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Diapositiva 1
IL TURISMO INTERNAZIONALE
Turismo internazionale

A livello statistico: movimento dei flussi turistici da una nazione
all’altra

A livello economico: presenza di un tasso di cambio flessibile tra
due valute
1.
Gli operatori del mercato turistico sostengono un’operazione di
cambio di valuta, con tutti i rischi connessi
2.
La dimensione internazionale ha conseguenze sulla struttura del
mercato
3.
Globalizzazione e turismo
IL TURISMO INTERNAZIONALE
Nel nostro caso faremo cenno :
1. alla definizione di mercati internazionali
del turismo;
2. Operatori internazionali del turismo
3. Determinanti dei flussi turistici
internazionali
MERCATI INTERNAZIONALI
 Insufficienza delle definizioni politiche (concetto di Stato) e di quelle
geografiche (concetto di distanza);
 Se nel prezzo vi,r il tasso di cambio cr svolge un ruolo fondamentale, allora
il turismo appartiene al mercato internazionale:
vi,r = f(pi,r, ci,r)
Dove pi,r, sono i prezzi dei singoli componenti della matrice del prodotto
turistico
 Mercato nazionale: se cr = 1 o cr = costante
 Riforme istituzionali e turismo internazionale (EURO):
• si elimina la possibilità di effettuare svalutazioni competitive;
• si eliminano tutti gli oneri di cambio.
MERCATI INTERNAZIONALI (2)
Per le imprese che operano sui mercati internazionali è necessario conoscere
l’evoluzione dei gusti nei paesi d’origine dei flussi turistici e le condizioni
economiche dei paesi di destinazione
Compagnie aeree
 Processi di fusioni ed acquisizioni;
 Nuove strategie competitive (voli low cost).
Tour operator
 Si valuta, oltre ad agevolazioni fiscali, qualità generale e trasporti della
località di destinazione, anche il corso dei cambi
 Composizione strategica del portafoglio vacanze (analisi del rendimento
medio e della varianza);
 La diversificazione permette, a parità di rendimento atteso, di ridurre il
rischio dell’investimento;
 Strategia di marketing globale: fusioni ed acquisizioni --> processo di
integrazione verticale.
Ricettività alberghiera
 Nascita e sviluppo di catene alberghiere
 Offrono servizi standardizzati per il turista internazionale, riducendo il
rischio della “scelta a distanza”
PLUSVALENZE DEI TOUR OPERATOR
INTERNAZIONALI SUI CAMBI
•
Tasso di cambio dollaro/Euro =1,25
•
Ammettiamo che un T.O. debba acquistare una camera in USA a 100 dollari (80
Euro)
Vi applica un ricarico del 100%, quindi deve decidere se rivenderla in dollari (200
dollari) o in euro (160 euro)
Se la previsione è che il dollaro si svaluta sull’euro (es. tasso di cambio diventa
1,30) conviene far pagare il viaggio in euro e pagare i fornitori in dollari
Il ricavo unitario per viaggio è infatti 160 euro, che diventano dopo la svalutazione
(160 x 1,30 = 208 dollari), se paga i fornitori 100 dollari a camera, ora guadagnerà
non più 100 dollari ma 108 dollari a stanza (plusvalenza di 8 dollari)
Se la previsione è che il dollaro si rivaluta sull’euro (es. tasso di cambio diventa
1,20) conviene pagare i fornitori in euro e far pagare il viaggio in dollari
Infatti il viaggio in catalogo costerà ora 200 dollari, mentre la camera pagata 80
euro sarà pari a 80 x 1.20 = 96 dollari, quindi se paga in euro la camera avrà una
plusvalenza di 4 dollari rispetto al pagamento in dollari (100 dollari)
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LA GLOBALIZZAZIONE E IL TURISMO
Per globalizzazione si intende, in senso generale, la progressiva riduzione
delle distanze, in termini di costo e di tempo. Informazioni, persone e
beni si muovono di più, costi e intempi minori
Dal punto di vista economico la globalizzazione ha comportato:
Progressiva apertura degli scambi internazionali
Progressiva finanziarizzazione dell’economia
Progressiva liberalizzazione e deregolamentazione dei mercati
Strategie di delocalizzazione degli investimenti
Nei confronti del turismo:
La rivoluzione informatica (sviluppo di internet) ha abbassato i costi dell’informazione ed
ha aperto al turismo internazionale nuove destinazioni, prima inaccessibili e
sconosciute
La diminuzione dei costi dei trasporti ha diminuito il costo del turismo internazionale
rispetto al nazionale e ha favorito le destinazioni di alcuni paesi emergenti a reddito
medio-basso. Studiare l’impatto del turismo sui redditi di queste destinazioni e degli
interi paesi è oggi estremamente interessante
La globalizzazione produce forze che si contrastano tra loro:
a)
quella alla omogeneizzazione degli standard delle imprese ricettive (per risolvere ad
esempio il problema del fallimento dei mercati legato alla natura di experience goods
e asimmetrie informative del turismo a distanza)
b)
Quella alla diversificazione dei prodotti turistici al fine di rafforzare l’identità locale
nel mercato globale
I FLUSSI TURISTICI INTERNAZIONALI
I flussi turistici internazionali determinano 2 effetti importanti dal punto di vista economico:
1) Effetto moltiplicatore sul reddito
2) Effetto stabilizzatore (se diminuisce un deficit od un surplus portando il pareggio) o
destabilizzatore (se aumenta deficit o surplus) sulla bilancia dei pagamenti
Il turismo internazionale può essere studiato con modelli del commercio internazionale,
data la similarità tra flussi turistici ed esportazioni
 Movimento di merci
e movimento di
valuta;
 Movimento
delle
persone
e
movimento di valuta;
Nei PVS, le merci si muovono con i turisti. Il turismo come elemento di decollo, in quanto
con le entrate valutarie del turismo si finanziano importazioni di beni capitali e
tecnologia fondamentali per lo sviluppo
DETERMINANTI DEI FLUSSI TURISTICI
INTERNAZIONALI
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Diversità delle risorse ambientali: distribuzione asimmetrica di risorse
naturali e/o culturali non sempre irriproducibili (caso Dineyland);
La diversità nelle preferenze;
Il principio dei vantaggi comparati: date due località A e B, tutte e due hanno
turismo balneare e montano. A produce servizi turistici in tutte e due le
tipologie a costi più bassi, tuttavia la differenza di costo tra A e B è minore
nel caso del turismo montano che in quello balneare. A si specializzerà nel
turismo balneare e B in quello montano ;
La dotazione di fattori produttivi: A e B hanno entrambi
alberghi/ristorazione (che richiedono lavoro meno qualificato) e servizi di
trasporto e organizzazione, tour operator (che richiedono lavoro più
qualificato) se in A il lavoro qualificato è relativamente più abbondante che
in B allora A si specializza in trasporti e tour operator e B in
alberghi/ristoranti ;
La preferenza verso la varietà da parte dei consumatori, insieme al
raggiungimento delle economie di scala da parte di imprese ed ai costi di
trasporto spiega il turismo orizzontale: es. un turista della florida che fa una
vacanza balneare a Rimini anziché a Miami ed un turista romagnolo che va
invece a Miami anziché a Rimini.
MODELLO CENTRO-PERIFERIA COME SPIEGAZIONE
DEI FLUSSI TURISTICI INTERNAZIONALI
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Tale modello è stato formulato dal premio Nobel 2008 Paul Krugman e spiega la
concentrazione geografica delle attività produttive come funzione di accidenti
storici e cause endogene (costi di trasporto ed economie di scala)
Economisti del turismo hanno usato tale modello per spiegare perché le imprese
turistiche possono concentrarsi tutte in un luogo e non in altri, servendo i turisticonsumatori di tutti i luoghi
Una spiegazione estremamente semplificata può essere la seguente:
Immaginiamo due località turistiche (Numana, sulla costa adriatica, che chiamiamo
Est e Orbetello, sul Tirreno che chiamiamo Ovest)
Ammettiamo che la popolazione N sia equamente divisa tra le due località
turistiche, la domanda turistica sia costante (trascuriamo elasticità) e che ciascun
individuo/turista domandi una unità di prodotto turistico
Quindi la domanda totale di turismo è N
Un turista di Ovest (O), se vuole andare al mare ad Est (E) deve sostenere un costo
di trasporto t
Il costo di produzione dei servizi turistici si compone di una parte fissa F e di una
parte variabile che dipende dal numero di presenze P, quindi
CT = F + a P
MODELLO CENTRO-PERIFERIA COME SPIEGAZIONE
DEI FLUSSI TURISTICI INTERNAZIONALI (2)
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Questa funzione di costo lineare evidenzia come il costo medio dipenda dalle
economie di scala e tende a diminuire quando aumenta P
CM = F/P + a
Assumiamo inoltre che le imprese operino in un mercato di concorrenza
monopolistica dove in equilibrio i prezzi della vacanza saranno uguali ai costi medi
v=CM
Possiamo ora iniziare: ammettiamo che tutte le imprese si trovino ad ovest, quindi
le presenze Povest=N, quindi in equilibrio i turisti di ovest pagheranno
v= F/N + a
Mentre i turisti che vengono da est avranno anche il costo di trasporto
vE/O= F/N + a + t
Ovviamente la situazione è speculare se le imprese fossero tutte a est
vO/E= F/N + a + t
Mentre se fossero distribuite metà ad ovest e metà ad est, Povest=Pest=N/2, i turisti
non avrebbero costi di trasporto, ma per le imprese si dimezzano le presenze
pertanto il costo medio fisso raddoppia
vO= 2F/N + a
vE= 2F/N + a
Si realizza quindi una sorta di trade-off tra economie di scala e costi di trasporto
MODELLO CENTRO-PERIFERIA COME SPIEGAZIONE
DEI FLUSSI TURISTICI INTERNAZIONALI (3)
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Le ultime due espressioni ci fanno capire che si possono avere vari equilibri
Esiste una forza centripeta che tende a far concentrare le imprese solo in un luogo e
che dipende dalle economie di scala
Esiste poi una forza centrifuga che tende a farle distribuire sul territorio e che
dipende dai costi di trasporto
Così se le imprese sono tutte concentrate ad ovest, queste non si vorranno spostare
ad est se il prezzo che poi devono applicare da est per i turisti dell’est è maggiore di
quello che devono applicare da ovest per i turisti dell’est il che vale a dire
• 2F/N + a > F/N + a + t
• Questo si verifica se
• F/N>t
Se il costo fisso medio delle imprese che si spostano ad est è superiore al costo di
trasporto, allora tutte le imprese rimangono a ovest
Se invece F/N<t, allora parte delle imprese si spostano ad est
Esistono quindi tre possibili equilibri 1) tutte ad est; 2) tutte ad ovest; 3) metà ad est
e metà ad ovest.
Mentre per determinare concentrazione od equi-distribuzione conta l’entità delle
economie di scala e dei costi di trasporto
Per vedere, quando è conveniente la concentrazione, se questa si avrà ad est o ad
ovest conta la storia, cioè gli accidenti storici (dove per prima si sono localizzate le
imprese)
MODELLO CENTRO-PERIFERIA COME SPIEGAZIONE
DEI FLUSSI TURISTICI INTERNAZIONALI (4)
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In questo caso estremamente semplificato non si sono considerate le risorse
naturali/culturali delle varie località
Quando esiste una distribuzione asimmetrica di queste ultime, allora esse entrano in
gioco nella concentrazione delle imprese turistiche e dei flussi turistici
Inoltre le economie di scala possono essere non solo economie interne, ma anche
economie esterne
Quando si crea un equilibrio con concentrazione geografica, abbiamo un centro
turistico (dove vi sono imprese e flussi turistici in entrata) ed una periferia turistica
dove si verificano flussi turistici in uscita
Quando applichiamo il modello centro-periferia alla geografia turistica
internazionale possiamo avere paesi con diversi centri turistici dove un ruolo
importante è giocato non solo dalla presenza di risorse territoriali/naturali/culturali
ma anche dai costi di trasporto ed economie esterne
Pertanto possiamo avere paesi che si presentano come centri turistici internazionali
specializzati (con prevalenza di turismo ingoing), paesi che costituiscono periferie
turistiche (prevalenza di turismo outgoing), paesi con sistemi turistici integrati in
cui sono più importanti i movimenti turistici interni mentre il turismo out/in going è
poco importante, oppure paesi con sistemi turistici integrati dove il turismo out/in
going è bilanciato ma molto importante (presenza di turismo orizzontale), quindi
gioca un ruolo cruciale la varietà dei turismi e le preferenze dei consumatori
IL TURISMO SOSTENIBILE
“La stessa regola autodistruttiva del calcolo finanziario governa ogni altro
aspetto della vita. Distruggiamo le campagne perché le bellezze naturali
non hanno valore economico. Probabilmente saremmo capaci di fermare il
sole e le stelle perché non ci danno alcun dividendo”
(John M. Keynes).
•Complessità della relazione tra uomo, attività economica ed ambiente
•Ambiente inteso in senso olistico: complesso delle relazioni ambientali,
naturali, sociali e culturali
•Relazione endogena tra turismo e ambiente (il turismo impatta
sull’ambiente, ma anche l’ambiente impatta sul turismo)
•Tema della sostenibilità e della capacità di carico
IL DIBATTITO SULLA RELAZIONE TRA TURISMO E AMBIENTE
• L’evoluzione della relazione tra turismo ed ambiente:
• Relazione complessa e dinamica
• Tra turismo e ambiente esistono tre differenti forme di interrelazione: (i) la
coesistenza; (ii) il conflitto; (iii) la simbiosi.
• Anni ‘50 e ‘60: “Un'importante caratteristica dell'industria del turismo e della
ricreazione è che essa non contribuisce o non dovrebbe contribuire alla distruzione
delle risorse naturali” (Zierer, 1952).
• Anni ‘70: primi studi sugli effetti tra turismo e ambiente
Cohen (1978) identifica i fattori da cui dipende il degrado ambientale dovuto
al turismo: (i) l'intensità dello sfruttamento turistico della risorsa naturale; (ii)
la resilienza dell'ecosistema; (iii) l'orizzonte economico dei decisori locali,
pubblici e privati; (iv) i caratteri evolutivi della domanda dei turisti.
OECD: Sistema per lo studio dei danni ambientali del turismo basato su
quattro categorie: (i) la ristrutturazione ambientale permanente; (ii) la
generazione di prodotti di rifiuto; (iii) lo stress ambientale causato dalle
attività dei turisti; (iv) gli effetti sulla dinamica della popolazione.
IL DIBATTITO SULLA RELAZIONE TRA TURISMO E AMBIENTE (SEGUE)
• Anni ‘80: Dichiarazione di Manila che riconosce i danni ambientali provocati
dal turismo.
•Parallelamente cresce l’attenzione all’ambiente ed alle sue relazioni con le attività
economiche (Mathieson e Wall per il turismo):
• Anni ‘90: l’idea di sostenibilità:
Rapporto Brundtland (Our Common Future) “lo sviluppo sostenibile è quello
sviluppo che soddisfa le necessità (meet the need) della generazione presente senza
compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare a loro volta le
proprie necessità”.
•Noi non riceviamo la terra in eredità dai nostri padri, ma la prendiamo in
prestito dai nostri figli.
•Conferenza di Rio e Agenda 21
•Nel Duemila: crescita del turismo responsabile
• Presa di coscienza del turista
IL TURISMO SOSTENIBILE
Turismo sostenibile: quell'attività turistica in grado di soddisfare i bisogni
presenti dei turisti, dell'industria turistica e delle popolazioni ospitanti
senza compromettere la soddisfazione dei bisogni delle generazioni future.
"[quel turismo] che è economicamente praticabile ma che non
distrugge le risorse sulle quali il futuro del turismo dipende,
particolarmente l'ambiente fisico e la fabbrica sociale della comunità
ospite" (Swarbrooke, 1999).
• Dimensione sociale, ambientale, economica
• Esperienza di incontro con l’altro che modifica il sé
•Non immobilismo / Non dipendenza
•Incontro tanto più conflittuale maggiori sono le differenze di reddito (vedi
turismo nei PVS)
•Effetti sul turista ed effetti sui residenti
IL TURISMO SOSTENIBILE (SEGUE)
• Tipologia di turismo ed impatto socio-culturale:
(i) Turisti esploratori; (ii) Turisti di massa; (iii) Turisti charter
• Esistenza di un triplice conflitto distributivo
• Tra popolazione locale e turisti;
• Tra diversi soggetti della popolazione locale;
• Tra generazione presente e generazione futura.
• Ruolo cruciale della popolazione locale nella soluzione del
problema della sostenibilità
• Elemento ancora più importante negli anni della globalizzazione
I DIVERSI ASPETTI DEL TURISMO ETICO
• Turismo responsabile: processo di autoselezione da parte del turista di
attività di turismo rispettose e sostenibili
• Espressione dal lato della domanda del bisogno di turismo
sostenibile.
• Forma di "consumo critico" che va ben oltre il semplice momento
del viaggio e si può esprimere anche attraverso attività di boicottaggio
• Eco-turismo: il desiderio di visitare le popolazioni indigene e gli
ecosistemi, flora e fauna, nel loro stato naturale.
• Turismo legato al desiderio di vedere conservati gli ecosistemi e
migliorata la qualità della vita delle popolazioni locali
•Turismo che paga un “sovrapprezzo" che implicitamente incorpora il
costo della protezione ambientale.
I DIVERSI ASPETTI DEL TURISMO ETICO (SEGUE)
•Effetti positivi: l’ecoturismo aumenta la propensione dei turisti a
contribuire alla conservazione dell'ambiente, anche alla fine del viaggio,
mettendo in moto un circolo virtuoso di sviluppo turistico e di
sostenibilità ambientale;
• Effetti negativi: molti progetti di sviluppo turistico possono non essere
sostenibili se rompono l'equilibrio di un ecosistema “fragile”. “La peste
dell'ecoturismo si è diffusa in lungo e in largo sulla maggior parte delle
aree incontaminate del paese" (Cooper et al., 2002).
• Turismo sociale: attività turistiche che favoriscono l'incontro e la
socializzazione tra le persone, tra i popoli (anche quelli più svantaggiati),
rispondendo ad un diffuso bisogno di relazioni.
•Risposte del sistema turistico: politiche di demarketing, deseasoning,
codice etico del turismo
•Dal turista - cliente al turista - viaggiatore
LA CAPACITÀ DI CARICO
• Concetto applicato al turismo: numero massimo di turisti che una
risorsa turistica può sostenere senza che si determini un deterioramento
nella sua qualità e si manifesti una contrazione delle presenze.
• Definizione da intendere sia in senso sociale sia in senso ambientale
•WTO: numero massimo di persone che visitano nello stesso periodo
una determinata località senza comprometterne le caratteristiche
ambientali, fisiche, economiche e socioculturali e senza ridurre la
soddisfazione dei turisti.
•
•Concetto non più riferito ad una specifica risorsa, ma all’insieme
delle alterazioni socioculturali e fisiche che un eccesso di flussi
turistici può produrre su una regione turistica nel suo complesso.
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