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Daniela Livadiotti Le abilitÁ di base del counseling ASCOLTO

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Daniela Livadiotti Le abilitÁ di base del counseling ASCOLTO
Le abilità di base del counseling ASCOLTO ATTIVO e RIFORMULAZIONE D. Livadio* PUNTEGGIO DEL TEST SULLA CAPACITA’ D’ASCOLTO da 0 a 27 = nessuna capacità di ascolto da 28 a 41 = mediocre capacità di ascolto da 42 a 54 = sufficiente capacità di ascolto da 55 a 68 = buona capacità di ascolto da 69 a 81= o4ma capacità di ascolto I LIVELLI DI ASCOLTO DENIGRARE INTERROMPERE DIALOGO INTERNO ASCOLTO SELETTIVO ASCOLTO CON FILTRO ASCOLTO ATTIVO DISTINZIONE TRA SENTIRE ED ASCOLTARE I suoni pervengono all’orecchio I suoni vengono converPP in conceQ, senPmenP Ideogramma cinese di ASCOLTARE   Tu   Orecchio   Cuore perché si vede (e si sente) bene solo col cuore   Occhio per "vedere" l'aLeggiamento, l'alterità che mi sta davanO, che non è lo specchio di me stesso, non è quello che io vorrei l'altro fosse, ma è proprio "un altro“ “Nessun giudizio, nessun commento, nessun a6eggiamento: semplicemente si osserva, si studia, si guarda, senza il desiderio di cambiare ciò che è. Perché se si desidera cambiare ciò che è in ciò che dovrebbe essere, si cessa di comprendere”. A. de Mello, Messaggio per un aquila che si crede un pollo Piemme, Casale Monferrato (AL), 1995 Ascolto aQvo: colmare la distanza tra ciò che il paziente intende dire e ciò che il medico comprende L’aWeggiamento NON DIRETTIVO non è un aWeggiamento passivo perchè …. “L’indifferenza non è in alcun modo la stessa cosa dell’acce4azione” Il correLo aLeggiamento NON DIRETTIVO consiste “…nell’ado4are lo schema di riferimento del cliente, nel percepire il mondo così come lo vede il cliente, nel percepire il cliente stesso così come egli vede sé stesso e nel comunicare al cliente un po’ di questa comprensione empa@ca” Carl Rogers 1951 ASCOLTO ATTIVO
L’ASCOLTO È UN PROCESSO A DUE VIE
Ascoltare
Comunicare l’ascolto
Si parla di ascolto attivo per enfatizzare la
partecipazione attiva dell’ascoltatore
OSTACOLI ALL’ASCOLTO   SOGGETTIVITÀ   DEFORMAZIONE PROFESSIONALE   SIGNIFICATO RAZIONALE Papà tuC i miei amici hanno una bibicle4a Non è possibile, ne esistono sicuramente alcuni che non ce l’hanno SUPPORTO ALL’ASCOLTO INTERVENTI VERBALI Riformulazione (resPtuire con altre parole) Domande di approfondimento (vanno oltre il messaggio) RIFORMULAZIONE   Comunica al paziente il nostro ascolto   Comunica al paziente la nostra comprensione   Ci permeWe di verificare se abbiamo compreso   Ha una funzione di rispecchiamento   Arricchisce il messaggio TIPOLOGIE DI RIFORMULAZIONE   Riformulazione semplice   Riformulazione del senPmento   Chiarificazione o delucidazione RIFORMULAZIONE SEMPLICE RISPOSTA ECO RipeOzione delle ulOme parole pronunciate dal paziente per sollecitare la prosecuzione del discorso RIFORMULAZIONE PARAFRASI RipeOzione dei conce4 espressi dal paziente uOlizzando parole proprie RIFORMULAZIONE ANALOGICA Riproporre la comunicazione uOlizzando i contenuO non verbali della stessa RIFORMULAZIONE RIASSUNTO Riproporre al paziente gli aspe4 fondamentali del suo discorso in forma più sinteOca e chiara UN RIASSUNTO ACCURATO RICHIEDE Una comprensione accurata di quanto è stato deWo Un’accurata selezione degli elemenP e dei temi chiave L’espressione verbale di tali elemenP in modo chiaro, direWo ed empaPco USO DELLE DOMANDE Possono avere diverse funzioni:   AggiunPva (supplemento di informazioni)   Di precisazione (chiarire il pensiero dell’altro)   Di estensione (allargare ad altri temi) TIPI DI DOMANDE  Aperte (come, che/che cosa, quale?)  Chiuse (si può rispondere con un si/no)  IndireWe o implicite (mi chiedo, mi domando, deve essere…)  ProieQve (se…) USO DELLE DOMANDE  Formulare le domande con voce chiara e lentamente  Fare domande brevi e semplici  UOlizzare un linguaggio vicino a quello del paziente  Non abusare delle domande RISPOSTA DI VALUTAZIONE ATTEGGIAMENTO PATERNALISTICO Non si deve… Non è correWo… Hai faWo bene… Provoca in chi parla E’ qui che sbagli… Inibizione Inferiorità Colpa RISPOSTA DI INTERPRETAZIONE ANALIZZARE IN MODO ARBITRARIO So bene perché….. Questo significa che… Fai così perché… Vuol dire che…. Veramente io volevo dire… ReQfica del messaggio Provoca in chi parla Irritazione Blocco della comunicazione RISPOSTA DI SOSTEGNO-­‐CONSOLAZIONE ATTEGGIAMENTO MATERNO Non devi preoccupar@…
. Non è niente… E’ normale che… Capita a tuC di… SenPrsi svalutato in ciò che si prova Provoca in chi parla Sensazione di non senPrsi compreso RISPOSTA INQUISITORIA USO MANIPOLATIVO DELLE DOMANDE Perché….? Mi chiedo…. Non mi hai de4o…. Quando….? -­‐Reazione difensiva Provoca in chi parla -­‐OsPlità -­‐Induzione delle risposte RISPOSTA “SOLUZIONE DEL PROBLEMA” PROPORRE SOLUZIONI PRECOSTUTUITE La cosa migliore da fare è… Perché tu non… Al tuo posto farei…. Basta che… -­‐Rinforzo della dipendenza Provoca in chi parla -­‐AdaWarsi alla soluzione senza condividerla MA NON POTRESTI SOLO ASCOLTARE?!? “Ogni persona è un’isola in sé stessa e può ge6are dei ponH verso le altre isole solamente se vuole ed è in grado di essere sé stessa” Carl Rogers 1951 
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