Qual è il contributo della meteorologia alla cultura della prevenzione
by user
Comments
Transcript
Qual è il contributo della meteorologia alla cultura della prevenzione
“La meteorologia e la cultura della prevenzione e della sicurezza” 1 2 Qual è il contributo della meteorologia alla cultura della prevenzione e della sicurezza? 3 L'uomo ha nei secoli perfezionato il suo dominio sulla natura, ma, per quanto concerne gli eventi meteorologici, è ancora come il suo lontano antenato sapiens: praticamente inerme. Infatti, l'umanità non possiede il controllo degli elementi atmosferici, potestà che nei tempi antichi veniva attribuita agli dei: Giove pluvio, Nettuno dio del mare, Eolo dio del vento, ecc. a cui si invocava una benevola 4 protezione, spesso offrendo Gli uomini nulla possono contro i tornado, le alluvioni, la grandine, ecc. che in poco tempo producono danni per milioni di euro. Tutto ciò che oggi si può fare è prevenire. 5 Il valore di una previsione giusta… e quello di una previsione errata. 6 Negli ultimi anni governi di tutto il mondo hanno cominciato ad investire ingenti somme di denaro per migliorare le previsioni meteorologiche: credete che abbiano sprecato inutilmente i propri soldi? 7 Ogni previsione giusta, produce un risparmio di vite e denari in misura tale da ripagare ampiamente ogni spesa fatta per ottenerla. Ogni nostro sforzo impiegato per aumentare la comprensione del tempo ha un suo ritorno pagante in termini di sicurezza. 8 … e se una previsione si rivela inesatta? 9 Non è tanto importante che la previsione sia giusta, quanto la sua capacità di indurci a fare valutazioni sulle potenziali situazioni di rischio che potrebbero verificarsi, ovvero stimolarci ad ipotizzare un possibile scenario futuro negativo e ad attrezzarci per affrontarne le difficoltà ed i pericoli conseguenti. 10 Una previsione di cattivo tempo, anche se poi non si verifica, ci indurrà a pensare comunque cosa dovremmo o potremmo fare qualora ci trovassimo in quella situazione ed in un dato posto. In parole povere, ci spingerebbe a pensare alle eventuali vie di fuga o di riparo lungo l’itinerario prescelto; se le abilità acquisite dalla Guida sono sufficienti a fronteggiare le possibili situazioni critiche, se l‘equipaggiamento personale è tecnicamente valido e adatto, si possono superare queste crisi anche grazie alla formazione ed alle indicazioni ricevute riguardo a soluzioni adottate, da altri, in 11 circostanze analoghe. Ricordate che tutto ciò che è prevedibile è prevenibile! 12 Bisogna acquisire una abitudine mentale a considerare con dovuto anticipo le condizioni meteo relative all’escursione: per durata, luogo, altitudine, esposizione, ecc. Non si deve imparare a fare delle previsioni: tutto ciò che bisogna fare è informarsi con sufficiente ragionevole anticipo. Oggi sicuramente non mancano i mezzi. Internet, ad esempio, costituisce una fonte13 inesauribile di informazioni. 14 Ogni Comprensorio Sciistico dovrebbe dotarsi di una propria stazioncina meteorologica: oggi se ne possono ottenere di discreta qualità totalmente digitali e autoalimentate ad un costo intorno ai 1.000 euro. La possibilità di interpretare i segni del tempo in relazione alla situazione generale produce effetti benefici: rende le persone “col tempo” esperte. Ne favorisce, cioè, la costruzione di una esperienza personale scientificamente 15 corretta. Di fatto è favorita la prevenzione. Il vento accentua, sino a farlo diventare insopportabile, il disagio creato dal freddo, rendendolo più acuto con la dispersione del sottile strato d’aria che protegge la nostra pelle. Esempio: un vento di 4,5 m/s con una temperatura di 10°C provoca un disagio termico pari ad una temperatura di 4,5° in aria calma. 16 17 Valori elevati di umidità uniti a caldo torrido possono rapidamente portare al collasso anche l'organismo fisicamente più attrezzato. Quanti escursionisti pensano a sufficienti scorte d'acqua o integratori salini per fronteggiare dette evenienze? “Di quanta acqua ha bisogno un organismo?” 18 Queste considerazioni non devono essere trascurate, soprattutto perché inducono a fare valutazioni sui rischi e, se possibile, a prendere le dovute precauzioni (riguardandosi le dispense, su cosa si deve fare in caso di malessere dovuto ad un colpo di calore). 19 20 "Ci ho pensato?", questa è la domanda che ci dobbiamo porre. Certo, adesso vi sembra che tutto ciò sia elementare. Ma la sicurezza e la riuscita di un’escursione dipendono proprio dall'insieme di queste piccole cose. 21 Il rischio procede per moltiplicazioni, ovvero ogni nuovo imprevisto non si somma al precedente ma ne moltiplica la pericolosità. Parlando di escursioni in montagna, anche se i clienti sono inesperti, ma tutto il resto è ok (meteo, abbigliamento, ecc.), allora il rischio potenziale resta circoscritto e gestibile. Ma se invece si affronta la gita con approssimazione ed anche con carenza nei mezzi tecnici, il rischio subisce un drastico22 incremento. VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il rischio procede per moltiplicazioni, ovvero ogni nuovo imprevisto non si somma al precedente ma ne moltiplica la pericolosità. • Parlando di escursioni in montagna, anche se i clienti sono inesperti, ma tutto il resto è ok (meteo, abbigliamento, ecc.), allora il rischio potenziale resta circoscritto e gestibile. • Ma se invece si affronta la gita con approssimazione ed anche con carenza nei mezzi tecnici, il rischio subisce un drastico 23 incremento. E con questo ho concluso. Resto comunque disponibile per ogni vostra curiosità. Buone escursioni! 24