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Presentazione di PowerPoint

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Presentazione di PowerPoint
Lavoro di:
xxxxxxxxxxxxxxxxxx
Con la collaborazione di:
DANIELA MOLINARI
H.MAGNUS ENZENSBERGER
Da un po’ di tempo ormai,
Roberto si era stufato di
sognare: faccio sempre la
figura del cretino, pensava.
Finché un giorno non
comparve il mago dei numeri
IL mago disse:
“Gran parte dei veri
matematici i calcoli non li sa
nemmeno fare”
“Di magico i numeri hanno che
sono SEMPLICI. In fondo non ti
serve nemmeno la calcolatrice.”
I NUMERI SONO INFINITI
Nella matematica NON si tira
a indovinare! La matematica
esige
SECONDA
NOTTE
“Mi chiedo chi ha
avuto tutte
queste trovate,
quei numerimoscerini e
quell’Uno a
forma di pertica
con il quale sono
sceso fin qua”
“Lo zero è l’ultima cifra che è
venuta in mente all’uomo. E non è
tanto strano, perché lo zero è il
più raffinato di tutti.”
“Faccio saltellare i numeri…
Con il 10 è ancora più facile, fila
via liscio, anche senza calcolatrice,
perché aggiungi tanti zeri quanti
sono indicati dal saltello”
“I Romani non riuscivano a
saltellare perché non avevano lo
zero”
Adesso si
vedevano
anche i denti
del mago:
erano
tantissimi, un
numero
infinito…
TERZA
NOTTE
Le divisioni non le reggo: quando
si usa il più o il meno, o si
moltiplica, i conti tornano sempre.
QUANDO SI DIVIDE INVECE NO.
Dividere per zero è
assolutamente vietato.
Se lo facessi salterebbe
in aria tutta la
matematica!!!!
Devi sapere che esistono quei
banalissimi numeri che si possono
dividere e poi gli altri invece dove
non si può. Io preferisco questi e
sai perché? Perché sono dei
principi… Sono numeri meravigliosi
QUARTA
NOTTE
“Di serpenti infiniti ce
n’è come granelli di
sabbia in riva al
mare. Prova a dire
quanti ce ne sono fra
0,0 e 1,0!”
“Un numero infinito.
Tremendamente tanti
quanti ce n’è fra uno
e fino alla nausea.”
“Eh sì, i numeri
sono creature
davvero fantastiche.
Sai, in fondo di
banali non ce ne
sono. Ciascuno ha
un suo profilo, i suoi
segreti. Non si
riesce mai a scoprire
tutti i loro
trucchetti.”
QUINTA
NOTTE
Un incubo dopo l’altro, ma del mago
nemmeno l’ombra…
Nella vita di tutti i giorni non
funziona mai niente, nella
matematica invece funziona
sempre tutto.
SESTA
NOTTE
“Non sono l’unico mago dei
numeri. Sono uno dei tanti. Nel
paradiso dei numeri, da dove
vengo anch’io, siamo migliaia.
Purtroppo non sono il più grande.”
“Uno che mi piace particolarmente
è Bonaccione. È italiano ed è
davvero simpatico. È stato uno dei
primi ad avere capito lo zero.”
“Bonaccione è
fatto così:
quando ci sono
di mezzo i tuoi
numeri, si
finisce sempre
all’infinito”
disse Roberto.
Oggi ti faccio vedere una cosa
stupenda…
SETTIMA
NOTTE
Possiamo
costruire una
piramide. Dai,
dammi una
mano!
Ma tu hai idea
di cosa
abbiamo
costruito? Non
è solo un
triangolo, è un
monitor.
La matematica
è davvero una
storia infinita.
Scavi e scavi e
trovi sempre
qualcosa di
nuovo.
OTTAVA
NOTTE
Si scambiavano
i posti sempre
più in fretta e
Roberto, che
scriveva, quasi
non riusciva più
a seguirli…
Se a partecipare al gioco sono
sempre di più, a scrivere ci si
annoia. Si può fare più in fretta.
Basta scrivere il numero dei
partecipanti e metterci dietro un
punto esclamativo.
4! = 24
La matematica è
magica o se
vuoi diabolica,
proprio per
questo. Nel
complesso c’è un
certo ordine. Un
sacco di gente la
odia proprio per
questo.
NONA
NOTTE
Roberto sognava di sognare
Sono venuto a farti una visitina
perché non stai bene. Ho invitato
anche qualche numero, così non ci
annoiamo. Ormai lo sai che senza
di loro non riesco a vivere.
I numeri
entrarono a
spron battuto
ed erano così
tanti che la
camera di
Roberto fu
immediatamen
te strapiena.
Quando tutti i
numeri se ne
furono andati, la
camera di
Roberto tornò a
essere piccola
come prima.
“Devi solo tenere
aperti gli occhi –
disse il mago – il
resto te lo scrivo
sul soffitto”.
DECIMA
NOTTE
Tutti quei grandi, morbidi fiocchi
erano diversi.
Una mano lo toccò sulla spalla e una
voce che conosceva bene disse:
”Non sono meravigliosi questi
fiocchi?”
Meglio un po’ di
matematica che
morire assiderati
al Polo nord…
UNDICESIMA
NOTTE
Roberto gridò aiuto…
“In fondo tu mi hai sempre solo
MOSTRATO le cose ma non le hai mai
DIMOSTRATE”.
“È vero, disse il vecchio maestro. Devi
scusarmi, ma mostrare è facile e
divertente. Il problema è che non basta!”
QUELLO CHE
CONTA È LA
PROVA!
“Dimostrare i
teoremi è un po’
come attraversare
un fiume saltando
da un masso
all’altro: a volte
riesci a procedere
solo per vie
traverse, allungando
il percorso e altre
non ci riesci per
niente”
“Anche i maghi quindi ogni tanto fanno un
bel bagno. La cosa mi tranquillizza.”
“Non hai idea di quante volte non riesco a
superare il fiume – disse il mago – e allora
mi accontento di tornare sulla vecchia
sponda sicura senza essermi bagnato i
piedi. Questo significa solo che la
matematica non finisce mai. E aggiungo:
meno male. Resta sempre qualcosa da
fare, caro Roberto.”
DODICESIMA
NOTTE
Cosa combinava il mago dei numeri?
Aveva dimenticato Roberto?
Qui possono
entrare tutti
quelli che lo
vogliono
veramente
Roberto e Teplotaxl si trovano in un
corridoio infinitamente lungo con
tantissime porte. Nelle singole stanze ci
sono i più famosi maghi dei numeri che la
storia abbia conosciuto: il famoso Lord
Ruzzolo, un piccolo uomo di nome Klein, il
professor Cantor che vive in mezzo alla
polvere canticchiando, il cordiale Boiler e il
severo professor Gas, Bonaccione con la
stanza piena di lepri… Poi videro stanze in
cui lavoravano, chiacchieravano, dormivano
indios, arabi, persiani e indiani.
Quanto più procedevano, tanto più gli
inquilini erano vecchi
Quell’uomo con il vestito bianco
è talmente importante che un
piccolo mago come me non può
neanche rivolgergli la parola.
Si chiama PITAGORA
e sai cosa ha
inventato? La parola
MATEMATICA
Passarono i maghi dei numeri più
importanti. Tra di essi c’erano
solenni Egizi, Indiani con un punto
rosso in fronte, Arabi con le
tuniche, monaci con il saio, anche
neri e Indios, Turchi con le
scimitarre e americani in blue-jeans
Il più grande fra i maghi dei
numeri abita lassù, dove finisce la
scalinata, fra le nuvole. Non
l’abbiamo mai visto. Però lo
veneriamo tutti. È il capo supremo
di tutti i maghi dei numeri, perché
ha inventato l’uno.
Roberto, sei ammesso al rango
inferiore degli apprendisti dei
numeri e come segno del tuo
grado ti conferisco l’ordine
pitagorico di quinta classe.
5
Ecco, abbiamo finito – disse
l’amico maestro di Roberto –
Adesso me ne devo andare. D’ora
in poi te la devi cavare da solo.
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