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Presentazione di PowerPoint
Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato di significato
Il significato come referenza oggettiva
1.La semantica vero-condizionale e le condizioni di verità
Semantica vero-condizionale (o logico-filosofica, o modellistica):
il significato di una parola o di una frase è dato dal rapporto che
esiste fra linguaggio e realtà
1
Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Le condizioni di verità
Ogni enunciato è dotato di un determinato valore di verità
Il significato di un enunciato consiste nell’affermare qualcosa su un
determinato stato di cose che può essere vero o falso
Le condizioni di verità
• sono intrinsecamente diverse dalla reale verità o falsità di un
enunciato
• sono di natura linguistica
• sono le caratteristiche che un certo stato di cose all’interno di un
determinato mondo (reale o possibile) deve possedere affinché un
determinato enunciato possa essere considerato vero in quel mondo
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Relazione diretta fra segno e referente
Riferimento diretto dei nomi propri (dei dimostrativi e dei deittici) ai loro
referenti attraverso un atto di nominazione
Tre passaggi successivi per definire il significato (Putnam):
a) indicazione del genere di cose cui la parola fa riferimento
b) estensione delle cose determinata direttamente dal mondo reale
c) lo stereotipo, cioè l’insieme delle conoscenze associate alla parola
e individuate in modo valido da competenti esperti
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Relazione mediata fra segno e referente
Frege compie una distinzione fra senso (Sinn) e riferimento
(Bedeutung): è possibile fare riferimento alla medesima realtà con
espressioni linguistiche diverse, che quindi hanno un senso diverso
Senso:
• parte del significato che determina i suoi valori di verità
• non coincide con l’idea soggettiva e con la rappresentazione mentale
individuale di un dato referente
• non coincide con il referente e con il mondo esterno
• è “un terzo ambito”, qualcosa di mezzo, una proprietà della parola,
non cambia da contesto a contesto (= garanzia dell’intersoggettività)
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Intensione, estensione e mondi possibili (Carnap)
Contesti opachi, non vero-condizionali, generati dai verbi di atteggiamento
proposizionale, del tipo “credo che p”. Il valore di verità dell’enunciato “che
p” non dipende dal riferimento a uno stato di cose dall’atteggiamento del
parlante. Per superare questa difficoltà:
Mondo possibile = il significato di un enunciato non è dato da ciò che
designa nel mondo reale, bensì consiste in un’intensione, ossia una
funzione a un mondo possibile nel quale la frase sarebbe dotata di
un’estensione
Estensione = ciò a cui l’enunciato si riferisce; fornisce le condizioni di verità
in base alla quale esso possa risultare vero
Intensione = funzione a un mondo possibile, nel quale la frase sarebbe dotata
di un’estensione
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Limiti della semantica vero-condizionale
• concezione referenzialista e antipsicologica: il significato è
indipendente dalla mente dei singoli individui ed è un’entità
oggettiva e assoluta (presupposto dell’indipendenza)
• la semantica modellistica esclude il lessico dal proprio studio,
svuotando la semantica medesima di contenuti specifici sotto il
profilo linguistico
• non tiene conto delle sostituzioni lessicali, che cambiano il
significato di una frase in modo considerevole
6
Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato come valore linguistico
de Saussure, semantica strutturale: definizione esclusivamente
linguistica del significato
Lingua naturale: sistema di segni, totalità in sé organizzata (da
studiare secondo il principio di immanenza)
Rivendicazione dell’autonomia della semantica, emancipata da ogni
forma di collegamento con l’ontologia e la psicologia
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato come valore linguistico
La semantica strutturale è:
•
antireferenzialista: il significato è sganciato da qualsiasi
realtà esterna e il segno linguistico è inteso come sintesi fra
significante e significato
•
antipsicologica: mette in discussione la connessione con la
mente dei singoli parlanti; l’analisi dei significati va intesa in
modo autonomo, poiché essi vanno svincolati dai rispettivi
concetti e diventano realtà squisitamente linguistiche
Significato come valore: possibilità per ogni parola di essere
confrontata e opposta a qualsiasi altra parola della medesima lingua
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato come valore linguistico
Concezione differenziale e posizionale del significato: “la caratteristica
più esatta [dei valori di una parola] è di essere ciò che gli altri non
sono” [de Saussure]
significato
Relazione sintagmatica
Relazione paradigmatica
gli elementi linguistici di un
enunciato sono collegati per
contiguità
gli elementi linguistici di un
enunciato sono collegati per
equivalenza (o somiglianza)
9
Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato come valore linguistico
Campi semantici: insieme delle parole connesse a livello sintagmatico
e paradigmatico in un dato sistema linguistico
• Limiti della semantica strutturale
Vizio di circolarità: se i termini linguistici sono definiti in funzione dei
loro rapporti e i rapporti linguistici sono definiti in base ai termini, si
cade in un circolo vizioso
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato come comprensione dell’esperienza
La semantica cognitiva e la semantica dinamica pongono
l’accento sia sugli aspetti psicologici che sui vincoli referenziali
Semantica come “teoria della comprensione”
Significato: modo in cui gli individui
comprendono ciò che comunicano
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato come comprensione dell’esperienza (continua)
Alla semantica della verità (T-semantics) subentra la semantica della
comprensione (U-semantics)
studio dei processi di produzione e di interpretazione dei significati
[Fillmore]
Vincolo della plausibilità psicologica come parametro per accettare o
meno un determinato modello esplicativo
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato come comprensione dell’esperienza
• L’insieme delle conoscenze implicate nell’uso dei significati
concerne la totalità delle conoscenze enciclopediche prodotte
dalla propria esperienza personale e dall’appartenenza a una
determinata cultura
• la conoscenza dei generi naturali e degli artefatti avviene attraverso
i processi percettivi per ostensione
• le conoscenze enciclopediche implicano un frequente e rilevante
impiego dei processi di inferenza per cogliere e interpretare gli
indizi presenti nei diversi fenomeni ed eventi della realtà
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato come comprensione dell’esperienza
• Stretta connessione fra i significati e i rispettivi concetti
• Concezione realista del significato: risultato dell’elaborazione
cognitiva e della rappresentazione mentale di un determinato
oggetto o evento da parte dell’individuo
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Una teoria unificata del significato
Costruzione di una semantica unificata, in grado di cogliere e
spiegare il processo di significazione nella sua globalità e interezza
1.
La dimensione referenziale
necessità di porre un rapporto fra il significato e la realtà
riferimento = rinvio e ancoraggio al reale
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il riferimento rimanda al contenuto dell’esperienza del
parlante e, attraverso tale esperienza, al mondo
L’esperienza personale è una lente che ingrandisce o
rimpicciolisce, modificando i dati di realtà in funzione dei
propri schemi mentali, valori e pratiche conoscitive
I significati si configurano come l’esito di un’attività
culturale
16
Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
La dimensione inferenziale
Organizzazione cognitiva dei significati:
a)
i significati hanno dei corrispettivi nei concetti
Concetti = costrutti mentali in grado di “mappare”, rappresentare,
categorizzare e definire gli oggetti e gli eventi della realtà
Concetti e significati costituiscono due livelli distinti, anche se
interdipendenti
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
b) Sul piano cognitivo, i significati richiedono un’importante attività
mentale di inferenza per essere compresi
• I significati di una parola, di una frase o di un gesto vanno intesi e
interpretati in funzione degli elementi del contesto d’uso e della rete
relazionale esistente
• Gli interlocutori si basano su una serie di indizi per cogliere e
interpretare in maniera attendibile il significato di qualsiasi atto
comunicativo
• Le parole vanno considerate, quindi, degli indizi linguistici su cui
realizzare le opportune ipotesi interpretative e implicature
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
La dimensione differenziale
Il sistema comunicativo della lingua, al pari di qualsiasi altro sistema
di comunicazione, contribuisce a costruire il significato di una parola
La lingua è un sistema complesso di differenze che consente un
insieme indefinito di operazioni di confronto
possibilità di generare variazioni linguistiche di significato in grado di
influenzare la formazione dei concetti secondo una certa direzione
piuttosto che un’altra (ipotesi debole del relativismo linguistico)
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
In sintesi
Il sistema dei significati non è in sé concluso, ma è in continuo
divenire in funzione delle esperienze generate nell’interazione
e nello scambio fra i comunicatori
Il significato si configura come un percorso interpretativo per
spiegare e dare senso agli accadimenti che rappresentano il
contenuto delle proprie esperienze personali e sociali, oggetto
della comunicazione
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
I significati fra universalità e relatività
Gli aspetti universali della comunicazione
Universali linguistici = aspetti invarianti e comuni dei processi
comunicativi, condivisi dalle lingue naturali oggi esistenti.
Forme costanti e ricorrenti, che concernono il livello
grammaticale e semantico.
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
L’ipotesi della grammatica universale (o generativa) di
Chomsky
Assunto di base: esistenza di una uniformità della competenza linguistica negli
esseri umani, in modo indipendente dalla lingua che parlano
Omogeneità dei processi linguistici
“Organo del linguaggio” geneticamente definito
(Language Acquisition Device o LAD)
Concezione innatista del linguaggio e della comunicazione
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
.
De Saussure
Langue
Chomsky
Competenza
Parole
Prestazione
Capacità generale (di solito non
consapevole) di usare una
lingua; fa riferimento a una
conoscenza perfetta posseduta
da un parlante ideale
Impiego concreto e contingente di
una lingua in una data situazione
E-language
“lingua esternalizzata”;
studiata da coloro che sono interessati
all’uso contingente della lingua
I-language
“lingua internalizzata”; astrazione
linguistica al fine di formulare ipotesi
sulla mente umana
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Whorf
Fenotipi
Chomsky
Criptotipi
Struttura profonda
Struttura superficiale
Categorizzazione linguistica non
direttamente percepibile ma
necessaria per spiegare la
struttura superficiale; è
sostanzialmente identica in tutte
le lingue naturali
Articolazione apparente e
acusticamente percepibile di una
frase; può variare da lingua a
lingua
Universali sostantivi
Inventari universali di nozioni come nome,
verbo, aggettivo ecc.
Universali formali
Sistema universale di regole profonde che
governa e vincola tutte le grammatiche
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Limiti del modello di Chomsky
Impossibilità di confronto fra categorie linguistiche senza una metalingua che stabilisca
a priori tutte le necessarie distinzioni
Impossibilità di ipotizzare una struttura “profonda” in mancanza di un lavoro di
raccordo e confronto fra le strutture “superficiali” delle diverse lingue
Riluttanza ad affrontare il livello psicologico e sociologico della spiegazione dei
fenomeni linguistici
Il modello rischia di essere un esercizio astratto sulla “logica” della mente umana,
fuori da ogni riferimento contestuale e da ogni verifica empirica. Paradosso di una
“lingua che non serve per comunicare”
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
I primitivi semantici secondo Wierzbicka
Primitivi semantici: unità minime e semplici di significato, non ulteriormente
definibili, a partire dalle quali sono derivabili tutti gli altri significati
• Identificazione di un metalinguaggio semantico naturale (lingua mentale
universale)
• Limiti:
 elenco dei primitivi è cambiato nel tempo
 l’insieme dei primitivi non esaurisce il significato di tutti gli altri termini
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
La teoria della relatività linguistica
Accento sulla pluralità delle culture e sulle modalità di influenza fra
linguaggio e cultura
La cultura, attraverso il linguaggio, influenza il modo in cui pensiamo, in
particolare il modo in cui categorizziamo la nostra esperienza
Imparare una lingua straniera significa anche acquisire un nuovo punto di
vista sulle cose
Le strutture semantiche delle diverse lingue sono incommensurabili fra loro;
di conseguenza, i parlanti elaborano modi di pensare differenti tra loro
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il “Sillogismo di Whorf”
• dato che esistono differenze nelle categorie linguistiche nelle varie lingue
naturali,
• dato inoltre che le categorie linguistiche determinano alcuni aspetti del
pensiero degli individui,
• ne consegue che questi aspetti del pensiero differiscono nelle diverse
comunità culturali in funzione della lingua che esse parlano
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il “Sillogismo di Whorf”
Il “sillogismo di Whorf” è stato in seguito interpretato come un forte apporto
all’ipotesi del determinismo linguistico = la lingua determinerebbe le forme
del pensiero dei parlanti medesimi nei riguardi della loro esperienza
Versione forte del determinismo: i concetti possono essere concepiti e attivati
soltanto se sono formulati attraverso il linguaggio. È insostenibile, in quanto il
pensiero è assai più complesso di ciò che il linguaggio può esprimere
(percezione, rappresentazioni senso-motorie, immaginazione, esperienze
emotive…)
Versione debole del determinismo: i concetti codificati attraverso il linguaggio
sono favoriti in quanto più accessibili e più facili da ricordare
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
La “revisione” della teoria della relatività linguistica
Teoria della relatività linguistica come applicazione della relatività culturale
Le esperienze vanno codificate a livello cognitivo in modo da poter poi essere
verbalizzate
La diversità delle lingue naturali è connessa alla presenza di distinzioni
semantiche che si riflettono nelle distinzioni culturali che, a loro volta,
influenzano la categorizzazione cognitiva e affettiva dell’esperienza
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Ogni comunità tende a elaborare il proprio codice (speech community e
idioculture): creazione di un forte senso di appartenenza che diventa
esclusione per gli altri
A volte si ha la creazione di un vero e proprio codice criptato che, in qualità
di gergo, discrimina l’in-group rispetto all’out-group.
Eteroglossia = espressione della voce differente di una minoranza rispetto
alla lingua ufficiale della maggioranza culturale
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Numerose prove a sostegno di questa impostazione:
La concezione dello spazio varia in funzione della lingua in modo rilevante:
sistema assoluto o geocentrico, sistema relativistico o egocentrico (Bali, India,
Nepal), sistema intrinseco (tzeltal)
I movimenti spaziali: le medesime azioni sono categorizzate in modo
diverso, per esempio, in inglese e in coreano
Nell’apprendere la lingua di una cultura, un bambino impara
modi particolari di pensare per parlare
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il processo di convenzionalizzazione
Le convenzioni fra i comunicanti di una comunità si evolvono in
continuazione e diventano parte intrinseca della comunità
stessa.
Inversione di posizione: un partner sa di impiegare un segno
comunicativo nella medesima maniera in cui lo usa l’altro
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Componenzialità e prototipicità del significato
La semantica a tratti
Due condizioni: a) il significato è scomponibile in tratti semantici
considerati come condizioni necessarie e sufficienti
(CNS) per la sua formazione
b) il numero dei tratti semantici costituisce un
inventario limitato
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il modello CNS
I principi del modello CNS:
a)
b)
c)
d)
nessun tratto può essere cancellato in quanto ognuno di
essi è una condizione necessaria
nessun tratto può essere aggiunto, poiché i tratti semantici
sono condizioni sufficienti
tutti i tratti hanno la medesima rilevanza e sono sul
medesimo piano, senza nessuna organizzazione
gerarchica
il significato di qualsiasi termine presenta confini netti e
precisi secondo la logica booleana di natura binaria
(presenza o assenza); di conseguenza, il significato o
esiste nella sua interezza o non c’è
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il modello CNS
•
il modello CNS è un sistema binario: la presenza di un tratto
implica l’assenza del tratto opposto
•
distinzione e separazione fra le conoscenze dizionariali
(costitutive del significato) e le conoscenze enciclopediche
(secondarie e accessorie, di natura fattuale e caratterizzate
da un numero illimitato di aspetti)
il significato di una parola è univoco, assoluto e determinato in modo
preciso dalle sue componenti costitutive
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Limiti della semantica a tratti
• non ammette eccezioni: la modifica di un solo tratto renderebbe
inapplicabile il modello
• i significati sono considerati come entità discrete, senza sfumature e
senza posizioni intermedie o marginali
• l’ipotesi che il significato sia determinato in modo univoco e definitivo
da un numero limitato e chiuso di proprietà costitutive appare fragile e
insostenibile
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Limiti della semantica a tratti
• la distinzione netta fra proprietà necessarie e accidentali non risulta
percorribile: nel significato di qualsiasi parola esiste una gradualità
delle proprietà semantiche
• La distinzione fra conoscenza dizionariale ed enciclopedica appare
inconsistente: sono entrambe formazioni culturali; i dizionari sono
enciclopedie parziali e limitate
• la definizione di confini netti fra un significato e l’altro non è
sostenibile: per molti oggetti ed eventi esiste una zona di vaghezza
semantica
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
La semantica del prototipo
1.
Il processo di categorizzazione
Processo di segmentazione del flusso continuo della realtà e
dell’esperienza in categorie, analizzate secondo due dimensioni
(Rosch):
a) dimensione verticale = consente di collegare fra loro diverse
categorie attraverso il processo di inclusione. Tre livelli di
inclusione:
- sovraordinato
- di base
- subordinato
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il processo di categorizzazione
Le categorie di base sono quelle più importanti
Validità dell’indizio (cue validity): probabilità che un oggetto
appartenga a una certa categoria se possiede una data
proprietà
•
Categorie sovraordinate
•
Categorie subordinate
=
particolari, meno informative
=
40
più astratte e inclusive
più specifiche e
Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
b) dimensione orizzontale: concerne in che modo ogni categoria è
organizzata al proprio interno e che relazioni sono istituite fra i suoi
diversi membri in termini di appartenenza e di rappresentatività
Concetto di prototipo. Due accezioni
41
Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
La teoria standard del prototipo
Il prototipo è il migliore esemplare di una data categoria, quello che
la rappresenta meglio e che è dotato di maggiore salienza
Principio di somiglianza e di analogia: si confrontano e valutano i vari
elementi di una categoria con il prototipo secondo giudizi di maggiore
o minore somiglianza, procedendo in maniera graduale, fondandosi
su attività logiche di natura inferenziale
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Limiti della teoria standard del prototipo
• si confondono i concetti di rappresentatività (il possesso del
maggior numero delle proprietà tipiche di una categoria) e di
appartenenza (ha bisogno di criteri più forti di quelli di
“somiglianza di famiglia” e di confronto con il prototipo)
• occorre separare i concetti di prototipo e di struttura della
categoria
• il concetto di validità dell’indizio non spiega le ragioni per cui certe
proprietà sono tipiche e distintive e altre non lo sono
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
La teoria estesa del prototipo
Passaggio dal concetto di prototipo come istanza reale e come
occorrenza concreta al concetto di prototipo come entità astratta e
come costrutto mentale
Il prototipo diventa un insieme di proprietà astratte
Configurazione degli effetti prototipici: insieme delle proprietà
salienti che distinguono una categoria dall’altra
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Si ottengono diversi effetti
– una categoria può rimandare a una gamma di referenti diversi senza
essere percepita come ambigua (polisemia analitica)
– le proprietà di una categoria possono essere differenti, di importanza
diversa, fra loro sovrapponentisi
– esistenza di esemplari con un maggior numero di effetti prototipici
– presenza eventuale (ma non necessaria) di confini sfumati della categoria
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Prototipicità della categoria
(maggiore o minore possesso degli effetti prototipici)

Tipicità del significato
(rimanda al concetto di valore medio, di regolarità delle situazioni)
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Proprietà essenziali (proprietà comuni a tutti i membri di una categoria;
definiscono l’appartenenza categoriale soltanto in negativo per
escludere chi non le possiede)

Proprietà tipiche (proprietà specifiche aggiunte, soggette a eccezioni e
cancellabili, senza per questo inficiare il processo stesso di
appartenenza)
Tra le proprietà essenziali e quelle tipiche esiste una gerarchia di
rilevanza: le prime sono più importanti delle seconde
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il caso della polisemia e la somiglianza di famiglia
La semantica del prototipo si trova in difficoltà con il fenomeno della
polisemia semantica, in quanto quest’ultima prevede un senso di base,
che assume diversi percorsi di senso nei significati derivati
Teoria della somiglianza di famiglia (Wittgenstein): per il concetto di
gioco, per esempio, non esiste il prototipo, né un insieme di proprietà
comuni, ma soltanto somiglianze parziali e locali, condivise da almeno
due membri della categoria
Categorie radiali: presenza di un caso centrale e variazioni
convenzionalizzate che non possono essere previste da regole generali
(Lakoff, analisi del sistema di classificazione dei Dyirbal)
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Stabilità e variabilità del significato
Variabilità e Flessibilità del significato
•
cancellabilità dei tratti semantici
o si fonda sulla natura convenzionale del significato (in quanto
realtà storicamente e culturalmente definita)
•
presenza di confini sfumati e continui
o
o
un enunciato è sfumato se è caratterizzato dalla proprietà di
opacità referenziale
il significato consiste in un fuzzy set
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
• man mano che ci si allontana dai casi standard, si entra in un’area di
vaghezza semantica
• i fenomeni semantici della somiglianza di famiglia e delle categorie radiali
sfociano nel più vasto ambito della polisemia semantica
• questi fenomeni conducono alla graduabilità semantica (superamento
della distinzione fra significato letterale e significato figurato)
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
• La variabilità e la flessibilità dei significati dipendono dal
contesto d’uso
o il significato è legato a un contesto (context-bound)
o il contesto svolge una funzione di selezione semantica
o risemantizzazione contestuale: un parlante può attribuire determinati
tratti semantici a qualcosa che di per sé non possiede, ma che
acquisisce grazie a una specifica situazione contingente
o i fenomeni comunicativi sottesi all’instabilità e alla variabilità semantica
sono alla base della plasticità dei significati (consente ai parlanti di
impiegare i significati in modo flessibile in funzione delle loro intenzioni
comunicative)
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Regolarità dei significati
Occorre bilanciare la flessibilità e la variabilità dei significati con la
loro stabilità e regolarità
I processi di stabilità semantica rendono possibili e spiegano le
probabilità di ordine e di regolarità nello scambio dei significati
Significato presuntivo = significato che si assume come
condiviso entro una data comunità di comunicatori
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Format comunicativi
Processi di riproduzione
Processi di produzione
• Processi di riproduzione: ripetizione stereotipata nel tempo;
formazione di routine comunicative entro un contesto standard
Contesto standard: contesto che presenta una elevata regolarità
nella ripetizione delle interazioni, degli eventi e degli scambi
comunicativi
La regolarità dei contesti è la regolarità dei significati: il significato
di un atto comunicativo è dato dalla rappresentazione della
regolarità del contesto standard
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Format comunicativi
Processi di riproduzione
Processi di produzione
• Processi di produzione: variazioni e deviazioni dei format in
funzione delle condizioni contingenti e degli aspetti di novità
caratteristici di ogni situazione comunicativa
La regolarità del contesto è un fatto storico e culturale, non una
necessità logica, e il passato non determina il presente: ciò rende
possibili delle variazioni contestuali in funzione della situazione
contingente (hic et nunc)
Nel duplice processo di riproduzione e produzione, regolarità e
variazione sono componenti essenziali del significato che si
presuppongono e si implicano a vicenda
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Stabilità e instabilità del significato
In sintesi
Stabilità e instabilità del significato
•
due poli che oscillano in continuazione e in modo sincrono
•
creano lo spazio comunicativo dei significati, nel quale si
giocano le interazioni e le relazioni fra le persone
Lo spazio comunicativo generato da tali processi consente di
collegare il flusso dei significati al flusso dell’esperienza
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Capitolo III. Comunicazione e significato
Significato, contesto e indessicalità
Contesto: insieme delle condizioni, delle opportunità e dei vincoli
spaziali, temporali, relazionali, istituzionali e culturali che assieme a
un dato testo genera il significato come unità comunicativa
• il contesto non è un a priori oggettivo, ma il risultato
delle scelte che i comunicatori fanno nei confronti di
vincoli e opportunità dell’ambiente
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Capitolo III. Comunicazione e significato
Rapporto fra testo e contesto
Prospettiva esternalista
Prospettiva internalista
Contesto = matrice del
significato di una data parola
o frase, in quanto, di volta in
volta, filtra, attiva certe sue
proprietà semantiche e ne
inibisce altre
anche il testo contribuisce a
definire il contesto, poiché,
data una parola o una frase,
sono attivati certi contesti
standard piuttosto che altri
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Per la psicologia della comunicazione
Prospettiva interazionista
testo e contesto si integrano in modo intrinseco fra loro; si
rimandano a vicenda in continuazione; non si possono discernere gli
aspetti semantici pertinenti al testo e quelli pertinenti al contesto
Il significato è la fusione di un testo e di un contesto in maniera
congiunta, dinamica e contingente
Il significato dipende dall’uso (Wittgenstein), ovvero dal modo
con cui si impiega una certa parola, frase o gesto in una certa
situazione in maniera contingente
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Gestione locale del significato
non è prodotto da principi generali e astratti ma è attivato in maniera
contingente nel flusso delle interazioni fra gli interlocutori
Significato
concetto = costruzione mentale temporanea
elaborata in base alle informazioni elaborate
dalla memoria a lungo termine nella memoria di
lavoro e in funzione degli scopi e del contesto
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Gestione locale del significato
Fuoco comunicativo: modo in cui gli interlocutori orientano la loro
attenzione e interesse sugli aspetti prominenti di un certo atto
comunicativo
Importanza del fenomeno comunicativo della deissi = insieme delle
espressioni linguistiche che fanno riferimento diretto alla situazione
comunicativa nel tempo e nello spazio
Il significato delle espressioni deittiche (o indessicali) può indicare un
referente soltanto se è definito in modo preciso il contesto in cui ha
luogo la frase
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Capitolo III. Comunicazione e significato
Gestione locale del significato
Indessicalità: ancoraggio del significato e dell’interpretazione di una
frase al suo contesto d’uso
Indizi di contestualizzazione: indicatori verbali e non verbali che
servono a definire
•
l’identità sociale dei partecipanti,
•
l’attività sociale in oggetto,
•
l’atteggiamento affettivo positivo o negativo con cui intendere
l’enunciato, nonché
•
l’atteggiamento epistemico del parlante nei riguardi
dell’enunciato prodotto
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Capitolo III. Comunicazione e significato
Significato letterale e significato figurato
Significato denotativo e significato connotativo
Significato denotativo
Significato connotativo
Denotazione = attribuzione di un
significato ovvio (o primario),
convenzionale e neutro a una
certa parola o espressione
Significato associato (o
secondario) di una parola in
aggiunta al significato primario
Questa distinzione è stata oggi messa in discussione
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Oltre il significato letterale
Significato letterale
Significato figurato
significato linguistico;
combinazione dei significati delle
singole parole; risultato di
operazioni esclusivamente
linguistiche (significato primario)
Ricorso a modi espressivi che,
facendo riferimento al significato
letterale, lo impiegano in modo
simbolico e traslato
(significato secondario)
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Capitolo III. Comunicazione e significato
Distinzione ripresa da Grice
Logica del linguaggio
Logica della conversazione
Si applica al significato letterale =
riproduzione fedele del pensiero
nel passaggio all’enunciato;
rispetto del principio di
cooperazione e delle sue massime
Si applica alle regole che sono alla
base delle implicature
conversazionali; significato
figurato = deviazione dalle
massime; richiede un ulteriore
processo inferenziale di
comprensione (implicatura)
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Luigi Anolli (a cura di), Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino 2011
Capitolo III. Comunicazione e significato
Il significato metaforico
Tre modelli per spiegare la comprensione della metafora
a)
modello semantico: la metafora è un’anomalia e una
deviazione semantica. Occorre una correzione, trasformando
il senso metaforico con una parafrasi letterale corrispondente
e procedendo alla successiva sostituzione
b)
modello della comparazione: la metafora è un confronto
indiretto e implicito in cui si asserisce che il primo termine
(topic) ha una certa somiglianza con il secondo termine
(vehicle) sulla base della condivisione di determinate
proprietà (ground)
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Capitolo III. Comunicazione e significato
c) modello della attribuzione di proprietà: le metafore sono
comprese direttamente, in quanto al primo termine sono attribuite
proprietà della categoria costituita dal secondo termine. In tal modo
si include il topic in una categoria attributiva attraverso il processo
X è un Y
Questo modello spiega:
•
l’irreversibilità della metafora grazie al processo di inclusione
•
la valutazione della metaforicità (valore metaforico
dell’enunciato, dato dal grado di inclusione del topic nella
categoria attributiva del vehicle)
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Capitolo III. Comunicazione e significato
•
la possibilità che enunciati letterali assumano valenza metaforica
•
la genesi della metafora attraverso la doppia referenza
La metafora è un’interfaccia importante fra il linguaggio (è
un’importante forma comunicativa) e il pensiero (forma di
rappresentazione concettuale; metaforicità del pensiero)
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