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NOI E LORO

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NOI E LORO
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ISTITUTO COMPRENSIVO “F.BERTI” DI PRIGNANO S/SECCHIA
PROGETTO SUL CONTRASTO/PREVENZIONE “MINORI A RISCHIO”
PREVENZIONE DEL BULLISMO E CYBERBULLISMO
ANNO SCOLASTICO
2015-2016
I SEMI
DELL’EMPATIA
a cura di Maria Grazi Franciosi
OBIETTIVI
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 Fornire gli indicatori per osservare le
caratteristiche dei ragazzi d’oggi
 Prevenire i pericoli di un cattivo uso dei media,
offrire strumenti utili per affrontare le
«relazioni mediatiche»
 Permettere il confronto e valorizzare le
risposte e gli atteggiamenti positivi dei
genitori
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I ragazzi d’oggi:
cosa osservare?
4
5
Oggi PC-TV-CELL…
sono gli oggetti-fratelli
minori/maggiori
con i quali entrare in relazione
tra le mura domestiche.
Ma quale relazione?
L’adolescenza “seduta”!
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Osservare i nostri giovani
porta ad una riflessione.
Quanto stanno seduti?
In disparte, isolandosi dalla vita
reale ad aspettare che qualcuno
li incoraggi a provare entusiasmi
sempre più difficili da sentire
spontaneamente!
Il desiderio di essere grandi
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I ragazzi, nelle loro insicurezze ed in
presenza di modelli di riferimento così
fortemente inviati dal mondo dei media,
tendono a «bruciare le tappe» e a
desiderare di diventare più grandi
Quanto il genitore li rassicura, li
contiene, li riporta alla realtà
del loro tempo evolutivo?
Identità e dimensione dello spazio
territoriale e socio-relazionale
!8
Lo spazio è sempre più quello «virtuale»
che allontana dal reale, della
sperimentazione di relazioni, di
conflittualità, di scontro-incontro fisicocorporeo con le persone reali.
Le esperienze vissute in gruppo sono
occasioni per un genitore di aiutare un
figlio a socializzare!
Dalle indagini agli indicatori:
cosa può osservare un genitore?
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vita in classe
le esperienze esplorative
nel territorio, nella
natura….
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Come posso guidare mio
figlio nell’uso dei media?
Oggi è possibile che un ragazzino di otto-dieci anni
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abbia tra le mani il cellulare e, con esso,
questi apparati tecnologici:
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Telefono
Computer connesso ad internet
Un sistema per chattare
Un sistema per condividere
Foto-audio-video
Una fotocamera
Una videocamera
Un lettore mp3
Una radio
Un personal trainer (contapassi, calcolo calorie, ecc..)
Vari giochi
Strumenti di connessione (bluetooth, infrarossi, navigatore satellitare
con servizi di localizzazione
Consigli pratici d’aiuto ai genitori
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DA NON FARE!
Demonizzare o vietare le tecnologie
Il proibizionismo risulta inefficace
rischia di allontanare i giovani da una
cittadinanza digitale consapevole!
Non si tratta di respingere le
tecnologie! Ma….
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• Favorire un uso corretto, consapevole e
responsabile delle tecnologie
• Accompagnare i giovani all’esplorazione del
mondo digitale
• Offrire strumenti conoscitivi utili alla loro
crescita
Insegnare ad orientarsi nell’Era Digitale
con senso critico e responsabilità!
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Meglio insegnare a
prendere adeguate
precauzioni!
• Educare al buon uso
cosa è giusto e cosa è sbagliato, quale tipo di
uso del mezzo possa essere positivo e quale
potenzialmente negativo
• Aiutarli a darsi dei limiti nell’uso dei mezzi
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Non deve né preoccupare
né stupire che i giovani
sfruttino gli sms per
comunicare tra loro.
Mentre si mangia, si studia o si fa
un’altra attività come guardare un film o
fare due tiri al pallone, si dovrebbe però
avere la capacità di impostare il telefono
silenzioso o di spegnerlo.
E’ particolarmente importante
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educare i giovani ad auto-controllarsi nella
modulazione del tempo che trascorrono davanti
a un social network oppure a un videogioco
Come?
Chiedere al ragazzo di scrivere su un foglio
il numero di ore che trascorre:
• uscendo con gli amici,
• studiando,
• guardando la televisione,
• navigando o giocando.
Quando le ore trascorse alla ricerca
di relazioni virtuali sono eccessive!
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E’ bene invitare il ragazzo a riflettere,
cercando di costruire un dialogo, un confronto,
ma senza litigare, castigare e vietare.
Non è facile smettere di punto in bianco!
Meglio invitare a modulare, limitare,
controllare, equilibrare
Con i più giovani
1. Riflettere, pensare se è proprio necessario regalare un
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telefono cellulare a bambini della scuola primaria e, in modo
particolare, se è necessario che questo telefono sia in grado di
scattare foto, girare video, connettersi a internet, ecc.
2. Tenere costantemente sotto controllo
la spesa
telefonica dei figli e verificare che non ci siano ricariche anomale; nei
più piccoli, controllare spesso la rubrica del telefono e gli sms
ricevuti e inviati: non si deve pensare che bambini di sette-otto anni
non siano capaci di scrivere sms.
3. Spiegar loro come si usano gli apparecchi,
concordare e chiarire fin dall’inizio limiti nei modi
e nei tempi d’uso nel caso vengono regalati. Si darebbe
un’automobile a un diciottenne lasciando che impari da solo come
funziona e quali sono le regole della strada? Perché allora non
comportarsi nello stesso modo con i bambini rispetto ai computer?
4. Accompagnare il bambino nella
navigazione, insegnargli a confrontarsi con l’adulto,
a non cliccare ingenuamente su invitanti banner colorati,
educandolo a chiedere quando è in dubbio, evitando di
lasciarlo a casa da solo con il computer, soprattutto se
quest’ultimo è connesso alla rete.
5. Dotare il computer di adeguati
strumenti di protezione, non solo un filtro e un
antivirus, ma possibilmente anche appositi programmi e
che blocchino i siti web non adatti ai minori.
6. Non essere ingenui, se il bambino cancella
sempre la cronologia, se appena si entra in stanza appare
teso come se avesse appena nascosto qualcosa, se
assume atteggiamenti strani o sospetti, è bene cercare un
confronto con lui o rivolgersi a degli esperti per avere
consigli su come affrontare il problema.
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Un bambino chiuso nella sua stanza
con una connessione a internet non
è da solo, è assieme-a e in-rapportocon milioni di persone!!!
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Genitori che si sentono soli!
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Quando ci si sente unici a non permettere l'utilizzo
dei social network, ai propri figli, si teme inoltre che
privarli di oggetti largamente diffusi tra coetanei
possa farli sentire esclusi e diversi e
si rafforza l'unione del gruppo-figli che ha sempre
più potere persuasivo nei confronti dei genitori,
sempre meno uniti e concordi:
«Mamma, sono l'unico che deve tornare a casa a
quest'ora...», «Sono l'unico senza cellulare...»,
«Sono l'unico senza Facebook»…
Sarebbe auspicabile
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Che per ogni gruppo classe corrisponda un
gruppo genitori che periodicamente possa
incontrarsi per condividere strategie educative e
linee guida nel fornire o meno possibilità,
strumentali o relazionali, ai figli.
Condividere le difficoltà della genitorialità
potrebbe essere molto utile per individuare
strategie educative nei confronti dei figli,
accorgendosi che quello che preoccupa e
disorienta un singolo genitore, spesso sono le
stesse preoccupazioni di molte altre famiglie.
Con i preadolescenti e
gli adolescenti
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E’ bene garantire una relativa maggiore libertà!
il proibizionismo, favorire l’uso di internet e
delle nuove tecnologie in contesti controllati far capire ai
1. Evitare
ragazzi che attraverso il web possono trovare informazioni rispetto
ai loro interessi (sport, attualità, scuola, film, ecc.), possono
rimanere in contatto con persone lontane, trovare lavoro, ecc.
2. Stimolare
i ragazzi a imparare a usare il computer nel
modo corretto, far capire loro che non devono sentirsi troppo
sicuri sulle loro competenze informatiche e che apprendere l’uso
corretto delle tecnologie è una cosa positiva. Queste conoscenze e
competenze saranno infatti utili non solo alla loro tutela personale,
ma anche alla loro affermazione professionale.
3. Far
capire loro che esistono truffe e truffatori. Dopo24
aver aperto il dialogo con i ragazzi si deve proseguire sulla strada
dell’obiettività; che esistono forme di dipendenza e
malintenzionati anche nella vita virtuale, oltre che nella vita reale.
4. Invitarli
a non pubblicare materiale potenzialmente
pericoloso o compromettente. Invitare a pubblicare online
solo materiale che, se visto dai genitori, dagli insegnanti o dai
datori di lavoro, non susciterebbe alcuna reazione particolare. I
ragazzi possono avere un profilo su un social network, ma non per
questo devono rendere pubbliche informazioni strettamente
personali; possono pubblicare delle foto di una bella serata in
compagnia con gli amici, ma non foto compromettenti.
5. Educare
a un uso consapevole e responsabile delle
tecnologie. I ragazzi non dovrebbero poter mai dire non lo
sapevo, non pensavo; informare loro su tutto quanto c’è da sapere
e stimolarli a un approccio critico e attivo.
In questa fase di vita i ragazzi sono generalmente
ribelli, mettono in atto atteggiamenti di sfida25 e
sembra che quello che viene trasmesso loro non
abbia alcun valore.
L’atteggiamento che manifestano è solo un modo
per capire quali sono i limiti e cosa potrebbe
succedere se li superassero.
Essere sempre presenti, trattarli come persone
competenti e capaci di giudizio, fidarsi di loro,
possono essere buoni modi per
accompagnarli nella crescita
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