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piano strategico officina - Unione dei comuni della valle del belice

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piano strategico officina - Unione dei comuni della valle del belice
OFFICINA PARTANNA
sviluppo locale e sostenibilità tra teoria e pratica
Il territorio come risorsa
I temi dello sviluppo locale
Calcedonio Iemmola *- Gimmy Ferro*
* Consulenti Soggetto responsabile Patto Territoriale “Pantelleria e isole del
Mediterraneo
Patto Territoriale
“Pantelleria e isole del
Mediterraneo”
La nuova filosofia dello sviluppo
locale
• Nel quadro di una sempre maggiore scarsità di risorse economiche
disponibili :
• Avvia un processo di consapevolezza all’interno del sistema locale
che porti a programmare lo sviluppo dal basso sulla base dei reali
bisogni (capacità di lettura);
• Coinvolge sul tema dello sviluppo tutti gli attori in grado di influire
sul successo delle strategie (Istituzioni-associazioni di categorie-ass.
di lavoratori..)
• Usa la concertazione come strumento essenziale per il
coinvolgimento di tutti gli attori dello sviluppo locale
Considerazioni storiche
• Catania 1998 seminario che segna la svolta nell’approccio ai
temi dello sviluppo locale
• Le nuove politiche di sviluppo mettono il territorio al centro
della programmazione , spostando il baricentro della
elaborazione delle scelte dal centro alla periferia.
• Cassa del Mezzogiorno esempio di intervento
centralistico di sviluppo con interventi slegati senza veri
legami con il territorio.
• Esperienza che ha bruciato ingenti risorse finanziarie ,
senza produrre sviluppo.
Un processo più democratico
punti di forza
1. Si passa da un sistema in cui solo pochi decidevano le
scelte ad un altro che coinvolge molti più attori
2. Il sistema locale diventa arbitro del proprio futuro e
delle proprie scelte;
3. Il processo stimola una nuova progettualità
4. Fa emergere e valorizza sia la risorsa territorio che la
risorsa umana;
Un processo più democratico
punti di debolezza
1. La competizione che la scarsità di risorse finanziarie
induce fra i sistemi locali;
2. La ricchezza della platea di soggetti chiamati a
decidere rende più difficile le scelte.
3. La difficoltà a trovare agevolmente modalità efficaci
di consenso e condivisioni fra tutti gli attori locali.
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Lo sviluppo locale sostenibile: gli
strumenti legislativi
Gli strumenti della
Programmazione negoziata
• Codifica tutte le procedure e le emanazioni
legislative che hanno consentito la nuova politica
dello sviluppo locale.
• Sono strumenti di programmazione negoziata:
–
–
–
–
Patti territoriali
Contratti di Programma
Contratti di area
PIT (assimilabili)
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Lo sviluppo locale sostenibile: gli
strumenti legislativi
• Tutti questi strumenti hanno permesso l’attuazione
delle nuove politiche dello sviluppo avente il
territorio come base di partenza, con i propri
bisogni e le proprie particolarità.
• Hanno permesso agli attori locali di definire modelli
autoctoni di sviluppo mettendo il concetto di
sostenibilità alla base di ogni articolazione
progettuale.
• Lo Sviluppo sostenibile.
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Lo sviluppo locale sostenibile:
La competizione fra i sistemi locali
La scarsità delle risorse disponibili a livello
centrale ha portato i sistemi locali a
competere fra di loro per l’assegnazione delle
stesse in un meccanismo che ha premiato non
solo i migliori progetti , ma anche la capacità
di organizzazione e la competitività del
territorio.
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Lo sviluppo locale sostenibile: le
definizioni
Le definizioni
• Programmazione Negoziata: è la regolamentazione che viene
concordata tra il soggetto pubblico competente e le parti pubbliche e/o private
interessate all’attuazione di interventi sul territorio di natura diversa ma tutti però
finalizzati alla realizzazione di un progetto unico di sviluppo, e che richiede una
valutazione complessiva delle diverse attività.
• Gli strumenti di Programmazione Negoziata
• Intesa Istituzionale di Programma: individuate le risorse , è il
primo atto programmatorio fra l’Amministrazione Centrale e quella Regionale o
Provinciale che definisce l’impegno a collaborare per attuare un piano pluriennale
di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati, da attuare nel
territorio che sigla l’intesa. Il documento contiene:
- gli interventi da realizzare
- Gli Accordi di Programma Quadro da stipulare
- le modalità di verifica delle realizzazioni.
Le Intese Istituzionali di Programma sono approvate dal CIPE (Comitato
Interministeriale per la Programmazione Economica)
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Lo sviluppo locale sostenibile:le
definizioni
• Accordo di Programma Quadro: è lo strumento di attuazione di una Intesa
Istituzionale di Programma. Viene pertanto promosso dagli organismi dell’Intesa e definisce il
programma esecutivo delle cose da realizzare.
• Patto territoriale: è sostanzialmente un accordo promosso da EE.LL. fatto con
altri soggetti pubblici o privati, che ha come obiettivo la realizzazione di un progetto di
sviluppo. Tale progetto o programma di sviluppo è espressione del partenariato sociale ed
istituzionale. Il progetto contiene una serie di interventi integrati fra di loro , nei diversi
settori dell’industria, dell’agro-alimentare,dei servizi, del turismo e delle infrastrutture.
• Contratto d’Area: anche questo strumento come gli altri
ha l’obiettivo di creare
sviluppo ed occupazione. Si realizza però in territori circoscritti , in crisi, delle aree di
sviluppo industriale delle zone obiettivo 1.
• Contratto di Programma: viene stipulato direttamente fra
l’Amministrazione Statale competente e grandi imprese o consorzi di imprese e
rappresentanze di distretti industriali per la realizzazione di interventi
• Concertazione:è il sistema di procedura scelto per la individuazione e la
condivisione degli obiettivi strategici , del progetto di sviluppo. Perché il metodo funzioni
occorre però che siano chiari i rapporti fra i soggetti partecipanti alla concertazione e gli
oggetti della concertazione, e che dal mix concertazione-partenariato emergano con
chiarezza gli impegni e le responsabilità di ognuno.
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La sostenibilità – il territorio come
risorsa
Il Patto territoriale “Pantelleria e isole minori
siciliane”
• il territorio comprende le seguenti isole :
Pantelleria comune capofila
Arcipelago delle Egadi
Ustica
per una popolazione residente complessiva di abitanti 13.398 ed un
territorio di kmq. 128,55
Costituiscono un insieme socio economico omogeneo anche se ognuno
ha le sue specificità storiche e culturali.
Nonostante non sia contiguo, ha sempre di più assunto la configurazione
di un vero e proprio sistema territoriale omogeneo.
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La sostenibilità – il territorio come
risorsa
Il contesto territoriale di riferimento e il
progetto
Le isole minori siciliane rappresentano un patrimonio ambientale notevole.
Il settore economico primario comune a tutte è l’attività turistica, era però necessario
pensare al turismo non più come ad un fenomeno stagionale , ma sempre più diluito
in un periodo più lungo; puntare ad un turismo di tipo tematico che valorizzasse i
punti di forza esistenti ed incidesse sul superamento dei punti di debolezza
(marginalità , … ) .
L’idea di sviluppo ed il progetto
È venuto fuori un modello che , partendo dalla considerazione che il settore
economico primario in tutte le isole è l’attività turistica, cerca di svilupparlo e farlo
trasformare da fenomeno legato a pochi mesi all’anno ad attività di impresa più
duratura nel tempo (destagionalizzazione).
Puntando sempre più verso forme di turismo tematico che valorizzi le pecularietà
delle isole
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La sostenibilità – il territorio come
risorsa
Il contesto socio economico
Pantelleria:
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Attività prevalente agricoltura e turismo
Reddito annuo medio basso 7,11 ml.(fra i più bassi della Provincia)
Punti di forza: risorse naturali e culturali ; situazione geografica
Punti di debolezza: sistema dei collegamenti, infrastrutture, classe
imprenditoriale
-
I dati dimostravano che l’agricoltura e le PMI erano a livelli di
sussistenza e che il turismo non creava abbastanza profitti .
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La sostenibilità – il territorio come
risorsa
Il contesto socio economico
Favignana:
-
-
Attività prevalente pesca e turismo
Tutte le altre attività(ristoranti,commercio,..) gravitano attorno al turismo
con pochi redditi anche qui per via di una attività concentrata solo in
estate
Punti di forza: Tonnara, ambiente, buoni collegamenti con la terraferma
Punti di debolezza: i dati dell’APT indicavano un calo delle presenze fra
il 1997 ed il 1998 del -3,81%
Il calo evidenziava una scarsa azione di marketing territoriale ed
una scarsa offerta di posti letto (1639 al 1998) contro una
potenzialità di circa 10.000 che in parte veniva coperta con case in
affitto.
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La sostenibilità – il territorio come
risorsa
Il contesto socio economico
Ustica:
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Attività prevalente agricoltura e costruzione (turismo all’ultimo posto
come addetti)
Punti di forza: Riserva Marina la prima come costituzione-testimonianze
archeologiche notevoli- patrimonio ambientale
Punti di debolezza: difficoltà di collegamenti e solo via mare.
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La sostenibilità – il territorio come
risorsa
Il contesto socio economico
la situazione occupazionale generale
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-
Attraverso i dati del censimento istat 1991 ci si accorgeva che il tasso di
disoccupazione dell’intera area era 32,40% superiore al livello nazionale
17,80 ma migliore di quello regionale 43,17.
La popolazione attiva era così distribuita:
- 24,33%
agricoltura e pesca
- 6,69%
turismo
- 4,75%
manifatturiero
- 11,29%
commercio
- 9,68%
costruzioni
- 4,65%
trasporti
- 38,60
altro
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La sostenibilità – il territorio come
risorsa
Il contesto socio economico
Le risultanze:
• particolare vocazione delle isole verso l’agricoltura e la pesca (capperizibibbo-tonno..)
• un comparto delle PMI debole e poco sviluppato
• i dati dei flussi turistici indicavano una crescita stabile del +6,2% rispetto
al 1997
• Offerta di posti letto al 1998 n. 3.408 a fronte di 204.524 presenze
• Pochi alberghi superiori a 3 stelle
• Scarsità e inadeguatezza di strutture ricettive.
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La sostenibilità – il territorio come
risorsa
Gli obiettivi prioritari
l’analisi di contesto appena accennata ci portava , naturalmente
a tentare di individuare un modello di sviluppo, un progetto integrato, che
rafforzasse i punti di forza ed attutisse i punti di debolezza al fine di
Sviluppare i livelli occupazionali in coerenza con il rispetto e la tutela
ambientale.
La particolare natura del territorio delle isole ognuna con le proprie
specificità , con le valenze ambientali e in molti casi anche di ordine
culturale ed archeologiche, ha portato naturalmente ad un progetto teso
a legare sempre più lo sviluppo del territorio al turismo di qualità ,
culturale ed ambientale con i seguenti obiettivo prioritari:
• Creazione di nuova occupazione
• Sviluppo dell’economia locale facendo leva sul turismo
• Riqualificazione ambientale e culturale del territorio
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La sostenibilità – il territorio come
risorsa
gli obiettivi si concretizzano
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-
Creazione di nuovi posti di lavoro nelle imprese : n°198
(circa il 13% dei disoccupati) senza parlare dell’indotto
Incremento della capacità ricettiva di 1.200 posti letto (3400)
Riqualificazione delle imprese turistiche esistenti per almeno
il 20% della capacità ricettiva esistente.
Incremento dei flussi turistici a seguito della diversificazione
dell’offerta e destagionalizzazione.
Creazione di nuovi servizi a supporto dell’accoglienza
La realizzazione di alcune infrastrutture necessarie a
recuperare il deficit esistente con il resto dell’isola (area
artigianale- discese a mare-Villa Florio-moli-..)
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La valorizzazione di “quello che c’è”
Questo fu lo slogan che diede subito l’idea di quello che volevamo fare:
• Privilegiare tutti gli investimenti di recupero e ristrutturazione dei
dammusi esistenti ai fini turistici ricettivi;
• Migliorare gli standards di qualità delle strutture turistiche esistenti;
• Dare priorità ai progetti che erano già coerenti sia con l’assetto
urbanistico esistente che con il regime di rispetto paesaggistico.
sulla base di queste priorità abbiamo iniziato
il vero lavoro.
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Il partenariato locale
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I Soggetti Promotori
I Comuni di PANTELLERIA - FAVIGNANA - USTICA.
Le Organizzazioni sindacali: CGIL - CISL - UIL.
Le Organizzazioni di categoria: CIA - COLDIRETTI - CIDEC CONFESERCENTI - CONFCOMERCIO - CNA - LEGA delle
COOPERATIVE - UNIONE COOPERATIVE - ASSOCIAZIONE
IMPRENDITORI PANTELLERIA.
Le Banche: BANCO di SICILIA - MONTE dei PASCHI di SIENA BANCA del POPOLO - BANCA EGUSEA.
Istituzioni Universitarie : Università di Bologna Dipartimento di
Archeologia.
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Le Istituzioni che hanno partecipato alla Concertazione Programmata ai
fini dell’accelerazione delle procedure tecnico amministrative
•
I comuni del Patto, Sovrintendenza Beni Ambientali e
Culturali e Paesistici di Trapani e Palermo, Assessorato
Territorio e Ambiente della Regione Siciliana,
Capitaneria di Porto, Ispettorato Forestale per le
competenze sulla Riserva Naturale di Pantelleria, A.S.L.
di competenza.
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L’attività di animazione
Il lavoro ed il ruolo di Euro Progetti & Finanza
• Chi è ed il ruolo di EPF
• L’attività di animazione sul territorio – le tre fasi di
accompagnamento e selezione delle iniziative
• Il Bando finale e l’attività di pre-istruttoria
• I tavoli di concertazione intermedi e finali per
l’individuazione delle infrastrutture e la selezione dei
progetti meritevoli di stare dentro la filosofia di
sviluppo individuata dal Patto.
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La fase istruttoria e la approvazione del
Patto
Mediocredito Centrale
• Istituto di credito convenzionato con il Ministero del Tesoro, Bilancio
ecc. per l’istruttoria dei Patti Teritoriali;
• In appena 20 giorni circa istruisce il Patto che viene inviato al Ministero
per l’approvazione e l’assegnazione delle somme.
• Alla fine il Patto “ Pantelleria e isole del mediterraneo” veniva approvato
con decreto del Ministero del Tesoro, del Bilancio, e della
Programmazione Economica n. 2386 del 27/11/2000.
• Delle iniziali iniziative dei soggetti privati raccolte con il bando finale ( n.
48 ) alla fine ne risultavano ammissibili al finanziamento n. 36 più 9
progetti di infrastrutture .
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I criteri di selezione
La coerenza esterna ed interna di ogni singola iniziativa
Analisi della ecosostenibilità di ogni singola iniziativa
Coerenza con gli obiettivi stabiliti
Capacità di promozione dello sviluppo locale (del Patto)
Raccordo con la programmazione Regionale (DUPIM)
- recupero e valorizzazione dell’ambiente
- risanamento e riqualificazione delle aree urbane
- realizzazione di centri di interessi e di strutture per il turismo
- adeguamento e qualificazione della ricettività
- rilancio delle attività produttive tradizionali
• Capacità occupazionale del Patto
• Capacità finanziarie dei soggetti beneficiari.
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La selezione
Il Bando Finale
• Alla fine della attività di animazione sono state selezionate 82
iniziative così ripartite:
- settore turistico mld. 176,99
- settore artigianato mld 19,94
- settore agroalimentare mld. 3,5
- settore servizi
mld. 8,63
• Importo max ammissibile mld 100 – necessità del Bando
• Il bando stabilì che l’ 80% delle risorse andava al turismo ; il
20% agli altri
• Stabilì ancora le priorità nel caso di insufficienza delle risorse
disponibili:
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La selezione
Il Bando Finale
• 1° fascia- imprese già operanti nel settore con iniziative di
adeguamento a norme oppure ampliamento o
ammodernamento per alzare gli standard qualitativi
• 2° fascia- nuove iniziative (turismo o altre attività) che
utilizzano strutture esistenti di pregio storico-momumentaleambientale, da riattare e/o da ristrutturare nonché nuove
iniziative da realizzare in zone urbanisticamente compatibili.
• 3° fascia- nuove imprese che intendono utilizzare strutture
esistenti
• 4° fascia- imprese che intendono svolgere una nuova attività
in strutture da realizzare.
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L’attuazione
Il ruolo del Soggetto Responsabile
• Decreto Ministeriale n.320 del 31 luglio 2000
Il Decreto è diretto a regolamentare le erogazione delle
agevolazioni relative ai contratti d'area e ai patti territoriali
• Disciplinare del 4 aprile 2002
Il disciplinare è diretto a regolare i compiti gestionali dei Soggetti
responsabili e dei Responsabili unici, specificandone impegni e
obblighi cui gli stessi sono chiamati ad adempiere e le attività da
svolgere.
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L’attuazione
Il D.M. 320/2000
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regolamenta quanto segue:
Individuazione o costituzione del Soggetto responsabile.
Sottoscrizione del disciplinare.
Verifica preventiva degli adempimenti (requisiti del S.R.).
Concessione di un contributo globale.
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L’attuazione
Il D.M. 320/2000
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Gestione delle risorse finanziarie:
Il Soggetto responsabile provvede a:
-
accertare e attestare la effettiva e regolare esecuzione delle iniziative
imprenditoriali e degli interventi infrastrutturali;
Richiedere alla CCDDPP di erogare le agevolazioni ai singoli soggetti
beneficiari;
coordinare e supervisionare tutte le attività relative alla realizzazione
delle singole iniziative imprenditoriali e degli interventi infrastrutturali;
attuare il continuo monitoraggio finanziario, procedurale e fisico.
-
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L’attuazione
Il D.M. 320/2000
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Responsabilità del S.R.:
•
conformità della esecuzione delle iniziative e degli interventi compresi nel
patto territoriale rispetto al progetto ammesso alle agevolazioni;
•
•
•
•
della regolare e trasparente gestione ed erogazione delle agevolazioni ai singoli
soggetti beneficiari finali;
della restituzione al MAP delle risorse assegnate ai soggetti beneficiari delle
agevolazioni e da questi non utilizzate entro i termini fissati ovvero utilizzate
in difformità dal progetto ammesso all'agevolazione, nonché delle risorse che
eventualmente residuino al compimento dell'intero intervento agevolato;
dell'ammissibilità alle agevolazioni di varianti progettuali ritenute non
sostanziali;
della richiesta al MAP di revoca delle agevolazioni in caso di variazioni
progettuali sostanziali.
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L’attuazione
Il D.M. 320/2000
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•
•
•
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Convenzione per il servizio di erogazione (CCDDPP);
Modalità e termini per le erogazioni:
Iniziative imprenditoriali
Numero quote erogazioni (2, 3 o 4 – realizzazione in 24/48 mesi);
Anticipazione o S.A.L.
Mezzi propri non inferiore al 30% dell’investimento ammissibile;
Infrastrutture
Anticipazione (10%) e S.A.L.
Attività ispettiva e di controllo (MAP e S.R.);
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L’attuazione
Il D.M. 320/2000
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•
•
•
•
•
Previsione di penali e revoca delle agevolazioni:
altri contributi sugli stessi beni oggetto del Patto;
le immobilizzazioni materiali o immateriali vengono distolte dall'uso
previsto prima di cinque anni dalla data di entrata in funzione
dell'impianto;
gravi violazioni delle norme sul lavoro o altre norme settoriali;
avvio ed ultimazione entro i termini previsti;
mancato rispetto degli indicatori.
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L’attuazione
Il D.M. 320/2000
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Relazioni semestrali (Gennaio/Giugno-Luglio/Dicembre);
Modulistica per erogazioni.
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L’attuazione
Il Disciplinare del 4 aprile 2002
Compiti del soggetto responsabile locale
Il soggetto responsabile locale assicura l’assolvimento dei propri
compiti fino al compimento dell’anno di regime di tutti i programma
industriali e al collaudo delle opere infrastrutturali finanziati dallo
strumento negoziale.






verifica della correlazione funzionale tra iniziative private e opere
infrastrutturali
rimodulazione delle risorse assegnate al Patto
approvazione delle eventuali variazioni dei programmi
concessione di proroghe al completamento dei programmi
revoca delle agevolazioni
verifica dell’apporto dei mezzi propri da parte delle imprese
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L’attuazione
Il Disciplinare del 4 aprile 2002
Compiti del soggetto responsabile locale
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



verifica del rispetto da parte dei soggetti attuatori delle opere infrastrutturali
dell’articolazione degli importi di progetto
richieste di erogazione
assunzione dei provvedimenti definitivi e calcolo del contributo definitivo
redazione di relazioni semestrali
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L’attuazione
La Regionalizzazione dei Patti territoriali (delibera CIPE n. 26 del 25
luglio 2003)



a far data dal 16.09.2003 le Regioni/Province autonome assumono la
responsabilità del coordinamento e della programmazione dei Patti territoriali
di propria competenza.
le stesse Regioni/Province autonome, anziché assumere direttamente le
funzioni di gestione subentrando al Ministero, possono optare affinché
quest’ultimo continui ad esercitarle.
ai fini della rimodulazione delle risorse la delibera stabilisce che, nei casi in
cui il Ministero eserciti le funzioni di gestione, l’autorizzazione al riutilizzo
delle risorse, oltre ad essere soggetta al parere vincolante della Regione, può
essere consentita solo per i patti che hanno registrato buone performance di
spesa e/o di avanzamento, ovvero:
abbiano raggiunto un livello di erogazione delle risorse pari ad almeno il 25%
del finanziamento concesso, risultino avviate almeno il 50% del numero
complessivo di iniziative ammesse.
In tutti gli altri casi le risorse derivanti da revoche, rinunce o per
effetto di economie vengono definanziate.
Patto Territoriale
“Pantelleria e isole del
Mediterraneo”
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