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“Lascia una traccia”

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“Lascia una traccia”
Vogliamo dire
qualcosa…
Il Messaggero - Un gel interamente
vegetale ha salvato i colori di
"Tuttomondo", l'ultimo murale
pubblico di Keith Haring realizzato a
Pisa nel 1989, sulla parete di una
chiesa in pieno centro. A osservare i
lavori di restauro è arrivata da New
York, anche Julia Gruen, presidentesse
dalla Fondazione Keith Haring. I lavori
di ripulitura dei colori per farli tornare
splendenti come 22 anni fa
termineranno il 10 novembre. Questo
restauro è possibile soprattutto grazie
al Comune di Pisa.
IL MURALE
Un murale
(in spagnolo mural, plurale murales, spesso erroneamente usato anche
in italiano) è un dipinto realizzato su una parete, un soffitto o altra
larga superficie permanente in muratura.
Il termine indica anche il genere di pittura, ed è divenuto celebre per
il movimento artistico messicano noto come muralismo.
La pittura murale può essere realizzata con varie tecniche (anche come
l'affresco, realizzato dipingendo con pigmenti stemperati in acqua su
intonaco fresco).
Soggetti dei murali possono essere spesso raffigurazioni allegoriche
ispirate a motivi e ideali politici.
I murales non coincidono con il graffiti writing.
• I murales invece indicano dipinti non necessariamente legati ad
un "lettering".
• Nati da movimenti di protesta, come libere espressioni creative
della popolazione contro il potere, hanno assunto sempre più nel
tempo valore estetico, pur, nei migliori casi, conservando anche
valore sociale.
• SPESSO OGGI, COMMISSIONATI DA ENTI PUBBLICI,
evidenziano l'identità del luogo e divengono anche richiamo di
Turismo Culturale.
• Particolarmente noti quelli di Belfast e Derry nelle Contee
dell'Irlanda del Nord che hanno incarnato la lotta del popolo
nordirlandese per la propria indipendenza da Londra. Questi
murales denotano un alto grado di artisticità ed un elevato
contenuto sociale e politico.
• Rappresentano a tutti gli effetti dei dolmen politici attorno ai
quali la popolazione nazionalista nordirlandese si riconosce in una
battaglia culturale per i propri dirittici civili, sociali e politici.
Nel Sud Italia, a Satriano di Lucania è presente una vasta gamma
di murali sparsi per la vie del centro, opere di importante valore
artistico e culturale che lo rendono uno dei borghi più influenti in
questo settore.
• http://www.ilquotidianoweb.it/news/potenza/715869/Satriano--unmuseo-a-cielo.html
Murales di Berlino
Le immagini sono molto esplicative
Esprimono i desideri della gente
Immagine che fa pensare, ma
È il sogno delle famiglie divise
Artisti famosi hanno dipinto questo
muro a partire dal 1971
Alcuni pezzi sono diventati opere d’arte al pari delle statue che decorano
giardini e spazi pubblici
Un meraviglioso giorno dopo 28 anni di
separazione obbligata, i soldati hanno l’ordine di
non fermare chi cerca di oltrepassare il muro.
La felicità è indescrivibile..
I soldati devono restare impassibili.
Le strade che collegano le due Berlino
Altri murale a Berlino
Murales muro Berlino
http://www.youtube.com/watch?v=Ra
On1e6sLEc
http://it.wikipedia.org/wiki/Blu_(artist
a)
Monumento storico
http://www.youtube.com/watch?v=y7
LkpWsYDpg
MURALES DI ORGOSOLO
http://www.youtube.com/watch?v=O1-YrpnHRME
Orgosolo
Murales di Paola De Manincor, una
nostra “quasi compaesana”, di Lavis.
Fino a 78 anni attiva sulle impalcature!!
Casa Varner, la Cantina La Vis, il
Trentino , l’Australia, la Cina.
•
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•
Vai ai link qui sotto per avere notizie su Paola De Manincor.
Paola De Manincor
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/04/15/news/lavis-piange-paola-de-manincor1.3943234
•
•
Don Grazioli : vai al link qui sotto per sapere chi era!
http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-grazioli_(Dizionario_Biografico)/
Cantina La Vis “La via della seta” omaggio a Don Grazioli.
Spiegazione del murale della cantina
( http://verdecardamomo.blogspot.it/2012_01_01_archive.html )
•
Guardate che meraviglia questo murales ...se vi trovate a Trento dovete assolutamente andare a vederlo resterete
incantati..io l'ho ammirato sotto una pioggia battente ai primi di novembre e ne sono rimasta talmente colpita che ho
preteso il racconto della sua storia..che pochi conoscono e per questo voglio raccontarvela perchè ritengo che sia un
esempio di come l'arte possa unire popoli e culture diverse, ma è anche un grande insegnamento per noi italiani che
viviamo un momento di crisi profonda non solo economica. Attraverso il progetto “Artisti cinesi a Lavis: un incontro tra
Europa e Oriente” è stato disegnato un ponte Costituito da arte e cultura che avvicina il territorio del Trentino con la
grande e, per alcuni aspetti, misteriosa Cina.L'affresco racconta la crisi dell‘economia agricola di fine Ottocento con dei
simboli che compaiono in tutto il loro splendore, su una facciata esterna della cantina La Vis .Questo affresco di grandi
dimensioni è stato realizzato dalle mani e da|l’esperienza di cinque artisti: due italiani e tre cinesi. L’affresco riporta in
alto i busti di due personaggi che spiccano tra foglie di gelso. Uno è il lavisano Don Grazioli e |’altro è Zhang Qian, colui
che, durante la dinastia Han (206 a.C. - 220 d.C.) aveva percorso la Via della Seta, via terra, partendo dalla Cina. A
seguire in parte l’andamento curvo della parete sono state introdotte delle figure chiamate Fei Tian, tipiche
rappresentazioni molto sinuose di personaggi femminili del pantheon buddhista. Spicca al centro un grande edificio: la
pagoda dell’Oca Selvaggia che e il simbolo della città di Xi’an, luogo di provenienza di questi artisti. La composizione
continua con gli alberi di gelso dai quali delle donne selezionano le foglie migliori per darle da mangiare ai bachi. Dai
canestri dove i bachi si nutrono si passa poi alla produzione della seta e altre donne sono intente a controllare il
prezioso tessuto. Questo va a congiungersi con la coloratissima coda della civetta, che è parte del lavoro degli artisti
italiani, come mezzo e simbolo di unione e congiungimento tra i due popoli. Nella parte inferiore si può notare una
carovana di cammelli nel deserto guidata dallo stesso Zhan Qian. Ciò sta a simboleggiare il percorso ma allo stesso
tempo le asperità che tale viaggio comportava. Nel complesso tutti questi simboli vogliono parlarci e raccontarci una
storia molto importante, sotto svariati punti di vista, non solo economici. Una storia che lega queste due culture così
lontane.La Vis sensibile a tutte le iniziative che si radìcano al territorio, con questo nuovo intervento artistico,ha colto
l'occasione per rinsaldare quella “via della seta” aperta da don Giuseppe Grazioli, in logicaarmonia con l'altra attività da
sempre legata all'agricoltura trentina: la viticoltura.L’antica Via della Seta aveva come punto di partenza la città di
Chang’an (l’odiema Xi’an) e sisnodava nel deserto fino ad arrivare in Occidente, la capitale dell’lmpero Romano: Roma.
•
Le relazioni commerciali ed economiche tra queste due culture molto distanti erano, fervidernille anni
fa. Nella prima meta dell’ottocento quando, dopo un periodo di prosperità in seguitoalle fortunate
produzioni di seta e di uva, il popolo Trentino conobbe una fase di terribile crisideterminata
dall'’a\/vicinarsi di malattie dei baco e della vite.L’interpretazione dell’opera inizia a sinistra ove ci
attende un grande sole, maestoso, simbolo diquella forza profonda che non muore mai e snodandosi sul
resto della parete illumina tutto ilracconto, diventando al tempo stesso protettivo. Lo sguardo incontra
poi il Capitello della Madonnadel Carmine, luogo d’innumerevoli preghiere e di ritrovo per le propizie
“Erogazioni” (processioni perrichiedere aiuto divino contro le calamità naturali), tanto vicine al
popolo nel corso dei secoli scorsi.Il lavoro s’ispira, infatti, alla prima metà de||’ottocento quando, dopo
un periodo di prosperità in seguito alle fortunate produzioni di seta e di uva, il popolo Trentino conobbe
una fase di terribile crisi determinata dalla comparsa di malattie dei baco e della vite.ll periodo prospero
è rappresentato da una figura che porta un enorme peso sulla schiena; certo bisognava lavorare tanto,
ma il risultato era quello di costruire delle sicurezze. L’epoca della crisi è rappresentata da una
donna che non può raccogliere il frutto delle proprie fatiche.Compare, così, la figura dell’emigrante che,
non trovando più possibilità di sopravvivenza è costretto acercare lavoro in terre lontane,
abbandonando le proprie radici.Ma la speranza non muore mai. Ecco così comparire un personaggio
che grazie ai suoi viaggi in Oriente, portò il seme del baco da seta sano, cambiando le sorti
de|l’economia_ Trattasi di Don Giuseppe Grazioli, raffigurato nel|’opera con i due elementi che lo
accompagnarono nella suavita a servizio dei problemi dei poveri: un bastone e le
paramenta ecclesiastiche.Vite e gelso, legate fra loro a formare una cornice con l’acqua che scorre come
una continua preghiera, proprio vicino al Capitello e un drappo di seta unisce l’Oriente con l’Occidente
in un legame profondo e duraturo. ll drappo di seta è sorretto da una civetta dagli occhi dorati come
delle monete, divenendo simbolo e auspicio di benessere, di fortuna per il futuro e di forza per le
generazioni future.Così fortuna e sfortuna, gioia e dolore, crisi e prosperità si alternano senza dare però
segno di sconforto, di rassegnazione o disperazione.Un pensiero pittorico forte per testimoniare che
l'arte può avvicinare tutte le culture e anche le diverse esperienze.Non è bellissimo questo racconto,
lascio le conclusioni a voi e vi rinnovo i miei Auguri per un Anno di cambiamento, riflessione e rinascita.
K.Harring artista e writer, alcune opere.
Un murale non è un graffito.
Il muralismo e il graffitismo sono correnti artistiche molto diverse.
Ecco cos’è il graffitismo:
http://www.youtube.com/watch?v=gEE4vM1yx6A
http://youtu.be/gEE4vM1yx6A
Eseguire un murale non è
difficile…. Tutti lo possono fare, se
hanno a disposizione una parete.
E’ come avere a disposizione tanto
spazio sul web, tutti possono
scrivere… non è difficile, ma
bisogna avere “qualcosa da dire”!!
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