...

In orto...si cresce IB

by user

on
Category: Documents
10

views

Report

Comments

Transcript

In orto...si cresce IB
Realizzato dagli alunni
Della 1° B
Scuola “Don Milani” di Carpi
Oggi 26 Marzo i bambini della 1° B della scuola Don Milani di Carpi hanno dato inizio
ai lavori di preparazione dell’orto della scuola.
È il secondo anno che la nostra scuola promuove il progetto “La terra in cattedra”,
l’intento è quello di avvicinare i bambini alla natura e sperimentare in prima persona il
ciclo vitale della pianta e dei piccoli animali presenti nel prato.
•
Appena entrati nell’area recintata del nostro cortile il terreno destinato all’orto
si presentava così. Abbiamo capito subito che la prima operazione da fare era
togliere le erbacce e zappare il terreno. Tutti al lavoro!
Armati di rastrelli e manine volenterose il nostro piccolo orto dopo qualche ora di
lavoro si presentava così:
•
•
È importante smuovere la terra e pulirla da erbacce e radici.
I semi per poter germogliare hanno bisogno di un terreno morbido,acqua e tanta
luce.
Alla fine il nostro orto deve
avere questo aspetto. Ci aspetta
un duro lavoro…
Piccoli contadini…senza matite,gomme e temperini. Nessun quaderno a righe o a
quadretti!
•
Il sole scotta ma le nostre manine sono laboriose! Nulla ci fermerà!
È quasi tutto pronto, ma all’improvviso è spuntato tra le piccole zolle un simpatico
amico: il lombrico! Lo abbiamo osservato attentamente e non potevamo non cantare e
ballare in suo onore la canzone del “lombrico dispettoso”. Dopo tanta confusione il
nostro ospite ha pensato bene di ritornarsene a casa. Per completare la preparazione
del terreno abbiamo aggiunto del concime naturale proveniente da stalle bovine.
•
Il lombrico ci saluta.
Salve
Spargiamo il concime in modo uniforme…ha un odore non proprio
piacevole…ma piacerà ai semini.
A noi sembra che tutto sia pronto.
Mettiamo il nostro cartellino e innaffiamo bene tutta l’area lavorata.
In fila con le nostre bottigline.
•
Qui siamo noi!
1° B
Acqua anche al
nostro
lombrico!
Conosciamo meglio il nostro ospite
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Rientrati in classe facciamo una piccola ricerca sul lombrico.
Mentre la maestra è impegnata al computer, alla ricerca di semplici informazioni
sul piccolo animale, noi ne approfittiamo per scambiarci le nostre conoscenze sul
vermetto.
Vive nella terra scura e viene fuori solo a primavera quando i contadini lavorano il
terreno.
Fa lunghe gallerie sottoterra e mangia tutto quello che trova davanti
È di colore marrone ma alcuni sono anche un po’ rosa
Fa le uova ma non ha un nido, tiene le uova nella pancia e poi nascono i piccoli
lombrichini.
Alcuni lombrichi sono molto lunghi e il corpo è formato da tanti anelli
In inverno i lombrichi vanno in letargo
Gli uccelli sono ghiotti di lombrichi
Tutti attenti è pronta la ricerca
sul lombrico
•
•
Appartiene alla famiglia degli Anellidi. Il suo corpo si presenta allungato (può
avere una lunghezza fino a 30mm.), di colore bruno rossiccio, composto da molti
anelli ciascuno dei quali è dotato di 4 paia di setole orientate normalmente verso il
posteriore; con i movimenti di allungamento e contrazione del corpo queste setole,
piantandosi nel terreno, permettono al verme di fare "presa" e quindi di avanzare,
anche sotto terra.
•
Per retrocedere le setole vengono orientate verso il davanti ed il meccanismo
funziona allo stesso modo: semplice ed efficace!
I lombrichi respirano attraverso la pelle, che rimane sempre umida, grazie alla
produzione di una sostanza vischiosa
Vive nel terreno umido, da dove fuoriesce solo di notte o dopo la pioggia, egli non
riesce a vivere in ambienti secchi, fuori dalla terra muore.
Il lombrico scava lunghe gallerie, grazie a queste tanta aria entra nel terreno.
Il lombrico, avanzando, inghiotte particelle di terra, assieme a sostanze
organiche di
metabolizza, mentre la terra, arricchita di succhi gastrici viene emessa dall'orifizio
ogni genere (semi, parti decomposte di piante, uova, larve) che trattiene nel corpo e
anale sottoforma di grumi vermiformi, visibili sul terreno specialmente dopo le
piogge.
Questa attività di ingestione di terra e di sua espulsione in superficie consente una
notevole ossigenazione del suolo e quindi un arricchimento dell'humus.
La durata media della vita di un lombrico è di 4-6 anni
La riproduzione avviene in una piccola parte del lombrico che si rigonfia. Al momento
della nascita i piccoli sono già dei lombrichi in miniatura ed hanno le stesse funzioni
alimentari degli adulti, oltre ad essere essi stessi alimento per piccoli animali!
Un altro sistema di riproduzione, per così dire "fortuito" è la rigenerazione.
Infatti, se per una qualsiasi ragione un lombrico viene ad essere tagliato in due parti
ognuna di queste è in grado di rigenerare la parte mancante, dando vita a due
individui
separati! Ovviamente ciò accade di rado in quanto se la causa della divisione è stata
un
predatore, è evidente che lo stesso non darà il tempo ai tessuti di
rigenerarsi.
•
Il lombrico rappresenta un ottimo cibi per molti animali del prato
•
Il lombrico è apprezzatissimo da tutta una schiera di animali, come fonte, anche
primaria, di cibo di ottima qualità, per di più senza il fastidio di piume od ossa da
spolpare. Ad esempio ne vanno ghiotti, tra i mammiferi: il riccio, il tasso, la talpa;
tra i rettili: gli orbettini ed i ramarri; tra gli uccelli praticamente tutti gli
insettivori e poi merli, cince, aironi e così via per non parlare degli animali da
cortile, galline "in primis" sempre razzolanti alla ricerca di larve e appunto
lombrichi.
Eccoci di nuovo qui! Siamo al giorno seguente.
Abbiamo verificato che il terreno è umido e pensiamo che sia giunto il momento di
seminare, tra l’altro c’è anche caldo. …Ma abbiamo compagnia! È una spaventapasseri!
L’hanno realizzata i bambini delle classi seconde: sono stati veramente bravi. .Allora
tutto è perfetto!
•
Insieme è più bello!
Abbiamo semi
di:
•Ravanelli
•Spinaci
•Rucola
•basilico
Il
terreno
è pronto
Giù tutti i semini!
•
E importante spargerli bene, lasciando un pò di spazio tra l’uno e l’altro.
Con le manine, delicatamente,
copriamo i semi con della terra
fine.
In coro diciamo:
“Semi semini presto tante piantine
e gustosi fruttini”.
•
•
•
•
Osserviamo il terreno:
Sbriciolando le piccole zolle tra le mani la terra ci fa il solletico;
È caldo e ha un buon profumo;
È scuro e ha una varietà di sfumature del marrone;
Chi ha fatto questa buca?
Chi ci abita?
Quando è profonda?
•
Mentre alcuni nostri compagni sono impegnati nella semina, noi piccoli esploratori
del prato abbiamo notato, tra l’erba, una buca… e siamo molto curiosi di sapere a
chi appartiene.
Di chi è la buca?
•
•
•
•
•
La camera da letto di un riccio
Il rifugio per coccinelle, grilli, chioccioline.
La casa di una talpa
Potrebbe essere la tana di un topolino.
L’uscita delle gallerie fatte dai lombrichi.
Il riccio
La buca ci ha incuriositi. Per capire di più proviamo a conoscere alcuni animali del prato.
Iniziamo con il riccio.
Il riccio è un insolito mammifero dall'aspetto grottesco, comune in campagna al margine dei
boschi, ma frequentatore abitudinario anche dei giardini domestici.
Il riccio vive soprattutto di notte, riesce a dormire oltre 12 ore durante il giorno per cui si
direbbe un animale molto misterioso; in realtà è assai frequente incontrarlo ai margini di strade
periferiche dove è anche possibile osservarlo senza arrecargli eccessivo disturbo. E' un animale
molto
timido ma non difficile da manipolare se si usa una grande delicatezza. Ha orecchie grandi e
rotonde
appena visibili. Il muso è molto appuntito. Particolari muscoli dorsali gli permettono di
appallottolarsi e
di rizzare gli aculei in caso di pericolo. Il riccio è un animale protetto per l'apporto che fornisce
all'equilibrio naturale.
E' l'unico insettivoro che va in letargo. Il letargo può andare da Novembre a Marzo.
Durante il letargo la
temperatura del corpo scende fino a quella dell'ambiente esterno (ma generalmente non
al di sotto di 4 gradi), respira lentamente.
La riproduzione avviene in estate: la femmina partorisce fra Giugno e Settembre dopo
una gestazione di 40 giorni; alcune femmine hanno 2 nidiate all'anno, ciascuna di cuccioli
che svezzano in 3 settimane.
I ricci se spaventati si arrotolano su se stessi assumendo la nota forma a palla grazie
a dei forti
muscoli della pelle che ha sul dorso. Il suo ispido mantello, fittamente ricoperto di
pungenti aculei
assicura un'ottima difesa contro i predatori naturali.
il riccio appartiene all'ordine degli isettivori, animali che si nutrono di insetti, vermi,
anelidi
molluschi, piccoli invertebrati, nonché piccoli serpenti anche velenosi.
La durata media della sua vita, oscilla tra gli 8-10 anni.
La tana viene scavata nel terreno ad oltre 50 cm di profondità oppure viene sfruttata
una cavità del suolo o una
artificiale, accomodata con erba e foglie secche. La tana serve come rifugio diurno,
ricovero durante i mesi
invernali e nido per l'allevamento della prole durante la stagione estiva.
I piccoli del riccio nascono con gli aculei?
Ma no! Essi nascono nudi e tutti bianchi. Sono ciechi e hanno gli aculei molto piccoli e morbidi,
quasi nascosti sotto la pelle. Dopo qualche giorno questi fuoriescono e dopo circa un mese
divengono rigidi come quelli dei genitori. Però occorre ancora qualche settimana prima che i
piccoli ricci siano capaci di avvolgersi a palla. Gli aculei e la facoltà di appallottolarsi sono le
due efficaci difese dei ricci contro i carnivori, soprattutto le volpi, che tentano di far loro. la festa.
Allora questi timidi e miti animaletti si avvolgono strettamente a palla e migliaia di piccole
"spade" si rizzano, formando una barriera davvero invalicabile.
Che cosa cerca il riccio sotto le foglie?
Durante la giornata, il riccio sonnecchia in una buca sotto una siepe che ha tappezzato di foglie.
Scesa la sera, il riccio parte per la caccia. Guardandosi attorno con i suoi occhietti vispi, trotterella
annusando il terreno con il musetto puntuto. Cerca chiocciole, lumache, insetti, vermi che mangia
ingordamente. Ficca il naso in tutti i buchi, perseguita i topi e le talpe; bracca sotto le faglie le bisce,
gli orbettini e anche le vipere. Non ha nessuna paura della vipera! Questa, quando si vede
attaccata, lo morde, ma il suo veleno al riccio non fa nulla. Questo la uccide, mordendola alla testa,
poi la divora cominciando dalla. coda.
La coccinella
La coccinella è diffusa ovunque in Italia e in tutta Europa.
Ha il corpo più o meno emisferico.
Il suo capo è munito di due corte antenne che terminano in una piccola clava, le
corte zampe sono formate da 4 articoli.
Solitamente hanno colori vivaci. Possiedono due ali che sono membranose e
adatte al volo, queste si spiegano e così la coccinella si lancia in un volo che in
genere breve.
Le coccinelle sono carnivore mangiano altri insetti, i suoi preferiti sono gli Afidi,
pidocchi verdi delle piante
• Quando la natura si prepara al letargo invernale, quando le foglie cambiano colore
e stanno per cadere, non è difficile trovare una foglia secca che nasconde una
coccinella che attende, la sua caduta sul terreno, per essere poi sotterrata sotto
altre foglie secche.
Il genere coccinella comprende numerose specie, diverse per dimensioni, colore e
numero dei punti che ornano le elitre.
Una delle più comuni nelle nostre regioni è la coccinella dai sette punti. Si tratta
anche di quella più grossa, infatti raggiunge la lunghezza di 8 millimetri.
I sette punti neri
•
•
•
La coccinella ha sette punti è una grande distruttrice di afidi, nocivi alle piante.
In certi giardini , si usano le coccinelle invece dei prodotti chimici per lottare
contro questi minuscoli insetti così odiati dai giardinieri per i danni che procurano
alle piante e ai fiori.
Questa coccinella lascia il nascondiglio invernale agli inizi della primavera e si
accoppia. La femmina depone le uova su una foglia invasa dagli afidi. Quando
queste si schiudono, le larve affamate si precipitano sugli afidi e li divorano.
Verso la fine di maggio le larve raggiungono la maturità.
A giugno-luglio esse diventano sempre più numerose. Le piccole larve vivono in
società, aggirandosi nei luoghi dove abbondano le colonie dei pidocchi delle piante
Alla fine dell'autunno non muoiono tutte. Alcune si addormentano e passano
l'inverno al riparo, si trovano anche dentro le case.
Il grillo
I grilli hanno un corpo robusto e tozzo con capo grosso e hanno un colore verde, nero o bruno.
Sono provvisti di lunghe antenne, e ali posteriori variamente sviluppate, le zampe posteriori
sono robuste e adatte al salto.
Amano frequentare luoghi caldi e umidi, preferiscono stabilirsi nei prati,
I maschi emettono caratteristici suoni "cri cri" sfiorando rapidamente l’antenna destra sulla
sinistra.
Sono insetti onnivori che scavano, nei terreni arabili, buche e gallerie nelle quali vivono.
Tra le specie note troviamo il grillo domestico o del focolare ornato di livree giallicce
macchiate di bruno, è lungo 2 cm circa, vive nelle case di città e di campagna, nei magazzini,
nelle stalle, nutrendosi di qualsiasi sostanza animale e vegetale. Se la temperatura è alta e il
cibo abbondante, i grilli si riproducono in qualsiasi stagione dell'anno.
La chiocciola
La chiocciola è un invertebrato mollusco vive sulla terra in ambienti umidi.
per respirare prende aria da un foro sotto la conchiglia. Il suo corpo è molliccio,
interamente nudo e ricoperto di muco e racchiuso in una conchiglia calcarea che
si accresce annualmente, è costituito da un capo, dotato di un paio di tentacoli e
un tronco, formato da una massa muscolosa chiamata piede che è l'organo di
locomozione.
Le chiocciole si nutrono di sostanze vegetali, prevalentemente di ortaggi,
utilizzando la radula (una specie di lingua che funziona come una raspa).
per riprodursi depongono le uova nel terreno.
La chiocciola nasce sotto terra, protetta nel muco, le uova sono bianche di piccole
dimensioni 5 mm di diametro circa, quando si schiudono, vengono alla luce le
chioccioline delicate e trasparenti, ma già formate in tutte le sue parti.
Curiosità sulle chiocciole
Perché le chiocciole portano il guscio sulla schiena?
Il guscio di una chiocciola è come un camper: una casa mobile che ci si porta
dietro. Ogni volta che la lumaca avverte il pericolo, si ritira in fretta.
La chiocciola può cambiare casa?
La chiocciola abita la stessa conchiglia per tutta la vita. Quando esce dall'uovo è
piccolissima, ma la porta già sul dorso. Cresce con lei. È una ghiandola del suo
corpo che produce la sostanza calcarea per ingrandirla. La chiocciola riesce
perfino a fare delle piccole riparazioni, se la sua conchiglia viene forata. Ma
quando la chiocciola muore, la conchiglia rimane vuota e non serve più a nessuno
Le chiocciole hanno gli occhi?
La chiocciola ha una curiosa testa, munita di due paia di "cornini", i tentacoli.
Quelli di sotto sono gli organi del tatto, cioè servono per toccare. Quelli
superiori, più lunghi, portano all'estremità gli occhi, simili a puntini neri. Qui si
trova anche il senso dell'odorato. E i denti? La chiocciola ne ha moltissimi, ma non
si trovano sulle mascelle, sono collocati in due file su una specie di lingua, che
l'animale muove avanti e indietro per "grattugiare" il cibo: pezzetti di foglie e
frutti. Sul lato destro del corpo, subito dietro i tentacoli, si vede un forellino;
sembra un orecchio, ma non lo è: è il foro da cui la chiocciola fa uscire le uova.
La talpa
• Le talpe vivono sottoterra e ci vedono poco.
I loro occhi minuscoli sono completamente nascosti dal peli. Grazie soltanto al loro
fiuto, trovano
vermi, le larve e gli insetti che, come loro vivono al buio. Ne hanno bisogno in quantità.
Una talpa
mangia in un giorno circa tanto cibo quanto il suo peso. Quando non trova più niente
da mangiare nei
suoi cunicoli di caccia, va a scavare più lontano.
Quando scavi una galleria nella sabbia, tu gratti con le dita e, con una paletta,
prelevi la sabbia e
ne fai un mucchio. La talpa non ama la sabbia, ma scava gallerie nel sottosuolo dei
prati e dei
giardini. Per fare questo ha degli ottimi strumenti. Si apre la strada nel terreno
con il musetto appuntito. Poi rimuove il terriccio con le robuste zampe anteriori
che terminano con due forti mani, vere e proprie palette. Utilizza gli unghioni
come rastrelli. Con le zampe posteriori sposta il terriccio dietro di sé, fino a farlo
uscire dalla galleria. Così forma quei caratteristici mucchietti di terra che si
vedono facilmente in estate nei prati e nei campi.
I monticelli di terra
• La talpa, sempre affamata, trova il cibo nel suolo in cui vive. La sua bocca è posta
nella parte
inferiore del musetto, perciò in posizione tale che scavando non ingoia il terriccio;
divora però tutti gli
animaletti che incontra: vermi, larve, insetti, chioccioline. I dentini appuntiti le
permettono di frantumare
anche il più duro carapace. Spesso accade che animaletti più grossi cadano nelle
gallerie: topini,
lucertole, ranocchie, serpentelli. La talpa avverte la loro presenza, con l'olfatto e con
l'udito, si precipita
su di messi e li divora.
La talpa consuma molte energie per scavare, perciò ha bisogno di molto cibo. Quando
proprio non trova altro, arriva anche a divorare i propri simili.
Tutti i "monticelli" di terra sono fatti dalle talpe?
Non tutti. Infatti nei prati e nei campi si possono vedere anche i monticelli di
terra, le imboccature delle tane e i lunghi rilievi dei camminamenti dei topi
campagnoli. La talpa, scavando le sue gallerie nei prati, recide sì qualche piccola
radice, ma niente di più. In sostanza, è un animale utile perché con i suoi scavi
permette che nel terreno penetrino aria e acqua e perché divora un gran numero di
larve e di animaletti assai dannosi alle piante. La talpa, quindi, è un animale che và
protetto. I topi campagnoli invece, sono predoni che, oltre a eseguire scavi,
saccheggiano i raccolti e arrecano gravi danni alle colture.
Il topo
•
Il topo è un animaletto con denti aguzzi e coda sottile.
Col nome di topo si indica un gran numero di roditori.
Hanno di solito piccole dimensioni, muso appuntito, labbro superiore diviso, coda lunga
quasi senza
peli e provvista di anelli più o meno numerosi. Le dita dei piedi anteriori sono quattro
e quelle dei piedi
posteriori cinque.
L'habitat frequentato è estremamente vario e comprende i boschi, le steppe, i
campi coltivati e i
giardini, ma alcune specie sono divenute tipiche commensali dell'uomo e vivono
soprattutto nelle
abitazioni rurali, nei granai, nelle cantine, ecc.
•
Si nutrono prevalentemente di semi e frutti, ma non disdegnano le derrate alimentari
di qualsiasi
natura.
Un topolino in cucina !!!
•
Le specie più note in Europa sono il topo selvatico, il topo delle case e il topo delle
risaie.
Il topolino delle case è un po' più schizzinoso nella scelta del cibo. Se può
scegliere, preferisce le granaglie, ma spesso rosicchia anche materiali non
commestibili!
Un torsolo di mela è una piacevole variazione al menù. I semi sono graditi come la
carne, e dei chicchi di grano caduti da un sacco saranno subito considerati un
buon bocconcino. Un pezzo di pane secco è una vera leccornia per i roditori. A
modo loro, essi contribuiscono dunque a eliminare i rifiuti .
•
Perche entrano nelle case?
Essi vivono abitualmente nei campi, ma in inverno, poiché non vanno in
letargo, vengono a rifugiarsi nelle case di campagna, in cerca di cibo.
Si intrufolano ovunque, passano sotto le porte, attraverso le
tubazioni, addirittura attraverso il condotto del lavabo. Con i loro
robusti denti da roditore riescono a fare buchi nelle pareti di legno e
nelle ante degli armadi. Una volta trovato il luogo adatto, si sistemano
ben bene per proteggersi dal freddo, e fanno il nido tra vecchie
coperte o cuscini
Il topo e il suo amico roditore
•
Perché certi animali vengono chiamati roditori?
Un grandissimo numero di animali si nutre esclusivamente di vegetali: per questo
vengono chiamati
vegetariani. Fra questi, alcuni mangiano esclusivamente erbe: sono appunto erbivori.
Altri
preferiscono vegetali più duri: radici, semi, frutti secchi.
Li rodono con robusti denti e perciò si chiamano roditori.
Un roditore molto conosciuto è il coniglio; osserva i suoi denti anteriori, gli incisivi:
sono grossi, fatti a
scalpello, adattissimi ad asportare "trucioli" del cibo, proprio come fa uno scalpello
con il legno. A forza
di rosicchiare, i denti si consumano: ma poiché crescono continuamente, sono sempre
della stessa
lunghezza.
È arrivato il signor spaventapasseri! Buongiorno e benvenuto nella nostra scuola. Con
piacere le affidiamo il nostro orto.
Oggi lunedì 2 aprile sono
nati i primi semi: è la
rucola! La piantina è piccola
e ha solo due foglioline di
colore verde chiaro.
Oggi mercoledì 4 aprile altre
piantine: sono i ravanelli:
piantine con solo 2 foglioline
di colore verde chiaro.
Buona Pasqua a tutti!
•
•
•
•
Oggi mercoledì 7 aprile iniziano le vacanze pasquali.
Abbiamo innaffiato bene l’orto e salutato gli spaventapasseri.
Il tempo è nuvoloso forse una piccola pioggerellina, in questi giorni, rinfrescherà
le piantine.
Auguriamo a tutti una serena Pasqua!
TANTE PIANTINE PR OGNI SEMINO!
Dopo solo sei giorni….
Ci
Ci sono
sonotutti
tuttiall’appello!
all’appello!
….tante piantine!
Molte piantine sono
cresciute tanto!
Fly UP