Archivio, archivi - Università degli Studi dell`Insubria
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Archivio, archivi - Università degli Studi dell`Insubria
L’ARCHIVIO LUCIA RONCHETTI Archivio è: 1° il luogo di conservazione dei documenti 2° l’istituto che conserva i documenti 3° il complesso del materiale documentario che forma l’istituto 4° il materiale documentario, proveniente da ciascun ufficio, conservato nell’istituto archivistico 5° il deposito archivistico (Lodolini, Archivistica, principi e problemi) Definizione di archivio come complesso di documenti ARCHIVIO è il complesso dei documenti prodotti o comunque acquisiti durante lo svolgimento della propria attività da magistrature, organi e uffici dello Stato, da enti pubblici e istituzioni private, da famiglie e da persone. (Carucci, Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione) Archivio come complesso Archivio quindi è un complesso non un insieme non una raccolta non una collezione Si tratta di un complesso perché tra i documenti esiste un vincolo archivistico. Archivio come complesso di documenti prodotti o comunque acquisiti I documenti che costituiscono un archivio sono: - quelli prodotti dal titolare dell’archivio - quelli acquisiti nel corso della propria attività (documenti a qualsiasi titolo pervenuti all’interno di quel complesso) Quando si forma un archivio ? Un archivio nasce “durante lo svolgimento della propria attività” non prima e non dopo Chi genera un archivio ? Un archivio viene prodotto da: - magistrature (Regia Delegazione del Censo 1760-1788) - organi e uffici dello Stato (Prefettura, Questura) - enti pubblici territoriali (Comune, Provincia e Regione), enti pubblici non territoriali (Camere di Commercio) - istituzioni private (società, imprese, associazioni e istituzioni fornite di personalità giuridica privata) - famiglie (Volpi, Raimondi) - persone (Dante Severin). Esempi di archivi. Beni archivistici In relazione a chi ha prodotto un archivio la legge distingue tra: 1) archivi di amministrazioni statali 2) archivi di enti pubblici 3) archivi privati di notevole interesse storico 1) Archivi di amministrazioni statali Artt. 30 e 31 Decreto Legislativo 29.10.1999, n. 490 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali stabilisce che nell’Archivio Centrale dello Stato e negli Archivi di Stato confluiscono i documenti di affari esauriti da oltre 40 anni di amministrazioni statali, che sono: - organi giudiziari (Tribunale ordinario civile e penale, Procura della Repubblica presso il Tribunale, Corte d’Assise...) - organi amministrativi (Prefettura, Ragioneria Provinciale dello Stato…) L’Archivio centrale dello Stato e gli Archivi di Stato L’Archivio centrale dello Stato conserva le carte degli organi centrali dello Stato italiano (es. gli originali delle leggi e decreti). Gli Archivi di Stato sono istituiti nei capoluoghi di provincia (103). Le sezioni di Archivi di Stato (35) hanno sede in città non capoluogo di provincia, ma conservano fondi documentari di particolare pregio (es. Assisi, Noto, Orvieto, San Remo…) Tutti dipendono dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. 1) Archivi di amministrazioni statali Eccezioni al termine di 40 anni per gli Archivi di Stato: - le liste di leva e di estrazione versate 70 anni dopo l’anno di nascita della classe cui si riferiscono - gli atti dei notai versati dall’Archivio notarile 100 anni dopo la cessazione dell’attività - gli archivi degli uffici statali soppressi (es. Preture) e degli enti pubblici estinti (es. Ente Comunale di Assistenza) Eccezioni al versamento in Archivio centrale, perché hanno un proprio archivio storico: - la Presidenza della Repubblica - la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica - la Corte Costituzionale - Ministero della Difesa 2) Archivi di enti pubblici Art. 40 Decreto Legislativo 29.10.1999, n. 490 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali stabilisce che gli enti pubblici (Comune, Provincia, Regione, Camera di Commercio…) hanno l’obbligo di ordinare i propri archivi e inventariare i propri archivi storici, costituiti dai documenti relativi agli affari esauriti da oltre 40 anni Gli enti pubblici possono versare i propri archivi storici negli Archivi di Stato. 2) Archivi di enti pubblici La vigilanza su questi archivi è esercitata dalla Soprintendenza Archivistica competente per territorio. Le Soprintendenze archivistiche, istituite nei capoluoghi di Regione, sono 20 e hanno competenza regionale. Come gli Archivi di Stato dipendono dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La Soprintendenza archivistica per la Lombardia ha sede a Milano in Corso Magenta 24. 3) Archivi privati di notevole interesse storico Tra gli archivi privati la legge si occupa di quelli dichiarati di notevole interesse storico (Art. 40 Decreto Legislativo 29.10.1999, n. 490 Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali). I proprietari, possessori o detentori di archivi privati di notevole interesse storico hanno l’obbligo: - di ordinare i propri archivi e inventariare i propri archivi storici - di permettere agli studiosi che ne facciano richiesta la consultazione dei documenti. Anche sugli archivi privati di notevole interesse storico la vigilanza è esercitata dalla Soprintendenza Archivistica competente per territorio. Archivi ecclesiastici e religiosi Bisogna distinguere tra fonti archivistiche che testimoniano la storia di: - STATO PONTIFICIO: parte nello Stato Vaticano e parte nello Stato Italiano e da questi acquisite a partire dal 1870 - ARCHIVI DIOCESANI: si trovano nelle sedi episcopali, conservano importanti documenti come le visite pastorali - ARCHIVI PARROCCHIALI: si trovano nelle sedi di parrocchie - ARCHIVI DELLE OPERE PIE(Monti di pietà, Assistenza e beneficenza…) spesso fusi con quelli delle autorità pubbliche preposte al loro controllo - ARCHIVI DELLE CORPORAZIONI RELIGIOSE: gli archivi degli istituti soppressi dagli antichi stati italiani, dai regimi napoleonici e dallo Stato Italiano confluirono negli Archivi di Stato