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Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Comunicazione verbale: tecniche di analisi Dott. Ezio GAETANO 1° Dirigente della Polizia di Stato Comunicazione verbale: tecniche di analisi Esperti della comunicazione attribuiscono alle parole un valore marginale. Secondo una diffusa partizione nella comunicazione: Verbale 10 % Paralinguaggio 25 % Comportamento 65% Le osservazioni non sostenute da appropriate modalità espressive o in contrasto con i segnali inviati dal corpo, non sono credibili, perdono il loro significato e soccombono nel confronto con il messaggio prevalente del comportamento Comunicazione verbale: tecniche di analisi A ben vedere l’espressione verbale non è svalutata in senso assoluto ma solo se contraddetta da fattori che prevalgono nella idoneità a rappresentare l’intimo intendimento di chi l’ha pronunciata In realtà le parole sono preziose perché oltre a definire le informazioni, sono portatrici di contenuti subliminali e linguistici che è possibile analizzare per valutarne l’adeguatezza al contesto, la possibile mendacità, il tentativo di occultare o omettere informazioni Comunicazione verbale: tecniche di analisi Nella maggior parte dei casi le persone che mentono tendono ad omettere l’informazione piuttosto che riportarne una falsa. Spesso, nelle narrazioni scritte o durante un’intervista scelgono parole che mascherano o occultano la verità Vi sono quindi modalità espressive che, deviando dalla norma o non essendo adeguate ad un dato contesto, qualificano la loro incompatibilità con il medesimo e definiscono la elevata probabilità di mendacità nel racconto Comunicazione verbale: tecniche di analisi Narrazioni orali COMUNICAZIONE VERBALE Narrazioni scritte Comunicazione verbale: tecniche di analisi 1996 – Kerrville (Texas), una giovane donna chiama in lacrime il 911. “Somebody came in, they broke in and just stabbed me and my children”. Dettagli di grave inadeguatezza al contesto ... Comunicazione verbale: tecniche di analisi Annamaria Franzoni da Vespa. “Ma lei ha mai pensato che potrebbe veramente aver ucciso Samuele?” “Ci ho pensato molte volte e sono arrivata alla conclusione che non posso essere stata io” Dettagli di grave inadeguatezza al contesto ... “non posso essere stata io” è una chiara carenza di convinzione peraltro espressa con la negazione “non posso” che evoca la non accettazione dell’evento e del suo disvalore. La carenza di convinzione si riscontra anche nel “ci ho pensato molte volte” che non trova giustificazione nel racconto di qualcuno che si professa innocente Comunicazione verbale: tecniche di analisi FATTORI DI MANIPOLAZIONE VERBALE Parole che implicano conversazione Nella narrazione è rilevante osservare i riferimenti ad ogni forma di comunicazione o conversazione. Il narratore può utilizzare verbi o locuzioni che descrivono con vaghezza e carenza di specificità una situazione relazionale che comporta uno scambio di opinioni, magari conflittuale . Comunicazione verbale: tecniche di analisi Se vi è stato, tra due interlocutori, un dialogo conflittuale prima di un evento criminoso, può essere che il narratore lo descriva con vaghezza o, semplicemente che ometta di parlarne. Magari descriverà un contesto nel quale lo scambio verbale è altamente probabile se non scontato. “mi sono visto con lei per un caffè …” “prima di partire l’ho incontrata in piazza …” L’omissione di dettagli sulla conversazione avrà un significato da approfondire, perché la scelta di non citarla è deviante rispetto ad un comportamento normale improntato a chiarezza e completezza Comunicazione verbale: tecniche di analisi Parole che mascherano azioni Chi cerca di occultare il suo coinvolgimento in un crimine tende a mascherare le sue azioni scegliendo parole o frasi portatrici di contenuto manipolatorio. Fattore di manipolazione frequente nel linguaggio si riscontra nell’utilizzo dei verbi. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Cambio dei verbi. Voce passiva del verbo. Verbi che descrivono azioni incomplete. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Cambio dei verbi. Descrizione di un evento passato uso del verbo coniugato al passato L’uso del presente è una deviazione della norma. Se l’evento non è presente nella memoria può essere fabbricato, ma la mente che lo costruisce in quel momento tende ad usare il verbo al presente. Occorre cautela nella valutazione perché, soprattutto nelle interviste di vittime di crimini violenti, può succedere che il soggetto recuperi memoria dell’evento “rivivendolo” con modalità cognitive e quindi utilizzando il verbo al presente Comunicazione verbale: tecniche di analisi Voce passiva del verbo. Può tradire un tentativo di dissimulare o minimizzare una circostanza narrata Minore assunzione di responsabilità rispetto a quanto si afferma. Possibile tentativo subliminale di prendere le distanze dall’azione Marito che descrive la sparizione della moglie: - “era stabilito che l’avrei lasciata all’inizio del percorso di allenamento”; - “il colpo di pistola è stato esploso da qualcuno”. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Verbi che descrivono azioni incomplete. “ ho iniziato…” “ho proceduto…” “ho continuato...” L’uso di queste forme può indicare che qualcosa o qualcuno ha interrotto l’azione descritta e quindi il punto va “amplificato”, investigato nel dettaglio in una successiva intervista. “Asserzione indebolita” adesione non completa a quanto si afferma: dire che qualcuno ha iniziato qualcosa non equivale a dire che l’attività è stata completata Comunicazione verbale: tecniche di analisi Investigazione della mendacità nelle narrazioni orali Distinzione concettuale tra narrazione scritta dal soggetto e discorso orale riportato in forma scritta Il discorso scritto è esito di un processo più conscio e meno immediato; manca l’interazione domanda risposta che serve a chiarire il discorso orale. La narrazione scritta quindi contiene, di solito, elementi di completezza e chiarezza tali da renderla autosufficiente. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Il discorso orale è dinamico e mutante in ragione dell’interazione tra gli interlocutori. La narrazione scritta è statica, richiede una sequenza specifica e una struttura chiara che assicuri al lettore la comprensione di quanto si vuole comunicare. Maggiore pianificazione e minore spontaneità. Differenze grammaticali e lessicali. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Nel discorso scritto, frasi e periodi più lunghi. Maggiore densità di nomi e verbi rispetto alla narrazione orale nella quale prevalgono pronomi e preposizioni. Il tema della ricerca della mendacità nelle narrazioni orali è preliminare rispetto all’analisi delle narrazioni scritte perché quest’ultima può essere considerata “species” della prima che rappresenta il “genus”. Comunicazione verbale: tecniche di analisi CBCA (Criteria based content analysis) Tecnica di analisi considerata basilare per lo sviluppo successivo di studi sulla mendacità” Si basa sulla individuazione nella narrazione di 19 criteri suddivisi in 5 categorie, considerati indicatori rilevanti per la valutazione di veridicità del testo Tecnica di base che individua i fattori predittivi di veridicità piuttosto che di mendacità Comunicazione verbale: tecniche di analisi CBCA (Criteria Based Content Analysis) I criteri generali sono: La quantità di dettagli..tempi, luoghi, persone, oggetti, episodi Struttura logica del discorso..coerente, segmenti si integrano in un tutto dotato di senso La produzione non strutturata..non organizzata, digressioni o spostamenti di attenzione, no ordine di presentazione rigido Utilizzata in origine per l’analisi delle dichiarazioni di minori abusati sessualmente Comunicazione verbale: tecniche di analisi Dall’evoluzione del CBCA diversi studiosi hanno sviluppato studi successivi focalizzati sulla mendacità piuttosto che sulla veridicità Tecnica del reality monitoring (Johnson M.K.) Memoria di eventi realmente vissuti Maggior numero di informazioni sensoriali Informazioni temporali più specifiche Numero maggiore di dettagli e minore di processi cognitivi (“io ricordo”, “io stavo pensando”) Comunicazione verbale: tecniche di analisi 1997 – Sporer, S. L. – Ha utilizzato insieme il CBCA e il reality monitoring analizzando la presenza nel discorso dei fattori di: Chiarezza Esperienze sensoriali Informazioni spaziali Informazioni temporali Emozioni e sentimenti Ricostruibilità della storia Realismo Operazioni cognitive Comunicazione verbale: tecniche di analisi Tecnica mista con utilizzo del CBCA per valutare la veridicità e del reality monitoring unito al scientific content analysis per investigare la mendacità Scientific content analysis individua gli indicatori di mendacità più rilevanti in: Cambi nel linguaggio Connessioni non necessarie (informazioni estranee) Deviazioni nei pronomi Deviazioni nei tempi dei verbi Carenza di convinzione e coinvolgimento Comunicazione verbale: tecniche di analisi INVESTIGAZIONE DELLA MENDACITÀ NELLE NARRAZIONI SCRITTE DEGLI ADULTI Studi sulla detection of deception evolvono da quelli sulle narrazioni orali Rudacille, W.C. 1994, nei suoi studi sulla evasività verbale, esaminando narrazioni di sospetti, vittime e testimoni ha concluso che: Risposte chiare e dirette Presenza di dettagli Voce attiva della frase Verbi al passato Bassa probabilità di menzogna Comunicazione verbale: tecniche di analisi DRISCOLL, L.N. Narrazioni scritte da sospettati in casi criminali Indicatori più significativi di mendacità sono: Deviazione dal pronome della 1^ persona singolare Uso del verbo declinato al presente Informazioni estranee (connessioni non necessarie) Cambi nel linguaggio Prologo lungo Narrazione dell’evento principale in un tempo inadeguato (es. meno di 1/3 dello statement) Comunicazione verbale: tecniche di analisi Susan ADAMS nel 2002 ha condotto uno studio su 6 caratteristiche delle narrazioni scritte per sperimentare la loro incidenza sulla rilevazione della mendacità Equivocità Negazione Lunghezza del prologo MENDACITA’ Dettagli sensoriali Tratti del discorso riportati integralmente Emozioni nella parte finale VERIDICITA’ Comunicazione verbale: tecniche di analisi Equivocità (tendenza a equivocare, carenza di convinzione) Incertezza attraverso l’elusione di una affermazione chiara “può essere” “probabilmente” “io penso”, “io credo”, “mi sembra”, “fondamentalmente” Frasi qualificatrici di equivocità Comunicazione verbale: tecniche di analisi Carenza di convinzione “io penso…” espressione di incertezza “io credo che…” fattori di indebolimento “sorta di…” “tra un pò” indicatori di vaghezza “più tardi” “qualcuno” la vaghezza si traduce in carenza di specificità e/o informazioni omesse Comunicazione verbale: tecniche di analisi GRICE, P. dell’università di Harvard, ha descritto le conversazioni e le narrazioni scritte come “sforzi cooperativi” nei quali i soggetti dovrebbero osservare le regole del “Principio Cooperativo” 4 fattori conversazionali alla base del Principio Cooperativo MANIERA QUANTITA’ QUALITA’ RELAZIONE Comunicazione verbale: tecniche di analisi MANIERA conversazione o narrazione scritta dovrebbero essere ESPLICITE, PRIVE DI ESPRESSIONI AMBIGUE O OSCURE QUANTITA’ informazioni richieste dovrebbero essere fornite SENZA AGGIUNTE O SOTTRAZIONI QUALITA’ informazioni ESAGERATE RELAZIONE conversazione o narrazione PERTINENTE al soggetto che viene trattato ACCURATE, NON Comunicazione verbale: tecniche di analisi BAVELAS, J.B. Studi sulla comunicazione equivoca contraddittoria ambigua oscura evasiva In situazioni di potenziale conflitto, sia nelle risposte orali che in quelle scritte, le persone tendono a equivocare piuttosto che usare risposte dirette che potrebbero essere interpretate negativamente Le persone che hanno la scelta tra mentire e non mentire, scelgono spesso di non mentire direttamente ma di “equivocare in modo veritiero” Comunicazione verbale: tecniche di analisi RISPOSTE VERE E CHIARE “non mi piace il tuo regalo e non lo userò" RISPOSTE VERE ED EQUIVOCHE “è stata una bella premura da parte tua farmi questo regalo RISPOSTE FALSE ED EQUIVOCHE “dovrei riuscire ad usarlo il tuo regalo” RISPOSTE FALSE E CHIARE “mi piace il regalo che mi hai fatto e lo userò spesso Comunicazione verbale: tecniche di analisi In molte situazioni comunicative la risposta vera ed equivoca è la sola esente da conseguenze conflittuali narrazione completa e accurata ammissione di responsabilità Soggetto colpevole narrazione falsa più probabile essere sconfessato e scoperto scelta più conveniente impianto narrativo con caratteristiche di veridicità, ma equivoco Comunicazione verbale: tecniche di analisi De PAULO, B.M. Chi mente mostra carenza di impegno nel discorso (nel senso di piena adesione a ciò che dice) riferimenti vaghi risposte evasive Comunicazione mendace considerazioni irrilevanti o fuorvianti coinvolgimento distante Comunicazione verbale: tecniche di analisi Giovane studentessa di College che affermava di essere stata aggredita nella sua stanza, sul suo letto, in piena notte da uno sconosciuto armato di coltello “I was kind of startled” “kind of…” (sorta di …) è equivoca perché rivela carenza di convinzione nella narrazione “startled” (sbigottita, sorpresa) verbo non appropriato al contesto. Carenza di coinvolgimento in una circostanza stressante che richiedeva l’uso di altri termini (terrorizzata, spaventata) Comunicazione verbale: tecniche di analisi Esito della ricerca di Susan ADAMS positiva relazione tra equivocità e mendacità nella intera narrazione e nel dialogo più forte la relazione tra equivocità e falsificazione meno forte la relazione tra equivocità e mendacità per omissione (la falsificazione è più stressante e quindi richiede maggiore equivocità) Comunicazione verbale: tecniche di analisi NEGAZIONE Densità eccessiva di negazione Negazione = “specificità non denotativa” carenza di specificità WIENER E MEHRABIAN Se viene riportato cosa NON è successo, molte altre opzioni sono possibili Comunicazione verbale: tecniche di analisi Coulthard, M. 1999 forensic application of linguistic analysis Nel discorso orale e nella narrazione scritta la norma è la frase positiva. La frase negativa è deviazione dalla norma. Mendacità per omissione: invece di mentire riguardo a ciò che è successo, il narratore afferma la verità su ciò che non è successo. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Studi sull’evasione verbale di Rudacille Negli statements mendaci sono presenti gli indicatori di evasività da lui identificati con frequenza 6 volte maggiore rispetto alle narrazioni veritiere. Tra gli indicatori di evasività ve ne sono 3 di negazione: FRASI OBIEZIONE “non potrei fare una cosa del genere” “non sarei capace di fare queste cose” FRASI “NON POSSO” “non posso immaginare” “non posso dirti” FRASI DINIEGO DI CONOSCENZA “non ricordo”, “non so” Comunicazione verbale: tecniche di analisi Susan ADAMS Ha trovato una relazione positiva tra densità delle negazioni e mendacità nell’intera narrazione e nelle singole partizioni L’investigatore deve approfondire le parti del discorso nelle quali si addensano le espressioni negative Comunicazione verbale: tecniche di analisi Lunghezza del prologo prologo STATEMENTS che descrivono un evento criminale evento conclusioni Lunghezza del prologo non può essere esaminata se la narrazione non descrive l’evento 3 partizioni del discorso • Prologo….stabilisce il contesto dell’evento fornendo dettagli di quando e dove un evento si è verificato • Incidente criminale....seconda parte della narrazione, risponde alle domande “chi”, “che cosa”, “come”, in relazione all’evento in argomento • Parte finale.... conclusione, descrive le reazioni fisiche e mentali del narratore Comunicazione verbale: tecniche di analisi Lunghezza del prologo Bilanciamento delle 3 partizioni RABON 1/3 - 1/3 - 1/3 RUDACILLE 20% ADAMS Lunghezza del prologo Elemento predittivo di mendacità nelle narrazioni più rilevante in assoluto 60% 20% Proporzionalità indiretta tra mendacità e lunghezza della descrizione dell’incidente o del fatto. Se decresce la percentuale della descrizione dell’evento, aumenta la incidenza della mendacità. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Dettagli sensoriali unici Johnson Memoria vissuta contiene un numero maggiore di informazioni sensoriali rispetto alla memoria costruita (mendace) Dana – Kirby; De Paulo; Riferimento a dettagli sensoriali Steller and Koehnken; Forte indicatore di verità Miller and Stiff Per essere codificati, i riferimenti sensoriali devono essere dettagliati e unici “ho visto il sangue sulla mia mano” – (visuale) “ho sentito un forte rumore di colpi di pistola” – (uditivo) “stavo soffocando, avevo grande difficoltà a respirare” – (chinestetico) “odio quegli hotdogs” – (gustativo) “dovevo cambiarle il pannolino perché puzzava terribilmente” – (olfattivo) Comunicazione verbale: tecniche di analisi Dettagli sensoriali unici Verificata una relazione positiva tra la densità dei dettagli sensoriali unici e la veridicità delle narrazioni, con un picco nella partizione centrale (descrizione evento) Carenza della relazione suddetta nel prologo Il narratore mendace può sentire il bisogno di includere una quota di dettagli specifici e tende a collocarli nel prologo Comunicazione verbale: tecniche di analisi Emozione nelle conclusioni 8 FAMIGLIE PRINCIPALI Rabbia Tristezza Amore Gioia Paura Sorpresa Disgusto Vergogna ansietà oppressione spavento terrore Johnson, studiando il discrimine tra memoria reale e memoria costruita, ha trovato che i ricordi di situazioni vissute includono: + informazioni affettive, reazioni emozionali – operazioni cognitive Le emozioni fluiscono nella coscienza quando la crisi è finita. È più probabile che vengano riportate nella parte conclusiva della narrazione. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Emozione nelle conclusioni Lo studio della Adams ha trovato una debole relazione tra veridicità e densità di emozioni nella parte conclusiva della narrazione Nei casi di omicidio la relazione CRESCE e diventa MODERATA Comunicazione verbale: tecniche di analisi Frasi citate letteralmente (quoted discourse) Il narratore non vuole modificare o sintetizzare con un concetto le parole esatte che preferisce riportare testualmente. Alto livello di specificità che non ci si aspetta da un soggetto che sta fornendo una versione costruita. La ricerca della Adams dimostra una relazione debole tra veridicità e la densità del discorso “quoted” nell’intera narrazione Comunicazione verbale: tecniche di analisi Applicazioni Cancellature Il cambio nel pensiero del narratore e la conseguente cancellatura può corrispondere all’esigenza di non tradire la sua narrazione mendace ovvero al tentativo di sostituire affermazioni che possono determinare conseguenze negative, con altre più vaghe e meno impegnative. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Parole non necessarie Parole superflue, informazione affermativa. es.: “proprio”; “in realtà”; “fondamentalmente”; ecc. Il sostegno di parole non necessarie colma una carenza intima di convinzione Comunicazione verbale: tecniche di analisi Cambio nell’uso di nomi o sostantivi Il cambio nel linguaggio può riflettere un cambio nella realtà e quindi una costruzione mendace. – la lingua italiana è un ostacolo perché i cambi nei nomi sono clausole di stile Racconto. …la parola “moglie” ripetuta 7 volte. “poi … mi sono accorto che la canna era puntata in direzione di Louise … la pistola si è scaricata e ho visto il sangue sul volto di Louise” Cambio nel nome + utilizzo di voci passive del verbo. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Cambio nei tempi dei verbi in un racconto L’uso del passato è la NORMA. Il passaggio al presente può indicare mendicità (la memoria costruita necessita di un processo attuale mentre la memoria vissuta richiama informazioni presenti e archiviate). Persone scomparse la norma è il tempo presente Comunicazione verbale: tecniche di analisi Informazioni estranee Si è visto che Equivocità vaghezza carenza di specificità carenza di convinzione Lunghezza eccessiva del prologo Sono fattori fortemente predittivi di mendacità Il narratore che mente o che si esprime in modo equivoco, tende a inserire nel discorso informazioni estranee, devianti e non pertinenti. Caso Candit/Levy Comunicazione verbale: tecniche di analisi Pronomi L’utilizzo dei pronomi può fornire informazioni sul livello di coinvolgimento del narratore, sulla natura delle relazioni. La scomparsa del pronome può significare tensione o tentativo di distrazione da sé un oggetto o una persona. I pronomi più importanti sono i personali “io” e “noi” e i possessivi “mio”, “suo”, “nostro”, “vostro”. NOI descrive relazione, condivisione Omissione del NOI, quando due sono sposati o in relazione, rivela carenza di unione profonda Comunicazione verbale: tecniche di analisi Pronomi Violenza sessuale il “noi” non è adeguato al contesto il contesto di violenza presuppone l’assenza di un rapporto pregresso o una relazione non serena e conflittuale Pronomi possessivi attaccamento del narratore a persone o oggetti utilizzo o cambio nell’uso, vanno analizzati O. J. Simpson “io sono grato che, anche coloro che credono nella mia colpevolezza, credono anche che dovrei avere un mio giorno in tribunale, e hanno dato il consenso alla pubblicazione delle loro parole in questo libro”. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Pronomi La scomparsa del “MIO” in una narrazione nella quale il pronome è stato usato all’inizio, indica un cambio nel linguaggio rilevante qualifica un cambio nella percezione e comunicazione di possesso dell’oggetto o persona in argomento “ho lasciato la mia casa dopo colazione … Ho guidato verso casa mia, ho fatto qualche telefonata, poi sono uscito a cena con Franco che mi ha riportato a casa mia verso le 22.00. Dopo, mi sono cambiato e ho lasciato la casa per passare la notte da mio cugino Tom. Verso mezzanotte abbiamo sentito i Vigili del fuoco e ci siamo alzati per vedere cosa succedeva” Comunicazione verbale: tecniche di analisi Carenza di convinzione Fattore rilevante per la comprensione della mendacità. E’ una delle espressioni dell’equivocità. Parole che sottintendono, in profondità, una non piena associazione con quanto viene affermato. Frasi o parole “qualificatrici”: “io credo” – “io penso” – “per quanto ne so” – “mi sembra” – “fondamentalmente” – “sorta di” – “effettivamente” – “in qualche modo” Comunicazione verbale: tecniche di analisi Informazioni omesse (EDITING) Rilevante per una successiva “AMPLIFICAZIONE” le parole indicative di una non completa rappresentazione dell’evento o del contesto. I termini “dopo”, “più tardi”, “prossimo”, “iniziato”, “continuato”, sono portatori di un contenuto intrinseco di vaghezza (dopo … quando esattamente?), (iniziato … perché non ha finito? Chi ti ha interrotto?) Comunicazione verbale: tecniche di analisi Ordine di apparizione Corrisponde a una scelta, conscia o subliminale, che va tenuta in considerazione. Normalmente corrisponde all’ordine di importanza. Fornisce quindi informazioni aggiuntive sulle reali priorità del testimone e sulle possibili manipolazioni che egli mette in atto. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Criteri di analisi temporale Tecnica del “Tempo mancante” Prende in esame la cadenza temporale del racconto, ne individua la norma e ne osserva le deviazioni. “alle 8.00 ho fatto questo … alle 9.00 ho fatto questo, alle 10.00 ho fatto questo … alle 14.00 ho fatto questo … alle 15.00 …” Il GAP del tempo mancante nella narrazione può essere significativo Indisponibilità a fornire informazioni stressanti Volontà di equivocare per non mentire esplicitamente Comunicazione verbale: tecniche di analisi Tecnica del “Cambio del ritmo” Considera la cadenza temporale in funzione del ritmo del racconto, cioè di quante linee della narrazione vengono dedicate a ogni scansione. es.: se il narratore dedica in media 2 linee del testo per ogni ora del racconto, la deviazione della norma rappresentata da un’ora raccontata con 9 linee, deve essere approfondita. Addensarsi di dettagli magari non necessari o estranei al contesto. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Bilanciamento del tempo PRIMA DURANTE DOPO Verificare quante linee di racconto sono dedicate ad ognuna delle 3 parti. maggioranza studiosi 1/3 1/3 1/3 minoranza 20% 60% 20% Quello che rileva è la chiara deviazione dalla norma. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Protocollo per investigatori linee dell’intera narrazione numerate progressivamente; ogni parola o frase indicatore di carenza di convinzione evidenziata in VERDE; informazioni estranee evidenziate in GIALLO; cambi nei tempi dei verbi sottolineati in BLU; nomi delle persone sottolineati la prima volta che vengono menzionati e messi in lista nel margine del foglio; Comunicazione verbale: tecniche di analisi circolate tutti i pronomi e annotate a margine i pronomi mancanti; sottolineate in ROSA i cambi nel linguaggio; evidenziate in ROSA le parole o frasi indicative di Editing (informazioni omesse); evidenziate in ROSSO le frasi costruite con voce passiva; sottolineate in ROSSO le frasi costruite con negazioni; sottolineate tutti i riferimenti all’orario del racconto e messi in lista a margine per visualizzare gli eventuali GAP temporali. Comunicazione verbale: tecniche di analisi Bilanciamento Definiti nei margini, contando le linee dedicate, prologo, incidente e conclusioni. Valutazione Individuare le deviazioni dalla norma, anche con una osservazione della densità cromatica del testo. Amplificazione L’analisi deve individuare i punti del discorso da approfondire nelle indagini e nelle successive audizioni del narratore.