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La presa in carico delle persona con disabilità

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La presa in carico delle persona con disabilità
La presa in carico delle
persona con disabilità
ICF Svamdi e la valutazione sociale
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Salute e sistema dei servizi
Il superamento di alcuni approcci alla
salute – l’introduzione del modello bio
psico sociale – ha comportato la
necessità di una revisione dei modelli
organizzativi riferiti alla presa in
carico delle situazioni complesse.
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Salute e sistema dei servizi
 Salute come risultato di un’ampia
gamma di variabili tra loro
interconnesse e sistema dei servizi
specializzato (ciascuno per il proprio
segmento di competenza) con la forte
esigenza di riportare a ricomposizione,
in funzione dell’unitarietà della persona,
sono diventati gli assi determinanti su
cui sostenere il benessere delle persone
e della collettività.
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Equipe funzionali
Equipe multiprofessionali e
multidimensionali
UVMD
LINGUAGGI
CODICI Modelli interpretativi
ICF
STRUMENTI
SVAMDI
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
I modelli interpretativi della
disabilità
 Modello medico o individuale
valuta la disabilità come uno
scostamento divergenza rispetto ad
una normalità fisica. La disabilità è
una condizione biologica intrinseca
all’individuo che riduce la sua qualità
di vita e la sua partecipazione alla
società, rispetto ad un funzionamento
umano “nella norma”.
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Modello sociale
 Rifiuta decisamente l’idea di limite alla salute come
menomazione e pensa la persona come“persona con
disabilità”.
 Questa visione, promossa dai movimenti delle
persone con disabilità, tende a concentrarsi sulle
barriere che esistono all’interno del contesto sociale,
impedendo ad una persona di raggiungere lo stesso
livello di funzionamento di una persona che non abbia
una menomazione.
 In questa prospettiva è la società che deve essere
ridisegnata affinché prenda in considerazione i bisogni
delle persone con disabilità.
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Modello ICF
 si parte dall’assunto che “in un continuum di
stati di salute, ogni individuo presenta alcune
deficienze in certe dimensioni dei suoi
functionings. (WHO, 2001). Se la disabilità
presenta numerose dimensioni o livelli, l’ICF è
composto da vari ambiti di attività e
partecipazione che corrispondono al corpo, alla
persona e alla persona nella società. Esso
guarda alla disabilità come ad una
combinazione di diversi tipi di fattori che
influenzano l’ambiente in cui le persone con
disabilità crescono.
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
I principi di ICF




Universalità: disabilità come fatto umano. Sulla base della
concezione di funzionamento umano, la disabilità viene
vista come un aspetto universale dell’umanità; non come
categorizzazione di una minoranza di individui.
Ambiente: l’importanza attribuita all’ambiente (modello
sociale) come insieme di fattori che, in interazione con la
persona, ne definiscono il funzionamento.
Linguaggio Neutrale: linguaggio universalmente
riconosciuto e linguaggio neutrale poiché opera una
classificazione positiva dei livelli di funzionamento umano
Parità: si riconosce l’inabilità come esperienza umana
universale, spostando l’attenzione dalla causa all'effetto. la
classificazione mette tutti gli stati di salute su una base
paritaria, senza fare distinzioni tra fisici, mentali ecc,
permettendone un confronto ed usando un metro comune,
il metro della salute e dell'inabilità.
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
L’approccio alle capabality
 Il riferimento al paradigma dello sviluppo
umano e l’approccio alle capacità ha inoltre
ulteriormente spostato l’asse d’attenzione
sulla stretta relazione tra persona ed
ambiente e su come i fattori di conversione
(famiglia, gruppo, istituzione) possono
agire da facilitatori o da barriere e quindi
consentire la traduzione delle potenzialità in
capacità e queste in possibili funzionamenti
tra cui scegliere quello considerato dal
soggetto il più prossimo alle propri desideri,
quello a cui si attribuisce il significato
(valore) per la persona.
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Modello del funzionamento
Fattori di conversione
Set
P Capability
Vettore dei
funzionamenti
potenziali
Comportamento
scelte
Capability
Opportunità
abilita
persona
Vettore dei
funzionamenti
raggiungibili
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Agency
scelta
Insieme di
Funzionamenti
conseguiti
di valore
per la persona
Modello riferito al concetto di
benessere
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Punti di forza



diversità come caratteristica precipua dell’umanità
ciascuno funziona diversamente per come esprime la
sua capacità di tradurre risorse personali, sociali,
contestuali in funzionamenti. In questa considerazione
la disabilità è uno dei funzionamenti tra i tanti
possibili.
valorizzazione della stretta relazione tra persona ed
ambiente e dell’influenza reciproca nella scelta del
funzionamento.
sebbene centrale nella considerazione della persona e
le sue capacità, nelle situazioni vulnerabili (ad
esempio bambini e persone con disabilità in particolare
di tipo mentale), prende in esame anche le capability
esterne della persona, ossia quelle che le derivano
dalla relazione di cura che instaura con il suo o i suoi
caregiver. (stati di essere)
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Nell’applicazione del paradigma alla disabilità
 Le Idea di disabilità soggettiva ,non per la
capacita compromesse ma per la difficoltà
di fare o essere ciò che è considerato di
senso per la persona
 ICF come possibile linguaggio
d’applicazione dell’approccio alle capability
 Il superamento dell’idea di strutturare liste
di capacità specifiche per la disabilità ma di
rinforzare il concetto della dimensione
umana
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Sintesi
Modello
medico
Modello
sociale
menomazioni individuali
struttura sociale
interazione persona ambiente
concetto di funzionamento
dimensione collettiva della
disabilità
opportunità /potenzialità
aspetti decisionali
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
ICF
Approccio
capability
Elementi di convergenza con il lavoro sociale
Nuovi modelli interpretativi della disabilità
Lavoro Sociale
elementi peculiari
valori ed azioni
diversità come caratteristica
precipua dell’umanità ……. la
disabilità è uno dei funzionamenti
tra i tanti possibili.
dignità e unicità della persona - libertà
autodeterminazione empowerment agency
come la persona ha la percezione delle
proprie difficoltà o problemi
valorizzazione della stretta relazione
tra persona ed ambiente e
dell’influenza reciproca nella scelta
del funzionamento.
attenzione alle dimensioni relazionali l'esigenza di promuovere un attenzione
"sociale " comunitarie rispetto alla difficoltà
di partecipazione.
la considerazione della persona e le
sue capacità, non esclude nelle
condizioni di vulnerabilità di
considerare le capability esterne
della persona, le relazione di cura
che instaura con il suo o i suoi
caregiver. (stati di essere)
reti primarie - interlocutori con la persona
care giver - sussidiarietà domiciliarità
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
sintesi
 Per gli elementi di comunanza evidenziati, il
linguaggio di ICF diventa il veicolo di
comunicazione con le altre professioni e lo
strumento che può rispondere alla logica di
unitarietà e di individualizzazione sottesa
agli interventi nel campo della disabilità
 E’ un‘occasione per ancorarsi – senza
vincoli –a un codice generale e contribuire
alla valutazione in un sistema di pari dignità
professionale (valutazione sociale entra
nella svamdi e concorre alla costruzione
del profilo di Funzionamento).
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Sfide per il servizio sociale
professionale


consolidare – anche attraverso la formazione –
processi di valutazione sociale che non si limitino
all’accertamento dei requisiti di accesso alle
prestazioni (esaltando la componente burocratica
amministrativa) e né diventi
valutazione/accompagnamento verso benefici ed
interventi senza un affiancamento nello svolgimento
del progetto della persona e di sostegno all’agency (il
riferimento è ad un assessment costruzionista;
rendere più visibile il lavoro sociale sia sul fronte
del singolo processo di aiuto (organizzare il lavoro
sulla base di parametri condivisi di valutazione di
processo e di esito a partire dalla valutazione) sia
rispetto al rendere “sociale” l’esito del lavoro di chi è
impegnato nei servizi;

Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo


sostenere i processi attraverso il supporto di
sistemi informativi in grado di creare
maggiori connessioni nel sistema dei servizi e
allo stesso tempo rendere informazioni utili per
la valutazione dei bisogni, dell’impatto sui e dei
servizi – sull’efficacia di talune azioni, gli esiti
dei processi di aiuto nella percezione soggettiva
e nella percezione sociale;
contribuire, con questi bagagli, allo sviluppo
delle scelte di gestione più appropriate
(sostenibili) alle condizioni di bisogno e delle
politiche locali.
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Sistema informativo
 Luogo di connessione
 Verifica e validazione delle
metodologie di lavoro e dei nodi della
rete
 Strumento di supporto operativo e
decisionale
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
L’uso di ICF secondo logica
di appropriatezza
 L’informatizzazione dell’attività
dell’UVMD e l’utilizzo di ICF per diverse
tipologie di servizi ha prodotto la
considerazione di un uso differenziato
dei Capitoli e dei Domini di ICF –
secondo un principio di maggior
attinenza con la tipologia di servizio
richiesta
 Utilizzo di ICF a GEOMETRIA
VARIABILE
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Applicazione di ICF a
geometria variabile
d910
d870
d860
d855
d850
d920 d930
d110
2
1, 5
d155 d130
d166
d169
d172
d159
d175
d840
d179
d830
d 21
1
d820
d220
d810
d230
d770
d240
0, 5
d760
d750
0
d740
d310
Res
d315
CD
d330
Dom
SIL
d730
d335
d720
d350
d710
d360
d660
d410
d640
d430
d630
d440
d620
d571
d570
d560
d550 d540
d450
d455
d465
d489
d510 d475
Padova
marzo 2013
d530 15 d520
dott.sa Di Marzo
GESTIONE GRADUATORIA VITA
INDIPENDENTE
 Valutazione sanitaria
 (definizione dei livelli di qualificatori nella
funzioni mentali a sostegno del concetto
di autodeterminazione)
 Dati sanitari Diagnosi
 Attività e partecipazione
 Capacità e performance (selezione di
capitoli attinenti alla domiciliarità (d4
mobilità- d5 cura della persona …)
 Supporto della rete familiare
 Fruizione dei servizi
 ISEE soglie
compatibilit
à con
tipologia
d’intervent
o
PESI
GRADUATO
RIA
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Elenco funzioni attive
Semplice click
del mouse
Elenco utenti
ICF – Funzioni corporee – Domini – Qualificatori
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
GESTIONE GRADUATORIA per
l’accesso alla RESIDENZIALITA’
 Valutazione sanitaria
Profilo di gravità
 Attività e Partecipazione
 Valutazione sociale
definizione dei Domini di A&P utili PESI
alla
valutazione dei fattori ambientali
(e310 e315 e340 e575)
GRADUATO
RIA
che garantiscono il supporto della rete
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
SFIDE IN PROCESSO
Modelli di
gestione
e
scelte
politiche
Valutazione
sociale
Costruzionista
Sistema
informativo
Evidenza
sociale
del lavoro
Agire la
riflessività
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Possiamo, infine
immaginare queste sfide
come un possibile
processo che si muove
autoalimentandosi di fase
in fase e si rigenera in
funzione delle nuove
sollecitazioni che dal
sociale muovono il sociale.
GRAZIE
DELL’ATTENZIONE
Padova 15 marzo 2013
dott.sa Di Marzo
Fly UP