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MEDICINA DELLE CATASTROFI CROCE ROSSA ITALIANA Comitato Locale di Marino lezione del 08 febbraio 2007 Relatore: VdS FABBRI M. Grazia CATASTROFE E’ un EvEnto dannoso pEr la collettività umana con sconvolgimEnto dEll’ordinE dEllE cose ovvero E’ un avvenimento brutale ed improvviso, in seguito al quale si verifica un’ inadeguatezza rapida, ma temporanea, tra i bisogni delle persone coinvolte ed i mezzi di soccorso immediatamente disponibili CATASTROFI NATURALI * IDRICHE : inondazioni, maremoti * CLIMATICHE : tempeste, cicloni, uragani, incendi di foreste, siccita’, valanghe, ondate di calore o freddo * GEOLOGICHE : frane, smottamenti, terremoti, eruzioni * EPIDEMIE ANIMALI CATASTROFI TECNOLOGICHE PRODUZIONE ENERGIA : incidenti minerari, nucleari, chimici, idraulici, incendi, esplosioni, incidenti con rifiuti tossici DISTRUZIONE DI IMMOBILI : abitazioni e ospedali TRASPORTI : incidenti aerei, marittimi, fluviali, stradali, ferroviari e funiviari CATASTROFI CONFLITTUALI e SOCIOLOGICHE * Attentati * Sommosse o Guerre * Epidemie e Carestie * Esodo di Popolazioni * Incidenti durante spettacoli, gare * Incidenti durante assembramenti politici o religiosi FATTORI DA CONSIDERARE nella CLASSIFICAZIONE delle CATASTROFI * Fattori scatenanti * Configurazione geografica e sociale * Estensione geografica * Numero delle vittime * Effetti sulla comunità * Durata dei soccorsi OBIETTIVI MEDICINA delle CATASTROFI TRATTARE IL MAGGIOR NUMERO DI VITTIME IN FRETTA E MEGLIO POSSIBILE LIMITANDO LE PERDITE (prognostica vitale) LIMITANDO LE SEQUELE (prognostica funzionale) STRATEGIA L’ARTE E LA CAPACITA’ DI PIANIFICARE LE SOLUZIONI ORGANIZZATIVE LOGISTICA SANITARIA L’INSIEME DELLE PROCEDURE CHE PREVEDE L’IMPIEGO DI UOMINI, MATERIALI E MEZZI la logistica civile è, rispetto alla militare: PIU' SEMPLICE, poichè: - l'evacuazione è radiale - i mezzi sono numerosi e facilmente radunabili - il triage è semplificato PIU' COMPLESSA, poiché: - il personale impiegato è eterogeneo, poco addestrato, con poco materiale - le evacuazioni sono fatte senza Piani - il triage è spesso ignorato - non c'è coordinamento sanitario - c'è troppo spesso improvvisazione LOGISTICA - SERVIZIO DI SANITA' - 1 1500 ca. * Abbandono dei CAUSTICI e OLIO sulle FERITE * LEGATURA DEI VASI * BARELLA 1600 ca. * AMBULANZE 1660 * NAVI OSPEDALE (Colbert) 1700 ca. * OSPEDALE MILITARE "AL SEGUITO" NAPOLEONE I°: * Corpo dei BRANCARDIERS (Percy) * AMBULANZE "VOLANTI" (Larrey) * nozioni di TRIAGE - 2500 medici * teatri operativi lontani 1855- 59 * 20.000 morti a Solferino * Gravi carenze del Servizio Sanitario LOGISTICA - SERVIZIO DI SANITA' - 2 1914 - 1918 Si privilegia l'EVACUAZIONE Posto Soccorso del Btg. a 1-2 km dalla linea Posto Soccorso della Div. a 8 km dalla linea - PRIMARIO al posto di soccorso - TECNICO all' OSPEDALE AVANZATO 15 km - CHIRURGICO all' HOE (H. Origine Etape) 30 km - VERIFICATORE alla stazione ferroviaria * Chirurgica: ferite con gangrena * Medica: febbre tifoidea * Verdun: 2.500 feriti al giorno * Vaccinazione (tifo - tetano) - Anestesia * Radiologia: reperimento proiettili TATTICA OPERATIVA LA CAPACITA’ DI METTERLE IN PRATICA CON L’APPLICAZIONE DELLA CATENA DEI SOCCORSI TATTICA SI ATTUA ATTRAVERSO UNA SERIE DI FASI E DI STRUTTURE OPERATIVE , INTEGRATE TRA LORO * CATENA DEI SOCCORSI di tipo “SEMPLICE” * CATENA DEI SOCCORSI di tipo “COMPLESSO” FUNZIONAMENTO della CATENA dei SOCCORSI SANITARI * FASE DI ALLARME * ZONA DEI SOCCORSI * MEDICALIZZAZIONE DEL SOCCORSO * COORDINAMENTO DEI SOCCORSI * RICOVERO DELLE VITTIME * PIANI DI EMERGENZA INTRAOSPEDALIERI 1) FASE DI ALLARME ALLARME CENTRALE OPERATIVA INVIO DEI SOCCORSI 2) ZONA DEI SOCCORSI * IMPROVVISAZIONE * RICOGNIZIONE * SETTORIALIZZAZIONE * INTEGRAZIONE * RECUPERO E RACCOLTA DELLE VITTIME ( RELEVAGE) FASE DI IMPROVVISAZIONE - 1 Inizia subito dopo l’evento E’ caratterizzata da reazioni inadeguate I soccorsi sono portati dagli stessi sopravvissuti FASE DI IMPROVVISAZIONE - 2 Medici e soccorritori sul posto devono : 1) Verificare la trasmissione dell’allarme 2) Impedire il panico dimostrando sicurezza 3) Impedire le evacuazioni incontrollate 4) Riunire in un unico punto le vittime 5) Organizzare gruppi di soccorritori 6) Fornire un bilancio sommario all’Autorità RICOGNIZIONE E’ l’insiEmE dEllE opErazioni sul campo effettuate al fine di ottenere informazioni su : * tipologia e estensione del sinistro * possibilità di rischio evolutivo * conseguenze sull’ambiente e viabilità * conseguenze sulla popolazione * valutazione dei mezzi disponibili * valutazione delle strutture utilizzabili SETTORIALIZZAZIONE Frazionamento del territorio interessato dal disastro per ripartire adeguatamente gli uomini ed i mezzi nelle aree funzionali di lavoro dette “cantiEri” CANTIERE AREA CHE COSTITUISCE L’UNITÀ ELEMENTARE IN CUI VIENE SUDDIVISO UNO SCENARIO, SULLA BASE DI CRITERI TOPOGRAFICI O FUNZIONALI. QUESTA AREA VIENE INDIVIDUATA IN MODO DA CONSENTIRE UN’OTTIMALE DISTRIBUZIONE DELLE SQUADRE DI SOCCORSO. (ES. UNA CARROZZA FERROVIARIA DI UN CONVOGLIO DERAGLIATO, LE MACERIE DI UNO STABILE CROLLATO, UN TRONCONE DI FUSOLIERA DI UN AEROMOBILE, UN PIANO DI UNO STABILE INCENDIATO). PIÙ “CANTIERI” POSSONO ESSERE RAGGRUPPATI IN UN UNICO “SETTORE”. INTEGRAZIONE E’ la condizione indispensabile, affinché, ognuna delle componenti del soccorso (sanitaria, tecnica, di polizia) possa svolgere il proprio lavoro senza intralci, ma in modo sinergico. 3 - MEDICALIZZAZIONE del SOCCORSO E’ l’ assistenza medica alle vittime che si attua sul luogo dell’evento e nelle strutture provvisorie di cura POSTO MEDICO AVANZATO o P.M.A. POSTO MEDICO AVANZATO Il P.M.A. e’ un posto sanitario collocato vicino al sito della catastrofe, ma al riparo dai rischi evolutivi Qui le vittime recuperate vengono sottoposte alle prime cure FUNZIONI DEL P.M.A. 1) Medicalizzazione della zona avanzata 2) Accettazione delle vittime trasportate 3) Triage e classificazione primaria 4) Compilazione scheda di evacuazione 5) Controllo dei deceduti e degli scampati CARATTERISTICHE del P.M.A. Installazione, quando possibile, in tenda o in strutture murarie preesistenti Vicinanza alla zona dei soccorsi Protezione dai rischi evolutivi Vicinanza a vie di comunicazione Individuazione mediante cartelli Porta di entrata e di uscita separate Climatizzazione, illuminazione, igiene P. M. A. MAGAZZINO M MATERIALI ENTRATA RADIO E MEDICO MEDICO I. P. E USCITA COORDINATORE TRASPORTI OSPEDALI CASACCHE di IDENTIFICAZIONE dei RUOLI DIRETTORE SOCCORSI SANITARI E ENTRATA PMA COORDINATORE COORDINATORE COORDINATORE SOCCORRITORI PMA TRASPORTI RADIO U MEDICO INFERMIERE M RESPONSABILI USCITA PMA MATERIALI BRACCIALI ADDETTI AI FERITI RESPONSABILI DELLE VARIE CLASSI DI FERITI 4) COORDINAMENTO DEI SOCCORSI E 5) RICOVERO DELLE VITTIME Triage le origini dal francese trier che significa scegliere CLASSI DI TRIAGE Rosso:immediato pericolo di vita Giallo :paziente con grave scompenso con potenziale rischio di vita Verde :con patologia che non mette in pericolo l’immediata incolumità Bianco:paziente con patologia gestibile dal medico curante di base Codice nero o blu : paziente morto o non salvabile Triage RICHIEDONO TRIAGE TUTTE QUELLE SITUAZIONI NELLE QUALI SONO COINVOLTI PIU' PAZIENTI. Triage LO SCOPO DEL TRIAGE E’ SALVARE IL MAGGIOR NUMERO DI PAZIENTI IN RELAZIONE AI MEZZI A DISPOSIZIONE ED ALLE CIRCOSTANZE DELL’EVENTO Triage Triage - 1 Triage MAXIEMERGENZA MAXIEMERGENZA-2 MAXIEMERGENZA LE GRANDI EMERGENZE CATASTROFE MAGGIORE SCHEMA DI INTERVENTO CATASTROFE MINORE SCHEMA DI INTERVENTO 6 - PIANI di EMERGENZA INTRAOSPEDALIERI Ultimo anello della catena dei soccorsi sanitari P.E.I.M.A.F. PIANO EMERGENZA INTERNA PER MASSICCIO AFFLUSSO DI FERITI GRAZIE