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Presentazione di PowerPoint

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Presentazione di PowerPoint
CSSC LEARNING
Co-costruzione
Apprendimento situato
Coaching
Compiti autentici
facilitato dalla
COLLABORAZIONE
determinato dal
CONTESTO
Negoziazione sociale
Apprendistato
APPRENDIMENTO
Riflessione
Esplorazione
guidato dalla
METACOGNIZIONE
Auto-regolazione
Intenzioni /aspettative
acquisito attraverso
COSTRUZIONE
Rielaborazione
Modelli mentali
la
CSSC LEARNING
SOCIALE
APERTO
ATTIVO
“Un ambiente di apprendimento dovrebbe offrire rappresentazioni
multiple della realtà, non semplificandola ma rispettando la sua
naturale complessità; dovrebbe sostenere la costruzione attiva e
collaborativa della conoscenza, attraverso la negoziazione sociale,
più che la sua semplice riproduzione; dovrebbe poi alimentare
pratiche riflessive, proponendo compiti autentici e contestualizzando
gli apprendimenti”
[Johnassen, 1997]
RIFLESSIVO
SIGNIFICATIVO
SITUATO
CRITERI DI LETTURA DELL’AZIONE FORMATIVA
LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI
AMBIENTI DI APPRENDIMENTO (Cunningham)
Predisporre esperienze che facilitino il processo
di costruzione della conoscenza.
Promuovere esperienze di comprensione
attraverso molteplici prospettive.
Inserire l’apprendimento in contesti realistici e rilevanti.
Incoraggiare la padronanza e la libertà dei processi
d’apprendimento.
Inserire l’apprendimento in un’esperienza sociale.
Incoraggiare l’uso di molteplici modalità di
rappresentazione.
Promuovere l’autoconsapevolezza del processo
d’apprendimento.
SFP – a.a. 2008/09
DIDATTICA GENERALE
CRITERI DI LETTURA DELL’AZIONE FORMATIVA
TASSONOMIA TRAGUARDI FORMATIVI
RICEVERE
Prestare attenzione
ricezione di un dato sensoriale o
concettuale e il suo immagazzinamento in
memoria
RIPRODURRE
utilizzo di schemi procedurali noti in un
dato contesto
Reperire in memoria o
memorizzare
Precisare
Trasporre
Applicare
PRODURRE
Analizzare
messa a punto di una risposta originale a
una data situazione
Adattare
Sintetizzare
AUTOGESTIRSI
Valutare
analisi critica e gestione autonoma del
proprio comportamento in rapporto ad un
determinato contesto d’azione
Auto-controllarsi
G. Paquette, Modelisation des connaissances et des competences. Un Language graphique pour
concevoir
et apprendre, Sanite Foy (Quebec), 2002.
MARIO CASTOLDI
METODOLOGIA DIDATTICA
CRITERI DI LETTURA DELL’AZIONE FORMATIVA
AUTOGESTIRSI
PRODURRE
RIPRODURRE
RICEVERE
CAPACITÀ
1.Prestare
attenzione
COGNITIVO
Interessarsi a un fenomeno
sociale.
2. Reperire in
memoria o
memorizzare
Ricordare o memorizzare i
nomi di sostanze nocive per
la salute dell’uomo.
3. Precisare
Precisare una procedura
aggiungendovi una tappa o
indicando degli esempi.
Rappresentare graficamente
un approccio presentato
oralmente.
4. Trasporre
DOMINIO
PSICOMOTORIO
AFFETTIVO
Percepire una scorretta posizione Essere colpiti da una musica
del corpo davanti a uno
gradevole piacevole (o sgradevole).
specchio.
Ricordarsi della modalità di
Ricordarsi o riconoscere un
esecuzione di un movimento di comportamento utile per calmare la
danza o fissare un nuovo passo. propria collera.
Descrivere i movimenti di una
danza già ripetuti.
Distinguere uno scherzo da un
attacco personale che ci rattrista.
Frenare per far rallentare il
proprio monopattino basandosi
sui propri riflessi nel frenare
l’andatura dei propri pattini.
Effettuare un tuffo secondo una
modalità ben padroneggiata, ma
in una nuova posizione ( es. da
un trampolino più alto) .
Riconoscere i propri errori
nell’esecuzione di un
movimento.
Correggere certi movimenti
nell’effettuare un tuffo.
Evitare (o affrontare) una
situazione spiacevole facendo
riferimento ad una esperienza già
vissuta.
Dominare l’ansia applicando una
tecnica ben conosciuta.
SOCIALE
Percepire una situazione tesa in un
gruppo.
Ricordarsi o riconoscere una modalità per prendere parte costruttivamente a un lavoro di gruppo lavora
re in modo costruttivo in un gruppo.
Modificare leggermente un ruolo già
assunto in un gruppo.
Assumere la leadership in un gruppo
in una situazione simile a una
dinamica precedente già affrontata.
5. Applicare
Utilizzare una modalità di
calcolo conosciuta
applicandola a dati nuovi.
6. Analizzare
Definire gli obiettivi, i dati,
gli ostacoli in un tipo di
problema.
Aggiungere nuove
componenti a un metodo per
correggere specifiche lacune.
Costruire una classificazione Imparare a palleggiare per la
un piano di risoluzione
prima volta.
generale a partire da esempi.
Analizzare la dinamica di un gruppo
e riferirla a una classe di modelli.
Valutare la solidità, la
fondatezza e l’interesse di
una argomentazione.
Decidere di cambiare
completamente il proprio
approccio nel modo di
valutare certe situazioni.
Determinare la qualità e la
produttività di un lavoro di gruppo al
quale si è partecipato.
Assumersi la responsabilità di
migliorare gli atteggiamenti dei
partecipanti e il clima sociale di un
gruppo.
7. Adattare
8.Sintetizzare
9. Valutare
10. Autocontrollarsi
Prevedere i propri stati emotivi in
differenti situazioni che possono
scaturire da una certa azione.
Modificare alcune delle proprie
reazioni affettive in una situazione
di tensione.
Sviluppare un’attitudine
completamente nuova a fronte di
una situazione che suscita
sconcerto
Collocare la qualità della propria Valutare il proprio stato affettivo in
prestazione nel suonare uno
seguito a una discussione difficile
strumento in rapporto alla classe. con degli amici.
Iniziare un piano sistematico di Gestire le proprie emozioni,
valutazione e di miglioramento valutandole regolarmente per
nella pratica di un certo sport.
migliorare il proprio benessere
generale.
Simulare la gestione di una
situazione di crisi con l’aiuto di un
approccio ben conosciuto.
Proporre un metodo per migliorare il
clima della classe.
Trovare una maniera di comportarsi
in un gruppo tale da farlo progredire.
REPERTORIO DELLE METODOLOGIE DIDATTICHE
• approccio induttivo
• gioco di ruolo
apprendistato cognitivo
apprendimento cooperativo
• approcci metacognitivi
• soluzione di problemi reali
• approcci narrativi
• apprendimento-servizio
• …
studi di caso
approcci dialogici
brain-storming
approcci ermeneutici
...
DIMENSIONI DELL’AZIONE DIDATTICA
P
R
O
G
E
T
T
A
Z
I
O
N
E
AZIONE DI INSEGNAMENTO
DIMENSIONE
METODOLOGICA
O
I
DIMENSIONE
ORGANIZZATIVA
S
DIMENSIONE
RELAZIONALE
V
A
L
U
T
A
Z
I
O
N
E
DIMENSIONI DELL’AZIONE DIDATTICA
DA UNA RELAZIONE
COMPLEMENTARE RIGIDA
VISITA GUIDATA
A UNA RELAZIONE
COMPLEMENTARE FLESSIBILE
ITINERARIO
ESPLORATIVO
COMUNICAZIONE EDUCATIVA COME
RELAZIONE FLESSIBILE
TRASCENDERE LA
COMPLEMENTARIETÀ
VARIARE I SETTING
RELAZIONALI
VALORIZZARE
L’INTERLOCUTORE
PUNTARE SU UNA
RESPONSABILITÀ
CONDIVISA
DIMENSIONI DELL’AZIONE DIDATTICA
il valore dell’organizzazione didattica:
VEICOLARE UN MODELLO EDUCATIVO IMPLICITO
VEICOLATO DA
Regole
organizzative
INCIDE SU
Organizzazione spazi
Dimensioni affettive
ed emotive
Strutturazione tempi
Clima relazionale
MATERIALITA’ EDUCATIVA
Strutture di
personalità
Significati esperienza
educativa
LIVELLO PROFONDO DEL
PROCESSO FORMATIVO
IL MEDIUM È IL MESSAGGIO
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