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Una tesi di laurea sulle parolacce
Una tesi di laurea sulle parolacce «Sociologia del turpiloquio» il titolo dello studio della 22enne Alice Mazza • Le parolacce e le bestemmie oggetto di una tesi di laurea. A scegliere il curioso oggetto di studio la 22enne Alice Mazza . «Sociologia del turpiloquio» il titolo della sua analisi dell’utilizzo dei termini più o meno volgari e scandalosi nell’ambito della comunicazione. «Un tempo le persone “per bene” si lasciavano scappare una parolaccia solo in presenza di pochi intimi. Ora è molto diverso e il turpiloquio fa parte non solo del linguaggio comune ma anche di quello dei media o dei comizi politici per esempio. Con il mio lavoro ho cercato di fare una fotografia di questo fenomeno nella comunicazione» ha spiegato la giovane che si è così laureata nell’indirizzo «Comunicazione e società» della Facoltà di Scienze politiche dell’Università Statale. Scontato domandare come abbia scelto l’argomento per concludere il triennio. «Durante una lezione il professore di Sociolinguistica Federico Boni aveva fatto un breve accenno al tema. Mi è rimasto impresso e ho voluto scegliere qualcosa di particolare per la mia tesi. Così l’ho contattato ed è stato entusiasta di essere il mio relatore. Quando l’hanno saputo, la prima cosa che hanno detto amici e compagni di studi è stato, “Ma si può fare?”, con un certo stupore».Alice, per studiare a Milano si è trasferita a Nova da Verrucchio, in provincia di Rimini, e ora abita con la nonna Angela Cavalli . Oltre a frequentare l’università, lavora in un bar in città. Per la sua tesi ha ripreso alcuni dei rari testi sulla materia, ha fatto un’analisi linguistica delle parolacce, dei giochi di parole e degli eufemismi più utilizzati, analizzando esempi del loro uso nel parlato di ogni giorno e nei mezzi di comunicazione. «Studiando e documentandomi quello che più mi ha sorpreso è stato l’uso della parolaccia come uno strumento di critica alle multinazionali e alle grandi corporation. E’ un fenomeno soprattutto nei paesi di lingua inglese, definito «Culture jamming», traducibile in sabotaggio culturale. Un po' lo vediamo anche noi con le parodie che circolano nel web: vengono presi gli slogan pubblicitari più famosi e martellanti e modificati con l’uso di parolacce. Un modo per esprimere anticonformismo».«Per quanto le persone che fanno uso di turpiloquio siano considerate maleducate, da questo elaborato si evince invece che le parolacce sono di grande rilevanza sociale» è la conclusione della tesi.