Comments
Description
Transcript
museo bicicletta
1. Leonardo da Vinci 2. Il celerifero clicca qui 3. La draisina 4. Il biciclo 5. Il velocipede 6. La bicicletta 7. La mountain bike 8. La BMX GIOCHI 9 L’elettrobike LABORATORIO 10. Giochi e laboratorio Stanza n° 9 Stanza n° 1 Stanza n° 2 Stanza n° 3 Stanza n° 4 Stanza n° 5 Stanza n° 6 Stanza n° 8 Stanza n° 7 Per secoli l’uomo ha usato, per spostarsi lungo le strade, la forza animale o i… piedi. La prima comparsa delle due ruote risale al lontano 1493, grazie al grande genio di Leonardo da Vinci. Su un foglio è stato ritrovato uno schizzo di velocipede con trasmissione a catena. Nel 1790 il conte francese De Sivrac si fece vedere per le strade di Parigi a cavallo di uno strano marchingegno: Il CELERIFERO, una specie di cavallo a due ruote. Era una trave di legno, attaccata con due forche a due ruote, anch’esse di legno, che lui muoveva spingendo con i piedi. E’ facile immaginare con quali disastrose conseguenze! Non si potevano eseguire curve e si consumavano in modo assai veloce le suole delle scarpe. Ma l’idea piacque!! Nel 1816 un tedesco, Karl Von Drais, dotò il celerifero di un manubrio e una sella e realizzò la DRAISINA, che diventò, all’epoca, un passatempo assai di moda. Doveva essere ancora spinta dal conducente, puntando a terra alternativamente il piede sinistro e quello destro. Presentava, però, un grande vantaggio: la ruota anteriore si muoveva su un asse verticale che permetteva al conducente di svoltare a destra e a sinistra e di evitare ostacoli. Più tardi, nel 1861, dalle felici esperienze di un giovane parigino Ernest Michaud, aiutato dal padre Pierre, nacque il BICICLO, una stranissima “macchina” di legno, composta da due ruote, una posteriore, molto piccola e una anteriore molto più grande, dotata di pedali, tenuta insieme da una specie di telaio; sopra la ruota anteriore c’era un sellino, dove avrebbe dovuto sedersi il conducente. Il Biciclo non utilizzava più la spinta dei piedi sul terreno, ma la forza motrice delle gambe A Fermignano, ogni anno, a settembre, si svolge la corsa del biciclo ottocentesco. Se vuoi saperne di più clicca qui www.proloco_fermignano.it Da questo momento il biciclo viene utilizzato in tutto il continente e subisce continui cambiamenti e perfezionamenti. Nel 1888 John Dunlop applica i pneumatici a camera d’aria alle due ruote che, nel frattempo, sono diventate di uguale grandezza Nasce, così, il VELOCIPEDE, meno faticoso da spingere e più veloce. All’inizio del XX° secolo (1900), con l’invenzione dei freni e della trasmissione a catena, nacque la prima bicicletta, simile a quella di oggi. L’idea venne ad un italiano, Edoardo Bianchi, che costruì la prima bicicletta per la regina Margherita, che era venuta in vacanza a Monza e gli aveva chiesto di insegnarle ad andare in bicicletta. Nel 1933, Ignaz Schwinn realizzò una bicicletta particolarmente robusta, che presto si diffuse fra i fattorini che consegnavano i giornali a domicilio. Più tardi, a questa bicicletta furono applicati i cambi di velocità, così da poter andare anche in salita. Era nata la MTB. Verso la metà degli anni ’70, nacquero le prime BMX, biciclette per giovanissimi, concepite per il cross. Sono semplici, leggere, colorate e preparate per questa specialità. Con l’arrivo delle nuova biciclette si diffondono anche le gare ad esse riservate: Se vuoi saperne di più clicca qui: www.ciclomarket.com/mountain_bike La traversata del Sahara Percorso in Nepal La scalata del Kilimangiaro Sui ghiacciai del Cervino La scalata del M. Bianco Attualmente sono abbastanza diffuse le ELETTROBIKE, delle biciclette elettriche che vengono anche chiamate “biciclette con pedalata assistita”. Che cosa significa? Il motore di una bicicletta elettrica è alimentato da una batteria ricaricabile, tramite una comune presa elettrica, che garantisce un’autonomia diversa per ogni azienda costruttrice. celerifero draisina biciclo draisina celerifero velocipede celerifero velocipede draisina biciclo velocipede bicicletta Mountain Bike elettrobike bicicletta BMX Mountain Bike bicicletta