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L`evoluzione del capitalismo da ieri a oggi
L’evoluzione del capitalismo: da ieri ad oggi Bianchi Manuel ( [email protected] ) Chirico Teresa ( [email protected] ) D’Innocenzo Roberta ( [email protected] ) Di Giovanni Elisa ( [email protected] ) Fiasco Fabrizio ( [email protected] ) 22-04-2012 Capitalismo: sistema economico mondiale Il capitalismo è un fenomeno economico, il quale però non può essere immesso in un quadro storico. Il motivo di ciò è il fatto che non esiste una definizione universalmente accettata di capitalismo. Questo fenomeno è, in fin dei conti, sempre esistito a partire dalle prime comunità fino a giungere ai nostri giorni in diverse forme. A conferma di ciò, Adam Smith afferma che scambiare o barattare una cosa con un’altra è connaturata negli esseri umani. Le nuove scoperte territoriali hanno permesso l’allargamento dei commerci e di conseguenza hanno portato alla nascita del capitalismo. Nel corso del suo sviluppo, il capitalismo è passato da una forma industriale ad una finanziaria. La prima è sorta con la creazione delle grandi fabbriche; la seconda, invece, con la nascita delle borse, quindi con l’investimento di denaro in azioni invece che in prodotti della produzione. Molti studiosi hanno analizzato il fenomeno del capitalismo e ognuno di essi ne ha dato delle diverse interpretazioni personali. Teorie e pensieri dei vari autori Marx, nel suo libro “Il Capitale”, spiega come funziona l’economia capitalistica. Il sistema capitalistico viene definito come “immane raccolta di merci”, cioè la produzione è lo scambio di beni. La merce è un bene che viene prodotto per essere messo sul mercato. Questa ha un valore d’uso, in base a come soddisfa i bisogni dell’uomo, e ha un valore di scambio, grazie al quale può essere scambiata con altre merci. Il capitale può essere variabile, cioè destinato a pagare i salari, oppure costante, destinato a pagare tutte le varie spese. Il profitto capitalistico è dato dal capitale variabile. Secondo Marx ci sono due classi sociali: una che detiene i mezzi di produzione (la borghesia) e una che non li detiene (il proletariato). Il capitalismo si basa su una ragione strumentale, la quale opera in vista dell’efficienza. Secondo Weber ciò che caratterizza il capitalismo non è la sete di profitto, sempre presente negli uomini, ma la ricerca del profitto, operata in modo razionale. Così si ha un guadagno sempre rinnovato e mai occasionale. Weber individua un nesso tra la moderna “etica economica” e “l’etica razionale del calvinismo”. Infatti lo spirito del capitalismo viene individuato nell’etica del calvinismo, in quanto Calvino aveva attribuito molta importanza alla predestinazione divina. Con lo sviluppo del processo di razionalizzazione l’originario motivo religioso è scomparso ed è rimasto solo lo spirito del capitalismo. Il capitalismo senza più spirito religioso riconosce solo il valore economico della ricerca razionale del profitto: a guidare il capitalismo c’è una ragione tecnica, a cui sembra che tutti debbano piegarsi. Nell’opera “La filosofia del denaro”, Simmel considera il denaro come il simbolo dell’era moderna. Quest'epoca è caratterizzata dall' impersonalità dei rapporti umani, sempre più freddi e distaccati. La società ha un'organizzazione monetaria. Secondo l’autore , la grande città è il posto ideale per questo tipo di società. In questo contesto l'uomo viene inteso come un ingranaggio del sistema. Il tema principale di quest'opera è il predominio dello spirito oggettivo su quello soggettivo, che porta all'alienazione totale dell'individuo, causata dalla divisione del lavoro. In sostanza l'uomo in questa società non si deve preoccupare tanto di sopravvivere, quanto di non "sottovivere", ossia di non rimanere al di sotto delle proprie possibilità inespresse Secondo Gallino il capitalismo è “un gigantesco processo di illusionismo finanziario; ovvero, si potrebbe dire, di un’inflazione mondiale deliberatamente creata”. La nascita del capitalismo è dovuta ad una relazione diretta tra economia e politica, quest’ultima in un primo momento ha lasciato all’economia un’autoregolazione e in un secondo momento invece, la politica ha appoggiato questo movimento economico anche introducendo nuovi valori culturali, inerenti all’economia nella società. Gallino inoltre individua quattro possibili motivi della crisi attuale: 1- l’eccessiva concessione di mutui non sostenibili da parte delle banche alle famiglie; 2- nascita della finanza ombra; 3- secondo alcuni la mancanza di regole nel mondo finanziario, secondo altri, invece l’eccessiva presenza di regole; 4- in ultimo, la fragilità insita nel sistema del capitalismo finanziario. Sviluppo del punto di vista degli autori Secondo il nostro parere, il capitalismo ha avuto aspetti positivi e negativi. Gli aspetti positivi sono: - Urbanizzazione; - Ideologia di partenze; - Ricerca in campo medico, fisico, chimico, economico e sociale; - Sviluppo tecnologico; - Nuove coscienze; - Emancipazione dell’individuo; - Rivendicazione dei diritti umani; - “Sogno americano”; - Nuove conoscenze. Invece, gli aspetti negativi sono: - Suicidi; - Disoccupazione; - Perdita del lavoro; - Lavoro in nero; - Condizione servile; - Pignoramento dei beni materiali; - Crisi; - Micro-criminalità; - Attaccamento ai beni materiali. L’idea di fondo del capitalismo parte dal presupposto di un innalzamento economico per tutti e di un miglioramento del tenore di vita. Ciò ha dato vita al mito del “sogno americano”, il quale da speranze di arricchimento ad ogni singolo cittadino. Provoca, inoltre, la creazione di nuovi centri urbani, dando luogo all’urbanizzazione. Con quest’ultima si sono formate nuove conoscenze sia in ambito scientifico, sia tecnologico ed infine in quello sociale. L’individuo prende più coscienza di sé, rivendicando i propri diritti e cercando una certa emancipazione. In contrasto con gli aspetti positivi, quelli negativi hanno avuto un peso maggiore, in quanto essi si sono presentati in un arco di tempo più ristretto. La crisi capitalista ha causato un innalzamento della disoccupazione ed anche un aumento dei licenziamenti. Ciò ha portato al pignoramento dei bene mobili ed immobili, ad una promozione della condizione servile, ad un aumento dei suicidi e della micro-criminalità. Un atro disagio sociale, sempre più evidente nel corso degli anni, è l’attaccamento ai beni materiali e il distacco dalla vita stessa, con la perdita di motivazioni e di valori. Conclusioni Riprendendo le parole dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, Carter: “Siamo ad un punto di svolta nella nostra storia. Troppi tra noi tendono ormai ad idolatrare l’indulgenza al piacere e al consumo. L’identità umana non viene più definita da ciò che uno fa, ma da ciò che uno possiede. Questo non è un messaggio di gioia, né di rassicurazione, ma è la verità! Ed è un ammonimento.” Partendo dal presupposto che, trovare una conclusione adatta a questo tema sarebbe, secondo noi, impossibile, Vorremmo chiudere il discorso con un’altra citazione: “Ancorché negative, le crisi sociali hanno un aspetto positivo, tanto più sono acute quanto più sollecitano le capacità e l’intelligenza degli esseri umani altrimenti sopite. In questa circostanza la nostra società sembra aver toccato il punto d’inizio di un cammino vizioso pieno di contraddizioni ampie e strutturali, tanto da sollecitare le nostre migliori qualità, nella consapevolezza che, forse, non si può aggiustare il modello, ma che occorre in alcuni punti cambiarlo.” Bibliografia e filmografia di riferimento - Incontri con il pensiero sociologico Poggi Sciortino, Il Mulino; - Finanzcapitalismo Gallino, Einaudi; - Crisi o declino? La globalizzazione e i suoi effetti Bernardini, Le Monnier Università; - Capitalism: A Love Story Michael Moore