La Logica Modale Quantificata e l`Ontologia degli Oggetti Fisici
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La Logica Modale Quantificata e l`Ontologia degli Oggetti Fisici
La Logica Modale Quantificata e l’Ontologia degli Oggetti Fisici Francesco Belardinelli Scuola Normale Superiore - 9 Luglio 2005 L’interazione tra logica e ontologia La logica temporale quantificata e l'ontologia degli oggetti fisici condividono: 1. uno stesso dominio di enti (gli oggetti fisici), 2. i problemi legati alla persistenza nel tempo. L’interazione tra logica e ontologia La logica temporale quantificata e l'ontologia degli oggetti fisici condividono: 1. uno stesso dominio di enti (gli oggetti fisici), 2. i problemi legati alla persistenza nel tempo. Nonostante questo stretto rapporto, la ricerca nei due campi è proceduta in maniera indipendente. Dalla logica all'ontologia Nell'interpretazione temporale della QML il dominio di quantificazione contiene oggetti che appaiono nel tempo. Per formulare una logica temporale quantificata è opportuno possedere un’ontologia degli oggetti fisici. Dall’ontologia alla logica: tre teorie della persistenza 1. Endurantismo (Aristotele, Wiggins) 2. Perdurantismo (Heller, Hawley, Sider) 3. Sequenzialismo (Chisholm, Lewis) Qual è il loro rapporto? Dall’ontologia alla logica: i vantaggi della formalizzazione Chiarire il contenuto delle diverse proposte, formulandole in un medesimo linguaggio. Renderne possibile il confronto, fondando in modo rigoroso ogni risultato di riduzione o indipendenza. Dall’ontologia alla logica: le diverse semantiche per la QML 1. Interpretazione oggettuale, 2. Interpretazione intensionale, 3. Semantica delle controparti. A ciascuna semantica soggiace un’ontologia. Dall’ontologia alla logica: il confronto tra teorie I risultati tecnici riguardanti le semantiche per la QML possono essere usati per ricavare asserzioni vere per le tesi ontologiche. A partire dai lavori di Fitting e di Kracht e Kutz, è possibile confrontare e ridurre endurantismo e perdurantismo al sequenzialismo. Caratteri endurantisti dell’interpretazione oggettuale Le K-strutture contengono un insieme D di individui, sui quali vengono interpretate le variabili del linguaggio L=. Per valutare in un istante t una formula del tipo □[x1,…,xn], con x1,…,xn libere, in ogni istante t’ accessibile da t si fa riferimento agli stessi individui (x1),…,(xn) appartenenti a D. Principi oggettualmente validi, accettati dagli endurantisti legge di Leibniz: x = y ( [x/y]) necessità dell’identità: x = y □(x = y) necessità della differenza: x ≠ y □(x ≠ y) Interpretazione oggettuale e endurantismo non ammettono né che un individuo possa scindersi, né che due oggetti possano fondersi. Cambiamento qualitativo Il principio (SI) di sostituibilità salva veritate sembra negare la persistenza nel cambiamento. La soluzione endurantista è formalizzabile nell’interpretazione oggettuale: tavolo(Pulito, mattino), tavolo(Pulito, sera). Risolto il problema logico, rimane quello ontologico. Cambiamento mereologico Se accettiamo le ipotesi: 1) ◊ (t- = ts) 2) ◊ (ts = tm) 3) t- < tm 4) (tm < tm) nell’interpretazione oggettuale si dimostrare una contraddizione, usando principi endurantisti. Cambiamento mereologico Se accettiamo le ipotesi: 1) ◊ (t- = ts) 2) ◊ (ts = tm) 3) t- < tm 4) (tm < tm) nell’interpretazione oggettuale si dimostrare una contraddizione, usando principi endurantisti. Wiggins e van Inwagen negano rispettivamente (1) e (3), mantenendo la validità dell’endurantismo. Oggetti coincidenti ma distinti Se accettiamo le ipotesi: 1) g = s 2) ¬◊F(s) 3) ◊F(g) nell’interpretazione oggettuale si dimostra una contraddizione, usando principi endurantisti. Oggetti coincidenti ma distinti Se accettiamo le ipotesi: 1) g = s 2) ¬◊F(s) 3) ◊F(g) nell’interpretazione oggettuale si dimostra una contraddizione, usando principi endurantisti. Anche in questo caso, la teoria dei sortali consente di negare (1) e mantenere l’endurantismo. Interpretazione oggettuale e endurantismo: conclusioni Le strutture di Kripke contengono oggetti completamente presenti nei domini. Nel valutare le formule modalizzate si fa riferimento ai medesimi oggetti in istanti diversi. La legge di Leibniz, la necessità dell’identità e della differenza sono principi validi. La soluzione endurantista al puzzle del cambiamento qualitativo è esprimibile nelle K-strutture. Le contraddizioni deI cambiamento mereologico e degli oggetti coincidenti ma distinti sono derivabili nell’interpretazione oggettuale. Caratteri perdurantisti dell’interpretazione intensionale Le i-strutture contengono un insieme F di funzioni da W a D, sulle quali vengono interpretate le variabili di L=. Per valutare in un istante t una formula del tipo □[x1,…,xn], con x1,…,xn libere, in ogni istante t’ accessibile da t, ci si riferisce alle parti temporali (x1)(t’),…,(xn)(t’) in D degli individui (x1),…,(xn) appartenenti a F. Principi intensionalmente validi, accettati dai perdurantisti La legge di Leibniz non è sempre valida, in particolare non valgono la necessità dell’identità e della differenza. Interpretazione intensionale e perdurantismo ammettono sia che un individuo si scinda, sia che due oggetti si fondino. Cambiamento qualitativo I perdurantisti accettano le conseguenze di (SI) e distinguono tra le parti temporali del tavolo. La soluzione perdurantista è formalizzabile nell’interpretazione intensionale: tavolo(mattino)(Pulito, mattino), tavolo(sera)(Pulito, sera). Si risolve il problema logico e si evita l’argomento delle proprietà temporali intrinseche. Cambiamento mereologico e oggetti coincidenti ma distinti Il perdurantista evita la contraddizione, negando la necessità dell’identità e della differenza. L’interpretazione intensionale fornisce un modello adeguato a trattare la soluzione perdurantista ai puzzle. Interpretazione intensionale e perdurantismo: conclusioni Le strutture intensionali contengono concetti individuali, che si estendono sugli istanti di tempo. Nel valutare le formule modalizzate si fa riferimento in istanti diversi alle parti temporali di uno stesso oggetto. La legge di Leibniz e la necessità dell’identità e della differenza non sono principi validi. L’interpretazione intensionale è adeguata per trattare le soluzioni perdurantiste ai puzzle del cambiamento. Caratteri sequenzialisti della semantica delle controparti La teoria delle controparti di Lewis estende alle modalità aletiche la concezione sequenzialista della trans-identità. Per valutare in un istante t una formula del tipo □[x1,…,xn], con x1,…,xn libere, in ogni istante t’ accessibile da t non ci si riferisce sempre agli individui (x1),…,(xn) in D, bensì alle loro controparti (x1),…,(xn). Principi validi per teorici delle controparti e sequenzialisti La legge di Leibniz non è sempre valida; la necessità dell’identità e della differenza sono valide sotto le condizioni di funzionalità e iniettività della relazione di controparte. Semantica delle controparti e sequenzialismo ammettono sia che un individuo si scinda, sia che due oggetti si fondino. Cambiamento qualitativo I sequenzialisti accettano (SI) e distinguono tra il tavolo al mattino e la sua controparte alla sera. La soluzione sequenzialista è formalizzabile nella semantica delle controparti: tavolomattino(Pulito, mattino), tavolosera(Pulito, sera), C(mattino,sera)(tavolomattino, tavolosera). Anche in questo caso, si risolve il problema logico e si evitano le critiche ontologiche. Cambiamento mereologico Il sequenzialista evita la contraddizione, negando la necessità della differenza. La semantica delle controparti fornisce un modello che rispecchia la soluzione sequenzialista al puzzle del cambiamento mereologico. Oggetti coincidenti ma distinti La legge di Leibniz è valida quanto basta per dimostrare la contraddizione. Occorre un modo per distinguere le diverse controparti di un oggetto. Semantica delle controparti e sequenzialismo: conclusioni Le teoria delle controparti di Lewis adotta nei contesti modali aletici l'ontologia sequenzialista: la nozione di reidentificazione è sostituita da quella di controparte. Nel valutare le formule modalizzate si fa riferimento alle controparti degli oggetti nei diversi istanti. La necessità dell’identità e della differenza valgono sotto le condizioni di funzionalità e iniettività. La semantica delle controparti è adeguata per trattare le soluzioni sequenzialiste ai puzzle del cambiamento. Confronto tra ontologie Imponendo opportune condizioni sulle strutture delle controparti è possibile simulare le nozioni di validità delle interpretazioni oggettuale e intensionale. Si procede alla riduzione di endurantismo e perdurantismo al sequenzialismo. Dall’interpretazione oggettuale alla semantica delle controparti Se consideriamo la classe delle c-strutture perfette e la funzione di traduzione + introdotta da Kracht e Kutz, è possibile dimostrare che: Una formula sul linguaggio L= è valida nella classe delle c-strutture perfette sse + è valida nella classe delle i-strutture. Dall’interpretazione oggettuale alla semantica delle controparti Se consideriamo la classe delle c-strutture perfette, che sono anche funzionali e iniettive, allora è possibile dimostrare che: Una formula su L= è valida nella classe delle c-strutture perfette, funzionali e iniettive sse + è valida nella classe delle K-strutture. Conclusioni ontologiche 1 Se un sequenzialista accetta che: a) un individuo u nel momento t ha una controparte u' in qualsiasi istante t’ accessibile da t; b) se u ha diverse controparti x1, x2,… all’istante x, y1, y2,… all’istante y, ecc..., allora almeno una di esse è controparte di u’ in t’; ne segue che il sequenzialista e il perdurantista possono intendersi, interpretando il loro discorso secondo la funzione + di traduzione. Conclusioni ontologiche 2 Se oltre a (a), (b) un sequenzialista accetta che: un individuo u nell’istante t ha al massimo una controparte in un istante t' accessibile da t; d) un individuo u nell’istante t è controparte di al più un individuo in t', da cui t è accessibile; c) allora anche il sequenzialista e il perdurantista possono intendersi, interpretando il loro discorso secondo la funzione + di traduzione. Possibili sviluppi Attualismo vs. Possibilismo Introduzione dei nomi