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Il modello di organizzazione sanitaria nella Regione Liguria

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Il modello di organizzazione sanitaria nella Regione Liguria
Il modello di
organizzazione sanitaria
nella Regione Liguria
Gianfranco Conzi
Il diritto alla salute fra uniformità e differenziazione.
Firenze, 20 novembre 2009

DATI DEMOGRAFICI
2
La Liguria in numeri




Abitanti: 1.615.389 (al 30 aprile 2009)
Con i suoi 5.421 km² la Liguria è una delle regioni
più piccole d'Italia, ma è una delle più densamente
popolate con una densità di 297 ab/km², molto al di
sopra della media nazionale.
La densità varia molto tra zone interne e costiere,
nel litorale sfiora i 1000 ab/km2
A causa del forte flusso turistico di massa, la regione
può sfiorare in alcuni periodi dell'anno quasi i 5
milioni di abitanti, che ne fanno di fatto la regione
dalla più alta densità abitativa del paese.
3
La popolazione ligure per
fasce di età
4
Indice di invecchiamento (%)
previsione 2007-2042 Liguria
5
Anziani soli
6
Indice di dipendenza (%)
previsione 2007-2042 Liguria
Numero di persone dipendenti vs.100 persone attive
7
IL SERVIZIO SANITARIO
REGIONALE

RISORSE, DATI, E INDICATORI
8
Il Servizio Sanitario Regionale


5 aziende sanitarie territoriali
3 aziende ospedaliere, sino al 2008:
Azienda Ospedale San Martino e Cliniche Universitarie
Azienda Ospedaliera Santa Corona
(ASL 2 dal 2008)
Azienda Ospedaliera Villa Scassi
(ASL 3 dal 2008)


2 IRCCS: IST e Gaslini
Altri soggetti erogatori pubblici o equiparati:


Ospedali Galliera e Ospedale Evangelico
Soggetti erogatori privati convenzionati:





posti letto
Do
Dh
Alma Mater
Villa Azzurra
63
ISPRI Maugeri
Cardiovascolare Camogli
Villa Alfieri
7
7
Riabilitazione
67
57
20
Problema della Mobilità passiva verso altre Regioni
9
TASSO DI OSPEDALIZZAZIONE
PER 1.000 ABITANTI

Il valore regionale di 206,1 è ancora al di
sopra della soglia di 180 ricoveri ogni 1.000
abitanti prevista dall’Intesa Stato-regioni
malgrado una riduzione del tasso di
ospedalizzazione pari a circa 2 punti
percentuali tra il 2006 e il 2007
10
11
Posti letto per acuti
12
Posti letto riabilitazione
13
Indici posti letto acuti e
riabilitazione
14
Riconversione posti letto
acuti/riabilitazione
I posti letto per acuti sono il 3.8 per mille, e quelli di
riabilitazione lo 0.43 per mille.
La regione Liguria dovrà diminuire il numero
complessivo dei day hospital rispetto ai letti ordinari
(più per le specialità mediche che chirurgiche ove
invece si dovrà operare il meccanismo inverso dai letti
ordinari alla day surgery) operando uno spostamento
dalle attività di day hospital diagnostico verso i percorsi
ambulatoriali complessi e progetti sperimentali di “day
service”.
15

SCELTE DI POLITICA SANITARIA
16
Evoluzione del SSR

Nel corso degli ultimi anni il Sistema
Sanitario Regionale ligure è in perenne
evoluzione, per razionalizzare le risorse e
contenere i costi, cercando di mantenere un
adeguato standard di servizio.
17
I principali riferimenti
normativi regionali

Legge regionale 24 maggio 2006 n. 12.
“Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari”

Legge regionale 7 dicembre 2006 n. 41 e successive modifiche
“Riordino del Servizio Sanitario Regionale”




DGR 944 1/8/2008: Deaziendalizzazione delle aziende ospedaliere Santa Corona e
Villa Scassi (e provvedimenti conseguenti).
DGR 945 1/8/2008: Direttive per l’istituzione e il funzionamento dei Dipartimenti
Sanitari
DGR1662 16/12/008: Indirizzi alle Aziende Sanitarie per il riordino delle attività
distrettuali
DCR 22 30/9/2009: Piano sociosanitario regionale 2009-2011
18
Legge regionale 24 maggio 2006 n. 12.
“Promozione del sistema integrato di
servizi sociali e sociosanitari




Il modello organizzativo proposto non prevede la
delega di funzioni
Prevede che il Piano Sociale Integrato Regionale
(triennale) definisca i “Livelli essenziali delle
prestazioni sociali e sociosanitarie”
Persegue politiche a favore delle famiglie, dei
minori, degli anziani, dei disabili, delle fasce deboli
Il Comitato dei Sindaci e il DG della ASL pianificano
gli interventi tramite il Piano sociosanitario di
Distretto
19
Legge 12 / 2006
Promozione del sistema integrato
di servizi sociali e sociosanitari


Integrazione e coordinamento tra servizi
sociali e sanitari di distretto
Distretto sociosanitario coincide
territorialmente con i confini del distretto
sanitario e si articola in ambiti territoriali
sociali.
20
Legge regionale 24 maggio 2006 n. 12.
“Promozione del sistema integrato di
servizi sociali e sociosanitari”


Distretto è la dimensione territoriale in cui si
integrano le funzioni sociali e sanitarie
In particolare:




Organizzazione dello sportello sociosanitario
integrato
Assistenza domiciliare
Residenzialità e semiresidenzialità
extraospedalliera
Interventi a favore della non-autosufficienza
21
Integrazione socio-saniatria

Una criticità rilevabile sia a livello nazionale
che della nostra regione è la non
soddisfacente integrazione tra interventi
sociali e sanitari e la eccessiva rigidità dei
vari piani sociali e sanitari nei rispettivi periodi
temporali di efficacia, molto spesso
producendo adeguamenti tardivi ai bisogni in
corso di continuo mutamento.
22
Legge regionale 7 dicembre 2006 n. 41
“Riordino del Servizio Sanitario Regionale

Novità:
-
-
Collegio di Direzione è “organo” dell’azienda, con
compiti relativi al governo delle attività cliniche, all’innovazione
e valorizzazione delle risorse umane e professionali, allo
sviluppo dei servizi e delle attività di ricerca
Direttore di Dipartimento non di nomina ma eletto
nuove modalità per la nomina del direttore di struttura
complessa
creazione delle aree ottimali (levante, metropolitana e ponente)
istituzione dell’ARS
23
Altre Delibere GR

DGR 944 1/8/2008: Deaziendalizzazione delle aziende ospedaliere
Santa Corona e Villa Scassi (e provvedimenti conseguenti).
Istituzione del Direttore Medico di Presidio

DGR 945 1/8/2008: Direttive per l’istituzione e il funzionamento dei
Dipartimenti Sanitari:
i dipartimenti sanitari, costituiti da almeno 4 strutture complesse, sono di
norma strutturali e istituiti per tipologia di aggregazione:
a) per area funzionale omogenea
b) per disciplina
c) per organo
d) per distretto (es. testa-collo)
e) per intensità di cure
24
DGR 1662 16/12/008: Indirizzi alle Aziende
Sanitarie per il riordino delle attività distrettuali

Definisce gli obiettivi del distretto sanitario:
1) efficace accesso alle cure, attraverso lo sportello integrato
2) sistema di cure primarie e di continuità assistenziale con rafforzamento della
presenza dei MMG
3) integrazione socio-sanitaria
4) riorganizzazione della domiciliarità
5) potenziamento della residenzialità extraospedaliera
6) incremento dei posti Hospice
7) applicazione di protocolli per le malattie croniche
8) sperimentazione di “Case per la salute”
9) strategia di rete integrata
Non prescrive un modello organizzativo vincolante. Ne derivano differenze
organizzative tra le 5 aziende liguri territoriali.
25
Concorrenza o collaborazione?

Le leggi di riforma degli anni ‘90 hanno introdotto l’aziendalizzazione
della Sanità in Italia mantenendo i principi fondanti il Servizio
Sanitario Nazionale: equità, competenza, qualità, alto livello
tecnologico delle prestazioni rese e partecipazione dei cittadini.
Nello spirito del Legislatore queste norme dovevano rappresentare
un mezzo per rendere più efficiente il sistema attraverso l’utilizzo di
metodologie aziendali. Si è assistito ad un malinteso sviluppo di un
“quasi mercato” delle prestazioni sanitarie, nel quale gli
amministratori e gli operatori hanno erroneamente interpretato la
loro missione sotto forma di incremento della “produzione” e non
della produttività efficiente, e, aiutati da un sistema di tariffazioni a
prestazione, hanno dato vita ad un sistema di concorrenza
pubblico/pubblico, oltre che pubblico/privato.
26
Concorrenza o collaborazione
Il risultato ottenuto è stato l’esatto contrario di quanto si
proponeva la legge 502/1992, cioè il riequilibrio tra fondi
dedicati alla sanità ospedaliera e fondi dedicati all’assistenza
di base sul territorio.

Oggi invece la Regione Liguria sta perseguendo il governo
dei processi.

La Regione Liguria promuove e introduce nel proprio Piano
sociosanitario regionale il concetto di “premio alla salute”, in
alternativa alla sola valorizzazione della “produzione”, con
politiche sanitarie che premiano le Aziende e gli operatori
che, attraverso la ricerca e la prevenzione, abbattano gli
indici di diffusione delle malattie.
27
Discontinuità
Segnali di cambiamento sono costituiti da un
forte governo regionale (vs deregulation), da
collaborazione/coopetizione (vs competizione),
dall’applicazione di metodologie Evidence Based
Health Care
Ulteriore criterio di cambiamento è costituito dalla
innovazione nei meccanismi di finanziamento
inaugurata nel 2007, quando la Regione Liguria
ha ripartito le quote spettanti alle varie aziende
entro gennaio permettendo così dei reali bilanci
di previsione.
28
Il territorio: vera sfida per il
riequilibrio del sistema

Le attività sociosanitarie territoriali costituiscono la chiave di volta
per permettere una maggiore appropriatezza di prestazioni
ospedaliere e la percezione qualitativa da parte dei cittadini del
soddisfacimento dei loro bisogni. Si è abituati a parlare di bontà
dei servizi sanitari considerando come tale solo la punta
massima di prestazioni specialistiche, dimenticando che i
cittadini apprezzano od al contrario percepiscono come
insoddisfacenti i servizi sanitari in funzione della capacità di
risposta ai bisogni quotidiani nella maniera più efficiente ed
umanizzata possibile. E’ eccellenza anche la prestazione più
semplice erogata nel miglior modo possibile. In una realtà dove
le persone fragili, anziane, affette da polipatologie costituiscono
la maggioranza, un servizio sociosanitario che garantisca in
maniera ottimale il quotidiano realizza e trasmette una valida
sensazione di presa in carico dei pazienti.
29
Il Piano sociosanitario regionale
2009-2011: gli obiettivi
Tre obiettivi principali:



la riorganizzazione del sistema in funzione di una
risposta maggiormente adeguata e appropriata alla
cronicità.
la necessità di dare al Sistema Sanitario obiettivi
triennali adeguati ai bisogni emergenti di salute
espressi dalla popolazione nelle 4 aree della
prevenzione, emergenza, cronicità e riabilitazione.
lo sviluppo dei servizi territoriali in sinergia con le reti
ospedaliere al fine di garantire la continuità
assistenziale e il supporto alle fragilità/cronicità.
30
Il Piano sociosanitario regionale
2009-2011: gli strumenti
Reti verticali e orizzontali: una programmazione
a matrice
L'architettura del nuovo sistema è stata ipotizzata
come un insieme di reti integrate di servizi
costituite secondo due direttrici diverse che
rappresentano gli assi di integrazione necessari:
la direttrice verticale
la direttrice orizzontale
31
Il Piano sociosanitario
regionale 2009-2011

La direttrice“verticale”, rappresenta la dimensione all'interno della
quale si sviluppano le quatto aree tematiche che costituiscono lo
sfondo del Sistema sanitario Pubblico:





prevenzione
acuzie emergenza urgenza
fragilità/cronicità
riabilitazione.
Le reti orizzontali elaborano linee guida e indirizzi posti a
fondamento del governo clinico del Servizio Sanitario Regionale e
individuano le criticità del sistema.
32
La rete FRAGILITA’/CRONICITA

La rete FRAGILITA’/CRONICITA’, raggruppa aree di
patologie/fragilità caratterizzate da condizioni
omogenee di instabilità clinica e di polipatologia ,
che richiedono processi assistenziali e prestazioni
simili:
- demenze
- anziani ad elevata comorbilità
- esiti di patologie dell’ età evolutiva (disabilità)
- menomazioni perduranti da esiti di eventi
morbosi acuti (cronicità)
- cure palliative
33
34
SINTESI: il modello ligure

Principi:

Obiettivi: centralità del territorio, sede di presa in carico dei
i principi fondanti il Servizio Sanitario Nazionale:
equità, competenza, qualità, alto livello tecnologico delle
prestazioni e partecipazione dei cittadini
problemi sociosanitari e di gestione dei percorsi.
Riequilibrio del rapporto ospedale-territorio

Strumenti organizzativi
Acuzie:
ospedale
Cronicità: territorio
indicazioni regionali
modelli aziendali
sufficientemente omogenei
Piano Sociosanitario
modelli aziendali
differenziati
35
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