matrimonio) o alla carriera professionale di uno dei due (cambio di lavoro, licenziamento) o a fattori casuali (trasferimento, incidenti, malattie) o associati a fenomeni sociali complessi (guerra, rivoluzione, emarginazione sociale, ghettizzazione). Le famiglie nel corso del loro ciclo di vita devono, alcune volte, confrontarsi con più di un evento critico contemporaneamente; uno dei casi tipici è quello della “doppia separazione”, quando una coppia coniugale si separa mentre il figlio è nella fase adolescenziale. Individuazione degli eventi critici • Normativi: prevedibili, ossia quelli che la maggior parte delle famiglie incontra nel corso del proprio ciclo di vita e che sono in un certo senso attesi (matrimonio, nascita di figli, uscita di figli) oppure eventi legati alla crescita individuale (adolescenza, maturità, vecchiaia), legati al ciclo di-vita. Nella teoria dello stress famigliare non si pone attenzione alle fasi ma alle resilienze in una particolare fase (capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici ) Le Microtransizioni Considera lo sviluppo come un processo continuo. Nel corso della sua vita, la famiglia si trova coinvolta ogni giorno in situazioni che comportano un cambiamento delle modalità relazionali e una rinegoziazione di ruoli e regole. In ogni microtransizione coesistono in modo oscillatorio vecchie modalità comportamentali, connesse con livelli di competenza precedenti e nuove modalità comportamentali, connesse con livelli di competenza superiori. L’esito auspicabile che consente uno sviluppo adeguato si può evidenziare quando si realizzano scambi relazionali che regolano i comportamenti a un livello appropriato di competenza, in cui si oscilla tra sostegno e autonomia, fino al prevalere di quest’ultima. Il modello di sviluppo famigliare per eventi critici (dello stress famigliare) e quello per microtransioni hanno un elemento di congiunzione: porre attenzione alle resilienze in una particolare fase, non alla fase in sé. Sono simili nel pensare al cambiamento come una trasformazione dei pattern interattivi ripetitivi fra la famiglia e il contesto sociale anche se pongono attenzione a tipi di eventi diversi Quali i fattori da cui dipende l’adattabilità famigliare? Fattori • Dal modo in cui la famiglia percepisce e significa l’evento critico • Le capacità della famiglia di riconoscere e attivare, organizzare e utilizzare le risorse degli individui, della famiglia, nel contesto sociale • I rapporti con l’ambiente Definizione dell’evento critico La definizione individuale e famigliare di uno stesso evento possono non coincidere (es: sbornia). Un evento si definisce critico a partire dalle idee collettive e condivise a livello sociale di che cosa sia un evento critico unite ai miti e paradigmi famigliari relativi a quel determinato evento. Definizione culturale Definizione famigliare Possono coincidere o non coincidere ad es. la sbornia di un figlio adolescente è vista benevolmente dalla società (coetanei), ma potrebbe essere vista come l’inizio di una carriera deviante se la famiglia ha un’esperienza di alcolismo nella storia famigliare In definitiva • Non ci sono paradigmi più adeguati di altri, definizioni degli eventi critici più idonee di altre o strategie di coping migliori. …..tutto dipende dal contesto…. Possiamo avere… • Famiglie aperte all’info: percepisce l’ambiente come controllabile e sé stessa come gruppo unito e tende a definire l’evento critico come governabile e un’evenienza che riguarda tutti. Cercherà risorse collettive proiettandosi nel futuro • Famiglie chiuse all’info: percepiscono l’ambiente come ingovernabile e se stesse come aggregati di individui. Tenderà a definire l’evento come al di fuori della sua governabilità e rimarrà passiva e orientata al passato adattamento esito interattivo fra le famiglie e le istanze contestuali formali e informali con cui esse sono in rapporto GRAZIE