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BERTELLONI il successo del protagonismo

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BERTELLONI il successo del protagonismo
IL SUCCESSO DEL PROTAGONISMO
VALORE DA PROTEGGERE
Associazione Rete Regionale Toscana
Utenti Salute Mentale
Livorno 21/5/2010
Il gruppo della Rete Regionale Toscana, ringrazia per l’invito, il tema
che vorremmo affrontare in una riflessione insieme è l’importanza
dell’organizzazione della rete regionale che man mano nel corso
degli anni a fatica ma con grande tenacia ha dato voce e visibilità a
persone con sofferenza mentale, volendo portare in ogni contesto il
proprio punto di vista, della cura delle politiche e soprattutto
nell’aspetto culturale, rivolto alle sofferenze che ad oggi continuano
a non cambiare. Molte volte mi interrogo e cerco di capire dove è
l’inghippo, sarà forse che dovrebbero cambiare le due culture sia da
parte della persona con disagio che necessariamente si sente di
portare al medico quel grande nodo di dolore che invalida “ecco
questo è il mio dolore lo metto nelle tue mani medico pensaci tu” e
il medico che lo riceve senza pretendere la partecipazione attiva di
chi porta quel nodo. Sarà questo?
Sarà che la considerazione collettiva nei confronti della nostra malattia è
straordinariamente diversa da chi soffre di cuore o ha il diabete.
Ci riteniamo cittadini della Sanità Pubblica.
E’ L’etichetta rimane, anche quando ai fatto i percorsi sanitari e ti sei stabilizzato anche
quando la tua vita ricomincia da capo e devi riconquistarti i diritti persi, i figli il lavoro
la casa, tutti gli affetti, è come rinascere ma questa volta è ancora più dura.
E’ dura anche quando decidi di riportare la tua esperienza di sofferenza negli ambiti
istituzionali nei momenti di socializzazione con altri che vivono o hanno vissuto come
te il disagio, cercando di promuovere l’autodeterminazione , l’importanza della crisi in
quanto lettura del disagio senza subirla ma accettarla come momento evolutivo del
nostro disagio.
La responsabilità di portare avanti delle organizzazioni che vengano riconosciute come
portavoce delle sofferenze.
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Lungo andare gli amici perduti colleghi di battaglie che non sono riusciti a mantenere
la posizione. Causa il conflitto la responsabilità la mole di lavoro mai quasi riconosciuta
E perdiamo la motivazione.
La rete negli anni 2007 2008 è stata coinvolta nelle grandi Associazioni Nazionali e
locali è stata accolta come un elemento positivo, gli utenti che si organizzano, sono
stati anni di grande confronto pubblico, Worp, Unasam,Parole Ritrovate, Forum
Nazionale, Ministero della Salute, Airsam, Psichiatria Democratica, Anpis ecc. si diceva
che l’unica forza per far cambiare le cose era il movimento degli utenti. Cosa è
successo? Il cambio della politica, le divisioni culturali?
Ma la Rete va avanti mantiene la posizione , ci sono voluti parecchi anni per farci
conoscere ed è per questo il valore del protagonismo delle persone, in questo
momento va ancora più difeso.
Il movimento degli Utenti
Le prime aggregazioni di Utenti in Toscana nascono ispirandosi a dei modelli
importati dai paesi anglosassoni.
Gruppi di Auto Mutuo Aiuto si consolidano e si sviluppano in “contesti” dove il
protagonismo, la soggettività, sono sostenuti dagli stessi psichiatri, direttori
dei dipartimenti, operatori delle istituzioni locali.
Tale esperienza contamina lentamente i vari territori Toscani e si aprono,
formando altri gruppi di utenti che insieme condividono lo stesso obiettivo,
ovvero il desiderio di svincolarsi e di promuovere il loro essere protagonisti.
Nel corso degli anni, attraverso progetti importanti come “Mare & Costa”, la
Regione Toscana ha posto fiducia nei confronti dei portatori di disagio
affidandogli la gestione diretta delle vacanze, liberate da figure professionali,
dimostrandosi capaci di organizzarsi e di portate a termine con successo
l’iniziativa.
Il progetto sperimentale dell’utente operatore: “ Facilitatore Sociale”, nuova
figura che lo riabilita in quanto persona, ridandogli dignità e promuovendo il
lavoro.
Il facilitatore Sociale, è una nuova figura professionale, secondo noi di grande
impatto per la caratteristica che lo contraddistingue da altre figure multi
professionali ovvero per la sua pregressa esperienza di sofferenza psichica.
Mettendosi al servizio di persone ancora in fase di delega, ai loro familiari o ai
servizi , instaura delle relazioni empatiche, costruendo dei percorsi condivisi
e vissuti tra pari.
Queste due grandi esperienze hanno stimolato l’interesse di mettersi in Rete,
promuovendo il confronto tra le varie esperienze locali, consapevoli che lo
stare insieme avrebbe creato una nuova forza, sentendo la necessità di non
delegare i propri percorsi di vita con l’obbiettivo di esserci e farsi portavoce
degli interessi di chi ancora non riesce a dare voce alla propria condizione di
assistito.
OBBIETTIVI PRINCIPALI
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Far conoscere le esperienze della Rete e i gruppi di auto/mutuo/aiuto ai servizi di
salute mentale, ai familiari,ai politici e alla collettività in modo da incrementare le
esperienze nel territorio
Promuovere l’autodeterminazione nelle persone che hanno un disturbo
mentale,promuovendo la nascita di nuovi movimenti e nuove esperienze coinvolgendo
tutti coloro che riconoscono in questi obiettivi
Promuovere strategie per la gestione dei servizi D. S. M. che favoriscono per ciascun
utente la rivendicazione del diritto alla cura senza che si inneschino forme di
pregiudizio ne da parte degli operatori ne da parte della società stessa
Contro il pregiudizio e lo stigma sociale: organizzazione di movimenti pubblici, per
rendere visibile la soggettività delle persone con disagio psichico attraverso la
narrazione della propria esperienza,con l ’intenzione di accorciare distanze e forme di
paura che è nell’ immaginario collettivo nei confronti del disagio psichico
Per i non collaboranti,vogliamo essere d’aiuto alle persone che non vogliono accettare
di star male rifiutando la possibilità di riappropriarsi della propria esistenza
Diffusione e realizzazione di corsi di Facilitatore Sociale (utente operatore)
Divulgazione delle esperienze degli utenti uditori di voci
- Riconoscimento dei Diritti di Cittadinanza: lavoro,casa, studio ………
-Strumenti di prevenzione:Consenso Informato, Testamento Psichiatrico, L’ amministratore di
Sostegno: contro la contenzione fisica e farmacologica, l’interdizione, inserimento c/o strutture
contenitori senza progetto condiviso e monitorato
-Promozione e divulgazione dei gruppi di auto mutuo aiuto come momenti di condivisione tra
utenti ispirati alla comune necessità di diventare protagonisti del proprio benessere psicofisico
Tale progetto non deve essere inteso come esperienza autonoma e
slegata dai Servizi di Salute Mentale, ma come possibilità di
miglioramento per entrambi fondando questa crescita su un piano
di ascolto reciproco nel rispetto delle competenze e delle
DIVERSITA’
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